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Touch Journal 08/2021

Il numero 08/2021 (novembre/dicembre 2021) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

Il numero 08/2021 (novembre/dicembre 2021) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

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26<br />

TOUCH<br />

Novembre - Dicembre <strong>2021</strong><br />

di Riccardo Colletti<br />

Focus on<br />

Serve una legge europea per combattere l’immissione di prodotti<br />

che non rispettano gli obblighi di responsabilità estesa del produttore<br />

Eucolight in prima fila<br />

contro il free-riding<br />

raticamente a un anno<br />

P<br />

di distanza dalla presentazione<br />

della proposta<br />

stilata dalla Commissione<br />

Europea, torna in<br />

primo piano, con il Digital Services Act,<br />

il tema di un ambiente online sicuro e<br />

responsabile. La legge sui servizi digitali,<br />

attualmente in discussione presso Parlamento<br />

Europeo e Consiglio dell’UE - secondo<br />

la procedura legislativa ordinaria<br />

- rappresenta, infatti, un’occasione irripetibile<br />

per affrontare la problematica del<br />

cosiddetto “free-riding” nel commercio<br />

elettronico. Ossia, il fenomeno in base<br />

al quale le aziende che immettono prodotti<br />

sul mercato, attraverso le piattaforme<br />

di vendita online, riescono a eludere<br />

gli obblighi di Responsabilità Estesa del<br />

Produttore (EPR), inclusa la registrazione<br />

alle organizzazioni EPR (consorzi del riciclo),<br />

la dichiarazione dell’immesso sul<br />

mercato al Registro nazionale dei Produttori<br />

e il finanziamento della gestione<br />

del fine vita dei loro prodotti. Un tema<br />

scottante, anche e soprattutto in termini<br />

di impatto ambientale (ancor più nella<br />

stagione consacrata alla transizione ecologica).<br />

Lo dimostrano i dati. Negli ultimi<br />

anni e ancor più in questo periodo di<br />

pandemia, è stato osservato e rilevato un<br />

numero allarmante e crescente di prodotti<br />

immessi sul mercato europeo che non<br />

rispettano gli obblighi di responsabilità<br />

estesa del produttore. Questa problematica<br />

è ben documentata dall’OECD (OCSE),<br />

dalla Commissione Europea e dal report<br />

del Parlamento Europeo sul Circular Economy<br />

Action Plan.<br />

Lintensa attività di Eucolight<br />

Su questo versante, Eucolight (nata nel<br />

2015 per dare voce alle organizzazioni di<br />

conformità, specializzate nella gestione<br />

della raccolta e del riciclo dei Raee di illuminazione)<br />

sta svolgendo un’azione incisiva<br />

e costante nelle sedi idonee a Bruxelles.<br />

Il nuovo presidente dell’associazione<br />

europea, Fabrizio D’Amico è impegnato<br />

in prima persona, così come sta facendo<br />

attraverso il Consorzio italiano Ecolamp,<br />

che dirige. Eucolight ha rivolto un invito<br />

ai membri del Parlamento di Strasburgo<br />

(in particolare a quelli dell’IMCO, il Committee<br />

on Internal Market and Consumer<br />

Protection) per chiedere di supportare il<br />

Draft Report stilato da Christel Schaldemose,<br />

la Rapporteur dello stesso IMCO.<br />

Un documento di ampio respiro che ha<br />

posto l’accento - in materia di tematiche<br />

e problematiche digitali - oltre che sulle<br />

questioni legate alla gestione dei social,<br />

anche sulle dinamiche che sempre sul<br />

web rappresentano delle zone d’ombra<br />

legate all’e-commerce. L’approvazione<br />

e definizione del Digital Service Act (le<br />

cui norme diventeranno direttamente<br />

applicabili in tutta l’Unione Europea)<br />

è la strada principale per affrontare il<br />

tema dell’ingresso nei mercati europei<br />

di prodotti, che arrivano all’utente finale<br />

agevolati dalle piattaforme di vendita<br />

online, ma senza alcun controllo efficace<br />

e incisivo. Prodotti che non rispettano<br />

le norme europee su diversi fronti (sicurezza,<br />

ambiente, normativa Raee), senza<br />

che sia possibile intervenire su una figura<br />

di responsabile, soprattutto nel caso di<br />

“venditori extra Ue”. Finora, all’interno<br />

dell’Unione Europea sono state attuate<br />

iniziative da parte di singoli Stati Membri,<br />

come nei casi di Germania e Francia.<br />

Ecolamp: le performance del <strong>2021</strong><br />

Ma è giunto il tempo di un provvedimento<br />

organico e comunitario.<br />

Digital Services Act<br />

uno strumento decisivo<br />

Fin da subito, l’iniziativa della Commissione<br />

Europea sul Digital Services Act ha<br />

trovato il pieno sostegno di Eucolight.<br />

In particolare, l’associazione europea ha<br />

messo in evidenza due importanti “raccomandazioni”.<br />

La prima affinché il Digital<br />

Services Act si occupi di distinguere<br />

la responsabilità delle piattaforme online,<br />

che offrono prodotti ai consumatori<br />

Fabrizio<br />

D’Amico<br />

nell’Unione (market place online), da<br />

quella di altri tipi di fornitori di servizi<br />

di intermediazione, di informazione o di<br />

social networking. La seconda è riservata<br />

specificatamente alle piattaforme online.<br />

Secondo Eucolight i market place online<br />

dovrebbero eseguire controlli di conformità<br />

ex ante obbligatori, in mancanza<br />

dei quali andrebbero essi stessi ad assumersi<br />

la responsabilità come produttori<br />

dei prodotti per i quali facilitano l’accesso<br />

al consumatore europeo.<br />

Di più: Eucolight ha recentemente sottoscritto<br />

un appello - condiviso anche<br />

dal consorzio italiano Ecolamp, uno dei<br />

fondatori dell’associazione europea - unitamente<br />

ad altre 29 organizzazioni delle<br />

imprese, dei consumatori e della società<br />

civile per chiedere ai decisori politici che<br />

il Digital Services Act rappresenti davvero<br />

un’occasione per imporre responsabilità<br />

e obblighi stringenti contro l’accesso<br />

al mercato Europeo di prodotti illegali<br />

tramite le piattaforme online. •<br />

Nel primo semestre <strong>2021</strong> Ecolamp ha gestito in Italia 1.800<br />

tonnellate di Raee. Il consorzio specializzato nel riciclo dei rifiuti<br />

elettrici ed elettronici ha ritirato 903 tonnellate di piccoli elettrodomestici,<br />

elettronica di consumo e apparecchi di illuminazione<br />

giunti a fine vita (raggruppamento R4), e 897 tonnellate di sorgenti<br />

luminose esauste (raggruppamento R5). Rispetto al primo<br />

semestre 2020, dove si era assistito a un’importante flessione<br />

della raccolta dovuta al lockdown totale, nei primi sei mesi del<br />

<strong>2021</strong> la raccolta dei Raee gestita dal consorzio ha registrato<br />

numeri in crescita con un incremento del 12%. Per quanto riguarda<br />

le sorgenti luminose – storico raggruppamento gestito<br />

dal consorzio – sono 518 le tonnellate di rifiuti conferite dai<br />

privati cittadini presso i centri di raccolta assegnati ad Ecolamp<br />

su tutto il territorio nazionale. Altre 379 tonnellate sono state,<br />

invece, gestite attraverso i servizi volontari messi a disposizione<br />

dal consorzio per installatori e altri operatori professionali. “La<br />

raccolta differenziata gestita da Ecolamp nel primo semestre<br />

del <strong>2021</strong> ha registrato dati positivi in tutte le regioni italiane”,<br />

ha commentato Fabrizio D’Amico, direttore generale del consorzio<br />

Ecolamp. “Auspichiamo che gli investimenti previsti dal<br />

PNRR nell’ambito delle filiere del riciclo possano favorire e sostenere<br />

il percorso dal Paese nel raggiungimento degli obiettivi<br />

di recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici”.<br />

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