Biccari - Guida turistica

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03.11.2021 Views

StoriaIl territorio di Biccari mostra, come delresto tutti i Monti Dauni, tracce di popolamentostabile sin da epoca preistorica.Il sito più importante dell’area finora individuato,riferibile al Neolitico antico (VI millennioa.C.) è sicuramente quello ubicatoin Località Serra di Cristo, sulla sommità diun’alta collina a circa 4,5 km a sud-est dell’abitatodi Biccari.Si tratta di un villaggio a carattere stagionalefrequentato nei mesi caldi da comunitàdi agricoltori neolitici stanziati nella vallatasottostante tra cui si ricorda la famosa “signoraneolitica di Biccari”, una donna depostain una tomba a grotticella accompagnatada un ricco corredo funerario e da restidi offerte animali. Stesse caratteristiche distagionalità presenta il villaggio neoliticodel V millennio a. C. ritrovato in Località Boschetto,lungo la riva destra del Canale Organo,a 700 m s.l.m., uno dei siti neolitici piùalti della Puglia.È probabile che pure in questa zona, comealtrove, si affermino piccoli agglomerati impiantatisoprattutto lungo le vie d’acqua,in località strategicamente idonee al controllodi guadi e vie di comunicazioni, sullesommità di colline o in punti naturalmentefortificati da dove controllare le vallate sottostanti. Questo sistema di nuclei di abitatosparsi mantengono il loro assetto fino allametà del IV sec. a. C., quando, in seguito alcontatto con i Romani, avviene il passaggioverso un insediamento più compatto, circoscrittoin un’area relativamente poco estesae difeso da fortificazioni, con una viabilitàpiù regolare e con l’organizzazione dei settorinecessari allo svolgimento della vita civile,economica e religiosa.In questi anni il popolamento daunio è attestatodalla stele antropomorfa in arenariaritrovata in località Femmina Morta e dagliinsediamenti di fase arcaica e dai santuarirurali sparsi sul territorio.In epoca ellenistica si assiste a un notevoleincremento di fattorie e necropoli, mentrecontinua la fortuna dei santuari precedenti.La spinta decisiva verso forme più propriamenteurbane è data dall’introduzione deinuovi modelli esplicitamente attestati dallenuove colonie latine , fra cui quella di Luceria,dedotta nel 315-314 a. C..È da questo momento che il territorio diBiccari entra a far parte dell’ Ager Lucerinus.L’età romana vede la nascita di numerosefattorie di nuova ubicazione, mostrando unnotevole rigoglio in età imperiale. Per il periodotardo-antico molte ville di età romana4

vengono rioccupate e ristrutturate; sonomeno numerose rispetto a quelle dei secoliprecedenti ma al tempo stesso sono di dimensionimaggiori (come quelle individuatein località Masseria San Pietro, FemminaMorta e Renzone).Poco sappiamo del periodo medievale.Il rinvenimento di un bracciale in rame,conformato a doppia cintura e nella parteposteriore ad un’unica fascia, recante incisoun nome femminile (Didona) potrebbeindicare la presenza di una o più tombesulle falde del Monte Sant’Elena a sud delVulgano; l’oggetto potrebbe essere databilead età alto-medievale e riferibile ad unorizzonte culturale longobardo.Il sito medievale più importante è indubbiamenteTertiveri, frazione del Comune diBiccari, situata a circa 5 chilometri a Nord-Est dal paese. La medievale Tortiboli, di cuioggi sono visibili solo i resti di una casa-torre,nasce nel 969 come sede suffraganeadell’arcivescovato di Benevento e si consolidapoi nel corso dell’XI secolo come “cittàdi frontiera”, posta tra il territorio riconquistatodai Bizantini e il vicino Principato longobardodi Benevento.Concessa nel 1296 da parte del re Carlo IId’Angiò ad Abd el Aziz, un musulmano dellavicina Lucera, venne probabilmente abbandonatadurante il XIII secolo e nel XV ilvescovato di Tertiveri venne formalmenteunito a quello di Lucera.Una certa importanza dovette averla,nell’organizzazione del territorio a partiredal X-XI secolo il monastero di San Pietro inVulgano, i cui ruderi erano ancora parzialmenteconservati fino agli anni ’60 del Novecento.Il monastero insiste sul sito precedentementeoccupato da una grande villadi età romana.Sicuramente il monastero esisteva già nel1054, quando una vedova dal nome Sikelgaita,abitante di Vaccarizza, offrì i suoi averialla suddetta chiesa, “que situm est non longea cibitate Vicari”.È questa la prima volta in cui il nome di Biccariappare nelle fonti scritte. Sappiamo chein questo periodo il comprensorio entra afar parte della sfera di influenza dei bizantini.Sono questi infatti gli anni in cui il catepanoBasilio Bojoannes organizza una seriedi avamposti militari lungo i confini con ilprincipato di Benevento.Negli stessi anni il vicario del catepano, Bisanziode Alferana, crea 2 nuclei o avampostidifensivi imperniati attorno a 2 torridi avvistamento, la torre di CastelluccioValmaggiore e quella di Biccari, entrambeancora conservate.Il nucleo originario di Biccari così formatosi,viene dapprima fortificato da Pergamo, unufficiale normanno dell’esercito di Robertoil Guiscardo, e successivamente esteso conGuglielmo d’Altavilla, nipote di Roberto ilGuiscardo.Da questo momento in poi la storia di Biccariè caratterizzata dal dominio di diversesignorie, tra cui ricordiamo quelle delle famiglieStendardo e Caracciolo.Nel 1772 il feudo passa alla Regia Corte diNapoli e nel 1860, dopo una rivolta sedatanel sangue, entra a far parte dell’Italia Unita.5

Storia

Il territorio di Biccari mostra, come del

resto tutti i Monti Dauni, tracce di popolamento

stabile sin da epoca preistorica.

Il sito più importante dell’area finora individuato,

riferibile al Neolitico antico (VI millennio

a.C.) è sicuramente quello ubicato

in Località Serra di Cristo, sulla sommità di

un’alta collina a circa 4,5 km a sud-est dell’abitato

di Biccari.

Si tratta di un villaggio a carattere stagionale

frequentato nei mesi caldi da comunità

di agricoltori neolitici stanziati nella vallata

sottostante tra cui si ricorda la famosa “signora

neolitica di Biccari”, una donna deposta

in una tomba a grotticella accompagnata

da un ricco corredo funerario e da resti

di offerte animali. Stesse caratteristiche di

stagionalità presenta il villaggio neolitico

del V millennio a. C. ritrovato in Località Boschetto,

lungo la riva destra del Canale Organo,

a 700 m s.l.m., uno dei siti neolitici più

alti della Puglia.

È probabile che pure in questa zona, come

altrove, si affermino piccoli agglomerati impiantati

soprattutto lungo le vie d’acqua,

in località strategicamente idonee al controllo

di guadi e vie di comunicazioni, sulle

sommità di colline o in punti naturalmente

fortificati da dove controllare le vallate sottostanti

. Questo sistema di nuclei di abitato

sparsi mantengono il loro assetto fino alla

metà del IV sec. a. C., quando, in seguito al

contatto con i Romani, avviene il passaggio

verso un insediamento più compatto, circoscritto

in un’area relativamente poco estesa

e difeso da fortificazioni, con una viabilità

più regolare e con l’organizzazione dei settori

necessari allo svolgimento della vita civile,

economica e religiosa.

In questi anni il popolamento daunio è attestato

dalla stele antropomorfa in arenaria

ritrovata in località Femmina Morta e dagli

insediamenti di fase arcaica e dai santuari

rurali sparsi sul territorio.

In epoca ellenistica si assiste a un notevole

incremento di fattorie e necropoli, mentre

continua la fortuna dei santuari precedenti.

La spinta decisiva verso forme più propriamente

urbane è data dall’introduzione dei

nuovi modelli esplicitamente attestati dalle

nuove colonie latine , fra cui quella di Luceria,

dedotta nel 315-314 a. C..

È da questo momento che il territorio di

Biccari entra a far parte dell’ Ager Lucerinus.

L’età romana vede la nascita di numerose

fattorie di nuova ubicazione, mostrando un

notevole rigoglio in età imperiale. Per il periodo

tardo-antico molte ville di età romana

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