FORMAZIONE ESPERIENZIALE
La formazione esperienziale: cos'è, i suoi benefici, alcuni esempi.
La formazione esperienziale: cos'è, i suoi benefici, alcuni esempi.
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<strong>FORMAZIONE</strong><br />
<strong>ESPERIENZIALE</strong><br />
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LA <strong>FORMAZIONE</strong> <strong>ESPERIENZIALE</strong><br />
Un modello di apprendimento basato sull’esperienza<br />
Fare formazione esperienziale vuol dire progettare e gestire un<br />
«ambiente di apprendimento» in cui le persone possono interagire<br />
liberamente e condividere delle esperienze cognitive, emotive<br />
e fisiche per il miglioramento delle prestazioni lavorative.<br />
Alla base della metodologia esperienziale si ricorre all’uso della<br />
metafora che facilita il processo di comprensione del carattere<br />
complesso, ambiguo e paradossale della vita organizzativa.<br />
La formazione esperienziale in ELIS ha l’obiettivo di<br />
aiutare professionisti, indipendentemente da età e ruolo,<br />
a (ri)scoprire i valori cardine e sviluppare competenze per<br />
portare il proprio contributo distintivo all’interno dell’azienda<br />
e vivere appieno il proprio ruolo lavorativo.<br />
SE ASCOLTO DIMENTICO, SE VEDO RICORDO, SE FACCIO CAPISCO<br />
CONFUCIO<br />
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IL MODELLO DI RIFERIMENTO<br />
Un processo di apprendimento è efficace se il partecipante è stimolato<br />
in tutte le dimensioni in cui può esprimere la propria soggettività.<br />
In termini metodologici, mediante una serie di attività pratiche e<br />
metaforiche, si permette ai partecipanti di mettersi in gioco per scoprire<br />
nuove risorse, uscire da se stessi e dalla propria zona di comfort.<br />
Lontano dal contesto lavorativo è facile<br />
abbandonare il proprio “ruolo sociale” e riscoprire<br />
la dimensione ludica dell’autoformazione.<br />
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AREE DI INTERVENTO<br />
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Attraverso la metodologia esperienziale è possibile<br />
sviluppare e rinforzare competenze trasversali, organizzative<br />
e gestionali per rispondere al fabbisogno del team e della<br />
persona all’interno di un gruppo
COMPETENZE IN AZIONE<br />
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La metodologia esperienziale permette di esplorare la stessa<br />
competenza da più prospettive contemporaneamente, sollecitando<br />
la lettura dinamica dei fenomeni e la capacità di utilizzare punti di<br />
vista sempre diversi per osservare e agire nelle medesime situazioni.<br />
In questo modo si esalta la visione degli asset distintivi delle persone e<br />
delle competenze che di volta in volta sono oggetto della formazione,<br />
stimolando fiducia, senso di appartenenza, motivazione e favorendo<br />
la costruzione di clima e relazioni positive all’interno dei gruppi.<br />
Attraverso le metafore è possibile riprodurre:<br />
Situazioni sconosciute ed insolite che richiedono compiti nuovi con forti analogie<br />
con le attività richieste nella vita e nei contesti professionali.<br />
Situazioni conosciute (per esempio cucinare) ma utilizzate per far riflettere<br />
e sviluppare capacità (per esempio gestione del tempo e delle risorse) che<br />
comunemente non sono il loro output principale.<br />
TEAM COOKING ICE FUSION FORMULA 1 ORIENTEERING<br />
RAFTING<br />
SURVIVAL<br />
VOLONTARIATO D’IMPRESA<br />
RUGBY<br />
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Il setting formativo costruito con l’utilizzo di immagini, metafore e simboli<br />
permette di:<br />
rinforzare il ragionamento analogico dei partecipanti,<br />
facilitare l’espressione di percezioni, emozioni ed atteggiamenti che,<br />
altrimenti espressi, provocherebbero conflitti interpersonali ed organizzativi,<br />
creare un significato contestuale e sociale dell’identità di gruppo,<br />
accedere alla conoscenza tacita, agli impliciti, agli assunti<br />
di base dei comportamenti,<br />
stimolare in termini cognitivi la creatività e l’immaginazione<br />
cambiando la percezione e l’interpretazione degli eventi,<br />
facilitare il cambiamento cognitivo, orientando e guidando il<br />
comportamento e quindi lo sviluppo delle competenze attese.<br />
LE METAFORE<br />
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TEAM COOKING
Uno Chef Insegnante, affiancato da un formatore,<br />
guida i partecipanti alla preparazione di<br />
un vero e proprio evento culinario:<br />
dalla scelta della location alle definizione delle portate.<br />
COMPETENZE:<br />
Il gruppo può misurarsi con le proprie capacità organizzative,<br />
esecutive, creative e gestionali.<br />
DOVE:<br />
Il format si eroga presso una struttura dotata di una cucina organizzata<br />
e di una sala per il servizio.<br />
PERCHÈ:<br />
Il Cooking è una metafora didattica che permette di esplorare e<br />
sperimentare, all’interno di un gruppo, l’esigenza di collaborare per<br />
il raggiungimento di un obiettivo comune, mettendo in campo<br />
coordinamento e problem solving.<br />
Permette di acquisire consapevolezza circa le capacità individuali di<br />
comunicazione e di ascolto all’interno del gruppo.<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />
PROCESSI DI LAVORO<br />
COLLABORAZIONE<br />
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ICE FUSION
Uno scultore di ghiaccio, affiancato da un formatore, guida<br />
i partecipanti nella progettazione e realizzazione di una<br />
scultura di ghiaccio. Il gruppo dovrà condividere l’idea<br />
dell’oggetto da riprodurre, per poi realizzarne diverse parti<br />
da dover successivamente unire.<br />
COMPETENZE:<br />
I partecipanti si misurano con le proprie capacità organizzative,<br />
esecutive, creative e gestionali.<br />
DOVE:<br />
Il format si può erogare presso una struttura dotata di ambienti<br />
organizzati per la lavorazione del ghiaccio o all’interno di cucine<br />
industriali, location utili a favorire l’apprendimento delle tecniche, la<br />
preparazione e l’organizzazione del team.<br />
PERCHÈ:<br />
Il ricorso alla metafora delle sculture di ghiaccio permette di esplorare<br />
e sperimentare, all’interno di un gruppo, l’esigenza di collaborare per<br />
il raggiungimento di un obiettivo comune, mettendo in campo una<br />
leadership collaborativa, ma anche una responsabilità diffusa. Il team,<br />
dopo aver condiviso una progettazione comune, dovrà suddividersi in<br />
sottogruppi per realizzare le diverse parti della scultura che dovranno<br />
poi essere unite.<br />
Questa attività stimola quindi i partecipanti a mettersi in gioco non solo<br />
sulla negoziazione nella fase iniziale di progettazione, ma anche sulla<br />
fiducia e motivazione nel realizzare una scultura. Centrale è anche<br />
la perseveranza nell’adoperarsi per il raggiungimento dell’obiettivo<br />
nonostante le difficoltà che si potranno affrontare nelle diverse fasi di<br />
lavorazione<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />
PROCESSI DI LAVORO<br />
COLLABORAZIONE<br />
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FORMULA 1
Il gruppo, gestendo le risorse messe a<br />
disposizione, dovrà progettare e costruire<br />
un Kart in legno<br />
COMPETENZE:<br />
I partecipanti si misurano con le proprie capacità progettuali,<br />
di pianificazione, organizzative, esecutive e di delega.<br />
DOVE:<br />
Il format si svolge presso una struttura dotata sia di un’aula, per i<br />
momenti frontali, sia di uno spazio aperto, dedicato, per lo svolgimento<br />
della fase esperienziale<br />
PERCHÈ:<br />
Questo format, che fa appello ad una metafora sportiva, consente di<br />
mettersi in gioco fisicamente all’interno del team e di costruire il senso<br />
stesso del Team.<br />
Come nella Formula Uno, non vi è solo il pilota, ma una squadra che<br />
deve agire con forte sinergia e consapevolezza del proprio ruolo e<br />
delle proprie competenze.<br />
L’immagine del pit stop è la più esemplificativa, vincente è la cultura<br />
e lo spirito di squadra. L’attività vede i partecipanti coinvolti nella<br />
progettazione e costruzione di una vettura monoposto in legno<br />
e prevede l’utilizzo del loro manufatto. In quest’ultimo momento<br />
saranno loro stessi a guidare e spingere la loro veicolo. Collaborazione,<br />
motivazione e capacità di organizzarsi sono gli ingredienti per<br />
raggiungere l’obiettivo comune.<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
MOTIVAZIONE E SPIRITO DI GRUPPO<br />
PROCESSI DI LAVORO<br />
COLLABORAZIONE<br />
DELEGA<br />
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ORIENTEERING
L’attività consiste nell’effettuare un percorso predefinito<br />
caratterizzato da punti di controllo con l’aiuto esclusivo di<br />
una bussola e di una cartina topografica molto dettagliata.<br />
COMPETENZE:<br />
I partecipanti, suddivisi in team, si misureranno con la loro capacità di<br />
lavorare in gruppo, prendere decisioni, risolvere problemi, comunicare<br />
efficacemente.<br />
DOVE:<br />
Il format si svolge nei boschi, ma possono essere utilizzati tutti gli<br />
ambienti naturali. (E’ possibile contestualizzare l’attività anche nei<br />
centri storici di grandi città).<br />
PERCHÈ:<br />
Fare Orienteering significa avanzare sul terreno con l’aiuto di<br />
una cartina e di una bussola, mettere a fattor comune le intuizioni<br />
personali e confrontarsi con il resto della squadra permette di avanzare<br />
nella ricerca. La scelta della via migliore da percorrere deve tener<br />
conto delle condizioni del terreno, della rete di strade e sentieri, degli<br />
ostacoli o delle zone pericolose, cercando di riconoscere quale sia il<br />
percorso più veloce e vantaggioso per raggiungere la meta prefissata.<br />
Ogni valutazione deve essere ben ponderata e condivisa dal gruppo,<br />
tutti devono percorrere lo stesso sentiero, ogni scelta impatta<br />
immediatamente sul gruppo e sui singoli. Lavorando di bussola, di<br />
mappa e aguzzando la vista è necessario individuare l’itinerario più<br />
indicato per raggiungere i punti di controllo la meta finale.<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />
COLLABORAZIONE<br />
DECISION TAKING<br />
RESILIENZA<br />
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RUGBY
Richiede una parte teorica per la conoscenza delle regole,<br />
varie esercitazioni e partita finale di touch rugby<br />
(senza contatto fisico eccessivo)<br />
COMPETENZE:<br />
La metafora del gioco del rugby permette di lavorare sulla costruzione<br />
del team, sulla focalizzazione e sul miglioramento dei comportamenti<br />
professionali o manageriali ritenuti funzionali al conseguimento degli<br />
obiettivi dell’azienda.<br />
DOVE:<br />
Il format si eroga presso una struttura sportiva, per consentire<br />
l’immersione totale nella metafora e nelle suggestioni analogiche<br />
suscitate dall’ambiente (il campo, la linea di meta e i pali, la ‘club<br />
house’, gli spogliatoi…).<br />
PERCHÈ:<br />
Il rugby è lo sport di squadra per eccellenza, nel quale persone con<br />
caratteristiche fisiche e mentali molto diverse devono dare il meglio<br />
di sé per portare il gruppo alla vittoria. Il ricorso a questa metafora<br />
formativa permette di lavorare sui temi dell’integrazione e dell’esplicita<br />
e continua assunzione di responsabilità del singolo, evidenziando al<br />
tempo stesso elementi simbolici identitari molto evidenti.<br />
Prima fra tutte l’etica, perché contano sempre prima i valori e le regole;<br />
l’importanza di definire driver strategici ma anche di opportunità tattiche.<br />
Tutto questo non esclude il talento individuale e gioco di squadra,<br />
sacrificio, generosità, fiducia in sé, adattamento, comunicazione.<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />
COLLABORAZIONE<br />
DECISION TAKING<br />
RESILIENZA<br />
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VOLONTARIATO D’IMPRESA
Riconoscere il valore del team e accrescere la<br />
consapevolezza degli effetti dell’azione del lavoro di<br />
gruppo nel costruire una comunità sociale<br />
COMPETENZE:<br />
Attraverso lo svolgimento di attività concrete con finalità sociale,<br />
si lavora sul rafforzamento della squadra e la condivisione di valori<br />
comuni.<br />
DOVE:<br />
La formazione si svolgerà presso una struttura ospitante, generalmente<br />
una ONLUS da identificare con il cliente, per permettere l’integrazione<br />
tra il contributo dei partecipanti e il normale svolgimento delle attività.<br />
PERCHÈ:<br />
Il volontariato d’impresa permette di realizzare con un’unica azione<br />
due obiettivi di responsabilità sociale: intervenire nella comunità per<br />
rispondere ai bisogni delle persone e rendere i propri dipendenti<br />
protagonisti di un’esperienza che coinvolge, motiva e fa crescere. Si<br />
Tratta in alcuni casi di un volontariato di competenza: per le aziende,<br />
mettere a disposizione di chi opera nel sociale il grande patrimonio<br />
di competenze di cui dispongono significa fare davvero innovazione<br />
sociale.<br />
Le attività avranno l’obiettivo di costruire, creare ed ideare attrezzature,<br />
spazi, servizi per gli utilizzatori della struttura ospitante (onlus). Un<br />
nuovo modo di fare formazione esperienziale, che oltre a raggiungere<br />
obiettivi aziendali lascia un risultato duraturo alla società.<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
LAVORO DI SQUADRA<br />
COMUNICAZIONE<br />
SENSO DI APPARTENENZA<br />
RESPONSABILITÀ SOCIALE<br />
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RAFTING
Comprendere e saper reagire alle situazione complesse<br />
rimuovendo le barriere personali e attivando le<br />
leve necessarie per ancorarli agli elementi stabili<br />
dell’organizzazione: persone, saperi, clima.<br />
COMPETENZE:<br />
Si richiede l’esercizio della collaborazione e dell’attenzione all’altro, si<br />
lavora sullo spirito di squadra e sul problem solving<br />
DOVE:<br />
La formazione si svolgerà presso strutture specialistiche ed accreditate,<br />
alternando momenti di outdoor e indoor.<br />
PERCHÈ:<br />
Fare una discesa di Rafting vuol dire mettersi in gioco insieme al proprio<br />
equipaggio per affrontare un percorso non ordinario e confrontarsi con<br />
un elemento naturale non quotidiano.<br />
Forti della pagaia, ma ancor più del contributo dei compagni è necessario<br />
superare una serie di ostacoli per raggiungere la destinazione. Una<br />
serie di piccole attività ed imprevisti collaterali alla discesa mettono<br />
i partecipanti in condizione di sperimentare la analisi delle risorse e<br />
risoluzione dei problemi.<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />
COLLABORAZIONE<br />
GESTIONE DELL’IMPREVISTO<br />
COMUNICAZIONE<br />
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SURVIVAL
Vivere un’esperienza totalmente immersi nella natura.<br />
I partecipanti sono coinvolti in un’escursione di più giorni<br />
durante la quale, con poche ed essenziali risorse, dovranno<br />
provvedere ai loro bisogni primari. Con l’aiuto esclusivo di<br />
una bussola, cartina, corde, teli mimetici, alcune vettovaglie,<br />
elementi naturali e soprattutto dell’”altro”,<br />
COMPETENZE:<br />
I partecipanti si misureranno con la loro capacità di lavorare e<br />
sostenersi in gruppo, prendere decisioni, risolvere problemi, affrontare<br />
l’imprevisto e scegliere in maniera strategica<br />
DOVE:<br />
Il format si svolge in aree ricche di boschi, in prossimità di fonti e di<br />
piccoli centri abitati.<br />
PERCHÈ:<br />
Fare un’esperienza di esplorazione in «sopravvivenza», di più<br />
giorni, significa avanzare sul terreno con l’aiuto di cartina e bussola,<br />
determinando costantemente con il proprio gruppo la via migliore da<br />
percorrere per raggiungere la meta prefissata. Significa scegliere dove<br />
e come accamparsi, utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione<br />
per montare il proprio campo, cucinare sul fuoco, prendersi cura<br />
dei rispettivi bisogni, organizzarsi, fidarsi ed affidarsi al compagno. Il<br />
buon utilizzo di corda, telo mimetico, acqua e legna è determinante.<br />
Significa affrontare insieme le sfide che il percorso presenta sentendosi<br />
“protetto” dall’altro. La sfida è elemento saliente<br />
PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />
ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />
COLLABORAZIONE<br />
DECISION MAKING<br />
RESILIENZA<br />
FIDUCIA<br />
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IL NOSTRO TEAM<br />
RENZO GIANNINI<br />
“L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti<br />
che si possono utilizzare per cambiare il mondo.”<br />
(Mandela)<br />
EMANUELA D’IMPERIO<br />
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare<br />
nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (M. Proust)<br />
FEDERICA MALTESE<br />
“L’esperienza non è ciò che accade a un uomo. È quello<br />
che un uomo fa con ciò che gli accade.” (A.L.Huxley)<br />
DOMENICO TUOZZI<br />
“Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere<br />
risposte; è quello che pone le vere domande”<br />
(C. Lévi- Strauss)<br />
GIUSEPPE ROLLI<br />
“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le<br />
sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue<br />
mani, la sua testa e il suo cuore è un artista”<br />
(Francesco D’Assisi)<br />
VALERIA GENTILE<br />
“Devi apprendere un nuovo modo di pensare per<br />
poter iniziare un nuovo modo di essere”<br />
(M. Williamson)<br />
MARCO STOMEO<br />
“Si educa molto con quello che si dice, ancor più con<br />
quel che si fa, molto più con quel che si è.”<br />
(Ignazio di Antiochia)<br />
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