03.08.2021 Views

FORMAZIONE ESPERIENZIALE

La formazione esperienziale: cos'è, i suoi benefici, alcuni esempi.

La formazione esperienziale: cos'è, i suoi benefici, alcuni esempi.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>FORMAZIONE</strong><br />

<strong>ESPERIENZIALE</strong><br />

1


LA <strong>FORMAZIONE</strong> <strong>ESPERIENZIALE</strong><br />

Un modello di apprendimento basato sull’esperienza<br />

Fare formazione esperienziale vuol dire progettare e gestire un<br />

«ambiente di apprendimento» in cui le persone possono interagire<br />

liberamente e condividere delle esperienze cognitive, emotive<br />

e fisiche per il miglioramento delle prestazioni lavorative.<br />

Alla base della metodologia esperienziale si ricorre all’uso della<br />

metafora che facilita il processo di comprensione del carattere<br />

complesso, ambiguo e paradossale della vita organizzativa.<br />

La formazione esperienziale in ELIS ha l’obiettivo di<br />

aiutare professionisti, indipendentemente da età e ruolo,<br />

a (ri)scoprire i valori cardine e sviluppare competenze per<br />

portare il proprio contributo distintivo all’interno dell’azienda<br />

e vivere appieno il proprio ruolo lavorativo.<br />

SE ASCOLTO DIMENTICO, SE VEDO RICORDO, SE FACCIO CAPISCO<br />

CONFUCIO<br />

2


3


IL MODELLO DI RIFERIMENTO<br />

Un processo di apprendimento è efficace se il partecipante è stimolato<br />

in tutte le dimensioni in cui può esprimere la propria soggettività.<br />

In termini metodologici, mediante una serie di attività pratiche e<br />

metaforiche, si permette ai partecipanti di mettersi in gioco per scoprire<br />

nuove risorse, uscire da se stessi e dalla propria zona di comfort.<br />

Lontano dal contesto lavorativo è facile<br />

abbandonare il proprio “ruolo sociale” e riscoprire<br />

la dimensione ludica dell’autoformazione.<br />

4


AREE DI INTERVENTO<br />

5


6<br />

Attraverso la metodologia esperienziale è possibile<br />

sviluppare e rinforzare competenze trasversali, organizzative<br />

e gestionali per rispondere al fabbisogno del team e della<br />

persona all’interno di un gruppo


COMPETENZE IN AZIONE<br />

7


La metodologia esperienziale permette di esplorare la stessa<br />

competenza da più prospettive contemporaneamente, sollecitando<br />

la lettura dinamica dei fenomeni e la capacità di utilizzare punti di<br />

vista sempre diversi per osservare e agire nelle medesime situazioni.<br />

In questo modo si esalta la visione degli asset distintivi delle persone e<br />

delle competenze che di volta in volta sono oggetto della formazione,<br />

stimolando fiducia, senso di appartenenza, motivazione e favorendo<br />

la costruzione di clima e relazioni positive all’interno dei gruppi.<br />

Attraverso le metafore è possibile riprodurre:<br />

Situazioni sconosciute ed insolite che richiedono compiti nuovi con forti analogie<br />

con le attività richieste nella vita e nei contesti professionali.<br />

Situazioni conosciute (per esempio cucinare) ma utilizzate per far riflettere<br />

e sviluppare capacità (per esempio gestione del tempo e delle risorse) che<br />

comunemente non sono il loro output principale.<br />

TEAM COOKING ICE FUSION FORMULA 1 ORIENTEERING<br />

RAFTING<br />

SURVIVAL<br />

VOLONTARIATO D’IMPRESA<br />

RUGBY<br />

8


Il setting formativo costruito con l’utilizzo di immagini, metafore e simboli<br />

permette di:<br />

rinforzare il ragionamento analogico dei partecipanti,<br />

facilitare l’espressione di percezioni, emozioni ed atteggiamenti che,<br />

altrimenti espressi, provocherebbero conflitti interpersonali ed organizzativi,<br />

creare un significato contestuale e sociale dell’identità di gruppo,<br />

accedere alla conoscenza tacita, agli impliciti, agli assunti<br />

di base dei comportamenti,<br />

stimolare in termini cognitivi la creatività e l’immaginazione<br />

cambiando la percezione e l’interpretazione degli eventi,<br />

facilitare il cambiamento cognitivo, orientando e guidando il<br />

comportamento e quindi lo sviluppo delle competenze attese.<br />

LE METAFORE<br />

9


10<br />

TEAM COOKING


Uno Chef Insegnante, affiancato da un formatore,<br />

guida i partecipanti alla preparazione di<br />

un vero e proprio evento culinario:<br />

dalla scelta della location alle definizione delle portate.<br />

COMPETENZE:<br />

Il gruppo può misurarsi con le proprie capacità organizzative,<br />

esecutive, creative e gestionali.<br />

DOVE:<br />

Il format si eroga presso una struttura dotata di una cucina organizzata<br />

e di una sala per il servizio.<br />

PERCHÈ:<br />

Il Cooking è una metafora didattica che permette di esplorare e<br />

sperimentare, all’interno di un gruppo, l’esigenza di collaborare per<br />

il raggiungimento di un obiettivo comune, mettendo in campo<br />

coordinamento e problem solving.<br />

Permette di acquisire consapevolezza circa le capacità individuali di<br />

comunicazione e di ascolto all’interno del gruppo.<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />

PROCESSI DI LAVORO<br />

COLLABORAZIONE<br />

11


12<br />

ICE FUSION


Uno scultore di ghiaccio, affiancato da un formatore, guida<br />

i partecipanti nella progettazione e realizzazione di una<br />

scultura di ghiaccio. Il gruppo dovrà condividere l’idea<br />

dell’oggetto da riprodurre, per poi realizzarne diverse parti<br />

da dover successivamente unire.<br />

COMPETENZE:<br />

I partecipanti si misurano con le proprie capacità organizzative,<br />

esecutive, creative e gestionali.<br />

DOVE:<br />

Il format si può erogare presso una struttura dotata di ambienti<br />

organizzati per la lavorazione del ghiaccio o all’interno di cucine<br />

industriali, location utili a favorire l’apprendimento delle tecniche, la<br />

preparazione e l’organizzazione del team.<br />

PERCHÈ:<br />

Il ricorso alla metafora delle sculture di ghiaccio permette di esplorare<br />

e sperimentare, all’interno di un gruppo, l’esigenza di collaborare per<br />

il raggiungimento di un obiettivo comune, mettendo in campo una<br />

leadership collaborativa, ma anche una responsabilità diffusa. Il team,<br />

dopo aver condiviso una progettazione comune, dovrà suddividersi in<br />

sottogruppi per realizzare le diverse parti della scultura che dovranno<br />

poi essere unite.<br />

Questa attività stimola quindi i partecipanti a mettersi in gioco non solo<br />

sulla negoziazione nella fase iniziale di progettazione, ma anche sulla<br />

fiducia e motivazione nel realizzare una scultura. Centrale è anche<br />

la perseveranza nell’adoperarsi per il raggiungimento dell’obiettivo<br />

nonostante le difficoltà che si potranno affrontare nelle diverse fasi di<br />

lavorazione<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />

PROCESSI DI LAVORO<br />

COLLABORAZIONE<br />

13


14<br />

FORMULA 1


Il gruppo, gestendo le risorse messe a<br />

disposizione, dovrà progettare e costruire<br />

un Kart in legno<br />

COMPETENZE:<br />

I partecipanti si misurano con le proprie capacità progettuali,<br />

di pianificazione, organizzative, esecutive e di delega.<br />

DOVE:<br />

Il format si svolge presso una struttura dotata sia di un’aula, per i<br />

momenti frontali, sia di uno spazio aperto, dedicato, per lo svolgimento<br />

della fase esperienziale<br />

PERCHÈ:<br />

Questo format, che fa appello ad una metafora sportiva, consente di<br />

mettersi in gioco fisicamente all’interno del team e di costruire il senso<br />

stesso del Team.<br />

Come nella Formula Uno, non vi è solo il pilota, ma una squadra che<br />

deve agire con forte sinergia e consapevolezza del proprio ruolo e<br />

delle proprie competenze.<br />

L’immagine del pit stop è la più esemplificativa, vincente è la cultura<br />

e lo spirito di squadra. L’attività vede i partecipanti coinvolti nella<br />

progettazione e costruzione di una vettura monoposto in legno<br />

e prevede l’utilizzo del loro manufatto. In quest’ultimo momento<br />

saranno loro stessi a guidare e spingere la loro veicolo. Collaborazione,<br />

motivazione e capacità di organizzarsi sono gli ingredienti per<br />

raggiungere l’obiettivo comune.<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

MOTIVAZIONE E SPIRITO DI GRUPPO<br />

PROCESSI DI LAVORO<br />

COLLABORAZIONE<br />

DELEGA<br />

15


16<br />

ORIENTEERING


L’attività consiste nell’effettuare un percorso predefinito<br />

caratterizzato da punti di controllo con l’aiuto esclusivo di<br />

una bussola e di una cartina topografica molto dettagliata.<br />

COMPETENZE:<br />

I partecipanti, suddivisi in team, si misureranno con la loro capacità di<br />

lavorare in gruppo, prendere decisioni, risolvere problemi, comunicare<br />

efficacemente.<br />

DOVE:<br />

Il format si svolge nei boschi, ma possono essere utilizzati tutti gli<br />

ambienti naturali. (E’ possibile contestualizzare l’attività anche nei<br />

centri storici di grandi città).<br />

PERCHÈ:<br />

Fare Orienteering significa avanzare sul terreno con l’aiuto di<br />

una cartina e di una bussola, mettere a fattor comune le intuizioni<br />

personali e confrontarsi con il resto della squadra permette di avanzare<br />

nella ricerca. La scelta della via migliore da percorrere deve tener<br />

conto delle condizioni del terreno, della rete di strade e sentieri, degli<br />

ostacoli o delle zone pericolose, cercando di riconoscere quale sia il<br />

percorso più veloce e vantaggioso per raggiungere la meta prefissata.<br />

Ogni valutazione deve essere ben ponderata e condivisa dal gruppo,<br />

tutti devono percorrere lo stesso sentiero, ogni scelta impatta<br />

immediatamente sul gruppo e sui singoli. Lavorando di bussola, di<br />

mappa e aguzzando la vista è necessario individuare l’itinerario più<br />

indicato per raggiungere i punti di controllo la meta finale.<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />

COLLABORAZIONE<br />

DECISION TAKING<br />

RESILIENZA<br />

17


18<br />

RUGBY


Richiede una parte teorica per la conoscenza delle regole,<br />

varie esercitazioni e partita finale di touch rugby<br />

(senza contatto fisico eccessivo)<br />

COMPETENZE:<br />

La metafora del gioco del rugby permette di lavorare sulla costruzione<br />

del team, sulla focalizzazione e sul miglioramento dei comportamenti<br />

professionali o manageriali ritenuti funzionali al conseguimento degli<br />

obiettivi dell’azienda.<br />

DOVE:<br />

Il format si eroga presso una struttura sportiva, per consentire<br />

l’immersione totale nella metafora e nelle suggestioni analogiche<br />

suscitate dall’ambiente (il campo, la linea di meta e i pali, la ‘club<br />

house’, gli spogliatoi…).<br />

PERCHÈ:<br />

Il rugby è lo sport di squadra per eccellenza, nel quale persone con<br />

caratteristiche fisiche e mentali molto diverse devono dare il meglio<br />

di sé per portare il gruppo alla vittoria. Il ricorso a questa metafora<br />

formativa permette di lavorare sui temi dell’integrazione e dell’esplicita<br />

e continua assunzione di responsabilità del singolo, evidenziando al<br />

tempo stesso elementi simbolici identitari molto evidenti.<br />

Prima fra tutte l’etica, perché contano sempre prima i valori e le regole;<br />

l’importanza di definire driver strategici ma anche di opportunità tattiche.<br />

Tutto questo non esclude il talento individuale e gioco di squadra,<br />

sacrificio, generosità, fiducia in sé, adattamento, comunicazione.<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />

COLLABORAZIONE<br />

DECISION TAKING<br />

RESILIENZA<br />

19


20<br />

VOLONTARIATO D’IMPRESA


Riconoscere il valore del team e accrescere la<br />

consapevolezza degli effetti dell’azione del lavoro di<br />

gruppo nel costruire una comunità sociale<br />

COMPETENZE:<br />

Attraverso lo svolgimento di attività concrete con finalità sociale,<br />

si lavora sul rafforzamento della squadra e la condivisione di valori<br />

comuni.<br />

DOVE:<br />

La formazione si svolgerà presso una struttura ospitante, generalmente<br />

una ONLUS da identificare con il cliente, per permettere l’integrazione<br />

tra il contributo dei partecipanti e il normale svolgimento delle attività.<br />

PERCHÈ:<br />

Il volontariato d’impresa permette di realizzare con un’unica azione<br />

due obiettivi di responsabilità sociale: intervenire nella comunità per<br />

rispondere ai bisogni delle persone e rendere i propri dipendenti<br />

protagonisti di un’esperienza che coinvolge, motiva e fa crescere. Si<br />

Tratta in alcuni casi di un volontariato di competenza: per le aziende,<br />

mettere a disposizione di chi opera nel sociale il grande patrimonio<br />

di competenze di cui dispongono significa fare davvero innovazione<br />

sociale.<br />

Le attività avranno l’obiettivo di costruire, creare ed ideare attrezzature,<br />

spazi, servizi per gli utilizzatori della struttura ospitante (onlus). Un<br />

nuovo modo di fare formazione esperienziale, che oltre a raggiungere<br />

obiettivi aziendali lascia un risultato duraturo alla società.<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

LAVORO DI SQUADRA<br />

COMUNICAZIONE<br />

SENSO DI APPARTENENZA<br />

RESPONSABILITÀ SOCIALE<br />

21


22<br />

RAFTING


Comprendere e saper reagire alle situazione complesse<br />

rimuovendo le barriere personali e attivando le<br />

leve necessarie per ancorarli agli elementi stabili<br />

dell’organizzazione: persone, saperi, clima.<br />

COMPETENZE:<br />

Si richiede l’esercizio della collaborazione e dell’attenzione all’altro, si<br />

lavora sullo spirito di squadra e sul problem solving<br />

DOVE:<br />

La formazione si svolgerà presso strutture specialistiche ed accreditate,<br />

alternando momenti di outdoor e indoor.<br />

PERCHÈ:<br />

Fare una discesa di Rafting vuol dire mettersi in gioco insieme al proprio<br />

equipaggio per affrontare un percorso non ordinario e confrontarsi con<br />

un elemento naturale non quotidiano.<br />

Forti della pagaia, ma ancor più del contributo dei compagni è necessario<br />

superare una serie di ostacoli per raggiungere la destinazione. Una<br />

serie di piccole attività ed imprevisti collaterali alla discesa mettono<br />

i partecipanti in condizione di sperimentare la analisi delle risorse e<br />

risoluzione dei problemi.<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />

COLLABORAZIONE<br />

GESTIONE DELL’IMPREVISTO<br />

COMUNICAZIONE<br />

23


24<br />

SURVIVAL


Vivere un’esperienza totalmente immersi nella natura.<br />

I partecipanti sono coinvolti in un’escursione di più giorni<br />

durante la quale, con poche ed essenziali risorse, dovranno<br />

provvedere ai loro bisogni primari. Con l’aiuto esclusivo di<br />

una bussola, cartina, corde, teli mimetici, alcune vettovaglie,<br />

elementi naturali e soprattutto dell’”altro”,<br />

COMPETENZE:<br />

I partecipanti si misureranno con la loro capacità di lavorare e<br />

sostenersi in gruppo, prendere decisioni, risolvere problemi, affrontare<br />

l’imprevisto e scegliere in maniera strategica<br />

DOVE:<br />

Il format si svolge in aree ricche di boschi, in prossimità di fonti e di<br />

piccoli centri abitati.<br />

PERCHÈ:<br />

Fare un’esperienza di esplorazione in «sopravvivenza», di più<br />

giorni, significa avanzare sul terreno con l’aiuto di cartina e bussola,<br />

determinando costantemente con il proprio gruppo la via migliore da<br />

percorrere per raggiungere la meta prefissata. Significa scegliere dove<br />

e come accamparsi, utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione<br />

per montare il proprio campo, cucinare sul fuoco, prendersi cura<br />

dei rispettivi bisogni, organizzarsi, fidarsi ed affidarsi al compagno. Il<br />

buon utilizzo di corda, telo mimetico, acqua e legna è determinante.<br />

Significa affrontare insieme le sfide che il percorso presenta sentendosi<br />

“protetto” dall’altro. La sfida è elemento saliente<br />

PRINCIPALI AMBITI DI LAVORO:<br />

ANALISI E GESTIONE DELLE RISORSE<br />

COLLABORAZIONE<br />

DECISION MAKING<br />

RESILIENZA<br />

FIDUCIA<br />

25


26


IL NOSTRO TEAM<br />

RENZO GIANNINI<br />

“L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti<br />

che si possono utilizzare per cambiare il mondo.”<br />

(Mandela)<br />

EMANUELA D’IMPERIO<br />

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare<br />

nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (M. Proust)<br />

FEDERICA MALTESE<br />

“L’esperienza non è ciò che accade a un uomo. È quello<br />

che un uomo fa con ciò che gli accade.” (A.L.Huxley)<br />

DOMENICO TUOZZI<br />

“Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere<br />

risposte; è quello che pone le vere domande”<br />

(C. Lévi- Strauss)<br />

GIUSEPPE ROLLI<br />

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le<br />

sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue<br />

mani, la sua testa e il suo cuore è un artista”<br />

(Francesco D’Assisi)<br />

VALERIA GENTILE<br />

“Devi apprendere un nuovo modo di pensare per<br />

poter iniziare un nuovo modo di essere”<br />

(M. Williamson)<br />

MARCO STOMEO<br />

“Si educa molto con quello che si dice, ancor più con<br />

quel che si fa, molto più con quel che si è.”<br />

(Ignazio di Antiochia)<br />

27


info@elis.org – T. 06.45.924.447<br />

Via Sandro Sandri 81, 00159 Roma<br />

www.elis.org

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!