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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 100 luglio 2021

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Agricoltura > 100

➠INTERVISTA

MATTIA TURINETTI, Presidente dell’Associazione Allevatori della Capra Grigia

delle Valli di Lanzo o Fiurinà e titolare dell’azienda agricola Formaggeria Alpi Graie di Cantoira (TO)

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Tra le razze in via di estinzione, la

capra Fiurinà (Grigia delle Valli di

Lanzo) non raggiunge neppure le

500 unità e nel 2008 è stata riconosciuta

dalla Regione Piemonte e

dall’Unione E uropea come “razza

minacciata di abbandono” e beneficiaria

dei contributi del PSR. Una

ricerca promossa dalla Comunità

Montana Valli di Lanzo, in collaborazione

con l’Università degli

Studi di Torino e con il finanziamento

della Regione Piemonte ne

ha scientificamente rilevato le caratteristiche

genetiche, morfologiche

ed ambientali.

Com’è nata la passione per

questa specie?

Quindici anni fa ho comprato la

mia prima Fiurinà da un anziano

allevatore di Lities, una frazione

sopra Cantoira, che già allora si

era raccomandato di tutelare questi

animali e di conservarne la tradizione

e l’allevamento, poiché si

tratta di una vera e propria razza

caratteristica delle nostre valli, che

si distingue dalle altre conosciute

per le peculiarità che le sono proprie.

Inoltre, mi piacevano i colori,

molto particolari. All’inizio era

quasi un divertimento che, in seguito,

è diventato un lavoro, grazie

anche agli aiuti del PSR: in azienda

oggi abbiamo 30 capre Fiurinà, oltre

a 70 bovine, prevalentemente di

razza Grigio Alpina.

Quali sono le caratteristiche

di queste capre?

Sono rustiche, robuste, di taglia e

peso mediamente inferiori rispetto

alle altre razze alpine (75/80 cm

circa al garrese e un peso che varia,

in base ai sessi, tra i 50 e i 70

kg), ben adatte alla montagna e ai

sentieri impervi dei pascoli in quota,

poiché sono ottime scalatrici.

Il mantello, da cui deriva il nome

Fiurinà, è variegato, con fondo

marrone e punte di bianco, grigio

e nero; le orecchie sono strette e

appuntite e le corna, ove presenti,

sono corte nella femmina e più sviluppate

nel maschio.

Qual è il livello delle produzioni?

I livelli produttivi e qualitativi

sono buoni: circa 2 litri al giorno

per 200 giorni. Si tratta di un latte

con una buona percentuale di

grasso (3,65%) e proteine (3%).

Per quanto riguarda la mia azienda,

grazie anche ai corsi di caseificazione

a cui ho partecipato, la

produzione è cresciuta rispetto ai

primi tentativi, al punto da poterla

differenziare. Attualmente sono in

produzione il Cevrin fiurinà (fresco

o stagionato), il primo sale e la

ricotta fresca, la ricotta stagionata

nel fieno profumato delle erbe di

montagna e, dallo scorso anno, lo

yogurt Fiurinà, per soddisfare le

esigenze di chi è intollerante al latte

vaccino.

Quali sono le prospettive per

il futuro di questa capra?

Grazie agli interventi volti a favorire

conoscenza, tutela, conservazione

e riproduzione della razza,

il numero dei capi è aumentato:

l’ultimo censimento ne ha rilevati

289, di cui 20 maschi.

Mi auguro che, ricorrendo agli aiuti

del PSR, si continui ad allevare e tutelare

questa razza anche attraverso

specifici progetti di miglioramento

genetico promossi dall’Unione

Montana Valli di Lanzo, in collaborazione

con l’Università di Torino e

la Regione Piemonte.

La Fiurinà rappresenta un territorio

e una civiltà di montagna,

quella delle Valli di Lanzo, un patrimonio

culturale fatto di storia,

tradizioni e savoir faire delle comunità

che, nel tempo, hanno reso

queste valli operose e floride.

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