You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Agricoltura > 100
➠INTERVISTA
MATTIA TURINETTI, Presidente dell’Associazione Allevatori della Capra Grigia
delle Valli di Lanzo o Fiurinà e titolare dell’azienda agricola Formaggeria Alpi Graie di Cantoira (TO)
42
Tra le razze in via di estinzione, la
capra Fiurinà (Grigia delle Valli di
Lanzo) non raggiunge neppure le
500 unità e nel 2008 è stata riconosciuta
dalla Regione Piemonte e
dall’Unione E uropea come “razza
minacciata di abbandono” e beneficiaria
dei contributi del PSR. Una
ricerca promossa dalla Comunità
Montana Valli di Lanzo, in collaborazione
con l’Università degli
Studi di Torino e con il finanziamento
della Regione Piemonte ne
ha scientificamente rilevato le caratteristiche
genetiche, morfologiche
ed ambientali.
Com’è nata la passione per
questa specie?
Quindici anni fa ho comprato la
mia prima Fiurinà da un anziano
allevatore di Lities, una frazione
sopra Cantoira, che già allora si
era raccomandato di tutelare questi
animali e di conservarne la tradizione
e l’allevamento, poiché si
tratta di una vera e propria razza
caratteristica delle nostre valli, che
si distingue dalle altre conosciute
per le peculiarità che le sono proprie.
Inoltre, mi piacevano i colori,
molto particolari. All’inizio era
quasi un divertimento che, in seguito,
è diventato un lavoro, grazie
anche agli aiuti del PSR: in azienda
oggi abbiamo 30 capre Fiurinà, oltre
a 70 bovine, prevalentemente di
razza Grigio Alpina.
Quali sono le caratteristiche
di queste capre?
Sono rustiche, robuste, di taglia e
peso mediamente inferiori rispetto
alle altre razze alpine (75/80 cm
circa al garrese e un peso che varia,
in base ai sessi, tra i 50 e i 70
kg), ben adatte alla montagna e ai
sentieri impervi dei pascoli in quota,
poiché sono ottime scalatrici.
Il mantello, da cui deriva il nome
Fiurinà, è variegato, con fondo
marrone e punte di bianco, grigio
e nero; le orecchie sono strette e
appuntite e le corna, ove presenti,
sono corte nella femmina e più sviluppate
nel maschio.
Qual è il livello delle produzioni?
I livelli produttivi e qualitativi
sono buoni: circa 2 litri al giorno
per 200 giorni. Si tratta di un latte
con una buona percentuale di
grasso (3,65%) e proteine (3%).
Per quanto riguarda la mia azienda,
grazie anche ai corsi di caseificazione
a cui ho partecipato, la
produzione è cresciuta rispetto ai
primi tentativi, al punto da poterla
differenziare. Attualmente sono in
produzione il Cevrin fiurinà (fresco
o stagionato), il primo sale e la
ricotta fresca, la ricotta stagionata
nel fieno profumato delle erbe di
montagna e, dallo scorso anno, lo
yogurt Fiurinà, per soddisfare le
esigenze di chi è intollerante al latte
vaccino.
Quali sono le prospettive per
il futuro di questa capra?
Grazie agli interventi volti a favorire
conoscenza, tutela, conservazione
e riproduzione della razza,
il numero dei capi è aumentato:
l’ultimo censimento ne ha rilevati
289, di cui 20 maschi.
Mi auguro che, ricorrendo agli aiuti
del PSR, si continui ad allevare e tutelare
questa razza anche attraverso
specifici progetti di miglioramento
genetico promossi dall’Unione
Montana Valli di Lanzo, in collaborazione
con l’Università di Torino e
la Regione Piemonte.
La Fiurinà rappresenta un territorio
e una civiltà di montagna,
quella delle Valli di Lanzo, un patrimonio
culturale fatto di storia,
tradizioni e savoir faire delle comunità
che, nel tempo, hanno reso
queste valli operose e floride.