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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 100 luglio 2021

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Agricoltura > 100

I dati quantitativi delle analisi di laboratorio nei tre anni di lavoro

2018 2019 2020

MATRICE ANALIZZATA

CAMPIONI

ANALISI

TOTALI

CAMPIONI

ANALISI

TOTALI

CAMPIONI

ANALISI

TOTALI

GLIFOSATO MIELE DA NIDO

– –

GLIFOSATO POLLINE DA NIDO – –

24 96

MULTIRESIDUALE MIELE DA NIDO

17 34

MULTIRESIDUALE POLLINE DA NIDO

26 130

PALINOLOGICA POLLINE NIDO – – – –

38

RISULTATI PRELIMINARI

Nel triennio di attività 2018-2020 si

è ottenuta una serie importante di

dati analitici e rilevazioni di campo,

in grado di restituirci una fotografia

della contaminazione ambientale

riscontrata nelle matrici del nido

degli alveari monitorati.

Questi dati per essere letti e interpretati

correttamente devono ancora

essere discussi e valutati prima

tra i partecipanti al progetto e successivamente

presentati e discussi

con i tecnici di tutti i comparti

agricoli. Questa fase di confronto

e discussione sarà di estrema importanza

per offrire una lettura

completa e contestualizzata, avvalendosi

delle diverse competenze

tecniche dei settori coinvolti.

Le 260 analisi di laboratorio eseguite

nel triennio hanno generato

una complessa e considerevole mole

di dati che necessitano di una revisione

di tutte le variabili coinvolte

per poter essere elaborati correttamente.

Alcune conclusioni di carattere

generale possono tuttavia già

essere tratte: nel triennio d’esame

l’anno in cui si sono riscontrate più

positività è stato il 2019, mentre

la categoria di fitofarmaci più frequentemente

riscontrata nelle matrici

dell'alveare è rappresentata dai

fungicidi, presenti un tutti i comparti

(in generale costituiscono circa

i due terzi dei campioni positivi).

Solo il comparto orticolo ne ha registrata

una presenza minore, a favore

di una più ampia rappresentanza

degli erbicidi e degli insetticidi.

Un altro elemento da sottolineare

riguarda la matrice miele da nido,

che negli anni ha registrato meno

residualità, risultando essere meno

contaminata rispetto al polline da

nido.

Inoltre, le presenze di sostanze attive

fitosanitarie nel miele da nido

sono state sempre contenute, calando

nel triennio di indagine.

PROSPETTIVE FUTURE

Il progetto di biomonitoraggio ambientale

con le api si è evoluto nel

tempo, sia in qualità delle attività

previste sia in quantità di informazioni

ambientali rilevate, per poter

dare una fotografia quanto più dettagliata

possibile dell’ambiente in

cui sussistono gli alveari.

La possibilità di elaborare in modo

statistico dati sufficientemente numerosi

ed accurati per ottenere informazioni

più oggettive e spendibili ai fini

delle decisioni sui trattamenti e sui

principi attivi da utilizzare (o cercare

di limitare o eliminare) è un risultato

tra i pochi finora conseguiti a questo

livello in Italia.

Ciò nondimeno occorre guardare

oltre con realismo, nella consapevolezza

che due settori così uniti

dal punto di vista ambientale come

quello apistico e quello agricolo devono

ancora trovare un giusto punto

di equilibrio.

La sfida sta nello sfruttare le possibilità

di reciproco vantaggio e nel

farle comprendere agli operatori,

con un lavoro tecnico e di affiancamento

che sappia aiutarli a superare

incomprensioni e a trovare

soluzioni, avendo a denominatore

comune la salvaguardia ambientale,

perché preservare l’ambiente con

i suoi agroecosistemi vuol dire tutelare

anche il reddito delle aziende

agricole.

APICOLTURA E

AGRICOLTURA

SONO SETTORI

STRETTAMENTE LEGATI

DAL PUNTO DI VISTA

AMBIENTALE: LA SFIDA

STA NELLO SFRUTTARE

LE POSSIBILITÀ DI

RECIPROCO VANTAGGIO

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