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Agricoltura > 100
I dati quantitativi delle analisi di laboratorio nei tre anni di lavoro
2018 2019 2020
MATRICE ANALIZZATA
CAMPIONI
ANALISI
TOTALI
CAMPIONI
ANALISI
TOTALI
CAMPIONI
ANALISI
TOTALI
GLIFOSATO MIELE DA NIDO
– –
GLIFOSATO POLLINE DA NIDO – –
24 96
MULTIRESIDUALE MIELE DA NIDO
17 34
MULTIRESIDUALE POLLINE DA NIDO
26 130
PALINOLOGICA POLLINE NIDO – – – –
38
RISULTATI PRELIMINARI
Nel triennio di attività 2018-2020 si
è ottenuta una serie importante di
dati analitici e rilevazioni di campo,
in grado di restituirci una fotografia
della contaminazione ambientale
riscontrata nelle matrici del nido
degli alveari monitorati.
Questi dati per essere letti e interpretati
correttamente devono ancora
essere discussi e valutati prima
tra i partecipanti al progetto e successivamente
presentati e discussi
con i tecnici di tutti i comparti
agricoli. Questa fase di confronto
e discussione sarà di estrema importanza
per offrire una lettura
completa e contestualizzata, avvalendosi
delle diverse competenze
tecniche dei settori coinvolti.
Le 260 analisi di laboratorio eseguite
nel triennio hanno generato
una complessa e considerevole mole
di dati che necessitano di una revisione
di tutte le variabili coinvolte
per poter essere elaborati correttamente.
Alcune conclusioni di carattere
generale possono tuttavia già
essere tratte: nel triennio d’esame
l’anno in cui si sono riscontrate più
positività è stato il 2019, mentre
la categoria di fitofarmaci più frequentemente
riscontrata nelle matrici
dell'alveare è rappresentata dai
fungicidi, presenti un tutti i comparti
(in generale costituiscono circa
i due terzi dei campioni positivi).
Solo il comparto orticolo ne ha registrata
una presenza minore, a favore
di una più ampia rappresentanza
degli erbicidi e degli insetticidi.
Un altro elemento da sottolineare
riguarda la matrice miele da nido,
che negli anni ha registrato meno
residualità, risultando essere meno
contaminata rispetto al polline da
nido.
Inoltre, le presenze di sostanze attive
fitosanitarie nel miele da nido
sono state sempre contenute, calando
nel triennio di indagine.
PROSPETTIVE FUTURE
Il progetto di biomonitoraggio ambientale
con le api si è evoluto nel
tempo, sia in qualità delle attività
previste sia in quantità di informazioni
ambientali rilevate, per poter
dare una fotografia quanto più dettagliata
possibile dell’ambiente in
cui sussistono gli alveari.
La possibilità di elaborare in modo
statistico dati sufficientemente numerosi
ed accurati per ottenere informazioni
più oggettive e spendibili ai fini
delle decisioni sui trattamenti e sui
principi attivi da utilizzare (o cercare
di limitare o eliminare) è un risultato
tra i pochi finora conseguiti a questo
livello in Italia.
Ciò nondimeno occorre guardare
oltre con realismo, nella consapevolezza
che due settori così uniti
dal punto di vista ambientale come
quello apistico e quello agricolo devono
ancora trovare un giusto punto
di equilibrio.
La sfida sta nello sfruttare le possibilità
di reciproco vantaggio e nel
farle comprendere agli operatori,
con un lavoro tecnico e di affiancamento
che sappia aiutarli a superare
incomprensioni e a trovare
soluzioni, avendo a denominatore
comune la salvaguardia ambientale,
perché preservare l’ambiente con
i suoi agroecosistemi vuol dire tutelare
anche il reddito delle aziende
agricole.
APICOLTURA E
AGRICOLTURA
SONO SETTORI
STRETTAMENTE LEGATI
DAL PUNTO DI VISTA
AMBIENTALE: LA SFIDA
STA NELLO SFRUTTARE
LE POSSIBILITÀ DI
RECIPROCO VANTAGGIO