Il Giornale dell'Handball - Luglio 2021
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Rivista mensile telematica a cura della FIGH - Federazione Italiana Giuoco Handball
SORELLE D’ITALIA
La Nazionale U19 festeggia
la vittoria dell’EHF
Championship a Chieti
ESTATE AZZURRA
L’Italia della pallamano alle
prese con gli impegni delle
sue Nazionali giovanili e non
QUI FESTIVAL
Il Festival della Pallamano è
tornato: a Trieste e Prato i
titoli italiani U15
Tutta la Pallamano Che Vuoi.
Il Giornale dell’Handball - Luglio 2021
Proprietà
Federazione Italiana
Giuoco Handball
Stadio Olimpico
00135 Roma
Tel: 06-87975901
Fax: 06-87975913
Pubblicazione
Telematica Mensile
Iscrizione Tribunale Civile
di Roma 30/2012
del 13.02.2012
Direttore Responsabile
Marcello Festa
Redazione
Matteo Aldamonte
Sabrina Alessio
Consiglio Federale
Pasquale Loria
Stefano Podini
Gianni Cenzi
Flavio Bientinesi
Vincenza Fanelli
Onofrio Fiorino
Giuseppa Napoletano
Massimo Petazzi
Giovanni Sorrenti
Lucia Verticelli
Marcello Visconti
SOMMARIO
Segretario Generale
Adriano Ruocco
Vice Segretario Generale
Daniele Sonego
04 Sorelle d’Italia
06 Photogallery
W19 EHF Championship
08 Estate di fuoco,
estate Azzurra
10 Ljiljana Ivaci:
la signora della pallamano
italiana
12 Una legacy pesante.
L’Europa ci guarda
14 A Misano la ripartenza
del Festival. Prato,
Trieste e Grosseto
sugli scudi
Collegio Revisori dei Conti
Michele Turato
Olimpia Formisano
Renato Vicinanza
Fotografie:
Massimo Mucciante
Isabella Gandolfii
Fabrizia Petrini
Archivio FIGH
Archivio EHF
3
SORELLE D’ITALIA
di Marcello Festa
Non era mai successo ed è
stato bellissimo. Non era
mai successo che le Azzurre
conquistassero un titolo
continentale, che l’inno di
Mameli risuonasse in una
competizione internazionale
femminile. Mai niente di
tutto questo…..Tutto quello
che avevamo solo visto ed
umanamente invidiato è invece
successo a Chieti, a
casa nostra, nella “Casa
della Pallamano”, il gioiellino
federale che ha arricchito
così la sua fama perché da
quel fatidico ed ormai storico
18 luglio oltre che ad
essere considerato bello,
funzionale e accogliente ora
è anche… Vincente! Con merito,
a tratti addirittura dominando,
l’Italia ha vinto il W19
EHF Championship per la
prima volta nella storia, battendo
in finale la Lituania, ultimo
atto di un percorso a
tratti entusiasmante, di sicuro
sorprendente. Le Azzurre
guidate da Ivaci, Barani
e De Santis con la super visione
di Beppe Tedesco e
l’impronta del preparatore
atletico Patrizio Pacifico,
hanno realizzato un’impresa
senza precedenti che fa il
bis col successo, in una manifestazione
analoga, dell’Italia
U18 maschile due
anni fa a Tbilisi. Due Championship
vinti negli ultimi
due anni, premesse solide
4
per un futuro che, chissà, è
già cominciato e del quale,
sempre distratti dalle problematiche
quotidiane, neanche
ce ne siamo resi conto…E’
un successo, quello conquistato
a Chieti, che ha origini
profonde, che non è frutto
del caso ma che premia gli
sforzi di quattro anni di duro
lavoro passato attraverso la
partecipazione alla Partilla
Cup, all’MHC, al Championship
U17 di Lignano Sabbiadoro,
un percorso lungo,
difficile, ma che passo dopo
passo ha permesso di alzare
progressivamente l’asticella
fino a superarla a quote mai
raggiunte in precedenza da
un team italiano. Ora, all’orizzonte,
c’è l’ultimo e più
prestigioso traguardo, forse
anche il più difficile da centrare:
la qualificazione ai
Mondiali Under 20, un diritto
che l’Italia (unitamente alla
Lituania) si è conquistata
sul campo di Chieti. Appuntamento
già fissato tra il 22 ed
il 28 novembre (sede da stabilire)
e che vedrà le Azzurre
contendere a Lituania,
Olanda, Polonia, Montenegro
e Austria i due pass per la
competizione iridata. Step by
Step, un passo per volta…..Il
successo della Squadra, al
termine di un torneo giocato
da assoluta protagonista,
vincendo quattro partite su
cinque – unica sconfitta
ininfluente contro la Serbia –
, mettendosi alle spalle Bulgaria
e Turchia nel girone e
soprattutto la Spagna in semifinale
(prima volta di sempre
a livello juniores),
abbinato ai riconoscimenti
individuali (Manojlovic MVP
della manifestazione, Fabbo
miglior terzino dell’EHF
Championship ed Eghianruwa
miglior pivot) inducono ad un
moderato ottimismo che occorrerà
non trasformare in
ansia e tensione con l’approssimarsi
dell’appuntamento
calendarizzato a
novembre. Questo gruppo ha
saputo vincere con la forza
del sorriso e uno straordinario
tasso di autostima, prendendosi
costantemente
gioco di chi non era disposto
a scommettere un solo cent
sul risultato finale, mettendo
in mostra insospettabili (per
chi non le conosceva ndr)
doti caratteriali e tecniche.
Avanti così Azzurrine, non
smettete di stupire…
Il Presidente federale, Pasquale Loria, traccia un primo bilancio
sull’estate della pallamano italiana: focus sugli EURO di beach handball
e sull’EHF Championship vinto dalla Nazionale U19 a Chieti.
ESTATE DI FUOCO,
ESTATE AZZURRA!
di Matteo Aldamonte
Di fuoco, ma colorata d’azzurro.
È l’estate della pallamano
italiana che, aspettando
agosto, ha già regalato trofei,
gioie e segnali incoraggianti
agli addetti ai lavori e agli appassionati.
Il riferimento è ad
un mese di luglio che ha unito
il trionfo della Nazionale U19
femminile nell’EHF Championship
di categoria a Chieti con i
piazzamenti di uomini e donne
(10° e 13° posto) agli Europei
di beach handball in Bulgaria.
Per l’Italia femminile la data da
cerchiare è quella del 18 luglio:
lì, tra le mura amiche de
«La Casa della Pallamano», è
arrivato un primo posto a coronamento
del percorso compiuto
dal biennio 2002-03, passato
per una semifinale due
anni fa in U17 ed esploso nella
vittoria a spese della Spagna –
storica – e nella finale conquistata
a spese della Lituania.
“Sono contento perché questo
risultato è l'esito di un ciclo
completo che, per la prima
volta dopo tanti anni, ha riguardato
appunto un biennio
dalla sua prima selezione e
fino alla U19”. A parlare è il
Presidente federale, Pasquale
Loria, che accoglie con grande
soddisfazione il traguardo tagliato
dalle azzurrine nel fine
settimana. “È l’apice di un lavoro
iniziato attraverso la partecipazione
all’MHC, all’EURO
Open di Goteborg, fino poi alla
semifinale del W17 Championship
di Lignano e ora a questa
vittoria. Sono contento perché
si tratta di un risultato ottenuto
col primo gruppo di azzurre
seguite da questo staff e sotto
la nostra gestione federale”.
Risultati e attività che pongono
la base per un’opera di rinnovamento
del settore femminile.
“E perché questo avvenga –
aggiunge il Presidente federale
– c’è bisogno di continuità
nell’opera dello staff tecnico. In
questo senso voglio fare un
plauso a Ljiljana, Elena e
Adele (Ivaci, Barani e De Santis
ndr), al preparatore atletico
Pacifico, per quanto fatto in
questo periodo di prepara-
zione all’appuntamento di
Chieti”.
Non c’è una formula segreta,
ma tanti ingredienti necessari:
“Il lavoro di base, il completamento
del ciclo di attività che
coinvolge ciascuna selezione,
l’accumulare esperienze e partite
internazionali da subito. E
poi avere pazienza nel raccogliere
i frutti nei tempi giusti.
Tutto questo – dice – è fondamentale
ed è quanto fatto
anche con la maschile tre anni
fa. È un percorso il cui orizzonte
si traduce in un ricambio
generazionale in funzione
della squadra senior, dove poi
c’è bisogno di una ulteriore e
più graduale maturazione e
quindi di ancora più pazienza
nel raccogliere frutti che non
possono giungere nell’immediato”.
Il beach handball azzurro ha
iniziato a Varna il suo cammino
volto a gettare le basi del
futuro. Le Nazionali italiane
guidate da Vincenzo Malatino
e Daniel Lara Cobos si sono
piazzate al 10° e al 13° posto.
“Il risultato – spiega ancora il
Presidente FIGH – non va letto
solamente attraverso il numero
della posizione. Certo, siamo
lontani dal vertice europeo, ma
dobbiamo tenere conto anche
di più fattori: della prestazione
offerta sul campo, degli incroci
derivanti dal calendario, del
gioco espresso. Questi sono
parametri che a mio avviso ci
parlano di un’esperienza da
giudicare complessivamente in
positivo”.
“I ragazzi sono una squadra
ancora in formazione – sottolinea
Loria – e hanno avuto un
rendimento in crescita durante
tutto il torneo, tanto è vero
che, una volta chiusa la fase a
gironi fuori dal main round,
sono risaliti fino alla sfida per il
9°-10° posto e peraltro evidenziando
un trend positivo. Per
l’Italia femminile dopo il quarto
posto nel girone non era possibile
andare oltre la 13esima
posizione. E così è stato, mettendo
anche qui in evidenza
un trend in crescita durante il
torneo: chi ha visto le partite,
ha visto miglioramenti match
dopo match, sprecando probabilmente
troppo nel girone, soprattutto
contro la Croazia, ma
comunque poi mostrando dei
progressi”.
“Insomma – conclude il Presidente
– il primo concetto è che
non è stata una prestazione
entusiasmante, ma nel complesso
possiamo definirla soddisfacente.
Abbiamo
presentato due squadre in
grado di giocare alla pari con
tutte le avversarie e questo
rappresenta una indubbia
base di partenza per il futuro”.
Ljiljana Ivaci
La Signora della pallamano italiana
di Marcello Festa
Quando quattro anni fa il Presidente
Loria ed il Consiglio
Federale, all’unanimità, decisero
di affidare a Ljiljana
Ivaci il compito di costruire,
partendo dalle fondamenta,
un gruppo forte e coeso, non
mancarono i mal di pancia.
“E’ da tempo fuori dal giro
che conta”, commentarono in
molti…Con passione, sagacia
e competenza, Ljiljana
scelse dapprima le sue collaboratrici
(Elena Barani ed
Adele De Santis ndr) dopodichè
cominciò un duro lavoro
di screening. C’era da costruire
una Nazionale giovanile,
scegliere tra le migliori
2002 del Paese, riavviare un
nastro che si era brutalmente
interrotto con il biennio
precedente stoppato
praticamente nella culla. Il
casting non fu né breve, né
veloce, l’esordio l’MHC in Tunisia
neanche indimenticabile.
Mai mollare, però. Un
anno dopo, l’Europeo Open in
Svezia (Partilla Cup) e già lì
qualcosa cominciava ad intravedersi,
quindi l’appuntamento
con l’EHF
Championship Under 17. A Lignano
quei segnali raccolti
nelle due stagioni precedenti
presero corpo, la Giovane Italia
era diventata una squadra,
un gruppo capace di
battere la Polonia e contendere
fino alla fine alla Repubblica
Ceca l’accesso alla
finale. Sul più bello ecco arrivare
la pandemia: tutto rimandato
al 2021, compresi
gli EHF Championship Under
19 già assegnati all’Italia.
E così, quando a fine giugno,
il gruppo guidato da capitan
Manojlovic si è ritrovato al
Centro Federale di Chieti è
bastato un amen per riavviare
il nastro e scoprirsi
molto più forte e competitivo
di quello che aveva salutato
Lignano due anni prima con
gli occhi gonfi di lacrime. Il
resto è storia di queste settimane,
una storia bella e
convincente, descritta meravigliosamente
bene da Ljiljana
Ivaci, la signora della
pallamano italiana, al termine
della storica finale contro
la Lituania. “Abbiamo
scritto il nostro nome nella
storia. Siamo al settimo
cielo. Chi ci ha seguito ha sicuramente
sofferto con noi e
visto quanto sia stato difficile
arrivare al successo,
perché quando i primi tiri
della partita non vanno dentro
tutto si fa più difficile,
ma oggi, come per tutto il
torneo, abbiamo avuto le
forze mentali e fisiche per
reagire. Giorno dopo giorno,
partita dopo partita le ra-
gazze sono cresciute. Hanno
avuto degli alti e dei bassi,
ma quando questi ultimi si
sono palesati hanno sempre
alzato la testa e girato la
partita in proprio favore. È
una cosa bellissima. È un risultato
storico e usciamo da
“La Casa della Pallamano”
dorate. Siamo felicissime”.
Parole uscite dal cuore, sentite,
genuine e per questo
ancora più vere perché, dopo
aver vinto tanto da giocatrice
e da allenatore di club
– ad Enna è ancora oggi
un’istituzione – Ljiljana ha
coronato una splendida carriera
centrando con le “sue”
ragazze un traguardo mai
raggiunto in precedenza; quel
certosino e accurato lavoro
di ricerca e selezione del talento
premiato con uno
splendido successo. Occhio,
però, perchè il sacro fuoco
della pallamano non si spegne
facilmente e la signora
Ivaci ha già cerchiato in
rosso una settimana di novembre…
La sua presenza, discreta ma autorevole,
non è passata inosservata.
Con lo stile che da sempre
lo contraddistingue, Beppe Tedesco
ha saputo interpretare nel
modo migliore possibile il ruolo di
Coordinatore del settore femminile
azzurro appena conferitogli
dal Consiglio Federale. Instancabile
lavoratore al fianco del trio
Ivaci-Barani-De Santis, cui ha doverosamente
lasciato la scena,
Tedesco ha saputo fare breccia
all’interno del granitico triumvirato
azzurro senza mai intaccare gli
ormai consolidati equilibri tecnici
e psicologici di un gruppo che lavorava
in simbiosi da quattro
anni. Una sobrietà che alla fine lo
ha ripagato, mitigando in parte la
grande delusione patita nello
scorso mese di gennaio alla notizia
della cancellazione degli Europei
U20 che si sarebbero dovuti
svolgere in Italia e Austria, traguardo
che Tedesco alla guida
dei “Leoni di Tiblisi” aveva guadagnato
sul campo trionfando all’EHF
Championship U18 svoltosi
in Georgia. Da un gruppo all’altro,
da un’Under all’altra, da Tiblisi a
Chieti, è cambiato poco o nulla.
L’uomo di Kumamoto, degli Europei
di Bolzano, dell’argento ai
Giochi del Mediterraneo di Bari e
dei recenti fasti dei giovani Azzurri
è ancora sul pezzo.
Una legacy pesante
l’Europa ci guarda
dalla redazione
Neanche il tempo di metabolizzare i fasti
di Chieti che è già tempo per Azzurrini e
Azzurrine di scaldare i motori. C’è un
agosto da vivere tutto d’un fiato per “la
meglio gioventù” italiana decisa a surfare
l’onda “anomala” scatenatasi a Chieti.
Annotate sin da ora la data del 12 agosto
quando a Varaždin, in Croazia, l’Italia
U19 maschile debutterà agli EHF EURO
di categoria per la prima volta in assoluto.
La Legacy dei Millenials di Beppe
Tedesco che trionfarono a Tblisi è ora
tra le mani del gruppo dei 2002, guidato
dal DT Riccardo Trillini e dai tecnici
Boris Popovic e Marco Affricano. Sfida
d’esordio contro la Serbia, a seguire le
partite contro Slovenia e Islanda. In
palio c’è la permanenza nell’elite della
pallamano continentale, soprattutto una
recente fama conquistata sul campo dal
biennio precedente capace di stupire,
vincere e guadagnarsi ammirazione e rispetto
come mai prima. Quello straordinario
gruppo, ormai traghettato in gran
parte nella Nazionale Senior, si è arreso
solo alla pandemia che lo ha privato di
un palcoscenico internazionale conquistato
con sudore e fatica; agli “eredi” il
compito di confermare il trend in costante
crescita. Ma prima ancora di
Hrovatin e compagni saranno le Azzurrine
dell’Under 17 a far risuonare in Europa
le note dell’Inno di Mameli.
Sull’onda emozionale del successo conquistato
a Chieti da chi le ha precedute,
l’Italia U17 femminile. il 7 agosto, a
Tbilisi in Georgia, affronterà Israele
nella gara inaugurale del girone di qualificazione
dell’EHF Championship di
categoria. L’Italia è stata inserita
nel Gruppo B da cinque squadre che
comprende anche Far Oer, Serbia ed
Estonia. Nell’altro girone sono sei le
squadre ai nastri di partenza: Olanda,
Ucraina, Georgia, Grecia, Bosnia Herzegovina
e Lussemburgo. Le prime due
vanno in semifinale. Finale il 15 agosto,
decisiva per assegnare l’unica promozione
nella prima divisione degli EHF
EURO 2023, salto di categoria che –
come avvenuto per i ragazzi nel 2018 –
riguarderebbe sia la categoria U19 che
quella U17.
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A MISA NO
LA RIPA RTENZA DEL FESTIVA L
Prato, Trieste e Grosseto sugli scudi
di Sabrina Alessio
Il ritorno del Festival della Pallamano
dopo un anno di assenza
causa pandemia è coinciso con
le belle affermazioni di Tushe
Prato e Trieste che al Play Hall di
Riccione, sede della giornata
conclusiva della manifestazione
giunta alla 17^ edizione, hanno
conquistato il titolo italiano
nella categoria U15. Il ritorno del
pubblico - numeroso - sugli
spalti, entusiasmo alle stelle e
spunti tenici apprezzabilissimi in
occasione della giornata che assegnava
il tricolore. Tra le ragazze
Tushe Prato ha superato
Camerano mentre Trieste ha
avuto la meglio sugli emiliani del
Ravarino. Nelle finali di consolazione
Laugen Tisse e Bolzano, la
prima nel femminile e la seconda
nel maschile, hanno guadagnato
il terzo gradino del podio sconfiggendo,
rispettivamente, Conversano
e Malo È stato un percorso
duro e faticoso quello ha portato
le 25 squadre presenti (14
maschili e 11 femminili) a darsi
battaglia per la conquista del titolo
italiano di categoria, titolo
che, a maggior ragione dopo il
‘salto’ dell’anno passato, ha assunto
un significato davvero
speciale. Undici, in totale, le regioni
rappresentate, un dato
anche sorprendente in considerazione
delle tante difficoltà cui
sono andati incontro i club italiani.
Assente giustificata la categoria
promozionale che
ritornerà l’anno prossimo in occasione
della 18^ edizione, piacevole
novità sono state,
invece, le Finals di Beach Handball
che ha visto il trionfo di
Grosseto bravo a cucirsi sul
petto il tricolore sia tra i maschi
(vittoria su Oderzo) che tra
le donne (successo ai danni del
Messina).
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