Costruzioni n. 752 luglio 2021
Attualità&Prodotti GALLERIA DI BASE DEL BRENNERO Siamo tornati nel cantiere infrastrutturale più importante d'Europa, lato Italia Macchine&Componenti CONSOLIDAMENTO FIRMATO TREVI La linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Brescia-Verona passerà sotto la A4 Riciclaggio&Demolizione DEMOLIZIONI PRONTI E VIA Manfreda Scavi ha scelto un Hitachi per cantieri urbani by Scai Engineering
Attualità&Prodotti
GALLERIA DI BASE DEL BRENNERO
Siamo tornati nel cantiere infrastrutturale più importante d'Europa, lato Italia
Macchine&Componenti
CONSOLIDAMENTO FIRMATO TREVI
La linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Brescia-Verona passerà sotto la A4
Riciclaggio&Demolizione
DEMOLIZIONI PRONTI E VIA
Manfreda Scavi ha scelto un Hitachi per cantieri urbani by Scai Engineering
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Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
0 0 7 5 2 ><br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
Attualità<br />
&Prodotti<br />
GALLERIA DI BASE<br />
DEL BRENNERO<br />
Siamo tornati nel<br />
cantiere infrastrutturale<br />
più importante<br />
d’Europa, lato Italia<br />
Macchine<br />
&Componenti<br />
CONSOLIDAMENTO<br />
FIRMATO TREVI<br />
La linea ferroviaria Alta<br />
Velocità/Alta Capacità<br />
Brescia-Verona<br />
passerà sotto la A4<br />
Riciclaggio<br />
&Demolizione<br />
DEMOLIZIONI<br />
PRONTI E VIA<br />
Manfreda Scavi<br />
ha scelto un Hitachi<br />
per cantieri urbani<br />
by Scai Engineering<br />
<strong>752</strong><br />
anno LXIX 7 <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong><br />
WALKAROUND IL NUOVO MINI TAKEUCHI TB325R
NUOVA GAMMA SV<br />
COMPATTEZZA<br />
& PRESTAZIONI<br />
320 GC LN<br />
IL NUOVO<br />
STANDARD<br />
SARDINIA SYMPOSIUM IS BACK!<br />
La prossima edizione del Sardinia - 18° Simposio Internazionale sulla Gestione dei rifiuti e sulla discarica sostenibile -<br />
terrà dall’11 al 15 Ottobre <strong>2021</strong> in una meravigliosa location sulla OGNI costa LAVORO sud della Sardegna. Dopo un anno difficile e impegnativ<br />
come quello appena passato, non vediamo l’ora di incontrarvi HA di nuovo LE SUE di persona CARATTERISTICHE.<br />
per un’entusiasmante edizione piena di novità<br />
Come da tradizione, il Sardinia <strong>2021</strong> includerà sessioni orali parallele, Anche all’interno workshop di pratici, uno stesso presentazioni cantiere, poster, ci business meetings<br />
un’esposizione commerciale. Per questa edizione abbiamo in possono serbo nuovi essere format, applicazioni nuove tipologie che richiedono di sessioni tutte e numerosi le contenu<br />
multimediali che si aggiungeranno alle tradizionali sessioni per tecnologie creare un degli programma escavatori innovativo Cat ® Next e coinvolgente: Generation e una delle grand<br />
novità saranno le visite tecniche virtuali all’interno degli impianti<br />
altre<br />
più<br />
per<br />
importanti<br />
le quali<br />
del<br />
la tecnologia<br />
mondo! E un<br />
non<br />
entusiasmante<br />
è indispensabile.<br />
programma serale<br />
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Per questo Caterpillar ha creato la nuova Serie GC,<br />
in tutto e per tutto Cat ® <br />
ULTIME NEWS! E’ nata l’Academy del Sardinia, un programma di aggiornamento promosso dall’IWWG - International Wast<br />
ma con meno tecnologie. Così potete scegliere<br />
Working Group. Da ora fino a tutto Giugno, esperti di livello internazionale terranno (tutti i Giovedì, in inglese) un Webinar di 3 ore s<br />
sempre la macchina Cat ® che fa per voi.<br />
diversi aspetti della gestione dei rifiuti.<br />
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ANCHE A NOLEGGIO.<br />
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CONSUMO MEDIO GARANTITO PER 3 ANNI:<br />
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programma di manutenzione CGT per 5 anni. Il rimborso avviene tramite<br />
note di credito spendibili per l’acquisto di ricambi e servizi CGT.<br />
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ISSN: 0010 - 9665<br />
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
10<br />
Attualità&Prodotti<br />
PIASTRE COMPATTATRICI<br />
6 Una forza stabile su ogni<br />
superficie<br />
Un prodotto Malaguti<br />
MOVIMENTATORI<br />
7 In prima fila per l’estrazione<br />
La Liebherr LH 60 M per un compito<br />
speciale<br />
TORRI FARO<br />
8 Tutti in uno, uno per tutti<br />
Un nuovo modello Generac Mobile<br />
MANUTENZIONE PER PNEUMATICI<br />
9 A portata di mano<br />
Usag lancia una nuova linea<br />
ESCAVATORI<br />
10 Sulle sponde del lago<br />
Annone<br />
Un Doosan DX235LCR al lavoro per<br />
l’acquedotto Brianteo<br />
GRU CINGOLATE<br />
11 Nel cuore di Stoccolma<br />
La Jekko JF545 nella baia di<br />
Riddarfjarden<br />
WALKAROUND<br />
28<br />
FILTRAZIONI<br />
12 Filtraggio sicuro<br />
Ufi Filters presenta la linea di media<br />
filtranti<br />
NOLEGGIO<br />
14 Una nuova collaborazione<br />
Mollo Noleggio con Galizia Gru<br />
INIZIATIVE<br />
15 Facciamo community<br />
La Tribù del Serbatoio di Padoan<br />
MINIESCAVATORI IDRAULICI<br />
16 New generation<br />
Tre nuove macchine di Cat<br />
FIERE<br />
18 Una visione avanguardistica<br />
Nuova edizione di Simposio Sardinia<br />
MEETING VIRTUALE<br />
19 Il duro lavoro più facile<br />
Bosch presenta nuovi prodotti<br />
GALLERIE FERROVIARIE<br />
22 L’opera prima in terra italiana<br />
Il cuore italiano della Galleria<br />
ferroviaria di Base del Brennero<br />
Il nuovo miniescavatore<br />
Takeuchi TB325R alla lente<br />
16<br />
Macchine&Componenti<br />
46<br />
ELETTRODOTTI-FOGNATURE-<br />
ACQUEDOTTI<br />
46 La professionalità vola alta<br />
Elettrolinee per movimentare terra ha<br />
scelto l’affidabilità Yanmar<br />
PERFORATRICI IDRAULICHE<br />
54 Al centro dell’economia<br />
italiana<br />
Tre macchine Soilmec impegnate nel<br />
cantiere per la realizzazione della<br />
Galleria Lonato<br />
ATTREZZATURE<br />
60 Le parole degli utenti Cangini<br />
Il sistema IOT applicato alla Lama<br />
laser X-Plane<br />
PERFORATRICI<br />
62 Un mini-Mose per Como<br />
Una Bauer BG24 è impegnata nella<br />
realizzazione di opere per contrastare<br />
le esondazioni del Lago di Como<br />
PROSSIMAMENTE<br />
Si sta costruendo il nuovo Polo Logistico<br />
dell’azienda Vernazza Autogru, negli<br />
spazi che furono occupati dall’ex centrale<br />
a carbone di Vado Ligure. I lavori<br />
procedono celermente anche grazie alla<br />
gru tralicciata Demag CC3800-1 e a gru<br />
telescopiche fino a 800 ton. Sull’area<br />
saranno realizzati più progetti, tra i quali<br />
un nuovo centro di formazione Vernazza.<br />
64<br />
costruzioni<br />
Riciclaggio&Demolizione<br />
ESCAVATORI DEMOLITION<br />
64 Un vero milanese<br />
Manfredi Scavi ha scelto una creatura<br />
sviluppata da Scai Engineering per le<br />
demolizioni «intra muros»<br />
RIFIUTI DA C&D<br />
70 Una nuova destinazione<br />
In arrivo l’End of Waste per i rifiuti<br />
DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO<br />
73 La nascita dei CPR<br />
I magazzini edili italiani rappresentati<br />
da Federcomated Nazionale<br />
ESCAVATORI DEMOLITION<br />
76 Pit-stop in cantiere<br />
Komatsu presenta il sistema di<br />
cambio rapido dei bracci K100, al<br />
debutto sul maxi PC490HRD-11<br />
Cave&Calcestruzzo<br />
rivistacostruzioni<br />
ESCAVATORI CINGOLATI<br />
80 Uno svedese nell’Olimpo<br />
Venduto il primo maxi escavatore<br />
Volvo EC950F con targhetta tricolore.<br />
Ad acquistarlo la società IN.GRA<br />
DISTRIBUTRICI DI CALCESTRUZZO<br />
86 Per lavorare in ogni luogo<br />
Bianchi Casseforme e Brigade<br />
Elettronica<br />
Sollevamento&Noleggio<br />
AZIENDE<br />
90 Sempre più in tutta Europa<br />
Articolato e lungimirante piano di<br />
sviluppo della società Zoomlion<br />
Europe<br />
SOLLEVATORI TELESCOPICI<br />
92 Soluzione compatta Stage V<br />
Jcb lancia una gamma aggiornata di<br />
sollevatori telescopici<br />
PIATTAFORME AEREE<br />
94 Le alte e le compatte<br />
Siamo stati ospiti nello stabilimento<br />
CTE di Rivoli Veronese (VR) per<br />
conoscere due nuove macchine<br />
MONTACARICHI<br />
100 “Modern tower in old Milan”<br />
Siamo stati nel cantiere milanese per<br />
il restauro della Torre Velasca, con<br />
Electroelsa<br />
Truck&Allestimenti<br />
IVECO X-WAY<br />
106 Eccezziunale veramente<br />
Tentori crea un unicum<br />
per il trasportatore Corti<br />
106<br />
100<br />
Fondato nel 1952<br />
da Giuseppe Saronni<br />
<strong>752</strong> 7 LUGLIO <strong>2021</strong><br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Lucia Edvige Saronni<br />
lsaronni@fiaccola.it<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Matthieu Colombo<br />
mcolombo@fiaccola.it<br />
COORDINAMENTO EDITORIALE<br />
Fabrizio Parati<br />
fparati@fiaccola.it<br />
REDAZIONE<br />
Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni<br />
costruzioni@fiaccola.it<br />
COLLABORATORI<br />
Damiano Diotti, Antonio Fargas, Gianenrico Griffini<br />
(responsabile sezione veicoli e allestimenti),<br />
Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />
SEGRETERIA<br />
Jole Campolucci<br />
jcampolucci@fiaccola.it<br />
segreteria@fiaccola.it<br />
IMPAGINAZIONE<br />
Studio Grafico Page<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />
Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it<br />
ABBONAMENTI<br />
Mariana Serci<br />
abbonamenti@fiaccola.it<br />
TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />
Laura Croci<br />
marketing@fiaccola.it<br />
MARKETING E PUBBLICITÀ<br />
Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />
slevada@fiaccola.it<br />
AGENTI<br />
Giorgio Casotto<br />
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 - info@ottoadv.it<br />
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,<br />
Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)<br />
Mensile - LO-NO/00516/02.<strong>2021</strong>CONV<br />
Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952<br />
STAMPA<br />
Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza<br />
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA<br />
N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 32150<br />
PREZZI DI VENDITA<br />
abb. annuo Italia Euro 90,00<br />
abb. annuo Estero Euro 200,00<br />
una copia Euro 8,00<br />
una copia Estero Euro 16,00<br />
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />
di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />
rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.<br />
La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane<br />
esclusivamente agli Autori.<br />
Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per<br />
l'invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del<br />
nuovo regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri<br />
ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla Casa Editrice<br />
la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />
COSTRUZIONIWEB.COM<br />
[2] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Smontiamo, disassembliamo,<br />
smantelliamo, bonifichiamo, saltiamo,<br />
recuperiamo e salvaguardiamo:<br />
riavvolgiamo il tempo e torniamo alla<br />
forma originale, togliamo il vecchio per<br />
lasciare spazio al nuovo. Queste sono<br />
alcune delle parole con cui la Virtus di<br />
Desio (MB) si presenta. Sul prossimo<br />
numero di <strong>Costruzioni</strong> vi presenteremo<br />
una loro opera di bonifica.<br />
costruzioniweb.com<br />
Organo di informazione e documentazione<br />
Unione Costruttori Italiani<br />
di Macchine per Cantieri Edili,<br />
Stradali, Minerari e Affini<br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
20123 Milano<br />
Via Conca del Naviglio, 37<br />
Tel. +39 02 89421350<br />
Fax +39 02 89421484<br />
casaeditricelafiaccola@legalmail.it<br />
Questo periodico è<br />
associato all’Unione<br />
Stampa Periodica Italiana:<br />
numero di iscrizione 14440
Attualità<br />
&Prodotti<br />
Siamo tornati nel<br />
cantiere infrastrutturale<br />
più importante<br />
d’Europa, lato Italia<br />
Macchine<br />
&Componenti<br />
La linea ferroviaria Alta<br />
Velocità/Alta Capacità<br />
Brescia-Verona<br />
passerà sotto la A4<br />
Riciclaggio<br />
&Demolizione<br />
Manfreda Scavi<br />
ha scelto un Hitachi<br />
per cantieri urbani<br />
by Scai Engineering<br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
0 0 7 5 2 ><br />
Partner<br />
5 airservicesrl.it<br />
9 brigade-elettronica.it<br />
53 canginibenne.com<br />
61 geofluid.it<br />
19 laurini.com<br />
21 malagutisrl.com<br />
GALLERIA DI BASE<br />
DEL BRENNERO<br />
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
CONSOLIDAMENTO<br />
FIRMATO TREVI<br />
DEMOLIZIONI<br />
PRONTI E VIA<br />
<strong>752</strong><br />
anno LXIX 7 <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong><br />
WALKAROUND IL NUOVO MINI TAKEUCHI TB325R<br />
■ Manfreda Scavi ha scelto un escavatore allestito<br />
da demolizione dal reparto tecnico Scai<br />
Engineering. Basato sull’Hitachi ZX210-6 LCN,<br />
il nuovo demolition sviluppato per lavorare il<br />
tessuto urbano ed essere trasportato senza<br />
troppe carte e spese, ha un carro allargabile da<br />
2.480 a 3.500 mm, una cabina inclinabile di<br />
ben 30°, arriva a pesare fino a 30 t e alza il perno<br />
benna a 18.000 mm per una altezza operativa<br />
massima di 20.000 mm.<br />
A pagina 64 lo vedete nel suo primo cantiere,<br />
in via Montecuccoli a Milano.<br />
IN COPERTINA<br />
1 cgt.it<br />
13 olmark.com<br />
SCAI SpA<br />
Via Don Fulvio Scialba 21<br />
06083 Ospedalicchio (PG)<br />
Tel. 075 801501<br />
marketing@scaispa.com - www.scaispa.com<br />
®<br />
15 ctelift.com<br />
III Cop sardiniasymposium.it<br />
45 vermeeritalia.it<br />
11 eberspaecher.it<br />
I Cop<br />
17 scaispa.com<br />
99 volvopenta.com<br />
8 ecomondo.com<br />
IV Cop tadano.com<br />
II Cop<br />
yanmar.com<br />
Aziende citate<br />
A<br />
Aarekies Brienz Ag ............7<br />
Alfa Romeo .....................13<br />
B<br />
Bianchi Casseforme........86<br />
Bosch ...............................19<br />
Brigade Elettronica..........86<br />
C<br />
Cangini Benne .................60<br />
Cat....................................16<br />
Cifa...................................91<br />
Commercial System........51<br />
Cte....................................94<br />
D<br />
Doosan.............................10<br />
[4] ottobre 2020 <strong>Costruzioni</strong><br />
E<br />
Elecroelsa ......................100<br />
Elettrolinee.......................47<br />
G<br />
Generac..............................8<br />
H<br />
Hitachi..............................65<br />
I<br />
In.Gra................................81<br />
Italferr...............................54<br />
Iveco...............................106<br />
J<br />
Jcb ...................................92<br />
Jekko................................11<br />
K<br />
Komatsu ..........................76<br />
L<br />
Liebherr ..............................7<br />
M<br />
Malaguti .............................6<br />
Manfreda Scavi ...............65<br />
Mollo Noleggio ................14<br />
N<br />
Nissan..............................13<br />
P<br />
Padoan.............................15<br />
R<br />
Redaelli Francesco..........10<br />
Rfi .....................................54<br />
S<br />
Scai Engineering..............65<br />
Scania ............................106<br />
Se.Ma.P............................81<br />
Soilmec ............................57<br />
T<br />
Takeuchi...........................28<br />
U<br />
Ufi Filters..........................12<br />
Unareti..............................48<br />
Usag ...................................9<br />
V<br />
Volvo Ce...........................80<br />
W<br />
Wilgo Ab...........................11<br />
Y<br />
Yanmar.............................47<br />
Z<br />
Zoomlion Europe.............90
Attualità&Prodotti<br />
Piastre compattatrici<br />
Una forza stabile su ogni superficie<br />
Movimentatori<br />
In prima fila per l’estrazione<br />
La Liebherr LH 60 M<br />
Port scelta da<br />
Aarekies Brienz AG<br />
avrà un compito molto<br />
speciale. Assumerà un<br />
ruolo chiave<br />
nell’estrazione e nella<br />
produzione dell’esclusivo<br />
Brienzer Sand®, un<br />
prodotto naturale<br />
svizzero, il cui basso<br />
contenuto di calcio e la<br />
forma tonda dei grani<br />
derivanti dalla geologia<br />
lo rendono unico in tutta<br />
la Svizzera.<br />
Questa LH 60 M Port<br />
movimenterà sabbia<br />
Liebherr si impegna con la società svizzera<br />
Aarekies Brienz AG per l’estrazione<br />
di un prodotto naturale nel Lago di Brienz<br />
naturale e ghiaia<br />
direttamente nel bacino<br />
portuale del Lago di<br />
Brienz e sarà anche in<br />
prima linea per<br />
l’alimentazione<br />
dell'impianto di<br />
lavorazione inerti.<br />
Dominik Ghelma, AD<br />
della società svizzera<br />
Aarekies Brienz AG<br />
(Gruppo Ghelma), è<br />
entusiasta del nuovo<br />
movimentatore materiali<br />
acquistato da Liebherr:<br />
"Sino ad oggi<br />
lavoravamo in porto con<br />
un escavatore a fune<br />
degli anni Settanta<br />
traslante su rotaie.<br />
Stavamo cercando una<br />
soluzione alternativa e<br />
abbiamo deciso di<br />
acquistare una<br />
macchina per la<br />
movimentazione<br />
Liebherr. Il pacchetto<br />
complessivo è infatti<br />
configurato in modo<br />
ottimale per noi. Si tratta<br />
di un modello versatile,<br />
con gli accessori giusti<br />
per le operazioni<br />
quotidiane nel nostro<br />
porto." “La regolare<br />
manutenzione -<br />
aggiunge Reto Studer. -<br />
garantirà una lunga<br />
durata ed efficienza<br />
della macchina. Il<br />
contratto di servizio<br />
comporta l’impiegno di<br />
Liebherr nei lavori di<br />
manutenzione sul porto<br />
LH 60 M, consentendo al<br />
cliente di concentrare<br />
tutte le sue energie sulle<br />
sue operazioni<br />
principali".<br />
home.liebherr.com<br />
Malaguti, con<br />
sede a<br />
Sant’Agata<br />
Bolognese (BO), nasce<br />
dalle fondamenta di<br />
oltre mezzo secolo di<br />
storia di Officine<br />
Malaguti. L’azienda<br />
incarna i caratteri<br />
distintivi di eccellenza e<br />
professionalità: punti<br />
cardine del proprio<br />
operare e che, da oltre<br />
cinquant'anni, la<br />
rendono una forza<br />
stabile e solida sul<br />
mercato.<br />
Malaguti presenta ora il<br />
proprio best-seller di<br />
piastra compattatrice. Si<br />
tratta di una piastra<br />
vibrante che, oltre ogni<br />
aspettativa, garantisce<br />
la massima efficienza e<br />
qualità di compattazione<br />
per ogni tipologia di<br />
superficie.<br />
Il modello della piastra<br />
compattatrice Malaguti<br />
è sinonimo di<br />
affidabilità, funzionalità<br />
e qualità dovute alla<br />
tecnologia avanzata<br />
della piastra vibrante. Il<br />
sistema di vibrazione<br />
della piastra, infatti,<br />
ottimizza e migliora la<br />
compattazione del<br />
materiale di<br />
riempimento dello scavo<br />
in seguito<br />
all’interramento di cavi e<br />
tubi, ottenendo così un<br />
fondo solido e<br />
omogeneo immune agli<br />
effetti del passare del<br />
tempo. La piastra è<br />
progettata con lo scopo<br />
di compattare qualsiasi<br />
tipo di superficie e per<br />
ogni esigenza. Un’altra<br />
caratteristica<br />
vantaggiosa di questa<br />
attrezzatura è quella di<br />
ottenere il migliore dei<br />
risultati nel minor tempo<br />
possibile, e lavorando in<br />
condizioni di massima<br />
sicurezza. L’operatore,<br />
nel momento in cui la<br />
È adeguata per lavorare, con la massima<br />
efficienza, su ogni tipologia<br />
di superficie. È la piastra compattatrice<br />
che esce dalla forza creativa Malaguti.<br />
piastra viene azionata ed<br />
utilizzata, può governare<br />
il tool direttamente dalla<br />
cabina, cioè senza dover<br />
stare fisicamente<br />
all’interno dell’area di<br />
lavoro, riuscendo<br />
velocemente ad ottenere<br />
un risultato lineare.<br />
I modelli della piastra<br />
compattatrice standard<br />
spaziano dalla versione<br />
più piccola, per le<br />
macchine da 1.5 t, fino a<br />
macchine da 40 t.<br />
All’interno del kit<br />
dell’attrezzatura è<br />
compreso l’attacco fisso<br />
per la macchina alla<br />
quale essa sarà<br />
applicata. Malaguti offre<br />
una vasta gamma di<br />
modelli di piastre<br />
opzionali con misure<br />
differenti (consultabili<br />
nel catalogo online) in<br />
base alla natura del<br />
lavoro da svolgere.<br />
malagutisrl.com<br />
[6] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [7]
Torri faro<br />
Tutto in uno, uno per tutti<br />
Generac Mobile, realtà<br />
artefice della prima torre faro<br />
ibrida, circa dieci anni fa, ha<br />
introdotto un nuovo modello<br />
"Pro". Si tratta di un modello<br />
speciale in quanto realizzato<br />
per rivoluzionare il mercato,<br />
venendo incontro alle società<br />
di noleggio ma soprattutto<br />
perché include<br />
contemporaneamente: diesel,<br />
solare, batteria e ibrido, tutto<br />
in uno. Le torri faro di<br />
Generac Mobile equipaggiate<br />
con la tecnologia PRO hanno<br />
un particolare sistema di<br />
alimentazione “tutto in uno”<br />
che consente all’operatore di<br />
scegliere il ciclo di<br />
funzionamento preferito tra:<br />
alimentazione diesel: 100%<br />
tramite gruppo elettrogeno<br />
integrato; alimentazione a<br />
batteria (100% tramite pacco<br />
batterie ricaricabili<br />
integrato); sistema<br />
ibrido: alterna i<br />
cicli di<br />
funzionamento a<br />
batteria con la ricarica<br />
tramite gruppo diesel, in<br />
automatico; plug-In (basta<br />
connettere l’unità PRO ad una<br />
fonte esterna ed è pronta a<br />
lavorare mentre le batterie<br />
vengono ricaricate).<br />
L’operatore deve solo<br />
scegliere il ciclo di<br />
funzionamento preferito con<br />
un semplice selettore<br />
posizionato sul pannello di<br />
controllo, in questo modo il<br />
controller digitale adatterà la<br />
macchina all’opzione<br />
selezionata.<br />
www.generac.com<br />
Manutenzione per pneumatici<br />
A portata<br />
di mano<br />
Usag ha lanciato una nuova linea di<br />
assortimenti dedicati alla pneumatica<br />
di altissima qualità studiati per il<br />
mercato della manutenzione industriale<br />
e delle officine meccaniche. Ha<br />
presentato tre nuove cassette portatili e<br />
modulari con i cassetti della propria<br />
gamma di carrelli.<br />
La cassetta 943 PC1/C12 al suo interno<br />
contiene l’avvitatore ad impulsi 943<br />
PC1 da ½”, il top della gamma Usag,<br />
con carter in lega di magnesio e<br />
illuminazione a led, 10 bussole<br />
macchina con bocca esagonale, spine<br />
di tenuta, anelli di sicurezza e una<br />
prolunga macchina.<br />
La cassetta 929 PC1/C12, invece,<br />
comprende l’avvitatore ad impulsi 929<br />
PC1 da ½”, il miglior avvitatore sul<br />
mercato per rapporto peso/potenza.<br />
All’interno, sono riposte 10 bussole<br />
macchina con bocca esagonale, spine<br />
di tenuta, anelli di sicurezza e una<br />
prolunga macchina. La terza cassetta è<br />
la 942 PC3/C7 con un assortimento da<br />
sette pezzi e l’avvitatore ad impulsi<br />
extra compatto 942 PC3 ½”.<br />
La nuova gamma di cassette è stata<br />
inserita tra le novità della SuperOfferta<br />
<strong>2021</strong>, la brochure di USAG con<br />
un’ampia selezione di prodotti in<br />
promozione. La brochure è consultabile<br />
e scaricabile in formato PDF sul sito<br />
www.usag.it e sull’APP per tablet e<br />
smartphone iOS e Android.<br />
Tutte le novità sull’azienda sono<br />
reperibili anche via social (Facebook e<br />
YouTube).<br />
www.usag.it
Attualità&Prodotti<br />
Escavatori<br />
L'escavatore Doosan<br />
DX235LCR al lavoro<br />
per l'acquedotto<br />
Brianteo.<br />
I lavori dureranno<br />
diciotto mesi e sono<br />
stati appaltati alla<br />
ditta Redaelli<br />
Francesco, di<br />
Dolzago, in provincia<br />
di Lecco.<br />
Sulle sponde del<br />
lago Annone<br />
Gru cingolate<br />
Nel cuore di Stoccolma<br />
Nella suggestiva cornice del centro storico<br />
di Stoccolma, la gru cingolata Jekko JF545 è<br />
stata stabilizzata su una chiatta ed utilizzata<br />
dall’azienda Wilgo AB nell’assemblaggio di un<br />
ponte pedonale e ciclabile che attraversa la<br />
baia di Riddarfjärden. Il progetto verrà<br />
completato nell’estate <strong>2021</strong>. Wilgo AB,<br />
azienda di Goteborg specializzata in trasporti<br />
e servizi di sollevamento, ha fornito la<br />
soluzione perfetta: la JF545, che è stata<br />
stabilizzata su una chiatta e per 10<br />
settimane ha effettuato tutte le operazioni di<br />
sollevamento e posa direttamente dalla<br />
barca. “I maggiori punti di forza della JF545<br />
sono le dimensioni compatte, l’elevata<br />
capacità di sollevamento in proporzione al<br />
peso proprio della macchina e la possibilità di<br />
utilizzare il motore elettrico ausiliario, per<br />
lavorare senza emissioni. Quando si lavora in<br />
modalità elettrica la macchina è molto<br />
silenziosa e questo migliora notevolmente<br />
A WORLD OF COMFORT<br />
l’ambiente di lavoro. Non da ultimo, le infinite<br />
configurazioni operative consentite dal<br />
sistema di stabilizzazione risultano pratiche<br />
quando si lavora in spazi limitati, ha spiegato<br />
Joacim Göransson, titolare di Wilgo AB.<br />
jekko-cranes.com<br />
Sulle rive del bacino<br />
oggionese del lago<br />
di Annone sono<br />
iniziati i lavori di<br />
installazione del nuovo<br />
acquedotto Brianteo che<br />
porta l’acqua potabile<br />
nelle case di settanta<br />
comuni nella provincia di<br />
Lecco. In cantiere è<br />
all’opera l'escavatore<br />
cingolato Doosan<br />
DX235LCR, che grazie<br />
alle sue caratteristiche,<br />
alle sue elevate capacità<br />
di sollevamento, ai bassi<br />
consumi di carburante e<br />
all’ergonomia eccellente,<br />
si è dimostrato essere il<br />
mezzo ideale per le<br />
diverse fasi del lavori.<br />
L'escavatore è stato fin<br />
da subito protagonista<br />
nella preparazione<br />
dell'area del cantiere:<br />
scavando, livellando il<br />
terreno e posando la<br />
massicciata per<br />
garantire una base di<br />
appoggio solida e stabile<br />
alle strutture e ai mezzi<br />
presenti. In arrivo otto<br />
km di tubi in acciaio di<br />
13,5 m l'uno, dal<br />
diametro 60 cm e dal<br />
peso di 20 q. Per<br />
consentire all'escavatore<br />
DX235LCR di sollevare<br />
agevolmente i tubi da un<br />
camion e posarli sulle<br />
travi di cemento<br />
approntate, è stato<br />
realizzato un braccio<br />
aggiuntivo da 2,5 m che,<br />
grazie all'aggancio<br />
rapido, in pochi secondi<br />
e direttamente dalla<br />
cabina, viene fissato al<br />
posto della benna. Una<br />
volta posati, i tubi<br />
vengono saldati per<br />
ottenere 37 colonne da<br />
94 m, da trasportare a<br />
Civate via lago, trainate<br />
da due barche grazie a<br />
sostegni in poliuretano<br />
che ne consentono il<br />
galleggiamento. Con il<br />
trasporto dei tubi, il<br />
DX235LCR sarà<br />
trasferito nel cantiere di<br />
Civate, poi di Oggiono -<br />
frazione Sabina - dove<br />
sarà coinvolto nella<br />
preparazione della pista,<br />
nella posa dei tubi e nel<br />
successivo rinterro.<br />
eu.doosanequipment.com<br />
RISCALDATORI E SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO<br />
DAL PROGETTO AL TEST:<br />
IL VOSTRO CLIMA SU MISURA<br />
Il deserto infuocato o il gelo dell’Artico: qualunque sia l‘ambiente nel quale operate,<br />
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<br />
<br />
[10] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Filtrazioni<br />
Filtraggio<br />
SICURO<br />
’FormulaUFI‘ il brand che racchiude tutto<br />
il know-how sulla filtrazione<br />
Testi di Eliana Puccio<br />
FORMULAUFI.CELL<br />
Direttamente dalla natura la formula<br />
base della filtrazione. Questo<br />
materiale è in cellulosa<br />
combinata con fibre<br />
sintetiche o vetro, come nel<br />
filtro olio per motore MAN<br />
D15 o Weichai H2, H3 e<br />
H5. Offre elevate<br />
performance di<br />
filtrazione sia per filtri<br />
olio e benzina, ma anche<br />
aria, dove ha importanti<br />
capacità antifiamma.<br />
FORMULA UFI.H20 È il materiale<br />
filtrante che offre un’elevata capacità di<br />
separazione acqua grazie alla base in<br />
fibre di cellulosa combinate con quelle<br />
sintetiche o in vetro, come il filtro gasolio<br />
per Ford F-Max Euro 6. Può offrire<br />
un’efficienza di filtrazione fino al 99,5% a 4 micron. In<br />
combinazione con altri materiali (StratiFlex) come il<br />
Meltblown, offre la migliore capacità di filtrazione.<br />
UFI.WEB È la maglia di rete metallica in grado di catturare<br />
le impurità, come nel sistema di trasmissione<br />
automatica per ZF e in quello ibrido (DHT) di Geely. La<br />
rete metallica in acciaio è solida e resistente,<br />
compatibile con i fluidi ad alte temperature, garantisce<br />
basse cadute di pressione per flussi ad elevata portata,<br />
per questo è adatta anche alle condizioni più estreme,<br />
come nelle applicazioni racing.<br />
UFI.STRATIFLEX<br />
È la combinazione<br />
stratificata di diversi<br />
materiali, come<br />
cellulosa, fibre di vetro<br />
e tessuti idrofobici<br />
la formula più<br />
rivoluzionaria<br />
sviluppata da UFI<br />
Filters. L’accostamento<br />
con il Meltblown di<br />
FormulaUFI.EXTREME<br />
rende StratiFlex il<br />
media più efficiente<br />
per la separazione<br />
dell’acqua dal gasolio,<br />
come nel GEN2 Plus<br />
di UFI per Alfa Romeo<br />
e Nissan, mentre per<br />
la filtrazione olio offre<br />
la migliore prestazione<br />
e intervalli di<br />
sostituzione più lunghi.<br />
Può essere utilizzato<br />
anche nella filtrazione<br />
abitacolo, come in UFI<br />
Filters Argentium.<br />
Dall’OPTIONAL allo STANDARD<br />
anche l’occhio vuole la sua parte.<br />
www.olmark.com<br />
Ufi Filters, specialista<br />
nella filtrazione e nella<br />
produzione di<br />
scambiatori di calore per<br />
veicoli a combustione, elettrici<br />
e ibridi, presenta la linea<br />
di media filtranti. La<br />
‘FormulaUFI‘ racchiude tutto<br />
il know-how sulla filtrazione.<br />
Diverse formulazioni,<br />
prodotte internamente<br />
da UFI, vanno incontro alle<br />
esigenze dei costruttori automotive<br />
customizzabili in<br />
base alle specifiche della singola<br />
applicazione, auto, mezzi<br />
pesanti o industriali, coprendo l’intera<br />
gamma della filtrazione: carburante,<br />
aria, olio, abitacolo e oleodinamica.<br />
[12] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
UFI.EXTREME È il nome del media filtrante<br />
dalle prestazioni estreme, anche nelle<br />
condizioni più difficili. Materiale<br />
filtrante a base sintetica prodotto da<br />
processo Meltblown la cui efficienza è<br />
data dalla distribuzione e dalla<br />
dimensione delle fibre stesse, che<br />
possono variare in base alle esigenze<br />
delle specifiche applicazioni.<br />
FormulaUFI.EXTREME garantisce un’efficienza filtrante<br />
superiore al 99,5% nel caso della filtrazione<br />
carburante ed è compatibile con i biodiesel. Si può<br />
applicare anche ai filtri olio, offrendo una<br />
riduzione delle perdite di pressione, ed ai filtri<br />
aria come MULTITUBE, per applicazioni Porsche, Great<br />
Walls, Ma serati, che garantiscono una migliore filtrazione in<br />
uno spazio limitato e una maggiore vita del filtro.<br />
natdesign.eu<br />
MAGGIORE RESISTENZA ALLA<br />
CORROSIONE RISPETTO PROTETTIVI<br />
TRADIZIONALI PARTICOLARE<br />
DUREZZA E RESISTENZA<br />
MECCANICA BUON<br />
COEFFICIENTE DI FRIZIONAMENTO<br />
UNIFORMITÀ DI COLORAZIONE<br />
OTTIMA RESISTENZA ALLA CORROSIONE<br />
3<br />
PROTETTIVO EFFICACE ANCHE<br />
A BASSI SPESSORI BUONA<br />
UNIFORMITÀ DI COLORE OTTIMA<br />
ADERENZA DELLE PASSIVAZIONI<br />
CROMATICHE<br />
RIVESTIMENTO DI SPESSORE UNIFORME<br />
2<br />
ANCHE NELLE ZONE INTERNE<br />
INDIPENDENTEMENTE DALLE<br />
FORME OTTIMA RESISTENZA<br />
ALL’USURA RISPETTO DELLE<br />
TOLLERANZE DIMENSIONALI<br />
Company Certified<br />
with Procedures Quality<br />
UNI EN ISO 9001:2015<br />
ELEVATA PROTEZIONE ALLA<br />
CORROSIONE RIVESTIMENTO<br />
A SPESSORE COMPATTO BUONA<br />
RESISTENZA ALL’USURA OTTIMO<br />
RAPPORTO QUALITÀ PREZZO<br />
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®<br />
Noleggi<br />
IN OGNI<br />
SOLUZIONE<br />
SEMPLICE<br />
C’È UNA<br />
GRANDE<br />
IDEA_<br />
Una nuova<br />
collaborazione<br />
Iniziative<br />
Vi aspettiamo alla fiera<br />
L’azienda albese leader nel settore del<br />
noleggio ha scelto le pick and carry Galizia,<br />
acquistando due modelli estremamente<br />
versatili: la G20 e la G30<br />
Facciamo<br />
community<br />
a Piacenza<br />
dal 7 al 9 ottobre<br />
in AREA ESTERNA F14/H7<br />
Mollo Noleggio ha<br />
scelto di<br />
investire nel<br />
mondo delle pick and<br />
carry in collaborazione<br />
con Galizia Gru. In<br />
particolare, partendo da<br />
due modelli appartenenti<br />
alla gamma di piccole<br />
dimensioni ed<br />
estremamente versatili:<br />
la G20 e la GF30.<br />
Il modello G20 ha<br />
raggiunto tutti i continenti<br />
e ha contribuito con la<br />
sua compattezza ed<br />
estrema affidabilità alla<br />
costruzione dei più<br />
importanti grattacieli nel<br />
mondo. La GF30<br />
radiocomandata,<br />
sviluppata negli ultimi<br />
anni, pur rientrando nella<br />
gamma delle piccole<br />
dimensioni, ben<br />
rappresenta la filosofia<br />
della produzione Galizia<br />
Cranes, ovvero gru dotate<br />
di appoggio a 4 ruote e di<br />
sistema di trazione<br />
anteriore a doppio<br />
motore con contro<br />
rotazione (un sistema<br />
che garantisce la<br />
sterzata di un 3 ruote ma<br />
con la stabilità dei 4<br />
punti). Mollo Noleggio ha<br />
acquistato entrambi i<br />
modelli Full Optional e in<br />
più per la Galizia GF30 ha<br />
previsto la forca<br />
autolivellante<br />
elettronicamente da 1,5 t<br />
che la trasforma in un<br />
mini telehandler elettrico.<br />
“Siamo molto orgogliosi<br />
che Mollo Noleggio abbia<br />
deciso di investire nel<br />
mondo delle pick and<br />
carry e che, nel farlo,<br />
abbia scelto le gru Galizia<br />
– commenta Fabio<br />
Vercelli, Direttore<br />
Generale della Galizia -<br />
Le gru Galizia, grazie alla<br />
loro versatilità, sono<br />
usate sempre di più sia<br />
nel noleggio con<br />
operatore sia nel<br />
noleggio a freddo e<br />
potendo facilmente<br />
rimuovere i loro<br />
contrappesi possono<br />
accedere nei cantieri più<br />
complessi. “Siamo sicuri<br />
che a questo primo<br />
pacchetto di macchine<br />
ne seguiranno altre<br />
anche di taglie superiori”,<br />
aggiunge Vercelli. “Siamo<br />
sempre attenti ai<br />
consigli, ai feedback e<br />
alle richieste dei nostri<br />
clienti, ad ascoltare<br />
quello che ci chiede il<br />
mercato – spiega Mauro<br />
Mollo, Presidente di<br />
Mollo Noleggio - Un<br />
mercato via via più<br />
esigente, in molti casi di<br />
nicchia, che chiede<br />
soluzioni che associno<br />
alte prestazioni,<br />
efficienza, tecnologia,<br />
semplicità di utilizzo,<br />
dimensioni ridotte e<br />
sicurezza.<br />
mollofratelli.com<br />
#TankTribe "vuole essere il nostro modo per<br />
ringraziare e coinvolgere chi, ogni giorno,<br />
attraverso il proprio lavoro e tramite il proprio<br />
mezzo, genera valore per la collettività." È<br />
l'iniziativa lanciata da Padoan. Gli ultimi tempi<br />
sono stati difficili perché è venuto a mancare il<br />
concetto di community. #TankTribe ha<br />
l’obiettivo di crearne una legata da interessi e<br />
sfide di ogni giorno, con il comune<br />
denominatore del serbatoio, sia esso idraulico<br />
o carburante. Tutti coloro che desidereranno<br />
appartenere alla “Tribù del serbatoio” possono<br />
inviare la foto propria e del proprio mezzo, così<br />
da essere pubblicati attraverso i canali<br />
comunicativi di Padoan. Come primo progetto,<br />
saranno selezionate ed enfatizzate le<br />
immagini delle storie quotidiane di lavoro da<br />
inserire nel calendario Padoan 2022,<br />
distribuito in oltre cinquanta Paesi nel mondo.<br />
Le foto inviate fino al 30 agosto <strong>2021</strong> potranno<br />
essere le protagoniste del nostro prossimo<br />
calendario.<br />
www.padoan.it<br />
PERFORMANCE:<br />
ALTEZZA DI LAVORO 20 M<br />
SBRACCIO 8,2 M<br />
PORTATA 200/280 KG<br />
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20.4 HN<br />
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STABILIZZATORI AD “H” STRETTI, PER<br />
OTTIMIZZARE AL MASSIMO IL TUO<br />
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Stabilimenti:<br />
Loc. Terramatta, 5 - 37010 Rivoli V.se (VR) - Italy<br />
Via E. Fermi, 2 - 37010 Affi (VR) - Italy<br />
[14] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Miniescavatori idraulici<br />
New generation<br />
I nuovi miniescavatori idraulici Cat da 2,7<br />
a 3,5 t consentono di ridurre i costi,<br />
aumentare l'efficienza e sfruttare funzionalità<br />
all'avanguardia nel settore<br />
Cat lancia i nuovi<br />
miniescavatori<br />
idraulici 302.7 CR,<br />
303 CR e 303.5 CR.<br />
Si caratterizzano per il<br />
raggio di rotazione<br />
compatto che riduce lo<br />
sbalzo quando si lavora<br />
lateralmente,<br />
ottimizzando le<br />
prestazioni in spazi<br />
ristretti. Le larghezze<br />
fisse del carro per i<br />
modelli 302.7 CR, 303<br />
CR e 303.5 CR,<br />
rispettivamente di 1.500,<br />
1550 e 1780 mm,<br />
permettono il giusto<br />
equilibrio tra<br />
accessibilità al cantiere<br />
e stabilità nelle<br />
prestazioni di<br />
sollevamento.<br />
Un'opzione di carro<br />
espandibile per il 302.7<br />
CR consente<br />
all'operatore di ritrarre la<br />
larghezza dei cingoli fino<br />
a 1.355 mm tramite<br />
azionamento idraulico<br />
per il raccordo in spazi<br />
ristretti e quindi di<br />
espandere la larghezza<br />
fino a 1.780 mm per una<br />
maggiore stabilità di<br />
scavo e sollevamento.<br />
Tutti e tre i modelli di<br />
nuova generazione<br />
offrono configurazioni<br />
standard e di<br />
avambraccio lungo per<br />
aumentare la versatilità<br />
della macchina. Le<br />
profondità di scavo<br />
standard vanno da 2.450<br />
a 2.810 mm, mentre la<br />
configurazione con<br />
avambraccio lungo<br />
consente alle macchine<br />
di raggiungere<br />
profondità comprese tra<br />
2.650 e 3.110 mm. La<br />
lama apripista standard<br />
aumenta ulteriormente<br />
la flessibilità della<br />
macchina per gestire le<br />
attività di riempimento e<br />
livellamento. L'efficiente<br />
idraulica load sensing<br />
con pompa a cilindrata<br />
variabile fornisce un<br />
flusso d'olio che<br />
raggiunge i 100 l/min<br />
con conseguente<br />
risparmio di<br />
combustibile. I<br />
miglioramenti del design<br />
per i nuovi 302.7 CR, 303<br />
CR e 303.5 CR<br />
aumentano fino al 10%<br />
le prestazioni delle<br />
attività di marcia e<br />
scavo. Cicli e prestazioni<br />
di sollevamento<br />
migliorati grazie agli<br />
aggiornamenti<br />
dell'impianto idraulico.<br />
Lo stesso vale per le<br />
impostazioni<br />
personalizzabili<br />
dell’operatore.<br />
cgte.it<br />
[16] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Fiere<br />
Una visione<br />
avanguardistica<br />
Meeting virtuale<br />
Il duro lavoro più facile<br />
Tutto pronto per la nuova edizione del<br />
Simposio Sardinia che si svolgerà in forma<br />
ibrida dando la possibilità ai più di<br />
partecipare e usufruire dei contenuti online<br />
La prossima<br />
edizione del<br />
Simposio Sardinia,<br />
organizzata dall'IWWG -<br />
International Waste<br />
Working Group, si<br />
svolgerà dall'11 al 15<br />
ottobre <strong>2021</strong> presso il<br />
meraviglioso Forte<br />
Village Resort a S.<br />
Margherita di Pula (CA),<br />
sulla costa sud della<br />
Sardegna.<br />
Come previsto, l’evento<br />
si terrà in forma ibrida,<br />
sia in presenza sia<br />
virtuale, così da<br />
consentire la<br />
partecipazione dei<br />
delegati interessati<br />
provenienti da diversi<br />
Paesi che potranno<br />
seguire il convegno da<br />
remoto e accedere a tutti<br />
i contenuti online anche<br />
post evento.<br />
Il Sardinia <strong>2021</strong><br />
includerà sessioni orali<br />
parallele, workshop e<br />
laboratori pratici,<br />
presentazioni poster,<br />
incontri business e<br />
un'esposizione<br />
commerciale di aziende<br />
che operano nel settore<br />
della gestione dei rifiuti.<br />
Per questa nuova<br />
edizione, sono previsti<br />
nuovi format, nuove<br />
tipologie di sessioni e<br />
numerosi contenuti<br />
multimediali che<br />
andranno ad aggiungersi<br />
alle tradizionali sessioni<br />
arricchendo il<br />
programma, rendendolo<br />
innovativo e<br />
coinvolgente. Tra le<br />
novità più attese, le visite<br />
tecniche virtuali<br />
all'interno degli impianti<br />
più importanti del<br />
mondo.<br />
Per chi non l’avesse<br />
ancora fatto, può inviare<br />
un abstract o proposte di<br />
workshop sulle ultime<br />
calls aperte:<br />
Waste Management and<br />
Climate Change; Waste<br />
Management in<br />
Emergencies; Landfill<br />
Mining; Novelties in<br />
plastics and bio plastics<br />
management; Natural<br />
based solutions in Waste<br />
Management;<br />
Sustainable landfilling<br />
for closing the material<br />
loop; Long term landfill<br />
aftercare; Gestione<br />
sostenibile delle vecchie<br />
discariche (sessione<br />
italiana). Tutti i lavori<br />
presentati durante il<br />
Sardinia <strong>2021</strong> saranno<br />
pubblicati in versione<br />
digitale negli Atti del<br />
Simposio (con un ISSN e<br />
ISBN dedicato), e resi<br />
disponibili a tutti gli<br />
iscritti all'inizio del<br />
convegno. Gli articoli più<br />
rilevanti saranno<br />
selezionati dal Comitato<br />
Scientifico del Simposio,<br />
sulla base della qualità<br />
scientifica e<br />
dell'innovatività dei<br />
contenuti presentati, per<br />
la possibile<br />
pubblicazione su riviste<br />
accademiche<br />
internazionali.<br />
Il programma è visibile<br />
sul sito ufficiale.<br />
sardiniasymposium.it<br />
Bosch presenta<br />
i nuovi prodotti e<br />
partner in occasione<br />
del Bosch Power<br />
Tools Pro Media Day<br />
<strong>2021</strong> tenutosi online<br />
e presentato da<br />
Lennart de Vet<br />
Il mondo del lavoro<br />
manuale diventa<br />
sempre più amico<br />
degli utensili a batteria.<br />
Lo scorso <strong>luglio</strong> si è<br />
tenuto il Bosch Power<br />
Tools Pro Media Day<br />
<strong>2021</strong> virtuale, alla quale<br />
la redazione di<br />
<strong>Costruzioni</strong> ha preso<br />
parte. A presenziare<br />
l’incontro Lennart de Vet,<br />
membro del consiglio di<br />
amministrazione di<br />
Bosch Power Tools.<br />
“Prima di parlare del<br />
futuro, diamo uno<br />
sguardo al passato,<br />
riferisce Lennart de Vet -<br />
abbiamo raggiunto un<br />
fatturato record di 5,1<br />
miliardi di euro in più di<br />
190 paesi nel 2020.<br />
Questa crescita<br />
corrisponde al 9%<br />
rettificato per gli effetti<br />
valutari rispetto all'anno<br />
precedente. Le ragioni<br />
COSTRUIAMO PER I NOSTRI<br />
CLIENTI CHE DEMOLISCONO<br />
E CI METTIAMO LA FACCIA<br />
LOC.SPIGAROLO, 43011 BUSSETO, PARMA, ITALIA.<br />
[18] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
TELEFONO: + 39 0524 91844 - FAX: + 39 0524 91428<br />
LAURINI@LAURINI.COM
Innovazioni<br />
dell'anno<br />
complessivamente<br />
molto positivo in un<br />
ambiente molto<br />
dinamico sono<br />
molteplici, ma un fattore<br />
chiave è la fiducia che gli<br />
utenti hanno riposto<br />
nella nostra azienda al<br />
momento dell'acquisto<br />
degli strumenti. Ciò è<br />
stato recentemente<br />
confermato da un<br />
sondaggio<br />
rappresentativo dei<br />
consumatori condotto<br />
da GfK. Sulla base di ciò,<br />
Bosch Power Tools ha<br />
vinto il prestigioso Best<br />
Brands Award <strong>2021</strong> nella<br />
categoria generale "Best<br />
Brand Overall". Siamo<br />
molto orgogliosi di<br />
questo e ci motiva a<br />
[20] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
concentrarci<br />
ulteriormente sulle<br />
esigenze dei nostri utenti<br />
e ad offrire loro un valore<br />
aggiunto.<br />
Non è facile costruire il<br />
mondo in cui viviamo.<br />
Ma sapete una cosa?<br />
I nostri strumenti lo<br />
rendono più facile.<br />
Questo è ciò che ci<br />
spinge a Bosch Power<br />
Tools: semplifichiamo il<br />
duro lavoro. Crediamo<br />
fermamente che la<br />
leadership senza fili, la<br />
facile documentazione<br />
dei progetti di<br />
costruzione e una chiara<br />
guida per l'utente per gli<br />
accessori più adatti<br />
siano tre fattori chiave<br />
per ottenere i migliori<br />
risultati più velocemente<br />
e più facilmente”. Ad<br />
oggi, infatti, sempre più<br />
professionisti si affidano<br />
agli utensili a batteria. Gli<br />
utensili a batteria<br />
offrono un'elevata<br />
mobilità nei cantieri<br />
senza lunghi tempi di<br />
installazione: gli artigiani<br />
possono iniziare a<br />
lavorare<br />
immediatamente. Sono<br />
veloci e flessibili, e<br />
questo porta a una<br />
maggiore produttività.<br />
Durante l’incontro<br />
virtuale, de Vet ha<br />
annunciato la nuova<br />
partnership con due<br />
realtà: “Siamo più che<br />
felici di dare il benvenuto<br />
ai nostri nuovi partner<br />
Fein e Heraeus nel<br />
sistema professionale<br />
18V! Amplieranno il<br />
portafoglio esistente e<br />
aumenteranno<br />
ulteriormente la<br />
flessibilità del sistema”.<br />
Presenti al meeting<br />
anche il Dr. Christoph<br />
Weiss, CEO del Gruppo<br />
Fein e Martin<br />
Ackermann, CEO di<br />
Heraeus Noblelight.<br />
Heraeus utilizzerà il<br />
sistema Bosch<br />
Professional da 18 V e<br />
adatterà le batterie da 18<br />
V al suo detergente per<br />
superfici UV-C. Questo<br />
strumento trova<br />
applicazione ovunque la<br />
Nel sistema professionale<br />
18V una singola batteria<br />
può essere usata con molti<br />
strumenti con marchi diversi<br />
risparmiando tempo e denaro.<br />
disinfezione a umido sia<br />
impossibile o molto<br />
difficile, ad esempio<br />
nell'elettronica sensibile,<br />
sui pannelli di controllo<br />
nelle sale di controllo,<br />
ma anche nel facility<br />
management per la<br />
disinfezione sicura ed<br />
efficiente dei luoghi di<br />
lavoro. In futuro, gli<br />
utensili multifunzione<br />
della serie Multimaster<br />
di Fein potranno essere<br />
azionati con le batterie<br />
del Bosch Professional<br />
18V System.<br />
Attraverso la piattaforma<br />
batteria congiunta,<br />
invece, Bosch e Fein<br />
continuano una<br />
partnership che esiste<br />
dal 2016.<br />
Nei prossimi anni, Bosch<br />
promette di amplifichere<br />
la gamma a batteria e<br />
lanciare sul mercato più<br />
utensili. All’evento online<br />
non poteva mancare<br />
Henk Becker, presidente<br />
Bosch professional, il<br />
quale ha voluto<br />
sottolineare quanto<br />
l’innovazione sia un<br />
acceleratore della<br />
crescita nel dna Bosch.<br />
bosch.it<br />
C<br />
M<br />
Y<br />
CM<br />
MY<br />
CY<br />
CMY<br />
K<br />
Una gamma completa di attrezzature frontali e per escavatore<br />
adatte alla compattazione e alla messa in sicurezza del terreno:<br />
piastre compattatrici, battipalo, fresaceppi, ruota compattatrice,<br />
trivella e rullo compattatore.
Attualità&Prodotti<br />
Infrastrutture<br />
Il progetto BBT<br />
riassunto<br />
in 4 minuti<br />
L’OPERA PRIMA<br />
dal lato tricolore<br />
Nell’ambito dello sviluppo della Galleria ferroviaria<br />
di Base del Brennero, il sottopasso del fiume Isarco<br />
e il lotto Mules 2-3 ne sono il cuore italiano<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
64 KM CHE<br />
DIVENTANO 230<br />
Sopra, i 4 pozzi<br />
realizzati per realizzare<br />
il consolidamento<br />
funzionale allo scavo in<br />
tradizionale per sotto<br />
attraversare il fiume<br />
Isarco. A destra,<br />
il tracciato completo,<br />
lungo 64 km che,<br />
includendo cunicoli<br />
esplorativi, gallerie<br />
di soccorso<br />
e trasversali, i km totali<br />
di gallerie scavate<br />
diventano ben 230.<br />
Non ci sono dubbi, i cantieri per la realizzazione della<br />
Galleria di Base del Brennero rappresentano, nel<br />
loro insieme, l’opera infrastrutturale più importante<br />
d’Europa in termini di risorse e sfide tecnologiche chiamate<br />
in campo.<br />
La galleria ferroviaria che unirà l’italiana Fortezza (BZ) all’austriaca<br />
Innsbruck, parte essenziale del Corridoio 5 TEN-<br />
T, sarà lunga 55 km e andrà a unirsi alla circonvallazione<br />
sotterranea della città austriaca formando di fatto il tunnel<br />
ferroviario più lungo al mondo, ovvero 64 km (saranno ben<br />
230 i km totali di gallerie scavate inludendo cunicoli esplorativi,<br />
gallerie di soccorso e trasversali).<br />
L’opera è figlia della società per azioni europea Brenner<br />
Basis Tunnel SE appositamente costituita che su incarico<br />
di Austria, Italia ed Europa sta sviluppando il progetto.<br />
Questa linea ad Alta Capacità nasce per abbattere il trasporto<br />
merci su gomma, che oggi rappresenta il 70% delle<br />
merci che passano dal Brennero, quindi le emissioni.<br />
Ovviamente i benefici in termini di velocità di transito, conseguenti<br />
l’abbattimento della pendenza longitudinale (da<br />
26‰ ad una compresa tra il 4‰ e il 7‰), saranno apprezzabili<br />
per treni merci, ma anche per i passeggeri, e permetteranno<br />
di decongestionare il traffico anche su strada.<br />
Oggi <strong>Costruzioni</strong> torna sui suoi passi – a Fortezza e Mules<br />
- per fare il punto sulla parte italiana del cantiere infrastrutturale<br />
più importante d’Europa. Esattamente un a nnofa,<br />
infatti, avevamo visitato il cantiere della tratta che parte<br />
dalla originale Stazione di Fortezza per realizzare 5,8 km<br />
di gallerie ferroviarie e, in particolare, quello per la realizzazione<br />
del sottoattraversamento dell’Isarco (quattro canne<br />
per circa 240 metri di lunghezza) con una delle lavorazioni<br />
considerata tecnicamente più complessa dell’intera opera,<br />
ovvero il consolidamento del terreno tramite congelamento<br />
con iniezioni longitudinali di azoto liquido.<br />
Tornati sullo stesso cantiere, abbiamo constatato come<br />
lo scavo delle due canne Ovest sia stato eseguito sotto<br />
l’Isarco in tradizionale grazie al consolidamento del terreno<br />
per congelamento eseguito sotto al letto del fiume e<br />
di come le due canne ad Est siano in fase d’esecuzione.<br />
Questo punto chiave del cantiere si congiungerà a breve,<br />
dopo il sotto passo dell’Autostrada del Brennero e della<br />
SS12, alle gallerie del Lotto Mules 2-3, che nella parte più<br />
a Nord sono state realizzate con talpa TBM e posa dei conci<br />
realizzati con calcestruzzo a base di inerti estratti dagli<br />
stessi scavi nel sito di Hinterrigger (a Sud di Fortezza). Sito<br />
dove il materiale di scavo arriva dai sotterranei tramite nastri<br />
trasportatori. A seguire facciamo il punto sull’avanzamento<br />
lavori del sottopasso Isarco e del lotto Mules 2-3.<br />
[22] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [23]
Infrastrutture<br />
Le due canne Ovest scavate sotto l’Isarco.<br />
Sguardo direzione Fortezza (BZ)<br />
Le due canne Est che saranno scavate sotto<br />
l’Isarco in tradizionale. In foto le perforazioni<br />
perimetrali alle volte per iniettare l’azoto liquido<br />
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTO ISARCO<br />
CANNA EST (VERSO NORD)<br />
PRIMA E DOPO<br />
Nelle foto<br />
in alto, le due<br />
canne a Est<br />
prima del<br />
consolidamento<br />
e scavo<br />
e le due canne<br />
a Ovest<br />
già realizzate<br />
con la stessa<br />
tecnica.<br />
GALLERIA ARTIFICIALE DA ISARCO A FORTEZZA<br />
POSIZIONATORE POZZO NORD-OVEST<br />
SOTTOPASSO<br />
dell’Isarco con freezing<br />
Ilavori propedeutici al cantiere per il sottoattraversamento<br />
del fiume Isarco, scelto per non spostare il corso d’acqua<br />
e minimizzare l’impatto ambientale, si sono conclusi<br />
nel 2016 e hanno contemplato lo spostamento della<br />
strada statale SS12, la costruzione di un ponte sull'Isarco,<br />
un ponte sul Rio Bianco, quella di un sottopassaggio della<br />
linea ferroviaria del Brennero, nonché un collegamento diretto<br />
con l'autostrada (esclude il transito dei mezzi su strade<br />
locali: meno disagi più sicurezza). Tutto questo ha permesso<br />
di creare lo spazio necessario per il cantiere nel<br />
fondovalle e poter eseguire i lavori.<br />
Oggi è in atto la fase di costruzione principale del sottoattraversamento.<br />
Nella foto in apertura d’articolo si vedono<br />
i 4 pozzi d'accesso ai fronti di scavo delle gallerie in corso<br />
di ultimazione sotto l'Isarco. Attualmente è in corso lo scavo<br />
sotto il fiume Isarco partendo dai pozzi e lo scavo in<br />
direzione Nord, verso il lotto lavori confinante Mules 2-3.<br />
All'inizio di novembre 2020 è avvenuta la prima di quattro<br />
rotture di diaframma sotto il fiume (prima canna Ovest),<br />
mentre a marzo <strong>2021</strong> è stata ultimata la seconda galleria<br />
sotto l'alveo, la canna principale ovest.<br />
A giugno <strong>2021</strong>, quando COSTRUZIONI ha visitato il cantie-<br />
re, erano in corso di realizzazione le perforazioni funzionali<br />
a iniettare azoto liquido a -196°C per consolidare il terreno<br />
ed eseguire un mantenimento con temperature comprese<br />
tra i -30 e -35°C e procedere con lo scavo della prima<br />
canna Est, quindi della sua parallela.<br />
In parallelo a queste lavorazioni (fisicamente e temporalmente),<br />
lo scorso gennaio <strong>2021</strong> è stato completato lo spostamento<br />
di 50 m a Ovest del primo binario in direzione<br />
Nord della storica linea Brennero. Il percorso storico del binario<br />
“pari”, sul quale oggi i treni viaggiano in direzione<br />
Brennero, è stato infatti deviato nella tratta abbracciata dal<br />
cantiere Isarco. Ridisegnare una tratta del percorso di circa<br />
900 m, ha permesso di eseguire gli scavi delle future<br />
gallerie di linea e delle relative interconnessioni. La realizzazione<br />
del nuovo tracciato è stata realizzata da capitolato<br />
e, al momento giusto, in poche ore, è avvenuto il bypass<br />
effettivo per non creare disagi al traffico ferroviario.<br />
Eseguite le due canne Est di sottopasso dell’Isarco, resterà<br />
da eseguire il completamento del sottopasso della<br />
A22 e della SS12 per arrivare a congiungere il tratto più a<br />
Sud Lotto Mules 2-3, scavato in tradizionale.<br />
POZZO<br />
NORD OVEST<br />
A destra<br />
uno dei 4 pozzi<br />
realizzati<br />
ai margini del<br />
fiume Isarco<br />
per eseguire<br />
il freezing,<br />
consolidare,<br />
e rendere<br />
possibile<br />
il sottopasso<br />
con scavo<br />
tradizionale.<br />
Il calcestruzzo<br />
è stato prodotto<br />
in cantiere con<br />
inerti scavati<br />
in cantiere.<br />
[24] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [25]
Infrastrutture<br />
Nel ventre<br />
DI MULES<br />
Siamo in coda alla TBM, che al suo passaggio<br />
scava il materiale, lo estrae con nastro<br />
trasportatore e posa i conci prefabbricati<br />
realizzati con inerti di scavo dello stesso Lotto<br />
HINTERRIGGER<br />
A Sud di Fortezza,<br />
alimentato<br />
da inerti scavati<br />
nel lotto Mules<br />
2-3, lavora<br />
l’impianto<br />
di costruzione<br />
dei conci gestito<br />
dalla Isocell<br />
Precompressi.<br />
Fabbrica fino<br />
a 250 conci<br />
al giorno.<br />
TESTA<br />
VIRGINIA<br />
da 10,7 M<br />
È la TBM<br />
del record<br />
di cantiere.<br />
A marzo <strong>2021</strong><br />
ha scavato ben<br />
860 m della<br />
galleria di linea<br />
Est in direzione<br />
Brennero!<br />
CAMERONE<br />
LOGISTICO<br />
Nel cuore<br />
sotterraneo<br />
di Mules<br />
si frantuma<br />
e produce<br />
calcestruzzo.<br />
Mules 2-3 è il Lotto che raccoglie il testimone del<br />
sottoattraversamento Isarco, per svilupparsi verso<br />
Nord, fino al confine di Stato.<br />
Complessivamente è calcolato uno scavo di 39,8 km di<br />
gallerie di linea, più 14,8 km di cunicolo esplorativo, la fermata<br />
di emergenza di Trens con la relativa galleria di accesso,<br />
ed i cunicoli trasversali, che collegheranno le canne<br />
principali ogni 333 metri. A termine lavori saranno<br />
dunque stati scavati ben 65 km di gallerie per il solo Lotto<br />
Mules 2-3, ovvero il 28% degli scavi a progetto.<br />
Attualmente a Mules i lavori procedono a pieno ritmo. La<br />
scavo verso Nord, in direzione del Brennero, viene realizzato<br />
con 3 frese meccanizzate. La prima, Serena, ha<br />
un diametro della testa fresante di 6,8 m e realizza il cunicolo<br />
esplorativo precedendo le TBM Virginia e Flavia<br />
con teste da 10,7 m di diametro che realizzano le gallerie<br />
di linea. Virginia, impegnata nello scavo della galleria<br />
di linea Est, si è distinta dalle altre due “sorelle” per la grande<br />
produzione realizzata nel mese di marzo <strong>2021</strong> con una<br />
produzione di scavo pari a ben 860 m. Un valore molto<br />
MULES FRONTE SCAVO SUD, DIREZIONE FORTEZZA<br />
elevato considerato che in media una TBM scava 480 m<br />
al mese, 15 m al giorno. La produzione da record è conseguenza<br />
di differenti fattori, tra cui il buon materiale trovato<br />
durante l’avanzamento (Scisti carbonatici, calcescisti).<br />
Virginia, lo scorso marzo, ha scavato una media<br />
giornaliera di 27,7 m e fatto segnare la punta record di<br />
ben 36,75 m scavati in un solo giorno. Già nel mese di<br />
febbraio, con 730 m di scavo la fresa Virginia aveva già<br />
ottenuto degli ottimi risultati.<br />
Dal nostro punto di vista il cuore pulsante di questo Lotto<br />
è il camerone logistico, alla base del cunicolo d’accesso,<br />
dove si diramano i sistemi di aerazione e i nastri trasportatori<br />
che portano in superficie la maggior parte del<br />
materiale scavato. Parte di questo è frantumato e utilizzato<br />
per realizzare calcestruzzo da messa in opera proprio<br />
nel camerone logistico. Una volta terminato il lotto<br />
Mules 2-3, tutti i lavori di scavo in territorio italiano saranno<br />
stati completati.<br />
[26] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [27]
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
Peso oper. (canopy) 2.450 (2.320) kg<br />
Potenza motore<br />
16,5 kW<br />
Forza di strappo<br />
1.930 daN<br />
WALKAROUND<br />
Testi e foto dettagli di Matthieu Colombo
WALKAROUND di<br />
Takeuchi TB325R<br />
Disegnato partendo da un foglio di carta bianca, il nuovo mini<br />
TB325R si distingue per il rapporto tra prestazioni e ingombri.<br />
La qualità Takeuchi in formato Serie 3 e con un nuovo design<br />
1<br />
Con questo compatto Takeuchi<br />
si riposiziona in una fascia<br />
di mercato strategica in Italia.<br />
È il primo modello “R” di terza<br />
generazione. È una scelta premium<br />
2<br />
Le prestazioni di sempre<br />
in un cono di rotazione operativo<br />
minimo ancora più contenuto:<br />
solo 2.450 mm. Sono ben 280 mm<br />
in meno rispetto al TB225<br />
5<br />
Veloce. Idraulica tradizionale con<br />
distributore a centro aperto.<br />
La portata della doppia pompa<br />
cresce del 10% e sul sollevamento<br />
braccio la P3 va in raddoppio<br />
7<br />
Linea idraulica ausiliaria AUX1<br />
proporzionale di serie con rubinetti<br />
per mandata e ritorno. Braccio<br />
predisposto per linee aux 2 e aux 3<br />
disponibili da stabilimento<br />
6<br />
8<br />
Motore Stage V con cilindrata ai<br />
vertici della categoria. La potenza<br />
sale del 15% e la coppia<br />
disponibile è del 25% superiore<br />
a un regime più basso. Efficiente<br />
Allestimento Easy completo.<br />
Scegliendo l’Advanced si hanno<br />
valvole di sicurezza su braccio,<br />
avambraccio e lama, oltre a biella<br />
con gancio e allarme sovraccarico<br />
3<br />
Rispetto al precedente TB23R<br />
cambia tutto. A partire dal<br />
sottocarro più largo, più lungo<br />
e con nuova ralla maggiorata<br />
che incrementa la stabilità<br />
4<br />
Forza di trazione incrementata del<br />
25%, fino a 2.700 daN e impronta<br />
a terra superiore assicurano una<br />
spinta notevole sulla nuova lama<br />
rinforzata larga 1.500 mm<br />
9<br />
Canopy accattivante, ma cabina<br />
molto ampia. In entrambe<br />
le versioni il sedile ha sospensione<br />
regolabile, i poggia braccia<br />
regolabili e 3 fari led di serie<br />
10<br />
Macchina 100% made in Japan<br />
con una filiera di controllo qualità<br />
diretta. Tutto è assemblato per<br />
durare nel tempo. Cresce la qualità<br />
percepita complessiva<br />
[30] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [31]
Takeuchi TB325R<br />
Il TB325R gira su sè setsso in appena 2.450 mm, 80 in meno rispetto al precedente TB23R e 275 mm in meno di un TB225!<br />
Nuova forma alle prestazioni<br />
Il nuovo Takeuchi raccoglie<br />
il testimone del TB23R<br />
per sfidare una concorrenza<br />
densa, in una categoria<br />
strategica per il mercato<br />
italiano. Il prodotto c’è,<br />
darà del filo da torcere<br />
ai più. Il design è riuscito<br />
SVILUPPATO IN GIAPPONE, PIACE AGLI ITALIANI Il TB325R è stato<br />
sviluppato da Takeuchi per ottimizzare l’equilibrio tra<br />
prestazioni e dimensioni operative. Rispetto al TB23R<br />
i progettisti hanno puntato a offrire di più con ingombri<br />
nel complesso più contenuti. Il concetto di mini girosagoma,<br />
di cui Takeuchi è tra i leader in termini di storia, qui prende<br />
una nuova forma tra lo zero tail e lo short radius. Lo sbalzo<br />
posteriore è talmente ridotto che è praticamente impossibile<br />
strisciare la zavorra. Si lavora guardando solo l’ingombro<br />
anteriore, comunque inferiore al TB23R.<br />
UN CANOPY MUSCOLOSO A nostro parere la versione<br />
canopy, scelta da circa il 60% dei clienti italiani,<br />
è nettamente più bella e mette in risalto il lavoro fatto<br />
dai designer giapponesi per trasmettere, con profili<br />
degli allineamenti stondati e grigliature dei cofani<br />
leggermente rientrate per dare spessore, un senso<br />
di robustezza compatta. In realtà la versione cabina<br />
è identica a quella tettuccio, con in più un comfort<br />
che si apprezza in condizioni meteo avverse e con<br />
le temperature più basse. Notevole, anche in questo<br />
caso, l’attenzione progettuale dedicata dai giapponesi<br />
al singolo modello. Basti dire che l’abitabilità interna<br />
è del 5,7% superiore a quella del modello con torretta<br />
tradizionale TB225.<br />
Solo 75 mm oltre i cingoli<br />
Nel filomuro a destra il cilindro è in sagoma<br />
INGOMBRI IDENTICI<br />
A sinistra il TB325R<br />
canopy mentre simula<br />
lo scavo filomuro<br />
a destra e a sinistra.<br />
Le immagini dall’alto<br />
mettono tra l’altro<br />
in risalto le dimensioni<br />
maggiorate del nuovo<br />
carro. Tra la versione<br />
cabina e quella tettuccio,<br />
con l’altezza massima<br />
che è rispettivamente<br />
di 2.490 mm e di 2.420<br />
mm, in termini operativi,<br />
a misure nulla cambia.<br />
Ma la versione cabina<br />
pesa 130 kg in più<br />
di quella canopy.<br />
Porta sempre protetta<br />
PORTA TRADIZIONALE IN SAGOMA<br />
Ora la versione cabina del TB325R<br />
ha una porta tradizionale con vetri<br />
piatti. Se si lavora a porta aperta,<br />
l’estremità posteriore è ben protetta<br />
dalla zavorra e non si rischiano<br />
danni accidentali. Perfetto.<br />
Attrezzi e filtro diesel in vano freddo<br />
SPAZIO OTTIMIZZATO AL MASSIMO<br />
Osservando la disposizione dei<br />
componenti nel vano motore e sotto<br />
i cofani si notano soluzioni dedicate<br />
al TB325R. Sulla fiancata destra<br />
c’è il vano porta attrezzi con decantatore<br />
del gasolio lontano da fonti di calore.<br />
Ganci di trasporto integrati<br />
BLOCCO DI BRANDEGGIO<br />
Sotto, si apprezza il disegno del blocco di<br />
brandeggio in fusione fissato alla torretta<br />
con due perni per ottenere un passaggio<br />
delle tubazioni idrauliche “pulito” e in<br />
grado di resistere nel tempo. Le boccole<br />
d’ingrassaggio sono molto ben protette.<br />
[32] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Takeuchi TB325R<br />
Più 25% di forza di trazione<br />
WALKAROUND di<br />
SPINGE DI PIÙ SULLA LAMA Merita attenzione la forza di trazione<br />
di ben 2.700 daN, ma anche la robusta lama anteriore con<br />
longheroni che si allargano alle estremità<br />
e distribuiscono la forza di spinta anche tramite<br />
i rinforzi scatolati. Notare la traversa tubolare,<br />
cilindro (protetto) ben dimensionato e le tubazioni<br />
protette da spirali metalliche e facilmente<br />
sostituibili, senza dover arrivare al distributore.<br />
La versione in foto è un allestimento Advanced<br />
con la valvola di sicurezza anche sul cilindro lama.<br />
Cilindro con guarnizione anti polvere<br />
Più largo, più lungo, più stabile<br />
Per il TB325R, macchina con un cono di rotazione minima<br />
operativa di appena 2.450 mm, Takeuchi sceglie un carro<br />
fisso, largo 1.500 mm e con un passo di lunghezza<br />
superiore alla media di categoria. Cresce lo sbalzo lama<br />
TUTTO NUOVO I modelli di terza generazione stanno rinnovando<br />
nel profondo la gamma del costruttore. Nel caso del TB325R<br />
nulla è come sul modello precedente e la scelta del carro fisso<br />
da 1.500 mm con ralla di diametro superiore (come TB230) si<br />
allinea alla concorrenza più attenta e alle richieste del mercato<br />
europeo. La progettazione di una nuova torretta<br />
è un’apprezzabile conseguenza di questa scelta.<br />
La stabilità che si percepisce è come sempre accresciuta<br />
dai 4 rulli a tripla flangia del carro. Takeuchi ha rilevato come<br />
l’inclinazione massima laterale del cingolo rispetto all’asse dei<br />
rulli tripla flangia sia di 14°, a fronte dei 27°<br />
di un classico doppia flangia.<br />
BARICENTRO PIÙ BASSO Rispetto<br />
al TB23R, il nuovo Takeuchi<br />
ha un sottocarro con un passo più lungo<br />
di 80 mm e una carreggiata allargata<br />
di 100 mm che evidentemente pesa<br />
più del precedente e regala stabilità.<br />
BRIDGESTONE<br />
SU MISURA I cingoli<br />
da 250 mm di larghezza<br />
sono made in Japan e marchiati<br />
Takeuchi. Il profilo interno<br />
è disegnato per assicurare<br />
la massima stabilità laterale<br />
assieme ai rulli a tripla flangia,<br />
una caratteristica comune a tutti<br />
i miniescavatori rosso-grigi.<br />
CARRO ALLUNGATO A 1.890 MM E 4 RULLI A TRIPLA FLANGIA LUBRIFICATI A VITA<br />
PIÙ LARGA<br />
PIÙ PESO<br />
La nuova lama<br />
è più larga<br />
di 100 mm<br />
e presenta<br />
un profilo<br />
ridisegnato per<br />
migliorare<br />
l’accumulo<br />
di materiale.<br />
LE PRESTAZIONI DEL NUOVO TB325R CABINA (CANOPY)<br />
• FORZA DI STRAPPO 1.930 daN<br />
• FORZA DI PENETRAZ.1.130 daN<br />
• FORZA DI TRAZIONE 2.700 daN<br />
Lama a 1.350 mm di sbalzo da centro ralla<br />
• CAPACITÀ SOLLEVAMENTO LATERALE (90°), A TERRA,<br />
SBRACCIO 2M, LAMA SU<br />
611 (578) KG<br />
• CAPACITÀ SOLLEVAMENTO LATERALE (90°), A TERRA,<br />
SBRACCIO 3M, LAMA SU<br />
338 (319) KG<br />
1.510 mm<br />
1.890 mm<br />
MOTORI DI TRASLAZIONE NACHI DI CILINDRATA SUPERIORE RISPETTO AL TB23R<br />
Motori di traslazione Nachi<br />
PHV-2B Made in Japan<br />
1.500 mm<br />
[34] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
oni<br />
<strong>Costruzioni</strong> aprile 2019 [35]<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [35]
WALKAROUND<br />
Alloggio pistola ingrassatrice<br />
Takeuchi TB325R<br />
Comando brandeggio<br />
a pedale<br />
ADVANCED<br />
È la versione<br />
più ricca, dotata<br />
di gancio sulla<br />
biella da fabbrica<br />
e valvole<br />
di sicurezza sui<br />
cilindri di braccio,<br />
avanbraccio,<br />
lama per<br />
eseguire<br />
sollevamento<br />
carichi.<br />
AUX 1<br />
PROPORZIONALE<br />
DA 40 L/MIN<br />
DI SERIE...<br />
...AUX2 e AUX3<br />
opzionali<br />
da fabbrica.<br />
L’impianto<br />
ausiliario<br />
è alimentato dalla<br />
doppia pompa<br />
principale a portata<br />
variabile e le linee<br />
di mandata<br />
e ritorno<br />
al serbatoio hanno<br />
alle estremità<br />
affidabili rubinetti.<br />
Il braccio<br />
è predisposto con<br />
supporti per<br />
le ulteriori linee<br />
opzionali.<br />
Bypass singolo/doppio effetto<br />
S<br />
Serbatoio dell’olio idraulico in metallo. Indeformabile ottimizza le prestazioni<br />
ALLESTIMENTO EASY O ADVANCED In sostanza al giù<br />
completissimo TB325R Easy è possibile dare il “passaporto”<br />
per il sollevamento carichi scegliendo la versione Advanced,<br />
che prevede da stabilimento la biella con gancio e le valvole<br />
anticaduta di sicurezza, anche sulla lama.<br />
In basso il distributore Nabtesco BCV35-CV posizionato sotto<br />
ai piedi dell’operatore, dallo stesso lato delle pompe<br />
(tubazioni corte che incrementano l’efficienza<br />
e la reattività dell’impianto). Accanto<br />
al distributore, anche il nuovo motore di rotazione<br />
maggiorato Nachi PCR-1B-O5A per lavorare sulla ralla<br />
di diametro superiore (rispetto al precedente TB23R).<br />
D<br />
Il distributore Nabtesco BCV35-CV<br />
Più veloce col raddoppio<br />
P2<br />
P1<br />
P3<br />
L’assemblaggio evidenzia connessioni minimizzate<br />
per non frenare i flussi e non scaldare l’olio<br />
P4<br />
POMPE DI CILINDRATA MAGGIORE Anche<br />
in questo caso, cambia tutto rispetto<br />
al TB23R perché scendono in campo<br />
nuove pompe, un nuovo distributore<br />
e una nuova logica di funzionamento<br />
che prevede il raddoppio della portata<br />
sul sollevamento braccio. Nel dettaglio,<br />
la pompa principale a portata variabile<br />
è una doppia Nachi PVD-OB-23P<br />
da 25,3 l/min mandata (sia per P1,<br />
sia per P2). A questa è calettata in<br />
serie la P3 a ingranaggi da 14,7<br />
l/min che controlla rotazione e lama<br />
e va in sommatoria per il sollevamento<br />
braccio. Chiude la P4 dedicata<br />
ai pilotaggi. Con queste caratteristiche<br />
il TB325R è più veloce, ma sempre<br />
progressivo nei cicli di lavoro. L’unico<br />
controllo elettronico è l’antistallo del<br />
motore che adegua il regime quando<br />
il carico è particolarmente elevato.<br />
QUALITÀ EVIDENTE L’accumulatore<br />
di pressione metallico assicura lunga<br />
vita dell’impianto assorbendo sovra<br />
pressioni della linea servocomandi.<br />
In caso di anomalie, permette<br />
di appoggiare sempre il braccio a terra.<br />
FILTRO<br />
PILOTAGGI<br />
È disposto<br />
esattamente<br />
sopra la pompa<br />
dedicata<br />
ai pilotaggi<br />
ed è anche lui<br />
realizzato<br />
in Giappone<br />
da Yamashin.<br />
L’accessibilità<br />
è ottima.<br />
SOLENOIDI<br />
DI BLOCCO<br />
Tra le poche<br />
concessioni<br />
all’elettronica<br />
ci sono<br />
elettrovalvole<br />
che<br />
inibiscono<br />
l’idraulica<br />
a consolle<br />
sinistra<br />
alzata.<br />
[36] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [37]
Takeuchi TB325R<br />
Antiavviamento<br />
immobilizer<br />
TSS opzionale<br />
Che coppia lo Stage V<br />
Il motore è 100% meccanico ma l’acceleratore NGK<br />
permette di gestire il ritorno al minimo dopo 4 secondi<br />
d’inattività dei manipolatori o all’alzata della consolle sinistra<br />
Con il tre cilindri 3TNV82A da 1,33 litri di cilindrata<br />
Takeuchi punta in alto. Il TB325R ha una cilindrata<br />
ai vertici della categoria che assicura un’ottima riserva<br />
di coppia. Meno emissioni e consumi bassi anche<br />
grazie all’auto idle (acceleratore elettromeccanico)<br />
1<br />
2<br />
3<br />
PARCO E POTENTE La potenza massima di 16,5 kW<br />
è erogata a 2.200 giri/min, un regime basso<br />
che favorisce efficienza e silenziosità. Rispetto<br />
al TB23R la potenza sale del 15%.<br />
85,1 NM A 1.320 GIRI/MIN Il nuovo 3 cilindri<br />
vibra meno e ha coppia in basso da vendere.<br />
Rispetto al TB23R cresce del 25%<br />
ULTRA AFFIDABILE La velocità media del pistone<br />
è di appena 6,16 m/s, le applicazioni in ambito<br />
movimento terra sono il suo pane quotidiano<br />
e l’assistenza è un riferimento a livello globale.<br />
INIEZIONE D'EFFICIENZA Il nuovo<br />
sistema, sempre di tipo indiretto,<br />
permette di dosare il carburante<br />
in modo più fine, ottimizzando<br />
la combustione. Questo fa calare<br />
i consumi. La termodinamica<br />
del basamento dei TNV “A” è stata rivista<br />
per stabilizzare la temperatura d’esercizio.<br />
Cofano con cassa per abbattere le emissioni sonore<br />
ASPIRAZIONE<br />
A DOPPIO LIVELLO<br />
Il vano posteriore<br />
del TB325R è<br />
caratterizzato<br />
da una netta<br />
separazione termica<br />
caldo/freddo.<br />
Se sotto lavorano<br />
motore, pompe<br />
idrauliche<br />
e trova posto anche<br />
il silenziatore dei gas<br />
di scarico, sopra si<br />
trovano elementi<br />
freddi come il filtro<br />
d’aspirazione doppio<br />
stadio, la batteria<br />
e il nuovo stacca<br />
batteria.<br />
Ventola soffiante e alette ad “S”<br />
Protezione ventola nel vano motore<br />
Gruppo<br />
degli scambiatori<br />
termici montato<br />
su supporti<br />
elastici<br />
SCHEMA CLASSICO<br />
Come in tutti i mini con<br />
motore posteriore,<br />
i radiatori sono montati nella<br />
parte laterale destra della<br />
torretta. Takeuchi sceglie<br />
un flusso di raffreddamento<br />
soffiante, quindi da sinistra<br />
a destra della macchina.<br />
Gli scambiatori di olio<br />
motore e olio idraulico sono<br />
tra loro paralleli, solidali<br />
e uniti al telaio con<br />
supporti elastici ben<br />
dimensionati.<br />
L’azionamento della<br />
ventola è a cinghia con<br />
registro tramite<br />
l’alternatore ben<br />
accessibile dalla paratia<br />
dietro ai piedi dell’operatore.<br />
WALKAROUND di<br />
EMISSIONI AL MINIMO Il motore 100%<br />
meccanico (solo acceleratore elettronico)<br />
ottiene emissioni in linea con gli standard<br />
Stage V, senza filtri di particolato allo<br />
scarico o iniezioni di urea. I progettisti<br />
hanno lavorato sull’efficienza della<br />
combustione ridisegnando le camere<br />
e dosando in modo più preciso<br />
sia l’immissione di carburante<br />
sia l’aspirazione. Anche<br />
l’abbattimento delle emissioni<br />
sonore è molto curato.<br />
ASPIRAZIONE SOTTO CONTROLLO<br />
Il fatto che la gestione non sia elettronica<br />
non impedisce di monitorare pressione dell’olio<br />
e intasamento del filtro in aspirazione.<br />
SOLUZIONE DI<br />
ACCESSIBILITÀ<br />
Il vano posteriore<br />
su due piani<br />
consente<br />
di accedere alla<br />
testa del motore<br />
e all’iniezione<br />
rimuovendo<br />
paratia, batteria<br />
e filtro dell’aria.<br />
Sembra banale,<br />
ma in caso<br />
di interventi<br />
straordinari<br />
su macchine così<br />
compatte<br />
fa davvero<br />
la differenza.<br />
VASO ALTO<br />
Il vaso d’espansione<br />
più alto della<br />
testata del motore<br />
assicura l’efficienza<br />
dell’impianto,<br />
mentre gli<br />
scambiatori sono con<br />
alette meno fitte per<br />
non trattenere impurità<br />
ed essere soffiati più facilmente.<br />
[38] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [39]
Takeuchi TB325R<br />
BRACCIOLI<br />
REGOLABILI<br />
Con 30 mm<br />
di escursione,<br />
gli appoggia<br />
braccia si adattano<br />
ai differenti<br />
operatori.<br />
ROPS/TOPS/OPG<br />
Il canopy<br />
è realizzato con<br />
strutture tubolari<br />
di sezione<br />
generosa<br />
e supporta<br />
un tettuccio<br />
di metallo che<br />
incanala l’acqua<br />
piovana sui lati<br />
e al posteriore.<br />
Un gran bel canopy...<br />
o la comoda cabina<br />
MADE<br />
IN GERMANY<br />
Il sedile del<br />
TB325R<br />
è un classico<br />
Grammer con<br />
sospensione<br />
meccanica<br />
regolabile in base<br />
al peso<br />
dell’operatore.<br />
Sky nella versione<br />
canopy, tessuto<br />
nella versione<br />
cabina.<br />
RASSICURANTE La struttura del canopy è realizzata con<br />
tubolari di sezione generosa che trasmettono una<br />
sensazione di robustezza. La consolle di sinistra<br />
ribaltabile facilita l’accesso a bordo. Il sedile<br />
a sospensione meccanica fa la differenza, così come<br />
il cruscotto avanzato per restare sempre nel campo<br />
visivo dell’operatore. Come anticipato, è questa<br />
la versione che ci ha conquistato.<br />
PER TEMPERATURE RIGIDE D’altro canto è disponibile<br />
la versione cabina per quando fa più freddo, per<br />
quando inizia a piovere, per tenere lontano i rumori<br />
di cantiere, ascoltare la radio (in alto), la musica via usb<br />
o bluetooth che funziona anche come vivavoce.<br />
La cabina ha un’abitabilità notevole in proporzione alle<br />
dimensioni della macchina e si appressa soprattutto la<br />
larghezza interna di ben 1.040 mm.<br />
Tappeto di elevata qualità...<br />
...con confortevole base ammortizzata<br />
Pedali estesi<br />
Pedali retratti<br />
Pratico, essenziale<br />
ma allo stesso<br />
tempo completo.<br />
Il cruscotto<br />
del TB325R segnala<br />
l’avvicinarsi<br />
del sovraccarico<br />
in sollevamento<br />
(Advanced),<br />
l’avvicinarsi<br />
degli intervalli<br />
di manutenzione<br />
ed anomalie<br />
Consolle destra<br />
con presa a 12 V<br />
ALL’AVVIO Ruotando<br />
la chiave si visualizzano<br />
tutte le icone. Il simbolo<br />
della sveglia indica un timer<br />
che segnala la fine del turno<br />
di lavoro (sacro in Giappone).<br />
SOLUZIONE IBRIDA<br />
Al cruscotto tradizionale<br />
composto da spie e icone<br />
si affianca un lcd navigabile<br />
con tre soli pulsanti.<br />
Semplice, intuitivo.<br />
FLUSSO REGOLABILE<br />
Mandata e ritorno della<br />
linea idraulica ausiliaria<br />
AUX1 sono regolabili<br />
in dieci livelli percentili.<br />
Non male per un 2,5 t.<br />
AUTO IDLE DISATTIVABILE<br />
Le differenti impostazioni<br />
scelte sono sempre sotto<br />
agli occhi. Qui, ad esempio,<br />
il ritorno al regime motore<br />
minimo è disattivato.<br />
MANUTENZIONE<br />
La progressione delle ore<br />
operative è resettabile per<br />
diversi parametri come: olio<br />
motore, olio idraulico,<br />
refrigerante e filtro gasolio.<br />
TRADIZIONALE RIMA<br />
CON FUNZIONALE<br />
Rispetto ad alcuni<br />
concorrenti<br />
il cruscotto non<br />
sembra al passo<br />
con i tempi. Takeuchi<br />
riserva ancora<br />
i monitor più belli<br />
a modelli di<br />
categoria intermedia<br />
a superiore.<br />
Una scelta<br />
sicuramente<br />
condivisa da chi<br />
questi modelli<br />
li noleggia a freddo.<br />
[40] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong><br />
oni<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [41]
Takeuchi TB325R<br />
Una qualità<br />
che si vede tutta<br />
Alla nota cura costruttiva di Takeuchi figlia<br />
di un’equilibrata progettazione e della<br />
selezione di componenti e acciai di prima<br />
qualità, questo TB325R aggiunge una cura<br />
nelle finiture maggiore<br />
ANCORA MEGLIO Facciamo la solita lode alle<br />
parti strutturali preparate, tagliate e saldate<br />
direttamente da Takeuchi, cabina inclusa.<br />
Lode all’acciaio scelto, alle fusioni colate nel<br />
paese del Sol Levante. E ancora, a tutti i<br />
componenti made in Japan: motore, pompe<br />
idrauliche, distributore, i motori di traslazione e<br />
rotazione, motorino di avviamento,<br />
alternatore...<br />
Il TB325R però gioca una carta in più, quella<br />
della qualità percepita ancora<br />
superiore. Stiamo parlando di un<br />
valore soggettivo, è evidente,<br />
ma lasciamo il giudizio finale<br />
a voi, ovvero al mercato Italia.<br />
ANNI E ANNI D’ESPERIENZA I mini Takeuchi<br />
sono un riferimento in termini di robustezza<br />
strutturale. Non a caso, la cinematica del<br />
braccio e i relativi accorgimenti costruttivi<br />
si replicano in scala di modello in modello.<br />
Avambraccio<br />
da 1.210 mm<br />
Nella sequenza di foto qui sopra (da sinistra)<br />
si notano la biella della versione Advanced<br />
con gancio, la piastra di irrigidimento della<br />
testa dell’avambraccio e la base del braccio<br />
rinforzata con orecchie saldate con robot.<br />
TUBAZIONI<br />
E PASSAGGI<br />
RIVESTITI<br />
L’usura di una<br />
tubazione idraulica<br />
o di un condotto<br />
carburante<br />
sono sinonimo<br />
di fermo macchina.<br />
Takeuchi<br />
le riveste tutte.<br />
Quelle del gasolio<br />
con guaina<br />
trasparente per<br />
vedere le perdite.<br />
DUE ARCHI<br />
DI SICUREZZA<br />
I montanti del<br />
canopy sono<br />
realizzati con<br />
singoli elementi<br />
piegati per<br />
garantire una<br />
rigidità stutturale<br />
uniforme. Il valore<br />
aggiunto di questi<br />
tubolari di<br />
sezione generosa<br />
è anche estetico.<br />
QUALITÀ DI FATTO E NON DI NOME<br />
Non capita spesso di alzare<br />
i cofani di una macchina<br />
movimento terra e vedere<br />
componenti prodotti<br />
esclusivamente in un Paese.<br />
In questo caso in Giappone.<br />
Non ci stiamo schierando dalla<br />
parte di un’industria già<br />
riconosciuta globalmente per<br />
la qualità dei prodotti, ma<br />
sottolineiamo come lo sviluppo di una<br />
filiera domestica, che parla la stessa<br />
lingua di rigore e di tecnologia<br />
applicata possa oggi garantire<br />
processi produttivi e di contollo<br />
qualità mediamente superiore<br />
a prodotti globali, che richiamano<br />
la fornitura di molteplici filiere,<br />
se pur sempre specializzate.<br />
Affidabilità uguale valore nel tempo.<br />
FARI A LED COME STANDARD<br />
Visibilità uguale sicurezza.<br />
L’allestimento Italia di Takeuchi<br />
prevede tre fari a led di serie<br />
già dalla versione Easy, sia per<br />
la versione canopy sia per la<br />
versione cabina. Oltre garantire<br />
prestazioni superiori in termini<br />
di lumen, i fari a led sono molto<br />
più longevi e resistenti alle<br />
vibrazioni tipiche dei cantieri.<br />
Quadro fusibili in cabina e con legenda a icone<br />
Protezione cilindro e valvola anticaduta braccio<br />
Batteria ben accessibile e made in Japan Nuovo, pratico stacca batteria<br />
Fascette e supporti tutti apri e chiudi<br />
Protezione cilindro cuneiforme<br />
Supporti elastici tubazioni idrauliche<br />
[42] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [43]
Takeuchi TB325R<br />
Il Takeuchi TB325R (canopy) in numeri<br />
Peso op. cabina (canopy)<br />
2.450 (2.320)<br />
Potenza<br />
16,5<br />
Motore Yanmar<br />
3TNV82A<br />
Cilindrata<br />
1,330<br />
Cilindri<br />
3<br />
Alesaggio x corsa 82 x 84<br />
Regime di taratura 2.200<br />
Velocità del pistone 6,16<br />
Valvole per cilindro 2<br />
Distribuzione<br />
conv.<br />
Iniezione<br />
diretta<br />
Fasi d'iniezione<br />
1<br />
EGR<br />
no<br />
Trattamento gas di scarico catalitico<br />
Alimentazione aria aspirato<br />
Pompe<br />
1 var doppia+ 2 fix<br />
Portata (aux)<br />
2 x25,3+14,7+11,3<br />
Regolazione pompa convenzionale<br />
Distributore a cassetti c.a.press. comp.<br />
Pressione massima 21<br />
Profondità di scavo 2.540<br />
Profondità plinto<br />
2.045<br />
Dist. scavo a terra 4.350<br />
Altezza di carico<br />
2.775<br />
Forza strappo<br />
1.930<br />
Forza penetrazione 1.130<br />
Velocità traslazione 2,5 - 4,3<br />
Velocità rotazione torretta 8,9<br />
Passo/lunghezza carro 1.510/1.890<br />
Rulli d’appoggio<br />
3 tripla flangia<br />
Larghezza sottocarro 1500<br />
Larghezza dei cingoli 250<br />
Sbalzo posteriore (zav. opt) 825<br />
Scavo disassato (sx-dx) 735-560<br />
Lungh. trasporto<br />
4.020<br />
Altezza trasporto<br />
2.490 (2.420)<br />
Lama (W-H)<br />
300/1.500<br />
Sollevamento-abb. lama 325 - 325<br />
Sbalzo lama<br />
1.350<br />
Batteria<br />
58<br />
Alternatore<br />
48<br />
Serbatoio gasolio 31,2<br />
Sistema/serbatoio idraulico 48/25<br />
ton<br />
kW<br />
www.takeuchi-italia.it<br />
l<br />
mm<br />
giri/min<br />
m/s<br />
l/min<br />
MPa<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
daN<br />
daN<br />
km/h<br />
giri/min<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
Ah<br />
A<br />
l<br />
l<br />
Soluzione d’affidabilità<br />
CONNESSIONE TFM DISPONIBILE Il TB325R<br />
ha una meccanica tradizionale, ma spinta<br />
al massimo dell’efficienza. L’olio motore<br />
si cambia a 250 ore, mentre quello idraulico<br />
long life arriva fino a ben 4 mila ore!<br />
La garanzia del costruttore è di 12 mesi<br />
o 2.000 ore, ma Takeuchi Italia stessa offre<br />
estensioni da 36 mesi o 3.000 ore, 48 mesi<br />
o 4.000 ore e 60 mesi o 5.000 ore.<br />
A richiesta anche il sistema di trasmissione<br />
dati per monitorare la macchina da remoto.<br />
INTERVALLI DI MANUTENZIONE<br />
• OLIO MOTORE E FILTRO 250 ore*<br />
• FILTRO GASOLIO 250 ore<br />
• FILTRO OLIO IDRAULICO 500 ore<br />
• OLIO IDRAULICO 4.000 ore<br />
• LIQUIDO REFRIGERANTE 1.000 ore<br />
*Nota: da sostituire dopo le prime 50 ore della macchina<br />
TAKEUCHI TB325R IN VIDEO<br />
La presentazione del nuovo<br />
Serie 3 sulla pagina Youtube<br />
dell’importatore esclusivo<br />
Takeuchi per l’Italia.<br />
Si ringrazia per la collaborazione<br />
il distributore esclusivo dei prodotti<br />
Takeuchi per l’Italia MIDI EQUIPMENT S.p.A<br />
di Cerea e Tecnogarden di Cerea (VR).
Macchine&Componenti<br />
Elettrodotti-fognature-acquedotti<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
La professionalità<br />
VOLA ALTA<br />
TREMOSINE (BS) Nelle tre foto,<br />
una delle squadre operative<br />
Elettrolinee mentre posa<br />
in opera una fognatura<br />
e in parallelo una rete H2O.<br />
Specializzata nella realizzazione di elettrodotti MT/BT,<br />
Elettrolinee fa della qualità d’esecuzione e della<br />
sicurezza in cantiere la sua forza. Per movimentare<br />
terra ha scelto l’affidabilità Yanmar e il supporto<br />
del dealer Commercial System<br />
Elettrolinee è sinonimo di energia elettrica porta a porta<br />
sui territori di Brescia, Lago di Garda, alto Garda e<br />
Valsabbia, per un totale di circa 120 differenti Comuni<br />
serviti. Da oltre 40 anni l’azienda con sede a Muscoline (BS), capitanata<br />
da Marco Ghilardelli , realizza infatti elettrodotti MT/bt<br />
fino a 30 Kv interrati o con linea aerea per servire in modo capillare<br />
il territorio, supportando direttamente primarie committenti<br />
come ad esempio Unareti del Gruppo A2A ed e-distribuzione<br />
del Gruppo Enel. Questa azienda bresciana basata sulla<br />
cultura del lavoro e della famiglia si è sviluppata progressivamente<br />
negli anni, tracciando un percorso di formazione continua<br />
sul campo, con traguardi evolutivi proporzionali al crescere<br />
delle esigenze di rete del territorio e dei fornitori stessi di<br />
energia elettrica. Rispetto a realtà oggi attive in Italia che eseguono<br />
lavori paragonabili, Elettrolinee ha saputo fare la differenza<br />
garantendo risultati di qualità e sicurezza operativa in<br />
cantiere nonostante le caratteristiche morfologiche dell’impervio<br />
territorio. Per gestire al meglio ogni singolo cantiere e<br />
ogni singola gara d’appalto l’azienda ha da anni sviluppato al<br />
suo interno un ufficio tecnico in grado di rispondere alle diffe-<br />
[46] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [47]
Macchine&Componenti<br />
Elettrodotti-fognature-acquedotti<br />
Treviso Bresciano<br />
Abbiamo seguito la posa della linea MT/BT tra Vobarno<br />
e Treviso Bresciano, un progetto di resilienza con cui<br />
Unareti punta a prevenire disservizi sulla rete a causa<br />
di eventuali eventi naturali violenti. Il territorio ha imposto<br />
la realizzazione dei plinti e la posa dei pali in ferro<br />
esclusivamente con il supporto di un elicottero per fare<br />
staffetta tra il campo base di approvvigionamento e gli<br />
effettivi punti di lavorazione. Questi cantieri sono pianificati<br />
da Unareti (gruppo a2a) che si avvale della Elettro -<br />
linee anche per il monitoraggio di eventuali criticità sugli<br />
elettrodotti mediante rilevazioni effettuate con elicotteri o<br />
droni attrezzati con termocamere o laserscanner.<br />
SINERGIA Sopra da sinistra, Mauro Zucchini,<br />
tecnico monitoraggio cantieri Unareti, Giampaolo Zoldan<br />
di Elettrolinee, responsabile prima linea per cantieri<br />
Unareti e Marco Ghilardelli.<br />
renti esigenze progettuali evidenziate dalle committenti e sempre<br />
pronto a supportare le squadre operative in cantiere. Al riguardo<br />
i fatti dimostrano come Elettrolinee sia diventata un<br />
partner di fiducia della filiera di distribuzione energia elettrica,<br />
anche per gestire al meglio le situazioni d’emergenza che si<br />
prospettano a livello nazionale, come ad esempio delle interruzioni<br />
sulla linea dovute a condizioni meteo di carattere eccezionale,<br />
a terremoti, ma anche a opere di sabotaggio come<br />
i banali furti di conduttori di MT/BT o di componenti di rete.<br />
ELICOTTERO<br />
A sinistra,<br />
la realizzazione<br />
di un plinto con<br />
calcestruzzo “al volo”.<br />
Accanto un palo capolinea<br />
con sezionatore MT.<br />
Il coraggio alle origini<br />
Tutto è nato dall’energia del padre di Marco Ghilardelli, da<br />
Armando. È stato lui che nel secondo dopoguerra, pur di lavorare,<br />
andò a dare man forte nelle miniere di carbone in Bel -<br />
gio. Ai tempi, sulla carta, si trattava di una opportunità concreta,<br />
sviluppata grazie agli accordi di sviluppo siglati dal<br />
nostro Governo della ricostruzione e quello belga (manodopera<br />
in cambio di carbone).<br />
Dopo qualche anno in miniera Armando fu costretto al ritorno<br />
in Italia perché le severe condizioni di lavoro ne avevano<br />
compromesso seriamente la salute. In quel momento<br />
Armando trovò l’energia più grande. Erano gli anni del boom<br />
economico, dell’industrializzazione, della crescita di domanda<br />
e sevizi. Iniziò a lavorare per imprese di costruzio-<br />
SAN DONATO MILANESE<br />
Sotto e a destra la tesatura<br />
di conduttori aerei in alluminioacciaio<br />
su tralicci di altezza circa<br />
40 metri per sostituire conduttori<br />
in rame trafugati nottetempo<br />
alle porte di Milano.<br />
LINEA AEREA IN QUOTA In sequenza, alcuni momenti del<br />
cantiere a Treviso Bresciano per la posa con elicottero di linea<br />
MT. Sotto, Marco con uno dei suoi migliori capo squadra.<br />
ni che realizzavano tra l’altro elettrodotti e nel 1980 si mise<br />
in proprio aprendo assieme a due soci quella che oggi è la<br />
Elettrolinee. Da allora tutto è cambiato: da impresa operante<br />
in subappalto, a fine anni Ottanta l’azienda è diventata<br />
fornitore diretto dei maggiori player della filiera italiana<br />
come Enel ed ha progressivamente guadagnato fiducia<br />
e competenza tecnica per fare giunzione e messa in opera<br />
delle reti; dal primo gruppo operativo composto da 5 persone<br />
del 1980, si è passati alle attuali 70 figure inserite in<br />
azienda in maniera costante e progressiva cercando di formare<br />
e fidelizzare le figure. Inoltre durante questo arco temporale<br />
la meccanizzazione dei cantieri ha permesso sia di<br />
velocizzare alcune delle lavorazioni, sia di eseguirne di inimmaginabili.<br />
AVERE I PIEDI PER TERRA Le immagini qui sopra<br />
parlano da sole. Per posare elettrodotti ogni uomo<br />
in squadra deve essere ben sintonizzato e formato.<br />
I 70 dipendenti dell’impresa bresciana sono il cuore<br />
di Elettrolinee in termini di professionalità e rigore.<br />
Marco<br />
Ghilardelli<br />
amministratore<br />
Elettrolinee<br />
La vera ricchezza della nostra azienda<br />
è data sia dalla competenza tecnica<br />
guadagnata sul campo in anni d’esperienza,<br />
sia e soprattutto dalle maestranze<br />
con cui negli anni abbiamo creato<br />
un rapporto di reciproca stima.<br />
L’attuale squadra è frutto di anni di costante<br />
impegno che hanno portato una<br />
progressiva crescita in termini di lavori<br />
acquisiti, ma anche di competenze.<br />
Quando nel 1988 sono subentrato a mio<br />
padre - racconta Marco - ho avuto il privilegio<br />
di lavorare per alcuni anni a fianco<br />
degli altri due soci fondatori, i fratelli<br />
Vincenzo e Silvano. Nei primi anni<br />
loro hanno contribuito in maniera rilevante<br />
allo sviluppo della società, passata<br />
dalle cinque maestranze iniziali alle<br />
attuali 70. Nei loro confronti, anche a distanza<br />
di anni, rimane la mia riconoscenza<br />
e la stima è immutata. Mi hanno<br />
supportato senza riserve nella fase<br />
iniziale del mio percorso con il massimo<br />
impegno e lealtà, merce purtroppo sempre più rara.<br />
Uomini di altri tempi, che io ho avuto la fortuna di incontrare<br />
e che mi hanno insegnato molto soprattutto dal<br />
punto di vista umano! Il nostro lavoro richiede di avere<br />
sempre la testa sulle spalle e il territorio su cui operiamo,<br />
particolarmente complesso dal punto di vista morfologico,<br />
con montagne impervie, non semplifica la logistica<br />
di cantiere. D’altro canto sono le piccole sfide<br />
quotidiane che ci tengono sull’attenti.<br />
[48] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [49]
Elettrodotto interrato per Bagolino<br />
Elettrodotti-fognature-acquedotti<br />
Una spinta costante e determinante<br />
La fase di crescita di Elettrolinee è attualmente tutta sulle<br />
spalle di Marco Ghilardelli che, piedi per terra, ha sempre puntato<br />
al lavoro di qualità e ha sempre investito in risorse umane,<br />
formazione, tecnologie e macchinari per rispondere alla<br />
domanda di mercato. Non solo. Complice la sua prima esperienza<br />
di lavoro nel settore della telefonia (Fimet) dal 1982 al<br />
1988, Marco ha differenziato l’ambito operativo potenziale<br />
delle squadre di lavoro e per anni Elettrolinee ha realizzato<br />
reti d’illuminazione pubblica, linee telefoniche, gasdotti ed acquedotti.<br />
Questa competenza tecnica allargata ha permesso<br />
all’azienda di compensare qualche calo della domanda<br />
da parte della filiera dell’energia elettrica che tuttavia oggi rappresenta<br />
oltre il 90% del fatturato. Tra le onde che Marco ha<br />
saputo cavalcare c’è senza dubbio l’opportunità di lavoro creata<br />
nel momento in cui Enel, a cavallo del nuovo secolo, ha<br />
scelto di esternalizzare le attività tecniche, fino alla messa in<br />
opera con la giunzione delle linee MT/BT.<br />
Largo alla terza generazione<br />
I due figli maggiori di Marco Ghilardelli hanno iniziato a seguire<br />
le orme del padre e del nonno Armando. Francesca<br />
Altro cantiere Elettrolinee visitato<br />
da COSTRUZIONI è quello per la<br />
posa interrata della linea diretta al<br />
comune di Bagolino (BS), ad ovest del Lago d’Idro e a<br />
valle del Monte Maniva. Questo comune della Valle<br />
Sabbia è di origini medievale e oggi conta meno di<br />
4mila abitanti. Ai suoi piedi è operativa una zona industriale<br />
dove opera, tra l’altro, la Fonte alpina Maniva<br />
che lavora a valle della sorgente di acqua oligominerale<br />
dell’omonimo monte. Anche in questo caso, l’intervento<br />
di Elettrolinee è di resilienza e voluto da Unareti<br />
per prevenire futuri disservizi. L’opera avviene anche<br />
a seguito dei forti disagi causati in Valle Sabbia dal<br />
maltempo nel 2018.<br />
(in foto con Marco) supporta la gestione amministrativa e<br />
quella delle strategiche gare d’appalto per l’acquisizione lavori.<br />
Il primogenito Ismaele, dopo alcuni anni di gavetta in<br />
Elettrolinee, ha deciso di cogliere l’opportunità di rilevare<br />
un’altra azienda, la paritetica Azeta, e di intraprendere un<br />
percorso in totale autonomia. Anche Azeta è un’azienda<br />
dalle spalle larghe con circa 100 mezzi operativi e una squadra<br />
di lavoro in crescita ed evoluzione. Le realtà di padre<br />
e figlio sono in ottimi rapporti e talvolta operano in reciproca<br />
collaborazione.<br />
Gli uomini e la rete di partner sul territorio<br />
Per supportare la domanda di Unareti (gruppo a2a), e-distribuzione<br />
e più piccole ma altrettanto importanti committenti,<br />
Ghilardelli ha sempre dato la massima importanza<br />
alla formazione interna del personale.<br />
La professionalità è talmente specifica che la formazione,<br />
oltre che mediante corsi professionali erogati da istituti<br />
certificati EA 37, avviene in azienda tra colleghi e con<br />
mutuo scambio di nozioni teoriche e pratiche . L’incrocio<br />
di esperienze e competenze è alla base di un lavoro prezioso,<br />
ma soprattutto della capacità di realizzarlo a regola<br />
BRACCIO DESTRO Sotto, Marco Ghilardelli con la figlia<br />
Francesca che lo affianca sia sul fronte amministrativo<br />
sia per gestire al meglio le gare d’appalto.<br />
SUL CAMPO A BAGOLINO Sopra, Marco con il capo<br />
cantiere Ervis Kaloshi, durante un sopralluogo<br />
al cantiere di Bagolino per la posa di linea Unareti.<br />
d’arte, meritando differenti riconoscimenti e ovviamente<br />
le attestazioni SOA OG3, OG6, OG10 ed OG19.<br />
In questo quadro di eccellenza operativa, Ghilardelli vede<br />
il parco mezzi dell’azienda come una catena le cui maglie<br />
vanno ingrassate con attenzione. Stiamo parlando di<br />
130 mezzi con una prevalenza di veicoli commerciali e autocarri<br />
allestiti con gru retrocabina e circa 35 macchine<br />
movimento terra. Dopo anni di esperienza multimarca, oggi<br />
Elettrolinee ha scelto un unico marchio per mini e midiescavatori:<br />
Yanmar Construction Equipment. Anche la Azeta<br />
di Ismaele Ghilardelli ha una prevalenza di mini e midiescavatori<br />
Yanmar. Buona parte del merito, oltre che alle caratteristiche<br />
tecniche collaudate della gamma giapponese,<br />
è da attribuire alla professionalità del concessionario<br />
Commercial System di Montichiari (BS) ufficiale Yanmar<br />
per le provincie di Brescia, Mantova e Verona.<br />
Al fianco delle imprese<br />
<strong>Costruzioni</strong> ha visto nascere la concessionaria<br />
Commercial System di Montichiari (BS), proprio<br />
con il marchio Yanmar per le province di Brescia,<br />
Mantova e Verona. Era il 2007. Da allora l’azienda<br />
è cresciuta, ha cambiato sede e ha sviluppato un<br />
servizio di assistenza degno di nota. In parallelo<br />
alla gamma di macchine Yanmar CE, che in questi<br />
anni si è sviluppata anche con pale gommate ed<br />
escavatori gommati, la concessionaria rappresenta<br />
anche le attrezzature Montabert, Trevi Benne, VR<br />
e Cangini. commercialsystem.it<br />
GIUGNO <strong>2021</strong> Sotto, la consegna a Elettrolinee<br />
di undici Yanmar da parte di Commercial System.<br />
Più a sinistra i fondatori della concessionaria Stefano<br />
Adami e Claudio Raza davanti al nuovo trasportatore<br />
cingolato Yanmar CR30R-3 di Elettrolinee.<br />
ANCHE IN CITTÀ Sopra un ordinario cantiere per la posa<br />
di elettrodotto interrato MT a Verona città.<br />
Per Elettrolinee il lavoro in piano è una rarità.<br />
[50] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
La base operativa<br />
UNA STORIA,<br />
UNA FILIERA<br />
TUTTA ITALIANA<br />
Elettrodotti-fognature-acquedotti<br />
sede operativa<br />
della Elettrolinee<br />
L’attuale<br />
è nata nel 2007 a Muscoline (BS) per poi espandersi<br />
a macchia d’olio. Oggi l’azienda si sviluppa su un’area<br />
di circa 16.000 m 2 di cui 500 m 2 dedicati agli uffici e alle<br />
aule di formazione teorica e 5.500 m 2 coperti distribuiti in<br />
tre differenti strutture dedicate al ricovero delle macchine<br />
più compatte e allo stoccaggio dei materiali. I restanti<br />
10.000 m 2 sono suddivisi in piazzali disposti su più livelli<br />
per fare spazio ai mezzi operativi su gomma sia di utilizzo<br />
quotidiano (i classici autocarri allestiti con gru idraulica retrocabina),<br />
sia dedicati a supportare interventi di emergenza,<br />
ovvero dotati di maxi generatori per<br />
assicurare continuità di rete elettrica.<br />
Nell’area esterna, Marco Ghilardelli ha realizzato<br />
anche un campo prova ed esercitazione<br />
per effettuare attività di formazione pratica<br />
e preparare le nuove risorse ai differenti<br />
lavori di costruzione e manutenzione di elettrodotti<br />
MT/BT.<br />
elettrolinee.com<br />
Formazione extra<br />
In Elettrolinee la sicurezza è una priorità assoluta.<br />
Per mantenere alto il livello di disciplina e attenzione<br />
è stato ideato un sistema a punti che premia i dipendenti<br />
più attenti al rispetto delle norme e ammonisce<br />
quelli meno meritevoli, che non rispettano<br />
l’impegno dei colleghi. Oltre alla formazione del personale<br />
obbligatoria, Elettrolinee supporta i suoi dipendenti<br />
nella loro crescita professionale con regolari<br />
corsi di formazione tecnica interni (foto sotto).<br />
LA QUALITÀ<br />
HA INIZIO DALLA<br />
SELEZIONE DELLA<br />
MATERIA PRIMA<br />
TOSCOLANO MADERNO Sotto, le tre fasi del cantiere con cui Elettrolinee ha realizzato una nuova cabina elettrica<br />
a Toscolano Maderno (BS). Notare come l’opera sia perfettamente integrata al territorio.<br />
[52] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Macchine&Componenti<br />
Perforatrici idrauliche<br />
AL CENTRO DELLA<br />
economia italiana<br />
Trevi è impegnata nella realizzazione<br />
dei pre-consolidamenti, realizzati attraverso<br />
interventi di iniezioni, nel cantiere per<br />
la realizzazione della Galleria Lonato<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
A LAVORO<br />
COMPLETATO<br />
saranno realizzati più<br />
di 2.000 fori, per un<br />
totale di circa 40.000<br />
m di perforazione e<br />
saranno iniettati più di<br />
5 milioni di litri<br />
di miscela per trattare<br />
un volume di terreno<br />
di 27.000 m 3 .<br />
La linea ferroviaria Alta Velocita/Alta Capacità Brescia-<br />
Verona è un’importante tappa nella realizzazione del<br />
collegamento ferroviario Milano-Verona, che appartiene<br />
ad un più esteso sistema che collega la Spagna al confine<br />
ucraino e che in Italia si estende da Torino a Trieste. È, in<br />
sostanza, un’opera al centro del sistema economico del nostro<br />
Paese.<br />
La realizzazione della linea Milano-Verona è stata suddivisa<br />
in due lotti funzionali: Treviglio-Brescia (già in esercizio) e<br />
Brescia Est-Verona, che è in corso di realizzazione.<br />
L’opera, la cui realizzazione è stata affidata al consorzio CE-<br />
PAV DUE, è stata commissionata da RFI, Rete Ferroviaria<br />
Italiana, mentre l’Alta Sorveglianza e la Direzione Lavori sono<br />
state affidate a ITALFERR.<br />
La nuova linea ferroviaria Brescia Est-Verona si sviluppa<br />
per circa 48 km. Il percorso principia nel comune di Mazzano,<br />
in provincia di Brescia, sino a raggiungere il comune di Verona,<br />
nel lato occidentale, con i nuovi binari AV e con la nuova interconnessione<br />
di Verona Merci. Attraversa due regioni, undici<br />
comuni e si sviluppa, per lo più, in affiancamento alle in-<br />
frastrutture esistenti nel territorio, correndo, per circa 30<br />
km, in parallelo all’Autostrada A4 e, per circa 8 km, in allineamento<br />
alla linea ferroviaria convenzionale.<br />
Ubicata poco a sud della città di Lonato, la Galleria Lonato,<br />
tra le opere principali dell'intero progetto, con una lunghezza<br />
di 7.9 km, rappresenta certamente l’opera più complessa e<br />
articolata del progetto.<br />
Il sistema galleria di Lonato del Garda si sviluppa con trincee<br />
di approccio e di uscita a cui seguono due gallerie artificiali<br />
e le singole canne delle gallerie naturali realizzate in scavo<br />
meccanizzato, tramite TBM EPB del diametro di circa 10<br />
m, e rivestite con conci prefabbricati, per una lunghezza complessiva<br />
di circa 7.9 km.<br />
Il tracciato ferroviario interferisce, nella tratta iniziale, con<br />
l'Autostrada A4 Milano-Venezia e, successivamente, con importanti<br />
edifici, per estensione e dimensione, della zona industriale.<br />
L’esiguo ricoprimento, in particolare riscontrato lungo i sottoattraversamenti<br />
della A4 e degli edifici industriali, ha condotto<br />
alla scelta di realizzare dei consolidamenti preliminari<br />
[54] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [55]
Macchine&Componenti<br />
Perforatrci idrauliche<br />
LA SOILMEC SM-18 IN NUMERI<br />
peso<br />
articolazione del braccio<br />
motore diesel<br />
sollevamento massimo<br />
coppia massima<br />
19 t<br />
rotazione<br />
176 kW<br />
113 kN<br />
3.700 daNm<br />
LA PERFORATRICE<br />
Soilmec SM-22<br />
impiegata nel<br />
cantiere della linea<br />
AV/AC Brescia -<br />
Verona.<br />
na per i depositi morenici di cordone e più fine (limoso-sabbiose)<br />
per i depositi morenici di fondo.<br />
allo scavo meccanizzato, con lo scopo di minimizzare fenomeni<br />
di subsidenza.<br />
I consolidamenti hanno lo scopo di migliorare le caratteristiche<br />
fisico-meccaniche del terreno al contorno della sezione<br />
di scavo – piedritti e calotta – per uno spessore di 3 m.<br />
Geologia<br />
Da un punto di vista geologico e geomorfologico la galleria<br />
è situata nell’anfiteatro morenico del Garda, costituiti principalmente<br />
da cordoni morenici a cui si interpongono piane<br />
fluvioglaciali originate dai corsi d’acqua che uscivano dai<br />
ghiacciai.<br />
La granulometria dei depositi è variabile: piuttosto grossola-<br />
LA PERFORATRICE<br />
Soilmec SM-18<br />
impiegata nel<br />
cantiere della linea<br />
AV/AC Brescia -<br />
Verona.<br />
Fase esecutiva<br />
Attualmente Trevi è impegnata nella realizzazione dei preconsolidamenti<br />
realizzati attraverso interventi di iniezioni.<br />
Protagoniste in cantiere - come vedremo - sono due perforatrici<br />
Soilmec SM-22 e una perforatrice Soilmec SM-18.<br />
Il progetto iniziale prevedeva consolidamenti realizzati attraverso<br />
perforazioni guidate di lunghezza anche superiore ai<br />
100 m e l’impiego di sole miscele cementizie.<br />
La caratteristica principale di questi interventi di progetto è<br />
quella di attaccare la sezione al contorno della galleria da consolidare,<br />
con due differenti approcci: trasversalmente, attraverso<br />
raggiere di fori ortogonali all’asse della galleria, e longitudinalmente,<br />
aper mezzo di perforazioni curvilinee che<br />
inviluppano la galleria stessa per l’intera tratta da consolidare.<br />
Entrambe queste soluzioni prevedono di operare da<br />
aree esterne, che, in alcuni casi, sono molto distanti dalle opere<br />
da sottopassare.<br />
Per comprendere interamente la complessità del cantiere da<br />
noi visitato è necessario mettere a fuoco alcune difficoltà:<br />
"La difficile geologia e in particolare la scarsa capacità del terreno<br />
ad essere penetrato dalle miscele di progetto, assieme<br />
alla complessa geometria delle perforazioni, hanno indotto<br />
ad una attenta indagine e a una successiva revisione delle<br />
ipotesi progettuali", ci ha detto il Dott. Giovanni Traettino,<br />
Direttore di Cantiere per Trevi e nostra guida nel cantiere di<br />
Lonato.<br />
È stato realizzato, pertanto, un campo prova allo scopo di selezionare<br />
la combinazione più efficace tra le miscele di iniezione<br />
e la geometria della maglia adottata. I risultati emersi<br />
dal campo prova hanno dato indicazioni precise su quali fossero<br />
le migliorie da apportare al progetto: una combinazione<br />
di miscele cementizie e chimiche a base silicatica, l'utilizzo<br />
di miscele cementizie a basso contenuto di cemento,<br />
per ottenere migliori caratteristiche reologiche, un adeguamento<br />
della maglia di progetto e un incremento del passo<br />
tra le valvole, un aumento della pressione nella zona di calotta<br />
(uniformandola a quella dei piedritti), l’adozione di attrezzature<br />
di iniezioni (pompe) capaci di gestire e controllare<br />
portate minime estremamente basse, e, infine, interventi<br />
con perforazioni subverticali, realizzati prevalentemente al di<br />
sopra della testa della galleria.<br />
Queste migliorie hanno contribuito a rendere l’intervento più<br />
efficace, massimizzando gli assorbimenti di miscela e aumentando<br />
il raggio di influenza nell’intorno di ogni singola valvola.<br />
Allo stesso tempo, hanno garantito un minore impatto<br />
sulla superficie.<br />
Allo scopo di poter mettere in opera questo nuovo approccio,<br />
è stato chiesto ad Autostrade l’opportunità di operare da<br />
un’area riservata all’interno della piattaforma autostradale. Il<br />
tutto, mantenendo invariato il traffico.<br />
Dall’interno di un’area molto ristretta (non più di 7 m), a lavoro<br />
completato saranno realizzati più di 2.000 fori per un totale<br />
di circa 40.000 m di perforazione, e saranno iniettati più<br />
[56] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [57]
Macchine&Componenti<br />
Perforatrici idrauliche<br />
LA SOILMEC SM-22 IN NUMERI<br />
peso<br />
22 t<br />
articolazione del braccio Giunto 90°<br />
gamma di serraggio<br />
60 -515 mm<br />
motore diesel<br />
194 kW<br />
forza di avanzamento massima<br />
140 kN<br />
sollevamento massimo<br />
140 kN<br />
coppia massima<br />
4.500 daNm<br />
corsa culla standard<br />
7200/10200 mm<br />
larghezza del pattino della pista<br />
500 mm<br />
NEL CANTIERE DI LONATO, ad oggi,<br />
è stata eseguita la prima fase<br />
di intervento la cui parte più complessa<br />
e delicata è quella che riguarda<br />
il sottoattraversamento della A4.<br />
di 5 milioni di litri di miscela per trattare un volume di terreno<br />
pari a 27.000 m 3 a cui vanno aggiunti i trattamenti realizzati<br />
da aree esterne alla piattaforma stradale.<br />
Ad oggi è stata eseguita la prima fase di intervento la cui parte<br />
più complessa e delicata è quella che riguarda il sottoattraversamento<br />
della A4. I risultati ottenuti con la realizzazione<br />
della prima fase di intervento hanno evidenziato che le<br />
migliorie applicate hanno contribuito ad incrementare in modo<br />
significativo le percentuali di assorbimento rispetto al volume<br />
di terreno di competenza del consolidamento.<br />
Prove di controllo realizzate post trattamento hanno fornito<br />
informazioni confortanti per quanto concerne il grado di miglioramento<br />
delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni<br />
interessati dai consolidamenti. Il proseguo degli interventi<br />
sarà oggetto di ulteriori indagini che hanno lo scopo di<br />
valutare l’efficacia dei trattamenti di iniezioni.<br />
Le macchine in cantiere<br />
La perforatrice Soilmec SM-22 (nel cantiere di Lonato ne sono<br />
impiegate due) è un'evoluzione degli storici modelli PSM-<br />
1350 e SM-20. Rispetto a quest’ultimi, la SM-22 è stata<br />
integralmente riprogettata, per garantire ancora più sostenuti<br />
livelli di efficienza, di sicurezza e di produttività in<br />
cantiere.<br />
La SM-22, utilizzabile per<br />
micropali, ancoraggi, indagini<br />
geognostiche e jet grouting<br />
in un unico trattamento<br />
fino a 24 m, può essere<br />
facilmente configurata nei<br />
diversi allestimenti rotary,<br />
doppia rotary, top-hammer<br />
e vibro-rotary per eseguire<br />
lavori di perforazione, micropali<br />
e ancoraggi nelle diverse<br />
tecnologie: circolazione<br />
diretta, circolazione<br />
inversa, DTH, CFA, jet grouting.<br />
Sulla SM 22 sono disponibili<br />
diverse tipologie di antenna con sistemi di tiro<br />
spinta sia a cilindro sia con un motoriduttore con corse utili<br />
che vanno dai 4.400 mm ai 10.200 mm. Il motore diesel<br />
Cummins QSB 6.7 Tier IV Final è in grado di erogare<br />
una elevata potenza (194 kW @ 2000 rpm).<br />
Nel cantiere di Lonato, ad affiancare le due SM-22 c’è una<br />
perforatrice idraulica SM-18. Si tratta di una macchina<br />
con una sostenuta forza di tiro di estrazione, vale a dire<br />
oltre 11 t, che consente di raggiungere alte profondità di<br />
perforazione.<br />
La testa rotativa raggiunge una potenza massima trasmissibile<br />
di 176 kW. L'impianto idraulico di tipo carico<br />
erogato dalle pompe a pistoni. Il tutto si traduce in una<br />
CON NOI IN CANTIERE Giovanni Traettino<br />
(da sinistra), Direttore di Cantiere per Trevi, e Alessandro<br />
Bruni, del Corporate Communication Dept. di Trevi.<br />
notevole velocità in ogni movimentazione e nella perforazione.<br />
La sicurezza della perforatrice Solimec SM-18<br />
è assicurata da un controllo idraulico e proporzionale<br />
di tutte le operazioni, da un sistema che, in caso di emergenza,<br />
procura l’immediato arresto della macchina, da<br />
una luce di sicurezza per le fasi di lavorazione e di spostamento<br />
della macchina stessa.<br />
La sicurezza si associa, sulla SM-18, alla comodità di poter<br />
assicurarsi la migliore posizione di lavoro, in qualunque<br />
condizione, grazie a una console per il controllo remoto<br />
di ogni funzione, alla diminuzione della rumorosità<br />
grazie ad una taratura del motore a 1.900 giri/min.<br />
[58] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [59]
Attrezzature<br />
“Chi lo ha pensato è avanguardista”<br />
Le parole degli utenti Cangini<br />
L’equilibrio perfetto<br />
tra tradizione<br />
ed innovazione<br />
Il continuo approccio<br />
all’innovazione di<br />
Cangini è ormai un<br />
dato di fatto. Questa<br />
tendenza ad innovare e<br />
al continuo sviluppo<br />
trova comunque il suo<br />
equilibrio tra tradizione<br />
e futuro.<br />
La tradizione: in quanto i<br />
valori e i principi che<br />
contraddistinguono la<br />
realtà Cangini non sono<br />
cambiati, così come<br />
invariato è l’obiettivo di<br />
migliorarsi sempre, per<br />
fornire prodotti sicuri,<br />
che durino nel tempo, e<br />
che possano soddisfare<br />
ogni esigenza del<br />
mercato (in ulteriore<br />
crescita).<br />
Innovazione, perché è<br />
necessario cogliere ogni<br />
segnale proveniente dal<br />
mercato e ogni<br />
evoluzione, per essere<br />
al passo con i tempi.<br />
Tutto ciò, Cangini lo ha<br />
sempre dimostrato<br />
lavorando con dedizione<br />
ed investendo nel<br />
proprio reparto di<br />
ricerca e sviluppo: un<br />
tassello importante per<br />
il successo dell’azienda.<br />
Un esempio di<br />
avanguardia è<br />
sicuramente il sistema<br />
recentemente lanciato<br />
sul mercato: IOT<br />
(internet of things)<br />
applicato alla Lama<br />
laser X-Plane.<br />
La parola agli<br />
utilizzatori<br />
Dal lancio di questa<br />
nuova attrezzatura, il<br />
mercato ed i clienti<br />
hanno mostrato un<br />
significativo interesse.<br />
Primi fra tutti i<br />
noleggiatori, che hanno<br />
riconosciuto il<br />
potenziale e la<br />
funzionalità<br />
dell’attrezzatura.<br />
“Uno degli aspetti che<br />
interessa<br />
particolarmente noi<br />
noleggiatori è<br />
sicuramente il fatto di<br />
poter tenere le nostre<br />
macchine sempre sotto<br />
controllo. Grazie al<br />
sistema IoT questo è<br />
possibile, con la<br />
localizzazione GPS che<br />
permette di monitorare<br />
costantemente<br />
l’attrezzatura. Il tutto<br />
implementato dalla<br />
possibilità di ricavare<br />
dati seri<br />
sull’attrezzatura: dalle<br />
ore di lavoro alla<br />
produttività e agli<br />
interventi di<br />
manutenzione. Tutti<br />
elementi che<br />
concorrono a fare<br />
durare nel tempo<br />
l’attrezzatura” afferma<br />
Alessandro D’angelo,<br />
dell’azienda<br />
noleggiatrice Edim<br />
Servizi, di San Cesareo<br />
(RM). Si tratta di un<br />
cambiamento epocale<br />
in grado di facilitare il<br />
lavoro ed avere dati<br />
tempestivi e affidabili<br />
sullo stato di salute e<br />
l’attività<br />
dell’attrezzatura. E<br />
questo è possibile<br />
grazie a pochi elementi<br />
chiave. Il control box<br />
che raccoglie i dati di<br />
utilizzo della lama e li<br />
invia al cloud Cangini in<br />
modo da fornire in<br />
tempo reale una visione<br />
completa e aggiornata<br />
dell’attività della lama e<br />
la comunicazione<br />
wireless che permette la<br />
trasmissione dei<br />
comandi dal terminale<br />
operatore in cabina al<br />
control box.<br />
“Per i costruttori di<br />
attrezzature non era un<br />
requisito essenziale, per<br />
questo trovo che chi lo<br />
ha pensato e messo in<br />
campo sia un<br />
avanguardista”<br />
aggiunge il nostro<br />
utente. La voglia di<br />
Cangini è quella di<br />
uscire dalla zona di<br />
confort per entrare in<br />
una nuova era delle<br />
attrezzature che<br />
permetta all’azienda di<br />
essere ancora più<br />
competitiva.<br />
La connettività è il<br />
futuro nel management<br />
delle attrezzature e<br />
appare fondamentale<br />
per rendere le stesse<br />
più sicure a affidabili.<br />
canginibenne.com<br />
[60] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Macchine&Componenti<br />
Macchine&Componenti<br />
Perforatrici<br />
UN MINI-MOSE<br />
per Como<br />
Testi di Damiano Diotti<br />
Una Bauer BG24 è impegnata nella realizzazione<br />
delle palificazioni subacquee<br />
per le vasche di laminazione pensate per<br />
contrastare le esondazioni del Lago di Como<br />
COSTRUZIONI<br />
Generali Xodo<br />
si occupa di<br />
opere idrauliche,<br />
di dragaggi,<br />
di fondazioni<br />
speciali, di opere<br />
stradali e anche<br />
di movimento<br />
terra. Nel suo<br />
parco macchine,<br />
spiccano varie<br />
Bauer.<br />
Uno degli specchi d'acqua più belli e invidiati d'Italia è lo<br />
scenario in cui opera una perforatrice Bauer BG24 del<br />
parco macchine di <strong>Costruzioni</strong> Generali Xodo. La macchina<br />
sta dando un contributo essenziale per la costruzione<br />
delle vasche di laminazione che andranno a impedire le frequenti<br />
esondazioni del Lario verso il centro cittadino.<br />
Il cantiere<br />
L'attuale cantiere è figlio di un progetto più volte rivisto e ha<br />
previsto due fasi: un cantiere “progressivo”, già concluso,<br />
e uno “mobile”, attualmente in corso. Il progetto ha visto<br />
LE VASCHE prevedono<br />
84 pali da 1.000 mm<br />
di diametro, profondi 25 m<br />
dalla quota fondale<br />
e realizzati lavorando<br />
su mezzi galleggianti.<br />
l'intervento di Infrastrutture Lombarde che ha effettuato le<br />
analisi e le verifiche delle soluzioni strutturali ed idrauliche<br />
riguardanti le opere di costruzione della nuova vasca<br />
di laminazione “A” (dove sta lavorando la BG24) e quelle di<br />
adeguamento sismico della già esistente vasca “B”. il tutto<br />
finalizzato all'allargamento della passeggiata pedonale,<br />
alla valorizzazione dell’arredo urbano della città, alla realizzazione<br />
della nuova biglietteria e della sala d’attesa della<br />
Navigazione del Lario. Obiettivo principale, ovviamente,<br />
la protezione idraulica della sponda e il contenimento<br />
delle esondazioni.<br />
ficoltà, soprattutto di piazzamento, anche se, fortunatamente,<br />
il Lago di Como è uno specchio d'acqua piuttosto<br />
calmo.<br />
“Per la realizzazione dei pali“, continua Fusetti, “procediamo<br />
con un rivestimento provvisorio e utilizziamo un'asta<br />
con benna per l'estrazione del terreno. Giunti in quota, cioè<br />
25 m sotto il livello del fondale, inseriamo le gabbie di armatura<br />
e procediamo con il getto di calcestruzzo partendo<br />
dal fondo del palo, attraverso un tubo da 30 cm di diametro<br />
assemblato con il rivestimento e portato a fondo<br />
scavo. Il calcestruzzo, risalendo, va a espellere l'acqua che<br />
entra in fase di scavo. Infine si recupera il rivestimento per<br />
un nuovo utilizzo“. Va segnalato che la maglia dei pali è particolare:<br />
quasi una freccia composta di tre file di pali. Le<br />
due esterne, distanti circa 6 m, coincidono, mentre la fila<br />
centrale è sfalsata: la maglia ha una forma pressoché triangolare.<br />
Le opere di fondazione<br />
“All'interno dell'associazione di imprese che sta realizzando<br />
l'opera, noi ci occupiamo esclusivamente dei lavori di<br />
fondazione”, afferma Ugo Fusetti, responsabile per le opere<br />
di fondazione di <strong>Costruzioni</strong> Generali Xodo. E aggiunge:<br />
“Le vasche di accumulo appoggiano su una platea posta<br />
4-5 m sotto il livello dell'acqua e hanno bisogno di fondazioni,<br />
perché i terreni sottostanti, come portanza, sono piuttosto<br />
inconsistenti. Ragione per cui le vasche prevedono<br />
84 pali da 1.000 mm di diametro, profondi mediamente 25<br />
m dalla quota fondale e realizzati operando da mezzi galleggianti“.<br />
E questo specifico particolare crea qualche dif-<br />
La Bauer BG24<br />
“La macchina, la nostra Bauer BG24”, riprende Fusetti, “che<br />
in apparenza poteva sembrare sottodimensionata per un<br />
1.000 rivestito spinto fino a 25 m, in realtà si sta comportando<br />
molto bene. Si tratta di una perforatrice del 2007 con<br />
oltre 9.000 ore di lavoro, che opera egregiamente e che in<br />
genere utilizziamo per realizzare pali rivestiti. Prima di questo<br />
lavoro l'abbiamo impiegata in Calabria per la realizzazione<br />
di pali di fondazione rivestiti per una stazione elettrica<br />
Terna. In tutti questi anni ha sempre svolto il suo lavoro<br />
e continua a farlo“.<br />
In sostanza la BG24 di <strong>Costruzioni</strong> Generali Xodo dimostra<br />
come le macchine Bauer non solo mantengano inalterate<br />
le proprie performance nel tempo, ma siano prodotti che<br />
si fanno apprezzare anche per un elevato valore residuo.<br />
[62] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [63]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Escavatori demolition<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
CITY<br />
DEMOLITION<br />
Questo Hitachi<br />
è stato<br />
sviluppato<br />
da Scai<br />
Engineering per<br />
eseguire<br />
demolizioni<br />
urbane a tempo<br />
di record<br />
ed essere<br />
trasportato<br />
di cantiere<br />
in cantiere<br />
senza troppe<br />
carte...<br />
Nelle immagini<br />
monta il braccio<br />
demolition<br />
da 16.000 mm<br />
al perno benna<br />
a cui è possibile<br />
aggiungere una<br />
prolunga<br />
da 2.000 mm<br />
Manfreda Scavi ha scelto una macchina sviluppata<br />
da Scai Engineering per le demolizioni “intra muros”.<br />
Allestita al massimo sfiora le 30 t e morde fino a 20 m<br />
UN VERO<br />
milanese<br />
La domanda di bonifiche e demolizioni industriali<br />
è in aumento in tutta Europa e il Nord della nostra<br />
penisola non fa eccezione. La tendenza si è definitivamente<br />
invertita. Dieci anni fa, in tempo di crisi della<br />
filiera, i costruttori avevano razionalizzato e l’offerta e<br />
le macchine demoliton ne avevano fatto le spese. La<br />
grande attenzione al riciclaggio, alla sostenibilità dei progetti,<br />
alla rigenerazione delle città in chiave di efficientamento<br />
energetico e l’incremento della qualità media<br />
della vita dei residenti hanno presto cambiato le carte<br />
in tavola e dato vita anche a una domanda di demolizione<br />
di carattere residenziale. La domanda di modelli<br />
demolition è ripresa a tutti i livelli, freneticamente, e visto<br />
il repentino rimbalzo della domanda nessun co-<br />
[64] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [65]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Escavatori demolition<br />
PASSA OVUNQUE Con una larghezza massima di appena<br />
2.480 mm, questo demolition firmato Scai Engineering<br />
non si trasporta solo facilmente. Sotto, il momento<br />
d’ingresso al cantiere di via Montecuccoli a Milano.<br />
1.500 KG A 16.000 MM AL PERNO BENNA<br />
Con il braccio demolition montato, questo Hitachi<br />
sviluppato da Scai Engineering porta attrezzature<br />
idrauliche fino a 1.500 kg di peso. Aggiungendo<br />
la prolunga braccio che fa guadagnare altri 2.000 mm<br />
d’altezza si possono montare attrezzature da 800 kg.<br />
struttore è stato in grado di cogliere a pieno questa concreta<br />
opportunità.<br />
Un animale da città, perfetto per Milano<br />
Guardando alle demolizioni urbane di strutture residenziali<br />
per costruire in Classe A o alle demolizioni di vecchie<br />
costruzioni tecnico commerciali abbracciate dal tessuto<br />
urbano, il lavoro in Italia non manca e Milano è sicuramente<br />
la piazza più dinamica sotto questo punto di vista dato<br />
che nemmeno la pandemia è riuscita a far calare il prezzo<br />
al metro quadro “intra muros”, all’interno del perimetro urbano.<br />
Lo sa bene la Manfreda Scavi che da sempre lavora<br />
principalmente a Milano città e che si è specializzata proprio<br />
nelle demolizioni chirurgiche in contesto urbano lavorando<br />
sia con escavatori tradizionali allestiti HD, sia con<br />
macchine a braccio lungo e high reach. Proprio per dare<br />
NPK S-13XCR<br />
Sul nuovo Hitachi Manfreda<br />
Scavi ha montato<br />
una nuova pinza<br />
NPK da 1.485 kg<br />
e 1.750 kN di forza.<br />
Antonio<br />
Manfreda<br />
titolare<br />
Manfreda Scavi<br />
Due anni fa abbiamo aggiunto alla<br />
nostra flotta una macchina da demolizione<br />
da 60 t di peso operativo,<br />
altezza massima operativa di<br />
30 m con attrezzatura da 3,5 t.<br />
Questo Hitachi è l’anello mancante<br />
della nostra flotta e va ad affiancare<br />
un PMI che merita la panchina.<br />
Cercavo una macchina<br />
facile da trasportare e dalla configurazione<br />
versatile per sfruttarne<br />
anche le doti di scavo. La soluzione proposta<br />
da Scai mi ha conquistato. Quello<br />
di via Montecuccoli a Milano è il suo primo<br />
cantiere, ma l’agenda è già piena...<br />
man forte a un collaudato e versatile PMI, Manfreda Scavi<br />
ha scelto il nuovo demolition sviluppato da Scai Engineering<br />
su base Hitachi ZX210-6 LCN. La nuova macchina “HSD”<br />
unisce la facilità del trasporto in sagoma (2.487 mm) ad<br />
un’area operativa molto ampia in altezza (16.000 mm al<br />
perno) e sbraccio (11.050 mm al perno) assicurata dal braccio<br />
demolition. Ma assicura anche, con il braccio tradizionale,<br />
prestazioni di scavo notevoli grazie alla grande stabilità<br />
garantita dal baricentro particolarmente basso.<br />
La quadratura del cerchio è stata ottenuta prima di tutto riprogettando<br />
la parte centrale del carro per renderlo estensibile<br />
da 2.500 mm fino a un massimo di 3.500 mm. Poi<br />
Scai Engineering ha creato un supporto cabina inclinabile<br />
di 30° per assicurare la massima visibilità operativa all’operatore,<br />
anche lavorando alla massima altezza. Per incrementare<br />
la stabilità è stato poi aggiunto un foglio di zavorra<br />
addizionale sotto a quella standard. Infine, per ottenere<br />
la massima versatilità operativa e sfruttare la macchina a<br />
360°, i progettisti di Perugia hanno disegnato due bracci intercambiabili,<br />
uno da demolizione che permette di raggiungere<br />
altezze al perno benna di ben 16.000 mm ed uno<br />
corto, da scavo, per sfruttare l’incremento di peso di sottocarro<br />
e torretta per ottenere forze di lavoro ben superiori<br />
a uno ZX210-6 LCN standard. Montando il braccio da scavo<br />
da 8.600 mm d’altezza al perno è possibile montare attrezzature<br />
di peso ben superiore. Tra parentesi, anche i cilindri<br />
di sollevamento sono stati oggetto di attenzione e<br />
dimensionati per supportare le accresciute esigenze. In particolare,<br />
i progettisti hanno scelto di montare gli stessi ci-<br />
[66] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [67]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Escavatori demolition<br />
CARRO LARGO E ZAVORRA Sopra si intravede<br />
il carro a traverse scatolate concentriche allargabili<br />
idraulicamente e la zavorra supplementare montata sotto<br />
a quella standard per abbassare il baricentro.<br />
AREA DI LAVORO (PROLUNGA 2.000 MM)<br />
Altezza massima al perno<br />
16.000 (18.000) mm<br />
Sbraccio massimo al perno<br />
11.000 (13.000) mm<br />
Portata massima attrezzatura 1.500 (800) kg<br />
Inclinazione max 1° tronco 30°<br />
Inclinazione massima cabina 30°<br />
*nota: la prolunga da 2.000 mm si può montare anche su braccio da scavo<br />
lindri che montavano gli Hitachi ZX280-3. La ciliegina sulla<br />
torta? I progettisti hanno previsto una prolunga da 2.000<br />
mm da montare tra il primo tronco e il braccio da demolizione<br />
o da scavo. In totale, quindi, le configurazioni di lavoro<br />
possibili con questo Hitachi sono ben 4. In ogni caso, la<br />
spinatura del braccio avviene tramite cilindri idraulici. A corredo<br />
della macchina sono forniti anche i supporti per trasportare<br />
a parte ogni elemento braccio. Il braccio da 16.000<br />
mm d’altezza al perno benna, ad esempio, pesa con “cavalletto”<br />
6.000 kg e per trasportarlo si calcolano 2.480 mm di<br />
larghezza, 3.039 mm d’altezza e 6.085 mm di lunghezza.<br />
Il debutto con livrea rossa<br />
L’esemplare che vi presentiamo in queste pagine è una<br />
macchina da demolizione sviluppata da Scai Engineering<br />
su base Hitachi. Le foto sono quelle del suo debutto assoluto<br />
in cantiere, a Milano, in via Montecuccoli, dove a<br />
portato a termine la demolizione di una piccola struttura<br />
industriale chiusa tra complessi residenziali sviluppatasi<br />
dagli anni Cinquanta in avanti. In questo contesto, il<br />
nuovo Hitachi rosso Manfreda da quasi 30 t di peso operativo<br />
(27.500 kg con braccio da 16.000 mm più l’attrezzatura<br />
NPK da 1.485 kg) ha dimostrato subito quali sono<br />
i suoi punti di forza.<br />
Anzitutto è riuscito ad accedere al sito di demolizione,<br />
completo di braccio lungo montato con cui ha viaggiato<br />
su strada, passando dal passo carraio di un palazzo anni<br />
Sessanta. Una volta entrato, il nuovo demolition si è progressivamente<br />
fatto spazio demolendo la struttura e l’annesso<br />
magazzino dall’alto verso il basso grazie a una cinematica<br />
da demolizione all’italiana, ovvero disegnata in<br />
tre pezzi con l’intermedio corto per lavorare più agilmente<br />
anche vicino alla torretta.<br />
DALL’ALBA AL TRAMONTO Trasportare questo<br />
demolition con braccio da 16.000 mm al perno benna<br />
è talmente semplice che si può anche immaginare<br />
di movimentarlo per cantieri in giornata!<br />
In punta al braccio Per questo cantiere Manfreda ha scelto<br />
di montare in punta al braccio una nuova pinza NPK<br />
Serie S da 1.485 kg di peso.<br />
Un cantiere tira l’altro...<br />
La formula studiata al millimetro da Scai per il mercato ita-<br />
liano e le sue stringenti<br />
normative in termini di dimensioni<br />
per il trasporto<br />
su strada di macchine<br />
operatrici, è perfetta. A<br />
differenza di altri escavatori<br />
demolition, l’esemplare<br />
da 30 t di peso operativo<br />
e capace di portare<br />
il perno benna a 18.000<br />
mm d’altezza per oltre<br />
19.000 mm d’altezza<br />
operativa effettiva, di carica<br />
e si trasporta come<br />
fosse un escavatore tradizionale.<br />
Manfreda Scavi cercava<br />
proprio questa caratteristica<br />
per riuscire a intensificare<br />
le demolizioni<br />
più “leggere”. Subito<br />
dopo il cantiere di via<br />
Montecuccoli a Milano città, il nuovo Hitachi ha eseguito<br />
una demolizione lampo di una villetta a Cesano Maderno<br />
(MB), per poi puntare il braccio di nuovo verso la Milano<br />
da bere, ovvero alla demolizione di una struttura che per<br />
anni ha ospitato un locale notturno con ristorante.<br />
Praticamente questo nuovo mezzo rosso Manfreda è un<br />
asso nella manica…<br />
TRASPORTO PER DEMOLIZIONE<br />
Peso operativo*<br />
27.500 kg<br />
Larghezza minima di trasporto 2.487 mm<br />
Lunghezza totale di trasporto* 11.150 mm<br />
Altezza massima di trasporto 3.150 mm<br />
Larghezza con carro allargato 3.500 mm<br />
*nota: con prolunga da 2.000 mm + 1.000 kg<br />
[68] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [69]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Rifiuti da C&D<br />
I RIFIUTI<br />
da C&D<br />
identificano<br />
il 61,2% dei<br />
rifiuti speciali,<br />
non pericolosi,<br />
che ogni anno<br />
sono prodotti,<br />
in totale, nel<br />
nostro Paese.<br />
LE MACERIE<br />
del Ponte<br />
Morandi,<br />
di Genova<br />
(foto sotto).<br />
Una parte<br />
di esse verrà<br />
riutilizzata<br />
per costruire<br />
il Memoriale.<br />
Struttura<br />
ideate per non<br />
dimenticare<br />
le 43 vittime.<br />
Il miglior rifiuto è quello non prodotto. O comunque quello<br />
che può essere riciclato e riutilizzato. La Comunità europea<br />
- compreso il nostro Paese con l’introduzione del<br />
Superbonus del 110% - ha puntato i riflettori sulle ristrutturazioni<br />
degli edifici, affinché sia minimizzato il loro impatto<br />
ambientale in termini di consumi energetici e materiali<br />
utilizzati. Nei prossimi mesi, pertanto, occhi puntati su<br />
questo settore ‘spinto’ dall’accesso a finanziamenti mirati<br />
e dall’utilizzo di materiali per costruzioni provenienti da operazioni<br />
di recupero e reimpiego.<br />
Anche il Ministero dell’Ambiente sta ultimando il nuovo decreto<br />
End of Waste sulla destinazione delle diverse tipologie<br />
di rifiuti provenienti da costruzioni e demolizioni. “Si tratta<br />
di 60 milioni di tonnellate l’anno tolte dal mondo dei rifiuti.<br />
E in questi rifiuti rientrano, per esempio, quelli del terremoto”<br />
ha dichiarato il Ministro Sergio Costa.<br />
Un ‘nuovo’ valore al vecchio flusso di rifiuti<br />
Stiamo parlando di rifiuti speciali non pericolosi - sino ad<br />
oggi normati dalla direttiva 2008/98/CE - che prevede il<br />
70% di preparazione per il recupero, riutilizzo e riciclaggio<br />
di materia. Un obiettivo ampiamente raggiunto e superato<br />
dall’Italia già nel 2018 con un tasso pari al 77,4% (dati<br />
Ispra); e con tale percentuale che presenta un aumento<br />
di oltre 2 punti rispetto al 2017.<br />
Gli scarti da C&D rappresentano il 61,2% dei rifiuti speciali<br />
non pericolosi prodotti complessivamente in Italia (134<br />
Mt). Un trend decisamente in aumento, visto che negli ultimi<br />
anni ha registrato un + 20%.<br />
Attualmente, i rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione<br />
smaltiti in discarica sono pari a 488 kt, ben oltre<br />
Testi di Ludovica Bianchi<br />
In arrivo l’End of Waste per i rifiuti da demolizione<br />
e costruzione, che sono quantificabili in ben 60<br />
tonnellate l’anno<br />
UNA NUOVA<br />
destinazione<br />
[70] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [71]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Rifiuti da C&D<br />
IN ITALIA<br />
negli ultimi<br />
dieci anni<br />
il riciclo<br />
di questa<br />
tipologia<br />
di rifiuti<br />
è decisamente<br />
migliorato<br />
sia in termini<br />
quantitativi<br />
che qualitativi.<br />
La nascita<br />
DEI CPR<br />
Testi e foto di Damiano Diotti<br />
il 9% del totale dei rifiuti speciali non pericolosi smaltiti<br />
nel 2018. Per gli scarti di questo settore, dunque, in ottica<br />
di un’economia più circolare, il Ministero vuole definire<br />
una destinazione ed incentivare la loro trasformazione in<br />
materie prime seconde. Ma, tanto esistono potenzialità di<br />
miglioramento nel riciclo di rifiuti da C&D quanto esistono<br />
problematiche.<br />
La gestione italiana<br />
Negli ultimi dieci anni il riciclo di questa tipologia di rifiuti è<br />
decisamente migliorato sia in termini quantitativi che qualitativi,<br />
grazie anche alle tecnologie di trattamento e modernizzazione<br />
degli impianti. Si dovrà proseguire sulla strada<br />
tracciata, puntando a ridurre l’utilizzo dei rifiuti da C&D<br />
a scopo di riempimento o di copertura delle discariche, ed<br />
“incrementare il reimpiego ed il riciclo di qualità”; ma anche<br />
migliorare la raccolta differenziata a monte degli impianti<br />
di trattamento.<br />
Il riciclo degli inerti presenta una serie di importanti vantaggi:<br />
per le pubbliche amministrazioni e per gli Enti locali,<br />
che possono incrementare le attività di recupero limitando<br />
il ricorso allo smaltimento in discarica e l’apertura<br />
di nuove cave di inerti naturali; ma anche per le imprese<br />
del settore costruzioni, che possono conferire i rifiuti presso<br />
gli impianti di riciclaggio (con costi inferiori rispetto<br />
al conferimento in discarica), e, allo stesso tempo, rifornirsi<br />
di materiali che, a parità di qualità e prestazioni, hanno<br />
un costo inferiore rispetto ai materiali naturali.<br />
Nel nostro Paese, oggi, si seguono fondamentalmente due<br />
strade: il recupero e lo smaltimento le cui operazioni sono<br />
classificate dal decreto legislativo 152/06 (R per il recupero<br />
e D per lo smaltimento). Nel 2018 è stato destinato al recupero<br />
il 67,7% dei rifiuti speciali, mentre la quantità restante<br />
viene gestita mediante lo smaltimento in discarica,<br />
incenerimento e coincenerimento.<br />
L’approccio attuale<br />
In attesa dell’End of Waste per questo flusso di rifiuti - che<br />
ne incentiverà la produzione di materia prima seconda (da<br />
riposizionare nella filiera limitando l’estrazione di materie<br />
prime) - la diffidenza regna sovrana.<br />
I magazzini edili italiani, rappresentati<br />
da Federcomated Nazionale, hanno ora un ruolo<br />
determinante nella gestione dei rifiuti,<br />
con la creazione del Consorzio REC<br />
[72] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [73]
Rifiuti da C&D<br />
I CENTRI CPR<br />
saranno luoghi<br />
deputati ad<br />
incrementare<br />
il riciclo<br />
e a facilitare<br />
la diffusione<br />
e la vendita<br />
dei materiali<br />
riciclati.<br />
Possono diventare punti di raccolta dei rifiuti da<br />
Costruzione e Demolizione, grazie alle nuove normative<br />
del Codice Ambientale, che hanno dato l’accesso<br />
alla creazione del “Deposito preliminare alla raccolta”:<br />
sono i Centri Vendita di materiali edili i protagonisti<br />
di questo cambiamento. La creazione del consorzio ha<br />
l’obiettivo di rendere efficiente e sicura la filiera dei rifiuti e<br />
di essere la guida di riferimento per una gestione corretta<br />
e virtuosa, attraverso formule di buona pratica, concordate<br />
con le Istituzioni di controllo e con le Associazioni di<br />
categoria.<br />
Le aree dedicate dai rivenditori consorziati si chiamano<br />
Centri Preliminari alla Raccolta (CPR): in esse, è possibile<br />
raggruppare i rifiuti secondo le semplici procedure del ‘’deposito<br />
temporaneo’’. I CPR incrementano il riciclo e facilitano<br />
la diffusione e la vendita di nuovi materiali riciclati di<br />
qualità, diventando protagonisti dell’Economia Circolare.<br />
L’architetto Francesco Freri, Presidente REC, sostiene<br />
che “si tratta di una conquista di grande valore sociale<br />
ed economico; un sistema di vantaggi win win per tutti<br />
gli attori della filiera delle costruzioni e per l’intera collettività.<br />
Si tratta di un’occasione che va colta e perseguita<br />
con tenacia per l’ambiente, il valore sociale e la generazione<br />
di valore.”<br />
Con la creazione del Consorzio REC, le rivendite hanno la<br />
possibilità di accedere a una rivoluzione diventando protagonisti<br />
di quel processo di trasformazione della materia<br />
prima. Di conseguenza, si configurano come soluzione<br />
fattiva al tema dell’economia circolare nell’edilizia.<br />
Associarsi a REC consente ai Centri Vendita di materiali<br />
edili di essere per la loro parte interpreti della nuova tran-<br />
sizione ecologica in sicurezza, operando in un contesto<br />
guidato e protetto rispetto ai possibili rischi nella gestione<br />
dei rifiuti. REC, infatti, ha al proprio interno un Comitato<br />
Tecnico Scientifico incaricato di assistere gli associati, uno<br />
sportello di assistenza per risolvere in modo personalizzato<br />
quesiti tecnici e normativi e agevolare le procedure e,<br />
in attivo, una serie di convezioni con i produttori di materiali<br />
edili.<br />
L’obiettivo del Consorzio è la creazione di un circuito qua-<br />
IN ITALIA I RIFIUTI<br />
da costruzione<br />
e demolizione<br />
ammontano<br />
a circa 60 milioni<br />
di tonnellate l’anno.<br />
Correttamente gestiti<br />
possono trasformarsi<br />
in un’immensa<br />
quantità di nuovi<br />
materiali per<br />
i settori dell’edilizia<br />
e delle infrastrutture.<br />
lificato di vendita di materiali<br />
riciclati certificati,<br />
fattibile solo attraverso<br />
la buona pratica<br />
di differenziazione e organizzazione,<br />
la tracciabilità<br />
e il controllo<br />
nella movimentazione dei rifiuti C&D e l’organizzazione di<br />
una rete per raccogliere dati sulle movimentazioni di rifiuti<br />
che saranno comunicati e resi pubblici ai misteri competenti.<br />
REC ha le caratteristiche per configurarsi come il punto<br />
di riferimento a garanzia della qualità e della tracciabilità<br />
dei materiali recuperati.<br />
"Gli impianti di riciclaggio di rifiuti inerti rappresentati da<br />
ANPAR partecipano alla costituzione del consorzio come<br />
importante iniziativa di sviluppo di una rete capillare per la<br />
raccolta dei rifiuti inerti sul territorio e per la vendita dei prodotti<br />
riciclati”, ricorda l’ing. Maurizio Piacentini, impiantista<br />
consorziato.<br />
Finalmente, con la nascita del Consorzio, milioni di tonnellate<br />
di rifiuti da costruzione e demolizione potranno trasformarsi<br />
in nuovi materiali per un’edilizia circolare reale<br />
che consenta meno sprechi e che azzeri l’abbandono incontrollato<br />
degli scarti delle lavorazioni.<br />
“Possiamo pensare di costruire un futuro per le nuove generazioni<br />
solo attuando cambiamenti reali - dichiara l’Ing.<br />
Emanuele Della Pasqua, produttore di materiali edili consorziato<br />
- e per farlo serve una visione comune di filiera,<br />
serve impegno, e il Consorzio è testimone di un cambiamento<br />
di rotta, capitanato dai rivenditori di materiali edili,<br />
da parte dell’intero mondo delle costruzioni, produttori e<br />
imprese di costruzione.”<br />
VANTAGGI<br />
PER TUTTI<br />
L’architetto<br />
Francesco Freri,<br />
Presidente REC,<br />
assicura che<br />
la nascita<br />
del Consorzio<br />
è una conquista<br />
di valore sociale<br />
ed economico.<br />
[74] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [75]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Escavatori demolition<br />
FINO A 32 M<br />
AL PERNO Il braccio<br />
da demolizione del<br />
PC490HRD-11<br />
è da 28 m al perno<br />
benna<br />
(30 operativi).<br />
Così allestita<br />
la macchina<br />
pesa 62.475 Kg.<br />
A questo è possibile<br />
aggiungere la prolunga<br />
da 4.000 mm<br />
(montata sulla macchina<br />
in foto) che fa<br />
raggiungere i 32 m<br />
al perno<br />
e crescere il peso<br />
operativo complessivo<br />
a 71.325 Kg.<br />
PIT-STOP<br />
IN CANTIERE<br />
Komatsu presenta il sistema di cambio rapido<br />
dei bracci K100, al debutto sul maxi PC490HRD-11.<br />
Il braccio demolition si monta stando in cabina!<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
Komatsu punta a fidelizzare una clientela esigente,<br />
come quella del settore della demolizione e del riciclaggio,<br />
offrendo soluzioni tecniche e di trasporto<br />
in grado di soddisfare le mutevoli condizioni operative della<br />
clientela europea. In quest’ottica, l’escavatore demolition<br />
Komatsu PC490HRD-11, progettato dal reparto<br />
tecnico dello stabilimento Komatsu UK<br />
e lanciato nel 2019, adotta oggi un nuovo sistema<br />
di spinatura rapida del braccio battezzato<br />
K100 che esalta la versatilità<br />
operativa permettendo di variare<br />
rapidamente la configurazione<br />
braccio della macchina.<br />
Il sistema K100, integralmente<br />
concepito<br />
e realizzato da<br />
Komatsu,<br />
consente<br />
all’operatore di cambiare la configurazione del braccio direttamente<br />
in cantiere, in pochi minuti, senza dover nemmeno<br />
scendere dalla cabina dell’escavatore e senza bisogno<br />
di aiuto dall’esterno. Una sofisticata interfaccia<br />
uomo-macchina (HMI) integrata nel touch screen della<br />
macchina guida l’operatore nell’allineamento delle attrezzature.<br />
Tutti i collegamenti, meccanici, idraulici ed elettrici,<br />
sono completamente automatici e l’operatore può rimanere<br />
al sicuro all’interno della cabina e non c’è bisogno<br />
di altro personale per movimentare attrezzature pesanti<br />
ad altezze elevate. Il sistema K100 consente di passare<br />
facilmente da una configurazione all’altra. In questo modo,<br />
è possibile configurare la macchina a seconda delle diverse<br />
fasi del progetto, riducendo i tempi di lavoro e potenzialmente<br />
anche eliminando il costo di una macchina<br />
supplementare. Oltre che per velocizzare le operazioni, la<br />
Casa giapponese ha studiato il sistema per elevare la sicurezza<br />
di operatori e uomini a terra.<br />
[76] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> ] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [77]
LINK<br />
2380<br />
Demolizione&Riciclaggio<br />
Escavatori demolition<br />
CABINA INCLINABILE<br />
La cabina pressurizzata<br />
fa registrare una pressione<br />
acustica interna di 71 dB(A)<br />
ed è inclinabile di 30° per<br />
mantenere il contatto visivo<br />
con l'attrezzatura.<br />
MONITOR K100<br />
La sofisticata interfaccia<br />
uomo-macchina (HMI),<br />
con touch screen dedicato,<br />
guida l’operatore<br />
nell’allineamento delle<br />
attrezzature.<br />
47.550 KG O 52.900 KG La base del 490<br />
in configurazione trasporto è lunga 8.445 mm e pesa<br />
47.550 Kg con carro LC o 52.900 Kg con carro HWG.<br />
DA SCAVO<br />
O DRITTO<br />
Il PC490HRD-11<br />
con il braccio<br />
da scavo in due<br />
elementi solidali<br />
che possono essere<br />
montati diritti.<br />
Il peso operativo<br />
è di 55.625 Kg.<br />
28 M E 67.825 KG Il PC490HRD-11<br />
con braccio per altezze elevate da 28 metri<br />
al perno benna e sottocarro allargabile<br />
HWG pesa 67.825 Kg.<br />
Il sistema K100 è integrato al collaudato sistema di connessioni<br />
idrauliche rapide sovradimensionate, già presenti<br />
sul PC490HRD, studiate per limitare le contropressioni e<br />
mantenere l'olio a temperature d'esercizio in un range ottimale<br />
a garantire sempre la massima portata idraulica.<br />
Le molteplici configurazioni del PC490HRD-11<br />
A conti fatti il PC490HRD-11 ha un peso operativo che, in<br />
base alla configurazione, varia da 55.200 a 73.000 kg. Da<br />
notare che il peso di trasporto minimo della torretta è di<br />
47.550 Kg nella versione con carro LC allargabile meccanicamente<br />
e di 52.900 Kg nella versione HWG più lunga e<br />
caratterizzata dal sistema di carreggiata variabile idraulicamente.<br />
Il nuovo PC490HRD-11 monta il braccio da 28<br />
m d’altezza al perno che possono diventare 32 m grazie<br />
prolunga intermedia al braccio che massimizza l’area operativa.<br />
Senza la nuova prolunga si possono montare attrezzatura<br />
da 3.340 kg di peso, mentre nella configurazione<br />
da 32 m si montano attrezzature fino a 2.000 kg di<br />
peso. Con il braccio da scavo ma montato dritto e con prolunga<br />
da 4.000 mm si raggiungono altezze da 17,4 metri<br />
al perno e si montano attrezzature fino a 5.000 kg.<br />
Macchina tutt’uno con le attrezzature<br />
In fase operativa l’operatore è supportato dal sistema di sicurezza<br />
Working Range Indicator System che fornisce<br />
indicazioni che elevano la sicurezza operativa a 360° in-<br />
dicando in tempo reale, in base alla posizione del braccio,<br />
alla rotazione della torretta (limitata a 3,3 giri al minuto) e<br />
all’estensione del carro, l’avvicinarsi del limite operativo della<br />
macchina. Di serie anche la tecnologia Equipment<br />
Management Monitoring System che permette di monitorare<br />
l'utilizzo delle differenti attrezzature idrauliche utilizzate<br />
con il PC490HRD-11. Questa tecnologia è integrata al<br />
sistema macchina in modo da rendere visibili i dati d'utilizzo<br />
delle attrezzature anche tramite il sistema di trasmissione<br />
dati (tecnologia 4G, Gprs), diagnosi e pianificazione<br />
della manutenzione Komtrax.<br />
Quest’ultimo, di serie sul PC490HRD-11, permette di ridurre<br />
il rischio di fermo macchina grazie a una logica a controllo<br />
predittivo e, nel caso l'impresa di demolizioni scelga di<br />
acquisire anche un piano di manutenzione programmata<br />
del pacchetto Komatsu Care, di pianificare le manutenzioni<br />
ordinarie al meglio.<br />
ALTEZZE INTERMEDIE In alto il braccio per altezze<br />
intermedie per un’altezza al perno benna di 17.365 mm<br />
a braccio dritto. Montando l’elemento di testa in posizione<br />
curva, si toccano comunque il 14.610 mm d’altezza.<br />
In entrambi i casi il peso operativo è di 62.175 Kg.<br />
ALTEZZE ELEVATE CON PROLUNGA DA 4.000 MM<br />
In basso, la macchina in configurazione massima<br />
da 32 m con il braccio prolungato di 4.000 mm.<br />
Sotto lo stesso braccio privo dell’elemento prolunga.<br />
DUE SOTTOCARRI DISPONIBILI<br />
Per il PC490HRD-11 sono disponibili sia<br />
il carro LC allargabile da 2.990 a 3.490<br />
mm, sia il più robusto e lungo carro HWG<br />
(rispetto all’LC pesa ben 5.350 Kg in più)<br />
che si allarga idraulicamente da 2.980<br />
mm a ben 3.980 mm.<br />
[78] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> ] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [79]
Cave&Calcestruzzo<br />
Escavatori cingolati<br />
PRIMO ITALIANO L’escavatore<br />
Volvo EC950F in azione nella<br />
cava di proprietà della IN.GRA.,<br />
in località La Piana (Carrara),<br />
parte del Gruppo SE.MA.P.<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
UNO SVEDESE<br />
nell’Olimpo<br />
Se fossimo un escavatore da 90 t, vorremmo<br />
vivere nella verace comunità di Carrara.<br />
Volvo CE Italia ha aperto una filiale in Paradiso<br />
Quello di Carrara è il marmo più apprezzato al mondo<br />
per le sue caratteristiche tecniche ed estetiche.<br />
In questo contesto il bacino estrattivo apuo versiliese<br />
è il più importante d’Italia e in quanto a fatturato di<br />
materiali estratti e lavorati se la contende soltanto con il<br />
distretto veneto, caratterizzato da prodotti di differenti caratteristiche,<br />
qualità e aree estrattive. Logico quindi che<br />
Volvo CE Italia abbia scelto di aprire a Carrara una Filiale<br />
diretta di vendita e assistenza dedicata alla sola filiera del<br />
marmo più famoso al mondo.<br />
Per celebrare al meglio questo avamposto dedicato alle cave<br />
di Carrara, che in termini occupazionali e di fatturato rappresenta<br />
13.000 addetti (tra diretti, indiretti e dell’indotto) e<br />
il 13% del PIL della Provincia, è stato venduto il primo maxi<br />
escavatore Volvo EC950F con targhetta tricolore.<br />
Ad acquistarlo, per estrarre le bancate di pregiato marmo<br />
in Località La Piana (Carrara), è stata la società IN.GRA.<br />
presieduta da Vittorio Ambrosini Nobili e parte del Gruppo<br />
SE.MA.P. che controlla tre cave tra il versante interno ed<br />
esterno delle Alpi Apuane. Oltre a quella di La Piana dove<br />
è entrato in servizio il nuovo Volvo, infatti, sono operativi<br />
anche i bacini di Orto di Donna a Minucciano in Garfagnana<br />
e di Casola in Lunigiana.<br />
L’affidabilità svedese parla toscano<br />
L’EC950F non è la prima Volvo acquistata dal Gruppo<br />
SE.MA.P. La scelta d’acquisto ragionata della nuova ammiraglia<br />
è figlia, infatti, sia di una esperienza positiva con<br />
pale gommate sia con escavatori Volvo più leggeri, sia ad<br />
un servizio di assistenza solerte e puntuale. Al riguardo,<br />
Volvo ha sviluppato la propria gamma di escavatori cingolati<br />
per rispondere alle sempre più importanti ambizioni<br />
di produttività dei clienti. L’EC950F è infatti figlio di<br />
queste ambizioni e, se lo immaginiamo lavorare ad esempio<br />
con materiali sfusi e una benna da 5,7 m 3 di capacità,<br />
è in grado di colmare il cassone di un dumper articolato<br />
A60H in sei bennate .<br />
Un modello strategico<br />
Che il settore minerario ed estrattivo sia da tempo considerato<br />
strategico da Volvo Construction Equipment non è<br />
un mistero. Oltre a sviluppare la gamma di escavatori verso<br />
l’alto, negli ultimi anni il costruttore svedese ha dapprima<br />
acquisito i dumper rigidi marchiati Terex, per poi sviluppare,<br />
con le competenze metabolizzate e sposate alla<br />
filosofia costruttiva svedese, il primo dumper rigido firmato<br />
[80] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [81]
Cave&Calcestruzzo<br />
Escavatori cingolati<br />
STABILITÀ<br />
Tra le principali<br />
caratteristiche<br />
del Volvo<br />
EC950F<br />
la stabilità<br />
operativa<br />
è tra le più<br />
apprezzate<br />
a Carrara.<br />
Sempre importante, invece, la funzione ECO di Volvo che<br />
anche sull’EC950F è in grado di ottimizzare l’efficienza dei<br />
consumi. Selezionando ECO, l’elettronica della macchina<br />
gestisce l’impianto idraulico in modo da ridurre le perdite<br />
di portata e pressione. In parallelo, l’operatore può selezionare<br />
differenti modalità di lavoro integrate: I (regime minimo),<br />
F (Fine, alta precisione), G (General, uso generale),<br />
H (Heavy, lavori pesanti) e P (massima potenza).<br />
L’accesso sicuro a cabina e vani di manutenzione e controllo<br />
sono molto importanti anche a Carrara. Al riguardo<br />
Volvo CE, l’R100E. In parallelo è stato perfezionato anche<br />
il dumper articolato A60H da 55 t di carico utile per una capacita<br />
massima a colmo di 33,6 m 3 . In questo contesto, il<br />
più grande degli escavatori Volvo mai prodotti ha un ruolo<br />
strategico. Battezzato EC950E nei mercati non regolamentati<br />
ed EC950F in quelli più restrittivi in termini di emissioni<br />
(Canada, USA, EMEA), il maxi Volvo è in mano a oltre<br />
180 clienti. I 26 esemplari in area Emea hanno totalizzato<br />
un monte ore pari a 172.000, mentre l’esemplare più sfruttato<br />
è in Russia ed ha superato le 17.000 ore operative. Il<br />
Paese al mondo con più 950 in servizio è senza dubbio la<br />
Cina, laddove sono presenti ben 118 esemplari, il 65% degli<br />
esemplari venduti.<br />
L’EC950F sottopelle<br />
Oltre alla robusta struttura, figlia dell’esperienza del<br />
Costruttore, il 950 annuncia una ricetta di produttività che<br />
associa il sei cilindri turbo Stage V modello D16J da 450<br />
kW di potenza massima a soli 1.650 giri/min ad una idraulica<br />
con due maxi pompe a cilindrata variabile da 515 litri/min<br />
a cui va in sommatoria una terza pompa, sempre<br />
a portata variabile, da ben 147 litri/min.<br />
Complessivamente la gestione elettronica della potenza<br />
può arrivare a gestire fino a 1177 litri al minuto di portata!<br />
Un altro asso nella manica annunciato da Volvo è il contrappeso<br />
posteriore (removibile idraulicamente a richiesta)<br />
più pesante della sua categoria con ben 16.100 kg dichiarati<br />
che si traduce in una stabilita statica molto importante<br />
e in una equilibrata gestione della forza quando si lavora<br />
allo sgaggio dei blocchi. Inoltre, delle valvole idrauliche<br />
elettroattuate permettono di gestire il flusso idraulico diretto<br />
ai cilindri di sollevamento del braccio e al motore di<br />
rotazione in modo da regolare a piacimento la reattività<br />
della macchina. Un dettaglio non trascurabile per chi lavora<br />
a Carrara visto che la velocita nei cicli di lavoro di un<br />
escavatore cingolato non è mai una priorità.<br />
BACINO APUO VERSILIESE<br />
È il più conosciuto nel mondo grazie<br />
alla dicitura marmo di Carrara<br />
ed è il più importante d’Italia<br />
in quanto a fatturato di materiali<br />
estratti e lavorati.<br />
L’importanza del bacino estrattivo<br />
di marmo aupo-versiliese è<br />
assoluta a livello nazionale, europeo<br />
e mondiale. Oggi, data la<br />
popolazione di macchine Volvo<br />
Luca<br />
Evangelista<br />
direttore<br />
commerciale<br />
Volvo CE Italia<br />
operative nelle cave di marmo più affascinanti<br />
al mondo, inauguriamo una filiale diretta, proprio<br />
a Carrara. L’obiettivo è essere al fianco dei<br />
nostri clienti più esigenti per eseguire manutenzioni<br />
di carattere preventivo e scongiurare<br />
qualsiasi fermo macchina. La consegna del<br />
primo EC950F è per noi una pietra miliare che,<br />
speriamo, ci aprirà le porte delle realtà più attente<br />
all’affidabilità delle macchine e al monitoraggio<br />
del costo totale di possesso.<br />
[82] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [83]
Cave&Calcestruzzo<br />
Escavatori cingolati<br />
ACCESSO SICURO Oltre alla cabina<br />
Rops Fops, allestibile con griglia<br />
superiore e frontale, l’ammiraglia<br />
Volvo offre i giusti supporti per<br />
salire a bordo in sicurezza e,<br />
oltre alle due telecamere standard,<br />
aggiunge il sistema Volvo Smart<br />
View con visione a 360°.<br />
COOLING A differenza dei classici escavatori Volvo,<br />
l’EC950F Stage V spalma gli scambiatori di calore sul<br />
lato destro della torretta. Le ventole di raffreddamento<br />
sono idrauliche e invertono il senso di rotazione (pulizia).<br />
il nuovo maxi Volvo si distingue per l'ampio accesso all’abitacolo,<br />
per i corrimani ad alta visibilità, gli scalini ampi e<br />
disposti in posizione intuitiva e le piastre antiscivolo autopulenti<br />
montate sulle superfici calpestabili della torretta.<br />
Le protezioni opzionali FOG (Falling Object Guard) e FOPS<br />
(Falling Object Protective Structure) consentono di lavorare<br />
con la massima tranquillità anche nelle applicazioni<br />
più impegnative come quella dell’estrazione marmo<br />
nel sito di La Piana.<br />
L’escavatore EC950F è completo di telecamere al posteriore<br />
e sul lato destro della torretta, ma per avere la<br />
massima visibilità è anche disponibile il sistema Volvo<br />
SOMMATORIA PORTATA Le tre pompe a pistoni assiali<br />
a cilindrata variabile consentono di raggiungere una<br />
portata massima di ben 1.177 litri/min. La P3 da 147<br />
litri/min si somma alla P1 o P2 da 515 litri/min cadauna.<br />
Smart View in grado di offrire una panoramica a 360°<br />
con inquadratura virtuale a volo d’uccello.<br />
Dati condivisi in tempo reale<br />
Per ottimizzare ulteriormente le prestazioni e la redditività di<br />
questo modello, il servizio Volvo ACTIVE CARE, basato sul sistema<br />
telematico CareTrack, permette il monitoraggio della<br />
macchina da remoto in tempo reale e l'invio di rapporti personalizzati<br />
al cliente. Questo sistema, incrociando i dati degli<br />
altri EC950F in azione nel mondo, permette di ottimizzare l'efficienza<br />
della macchina e ridurre i costi di riparazione, adottando<br />
le misure di manutenzione preventiva più appropriate.<br />
Marco<br />
Misano<br />
product manager<br />
escavatori<br />
Volvo CE Italia<br />
L’EC950F, da 90 tonnellate di peso operativo<br />
e 450 KW di potenza massima<br />
erogata a soli 1.650 giri/min, offre una<br />
combinazione unica di potenza, stabilità<br />
e forza che lo rendono il mezzo ideale<br />
per le applicazioni più gravose. L’elevata coppia motore<br />
disponibile (2.700 Nm) già a bassissimi regimi e l’idraulica<br />
sovradimensionata e integralmente gestita elettronicamente,<br />
assicurano un’efficienza operativa ai vertici della<br />
categoria. Stiamo parlando di una forza massima di<br />
strappo di 42.240 daN e di una capacità di sollevamento frontale, a 1.500 mm d’altezza<br />
e 6.000 mm di sbraccio da centro ralla, di ben 34.900 kg.<br />
Tutto subito<br />
Il motore è un sei cilindri turbo<br />
da 16,1 litri di cilindrata integralmente<br />
progettato da<br />
Volvo Penta, espressamente<br />
per l’EC950F. Con 450 Kw<br />
di potenza massima a 1.650<br />
giri/min e una coppia massima<br />
di 2.700 Nm a 1.400<br />
Nm, ma ben presente sin dai<br />
bassissimi regimi, questa<br />
unità permette al nuovo Vol -<br />
vo di posizionarsi ai vertici<br />
della sua categoria in termini<br />
di potenza. In termini di<br />
emissioni allo scarico, la versione<br />
dedicata al nostro mercato<br />
è in linea con gli standard<br />
Stage V grazie a un post<br />
trattamento dei gas completo<br />
di Doc, Dpf e Scr con iniezioni<br />
di urea.<br />
[84] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [85]
Cave&Calcestruzzo<br />
Distributrici di calcestruzzo<br />
PER LAVORARE<br />
in ogni luogo<br />
Bianchi Casseforme e Brigade Elettronica:<br />
innovazione 4.0 e sicurezza<br />
Bianchi Casseforme e Brigade Elettronica sono due<br />
realtà partner, ormai consolidate, nate dall’intuito dei<br />
propri fondatori e dalla loro propensione all’innovazione.<br />
Ben 45 anni fa, Bianchi Casseforme porta in Europa<br />
il primo avvisatore acustico per la retromarcia e via via si<br />
specializza ed afferma nel settore della sicurezza veicolare,<br />
mentre, nei primi anni Sessanta, Brigade Elettronica è<br />
tra i primi costruttori in Italia di casseforme metalliche, in<br />
sostituzione di quelle in legno e, negli anni 80, crea Speedy,<br />
cioè la propria rinomata macchina per la distribuzione<br />
LA SPEEDY DI BIANCHI CASSEFORME sarà presto<br />
disponibile in versione elettrica. Potrà lavorare anche<br />
in ambienti chiusi, senza limitazioni al suo impiego.<br />
E sarà omologata per qualsiasi Paese.<br />
del calcestruzzo, dopo che il Sig. Mario Bianchi ne vide<br />
un prototipo negli Stati Uniti. Una distributrice da 3-4 m 3<br />
versatile, economica e, soprattutto, rapida e affidabile. La<br />
svolta per un’azienda già in ascesa nell’industria della prefabbricazione<br />
in calcestruzzo: tanto che, negli anni Novanta,<br />
si affaccia al mercato europeo, e nel 2008 a quello mondiale,<br />
portando l’export a quasi il 65% del fatturato totale.<br />
Un’attività che si rivolge al mercato della prefabbricazione<br />
e che comprende casseforme per elementi prefabbricati<br />
di tipo industriale, commerciale, civile, residenziale; sistemi<br />
di distribuzione del calcestruzzo; impianti completi e a<br />
Carosello per la produzione automatizzata; sistemi magnetici,<br />
di precompressione e di vibrazione; accessori di<br />
sollevamento e fissaggio.<br />
Oggi, a quasi sessant’anni dalla nascita e con la terza generazione<br />
già operativa in azienda, Bianchi Casseforme<br />
prosegue il cammino tracciato dal suo fondatore, puntando<br />
su tecnologie innovative e avanzate, come la nuova<br />
Speedy elettrica, ora in fase di sviluppo. La versione attuale<br />
della distributrice è mossa da motore a combustione interna<br />
alimentato a gasolio, ma il modello elettrico, disponibile<br />
a breve, è di certo una scelta intelligente, soprattutto<br />
per rispettare le normative sulle emissioni sempre più stringenti,<br />
specialmente nel caso in cui, come spesso accade<br />
in Italia e in Europa, debba lavorare in ambienti completamente<br />
chiusi. Non avrà, dunque, limitazioni al suo impie-<br />
[86] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [87]
Cave&Calcestruzzo<br />
Distributrici di calcestruzzo<br />
IN QUASI TUTTE LE PROPRIE MACCHINE Bianchi<br />
Casseforme installa i dispositivi di Brigade Elettronica,<br />
per garantire la massima sicurezza d’impiego.<br />
go, anzi, sarà omologata per qualsiasi Paese. Si tratta di<br />
una nuova sfida per Bianchi Casseforme, che è forte di una<br />
lunga esperienza, con una produzione di circa 10-20 macchine<br />
l’anno e con un parco macchine installato di più di<br />
400 unità.<br />
Tecnologia e sicurezza.<br />
Per garantire la massima sicurezza sui propri mezzi,<br />
Bianchi Casseforme si affida a Brigade Elettronica, cioè<br />
a un’azienda leader in sistemi di sicurezza veicolare. In<br />
quasi tutte le proprie macchine, Bianchi Casseforme ha,<br />
infatti, installato i dispositivi Brigade Elettronica. Tra gli altri:<br />
il radar Backsense e il sistema di telecamere e monitor<br />
Backeye 360. Backsense utilizza la tecnologia FMCW<br />
(onda continua modulata in frequenza), che assicura<br />
un rilevamento preciso e istantaneo. Il suo raggio d’azione<br />
può essere configurato, a seconda del mezzo, da 2 a<br />
10 m di larghezza e da 3 a 30 m di distanza. Sono possibili<br />
aree di rilevamento personalizzate per escludere oggetti<br />
fissi o elementi della carrozzeria. Backsense ha un<br />
display a 5 stadi di facile lettura, con relativi allarmi acustici.<br />
Un dispositivo montato da Bianchi Casseforme per<br />
rispondere alle necessità di clienti con cicli pesanti di lavoro,<br />
che consente di gettare, in totale sicurezza, 130<br />
m 3 /giorno di calcestruzzo.<br />
Backeye 360 è, invece, il sistema di visione a 360 gradi<br />
tutt<br />
o I DISPOSITIVI di Brigade Elettronica<br />
in-installati sullo Speedy sono il radar Backsense<br />
tor-e n o 360. Qui sopra la telecamera frontale.<br />
il sistema di telecamere e monitor Backeye<br />
a l<br />
LA TELECAMERA LATERALE<br />
(nell’immagine sopra) del sistema<br />
Backeye 360. A lato, il monitor<br />
presente nella cabina dello Speedy.<br />
mezzo che, tramite un apposito software,<br />
riunisce e rielabora le riprese di<br />
quattro telecamere ultragrandangolari<br />
in una sola immagine, riproducendola<br />
immediatamente sul monitor in cabina.<br />
Backeye 360 permette anche di attivare<br />
specifiche viste grazie a diversi trigger,<br />
e il monitor può essere frazionato, per<br />
mostrare, in contemporanea, l’intero mezzo<br />
e una specifica zona. Un sistema che azzera<br />
gli angoli ciechi, a salvaguardia degli<br />
operatori.<br />
Bianchi Casseforme lo ha installato con facilità su<br />
Speedy, poiché il montaggio delle telecamere si concentra<br />
sulla parte superiore del mezzo, ruotando unitamente<br />
alla parte mobile della macchina.<br />
Per il monitor in cabina, ha optato per la versione più resistente<br />
e impermeabile da 7”.<br />
Industria 4.0 Ready<br />
L’innovazione, non solo in termini di sicurezza, è il collegamento<br />
di Backeye 360 a MDR, il sistema di videoregistrazione<br />
mobile, scelto nella versione Wi-Fi e 4G, che rispetta<br />
alcuni criteri necessari per poter asseverare le macchine<br />
all’industria 4.0. Oltre a registrare ed archiviare le riprese<br />
delle telecamere, l’MDR, infatti, consente l’interconnessione<br />
della macchina al server aziendale ed il monitoraggio<br />
in tempo reale. Ovvero: geolocalizzazione, scambio di informazioni<br />
sugli allarmi della macchina, visualizzazione in<br />
diretta delle fasi di lavoro, con possibilità di intervenire in<br />
caso di anomalie. Funzionalità che hanno suscitato l’interesse<br />
dei clienti di Bianchi Casseforme, che, a sua volta,<br />
confermando la sua propensione all’innovazione, ha approfondito<br />
e studiato la direttiva Industria 4.0 e li ha guidati<br />
nella scelta dei dispositivi più adatti di Brigade Elettronica.<br />
bianchicasseforme.it<br />
brigade-elettronica.it<br />
[88] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [89]
Sollevamento&Noleggio<br />
Aziende<br />
su misura offerte dalla<br />
società finanziaria del<br />
gruppo - Zoomlion<br />
Capital.”<br />
Il brand è nuovo sul<br />
mercato europeo, ma è<br />
garantito dalla grande<br />
esperienza, dalle<br />
conoscenze e dalle<br />
capacità di un team che<br />
conosce profondamente<br />
le dinamiche e le esigenze<br />
legate alla vendita, al postvendita<br />
dei prodotti e<br />
ovviamente alla loro<br />
progettazione. Il risultato è<br />
una gamma di soluzioni<br />
per il sollevamento di<br />
telematico da 48 m. Si ha<br />
poi la ATC1000, da 100 t,<br />
che è montata su 4 assi<br />
con braccio telematico da<br />
55 m. Affianca la gamma<br />
delle autogrù una gamma<br />
completa di fuoristrada:<br />
ZRT600, 60 t con braccio<br />
da 45 m, e ZRT850 da 85 t<br />
con braccio di 47 m. Le<br />
gru a torre di tipo Flat-Top<br />
con braccio massimo di<br />
70 m e portata di 12/2 t<br />
sono macchine dalla<br />
struttura solida per<br />
garantire la massima<br />
affidabilità in cantiere,<br />
anch’esse assemblate in<br />
L’arrivo del nuovo General Manager, Petre<br />
Babiceanu, si inserisce, nell’articolato<br />
e lungimirante piano di sviluppo della società<br />
Zoomlion Europe<br />
Sempre più<br />
in tutta Europa<br />
Lo scorso aprile Petre<br />
Babiceanu è entrato<br />
a far parte della<br />
società Zoomlion Europe,<br />
con il ruolo di General<br />
Manager.<br />
Babiceanu ha vent’anni<br />
d’esperienza nel ruolo di<br />
Direttore Generale e ha<br />
conseguito un master in<br />
ingegneria civile. È<br />
professionalmente<br />
cresciuto in Terra Holding,<br />
con il ruolo di Country<br />
Manager e con l’obiettivo<br />
di avviare le attività del<br />
gruppo in Romania. Poi,<br />
come South-East Regional<br />
Director, e, infine, come<br />
Group General Manager<br />
Lifting Machinery,<br />
guidando lo sviluppo e la<br />
distribuzione di vari brand<br />
in ambito construction e<br />
avviando una nuova<br />
divisione dedicata al<br />
sollevamento.<br />
L’esperienza maturata sia<br />
in ambito manageriale sia<br />
nel settore lo ha portato in<br />
Zoomlion Europe, a riporto<br />
diretto del Consiglio di<br />
Amministrazione. Come<br />
General Manager è<br />
responsabile del pieno<br />
sviluppo delle linee di<br />
business Forklift, AWP,<br />
Tower e Mobile Crane,<br />
nonché del<br />
coordinamento operativo<br />
della struttura.<br />
L’arrivo del nuovo GM si<br />
inserisce in un quadro di<br />
sviluppo della società<br />
Zoomlion Europe, fondata<br />
nel 2018 come hub<br />
europeo per la produzione<br />
e distribuzione delle linee<br />
di prodotto a marchio<br />
Zoomlion, grazie a un<br />
importante investimento<br />
di CIFA, di proprietà, dal<br />
2008, del gruppo cinese.<br />
“La strategia del gruppo<br />
Zoomlion è quella di<br />
essere presente in un<br />
mercato di grandi<br />
potenzialità per i settori del<br />
sollevamento e della<br />
logistica come quello<br />
europeo con una struttura<br />
locale e basata in Italia.<br />
Grazie a prodotti affidabili,<br />
performanti, maturi per<br />
l’Europa e al know-how e<br />
all’esperienza di CIFA”<br />
commenta Davide Cipolla,<br />
CEO di CIFA e Zoomlion<br />
Europe.<br />
“Dopo una prima fase di<br />
strutturazione dell’offerta e<br />
di sviluppo del prodotto,<br />
stiamo crescendo anche<br />
in termini organizzativi. E<br />
per questo abbiamo da<br />
poco inaugurato un nuovo<br />
stabilimento che a pieno<br />
regime conterà circa<br />
ottanta dipendenti. È<br />
chiaro, dunque, come in<br />
una realtà così in<br />
espansione, avere un<br />
General Manager concreto<br />
e allo stesso tempo<br />
lungimirante - come siamo<br />
certi che sia Babiceanu -<br />
sia fondamentale per<br />
raggiungere questi<br />
obiettivi sfidanti”, sono le<br />
ulteriori considerazioni di<br />
Davide Cipolla.<br />
il nuovo General Manager,<br />
Petre Babiceanu, invece,<br />
commenta così: “Sono<br />
onorato dell’incarico che<br />
mi è stato affidato. Poter<br />
entrare a far parte di un<br />
team giovane e dinamico,<br />
con l’obiettivo di<br />
espandersi sempre più nel<br />
mercato europeo, è una<br />
fantastica opportunità. Il<br />
momento è molto<br />
favorevole con l’uscita<br />
dalla crisi del Covid-19, le<br />
premesse per il successo<br />
di Zoomlion Europe sono<br />
assicurate dal supporto di<br />
una storica azienda<br />
italiana come CIFA. Una<br />
realtà che, da sempre, si è<br />
distinta per creatività e<br />
performance, oltre ad<br />
appartenere a un gruppo<br />
in forte espansione tra i<br />
primi cinque a livello<br />
mondiale.<br />
Conosciamo le esigenze<br />
dei clienti europei e<br />
prevediamo il<br />
completamento del<br />
portafoglio di prodotti e<br />
servizi post- vendita con<br />
soluzioni di finanziamento<br />
sicura qualità: carrelli<br />
elevatori, piattaforme<br />
aeree (AWP), gru a torre,<br />
gru mobili.<br />
Le gru mobili sono una<br />
grande novità nello<br />
scenario, dal momento<br />
che sono completamente<br />
made in Italy (sono<br />
progettate e realizzate in<br />
Italia ed equipaggiate con<br />
la migliore<br />
componentistica europea)<br />
e segnano un punto di<br />
svolta nel settore, che<br />
torna così, dopo anni di<br />
assenza, ad avere un<br />
player con produzione<br />
italiana.<br />
La gamma è composta<br />
dalla gru mobile ATC960,<br />
classe 70 t. Si tratta di una<br />
tre assi con braccio<br />
Italia. Le piattaforme aeree<br />
sono disponibili nelle<br />
tipologie a pantografo, a<br />
braccio telescopico e<br />
braccio articolato.<br />
Strutture stabili e adatte<br />
alla molteplicità di<br />
applicazioni per le quali<br />
sono progettate. La<br />
gamma di carrelli elevatori<br />
copre tutte le tipologie di<br />
macchine per la<br />
movimentazione: carrelli<br />
frontali elettrici a 3 e 4<br />
ruote e stoccatori -<br />
prodotti compatti,<br />
progettati per lavorare in<br />
ambienti chiusi - e carrelli<br />
elevatori frontali<br />
endotermici, più robusti e<br />
ideali per lavorare<br />
all’aperto.<br />
cifa.com<br />
[90] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [91]
Sollevamento&Noleggio<br />
Sollevatori telescopici<br />
La gamma di sollevatori telescopici JCB Loadall<br />
per i mercati europei è ora disponibile con motori<br />
conformi allo Stage V<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Soluzione compatta<br />
STAGE V<br />
JCB ha lanciato una gamma aggiornata di sollevatori<br />
telescopici per il settore delle costruzioni, alimentati<br />
dal motore JCB 448 DieselMAX da 81 kW (109 CV)c<br />
conforme ai requisiti sulle emissioni Stage V. Questo aggiornamento<br />
si affianca ai modelli Stage V con motorizzazione<br />
430 DieselMAX da 55kW, che sono stati presentati<br />
nel 2019.<br />
Dal modello 531-70 al modello 540-200, l'intera linea di sollevatori<br />
telescopici JCB per il settore Con struction può essere<br />
alimentata dal motore JCB 448 DieselMAX, che eroga<br />
81 kW (109 CV) di potenza.<br />
Le caratteristiche principali dei nuovi modelli: motori Stage<br />
V senza necessità di EGR; l'arresto automatico del motore,<br />
che riduce il consumo di carburante e le ore di funzionamento<br />
al minimo, quattro tipi di rigenerazione, per ridurre i<br />
tempi di fermo, e dimensioni macchina invariate.<br />
Per soddisfare le normative sulle emissioni, JCB ha utilizzato<br />
una combinazione di tecnologie di controllo del particolato<br />
di nuova generazione, che includono un catalizzatore<br />
di ossidazione diesel (DOC) con un filtro antiparticolato<br />
diesel (DPF) combinato e integrato, e una riduzione catalitica<br />
selettiva (SCR): il tutto in una soluzione compatta.<br />
Questa tecnologia di trattamento dei gas di scarico integrata<br />
elimina la necessità del ricircolo dei gas di scarico<br />
(EGR). Il motore ora utilizza un più semplice turbocompressore<br />
proporzionale Wastegate a controllo elettronico,<br />
al posto del precedente turbocompressore a geometria variabile.<br />
I nuovi iniettori aumentano il numero di impulsi per<br />
ciclo e i motori beneficiano di migliori prestazioni di avviamento<br />
a freddo.<br />
I sollevatori telescopici JCB sono dotati di filtri carburante<br />
di maggiore capacità, nonostante la valutazione in micron<br />
rimanga invariata. Anche la capacità del separatore d'ac-<br />
qua è stata aumentata di cinque volte rispetto alla capacità<br />
dei motori T4F. Tuttavia, il motore JCB 448 conforme<br />
Stage V ha lo stesso ingombro delle unità precedenti, quindi<br />
non ci sono modifiche alle dimensioni della macchina, al<br />
raggio di sterzata o all’ingombro delle linee del cofano.<br />
La visibilità sopra il cofano motore è leggermente migliorata,<br />
poiché il tubo di scarico non è più visibile e passa attraverso<br />
una nuova griglia di ventilazione integrata.<br />
Le macchine Stage V sono inoltre dotate di un sistema di<br />
arresto automatico del motore, che si attiva se il motore<br />
viene lasciato al minimo per più di 3 minuti. Ciò riduce il consumo<br />
di carburante e le emissioni di scarico.<br />
Sono disponibili quattro tipi di rigenerazione con il nuovo<br />
sistema monodose: Passivo, Attivo Manuale e Service. Sia<br />
nella rigenerazione passiva sia in quella attiva, la macchina<br />
può continuare a funzionare senza perdita di prestazioni.<br />
Se è necessaria una rigenerazione manuale, la macchina<br />
dovrà essere stazionaria. Sarà eseguibile, ad esempio,<br />
durante la sosta per la pausa pranzo. L'impostazione manuale<br />
sarà necessaria solo se una rigenerazione attiva è<br />
stata interrotta venti-trenta volte, o se i livelli di accumulo lo<br />
richiedono. L'impostazione di rigenerazione Service può essere<br />
attivata dal rivenditore JCB locale. I livelli di particolato<br />
DPF possono essere facilmente monitorati da remoto,<br />
grazie al sistema telematico JCB LiveLink.<br />
[92] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [93]
Sollevamento&Noleggio<br />
Piattaforme aeree<br />
Siamo stati ospiti<br />
nello stabilimento<br />
CTE di Rivoli<br />
Veronese (VR),<br />
per assistere<br />
alla presentazione<br />
di due nuove<br />
macchine<br />
Testi e foto di Fabrizio Parati<br />
LA PIATTAFORMA MP 24 C<br />
nasce come nuovo modello<br />
della gamma Multipurpose<br />
CTE con un particolare<br />
accento sulla compattezza.<br />
Le alte e le<br />
COMPATTE<br />
Un'armata di macchine fotografiche e di registratori<br />
digitali ha corredato l’esperienza del primo appuntamento<br />
post-pandemia, dal “vivo”, organizzato da<br />
un'azienda di settore con la stampa tecnica italiana. Voluto<br />
da CTE, e svoltosi nello stabilimento di Rivoli Veronese (VR),<br />
l’incontro si è configurato, soprattutto, come la compiuta<br />
espressione dell’attitudine di CTE nel percorrere la strada<br />
dell’innovazione, e persino anche in tempi di inciampi pandemici.<br />
Sul piazzale dello stabilimento sono state presentate<br />
due nuove macchine: la piattaforma autocarrata<br />
MP 24 C, che va ad arricchire di un nuovo modello la gam-<br />
[94] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [95]
Sollevamento&Noleggio<br />
Piattaforme aeree<br />
ma Multipurpose di CTE, e il Traccess 270, cioè il più alto<br />
ragno della nutrita famiglia CTE Traccess.<br />
Compatta già nel nome<br />
Con la piattaforma autocarrata MP 24 C la gamma<br />
Multipurpose di CTE si arricchisce di un nuovo modello:<br />
dopo la presentazione, nel 2017, della MP 32.19 su autocarro<br />
7,5 t, in CTE hanno ritenuto che fosse arrivato il<br />
momento di proporre al mercato una piattaforma dalle<br />
dimensioni più ridotte ma con la stessa versatilità della<br />
gamma MP.<br />
MP sta per Multipurpose, 24 sta ad indicare i 24 m di<br />
altezza di lavoro raggiungibile, e C sta per compact (ad<br />
indicare, già nel nome, la peculiarità della macchina). La<br />
MP 24 C, allestita su autocarro Iveco Daily, in posizione<br />
di trasporto misura meno di 6,4 m in lunghezza e 2,8 m<br />
in altezza.<br />
La configurazione del braccio della MP 24 C, costituito<br />
da un doppio telescopico e jib, garantisce la possibilità<br />
di scavalco di 10,5 m e permette di lavorare in negativo,<br />
con un’escursione del jib fino a 105°. La cesta ha attacco<br />
frontale e nessun ingombro sotto di sé. La portata<br />
massima è di 250 kg.<br />
Molta attenzione è stata prestata alla nuova interfaccia<br />
uomo-macchina con la console comandi S3 EVO (tra<br />
le più avanzate tecnologie per il sistema di gestione in<br />
tempo reale delle prestazioni delle piattaforme aeree).<br />
Grazie ad S3 EVO, ogni singola manovra è controllata dal<br />
sistema che, attraverso la grafica integrata a display,<br />
indica quale sia la manovra consentita.<br />
Tutto ciò per garantire all’operatore di poter lavorare in<br />
sicurezza.<br />
La stabilizzazione, gestita da S3 EVO, è variabile e presenta<br />
stabilizzatori frontali con estensione idraulica delle<br />
traverse, per lavorare sia in sagoma sia fuori sagoma<br />
e con gli stabilizzatori posteriori fissi in sagoma.<br />
La presenza di CTE Connect permette di accedere alla<br />
diagnostica da remoto, di geolocalizzare il mezzo anche<br />
se in movimento, di impostare da remoto alcuni parametri<br />
di lavoro quali ad esempio quelli abbinati con il sistema<br />
Virtual Roof, e di gestire la piattaforma per funzioni<br />
di fleet management con utente e password<br />
personalizzati.<br />
La più alta della gamma<br />
L’altra novità da noi vista durante la visita allo stabilimento<br />
CTE di Rivoli Veronese è - come detto in apertura - la nuova<br />
piattaforma cincolata Traccess 270.<br />
Traccess 270 è un modello che si aggiunge alla gamma<br />
dei ragni CTE, che già comprende Traccess 135, Traccess<br />
160, Traccess 170, Traccess 200 e Traccess 230, e che<br />
va ad ampliarla raggiungendo la massima altezza espressa,<br />
sino ad ora, da CTE per i propri ragni.<br />
Un risultato che è parte della svolta strategica dell’azienda<br />
di Rovereto. Vale a dire di quella svolta, iniziata nel 2019,<br />
con il rinnovamento e l’ampliamento della propria gamma<br />
di ragni, che è motivata dall’obiettivo perseguito da<br />
CTE di diventare uno dei player decisivi del settore.<br />
NUOVA INTERFACCIA uomo-macchina S3 EVO.<br />
Il display grafico mostra le manovre consentite.<br />
Com’è fatta?<br />
La piattaforma Traccess 270 nasce come evoluzione del<br />
già noto e affidabile Traccess 230, ma con l’aggiunta di<br />
numerose innovazioni. La principale è data da S3 EVO,<br />
vale a dire l’avanzata tecnologia per il sistema di gestione,<br />
in tempo reale, delle prestazioni delle piattaforme aeree.<br />
S3 EVO consente di posizionare ogni singolo stabilizzatore<br />
in una diversa posizione. Posizionati gli<br />
stabilizzatori, si procede con la stabilizzazione automatica<br />
della piattaforma.<br />
La piattaforma è gestibile con un radio comando wireless<br />
utilizzabile sia da terra sia in navicella. Il quadro comandi<br />
unico sia per la postazione da terra che in navicella<br />
permette di gestire tutte le funzioni e di compiere<br />
tutte le manovre disponibili. Il display grafico permette di<br />
avere sotto controllo e di visualizzare quali sono le manovre<br />
consentite: ad esempio, nel caso delle manovre di<br />
stabilizzazione, tutti i comandi saranno disponibili quando<br />
l’operazione di stabilizzazione sarà completata. Grazie<br />
ad S3 EVO, ogni singola manovra è controllata dal sistema<br />
che, attraverso la grafica integrata a display, indica<br />
quale manovra è consentita. Tutto ciò per garantire all’operatore<br />
di poter lavorare in assoluta sicurezza.<br />
In aggiunta, è disponibile come accessorio anche una seconda<br />
console comandi a filo in navicella.<br />
La Traccess 270 dispone di tutti gli automatismi necessari<br />
ad una gestione efficiente del mezzo, quali: regimazione<br />
automatica del motore, gestione Smart dell’elettropompa,<br />
chiusura ed apertura automatica, rampe e rallentamenti,<br />
centratura automatica del cesto, anticollisioni automatiche,<br />
manovre simultanee, proporzionali con antisaturativo.<br />
Altra importante novità per la sicurezza: Traccess 270<br />
può traslare con il jib sollevato che, in caso di terreni in pendenza,<br />
è una condizione molto utile. Inoltre, grazie alla funzione<br />
“rise&drive” del jib, la traslazione è stabile anche su<br />
terreni in pendenza o su rampe.<br />
TRACCESS 270<br />
ha un’altezza di<br />
lavoro di 27 m,<br />
uno sbraccio<br />
di 14 m e una<br />
portata max<br />
di 250 kg.<br />
Perfetta per la<br />
manutenzione<br />
del verde, per<br />
la pulizia delle<br />
facciate e degli<br />
edifici e per<br />
tutte quelle<br />
applicazioni<br />
in cui ci si<br />
debba muovere<br />
su terreni<br />
accidentati.<br />
[96] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [97]
Piattaforme aeree<br />
IL MONDO CTE<br />
da sinistra,<br />
Gianpaolo<br />
Piovan,<br />
Presidente<br />
CTE,<br />
Marco Govoni,<br />
Direttore<br />
Commerciale,<br />
Lorenzo<br />
Cipriani, Vice<br />
Presidente<br />
CTE.<br />
Nell’immagine<br />
a lato,<br />
da sinistra,<br />
Alessandra<br />
Mainini<br />
e Sara Bassetti,<br />
entrambe<br />
del reparto<br />
Marketing CTE.<br />
Optimized for<br />
Your Operation<br />
Ulteriore attenzione alla sicurezza dell’operatore è data dalla<br />
presenza del dispositivo di antischiacciamento in navicella<br />
(disponibile come optional).<br />
Una caratteristica della nuova piattaforma cingolata di CTE<br />
è la presenza di tre diverse motorizzazioni: motore diesel,<br />
pacco batterie AGM Deep Cycle, che forniscono energia<br />
per circa un’ora di lavoro e alimentano un motore AC da 48<br />
V, e, quando le batterie sono in fase di esaurimento, è possibile<br />
attaccare la piattaforma alla rete elettrica, grazie alla<br />
[98] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
presa 220V o 110V multi voltaggio per un utilizzo world<br />
wide. Una soluzione dunque totalmente ibrida per operare<br />
all’interno o all’esterno.<br />
Marco Govoni, Direttore Commerciale di CTE, afferma:<br />
“Con l’ingresso di questo modello, CTE compie un ulteriore<br />
step di crescita nel proprio percorso strategico che<br />
vede la nostra Azienda desiderosa e determinata ad essere<br />
uno dei protagonisti principali nel mondo degli spiders”.<br />
Volvo Penta’s Stage V solution is designed especially to ensure dependable power generation, complying with emission standards<br />
while ensuring maximum engine efficiency. Optimized productivity, no compromise. The engine and exhaust aftertreatment system<br />
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Stage V for power generation
Sollevamento&Noleggio<br />
Montacarichi<br />
“Modern Tower<br />
IN OLD MILAN”<br />
Abbiamo visitato il cantiere per la ristrutturazione<br />
della Torre Velasca, a Milano. A servizio del<br />
sollevamento di cose e persone un montacarichi<br />
di Electroelsa<br />
Testi e foto di Fabrizio Parati<br />
IL MONTACARICHI ELSA PM20 di Electroelsa (qui nel<br />
cantiere della Torre Velasca) ha portata massima<br />
di 23 quintali e sviluppo massimo in altezza di 220 m.<br />
Un monumento dell'architettura milanese e italiana<br />
del secondo dopoguerra. Emblema di una fervida<br />
stagione culturale: ha aperto la strada a inediti campi<br />
di ricerca nello sviluppo dell’architettura nel nostro paese<br />
e nel mondo. Un'opera che, all'epoca, fu anche oggetto<br />
di violente polemiche sia in patria sia all'estero. Un edificio<br />
manifesto, insomma. Torre Velasca è tutto questo. Nel<br />
1950 lo studio BBPR riceve l'incarico dalla Società RICE,<br />
Ricostruzione Comparti Edilizi. I primi studi, del 1950-51,<br />
[100] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [101]
Sollevamento&Noleggio<br />
I MONTACARICHI<br />
di Electroelsa<br />
(anche con<br />
allestimento 4.0)<br />
sono macchine<br />
che possono<br />
comodamente<br />
diversificare<br />
le dimensioni<br />
della cesta<br />
in funzione delle<br />
necessità del<br />
cantiere in cui si<br />
trovano a operare.<br />
Montacarichi<br />
propongono una soluzione in struttura metallica. Ma l'idea<br />
viene accantonata per l'arretratezza dell'industria siderurgica<br />
italiana di quel tempo. Il cantiere sia apre il 1° febbraio<br />
1956. Il 17 dicembre del 1956 si ha il getto della soletta<br />
di copertura. Terminata alla fine del 1957, Torre Velasca,<br />
da quel momento in poi, fa parlare ininterrottamente di<br />
sé l'Italia e il mondo. E lo fa tutt’ora, perché è in corso il restauro<br />
della facciata e un programma completo di rinnovamento<br />
dell’area attorno all’edificio. Il cantiere durerà due<br />
anni. E, intanto, i 26 piani dell'immobile sono già stati “impacchettati”<br />
dalle impalcature, e, per il sollevamento di materiale<br />
e persone, è impiegato un montacarichi Elsa PM20,<br />
di Electroelsa, azienda di Casole D'Elsa (Siena).<br />
<strong>Costruzioni</strong> ha visitato il cantiere con Riccardo Tintori, titolare<br />
della Pe Service, di Cologno Monzese (MI), azienda<br />
che nel cantiere di Torre Velasca ha noleggiato il montacarichi<br />
Elsa PM20, e con Paolo Storti, responsabile commerciale<br />
per la Lombardia della stessa Electroelsa.<br />
Dimensioni su misura<br />
L’Elsa PM20, che si avvale di un sistema a cremagliera<br />
con un doppio galoppino che abbraccia la colonna, ha<br />
una portata di 23 quintali, per un altezza massima di 220<br />
m e relativi trenta sbarchi (per avere accesso ai piani e<br />
al ponteggio). La conformazione da noi vista al lavoro<br />
nel cantiere milanese è quella da 105 m.<br />
I montacarichi di Electroelsa (disponibili anche con allestimento<br />
4.0) sono macchine che possono comodamente<br />
diversificare la cesta in funzione delle necessità<br />
del cantiere in cui si trovano a operare. Diversificare significa<br />
modellare le dimensioni della cesta di carico a<br />
piacimento. E questo è possibile farlo sia agendo sulle<br />
misure della profondità sia su quelle della larghezza: in<br />
tal modo, si possono avere piattaforme profonde 134<br />
o 164 cm e larghe da 228 cm a 4 m. Quello nel cantiere<br />
di Torre Velasca è un modello da 134 per 340 cm. È dotato<br />
anche dell'inverter. Arriva a percorrere 20 m al minuto<br />
con il solo carico di materiali.<br />
Tutto per la sicurezza<br />
La capacità di modellare la macchina sulle necessità del<br />
cliente si associa in Electroelsa a una radicata pratica di<br />
strettissimo controllo di ogni aspetto di sicurezza d’esercizio.<br />
La sicurezza dell'imbarco e dello sbarco dal montacarichi<br />
Elsa PM20 è totale: è assicurata da una doppia protezione<br />
con un interblocco meccanico che, schiacciandosi,<br />
libera il cancello di accesso al piano del ponteggio (accesso<br />
che è favorito dalla ribaltina) e, in più, c'è un interblocco elettrico<br />
che, nel caso qualcuno aprisse inavvertitamente un<br />
cancello, blocca all’istante il montacarichi.<br />
C'è un ulteriore controllo di sicurezza, dato da un griglia,<br />
che permette all'operatore di verificare che non ci siano<br />
problemi negli ultimi tre metri rispetto al piano zero. Ed è<br />
accompagnato da un avviso sonoro che ha il compito di<br />
segnalare che il montacarichi sta raggiungendo, per l’appunto,<br />
il piano zero. Se la griglia urtasse qualcosa farebbe<br />
intervenire un interlock elettronico che bloccherebbe la<br />
macchina.<br />
Altra vitale disposizione è quella adottata per ovviare al problema<br />
del cesoiamento: è stata messa una protezione di<br />
2 m d'altezza a salvaguardia dell'incolumità dell'operaio<br />
che utilizza la cesta del montacarichi.<br />
39 anni di storia<br />
Costruttore di piattaforme auto-sollevanti, piattaforme di<br />
trasporto, montacarichi e ascensori da cantiere, Electroelsa<br />
inizia la propria attività nel 1982 con la progettazione e realizzazione<br />
di impianti civili e industriali. Da subito, accede<br />
al settore dell’elevazione come fornitore di quadri di co-<br />
LA SICUREZZA TOTALE del montacarichi Elsa PM20<br />
è assicurata da un interblocco meccanico, interblocco<br />
elettrico, una griglia e da protezioni anticesoiamento.<br />
mando per aziende costruttrici di macchine elevatrici. Dal<br />
1995, l’azienda apre un reparto meccanico e si dedica autonomamente<br />
alla produzione completa di sistemi di elevazione<br />
a pignone e cremagliera ed in poco tempo diventa<br />
uno dei più prestigiosi produttori del settore.<br />
Nel 2015, acquisisce un nuovo stabilimento a Casole d'Elsa,<br />
in provincia di Siena, che si sviluppa su 53.000 m 2 (di cui<br />
13.000 coperti).<br />
Electroelsa produce internamente tutti i propri prodotti in<br />
tutte le loro parti, incluso i quadri di comando. Per la produzione<br />
utilizza sistemi robotizzati di saldatura e procedure<br />
automatiche di marcatura per la numerazione dei cavi<br />
e fili all’interno dei quadri. L’azienda realizza anche prodotti<br />
“su misura” per soddisfare i bisogni dei propri clienti<br />
in tutto il mondo, dal Giappone agli Usa.<br />
Non solo montacarichi<br />
La gamma di Electroelsa vanta venticinque modelli base:<br />
montacarichi di sollevamento materiale, ascensori da cantiere<br />
e piattaforme di trasporto materiale e persone, tutte<br />
[102] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [103]
Sollevamento&Noleggio<br />
Montacarichi<br />
equipaggiate con sistema pignone e cremagliera, capaci<br />
di sollevare carichi da 400 a più di 5000 kg. Inoltre, l’azienda<br />
toscana realizza piattaforme auto-sollevanti per il lavoro<br />
in facciata fino a 34 m in larghezza e 220 m in altezza.<br />
Officina per pezzi speciali<br />
Un ruolo centrale nel cantiere di ristrutturazione della Torre<br />
Velasca lo ha anche la Pe Service che - come detto in apertura<br />
d’articolo - è l’azienda che ha noleggiato il montacarichi<br />
Elsa PM20.<br />
“Lavoriamo su Milano e in Lombardia per quanto riguarda<br />
il prodotto montacarichi. Abbiamo poi un’attività parallela,<br />
cioè quella dei ponteggi sospesi, e con quella lavoriamo in<br />
tutta Italia”, ci dice il titolare Riccardo Tintori.<br />
La Pe Service è un’azienda specializzata nel noleggio, nella<br />
vendita, nella manutenzione e nel fornire servizio di assistenza<br />
di ponteggi sospesi e montacarichi da cantiere.<br />
L’azienda mette a disposizione, di ogni cliente, mezzi sicuri<br />
e versatili, sia per il sollevamento di merci sia di persone,<br />
E fornisce anche mezzi per la manutenzione di edifici, di<br />
dighe e di ponti.<br />
La Pe Service si occupa anche formazione del personale<br />
addetto all’utilizzo delle macchine in cantiere, e assiste con-<br />
cretamente i propri clienti elargendo un servizio di progettazione<br />
e di sviluppo prototipi di componenti conformi<br />
alle normative nazionali ed europee.<br />
Tra le novità più recenti, sviluppate proprio per essere sempre<br />
più competitivi e in grado di dare un’offerta di servizi<br />
caratterizzata, c’è un’officina in cui vengono creati pezzi<br />
speciali.<br />
IN CANTIERE CON NOI Riccardo Tintori<br />
(a destra), titolare della Pe Service,<br />
e Poalo Storti, responsabile commerciale<br />
Electroelsa.<br />
[104] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Truck&Allestimenti<br />
Iveco X-Way AS440X57TZ/P 6x4<br />
ECCEZZIUNALE<br />
veramente<br />
Gianenrico Griffini by<br />
Un trattore Iveco X-Way 6x4<br />
con motorizzazione Cursor 13<br />
top di gamma per la flotta<br />
della Autotrasporti Corti<br />
di Sirone, in provincia di Lecco<br />
LA FLOTTA<br />
Al centro,<br />
il nuovo trattore<br />
6x4 Iveco<br />
X-Way con<br />
motore da 570<br />
Cv. A fianco,<br />
due mezzi 4x2<br />
della gamma<br />
Stralis.<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [107]
Truck&Allestimenti<br />
Iveco X-Way AS440X57TZ/P 6x4<br />
Fra strada e cantiere<br />
La gamma X-Way di Iveco, studiata per i compiti cantieristici<br />
leggeri e per il rifornimento ai cantieri, è l’anello<br />
di congiunzione fra i pesanti d’impostazione stradale<br />
S-Way e i modelli per gli impieghi off-road gravosi,<br />
appartenenti alla serie T-Way. Gli X-Way, in particolare,<br />
coprono un ampio ventaglio di missioni di trasporto sia<br />
rivolte al settore dell’edilizia - con allestimenti con cassone<br />
ribaltabile, cassone e gru retro-cabina, betoniera -<br />
sia per la movimentazione di legname, per lo spurgo<br />
delle condutture, fino agli scarrabili e agli impieghi municipali.<br />
In tutti i casi, è prevista una percorrenza del 90<br />
per cento del totale su strade asfaltate e per il rimanente<br />
10 per cento su fondi sterrati a bassa aderenza, per la<br />
presenza di ghiaia o fango. Tre le motorizzazioni disponibili:<br />
Cursor 9 di 8,7 litri di cilindrata, Cursor 11 di<br />
11,1 litri e Cursor 13 di 12,9 litri. La prima unità è proposta<br />
con tarature di 330, 360 e 400 Cv, mentre l’11 litri<br />
spazia da 420, 460 e 480 Cv, con coppie di 2.000, 2.150<br />
PER TUTTI I GUSTI<br />
A fianco, due autotelai<br />
a quattro assi della gamma<br />
Iveco X-Way. Sotto, un trattore<br />
della stessa serie.<br />
e 2.300 Newtonmetro. Il top di gamma Cursor 13 è offerto<br />
nelle versioni da 510 e 570 Cv, cui corrispondono<br />
coppie di 2.300 e 2.500 Newtonmetro. Il 12,9 litri può<br />
essere abbinato al cambio automatizzato ZF TraXon<br />
(Iveco lo chiama Hi-Tronix) a 12 o a 16 rapporti. Per il<br />
Cursor 11, invece, oltre all’automatizzato a 12 marce è<br />
disponibile un’unità a innesto manuale della gamma<br />
Ecosplit, sempre di ZF. Con il Cursor 9, infine, si può scegliere<br />
anche un automatico Allison 3200.<br />
IL GENERAL<br />
MANAGER<br />
A fianco,<br />
Corrado Corti,<br />
al vertice<br />
dell’azienda.<br />
Sopra, una vista<br />
dell’X-Way.<br />
Cresce il parco mezzi della Autotrasporti Corti di<br />
Sirone, in provincia di Lecco, specializzata nei trasporti<br />
eccezionali in Italia e in Europa, nei montaggi<br />
industriali e nel noleggio di autogru. La più recente acquisizione<br />
riguarda un trattore 6x4 Iveco X-Way, consegnato<br />
dalla concessionaria Iveco Tentori Veicoli Industriali di<br />
Molteno (Lecco). Il nuovo mezzo, dotato di motorizzazione<br />
top di gamma Cursor 13 da 570 Cv, si affianca ai 31 trattori<br />
per carichi eccezionali, ai 77 semirimorchi multiassi a<br />
pianale ribassato - prevalentemente di Goldhofer e<br />
Faymonville - e alle sette autogru che compongono la flotta<br />
dell’azienda lecchese. La missione di trasporto tipica<br />
prevista per il nuovo X-Way prevede una percorrenza annua<br />
di circa 120mila chilometri su tratte internazionali, con<br />
combinazioni di 20 o 25 metri di lunghezza complessiva<br />
(per rientrare nei limiti dimensionali previsti dalla Ue). Il trattore,<br />
oltre alla motorizzazione top di gamma e al cambio<br />
automatizzato ZF TraXon (Iveco lo chiama Hi-Tronix) a 16<br />
rapporti, è dotato di assali posteriori con sospensioni pneumatiche<br />
e riduzione epicicloidale ai mozzi. Le molle ad aria,<br />
LA CONCESSIONARIA Una panoramica della sede<br />
della Tentori Veicoli Industriali a Molteno (Lecco).<br />
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[108] 1 <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
oni<br />
<strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [109]
Truck&Allestimenti<br />
Gemello diverso<br />
Gli Iveco X-Way si prestano a<br />
un’ampia gamma di allestimenti<br />
sia nelle versioni trattore, sia per<br />
gli autotelai cabinati. Le foto a fianco<br />
si riferiscono a un trattore 6x4<br />
bi-uso allestito con gru retrocabina della Fassi, entrato<br />
in servizio presso la E.L Group di Scarperia e San Piero<br />
in provincia di Firenze.<br />
Si tratta di un X-Way AS440X57TZ/P con interassi 3,2<br />
+ 1,39 m, massa totale a terra di 26 tonnellate e tara<br />
di 9,05 tonnellate. Monta lo stesso propulsore - il<br />
Cursor 13 - del trattore per carichi eccezionali della<br />
Autotrasporti Corti , con la medesima taratura di potenza<br />
(570 Cv). Anche il cambio automatizzato a 16<br />
rapporti oltre a due retromarce - lo ZF 16TX 2640 - è<br />
lo stesso per entrambe le unità. La configurazione del<br />
veicolo ON+ scelta dalla E.L Group, adatta per le missioni<br />
di trasporto su fondi misti, prevede l’omologazione<br />
On-Road, un angolo d’attacco e un’altezza libera<br />
da terra superiori rispetto al settaggio ON per compiti<br />
prevalentemente stradali e un paraurti ‘ibrido’ con<br />
elementi in acciaio e in materiale polimerico. L’X-Way<br />
monta una gru Fassi F950RA.2.28/L616 He-dynamic<br />
a 8 sfili idraulici con jib a 6 sfili. La 905RA è dotata anche<br />
di verricello.<br />
Iveco X-Way AS440X57TZ/P 6x4<br />
IL CUORE DEL TRATTORE Il sei cilindri in linea<br />
Cursor 13 di 12,9 litri di cilindrata, montato sull’X-Way.<br />
aria, in particolare, sono indispensabili per il corretto agganciamento<br />
dei semirimorchi multiasse per carichi eccezionali.<br />
LE CARATTERISTICHE TECNICHE<br />
Marca e modello<br />
Iveco X-Way AS440X57TZ/P HR ON<br />
Configurazione<br />
Trattore 6x4<br />
Passo<br />
3.200 + 1.395 mm<br />
Lunghezza totale<br />
6.824 mm<br />
Larghezza<br />
2.550 mm<br />
Altezza massima<br />
3.875 mm<br />
Altezza piano telaio<br />
1.050 mm<br />
Diametro di sterzata<br />
17.300 mm<br />
Spessore longheroni<br />
7,7 mm<br />
Altezza max. longheroni<br />
304,4 mm<br />
Motore Cursor 13<br />
Potenza massima<br />
570 CV @ 1.900 giri/min.<br />
Coppia massima<br />
2.500 Nm @ 1.605 giri/min.<br />
Cambio<br />
ZF 16TX 2640 TO<br />
No. rapporti 16<br />
Sospensioni anteriori<br />
Balestre paraboliche<br />
Sospensioni posteriori<br />
Pneumatiche<br />
Tara veicolo<br />
9.180 kg<br />
Tara asse anteriore<br />
5.450 kg<br />
Tara assi posteriori<br />
3.730 kg<br />
Massa totale a terra<br />
26.000 kg<br />
Pneumatici 315/80 R 22.5<br />
VERSO L’EUROPA<br />
Una combinazione trattoresemirimorchio<br />
lascia la sede della<br />
Autotrasporti Corti a Sirone,<br />
in provincia di Lecco.<br />
Consumi contenuti e affidabilità<br />
“Dei trattori di Iveco in flotta sia in configurazione 4x2, sia<br />
in versione 6x4 - spiega Corrado Corti, General Manager<br />
dell’azienda - abbiamo apprezzato soprattutto l’affidabilità,<br />
i consumi ridotti e le caratteristiche dimensionali, che<br />
li rendono adatti all’abbinamento con i nostri semirimorchi<br />
extra-lunghi. Un altro punto di forza del brand italiano è rappresentato<br />
dalla capillarità della rete di assistenza, presente<br />
in tutta Europa. Fattore, questo, di primaria importanza per<br />
chi come noi ha bisogno di riparazioni immediate in caso<br />
di guasto o malfunzionamento. Inoltre, con la connettività<br />
presente sull’X-Way recentemente entrato nel parco mezzi<br />
contiamo di ridurre le soste non programmate e, quindi,<br />
di abbattere ulteriormente i costi di gestione. In ogni caso,<br />
tutti i veicoli della flotta sono coperti da contratti di manutenzione<br />
e riparazione della durata di cinque anni”.<br />
Progetti per il futuro? “Tanti. A cominciare dalla costruzione<br />
di un nuovo capannone da 6mila metri quadri a Sirone<br />
da adibire a deposito per i macchinari affidatici dai committenti.<br />
Ma contiamo anche di far crescere il parco mez-<br />
zi con l’arrivo di una nuova autogru da 300 tonnellate di dimensioni<br />
compatte, della EuroGru Amici”.<br />
La concessionaria di riferimento<br />
La fornitura e l’approntamento del trattore 6x4 della gamma<br />
X-Way sono state curate dalla concessionaria Iveco<br />
Tentori Veicoli Industriali. La Tentori si occupa della commercializzazione<br />
e dell’assistenza ai veicoli Iveco, a quelli<br />
di Fiat Professional e ai semirimorchi del costruttore tedesco<br />
Schmitz. Le sedi principali della concessionaria si<br />
trovano a Molteno (Lecco), a ridosso della statale 36 Milano-<br />
Lecco, e occupano complessivamente un’area di circa<br />
35mila metri quari, dei quali 15mila coperti, mentre a Monza<br />
è ubicata la filiale dotata di uffici commerciali e officina. La<br />
Tentori è attiva nelle province di Como, Lecco, Monza e<br />
Brianza e in parte della provincia di Milano<br />
[110] <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>luglio</strong> <strong>2021</strong> [111]
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
0 0 7 5 2 ><br />
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