Il Giornale dell'Handball - Maggio 2021
La rivista ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Handball.
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Tutta la Pallamano Che Vuoi.
Il Giornale dell’Handball - Maggio 2021
Proprietà
Federazione Italiana
Giuoco Handball
Stadio Olimpico
00135 Roma
Tel: 06-87975901
Fax: 06-87975913
Pubblicazione
Telematica Mensile
Iscrizione Tribunale Civile
di Roma 30/2012
del 13.02.2012
Direttore Responsabile
Marcello Festa
Redazione
Matteo Aldamonte
Sabrina Alessio
Consiglio Federale
Pasquale Loria
Stefano Podini
Gianni Cenzi
Flavio Bientinesi
Vincenza Fanelli
Onofrio Fiorino
Giuseppa Napoletano
Massimo Petazzi
Giovanni Sorrenti
Lucia Verticelli
Marcello Visconti
SOMMARIO
Segretario Generale
Adriano Ruocco
Vice Segretario Generale
Daniele Sonego
04 South Power!
Conversano e Salerno
Campioni d’Italia
06 La meglio gioventù
italiana alle Finals
08 I Prantner:
la Dinasty di Merano
10 Chionchio, Massotti, Fonti:
Teramo sogna con le sue
leggende
12 Giuseppe Lombardi:
“La pallamano ha
resistito al covid”
14 Di madre in figlio
16 Angiolo Veroli:
il nuovo “faro” della
pallamano ligure
3
Collegio Revisori dei Conti
Michele Turato
Olimpia Formisano
Renato Vicinanza
Fotografie:
Isabella Gandolfii
Vanni Caputo
Enro Marrazzo
Karin Larcher
Fabrizia Petrini
Maurizio Sebastiano
Pallamano Torri
Pallamano Enna
Archivio FIGH
SOUTH POWER!
Conversano e Salerno Campioni d’Italia
di Marcello Festa
4
Chiamatelo pure il Triangolo
d’Oro della Pallamano Italiana.
Le linee rette che congiungono
Alto Adige, Puglia e
Campania fagocitano con impressionante
regolarità tutti
i tricolori assegnati nell’ultimo
decennio con un’unica
eccezione rappresentata dal
Teramo femminile….Quest’anno
è toccato a Conversano
e Salerno alzare la
Coppa dei Sogni, due anni fa
ancora Salerno e Bolzano,
prima ancora alle Cannibali
Campane e al Fasano e potremmo
andare a ritroso
negli anni trovando sempre
precisi e puntuali riscontri
perchè laddove, tra le donne,
non troviamo Salerno ecco
spuntare il Conversano rosa,
mentre tra gli uomini è sempre
stato un duopolio Alto
Atesino – Pugliese. E così
dopo un anno di vacatio
causa Covid ed una stagione
faticosa e impegnativa come
poche se ne ricordano, l’Italia
ha, così, nuovamente, i
suoi Campioni. Il Conversano
di Tarafino (primo tricolore
da tecnico per mister scudetto)
ha dominato la stagione
in lungo ed in largo, imponendosi
in tutte le manifestazioni
ufficiali, trionfando
in Supercoppa (contro Bolzano),
in Coppa Italia (contro
Cassano Magnago) e conquistando
l’ambito ed atteso
scudetto (l’ultimo dieci anni
fa) con ben tre turni di anticipo
rispetto al termine della
stagione e due partite da recuperare…un
dominio totale.
Salerno ha fatto il suo come
le capita, ormai, da anni.
L’accesissima e combattuta
Finale contro la Mechanic System
Oderzo, vincitrice della
Coppa Italia, è stato un con-
densato di emozioni e rovesciamenti
di fronte e il fatto
che il titolo sia stato assegnato
dopo due tempi supplementari
di Gara 3 la dice
lunga sull’equilibrio della
contesa. Negli ultimi dieci
anni la Jomi ha conquistato
otto scudetti, sono invece
nove quelli di cui può fregiarsi
la città di Salerno e
solo per un mero inghippo
burocratico il club del presidente
Pisapia (presidente
anche dell’Handball Salerno
Campione d’Italia nel 2004)
non può considerarsi ormai
ad un passo dalla fatidica
stella. Il Presidente Roscino,
invece, sfoggia, da par suo,
un altro record: Conversano è
l’unica piazza ad aver conquistato
nell’ultimo ventennio
Scudetti e Coppe sia tra
gli uomini che tra le donne.
Chapeau! Per i pugliesi la cavalcata
è stata trionfale in
tutto e per tutto, certificata
dal cammino stagionale e
dalle statistiche. La squadra
di Tarafino – in gran parte
rinnovata rispetto all’anno
passato quando pure viaggiava
a gonfie vele nelle zone
altissime della classifica
prima che la pandemia fermasse
tutto – partita con i
riflettori spenti e senza i favori
del pronostico ha saputo
fare della regolarità e dell’organizzazione
di gioco le sue
caratteristiche peculiari. Tra
sorprese e piacevoli conferme,
i pugliesi hanno acquistato
grande sicurezza
nel corso della stagione annichilendo
la pur agguerrita
concorrenza. Più faticoso ma
altrettanto esaltante la stagione
della Jomi Salerno che,
rispetto al Conversano, non
ha potuto chiudere il Triplete
solo per merito della Mechanic
System vincitrice della
Coppa Italia a Salsomaggiore
e più in generale avversario
solidissimo come confermato
dall’andamento delle
tre gare di Finale Scudetto e
ancor di più dalla stagione
nel suo complesso. E’ stata
dura ma alla fine i più complicati,
difficili e travagliati
campionati della storia della
FIGH sono andati in porto. Tiriamo
un respiro profondo e
prepariamoci a ripartire….
LA MEGLIO GIOVENTU’
ITALIANA ALLE FINALS
di Sabrina Alessio
55 giorni di pallamano non-stop. Dal raduno
della Nazionale Femminile guidata da
Liliana Ivaci (cominciato lo scorso 24 maggio)
e fino al 18 luglio quando giungerà a
conclusione l’EHF Championship U19/F,
l’Abruzzo sarà l’epicentro del Movimento.
Eventi senior, giovanili, selezioni azzurre e
club, il tutto senza soluzione di continuità tra
«La Casa della Pallamano» di Chieti e le
città di Pescara, Montesilvano e Città
Sant’Angelo. E se le Azzurre hanno già nel
mirino le qualificazioni agli EHF EURO 2022
che giocheranno dal 4 al 6 giugno a Veria,
in Grecia, il “quadrilatero” abruzzese sarà
teatro di gara delle Finals di fine stagione
sia senior (Final 6 A2 maschile e Final 8 A2
femminile) che giovanili (U17 maschile e
femminile, U19 maschile e U20 Femminile).
La Meglio Gioventù della Pallamano italiana,
dunque, si è data appuntamento nel
centro Italia dove dal 26 maggio al 13 giugno
si alterneranno decine di squadre protagoniste
di un finale di stagione davvero ad
altissima intensità. “Campo Centrale”, laddove
si disputeranno tutte le Finali sarà il
Centro Tecnico FIGH – “La Casa della Pallamano”,
già nei mesi scorsi scenario di due
partite della Nazionale maschile nelle qualificazioni
agli EHF EURO 2022, del Supercoppa
Day e di molteplici raduni delle
Squadre Nazionali. L’impianto teatino ha già
aperto le porte alle contendenti delle promozioni
dalla Serie A2 alla Serie A Beretta:
Final6 maschile e Final8 femminile e terminata
la kermesse senior si affiancherò al
Pala Giovanni Paolo II, al Pala Roma e al
INFO, PROGRAMMA
E LIVE STREAMING
FIGH.IT/FINALS-2021
FINALS 2021
CHIETI PESCARA MONTESILVANO CITTÀ SANT'ANGELO
26 MAGGIO - 30 MAGGIO
FINAL6 SERIE A2
MASCHILE
29 MAGGIO - 2 GIUGNO
FINAL8 SERIE A2
FEMMINILE
3 GIUGNO - 6 GIUGNO
FINALS U17 MASCHILE
E FEMMINILE
10 GIUGNO - 13 GIUGNO
FINALS U19 MASCHILE
E U20 FEMMINILE
Pala Castagna, per gli eventi giovanili. Uno
sforzo senza precedenti quello messo in
piedi dalla FIGH teso, in gran parte, ad alleviare
il peso organizzativo delle Finals di
fine stagione solitamente in capo ai club.
Quest’anno, causa pandemia, sarebbe
stato quasi impossibile “giocare” le Finals in
giro per l’Italia; il copione sarà riproposto
nella prossima stagione con la fondata speranza
di un ritorno alla normalità. Intanto si
gioca ed è già una grandissima notizia, csì
come è una grandissima notizia il fatto di
aver portato a buon fine tutti i campionati
giovanili. Chi c’avrebbe scommesso l’anno
scorso di questi tempi. Scommessa vinta da
parte di tutti, Federazione e Club capaci di
gettare il cuore oltre l’ostacolo, di mettere la
passione per la pallamano al primo posto.
Ci siamo, possiamo raccontare e vivere
questi eventi ed è questa, sicuramente, la
vittoria più bella e significativa. Il campo
centrale del Centro Tecnico di Chieti sarà
coperto da live streaming per tutte le manifestazioni
che lo interesseranno: dalla Serie
A2 agli eventi giovanili, tutti gli incontri de
«La Casa della Pallamano» - che peraltro
ospiterà tutte le finali 1°-2° posto – saranno
trasmessi in diretta. Ed allora oggi più che
mai….Buona Pallamano a Tutti!
IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI:
26 – 30 maggio
CHIETI
Final6 Serie A2 maschile
29 maggio – 2 giugno
CHIETI
Final8 Serie A2 femminile
3 – 6 giugno
CHIETI / PESCARA / MONTESILVANO /
CITTA’ SANT’ANGELO
Finals U17 maschile e femminile
10 – 13 giugno
CHIETI / PESCARA / MONTESILVANO /
CITTA’ SANT’ANGELO
Finals U19 maschile e U20 femminile
14 giugno – 11 luglio
CHIETI
Campus Italia
Nazionali U17 e U19 maschili e femminili
12 – 18 luglio
CHIETI
EHF Championship U19 femminili
di 2^ Divisione
I Prantner
La Dinasty di Merano
di Walter Taranto
Li hanno ribattezzati i fratelli terribili del
Merano. Max e Leo, “i Prantner”, sono
giovanissimi ma al tempo stesso punti
fermi del Merano. Con papà Juergen in
panchina, i due fratelli costituiscono il
presente ed il futuro della pallamano
meranese ed al tempo stesso anche due
sicuri punti fermi per la pallamano Azzurra
dei prossimi anni. Fratelli ma con
due visioni diverse del loro futuro. “Possiamo
dire di essere molto soddisfatti di
questa stagione - esordisce Max - perché
siamo cresciuti come squadra e abbiamo
creato un’identità nel modo di giocare.
Ovviamente restiamo una squadra molto
giovane quindi è naturale avere degli alti
e dei bassi nel corso della stagione, ma
stiamo crescendo di partita a partita”.
Gli fa eco il fratellino Leo che aggiunge.
“Se penso alla scorsa stagione credo che
abbiamo sicuramente fatto un passo in
avanti. Non abbiamo più la possibilità
di vincere il campionato, onore e merito
al Conversano, ma l’obiettivo è quello di
finire bene la stagione e dare tutto nelle
ultime partite”. Tra i grandi rimpianti di
Max e dei ragazzi della sua annata, i
Millenials, c’è l’annullamento degli Europei
di categoria che si sarebbero dovuti
svolgere a Bressanone. “La
delusione per la mancata disputa degli
Europei è grandissima, avevamo con-
quistato sul campo quel diritto e penso
che sarebbe stata una grande possibilitper
imporci in campo internazionale.
Avremmo potuto sbalordire tutti, ed invece….”.
Leo ha vissuto un anno a Flensburg
una esperienza di vita che ha
lasciato il segno. “É stata un'esperienza
fantastica. In Germania la pallamano è
come il calcio in Italia. Un'intera città fa
il tifo per una squadra. La sensazione è
indescrivibile e proprio questa sensazione
mi dà più fiducia e motivazioni
per il futuro. Ancora adesso penso ai bei
momenti che ho passato a Flensburg”.
Giovani ma anche ambiziosi I Prantner.
“Non ho ancora un’idea di quello che
sarà il mio futuro – sottolinea Max -
per il momento mi trovo molto bene a
Merano, ma anche un’esperienza all’estero
non la escludo a priori. Devo
ancora crescere fisicamente e mentalmente,
migliorare di partita in partita
per diventare un giocatore completo”.
Di avviso diverso Leo che gradirebbe
fare un’esperienza professionistica all’estero.
“Penso che non ci sia bisogno
di nascondere il fatto che il mio obiet-
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tivo è quello di giocare all'estero. Presto
si saprà qualcosa di certo sul mio futuro….”.
Per entrambi avere il papà in
panchina rappresenta una situazione
anomala e difficile da gestire. “Essere allenato
dal papà ha sia vantaggi che
svantaggi - racconta Max – siamo, però,
diventati bravi a dividere famiglia e pallamano.
Non ci tratta meglio o peggio
degli altri giocatori, ci tratta come giocatori
e questo è molto bello”. “Anche
se molti probabilmente pensano che si
possano avere dei vantaggi come figlio
di un allenatore non è così - continua
Leo – perché puoi permetterti anche
meno errori. Sicuramente hai la possibilità
di parlare di pallamano in qualsiasi
momento ma non a tutti piace. Io, ad
esempio, preferisco occuparmi di altro
quando sono a casa”. Due fratelli e due
sogni nel cassetto. “ll mio - conclude
Max - è quello di giocare con il Merano
a livello internazionale, sento la maglia
dei Diavoli Neri come una seconda
pelle”. “Il mio, invece, - chiosa Leo - è
quello di vincere Bundesliga e Champions”.
In bocca al lupo ragazzi.
CHIONCHIO, MASSOTTI, FONTI
Teramo sogna con le sue leggende
di Gianni Lombardi
C’è una città nel cuore dell’Italia
dove la pallamano si
respira nell’aria, è parte integrante
della società e punto
di riferimento per i tantissimi
appassionati. A Teramo
si vive di pallamano ed i
campioni usciti dalla cittadina
abruzzese ne sono il più
limpido esempio. Tra gli anni
‘80 e ‘90, la squadra locale è
riuscita a togliersi notevoli
soddisfazioni a livello nazionale,
raggiungendo per ben
due volte il quarto posto in
Serie A ma, soprattutto,
mettendo in vetrina due autentiche
leggende della pallamano
italiana che
rispondono al nome di Settimio
Massotti e Franco
Chionchio che insieme all’ormai
teramano d’adozione
Marcello Fonti, hanno riunito
le loro forze per riportare i
bianco-rossi nel gotha del
movimento.
Milletrecentosessanta gol in
trecentodue presenze in Nazionale,
sono i record di Massotti
che ha colto i maggiori
risultati in carriera con la
maglia del Cividin Trieste, allenando
poi la Selezione azzurra
nel nuovo millennio
portandola fino ai play-off di
qualificazione ai Mondiali
2005 contro l’Islanda, proprio
a Teramo.
E negli anni in cui Massotti
realizzava gol a raffica, a
contendergli gli Scudetti era
l’Ortigia Siracusa, guidata in
campo da un altro teramano
10
doc, il mancino Franco
Chionchio, anche lui – come
Massotti – sulla panchina
Azzurra una volta appese le
scarpette al chiodo.
Discorso diverso per Fonti,
siciliano di nascita, che dopo
le esperienze ad Ascoli approdato
in Abruzzo per allenare
la Teknoelettronica
Teramo, dieci anni orsono,
restando poi legato fino ad
oggi ai colori bianco-rossi.
Nonostante questa grande
tradizione, negli ultimi anni a
Teramo si sono alternate più
squadre, operazione che ha
“disperso” i migliori talenti
del territorio, non riuscendo
più a trovare le sinergie giuste…Questo
fino alla scorsa
estate quando i “Migliori”
hanno deciso di unire le loro
forze per dare vita ad un progetto
ambizioso.
Lions e NHC, trascinate proprio
dai “Tre Moschettieri”,
tutti con ruoli diversi, hanno
dato corpo ad un ambizioso
progetto. Franco Chionchio è
il presidente, Settimio Massotti
il team manager, Marcello
Fonti l’allenatore di una
squadra che ha il giusto mix
di giovani ed esperienza che
ora può finalmente porsi traguardi
ambiziosi; con tre leggende
di questo calibro,
sognare in grande è più che
lecito.
A sinistra, uno scatto recente di
Settimio Massotti, Franco Chionchio
e Marcello Fonti.
In alto e a destra, Settimio Massotti in
maglia azzurra e Franco Chionchio in
azione con l’Ortigia.
11
GIUSEPPE LOMB ARDI
LA PALLAMANO HA
RESISTITO AL COVID
di Fabrizio Ghedin
La stagione 2020-21 resterà
negli annali come quella in cui
la pallamano ha resistito al
Covid: la pandemia, che aveva
colto di sorpresa tutto lo sport
(e quindi anche la pallamano)
nel terribile periodo di fine inverno
2020, si era presa gli
scudetti, i titoli regionali, le
promozioni e le retrocessioni;
insomma, quasi tutto. Ma chi
fa sport sa che dopo la sconfitta
c’è il momento della vittoria
e che lavorando sodo e
con serietà, prima o poi i risultati
arrivano.
E la stagione 20-21 è stata
quella della riscossa, la pallamano
si è ripresa i suoi campionati,
la sua voglia di allenarsi,
di giocare e di imparare.
E ha portato fino in fondo i
suoi tornei.
“E’ stato un anno difficile,
pieno di ostacoli e di difficoltà.
Però siamo riusciti a fare una
stagione da 300 partite, che
sono state tutte concentrate
in circa due mesi; tanto per
fare un esempio, in una stagione
normale le partite sono
600 in 8 mesi. Lo sforzo è
stato enorme, la soddisfazione
per avercela fatta, pure”.
Giuseppe Lombardi, responsabile
dell’area 3 Veneto – Friuli,
è stato al centro di una macchina
organizzativa che ha affrontato,
gestito e risolto una
lunga serie di questioni che
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minacciavano di impedire lo
svolgimento delle partite.
“Il fatto di avere un territorio
molto vasto ha portato con sé
delle problematiche di vario
tipo: tanto per iniziare, le differenti
interpretazioni delle varie
Asl ma anche degli enti locali.
Alcuni enti hanno chiuso le palestre,
altri le tenevano aperte.
In un caso è successo che un
palazzetto venisse preso per
farlo diventare centro vaccinale,
senza parlare poi dei casi
di positività che venivano riscontrati
in qualche squadra e
che obbligavano a quarantene
oltre che a stop dei campionati.
La cosa bella però è che il movimento
si è compattato,
unito. Società, atleti, arbitri e
anche genitori: tutti hanno
fatto la loro parte, prendendo i
problemi uno alla volta e con la
determinazione di finire i campionati.
Come Federazione siamo stati
flessibili, le società sono state
disponibili ad organizzare i recuperi
delle partite ed anche
gli arbitri hanno fatto moltissimo;
dalla Figh c’è stata
enorme collaborazione, a partire
da Gianni Cenzi per arrivare
a tutta la struttura.
Una delle cose che mi ha fatto
più piacere è stato vedere società
che magari storicamente
erano rivali o avevano avuto
degli screzi, che hanno iniziato
a parlarsi, a collaborare. Diciamo
che tutti abbiamo
messo la pallamano ed il movimento
al primo posto”.
Numericamente però il calo di
presenze c’è stato tra i tesserati,
e non poteva essere diversamente.
“Ovvio, specialmente
a livello giovanile qualche problema
c’è stato e Del resto era
comprensibile che qualche genitore
preferisse tenere a casa
i ragazzi. Però c’è anche da dire
che il fatto che la pallamano ha
continuato a svolgersi anche
durante il periodo di chiusura di
altri sport, ha avvicinato ragazzi
e ragazze che hanno scoperto
una nuova opportunità di
gioco”.
Nel complesso però i campionati
ci sono stati, a dimostrazione
della vitalità di un
movimento che tra l’altro in Veneto
continua a crescere.
“In vista della prossima stagione
ci sarà certamente un
problema economico perché le
nostre società vivono dell’aiuto
di piccole attività che hanno
sofferto molto durante la pandemia.
Però sono convinto che
la ripartenza creerà grande entusiasmo
e che essere riusciti
a lasciarci alle spalle questo
periodo terribile sarà un grandissimo
stimolo. Perché io dico
sempre una cosa: se durante
una pandemia siam riusciti a
fare tutto questo, in condizioni
normali cosa riusciremo a fare?
Dobbiamo sapere di avere un
grande potenziale e di essere
fortissimi quando siamo uniti.
Speriamo che sia questo un
aspetto positivo portato da
questo maledetto covid”.
di Riccardo Caccamo
Di MADRE
in FIGLIO
Un legame cosi stretto, andato
avanti a “Latte & Pallamano” che
a raccontarlo sembra quasi una
bella storia sportiva raccontata
in un libro. E’ quello tra Roberta
D’Addeo e il figlio Alessandro Florio.
Licatesi 47 anni, lei ex centrale
di quel fenomeno che tra la
metà degli anni ‘80 e la fine dei
’90 rappresentò la Guidotto Licata
della professoressa Francesca
Muscarella, 19 anni lui,
attualmente in forza alla Pallamano
Haenna, anche lui centrale,
tra i migliori realizzatori del Girone
C di A2. Ma come nasce
questa bella favola sportiva che
continua ininterrottamente dal
1985? “Ho iniziato a giocare a
11 anni alla scuola media Quasimodo
– racconta Roberta – grazie
alla professoressa Francesca
Muscarella. Eravamo un bel
gruppo, per buona parte di coetanee
e dopo i campionati giovanili
e la partecipazione a campionato
di Serie B (vinto ndr), arrivammo
in Serie A dove tra altri e bassi,
siamo rimasti sino alla fine degli
anni ‘90. Dopodichè la società ha
deciso che non poteva più rimanervi.
Così insieme ad un gruppo
di ragazze abbiamo deciso di
dare più spazio alla famiglia”. E
tra il 2001 e il 2002 tra le atlete
della Guidotto Licata si “registrano”
ben cinque nascite tra
cui Alessandro. “Ma dopo il parto
ad agosto e il tempo necessario
per riprendermi, dopo 30 giorni
ero nuovamente in campo – continua
Roberta – tanto che Alessandro
è cresciuto in palestra.
Le davo le poppate nell’intervallo
tra il primo ed il secondo tempo”.
Roberta ha continuato a giocare
sino a 40 anni. “Il mio ultimo
anno con il Messina 4 anni fa nei
Play Off per la A1, dopodichè ha
iniziato la carriera di allenatrice
nel settore femminile dove quasi
per caso ha “scoperto” mio figlio.
Durante un allenamento – ricorda
- è venuto a trovarmi mio
figlio già quattordicenne che gio-
cava a Basket e così, quasi per
scherzo, ha preso in mano una
palla ed ha iniziato a tirare in
porta. Gli ho detto che da quel
momento doveva giocare a pallamano
e così è stato….”. Ma a Licata
non c’era settore maschile
e così, dal nulla, insieme alla
compagna di squadra Rossella
Porrello è stata creata la società
Halikada che in poco tempo ha
saputo allevare un gruppo di qualità,
capace, in pochi anni, di ritagliarsi
uno spazio importante
nel panorama giovanile maschile
siciliano. Nel 2019 arriva ad
Alessandro un importante proposta
che induce Roberta D’Addeo
ad interrompere la carriera da allenatrice
per dedicarsi solo ed
esclusivamente al figlio. “ Siamo
stati contattati da Alessandro
Fusina, cercava dei giovani interessanti
per un progetto giovanile
a Siena – racconta – per
Alessandro (il figlio ndr) si è
trattato di un’importante opportunità
di crescita. Ha disputato
un campionato Under 19 con il
Medicea società gemellata con il
Siena ed giocato anche con la
formazione maggiore”. Quest’anno
il ritorno in Sicilia. “Si
malgrado le non poche richieste
abbiamo deciso di puntare sull’Enna
perché c’è un progetto importante
oltre al gemellaggio con
l’Halikada. Anche questo è stato
un anno importante per la sua
crescita”. “Confermo tutto quello
che ha raccontato la mamma –
aggiunge sorridendo Alessandro
– volendo la mia è una carriera
ancora giovane, iniziata appena 4
anni fa. Ma sono già molto soddisfatto
per quello che ho fatto. Il
mio futuro? Non so ancora.
Posso solo dire che a Enna mi
sto trovando molto bene, c’è un
bel gruppo che ha importanti
margini di crescita. Io devo valutare
diverse cose tra cui anche
gli studi. Intanto devo concentrarmi
per la maturità. Poi vorrei
iscrivermi a Scienze Motorie ed è
fuor di dubbio che la mamma,
qualsiasi decisione prenderò,
sarà molto determinante”.
ANGIOLO VEROLI
Il nuovo “FARO” della
pallamano ligure
di Olmo Prudenzi
Angiolo Veroli è un volto nuovo nel mondo
della pallamano, ma frequenta l’associazionismo
sportivo da molto tempo. Attualmente
è il presidente della S. G. Andrea
Doria, storica società genovese che da oltre
100 anni, precisamente dal 1895, è un pilastro
del movimento sportivo e agonistico
del capoluogo ligure. Da qualche settimana
ha assunto la carica di Delegato Regionale
della F.I.G.H. “L’avvicinamento alla pallamano
è avvenuto negli scorsi mesi - racconta
Veroli - mi è stato presentato un
progetto interessante ed ambizioso, sono
un uomo che ama le sfide e ho accettato
con convinzione di percorrere questa nuova
avventura. A Salsomaggiore ho potuto assistere
alle Finals di Coppa Italia, sono stati
momenti entusiasmanti di puro agonismo”.
Durante la kermesse sportiva Veroli ha incontrato
i vertici federali. “Voglio ringraziare
il Presidente Federale e tutto il Consiglio
Federale per la fiducia che mi è stata concessa
come delegato regionale della Liguria
- continua – ed in questi primi mesi di mandato
ho potuto contare sulla collaborazione
del Delegato d’Area Paolo Baresi, con cui
sto istaurando un proficuo rapporto di lavoro”
.
A livello locale il Delegato sta cooperando in
maniera produttiva con le società, in particolare
nel settore giovanile; sono entrate
nel vivo le competizioni Under 15 con la formula
a concentramenti, ospitati a turno
dagli affiliati; la Liguria ospiterà le fasi finali
d’Area che si disputeranno a giugno a Genova.
A rimarcare l’impegno della Federazione nel
lavoro di propaganda nei territori, Veroli sottolinea
la buona riuscita del percorso di formazione
del progetto Sofia che sta dando
risultati anche in territorio ligure dove sono
numerose le strutture sportive ed è per questo
necessario rimettere al centro le scuole
e i più piccoli. “La pallamano è uno sport
che si abbina perfettamente, per regole e
gioco, alla pratica in età scolare. E’ nostro
obiettivo intercettare questa fetta di popolazione
attraverso iniziative ed eventi ad
hoc. Un ringraziamento va a tutte le società
liguri e che rendono possibile lo svolgimento
delle manifestazioni e che mantengono viva
la passione per questo fantastico sport”.
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