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64<br />

Composites & High-Tech<br />

La facciata libera:<br />

nuovi materiali da costruzione<br />

Simonetta Pegorari<br />

Quando si parla di utilizzare i materiali<br />

compositi nell’edilizia, spesso ci si<br />

scontra con il tradizionalismo dei progettisti<br />

che non vedono favorevolmente<br />

i cambiamenti radicali che le<br />

nuove tecnologie propongono. Inoltre<br />

non ci sono molti esempi di progetti<br />

realizzati e quindi anche i committenti<br />

sono spesso restii a essere i primi a<br />

sperimentare nuove soluzioni.<br />

Il punto è che effettivamente, sui materiali<br />

compositi usati nell’edilizia mancano<br />

i punti di riferimento: non ci sono<br />

molti casi di edifici costruiti da citare e<br />

infatti normalmente tutti i riferimenti<br />

sono soprattutto sulle applicazioni in<br />

aereonautica, nautica, settore eolico<br />

ecc.<br />

In Italia, solo recentemente, i compositi<br />

sono utilizzati nel campo edile soprattutto<br />

per rinforzi e restauro. Ad<br />

esempio il rifacimento dopo il terremoto,<br />

della Basilica Superiore di Assisi.<br />

A volte capita che i sistemi costituiti<br />

costruttivi tradizionali non si adattano<br />

proprio alla realizzazione di un particolare<br />

progetto.<br />

È a questo punto che si comprende<br />

come l’unica strada sia l’uso di materiali<br />

innovativi ovvero i compositi.<br />

La storia<br />

Nel 2007 alla Skandinaviska Glas-<br />

Anno III N. 6 Giugno <strong>2010</strong><br />

riali per la facciata di un palazzo per<br />

uffici a sei piani che doveva sorgere nel<br />

centro di Copenhagen. La sfida stava<br />

nel design dell’edificio caratterizzato<br />

dalla particolarità di presentare due<br />

aspetti completamente diversi a seconda<br />

del punto di vista. (Foto 1). Il<br />

progetto era di uno studio di Copenhagen,<br />

il 3XN Architects.<br />

Per chiarire: ponendosi su un lato, la<br />

facciata appariva come una unica superficie<br />

vetrata mentre il lato opposto<br />

sembrava costituito da un rivestimento<br />

continuo in travertino e questo effetto<br />

si doveva ottenere su tutte e quattro<br />

le facciate! Da notare che stiamo parlando<br />

di circa 4000mq.<br />

Ottenere un risultato di questo genere<br />

su una superficie così grande non è facile,<br />

sia dal punto di vista dei costi che<br />

dei risultati, l’azienda si è quindi tro-<br />

system fu richiesto di fornire i mate- Foto 3: edificio in costruzione<br />

Foto 2: edificio completato<br />

Foto 1: il progetto<br />

vata davanti al problema di come risolvere<br />

la sfida posta da una serie di<br />

diversi requisiti sia strutturali che estetici.<br />

(Foto 2)<br />

1 Le problematiche costruttive<br />

Se la facciata fosse stata costruita con<br />

i metodi e i materiali tradizionali, la<br />

procedura sarebbe consistita nella costruzione<br />

di un graticcio in acciaio sul<br />

quale montare le lastre di travertino e<br />

di vetro. A una analisi di fattibilità questa<br />

soluzione si è rivelata impossibile<br />

sia per l’eccessivo carico che sarebbe<br />

venuto a gravare sulla struttura dell’edificio<br />

sia in termini di costi e di<br />

tempo richiesto dalla costruzione vera<br />

e propria.<br />

Si doveva trovare un sistema che permettesse<br />

di risparmiare sul peso<br />

(quindi un materiale strutturale più<br />

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