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MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #9 - PRIMAVERA 2021

Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 9 - Primavera 2021

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VIRGINIO QUAGLINI<br />

Direttore scientifico del Laboratorio Prove Materiali,<br />

Strutture e Costruzioni del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

Docente <strong>di</strong> Tecnica delle Costruzioni<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Architettura, Ingegneria delle<br />

Costruzioni e Ambiente Costruito<br />

Alumnus Ingegneria Meccanica<br />

«Qui ci mettiamo<br />

le mani: siamo i<br />

garanti verso la<br />

società che quello<br />

che proviamo è<br />

conforme ai requisiti<br />

<strong>di</strong> sicurezza»<br />

«Qui ci mettiamo le mani», <strong>di</strong>ce<br />

Virginio Quaglini, <strong>di</strong>rettore scientifico<br />

del Laboratorio Prove, Materiali,<br />

Strutture e Costruzioni del <strong>Politecnico</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. «Qui» è un luogo ideale<br />

posto <strong>di</strong>slocato tra l’E<strong>di</strong>ficio 5, l’E<strong>di</strong>ficio<br />

3 e l’E<strong>di</strong>ficio 14 del Campus Leonardo,<br />

dove si svolgono attività sperimentali<br />

su materiali e strutture a scopo <strong>di</strong><br />

ricerca, <strong>di</strong>dattica e certificazione.<br />

Le attività spaziano dalle prove sui<br />

materiali alla sperimentazione <strong>di</strong><br />

elementi strutturali fino alle strutture<br />

vere e proprie. Terre, rocce, acciai, vetri:<br />

qui vengono testati ponti ed e<strong>di</strong>fici,<br />

tratte ferroviarie e torri eoliche. È come<br />

se una parte <strong>di</strong> mondo passasse <strong>di</strong><br />

qui prima <strong>di</strong> manifestarsi nel mondo<br />

stesso. «Le prove più semplici sono<br />

quelle sui materiali - spiega Quaglini –<br />

Le leggi vigenti richiedono <strong>di</strong> eseguire<br />

prove su tutti i materiali utilizzati<br />

nelle costruzioni per verificarne la<br />

conformità alle prescrizioni progettuali<br />

e alle norme. Ad esempio, da ogni<br />

impasto <strong>di</strong> calcestruzzo vengono<br />

prelevati dei campioni che sono<br />

sottoposti a prova per testarne la<br />

resistenza a compressione. Come<br />

controlli sui materiali eseguiamo anche<br />

prove <strong>di</strong> trazione sugli acciai utilizzati<br />

per il cemento armato. Ed eseguiamo<br />

prove su materiali non tra<strong>di</strong>zionali,<br />

come i vetri o i materiali compositi.<br />

Abbiamo poi sviluppato una serie<br />

<strong>di</strong> prove su componenti strutturali,<br />

ad esempio apparecchi <strong>di</strong> appoggio<br />

per ponte e <strong>di</strong>spositivi antisismici,<br />

ancoraggi, ponteggi e scaffalature. In<br />

questo momento stiamo conducendo<br />

una prova su un pen<strong>di</strong>no <strong>di</strong> un ponte<br />

ferroviario. Il pen<strong>di</strong>no deve permettere<br />

i movimenti del ponte e resistere alle<br />

sollecitazioni causate dal passaggio<br />

dei treni. Allo scopo <strong>di</strong> simulare le<br />

con<strong>di</strong>zioni reali, abbiamo costruito un<br />

telaio con cui applichiamo al pen<strong>di</strong>no<br />

una forza verticale che riproduce<br />

l’effetto del peso del ponte, mentre un<br />

pistone idraulico induce dei movimenti<br />

oscillatori che simulano il passaggio<br />

del treno».<br />

I materiali qui vengono schiacciati,<br />

allungati, piegati, sottoposti ai cicli<br />

termici stagionali che si alternano a<br />

ritmo velocizzato. Apriamo un libro <strong>di</strong><br />

cronaca e <strong>di</strong> storia recente e an<strong>di</strong>amo<br />

al crollo del ponte Moran<strong>di</strong> <strong>di</strong> Genova.<br />

«Per conto dei periti della procura <strong>di</strong><br />

Genova abbiamo svolto le prove sui<br />

materiali prelevati dai frammenti del<br />

ponte che è crollato, per verificare la<br />

resistenza e lo stato <strong>di</strong> degrado dei<br />

materiali - racconta Quaglini - e siamo<br />

poi stati coinvolti anche nelle prove<br />

sui materiali per la costruzione del<br />

Ponte San Giorgio inaugurato lo scorso<br />

agosto in sostituzione del vecchio<br />

Moran<strong>di</strong>. In questo caso dovevano<br />

essere eseguite una serie <strong>di</strong> prove <strong>di</strong><br />

qualifica sugli apparecchi <strong>di</strong> appoggio<br />

posti tra le pile e l’impalcato del<br />

ponte. Per comprenderne la funzione<br />

bisogna pensare che per effetto delle<br />

variazioni <strong>di</strong> temperatura il ponte si<br />

muove, si allunga e si accorcia. Bisogna<br />

permettere che questi movimenti<br />

avvengano in modo naturale, perché<br />

altrimenti nascerebbero delle tensioni<br />

che portano al danneggiamento dei<br />

materiali. Più i ponti sono lunghi e<br />

più questi fenomeni sono importanti.<br />

Inoltre, per effetto del traffico<br />

automobilistico, il ponte subisce<br />

ulteriori movimenti che vengono<br />

anch’essi consentiti dai cuscinetti<br />

degli appoggi. Nel ponte San Giorgio<br />

gli apparecchi <strong>di</strong> appoggio sono<br />

stati progettati per avere anche una<br />

funzione <strong>di</strong> protezione in caso <strong>di</strong><br />

terremoto».<br />

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