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<strong>34</strong><br />

Periodico bimestrale online edito dall’Automobile Club d’Italia - Anno VII - n.<strong>34</strong> - marzo-aprile 2021<br />

In Primo Piano<br />

In difesa del pedone<br />

Criticità infrastrutturali e comportamenti scorretti o poco prudenti<br />

sono all'origine ogni anno in Italia di 22.000 investimenti<br />

Incidentalità e pedoni<br />

I dati statistici ISTAT - ACI<br />

Test Euro NCAP e PIN Flash 38 ETSC<br />

Interventi ACI a Norcia<br />

Sicurezza<br />

Articoli da pagina 3<br />

5G e incidentalità stradale<br />

Progetto di ricerca MEC-View<br />

La tecnologia "Eye-Tracker"<br />

Articoli da pagina 18<br />

Guida autonoma<br />

Sport auto e guida "driverless"<br />

Al via i progetti pilota PAsCAL<br />

IRU: impatto AV sul mondo del lavoro<br />

Nuovi test a Singapore e in Svezia<br />

Articoli da pagina 24<br />

Trasporti<br />

Trend mercato Italia GNC e GNL<br />

I rischi dell'affaticamento alla guida<br />

Articoli da pagina 35<br />

Urbanistica<br />

Alexanderplatz cambia volto<br />

Articolo a pagina 44<br />

Energia<br />

H2 green: innovativo brevetto ENEA<br />

H2IT e sviluppo idrogeno in Italia<br />

Articoli da pagina 46<br />

In biblioteca<br />

Superturismo sulle strade d'Oriente<br />

Articolo a pagina 51<br />

Studi e Ricerche<br />

Incentivi 2020: analisi e risultati<br />

Legambiente: "Mal'aria di città"<br />

Rapporto Motus-E<br />

Articoli da pagina 54<br />

Statistiche<br />

Mercato autovetture 2020<br />

Articolo a pagina 62<br />

APP Parade<br />

NEXTCHARGE<br />

Articolo a pagina 71


Direttore<br />

Angelo Sticchi Damiani<br />

Direttore Responsabile<br />

Paolo Benevolo p.benevolo@aci.it<br />

Segreteria di Redazione<br />

Maria Luisa Risa<br />

Maria Silvana Paci<br />

E-mail<br />

redazione.aciondaverde@aci.it<br />

Comitato di Redazione<br />

Vincenzo Leanza<br />

(Direttore Educazione Stradale, Mobilità e Turismo ACI)<br />

Lucia Pennisi<br />

(Coordinatore Area Professionale Statistica ACI)<br />

Enrico Pagliari<br />

(Coordinatore Area Professionale Tecnica ACI)<br />

Vincenzo Pensa<br />

(Direttore Sistemi Informativi e Innovazione ACI)<br />

Lucia Vecere<br />

(Dirigente Mobilità e Sicurezza Stradale ACI)<br />

Francesco Mazzone<br />

(Amministratore Delegato ACI Infomobility S.p.A.)<br />

Riccardo Colicchia<br />

(Responsabile Direzione Progetti Smart City ACI Informatica)<br />

Alfredo Scala<br />

(Direttore ACI Vallelunga S.p.A.)<br />

In collaborazione con Ufficio Stampa ACI<br />

Hanno collaborato inoltre a questo numero:<br />

Elisabetta Anatriello, Costanza Baldini, Stefania Balestrieri, Marco Cilione, Simona Dardari, Luigi Di Matteo,<br />

Franco Donnini, Nuccia Fedel, Laura Franchi, Alessia Grande, Alex Grant, Friederike L. Kühl, José F. Papí<br />

Progetto Grafico<br />

ACI Informatica S.p.A.<br />

Realizzazione Editoriale<br />

Franco Donnini<br />

Francesco Provenzano<br />

Giancarlo Quartarone<br />

(Centro Servizi Grafica e Cartografia ACI)<br />

Editore e Proprietario<br />

Automobile Club d'Italia - Via Marsala, 8 - 00185 Roma<br />

Service Provider<br />

Telecom Italia<br />

Indirizzo web<br />

www.aci.it/ondaverde<br />

OndaVerde<br />

Registrazione Tribunale di Roma n. 67 del 28/04/2015<br />

La riproduzione su qualsiasi tipo di supporto cartaceo o digitale degli articoli pubblicati su "Onda Verde"<br />

è consentita solo previo espresso consenso della direzione della rivista e dei singoli autori.<br />

L'editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione del materiale fotografico pubblicato.


In Primo Energia Piano<br />

L'ANALISI STATISTICA DEGLI INCIDENTI STRADALI IN CUI SONO COINVOLTI I PEDONI IN ITALIA<br />

Pedoni sotto scacco<br />

nel traffico cittadino<br />

di Lucia Pennisi (Coordinatrice Area Professionale Statistica ACI)<br />

Negli ultimi 20 anni (dal<br />

2001 al 2019) in Italia il<br />

numero di pedoni coinvolti<br />

in incidente stradale non è<br />

diminuito: ogni anno circa<br />

22.000 persone vengono<br />

investite mentre camminano<br />

o attraversano la strada. I<br />

pedoni coinvolti in incidente<br />

erano 21.943 nel 2001 e<br />

sono stati 21.964 nel 2019;<br />

nel ventennio vi sono state<br />

piccole oscillazioni con un<br />

Molteplici i dati e gli indicatori statistici<br />

che documentano il permanere in Italia<br />

di serie criticità per la sicurezza di chi<br />

si sposta a piedi per scelta o necessità.<br />

massimo di 22.385 persone<br />

investite nel 2014 e un<br />

minimo di 20.430 nel 2003.<br />

Non così per altre categorie di<br />

utenti della strada: il numero<br />

totale di morti e feriti in<br />

incidente negli ultimi 20 anni<br />

è passato infatti da 380.000 a<br />

245.000.<br />

La quota di pedoni morti o<br />

feriti in incidente stradale<br />

è dunque progressivamente<br />

aumentata (+3,2 punti<br />

percentuali) passando dal<br />

5,8% nel 2001 al 9% nel 2019;<br />

mediamente i pedoni erano<br />

il 6,2% dei deceduti o feriti in<br />

incidente nel decennio 2001-<br />

2010 e sono stati l’8,4% negli<br />

anni 2011-2019. Se guardiamo<br />

ai soli deceduti la situazione<br />

dei pedoni è peggiore: erano<br />

il 14% del totale deceduti in<br />

incidente nel primo decennio<br />

del secolo e oggi sono il 17%.<br />

marzo-aprile 2021 3


In Primo Piano<br />

Pedoni vittime di incidente in Italia - Trend 2001-2019<br />

Pedoni<br />

Tutte le categorie<br />

Morti Feriti Morti+Feriti M/(M+F) Morti Feriti Morti+Feriti M/(M+F)<br />

Quota % pedoni<br />

su M+F Totali<br />

Media 2001-2019 698 20818 21516 3,2 4602 298057 302660 1,5 7,1<br />

Media 2001-2010 804 20556 21360 3,8 5646 336782 <strong>34</strong>2427 1,6 6,2<br />

Media 2011-2019 579 21110 21689 2,7 <strong>34</strong>43 255030 258474 1,3 8,4<br />

Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />

Nel periodo considerato<br />

è diminuita invece la<br />

probabilità di morire a causa<br />

dell’investimento; l’indice di<br />

gravità, cioè la percentuale di<br />

morti sul totale di morti+feriti<br />

è passata da 3,8 del primo<br />

decennio a 2,7 nel secondo. La<br />

diminuzione (-30%), peraltro,<br />

è più elevata di quanto non<br />

lo sia per il complesso degli<br />

utenti della strada per cui<br />

l’indice di gravità passa da 1,6<br />

a 1,3 (-20%).<br />

In Europa le cose non vanno<br />

meglio: con più di 5.000 morti<br />

i pedoni rappresentano il 20%<br />

di tutti i decessi in incidente<br />

stradale e il numero di pedoni<br />

deceduti tra il 2010 ed il 2018<br />

è diminuito mediamente del<br />

2,6% per anno, a fronte di una<br />

diminuzione media annua<br />

del 3,1% (vedi ETSC PIN Flash<br />

38, le cui conclusioni sono<br />

riportate nel box a pag. 10).<br />

CENTRI ABITATI<br />

PIÙ A RISCHIO<br />

Il 70% della popolazione<br />

italiana vive nei Comuni<br />

con più di 10.000 abitanti,<br />

dove dal punto di vista<br />

amministrativo le strade<br />

sono definite urbane. Ed è<br />

proprio sulle strade urbane<br />

dove si verifica la maggior<br />

parte degli investimenti (88%)<br />

con altrettanti pedoni feriti,<br />

mentre i pedoni deceduti sono<br />

il 62%. La probabilità di morire<br />

è decisamente più elevata se<br />

si viene investiti in un piccolo<br />

centro abitato (altra strada<br />

entro l’abitato) o, ovviamente,<br />

su strada extraurbana<br />

dove l’indice di mortalità<br />

risulta pari rispettivamente<br />

a 6,2 ed a 14,6. Un tipo di<br />

evento, quest’ultimo, che<br />

si accompagna in Italia alla<br />

continua espansione dei centri<br />

abitati al di là dei semplici<br />

confini comunali, esponendo<br />

i residenti delle nuove aree<br />

urbanizzate al rischio di vivere<br />

lungo strade classificate<br />

ancora come provinciali o<br />

statali, e dunque senza le<br />

necessarie infrastrutture<br />

per garantirne la piena<br />

incolumità.<br />

Analoga indicazione si<br />

ottiene se si guarda a quanti<br />

investimenti di pedone<br />

avvengono nei Comuni<br />

capoluogo, che siamo soliti<br />

identificare come le città del<br />

nostro Paese: la quota degli<br />

investimenti nella fattispecie<br />

è pari al 57%, mentre i pedoni<br />

deceduti sono il 40% del<br />

totale.<br />

La situazione più pericolosa<br />

per il pedone è in ogni caso<br />

l’attraversamento su un tratto<br />

di strada senza intersezioni,<br />

sia che si tratti di un lungo<br />

rettilineo – dove negli ultimi<br />

3 anni hanno perso la vita<br />

la metà dei pedoni morti in<br />

incidente – sia in prossimità<br />

di una curva – dove è stato<br />

investito il 27% dei pedoni<br />

deceduti. Solo il 19% dei<br />

pedoni deceduti attraversava<br />

in prossimità di un incrocio.<br />

Investimenti di pedoni e loro conseguenze per tipo di strada - Anni 2017-2019<br />

Incidenti Morti Feriti Pedoni morti Pedoni feriti Indice mortalità Indice gravità<br />

ALTRA STRADA 455 17 498 17 475 3,74 3,46<br />

ALTRA STRADA ENTRO L’ ABITATO 47<strong>34</strong> 293 5064 291 4744 6,15 5,78<br />

AUTOSTRADA 148 36 129 <strong>34</strong> 120 22,97 22,08<br />

STRADA PR<strong>OV</strong>INCIALE, REGIONALE O<br />

STATALE FUORI DELL’ ABITATO<br />

1871 277 1962 274 1725 14,64 13,71<br />

STRADA URBANA 51275 1035 57187 1022 53588 1,99 1,87<br />

TOTALE 58483 1658 64840 1638 60652 2,80 2,63<br />

Investimenti di pedoni e loro conseguenze per tipo di Comune - Anni 2017-2019<br />

Incidenti Morti Feriti Pedoni morti Pedoni feriti Indice mortalità Indice gravità<br />

Comune NON capoluogo 25187 988 27314 974 25907 3,87 3,62<br />

Comune capoluogo 33295 670 37525 664 <strong>34</strong>744 1,99 1,88<br />

TOTALE 58482 1658 64839 1638 60651 5,86 5,50<br />

% Capoluogo 56,9 40,5 57,3<br />

Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />

4<br />

marzo-aprile 2021


In Primo Piano<br />

NELL’IMPATTO<br />

CONTA LA MASSA<br />

La massa del veicolo è<br />

determinante nell’impatto<br />

con il pedone: se infatti le<br />

autovetture sono responsabili<br />

del 76 % degli investimenti<br />

di pedone – e del resto<br />

rappresentano il 68% dei<br />

veicoli coinvolti in incidente<br />

-, i motocicli del 10% -<br />

mentre rappresentano il<br />

14% dei veicoli coinvolti<br />

– e gli autocarri leggeri e<br />

pesanti del 6%, l’indice di<br />

mortalità e l’indice di gravità<br />

assumono i valori massimi<br />

proprio quando il pedone è<br />

investito da un veicolo merci<br />

o da un autobus, mentre nel<br />

caso di incidente con veicolo<br />

a due ruote (altro utente<br />

vulnerabile) l’impatto può<br />

comportare gravi conseguenze<br />

anche per il conducente del<br />

veicolo.<br />

Non vi sono ancora nei dati<br />

statistici chiare evidenze di<br />

quanto la tecnologia possa<br />

limitare le conseguenze di<br />

un investimento di pedone,<br />

ma l’andamento degli<br />

eventi mortali nell’impatto<br />

tra autovetture e pedone<br />

è decrescente per i veicoli<br />

immatricolati negli ultimi<br />

anni: investimenti mortali<br />

pari al 2,55% degli eventi se<br />

l’autovettura è immatricolata<br />

dopo il 2015 contro il 3% se<br />

l’auto ha più di 10 anni.<br />

Del resto l’attenzione alla<br />

protezione degli utenti<br />

vulnerabili della strada da<br />

parte dei costruttori di auto<br />

è crescente, anche grazie al<br />

diffondersi del programma di<br />

valutazione di sicurezza dei<br />

veicoli EuroNCAP (vedi box<br />

seguente a pag. 8)<br />

IL RUOLO<br />

DELL’ETÀ<br />

La probabilità di essere<br />

investiti è diversa al variare<br />

dell’età, come dimostrano<br />

i tassi medi annui calcolati<br />

sulla popolazione e riportati<br />

nella tabella: tra i 14 ed i<br />

17 anni e dai 65 anni in su<br />

il rischio di incorrere in un<br />

investimento è più elevato<br />

Investimenti di pedoni e loro conseguenze per tipo di veicolo coinvolto - Anni 2017-2019<br />

Tipo veicolo Incidenti Morti Feriti Pedoni morti Pedoni feriti<br />

AUT<strong>OV</strong>ETTURA 44400 1240 47<strong>34</strong>9 12<strong>34</strong> 46242<br />

CICLOMOTORE 1038 14 1456 14 1083<br />

MOTOCICLO 5588 120 8100 112 5828<br />

QUADRICICLO LEGGERO 99 3 105 3 105<br />

TRASPORTO PUBBLICO 894 37 1017 37 899<br />

VEICOLI INDUSTRIALI O MERCI <strong>34</strong>84 214 3513 210 <strong>34</strong>47<br />

BICICLETTA 1060 5 1329 3 1082<br />

ALTRO * 1920 25 1971 25 1966<br />

TOTALE 58483 1658 64840 1638 60652<br />

* Più del 99% dei veicoli nella categoria Altro sono veicoli sconosciuti perchè datisi alla fuga<br />

Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />

della media rispettivamente<br />

del 39% e del 45%.<br />

La gravità dell’incidente<br />

inoltre aumenta<br />

notevolmente all’aumentare<br />

dell’età del pedone: se per<br />

i bambini e i giovanissimi<br />

fino a 17 anni la probabilità<br />

di morire una volta investiti<br />

è inferiore all’1%, dopo i 30<br />

anni inizia a crescere e dai 65<br />

anni risulta superiore al 5%<br />

(5 decessi ogni 100 persone<br />

investite). Ciò è dovuto<br />

senz’altro alla maggiore<br />

fragilità delle persone,<br />

spesso già sofferenti per altre<br />

patologie.<br />

Uno dei possibili fattori<br />

cui è imputabile in Italia<br />

l’aumento degli incidenti<br />

stradali con pedoni è proprio<br />

l’invecchiamento della<br />

popolazione: la percentuale<br />

di popolazione di 65 anni<br />

e più è infatti passata dal<br />

18,7% (10.645.874 persone)<br />

nel 2001 al 20,8% nel 2011<br />

(12.384.963 persone) ed è ora<br />

il 23,2% (13.859.090 persone).<br />

L’aumento è stato sensibile<br />

anche per le età più avanzate:<br />

la popolazione di 75 anni e più<br />

è passata dall’8,4% del 2001<br />

(4.762.414 persone) al 10,4%<br />

del 2011 (6.152.411 persone)<br />

e rappresenta oggi l’11,8%<br />

della popolazione italiana<br />

(7.063.716 persone).<br />

Pedoni investiti - Anni 2017-2019<br />

Tassi annui per milione di abitanti<br />

Fino a 13 anni 211,2<br />

14 - 17 anni 472,7<br />

18 - 29 anni 356,8<br />

30 - 54 anni 268,1<br />

55 - 64 anni 337,3<br />

65+ anni 494,1<br />

Media 339,9<br />

Pedoni investiti - Anni 2017-2019<br />

Numero e Indice di gravità<br />

Fino a 13 anni 4757 0,67<br />

14 - 17 anni 3258 0,55<br />

18 - 29 anni 7928 1,10<br />

30 - 54 anni 17330 1,62<br />

55 - 64 anni 8173 2,26<br />

65+ anni 20226 5,06<br />

TOTALE 61672 2,64<br />

Non sono conteggiati i pedoni di cui non si conosce l’età<br />

Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />

marzo-aprile 2021 5


In Primo Piano<br />

Le persone con 65 o più<br />

anni nel nostro Paese<br />

rappresentano dunque il<br />

23% circa della popolazione<br />

e sono il 60% dei pedoni<br />

deceduti in incidente. A<br />

livello europeo gli anziani<br />

sono il 20% della popolazione<br />

e il 47% dei pedoni morti in<br />

incidente.<br />

L’Organizzazione per la<br />

cooperazione e lo sviluppo<br />

economico (OCSE) in merito<br />

rileva quanto segue: “La<br />

crescente percentuale di<br />

anziani nella popolazione<br />

rende ancor più importante<br />

migliorare l’accessibilità<br />

fisica alle zone pedonali e alla<br />

rete di trasporto pubblico.<br />

In particolare, la scarsa<br />

qualità degli attraversamenti<br />

pedonali e dei marciapiedi,<br />

nonché la mancanza di<br />

elementi visivi chiari alle<br />

fermate degli autobus,<br />

rappresenta un ostacolo<br />

significativo all’accesso<br />

degli anziani a vari tipi di<br />

servizi. Allo stesso tempo, la<br />

scarsa qualità dell’ambiente<br />

pedonale ha implicazioni<br />

negative in termini di<br />

sicurezza dei pedoni. Ad<br />

esempio, gli anziani sono a<br />

rischio di incidente stradale o<br />

di cadute a causa delle cattive<br />

condizioni dei marciapiedi.”<br />

(OCSE 2015).<br />

È importante, sottolineiamo<br />

infine, che gli accorgimenti<br />

tecnici dell’infrastruttura<br />

per la sicurezza dei pedoni<br />

siano sempre realizzati senza<br />

barriere architettoniche.<br />

Oltre alle persone anziane,<br />

infatti, è doveroso<br />

ricordare che tra i pedoni<br />

vi sono persone disabili,<br />

temporaneamente inabili e<br />

bambini in passeggino.<br />

PERICOLI NOTTURNI<br />

E SCARSA VISIBILITÀ<br />

Altro elemento che sembra<br />

determinante per la gravità<br />

dell’incidente è poi l’ora<br />

di accadimento: nelle ore<br />

serali e notturne ad un<br />

numero di investimenti<br />

ovviamente minore (poche<br />

persone per strada ed anche<br />

un ridotto traffico veicolare)<br />

Investimenti di pedone e indice di gravità secondo l'ora di accadimento<br />

Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />

Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />

corrispondono indici di<br />

gravità molto elevati.<br />

A giocare un ruolo<br />

fondamentale, in questo<br />

caso, è la visibilità del pedone<br />

cui devono concorrere sia<br />

il pedone stesso che lo<br />

stato dell’infrastruttura.<br />

Per il pedone è sempre<br />

e soprattutto nelle ore<br />

di buio raccomandabile<br />

di rendersi visibile il più<br />

possibile attraverso la<br />

scelta di abbigliamento<br />

o accessori idonei.<br />

Un’adeguata illuminazione<br />

dell’infrastruttura, in<br />

Pedoni investiti per ora ed età - Anni 2017-2019<br />

particolare laddove vi sono<br />

intersezioni, attraversamenti<br />

pedonali, luoghi in cui<br />

possono stazionare o<br />

attraversare pedoni, come<br />

ad esempio in prossimità<br />

delle fermate di autobus,<br />

delle scuole, degli edifici<br />

pubblici o di culto, può fare la<br />

differenza.<br />

La distribuzione dell’ora<br />

dell’incidente varia a seconda<br />

della fascia d’età del pedone,<br />

riflettendo abitudini di<br />

vita che variano appunto a<br />

seconda dell’età.<br />

Alcune differenze si notano<br />

per alcuni ben identificabili<br />

gruppi di età: in età scolare<br />

si notano picchi tra le 8 e le<br />

9 del mattino, tra le 14 e le<br />

15 e poi tra le 17 e le 19; per<br />

i giovani adulti i picchi sono<br />

tra le 9 e le 10 e tra le 18 e le<br />

21; tra i 55 e i 64 anni i valori<br />

più elevati si riscontrano<br />

invece tra le 11 e le 13 e tra<br />

le 19 e le 20, mentre per le<br />

persone con 65 anni o più<br />

l’andamento riflette quello<br />

della classe di età 55-64, ma<br />

presenta un notevole punto<br />

di massimo tra le 11 e le 12<br />

del mattino.<br />

6<br />

marzo-aprile 2021


In Primo Piano<br />

UNA RESPONSABILITÀ<br />

CONDIVISA?<br />

Veniamo infine all’analisi<br />

delle circostanze come<br />

si possono dedurre dalla<br />

statistica degli incidenti<br />

stradali. Va premesso che<br />

la rilevazione statistica<br />

degli incidenti stradali non<br />

ha l’obiettivo di cercare il<br />

responsabile dell’incidente,<br />

il questionario viene<br />

compilato al momento<br />

dell’evento e quindi non<br />

tiene conto dei risultati di<br />

eventuali perizie e si tratta,<br />

appunto, di un questionario<br />

in cui tutto è codificato in<br />

maniera piuttosto rigida e<br />

che non viene aggiornato da<br />

circa 30 anni.<br />

Inoltre per diverse ragioni<br />

non sono rese disponibili<br />

le circostanze legate ad<br />

un’alterazione dello stato<br />

psicofisico della persona,<br />

come ad esempio i casi<br />

dovuti ad alcool e droga,<br />

che sappiamo sono presenti<br />

anche tra i pedoni.<br />

Carente anche la possibilità<br />

di individuare gli incidenti<br />

in cui il conducente o il<br />

pedone erano distratti, ad<br />

esempio a causa dell’uso<br />

del cellulare, pratica che<br />

come ormai unanimemente<br />

riconosciuto sta diventando<br />

sempre più diffusa. E a<br />

proposito dell’uso del<br />

cellulare, in particolare,<br />

diversi studi internazionali<br />

mettono in evidenza che<br />

il pedone che attraversa la<br />

strada impegnato al cellulare<br />

per parlare al telefono,<br />

inviare messaggi o ascoltare<br />

musica è maggiormente a<br />

rischio di incidente perché<br />

in genere non presta dovuta<br />

attenzione mentre attraversa<br />

e cammina più lentamente.<br />

E come è facile immaginare,<br />

è stato rilevato che l’uso del<br />

cellulare mentre si attraversa<br />

è più diffuso tra i giovani<br />

e i giovani adulti, mentre<br />

le persone anziane sono<br />

più attente alla strada e i<br />

bambini non accompagnati<br />

dai genitori attraversano<br />

spesso in gruppo.<br />

Tuttavia vediamo quali<br />

informazioni si possono<br />

trarre dai dati statistici<br />

dell’incidentalità stradale.<br />

Sono state esaminate le<br />

circostanze di incidente<br />

riportate per circa <strong>34</strong>.000<br />

incidenti (al netto di quelli<br />

per cui la circostanza è<br />

imprecisata) avvenuti<br />

nell’ambito dell’ultimo<br />

triennio.<br />

La prima osservazione è<br />

che nel 40% dei casi di<br />

investimento vi è una<br />

concomitanza di fattori:<br />

anche il pedone si comporta<br />

in modo scorretto o<br />

quantomeno non prudente.<br />

Da qui la raccomandazione<br />

ai pedoni di usare sempre<br />

molta cautela e rispettare le<br />

regole della strada, tanto più<br />

avendo la consapevolezza di<br />

essere la parte più fragile in<br />

caso di incidente.<br />

Spesso, tuttavia, anche<br />

carenze infrastrutturali,<br />

che sono sotto gli occhi di<br />

tutti, inducono il pedone<br />

a comportamenti poco<br />

prudenti: marciapiedi<br />

troppo stretti, mancanza di<br />

attraversamenti pedonali in<br />

prossimità di luoghi molto<br />

frequentati o delle fermate<br />

del trasporto pubblico e così<br />

via. Carenze che spingono<br />

il pedone ad occupare<br />

impropriamente la sede<br />

stradale o ad avventurarsi in<br />

attraversamenti altamente<br />

rischiosi.<br />

Dall’altra parte va detto<br />

anche che proprio perché i<br />

pedoni sono gli utenti più<br />

vulnerabili della strada –<br />

spesso vulnerabili sia in<br />

quanto pedoni che in quanto<br />

anziani – i conducenti<br />

devono prestare particolare<br />

attenzione e rispettare<br />

scrupolosamente le regole<br />

del Codice della Strada<br />

quando si avvicinano a<br />

cantieri di lavoro sulla strada<br />

o a zone in cui vi è maggiore<br />

presenza di pedoni o agli<br />

attraversamenti pedonali.<br />

Il conducente risulta<br />

avere un comportamento<br />

scorretto in almeno il 60%<br />

dei casi esaminati:<br />

• troppo spesso “non dava la<br />

precedenza sugli appositi<br />

attraversamenti” (72%<br />

dei comportamenti errati<br />

del conducente) anche<br />

se a volte (7,74% di tali<br />

incidenti) anche il pedone<br />

risulta in difetto;<br />

• procedeva con velocità<br />

troppo elevata (18% degli<br />

investimenti) per cui non<br />

riesce a fermarsi anche se<br />

il pedone sta attraversando<br />

correttamente ad un<br />

passaggio pedonale o<br />

camminava regolarmente<br />

sul marciapiede o sul<br />

margine destro della<br />

carreggiata (63% dei casi);<br />

la velocità poi è sempre<br />

un aggravante delle<br />

conseguenze: negli eventi<br />

mortali la percentuale<br />

di investimenti dovuti a<br />

velocità sale a 35%. E poco<br />

conta che in circa 1/3 degli<br />

investimenti il pedone<br />

avrebbe potuto prestare<br />

maggiore attenzione;<br />

• non rispettava le<br />

segnalazioni del semaforo<br />

o dell’agente; sorpassava,<br />

magari un tram o un<br />

autobus o un veicolo fermo<br />

(in totale circa il 5% degli<br />

incidenti con pedone);<br />

• usciva da un passo<br />

carrabile senza attenzione;<br />

urtava il pedone con il<br />

carico; fuoriusciva dalla<br />

carreggiata.<br />

I comportamenti<br />

imprudenti dei pedoni,<br />

invece, sono principalmente<br />

i seguenti:<br />

• attraversare la strada<br />

irregolarmente o senza<br />

rispettare le segnalazioni<br />

semaforiche;<br />

• camminare o anche giocare<br />

o indugiare in mezzo alla<br />

carreggiata;<br />

• venir fuori da dietro un<br />

veicolo fermo, magari una<br />

volta scesi dall’autobus<br />

passando davanti al mezzo<br />

e non dietro;<br />

• non prestare attenzione<br />

scendendo da un veicolo<br />

a quelli in marcia sulla<br />

carreggiata.<br />

Vi è poi il caso di chi nei<br />

cantieri stradali lavora,<br />

senza che sia stata posta<br />

correttamente l’apposita<br />

segnaletica.<br />

Un comportamento più<br />

attento del pedone avrebbe<br />

potuto forse risultare in una<br />

minore mortalità per una<br />

quota variabile tra il 25% ed<br />

il 35%.<br />

Vale senz’altro la pena di<br />

ricordare che il Codice della<br />

Strada regola l’interazione<br />

tra veicoli e pedoni con<br />

l’art. 190 (comportamento<br />

dei pedoni) e l’art. 191<br />

(comportamento dei<br />

conducenti nei confronti dei<br />

pedoni).<br />

marzo-aprile 2021 7


In Primo Piano<br />

I test Euro NCAP per la sicurezza dei pedoni<br />

Il consorzio Euro NCAP, di cui ACI è socio, ha introdotto la valutazione complessiva della sicurezza nel 2009, in base ai risultati di quattro<br />

aree di particolare rilievo:<br />

• sicurezza passiva degli adulti (conducente e passeggero);<br />

• sicurezza passiva dei bambini trasportati;<br />

• protezione dei pedoni, ampliata per includere i ciclisti e oggi conosciuta come Protezione degli Utenti Vulnerabili della Strada (VRU);<br />

• Safety Assist, che valuta le tecnologie di assistenza al conducente in grado di prevenire gli incidenti o ridurne le più gravi conseguenze.<br />

Più in dettaglio, nei test di protezione dei pedoni si valuta il rischio di lesioni al capo, al bacino, alle cosce e ai polpacci. I veicoli che dimostrano<br />

prestazioni soddisfacenti possono inoltre guadagnare ulteriori punti in sicurezza se adottano un efficace sistema di frenata automatica di<br />

emergenza (AEB) in grado di riconoscere la presenza di pedoni e ciclisti.<br />

IMPATTO TESTA<br />

Introdotto nel 1997 e aggiornato nel 2013<br />

La stima del rischio di lesioni alla testa per impatto del veicolo con<br />

un adulto o un bambino si basa su una serie di test a 40 km/h utilizzando<br />

un dispositivo di simulazione della testa di un adulto o un<br />

bambino e si valutano la protezione offerta dai vari punti d'impatto<br />

sul frontale dell'auto giudicandola buona, mediocre o scarsa.La<br />

prova promuove l'adozione di sistemi in grado di assorbire l'energia<br />

d'impatto, la progettazione di spazi tampone tra cofano e monoblocco,<br />

sistemi di protezione a scatto, ad esempio cofani "pop-up"<br />

e airbag esterni.<br />

IMPATTO COSCE<br />

Introdotto nel 1997 e aggiornato nel 2015<br />

La forma del cofano o del bordo cofano può influire in modo significativo<br />

sull'esito di un impatto con un pedone e sulle conseguenti lesioni<br />

al bacino o al femore. La stima del rischio di lesioni al bacino e alle cosce<br />

per impatto del veicolo con un adulto si basa su una serie di test<br />

a 40 km/h utilizzando un dispositivo di simulazione della coscia di un<br />

adulto e si valutano la protezione offerta dai vari punti d'impatto sul<br />

frontale dell'auto giudicandola buona, mediocre o scarsa. La prova<br />

promuove l'adozione di sistemi in grado di assorbire l'energia d'impatto<br />

e di geometrie che mitighino la gravità delle lesioni.<br />

IMPATTO POLPACCI<br />

Introdotto nel 1997 e aggiornato nel 2014<br />

Lesioni tipiche risultanti da impatto delle gambe contro il paraurti<br />

includono fratture alla gamba, ginocchio e legamenti. Sebbene<br />

raramente fatali, queste lesioni sono spesso associate ad un'invalidità<br />

permanente.La stima del rischio di lesioni alle gambe per<br />

impatto del veicolo con un adulto o un bambino si basa su una<br />

serie di test a 40 km/h utilizzando un dispositivo di simulazione<br />

della testa di un adulto e si valutano la protezione offerta dai vari<br />

punti d'impatto sul frontale dell'auto giudicandola buona, mediocre<br />

o scarsa.<br />

8<br />

marzo-aprile 2021


In Primo Piano<br />

AEB PER I PEDONI<br />

Introdotto nel 2016 e aggiornato nel 2020 (guarda il video)<br />

La velocità è un fattore critico nel determinare la gravità delle lesioni<br />

riportate da un utente vulnerabile della strada colpito da un<br />

veicolo. Molti costruttori offrono sistemi di frenata autonoma di<br />

emergenza in grado di portare la macchina ad un arresto sicuro prima<br />

che un pedone venga colpito, o che siano almeno in grado di ridurre<br />

la velocità della collisione.<br />

Per il rilevamento dei pedoni, Euro NCAP effettua le prove utilizzando<br />

tre scenari in cui il pedone incrocia direttamente la traiettoria<br />

della vettura testata: nel primo il pedone procede nella stessa<br />

direzione del veicolo, nel secondo il pedone attraversa una strada<br />

in cui l'auto di prova sta svoltando e nel terzo il pedone si trova alle<br />

spalle dell'auto che procede in retromarcia. Questi scenari rappresentano<br />

situazioni critiche che nella guida reale possono causare<br />

lesioni mortali al pedone, a meno che l'auto non intervenga per prevenire<br />

o mitigare la collisione.<br />

Gli scenari di attraversamento sono i seguenti: un pedone adulto<br />

invade la corsia di marcia provenendo dal lato del conducente; un<br />

pedone adulto attraversa la corsia di marcia provenendo dal lato<br />

passeggero (per questo scenario sono previsti due test); un bambino<br />

che corre e sbuca all'improvviso dietro un'auto in sosta sul lato<br />

passeggero. Lo scenario longitudinale prevede due test: uno con il<br />

pedone allineato alla vettura e l'altro con il pedone che cammina lateralmente<br />

lungo la strada. Il test longitudinale e uno dei test di attraversamento<br />

vengono ripetuti in condizioni di bassa luminosità,<br />

poiché è in questa circostanza che si verificano molti degli incidenti<br />

che coinvolgono i pedoni. Vengono valutati due scenari in cui il pedone<br />

attraversa una strada in cui un'auto sta svoltando: nel primo<br />

l'auto sta svoltando nel lato ad essa più vicino, mentre nel secondo<br />

l'auto svolta nel lato opposto ad essa.<br />

Queste due versioni dello stesso scenario presentano sfide diverse<br />

a causa degli angoli relativi e delle distanze tra auto di prova e<br />

pedone. Nello scenario finale l'auto procede in retromarcia. Molti<br />

pedoni, in particolare i bambini, vengono feriti o uccisi da veicoli in<br />

retromarcia. Il test di Euro NCAP replica tale situazione per diverse<br />

velocità del veicolo e del target. Si utilizza un target specificamente<br />

progettato, con estremità articolate che simulano la camminata<br />

di un essere umano. Si presume che i veicoli che dimostrano buone<br />

prestazioni siano in grado di evitare collisioni mortali in condizioni<br />

di guida reale. In alcuni casi, la tecnologia AEB per i pedoni può non<br />

essere in grado di evitare del tutto la collisione. Per questa ragione,<br />

Euro NCAP premia la tecnologia adottata solo se le prove di impatto<br />

con i pedoni dimostrano che il veicolo ha un design anteriore che<br />

riduce la gravità delle lesioni all'impatto.<br />

AEB PER I CICLISTI<br />

Introdotto nel 2018 e aggiornato nel 2020<br />

Per il rilevamento dei ciclisti, Euro NCAP verifica diversi scenari<br />

in cui un ciclista sta attraversando il percorso del veicolo di prova:<br />

il ciclista è davanti all'auto e la affianca. In questo primo caso,<br />

verrebbe colpito se l'auto non potesse attivare alcun dispositivo<br />

per evitare la collisione. Il secondo caso è simile, ma in questa<br />

situazione il ciclista è inizialmente oscurato dai veicoli parcheggiati<br />

accanto e, quando si avvicina dal lato opposto del veicolo<br />

di prova, incrocia verso il suo percorso. Inoltre, vengono eseguiti<br />

due diversi test in cui il ciclista sta viaggiando nella stessa direzione<br />

del veicolo di prova.<br />

Questi scenari rappresentano situazioni tipiche in cui potrebbero<br />

verificarsi incidenti potenzialmente fatali tra auto e ciclisti e<br />

ognuno presenta particolari sfide al sistema AEB in termini di visuale<br />

e velocità di risposta. Per questo motivo, i produttori progettano<br />

sistemi atti a evitare collisioni o per ridurne la gravità,<br />

semplicemente mediante frenata o tramite la sterzata autonoma<br />

di emergenza (AES).<br />

Come l'AEB, l'AES interviene solo quando una collisione è inevitabile.<br />

Viene dato un input di sterzo lieve ma rapido, generalmente<br />

abbinato alla frenata, per cercare di evitare la collisione.<br />

L'input dello sterzo non è sufficiente per mandare l'auto nella<br />

corsia opposta, nel percorso del traffico in arrivo. Sistemi simili,<br />

noti come Emergency Steering Support (ESS), acuiscono l'azione<br />

di sterzo intrapresa dal conducente in caso di emergenza, per<br />

cercare di evitare una collisione.<br />

Per le prove si utilizza un target che riproduce un ciclista. Su una<br />

piattaforma mobile è montata una bicicletta e il ciclista "dummy"<br />

è articolato in modo da imitare il movimento di un ciclista. Tecnicamente,<br />

il rilevamento di un ciclista è molto più complesso rispetto<br />

a quello di un pedone, perché la velocità di spostamento è<br />

sensibilmente maggiore: i costruttori di veicoli devono utilizzare<br />

sensori con campi visivi più ampi e il tempo utile per prendere la<br />

decisione di frenata è notevolmente ridotto.<br />

Euro NCAP assegna un punteggio maggiore ai veicoli che riescono<br />

ad evitare del tutto la collisione. In alcuni casi il sistema AEB<br />

non è in grado di arrestare completamente il veicolo. Alcuni punti<br />

vengono quindi assegnati considerando che la riduzione della<br />

velocità di impatto può ridurre la gravità delle lesioni.<br />

marzo-aprile 2021 9


In Primo Piano<br />

European Transport Safety Council - PIN Flash Report 38 (gennaio 2020)<br />

"How safe is walking and cycling in Europe?"<br />

Raccomandazione principale per tutti i livelli<br />

Sviluppare una politica di priorità modale per gli utenti della strada, in particolare nelle aree urbane, basando la gerarchia su criteri di sicurezza,<br />

vulnerabilità e sostenibilità. Camminare dovrebbe trovare posto in cima alla gerarchia, seguito dall'utilizzo della bicicletta e dei<br />

mezzi pubblici.<br />

Raccomandazioni principali per gli Stati membri<br />

• Progettare e attuare strategie per la sicurezza di chi si sposta a piedi e in bicicletta, includendo obiettivi e misure infrastrutturali per<br />

migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti a piedi.<br />

• Incoraggiare le autorità locali ad adottare zone con un limite di velocità di 30 km/h supportate da misure di riduzione del traffico nelle<br />

aree residenziali, in quelle utilizzate da molti pedoni e ciclisti e lungo i percorsi verso le scuole.<br />

• Sviluppare e incoraggiare le autorità responsabili ad applicare linee guida nazionali di progettazione di infrastrutture sicure per le misure<br />

di riduzione del traffico, per gli incroci, per i passaggi pedonali o le infrastrutture ciclabili. Aggiornare regolarmente le linee guida<br />

sulla base delle più recenti ricerche e innovazioni.<br />

• Utilizzare gli appalti pubblici per richiedere dotazioni di sicurezza dei veicoli come la visione diretta, l'assistenza intelligente della velocità,<br />

la frenata di emergenza automatizzata con rilevamento di pedoni e ciclisti e dispositivi di blocco per prevenire la guida in stato<br />

di ebbrezza nelle flotte del settore pubblico e nelle flotte che forniscono servizi al pubblico fino a quando tutti i veicoli sulle strade abbiano<br />

tali caratteristiche.<br />

• Intensificare i controlli sul rispetto delle norme di circolazione, soprattutto per quanto riguarda l'eccesso di velocità nelle aree urbane,<br />

dove è presente un elevato numero di pedoni e ciclisti.<br />

• Esaminare modalità di miglioramento delle registrazioni dei decessi e delle lesioni gravi di pedoni e ciclisti e contrastarne la sottostima.<br />

Analizzare in via prioritaria le collisioni di singole biciclette, incluso il modo in cui vengono verbalizzate.<br />

• Raccogliere dati sugli spostamenti di tutti gli utenti della strada (pedoni, ciclisti, veicoli motorizzati a due ruote, automobili, furgoni,<br />

mezzi pesanti) per tipo di strada.<br />

• Raccogliere, e riportare alla Commissione europea, dati per fornire gli Indicatori Chiave di Prestazione (Key Performance Indicators -<br />

KPI) inclusi nel Quadro della Politica di Sicurezza Stradale UE 2021-2030.<br />

Raccomandazioni principali per le Istituzioni UE<br />

• Fornire una strategia UE di mobilità attiva sicura che fissi misure di sicurezza stradale e obiettivi per aumentare la quantità di spostamenti<br />

effettuati in sicurezza a piedi e in bicicletta.<br />

• Creare un fondo UE per sostenere misure prioritarie come l'introduzione da parte delle città di zone a 30 km/h supportate da misure<br />

di riduzione del traffico, in particolare nelle zone residenziali e dove è presente un numero elevato di pedoni e ciclisti, nonché lungo i ripercorsi<br />

verso le scuole.<br />

• Introdurre un KPI relativo alla percentuale di strade all'interno della rete stradale con limiti di velocità fissati a livelli sicuri e credibili<br />

(es. 30 km/h in aree con molti utenti stradali vulnerabili).<br />

• Insieme agli Stati membri, sviluppare KPI relativi agli standard di sicurezza delle infrastrutture per pedoni, ciclisti e veicoli a due ruote.<br />

• Incoraggiare gli Stati membri a raccogliere in modo armonizzato dati sugli spostamenti di tutti gli utenti della strada (pedoni, ciclisti, veicoli<br />

motorizzati a due ruote, automobili, furgoni, mezzi pesanti) per tipo di strada.<br />

Nel contesto della futura revisione della Direttiva sulla Gestione della Sicurezza delle Infrastrutture Stradali (Infrastructure Safety Management<br />

Directive - RISM):<br />

• Estendere l'applicazione degli strumenti della direttiva RISM a tutte le strade cofinanziate dall'UE, a tutte le strade primarie comprese<br />

tutte le principali strade rurali e urbane.<br />

Raccomandazioni principali per gli Stati membri e per le Istituzioni UE<br />

A seguito dell'adozione della revisione del Regolamento Generale sulla Sicurezza (General Safety Regulation - GSR) sui nuovi standard<br />

minimi di sicurezza dei veicoli:<br />

• Fornire il numero stimato di morti e feriti gravi prevenuti grazie all'adozione di un forte e tempestivo regolamento secondario di attuazione<br />

del GSR.<br />

• Richiedere un elevato livello di prestazione dei sistemi di assistenza intelligente alla velocità da installare su tutti i nuovi veicoli.<br />

10<br />

marzo-aprile 2021


In Primo Piano<br />

5180 PEDESTRIANS<br />

2160 CYCLISTS<br />

KILLED<br />

EACH YEAR IN THE EU<br />

53% 21%<br />

18% 8%<br />

MODAL<br />

PRIORITY BASED<br />

ON VULNERABILITY<br />

OF ROAD USERS<br />

CAN IMPR<strong>OV</strong>E<br />

ROAD SAFETY IN<br />

CITIES<br />

pedestrians<br />

cyclists<br />

public transport<br />

PTWs<br />

cars<br />

goods<br />

vehicles<br />

REDUCTION IN ROAD DEATHS SINCE 2010:<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

0%<br />

-19%<br />

-20%<br />

-24%<br />

60%<br />

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018<br />

65 + 65 +<br />

47% 44%<br />

OF PEDESTRIANS<br />

KILLED<br />

OF CYCLISTS<br />

KILLED<br />

ARE 65 YEARS OR OLDER<br />

30 km/h<br />

zones<br />

supported<br />

by traffic<br />

calming<br />

RECOMMENDATIONS<br />

Reduced<br />

motor<br />

vehicle<br />

traffic<br />

Safe<br />

pedestrian<br />

crossings,<br />

intersections<br />

and footways<br />

Separate<br />

cycling<br />

paths<br />

Improved<br />

enforcement<br />

marzo-aprile 2021 11


In Primo Piano<br />

L'IMPEGNO ACI PER LA RIQUALIFICAZIONE E LA MESSA IN SICUREZZA DELLE STRADE<br />

Norcia mette in campo<br />

le best practice dell’ACI<br />

di Stefania Balestrieri (Area Professionale Tecnica ACI)<br />

seguito degli eventi<br />

A sismici del 2016, nel<br />

territorio del Comune di<br />

Norcia si è determinata una<br />

grave situazione di pericolo<br />

per l ’incolumità delle persone<br />

e per la sicurezza dei beni<br />

pubblici e privati, nonché<br />

danneggiamenti a strutture e<br />

infrastrutture di cui diverse ad<br />

uso sociale.<br />

Al fine di venire incontro ai<br />

disagi conseguenti agli eventi<br />

richiamati, l’Automobile<br />

Club d’Italia ha attivato una<br />

raccolta fondi da destinare<br />

al territorio interessato<br />

dagli eventi sismici, e<br />

successivamente ha promosso<br />

un progetto denominato<br />

Su un tratto della SS 685 nel Comune di Norcia<br />

l’ACI realizzerà gratuitamente interventi<br />

per migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti<br />

in accordo con ANAS e amministrazione locale.<br />

“Interventi di messa in<br />

sicurezza delle infrastrutture<br />

stradali del Comune di<br />

Norcia” per la realizzazione e<br />

la donazione di un intervento<br />

di riqualificazione stradale<br />

su un tratto della SS 685 Tre<br />

Valli Umbre di particolare<br />

rilevanza. Il tratto preso i<br />

esame è infatti localizzato<br />

in corrispondenza del km<br />

22 della SS 685 e ricade<br />

all’interno della delimitazione<br />

del centro abitato del Comune<br />

di Norcia, intersecandosi con<br />

strade secondarie di proprietà<br />

comunale particolarmente<br />

strategiche per la mobilità<br />

urbana locale.<br />

L’intervento ha dunque<br />

l’obiettivo di supportare<br />

il Comune di Norcia nella<br />

realizzazione di soluzioni<br />

progettuali di messa in<br />

sicurezza delle infrastrutture<br />

stradali urbane, con<br />

particolare attenzione<br />

alla sicurezza delle utenze<br />

vulnerabili e contribuire<br />

a migliorare il livello di<br />

sicurezza della rete stradale<br />

comunale.<br />

ACI, per il tramite della<br />

sua Area Professionale<br />

Tecnica, sentito il parere di<br />

ANAS, ha quindi presentato<br />

al Comune di Norcia una<br />

proposta progettuale per la<br />

realizzazione di interventi<br />

puntuali di messa in<br />

sicurezza di elementi delle<br />

infrastrutture stradali,<br />

caratterizzati da alto<br />

contenuto innovativo e<br />

tecnologico, considerando i<br />

principali fattori di rischio<br />

12<br />

marzo-aprile 2021


inseriti negli strumenti di programmazione dell’amministrazione comunale.<br />

In Primo Piano<br />

(in particolare: messa in<br />

sicurezza delle intersezioni,<br />

percorsi ed attraversamenti<br />

pedonali, adeguamento<br />

della segnaletica stradale,<br />

illuminazione).<br />

Gli interventi verranno<br />

realizzati, previa<br />

approvazione dell’Ufficio<br />

Tecnico del Comune e il<br />

rilascio dell’autorizzazione<br />

da parte di ANAS, nell’area<br />

individuata dal Comune<br />

di Norcia, con le modalità<br />

stabilite nella Convenzione<br />

sottoscritta tra il Comune<br />

di Norcia ed ACI (ai sensi Figura 1- Localizzazione intervento<br />

dell’art 20 del D. LGS. N.<br />

Localizzazione intervento.<br />

50/2016 per la realizzazione<br />

Figura 1- Localizzazione intervento<br />

di opere da parte di soggetti<br />

pubblici o privati), e saranno<br />

inseriti negli strumenti<br />

di programmazione<br />

dell’amministrazione<br />

comunale.<br />

L’ANALISI<br />

PRELIMINARE<br />

Le soluzioni progettuali<br />

individuate tengono conto di<br />

importanti elementi emersi in<br />

relazione alle caratteristiche<br />

ambientali del nuovo assetto<br />

urbanistico della città e alla<br />

tutela e salvaguardia della<br />

pubblica incolumità della<br />

popolazione.<br />

Anzitutto, già nelle primi<br />

fasi di analisi del contesto<br />

di riferimento, è stato<br />

rilevato un consistente<br />

volume di flussi pedonali<br />

di attraversamento del<br />

tratto della SS 685 preso in<br />

esame per gli spostamenti<br />

tra il centro della città e i<br />

nuovi poli di attrazione,<br />

costituiti soprattutto dalle<br />

aree destinate alle SAE, la<br />

nuova zona insediativa che ha<br />

accolto numerosi residenti/<br />

domiciliati in seguito al<br />

danneggiamento delle loro<br />

abitazioni causate dall’evento<br />

sismico.<br />

Il nuovo assetto urbanistico<br />

della città, costituitosi a<br />

seguito del terremoto con<br />

la realizzazione della SAE<br />

e la delocalizzazione di<br />

diverse attività commerciali<br />

e professionali in località<br />

zona industriale a sud del<br />

Figura 2- Area d’intervento<br />

L’analisi<br />

preliminare<br />

Area d ’intervento.<br />

centro urbano, ha infatti<br />

Figura 2- Area d’intervento<br />

comportato una rilevante<br />

crescita dei flussi pedonali<br />

di attraversamento tra il<br />

centro cittadino di Norcia e i<br />

nuovi poli attrattivi, con un<br />

L’analisi<br />

conseguente forte impatto<br />

sulla sicurezza degli utenti più<br />

preliminare<br />

vulnerabili.<br />

Velocità e visibilità, in<br />

particolare, sono i principali<br />

fattori a rischio degli<br />

attraversamenti per gli utenti<br />

vulnerabili in considerazione<br />

degli alti flussi di traffico<br />

e della elevata velocità di<br />

percorrenza della SS 685, che<br />

rappresenta un importante<br />

asse di collegamento tra le<br />

regioni di Marche, Abruzzo e<br />

Umbria. Il traffico turistico,<br />

prima dell’attuale emergenza<br />

sanitaria, è stato sempre<br />

molto intenso, soprattutto<br />

nel periodo da Pasqua al mese<br />

di ottobre, con molti autobus<br />

turistici provenienti dalla<br />

Puglia e diretti a Cascia, a cui<br />

si aggiungono i flussi turistici<br />

del periodo della fioritura<br />

del Comune di Castelluccio.<br />

Durante tutto l’anno,<br />

inoltre, è sempre molto<br />

intenso il traffico dei mezzi<br />

pesanti, nonostante l’attuale<br />

limitazione di traffico dei<br />

mezzi superiori alle 3,5 t, a<br />

causa dei lavori in corso nella<br />

Galleria S. Benedetto (dati<br />

confermati dal rilevamento<br />

dei flussi di traffico del<br />

Comune di Norcia).<br />

Va infine evidenziato che<br />

la SS 685, fino all’area dei<br />

intervento in questione, è<br />

a unica carreggiata con una<br />

corsia per senso di marcia, con<br />

banchina di destra e di sinistra<br />

di dimensioni ridotte (da 50 a<br />

70 cm), on una larghezza della<br />

carreggiata assimilabile ad<br />

una strada di tipo VI (norme<br />

CNR), e l’analisi funzionale<br />

dello stato attuale delle<br />

infrastrutture effettuata ha<br />

evidenziato una forte carenza<br />

di altri importanti elementi<br />

relativi alla sicurezza stradale,<br />

quale lo stato della segnaletica<br />

orizzontale e verticale, la<br />

carenza di marciapiedi, la<br />

mancanza di percorsi ed<br />

attraversamenti pedonali.<br />

In conclusione, le criticità<br />

prese in esame per la proposta<br />

di messa in sicurezza delle<br />

infrastrutture stradali<br />

considerate possono essere<br />

così riassunte:<br />

• elevato traffico veicolare<br />

con importanti percentuali<br />

di flussi di mezzi pesanti<br />

Le soluzioni progettuali individuate tengono conto di importanti elementi emersi in relazione<br />

caratteristiche ambientali del nuovo assetto urbanistico della città e alla tutela e salvaguardia<br />

Le soluzioni progettuali individuate tengono conto di importanti elementi emersi in re<br />

pubblica incolumità della popolazione.<br />

caratteristiche ambientali del nuovo assetto urbanistico della città e alla tutela e salvag<br />

Anzitutto, pubblica già nelle incolumità primi fasi della di popolazione. analisi del contesto di riferimento, è stato rilevato un consis<br />

Anzitutto, già nelle primi fasi di analisi del contesto di riferimento, è stato rilevato un<br />

marzo-aprile 2021 13


In Primo Piano<br />

(bus turistici e veicoli<br />

commerciali);<br />

• elevate velocità di<br />

percorrenza;<br />

• consistenti flussi pedonali<br />

in attraversamento tra il<br />

centro storico, e le nuove<br />

zone insediative SAE ed<br />

i nuovi poli di attrazione<br />

(la scuola materna, la<br />

sede dell’ufficio Tecnico<br />

del Comune, attività<br />

commerciali, ecc.);<br />

• percorsi ed itinerari<br />

pedonali non protetti con<br />

scarsa accessibilità;<br />

• attraversamenti pedonali<br />

assenti o con basso livello di<br />

accessibilità e sicurezza;<br />

• itinerari ciclabili non<br />

collegati tra loro;<br />

• carenza, incongruenza<br />

e scarsa manutenzione<br />

della segnaletica stradale<br />

orizzontale e verticale;<br />

• scarsa illuminazione<br />

artificiale.<br />

LO SVILUPPO<br />

DEL PROGETTO<br />

A seguito dei sopralluoghi<br />

e delle analisi effettuate, è<br />

stato elaborato un progetto<br />

di riqualificazione stradale<br />

a scala più ampia che tiene<br />

conto del contesto urbano<br />

di tutta l’area in oggetto,<br />

secondo una precisa strategia<br />

di individuare le soluzioni<br />

più idonee per la messa in<br />

sicurezza delle infrastrutture<br />

stradali e dei suoi elementi,<br />

da mettere a disposizione<br />

del Comune di Norcia e<br />

contribuire a migliorare<br />

il livello di sicurezza della<br />

rete stradale comunale,<br />

con l’obiettivo primario di<br />

consentire spostamenti “in<br />

sicurezza” alle utenze più<br />

vulnerabili della strada, i<br />

pedoni e i ciclisti. Viene altresì<br />

privilegiata la continuità<br />

della mobilità pedonale e<br />

ciclabile dei diversi itinerari,<br />

garantendo l’accessibilità<br />

alle destinazioni e ai<br />

servizi principali, nonché<br />

contribuendo a migliorare<br />

la qualità del territorio e<br />

dell’ambiente urbano.<br />

Le soluzioni indicate si<br />

contraddistinguono per i<br />

SS 685: incrocio visto dai due sensi di marcia.<br />

contenuti innovativi sia dal<br />

punto di vista tecnologico,<br />

che per la qualità dei<br />

materiali utilizzati e<br />

vengono proposti come<br />

esempio di “best practice”<br />

che potrebbero essere<br />

adottate e sperimentate<br />

successivamente in tutto il<br />

territorio comunale (Tavola 1).<br />

A partire da un progetto<br />

del Comune di Norcia<br />

relativo alla realizzazione<br />

di uno specifico percorso<br />

pedonale (dall’incrocio<br />

di viale dell’Economia a<br />

quello con via Innocenzo<br />

Fiorucci), finalizzato a<br />

collegare in sicurezza SAE,<br />

edifici pubblici e capoluogo,<br />

sono stati studiati i percorsi<br />

pedonali per garantire una<br />

rete pedonale continua e<br />

sicura Nord (Centro Storico)<br />

– Sud (insediamento SAE)<br />

– Est (Ospedale) – Ovest<br />

(collegamento Foligno-<br />

Spoleto).<br />

In considerazione della<br />

pericolosità dovuta alla<br />

velocità e al grande flusso di<br />

mezzi pesanti che percorrono<br />

la strada, nel progetto<br />

sono stati individuate le<br />

localizzazione più idonee<br />

per il posizionamento degli<br />

attraversamenti pedonali.<br />

Nel dettaglio:<br />

1. quelli ubicati sulla SS 685<br />

in prossimità dell’area di<br />

parcheggio, che connettono<br />

il nuovo percorso pedonale<br />

con il viale dell’Ospedale e<br />

il viale della Stazione per<br />

collegarsi con il marciapiede<br />

su via della SS 685 lato<br />

nuova scuola materna/<br />

campi sportivi;<br />

2. i due attraversamenti<br />

pedonali sulla SS 685,<br />

il primo in prossimità<br />

dell’incrocio con via della<br />

Circonvallazione e il<br />

secondo di fronte alla nuova<br />

sede degli Uffici Tecnici del<br />

Comune.<br />

Di seguito sono elencate<br />

sommariamente le proposte<br />

da realizzare al fine di un<br />

innalzamento della sicurezza<br />

e dell’accessibilità dei<br />

flussi pedonali sull’area in<br />

esame, così come riportate<br />

graficamente nella Tavola 1<br />

del progetto:<br />

• Adeguamento del<br />

marciapiedi esistente tratto<br />

SS 685 (lato campi sportivi)<br />

con realizzazione di<br />

rampe, eliminazione degli<br />

ostacoli, potatura del verde,<br />

istallazione di parapedonali;<br />

• Realizzazione marciapiedi a<br />

raso dalla SS 685 a Via della<br />

Circonvallazione, fino al<br />

nuovo passaggio pedonale<br />

previsto in prossimità della<br />

traversa di accesso alla<br />

nuova scuola materna, per<br />

dare continuità al percorso<br />

pedonale da e per il centro<br />

storico, realizzato con<br />

segnaletica orizzontale,<br />

pittogrammi e cordolo;<br />

14<br />

marzo-aprile 2021


In Primo Piano<br />

Via Meggiana (dettaglio attuale sistemazione).<br />

Figura 5 - Via Meggiana (dettaglio attuale sistemazione)<br />

• Realizzazione di un<br />

attraversamento pedonale<br />

su via della Circonvallazione<br />

in prossimità della traversa<br />

di accesso alla nuova scuola<br />

materna;<br />

• Realizzazione percorso<br />

pedonale a raso su via della<br />

Circonvallazione lungo il<br />

tratto delle mura antiche<br />

fino alla Porta di accesso<br />

al centro storico con<br />

pittogrammi, delimitato<br />

da para pedonali bassi<br />

(progetto da realizzare in<br />

una seconda fase, dopo<br />

il restauro delle mura<br />

antiche);<br />

• Ampliamento del<br />

marciapiedi sul tratto<br />

SS 685 - lato Ufficio<br />

Tecnico, fino ai margini<br />

della carreggiata con<br />

istallazione di parapedonali<br />

di protezione dal traffico<br />

veicolare, finalizzati<br />

alla canalizzazione e<br />

all’indirizzamento dei<br />

flussi pedonali sugli<br />

attraversamenti pedonali<br />

progettati.<br />

• Realizzazione di un percorso<br />

pedonale a raso nel tratto<br />

di strada di via Meggiana.<br />

Il percorso pedonale<br />

seguirà planimetricamente<br />

la curvatura della strada<br />

nel tratto via Meggiana-<br />

SS 685, per raccordarsi<br />

con l’ampliamento<br />

del marciapiede che<br />

coinvolgerà anche una<br />

piccola parte dell’attuale<br />

pavimentazione privata,<br />

fino a ricongiungersi ai<br />

parapedonali istallati lungo<br />

la carreggiata della SS 685;<br />

il raggio di curvatura sarà<br />

delimitato da paletti in<br />

gomma flessibili, resilienti<br />

ad eventuali urti; (si ritiene<br />

opportuno prevedere<br />

un percorso pedonale<br />

sull’attuale verde pubblico<br />

di proprietà del Comune,<br />

in considerazione degli<br />

importanti flussi pedonali,<br />

dalla zona industriale-verso<br />

il centro cittadino dovuti al<br />

nuovo insediamento SAE e<br />

per il quale il Comune sta<br />

prevedendo un progetto di<br />

ampliamento della pubblica<br />

illuminazione).<br />

• Realizzazione di isole<br />

di traffico all’incrocio<br />

della SS685 - Via<br />

Circonvallazione di tipo<br />

permanente (artt. 176-177<br />

del DPR 495/1992) per una<br />

migliore canalizzazione<br />

delle manovre dei flussi<br />

veicolari all’incrocio. La<br />

realizzazione delle isole<br />

consente un miglior<br />

posizionamento della<br />

segnaletica verticale,<br />

in particolare quella<br />

di indicazione; una<br />

eventuale sistemazione<br />

ad “aiuola” consentirebbe<br />

una riqualificazione della<br />

e di isole di traffico all’incrocio della SS685 - Via Circonvallazione di tipo<br />

(artt. 176-177 del DPR 495/1992) per una migliore canalizzazione delle manovre<br />

veicolari all’incrocio. La realizzazione delle isole consente un miglior<br />

nto della segnaletica verticale, in particolare quella di indicazione; una eventuale<br />

ad “aiuola” consentirebbe una riqualificazione della strada, con maggior decoro<br />

al centro storico della città.<br />

r connettere la pista ciclabile esistente attorno alle mura antiche e dirette verso il<br />

co, con quella presente sulla via Maggiana realizzata sul tracciato dell’ex ferrovia<br />

ia, considerato, dagli estimatori, uno dei percorsi ciclabili più affascinanti d’Italia.<br />

Pali di delimitazione.<br />

Figura 6 - Pali di delimitazione<br />

strada, con maggior decoro<br />

dell’accesso al centro<br />

storico della città.<br />

• Interventi per connettere<br />

la pista ciclabile esistente<br />

attorno alle mura antiche<br />

e dirette verso il Centro<br />

Storico, con quella presente<br />

sulla via Maggiana<br />

realizzata sul tracciato<br />

dell’ex ferrovia Spoleto-<br />

Norcia, considerato, dagli<br />

estimatori, uno dei percorsi<br />

ciclabili più affascinanti<br />

d’Italia.<br />

IL CONTRIBUTO<br />

DELL’ACI<br />

Con riferimento all’intero<br />

progetto illustrato, ACI<br />

si impegna a realizzare<br />

gli interventi di messa in<br />

sicurezza di seguito descritti<br />

(Tavola 2).<br />

Realizzazione di due<br />

attraversamenti pedonali<br />

tratto SS 685<br />

Lungo il tratto della SS 685<br />

preso in esame sono stati<br />

previsti due attraversamenti<br />

pedonali con segnaletica<br />

verticale luminosa:<br />

• il primo verrà realizzato<br />

in prossimità dell’incrocio<br />

della SS 685 con<br />

Via Meggiana e Via<br />

Circonvallazione:<br />

• il secondo sarà realizzato<br />

lungo la SS 685 di fronte<br />

l’ingresso del “nuovo”<br />

ufficio tecnico del Comune<br />

di Norcia.<br />

Per entrambi gli<br />

attraversamenti pedonali è<br />

prevista la realizzazione di:<br />

• segnaletica orizzontale:<br />

strisce come prevede<br />

il C.d.S. in vernice con<br />

caratteristiche di alta<br />

durevolezza e riflettenza.<br />

• segnaletica verticale:<br />

di tipo luminoso con<br />

accensione di lampade<br />

gialle lampeggianti in caso<br />

di rilevazione di pedone<br />

in attraversamento; il<br />

rilevamento dei pedoni in<br />

attraversamento avviene<br />

a mezzo di pulsante, con<br />

attivazione da parte del<br />

marzo-aprile 2021 15


In Primo Piano<br />

pedone, o di sensore, in<br />

questo caso un rilevatore a<br />

raggi infrarossi individua<br />

il pedone che intende<br />

attraversare; nelle ore<br />

notturne la visibilità<br />

del pedone è assicurata<br />

anche attraverso lampade<br />

dedicate, che si accendono<br />

solo in presenza di pedone<br />

in attraversamento e che<br />

assicurano un’idonea<br />

illuminazione sia sul piano<br />

orizzontale sia sul piano<br />

verticale.<br />

Il livello d’illuminazione<br />

sull’area<br />

dell’attraversamento<br />

pedonale passa dal 40%<br />

(stand-by) al 100% grazie<br />

all’intelligent dimming.<br />

Il sistema, infine, è a<br />

bassissima tensione<br />

rendendo così più semplici<br />

e sicure le operazioni di<br />

posa, compresi i tagli della<br />

sede stradale nel caso in<br />

cui l’alimentazione 230V<br />

sia presente solo da un lato<br />

strada.<br />

Sistemazione marciapiede SS<br />

685 - lato campi sportivi<br />

Per garantire una maggiore<br />

livello di sicurezza e di<br />

accessibilità pedonale, la<br />

riqualificazione dell’attuale<br />

marciapiede prevede:<br />

• la potatura del verde;<br />

• lavori per la rimozione/<br />

spostamento degli attuali<br />

ostacoli;<br />

• la realizzazione di rampe<br />

in prossimità dei passi<br />

carrabili;<br />

• il rifacimento della<br />

pavimentazione in<br />

conglomerato cementizio<br />

con applicazione di vernice<br />

in resina antiscivolo (così<br />

come da C.d.S.), per rendere<br />

la sezione riservata ai<br />

pedoni più visibile e meglio<br />

identificabile, e di colore<br />

analogo al percorso pedonale<br />

esistente nei pressi delle<br />

mura antiche per uniformità<br />

dei percorsi pedonali.<br />

Saranno inoltre installati<br />

parapedonali paralleli<br />

alla carreggiata della SS<br />

685 al fine di convogliare<br />

i flussi pedonali sugli<br />

attraversamenti pedonali<br />

adeguatamente progettati e<br />

garantire loro una maggiore<br />

protezione e sicurezza.<br />

Sistemazione marciapiede<br />

SS 685 - lato ufficio tecnico<br />

Realizzazione di un<br />

marciapiede che si estenderà<br />

dall’attuale pavimentazione<br />

esistente di proprietà<br />

privata fino ai margini della<br />

carreggiata della SS 685.<br />

Tale marciapiede oltre a<br />

garantire il movimento dei<br />

flussi pedonali sottrarrebbe<br />

l’uso dello spazio pubblico<br />

all’attuale sosta “irregolare”<br />

delle auto.<br />

ne è assicurata anche attraverso lampade dedicate, che si accendono solo in presenza di<br />

ne in attraversamento e che assicurano un’idonea illuminazione sia sul piano orizzontale sia<br />

iano verticale.<br />

o d’illuminazione sull’area dell’attraversamento pedonale passa dal 40% (stand-by) al 100%<br />

all’intelligent dimming.<br />

a, infine, è a bassissima tensione rendendo così più semplici e sicure le operazioni di posa,<br />

si i tagli della sede stradale nel caso in cui l’alimentazione 230V sia presente solo da un lato<br />

In prossimità degli<br />

attraversamenti pedonali<br />

saranno realizzati gli<br />

opportuni scivoli di raccordo<br />

con la carreggiata come da<br />

normativa vigente.<br />

La pavimentazione<br />

del marciapiede verrà<br />

stabilizzata e realizzata in<br />

conglomerato cementizio.<br />

Sulla pavimentazione verrà<br />

applicata una verniciatura<br />

in resina antiscivolo, così<br />

come richiesto dal C.d.S..<br />

La vernice sarà di colore<br />

analogo al percorso pedonale<br />

esistente nei pressi delle<br />

mura antiche sia per<br />

uniformità dei percorsi<br />

pedonali sia per rendere<br />

immediatamente visibile<br />

e identificabile la sezione<br />

riservata ai pedoni.<br />

La pavimentazione sarà<br />

interrotta da griglie in ferro<br />

per la salvaguardia delle<br />

alberature presenti.<br />

Gli attuali parapedonali<br />

che delimitano la proprietà<br />

privata saranno sostituiti<br />

con nuovi parapedonali in<br />

ferro lungo la careggiata,<br />

anche al fine di convogliare<br />

i flussi pedonali sugli<br />

attraversamenti pedonali<br />

progettati e garantire una<br />

maggiore sicurezza dei<br />

pedoni.<br />

Segnaletica verticale ed<br />

orizzontale tratto SS 685<br />

A livello di traffico veicolare è<br />

previsto il ripristino di tutta<br />

la segnaletica orizzontale<br />

del tratto lungo la SS 685<br />

(delimitatori di carreggiata<br />

asse centrale, frecce<br />

direzionali ecc.) così come da<br />

progetto e da indicazioni del<br />

C.d.S. e del Regolamento di<br />

attuazione.<br />

I materiali utilizzati, per<br />

la cartellonistica e per<br />

le vernici, saranno di<br />

alta qualità e ad elevate<br />

prestazioni sia dal punto di<br />

vista della durevolezza nel<br />

tempo che della visibilità e<br />

della riflettenza, in caso di<br />

condizioni di scarsa visibilità,<br />

come nelle ore notturne o in<br />

caso di avverse condizioni<br />

atmosferiche.<br />

Nelle immagini qui sopra sono schematizzate le principali funzioni e situazioni sopradescritte in particolare nelle<br />

ore notturne le situazioni con e senza pedone in attraversamento, oltre alcune caratteristiche tecniche del sistema<br />

a livello di singolo componente.<br />

lle immagini allegate sono schematizzate le principali funzioni e situazioni sopradescritte in particolare nelle<br />

urne le situazioni con e senza pedone in attraversamento, oltre alcune caratteristiche tecniche del sistema a<br />

i singolo 16componente.<br />

marzo-aprile 2021<br />

L’esecuzione della<br />

segnaletica orizzontale sarà<br />

effettuata con l’impiego di<br />

colato plastico a freddo a<br />

due componenti composto


da resina metil-metacrilata,<br />

applicata a profilo liscio con<br />

apposita traccialinee airless<br />

per l’esecuzione di strisce<br />

longitudinali, e a rullo per gli<br />

attraversamenti pedonali,<br />

le fasce di arresto e le zone<br />

neutre al fine di ottenere un<br />

maggiore spessore. Entrambe<br />

le applicazioni prevedono<br />

una post-spruzzatura<br />

con microsfere di vetro di<br />

diametro compreso tra 300 e<br />

600 micron.<br />

È inoltre previsto:<br />

• l’inserimento di<br />

rallentatori di velocità<br />

(all’art. 179 del DPR<br />

495/1) costituiti da<br />

bande trasversali ad<br />

effetto ottico, acustico<br />

vibratorio (ottenibili con<br />

segnalamento orizzontale e<br />

trattamento della superficie<br />

della pavimentazione<br />

a rilievo) prima degli<br />

attraversi pedonali su ambo<br />

i lati della carreggiata (in<br />

particolare in direzione<br />

Castelluccio, in prossimità<br />

della curva pericolosa<br />

prima dell’intersezione);<br />

• il rifacimento di una zona<br />

neutra con segnaletica<br />

orizzontale delimitata<br />

da elementi “brillo” in<br />

prossimità dell’area di<br />

parcheggio all’altezza del<br />

distributore IP.<br />

Per quanto riguarda la<br />

segnaletica verticale, oltre<br />

alla segnaletica luminosa<br />

relativa agli attraversamenti<br />

pedonali, verranno istallati<br />

due segnali di preavviso su<br />

ambo i sensi di marcia, con<br />

dimensioni da stabilire con il<br />

Comune, al fine di avvertire<br />

l’automobilista di rallentare<br />

per la possibile presenza di<br />

pedoni in attraversamento.<br />

I segnali verticali verranno<br />

istallati ad una distanza<br />

di circa 250 m dagli<br />

attraversamenti pedonali.<br />

Per quanto riguarda<br />

l’adeguamento della<br />

segnaletica verticale di tutta<br />

l’area di intervento, sarà a<br />

cura di ANAS rivedere il Piano<br />

di Segnalamento nel rispetto<br />

delle disposizioni del C.d.S e<br />

del relativo Regolamento.<br />

Sistemazione percorso<br />

pedonale via Meggiana<br />

Per quanto riguarda il tratto<br />

di strada di via Meggiana,<br />

è prevista la rimozione<br />

degli attuali parapedonali<br />

di colore grigio, e la loro<br />

sostituzione con nuovi<br />

parapedonali in ferro a<br />

delimitazione dei parcheggi<br />

della proprietà privata e del<br />

percorso pedonale che dovrà<br />

essere realizzato in seguito<br />

nell’attuale zona a verde di<br />

proprietà del Comune.<br />

In Primo Piano<br />

Figura 7 - Parapedonale esistente (grigio) parapedonale di progetto (n<br />

Segnaletica verticale ed orizzontale tratto SS 685<br />

A livello di traffico veicolare è previsto il ripristino di tutta la segnaletic<br />

lungo la SS 685 (delimitatori di carreggiata asse centrale, frecce direzio<br />

progetto e da indicazioni del C.d.S. e del Regolamento di attuazione.<br />

I materiali utilizzati, per la cartellonistica e per le vernici, saranno di a<br />

prestazioni sia dal punto di vista della durevolezza nel tempo che della visi<br />

in caso di Tavola condizioni 1: quadro d’insieme di degli Tavola scarsa interventi 1 – Quadro visibilità, di d’insieme messa in degli sicurezza. interventi come di messa nelle in sicurezza ore notturne o in cas<br />

atmosferiche.<br />

L’esecuzione della segnaletica orizzontale sarà effettuata con l’impiego di c<br />

due componenti composto da resina metil-metacrilata, applicata a prof<br />

traccialinee airless per l’esecuzione di strisce longitudinali, e a rullo<br />

pedonali, le fasce di arresto e le zone neutre al fine di ottenere un maggior<br />

applicazioni prevedono una post-spruzzatura con microsfere di vetro di dia<br />

e 600 micron.<br />

possibile presenza di pedoni in attraversamento. I segnali verticali verranno istallati ad una distanza<br />

di circa 250 m dagli attraversamenti pedonali<br />

Per quanto riguarda l’adeguamento della segnaletica verticale di tutta l’area di intervento, sarà a<br />

cura di ANAS rivedere il Piano di Segnalamento nel rispetto delle disposizioni del C.d.S e del<br />

relativo Regolamento.<br />

Sistemazione percorso pedonale via Meggiana<br />

Per quanto riguarda il tratto di strada di via Meggiana, è prevista la rimozione degli attuali<br />

parapedonali di colore grigio, e la loro sostituzione con nuovi parapedonali in ferro (figura 7) a<br />

delimitazione dei parcheggi della proprietà privata e del percorso pedonale che dovrà essere<br />

realizzato in seguito nell’attuale zona a verde di proprietà del Comune.<br />

Parapedonale esistente (grigio) e parapedonale di progetto (nero).<br />

È inoltre previsto:<br />

o<br />

Tavola 2: interventi realizzati dall’Automobile Club d’Italia.<br />

l’inserimento di rallentatori di velocità (all’art. 179 del DPR 495<br />

Tavola 2 - Interventi realizzati dall’Automobile Club d’Italia<br />

trasversali ad effetto ottico, acustico vibratorio marzo-aprile 2021 (ottenibili con 17 segn<br />

trattamento della superficie della pavimentazione a rilievo) prima deg


Sicurezza<br />

INTERVISTA A PIERO CASTOLDI - ISTITUTO TECIP DELLA SCUOLA SANT'ANNA DI PISA<br />

Il 5G ci salverà<br />

dagli incidenti stradali<br />

di Costanza Baldini (giornalista professionista - intoscana.it)<br />

Un’App che ci avverte<br />

mentre stiamo<br />

attraversando la strada<br />

dell’arrivo di un’auto a forte<br />

velocità, oppure un sistema<br />

che permette di prevedere<br />

con estrema precisione e<br />

largo anticipo la collisione<br />

altrimenti inevitabile tra<br />

due veicoli. Queste sono<br />

solo alcune delle possibili<br />

applicazioni della tecnologia<br />

5G che si stanno studiando<br />

e sperimentando all’interno<br />

dell’Istituto TeCIP della Scuola<br />

Sant’Anna di Pisa.<br />

Sono tre, per adesso, i<br />

possibili campi di applicazione<br />

Allo studio nell’Istituto TeCIP di Pisa<br />

innovative applicazioni di tecnologia 5G<br />

per rendere più sicure le strade<br />

in particolare per gli utenti vulnerabili.<br />

della tecnologia del 5G: la<br />

localizzazione anonima<br />

degli utenti finalizzata<br />

all’individuazione di<br />

assembramenti mediata dal<br />

cellulare; la salvaguardia<br />

degli utenti vulnerabili della<br />

strada (pedoni, biciclette e<br />

monopattini) che mediante<br />

individuazione della loro<br />

posizione e di veicoli a<br />

quattro ruote potenzialmente<br />

pericolosi sono avvisati;<br />

l’individuazione della<br />

posizione di un veicolo di<br />

emergenza in avvicinamento a<br />

supporto della guida assistita.<br />

Il professore Piero Castoldi<br />

ci descrive così le ultime<br />

sperimentazioni attualmente<br />

in corso:<br />

“Il 5G a differenza delle<br />

precedenti generazioni di<br />

radiomobili prevede delle<br />

funzionalità di rete che<br />

possono servire applicazioni in<br />

maniera più specifica. Se c’è da<br />

collegare tanti oggetti oppure<br />

se c’è necessità di fornire<br />

una velocità di trasmissione<br />

più elevata il 5G è in grado di<br />

adattarsi a queste esigenze e<br />

di fornire un supporto a basso<br />

ritardo alle applicazioni. Una<br />

delle applicazioni a cui il TeCIP<br />

sta pensando è per esempio<br />

quella della localizzazione<br />

mediata da rete 5G dei veicoli<br />

o degli utenti vulnerabili<br />

18<br />

marzo-aprile 2021


Sicurezza<br />

della strada. Innanzi tutto la<br />

localizzazione ovviamente<br />

di tipo anonimo può essere<br />

effettuata o attraverso il<br />

cellulare di cui la persona è in<br />

possesso oppure dal sistema di<br />

navigazione del veicolo”.<br />

In che modo può aiutarci la<br />

localizzazione?<br />

“Localizzare i veicoli cioè<br />

avere una sorta di visibilità<br />

da parte di un sistema di<br />

sicurezza centralizzato<br />

riguardo alla posizione<br />

dei veicoli può evitare gli<br />

incidenti. Mi spiego meglio,<br />

le automobili moderne hanno<br />

già sistemi anticollisione<br />

basati su dei radar che vedono<br />

se c’è un ostacolo e frenano<br />

automaticamente il veicolo.<br />

Però in certe situazioni<br />

per esempio nel caso di<br />

un’automobile che sfora uno<br />

stop o buca un rosso a tutta<br />

velocità sicuramente il sistema<br />

radar non basta, non riuscirà<br />

a frenarla in tempo, quando<br />

vede la collisione è troppo<br />

tardi. Invece avere un sistema<br />

che riesce ad individuare<br />

un avvicinamento precoce<br />

tra due veicoli permette di<br />

“prevedere” una collisione e<br />

può far rallentare le auto con<br />

maggiore tempestività rispetto<br />

a una visione di tipo radar.<br />

Oppure in un altro caso quando<br />

arriva un’ambulanza, il 5G<br />

la localizza e ci aiuta a capire<br />

che comportamento bisogna<br />

tenere. Possiamo capire cioè se<br />

l’ambulanza arriva da dietro,<br />

da davanti o di lato, in una<br />

sorta di guida assistita. Questa<br />

è la prima applicazione a cui<br />

abbiamo pensato”.<br />

La velocità di trasmissione più elevata del 5G consente di sviluppre nuove utili applicazioni per la sicurezza stradale.<br />

Quindi si tratta di applicazioni<br />

diverse ma la tecnologia è<br />

sempre stessa. Nei prossimi<br />

mesi pubblicheremo i<br />

risultati delle nostre ricerche<br />

poi saranno gli operatori<br />

delle telecomunicazioni<br />

che dovranno farsi avanti<br />

per implementarle. Penso<br />

che queste nuove ricerche<br />

che sono un’evoluzione<br />

della guida assistita e della<br />

sicurezza stradale potranno<br />

prendere piede nel giro di<br />

qualche anno. Possiamo dire<br />

che il 5G ci salverà la vita.<br />

L'Istituto TeCIP<br />

Questo articolo, firmato da<br />

Costanza Baldini, è stato pubblicato<br />

per la prima volta il 28 gennaio<br />

2021 sulla rivista “intoscana.it”,<br />

edita dalla Fondazione Sistema<br />

Toscana, ed è stato qui riprodotto<br />

per gentile concessione dell’editore<br />

e dell’autore.<br />

E per quanto riguarda i<br />

pedoni?<br />

“Un’altra applicazione a cui<br />

abbiamo pensato è questa: se<br />

un pedone sta attraversando la<br />

strada e un’automobile arriva<br />

a tutta velocità viene allertato<br />

prima di attraversare la strada<br />

tramite un’App che emette una<br />

suoneria di emergenza o una<br />

vibrazione particolarmente<br />

intensa che lo avvisa che c’è un<br />

pericolo vicino a lui”.<br />

L'Istituto TeCIP è nato a Pisa nel 2001 come Centro di Eccellenza del Ministero dell'Università e della<br />

Ricerca Scientifica e Tecnologica. Anima dell'Istituto in cui lavorano circa 300 ricercatori e docenti<br />

sono la ricerca e la formazione collegate alle tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e<br />

della Percezione. La ricerca, scientifica e tecnologica, ha carattere interdisciplinare e si sviluppa in<br />

Laboratori dotati di attrezzature e tecnologie di assoluta avanguardia. Il budget annuo è di oltre 10<br />

milioni di euro per lo svolgimento delle attività di ricerca, con l'obiettivo di portare l'innovazione a un<br />

grado di maturità tecnologica che ne permetta l'utilizzo in campo.<br />

Le grandi aree di ricerca riguardano: le reti di comunicazione ottiche con l'impiego di tecnologie fotoniche,<br />

anche nei campi della sensoristica e della biofotonica; le applicazioni informatiche e telematiche<br />

di sistemi embedded real-time e le reti di sensori per l'Internet delle Cose; gli ambienti virtuali e i sistemi<br />

robotici di interfaccia per lo studio della interazione uomo-macchina e della percezione umana.<br />

marzo-aprile 2021 19


Sicurezza<br />

I RISULTATI DEL PROGETTO DI RICERCA TEDESCO MEC-VIEW<br />

Occhi di falco<br />

sul traffico urbano<br />

di Paolo Agostino<br />

Pedoni nascosti alla vista<br />

da veicoli, ciclisti che<br />

passano inaspettatamente<br />

davanti all’auto, autobus che<br />

si avvicinano all’improvviso:<br />

muoversi nel traffico urbano<br />

può diventare rapidamente<br />

un compito molto complesso.<br />

Tra tutti gli elementi<br />

infrastrutturali presenti in<br />

città, tuttavia, ne esiste uno<br />

che grazie alle più moderne<br />

applicazioni tecnologiche<br />

potrebbe aiutare a rendere più<br />

sicura la circolazione, fornendo<br />

ai veicoli automatizzati una<br />

Obiettivo del progetto coordinato da Bosch<br />

l’interazione tra veicoli automatizzati<br />

e sensori installati sui lampioni stradali<br />

per rendere più sicuro e fluido il traffico.<br />

precisa panoramica della<br />

situazione del traffico: i<br />

lampioni stradali.<br />

Proprio i lampioni stradali<br />

sono stati protagonisti del<br />

progetto di ricerca MEC-<br />

View, avviato nel 2018 con<br />

un finanziamento di 5,5<br />

milioni di euro da parte del<br />

Ministero Federale Tedesco per<br />

l’Economia e l’Energia, che ha<br />

visto impegnato nelle diverse<br />

fasi di sviluppo un autorevole<br />

consorzio di aziende leader:<br />

Bosch (coordinatore del<br />

progetto), Mercedes-Benz,<br />

Nokia, Osram, TomTom, IT<br />

Designers e le Università<br />

tedesche di Duisburg-Essen e<br />

di Ulm.<br />

Il progetto ha infatti previsto<br />

la dotazione di lampioni<br />

stradali con sensori video e<br />

LiDAR, che hanno utilizzato<br />

una tecnologia cellulare<br />

avanzata per fornire in tempo<br />

reale ai veicoli automatizzati<br />

informazioni critiche sulle<br />

condizioni del traffico,<br />

consentendo loro di rilevare<br />

in anticipo ostacoli nascosti<br />

o poco visibili (altre auto,<br />

biciclette, pedoni, ecc.), in<br />

modo rapido e affidabile.<br />

20<br />

marzo-aprile 2021


Sicurezza<br />

Banco di prova del progetto<br />

MEC-View è stata la città di<br />

Ulm, in Baden- Württemberg,<br />

che in qualità di partner<br />

associato ha sperimentato<br />

per tre anni, in condizionati<br />

reali di traffico urbano, la<br />

funzionalità dei sensori<br />

installati sui lampioni e<br />

della relativa tecnologia di<br />

connettività a cui è affidato<br />

il compito di garantire<br />

un’efficace interazione con i<br />

veicoli automatizzati.<br />

L’intera infrastruttura<br />

realizzata nel corso del<br />

progetto rimarrà in funzione<br />

ad Ulm, dove sarà disponibile<br />

per successivi progetti di<br />

ricerca.<br />

Dopo tre anni di sviluppo e di<br />

test, il progetto MEC-View è<br />

dunque pronto per presentare<br />

i suoi risultati e le conoscenze<br />

acquisite saranno utilizzate<br />

per sviluppare ulteriormente<br />

la tecnologia automobilistica,<br />

la guida automatizzata e la<br />

tecnologia cellulare.<br />

UNA VISIONE AEREA<br />

A CUI NULLA SFUGGE<br />

Raggiungendo fino a sei metri<br />

di altezza, i lampioni si ergono<br />

sopra il traffico stradale.<br />

Hanno una precisa vista aerea<br />

degli sviluppi della circolazione<br />

negli incroci più trafficati, ad<br />

esempio, fornendo un tipo di<br />

informazione di cui i veicoli<br />

automatizzati avranno sempre<br />

più bisogno in futuro.<br />

Mentre i sistemi di sensori di<br />

un veicolo, come telecamere,<br />

radar e sensori LiDAR, offrono<br />

una visione precisa a 360<br />

gradi, la sola vista da terra, a<br />

bordo del veicolo, non sempre<br />

è sufficiente per individuare<br />

la presenza di un pedone<br />

al momento coperto da un<br />

autocarro, un veicolo che sbuca<br />

da un passo carrabile nascosto<br />

o un ciclista che si avvicina alle<br />

spalle e cambia rapidamente<br />

corsia.<br />

“Poiché il veicolo stesso non<br />

può vedere dietro gli angoli o<br />

attraverso i muri”, ha quindi<br />

spiegato il responsabile del<br />

progetto MEC-View presso il<br />

leader del consorzio Bosch,<br />

Rüdiger Walter Henn,<br />

“utilizziamo i sensori del<br />

lampione per estendere il<br />

campo visivo dei sensori del<br />

veicolo”.<br />

I partner del progetto hanno<br />

pertanto sviluppato hardware<br />

e software adeguati a tale<br />

scopo, realizzando un sistema<br />

che elabora le immagini e<br />

i segnali inviati dai sensori<br />

posti sull’infrastruttura, li<br />

associa a mappe digitali ad alta<br />

risoluzione (mappe HD) e li<br />

trasmette al veicolo via etere.<br />

Qui i dati si fondono con le<br />

informazioni del sensore del<br />

veicolo per creare un quadro<br />

preciso della situazione,<br />

includendo tutti gli utenti della<br />

strada interessati.<br />

TEST IN CONDIZIONI<br />

DI GUIDA REALI A ULM<br />

Lungo un incrocio nel distretto<br />

di Lehr di Ulm, noto per la<br />

sua mancanza di visibilità a<br />

tutto tondo, i lampioni sono<br />

stati dotati di sensori per<br />

aiutare i veicoli automatizzati<br />

a gestire in sicurezza la<br />

circolazione. I veicoli che<br />

si avvicinano al difficile<br />

incrocio da una strada laterale<br />

devono infatti confluire sulla<br />

strada principale. Grazie<br />

alla tecnologia di nuova<br />

concezione, il prototipo<br />

automatizzato è ora in grado di<br />

riconoscere precocemente gli<br />

utenti della strada e di adattare<br />

di conseguenza la propria<br />

strategia di guida. Il veicolo<br />

individua pertanto le criticità<br />

del traffico sulla strada<br />

principale e vi confluisce<br />

senza soluzione di continuità,<br />

senza fermarsi, rendendo<br />

la circolazione stradale non<br />

solo più sicura, ma anche più<br />

fluida.<br />

TRASMISSIONE DATI<br />

IN MODALITÀ WIRELESS<br />

Come hanno sottolineato gli<br />

esperti di Bosch presentando<br />

i risultati del progetto,<br />

la tecnologia cellulare<br />

avanzata rende possibile una<br />

trasmissione a bassissima<br />

latenza delle informazioni<br />

dei sensori. Mentre tuttavia<br />

il progetto MEC-View ha<br />

utilizzato a questo scopo la<br />

tecnologia di comunicazione<br />

mobile LTE con una<br />

configurazione ottimizzata,<br />

nel nuovo standard di<br />

comunicazione 5G la<br />

trasmissione dei dati in tempo<br />

reale è una funzione di base.<br />

Il compito principale delle<br />

comunicazioni mobili<br />

ottimizzate per la latenza,<br />

inoltre, non è solo la<br />

trasmissione wireless<br />

virtualmente istantanea dei<br />

dati, ma anche l’elaborazione<br />

di questi dati il più vicino<br />

possibile alla fonte.<br />

Un’operazione che viene<br />

eseguita da speciali computer,<br />

noti come server per il mobile<br />

edge computing (o server<br />

MEC in breve), integrati<br />

direttamente nella rete<br />

cellulare.<br />

Questi combinano i dati dei<br />

sensori dei lampioni con i<br />

dati dei sensori perimetrali<br />

di un veicolo e con mappe<br />

digitali ad alta precisione. Da<br />

tutto ciò generano un modello<br />

dell’ambiente circostante che<br />

include tutte le informazioni<br />

disponibili sulla situazione<br />

corrente del traffico e mettono<br />

questo modello a disposizione<br />

dei veicoli via etere.<br />

“In futuro”, auspicano<br />

dunque i responsabili Bosch<br />

del progetto, “strutture<br />

come i centri di controllo del<br />

traffico cittadino potrebbero<br />

essere dotati di tali server, in<br />

modo da poter condividere<br />

i dati con tutti i veicoli,<br />

indipendentemente dal<br />

produttore, e con tutti gli altri<br />

utenti della strada”.<br />

Il sistema di raccolta, elaborazione e trasmissione dei dati sul traffico sviluppato da Bosch per il progetto MEC-View.<br />

marzo-aprile 2021 21


Sicurezza<br />

ATTENZIONE ALLA GUIDA: NU<strong>OV</strong>A TECNOLOGIA DI RICERCA SEAT<br />

Lo sguardo umano<br />

sotto una lente hi-tech<br />

di Simona Dardari (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)<br />

Il progresso tecnologico a<br />

supporto della sicurezza<br />

stradale ha visto negli<br />

ultimi anni uno sviluppo<br />

impressionante. Le<br />

automobili moderne sono<br />

diventati veri e propri<br />

laboratori viaggianti dotati<br />

di sistemi elettronici<br />

di assistenza alla guida<br />

sviluppati per tutelare al<br />

massimo l’incolumità di<br />

guidatore, passeggeri e<br />

pedoni, prevenendo gli<br />

incidenti o riducendone le più<br />

gravi conseguenze.<br />

Stiamo parlando degli<br />

ADAS, gli Advanced Driver<br />

Assistance Systems con cui si<br />

Sensori a infrarossi, immagini alta risoluzione<br />

e un sofisticato algoritmo gli elementi base<br />

della nuova tecnologia SEAT “Eye-Tracker”<br />

per sviluppare i futuri sistemi di infotainment.<br />

identificano tutti i dispositivi<br />

hi-tech attualmente installati<br />

sulle auto per incrementare il<br />

comfort di guida e i livelli di<br />

sicurezza.<br />

Nonostante la presenza<br />

di questi importanti ausili<br />

tecnologici, tuttavia,<br />

l’attenzione del conducente<br />

resta ancora elemento<br />

fondamentale e insostituibile<br />

per garantire una guida<br />

realmente sicura.<br />

Proprio in questa prospettiva<br />

la progettazione di schermi,<br />

comandi e pulsantiere<br />

presenti sul cruscotto delle<br />

vetture per l’attivazione<br />

dei sempre più sofisticati<br />

sistemi di infotainment<br />

disponibili, riveste un ruolo<br />

determinante per la sicurezza<br />

stradale e, dunque, soggetto<br />

a costante attenzione, come<br />

dimostrano le più recenti<br />

ricerche in corso presso le<br />

case automobilistiche.<br />

LA TECNOLOGIA<br />

“EYE-TRACKER”<br />

Sensori a infrarossi, immagini<br />

ad alta risoluzione e un<br />

sofisticato algoritmo. Sono<br />

questi gli elementi essenziali<br />

di “Eye-Tracker”, la nuova<br />

tecnologia messa a punto dal<br />

costruttore spagnolo SEAT<br />

(Gruppo Volkswagen) per lo<br />

sviluppo dei propri sistemi di<br />

infotainment in funzione di<br />

una sempre maggiore sicurezza<br />

nell’utilizzo durante la guida.<br />

22<br />

marzo-aprile 2021


Sicurezza<br />

Una tecnologia, in sintesi,<br />

che mira a comprendere<br />

con massima precisione i<br />

movimenti dello sguardo<br />

umano. Per ottenere questo<br />

risultato la ricerca condotta<br />

dagli ingegneri di SEAT<br />

utilizza occhiali con sensori<br />

a infrarossi nelle lenti e una<br />

fotocamera al centro del<br />

telaio, il tutto collegato con<br />

un computer a cui spetta<br />

il compito di elaborare le<br />

informazioni visive (guarda il<br />

video).<br />

Mentre si è alla guida,<br />

infatti, la strada deve essere<br />

ovviamente l’obiettivo<br />

principale ed è fondamentale<br />

per la sicurezza che il<br />

conducente riesca a<br />

localizzare a colpo d’occhio<br />

tutto ciò che vuole cercare<br />

sulla console centrale del<br />

sistema di infotainment, dal<br />

sistema di navigazione all’aria<br />

condizionata o alla radio.<br />

“Dobbiamo garantire il<br />

tempo di interazione minimo<br />

con lo schermo, e per fare<br />

questo le informazioni<br />

devono trovarsi dove gli<br />

utenti le cercano, in modo<br />

intuitivo e naturale”, spiega<br />

Rubén Martínez, a capo del<br />

dipartimento Smart Quality<br />

di SEAT.<br />

Come prosegue Martínez,<br />

illustrando la nuova<br />

tecnologia sperimentata da<br />

SEAT: “I sensori nelle lenti<br />

rilevano la posizione esatta<br />

dell’iride in ogni momento,<br />

mentre tutto ciò che l’utente<br />

vede viene registrato. Mentre<br />

un complesso algoritmo<br />

di modello di occhio 3D<br />

interpreta tutti questi<br />

dati e ottiene il punto di<br />

visualizzazione esatto”.<br />

Utilizzando il complesso<br />

algoritmo, i modelli<br />

comportamentali dello<br />

sguardo di ogni guidatore<br />

sono ottenuti attraverso<br />

diversi indicatori. Uno di<br />

questi è la zona di calore, che<br />

mostra l’intensità di ogni<br />

punto di attenzione. “La<br />

macchia rossa, che indica il<br />

maggior numero di impatti,<br />

dovrebbe essere sempre su<br />

strada”, sottolinea Martínez.<br />

È la garanzia che gli utenti<br />

continuino a prestare<br />

attenzione alla strada, anche<br />

quando interagiscono con lo<br />

schermo.<br />

Altro prezioso indicatore è<br />

l’ordine in cui il conducente<br />

rivolge lo sguardo, una chiave<br />

per sapere dove ci si aspetta<br />

di trovare una funzione.<br />

“Potremmo pensare, ad<br />

esempio, che la parte<br />

inferiore dello schermo sia<br />

la più accessibile, ma con<br />

gli occhiali “Eye-Tracker”,<br />

possiamo scoprire che, per<br />

qualsiasi motivo, prima si<br />

guarda la parte superiore”.<br />

INFOTAINMENT<br />

E NON SOLO<br />

La tecnologia “Eye-<br />

Tracker” consente dunque di<br />

ottenere dati molto precisi<br />

sull’interazione umana con<br />

tutti i tipi di dispositivi di<br />

bordo e anche di analizzare<br />

l’usabilità di tutte le app per<br />

la mobilità.<br />

In merito SEAT Smart Quality<br />

sta lavorando a un primo test<br />

per inserire gli “Eye-Tracker”<br />

nella progettazione e nella<br />

valutazione degli standard<br />

di sicurezza dei suoi nuovi<br />

modelli auto, selezionando<br />

utenti con profili diversi<br />

che, muniti degli innovativi<br />

occhiali hi-tech, saranno<br />

inizialmente messi al volante<br />

della nuova SEAT Leon.<br />

“Chiederemo loro, ad<br />

esempio, di alzare la<br />

temperatura o cambiare la<br />

stazione radio e analizzeremo<br />

verso quale parte dello<br />

schermo hanno rivolto il loro<br />

sguardo all’inizio, quanto<br />

tempo impiegano per farlo<br />

e quante volte guardano la<br />

strada mentre interagiscono<br />

con il dispositivo”, afferma<br />

Rubén Martínez, ricordando<br />

come in precedenza questi<br />

test venissero eseguiti<br />

facendo domande alle<br />

persone, “ma il cervello<br />

spesso fuorvia e dove pensi<br />

di guardare non è dove lo stai<br />

effettivamente facendo”,<br />

aggiunge.<br />

Come conclude pertanto<br />

il responsabile del<br />

dipartimento Smart Quality<br />

Utilizzando la nuova tecnologia “Eye-Tracker” il costruttore SEAT analizza<br />

con precisione i movimenti dell’occhio umano al fine di migliorare le future<br />

console di infotainment.e le interfacce di tutti gli altri dispositivi di bordo.<br />

di SEAT: “La tecnologia<br />

“Eye-Traker” ci aiuterà a<br />

umanizzare le interfacce,<br />

migliorando l’esperienza<br />

dell’utente”.<br />

E con questa tecnologia<br />

non soltanto SEAT conta<br />

di fare un ulteriore passo<br />

avanti nella qualità della<br />

console di infotainment del<br />

futuro, ma più in generale,<br />

di incrementare i livelli di<br />

sicurezza nell’utilizzo dei<br />

numerosi sistemi hi-tech<br />

di cui le nuove vetture sono<br />

dotate.<br />

marzo-aprile 2021 23


Guida autonoma<br />

SPORT MOTORISTICO E SVILUPPO DELLE NU<strong>OV</strong>E TECNOLOGIE DI GUIDA AUTONOMA<br />

Training in pista<br />

per l’auto “driverless”<br />

di Alex Grant (“Autonomous Vehicle International”, ottobre 2020)<br />

in on Sunday sell<br />

“Won Monday” (Vinci<br />

la domenica, vendi il lunedì)<br />

è un mantra del settore che<br />

esiste dall’alba dei tempi, ma<br />

nello sport motoristico vi è<br />

molto di più del marketing.<br />

Le gare automobilistiche<br />

sono state fonte di progressi<br />

importanti in materia di<br />

propulsori, materiali e<br />

aerodinamica che sono stati<br />

integrati nella produzione<br />

di serie e, poiché l’industria<br />

tende all’automazione,<br />

potrebbe anche rappresentare<br />

l’ambiente sicuro e controllato<br />

in cui i veicoli di domani<br />

acquisteranno importanti<br />

abilità per la circolazione su<br />

strada.<br />

“Lo sport motoristico<br />

costituisce una rapida<br />

piattaforma di test e sviluppo<br />

Parallelamente allo sviluppo su strada,<br />

lo sport motoristico offre un ambiente<br />

controllato ad alta velocità dove i nuovi<br />

AVs possono evolvere dando prova di sé.<br />

per le tecnologie di guida<br />

autonoma”, afferma Holly<br />

Watson-Nall, giudice capo<br />

degli eventi statici presso<br />

Formula Student-AI (FS-AI).<br />

“Con la progettazione dei<br />

veicoli e dei relativi software<br />

per spingersi ai limiti delle<br />

prestazioni, quando si porta<br />

poi su strada, questa tecnologia<br />

sarà maggiormente robusta,<br />

affidabile e, in ultima analisi,<br />

più sicura. Lo sport motoristico<br />

consente di superare con<br />

successo gli ostacoli normativi<br />

in modo molto più rapido,<br />

dando ai consumatori finali<br />

la fiducia di cui ha bisogno<br />

l’industria dei veicoli connessi<br />

e autonomi”.<br />

EDUCARE LA<br />

PROSSIMA GENERAZIONE<br />

Non sono solo le auto ad<br />

imparare. FS-AI e la Indy<br />

Autonomous Challenge<br />

(IAC) sono competizioni<br />

rivolte a team universitari e<br />

strutturate per formare gli<br />

ingegneri di domani a lavorare<br />

con la tecnologia e i metodi<br />

che incontreranno dopo il<br />

conseguimento della laurea.<br />

L’ambiente della pista<br />

offre inoltre una frequente<br />

esposizione a casi limite quasi<br />

impossibili da replicare su<br />

strada.<br />

“Intorno ai veicoli a velocità<br />

ridotta stanno emergendo<br />

molti casi di utilizzo della<br />

guida autonoma, in quanto il<br />

processo di elaborazione dei<br />

dati può essere accurato ed<br />

esatto, e i sensori hanno tutto<br />

il tempo di comunicare tra<br />

loro per generare una visione<br />

informata del mondo. Tutto<br />

questo svanisce a velocità<br />

molto elevate”, spiega Matt<br />

Peak, amministratore delegato<br />

di Energy Systems Network,<br />

che organizza la IAC.<br />

“Il software che questi team<br />

stanno sviluppando deve<br />

assorbire molto rapidamente<br />

i dati dei sensori, elaborati in<br />

24<br />

marzo-aprile 2021


Guida autonoma<br />

modo molto più celere rispetto<br />

a quanto avviene su strada<br />

e sintetizzarli rapidamente.<br />

Dall’universo delle<br />

competizioni ci aspettiamo<br />

dunque passi da gigante,<br />

considerando le condizioni<br />

estreme e tenendo conto del<br />

fatto che il livello di fusione<br />

dei sensori, l’elaborazione<br />

e i tempi di risposta devono<br />

essere molto più consistenti”.<br />

Presso l’High-Performance<br />

Real-Time System Lab<br />

dell’Università di Modena, in<br />

Italia, il lavoro come partner<br />

del team IAC Euroracing si<br />

affianca ad una più ampia<br />

ricerca sulla robotica, compresi<br />

i sistemi AVs a velocità ridotta.<br />

Secondo il responsabile del<br />

laboratorio, il professor<br />

Marko Bertogna, i tempi<br />

di reazione sono vitali e lo<br />

sport motoristico consente al<br />

dipartimento di progettare e<br />

testare cicli di controllo più<br />

serrati, a vantaggio anche di<br />

altri settori.<br />

Dichiara: “A 300 km/h (186<br />

mph), è necessario chiudere (il<br />

proprio circuito di controllo)<br />

abbastanza velocemente, in<br />

10 ms, mentre per la guida<br />

autonoma urbana si potrebbe<br />

arrivare a 100 ms. Lo sviluppo<br />

di un controller robusto<br />

potrebbe rappresentare<br />

un’ottima risorsa da trasferire<br />

successivamente anche ai<br />

sistemi di livello urbano. Non<br />

si guiderà tanto velocemente,<br />

ma sarà comunque disponibile<br />

un certo lasso di tempo per<br />

compensare qualsiasi tipo<br />

di scenario peggiore possa<br />

manifestarsi”.<br />

Tempi di reazione più rapidi<br />

dipendono dalla capacità<br />

di anticipare i movimenti<br />

degli altri veicoli. MIT<br />

Driverless, un altro team<br />

IAC, sta sperimentando<br />

algoritmi di “machine<br />

learning” per consentire<br />

un più rapido rilevamento<br />

degli avversari e prevedere le<br />

relative manovre utilizzando<br />

la modellazione basata su<br />

agenti, che Prabhakar Tripathi,<br />

responsabile del programma<br />

tecnico del team, utilizza per<br />

fornire risposte migliori.<br />

“Un requisito essenziale<br />

consiste nel prendere decisioni<br />

in sicurezza in questi scenari<br />

ad alta velocità, compreso<br />

comprendere come pilotare<br />

intorno ad altre auto le<br />

cui azioni successive sono<br />

sconosciute o persino sfruttare<br />

i vantaggi dell’aerodinamica,<br />

come ad esempio il drafting,<br />

spiega.<br />

“Supponiamo di andare a 150<br />

mph (241 km/h), di avvicinarci<br />

a una curva e di voler tentare<br />

il sorpasso di un’auto. Come<br />

conducenti umani sono così<br />

tanti i calcoli mentali su come<br />

procedere. Questi calcoli<br />

devono ora essere tradotti<br />

in un sistema autonomo. Gli<br />

insegnamenti qui saranno<br />

fondamentali per il nostro<br />

modo di progettare ambienti<br />

sempre più complessi”.<br />

UN APPROCCIO<br />

STANDARD<br />

Anche le piattaforme<br />

standardizzate, opzionali per<br />

FS-AI e obbligatorie per IAC<br />

e Roborace, offrono alcuni<br />

vantaggi.<br />

Il Roborace DevBot, ora nella<br />

sua seconda generazione,<br />

è stato progettato per<br />

ridurre i costi sostenuti<br />

dagli sviluppatori per il<br />

passaggio dalla simulazione<br />

alle sperimentazioni fisiche.<br />

Fornisce inoltre ai team un<br />

terreno di gioco insolitamente<br />

omogeneo per misurare i<br />

rispettivi progressi.<br />

Bryn Balcombe, chief strategy<br />

officer di Roborace, afferma:<br />

“Questi ambienti sono<br />

progettati per testare i veicoli<br />

ai limiti del proprio perimetro<br />

prestazionale, delle tipologie di<br />

manovra e del controllo della<br />

dinamica del veicolo necessario<br />

per evitare collisioni su strada.<br />

Questi ambienti di gara chiusi e<br />

controllati offrono fondamenta<br />

sicure su cui poi costruire la<br />

complessità”.<br />

“Le competizioni assomigliano<br />

per certi versi a quanto<br />

avviene in autostrada, ma<br />

l’elemento competitivo<br />

richiede una previsione<br />

accurata dell’intento degli<br />

altri conducenti e della<br />

loro probabile risposta ai<br />

Breve storia delle competizioni AV<br />

2004 - DARPA Grand Challenge. I primi sviluppi si sono concentrati<br />

sulle applicazioni militari. Nel 2004 la Defense Advanced<br />

Research Projects Agency statunitense ha sfidato 15<br />

team universitari a costruire un AV in grado di percorrere un<br />

tracciato di 185 km (115 miglia) attraverso il deserto nel minor<br />

tempo possibile. Nessuno di questi veicoli è giunto al traguardo.<br />

Ma nel 2005 lo Stanford Racing Team ha completato<br />

un percorso simile di 212 km (132 miglia) nel deserto in 6 ore<br />

e 53 minuti.<br />

2017 - Formula Pi. Competizione mondiale gestita da Freeburn<br />

Robotics, la Formula Pi è stata progettata sulla base di<br />

costi contenuti di iscrizione per i team. I veicoli sono controllati<br />

da un software su un Raspberry Pi e sono di proprietà, gestiti<br />

e calibrati dagli organizzatori, garantendo un perfetto<br />

bilanciamento sul campo. Ai team viene fornito il codice base,<br />

possono inviare la loro versione online e assistere agli eventi<br />

in remoto, tramite uno streaming in diretta.<br />

2019 - Roborace. Dopo due anni di test in occasione di eventi<br />

di Formula E, nel 2019 Roborace Season Alpha ha lanciato<br />

la vettura DevBot 2.0. Gli eventi che si sono svolti presso<br />

le piste e i circuiti di prova in tutta Europa e in Nord America<br />

hanno impegnato due team su sorpassi, posizionamento, riconoscimento<br />

degli ostacoli e consumo di energia. Season Beta<br />

aggiungerà Roborace Metaverse, un elemento di simulazione<br />

che consentirà agli organizzatori di inserire scenari virtuali e<br />

di far rispondere i veicoli fisici in pista.<br />

2019 - Formula Student-AI. L'Institution of Mechanical Engineers'<br />

FS-AI sfida i team di studenti a sviluppare un ambiente<br />

di guida autonoma entro un anno e a competere sul circuito<br />

di Silverstone, nel Regno Unito. I team possono utilizzare una<br />

piattaforma di veicoli standard per ridurre la complessità o<br />

svilupparne una propria. A causa della pandemia di Covid-19,<br />

la gara 2020 si è svolta in un ambiente di realtà virtuale.<br />

2020 - Indy Autonomous Challenge. Considerato il primo<br />

evento di competizioni autonome ad alta velocità testa a testa<br />

al mondo, IAC conta 30 team di studenti nella sua stagione<br />

inaugurale. La competizione si svolge nell'arco di due anni,<br />

culminando in una gara all'Indianapolis Motor Speedway, utilizzando<br />

una griglia di auto da corsa "a ruote scoperte" dello<br />

stesso tipo. Si spera che questo risolva gli scenari di casi limite,<br />

acceleri le tecnologie dei veicoli e orienti la consapevolezza<br />

del pubblico sulla guida autonoma.<br />

marzo-aprile 2021 25


Guida autonoma<br />

movimenti del proprio<br />

veicolo. Sulle nostre strade<br />

coesisteranno essenza delle<br />

competizioni e sistema sociotecnico.<br />

La cosa interessante<br />

dello sport motoristico è che<br />

la valutazione del rapporto<br />

rischio-rendimento per una<br />

manovra diventa un fattore<br />

critico dal punto di vista delle<br />

prestazioni”.<br />

La relazionabilità è un aspetto<br />

importante. La piattaforma<br />

di veicolo IAC utilizzerà la<br />

tecnologia dei sensori di ultima<br />

generazione, consentendo<br />

ai fornitori di apprendere<br />

come questi si comportano<br />

al di fuori dei criteri abituali<br />

e costruendo conoscenze<br />

rilevanti per gli studenti.<br />

I primi giri sono virtuali,<br />

utilizzando la tecnologia di<br />

simulazione Ansys e il cloud<br />

computing Microsoft Azure,<br />

che riduce i costi e consente ai<br />

team di essere valutati prima<br />

di implementare il rispettivo<br />

software a bordo di un’auto.<br />

Sandeep Sovani, direttore del<br />

settore automobilistico globale<br />

di Ansys, sottolinea che non<br />

sono previste scorciatoie:<br />

“Se si guarda allo sviluppo<br />

AV su strada, ogni azienda<br />

sviluppa il proprio pacchetto<br />

di scenari, una proprietà<br />

intellettuale altamente<br />

apprezzata. Assicurare che i<br />

loro veicoli siano in grado di<br />

superare determinati tipi di<br />

scenario offre la possibilità di<br />

disporre di un ampio dominio<br />

di progettazione operativa,<br />

cosa che conferisce loro un<br />

vantaggio competitivo sul<br />

mercato”.<br />

Ma Ansys sta anche<br />

imparando. “Siamo interessati<br />

alle modalità in cui le persone<br />

utilizzano il simulatore e alle<br />

connessioni di cui hanno<br />

bisogno con diversi tipi di<br />

software”, continua Sovani, “ci<br />

assicuriamo che interfacciarsi<br />

con questi programmi sia<br />

semplice, in modo che gli<br />

utenti possano concentrarsi<br />

solo sullo sviluppo dei propri<br />

software. E dall’altro lato<br />

stiamo anche considerando<br />

l’implementazione sul cloud e<br />

la solidità del simulatore stesso<br />

per varie simulazioni di guida”.<br />

Nelle gare i produttori di sensori possono valutare il funzionamento dei sistemi al di fuori del loro tipico profilo operativo.<br />

SOFTWARE<br />

PER L’ALTA VELOCITÀ<br />

Lo stesso vale per i fornitori<br />

di sensori. Sebbene il<br />

“machine learning” e<br />

l’hardware più economico e<br />

più capace stiano offrendo<br />

notevoli miglioramenti<br />

delle prestazioni, Bertogna<br />

osserva che il posizionamento<br />

ad alta velocità può essere<br />

problematico quando si<br />

utilizzano telecamere “rolling<br />

shutter” e lidar, a causa della<br />

distanza che il veicolo può<br />

coprire durante una rotazione.<br />

Questo pone l’accento<br />

sull’esigenza di una migliore<br />

progettazione del software che<br />

possa consentire un utilizzo a<br />

velocità più rapida.<br />

Risolvere queste sfide<br />

è un importante passo<br />

avanti che introduce nuove<br />

potenziali applicazioni per<br />

l’automazione. Il professor<br />

David Shim, direttore del<br />

Korea Advanced Institute<br />

of Science and Technology<br />

Institute for Robotics, ritiene<br />

che i progressi del software in<br />

pista potrebbero consentire<br />

l’automazione della guida su<br />

strada a livello autostradale.<br />

“La guida autonoma ad alta<br />

velocità in pista consentirà<br />

di rendere più affidabile e<br />

precisa la guida autonoma<br />

in autostrada. Credo che, in<br />

futuro, il limite di velocità<br />

per le auto autonome sarà<br />

superiore ai 60 mph (97<br />

km/h) e renderà le autostrade<br />

più efficienti. IAC aiuterà<br />

a sviluppare una migliore<br />

tecnologia di guida autonoma<br />

ad alta velocità”, spiega.<br />

“Attualmente, i sensori<br />

e i computer per la guida<br />

autonoma non sono<br />

abbastanza veloci per gestire<br />

situazioni ad alta velocità.<br />

Avremo bisogno di sensori<br />

con tassi di aggiornamento<br />

più rapidi e di computer più<br />

veloci che offrano tassi di<br />

aggiornamento più elevati<br />

per la guida autonoma. Non<br />

possiamo fare molto per<br />

l’hardware. Tuttavia, saremo<br />

in grado di elaborare algoritmi<br />

più efficienti e personalizzati<br />

per queste situazioni”.<br />

UN DESIGN<br />

ACCATTIVANTE<br />

Anche il design del veicolo<br />

offre conoscenze da acquisire.<br />

Deep Orange 12, un progetto<br />

di ingegneria automobilistica<br />

gestito dal Centro<br />

Internazionale per la Ricerca<br />

Automobilistica della Clemson<br />

University, è incentrato sulla<br />

progettazione del telaio Dallara<br />

IL-15 adattato per la IAC.<br />

Matt Peak, consigliere delegato<br />

di Energy Systems Network,<br />

sostiene che esistano alcune<br />

sfide uniche per l’utilizzo<br />

nell’ambito degli sport<br />

motoristici, ad esempio<br />

laddove attacchi dei sensori<br />

mal progettati, potrebbero<br />

disturbare l’aerodinamica del<br />

veicolo, e che tutti i sistemi di<br />

bordo devono essere studiati<br />

in base a considerazioni di<br />

dimensioni, peso e potenza<br />

con lequali le applicazioni<br />

stradali non hanno nulla a che<br />

vedere. A parte i miglioramenti<br />

delle prestazioni, ritiene che<br />

tutto questo potrebbe fornire<br />

informazioni per una migliore<br />

integrazione dell’hardware<br />

anche sulle future auto di serie<br />

A sua volta, si spera che la<br />

IAC colmerà il divario tra<br />

gli appassionati di sport<br />

motoristici tradizionali, che<br />

potranno assistere alle corse<br />

automobilistiche di vetture<br />

dall’aspetto familiare sulle<br />

piste più famose, e le aziende<br />

tecnologiche. Le sfide sono<br />

varie, ma la natura competitiva<br />

è simile a quella delle gare<br />

che prevedono la presenza dei<br />

piloti, secondo Peak.<br />

“Il compito più arduo<br />

ricadrà sui team, che devono<br />

programmare i propri veicoli in<br />

modo tale da utilizzare sensori<br />

che siano i più funzionali<br />

considerando i rispettivi punti<br />

di forza”, spiega.<br />

“Spetta a questi team capire<br />

quanto peso dare ai vari<br />

flussi d’ingresso dei vari<br />

sensori in arrivo e creare<br />

26<br />

marzo-aprile 2021


Guida autonoma<br />

gli algoritmi ottimali per<br />

questo tipo di competizioni.<br />

Ognuno di questi team porta<br />

con sé una prospettiva unica<br />

per la codifica. E questo<br />

analogamente al modo in<br />

cui i conducenti di auto da<br />

corsa affrontano le diverse<br />

situazioni. Tutti sanno cosa si<br />

intende per linea di gara, forze<br />

g, sottosterzo e sovrasterzo,<br />

e come gestire queste cose. Il<br />

modo in cui si risponde, come<br />

lo si fa, come e dove si decide<br />

di superare, questo è ciò che<br />

contraddistingue il pilota”.<br />

Tutto questo procede<br />

abbastanza rapidamente senza<br />

dover rinunciare all’attrattiva<br />

per gli spettatori. Con 12 mesi<br />

di sviluppo Bryn Balcombe<br />

afferma che nella salita in<br />

collina al Goodwood Festival<br />

of Speed 2018 le piattaforme<br />

Roborace consecutive erano<br />

a 12 secondi di distanza.<br />

All’inizio del programma il<br />

veicolo a guida autonoma era<br />

il 20% più lento rispetto al<br />

pilota di riferimento umano,<br />

il Campione FIA di Formula E<br />

Lucas di Grassi. Oggi, questo<br />

divario si è ridotto al 3,6%,<br />

ovvero circa la metà della<br />

soglia del 7% utilizzata per<br />

escludere le auto lente e i piloti<br />

in Formula 1.<br />

Con la proverbiale “corsa<br />

della domenica” alle porte,<br />

Balcombe è fiducioso che<br />

la tecnologia continuerà<br />

a progredire. “C’è ancora<br />

così tanta ricerca di base da<br />

svolgere prima di poter vedere<br />

veicoli a guida autonoma di<br />

livello 5 sulle nostre strade”,<br />

conclude lo chief strategy<br />

officer di Roborace, “e sono<br />

sicuro che lo sport motoristico<br />

accelererà lo sviluppo di queste<br />

innovazioni”.<br />

Imparare a volare<br />

Con la crescita della popolarità delle gare di droni, questi ultimi sono diventati un ulteriore pioniere<br />

nella tecnologia dell'automazione.<br />

Tra queste spicca il circuito Artificial Intelligence Robotic Racing (AIRR), una collaborazione tra<br />

Lockheed Martin e The Drone Racing League, la cui stagione inaugurale di quattro eventi si è conclusa<br />

nel dicembre 2019.<br />

Esistono diverse analogie con le prime serie autonome di sport motoristici. I nove team sono stati dotati<br />

di un drone RacerAI DRL standardizzato che utilizza il kit di sviluppo Nvidia Jetson AGX Xavier,<br />

in grado di raggiungere i 113 km/h (70 mph). I partecipanti sono stati sfidati a completare un percorso<br />

aereo ad alta velocità senza GPS, relè dati o intervento umano.<br />

La serie mirava ad accelerare lo sviluppo di tecnologie che potessero essere utilizzate per il soccorso<br />

in caso di catastrofe, la ricerca e il salvataggio e l'esplorazione dello spazio.<br />

L'ambiente di sviluppo è ponderato per la simulazione e gli avanzamenti avvengono tanto rapidamente<br />

quanto lo sono sulla terraferma.<br />

Il vincitore della serie Team MAVLab della Delft University of Technology è stato in grado di migliorare<br />

i tempi di attraversamento dei gate del 66% tra il primo e l'ultimo evento e ha avuto l'opportunità<br />

di competere contro uno dei più veloci piloti umani nella finale. A 11 secondi, il drone di MAVLab è<br />

stato solo cinque secondi più lento nel completare la rotta rispetto al suo rivale presidiato.<br />

Marko Bertogna, direttore dell'High-Performance Real-Time System Lab dell'Università di Modena,<br />

in Italia, ritiene che lo sport motoristico possa imparare molto dalle competizioni aeree, e ha così<br />

commentato: "Ciò che si acquisisce con le gare di droni è il saper gestire un completo, autonomo, ambiente<br />

di sviluppo di volo, con un supporto hardware ridotto; non si possono montare molti sensori o<br />

una potenza di calcolo elevata. In genere, tutte le soluzioni vengono massimizzate per ottenere prestazioni<br />

in tempo reale e ridurre hardware e potenza".<br />

Matt Peak, amministratore delegato di Energy Systems Network e organizzatore della IAC, si è dichiarato<br />

altrettanto ottimista sui vantaggi reciproci, osservando che diversi team IAC stanno portando<br />

le conoscenze acquisite in altre competizioni di AI: "Esistono paralleli che continuano ad<br />

emergere tra l'automazione a terra e l'automazione in aria. Sospetto che vedremo molto altro con<br />

l'avanzare della competizione".<br />

Questo articolo, firmato da<br />

Alex Grant, è stato pubblicato<br />

per la prima volta sulla<br />

rivista “Autonomous Vehicle<br />

International” (ottobre 2020),<br />

edita e di proprietà di UKi Media<br />

& Events, divisione di UKIP<br />

Media & Events Ltd, ed è stato<br />

qui riprodotto integralmente in<br />

traduzione italiana per gentile<br />

concessione dell’editore e<br />

dell’autore.<br />

“Autonomous racing” è stato introdotto per la prima volta come concetto da Roborace nel 2014 e ha debuttato nel 2019.<br />

marzo-aprile 2021 27


Guida autonoma<br />

IN FASE DI AVVIO I TEST PILOTA PREVISTI DAL PROGETTO EUROPEO PAsCAL<br />

I CAV scendono in strada<br />

al servizio dei cittadini<br />

di José F. Papí e Friederike L. Kühl (Etelätär Innovation)<br />

Il progetto PAsCAL<br />

(Enhance driver behavior<br />

and Public Acceptance of<br />

Connected and Autonomous<br />

vehicles), finanziato<br />

nell’ambito del programma<br />

H2020 della Commissione<br />

Europea, ha ufficialmente<br />

avviato la fase di test. I 5<br />

progetti pilota previsti dal<br />

progetto si concentrano su<br />

diversi aspetti dei veicoli<br />

automatizzati e connessi<br />

(CAV) all’interno delle reti di<br />

trasporto esistenti.<br />

Verranno così analizzati<br />

e considerati i molteplici<br />

effetti sugli indicatori<br />

di prestazione sociali,<br />

economici, di sicurezza e<br />

inclusivi per far avanzare<br />

ulteriormente lo sviluppo<br />

e migliorare le soluzioni<br />

I 5 progetti pilota PAsCAL utilizzano<br />

i veicoli automatizzati e connessi<br />

nel mondo reale, offrendo ai cittadini<br />

occasione di sperimentarne l’efficacia.<br />

da proporre sul mercato<br />

e garantirne la più ampia<br />

disponibilità possibile.<br />

Nonché per accrescere la<br />

consapevolezza e la fiducia<br />

del pubblico in generale<br />

nei confronti di queste<br />

nuove tecnologie e dei<br />

loro potenziali caso d’uso,<br />

presenti e futuri.<br />

Al fine di valutare e<br />

comprendere correttamente<br />

le diverse opinioni dei<br />

protagonisti su queste<br />

questioni chiave, i partner<br />

del progetto PAsCAL fanno<br />

dunque pieno affidamento<br />

sui dati relativi agli utenti,<br />

ai sondaggi di opinione<br />

pubblica e al feedback dei<br />

partecipanti e dei partner.<br />

I CINQUE<br />

PROGETTI PILOTA<br />

Le implementazioni pilota<br />

forniranno una visione unica<br />

e nuova del modo in cui gli<br />

esseri umani interagiscono<br />

con i CAV e valuteranno<br />

l’importanza che gli esseri<br />

umani hanno all’interno<br />

della rete, dai passeggeri alle<br />

esigenze di formazione dei<br />

conducenti e degli istruttori<br />

di guida.<br />

In particolare, le sfide e le<br />

potenzialità dei CAV per<br />

passeggeri vulnerabili con<br />

disabilità o limitazioni di<br />

mobilità sono di grande<br />

interesse e non sono mai<br />

state considerate in tale<br />

ambito prima d’ora.<br />

A ogni partecipante dei<br />

test pilota verrà chiesto di<br />

compilare un questionario,<br />

che è stato accuratamente<br />

costruito seguendo la<br />

metodologia FESTA e nuove<br />

intuizioni/idee elaborate dai<br />

partner del progetto PASCAL.<br />

La progettazione della<br />

comune metodologia pilota<br />

garantisce che tutti i test<br />

28<br />

marzo-aprile 2021


Guida autonoma<br />

pilota siano fattibili e,<br />

soprattutto, confrontabili.<br />

Inoltre, i partner hanno<br />

considerato un elenco<br />

inesauribile di questionari<br />

prontamente disponibili<br />

e hanno adattato i loro<br />

questionari ai fattori chiave<br />

delle indagini di successo<br />

(linguaggio semplice e<br />

diretto, questionari brevi).<br />

Durante la creazione dei<br />

questionari, è stata prestata<br />

particolare attenzione per<br />

garantire che ogni domanda<br />

sia FAIR (“corretto”, in<br />

inglese) e cioè: Findable<br />

(“rintracciabile”), Accessible<br />

(“accessibile”), Interoperable<br />

(“interoperabile”) e Reusable<br />

(“riutilizzabile”), risultando<br />

facilmente comprensibile<br />

da qualsiasi partecipante,<br />

indipendentemente dal<br />

proprio background sociale,<br />

economico, educativo o<br />

linguistico.<br />

Per completare tutti i criteri<br />

per qualificarsi come Field<br />

Operational Test (FOT -<br />

“test di funzionamento<br />

sul campo”) ulteriori<br />

misurazioni e osservazioni<br />

(sotto forma di moduli di<br />

rapporto sugli incidenti per<br />

i manager, registrazioni<br />

video, interviste, focus<br />

group e HMI) saranno<br />

anch’esse documentate,<br />

garantendo una valutazione<br />

obiettiva e dettagliata delle<br />

tecnologie pilota e proporre<br />

miglioramenti fattibili ed<br />

efficaci.<br />

Sono stati pertanto<br />

pianificati e programmati<br />

i seguenti cinque progetti<br />

pilota che si svolgeranno nel<br />

corso di nove mesi nel 2021,<br />

utilizzando un approccio<br />

iterativo a onde per garantire<br />

la facile adattabilità ed<br />

espandibilità tanto degli<br />

stessi progetti pilota quanto<br />

dei correlati Key Performance<br />

Indicators:<br />

Operazioni di autobus<br />

ad alta capacità a guida<br />

autonoma: passeggeri,<br />

conducenti e altri utenti<br />

della strada testeranno e<br />

esamineranno l’autobus<br />

elettrico autonomo Volvo<br />

7900 (vedi anche articolo<br />

a pag. 47 su Onda Verde n.<br />

19) in normali condizioni<br />

di traffico quotidiano in<br />

Lussemburgo e in Svezia<br />

e daranno il loro feedback<br />

sull’accettazione del servizio<br />

prima e dopo aver testato<br />

essi stessi il servizio.<br />

Formazione alla guida<br />

autonoma: un CAV di<br />

livello 3+ sarà valutato<br />

in Italia presso il Centro<br />

di Guida Sicura ACI-<br />

SARA di Lainate (Milano)<br />

da autisti professionisti<br />

e non. Di conseguenza,<br />

verrà elaborato un piano<br />

dettagliato e completo per la<br />

formazione a lungo termine<br />

dei conducenti. Inoltre, il<br />

pilota servirà come test per<br />

l’accettazione dei CAV nel<br />

mondo reale rispetto alle<br />

condizioni simulate.<br />

SMEV (Smart Emergency<br />

Response): utilizzando un<br />

sistema cooperativo ITS, che<br />

abilita corridoi preferenziali<br />

per ambulanze e soccorritori<br />

riorganizzando le dinamiche<br />

del traffico attraverso i centri<br />

di controllo del traffico,<br />

saranno valutate le reazioni<br />

degli utenti della strada e<br />

degli operatori dei veicoli<br />

di emergenza. Per questo,<br />

i semafori di Madrid, in<br />

Spagna, saranno accessibili e<br />

controllati dal sistema.<br />

Trasporto connesso<br />

condiviso: il ruolo dei CAV<br />

all’interno delle imprese<br />

commerciali di mobilità<br />

condivisa sarà esplorato in<br />

stretta collaborazione con<br />

l’operatore lussemburghese<br />

di car sharing moovee per<br />

esplorare la fattibilità e la<br />

redditività dell’integrazione<br />

dei CAV nella loro offerta.<br />

L’obiettivo di questo<br />

progetto pilota è esplorare<br />

l’ampia diffusione da parte<br />

del mercato di veicoli<br />

automatizzati all’interno di<br />

flotte esistenti in ambienti<br />

urbani.<br />

Esperienza di viaggiatori<br />

vulnerabili in un ambiente<br />

di trasporto connesso:<br />

per acquisire una migliore<br />

comprensione del potenziale<br />

delle esigenze di inclusività<br />

e sicurezza dei passeggeri<br />

vulnerabili che utilizzano i<br />

CAV, la piattaforma Apertum<br />

sarà testata a Madrid (vedi<br />

articolo a pag. 62 su Onda<br />

Verde n. 31), in Spagna, e<br />

inoltre si terranno focus<br />

group di discussione a<br />

Roma, in Italia, con persone<br />

con limitazioni visive e di<br />

mobilità.<br />

I primi progetti pilota<br />

prenderanno il via già nel<br />

mese di febbraio 2021 e<br />

proseguiranno fino alla<br />

fine di settembre 2021. Il<br />

risultato finale del progetto,<br />

Guide2Autonomy (G2A),<br />

sarà pubblicato a febbraio<br />

2022 e fungerà da guida<br />

completa per migliorare i<br />

servizi autonomi e renderli<br />

sostenibili per il futuro.<br />

Il progetto è finanziato<br />

dal programma per la ricerca<br />

e l'innovazione<br />

dell'Unione Europea<br />

"Horizon2020"<br />

con l'Accordo di Finanziamento<br />

N. 815098<br />

Nei test pilota del progetto PAsCAL sarà coinvolto anche il Centro di Guida Sicura ACI-SARA di Lainate (Milano).<br />

marzo-aprile 2021 29


Guida autonoma<br />

STUDIO IRU SULL'IMPATTO DELLA GUIDA AUTONOMA SUL MONDO DEL LAVORO<br />

Se il trasporto su strada<br />

cambia radicalmente volto<br />

di Laura Franchi (Progetti UE, Communication & Event Manager di TTS Italia)<br />

IRU (International<br />

L’ Road Transport Union)<br />

ha di recente pubblicato<br />

un rapporto che presenta i<br />

risultati dello studio condotto<br />

sulle possibili implicazioni<br />

occupazionali della guida<br />

connessa e automatizzata<br />

(CAD). Lo studio è stato<br />

realizzato per conto della<br />

Direzione Generale per la<br />

Ricerca e l’Innovazione (DG<br />

RTD) della Commissione<br />

europea su posti di lavoro,<br />

occupazione, competenze<br />

e conoscenze, nonché<br />

un’indagine e l’elaborazione<br />

di opzioni in settori politici<br />

chiave per consentire<br />

all’Unione Europea di agire<br />

tempestivamente.<br />

Lo studio si pone due<br />

obiettivi: l’analisi e la<br />

valutazione degli impatti a<br />

breve, medio e lungo termine<br />

del CAD su posti di lavoro,<br />

occupazione, competenze e<br />

conoscenze, tenendo conto<br />

di possibili cambiamenti<br />

nei modelli di lavoro e<br />

nell’ambiente di lavoro, nei<br />

modelli aziendali e operativi.<br />

E, in secondo luogo, l’indagine<br />

e l’elaborazione di opzioni<br />

in aree politiche chiave,<br />

vale a dire posti di lavoro,<br />

occupazione, competenze,<br />

crescita, trasporti e R&I,<br />

affinché l’Unione Europea<br />

possa agire tempestivamente<br />

per la salvaguardia e il<br />

miglioramento degli effetti<br />

positivi e la prevenzione o<br />

la mitigazione degli effetti<br />

negativi del CAD su posti di<br />

lavoro e occupazione. Queste<br />

opzioni tengono conto di<br />

possibili implicazioni e<br />

correlazioni con altre aree<br />

politiche come l’energia,<br />

Quattro scenari di sviluppo al 2050<br />

per valutare le possibili conseguenze<br />

della guida connessa e automatizzata<br />

su economia e occupazione in Europa.<br />

l’ambiente, la sicurezza e<br />

l’ambiente e salute.<br />

Questi due obiettivi si<br />

traducono in due compiti<br />

principali, che sono la<br />

valutazione dell’occupazione<br />

e l’impatto sociale del CAD<br />

e l’analisi delle opzioni<br />

politiche.<br />

QUATTRO SCENARI<br />

DI STUDIO AL 2050<br />

Lo studio delinea quattro<br />

scenari per esplorare diverse<br />

condizioni per l’adozione<br />

della guida autonoma e la<br />

composizione del parco<br />

macchine fino al 2050. Gli<br />

scenari comprendono due<br />

condizioni che analizzano la<br />

massima e la minima ripresa e<br />

due casi intermedi:<br />

Scenario 1: Veloce,<br />

privato, senza restrizioni<br />

e parzialmente distribuito<br />

(Assorbimento massimo);<br />

Scenario 2: Veloce, privato,<br />

limitato e parzialmente<br />

distribuito (Assorbimento<br />

intermedio); Scenario<br />

3: Moderato, condiviso,<br />

ristretto e con distribuzione<br />

limitata (Assorbimento<br />

moderato); Scenario 4:<br />

Lento, condiviso, limitato e a<br />

distribuzione limitata (Basso<br />

assorbimento).<br />

Gli scenari sono progettati<br />

tenendo in considerazione<br />

una serie di fattori tra cui<br />

la tempistica dell’adozione<br />

dei veicoli CAD; il modello<br />

di mobilità personale; le<br />

condizioni per la circolazione<br />

dei veicoli CAD nelle aree<br />

urbane e rurali; la diversa<br />

distribuzione nel tempo nelle<br />

aree urbane e rurali nei diversi<br />

Paesi europei, il grado di<br />

accettazione degli utenti e il<br />

costo dei veicoli e servizi.<br />

Per avere una visione<br />

completa degli impatti<br />

sull’occupazione delle<br />

tecnologie CAD, è necessario<br />

inoltre considerare gli<br />

effetti indiretti, cioè<br />

gli effetti secondari. La<br />

transizione verso il trasporto<br />

automatizzato accelera<br />

la crescita attraverso una<br />

spinta al rinnovo della<br />

flotta, ai veicoli di maggior<br />

valore e agli investimenti<br />

in infrastrutture e impianti.<br />

Questo non riguarda solo<br />

i settori manifatturiero e<br />

dei servizi, ma aumenta<br />

anche la domanda<br />

aggregata nell’economia<br />

nel suo complesso, che<br />

indirettamente guida<br />

l’occupazione.<br />

Una maggiore crescita<br />

economica può anche<br />

facilitare la transizione verso<br />

nuovi requisiti di competenze<br />

e aiutare a migliorare alcune<br />

delle conseguenze negative<br />

dell’introduzione del CAD<br />

(perdite di posti di lavoro).<br />

Dato che un’economia<br />

prospera aumenta la<br />

potenziale creazione di<br />

entrate del governo, i<br />

governi saranno infatti<br />

in una posizione migliore<br />

per rispondere alle sfide<br />

che vengono con il CAD.<br />

L’aumento delle entrate<br />

potrebbe essere usato per il<br />

sostegno agli investimenti, gli<br />

sforzi di riqualificazione per i<br />

lavoratori licenziati, o i sussidi<br />

di disoccupazione.<br />

30<br />

marzo-aprile 2021


Guida autonoma<br />

LE PROSPETTIVE<br />

DI CRESCITA DEL PIL<br />

Presupposto che il tasso di<br />

crescita annuale medio del<br />

PIL atteso per l’UE negli anni<br />

dal 2020 al 2050 è dell’1,25%,<br />

l’adozione del CAD modifica<br />

leggermente questo sviluppo<br />

del PIL rispetto allo scenario<br />

di base.<br />

Nello scenario 1 il tasso<br />

medio annuo di crescita del<br />

PIL dell’UE tra il 2020 e il<br />

2050, secondo gli esperti<br />

IRU, si attesta all’1,29%. Per<br />

gli altri scenari l’impatto<br />

del CAD è positivo, ma<br />

meno pronunciato che nello<br />

scenario 1.<br />

L’aumento della domanda<br />

di veicoli automatizzati e i<br />

necessari investimenti in<br />

impianti di produzione e<br />

infrastrutture stimolano<br />

infatti l’economia. E sia gli<br />

investimenti che il consumo<br />

nei trasporti sono più alti<br />

nello scenario 1, con una<br />

rapida adozione del CAD e un<br />

focus sul trasporto privato di<br />

passeggeri.<br />

Gli scenari 2 e 3 mostrano<br />

uno sviluppo per quanto<br />

riguarda il PIL, ma diversi<br />

fattori trainanti. Lo scenario<br />

2 mostra una maggiore<br />

importanza del consumo<br />

nei trasporti a causa di una<br />

rapida e privata adozione<br />

del CAD. Nello scenario 3,<br />

invece, il CAD ha un impatto<br />

positivo sul PIL a causa degli<br />

investimenti richiesti per i<br />

servizi di condivisione, che<br />

spingono il PIL soprattutto<br />

dopo il 2040 e compensano<br />

il minor numero di veicoli<br />

venduti. Lo scenario 4,<br />

infine, mostra un profilo<br />

simile, anche se ritardato nel<br />

tempo.<br />

compensare completamente<br />

le grandi perdite di posti<br />

di lavoro. L’introduzione<br />

del CAD diminuisce infatti<br />

l’occupazione totale in tutti<br />

gli scenari rispetto alla linea<br />

di base nel 2050.<br />

I due modelli economici<br />

utilizzati, ASTRA<br />

(ASsessment of TRAnsport<br />

strategies model) e NEMESIS<br />

(New Econometric Model for<br />

Environment and Strategies<br />

Implementation for<br />

Sustainable Development),<br />

concordano sul fatto che<br />

l’occupazione totale si<br />

sviluppa negativamente a<br />

causa dell’introduzione del<br />

CAD.<br />

Quando il CAD si afferma<br />

rapidamente e senza<br />

restrizioni sul mercato,<br />

l’impatto negativo<br />

sull’occupazione totale è più<br />

grave perché si perdono più<br />

posti di lavoro nei servizi di<br />

trasporto.<br />

Entrambi i modelli<br />

mostrano simili effetti<br />

aggregati sull’occupazione,<br />

ma rispondono in modo<br />

diverso ai rispettivi<br />

Executive Summary<br />

driver economici. ASTRA<br />

si concentra sull’effetto<br />

di produttività degli<br />

investimenti nel CAD; invece<br />

in NEMESIS gli sviluppi sono<br />

guidati dalla diminuzione dei<br />

costi di trasporto del CAD<br />

che migliora la competitività<br />

e le esportazioni<br />

Il trasporto su strada è<br />

un settore cruciale per<br />

l’economia europea, non<br />

solo per la connessione che<br />

fornisce a persone e merci,<br />

ma anche per l’occupazione<br />

che crea in tutta l’UE. Nel<br />

2020 circa 4,5 milioni di<br />

persone saranno impiegate<br />

nel trasporto merci su<br />

strada e 2,1 milioni nel suo<br />

equivalente per i passeggeri<br />

in tutta l’UE. L’introduzione<br />

del CAD ha dunque un<br />

profondo impatto sulla<br />

domanda di posti di lavoro<br />

nel settore del trasporto<br />

stradale, specialmente nel<br />

trasporto merci.<br />

Allo stesso tempo, sottolinea<br />

lo studio IRU, si può notare<br />

un cambiamento nella<br />

domanda di posti di lavoro,<br />

che offre opportunità per<br />

altre categorie di lavoro<br />

legate al trasporto stradale.<br />

Inoltre, come risultato<br />

della diffusione del CAD,<br />

saranno creati posti di<br />

lavoro nell’industria delle<br />

costruzioni e ulteriori<br />

posti di lavoro sono<br />

prospettabili nell’industria<br />

manifatturiera, in<br />

particolare nei settori<br />

dell’elettronica, dei<br />

computer e dell’IT, che<br />

sviluppano e producono la<br />

tecnologia CAD.<br />

Oltre a questi cambiamenti<br />

del mercato del lavoro,<br />

evidenziano infine gli<br />

esperti, sono da mettere in<br />

conto ulteriori cambiamenti<br />

sociali, legati ad esempio<br />

alle competenze richieste,<br />

all’equilibrio di genere, alla<br />

distribuzione anagrafica<br />

e ai livelli di reddito. Tali<br />

cambiamenti contribuiscono<br />

a un quadro sociale e<br />

occupazionale in evoluzione<br />

nel trasporto stradale e nelle<br />

industrie correlate che muta<br />

nel tempo con una velocità<br />

variabile a seconda dello<br />

scenario.<br />

This Executive Summary presents the main findings of the study in terms of the development of<br />

scenarios, the assessment of employment and other social impacts as a result of introduction of<br />

Connected and Automated Driving (CAD) and the development of policy options to respond to the<br />

identified impacts and related challenges and opportunities. These items are presented in Figure<br />

ES.1, indicating the sequence between trend, impacts, challenges and opportunities and policy<br />

options.<br />

Figure E.S.1 Structure of the study approach<br />

Struttura dello studio IRU<br />

GLI EFFETTI STIMATI<br />

SULL’OCCUPAZIONE<br />

L’aumento del PIL e i suoi<br />

effetti indiretti positivi<br />

sull’occupazione possono<br />

dunque compensare<br />

parzialmente la perdita<br />

di occupazione nei servizi<br />

di trasporto. Tuttavia,<br />

ciò non è sufficiente a<br />

Source: Ecorys.<br />

Scenarios and effects<br />

marzo-aprile 2021 31


Guida autonoma<br />

SINGAPORE: PRIMO SERVIZIO COMMERCIALE DI AUTOBUS AUTONOMI<br />

Soluzioni chiavi in mano<br />

per il mercato dei servizi<br />

di Nuccia Fedel (Ufficio Mobilità e Sicurezza Stradale ACI)<br />

Se la California è la capitale<br />

mondiale dei km di<br />

test effettuati dai veicoli<br />

a guida autonoma e se in<br />

Europa si moltiplicano le<br />

sperimentazioni su strada di<br />

shuttle bus senza conducente<br />

e truck platoon, è in Asia che il<br />

futuro dei trasporti è già quasi<br />

realtà. In particolare Cina e<br />

Singapore si distinguono per<br />

dinamicità e inventiva, con<br />

le prime offerte ai cittadini<br />

di veri e propri servizi di<br />

mobilità che utilizzano veicoli<br />

“driverless”. E nel corso<br />

dell’ultimo anno la pandemia<br />

ha moltiplicato, anziché<br />

rallentare, queste iniziative.<br />

Specialmente la città del<br />

leone, come è anche chiamata<br />

Singapore, è letteralmente<br />

un laboratorio a cielo aperto,<br />

In servizio urbano due nuovi autobus<br />

a guida autonoma al fine di prototipare<br />

funzionali modelli di business per<br />

l’industria dei trasporti senza conducente.<br />

all’avanguardia in tutto il<br />

settore ITS. L’ennesima<br />

conferma si è avuta lo scorso<br />

25 gennaio, quando il Ministro<br />

dei Trasporti della città-<br />

Stato ha annunciato l’avvio di<br />

due nuovi servizi di autobus<br />

autonomi “pay to ride”, che<br />

saranno inizialmente attivi<br />

fino al 30 aprile, per quindi<br />

valutare i risultati ottenuti e<br />

decidere i successivi passi.<br />

La rilevanza della notizia<br />

risiede nel fatto che l’accento<br />

non è sulla tecnologia, non si<br />

tratta cioè dell’ennesimo test<br />

su strada di veicoli a guida<br />

autonoma volto a valutarne<br />

la fattibilità, l’operatività e<br />

la sicurezza. Siamo ben oltre<br />

tale fase.<br />

L’accento è infatti sulla natura<br />

commerciale del servizio,<br />

con l’obiettivo di valutarne<br />

la rilevanza e la sostenibilità<br />

economica, la capacità di<br />

generare profitti e le ricadute<br />

in ambiti collegati, quali<br />

l’occupazione. Il tutto per<br />

poter quindi offrire - cioè<br />

vendere - una soluzione<br />

chiavi-in-mano ad enti locali<br />

e città che vogliano proporre<br />

alla propria cittadinanza<br />

servizi di mobilità urbana<br />

rispondenti alle mutate<br />

esigenze, sostenibili e<br />

produttivi.<br />

TRASPORTI AUTONOMI<br />

E SVILUPPO INDUSTRIALE<br />

L’idea parte da lontano ed è<br />

frutto anche della pandemia<br />

da Covid-19, che da febbraio<br />

2020 ha determinato e/o<br />

accelerato il cambiamento in<br />

ambiti rilevanti della nostra<br />

vita, tra cui la transizione<br />

verso la digitalizzazione e<br />

l’innovazione, mutamenti<br />

nelle preferenze dei<br />

consumatori, una maggiore<br />

attenzione verso la<br />

sostenibilità ambientale e<br />

32<br />

marzo-aprile 2021


Guida autonoma<br />

sociale nonché l’esigenza di<br />

un riequilibrio tra efficienza e<br />

resilienza nella produzione e<br />

nella logistica.<br />

Come tutti i Paesi, anche<br />

Singapore è stata colpita<br />

oltreché dal lato sanitario<br />

anche dal lato economico,<br />

e molto duramente. Per<br />

mitigare i danni e favorire la<br />

ripresa economica, da giugno<br />

2020 la città-Stato ha dato<br />

vita alle AfA, Alliances for<br />

Action (Alleanze per l’azione),<br />

partnership guidate da vari<br />

stakeholder industriali<br />

in collaborazione con le<br />

istituzioni governative per<br />

cooperare a nuove opportunità<br />

di crescita.<br />

Obiettivo delle AfA è<br />

l’adozione di azioni rapide<br />

per prototipare soluzioni<br />

e, contemporaneamente<br />

esplorare modi diversi di<br />

rendere scalabili soluzioni<br />

praticabili nell’intero ambito<br />

economico di Singapore.<br />

Tra le 7 AfA attualmente<br />

esistenti nei diversi settori<br />

economici, l’AfA denominata<br />

“Breaking the Productivity<br />

Frontier through Robotics<br />

Solutions” (superare le<br />

barriere della produttività<br />

tramite soluzioni robotiche),<br />

riconoscendo il potenziale<br />

dell’implementazione della<br />

robotica e dell’automazione<br />

nell’aumentare la<br />

produttività, trasformare<br />

i posti di lavoro esistenti<br />

e crearne di nuovi, sta<br />

implementando test pilota<br />

per sviluppare e testare la<br />

commercializzazione e il<br />

potenziamento di soluzioni<br />

robotiche pionieristiche nel<br />

trasporto terrestre pubblico<br />

autonomo.<br />

Ed è proprio in tal senso che<br />

ha promosso anche questo<br />

progetto di bus autonomo, in<br />

collaborazione con il colosso<br />

immobiliare CapitaLand, e<br />

con JTC, agenzia leader per la<br />

promozione, la pianificazione<br />

e lo sviluppo industriale,<br />

responsabile peraltro dello<br />

sviluppo della prima cittadella<br />

industriale di Singapore, lo<br />

Jurong Industrial Estate.<br />

Ulteriore sostegno<br />

all’iniziativa è venuta<br />

dall’EDB, l’Economic<br />

Development Board di<br />

Singapore, e dalla LTA, la<br />

Land and Transport Authority.<br />

Si tratta quindi di una<br />

collaborazione che coinvolge<br />

grandi imprese locali, inclusi<br />

operatori di trasporto su<br />

autobus, PMI e start-up che<br />

formano un ecosistema di<br />

business volto a sviluppare<br />

l’industria dei trasporti<br />

autonomi a Singapore.<br />

LA PRIMA FASE<br />

DEL PROGETTO<br />

Entrando più in dettaglio<br />

nell’ambito del nuovo<br />

progetto, il servizio “pay to<br />

ride” effettuato da due autobus<br />

a guida autonoma, equipaggiati<br />

con tecnologia sviluppata da<br />

ST Engineering, sono gestiti<br />

da SMRT e SBS Transit, i due<br />

maggiori operatori di autobus<br />

di Singapore.<br />

Due i percorsi serviti: uno<br />

nell’area dello Science Park 2,<br />

zona di Università, Centri di<br />

ricerca, Laboratori e ospedali,<br />

e l’altro sull’isola di Jurong,<br />

dove ha sede tra l’altro un<br />

hub chimico creato da JTC.<br />

Il costo per gli utenti di una<br />

corsa andata e ritorno è stato<br />

fissato rispettivamente in 40<br />

centesimi e in 2 dollari<br />

(1 S$ = 0,62 € ca.).<br />

Al fine di ottenere più dati<br />

e approfondimenti preziosi<br />

per lo sviluppo dei futuri<br />

servizi di mobilità urbana, i<br />

due percorsi differiscono tra<br />

loro per condizioni fisiche,<br />

caratteristiche degli utenti<br />

e combinazione di partner,<br />

servizio e tipologia di veicolo,<br />

nonché per concetti operativi.<br />

Si mira infatti a stabilire<br />

un track record che possa<br />

testimoniare di servizi capaci<br />

di soddisfare le esigenze dei<br />

pendolari e di modalità di<br />

trasporto sicure, affidabili ed<br />

efficienti.<br />

In questa prima fase il servizio<br />

opererà con la presenza di<br />

un autista di sicurezza a<br />

bordo, che però non dovrà<br />

prendere il controllo del<br />

veicolo se non in casi di<br />

estrema necessità (guarda<br />

il video). A tal proposito,<br />

l’AfA ha anche collaborato<br />

parallelamente con i sindacati<br />

per creare percorsi formativi<br />

e di miglioramento delle<br />

competenze per i conducenti<br />

degli autobus, che sono quindi<br />

in grado di accedere ad attività<br />

lavorative differenti, quali la<br />

gestione dell’esperienza dei<br />

pendolari e la supervisione del<br />

sistema di gestione autonoma<br />

degli autobus.<br />

Il percorso della linea "driverless" Science Park 2 (a sinistra) e quello sull'isola di Jurong (a destra)<br />

Fonte: Google Maps - STRAITS TIMES GRAPHICS<br />

Fonte: Google Maps - STRAITS TIMES GRAPHICS<br />

marzo-aprile 2021 33


Guida autonoma<br />

SCANIA SPERIMENTA I TRUCK A GUIDA AUTONOMA NEL TRAFFICO AUTOSTRADALE<br />

Il Grifone in viaggio<br />

in piena autonomia<br />

di Paolo Agostino<br />

truck a guida autonoma<br />

I sviluppati dal produttore<br />

svedese Scania compiono un<br />

ulteriore importante passo<br />

in avanti e, forti dei risultati<br />

ottenuti dal 2017 nelle prime<br />

sperimentazioni di trasporto<br />

minerario in Australia (vedi<br />

articolo a pag. 26 su Onda<br />

Verde n. 22), verranno ora<br />

sperimentati nel traffico reale<br />

e più precisamente in Svezia<br />

su una tratta autostradale ben<br />

definita.<br />

Scania ha infatti annunciato<br />

il 3 febbraio scorso di aver<br />

ottenuto l’autorizzazione<br />

dall’Agenzia dei trasporti<br />

svedese per testare<br />

truck a guida autonoma<br />

sull’autostrada E4, tra<br />

Södertälje e Jönköping. La<br />

nuova fase di sperimentazione<br />

verrà effettuata in<br />

collaborazione con TuSimple,<br />

azienda con sede a San Diego<br />

(Usa) e basi a Tucson, Pechino<br />

e Shanghai, leader nello<br />

sviluppo di veicoli a guida<br />

autonoma e partner chiave<br />

negli investimenti di Scania e<br />

del gruppo TRATON in questo<br />

campo.<br />

I nuovi camion, in servizio<br />

commerciale con lo Scania<br />

Transport Laboratory e<br />

caricati con merci per le<br />

operazioni di produzione di<br />

Scania, saranno sottoposti<br />

a test che riguardano la<br />

tecnologia di Livello 4 nella<br />

scala SAE, che pone a Livello<br />

5 i veicoli totalmente privi di<br />

conducente. I truck utilizzati<br />

per il progetto svedese,<br />

denominato “Hub2hub”,<br />

viaggeranno dunque in<br />

modo autonomo, ma per<br />

motivi di sicurezza saranno<br />

sempre supervisionati da un<br />

Autorizzati i truck autonomi Scania di Livello 4 SAE<br />

su una tratta dell’autostrada svedese E4.<br />

Partner del progetto il leader di settore TuSimple.<br />

conducente a bordo. Durante<br />

i test di Scania sarà inoltre<br />

presente anche un tecnico<br />

di collaudo con il compito<br />

di monitorare e verificare<br />

le informazioni trasmesse<br />

al veicolo dai sensori<br />

che consentono la guida<br />

autonoma (guarda il video).<br />

DAI TEST<br />

AL MERCATO<br />

“Sia negli Stati Uniti che<br />

in Cina, sono già in corso<br />

test di truck di Livello 4 su<br />

strade pubbliche, ma per<br />

quanto ne so Scania è il primo<br />

costruttore in Europa a testare<br />

la tecnologia su un’autostrada<br />

e con carico utile”, afferma<br />

Hans Nordin, responsabile del<br />

progetto “Hub2hub”.<br />

Entro la fine dell’anno, Scania<br />

prevede di espandere i propri<br />

test fino a coprire l’intero<br />

percorso autostradale tra<br />

Södertälje e Helsingborg e non<br />

solo. “Nei prossimi anni ci<br />

aspettiamo di poter testare la<br />

tecnologia anche in altri Paesi<br />

europei e in Cina”, precisa<br />

Nordin nel comunicato<br />

invitato alla stampa<br />

internazionale, ricordando<br />

come l’esperienza acquisita<br />

con i primi test avviati nel<br />

2017 in Australia “mostra che<br />

i veicoli autonomi possono<br />

diventare una realtà in<br />

pochi anni per il trasporto in<br />

aree chiuse come miniere e<br />

terminal”.<br />

E proprio il cosiddetto<br />

trasporto “Hub2hub”,<br />

effettuato in autostrada tra<br />

due centri di carico, è secondo<br />

Nordin il primo tipo di<br />

trasporto su strade pubbliche<br />

in cui i camion a guida<br />

autonoma possono diventare<br />

una realtà. Come conclude<br />

pertanto il responsabile del<br />

progetto: “Siamo arrivati ​<br />

così lontano nello sviluppo<br />

di veicoli a guida autonoma<br />

che la tecnologia potrebbe<br />

essere pronta a sbarcare sul<br />

mercato già entro i prossimi<br />

cinque anni per questo tipo di<br />

trasporto. Tuttavia, ci vorrà<br />

più tempo prima che i veicoli<br />

autonomi per la guida su<br />

strade con traffico a doppio<br />

senso e in ambienti urbani<br />

diventino una realtà”.<br />

<strong>34</strong><br />

marzo-aprile 2021


Trasporti<br />

MERCATO ITALIANO 2020 DEI VEICOLI INDUSTRIALI ALIMENTATI A GAS<br />

Calo di un punto percentuale<br />

per le quote GNC e GNL<br />

di Paolo Benevolo<br />

’Italia è ad un passo dal<br />

“L salto definitivo in una<br />

nuova era delle alternative<br />

ecologiche grazie all’utilizzo<br />

del GNL, prodotto energetico<br />

di immediata disponibilità, in<br />

grado di garantire una drastica<br />

riduzione delle emissioni di<br />

polveri sottili e una sensibile<br />

riduzione di CO2”: è quanto<br />

afferma una nota stampa<br />

diramata ad inizio gennaio da<br />

Assogasliquidi, l’Associazione<br />

di Federchimica che<br />

rappresenta le imprese<br />

produttrici, importatrici, e<br />

distributrici di GPL (gas di<br />

petrolio liquefatto) e GNL<br />

(gas naturale liquefatto, o<br />

anche GNL, dall ’inglese<br />

liquefied natural gas) per uso<br />

combustione e autotrazione.<br />

L’affermazione è suffragata<br />

dai dati più recenti<br />

dell’Osservatorio di REF-E,<br />

riferiti all’anno 2020,<br />

che confermano la forte<br />

Dopo la forte crescita registrata nel 2019<br />

rallenta il mercato dei truck GNC e GNL.<br />

L’opinione dei principali player di settore<br />

in Italia: Iveco, Scania e Volvo Trucks.<br />

dinamicità di tutta la filiera<br />

del GNL nonostante la<br />

pandemia e la conseguente<br />

contrazione dei mercati. La<br />

rete distributiva italiana,<br />

infatti, risulta in costante<br />

espansione, con un aumento<br />

dei punti vendita per il<br />

rifornimento di mezzi<br />

pesanti (GNL-GNL) di circa<br />

il <strong>34</strong>% rispetto al 2019, e<br />

una consistenza pari a 94<br />

stazioni di servizio, che fanno<br />

del nostro Paese il leader<br />

europeo di settore, seguito<br />

da Spagna (62) e Francia<br />

(48). Per quantificare l’intera<br />

rete distributiva legata al<br />

trasporto stradale, vanno poi<br />

aggiunti 11 depositi di GNL<br />

(di tipo GNL-GNC) destinati<br />

al rifornimento di mezzi<br />

leggeri tramite vaporizzazione<br />

del prodotto liquido e sua<br />

successiva compressione, per<br />

un totale di 105 unità.<br />

Con la recente apertura in<br />

Italia della prima stazione di<br />

rifornimento di biometano<br />

liquido BioGNL per mezzi<br />

di trasporto pesanti, infine,<br />

l’utilizzo del gas per la<br />

decarbonizzazione del settore<br />

“heavy-duty” ha compiuto<br />

un ulteriore passaggio<br />

decisivo, avvicinando<br />

sempre più gli obiettivi di<br />

mobilità sostenibile e di<br />

tutela ambientale stabiliti<br />

dall’Unione Europea.<br />

A fronte di questi progressi,<br />

tuttavia, i dati del mercato<br />

italiano dei veicoli industriali<br />

lasciano emergere nel 2020<br />

una significativa diminuzione<br />

rispetto al 2019 della quota<br />

di immatricolazione degli<br />

autocarri con massa totale<br />

a terra superiore alle 3,5 t<br />

alimentati a GLN (0,9% nel<br />

2020 vs 1,3% nel 2019), che<br />

unitamente al calo di quella<br />

dei truck a metano (4,4%<br />

nel 2020 vs 5,0% nel 2019)<br />

comporta per il settore<br />

delle alimentazioni a gas<br />

(GNL e GNC) una perdita<br />

netta di circa un punto<br />

percentuale, come indicano<br />

i dati provvisori raccolti<br />

dall’UNRAE. Il tutto dopo le<br />

ottime performance registrate<br />

nel 2019, soprattutto per i<br />

veicoli a GNL, e nel contesto<br />

di un mercato dei veicoli<br />

industriali (oltre le 3,5 t)<br />

che nel 2020 ha registrato<br />

marzo-aprile 2021 35


Trasporti<br />

complessivamente un calo<br />

consolidato del 13,8% rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

“Sebbene grazie agli incentivi<br />

gli acquisti si stiano sempre<br />

più orientando verso<br />

motorizzazioni alternative,<br />

la loro offerta sul mercato<br />

rimane ancora limitata,<br />

indirizzando la scelta nei<br />

confronti di motorizzazioni<br />

tradizionali, anch’esse in linea<br />

con gli elevatissimi standard<br />

di sicurezza e sostenibilità<br />

ambientale”, ha commentato<br />

in proposito il presidente della<br />

sezione veicoli industriali di<br />

UNRAE, Paolo Starace, che ha<br />

aggiunto subito dopo: “Dalle<br />

indicazioni del Ministero delle<br />

Infrastrutture e dei Trasporti<br />

e della RAM SpA sappiamo<br />

peraltro che la prima categoria<br />

di veicoli a esaurire le risorse<br />

per investimenti disponibili<br />

nel 2020 è stata proprio<br />

quella degli Euro VI acquistati<br />

contro rottamazione.<br />

Considerate le dimensioni<br />

medio piccole della maggior<br />

parte delle imprese italiane di<br />

autotrasporto e l’impossibilità<br />

di ottenere dalla committenza<br />

una revisione delle tariffe di<br />

trasporto per l’impiego di<br />

veicoli elettrici e/o ibridi, gli<br />

acquisti di veicoli Diesel e GNL<br />

Euro VI rimangono l’unica<br />

alternativa economicamente<br />

sostenibile per i trasportatori<br />

italiani”.<br />

Per approfondire l’argomento<br />

e comprendere meglio il<br />

significato e il valore di questo<br />

momentaneo arretramento<br />

dei truck GNC/GNL sul<br />

mercato nazionale, a dispetto<br />

di un contesto generale di<br />

crescita del settore gas, Onda<br />

Verde ha interpellato le case<br />

costruttrici maggiormente<br />

interessate in Italia alla<br />

commercializzazione di truck<br />

con alimentazioni GNC e GNL,<br />

che hanno così risposto alle<br />

nostre domande.<br />

IMMATRICOLAZIONI VEICOLI INDUSTRIALI > 3,5 T<br />

Alimentazione quote % 2020 quote % 2019<br />

Diesel 94,5 93,3<br />

Metano 4,4 5,0<br />

GNL 0,9 1,3<br />

di cui solo GNL 0,5 1,1<br />

di cui GNL+diesel 0,3 0,2<br />

Ibrido (diesel+elettrico) 0,3 0,3<br />

Elettrico 0,1 0,0<br />

Benzina 0,0 0,0<br />

TOTALE 100,0 100,0<br />

Fonte: UNRAE Book 2020<br />

Come si spiega la flessione nel 2020 della quota di vendita di veicoli<br />

pesanti con alimentazioni GNC e GNL?<br />

All ’IVECO S-Way NP 460 alimentato a GNL è stato assegnato il premio<br />

internazionale “Sustainable Truck of the Year 2021” nella categoria Tractor.<br />

Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />

“Pandemia a parte, che ha fatto registrare il segno meno in tutti i<br />

settori, e che ha sicuramente diminuito le capacità di investimento e<br />

accesso al credito delle aziende, a mio avviso ci sono diversi aspetti<br />

da considerare: il 2019 è stato un anno straordinario dal punto di<br />

vista delle numeriche e della crescita rispetto al 2018 (+52%) e questo<br />

è anche dovuto al posticipo di immatricolazioni di vendite realizzate<br />

nel 2018, soprattutto legate al tema incentivi (che prevedeva il<br />

termine ultimo per le immatricolazioni ad aprile 2019); al contempo,<br />

nel 2019 non si è manifestato lo stesso fenomeno e quindi molte<br />

delle targature sono avvenute nell’anno, e comunque in maniera<br />

più distribuita rispetto ai picchi di aprile a cui eravamo abituati negli<br />

anni precedenti; in ultimo, gli incentivi 2020 sono partiti di fatto<br />

il 1° ottobre, posticipando le immatricolazioni all’anno successivo.<br />

Tuttavia ci sono diversi segnali positivi di questo 2020 che meritano<br />

essere sottolineati; primo tra tutti l’importante crescita in Europa,<br />

con il +11% del settore GAS verso un -28% di tutto il comparto, che<br />

ha portato i veicoli a metano a raggiungere un 3% sul totale mix; secondo,<br />

Il nostro IVECO S-WAY ha riscontrato un enorme successo in<br />

tutti i paesi del continente portandoci ad una quota complessiva del<br />

55%, con picchi del 78% in Spagna e del 70% in Italia e Germania; in<br />

ultimo, le nostre vendite 2020 hanno fatto segnare un +50% circa<br />

sul 2019 facendo ben sperare in un 2021 con un importante segnale<br />

di ripresa. Da non dimenticare che il 14 maggio partirà la seconda<br />

ondata di incentivi, che prevede altri 23 milioni circa per l’acquisto<br />

di veicoli GNC e GNL”.<br />

36<br />

marzo-aprile 2021


Trasporti<br />

Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />

“Negli ultimi anni il trend del mercato totale italiano dei veicoli pesanti<br />

alimentati a metano ha avuto un andamento esponenziale, passando<br />

dalla vendita di un centinaio di unità del 2016 fino a superare le 1.300<br />

nel 2019. Nel 2020 registriamo una leggera contrazione del mercato dei<br />

veicoli a trazione alternativa rispetto all’anno precedente, con l’immatricolazione<br />

di circa 900 unità e con la quota rispetto alle immatricolazioni<br />

totali che passa dal 6,9% al 5,6%. In generale, il mercato dei veicoli<br />

pesanti è anche influenzato dagli incentivi in favore degli investimenti<br />

nel settore dell’autotrasporto e il 2020 rappresenta lo spartiacque<br />

rispetto al passato, soprattutto perché per la prima volta la prospettiva<br />

d’incentivazione è biennale, permettendo agli operatori la pianificazione.<br />

Gli incentivi destinati alla trazione tradizionale, mai così ingenti,<br />

hanno inevitabilmente attratto il mercato 2020 in questa direzione, è<br />

tuttavia prematuro trarre conclusioni parziali. Avremo un quadro più<br />

completo dell’andamento del mercato della trazione alternativa analizzando<br />

l’intero biennio 2020-2021”.<br />

Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italy<br />

“Le soluzioni alimentate a CNG e LNG hanno un prezzo di acquisto superiore<br />

rispetto alle motorizzazioni Diesel. Durante la crisi pandemica<br />

la priorità delle imprese di trasporto non è stata, e sembra non esserlo<br />

tuttora, quella di ridurre le emissioni di CO2 quanto di disponibilità immediata<br />

di mezzi e di maggiore flessibilità operativa”.<br />

In che misura e per quali missioni GNC e GNL rappresentano un’efficiente<br />

alternativa all'utilizzo del gasolio?<br />

Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />

“Nel corso degli anni la tecnologia dei veicoli GNC e GNL si è evoluta<br />

e oggi, con un’autonomia di 1.600 km, il nostro IVECO S-WAY<br />

rappresenta una reale alternativa al Diesel praticamente in tutte le<br />

mission. I GNC continuano ad essere la scelta preferenziale per mission<br />

raccolta rifiuti e distribuzione locale e regionale, mentre gli GNL<br />

rappresentano la scelta di flessibilità e per applicazioni di medio e<br />

lungo raggio. Crescente è anche l’interesse verso le cosiddette mission<br />

“light construction”, per le quali proponiamo offerte dedicate<br />

anche con il nostro X-WAY. Ai benefici economici derivanti da minor<br />

consumi e costi di esercizio rispetto all’equivalente Diesel, si affiancano<br />

anche i benefici ambientali che, grazie al crescente impiego di<br />

biometano sul territorio nazionale ed europeo, raggiungono picchi di<br />

-95% di CO2 e PM e -90% di NO2”.<br />

Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />

“I fattori che hanno determinato lo sviluppo delle soluzioni a metano<br />

sono essenzialmente due: le potenze delle motorizzazioni disponibili<br />

e la rete di distribuzione del metano. La crescente disponibilità di potenza<br />

dei motori a metano ha reso possibile l’utilizzo di questa tecnologia<br />

anche al di fuori del contesto urbano per una buona parte delle<br />

applicazioni del medio e lungo raggio, il che, a sua volta, ha stimolato<br />

la rapida crescita delle stazioni di rifornimento, dapprima GNC e più<br />

recentemente GNL. Tipicamente gli autocarri GNC sono impiegati in<br />

contesti operativi di medio raggio, mentre la tecnologia GNL è utilizzata<br />

prevalentemente nelle applicazioni del lungo raggio, rappresentando,<br />

in entrambi i casi, una valida alternativa al Diesel”.<br />

Scania ha presentato in anteprima mondiale in Italia nel 2017 il suo 13 litri a<br />

gas da 410 CV e il doppio serbatoio criogenico GNL con capacità di 740 litri.<br />

Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italy<br />

“Stimiamo che le motorizzazioni GNC e GNL rappresentino un 10%<br />

delle immatricolazioni. I veicoli alimentati a gas offrono emissioni ridotte<br />

e ottime prestazioni, per quanto riguarda Volvo esattamente<br />

paragonabili al pari potenza Diesel, trasformando in realtà la sostenibilità<br />

dei trasporti pesanti sia regionali che a lungo raggio. Allo stato<br />

attuale il GNL rappresenta ancora un carburante più economico rispetto<br />

al gasolio e rappresenta un’ottima opportunità per ridurre i costi<br />

di carburante delle aziende di trasporto. Lo vediamo dunque come<br />

ottima alternativa valida per trasporti nazionali o internazionali a lungo<br />

raggio nelle direttrici verso Francia, Spagna e centro-nord Europa.<br />

L’espansione della rete di distribuzione in Germania abbinata anche<br />

per quest’anno alla cancellazione del pedaggio per questa categoria<br />

di veicoli ne sta motivando l’adozione da parte di molto operatori. Per<br />

quanto riguarda i veicoli GNC, il loro ambito prevalente di impiego restano<br />

i centri urbani sia per ragioni tecniche che gestionali. Nelle prime<br />

ricordiamo l’autonomia di questi veicoli, che è più limitata delle<br />

versioni GNL, ma potenzialmente possono avere accesso a una rete<br />

distributiva molto più capillare che, con oltre mille punti di approvvigionamento,<br />

non ha pari in nessun altro Paese europeo. Nelle seconde<br />

vanno citate le crescenti restrizioni alla circolazione nei centri urbani<br />

adottate da molte amministrazioni locali con lo scopo lodevole di migliorare<br />

la qualità dell’aria. La loro adozione rappresenta dunque una<br />

alternativa utile oltre che necessaria”.<br />

marzo-aprile 2021 37


Trasporti<br />

L'evoluzione tecnologica delle motorizzazioni Diesel e il lancio dei<br />

primi veicoli a trazione ibrida rappresentano un'opzione concorrenziale<br />

nel trasporto merci a lunga percorrenza?<br />

Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />

“Il settore è in fermento come probabilmente mai lo è stato. Ci aspettiamo<br />

un cambiamento radicale non solo nelle propulsioni, ma anche<br />

nel modo di pensare il trasporto su gomma. Sul tema delle propulsioni<br />

sicuramente le novità più interessanti verranno da elettrico e idrogeno.<br />

L’elettrico vedrà la sua naturale applicazione nell’ambito della logistica<br />

urbana dell’ultimo miglio, ma anche in quello della distribuzione<br />

regionale. Affronteremo quindi la sfida non solo con il Daily ma anche<br />

con il Nikola Tre, neonato dalla collaborazione con Nikola Motors, i cui<br />

test sono già in corso, che permetterà di avere un mezzo pesante con<br />

autonomie fino a 400-500 km. Poi c’è l’idrogeno, usato come fonte di<br />

alimentazione per le fuel cell, che consentirà autonomie fino ad 800-<br />

1.000 km con tempi e procedure di rifornimento del tutto simili a quelle<br />

a cui siamo abituati con i mezzi a combustione interna. Tuttavia vedo<br />

nel segmento lungo raggio ancora una lunga supremazia di Diesel con<br />

un sempre maggiore affiancamento di GNL e BioGNL”.<br />

Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />

“La piattaforma Diesel è una fetta importantissima del parco circolante<br />

del trasporto merci a lunga percorrenza e lo sarà sicuramente anche<br />

per almeno tutto il decennio in corso. Anche se i combustibili da fonti<br />

rinnovabili e l’elettrificazione rappresentano a tutti gli effetti il futuro,<br />

ci aspettiamo nel medio termine una convivenza delle varie tecnologie:<br />

per questo Scania continua ad affinare le prestazioni dei propri motori<br />

a combustione interna - la vittoria del quarto anno di seguito del prestigioso<br />

test comparativo tedesco “Green Truck” ne è solo un esempio<br />

– mentre introduce contemporaneamente sul mercato nuove soluzioni<br />

elettrificate con lo scopo di offrire ai propri clienti la soluzione su misura<br />

per i loro obiettivi, diversi da applicazione ad applicazione”.<br />

Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italy<br />

“Per Volvo Trucks l’evoluzione del motore Diesel riveste ancora<br />

un ruolo importante. Basti pensare a FH con I-Save che garantisce<br />

un risparmio di carburante del 10% rispetto al motore eSCR,<br />

che continuiamo a proporre per impieghi specifici. Inoltre, abbiamo<br />

annunciato a fine 2020 che Volvo Trucks offrirà una gamma completa<br />

di veicoli pesanti con trazione elettrica già nel 2021. Seguiranno<br />

veicoli elettrici per i trasporti a lungo raggio impegnativi, anche<br />

con carichi pesanti. Saranno veicoli elettrici alimentati a batteria e<br />

con celle a combustibile, dotati di una maggiore autonomia. Volvo<br />

Trucks mira a iniziare la vendita di veicoli elettrici con energia prodotta<br />

sul veicolo tramite celle a combustibile a idrogeno nella seconda<br />

metà di questo decennio. Questi passaggi sono allineati con<br />

l'obiettivo di Volvo Trucks di eliminare l'uso dei combustibili fossili<br />

dall'intera gamma di prodotti entro il 2040. Dal punto di vista di<br />

Volvo Trucks, la transizione verso un trasporto più sostenibile consiste<br />

principalmente nel rendere questo passaggio il più fluido possibile<br />

per gli operatori di trasporto, in modo che possano iniziare a<br />

programmare il rinnovo del loro parco con una chiara visione degli<br />

investimenti da sostenere. Le soluzioni offerte devono essere prive<br />

di combustibili fossili e consentire agli autotrasportatori di raggiungere<br />

i necessari livelli di redditività e produttività”.<br />

Le tecnologie proposte dalle case costruttrici nel settore delle alimentazioni<br />

GNC e GNL sono suscettibili di ulteriori miglioramenti in<br />

termini di prestazioni, carico utile e consumi?<br />

Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />

“Sicuramente! Sebbene già oggi prestazioni e carico utile siano allineati<br />

a quelli di un corrispondente veicolo Diesel e i consumi siano minori,<br />

continuiamo e continueremo ad investire nel settore per rendere da un<br />

lato la scelta di transizione energetica dei nostri clienti sempre più agevole,<br />

allargando l’offerta, e dall’altro per rendere i motori e i veicoli nel<br />

complesso sempre più affidabili, performanti e sicuri. Investimenti sulla<br />

connettività, su ulteriori miglioramenti di consumi ed emissioni sono il<br />

costante lavoro dei nostri tecnici e ingegneri”.<br />

Il Volvo FH alimentato a GNL, disponibile con potenze di 420 e 460 CV, offre<br />

le stesse prestazioni e caratteristiche di guida dell ’analogo modello Diesel.<br />

Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />

“È da molti anni che in Scania crediamo fortemente nel metano e possiamo<br />

dire senz’altro di aver dato un deciso contributo all’emancipazione<br />

di questo carburante rispetto ai tradizionali impieghi in ambito urbano.<br />

Questo grazie all’introduzione di motori più potenti e della tecnologia<br />

GNL. Abbiamo dunque fatto importanti passi avanti nelle applicazioni<br />

di trasporto lungo raggio, con il lancio, proprio in Italia, del primo 13 litri<br />

a metano da 410 CV e 2.000 Nm sulla nostra New Truck Generation.<br />

Ci attendiamo nei prossimi anni una diffusione dei veicoli GNL, vista l’espansione<br />

della rete di distribuzione che sta a accompagnando quella<br />

dell’offerta di veicoli. Ad oggi, il mercato sta già riconoscendo i nostri<br />

veicoli a GNL come particolarmente parsimoniosi nei consumi, elemento<br />

che va esattamente nella direzione della sostenibilità, sia per quanto<br />

riguarda gli inquinanti locali sia per le emissioni climalteranti. Continueremo<br />

a lavorare su questo fronte, perseguendo il principio del miglioramento<br />

continuo che rappresenta per Scania un elemento chiave, per<br />

offrire veicoli sempre maggiormente efficienti. Il successo nella spinta<br />

alla sostenibilità però non dipenderà solo ed esclusivamente da questo,<br />

ma anche da come evolverà l’ecosistema e dalle scelte che faranno gli<br />

attori che si trovano ad operare nel settore dell’autotrasporto”.<br />

38<br />

marzo-aprile 2021


Trasporti<br />

Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italia<br />

“Sicuramente. Esattamente come per i motori Diesel, le motorizzazioni<br />

GNC e GNL rappresenteranno un fattore determinante della<br />

transizione energetica verso la progressiva decarbonizzazione del trasporto.<br />

È impensabile fare un salto dal tutto termico al tutto elettrico<br />

in una sola volta e mettendo in campo una sola tecnologia alternativa.<br />

La gradualità del passaggio, il concorso di diverse soluzioni e la loro<br />

progressiva maturazione tecnologica porterà alla progressiva sostituzione<br />

delle attuali motorizzazioni con altre a emissioni zero”.<br />

Quali iniziative potrebbero essere intraprese in Italia per incentivare<br />

l'acquisto di veicoli industriali alimentati a gas naturale<br />

(GNC e GNL)?<br />

Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />

“Il tema a livello istituzionale è sempre molto complesso e variegato.<br />

Segnali importanti sono sicuramente arrivati dal nuovo fondo investimenti<br />

per il biennio 2020-2021, che ha messo sul piatto circa 46<br />

milioni per l’acquisto di veicoli a trazioni alternative, e dal decreto<br />

del 2018 sul biometano, che ha dato il via ad un processo di costruzione<br />

e trasformazione di impianti che sta cominciando a dare i suoi<br />

frutti in questi mesi in termini di reale disponibilità di prodotto bio.<br />

Occorre ancora fare molto per stabilizzare e dare certezza di continuità<br />

ai trasportatori. Credo molto, ad esempio, in forme di incentivi<br />

legati più all’utilizzo del mezzo che all’acquisto; mi riferisco ad esempio<br />

ad uno sconto sul pedaggio autostradale per i mezzi meno inquinanti,<br />

così come già fatto in Germania con l’esenzione totale della<br />

MAUT o lungo la BRE.BE.MI, dove è in atto uno sconto del 30% per<br />

chi percorre quel tratto con mezzi GNL, che permetterebbe di legare<br />

più direttamente la riduzione di CO2 ad incentivi economici (più km<br />

si percorrono con mezzi sostenibili, più si contribuisce a diminuire le<br />

emissioni di CO2, maggiori benefici economici si ottengono). In ultimo,<br />

fondamentale sarà riconoscere i benefici di tale carburante anche<br />

all’interno del tool di calcolo VECTO per i costruttori”.<br />

Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />

“Misure strutturali e su base continuativa agevolerebbero senza<br />

dubbio la diffusione di soluzioni di trasporto rispettose dell’ambiente,<br />

favorendo così lo sviluppo sostenibile del trasporto nel nostro Paese.<br />

Un ulteriore elemento di interesse nei confronti di veicoli a GNL<br />

deriva dalla crescente disponibilità di biometano, anche a seguito<br />

del decreto “biometano”, un biocarburante grazie al quale le emissioni<br />

di CO2 rispetto al Diesel fossile possono essere ridotte fino al<br />

-90% (metodo di calcolo Well-to-Wheel). In termini generali, però,<br />

per sostenere l’acquisto di veicoli sostenibili è di fondamentale importanza<br />

lavorare a livello di ecosistema. In quest’ottica, un elemento<br />

fondamentale per accrescere la diffusione di veicoli alimentati a<br />

gas naturale, in particolare, è quello di sensibilizzare la committenza,<br />

affinché la scelta di veicoli a carburante alternativo da parte delle<br />

aziende di trasporto rappresenti un elemento di differenziazione<br />

e successo anche dal punto di vista della profittabilità. Negli ultimi<br />

anni abbiamo assistito ad un cambio di marcia nella crescita della rete<br />

di distributori GNL su tutto il territorio italiano, il gap dal punto<br />

di vista infrastrutturale è stato quindi colmato. I corridoi GNL sono<br />

in fase di espansione in tutta Europa e i clienti che battono tratte internazionali<br />

avranno sempre meno limitazioni legate alla carenza di<br />

strutture di rifornimento”.<br />

Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italia<br />

“Sicuramente gli incentivi hanno dato e continueranno a dare una<br />

spinta al mercato dei veicoli a gas naturale. L’obiettivo è quello di ridurre<br />

il gap di prezzo di vendita rispetto alle motorizzazioni Diesel.<br />

L’altra dimensione rilevante per estendere l’utilizzo dei veicoli GNL al<br />

lungo raggio internazionale è quella relativa alla rete. Troppi Paesi non<br />

dispongono ancora di una rete di rifornimento adeguata”.<br />

Continuerete ad investire in questo settore?<br />

Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />

“IVECO è stata azienda pioniera nel settore e oggi detiene saldamente<br />

la leadership europea. Ciò che fino a soli 7 anni fa sembrava un’utopia,<br />

oggi è una realtà riconosciuta in tutti i Paesi europei con vendite globali<br />

sopra le 35.000 unità, di cui oltre 13.000 a GNL. Conta soprattutto<br />

crederci, avere una visione, investire in R&D e portare sul mercato un<br />

prodotto che minimizzi le resistenze al cambiamento dimostrando da<br />

subito i vantaggi. Ma conta anche trovare i giusti partner per lo sviluppo<br />

delle infrastrutture, della cultura e del framework politico/legislativo.<br />

Tanto è stato fatto, ma siamo convinti che la strada percorribile è ancora<br />

lunga e piena di significativi risultati da raggiungere”.<br />

Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />

“Scania ha una roadmap di decarbonizzazione estremamente ambiziosa.<br />

Seguirla richiederà tanta innovazione tecnologica, nuove forme di<br />

propulsione, un ulteriore incremento di efficienza dei veicoli e, in generale,<br />

del sistema di trasporto. Noi di Scania siamo convinti del fatto<br />

che il processo di transizione verso un futuro sostenibile è un percorso<br />

complesso, che richiede un approccio strutturato su più fronti: da<br />

un lato il miglioramento continuo del prodotto per dare vita a soluzioni<br />

di trasporto che consentano di massimizzare l’efficienza energetica,<br />

la gamma di soluzioni a carburante alternativo più ricca del mercato<br />

e la progressiva elettrificazione dei veicoli, dall’altro la connettività,<br />

che consente di incrementare l’efficienza del trasporto e migliorare le<br />

prestazioni dei conducenti oltre a massimizzare i livelli di disponibilità<br />

del mezzo. Continueremo quindi ad investire sul fronte dei veicoli a<br />

metano, anche alla luce della crescente disponibilità di biometano e le<br />

importanti opportunità di decarbonizzazione dei trasporti legate all’utilizzo<br />

di questo biocarburante”.<br />

Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italia<br />

“Sì, come detto, nei piani di Volvo Trucks c’è la politica del progressivo<br />

ingresso di diverse tecnologie e soluzioni che si affiancheranno alle<br />

attuali versioni diesel, GNC e GNL”.<br />

marzo-aprile 2021 39


Trasporti<br />

ASSEGNATO A LC3 TRASPORTI IL PREMIO "IL LOGISTICO DELL'ANNO 2020"<br />

Sostenibilità autocertificata<br />

con il “Report Ecologico”<br />

di Paolo Agostino<br />

Piena sostenibilità per un<br />

trasporto stradale sempre<br />

più efficiente e sempre più in<br />

linea con le attuali esigenze<br />

di tutela ambientale. Il<br />

progetto di autocertificazione<br />

“Report Ecologico”, promosso<br />

dall’azienda di autotrasporto<br />

italiana LC3 Trasporti,<br />

ha così aperto le porte al<br />

conferimento alla società del<br />

premio “Il Logistico dell’Anno<br />

2020”, assegnato nell’ambito<br />

della 16a edizione del contest<br />

annuale organizzato da<br />

Conferito da Assologistica ed Euromerci<br />

per valorizzare i migliori operatori logistici,<br />

il riconoscimento a LC3 Trasporti premia<br />

la sua strategia all’insegna della sostenibilità.<br />

Assologistica ed Euromerci<br />

per valorizzare i migliori<br />

operatori nel settore della<br />

logistica.<br />

Si conclude in questo modo<br />

un importante ciclo di<br />

attività per LC3 Trasporti,<br />

che anche lo scorso anno ha<br />

tenuto fede ai propri obiettivi<br />

aziendali di sostenibilità,<br />

nonostante le difficoltà che<br />

stanno duramente colpendo<br />

diversi settori dell’economia<br />

nazionale e internazionale,<br />

con forti ricadute anche sul<br />

comparto della logistica.<br />

L’azienda LC3 Trasporti, con<br />

sede a Gubbio (PG), ha infatti<br />

concretizzato negli ultimi<br />

anni un lungo processo di<br />

rimodulazione strategica di<br />

approccio al mercato, avviato<br />

nel 2011 con l’obiettivo di<br />

operare all’insegna delle<br />

sostenibilità economica,<br />

ambientale e sociale.<br />

Un processo che ha coinvolto<br />

a vario titolo diverse società<br />

che ruotano intorno alla<br />

galassia di LC3 - tra cui<br />

Iveco e Michelin Solutions -,<br />

40<br />

marzo-aprile 2021


Trasporti<br />

riunite sotto il contenitore<br />

progettuale “INBLUE”,<br />

finalizzato all’utilizzo<br />

di combustibili a basso<br />

impatto ambientale per<br />

alimentare i veicoli della<br />

flotta aziendale, quali metano<br />

(GNC) e biometano liquefatto<br />

(BioGNL), abbattendo così<br />

in modo assai consistente<br />

le emissioni di biossido di<br />

carbonio (CO2).<br />

UN IMPEGNO<br />

DI LUNGA DATA<br />

Nel 2011 LC3 Trasporti ha<br />

condotto un’analisi interna<br />

per individuare una serie di<br />

nuovi obiettivi in grado di<br />

ridefinire la propria “mission<br />

aziendale”.<br />

Da questo momento in<br />

poi, l’azienda eugubina<br />

ha intrapreso un percorso<br />

di rinnovamento che l’ha<br />

condotta, percorrendo<br />

diverse tappe, a raggiungere<br />

il prefissato traguardo di<br />

una maggiore sostenibilità<br />

economica, ambientale e<br />

sociale.<br />

Questo lungo processo di<br />

rinnovamento è quindi<br />

culminato con l’assegnazione<br />

del premio “Il Logistico<br />

dell’Anno 2020” conferito<br />

da Assologistica e Euromerci,<br />

che sancisce l’impegno di LC3<br />

Trasporti nell’ambito della<br />

sostenibilità ambientale,<br />

come si legge esressamente<br />

nella stessa motivazione del<br />

premio, per aver valorizzato<br />

il trasporto merci conto terzi<br />

prendendo in considerazione<br />

l’impronta ecologica nei<br />

suoi due aspetti principali:<br />

emissioni di gas ad effetto<br />

serra e inquinamento.<br />

La strategia adottata da<br />

LC3 Trasporti, premiata dal<br />

mercato, rappresenta oggi<br />

un asset importante per<br />

tutti i clienti dell’azienda<br />

che, a partire dal 2015,<br />

possono avvalersi di un vero<br />

e proprio “Report Ecologico”<br />

che certifica le prestazioni<br />

in termini di riduzione di<br />

impatto ambientale del<br />

trasporto effettuato sia a<br />

consuntivo, sia in fase di<br />

preventivazione.<br />

Le prime motrici a biometano liquefatto (BioGNL) di LC3 Trasporti hanno effettuato il loro primo rifornimento<br />

lo scorso novembre a Rimini presso il primo distributore italiano a insegna Vulcangas.<br />

PROGETTO B.E.S.T.<br />

E MEZZI BIO-LNG<br />

Il premio conseguito da LC3<br />

Trasporti passa anche da<br />

un’altra tappa fondamentale,<br />

attraversata a partire dalla<br />

fine del 2013 con il lancio<br />

del progetto B.E.S.T. (Better<br />

Environment & Sustainable<br />

Transport). Un progetto<br />

finalizzato alla rilevazione e<br />

al contenimento dei consumi,<br />

alla formazione continua<br />

dell’organico dipendenti, alla<br />

ricerca delle migliori prassi<br />

organizzative, all’innovazione<br />

tecnologica del sistema<br />

trasporto e all’utilizzo del<br />

biometano (GNC o GNL).<br />

Anche il progetto B.E.S.T.<br />

ha ricevuto importanti<br />

riconoscimenti pubblici,<br />

ottenendo il “Premio<br />

Sviluppo Sostenibile 2017”<br />

e il conferimento della<br />

“Medaglia del Presidente della<br />

Repubblica” insignita per<br />

conto del presidente Sergio<br />

Mattarella.<br />

Da aggiungere ancora,<br />

l’introduzione delle prime<br />

motrici a biometano<br />

liquefatto (BioGNL), il cui<br />

rifornimento inaugurale<br />

si è svolto agli inizi dello<br />

scorso novembre a Rimini<br />

presso il primo distributore<br />

italiano a insegna Vulcangas,<br />

e la contemporanea<br />

integrazione della flotta con<br />

20 semirimorchi refrigerati ad<br />

azoto liquido (RevolutioN2) a<br />

zero emissioni che, in tandem<br />

con le motrici alimentate sia<br />

a BioGNC sia con il nuovo<br />

BioGNL, rappresentano il<br />

mezzo di trasporto merci più<br />

ecologico disponibile oggi sul<br />

mercato.<br />

ACCELERARE LA<br />

TRANSIZIONE ENERGETICA<br />

Una dotazione esclusiva sul<br />

territorio italiano attualmente<br />

offerta da LC3 Trasporti, che<br />

vede operativi nel suo parco<br />

mezzi circa 200 veicoli, di<br />

cui 115 a metano liquefatto<br />

con possibilità di essere<br />

alimentati anche a biometano<br />

liquefatto, ai quali si<br />

aggiungeranno presto altri 14<br />

mezzi a biometano GNL, per<br />

una capacità complessiva di<br />

distribuire merci per i propri<br />

clienti con un 65% di veicoli a<br />

propulsione 100% sostenibile.<br />

“Non possiamo che essere<br />

orgogliosi di ricevere questo<br />

importante riconoscimento<br />

per il nostro impegno costante<br />

per il rispetto ambientale”, ha<br />

commentato in conclusione<br />

il direttore generale di LC3<br />

Trasporti, Mario Ambrogi,<br />

“il settore della logistica<br />

è chiamato a svolgere un<br />

ruolo importante sul fronte<br />

ambientale e LC3 Trasporti è<br />

pronta a raccogliere questa<br />

sfida con l’assunzione delle<br />

migliori tecnologie disponibili<br />

oggi sul mercato. Una scelta<br />

che si dimostra strategica<br />

anche per i nostri clienti che<br />

dimostrano una sensibilità<br />

e un bisogno crescente sul<br />

piano della sostenibilità<br />

anche nel processo logistico,<br />

in grado di innescare un<br />

circolo virtuoso che pone al<br />

primo posto il rispetto per<br />

l’ambiente. Nella speranza<br />

di essere presto seguiti<br />

anche dagli altri operatori<br />

in questa strategia rilevatasi<br />

vincente, in modo da rendere<br />

la transizione ecologica il più<br />

veloce possibile, nell’interesse<br />

di tutta la collettività”.<br />

marzo-aprile 2021 41


Trasporti<br />

SONDAGGIO EUROPEO DELL'ETF SULL'AFFATICAMENTO DEI CONDUCENTI PROFESSIONALI<br />

Una sindrome pericolosa<br />

che si chiama stanchezza<br />

di Paolo Benevolo<br />

Cattiva qualità del sonno,<br />

troppo poco tempo per<br />

dormire, riposo interrotto e<br />

lunghe giornate consecutive<br />

trascorse al volante senza<br />

tempo libero: sono queste<br />

alcune delle cause principali<br />

di affaticamento lamentate<br />

in Europa dalla maggior parte<br />

degli autisti professionali di<br />

autobus, pullman e camion,<br />

così come emerge da un<br />

recente sondaggio realizzato<br />

dall’European Transport<br />

Workers’ Federation (ETF),<br />

organizzazione sindacale di<br />

settore affiliata all’European<br />

Trade Union Confederation,<br />

nell’ambito del progetto<br />

“Sindacati e Conducenti per<br />

strade più sicure in Europa”.<br />

Il sondaggio, i cui primi<br />

risultati sono stati illustrati lo<br />

scorso novembre in occasione<br />

L’indagine della federazione dei sindacati<br />

dei lavoratori nel settore UE dei trasporti<br />

ha messo in luce problemi e contromisure<br />

per ridurre la fatica degli autisti di truck e bus.<br />

della “Giornata mondiale<br />

della memoria per le vittime<br />

del traffico stradale” (il<br />

rapporto completo sarà<br />

pubblicato online nel<br />

giugno 2021), ha coinvolto<br />

circa 2.800 conducenti in<br />

tutta Europa, che hanno<br />

raccontato le loro esperienze<br />

personali rivelando l’urgente<br />

necessità di misure politiche<br />

per affrontare la “malattia<br />

cronica” della stanchezza<br />

dell’autista nel trasporto<br />

commerciale su strada. Una<br />

“malattia” che rischia di<br />

avere serie conseguenze in<br />

termini di sicurezza stradale,<br />

tanto per l’incolumità<br />

degli stessei conducenti<br />

professionali quanto per<br />

quella di tutti gli altri utenti<br />

della strada.<br />

Proprio in occasione della<br />

“Giornata mondiale della<br />

memoria per le vittime del<br />

traffico stradale” l’ETF ha<br />

voluto quindi ribadire il<br />

proprio impegno per rendere<br />

la sicurezza stradale una<br />

realtà concreta, sottolineando<br />

come migliorare le condizioni<br />

di lavoro e garantire il riposo<br />

dei conducenti rivesta un<br />

ruolo determinante per<br />

conseguire questo obiettivo.<br />

LE CONTROMISURE<br />

A LIVELLO EUROPEO<br />

“Spostare merci e passeggeri<br />

in sicurezza in tutta Europa<br />

sta diventando sempre più<br />

difficile in un ambiente in<br />

cui la qualità del lavoro e<br />

del riposo, il traffico e le<br />

condizioni di guida per i<br />

conducenti professionisti<br />

continuano a peggiorare”,<br />

dichiara l’ETF nel suo<br />

comunicato stampa diramato<br />

per l’occasione, concludendo<br />

con una chiara e decisa<br />

affermazione: “È tempo<br />

che i responsabili dell’UE e<br />

nazionali prendano sul serio la<br />

stanchezza del conducente”.<br />

Se la recente indagine<br />

42<br />

marzo-aprile 2021


Trasporti<br />

realizzata dall’ETF dimostra<br />

che le cattive condizioni<br />

di lavoro lamentate dalla<br />

maggior parte dei conducenti<br />

professionali europei<br />

rappresentano un rischio per<br />

la sicurezza stradale e che<br />

questo aspetto merita la piena<br />

attenzione dei responsabili<br />

politici e dei datori di lavoro,<br />

unitamente ai risultati<br />

preliminari del sondaggio<br />

l’ETF ha anche enucleato una<br />

serie di possibili contromisure<br />

per ridurre l’impatto<br />

delle principali cause di<br />

affaticamento dei conducenti<br />

nel trasporto commerciale.<br />

I risultati dell’indagine<br />

iniziale hanno infatti messo<br />

luce una serie di misure chiave<br />

di prevenzione della fatica,<br />

così sintetizzate:<br />

• applicare la legge in modo<br />

coerente, ovvero rigorosa<br />

attuazione ed efficaci<br />

controlli sull’applicazione<br />

delle nuove regole sui tempi<br />

di guida e di riposo adottate<br />

nell’ambito del “Pacchetto<br />

mobilità” dell’Unione<br />

Europea e delle normative<br />

sui tempi di guida e di<br />

riposo di chi è al volante di<br />

autobus e pullman:<br />

Nel 2020 l’emergenza Covid-19 ha sensibilmente peggiorato le condizioni di lavoro dei conducenti.<br />

• applicare normative più<br />

severe e più rigorose sui<br />

tempi di guida e sui tempi di<br />

riposo;<br />

• stabilire orari di lavoro più<br />

ragionevoli, che evitino o<br />

limitino l’affaticamento dei<br />

conducenti, in particolare<br />

per quanto riguarda: guida<br />

notturna, orari di lavoro<br />

compressi o irregolari, brevi<br />

periodi di riposo giornaliero,<br />

brevi turni di preavviso.<br />

“La stanchezza del<br />

guidatore”, conclude la<br />

nota stampa ETF, “deve<br />

essere parte fondamentale<br />

di tutti i futuri processi della<br />

Commissione europea di<br />

pianificazione e preparazione<br />

delle proposte legislative e<br />

un elemento chiave nelle<br />

strategie e negli obiettivi<br />

UE per la sicurezza stradale.<br />

Chiediamo pertanto ai<br />

responsabili dell’UE di agire<br />

di conseguenza senza ulteriori<br />

indugi”.<br />

Cause principali di affaticamento per i conducenti<br />

Percentuale di intervistati che ha valutato ciascuna causa come “importante” o “molto importante”<br />

TRASPORTO MERCI<br />

TRASPORTO PASSEGGERI<br />

Carenza di aree di riposo 83% Giornate consecutive di lavoro senza riposo 86%<br />

Scarsa qualità del sonno 83% Esaurimento generale 86%<br />

Scarsa salute/forma fisica generale 82% Tempo insufficiente per dormire 85%<br />

Esaurimento generale 81% Scarsa salute/forma fisica generale 84%<br />

Tempo insufficiente per dormire 80% Tempi di riposo insufficienti 84%<br />

Sonno interrotto 80% Programmi e richieste di pianificazione stringenti 83%<br />

Giornate consecutive di lavoro senza riposo 80% Scarsa qualità del sonno 83%<br />

Pressione di lavoro 79% Sonno interrotto 79%<br />

Programmi e richieste di pianificazione stringenti 78% Temperature estreme 78%<br />

Tempi di riposo insufficienti 75% Pressione di lavoro 78%<br />

Disturbi del sonno 75% Disturbi del sonno 77%<br />

Lunghi orari di lavoro 74% Lunghi orari di lavoro 76%<br />

Fonte: European Transport Workers’ Federation (ETF), novembre 2020<br />

marzo-aprile 2021 43


Urbanistica<br />

DESTINATO A CAMBIARE ASPETTO UNO DEGLI EMBLEMI DELL'ARCHITETTURA SOCIALISTA<br />

Auf Wiedersehen<br />

vecchia Alexanderplatz<br />

di Franco Donnini<br />

Anche se a molti verrà<br />

in mente una celebre<br />

canzone interpretata<br />

negli anni ’80 da Milva e<br />

ad altri un epico romanzo<br />

del 1929 di Alfred Döblin,<br />

l’Alexanderplatz di quella<br />

che una volta era Berlino<br />

Est rimane ad oggi uno<br />

degli esempi più calzanti di<br />

progettazione urbanistica<br />

e architettonica di stampo<br />

tipicamente socialista.<br />

Spazi ampissimi, scarsità<br />

di verde, edifici di forma<br />

squadrata, spogli di qualsiasi<br />

ornamento e praticamente<br />

uniformi anche dal punto<br />

vista cromatico: facilissimo<br />

ritrovare molte di queste<br />

peculiarità nella quasi totalità<br />

dei centri più o meno grandi<br />

dell’Europa orientale.<br />

Ma qui siamo nella città che<br />

più di ogni altra ha vissuto<br />

il crollo del blocco sovietico:<br />

le immagini di quel lontano<br />

1989 restano scolpite nella<br />

nostra memoria come uno<br />

dei momenti di transizione<br />

storica più importanti del<br />

ventesimo secolo. Proprio<br />

qui ebbe luogo la grande<br />

manifestazione popolare<br />

contro il regime della<br />

Repubblica Democratica<br />

Tedesca, solo pochi giorni<br />

prima dell’abbattimento del<br />

famigerato Muro.<br />

Lampante come l’aspetto<br />

attuale della piazza sia il<br />

frutto della ricostruzione<br />

postbellica avvenuta sotto<br />

la forte influenza del<br />

classicismo socialista, ed è<br />

altrettanto evidente come<br />

le opere di rinnovamento<br />

realizzate dagli anni ’90<br />

in poi abbiano mascherato<br />

solo in piccola parte le poco<br />

Dopo quasi 30 anni di progetti e discussioni è finalmente iniziata<br />

la riqualificazione urbanistica della storica piazza berlinese<br />

intitolata nel 1805 allo zar Alessandro I di Russia.<br />

apprezzabili connotazioni<br />

esistenti, rendendo peraltro<br />

Alexanderplatz un’area<br />

eccessivamente caratterizzata<br />

dalla presenza di marchi<br />

commerciali.<br />

Il primo bando di concorso per<br />

la presentazione di progetti<br />

relativi ad un nuovo assetto<br />

urbanistico della piazza<br />

risale al 1993, ma per motivi<br />

principalmente economici<br />

tale programma non è mai<br />

stato avviato. Ad inizio 2020,<br />

però, gli amministratori<br />

berlinesi hanno finalmente<br />

rilanciato l’opera stilandone<br />

le linee guida e stanziando i<br />

fondi e le risorse necessarie.<br />

Rientrerà in un più generale<br />

riammodernamento della<br />

città che, grazie a cospicui<br />

investimenti pubblici, avrà<br />

nel giro di pochi anni e<br />

nonostante la pandemia in<br />

corso, un nuovo “look”, nuovi<br />

edifici e nuove infrastrutture.<br />

A tal proposito, proprio<br />

nel corso del dicembre<br />

2020 è stato inaugurato<br />

l’ultimo tratto della linea<br />

metropolitana U5, molto<br />

importante in quanto unisce<br />

l’area in questione alla Porta<br />

di Brandeburgo e alla zona<br />

museale della grande capitale<br />

tedesca.<br />

LA SCALATA<br />

VERSO L’ALTO<br />

Il progetto originale di<br />

riassetto, elaborato pochi<br />

anni dopo la caduta del Muro<br />

dagli architetti Hans Kollhoff<br />

e Helga Timmermann,<br />

prevedeva la costruzione<br />

di 13 grattacieli alti ognuno<br />

circa 150 metri, destinati a<br />

mutare radicalmente l’aspetto<br />

della piazza in una sorta di<br />

compensazione tra gli spazi<br />

orizzontali e quelli verticali.<br />

Come già detto, tuttavia,<br />

il forte debito pubblico<br />

accumulato a causa della<br />

riunificazione tedesca ha<br />

costretto l’amministrazione<br />

cittadina ad accantonare<br />

questo progetto per molto<br />

tempo. L’idea originaria è<br />

stata ora ripresa e costituirà<br />

l’impronta fondamentale del<br />

rifacimento architettonico<br />

in programma nei prossimi<br />

anni. I nuovi fabbricati<br />

saranno tutti di notevole<br />

altezza e in gran parte<br />

polifunzionali, destinati<br />

quindi ad ospitare negozi,<br />

uffici e abitazioni private di<br />

varie metrature.<br />

Foto: Wladyslaw Sojka on wikimedia/commons<br />

44<br />

marzo-aprile 2021


Urbanistica<br />

Sono due attualmente gli<br />

edifici che nella piazza<br />

svettano sugli altri: uno è<br />

la Torre della Televisione<br />

(Berliner Fernsehturm - 368<br />

metri - visibile a sinistra<br />

nella foto di apertura),<br />

costruita dalla DDR negli<br />

anni ’60 proprio alle spalle<br />

della stazione ferroviaria<br />

di Alexanderplatz. L’altro<br />

è l’Hotel Park Inn (già<br />

Hotel Stadt Berlin sotto<br />

il regime comunista e<br />

Forum Hotel Berlin dopo la<br />

riunificazione, a destra nella<br />

foto di apertura); ultimato<br />

nel 1970 e completamente<br />

rinnovato dalla nota catena<br />

internazionale nel 2005, con<br />

i suoi 125 metri di altezza è<br />

probabilmente quello che<br />

meglio si integrerà dal punto<br />

di vista visivo con le nuove<br />

strutture che verranno.<br />

Altri due elementi di<br />

spicco dal punto di vista<br />

architettonico presenti<br />

nella piazza sono la<br />

Alexanderhaus e la<br />

Berolinhaus.<br />

Si tratta di due imponenti<br />

edifici di stile razionalista<br />

progettati dell’architetto<br />

Peter Behrens e costruiti tra<br />

il 1929 e il 1932. Riportarono<br />

gravi danni durante i<br />

bombardamenti della<br />

seconda guerra mondiale<br />

e furono successivamente<br />

ricostruiti, ovviamente<br />

secondo i canoni dell’edilizia<br />

socialista. Hanno entrambi<br />

subìto ristrutturazioni in<br />

tempi abbastanza recenti e<br />

sono oggi sotto la tutela dei<br />

beni monumentali. Il loro<br />

destino sarà quello di essere<br />

circondati da giganti in<br />

cemento che li domineranno,<br />

almeno in altezza. Il primo<br />

di questi grattacieli, di cui<br />

sono già iniziati i lavori,<br />

sarà la Alexander Capital<br />

Tower, un investimento<br />

edilizio finanziato da un<br />

colosso russo del settore<br />

(la MonArch Group) che<br />

partorirà una modernissima<br />

costruzione, seconda per<br />

altezza solo alla già citata<br />

Berliner Fernsehturm.<br />

Anche il noto architetto<br />

canadese Frank Gehry sarà<br />

Il plastico qui sopra mostra quale sarà il nuovo assetto urbanistico della storica Alexanderplatz una volta completati<br />

tutti i lavori in progetto: risulta evidente la conquista dello spazio verticale.<br />

tra coloro che contribuiranno<br />

a modificare lo skyline della<br />

città; a lui è stata infatti<br />

assegnata la progettazione<br />

di una torre residenziale di<br />

39 piani (la Alexanderplatz<br />

Residential) che sorgerà<br />

a ridosso dell’adiacente<br />

arteria di scorrimento Otto-<br />

Braunstraße.<br />

I francesi del gruppo Covivio<br />

si occuperanno a loro volta<br />

della costruzione di un altro<br />

grande edificio proprio<br />

accanto all’Hotel Park Inn,<br />

mentre molti altri colossi<br />

internazionali, come gli<br />

austriaci del SIGNA Group,<br />

hanno mostrato forte<br />

interesse all’opera in corso.<br />

Alexanderplatz si appresta<br />

dunque a vivere una lunga<br />

stagione di cantieri, ruspe,<br />

gru e squadre di operai;<br />

ne uscirà più moderna e<br />

funzionale, persino più<br />

fascinosa se si agirà in<br />

omogeneità e armonia con la<br />

realtà circostante.<br />

Varsavia e Budapest hanno<br />

già da tempo segnato la via:<br />

rinnovare edilizia e tessuto<br />

urbano per rilanciare il<br />

ruolo della città, superando<br />

senza indugi il fardello di un<br />

recente e doloroso passato<br />

e guardando al futuro con<br />

fiducia e ottimismo.<br />

L’edilizia socialista domina la piazza centrale della vecchia Berlino Est:<br />

la Alexanderhaus (in alto) e la Berolinhaus (qui sopra).<br />

marzo-aprile 2021 45


Energia<br />

INN<strong>OV</strong>ATIVO BREVETTO ENEA PER LA PRODUZIONE DI IDROGENO "GREEN"<br />

Idrogeno e ossigeno<br />

dall’acqua grazie al sole<br />

di Luigi Di Matteo (Area Professionale Tecnica ACI)<br />

Produrre idrogeno e<br />

ossigeno attraverso la<br />

decomposizione termica<br />

dell’acqua realizzata con<br />

energia solare: questo<br />

l’oggetto del nuovo brevetto<br />

nato nei laboratori dei Centri<br />

Ricerche ENEA di Frascati e<br />

Casaccia.<br />

Nella decomposizione termica<br />

la molecola dell’acqua è<br />

scissa ad alta temperatura<br />

direttamente in idrogeno<br />

e ossigeno, che devono poi<br />

essere opportunamente<br />

separati. Con l’utilizzo di<br />

processi tradizionali questo<br />

avviene a temperature<br />

molto elevate dell’ordine di<br />

3.000/4.000 °C, tali da rendere<br />

Il nuovo sistema consente di produrre<br />

con 500 °C in meno la stessa quantità<br />

di idrogeno e ossigeno di un reattore<br />

tradizionale, con acqua ed energia solare.<br />

impraticabile il processo.<br />

Più in dettaglio, l’elettrolisi<br />

dell’acqua avviene quando<br />

una corrente continua è fatta<br />

passare tra due elettrodi<br />

immersi in un’opportuna<br />

soluzione acquosa (soluzioni<br />

concentrate di idrossido di<br />

potassio o di acido solforico) e<br />

separati tra loro da particolari<br />

materiali (diaframmi o<br />

separatori), dando luogo alla<br />

decomposizione elettrolitica<br />

dell’acqua secondo la reazione<br />

globale:<br />

2H2O + energia elettrica → 2H2+ O2<br />

Si producono così<br />

separatamente idrogeno<br />

(al catodo) e ossigeno<br />

(all’anodo) di elevata purezza,<br />

successivamente sottoposti a<br />

vari processi (raffreddamento,<br />

deumidificazione ecc.) che li<br />

rendono disponibili per un<br />

immediato utilizzo.<br />

Si tratta di una reazione<br />

chimica sfavorita a<br />

temperatura ambiente, ma<br />

a temperature molto elevate<br />

consente la formazione di<br />

idrogeno, ossigeno e altri<br />

composti (H, O, OH).<br />

L’elettrolisi ad alta<br />

temperatura, tuttavia, è<br />

economicamente più efficiente<br />

dell’elettrolisi tradizionale, a<br />

temperatura ambiente, perché<br />

parte dell’energia viene fornita<br />

come calore, più economico<br />

dell’elettricità, e perché la<br />

reazione elettrolitica è più<br />

efficiente ad alte temperature<br />

(a 2.500 °C non è più<br />

necessaria l’energia elettrica,<br />

46<br />

marzo-aprile 2021


Energia<br />

poiché l’acqua si scinde in<br />

idrogeno e ossigeno tramite la<br />

termolisi).<br />

COME FUNZIONA<br />

IL BREVETTO ENEA<br />

Il nuovo sistema brevettato<br />

dall’ENEA, dal ricercatore<br />

Silvano Tosti, per ovviare<br />

al problema delle alte<br />

temperature, utilizza un<br />

reattore a membrana<br />

costituito da una camera di<br />

reazione dove sono presenti<br />

contemporaneamente due tipi<br />

di membrane: una in tantalio<br />

per separare l’idrogeno e una<br />

in materiale ceramico per<br />

separare l’ossigeno. In questo<br />

modo, si produce, con 500 °C<br />

in meno, la stessa quantità<br />

di idrogeno e ossigeno di<br />

un reattore tradizionale.<br />

Già intorno ai 1.900 °C è<br />

infatti possibile ottenere<br />

dei rendimenti di reazione<br />

abbastanza significativi<br />

Al reattore vengono poi<br />

integrati impianti solari a<br />

concentrazione, in grado<br />

di fornire calore ad alta<br />

temperatura, rendendo<br />

così possibile la produzione<br />

di idrogeno direttamente<br />

dall’energia solare.<br />

Volendo utilizzare l’energia<br />

solare per la decomposizione<br />

dell’acqua, bisogna tener<br />

presente le temperature<br />

massime raggiungibili con le<br />

attuali tecnologie:<br />

• Piatti ceramici: T = 1.500 °C<br />

• Metalli liquidi: T = 1. 700°C<br />

con piombo e 2.600 °C con<br />

stagno.<br />

Di fatto sono stati compiuti<br />

grandi progressi nel c.d.<br />

“solare a concentrazione”,<br />

ovvero centrali che con una<br />

serie di specchi convogliano la<br />

luce solare in unico punto: si<br />

è passati da una temperatura<br />

massima di 700 °C agli attuali<br />

1.000 °C. Ma esiste ancora<br />

un gap di alcune centinaia di<br />

gradi.<br />

La produzione diretta di<br />

idrogeno dal sole rispetto<br />

ad altri sistemi, come ad<br />

esempio l’accoppiamento<br />

di solare fotovoltaico con<br />

elettrolizzatori alcalini,<br />

è di grande interesse per<br />

Una centrale a energia solare che utilizza la tecnologia “tower reflector”.<br />

la realizzazione di una<br />

catena energetica “green”<br />

ed è caratterizzata dal<br />

raggiungimento di elevate<br />

efficienze energetiche e<br />

da costi di investimento<br />

contenuti, sia in applicazioni<br />

stazionarie, come utenze<br />

elettriche civili e industriali,<br />

sia in applicazioni mobili<br />

come nel caso dei nuovi<br />

veicoli elettrici.<br />

• Concentrating Solar Power<br />

(permettono di convertire<br />

l’energia solare in energia<br />

termica, sfruttando la<br />

riflessione dei raggi<br />

solari ottenuta attraverso<br />

superfici riflettenti -<br />

sostanzialmente specchi<br />

- per concentrarla su un<br />

ricevitore di dimensioni<br />

contenute): T = 1.000 °C<br />

• Sistemi Tower Reflector<br />

(specchi riflettenti<br />

indipendenti che inseguono<br />

il sole e concentrano i<br />

suoi raggi su un ricevitore<br />

fisso posto alla sommità<br />

di una struttura a torre<br />

posta solitamente al centro<br />

dell’impianto): T = 1.300 °C<br />

Confindustria ed ENEA: un patto per l'idrogeno<br />

Individuare le potenzialità di sviluppo di filiere industriali dell'idrogeno in Italia, le soluzioni innovative<br />

e gli scenari operativi possibili, attraverso una rafforzata collaborazione tra ricerca e industria.<br />

Sono questi gli obiettivi del "patto per l'idrogeno" sottoscritto a fine gennaio da Confindustria ed<br />

ENEA, nell'ambito delle iniziative per ridurre i costi di approvvigionamento energetico del sistema<br />

industriale, promuoverne la sostenibilità e sviluppare tecnologie di frontiera.<br />

Una vera e propria alleanza strategica che tra le attività su cui sarà imperniata la nuova collaborazione<br />

prevede la mappatura delle tecnologie, del know-how, dei settori hard to abate, dell'evoluzione<br />

tecnologica e dei processi industriali che utilizzano idrogeno e dei potenziali in termini di consumo e<br />

di capacità produttiva nel breve, medio e lungo termine. Prevista inoltre un'analisi approfondita della<br />

domanda e dell'offerta anche rispetto alle potenzialità di produzione e utilizzo in Italia di idrogeno<br />

"green" e degli investimenti necessari per lo sviluppo di una filiera dedicata.<br />

L'alleanza fra Confindustria ed ENEA si propone così di promuovere un rapporto più stretto e continuativo<br />

tra ricerca e sistema industriale per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, progetti<br />

e studi, nella più ampia prospettiva di un cambio di paradigma dei processi energetici, anche attraverso<br />

nuovi modelli progettuali e la reingegnerizzazione dei prodotti e degli impianti produttivi.<br />

marzo-aprile 2021 47


Energia<br />

REPORT H2IT PER SUPPORTARE LO SVILUPPO DELLA FILIERA IDROGENO IN ITALIA<br />

Idrogeno: svolta green<br />

per la decarbonizzazione<br />

di Paolo Benevolo<br />

Un cospicuo giro d’affari,<br />

che recenti studi stimano<br />

intorno agli 820 miliardi di<br />

euro l’anno, con la possibilità<br />

di creare circa 5,4 milioni<br />

di nuovi posti di lavoro: è<br />

quanto prospetta un settore<br />

altamente tecnologico come<br />

quello dell’idrogeno, la cui<br />

filiera in Europa potrebbe<br />

raggiungere nel 2050 un<br />

quarto della quota nei<br />

consumi energetici finali,<br />

senza produrre emissioni<br />

carboniche o inquinanti se<br />

prodotto da fonti rinnovabili,<br />

attraverso il processo di<br />

Nel 2035 l’idrogeno potrebbe soddisfare<br />

un quarto dei consumi energetici finali UE,<br />

ma in Italia mancano ancora un quadro<br />

legislativo certo e opportuni investimenti.<br />

elettrolisi dell’acqua.<br />

“Una vera e propria<br />

rivoluzione che in meno di<br />

trent’anni potrebbe cambiare<br />

la società e l’economia del<br />

Vecchio Continente” e una<br />

vera e propria “soluzione<br />

chiave, complementare<br />

con altre tecnologie, per<br />

la decarbonizzazione del<br />

sistema energetico”, come<br />

spiegano i responsabili<br />

di H2IT, l’Associazione<br />

Italiana Idrogeno e Celle a<br />

Combustibile costituita nel<br />

2005 che aggrega attualmente<br />

a livello nazionale 50 soci in<br />

rappresentanza di grandi,<br />

medie e piccole imprese,<br />

centri di ricerca e università<br />

che operano in tutta la catena<br />

del valore dell’idrogeno.<br />

Per supportare anche<br />

in Italia lo sviluppo di<br />

una competitiva filiera<br />

dell’idrogeno, quale chiave<br />

di volta verso un modello<br />

energetico sostenibile e<br />

risorsa fondamentale per<br />

conseguire gli obiettivi di<br />

decarbonizzazione stabiliti<br />

dall’Unione Europea,<br />

l’associazione nazionale<br />

H2IT ha presentato il 19<br />

gennaio scorso, nel corso<br />

di un apposito evento<br />

digitale, il nuovo report<br />

48<br />

marzo-aprile 2021


Energia<br />

Il presidente di H2IT, Alberto Dossi.<br />

“Strumenti di Supporto al<br />

Settore Idrogeno. Priorità<br />

per lo sviluppo della filiera<br />

idrogeno in Italia”, in cui<br />

sono illustrate le priorità e le<br />

conseguenti raccomandazioni<br />

rivolte al nostro Paese in vista<br />

dell’attuazione di un’efficace<br />

Strategia Nazionale<br />

dell’Idrogeno.<br />

“Con questo report,<br />

realizzato coinvolgendo ben<br />

67 organizzazioni attive<br />

nel settore, abbiamo voluto<br />

dare il nostro contributo allo<br />

sviluppo di un mercato che<br />

diventerà sempre più centrale<br />

nell’economia nazionale<br />

ed europea”, ha dichiarato<br />

in proposito il presidente<br />

di H2IT, Alberto Dossi.<br />

“Per vincere la sfida della<br />

decarbonizzazione è giunto<br />

il momento di elaborare<br />

una Strategia Nazionale<br />

dell’Idrogeno che realizzi un<br />

ampio piano di investimenti<br />

e riforme”, ha quindi<br />

aggiunto precisando che<br />

“l’Italia ha il potenziale per<br />

posizionarsi strategicamente<br />

in tutti i settori di riferimento<br />

della filiera idrogeno:<br />

produzione, logistica<br />

e trasporto, industria,<br />

mobilità, residenziale” e<br />

che “H2IT, in quanto voce<br />

unica nel panorama italiano,<br />

è pronta a lavorare insieme<br />

alle istituzioni mettendo<br />

a disposizione tutte le<br />

competenze necessarie<br />

per favorire il processo<br />

decisionale”.<br />

PRIORITÀ STRATEGICHE<br />

E RACCOMANDAZIONI<br />

L’idrogeno, spiegano nel<br />

report gli esperti di H2IT,<br />

rappresenta oggi una frazione<br />

modesta del mix energetico<br />

globale ed europeo. Nel<br />

nostro Paese la quota totale di<br />

energia prodotta dall’idrogeno<br />

si aggira intorno all’1% ed è<br />

utilizzata esclusivamente per<br />

l’industria chimica, siderurgica<br />

e della raffinazione.<br />

“Si tratta però ancora di<br />

idrogeno non pulito, ma<br />

prodotto da combustibili<br />

fossili”, sottolineano gli<br />

autori, “la cui produzione<br />

rilascia tra i 70 e i 100 milioni<br />

di tonnellate di CO2 in tutta<br />

l’Unione Europea”.<br />

In questo contesto, dunque,<br />

l’idrogeno appare una risorsa<br />

fondamentale per raggiungere<br />

l’obiettivo di riduzione del<br />

100% delle emissioni previsto<br />

dalla Commissione Europea<br />

entro il 2050 e reso ancora più<br />

sfidante dal potenziale nuovo<br />

limite del 60% entro il 2030.<br />

Un percorso, quello tracciato<br />

dalla Commissione Europea,<br />

che come ricordano gli esperti<br />

di H2IT pone in particolare<br />

due obiettivi principali:<br />

raggiungere entro il 2024<br />

i 6 GW di elettrolizzatori<br />

installati, per produrre 1<br />

milione di tonnellate di<br />

idrogeno verde, e raggiungere<br />

entro il 2030 i 40 GW per<br />

una produzione di 10 milioni<br />

di tonnellate sul territorio<br />

europeo. “In altre parole”,<br />

conclude lo studio, “nel 2050,<br />

l’idrogeno potrà rappresentare<br />

fino al 24% dei consumi finali<br />

di energia. Obiettivi ambiziosi,<br />

analoghi a quello posto dal<br />

Ministero dello Sviluppo<br />

Economico per il nostro Paese,<br />

che prevede una penetrazione<br />

dell’idrogeno del 20% nel<br />

2050”.<br />

Proprio per poter concretizzare<br />

questi obiettivi il report<br />

di H2IT fornisce accurate<br />

indicazioni. Nato dalla<br />

collaborazione tra 48 player<br />

dell’industria, 12 centri<br />

di ricerca e 7 tra cluster e<br />

associazioni, il report raccoglie<br />

infatti le raccomandazioni<br />

ritenute essenziali per creare<br />

le condizioni “politiche e<br />

normative” a sostegno del<br />

comparto in Italia, grazie<br />

all’elaborazione di 51 priorità<br />

d’azione e 66 policy, declinate<br />

in 7 diversi segmenti:<br />

produzione; trasporto,<br />

distribuzione e trattamento;<br />

stoccaggio; mobilità; usi<br />

energetici; usi industriali,<br />

residenziali e feedstock;<br />

supply chain e tematiche<br />

trasversali.<br />

A partire da queste<br />

elaborazioni, gli esperti di H2IT<br />

arrivano quindi a suggerire alle<br />

istituzioni una serie di priorità<br />

strategiche per abbattere<br />

le barriere allo sviluppo<br />

del settore dell’idrogeno<br />

in Italia. Raccomandazioni<br />

che riportiamo di seguito<br />

così come sintetizzate<br />

nell’Executive Summary del<br />

report.<br />

La lettera del viceministro allo Sviluppo Economico,<br />

Stefano Buffagni, inviata al presidente di H2IT<br />

in occasione della presentazione del nuovo report.<br />

"Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato il 24 novembre<br />

u.s. le Linee Guida Preliminari della Strategia Nazionale Idrogeno.<br />

Grazie a queste prime linee guida per la realizzazione della<br />

Strategia Nazionale Idrogeno, l'Italia si sta ritagliando un ruolo<br />

centrale in questa sfida, insieme con i Paesi europei maggiormente<br />

avanzati su questo tema. Il nostro Paese può sfruttare la sua posizione<br />

geografica, il suo solido know-how progettuale e scientifico<br />

e la sua rete infrastrutturale. Lo sviluppo dell'idrogeno rappresenterà<br />

una svolta e una rivoluzione positiva, dovremo essere bravi<br />

a far nascere una nuova filiera industriale dedicata puntando anche<br />

su ricerca, innovazione tecnologica, creazione del know-how<br />

e formazione di nuove figura professionali. In questo modo oltre<br />

ai benefici ambientali, si potranno avere anche benefici sociali e<br />

occupazionali. Per sostenere la crescita dell'idrogeno sono previsti<br />

cluster di progettualità già all'interno del "Recovery and Resilience<br />

Plan" su cui sono stati allocati circa 2 miliardi di euro per lo sviluppo<br />

della Strategia Nazionale Idrogeno e, tra gli altri strumenti<br />

di sostegno vi sono anche gli IPCEI (Progetti di Comune Interesse<br />

in ambito Europeo) idrogeno".<br />

marzo-aprile 2021 49


Energia<br />

"Strumenti di Supporto al Settore Idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia"<br />

H2IT gennaio 2021 - Executive Summary - Proposte migliorative e priorità d'azione<br />

Stabilire una strategia nazionale chiara di lunga durata per il settore<br />

idrogeno.<br />

Dall’analisi effettuata si è giunti a identificare delle priorità d’azione<br />

per ogni segmento della filiera e le relative misure e proposte a supporto<br />

dello sviluppo del settore idrogeno in Italia. Non ci sono dubbi che la<br />

prima azione da implementare sia quella di stabilire una strategia nazionale<br />

di lunga durata per tutto il settore dell’idrogeno, che tracci una<br />

direzione chiara e indichi delle azioni puntuali e degli obiettivi definiti<br />

per supportare il settore e abilitare gli investimenti.<br />

Attuare schemi di sostegno dedicati e stabili nel lungo periodo.<br />

In questa prima fase di sviluppo il supporto pubblico è fondamentale<br />

per coprire i gap economici esistenti e risulta quindi necessario attuare<br />

schemi di sostegno dedicati e stabili nel lungo periodo, in un’ottica di<br />

neutralità tecnologica per il settore dell’idrogeno, per garantire piani<br />

affidabili di ritorno dell’investimento e favorire la produzione di idrogeno<br />

verde attraverso l’incentivazione, volta ad abbattere i costi di<br />

produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili. Questa azione richiede<br />

celerità e prontezza al fine di inserirsi nel quadro di obiettivi tracciati<br />

dalla Commissione Europea con la Strategia dell’Idrogeno che vede lo<br />

sviluppo di 6 GW di elettrolizzatori al 2024, sostenendo il settore industriale<br />

italiano per un posizionamento forte sul mercato.<br />

Introdurre una certificazione e una garanzia d’origine dell’idrogeno<br />

rinnovabile e a basse emissioni.<br />

Affinché si raggiungano gli ambiziosi target di decarbonizzazione, il<br />

tema della tracciabilità d’origine è assolutamente prioritario e propedeutico<br />

allo sviluppo delle soluzioni idrogeno. A livello europeo si sta<br />

lavorando molto sui tavoli normativi per arrivare all’introduzione di<br />

specifiche di qualità e ad una garanzia di origine dell’idrogeno rinnovabile.<br />

Anche l’Italia dovrà recepire tale normativa, alla base delle progettualità<br />

idrogeno da implementare nei prossimi anni.<br />

Definire un quadro regolatorio per l’inserimento degli impianti<br />

idrogeno in ottica di sector coupling.<br />

Molte delle criticità affrontate dai tavoli di lavoro riguardano la mancanza<br />

di una normativa tecnica ad hoc e di aggiornamenti sulla normativa<br />

esistente che tengano conto dell’innovazione su tutta la filiera,<br />

in particolare trasporto, distribuzione e stoccaggio di idrogeno. Lo sviluppo<br />

di un sistema normativo/autorizzativo, armonizzato a livello<br />

internazionali, chiaro e di una semplificazione delle norme e delle procedure<br />

amministrative consentirebbe alle aziende coinvolte nell’intera<br />

filiera di operare, su uno scenario europeo, in condizioni favorevoli<br />

anche per gli investimenti. Al fine di poter integrare le tecnologie<br />

Power-to-Gas (PTG) nelle reti e permettere che partecipino all’erogazione<br />

dei servizi di rete, una definizione di un quadro regolatorio per<br />

l’inserimento degli impianti idrogeno in ottica di sector coupling risulta<br />

fondamentale.<br />

Rafforzare la filiera nazionale di produzione di elettrolizzatori<br />

“large scale”.<br />

Sempre nell’ottica di promuovere la produzione di idrogeno verde a<br />

costi competitivi, dall’analisi emerge la necessità di rafforzare la filiera<br />

nazionale di produzione di elettrolizzatori “large scale”, pianificando<br />

azioni normative, fiscali e di incentivazione per lo sviluppo e l’industrializzazione<br />

e promuovendo programmi e iniziative per incoraggiare<br />

lo sviluppo di grandi impianti di produzione idrogeno green. Questo<br />

creerà nuovi posti di lavoro e indotto, con l’opportunità di contribuire al<br />

raggiungimento di una leadership europea nel settore.<br />

Costruire una rete di stazioni di rifornimento adeguata per lo sviluppo<br />

della mobilità idrogeno.<br />

Un altro fattore abilitante per il settore è la costruzione di una rete di<br />

stazioni di rifornimento per veicoli idrogeno, aprendo la possibilità alla<br />

circolazione di mezzi a celle a combustibile sia per il trasporto leggero<br />

che per quello pesante su gomma, ma anche dedicate al trasporto<br />

ferroviario e a quello dei mezzi logistici negli hub logistici, come porti<br />

e aeroporti. Un particolare riferimento va inoltre fatto alla modalità<br />

del trasporto via mare, dove la realizzazione di stazioni di rifornimento<br />

e l’abilitazione dell’infrastruttura portuale devono andare di pari passo<br />

con lo sviluppo di tecnologie navali da implementare a bordo.<br />

Individuare i nuclei iniziali per lo sviluppo sinergico di più usi finali e<br />

sviluppare e adattare una rete di trasporto nazionale dell’idrogeno.<br />

Per aziende che consumano idrogeno in grandi quantità, si riscontrano<br />

problemi di capacità produttiva in termini di quantità e continuità di<br />

produzione se si considera idrogeno verde prodotto da rinnovabili (fotovoltaico<br />

ed eolico). Ad oggi non esiste un’infrastruttura capace di garantire<br />

tale richiesta. Per queste grandi utenze, in un periodo transitorio,<br />

sarebbe importante sviluppare anche la soluzione per la produzione di<br />

idrogeno blu, con costi minori, garanzia di produzione di flussi massivi<br />

e produzione on site. Parallelamente, lo sviluppo e adattamento di una<br />

rete di trasporto nazionale dell’idrogeno risulta fondamentale nel medio-lungo<br />

periodo per garantire capillarmente l’accesso ad una fornitura<br />

stabile e continua di H2. Ogni utilizzo dell’idrogeno per usi finali non<br />

può prescindere dalla risoluzione delle problematiche tecniche ed economiche<br />

dei processi up-stream (produzione, trasporto/distribuzione,<br />

accumulo): la filiera deve essere quindi analizzata nella sua totalità, identificando<br />

dei clusters ottimizzati per ogni uso finale. Fondamentale l’individuazione<br />

dei primi poli di utilizzo, che rappresenteranno i nuclei iniziali<br />

attorno ai quali si svilupperà l’infrastruttura costituita da hub locali collegati<br />

alla rete di trasporto e distribuzione dell’idrogeno. Lo sviluppo di<br />

ecosistemi dell’idrogeno dove convivono sinergicamente più usi finali,<br />

aiuterà ad abbattere i costi e a generare nuove opportunità.<br />

Supportare ricerca e innovazione con finanziamenti ad accessibilità<br />

semplificata.<br />

Il ruolo dei centri di ricerca in questa fase di sviluppo è fondamentale. Il<br />

supporto al settore della ricerca e dell’innovazione con finanziamenti ad<br />

accessibilità semplificata a progetti dimostrativi e investi- menti di ricerca<br />

specifici, all’interno delle strategie previste per il nostro paese risulta azione<br />

prioritaria in questo contesto. L’evoluzione di questo settore richiederà<br />

figure professionali specializzate in un’ampia gamma di conoscenze tecniche<br />

che si possono costruire investendo sull’educazione, dalle scuole superiori<br />

fino a quella universitaria per formare i futuri tecnici specializzati.<br />

Attuare campagne informative per il largo pubblico.<br />

L’idrogeno farà parte a breve della nostra quotidianità e della vita dei cittadini<br />

europei, sarà quindi fondamentale accompagnare questo sviluppo<br />

con l’attuazione di campagne informative per il largo pubblico e di iniziative<br />

volte ad informare i cittadini attivando progetti informativi/educativi<br />

sulle tecnologie dell’idrogeno e sulle procedure di sicurezza applicate.<br />

50<br />

marzo-aprile 2021


In biblioteca<br />

ALLA SCOPERTA DEI MILLE "TESORI" DELLA BIBLIOTECA ACI<br />

Superturismo su una super<br />

sulle strade dell’Oriente<br />

di Elisabetta Anatriello (Conservatrice Biblioteca ACI)<br />

“Il dado è tratto: il Bosforo è attraversato.<br />

Dal traghetto di Istanbul, la Giulia pone le sue due<br />

ruote anteriori sulla terra ferma.<br />

Premo d’istinto sul pedale della frizione e freno<br />

leggermente, timidamente, come per prolungare al<br />

massimo questo primo contatto con una terra che<br />

sembra uguale a tutte le altre.<br />

Ma io la sento diversa. Sia pur attraverso gli<br />

pneumatici di una modernissima vettura, avverto<br />

qualcosa di speciale.”<br />

bordo di una Alfa Romeo<br />

A Giulia Super, “auto<br />

disegnata dal vento”, la<br />

giornalista Anna Bontempi<br />

documenta un reportage<br />

realizzato negli anni Sessanta<br />

attraversando nove Paesi<br />

che si estendono senza<br />

soluzione di continuità tra<br />

Europa orientale e Medio<br />

Oriente, partendo dai territori<br />

balcanici della ex Jugoslavia,<br />

della Bulgaria e della Turchia,<br />

proseguendo quindi in<br />

Iran, Iraq, Siria, Israele,<br />

Giordania, Libano, e ritorno,<br />

per chiudere il cerchio con la<br />

Grecia. Il volume dal titolo<br />

“In oriente con la Giulia”,<br />

edito dall’ACI nel 1966 per<br />

i tipi della LEA, L’Editrice<br />

dell’Automobile, fa parte di<br />

una ricca collana dedicata<br />

ai diversi aspetti del mondo<br />

dell’auto: dalla guida alla<br />

fantascienza. Questo testo<br />

ha però una particolarità<br />

che lo rende unico nel suo<br />

genere: non è infatti soltanto<br />

il resoconto di un viaggio in<br />

automobile, ma è una storia<br />

raccontata da una donna, di<br />

un viaggio al femminile, e la<br />

cosa non è affatto scontata<br />

se si parla della metà degli<br />

anni Sessanta, di territori<br />

attraversati ancora poco<br />

conosciuti e profondamente<br />

diversi dall’Italia per cultura<br />

e tradizioni, di deserti da<br />

affrontare, di sentieri impervi<br />

e mal segnalati, di possibili<br />

pericoli nascosti dietro ogni<br />

curva; un viaggio realizzato<br />

per di più quasi in solitaria, in<br />

compagnia solo di un piccolo<br />

manipolo di intimi amici, e<br />

soprattutto condotto per<br />

20.000 chilometri al volante<br />

di un’automobile.<br />

BOOM ECONOMICO<br />

E TURISMO ANNI ’60<br />

Siamo negli anni Sessanta<br />

e il boom economico ha<br />

trasformato la società italiana<br />

in un brevissimo volgere<br />

di anni, determinando una<br />

significativa cesura col<br />

passato, non solo nel modo<br />

di produrre, ma anche di<br />

pensare, di vivere il presente e<br />

di progettare il futuro.<br />

Il “miracolo economico”<br />

ha creato un netto<br />

miglioramento del tenore<br />

di vita del ceto medio; il<br />

ricordo della guerra e delle<br />

sofferenze patite, sbiadito ma<br />

non cancellato, il desiderio<br />

di normalità, l’aumento<br />

dell’occupazione e del reddito<br />

pro capite spingono gli italiani<br />

a ripensare al proprio tempo<br />

libero e a godere di sé stessi.<br />

Cambia così il modo di<br />

concepire la vacanza, grazie<br />

soprattutto all’esplosione<br />

dell’automotive italiano:<br />

l’industria automobilistica ha<br />

un’espansione eccezionale,<br />

mentre il parco circolante<br />

interno passa da qualche<br />

centinaio di migliaia<br />

(<strong>34</strong>0.000) di automobili nel<br />

1950 a nove milioni di vetture<br />

alla fine degli anni ’60.<br />

L’esplosione del mercato<br />

interno diventa possibile<br />

grazie all’abbassamento del<br />

prezzo delle auto più vendute,<br />

Fiat 600 e 500. A bordo di<br />

queste utilitarie sprovviste di<br />

aria condizionata, centinaia di<br />

famiglie italiane imboccano<br />

vecchie strade e nuovissime<br />

autostrade e partono alla<br />

volta delle “spiagge libere”<br />

e dei luoghi di villeggiatura,<br />

con gli abitacoli stracolmi<br />

marzo-aprile 2021 51


In biblioteca<br />

di genitori, nonni, bambini<br />

e cestini carichi di vivande,<br />

coi portapacchi e bauli pieni<br />

di bagagli e masserizie,<br />

affrontando viaggi in<br />

macchina interminabili e<br />

lunghe code di traffico.<br />

Anche il cinema è testimone<br />

di questo mutamento sociale<br />

a partire dalla seconda<br />

metà degli anni Cinquanta,<br />

quando si diffonde il film<br />

“turistico-balneare”,<br />

come i nostrani “Tempo di<br />

villeggiatura”, “Vacanze a<br />

Ischia”, “Avventura a Capri”,<br />

“Venezia la luna e tu”, per<br />

non tacere delle produzioni<br />

americane di successo a<br />

sfondo vacanziero come “La<br />

baia di Napoli” e “Vacanze<br />

romane”. Sembra il retaggio<br />

di un passato lontano, legato<br />

a un mondo di valori genuini<br />

e tradizioni familiari, ma<br />

testimonia la voglia collettiva<br />

di un Paese che, uscito dalle<br />

macerie post-belliche, ha<br />

desiderio di spensieratezza e<br />

libertà.<br />

L’automobile è lo strumento<br />

che consente questa<br />

conquista, l’oggetto dei<br />

desideri di tutti che prospetta<br />

indipendenza, autonomia<br />

nello spazio e nel tempo,<br />

espressione di libertà e di<br />

movimento, come l’ACI<br />

sottolinea pubblicando<br />

un’intera collana di libri<br />

dedicati al nuovo mondo della<br />

mobilità motorizzata e al<br />

nascente sviluppo del turismo.<br />

Tuttavia negli anni Sessanta si<br />

tratta ancora di un turismo di<br />

prossimità, che porta milioni<br />

di italiani a evadere dalla<br />

routine e a trascorrere solo un<br />

mese in vacanza, solitamente<br />

ad agosto, lontano da casa ma<br />

pur sempre in Italia. Viaggiare<br />

oltre confine all’epoca è<br />

ancora un’esperienza di<br />

nicchia, riservata a un’élite<br />

sociale elevata o a pochi<br />

avventurieri. Un’esperienza<br />

insomma che non è per tutti,<br />

né tanto meno per donne<br />

sole. E qui trova tutto il suo<br />

significato e valore il viaggio<br />

in Oriente realizzato da Anna<br />

Bontempi e puntualmente<br />

descritto nel libro pubblicato<br />

dall’ACI.<br />

L’INTRAPRENDENZA<br />

DI UNA DONNA<br />

Viaggiare da soli in terre<br />

lontane e all’epoca ancora poco<br />

conosciute, come l’Oriente<br />

mediterraneo e asiatico,<br />

richiede abilità e coraggio, ma<br />

per una donna sola a metà anni<br />

Sessanta risulta un’impresa<br />

ancora più complessa, in<br />

quanto si tratta di sfidare ruoli<br />

e pregiudizi millenari, paure<br />

e insicurezze, valicando con<br />

intraprendenza la propria zona<br />

di comfort per assecondare un<br />

innato spirito di avventura.<br />

Non si tratta soltanto di andare<br />

alla scoperta di una realtà<br />

diversa, ma di riuscire ad<br />

adattarsi a regole e tradizioni<br />

dei luoghi in cui si viaggia e<br />

a cavarsela in condizioni non<br />

sempre prevedibili, superando<br />

paure e incertezze.<br />

Fedele compagna di Anna<br />

Bontempi e “personaggio”<br />

non di secondo piano nel<br />

racconto di questo itinerario è<br />

un’italianissima Alfa Romeo<br />

Giulia Super 1.600: una vettura<br />

confortevole, robusta e in<br />

grado di affrontare difficoltà<br />

e migliaia di km, scelta per le<br />

sue qualità sportive e stradali.<br />

Il viaggio è così anche un banco<br />

di prova per testare le doti<br />

tecniche di un’automobile<br />

di primo piano sul mercato<br />

italiano dell’epoca, saggiandone<br />

in prima persona l’efficienza<br />

e l’affidabilità nell’affrontare<br />

percorsi di grandi dimensioni.<br />

Un’esperienza, si potrebbe dire,<br />

che anticipa il ricorso ai test su<br />

strada che oggi riempiono le<br />

pagine dei giornali di settore,<br />

affiancando tuttavia agli<br />

aspetti tecnici anche il piacere<br />

del viaggio e della scoperta,<br />

ingredienti indispensabili del<br />

nascente turismo.<br />

E con una compagnia tutta<br />

declinata al femminile, Anna e<br />

la Giulia partono alla scoperta<br />

delle millenarie civiltà del<br />

passato e della loro spiritualità.<br />

Il volume è custodito in versione<br />

originale nella Biblioteca della<br />

sede centrale dell’ACI a Roma<br />

ed è oggi disponibile in formato<br />

digitale sul sito<br />

www.bibliotecadigitale.aci.it.<br />

52<br />

marzo-aprile 2021


In biblioteca<br />

Le tappe del viaggio di Anna Bontempi<br />

E via, si va, attraversando le mulattiere di Edirne percorse da traballanti<br />

corriere stracolme di viaggiatori; superando l'altopiano desertico dell'Ararat<br />

coperto per 1.400 km da una nube di sassi e polvere; scoprendo i<br />

numerosi e sfacciati bambini di strada nei tanti villaggi della Turchia; osservando<br />

i nomadi dell'Iran trasportare a dorso di mulo i loro pochi, preziosi<br />

beni, mai stanchi dei continui spostamenti; percorrendo le disagiate<br />

strade dell'altopiano dei monti Zagros in un panorama desolato e lunare.<br />

A Kermanshah, città del Kudistan, "parcheggiato" sulla strada accanto<br />

ad un taxi fa mostra di sé un bel tappeto, forse l'epifania del tappeto volante<br />

della favola di Aladino, chissà. Colpisce il folclore dei bazar persiani,<br />

la ricchezza degli odori, dei colori, del rumore, del disordine delle<br />

merci affastellate in ogni anfratto, delle mille e mille bancarelle che si<br />

susseguono ininterrottamente per le strade e stradine delle città.<br />

Con quanta facilità, nota Anna Bontempi, le donne irachene affrontano la<br />

difficoltà di portare la preziosa acqua del fiume Tigri dentro enormi otri<br />

sospesi in equilibrio sulle loro teste; è ammirevole il loro portamento elegante,<br />

ma soprattutto la loro tenacia nel sopportare gli affanni della vita.<br />

E mentre qui l'esistenza scorre lenta al ritmo del sorgere e del calar<br />

del sole, con gli animali da governare e i ricoveri da approntare, in costante<br />

movimento alla ricerca dei pascoli più nutrienti, la Giulia attende<br />

insofferente il passaggio delle greggi.<br />

L'imprevisto però è dietro l'angolo e l'avvenenza, si sa, scatena la cupidigia<br />

degli appetiti più ingordi; così accade che un prepotente pascià<br />

di Baghdad offra tre cammelli in cambio della Giulia, che è una vera<br />

bellezza, rendendo perciò necessario nasconderla sotto le arcate di un<br />

cortile, al sicuro, onde evitare che venga trafugata.<br />

In Giordania, Siria, Libano, Iraq, perennemente in conflitto con Israele,<br />

passare le frontiere non è affatto semplice per gli stranieri, men<br />

che meno per giornalisti, che non siano cristiani: un intero capitolo<br />

del libro racconta le peripezie affrontate per poter esibire un certificato<br />

di battesimo.<br />

Lungo la via di Damasco un cavallo passa accanto alla Giulia col suo carico,<br />

non di biada, ma di petrolio, moderno oggetto di contesa su cui<br />

l'autrice pone l'accento.<br />

Ma nel corso del viaggio c'è anche spazio per un gesto di civetteria<br />

tutta femminile: provare un copricapo mediorientale, la kefiah, che<br />

avvolta sul capo e intorno al collo ha il doppio vantaggio di nascondere<br />

la mancanza di messa in piega e di difendere dall'implacabile<br />

sole del deserto siriano.<br />

A Baalbek, alias Heliopolis, la maestosità dei lapidari e plurisecolari<br />

templi romani, nel mezzo del deserto, indica che qui tutto si misura in<br />

millenni; il confronto col presente stimola una riflessione sulla caducità<br />

delle cose umane, sulla miseria di poveri bambini che condividono<br />

l'esistenza con un asino o una capra. Intanto un dromedario sorride alla<br />

camera, mentre il beduino che lo tiene per le briglie lo compara dubbiosamente<br />

allo chassis della Giulia.<br />

Da Tiro e Sidone partivano anticamente gli abili navigatori fenici, per<br />

fondare nuovi empori sulle coste del Mediterraneo dove scambiare<br />

le loro preziose merci, oggetti di vetro e tessuti di porpora; ora hanno<br />

una vocazione sedentaria, preferendo gli scambi nei loro suq; un<br />

libanese osserva pigramente il castello dei crociati sul lungomare di Sidone,<br />

tenendo accanto a sé sedie vuote come in un'antica attesa di accogliere<br />

coloro che tornavano dal mare.<br />

L'itinerario di Anna ha termine in Grecia, scrigno dei capolavori assoluti<br />

della cultura classica; l'interesse per l'arte ha arricchito l'autrice<br />

di valori profondi, avvicinandola all'essenza ancestrale della spiritualità<br />

umana, sebbene provocandole uno stato di "ebbrezza archeologica".<br />

Ci sono storie che vale la pena di raccontare, perché storie di donne<br />

che narrano delle loro sfide e delle loro insicurezze, ma anche, del loro<br />

superamento. Muoversi con la Giulia "en plein air" è stato il leitmotiv<br />

dell'esperienza vissuta da Anna Bontempi, che ha appagato la sua<br />

voglia di libertà e il suo gusto dell'avventura: la solitudine del deserto,<br />

una notte all'addiaccio, una sosta con vista, il passaggio su un sentiero<br />

sospeso sull'abisso, un pasto frugale ai margini di una carovana, hanno<br />

aggiunto un "quid" di inaspettato al suo viaggio, anticonvenzionale ricerca<br />

di antiche civiltà raccontata per immagini.<br />

marzo-aprile 2021 53


Studi e Ricerche<br />

Incentivi 2020: analisi e risultati<br />

di Alessia Grande (Area Professionale Statistica ACI)<br />

seguito della crisi del settore automotive che si è verificata in Italia nel 2020, generata prima dal blocco delle attività per contenere<br />

la diffusione del Covid-19 e successivamente dalla crisi economica che si è innescata di conseguenza, il Governo ha deciso<br />

A<br />

di allargare il contingente di auto soggette ad incentivi anche ad altri tipi di alimentazioni, oltre alle elettriche e alle ibride, tenendo<br />

fermo il vincolo delle emissioni di CO2.<br />

Con i cosiddetti “Decreto Rilancio” e “Decreto Scostamento-Agosto”, post lockdown, il Governo ha quindi previsto un nuovo piano<br />

di incentivi finalizzato a promuovere il rinnovo del parco fino al 31/12/2020. Le misure sono state calibrate in funzione del livello<br />

emissivo dei veicoli, predisponendo gli incentivi più consistenti a favore delle auto elettriche e ibride.<br />

Si specifica che, nell’analisi che segue, sono stati presi in considerazione solamente gli incentivi concessi da agosto a dicembre 2020<br />

relativi a persone fisiche per i quali si ha la corrispondenza tra codice fiscale del soggetto che rottama (ovviamente solo nel caso in<br />

cui si intende rottamare un veicolo) e quello del soggetto che acquista. Ricordiamo inoltre che le auto da rottamare, oltre ad avere<br />

un’anzianità di almeno 10 anni, dovevano rientrare in una classificazione Euro da 0 a 4 ed essere state possedute dal soggetto intestatario<br />

da più di 12 mesi.<br />

EFFETTO INCENTIVI E MERCATO ITALIA<br />

Separando le auto con alimentazioni elettriche e ibride dalle restanti, dall’analisi dei dati disponibili emerge che gli incentivi più<br />

frequenti sono stati quelli relativi a nuove vetture con motore endotermico: si arriva nel mese di settembre ad una quota di nuove<br />

iscrizioni sul totale dell’intero mercato Italia pari al 29,3%, contro la percentuale più alta del 18,3% rilevata ad ottobre per le auto<br />

elettriche e ibride. Stesso discorso per le rottamazioni, benché le corrispondenti quote percentuali, eccetto che per il mese di agosto,<br />

non si discostino di molto.<br />

Prime iscrizioni e rottamazioni da incentivo su totali (valori assoluti e incidenze %)<br />

PRIME ISCRIZIONI<br />

ROTTAMAZIONI<br />

MESI<br />

ELETTRICHE e IBRIDE MOTORE ENDOTERMICO ELETTRICHE e IBRIDE MOTORE ENDOTERMICO<br />

Valori assoluti Incid. % Valori assoluti Incid. % Valori assoluti Incid. % Valori assoluti Incid. %<br />

AGOSTO 7.619 7,70% 20.550 20,77% 3.194 5,08% 8.488 13,51%<br />

SETTEMBRE 26.331 16,56% 46.573 29,29% 11.311 9,02% 17.426 13,89%<br />

OTTOBRE 29.942 18,28% 43.260 26,41% 12.546 11,86% 13.095 12,38%<br />

N<strong>OV</strong>EMBRE 26.065 18,01% 40.694 28,12% 10.200 9,50% 11.619 10,82%<br />

DICEMBRE 21.279 16,24% 30.569 23,<strong>34</strong>% 6.209 6,52% 4.800 5,04%<br />

54<br />

marzo-aprile 2021


Studi e Ricerche<br />

PRIME ISCRIZIONI DA INCENTIVO<br />

Entrando nel dettaglio delle prime iscrizioni da incentivo di auto ibride ed elettriche, si evidenziano le quote molto elevate di auto<br />

nuove con alimentazione ibrido benzina/elettrica nella fascia di CO2 da 61 a 90, che raggiungono anche il 70% nel mese di ottobre,<br />

con punte dell’89% nelle Province di Crotone e Trapani. Si tratta di vetture rispetto alle quali l’incentivo non è elevato (da 2.000<br />

euro senza rottamazione a 3.750 euro con rottamazione) come quello concesso per le elettriche, ma che allo stesso tempo non sono<br />

eccessivamente costose (es. Fiat Panda, Toyota Yaris, Fiat 500, Lancia Ypsilon) e sono dunque alla portata di una platea di acquirenti<br />

piuttosto ampia.<br />

Da sottolineare, invece, la scarsa propensione all’acquisto di auto ibride a gasolio nella fascia di CO2 da 91 a 110 che, oltre ad usufruire<br />

dell’incentivo più basso, presentano anche un costo d’acquisto più elevato rispetto alle corrispondenti vetture a benzina.<br />

Le auto elettriche, a loro volta, registrano l’incidenza maggiore nel mese di agosto (11,9%), raggiungendo un picco del 36,8% nella<br />

Provincia di Trento, e da agosto a dicembre incassano ulteriori forti crescite, arrivando a fine anno a più di 2 volte e mezzo il numero<br />

di unità rilevate ad agosto.<br />

Prime iscrizioni da incentivo auto elettriche e ibride<br />

CO2 ALIMENTAZIONE AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />

0-20 ELETTRICO 910 11,94% 1.668 6,33% 1.037 3,46% 2.161 8,29% 2.<strong>34</strong>1 11,00%<br />

21-60<br />

IBRIDO BENZINA/ELETTRICO 375 4,92% 695 2,64% 1.061 3,54% 1.566 6,01% 1.490 7,00%<br />

IBRIDO GASOLIO/ELETTRICO 1 0,01% 1 0,00% 2 0,01% 7 0,03% 6 0,03%<br />

61-90 IBRIDO BENZINA/ELETTRICO 3.832 50,30% 16.489 62,62% 21.053 70,31% 17.067 65,48% 13.538 63,62%<br />

91-110<br />

IBRIDO BENZINA/ELETTRICO 2.455 32,22% 7.368 27,98% 6.637 22,17% 5.132 19,69% 3.802 17,87%<br />

IBRIDO GASOLIO/ELETTRICO 46 0,60% 110 0,42% 152 0,51% 132 0,51% 102 0,48%<br />

TOTALE 7.619 100,00% 26.331 100,00% 29.942 100,00% 26.065 100,00% 21.279 100,00%<br />

Rispetto alle auto con motore a combustione interna, infine, si segnala la quota più consistente di auto nuove incentivate a benzina<br />

nella fascia di CO2 da 91 a 110 (dal 44 al 47% circa), con un picco di quasi il 79% ad ottobre nella Provincia di Trieste, mentre le<br />

auto diesel nella stessa fascia di CO2, registrano la loro incidenza più alta nel mese di agosto (28,7%), con una punta massima nella<br />

Provincia di La Spezia (63,8%).<br />

Prime iscrizioni da incentivo auto con motore endotermico<br />

CO2 ALIMENTAZIONE AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />

BENZINA 771 3,75% 1.122 2,41% 1.335 3,09% 1.839 4,52% 2.171 7,10%<br />

61-90<br />

GASOLIO 909 4,42% 1.882 4,04% 1.487 3,44% 923 2,27% 660 2,16%<br />

METANO 324 1,58% 764 1,64% 295 0,68% 660 1,62% 895 2,93%<br />

BENZINA 9.510 46,28% 20.610 44,25% 20.328 46,99% 18.838 46,29% 14.023 45,87%<br />

BENZINA/GPL 2.097 10,20% 7.445 15,99% 7.225 16,70% 8.215 20,19% 4.618 15,11%<br />

91-110<br />

BENZINA/METANO 143 0,70% 429 0,92% 394 0,91% 179 0,44% 118 0,39%<br />

GASOLIO 5.895 28,69% 12.774 27,43% 11.058 25,56% 8.758 21,52% 6.969 22,80%<br />

METANO 887 4,32% 1.526 3,28% 1.123 2,60% 1.265 3,11% 1.105 3,61%<br />

NON DEFINITO 14 0,07% 21 0,05% 15 0,03% 17 0,04% 10 0,03%<br />

TOTALE 20.550 100,00% 46.573 100,00% 43.260 100,00% 40.694 100,00% 30.569 100,00%<br />

marzo-aprile 2021 55


Studi e Ricerche<br />

ROTTAMAZIONI DA INCENTIVO<br />

Passando all’esame delle rottamazioni di autovetture con incentivo, risulta evidente la quota preponderante di vetture a benzina con<br />

classificazione Euro 4 per tutte le rottamazioni analizzate, più accentuata per le rottamazioni corrispondenti alle iscrizioni di auto<br />

elettriche e ibride (si arriva al 31,7% nel mese di novembre, con un picco del 55,2% nella Provincia di Prato). Seguono le auto a gasolio<br />

sempre con classificazione Euro 4, le cui percentuali sono simili per le rottamazioni corrispondenti sia ad auto elettriche e ibride<br />

sia ad auto a combustione interna (nella Provincia di Teramo si è raggiunta l’incidenza del 60% ad agosto sul totale delle rottamazioni<br />

relative ad incentivi di auto con motore endotermico).<br />

In conclusione dai risultati dell’analisi condotta appare abbastanza evidente che le automobili di classe Euro da 0 a 3 o vengono ancora<br />

utilizzate dai loro proprietari, che non intendono o non possono acquistare una nuova, oppure sono vetture che risultano iscritte<br />

al PRA ma che in realtà non circolano più.<br />

Rottamazioni da incentivo corrispondenti ad iscrizioni di auto elettriche e ibride<br />

ALIMENTAZIONE CLASSE EURO AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />

0 7 0,22% 41 0,36% 36 0,29% 39 0,38% 28 0,45%<br />

1 26 0,81% 111 0,98% 148 1,18% 100 0,98% 68 1,10%<br />

BENZINA<br />

2 <strong>34</strong>0 10,64% 1.182 10,45% 1.392 11,10% 1.122 11,00% 674 10,86%<br />

3 514 16,09% 1.889 16,70% 2.391 19,06% 1.909 18,72% 1.113 17,93%<br />

4 895 28,02% 3.447 30,47% 3.927 31,30% 3.228 31,65% 1.866 30,05%<br />

ND 1 0,03% 4 0,04% 5 0,04% 4 0,04% 3 0,05%<br />

0 2 0,06% 7 0,06% 8 0,06% 2 0,02% 1 0,02%<br />

1 0,00% 4 0,04% 4 0,03% 3 0,03% 1 0,02%<br />

BENZINA/GPL<br />

2 8 0,25% 50 0,44% 40 0,32% 32 0,31% 20 0,32%<br />

3 19 0,59% 56 0,50% 52 0,41% <strong>34</strong> 0,33% 29 0,47%<br />

4 159 4,98% 448 3,96% 509 4,06% 412 4,04% 233 3,75%<br />

ND 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 1 0,02%<br />

1 0,00% 0,00% 1 0,01% 1 0,01% 2 0,03%<br />

2 2 0,06% 9 0,08% 12 0,10% 9 0,09% 7 0,11%<br />

BENZINA/METANO<br />

3 3 0,09% 27 0,24% 29 0,23% 25 0,25% 15 0,24%<br />

4 39 1,22% 185 1,64% 215 1,71% 172 1,69% 102 1,64%<br />

ND 0,00% 0,00% 0,00% 1 0,01% 0,00%<br />

0 0,00% 1 0,01% 1 0,01% 0,00% 2 0,03%<br />

1 1 0,03% 2 0,02% 8 0,06% 3 0,03% 2 0,03%<br />

GASOLIO<br />

2 55 1,72% 170 1,50% 184 1,47% 139 1,36% 86 1,39%<br />

3 388 12,15% 1.241 10,97% 1.285 10,24% 987 9,68% 651 10,48%<br />

4 720 22,54% 2.396 21,18% 2.272 18,11% 1.952 19,14% 1.292 20,81%<br />

ND 0,00% 3 0,03% 0,00% 2 0,02% 0,00%<br />

IBRIDO BENZINA 4 3 0,09% 13 0,11% 10 0,08% 7 0,07% 4 0,06%<br />

0 1 0,01%<br />

1 0,00% 0,00% 0,00% 1 0,01% 0,00%<br />

METANO<br />

2 0,00% 0,00% 1 0,01% 0,00% 0,00%<br />

3 3 0,09% 4 0,04% 2 0,02% 1 0,01% 2 0,03%<br />

4 9 0,28% 20 0,18% 14 0,11% 15 0,15% 7 0,11%<br />

TOTALE 3.194 100,00% 11.311 100,00% 12.546 100,00% 10.200 100,00% 6.209 100,00%<br />

56<br />

marzo-aprile 2021


Studi e Ricerche<br />

Rottamazioni da incentivo corrispondenti ad iscrizioni di auto con motore endotermico<br />

ALIMENTAZIONE CLASSE EURO AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />

0 19 0,22% 50 0,29% 48 0,37% 45 0,39% 18 0,38%<br />

1 74 0,87% 161 0,92% 154 1,18% 144 1,24% 69 1,44%<br />

BENZINA<br />

2 782 9,21% 1.776 10,19% 1.557 11,89% 1.408 12,12% 614 12,79%<br />

3 1.305 15,37% 2.811 16,13% 2.320 17,72% 2.071 17,82% 926 19,29%<br />

4 2.250 26,51% 4.558 26,16% 3.503 26,75% 3.095 26,64% 1.222 25,46%<br />

ND 2 0,02% 2 0,01% 6 0,05% 2 0,02% 3 0,06%<br />

0 2 0,02% 9 0,05% 3 0,02% 3 0,03% 2 0,04%<br />

1 4 0,05% 11 0,06% 6 0,05% 3 0,03% 3 0,06%<br />

BENZINA/GPL<br />

2 27 0,32% 81 0,46% 50 0,38% 40 0,<strong>34</strong>% 26 0,54%<br />

3 31 0,37% 114 0,65% 60 0,46% 69 0,59% 21 0,44%<br />

4 358 4,22% 878 5,04% 577 4,41% 500 4,30% 188 3,92%<br />

0 1 0,01% 3 0,02% 0,00% 1 0,02%<br />

1 1 0,01% 8 0,05% 1 0,01% 1 0,01% 1 0,02%<br />

BENZINA/METANO<br />

2 16 0,19% 29 0,17% 37 0,28% 23 0,20% 18 0,38%<br />

3 44 0,52% 63 0,36% 43 0,33% 48 0,41% 18 0,38%<br />

4 156 1,84% 333 1,91% 208 1,59% 200 1,72% 82 1,71%<br />

0 0,00% 4 0,02% 2 0,02% 1 0,01% 1 0,02%<br />

1 5 0,06% 14 0,08% 12 0,09% 10 0,09% 3 0,06%<br />

GASOLIO<br />

2 145 1,71% <strong>34</strong>2 1,96% 259 1,98% 229 1,97% 93 1,94%<br />

3 1.192 14,04% 2.318 13,30% 1.718 13,12% 1.519 13,07% 612 12,75%<br />

4 2.046 24,10% 3.811 21,87% 2.492 19,03% 2.181 18,77% 870 18,13%<br />

ND 0,00% 1 0,01% 2 0,02% 1 0,01% 1 0,02%<br />

2 0,00% 2 0,01% 1 0,01% 0,00% 0,00%<br />

METANO<br />

3 2 0,02% 3 0,02% 3 0,02% 1 0,01% 1 0,02%<br />

4 27 0,32% 46 0,26% 30 0,23% 25 0,22% 7 0,15%<br />

TOTALE 8.488 100,00% 17.426 100,00% 13.095 100,00% 11.619 100,00% 4.800 100,00%<br />

ROTTAMAZIONI/PRIME ISCRIZIONI INCENTIVATE<br />

In relazione infine al rapporto tra rottamazioni e prime iscrizioni<br />

incentivate, emerge una percentuale più elevata per le auto elettriche<br />

e ibride, pari al 43% nel mese di settembre: ogni 100 auto<br />

nuove acquistate con alimentazione elettrica e ibrida ne sono<br />

state rottamate circa 43 (oltre 60 nelle Province del Friuli Venezia<br />

Giulia, Gorizia, Udine e Trieste).<br />

Evidentemente gli incentivi per le auto con livelli di CO2 fino a<br />

60, fascia che comprende esclusivamente auto elettriche e ibride,<br />

già importanti senza rottamazione (da 3.500 euro a 6.000 euro di<br />

incentivo), sono risultati molto più cospicui a fronte della rottamazione<br />

di un’automobile con le caratteristiche già indicate (da<br />

6.500 euro a 10.000 euro di valore residuo) e hanno quindi spinto<br />

gli automobilisti orientati verso le auto di nuova generazione a<br />

rottamarne di più rispetto a coloro che hanno preferito continuare<br />

ad acquistare auto con motore a combustione interna.<br />

Tasso di sostituzione auto con incentivo<br />

MESI 2020 ELETTRICHE e IBRIDE MOTORE ENDOTERMICO<br />

Agosto 41,92% 41,30%<br />

Settembre 42,96% 37,42%<br />

Ottobre 41,90% 30,27%<br />

Novembre 39,13% 28,55%<br />

Dicembre 29,18% 15,70%<br />

marzo-aprile 2021 57


Studi e Ricerche<br />

Legambiente: “Mal’aria di città 2021”<br />

a cura di Paolo Agostino<br />

Nonostante l’emergenza sanitaria Covid-19 e i conseguenti<br />

lockdown che hanno letteralmente immobilizzato l’Italia per<br />

molte settimane, il problema dell’inquinamento atmosferico nel<br />

2020 non sembra essersi arrestato, ma anzi si cronicizza sempre<br />

di più. Nonostante la pandemia, ben 35 Capoluoghi di provincia<br />

hanno superato lo scorso anno i limiti stabiliti dalla legge per la<br />

concentrazione giornaliera di polveri sottili (PM10). E guardando<br />

ai parametri più stringenti indicati dall’Organizzazione Mondiale<br />

della Sanità (OMS) la situazione italiana si dimostra anche<br />

peggiore, con 60 città in area rischio per concentrazioni annuali<br />

di PM10.<br />

È quanto emerge in sintesi dal report annuale “Mal’aria di città<br />

2021” pubblicato lo scorso gennaio da Legambiente, nel quale<br />

l’associazione ambientalista traccia un doppio bilancio sulla qualità<br />

dell’aria nei Capoluoghi di provincia nel 2020, stilando sia la<br />

classifica delle città fuorilegge per avere superato i limiti giornalieri<br />

previsti per il PM10 sia la graduatoria delle città che hanno<br />

superato il valore medio annuale per il PM10 suggerito dalle Linee<br />

guida dell’OMS, che stabilisce in 20 microgrammi per metro cubo<br />

(µg/mc) la media annuale per il PM10 da non superare, contro<br />

quella di 40 µg/mc della legislazione europea.<br />

Ogni anno nel nostro Paese, stando ai dati dell’Agenzia Europea<br />

dell’Ambiente (EEA), sono infatti oltre 50.000 le morti premature<br />

dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici come<br />

le polveri sottili (in particolare il Pm2,5), gli ossidi di azoto (in<br />

particolare l’NO2) e l’ozono troposferico (O3). Un dato che in termini<br />

economici si traduce in una perdita di diverse decine di miliardi<br />

ogni anno (si stima tra i 47 e i 142 miliardi di euro/anno) tra<br />

spese sanitarie e giornate di lavoro perse.<br />

GLI SFORAMENTI DI PM10 IN ITALIA<br />

Il quadro complessivo che emerge dal report è preoccupante: nel<br />

2020 nella Penisola su 96 Capoluoghi di provincia analizzati 35<br />

hanno superato almeno con una centralina il limite previsto per le<br />

polveri sottili (PM10), ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare<br />

con una media giornaliera superiore ai 50 µg/mc. A Torino spetta<br />

la maglia nera con 98 giorni di sforamenti registrati nella centralina<br />

Grassi, seguita da Venezia (via Tagliamento) con 88, Padova<br />

(Arcella) 84, Rovigo (Largo Martiri) 83 e Treviso (via Lancieri) 80.<br />

Al sesto posto in classifica si trova Milano [1] (Marche) 79, seguita<br />

da Avellino (scuola Alighieri) e Cremona (Via Fatebenefratelli) con<br />

78 giorni di sforamento, Frosinone (scalo) 77, Modena (Giardini)<br />

e Vicenza (San Felice) che con 75 giorni di superamento dei limiti<br />

chiudono le 10 peggiori città.<br />

Poco rassicurante anche il confronto con i parametri dettati<br />

dall’OMS, di gran lunga più stringenti rispetto a quelli della legislazione<br />

europea, e che hanno come target esclusivamente la salute<br />

delle persone. Come sottolinea il rapporto di Legambiente nel<br />

2020 sono 60 le città italiane (il 62% del campione analizzato) che<br />

hanno fatto registrare una media annuale superiore ai 20 µg/mc di<br />

PM10 rispetto a quanto indicato dall’OMS. A guidare la classifica è<br />

sempre Torino con 35 µg/mc come media annuale di tutte le centraline<br />

urbane del capoluogo, seguita da Milano, Padova e Rovigo<br />

(<strong>34</strong>µg/mc), Venezia e Treviso (33 µg/mc), Cremona, Lodi, Vicenza,<br />

Modena e Verona (32 µg/mc). Oltre alle città del Nord però, a superare<br />

il limite suggerito dall’OMS sono anche città come Avellino<br />

(31 µg/mc), Frosinone (30 µg/mc), Terni (29 µg/mc), Napoli<br />

(28 µg/mc), Roma (26 µg/mc), Genova e Ancona (24 µg/mc), Bari e<br />

Catania (23 µg/mc), solo per citarne alcune.<br />

Il report “Mal’aria 2021” comprende anche uno specifico focus<br />

sulle aree metropolitane di Roma e di Milano, in cui si fa il punto<br />

sulle concentrazioni medio annue di biossido di azoto (NO2) nelle<br />

due città Capoluogo di provincia.<br />

I dati raccolti dimostrano che nonostante i mesi di lockdown e la<br />

diffusione dello smart working, sia a Roma che a Milano è stato<br />

superato quello che sarà il nuovo valore medio annuale suggerito<br />

dall’OMS per il biossido di azoto (NO2), ossia 20 μg/mc. In particolare<br />

a Roma nel 2020 il valore medio annuo di NO2 è stato di <strong>34</strong><br />

μg/mc, mentre a Milano di 39 μg/mc.<br />

ESTEMPORANEITÀ E POCA AMBIZIONE<br />

Senza mezzi termini il giudizio espresso da Legambiente in merito<br />

ai dati del rapporto “Mal’aria di città 2021” che per l’associazione<br />

ambientalista evidenziano come il 2020 non sia stato contrassegnato<br />

solo dalla pandemia ancora in corso, ma anche dall’emergenza<br />

smog e dalla mancanza di misure specifiche per uscire dalla<br />

morsa dell’inquinamento: “Lo dimostra la mancanza di ambizione<br />

dei Piani nazionali e regionali e degli Accordi di programma che negli<br />

ultimi anni si sono succeduti ma che, nella realtà dei fatti, sono<br />

stati puntualmente elusi e aggirati localmente pur di non dover<br />

prendere decisioni impopolari insieme al ricorso sistematico della<br />

deroga (come nel caso del blocco degli Euro 4 nelle città che sarebbe<br />

dovuto entrare in vigore dal 1° ottobre 2020 e che è stato prima posticipato<br />

al gennaio 2021 e poi all’aprile successivo). E lo dimostrano<br />

anche le due procedure di infrazione comminate all’Italia per<br />

il mancato rispetto dei limiti normativi previsti della Direttiva europea<br />

per il PM10 e gli ossidi di azoto, a cui si è aggiunta lo scorso<br />

novembre una nuova lettera di costituzione in mora da parte della<br />

Commissione europea in riferimento alle eccessive concentrazioni<br />

di particolato fine (PM 2,5) a cui ora l’Italia dovrà rispondere,<br />

essendo state giudicate “non sufficienti” le misure adottate dal nostro<br />

Paese per ridurre nel più breve tempo possibile tali criticità”.<br />

Come spiega in proposito il direttore generale di Legambiente,<br />

Giorgio Zampetti: “L’inquinamento atmosferico è un problema<br />

complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico,<br />

il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’industria in primis.<br />

Proprio per tale complessità è una questione che non può essere<br />

affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto<br />

fino ad oggi dal nostro Paese che purtroppo è indietro sulle azioni<br />

da mettere in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico, ma<br />

va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere,<br />

tempistiche ben definite e interventi necessari, in primis sul<br />

fronte della mobilità sostenibile. La pandemia in corso non ci deve<br />

far abbassare la guardia sul tema dell’inquinamento atmosferico.<br />

Anzi, è uno stimolo in più, a partire dalla discussione in corso<br />

sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, perché non vengano<br />

sprecate le risorse economiche in arrivo dall’Europa. In particolare<br />

chiediamo che vengano destinate cifre adeguate per la mobilità<br />

urbana sostenibile, sicura e con una vision zero anche per riqualificare<br />

le strade urbane e le città”.<br />

58<br />

marzo-aprile 2021


Studi e Ricerche<br />

“È urgente”, conclude Zampetti, “procedere con misure preventive<br />

e azioni efficaci, strutturate e durature città pulite e più vivibili<br />

dopo la pandemia. Una sfida europea, quella delle Clean Cities,<br />

a cui stiamo lavorando in rete con tante altre associazioni”.<br />

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE<br />

Con la pubblicazione del nuovo rapporto “Mal’aria”, Legambiente<br />

rilancia infine una serie di proposte concrete per affrontare il<br />

problema dell’inquinamento urbano in modo strutturale e con<br />

adeguata pianificazione, incrociando in particolare due temi cruciali:<br />

quello della mobilità sostenibile e quello dell’uso dello spazio<br />

pubblico e della strada. In merito l’associazione ambientalista<br />

propone interventi ad hoc che, opportunamente integrati ad altre<br />

misure riguardanti i settori del riscaldamento e dell’agricoltura,<br />

potrebbero portare benefici immediati e duraturi, quali ad esempio<br />

il potenziamento del TPL e della mobilità condivisa, “elettrica<br />

ed efficiente per garantire il diritto di muoversi senza inquinare”,<br />

lo stop progressivo alla circolazione delle auto nei centri delle<br />

città, “senza deroghe né scappatoie”, lo stop agli incentivi per<br />

la sostituzione dei mezzi più vecchi e inquinanti a favore di mezzi<br />

più nuovi ma ugualmente inquinanti, “perché stiamo parlando<br />

di incentivi che rischiano di far spendere molti soldi ai cittadini<br />

inutilmente, per comprare auto già obsolete o presto fuori legge”.<br />

Anche lo spazio pubblico, prosegue Legambiente, dovrebbe<br />

essere soggetto a specifici provvedimenti, con corsie preferenziali<br />

per TPL e centri urbani strutturati secondo la “vision zero”, con<br />

l’estensione di aree pedonali, percorsi ciclopedonali e “zone 30”.<br />

Sul fronte del riscaldamento domestico, gli esperti dell’associazione<br />

ambientalista sostengono con forza la necessità di incrementare<br />

la presenza di abitazioni “ad emissioni zero”, grazie ad<br />

una maggiore e più capillare diffusione del “Bonus 110%”, favorendo<br />

il progressivo abbandono delle caldaie a gasolio e a carbone<br />

(da subito) e a metano (nei prossimi anni).<br />

Per quanto riguarda invece la filiera agro-zootecnica Legambiente<br />

auspica una radicale trasformazione “rafforzando ed estendendo<br />

temporalmente le misure invernali di limitazione o divieto di<br />

spandimento di liquami e digestati; istituendo l’obbligo di copertura<br />

delle relative vasche di stoccaggio; sostenendo, attraverso<br />

misure PSR, investimenti aziendali volti ad attuare operazioni di<br />

trattamento, sia delle emissioni di stalla sia dei liquami e letami,<br />

con processi che prevedano la produzione di biometano, la separazione<br />

solido-liquido, le macchine agricole per migliorare la modalità<br />

di applicazione al suolo di liquami e digestati”.<br />

Legambiente ribadisce, infine, che gli autoveicoli sono la fonte<br />

principale di inquinamento in città e che le emissioni fuorilegge<br />

delle auto diesel continuano a causare un aumento della mortalità,<br />

citando anche i risultati di un recente studio presentato lo<br />

scorso settembre da un consorzio italiano composto da consulenti<br />

(Arianet, modellistica), medici ed epidemiologi (ISDE Italia,<br />

Medici per l’Ambiente) e Legambiente, nonché dalla piattaforma<br />

MobileReporter. Lo studio in questione si inquadra nella più ampia<br />

iniziativa transfrontaliera sull’inquinamento del traffico urbano<br />

Clean Air For Health (https://cleanair4health.eu/) e, come<br />

sottolinea Legambiente: “Stima per la prima volta in assoluto la<br />

quota di inquinamento a Milano imputabile alle emissioni delle<br />

auto diesel che superano, nell’uso reale, i limiti fissati nelle prove<br />

di laboratorio alla commercializzazione. In particolare nel capoluogo<br />

lombardo sono proprio i veicoli diesel Euro 4 ed Euro 5 a<br />

provocare la maggior parte dell’inquinamento da NO2: circa il 30%<br />

nel corso del 2018. Per questo Legambiente chiede subito, come<br />

era stato previsto nell’accordo tra Governo e Regioni della pianura<br />

Padana, il blocco della circolazione dei diesel Euro 4 e delle auto a<br />

benzina Euro 1 e al 2025 l’estensione del blocco totale annuale anche<br />

all’Euro5 diesel e così via”.<br />

[1] Per Milano gli esperti di Legambiente hanno preso come dato della<br />

centralina peggiore quella relativa alla centralina “Marche” (con<br />

79 giorni di superamento) e non il dato della centralina di “Senato”,<br />

che aveva raggiunto il valore di 90 superamenti nel 2020. Il motivo del<br />

cambio della scelta è dovuto, come ben specificato sul sito di AMAT, alla<br />

presenza nei pressi della centralina Senato di un cantiere edile, e delle<br />

conseguenti polveri, durante tutto il 2020.<br />

14 Mal’Aria di città 2021<br />

Aprile 2020 (lockdown): riduzioni percentuali relative delle concentrazioni di PM10 e NO2 in Europa<br />

Mal’Aria di città 2021 15<br />

-30°<br />

-20°<br />

-10°<br />

0°<br />

10°<br />

20°<br />

30°<br />

40°<br />

50°<br />

60°<br />

70°<br />

-30°<br />

-20°<br />

-10°<br />

0°<br />

10°<br />

20°<br />

30°<br />

40°<br />

50°<br />

60°<br />

70°<br />

Relative changes (%) in PM 10<br />

concentrations attributed to<br />

lockdown restrictions during<br />

April 2020<br />

Relative changes (%) in NO 2<br />

concentrations attributed to<br />

lockdown restrictions during<br />

April 2020<br />

Measurement station<br />

Measurement station<br />

Percentage<br />

Percentage<br />

60°<br />

≤ -20<br />

-20 to -15<br />

60°<br />

≤ -60<br />

-60 to -45<br />

-15 to -10<br />

-45 to -30<br />

-10 to -5<br />

-30 to -15<br />

-5 to 0<br />

-15 to 0<br />

0 to 10<br />

0 to 30<br />

> 10<br />

> 30<br />

I DATI DEL 2020: GIORNI DI SUPERAMENTI DI Pm10<br />

50°<br />

40°<br />

0 500 1 000 1 500 km<br />

0°<br />

10°<br />

Reference data: ©ESRI<br />

roga al blocco del traffico in molte città<br />

(soprattutto del nord Italia) per i veicoli<br />

più inquinanti.<br />

Analizzando i dati nel dettaglio la facile<br />

conclusione a cui spesso si è arrivati in<br />

realtà è facilmente confutabile. Infatti,<br />

come evidente nei due grafici di seguito<br />

20°<br />

La prima spiegazione è quindi che le<br />

misure hanno avuto il loro effetto<br />

benefico, ma che il danno era stato<br />

sostanzialmente già fatto. Infatti<br />

il periodo critico dell’inquinamento è<br />

quello compreso tra i mesi gennaio/febbraio<br />

e novembre/dicembre, dove si re-<br />

30°<br />

Countries without<br />

lockdown-emissions<br />

estimates<br />

Countries/regions not<br />

included in the data<br />

exchange process<br />

report Air Quality in Europe 2020<br />

report Air Quality in Europe 2020<br />

Fonte: report Air Quality in Europe 2020 Fonte: report Air Quality in Europe 2020<br />

40°<br />

40°<br />

30°<br />

50°<br />

40°<br />

0 500 1 000 1 500 km<br />

0°<br />

10°<br />

Reference data: ©ESRI<br />

con una forte corrente atmosferica che<br />

ha portato in gran parte dell’Europa<br />

Centro – Meridionale le polveri sollevate<br />

da aree semidesertiche del continente<br />

asiatico; in ogni caso la morsa dello<br />

smog era già in via di superamento a<br />

prescindere dal lockdown.<br />

20°<br />

sfera. Ad essere sempre più prevalenti<br />

sono infatti le polveri di formazione<br />

secondaria, derivanti da reazioni chimiche<br />

che si verificano direttamente<br />

in atmosfera a partire da inquinanti in<br />

forma gassosa. Le polveri di formazione<br />

secondaria sono prevalentemente<br />

30°<br />

Countries without<br />

lockdown-emissions<br />

estimates<br />

Countries/regions not<br />

included in the data<br />

exchange process<br />

marzo-aprile 2021 59<br />

40°<br />

40°<br />

30°


Studi e Ricerche<br />

Rapporto Motus-E: le colonnine in Italia<br />

di Marco Cilione (Area Professionale Statistica ACI)<br />

Motus-E ha pubblicato a fine 2020 il suo secondo report<br />

annuale all’interno del quale descrive lo stato dell’arte<br />

relativamente alla mobilità elettrica in Italia, scattando una fotografia<br />

di come l’Italia si stia muovendo di fronte alla transizione<br />

energetica.<br />

Sebbene la quota di mercato dei veicoli elettrici, in particolare<br />

delle auto, è ancora modesta se comparata al totale del parco<br />

circolante e al totale delle immatricolazioni (circa il 4,2%<br />

nell’anno 2020, sommando elettriche e plug-in) e fa posizionare<br />

il nostro Paese indietro di parecchie posizioni rispetto ai<br />

principali Paesi europei, il trend è però in rapida e costante crescita,<br />

spinto anche da incentivi nazionali e regionali.<br />

Il rapporto Mous-E parte dalla seguente considerazione: la crescita<br />

della mobilità elettrica è alimentata principalmente da<br />

due fattori, che sono in primis l’arrivo sul mercato di sempre<br />

più modelli, alcuni dei quali dai costi più accessibili, e in secondo<br />

luogo un’infrastruttura di ricarica sempre più sviluppata sul<br />

territorio.<br />

Per quanto riguarda il primo aspetto, le cose stanno velocemente<br />

evolvendo, come dimostrano i numerosi modelli a zero emissioni<br />

attesi per il 2021. Ma la situazione è in rapida evoluzione<br />

anche in relazione al secondo aspetto.<br />

Rispetto alla precedente rilevazione il numero di punti di ricarica<br />

in corrente alternata è leggermente diminuita (erano al 97%),<br />

di converso in corrente continua i punti di ricarica sono leggermente<br />

aumentati (erano al 3%). Cambia però sensibilmente<br />

il mix della potenza erogata dai punti di ricarica, che vede una<br />

sensibile rimodulazione percentuale al ribasso delle ricariche<br />

lente (dal 28% di settembre 2019 al 19% di dicembre 2020) accompagnata<br />

da un’impennata della porzione delle quick e fast<br />

in corrente alternata, che sono le categorie più diffuse (da 69%<br />

a 77%). È importante anche registrare come sia debole la crescita<br />

delle ricariche ad alta potenza in corrente continua (fast e ultra-fast)<br />

che passano da 3% a 4%.<br />

Potenza erogata set 2019 feb 2020 mag 2020 set 2020 dic 2020<br />

P


Studi e Ricerche<br />

Punti di ricarica pubblici per 100 AV BHEV circolanti - Anno 2019<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Abruzzo<br />

Basilicata<br />

Calabria<br />

Campania<br />

Emilia Rom.<br />

Friuli V. G.<br />

Lazio<br />

Liguria<br />

Lombardia<br />

Marche<br />

Molise<br />

Piemonte<br />

Puglia<br />

Sardegna<br />

Sicilia<br />

Toscana<br />

Trentino A. A.<br />

Umbria<br />

V. d’Aosta<br />

Veneto<br />

ITALIA<br />

CONFRONTO INTERNAZIONALE<br />

Anche a livello internazionale la distribuzione delle colonnine di<br />

ricarica appare piuttosto disomogenea, con alcuni Paesi dotati già<br />

di una rete capillare e ben strutturata e altri invece in cui la strada<br />

da percorrere è ancora molto lunga. Nel rapporto redatto da Motus-E<br />

il confronto è stato effettuato con i sei Stati che più spingono<br />

sull’elettrico: Cina, USA, Olanda, Germania, Regno Unito e<br />

Norvegia. I numeri sono i seguenti:<br />

• Cina: 552.000 punti di ricarica pubblica<br />

• USA: 79.000 punti di ricarica pubblica<br />

• Olanda: 61.974 punti di ricarica pubblica<br />

• Germania: 43.776 punti di ricarica pubblica<br />

• Regno Unito: 36.500 punti di ricarica pubblica<br />

• Norvegia: 16.950 punti di ricarica pubblica<br />

UNA STRATEGIA PER L’ITALIA<br />

La situazione attuale, secondo il rapporto, rappresenta un buon<br />

punto di partenza, ma non può essere considerata sufficiente a<br />

sostenere una diffusione rapida delle autovetture a zero emissioni,<br />

che al momento, in Italia, hanno raggiunto circa 100.000 unità<br />

circolanti.<br />

L’auspicio di Motus-E è che nel nostro Paese entri in funzione<br />

in tempi ragionevoli una Piattaforma Unica Nazionale (PUN)<br />

che porti alla creazione di un unico database ufficiale, facilmente<br />

consultabile, che permetta di avere informazioni precise inerenti<br />

le colonnine pubbliche presenti in base a potenza e distribuzione<br />

geografica.<br />

Una piattaforma di questo tipo, interpolata con dati inerenti la<br />

densità della popolazione delle singole aree geografiche e la distribuzione<br />

delle vetture elettriche circolanti sul territorio, è infatti<br />

uno strumento indispensabile per una crescita armonizzata<br />

dell’infrastruttura di ricarica, che sarà così progettata tenendo<br />

conto delle reali esigenze degli automobilisti.<br />

Il rapporto si conclude fissando i due obiettivi principali per definire<br />

una strategia d’azione di lungo periodo, con il fine di portare<br />

alla decarbonizzazione dei trasporti entro il 2050 (Missione<br />

e-Mobility Italia):<br />

• sviluppare una rete di ricarica pubblica capillare;<br />

• agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica private.<br />

Perché il piano si realizzi, Motus-E ha fissato la seguente serie di<br />

azioni necessarie:<br />

• semplificazione dell’iter burocratico per l’installazione delle<br />

colonnine;<br />

• inserimento delle colonnine di ricarica tra quelle esentate dal<br />

Canone Patrimoniale Unico;<br />

• velocizzazione dei tempi di allaccio da parte dei distributori<br />

dell’energia (DSO);<br />

• pianificazione insieme ai distributori di energia delle installazioni<br />

HPC sulla rete a media tensione;<br />

• rimodulazione delle tariffe di ricarica e oneri di connessione per<br />

favorire l’integrazione dei veicoli con la rete;<br />

• definizione di un piano nazionale per l’installazione di colonnine<br />

ad alta potenza.<br />

Affinché queste azioni possano essere attuate in modo efficace,<br />

infine, l’associazione propone la nascita di una cabina di regia che<br />

agisca a livello nazionale per agevolare una crescita il più possibile<br />

uniforme e armonizzata a livello locale. Inoltre appaiono indifferibili<br />

alcune attività, tra le quali:<br />

• accentrare la responsabilità dei finanziamenti e del monitoraggio<br />

delle installazioni;<br />

• prevedere una deroga alla normativa sugli aiuti di Stato per le<br />

infrastrutture di ricarica pubbliche, come già attuato, ad esempio,<br />

in Germania, Regno Unito e Francia;<br />

• creare un meccanismo di collaborazione virtuoso tra Regioni e<br />

distributori di energia per l’individuazione delle esigenze di ricarica<br />

in base ai flussi di traffico e dei nodi in cui la rete possa<br />

accogliere potenze di connessione elevate (HPC);<br />

• finanziare anche le tecnologie HPC oltre alle ricariche quick e<br />

fast, sia in contesti urbani che extraurbani;<br />

• considerare un potenziamento della rete di distribuzione sia per<br />

venire incontro alle esigenze dei clienti EV sia per favorire la<br />

penetrazione di soluzioni per la ricarica smart, come ad esempio<br />

il vehicle-to-grid.<br />

marzo-aprile 2021 61


Statistiche<br />

Mercato autovetture in Italia - Anno 2020<br />

a cura di Alessia Grande (Area Professionale Statistica ACI)<br />

Il mercato auto italiano ha chiuso il 2020 con 1.441.385 prime iscrizioni (un valore più basso è stato riscontrato solamente nel 2012 e 2013 a<br />

seguito della pesante crisi economica del 2011), riportando una forte contrazione (-26,1%) rispetto alle 1.949.554 del 2019. Un risultato così<br />

basso è stato causato dal blocco delle attività dovute al lockdown per Covid nei mesi di marzo, aprile e maggio (anche i mesi di gennaio e febbraio<br />

avevano comunque registrato segno negativo, ma in marzo e aprile si sono raggiunte flessioni pari rispettivamente a -71,6% e -91,5%)<br />

e dalla conseguente crisi economica nei mesi successivi. Un debole spiraglio si è registrato solo nei mesi di settembre e ottobre, grazie agli<br />

incentivi alla rottamazione che, tuttavia, hanno ben presto esaurito i loro effetti, riportando in negativo i dati di novembre e dicembre.<br />

In merito alle prime iscrizioni a livello territoriale si sono rilevate variazioni negative in tutte le Regioni, più accentuate in Trentino Alto<br />

Adige e Friuli Venezia Giulia, con diminuzioni intorno al 30%; sul fronte opposto Valle d’Aosta, Toscana e Campania hanno registrato i<br />

decrementi inferiori, intorno al 19/20%. La Provincia di Pavia ha riportato il calo più elevato pari al 40,4%, seguita da Bolzano con -37,6%<br />

(rilevate forti flessioni anche per il settore del noleggio, in genere molto diffuso in questa Provincia). L’unico Ufficio territoriale ad aver<br />

messo a bilancio una contrazione ad una sola cifra è stato quello di Trieste, -7,1%.<br />

Dall’analisi delle nuove iscrizioni per alimentazione nel 2020, a fronte dei gravosi cali registrati nelle auto con alimentazioni tradizionali,<br />

è emersa la forte crescita rispetto al 2019 di auto elettriche, ibride a benzina e ibride a gasolio: rispettivamente +193,4% (le auto elettriche<br />

sono aumentate di quasi 3 volte rispetto al contingente del 2019, raggiungendo una quota sul totale pari al 2,2%, dallo 0,5% del<br />

2019), +136,5% (la numerosità delle auto ibride a benzina è più che raddoppiata, arrivando ad un’incidenza sul totale del 13,1%, contro il<br />

4,1% dell’anno precedente) e +49,5% (nel caso delle ibride a gasolio la quota è ancora poco più dell’1%, trattandosi di auto molto costose<br />

rispetto alla disponibilità economica attuale degli acquirenti).<br />

Nella ripartizione territoriale, considerando le auto con alimentazioni super ecologiche, sono risultati aumenti elevati laddove c’è da recuperare<br />

terreno, in particolare nelle Regioni del Centro-Sud e Isole; tuttavia le crescite più consistenti si sono verificate in Piemonte per le<br />

elettriche (+393,6%, probabilmente grazie allo sviluppo dei modelli elettrici della Fiat) e in Trentino Alto Adige per le ibride a gasolio +233,3%<br />

(in questo caso hanno indubbiamente contribuito sia la disponibilità economica sia la presenza di società di noleggio, prediligendo da sempre<br />

auto di grandi cilindrate). Rispetto al crollo generalizzato in tutte le Regioni delle auto ad alimentazioni alternative tradizionali, gpl e<br />

metano, è da evidenziare l’aumento a tre cifre rilevato in Trentino Alto Adige per le auto a benzina/metano (+138,9%) e l’incremento in Valle<br />

d’Aosta delle auto a benzina/gpl (+4,1%). Risultato negativo per il diesel e per la benzina in tutte le Regioni, rispettivamente -37,6% e -<strong>34</strong>%,<br />

con la quota sul totale delle auto a gasolio crollata al 33,8%, contro il 40,7% delle vetture a benzina.<br />

REGIONE<br />

PRIME ISCRIZIONI PER REGIONE E ALIMENTAZIONE - Variazione % 2019/2020<br />

Benzina<br />

Benzina /<br />

GPL<br />

Benzina /<br />

Metano<br />

Elettrico<br />

Gasolio<br />

Ibrido<br />

Benzina /<br />

Elettrico<br />

Ibrido<br />

Gasolio /<br />

Elettrico<br />

ABRUZZO -30,10 -31,66 -44,48 282,67 -39,18 195,26 17,10 -20,03<br />

BASILICATA -27,17 -28,73 -23,40 259,09 -36,04 462,11 14,10 -11,47<br />

CALABRIA -26,94 -22,92 -50,00 365,85 -33,18 310,16 33,33 7,37<br />

CAMPANIA -28,20 -21,62 -27,82 247,29 -31,61 292,44 5,82 -1,27<br />

EMILIA ROMAGNA -33,27 -31,66 -63,29 119,10 -36,66 94,00 47,53 -8,29<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA -40,37 -32,97 -59,62 219,52 -50,79 149,02 18,16 -39,87<br />

Metano<br />

LAZIO -36,48 -28,09 -51,02 99,95 -37,91 116,67 51,72 -13,40<br />

LIGURIA -36,40 -31,86 -52,04 146,30 -43,63 213,43 50,19 9,50<br />

LOMBARDIA -40,08 -30,50 -68,49 228,40 -43,24 91,23 50,70 -20,28<br />

MARCHE -32,54 -28,79 -56,12 329,46 -37,86 187,41 32,77 -13,08<br />

MOLISE -35,70 -30,98 -54,55 375,00 -29,03 238,40 51,85 13,33<br />

PIEMONTE -<strong>34</strong>,11 -41,52 -68,59 393,64 -<strong>34</strong>,69 204,27 47,83 0,00<br />

PUGLIA -33,74 -26,09 -<strong>34</strong>,71 166,25 -37,65 221,43 38,50 -6,28<br />

SARDEGNA -31,62 -14,39 - 367,74 -39,29 201,93 12,35 -<br />

SICILIA -29,60 -24,78 -48,48 320,00 -33,72 257,59 53,70 -8,37<br />

TOSCANA -19,93 -20,33 -58,87 110,76 -33,50 176,97 46,76 6,75<br />

TRENTINO ALTO ADIGE -32,47 -52,91 138,89 252,39 -37,57 212,60 233,26 77,90<br />

UMBRIA -32,02 -31,74 -31,79 190,91 -37,01 203,30 9,23 -15,11<br />

VALLE D’AOSTA -27,81 4,13 -88,00 370,00 -<strong>34</strong>,54 146,76 55,88 33,33<br />

VENETO -<strong>34</strong>,05 -31,27 -59,42 187,00 -43,10 95,09 50,03 -10,52<br />

TOTALE ITALIA -<strong>34</strong>,03 -30,63 -53,88 193,37 -37,61 136,48 49,45 -4,03<br />

62<br />

marzo-aprile 2021


Statistiche<br />

Entrando nel dettaglio delle auto elettriche è risultato un notevole incremento delle nuove iscrizioni nel 2020, circa tre volte rispetto al 2019.<br />

A fronte dei decisi aumenti riscontrati in molte Province - in primis Enna, Catanzaro e Agrigento (dall’800% al 1.000%, partendo tuttavia<br />

da numeri assoluti molto bassi nel 2019) - l’unico calo si è registrato a Reggio Emilia (-12,6%), mentre la Regione con la crescita inferiore<br />

è stata il Lazio (+100%): come già detto, gli incrementi più consistenti sono stati rilevati soprattutto laddove il fenomeno delle auto super<br />

ecologiche era ancora poco sviluppato, nel Lazio, come in Toscana ed Emilia Romagna, già si partiva invece da un 2019 con molte iscrizioni.<br />

PRIME ISCRIZIONI AUTO ELETTRICHE PER REGIONE E PR<strong>OV</strong>INCIA - Variazione % 2019/2020<br />

Regione/Provincia 2019 2020 Var. % Regione/Provincia 2019 2020 Var. % Regione/Provincia 2019 2020 Var. %<br />

ABRUZZO 75 287 282,67<br />

CHIETI 19 77 305,26<br />

L’AQUILA 14 67 378,57<br />

PESCARA 25 65 160,00<br />

TERAMO 17 78 358,82<br />

BASILICATA 22 79 259,09<br />

MATERA 7 32 357,14<br />

POTENZA 15 47 213,33<br />

CALABRIA 41 191 365,85<br />

CATANZARO 7 63 800,00<br />

COSENZA 17 86 405,88<br />

CROTONE 1 2 100,00<br />

REGGIO CALABRIA 14 31 121,43<br />

VIBO VALENTIA 2 9 350,00<br />

CAMPANIA 129 448 247,29<br />

AVELLINO 11 32 190,91<br />

BENEVENTO 5 19 280,00<br />

CASERTA 19 84 <strong>34</strong>2,11<br />

NAPOLI 65 191 193,85<br />

SALERNO 29 122 320,69<br />

EMILIA ROMAGNA 890 1.950 119,10<br />

BOLOGNA 173 541 212,72<br />

FERRARA 21 81 285,71<br />

FORLI’ 42 121 188,10<br />

MODENA 129 327 153,49<br />

PARMA 57 178 212,28<br />

PIACENZA 28 102 264,29<br />

RAVENNA 45 164 264,44<br />

REGGIO EMILIA 357 312 -12,61<br />

RIMINI 38 124 226,32<br />

FRIULI V. GIULIA 210 671 219,52<br />

GORIZIA 23 60 160,87<br />

PORDENONE 44 149 238,64<br />

TRIESTE 28 124 <strong>34</strong>2,86<br />

UDINE 115 338 193,91<br />

LAZIO 2.022 4.043 99,95<br />

FROSINONE 25 89 256,00<br />

LATINA 45 109 142,22<br />

RIETI 6 25 316,67<br />

ROMA 1.933 3.765 94,77<br />

VITERBO 13 55 323,08<br />

LIGURIA 162 399 146,30<br />

GEN<strong>OV</strong>A 116 220 89,66<br />

IMPERIA 11 36 227,27<br />

LA SPEZIA 10 79 690,00<br />

SAVONA 25 64 156,00<br />

LOMBARDIA 1.947 6.394 228,40<br />

BERGAMO 167 657 293,41<br />

BRESCIA 251 875 248,61<br />

COMO 126 452 258,73<br />

CREMONA 48 189 293,75<br />

LECCO 52 236 353,85<br />

LODI 29 104 258,62<br />

MANT<strong>OV</strong>A 50 201 302,00<br />

MILANO 842 2.325 176,13<br />

MONZA BRIANZA 166 525 216,27<br />

PAVIA 40 165 312,50<br />

SONDRIO 42 93 121,43<br />

VARESE 1<strong>34</strong> 572 326,87<br />

MARCHE 112 481 329,46<br />

ANCONA <strong>34</strong> 164 382,35<br />

ASCOLI PICENO 8 57 612,50<br />

FERMO 15 37 146,67<br />

MACERATA 21 83 295,24<br />

PESARO <strong>34</strong> 140 311,76<br />

MOLISE 8 38 375,00<br />

CAMPOBASSO 3 25 733,33<br />

ISERNIA 5 13 160,00<br />

PIEMONTE 503 2.483 393,64<br />

ALESSANDRIA 31 119 283,87<br />

ASTI 17 83 388,24<br />

BIELLA 11 63 472,73<br />

CUNEO 90 291 223,33<br />

N<strong>OV</strong>ARA 36 159 <strong>34</strong>1,67<br />

TORINO 285 1.655 480,70<br />

VERBANIA 9 53 488,89<br />

VERCELLI 24 60 150,00<br />

PUGLIA 160 426 166,25<br />

BARI 86 184 113,95<br />

BARLETTA TRANI 9 23 155,56<br />

BRINDISI 13 39 200,00<br />

FOGGIA 10 19 90,00<br />

LECCE 29 116 300,00<br />

TARANTO 13 45 246,15<br />

SARDEGNA 93 435 367,74<br />

CAGLIARI 36 135 275,00<br />

NUORO 14 71 407,14<br />

ORISTANO 10 53 430,00<br />

SASSARI 24 129 437,50<br />

SUD SARDEGNA 9 47 422,22<br />

SICILIA 135 567 320,00<br />

AGRIGENTO 3 27 800,00<br />

CALTANISSETTA 2 14 600,00<br />

CATANIA 40 164 310,00<br />

ENNA 1 11 1000,00<br />

MESSINA 28 64 128,57<br />

PALERMO 30 125 316,67<br />

RAGUSA 15 57 280,00<br />

SIRACUSA 10 67 570,00<br />

TRAPANI 6 38 533,33<br />

TOSCANA 1.190 2.508 110,76<br />

AREZZO 20 84 320,00<br />

FIRENZE 1.012 1.767 74,60<br />

GROSSETO 10 46 360,00<br />

LIVORNO 14 87 521,43<br />

LUCCA 30 101 236,67<br />

MASSA CARRARA 17 43 152,94<br />

PISA 23 110 378,26<br />

PISTOIA 23 119 417,39<br />

PRATO 24 65 170,83<br />

SIENA 17 86 405,88<br />

TRENTINO A. ADIGE 2.010 7.083 252,39<br />

BOLZANO 455 1.583 247,91<br />

TRENTO 1.555 5.500 253,70<br />

UMBRIA 77 224 190,91<br />

PERUGIA 61 184 201,64<br />

TERNI 16 40 150,00<br />

VALLE D’AOSTA 30 141 370,00<br />

AOSTA 30 141 370,00<br />

VENETO 800 2.296 187,00<br />

BELLUNO 13 59 353,85<br />

PAD<strong>OV</strong>A 164 474 189,02<br />

R<strong>OV</strong>IGO 21 53 152,38<br />

TREVISO 161 418 159,63<br />

VENEZIA 83 260 213,25<br />

VERONA 193 539 179,27<br />

VICENZA 165 493 198,79<br />

TOTALE 10.616 31.144 193,37<br />

marzo-aprile 2021 63


Statistiche<br />

Considerando le fasce di cilindrata delle auto nuove con motore endotermico, è emerso un calo generalizzato per tutte le fasce, più evidente<br />

nella fascia da 2.000 a 2.500 cc, -48,1% e da 1.200 a 1.800 cc; per le stesse fasce è stato riscontrato altresì un decremento delle relative<br />

quote anche del 5% nelle fasce da 1.200 a 1.600 cc, dal 2019 al 2020, a vantaggio della prima fascia di cilindrata, fino a 1.000 cc, che<br />

ha raggiunto oltre il 26% di quota sul totale. Contrazioni più moderate nelle prime due fasce di cilindrata, rispettivamente -7,3% e -5,2%,<br />

grazie agli aumenti registrati in alcune Regioni. Nella fascia più alta di cilindrata, oltre 2.500 cc, le cui prime iscrizioni hanno riportato<br />

una flessione del 22,7%, l’unico segno positivo è stato rilevato in Valle d’Aosta, con un raddoppio delle iscrizioni (+100%).<br />

PRIME ISCRIZIONI PER REGIONE E CILINDRATA - Variazione % 2019/2020<br />

REGIONE/CILINDRATA<br />

FINO A<br />

1000 CC<br />

DA 1001<br />

A 1200 CC<br />

DA 1201<br />

A 1400 CC<br />

DA 1401<br />

A 1600 CC<br />

DA 1601<br />

A 1800 CC<br />

DA 1801<br />

A 2000 CC<br />

DA 2001<br />

A 2500 CC<br />

OLTRE<br />

2500 CC<br />

ABRUZZO 7,81 -0,41 -42,96 -36,90 -47,00 -18,15 -63,25 -18,35<br />

BASILICATA 30,41 -7,89 -35,65 -<strong>34</strong>,08 -37,14 -11,33 -65,05 -5,13<br />

CALABRIA 9,69 0,00 -38,20 -31,12 -27,95 -3,77 -55,77 -15,71<br />

CAMPANIA 8,50 17,66 -37,00 -31,41 -50,75 -18,23 -56,06 -20,15<br />

EMILIA ROMAGNA -0,72 -4,76 -43,12 -35,53 -49,73 -16,64 -52,14 -25,58<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA -15,58 11,97 -40,46 -42,<strong>34</strong> -36,19 -35,36 -52,90 -49,47<br />

LAZIO -15,22 -3,40 -46,86 -35,25 -36,59 -15,17 -46,74 -19,15<br />

LIGURIA 3,94 -25,61 -44,87 -36,43 -42,79 -16,96 -61,08 -30,84<br />

LOMBARDIA -17,54 -13,08 -45,68 -39,75 -48,72 -22,92 -52,74 -21,84<br />

MARCHE 5,27 <strong>34</strong>,87 -47,26 -36,19 -40,50 -15,85 -60,00 -32,39<br />

MOLISE 4,68 29,82 -45,33 -28,61 -<strong>34</strong>,00 -12,21 -62,03 -<strong>34</strong>,88<br />

PIEMONTE 6,68 4,41 -42,98 -37,<strong>34</strong> -32,11 -20,39 -26,57 -15,77<br />

PUGLIA 8,28 -1,69 -38,91 -36,28 -40,71 -17,65 -64,68 -19,42<br />

SARDEGNA -5,20 -12,95 -39,24 -37,70 -37,23 -17,42 -52,78 -39,20<br />

SICILIA 1,20 11,06 -41,29 -31,89 -50,47 -9,76 -59,30 -18,59<br />

TOSCANA 6,03 7,01 -40,53 -29,86 -18,83 -13,65 -46,53 -25,76<br />

TRENTINO ALTO ADIGE -32,97 -18,50 -49,30 -39,61 -36,55 -1,16 -64,13 -17,81<br />

UMBRIA 8,47 -1,53 -39,09 -37,51 -48,04 -13,14 -57,93 -23,68<br />

VALLE D’AOSTA 28,80 -45,19 -24,29 -33,75 -29,09 -5,28 -45,63 100,00<br />

VENETO -6,72 -6,31 -40,20 -38,45 -42,85 -22,83 -50,61 -28,82<br />

TOTALE ITALIA -7,32 -5,20 -43,35 -36,<strong>34</strong> -39,82 -15,22 -48,11 -22,68<br />

TRASFERIMENTI DI PROPRIETÀ AL NETTO DELLE MINIVOLTURE<br />

Risultato in calo anche per i passaggi di proprietà al netto delle minivolture che, tuttavia, hanno chiuso l’anno con un decremento dimezzato<br />

rispetto a quanto rilevato per le auto nuove (-13,7%), grazie in particolare agli aumenti osservati da giugno a settembre (a settembre<br />

si è addirittura riscontrata una crescita del 18,3%), in seguito alle forti contrazioni registrate da marzo a maggio. Bolzano è stato<br />

l’Ufficio Territoriale che ha fatto rilevare, così come per le prime iscrizioni, la flessione più elevata (-35,9%), seguito da Reggio Emilia<br />

(-30,7%). Diversamente nelle Province del Centro-Sud e Isole le diminuzioni sono state più limitate.<br />

Rispetto alle alimentazioni, anche per l’usato, gli unici incrementi riscontrati riguardano le auto ibride a gasolio (+155,7%), quelle elettriche<br />

(+83,2%) e le ibride a benzina (+36,3%), ma si tratta ancora di quote che non raggiungono l’1% del totale dei trasferimenti netti. Aumento<br />

anche per i passaggi di proprietà netti delle auto a metano (+18,3%). In contrazione dall’11 al 16%, invece, le altre alimentazioni.<br />

Da segnalare il calo di un punto e mezzo percentuale della quota del diesel sul totale dal 2019 al 2020 (al 51,4%), a fronte di un incremento<br />

di un punto della benzina (al 37,7%). Analizzando i passaggi di proprietà al netto delle minivolture delle auto elettriche, si evidenzia<br />

una prosecuzione del trend positivo sul mercato delle auto usate con 2.129 trasferimenti netti, l’83% in più rispetto al 2019. Trasferimenti<br />

di proprietà di auto elettriche si sono inoltre verificati in alcune Province, quali Teramo, Trieste, Foggia, Nuoro, Caltanissetta e Trapani,<br />

laddove nel 2019 non ne risultava registrato alcuno. Come nel 2019, i numeri più consistenti riguardano la Lombardia (526 unità, con un<br />

incremento dell’85,9%) ed il Lazio (286 unità, di cui 246 nella sola Provincia di Roma, con un incremento del 43,9%). Nonostante lo sviluppo<br />

dell’elettrico anche nel mercato dell’usato, 11 Uffici territoriali hanno riportato variazioni negative nel 2020, in particolare l’Ufficio<br />

di Napoli e quello di Bolzano, anche se si tratta di poche unità di passaggi in meno.<br />

Dall’esame dei trasferimenti di proprietà netti suddivisi per Regione di residenza dell’acquirente e anzianità delle auto nel 2020 è emersa<br />

la concentrazione di vetture più vecchie, con anzianità almeno di 30 anni, in alcune Regioni del Centro-Sud, con un’incidenza prossima<br />

al 3% rispetto ad una media nazionale del 2%. In generale si tratta delle Regioni in cui c’è ancora minore disponibilità finanziaria, accentuata<br />

dalla crisi economica per il blocco delle attività a causa dell’emergenza Covid. Di contro in Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto<br />

si sono registrati trasferimenti di auto quasi nuove: in particolare nella fascia di età con meno di due anni a livello nazionale sono concentrate<br />

circa il 13% di auto, più del 20% in Trentino Alto Adige (tale percentuale era il 31% nel 2019, differenza che evidenzia la crisi anche<br />

nelle Regioni con più alto reddito). La quota più alta di auto usate, il 41,7%, è compresa nella fascia di anzianità che va dai 10 ai 19 anni.<br />

64<br />

marzo-aprile 2021


Statistiche<br />

TRASFERIMENTI NETTI PER REGIONE E ALIMENTAZIONE - Variazione % 2019/2020<br />

REGIONE<br />

Benzina<br />

Benzina /<br />

GPL<br />

Benzina /<br />

Metano<br />

Elettrico<br />

Gasolio<br />

Ibrido<br />

Benzina /<br />

Elettrico<br />

Ibrido<br />

Gasolio /<br />

Elettrico<br />

Metano<br />

ABRUZZO -11,21 -14,76 -17,76 138,46 -13,04 58,55 148,15 9,44<br />

BASILICATA -10,35 -8,27 -20,30 -16,67 -10,48 51,11 166,67 36,07<br />

CALABRIA -8,95 -6,24 -11,03 21,43 -10,15 61,45 336,36 38,57<br />

CAMPANIA -12,02 -11,09 -14,30 50,00 -12,43 63,50 116,33 -2,24<br />

EMILIA ROMAGNA -11,43 -17,16 -17,63 101,77 -22,<strong>34</strong> 39,81 254,69 16,99<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA -10,50 -16,59 -11,06 300,00 -15,24 54,50 173,33 9,68<br />

LAZIO -10,87 -11,46 -10,65 46,67 -15,36 19,05 194,83 21,02<br />

LIGURIA -8,42 -12,24 -2,29 70,59 -16,65 65,19 179,31 18,67<br />

LOMBARDIA -10,04 -16,96 -15,63 85,87 -20,49 26,70 136,22 16,04<br />

MARCHE -11,84 -14,38 -18,66 147,06 -14,31 64,63 143,24 3,62<br />

MOLISE -4,14 -6,59 -14,83 -33,33 -11,60 15,56 160,00 -8,33<br />

PIEMONTE -10,59 -12,72 -11,68 77,27 -22,40 53,46 97,22 29,73<br />

PUGLIA -10,20 -12,26 -14,72 160,00 -9,24 56,10 187,18 14,04<br />

SARDEGNA -10,11 -14,59 -24,05 176,92 -10,91 45,85 221,05 -66,67<br />

SICILIA -8,72 -6,95 -7,04 103,03 -6,32 46,27 222,73 55,17<br />

TOSCANA -13,52 -15,79 -22,82 142,59 -17,01 61,05 148,77 13,49<br />

TRENTINO ALTO ADIGE -13,86 -22,04 24,78 80,00 -29,69 36,50 102,47 33,00<br />

UMBRIA -13,11 -18,60 -14,72 143,75 -14,35 40,09 209,09 43,71<br />

VALLE D’AOSTA -12,79 -12,09 -19,05 100,00 -22,61 64,29 125,00 -16,67<br />

VENETO -11,11 -16,00 -13,49 59,15 -17,94 38,21 154,38 35,29<br />

TOTALE ITALIA -10,72 -13,59 -15,67 83,22 -15,60 36,32 155,73 18,27<br />

TRASFERIMENTI NETTI PER REGIONE E ANZIANITÀ - Incidenza % 2020<br />

REGIONE >=30 =20 =10 =5 4 - 5 3 - 4 2 - 3 1 - 2 0 - 1<br />

ABRUZZO 2,43 7,18 43,50 17,59 5,66 6,16 5,99 8,75 2,73<br />

BASILICATA 2,86 8,30 47,77 18,76 5,73 5,42 4,09 5,01 2,07<br />

CALABRIA 2,67 8,75 46,52 17,41 5,05 5,50 4,67 6,66 2,77<br />

CAMPANIA 1,64 5,78 46,89 19,72 5,46 5,90 5,16 6,90 2,56<br />

EMILIA ROMAGNA 1,87 5,00 37,35 20,08 7,90 7,20 5,54 10,53 4,52<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA 1,85 6,61 39,23 19,08 7,00 6,38 5,40 10,41 4,03<br />

LAZIO 1,76 6,<strong>34</strong> 41,95 17,93 6,44 7,46 5,50 9,54 3,08<br />

LIGURIA 2,28 6,07 40,64 19,37 6,16 6,37 5,15 9,63 4,33<br />

LOMBARDIA 1,64 4,17 36,74 19,80 7,23 6,73 6,00 12,99 4,71<br />

MARCHE 2,46 6,71 40,83 19,81 6,67 6,30 5,23 8,65 3,<strong>34</strong><br />

MOLISE 2,88 7,68 44,55 18,96 6,61 6,44 5,51 5,39 1,99<br />

PIEMONTE 1,88 5,40 39,74 18,69 6,16 6,68 5,96 10,62 4,85<br />

PUGLIA 1,88 6,45 48,63 19,52 6,08 5,61 4,44 5,21 2,20<br />

SARDEGNA 1,58 7,95 51,51 17,02 4,93 5,02 3,97 5,97 2,05<br />

SICILIA 2,37 8,43 49,51 17,62 5,13 5,02 4,31 5,64 1,97<br />

TOSCANA 2,27 5,50 37,18 19,86 7,06 7,58 5,93 10,75 3,87<br />

TRENTINO ALTO ADIGE 1,52 4,81 33,81 18,43 7,98 6,47 6,74 14,71 5,54<br />

UMBRIA 2,79 7,14 38,78 19,14 6,92 7,09 6,56 9,15 2,44<br />

VALLE D’AOSTA 1,76 6,63 43,96 17,22 5,87 4,98 5,47 9,36 4,76<br />

VENETO 1,87 4,87 <strong>34</strong>,79 19,42 7,48 7,31 6,58 12,36 5,32<br />

TOTALE 1,95 5,98 41,68 19,00 6,46 6,47 5,46 9,40 3,60<br />

marzo-aprile 2021 65


Statistiche<br />

Proseguendo l’analisi sui trasferimenti di proprietà, in rapporto alle prime iscrizioni si evidenzia il valore particolarmente alto del rapporto<br />

tra passaggi netti e prime iscrizioni nelle Provincie di Barletta-Trani (7,2), Foggia (7,2), Enna (6,5) e Brindisi (6,1), il che significa che per<br />

ogni nuova iscrizione sono stati effettuati almeno 6 o 7 passaggi di proprietà (rispetto ad un indice nazionale pari a 1,9), dimostrando di<br />

conseguenza una forte propensione all’acquisto di auto usate. Viceversa alcune Province, quali Bolzano, Trento, Firenze, Torino e Aosta,<br />

hanno evidenziato indici inferiori all’unità e, dunque, una maggiore propensione all’acquisto di vetture nuove. In generale, infine, nelle<br />

Province del Centro Sud e Isole i passaggi di proprietà si sono dimostrati più di tre volte superiori alle iscrizioni di auto nuove.<br />

RAPPORTO TRASFERIMENTI NETTI SU PRIME ISCRIZIONI - Anno 2020<br />

Regione/Provincia Trasfer. Iscriz.<br />

Trasf. /<br />

Iscriz.<br />

Regione/Provincia Trasfer. Iscriz.<br />

Trasf. /<br />

Iscriz.<br />

Regione/Provincia Trasfer. Iscriz.<br />

Trasf. /<br />

Iscriz.<br />

ABRUZZO 58.299 22.526 2,59<br />

CHIETI 16.907 6.461 2,62<br />

L’AQUILA 13.863 4.738 2,93<br />

PESCARA 13.657 5.579 2,45<br />

TERAMO 13.872 5.748 2,41<br />

BASILICATA 25.603 8.096 3,16<br />

MATERA 9.387 3.758 2,50<br />

POTENZA 16.216 4.338 3,74<br />

CALABRIA 84.380 21.782 3,87<br />

CATANZARO 15.657 5.310 2,95<br />

COSENZA 31.822 7.770 4,10<br />

CROTONE 7.263 1.236 5,88<br />

REGGIO CALABRIA 23.251 5.784 4,02<br />

VIBO VALENTIA 6.387 1.682 3,80<br />

CAMPANIA 251.192 54.200 4,63<br />

AVELLINO 18.520 4.294 4,31<br />

BENEVENTO 12.596 2.972 4,24<br />

CASERTA 43.610 9.535 4,57<br />

NAPOLI 126.047 25.272 4,99<br />

SALERNO 50.419 12.127 4,16<br />

EMILIA ROMAGNA 192.151 118.385 1,62<br />

BOLOGNA 39.360 28.573 1,38<br />

FERRARA 14.895 8.219 1,81<br />

FORLI’ 17.074 8.536 2,00<br />

MODENA 31.596 18.717 1,69<br />

PARMA 20.045 11.472 1,75<br />

PIACENZA 13.312 6.484 2,05<br />

RAVENNA 17.214 9.657 1,78<br />

REGGIO EMILIA 26.406 20.298 1,30<br />

RIMINI 12.249 6.429 1,91<br />

FRIULI V. GIULIA 56.421 25.095 2,25<br />

GORIZIA 6.450 2.430 2,65<br />

PORDENONE 15.106 6.956 2,17<br />

TRIESTE 9.287 3.968 2,<strong>34</strong><br />

UDINE 25.578 11.741 2,18<br />

LAZIO 277.973 156.238 1,78<br />

FROSINONE 24.395 7.486 3,26<br />

LATINA 28.994 8.225 3,53<br />

RIETI 8.461 2.154 3,93<br />

ROMA 199.2<strong>34</strong> 133.452 1,49<br />

VITERBO 16.889 4.921 3,43<br />

LIGURIA 60.723 28.819 2,11<br />

GEN<strong>OV</strong>A 30.113 15.495 1,94<br />

IMPERIA 9.584 3.052 3,14<br />

LA SPEZIA 8.675 4.978 1,74<br />

SAVONA 12.351 5.294 2,33<br />

LOMBARDIA 403.737 244.115 1,65<br />

BERGAMO 46.146 22.899 2,02<br />

BRESCIA 58.635 28.572 2,05<br />

COMO 24.480 16.368 1,50<br />

CREMONA 15.277 8.099 1,89<br />

LECCO 13.575 7.596 1,79<br />

LODI 9.780 5.255 1,86<br />

MANT<strong>OV</strong>A 18.122 8.101 2,24<br />

MILANO 114.060 85.524 1,33<br />

MONZA BRIANZA 33.151 22.530 1,47<br />

PAVIA 25.186 12.325 2,04<br />

SONDRIO 8.568 3.122 2,74<br />

VARESE 36.757 23.724 1,55<br />

MARCHE 64.050 31.248 2,05<br />

ANCONA 20.511 10.269 2,00<br />

ASCOLI PICENO 8.172 4.061 2,01<br />

FERMO 7.155 2.724 2,63<br />

MACERATA 13.383 6.264 2,14<br />

PESARO 14.829 7.930 1,87<br />

MOLISE 15.426 3.078 5,01<br />

CAMPOBASSO 11.133 2.287 4,87<br />

ISERNIA 4.293 791 5,43<br />

PIEMONTE 199.029 159.223 1,25<br />

ALESSANDRIA 19.988 9.313 2,15<br />

ASTI 10.773 4.123 2,61<br />

BIELLA 9.026 4.045 2,23<br />

CUNEO 29.804 15.502 1,92<br />

N<strong>OV</strong>ARA 16.119 8.817 1,83<br />

TORINO 98.048 110.427 0,89<br />

VERBANIA 7.352 3.247 2,26<br />

VERCELLI 7.919 3.749 2,11<br />

PUGLIA 199.303 43.680 4,56<br />

BARI 61.122 17.794 3,43<br />

BARLETTA TRANI 18.770 2.592 7,24<br />

BRINDISI 20.966 3.445 6,09<br />

FOGGIA 32.872 4.540 7,24<br />

LECCE 36.826 9.765 3,77<br />

TARANTO 28.747 5.544 5,19<br />

SARDEGNA 82.793 21.828 3,79<br />

CAGLIARI 20.977 8.200 2,56<br />

NUORO 11.136 1.929 5,77<br />

ORISTANO 8.126 1.593 5,10<br />

SASSARI 24.267 6.321 3,84<br />

SUD SARDEGNA 18.287 3.785 4,83<br />

SICILIA 237.483 54.084 4,39<br />

AGRIGENTO 19.832 3.756 5,28<br />

CALTANISSETTA 12.178 2.127 5,73<br />

CATANIA 60.033 11.411 5,26<br />

ENNA 7.450 1.143 6,52<br />

MESSINA 26.869 7.563 3,55<br />

PALERMO 52.754 14.592 3,62<br />

RAGUSA 16.680 4.477 3,73<br />

SIRACUSA 20.688 4.761 4,35<br />

TRAPANI 20.999 4.254 4,94<br />

TOSCANA 149.696 141.269 1,06<br />

AREZZO 15.370 7.503 2,05<br />

FIRENZE 36.229 72.057 0,50<br />

GROSSETO 11.181 3.992 2,80<br />

LIVORNO 13.138 7.790 1,69<br />

LUCCA 15.749 11.036 1,43<br />

MASSA CARRARA 7.776 4.941 1,57<br />

PISA 16.578 12.<strong>34</strong>3 1,<strong>34</strong><br />

PISTOIA 12.489 7.567 1,65<br />

PRATO 8.874 7.396 1,20<br />

SIENA 12.312 6.644 1,85<br />

TRENTINO A. ADIGE 57.885 168.549 0,<strong>34</strong><br />

BOLZANO 24.296 96.067 0,25<br />

TRENTO 33.589 72.482 0,46<br />

UMBRIA 42.956 18.986 2,26<br />

PERUGIA 32.602 14.761 2,21<br />

TERNI 10.354 4.225 2,45<br />

VALLE D’AOSTA 6.<strong>34</strong>9 6.841 0,93<br />

AOSTA 6.<strong>34</strong>9 6.841 0,93<br />

VENETO 211.191 113.<strong>34</strong>3 1,86<br />

BELLUNO 9.923 6.225 1,59<br />

PAD<strong>OV</strong>A 39.307 23.142 1,70<br />

R<strong>OV</strong>IGO 10.529 4.801 2,19<br />

TREVISO 38.217 17.895 2,14<br />

VENEZIA 31.515 15.878 1,98<br />

VERONA 43.093 22.293 1,93<br />

VICENZA 38.607 23.109 1,67<br />

TOTALE ITALIA 2.676.640 1.441.385 1,86<br />

66<br />

marzo-aprile 2021


Statistiche<br />

RADIAZIONI<br />

Decremento contenuto anche per le radiazioni di autovetture nel 2020 (-15%), nonostante i pesanti cali dei mesi da marzo a maggio,<br />

con un profondo rosso ad aprile pari a -86,1%. Di contro, per mezzo degli incentivi alla rottamazione, sono stati raggiunti forti aumenti<br />

a settembre e novembre, pari rispettivamente al 28,8% e al 22,8%. Malgrado la flessione rilevata a livello nazionale, 4 Uffici Provinciali,<br />

Caserta, Imperia, Crotone e Cagliari, hanno messo a bilancio dati in crescita, da poco più della parità (0,2%) a circa il 5%. A Milano<br />

e Pavia è spettato il primato per le contrazioni più elevate, intorno al 24%.<br />

Considerando la suddivisione in base alla classificazione euro si sottolinea la percentuale elevata (52,5%) di radiazioni auto con classe<br />

euro da 0 a 3, indubbiamente opportuna e necessaria per smaltire le vetture con una certa anzianità e minori livelli di sicurezza.<br />

Tra le Regioni si è rilevata la particolare quota di auto radiate da euro 0 ad euro 2 (intorno al 40%) in Basilicata, Sicilia e Molise, probabilmente<br />

essendo tra le Regioni con auto più vecchie in circolazione. E’ risultata altresì alta l’incidenza di vetture euro 4 (32% a livello<br />

nazionale), con punte del 35-38% in Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto e Liguria. Analizzando le<br />

radiazioni con classificazione euro 6, la cui quota sul totale nel 2020 è stata pari al 7%, sono emerse incidenze molto elevate in Valle<br />

d’Aosta e in Trentino Alto Adige, rispettivamente 40,2% e 28,1%: essendo vetture praticamente nuove, si tratta quasi sempre di radiazioni<br />

per esportazione, mentre la parte restante è attribuibile maggiormente a rottamazioni in seguito ad incidenti.<br />

RADIAZIONI PER REGIONE E CLASSE DI EMISSIONE - Incidenza % 2020<br />

REGIONE/CLASSE EURO Euro 0 Euro 1 Euro 2 Euro 3 Euro 4 Euro 5 Euro 6<br />

ABRUZZO 1,36 3,38 25,72 30,31 28,24 4,46 3,23<br />

BASILICATA 2,33 5,85 <strong>34</strong>,07 31,77 18,49 2,03 0,95<br />

CALABRIA 2,31 4,45 29,08 30,97 23,55 3,25 1,03<br />

CAMPANIA 1,63 4,16 27,65 31,83 25,22 2,64 3,73<br />

EMILIA ROMAGNA 0,61 2,00 18,80 26,03 36,01 8,18 6,13<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA 0,65 2,46 20,48 26,26 35,88 7,11 4,40<br />

LAZIO 0,88 2,12 19,55 28,29 30,36 4,47 12,<strong>34</strong><br />

LIGURIA 0,74 2,28 20,25 29,21 35,14 5,33 4,39<br />

LOMBARDIA 0,42 1,35 14,31 24,50 37,60 9,76 10,52<br />

MARCHE 1,15 3,05 23,97 28,48 31,25 5,77 3,26<br />

MOLISE 2,00 4,65 32,38 32,72 19,64 2,25 1,80<br />

PIEMONTE 0,67 1,99 18,94 29,70 35,20 7,24 4,45<br />

PUGLIA 2,17 4,46 29,89 31,04 23,20 2,71 2,26<br />

SARDEGNA 1,36 2,95 26,25 35,01 29,05 2,20 0,71<br />

SICILIA 2,69 5,06 31,64 30,88 22,54 1,88 0,74<br />

TOSCANA 0,63 1,79 16,59 25,62 <strong>34</strong>,96 7,98 10,18<br />

TRENTINO ALTO ADIGE 0,35 1,10 12,03 19,12 29,39 8,06 28,11<br />

UMBRIA 1,32 2,84 23,53 28,37 30,68 5,80 3,24<br />

VALLE D’AOSTA 0,27 1,01 11,22 19,02 22,94 3,53 40,21<br />

VENETO 0,58 2,10 19,85 27,26 35,16 7,36 5,59<br />

TOTALE ITALIA 1,02 2,58 21,01 27,87 31,77 6,15 7,04<br />

TASSO DI SOSTITUZIONE<br />

Osservando il tasso di sostituzione, vale a dire il rapporto tra radiazioni e prime iscrizioni, è emersa nel 2020, così come negli<br />

anni passati, la tendenza nel Sud Italia a radiare auto piuttosto che a iscriverne di nuove: a Barletta Trani, Isernia e Foggia si<br />

è registrato un tasso quasi prossimo a 3 (rispetto ad una media nazionale di 0,91), in altre parole per ogni auto nuova ne sono<br />

state radiate quasi 3. In generale nelle Regioni del Sud e delle Isole, con l’aggiunta del Friuli Venezia Giulia, sono stati rilevati<br />

indici superiori all’unità. Situazione del tutto antitetica, in particolare, in Trentino Alto Adige (ogni 100 auto nuove ne sono<br />

state radiate appena 20), Toscana e Piemonte (le radiazioni sono state pari a poco più della metà delle prime iscrizioni), Regioni<br />

dove abbiamo già evidenziato la maggior propensione ad immatricolare auto nuove e dove, pertanto, il parco veicolare<br />

tende a crescere poiché il saldo tra prime iscrizioni e radiazioni risulta ampiamente positivo.<br />

marzo-aprile 2021 67


Statistiche<br />

MERCATO AUT<strong>OV</strong>ETTURE - Anno 2020<br />

Regione / Provincia<br />

Prime iscrizioni<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Passaggi netti<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Radiazioni<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Radiazioni/Prime iscrizioni %<br />

ABRUZZO 22.526 -24,69 58.299 -13,38 26.388 -14,03 117,1<br />

CHIETI 6.461 -25,78 16.907 -12,77 8.112 -14,93 125,6<br />

L’AQUILA 4.738 -12,79 13.863 -12,82 5.885 -15,89 124,2<br />

PESCARA 5.579 -27,08 13.657 -13,97 5.816 -11,97 104,2<br />

TERAMO 5.748 -29,23 13.872 -14,08 6.575 -12,98 114,4<br />

BASILICATA 8.096 -22,64 25.603 -11,27 11.009 -12,57 136,0<br />

MATERA 3.758 -23,23 9.387 -8,43 4.011 -9,01 106,7<br />

POTENZA 4.338 -22,12 16.216 -12,84 6.998 -14,49 161,3<br />

CALABRIA 21.782 -20,97 84.380 -10,57 25.801 -10,81 118,5<br />

CATANZARO 5.310 -23,94 15.657 -11,55 5.405 -11,01 101,8<br />

COSENZA 7.770 -18,19 31.822 -10,22 9.585 -12,02 123,4<br />

CROTONE 1.236 -26,12 7.263 -11,88 2.133 2,20 172,6<br />

REGGIO CALABRIA 5.784 -19,50 23.251 -9,10 6.647 -12,18 114,9<br />

VIBO VALENTIA 1.682 -24,44 6.387 -13,48 2.031 -11,85 120,7<br />

CAMPANIA 54.200 -20,32 251.192 -12,59 100.984 -9,28 186,3<br />

AVELLINO 4.294 -23,16 18.520 -12,80 8.060 -15,<strong>34</strong> 187,7<br />

BENEVENTO 2.972 -15,23 12.596 -13,52 5.303 -12,36 178,4<br />

CASERTA 9.535 -15,87 43.610 -9,57 18.324 0,20 192,2<br />

NAPOLI 25.272 -21,65 126.047 -13,46 49.906 -9,35 197,5<br />

SALERNO 12.127 -20,93 50.419 -12,59 19.391 -13,43 159,9<br />

EMILIA ROMAGNA 118.385 -24,90 192.151 -17,41 103.041 -17,72 87,0<br />

BOLOGNA 28.573 -23,58 39.360 -14,05 22.212 -16,82 77,7<br />

FERRARA 8.219 -19,92 14.895 -15,75 8.943 -14,85 108,8<br />

FORLI’ 8.536 -23,98 17.074 -14,99 8.789 -15,39 103,0<br />

MODENA 18.717 -25,46 31.596 -16,06 16.510 -14,77 88,2<br />

PARMA 11.472 -27,51 20.045 -14,64 9.444 -15,49 82,3<br />

PIACENZA 6.484 -31,09 13.312 -11,66 6.382 -21,49 98,4<br />

RAVENNA 9.657 -25,98 17.214 -14,08 9.841 -23,33 101,9<br />

REGGIO EMILIA 20.298 -23,05 26.406 -30,70 13.907 -22,22 68,5<br />

RIMINI 6.429 -28,42 12.249 -17,04 7.013 -14,99 109,1<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA 25.095 -29,46 56.421 -13,33 <strong>34</strong>.362 -15,21 136,9<br />

GORIZIA 2.430 -23,22 6.450 -16,07 3.801 -6,19 156,4<br />

PORDENONE 6.956 -27,68 15.106 -12,81 10.067 -16,74 144,7<br />

TRIESTE 3.968 -7,12 9.287 -10,07 4.815 -1,41 121,3<br />

UDINE 11.741 -36,60 25.578 -14,06 15.679 -19,58 133,5<br />

LAZIO 156.238 -26,44 277.973 -13,52 137.823 -11,76 88,2<br />

FROSINONE 7.486 -21,65 24.395 -13,61 10.262 -13,55 137,1<br />

LATINA 8.225 -16,78 28.994 -10,45 10.960 -10,87 133,3<br />

RIETI 2.154 -21,56 8.461 -14,87 3.727 -10,26 173,0<br />

ROMA 133.452 -27,53 199.2<strong>34</strong> -14,04 105.276 -11,74 78,9<br />

VITERBO 4.921 -18,61 16.889 -11,60 7.598 -11,56 154,4<br />

LIGURIA 28.819 -23,54 60.723 -12,68 27.488 -11,31 95,4<br />

GEN<strong>OV</strong>A 15.495 -24,42 30.113 -11,30 14.219 -16,39 91,8<br />

68<br />

marzo-aprile 2021


Statistiche<br />

MERCATO AUT<strong>OV</strong>ETTURE - Anno 2020<br />

Regione / Provincia<br />

Prime iscrizioni<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Passaggi netti<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Radiazioni<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Radiazioni/Prime iscrizioni %<br />

IMPERIA 3.052 -23,47 9.584 -14,64 4.392 1,48 143,9<br />

LA SPEZIA 4.978 -19,51 8.675 -16,30 3.449 -12,19 69,3<br />

SAVONA 5.294 -24,54 12.351 -11,77 5.428 -5,29 102,5<br />

LOMBARDIA 244.115 -29,30 403.737 -14,55 248.965 -21,09 102,0<br />

BERGAMO 22.899 -31,66 46.146 -12,24 24.221 -20,76 105,8<br />

BRESCIA 28.572 -26,89 58.635 -11,40 30.466 -13,80 106,6<br />

COMO 16.368 -26,11 24.480 -13,19 15.053 -20,16 92,0<br />

CREMONA 8.099 -29,71 15.277 -13,74 9.336 -18,06 115,3<br />

LECCO 7.596 -24,52 13.575 -14,62 8.592 -15,95 113,1<br />

LODI 5.255 -26,71 9.780 -14,80 6.555 -18,01 124,7<br />

MANT<strong>OV</strong>A 8.101 -31,60 18.122 -15,53 10.580 -18,82 130,6<br />

MILANO 85.524 -30,03 114.060 -15,52 86.677 -24,<strong>34</strong> 101,3<br />

MONZA BRIANZA 22.530 -28,90 33.151 -17,49 19.204 -22,52 85,2<br />

PAVIA 12.325 -40,42 25.186 -14,29 12.530 -24,15 101,7<br />

SONDRIO 3.122 -17,67 8.568 -14,38 4.258 -15,80 136,4<br />

VARESE 23.724 -24,83 36.757 -17,16 21.493 -20,90 90,6<br />

MARCHE 31.248 -23,12 64.050 -14,21 35.378 -11,39 113,2<br />

ANCONA 10.269 -23,57 20.511 -12,12 11.305 -10,38 110,1<br />

ASCOLI PICENO 4.061 -19,89 8.172 -15,10 4.516 -7,00 111,2<br />

FERMO 2.724 -21,70 7.155 -15,69 3.893 -5,94 142,9<br />

MACERATA 6.264 -17,57 13.383 -15,96 7.441 -11,84 118,8<br />

PESARO 7.930 -28,31 14.829 -14,19 8.223 -16,74 103,7<br />

MOLISE 3.078 -21,24 15.426 -10,48 6.8<strong>34</strong> -10,35 222,0<br />

CAMPOBASSO 2.287 -16,35 11.133 -8,94 4.725 -12,44 206,6<br />

ISERNIA 791 -32,62 4.293 -14,23 2.109 -5,30 266,6<br />

PIEMONTE 159.223 -26,31 199.029 -16,29 95.653 -15,83 60,1<br />

ALESSANDRIA 9.313 -23,91 19.988 -15,54 9.182 -18,22 98,6<br />

ASTI 4.123 -27,55 10.773 -15,59 4.886 -18,39 118,5<br />

BIELLA 4.045 -20,06 9.026 -16,77 4.155 -16,18 102,7<br />

CUNEO 15.502 -23,17 29.804 -12,21 15.032 -16,70 97,0<br />

N<strong>OV</strong>ARA 8.817 -17,45 16.119 -15,15 7.874 -17,96 89,3<br />

TORINO 110.427 -27,96 98.048 -17,99 45.963 -14,69 41,6<br />

VERBANIA 3.247 -23,00 7.352 -13,79 3.598 -13,13 110,8<br />

VERCELLI 3.749 -20,52 7.919 -16,23 4.963 -14,50 132,4<br />

PUGLIA 43.680 -25,82 199.303 -10,48 82.206 -11,81 188,2<br />

BARI 17.794 -21,52 61.122 -9,91 26.699 -5,14 150,0<br />

BARLETTA TRANI 2.592 -25,22 18.770 -10,12 7.388 -14,86 285,0<br />

BRINDISI 3.445 -30,16 20.966 -10,18 8.035 -15,30 233,2<br />

FOGGIA 4.540 -22,30 32.872 -9,68 11.403 -9,09 251,2<br />

LECCE 9.765 -33,21 36.826 -10,98 18.700 -14,73 191,5<br />

TARANTO 5.544 -24,53 28.747 -12,36 9.981 -19,73 180,0<br />

SARDEGNA 21.828 -25,82 82.793 -11,26 32.854 -6,02 150,5<br />

CAGLIARI 8.200 -23,25 20.977 -10,02 10.267 4,84 125,2<br />

marzo-aprile 2021 69


Statistiche<br />

MERCATO AUT<strong>OV</strong>ETTURE - Anno 2020<br />

Regione / Provincia<br />

Prime iscrizioni<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Passaggi netti<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Radiazioni<br />

Var. %<br />

2019 /2020<br />

Radiazioni/Prime iscrizioni %<br />

NUORO 1.929 -25,64 11.136 -12,04 4.083 -9,08 211,7<br />

ORISTANO 1.593 -19,67 8.126 -10,61 3.558 -4,53 223,4<br />

SASSARI 6.321 -32,06 24.267 -13,55 9.735 -8,09 154,0<br />

SUD SARDEGNA 3.785 -22,10 18.287 -9,29 5.211 -17,99 137,7<br />

SICILIA 54.084 -21,98 237.483 -8,28 82.048 -8,75 151,7<br />

AGRIGENTO 3.756 -26,61 19.832 -7,50 8.355 -5,98 222,4<br />

CALTANISSETTA 2.127 -20,46 12.178 -6,61 4.638 -8,68 218,1<br />

CATANIA 11.411 -20,02 60.033 -7,55 17.627 -5,78 154,5<br />

ENNA 1.143 -17,35 7.450 -10,06 2.660 -12,61 232,7<br />

MESSINA 7.563 -22,76 26.869 -7,45 8.912 -15,30 117,8<br />

PALERMO 14.592 -24,10 52.754 -9,15 18.276 -10,20 125,2<br />

RAGUSA 4.477 -20,49 16.680 -7,61 5.953 -6,18 133,0<br />

SIRACUSA 4.761 -22,70 20.688 -9,12 7.707 -7,98 161,9<br />

TRAPANI 4.254 -16,16 20.999 -9,86 7.920 -7,96 186,2<br />

TOSCANA 141.269 -19,96 149.696 -15,63 75.803 -15,17 53,7<br />

AREZZO 7.503 -22,14 15.370 -17,37 6.792 -14,39 90,5<br />

FIRENZE 72.057 -17,80 36.229 -16,44 25.189 -15,89 35,0<br />

GROSSETO 3.992 -16,26 11.181 -13,57 4.912 -8,85 123,0<br />

LIVORNO 7.790 -20,78 13.138 -15,16 5.943 -8,88 76,3<br />

LUCCA 11.036 -23,23 15.749 -14,01 7.176 -16,71 65,0<br />

MASSA CARRARA 4.941 -18,85 7.776 -10,20 3.216 -13,20 65,1<br />

PISA 12.<strong>34</strong>3 -20,54 16.578 -14,42 7.199 -13,30 58,3<br />

PISTOIA 7.567 -25,78 12.489 -17,<strong>34</strong> 5.788 -20,56 76,5<br />

PRATO 7.396 -26,81 8.874 -19,75 4.241 -17,86 57,3<br />

SIENA 6.644 -20,06 12.312 -15,29 5.<strong>34</strong>7 -17,68 80,5<br />

TRENTINO ALTO ADIGE 168.549 -30,38 57.885 -23,81 33.233 -11,76 19,7<br />

BOLZANO 96.067 -37,63 24.296 -35,93 17.168 -8,41 17,9<br />

TRENTO 72.482 -17,71 33.589 -11,74 16.065 -15,07 22,2<br />

UMBRIA 18.986 -23,59 42.956 -14,13 21.186 -13,72 111,6<br />

PERUGIA 14.761 -23,48 32.602 -13,26 15.847 -13,88 107,4<br />

TERNI 4.225 -24,00 10.354 -16,74 5.339 -13,24 126,4<br />

VALLE D’AOSTA 6.841 -18,99 6.<strong>34</strong>9 -18,41 5.153 -19,82 75,3<br />

AOSTA 6.841 -18,99 6.<strong>34</strong>9 -18,41 5.153 -19,82 75,3<br />

VENETO 113.<strong>34</strong>3 -26,81 211.191 -14,82 124.035 -18,09 109,4<br />

BELLUNO 6.225 -29,84 9.923 -11,85 5.869 -17,43 94,3<br />

PAD<strong>OV</strong>A 23.142 -26,46 39.307 -14,26 22.665 -17,81 97,9<br />

R<strong>OV</strong>IGO 4.801 -22,79 10.529 -16,57 6.635 -14,28 138,2<br />

TREVISO 17.895 -23,06 38.217 -14,76 23.255 -18,45 130,0<br />

VENEZIA 15.878 -26,42 31.515 -18,00 17.330 -19,03 109,1<br />

VERONA 22.293 -30,71 43.093 -14,00 22.898 -22,47 102,7<br />

VICENZA 23.109 -26,14 38.607 -13,92 25.383 -14,09 109,8<br />

TOTALE ITALIA 1.441.385 -26,07 2.676.640 -13,73 1.310.244 -14,96 90,9<br />

70<br />

marzo-aprile 2021


App Parade<br />

NEXTCHARGE<br />

di Simona Dardari (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)<br />

NEXTCHARGE è una applicazione gratuita, disponibile su Google<br />

Play e su App Store, che permette di trovare le colonnine<br />

elettriche di ricarica di diversi operatori con un solo sistema di<br />

autenticazione.<br />

Tramite questa App si potranno visualizzare le stazioni di ricarica<br />

più vicine, mediante la geolocalizzazione, oppure quelle<br />

più vicine a una posizione inserita.<br />

Si potrà inoltre visualizzare la mappa, la distanza, lo stato e il<br />

tempo di viaggio che ci separano dalla stazione prescelta e con<br />

un semplice click si possono inviare i dati al navigatore per raggiungere<br />

la meta.<br />

Sull'applicazione si troveranno le stazioni appartenenti al circuito<br />

NEXTCHARGE network.<br />

reale, se si fa partire la ricarica da App o card, dalla schermata “La mia stazione”<br />

accessibile dalla schermata principale. Verrà così indicata l’energia erogata, il tempo<br />

di ricarica e il costo totale della ricarica IVA inclusa.<br />

Non manca l’aspetto social: per ogni stazione è infatti possibile visualizzare i<br />

commenti, le foto, inviare un’e-mail al supporto ecc.<br />

Come accedere al network<br />

Innanzitutto occorre registrarsi dalla schermata principale,<br />

cliccando il tasto menù in alto a destra e poi il tasto arancione<br />

e seguire le istruzioni: inserire uno pseudonimo e un'e-mail<br />

che andrà confermata attraverso il link inviato all'indirizzo<br />

indicato.<br />

Non c'è password e non vengono richiesti dati personali.<br />

Utilizzando la geolocalizzazione verranno quindi indicate tutte<br />

le colonnine di ricarica presenti nella zona, rappresentate con<br />

il simbolo di una "presa elettrica".<br />

Il colore del simbolo "presa elettrica" indicherà lo stato della<br />

colonnina: verde "disponibile", arancione "occupato", marrone<br />

"in manutenzione", viola "pianificata" (ossia una postazione la<br />

cui installazione è programmata), azzurro "sconosciuto" (la postazione<br />

esiste ma non se ne conosce lo stato).<br />

Inoltre per ogni stazione, oltre allo stato, viene indicato se gratuita<br />

o a pagamento e la tipologia di connettore con l'indicazione<br />

della potenza e, se a pagamento, del costo.<br />

Per alcune colonnine è possibile la prenotazione. Il pagamento<br />

può avvenire: one shot selezionando la stazione del network<br />

NextCharge, cliccando il tasto verde con il simbolo del connettore<br />

desiderato e seguendo le istruzioni; oppure dalla schermata<br />

principale, cliccando il tasto menù e successivamente dal tasto<br />

arancione selezionando il credito e cliccando "acquista credito".<br />

Dopo la prima ricarica del wallet, verrà richiesto l'indirizzo a<br />

cui spedire la carta Rfid Nextcharge.<br />

Si può sempre effettuare la ricarica tramite carta Rfid Nextcharge<br />

o da App se la stazione supporta l'attivazione da remoto.<br />

Le stazioni che supportano l'attivazione da remoto<br />

presentano il simbolo verde "Start".<br />

È possibile controllare la spesa in tempo reale, se si fa partire<br />

la ricarica da App o card, dalla schermata "La mia stazione"<br />

accessibile dalla schermata principale. Verrà così indicata l'energia<br />

erogata, il tempo di ricarica e il costo totale della ricarica<br />

IVA inclusa.<br />

Non manca l'aspetto social: per ogni stazione è infatti possibile<br />

visualizzare i commenti, le foto, inviare un'e-mail al supporto<br />

ecc.<br />

marzo-aprile 2021 71


ALCUNI SERVIZI<br />

• SOCCORSO STRADALE SU 10 TARGHE<br />

• SERVIZIO TRASPORTO AUTO D’EPOCA<br />

• ABBONAMENTO A RIVISTE SPECIALIZZATE<br />

• PARTECIPAZIONE AD EVENTI DI SETTORE<br />

• SCONTI ASSICURATIVI RISERVATI AI SOCI<br />

• REGISTRO DEL CLUB ACI STORICO<br />

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... E ALTRO ANCORA SU<br />

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