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<strong>34</strong><br />
Periodico bimestrale online edito dall’Automobile Club d’Italia - Anno VII - n.<strong>34</strong> - marzo-aprile 2021<br />
In Primo Piano<br />
In difesa del pedone<br />
Criticità infrastrutturali e comportamenti scorretti o poco prudenti<br />
sono all'origine ogni anno in Italia di 22.000 investimenti<br />
Incidentalità e pedoni<br />
I dati statistici ISTAT - ACI<br />
Test Euro NCAP e PIN Flash 38 ETSC<br />
Interventi ACI a Norcia<br />
Sicurezza<br />
Articoli da pagina 3<br />
5G e incidentalità stradale<br />
Progetto di ricerca MEC-View<br />
La tecnologia "Eye-Tracker"<br />
Articoli da pagina 18<br />
Guida autonoma<br />
Sport auto e guida "driverless"<br />
Al via i progetti pilota PAsCAL<br />
IRU: impatto AV sul mondo del lavoro<br />
Nuovi test a Singapore e in Svezia<br />
Articoli da pagina 24<br />
Trasporti<br />
Trend mercato Italia GNC e GNL<br />
I rischi dell'affaticamento alla guida<br />
Articoli da pagina 35<br />
Urbanistica<br />
Alexanderplatz cambia volto<br />
Articolo a pagina 44<br />
Energia<br />
H2 green: innovativo brevetto ENEA<br />
H2IT e sviluppo idrogeno in Italia<br />
Articoli da pagina 46<br />
In biblioteca<br />
Superturismo sulle strade d'Oriente<br />
Articolo a pagina 51<br />
Studi e Ricerche<br />
Incentivi 2020: analisi e risultati<br />
Legambiente: "Mal'aria di città"<br />
Rapporto Motus-E<br />
Articoli da pagina 54<br />
Statistiche<br />
Mercato autovetture 2020<br />
Articolo a pagina 62<br />
APP Parade<br />
NEXTCHARGE<br />
Articolo a pagina 71
Direttore<br />
Angelo Sticchi Damiani<br />
Direttore Responsabile<br />
Paolo Benevolo p.benevolo@aci.it<br />
Segreteria di Redazione<br />
Maria Luisa Risa<br />
Maria Silvana Paci<br />
E-mail<br />
redazione.aciondaverde@aci.it<br />
Comitato di Redazione<br />
Vincenzo Leanza<br />
(Direttore Educazione Stradale, Mobilità e Turismo ACI)<br />
Lucia Pennisi<br />
(Coordinatore Area Professionale Statistica ACI)<br />
Enrico Pagliari<br />
(Coordinatore Area Professionale Tecnica ACI)<br />
Vincenzo Pensa<br />
(Direttore Sistemi Informativi e Innovazione ACI)<br />
Lucia Vecere<br />
(Dirigente Mobilità e Sicurezza Stradale ACI)<br />
Francesco Mazzone<br />
(Amministratore Delegato ACI Infomobility S.p.A.)<br />
Riccardo Colicchia<br />
(Responsabile Direzione Progetti Smart City ACI Informatica)<br />
Alfredo Scala<br />
(Direttore ACI Vallelunga S.p.A.)<br />
In collaborazione con Ufficio Stampa ACI<br />
Hanno collaborato inoltre a questo numero:<br />
Elisabetta Anatriello, Costanza Baldini, Stefania Balestrieri, Marco Cilione, Simona Dardari, Luigi Di Matteo,<br />
Franco Donnini, Nuccia Fedel, Laura Franchi, Alessia Grande, Alex Grant, Friederike L. Kühl, José F. Papí<br />
Progetto Grafico<br />
ACI Informatica S.p.A.<br />
Realizzazione Editoriale<br />
Franco Donnini<br />
Francesco Provenzano<br />
Giancarlo Quartarone<br />
(Centro Servizi Grafica e Cartografia ACI)<br />
Editore e Proprietario<br />
Automobile Club d'Italia - Via Marsala, 8 - 00185 Roma<br />
Service Provider<br />
Telecom Italia<br />
Indirizzo web<br />
www.aci.it/ondaverde<br />
OndaVerde<br />
Registrazione Tribunale di Roma n. 67 del 28/04/2015<br />
La riproduzione su qualsiasi tipo di supporto cartaceo o digitale degli articoli pubblicati su "Onda Verde"<br />
è consentita solo previo espresso consenso della direzione della rivista e dei singoli autori.<br />
L'editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione del materiale fotografico pubblicato.
In Primo Energia Piano<br />
L'ANALISI STATISTICA DEGLI INCIDENTI STRADALI IN CUI SONO COINVOLTI I PEDONI IN ITALIA<br />
Pedoni sotto scacco<br />
nel traffico cittadino<br />
di Lucia Pennisi (Coordinatrice Area Professionale Statistica ACI)<br />
Negli ultimi 20 anni (dal<br />
2001 al 2019) in Italia il<br />
numero di pedoni coinvolti<br />
in incidente stradale non è<br />
diminuito: ogni anno circa<br />
22.000 persone vengono<br />
investite mentre camminano<br />
o attraversano la strada. I<br />
pedoni coinvolti in incidente<br />
erano 21.943 nel 2001 e<br />
sono stati 21.964 nel 2019;<br />
nel ventennio vi sono state<br />
piccole oscillazioni con un<br />
Molteplici i dati e gli indicatori statistici<br />
che documentano il permanere in Italia<br />
di serie criticità per la sicurezza di chi<br />
si sposta a piedi per scelta o necessità.<br />
massimo di 22.385 persone<br />
investite nel 2014 e un<br />
minimo di 20.430 nel 2003.<br />
Non così per altre categorie di<br />
utenti della strada: il numero<br />
totale di morti e feriti in<br />
incidente negli ultimi 20 anni<br />
è passato infatti da 380.000 a<br />
245.000.<br />
La quota di pedoni morti o<br />
feriti in incidente stradale<br />
è dunque progressivamente<br />
aumentata (+3,2 punti<br />
percentuali) passando dal<br />
5,8% nel 2001 al 9% nel 2019;<br />
mediamente i pedoni erano<br />
il 6,2% dei deceduti o feriti in<br />
incidente nel decennio 2001-<br />
2010 e sono stati l’8,4% negli<br />
anni 2011-2019. Se guardiamo<br />
ai soli deceduti la situazione<br />
dei pedoni è peggiore: erano<br />
il 14% del totale deceduti in<br />
incidente nel primo decennio<br />
del secolo e oggi sono il 17%.<br />
marzo-aprile 2021 3
In Primo Piano<br />
Pedoni vittime di incidente in Italia - Trend 2001-2019<br />
Pedoni<br />
Tutte le categorie<br />
Morti Feriti Morti+Feriti M/(M+F) Morti Feriti Morti+Feriti M/(M+F)<br />
Quota % pedoni<br />
su M+F Totali<br />
Media 2001-2019 698 20818 21516 3,2 4602 298057 302660 1,5 7,1<br />
Media 2001-2010 804 20556 21360 3,8 5646 336782 <strong>34</strong>2427 1,6 6,2<br />
Media 2011-2019 579 21110 21689 2,7 <strong>34</strong>43 255030 258474 1,3 8,4<br />
Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />
Nel periodo considerato<br />
è diminuita invece la<br />
probabilità di morire a causa<br />
dell’investimento; l’indice di<br />
gravità, cioè la percentuale di<br />
morti sul totale di morti+feriti<br />
è passata da 3,8 del primo<br />
decennio a 2,7 nel secondo. La<br />
diminuzione (-30%), peraltro,<br />
è più elevata di quanto non<br />
lo sia per il complesso degli<br />
utenti della strada per cui<br />
l’indice di gravità passa da 1,6<br />
a 1,3 (-20%).<br />
In Europa le cose non vanno<br />
meglio: con più di 5.000 morti<br />
i pedoni rappresentano il 20%<br />
di tutti i decessi in incidente<br />
stradale e il numero di pedoni<br />
deceduti tra il 2010 ed il 2018<br />
è diminuito mediamente del<br />
2,6% per anno, a fronte di una<br />
diminuzione media annua<br />
del 3,1% (vedi ETSC PIN Flash<br />
38, le cui conclusioni sono<br />
riportate nel box a pag. 10).<br />
CENTRI ABITATI<br />
PIÙ A RISCHIO<br />
Il 70% della popolazione<br />
italiana vive nei Comuni<br />
con più di 10.000 abitanti,<br />
dove dal punto di vista<br />
amministrativo le strade<br />
sono definite urbane. Ed è<br />
proprio sulle strade urbane<br />
dove si verifica la maggior<br />
parte degli investimenti (88%)<br />
con altrettanti pedoni feriti,<br />
mentre i pedoni deceduti sono<br />
il 62%. La probabilità di morire<br />
è decisamente più elevata se<br />
si viene investiti in un piccolo<br />
centro abitato (altra strada<br />
entro l’abitato) o, ovviamente,<br />
su strada extraurbana<br />
dove l’indice di mortalità<br />
risulta pari rispettivamente<br />
a 6,2 ed a 14,6. Un tipo di<br />
evento, quest’ultimo, che<br />
si accompagna in Italia alla<br />
continua espansione dei centri<br />
abitati al di là dei semplici<br />
confini comunali, esponendo<br />
i residenti delle nuove aree<br />
urbanizzate al rischio di vivere<br />
lungo strade classificate<br />
ancora come provinciali o<br />
statali, e dunque senza le<br />
necessarie infrastrutture<br />
per garantirne la piena<br />
incolumità.<br />
Analoga indicazione si<br />
ottiene se si guarda a quanti<br />
investimenti di pedone<br />
avvengono nei Comuni<br />
capoluogo, che siamo soliti<br />
identificare come le città del<br />
nostro Paese: la quota degli<br />
investimenti nella fattispecie<br />
è pari al 57%, mentre i pedoni<br />
deceduti sono il 40% del<br />
totale.<br />
La situazione più pericolosa<br />
per il pedone è in ogni caso<br />
l’attraversamento su un tratto<br />
di strada senza intersezioni,<br />
sia che si tratti di un lungo<br />
rettilineo – dove negli ultimi<br />
3 anni hanno perso la vita<br />
la metà dei pedoni morti in<br />
incidente – sia in prossimità<br />
di una curva – dove è stato<br />
investito il 27% dei pedoni<br />
deceduti. Solo il 19% dei<br />
pedoni deceduti attraversava<br />
in prossimità di un incrocio.<br />
Investimenti di pedoni e loro conseguenze per tipo di strada - Anni 2017-2019<br />
Incidenti Morti Feriti Pedoni morti Pedoni feriti Indice mortalità Indice gravità<br />
ALTRA STRADA 455 17 498 17 475 3,74 3,46<br />
ALTRA STRADA ENTRO L’ ABITATO 47<strong>34</strong> 293 5064 291 4744 6,15 5,78<br />
AUTOSTRADA 148 36 129 <strong>34</strong> 120 22,97 22,08<br />
STRADA PR<strong>OV</strong>INCIALE, REGIONALE O<br />
STATALE FUORI DELL’ ABITATO<br />
1871 277 1962 274 1725 14,64 13,71<br />
STRADA URBANA 51275 1035 57187 1022 53588 1,99 1,87<br />
TOTALE 58483 1658 64840 1638 60652 2,80 2,63<br />
Investimenti di pedoni e loro conseguenze per tipo di Comune - Anni 2017-2019<br />
Incidenti Morti Feriti Pedoni morti Pedoni feriti Indice mortalità Indice gravità<br />
Comune NON capoluogo 25187 988 27314 974 25907 3,87 3,62<br />
Comune capoluogo 33295 670 37525 664 <strong>34</strong>744 1,99 1,88<br />
TOTALE 58482 1658 64839 1638 60651 5,86 5,50<br />
% Capoluogo 56,9 40,5 57,3<br />
Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />
4<br />
marzo-aprile 2021
In Primo Piano<br />
NELL’IMPATTO<br />
CONTA LA MASSA<br />
La massa del veicolo è<br />
determinante nell’impatto<br />
con il pedone: se infatti le<br />
autovetture sono responsabili<br />
del 76 % degli investimenti<br />
di pedone – e del resto<br />
rappresentano il 68% dei<br />
veicoli coinvolti in incidente<br />
-, i motocicli del 10% -<br />
mentre rappresentano il<br />
14% dei veicoli coinvolti<br />
– e gli autocarri leggeri e<br />
pesanti del 6%, l’indice di<br />
mortalità e l’indice di gravità<br />
assumono i valori massimi<br />
proprio quando il pedone è<br />
investito da un veicolo merci<br />
o da un autobus, mentre nel<br />
caso di incidente con veicolo<br />
a due ruote (altro utente<br />
vulnerabile) l’impatto può<br />
comportare gravi conseguenze<br />
anche per il conducente del<br />
veicolo.<br />
Non vi sono ancora nei dati<br />
statistici chiare evidenze di<br />
quanto la tecnologia possa<br />
limitare le conseguenze di<br />
un investimento di pedone,<br />
ma l’andamento degli<br />
eventi mortali nell’impatto<br />
tra autovetture e pedone<br />
è decrescente per i veicoli<br />
immatricolati negli ultimi<br />
anni: investimenti mortali<br />
pari al 2,55% degli eventi se<br />
l’autovettura è immatricolata<br />
dopo il 2015 contro il 3% se<br />
l’auto ha più di 10 anni.<br />
Del resto l’attenzione alla<br />
protezione degli utenti<br />
vulnerabili della strada da<br />
parte dei costruttori di auto<br />
è crescente, anche grazie al<br />
diffondersi del programma di<br />
valutazione di sicurezza dei<br />
veicoli EuroNCAP (vedi box<br />
seguente a pag. 8)<br />
IL RUOLO<br />
DELL’ETÀ<br />
La probabilità di essere<br />
investiti è diversa al variare<br />
dell’età, come dimostrano<br />
i tassi medi annui calcolati<br />
sulla popolazione e riportati<br />
nella tabella: tra i 14 ed i<br />
17 anni e dai 65 anni in su<br />
il rischio di incorrere in un<br />
investimento è più elevato<br />
Investimenti di pedoni e loro conseguenze per tipo di veicolo coinvolto - Anni 2017-2019<br />
Tipo veicolo Incidenti Morti Feriti Pedoni morti Pedoni feriti<br />
AUT<strong>OV</strong>ETTURA 44400 1240 47<strong>34</strong>9 12<strong>34</strong> 46242<br />
CICLOMOTORE 1038 14 1456 14 1083<br />
MOTOCICLO 5588 120 8100 112 5828<br />
QUADRICICLO LEGGERO 99 3 105 3 105<br />
TRASPORTO PUBBLICO 894 37 1017 37 899<br />
VEICOLI INDUSTRIALI O MERCI <strong>34</strong>84 214 3513 210 <strong>34</strong>47<br />
BICICLETTA 1060 5 1329 3 1082<br />
ALTRO * 1920 25 1971 25 1966<br />
TOTALE 58483 1658 64840 1638 60652<br />
* Più del 99% dei veicoli nella categoria Altro sono veicoli sconosciuti perchè datisi alla fuga<br />
Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />
della media rispettivamente<br />
del 39% e del 45%.<br />
La gravità dell’incidente<br />
inoltre aumenta<br />
notevolmente all’aumentare<br />
dell’età del pedone: se per<br />
i bambini e i giovanissimi<br />
fino a 17 anni la probabilità<br />
di morire una volta investiti<br />
è inferiore all’1%, dopo i 30<br />
anni inizia a crescere e dai 65<br />
anni risulta superiore al 5%<br />
(5 decessi ogni 100 persone<br />
investite). Ciò è dovuto<br />
senz’altro alla maggiore<br />
fragilità delle persone,<br />
spesso già sofferenti per altre<br />
patologie.<br />
Uno dei possibili fattori<br />
cui è imputabile in Italia<br />
l’aumento degli incidenti<br />
stradali con pedoni è proprio<br />
l’invecchiamento della<br />
popolazione: la percentuale<br />
di popolazione di 65 anni<br />
e più è infatti passata dal<br />
18,7% (10.645.874 persone)<br />
nel 2001 al 20,8% nel 2011<br />
(12.384.963 persone) ed è ora<br />
il 23,2% (13.859.090 persone).<br />
L’aumento è stato sensibile<br />
anche per le età più avanzate:<br />
la popolazione di 75 anni e più<br />
è passata dall’8,4% del 2001<br />
(4.762.414 persone) al 10,4%<br />
del 2011 (6.152.411 persone)<br />
e rappresenta oggi l’11,8%<br />
della popolazione italiana<br />
(7.063.716 persone).<br />
Pedoni investiti - Anni 2017-2019<br />
Tassi annui per milione di abitanti<br />
Fino a 13 anni 211,2<br />
14 - 17 anni 472,7<br />
18 - 29 anni 356,8<br />
30 - 54 anni 268,1<br />
55 - 64 anni 337,3<br />
65+ anni 494,1<br />
Media 339,9<br />
Pedoni investiti - Anni 2017-2019<br />
Numero e Indice di gravità<br />
Fino a 13 anni 4757 0,67<br />
14 - 17 anni 3258 0,55<br />
18 - 29 anni 7928 1,10<br />
30 - 54 anni 17330 1,62<br />
55 - 64 anni 8173 2,26<br />
65+ anni 20226 5,06<br />
TOTALE 61672 2,64<br />
Non sono conteggiati i pedoni di cui non si conosce l’età<br />
Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />
marzo-aprile 2021 5
In Primo Piano<br />
Le persone con 65 o più<br />
anni nel nostro Paese<br />
rappresentano dunque il<br />
23% circa della popolazione<br />
e sono il 60% dei pedoni<br />
deceduti in incidente. A<br />
livello europeo gli anziani<br />
sono il 20% della popolazione<br />
e il 47% dei pedoni morti in<br />
incidente.<br />
L’Organizzazione per la<br />
cooperazione e lo sviluppo<br />
economico (OCSE) in merito<br />
rileva quanto segue: “La<br />
crescente percentuale di<br />
anziani nella popolazione<br />
rende ancor più importante<br />
migliorare l’accessibilità<br />
fisica alle zone pedonali e alla<br />
rete di trasporto pubblico.<br />
In particolare, la scarsa<br />
qualità degli attraversamenti<br />
pedonali e dei marciapiedi,<br />
nonché la mancanza di<br />
elementi visivi chiari alle<br />
fermate degli autobus,<br />
rappresenta un ostacolo<br />
significativo all’accesso<br />
degli anziani a vari tipi di<br />
servizi. Allo stesso tempo, la<br />
scarsa qualità dell’ambiente<br />
pedonale ha implicazioni<br />
negative in termini di<br />
sicurezza dei pedoni. Ad<br />
esempio, gli anziani sono a<br />
rischio di incidente stradale o<br />
di cadute a causa delle cattive<br />
condizioni dei marciapiedi.”<br />
(OCSE 2015).<br />
È importante, sottolineiamo<br />
infine, che gli accorgimenti<br />
tecnici dell’infrastruttura<br />
per la sicurezza dei pedoni<br />
siano sempre realizzati senza<br />
barriere architettoniche.<br />
Oltre alle persone anziane,<br />
infatti, è doveroso<br />
ricordare che tra i pedoni<br />
vi sono persone disabili,<br />
temporaneamente inabili e<br />
bambini in passeggino.<br />
PERICOLI NOTTURNI<br />
E SCARSA VISIBILITÀ<br />
Altro elemento che sembra<br />
determinante per la gravità<br />
dell’incidente è poi l’ora<br />
di accadimento: nelle ore<br />
serali e notturne ad un<br />
numero di investimenti<br />
ovviamente minore (poche<br />
persone per strada ed anche<br />
un ridotto traffico veicolare)<br />
Investimenti di pedone e indice di gravità secondo l'ora di accadimento<br />
Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />
Fonte: elaborazione ACI su dati ISTAT-ACI<br />
corrispondono indici di<br />
gravità molto elevati.<br />
A giocare un ruolo<br />
fondamentale, in questo<br />
caso, è la visibilità del pedone<br />
cui devono concorrere sia<br />
il pedone stesso che lo<br />
stato dell’infrastruttura.<br />
Per il pedone è sempre<br />
e soprattutto nelle ore<br />
di buio raccomandabile<br />
di rendersi visibile il più<br />
possibile attraverso la<br />
scelta di abbigliamento<br />
o accessori idonei.<br />
Un’adeguata illuminazione<br />
dell’infrastruttura, in<br />
Pedoni investiti per ora ed età - Anni 2017-2019<br />
particolare laddove vi sono<br />
intersezioni, attraversamenti<br />
pedonali, luoghi in cui<br />
possono stazionare o<br />
attraversare pedoni, come<br />
ad esempio in prossimità<br />
delle fermate di autobus,<br />
delle scuole, degli edifici<br />
pubblici o di culto, può fare la<br />
differenza.<br />
La distribuzione dell’ora<br />
dell’incidente varia a seconda<br />
della fascia d’età del pedone,<br />
riflettendo abitudini di<br />
vita che variano appunto a<br />
seconda dell’età.<br />
Alcune differenze si notano<br />
per alcuni ben identificabili<br />
gruppi di età: in età scolare<br />
si notano picchi tra le 8 e le<br />
9 del mattino, tra le 14 e le<br />
15 e poi tra le 17 e le 19; per<br />
i giovani adulti i picchi sono<br />
tra le 9 e le 10 e tra le 18 e le<br />
21; tra i 55 e i 64 anni i valori<br />
più elevati si riscontrano<br />
invece tra le 11 e le 13 e tra<br />
le 19 e le 20, mentre per le<br />
persone con 65 anni o più<br />
l’andamento riflette quello<br />
della classe di età 55-64, ma<br />
presenta un notevole punto<br />
di massimo tra le 11 e le 12<br />
del mattino.<br />
6<br />
marzo-aprile 2021
In Primo Piano<br />
UNA RESPONSABILITÀ<br />
CONDIVISA?<br />
Veniamo infine all’analisi<br />
delle circostanze come<br />
si possono dedurre dalla<br />
statistica degli incidenti<br />
stradali. Va premesso che<br />
la rilevazione statistica<br />
degli incidenti stradali non<br />
ha l’obiettivo di cercare il<br />
responsabile dell’incidente,<br />
il questionario viene<br />
compilato al momento<br />
dell’evento e quindi non<br />
tiene conto dei risultati di<br />
eventuali perizie e si tratta,<br />
appunto, di un questionario<br />
in cui tutto è codificato in<br />
maniera piuttosto rigida e<br />
che non viene aggiornato da<br />
circa 30 anni.<br />
Inoltre per diverse ragioni<br />
non sono rese disponibili<br />
le circostanze legate ad<br />
un’alterazione dello stato<br />
psicofisico della persona,<br />
come ad esempio i casi<br />
dovuti ad alcool e droga,<br />
che sappiamo sono presenti<br />
anche tra i pedoni.<br />
Carente anche la possibilità<br />
di individuare gli incidenti<br />
in cui il conducente o il<br />
pedone erano distratti, ad<br />
esempio a causa dell’uso<br />
del cellulare, pratica che<br />
come ormai unanimemente<br />
riconosciuto sta diventando<br />
sempre più diffusa. E a<br />
proposito dell’uso del<br />
cellulare, in particolare,<br />
diversi studi internazionali<br />
mettono in evidenza che<br />
il pedone che attraversa la<br />
strada impegnato al cellulare<br />
per parlare al telefono,<br />
inviare messaggi o ascoltare<br />
musica è maggiormente a<br />
rischio di incidente perché<br />
in genere non presta dovuta<br />
attenzione mentre attraversa<br />
e cammina più lentamente.<br />
E come è facile immaginare,<br />
è stato rilevato che l’uso del<br />
cellulare mentre si attraversa<br />
è più diffuso tra i giovani<br />
e i giovani adulti, mentre<br />
le persone anziane sono<br />
più attente alla strada e i<br />
bambini non accompagnati<br />
dai genitori attraversano<br />
spesso in gruppo.<br />
Tuttavia vediamo quali<br />
informazioni si possono<br />
trarre dai dati statistici<br />
dell’incidentalità stradale.<br />
Sono state esaminate le<br />
circostanze di incidente<br />
riportate per circa <strong>34</strong>.000<br />
incidenti (al netto di quelli<br />
per cui la circostanza è<br />
imprecisata) avvenuti<br />
nell’ambito dell’ultimo<br />
triennio.<br />
La prima osservazione è<br />
che nel 40% dei casi di<br />
investimento vi è una<br />
concomitanza di fattori:<br />
anche il pedone si comporta<br />
in modo scorretto o<br />
quantomeno non prudente.<br />
Da qui la raccomandazione<br />
ai pedoni di usare sempre<br />
molta cautela e rispettare le<br />
regole della strada, tanto più<br />
avendo la consapevolezza di<br />
essere la parte più fragile in<br />
caso di incidente.<br />
Spesso, tuttavia, anche<br />
carenze infrastrutturali,<br />
che sono sotto gli occhi di<br />
tutti, inducono il pedone<br />
a comportamenti poco<br />
prudenti: marciapiedi<br />
troppo stretti, mancanza di<br />
attraversamenti pedonali in<br />
prossimità di luoghi molto<br />
frequentati o delle fermate<br />
del trasporto pubblico e così<br />
via. Carenze che spingono<br />
il pedone ad occupare<br />
impropriamente la sede<br />
stradale o ad avventurarsi in<br />
attraversamenti altamente<br />
rischiosi.<br />
Dall’altra parte va detto<br />
anche che proprio perché i<br />
pedoni sono gli utenti più<br />
vulnerabili della strada –<br />
spesso vulnerabili sia in<br />
quanto pedoni che in quanto<br />
anziani – i conducenti<br />
devono prestare particolare<br />
attenzione e rispettare<br />
scrupolosamente le regole<br />
del Codice della Strada<br />
quando si avvicinano a<br />
cantieri di lavoro sulla strada<br />
o a zone in cui vi è maggiore<br />
presenza di pedoni o agli<br />
attraversamenti pedonali.<br />
Il conducente risulta<br />
avere un comportamento<br />
scorretto in almeno il 60%<br />
dei casi esaminati:<br />
• troppo spesso “non dava la<br />
precedenza sugli appositi<br />
attraversamenti” (72%<br />
dei comportamenti errati<br />
del conducente) anche<br />
se a volte (7,74% di tali<br />
incidenti) anche il pedone<br />
risulta in difetto;<br />
• procedeva con velocità<br />
troppo elevata (18% degli<br />
investimenti) per cui non<br />
riesce a fermarsi anche se<br />
il pedone sta attraversando<br />
correttamente ad un<br />
passaggio pedonale o<br />
camminava regolarmente<br />
sul marciapiede o sul<br />
margine destro della<br />
carreggiata (63% dei casi);<br />
la velocità poi è sempre<br />
un aggravante delle<br />
conseguenze: negli eventi<br />
mortali la percentuale<br />
di investimenti dovuti a<br />
velocità sale a 35%. E poco<br />
conta che in circa 1/3 degli<br />
investimenti il pedone<br />
avrebbe potuto prestare<br />
maggiore attenzione;<br />
• non rispettava le<br />
segnalazioni del semaforo<br />
o dell’agente; sorpassava,<br />
magari un tram o un<br />
autobus o un veicolo fermo<br />
(in totale circa il 5% degli<br />
incidenti con pedone);<br />
• usciva da un passo<br />
carrabile senza attenzione;<br />
urtava il pedone con il<br />
carico; fuoriusciva dalla<br />
carreggiata.<br />
I comportamenti<br />
imprudenti dei pedoni,<br />
invece, sono principalmente<br />
i seguenti:<br />
• attraversare la strada<br />
irregolarmente o senza<br />
rispettare le segnalazioni<br />
semaforiche;<br />
• camminare o anche giocare<br />
o indugiare in mezzo alla<br />
carreggiata;<br />
• venir fuori da dietro un<br />
veicolo fermo, magari una<br />
volta scesi dall’autobus<br />
passando davanti al mezzo<br />
e non dietro;<br />
• non prestare attenzione<br />
scendendo da un veicolo<br />
a quelli in marcia sulla<br />
carreggiata.<br />
Vi è poi il caso di chi nei<br />
cantieri stradali lavora,<br />
senza che sia stata posta<br />
correttamente l’apposita<br />
segnaletica.<br />
Un comportamento più<br />
attento del pedone avrebbe<br />
potuto forse risultare in una<br />
minore mortalità per una<br />
quota variabile tra il 25% ed<br />
il 35%.<br />
Vale senz’altro la pena di<br />
ricordare che il Codice della<br />
Strada regola l’interazione<br />
tra veicoli e pedoni con<br />
l’art. 190 (comportamento<br />
dei pedoni) e l’art. 191<br />
(comportamento dei<br />
conducenti nei confronti dei<br />
pedoni).<br />
marzo-aprile 2021 7
In Primo Piano<br />
I test Euro NCAP per la sicurezza dei pedoni<br />
Il consorzio Euro NCAP, di cui ACI è socio, ha introdotto la valutazione complessiva della sicurezza nel 2009, in base ai risultati di quattro<br />
aree di particolare rilievo:<br />
• sicurezza passiva degli adulti (conducente e passeggero);<br />
• sicurezza passiva dei bambini trasportati;<br />
• protezione dei pedoni, ampliata per includere i ciclisti e oggi conosciuta come Protezione degli Utenti Vulnerabili della Strada (VRU);<br />
• Safety Assist, che valuta le tecnologie di assistenza al conducente in grado di prevenire gli incidenti o ridurne le più gravi conseguenze.<br />
Più in dettaglio, nei test di protezione dei pedoni si valuta il rischio di lesioni al capo, al bacino, alle cosce e ai polpacci. I veicoli che dimostrano<br />
prestazioni soddisfacenti possono inoltre guadagnare ulteriori punti in sicurezza se adottano un efficace sistema di frenata automatica di<br />
emergenza (AEB) in grado di riconoscere la presenza di pedoni e ciclisti.<br />
IMPATTO TESTA<br />
Introdotto nel 1997 e aggiornato nel 2013<br />
La stima del rischio di lesioni alla testa per impatto del veicolo con<br />
un adulto o un bambino si basa su una serie di test a 40 km/h utilizzando<br />
un dispositivo di simulazione della testa di un adulto o un<br />
bambino e si valutano la protezione offerta dai vari punti d'impatto<br />
sul frontale dell'auto giudicandola buona, mediocre o scarsa.La<br />
prova promuove l'adozione di sistemi in grado di assorbire l'energia<br />
d'impatto, la progettazione di spazi tampone tra cofano e monoblocco,<br />
sistemi di protezione a scatto, ad esempio cofani "pop-up"<br />
e airbag esterni.<br />
IMPATTO COSCE<br />
Introdotto nel 1997 e aggiornato nel 2015<br />
La forma del cofano o del bordo cofano può influire in modo significativo<br />
sull'esito di un impatto con un pedone e sulle conseguenti lesioni<br />
al bacino o al femore. La stima del rischio di lesioni al bacino e alle cosce<br />
per impatto del veicolo con un adulto si basa su una serie di test<br />
a 40 km/h utilizzando un dispositivo di simulazione della coscia di un<br />
adulto e si valutano la protezione offerta dai vari punti d'impatto sul<br />
frontale dell'auto giudicandola buona, mediocre o scarsa. La prova<br />
promuove l'adozione di sistemi in grado di assorbire l'energia d'impatto<br />
e di geometrie che mitighino la gravità delle lesioni.<br />
IMPATTO POLPACCI<br />
Introdotto nel 1997 e aggiornato nel 2014<br />
Lesioni tipiche risultanti da impatto delle gambe contro il paraurti<br />
includono fratture alla gamba, ginocchio e legamenti. Sebbene<br />
raramente fatali, queste lesioni sono spesso associate ad un'invalidità<br />
permanente.La stima del rischio di lesioni alle gambe per<br />
impatto del veicolo con un adulto o un bambino si basa su una<br />
serie di test a 40 km/h utilizzando un dispositivo di simulazione<br />
della testa di un adulto e si valutano la protezione offerta dai vari<br />
punti d'impatto sul frontale dell'auto giudicandola buona, mediocre<br />
o scarsa.<br />
8<br />
marzo-aprile 2021
In Primo Piano<br />
AEB PER I PEDONI<br />
Introdotto nel 2016 e aggiornato nel 2020 (guarda il video)<br />
La velocità è un fattore critico nel determinare la gravità delle lesioni<br />
riportate da un utente vulnerabile della strada colpito da un<br />
veicolo. Molti costruttori offrono sistemi di frenata autonoma di<br />
emergenza in grado di portare la macchina ad un arresto sicuro prima<br />
che un pedone venga colpito, o che siano almeno in grado di ridurre<br />
la velocità della collisione.<br />
Per il rilevamento dei pedoni, Euro NCAP effettua le prove utilizzando<br />
tre scenari in cui il pedone incrocia direttamente la traiettoria<br />
della vettura testata: nel primo il pedone procede nella stessa<br />
direzione del veicolo, nel secondo il pedone attraversa una strada<br />
in cui l'auto di prova sta svoltando e nel terzo il pedone si trova alle<br />
spalle dell'auto che procede in retromarcia. Questi scenari rappresentano<br />
situazioni critiche che nella guida reale possono causare<br />
lesioni mortali al pedone, a meno che l'auto non intervenga per prevenire<br />
o mitigare la collisione.<br />
Gli scenari di attraversamento sono i seguenti: un pedone adulto<br />
invade la corsia di marcia provenendo dal lato del conducente; un<br />
pedone adulto attraversa la corsia di marcia provenendo dal lato<br />
passeggero (per questo scenario sono previsti due test); un bambino<br />
che corre e sbuca all'improvviso dietro un'auto in sosta sul lato<br />
passeggero. Lo scenario longitudinale prevede due test: uno con il<br />
pedone allineato alla vettura e l'altro con il pedone che cammina lateralmente<br />
lungo la strada. Il test longitudinale e uno dei test di attraversamento<br />
vengono ripetuti in condizioni di bassa luminosità,<br />
poiché è in questa circostanza che si verificano molti degli incidenti<br />
che coinvolgono i pedoni. Vengono valutati due scenari in cui il pedone<br />
attraversa una strada in cui un'auto sta svoltando: nel primo<br />
l'auto sta svoltando nel lato ad essa più vicino, mentre nel secondo<br />
l'auto svolta nel lato opposto ad essa.<br />
Queste due versioni dello stesso scenario presentano sfide diverse<br />
a causa degli angoli relativi e delle distanze tra auto di prova e<br />
pedone. Nello scenario finale l'auto procede in retromarcia. Molti<br />
pedoni, in particolare i bambini, vengono feriti o uccisi da veicoli in<br />
retromarcia. Il test di Euro NCAP replica tale situazione per diverse<br />
velocità del veicolo e del target. Si utilizza un target specificamente<br />
progettato, con estremità articolate che simulano la camminata<br />
di un essere umano. Si presume che i veicoli che dimostrano buone<br />
prestazioni siano in grado di evitare collisioni mortali in condizioni<br />
di guida reale. In alcuni casi, la tecnologia AEB per i pedoni può non<br />
essere in grado di evitare del tutto la collisione. Per questa ragione,<br />
Euro NCAP premia la tecnologia adottata solo se le prove di impatto<br />
con i pedoni dimostrano che il veicolo ha un design anteriore che<br />
riduce la gravità delle lesioni all'impatto.<br />
AEB PER I CICLISTI<br />
Introdotto nel 2018 e aggiornato nel 2020<br />
Per il rilevamento dei ciclisti, Euro NCAP verifica diversi scenari<br />
in cui un ciclista sta attraversando il percorso del veicolo di prova:<br />
il ciclista è davanti all'auto e la affianca. In questo primo caso,<br />
verrebbe colpito se l'auto non potesse attivare alcun dispositivo<br />
per evitare la collisione. Il secondo caso è simile, ma in questa<br />
situazione il ciclista è inizialmente oscurato dai veicoli parcheggiati<br />
accanto e, quando si avvicina dal lato opposto del veicolo<br />
di prova, incrocia verso il suo percorso. Inoltre, vengono eseguiti<br />
due diversi test in cui il ciclista sta viaggiando nella stessa direzione<br />
del veicolo di prova.<br />
Questi scenari rappresentano situazioni tipiche in cui potrebbero<br />
verificarsi incidenti potenzialmente fatali tra auto e ciclisti e<br />
ognuno presenta particolari sfide al sistema AEB in termini di visuale<br />
e velocità di risposta. Per questo motivo, i produttori progettano<br />
sistemi atti a evitare collisioni o per ridurne la gravità,<br />
semplicemente mediante frenata o tramite la sterzata autonoma<br />
di emergenza (AES).<br />
Come l'AEB, l'AES interviene solo quando una collisione è inevitabile.<br />
Viene dato un input di sterzo lieve ma rapido, generalmente<br />
abbinato alla frenata, per cercare di evitare la collisione.<br />
L'input dello sterzo non è sufficiente per mandare l'auto nella<br />
corsia opposta, nel percorso del traffico in arrivo. Sistemi simili,<br />
noti come Emergency Steering Support (ESS), acuiscono l'azione<br />
di sterzo intrapresa dal conducente in caso di emergenza, per<br />
cercare di evitare una collisione.<br />
Per le prove si utilizza un target che riproduce un ciclista. Su una<br />
piattaforma mobile è montata una bicicletta e il ciclista "dummy"<br />
è articolato in modo da imitare il movimento di un ciclista. Tecnicamente,<br />
il rilevamento di un ciclista è molto più complesso rispetto<br />
a quello di un pedone, perché la velocità di spostamento è<br />
sensibilmente maggiore: i costruttori di veicoli devono utilizzare<br />
sensori con campi visivi più ampi e il tempo utile per prendere la<br />
decisione di frenata è notevolmente ridotto.<br />
Euro NCAP assegna un punteggio maggiore ai veicoli che riescono<br />
ad evitare del tutto la collisione. In alcuni casi il sistema AEB<br />
non è in grado di arrestare completamente il veicolo. Alcuni punti<br />
vengono quindi assegnati considerando che la riduzione della<br />
velocità di impatto può ridurre la gravità delle lesioni.<br />
marzo-aprile 2021 9
In Primo Piano<br />
European Transport Safety Council - PIN Flash Report 38 (gennaio 2020)<br />
"How safe is walking and cycling in Europe?"<br />
Raccomandazione principale per tutti i livelli<br />
Sviluppare una politica di priorità modale per gli utenti della strada, in particolare nelle aree urbane, basando la gerarchia su criteri di sicurezza,<br />
vulnerabilità e sostenibilità. Camminare dovrebbe trovare posto in cima alla gerarchia, seguito dall'utilizzo della bicicletta e dei<br />
mezzi pubblici.<br />
Raccomandazioni principali per gli Stati membri<br />
• Progettare e attuare strategie per la sicurezza di chi si sposta a piedi e in bicicletta, includendo obiettivi e misure infrastrutturali per<br />
migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti a piedi.<br />
• Incoraggiare le autorità locali ad adottare zone con un limite di velocità di 30 km/h supportate da misure di riduzione del traffico nelle<br />
aree residenziali, in quelle utilizzate da molti pedoni e ciclisti e lungo i percorsi verso le scuole.<br />
• Sviluppare e incoraggiare le autorità responsabili ad applicare linee guida nazionali di progettazione di infrastrutture sicure per le misure<br />
di riduzione del traffico, per gli incroci, per i passaggi pedonali o le infrastrutture ciclabili. Aggiornare regolarmente le linee guida<br />
sulla base delle più recenti ricerche e innovazioni.<br />
• Utilizzare gli appalti pubblici per richiedere dotazioni di sicurezza dei veicoli come la visione diretta, l'assistenza intelligente della velocità,<br />
la frenata di emergenza automatizzata con rilevamento di pedoni e ciclisti e dispositivi di blocco per prevenire la guida in stato<br />
di ebbrezza nelle flotte del settore pubblico e nelle flotte che forniscono servizi al pubblico fino a quando tutti i veicoli sulle strade abbiano<br />
tali caratteristiche.<br />
• Intensificare i controlli sul rispetto delle norme di circolazione, soprattutto per quanto riguarda l'eccesso di velocità nelle aree urbane,<br />
dove è presente un elevato numero di pedoni e ciclisti.<br />
• Esaminare modalità di miglioramento delle registrazioni dei decessi e delle lesioni gravi di pedoni e ciclisti e contrastarne la sottostima.<br />
Analizzare in via prioritaria le collisioni di singole biciclette, incluso il modo in cui vengono verbalizzate.<br />
• Raccogliere dati sugli spostamenti di tutti gli utenti della strada (pedoni, ciclisti, veicoli motorizzati a due ruote, automobili, furgoni,<br />
mezzi pesanti) per tipo di strada.<br />
• Raccogliere, e riportare alla Commissione europea, dati per fornire gli Indicatori Chiave di Prestazione (Key Performance Indicators -<br />
KPI) inclusi nel Quadro della Politica di Sicurezza Stradale UE 2021-2030.<br />
Raccomandazioni principali per le Istituzioni UE<br />
• Fornire una strategia UE di mobilità attiva sicura che fissi misure di sicurezza stradale e obiettivi per aumentare la quantità di spostamenti<br />
effettuati in sicurezza a piedi e in bicicletta.<br />
• Creare un fondo UE per sostenere misure prioritarie come l'introduzione da parte delle città di zone a 30 km/h supportate da misure<br />
di riduzione del traffico, in particolare nelle zone residenziali e dove è presente un numero elevato di pedoni e ciclisti, nonché lungo i ripercorsi<br />
verso le scuole.<br />
• Introdurre un KPI relativo alla percentuale di strade all'interno della rete stradale con limiti di velocità fissati a livelli sicuri e credibili<br />
(es. 30 km/h in aree con molti utenti stradali vulnerabili).<br />
• Insieme agli Stati membri, sviluppare KPI relativi agli standard di sicurezza delle infrastrutture per pedoni, ciclisti e veicoli a due ruote.<br />
• Incoraggiare gli Stati membri a raccogliere in modo armonizzato dati sugli spostamenti di tutti gli utenti della strada (pedoni, ciclisti, veicoli<br />
motorizzati a due ruote, automobili, furgoni, mezzi pesanti) per tipo di strada.<br />
Nel contesto della futura revisione della Direttiva sulla Gestione della Sicurezza delle Infrastrutture Stradali (Infrastructure Safety Management<br />
Directive - RISM):<br />
• Estendere l'applicazione degli strumenti della direttiva RISM a tutte le strade cofinanziate dall'UE, a tutte le strade primarie comprese<br />
tutte le principali strade rurali e urbane.<br />
Raccomandazioni principali per gli Stati membri e per le Istituzioni UE<br />
A seguito dell'adozione della revisione del Regolamento Generale sulla Sicurezza (General Safety Regulation - GSR) sui nuovi standard<br />
minimi di sicurezza dei veicoli:<br />
• Fornire il numero stimato di morti e feriti gravi prevenuti grazie all'adozione di un forte e tempestivo regolamento secondario di attuazione<br />
del GSR.<br />
• Richiedere un elevato livello di prestazione dei sistemi di assistenza intelligente alla velocità da installare su tutti i nuovi veicoli.<br />
10<br />
marzo-aprile 2021
In Primo Piano<br />
5180 PEDESTRIANS<br />
2160 CYCLISTS<br />
KILLED<br />
EACH YEAR IN THE EU<br />
53% 21%<br />
18% 8%<br />
MODAL<br />
PRIORITY BASED<br />
ON VULNERABILITY<br />
OF ROAD USERS<br />
CAN IMPR<strong>OV</strong>E<br />
ROAD SAFETY IN<br />
CITIES<br />
pedestrians<br />
cyclists<br />
public transport<br />
PTWs<br />
cars<br />
goods<br />
vehicles<br />
REDUCTION IN ROAD DEATHS SINCE 2010:<br />
100%<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
0%<br />
-19%<br />
-20%<br />
-24%<br />
60%<br />
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018<br />
65 + 65 +<br />
47% 44%<br />
OF PEDESTRIANS<br />
KILLED<br />
OF CYCLISTS<br />
KILLED<br />
ARE 65 YEARS OR OLDER<br />
30 km/h<br />
zones<br />
supported<br />
by traffic<br />
calming<br />
RECOMMENDATIONS<br />
Reduced<br />
motor<br />
vehicle<br />
traffic<br />
Safe<br />
pedestrian<br />
crossings,<br />
intersections<br />
and footways<br />
Separate<br />
cycling<br />
paths<br />
Improved<br />
enforcement<br />
marzo-aprile 2021 11
In Primo Piano<br />
L'IMPEGNO ACI PER LA RIQUALIFICAZIONE E LA MESSA IN SICUREZZA DELLE STRADE<br />
Norcia mette in campo<br />
le best practice dell’ACI<br />
di Stefania Balestrieri (Area Professionale Tecnica ACI)<br />
seguito degli eventi<br />
A sismici del 2016, nel<br />
territorio del Comune di<br />
Norcia si è determinata una<br />
grave situazione di pericolo<br />
per l ’incolumità delle persone<br />
e per la sicurezza dei beni<br />
pubblici e privati, nonché<br />
danneggiamenti a strutture e<br />
infrastrutture di cui diverse ad<br />
uso sociale.<br />
Al fine di venire incontro ai<br />
disagi conseguenti agli eventi<br />
richiamati, l’Automobile<br />
Club d’Italia ha attivato una<br />
raccolta fondi da destinare<br />
al territorio interessato<br />
dagli eventi sismici, e<br />
successivamente ha promosso<br />
un progetto denominato<br />
Su un tratto della SS 685 nel Comune di Norcia<br />
l’ACI realizzerà gratuitamente interventi<br />
per migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti<br />
in accordo con ANAS e amministrazione locale.<br />
“Interventi di messa in<br />
sicurezza delle infrastrutture<br />
stradali del Comune di<br />
Norcia” per la realizzazione e<br />
la donazione di un intervento<br />
di riqualificazione stradale<br />
su un tratto della SS 685 Tre<br />
Valli Umbre di particolare<br />
rilevanza. Il tratto preso i<br />
esame è infatti localizzato<br />
in corrispondenza del km<br />
22 della SS 685 e ricade<br />
all’interno della delimitazione<br />
del centro abitato del Comune<br />
di Norcia, intersecandosi con<br />
strade secondarie di proprietà<br />
comunale particolarmente<br />
strategiche per la mobilità<br />
urbana locale.<br />
L’intervento ha dunque<br />
l’obiettivo di supportare<br />
il Comune di Norcia nella<br />
realizzazione di soluzioni<br />
progettuali di messa in<br />
sicurezza delle infrastrutture<br />
stradali urbane, con<br />
particolare attenzione<br />
alla sicurezza delle utenze<br />
vulnerabili e contribuire<br />
a migliorare il livello di<br />
sicurezza della rete stradale<br />
comunale.<br />
ACI, per il tramite della<br />
sua Area Professionale<br />
Tecnica, sentito il parere di<br />
ANAS, ha quindi presentato<br />
al Comune di Norcia una<br />
proposta progettuale per la<br />
realizzazione di interventi<br />
puntuali di messa in<br />
sicurezza di elementi delle<br />
infrastrutture stradali,<br />
caratterizzati da alto<br />
contenuto innovativo e<br />
tecnologico, considerando i<br />
principali fattori di rischio<br />
12<br />
marzo-aprile 2021
inseriti negli strumenti di programmazione dell’amministrazione comunale.<br />
In Primo Piano<br />
(in particolare: messa in<br />
sicurezza delle intersezioni,<br />
percorsi ed attraversamenti<br />
pedonali, adeguamento<br />
della segnaletica stradale,<br />
illuminazione).<br />
Gli interventi verranno<br />
realizzati, previa<br />
approvazione dell’Ufficio<br />
Tecnico del Comune e il<br />
rilascio dell’autorizzazione<br />
da parte di ANAS, nell’area<br />
individuata dal Comune<br />
di Norcia, con le modalità<br />
stabilite nella Convenzione<br />
sottoscritta tra il Comune<br />
di Norcia ed ACI (ai sensi Figura 1- Localizzazione intervento<br />
dell’art 20 del D. LGS. N.<br />
Localizzazione intervento.<br />
50/2016 per la realizzazione<br />
Figura 1- Localizzazione intervento<br />
di opere da parte di soggetti<br />
pubblici o privati), e saranno<br />
inseriti negli strumenti<br />
di programmazione<br />
dell’amministrazione<br />
comunale.<br />
L’ANALISI<br />
PRELIMINARE<br />
Le soluzioni progettuali<br />
individuate tengono conto di<br />
importanti elementi emersi in<br />
relazione alle caratteristiche<br />
ambientali del nuovo assetto<br />
urbanistico della città e alla<br />
tutela e salvaguardia della<br />
pubblica incolumità della<br />
popolazione.<br />
Anzitutto, già nelle primi<br />
fasi di analisi del contesto<br />
di riferimento, è stato<br />
rilevato un consistente<br />
volume di flussi pedonali<br />
di attraversamento del<br />
tratto della SS 685 preso in<br />
esame per gli spostamenti<br />
tra il centro della città e i<br />
nuovi poli di attrazione,<br />
costituiti soprattutto dalle<br />
aree destinate alle SAE, la<br />
nuova zona insediativa che ha<br />
accolto numerosi residenti/<br />
domiciliati in seguito al<br />
danneggiamento delle loro<br />
abitazioni causate dall’evento<br />
sismico.<br />
Il nuovo assetto urbanistico<br />
della città, costituitosi a<br />
seguito del terremoto con<br />
la realizzazione della SAE<br />
e la delocalizzazione di<br />
diverse attività commerciali<br />
e professionali in località<br />
zona industriale a sud del<br />
Figura 2- Area d’intervento<br />
L’analisi<br />
preliminare<br />
Area d ’intervento.<br />
centro urbano, ha infatti<br />
Figura 2- Area d’intervento<br />
comportato una rilevante<br />
crescita dei flussi pedonali<br />
di attraversamento tra il<br />
centro cittadino di Norcia e i<br />
nuovi poli attrattivi, con un<br />
L’analisi<br />
conseguente forte impatto<br />
sulla sicurezza degli utenti più<br />
preliminare<br />
vulnerabili.<br />
Velocità e visibilità, in<br />
particolare, sono i principali<br />
fattori a rischio degli<br />
attraversamenti per gli utenti<br />
vulnerabili in considerazione<br />
degli alti flussi di traffico<br />
e della elevata velocità di<br />
percorrenza della SS 685, che<br />
rappresenta un importante<br />
asse di collegamento tra le<br />
regioni di Marche, Abruzzo e<br />
Umbria. Il traffico turistico,<br />
prima dell’attuale emergenza<br />
sanitaria, è stato sempre<br />
molto intenso, soprattutto<br />
nel periodo da Pasqua al mese<br />
di ottobre, con molti autobus<br />
turistici provenienti dalla<br />
Puglia e diretti a Cascia, a cui<br />
si aggiungono i flussi turistici<br />
del periodo della fioritura<br />
del Comune di Castelluccio.<br />
Durante tutto l’anno,<br />
inoltre, è sempre molto<br />
intenso il traffico dei mezzi<br />
pesanti, nonostante l’attuale<br />
limitazione di traffico dei<br />
mezzi superiori alle 3,5 t, a<br />
causa dei lavori in corso nella<br />
Galleria S. Benedetto (dati<br />
confermati dal rilevamento<br />
dei flussi di traffico del<br />
Comune di Norcia).<br />
Va infine evidenziato che<br />
la SS 685, fino all’area dei<br />
intervento in questione, è<br />
a unica carreggiata con una<br />
corsia per senso di marcia, con<br />
banchina di destra e di sinistra<br />
di dimensioni ridotte (da 50 a<br />
70 cm), on una larghezza della<br />
carreggiata assimilabile ad<br />
una strada di tipo VI (norme<br />
CNR), e l’analisi funzionale<br />
dello stato attuale delle<br />
infrastrutture effettuata ha<br />
evidenziato una forte carenza<br />
di altri importanti elementi<br />
relativi alla sicurezza stradale,<br />
quale lo stato della segnaletica<br />
orizzontale e verticale, la<br />
carenza di marciapiedi, la<br />
mancanza di percorsi ed<br />
attraversamenti pedonali.<br />
In conclusione, le criticità<br />
prese in esame per la proposta<br />
di messa in sicurezza delle<br />
infrastrutture stradali<br />
considerate possono essere<br />
così riassunte:<br />
• elevato traffico veicolare<br />
con importanti percentuali<br />
di flussi di mezzi pesanti<br />
Le soluzioni progettuali individuate tengono conto di importanti elementi emersi in relazione<br />
caratteristiche ambientali del nuovo assetto urbanistico della città e alla tutela e salvaguardia<br />
Le soluzioni progettuali individuate tengono conto di importanti elementi emersi in re<br />
pubblica incolumità della popolazione.<br />
caratteristiche ambientali del nuovo assetto urbanistico della città e alla tutela e salvag<br />
Anzitutto, pubblica già nelle incolumità primi fasi della di popolazione. analisi del contesto di riferimento, è stato rilevato un consis<br />
Anzitutto, già nelle primi fasi di analisi del contesto di riferimento, è stato rilevato un<br />
marzo-aprile 2021 13
In Primo Piano<br />
(bus turistici e veicoli<br />
commerciali);<br />
• elevate velocità di<br />
percorrenza;<br />
• consistenti flussi pedonali<br />
in attraversamento tra il<br />
centro storico, e le nuove<br />
zone insediative SAE ed<br />
i nuovi poli di attrazione<br />
(la scuola materna, la<br />
sede dell’ufficio Tecnico<br />
del Comune, attività<br />
commerciali, ecc.);<br />
• percorsi ed itinerari<br />
pedonali non protetti con<br />
scarsa accessibilità;<br />
• attraversamenti pedonali<br />
assenti o con basso livello di<br />
accessibilità e sicurezza;<br />
• itinerari ciclabili non<br />
collegati tra loro;<br />
• carenza, incongruenza<br />
e scarsa manutenzione<br />
della segnaletica stradale<br />
orizzontale e verticale;<br />
• scarsa illuminazione<br />
artificiale.<br />
LO SVILUPPO<br />
DEL PROGETTO<br />
A seguito dei sopralluoghi<br />
e delle analisi effettuate, è<br />
stato elaborato un progetto<br />
di riqualificazione stradale<br />
a scala più ampia che tiene<br />
conto del contesto urbano<br />
di tutta l’area in oggetto,<br />
secondo una precisa strategia<br />
di individuare le soluzioni<br />
più idonee per la messa in<br />
sicurezza delle infrastrutture<br />
stradali e dei suoi elementi,<br />
da mettere a disposizione<br />
del Comune di Norcia e<br />
contribuire a migliorare<br />
il livello di sicurezza della<br />
rete stradale comunale,<br />
con l’obiettivo primario di<br />
consentire spostamenti “in<br />
sicurezza” alle utenze più<br />
vulnerabili della strada, i<br />
pedoni e i ciclisti. Viene altresì<br />
privilegiata la continuità<br />
della mobilità pedonale e<br />
ciclabile dei diversi itinerari,<br />
garantendo l’accessibilità<br />
alle destinazioni e ai<br />
servizi principali, nonché<br />
contribuendo a migliorare<br />
la qualità del territorio e<br />
dell’ambiente urbano.<br />
Le soluzioni indicate si<br />
contraddistinguono per i<br />
SS 685: incrocio visto dai due sensi di marcia.<br />
contenuti innovativi sia dal<br />
punto di vista tecnologico,<br />
che per la qualità dei<br />
materiali utilizzati e<br />
vengono proposti come<br />
esempio di “best practice”<br />
che potrebbero essere<br />
adottate e sperimentate<br />
successivamente in tutto il<br />
territorio comunale (Tavola 1).<br />
A partire da un progetto<br />
del Comune di Norcia<br />
relativo alla realizzazione<br />
di uno specifico percorso<br />
pedonale (dall’incrocio<br />
di viale dell’Economia a<br />
quello con via Innocenzo<br />
Fiorucci), finalizzato a<br />
collegare in sicurezza SAE,<br />
edifici pubblici e capoluogo,<br />
sono stati studiati i percorsi<br />
pedonali per garantire una<br />
rete pedonale continua e<br />
sicura Nord (Centro Storico)<br />
– Sud (insediamento SAE)<br />
– Est (Ospedale) – Ovest<br />
(collegamento Foligno-<br />
Spoleto).<br />
In considerazione della<br />
pericolosità dovuta alla<br />
velocità e al grande flusso di<br />
mezzi pesanti che percorrono<br />
la strada, nel progetto<br />
sono stati individuate le<br />
localizzazione più idonee<br />
per il posizionamento degli<br />
attraversamenti pedonali.<br />
Nel dettaglio:<br />
1. quelli ubicati sulla SS 685<br />
in prossimità dell’area di<br />
parcheggio, che connettono<br />
il nuovo percorso pedonale<br />
con il viale dell’Ospedale e<br />
il viale della Stazione per<br />
collegarsi con il marciapiede<br />
su via della SS 685 lato<br />
nuova scuola materna/<br />
campi sportivi;<br />
2. i due attraversamenti<br />
pedonali sulla SS 685,<br />
il primo in prossimità<br />
dell’incrocio con via della<br />
Circonvallazione e il<br />
secondo di fronte alla nuova<br />
sede degli Uffici Tecnici del<br />
Comune.<br />
Di seguito sono elencate<br />
sommariamente le proposte<br />
da realizzare al fine di un<br />
innalzamento della sicurezza<br />
e dell’accessibilità dei<br />
flussi pedonali sull’area in<br />
esame, così come riportate<br />
graficamente nella Tavola 1<br />
del progetto:<br />
• Adeguamento del<br />
marciapiedi esistente tratto<br />
SS 685 (lato campi sportivi)<br />
con realizzazione di<br />
rampe, eliminazione degli<br />
ostacoli, potatura del verde,<br />
istallazione di parapedonali;<br />
• Realizzazione marciapiedi a<br />
raso dalla SS 685 a Via della<br />
Circonvallazione, fino al<br />
nuovo passaggio pedonale<br />
previsto in prossimità della<br />
traversa di accesso alla<br />
nuova scuola materna, per<br />
dare continuità al percorso<br />
pedonale da e per il centro<br />
storico, realizzato con<br />
segnaletica orizzontale,<br />
pittogrammi e cordolo;<br />
14<br />
marzo-aprile 2021
In Primo Piano<br />
Via Meggiana (dettaglio attuale sistemazione).<br />
Figura 5 - Via Meggiana (dettaglio attuale sistemazione)<br />
• Realizzazione di un<br />
attraversamento pedonale<br />
su via della Circonvallazione<br />
in prossimità della traversa<br />
di accesso alla nuova scuola<br />
materna;<br />
• Realizzazione percorso<br />
pedonale a raso su via della<br />
Circonvallazione lungo il<br />
tratto delle mura antiche<br />
fino alla Porta di accesso<br />
al centro storico con<br />
pittogrammi, delimitato<br />
da para pedonali bassi<br />
(progetto da realizzare in<br />
una seconda fase, dopo<br />
il restauro delle mura<br />
antiche);<br />
• Ampliamento del<br />
marciapiedi sul tratto<br />
SS 685 - lato Ufficio<br />
Tecnico, fino ai margini<br />
della carreggiata con<br />
istallazione di parapedonali<br />
di protezione dal traffico<br />
veicolare, finalizzati<br />
alla canalizzazione e<br />
all’indirizzamento dei<br />
flussi pedonali sugli<br />
attraversamenti pedonali<br />
progettati.<br />
• Realizzazione di un percorso<br />
pedonale a raso nel tratto<br />
di strada di via Meggiana.<br />
Il percorso pedonale<br />
seguirà planimetricamente<br />
la curvatura della strada<br />
nel tratto via Meggiana-<br />
SS 685, per raccordarsi<br />
con l’ampliamento<br />
del marciapiede che<br />
coinvolgerà anche una<br />
piccola parte dell’attuale<br />
pavimentazione privata,<br />
fino a ricongiungersi ai<br />
parapedonali istallati lungo<br />
la carreggiata della SS 685;<br />
il raggio di curvatura sarà<br />
delimitato da paletti in<br />
gomma flessibili, resilienti<br />
ad eventuali urti; (si ritiene<br />
opportuno prevedere<br />
un percorso pedonale<br />
sull’attuale verde pubblico<br />
di proprietà del Comune,<br />
in considerazione degli<br />
importanti flussi pedonali,<br />
dalla zona industriale-verso<br />
il centro cittadino dovuti al<br />
nuovo insediamento SAE e<br />
per il quale il Comune sta<br />
prevedendo un progetto di<br />
ampliamento della pubblica<br />
illuminazione).<br />
• Realizzazione di isole<br />
di traffico all’incrocio<br />
della SS685 - Via<br />
Circonvallazione di tipo<br />
permanente (artt. 176-177<br />
del DPR 495/1992) per una<br />
migliore canalizzazione<br />
delle manovre dei flussi<br />
veicolari all’incrocio. La<br />
realizzazione delle isole<br />
consente un miglior<br />
posizionamento della<br />
segnaletica verticale,<br />
in particolare quella<br />
di indicazione; una<br />
eventuale sistemazione<br />
ad “aiuola” consentirebbe<br />
una riqualificazione della<br />
e di isole di traffico all’incrocio della SS685 - Via Circonvallazione di tipo<br />
(artt. 176-177 del DPR 495/1992) per una migliore canalizzazione delle manovre<br />
veicolari all’incrocio. La realizzazione delle isole consente un miglior<br />
nto della segnaletica verticale, in particolare quella di indicazione; una eventuale<br />
ad “aiuola” consentirebbe una riqualificazione della strada, con maggior decoro<br />
al centro storico della città.<br />
r connettere la pista ciclabile esistente attorno alle mura antiche e dirette verso il<br />
co, con quella presente sulla via Maggiana realizzata sul tracciato dell’ex ferrovia<br />
ia, considerato, dagli estimatori, uno dei percorsi ciclabili più affascinanti d’Italia.<br />
Pali di delimitazione.<br />
Figura 6 - Pali di delimitazione<br />
strada, con maggior decoro<br />
dell’accesso al centro<br />
storico della città.<br />
• Interventi per connettere<br />
la pista ciclabile esistente<br />
attorno alle mura antiche<br />
e dirette verso il Centro<br />
Storico, con quella presente<br />
sulla via Maggiana<br />
realizzata sul tracciato<br />
dell’ex ferrovia Spoleto-<br />
Norcia, considerato, dagli<br />
estimatori, uno dei percorsi<br />
ciclabili più affascinanti<br />
d’Italia.<br />
IL CONTRIBUTO<br />
DELL’ACI<br />
Con riferimento all’intero<br />
progetto illustrato, ACI<br />
si impegna a realizzare<br />
gli interventi di messa in<br />
sicurezza di seguito descritti<br />
(Tavola 2).<br />
Realizzazione di due<br />
attraversamenti pedonali<br />
tratto SS 685<br />
Lungo il tratto della SS 685<br />
preso in esame sono stati<br />
previsti due attraversamenti<br />
pedonali con segnaletica<br />
verticale luminosa:<br />
• il primo verrà realizzato<br />
in prossimità dell’incrocio<br />
della SS 685 con<br />
Via Meggiana e Via<br />
Circonvallazione:<br />
• il secondo sarà realizzato<br />
lungo la SS 685 di fronte<br />
l’ingresso del “nuovo”<br />
ufficio tecnico del Comune<br />
di Norcia.<br />
Per entrambi gli<br />
attraversamenti pedonali è<br />
prevista la realizzazione di:<br />
• segnaletica orizzontale:<br />
strisce come prevede<br />
il C.d.S. in vernice con<br />
caratteristiche di alta<br />
durevolezza e riflettenza.<br />
• segnaletica verticale:<br />
di tipo luminoso con<br />
accensione di lampade<br />
gialle lampeggianti in caso<br />
di rilevazione di pedone<br />
in attraversamento; il<br />
rilevamento dei pedoni in<br />
attraversamento avviene<br />
a mezzo di pulsante, con<br />
attivazione da parte del<br />
marzo-aprile 2021 15
In Primo Piano<br />
pedone, o di sensore, in<br />
questo caso un rilevatore a<br />
raggi infrarossi individua<br />
il pedone che intende<br />
attraversare; nelle ore<br />
notturne la visibilità<br />
del pedone è assicurata<br />
anche attraverso lampade<br />
dedicate, che si accendono<br />
solo in presenza di pedone<br />
in attraversamento e che<br />
assicurano un’idonea<br />
illuminazione sia sul piano<br />
orizzontale sia sul piano<br />
verticale.<br />
Il livello d’illuminazione<br />
sull’area<br />
dell’attraversamento<br />
pedonale passa dal 40%<br />
(stand-by) al 100% grazie<br />
all’intelligent dimming.<br />
Il sistema, infine, è a<br />
bassissima tensione<br />
rendendo così più semplici<br />
e sicure le operazioni di<br />
posa, compresi i tagli della<br />
sede stradale nel caso in<br />
cui l’alimentazione 230V<br />
sia presente solo da un lato<br />
strada.<br />
Sistemazione marciapiede SS<br />
685 - lato campi sportivi<br />
Per garantire una maggiore<br />
livello di sicurezza e di<br />
accessibilità pedonale, la<br />
riqualificazione dell’attuale<br />
marciapiede prevede:<br />
• la potatura del verde;<br />
• lavori per la rimozione/<br />
spostamento degli attuali<br />
ostacoli;<br />
• la realizzazione di rampe<br />
in prossimità dei passi<br />
carrabili;<br />
• il rifacimento della<br />
pavimentazione in<br />
conglomerato cementizio<br />
con applicazione di vernice<br />
in resina antiscivolo (così<br />
come da C.d.S.), per rendere<br />
la sezione riservata ai<br />
pedoni più visibile e meglio<br />
identificabile, e di colore<br />
analogo al percorso pedonale<br />
esistente nei pressi delle<br />
mura antiche per uniformità<br />
dei percorsi pedonali.<br />
Saranno inoltre installati<br />
parapedonali paralleli<br />
alla carreggiata della SS<br />
685 al fine di convogliare<br />
i flussi pedonali sugli<br />
attraversamenti pedonali<br />
adeguatamente progettati e<br />
garantire loro una maggiore<br />
protezione e sicurezza.<br />
Sistemazione marciapiede<br />
SS 685 - lato ufficio tecnico<br />
Realizzazione di un<br />
marciapiede che si estenderà<br />
dall’attuale pavimentazione<br />
esistente di proprietà<br />
privata fino ai margini della<br />
carreggiata della SS 685.<br />
Tale marciapiede oltre a<br />
garantire il movimento dei<br />
flussi pedonali sottrarrebbe<br />
l’uso dello spazio pubblico<br />
all’attuale sosta “irregolare”<br />
delle auto.<br />
ne è assicurata anche attraverso lampade dedicate, che si accendono solo in presenza di<br />
ne in attraversamento e che assicurano un’idonea illuminazione sia sul piano orizzontale sia<br />
iano verticale.<br />
o d’illuminazione sull’area dell’attraversamento pedonale passa dal 40% (stand-by) al 100%<br />
all’intelligent dimming.<br />
a, infine, è a bassissima tensione rendendo così più semplici e sicure le operazioni di posa,<br />
si i tagli della sede stradale nel caso in cui l’alimentazione 230V sia presente solo da un lato<br />
In prossimità degli<br />
attraversamenti pedonali<br />
saranno realizzati gli<br />
opportuni scivoli di raccordo<br />
con la carreggiata come da<br />
normativa vigente.<br />
La pavimentazione<br />
del marciapiede verrà<br />
stabilizzata e realizzata in<br />
conglomerato cementizio.<br />
Sulla pavimentazione verrà<br />
applicata una verniciatura<br />
in resina antiscivolo, così<br />
come richiesto dal C.d.S..<br />
La vernice sarà di colore<br />
analogo al percorso pedonale<br />
esistente nei pressi delle<br />
mura antiche sia per<br />
uniformità dei percorsi<br />
pedonali sia per rendere<br />
immediatamente visibile<br />
e identificabile la sezione<br />
riservata ai pedoni.<br />
La pavimentazione sarà<br />
interrotta da griglie in ferro<br />
per la salvaguardia delle<br />
alberature presenti.<br />
Gli attuali parapedonali<br />
che delimitano la proprietà<br />
privata saranno sostituiti<br />
con nuovi parapedonali in<br />
ferro lungo la careggiata,<br />
anche al fine di convogliare<br />
i flussi pedonali sugli<br />
attraversamenti pedonali<br />
progettati e garantire una<br />
maggiore sicurezza dei<br />
pedoni.<br />
Segnaletica verticale ed<br />
orizzontale tratto SS 685<br />
A livello di traffico veicolare è<br />
previsto il ripristino di tutta<br />
la segnaletica orizzontale<br />
del tratto lungo la SS 685<br />
(delimitatori di carreggiata<br />
asse centrale, frecce<br />
direzionali ecc.) così come da<br />
progetto e da indicazioni del<br />
C.d.S. e del Regolamento di<br />
attuazione.<br />
I materiali utilizzati, per<br />
la cartellonistica e per<br />
le vernici, saranno di<br />
alta qualità e ad elevate<br />
prestazioni sia dal punto di<br />
vista della durevolezza nel<br />
tempo che della visibilità e<br />
della riflettenza, in caso di<br />
condizioni di scarsa visibilità,<br />
come nelle ore notturne o in<br />
caso di avverse condizioni<br />
atmosferiche.<br />
Nelle immagini qui sopra sono schematizzate le principali funzioni e situazioni sopradescritte in particolare nelle<br />
ore notturne le situazioni con e senza pedone in attraversamento, oltre alcune caratteristiche tecniche del sistema<br />
a livello di singolo componente.<br />
lle immagini allegate sono schematizzate le principali funzioni e situazioni sopradescritte in particolare nelle<br />
urne le situazioni con e senza pedone in attraversamento, oltre alcune caratteristiche tecniche del sistema a<br />
i singolo 16componente.<br />
marzo-aprile 2021<br />
L’esecuzione della<br />
segnaletica orizzontale sarà<br />
effettuata con l’impiego di<br />
colato plastico a freddo a<br />
due componenti composto
da resina metil-metacrilata,<br />
applicata a profilo liscio con<br />
apposita traccialinee airless<br />
per l’esecuzione di strisce<br />
longitudinali, e a rullo per gli<br />
attraversamenti pedonali,<br />
le fasce di arresto e le zone<br />
neutre al fine di ottenere un<br />
maggiore spessore. Entrambe<br />
le applicazioni prevedono<br />
una post-spruzzatura<br />
con microsfere di vetro di<br />
diametro compreso tra 300 e<br />
600 micron.<br />
È inoltre previsto:<br />
• l’inserimento di<br />
rallentatori di velocità<br />
(all’art. 179 del DPR<br />
495/1) costituiti da<br />
bande trasversali ad<br />
effetto ottico, acustico<br />
vibratorio (ottenibili con<br />
segnalamento orizzontale e<br />
trattamento della superficie<br />
della pavimentazione<br />
a rilievo) prima degli<br />
attraversi pedonali su ambo<br />
i lati della carreggiata (in<br />
particolare in direzione<br />
Castelluccio, in prossimità<br />
della curva pericolosa<br />
prima dell’intersezione);<br />
• il rifacimento di una zona<br />
neutra con segnaletica<br />
orizzontale delimitata<br />
da elementi “brillo” in<br />
prossimità dell’area di<br />
parcheggio all’altezza del<br />
distributore IP.<br />
Per quanto riguarda la<br />
segnaletica verticale, oltre<br />
alla segnaletica luminosa<br />
relativa agli attraversamenti<br />
pedonali, verranno istallati<br />
due segnali di preavviso su<br />
ambo i sensi di marcia, con<br />
dimensioni da stabilire con il<br />
Comune, al fine di avvertire<br />
l’automobilista di rallentare<br />
per la possibile presenza di<br />
pedoni in attraversamento.<br />
I segnali verticali verranno<br />
istallati ad una distanza<br />
di circa 250 m dagli<br />
attraversamenti pedonali.<br />
Per quanto riguarda<br />
l’adeguamento della<br />
segnaletica verticale di tutta<br />
l’area di intervento, sarà a<br />
cura di ANAS rivedere il Piano<br />
di Segnalamento nel rispetto<br />
delle disposizioni del C.d.S e<br />
del relativo Regolamento.<br />
Sistemazione percorso<br />
pedonale via Meggiana<br />
Per quanto riguarda il tratto<br />
di strada di via Meggiana,<br />
è prevista la rimozione<br />
degli attuali parapedonali<br />
di colore grigio, e la loro<br />
sostituzione con nuovi<br />
parapedonali in ferro a<br />
delimitazione dei parcheggi<br />
della proprietà privata e del<br />
percorso pedonale che dovrà<br />
essere realizzato in seguito<br />
nell’attuale zona a verde di<br />
proprietà del Comune.<br />
In Primo Piano<br />
Figura 7 - Parapedonale esistente (grigio) parapedonale di progetto (n<br />
Segnaletica verticale ed orizzontale tratto SS 685<br />
A livello di traffico veicolare è previsto il ripristino di tutta la segnaletic<br />
lungo la SS 685 (delimitatori di carreggiata asse centrale, frecce direzio<br />
progetto e da indicazioni del C.d.S. e del Regolamento di attuazione.<br />
I materiali utilizzati, per la cartellonistica e per le vernici, saranno di a<br />
prestazioni sia dal punto di vista della durevolezza nel tempo che della visi<br />
in caso di Tavola condizioni 1: quadro d’insieme di degli Tavola scarsa interventi 1 – Quadro visibilità, di d’insieme messa in degli sicurezza. interventi come di messa nelle in sicurezza ore notturne o in cas<br />
atmosferiche.<br />
L’esecuzione della segnaletica orizzontale sarà effettuata con l’impiego di c<br />
due componenti composto da resina metil-metacrilata, applicata a prof<br />
traccialinee airless per l’esecuzione di strisce longitudinali, e a rullo<br />
pedonali, le fasce di arresto e le zone neutre al fine di ottenere un maggior<br />
applicazioni prevedono una post-spruzzatura con microsfere di vetro di dia<br />
e 600 micron.<br />
possibile presenza di pedoni in attraversamento. I segnali verticali verranno istallati ad una distanza<br />
di circa 250 m dagli attraversamenti pedonali<br />
Per quanto riguarda l’adeguamento della segnaletica verticale di tutta l’area di intervento, sarà a<br />
cura di ANAS rivedere il Piano di Segnalamento nel rispetto delle disposizioni del C.d.S e del<br />
relativo Regolamento.<br />
Sistemazione percorso pedonale via Meggiana<br />
Per quanto riguarda il tratto di strada di via Meggiana, è prevista la rimozione degli attuali<br />
parapedonali di colore grigio, e la loro sostituzione con nuovi parapedonali in ferro (figura 7) a<br />
delimitazione dei parcheggi della proprietà privata e del percorso pedonale che dovrà essere<br />
realizzato in seguito nell’attuale zona a verde di proprietà del Comune.<br />
Parapedonale esistente (grigio) e parapedonale di progetto (nero).<br />
È inoltre previsto:<br />
o<br />
Tavola 2: interventi realizzati dall’Automobile Club d’Italia.<br />
l’inserimento di rallentatori di velocità (all’art. 179 del DPR 495<br />
Tavola 2 - Interventi realizzati dall’Automobile Club d’Italia<br />
trasversali ad effetto ottico, acustico vibratorio marzo-aprile 2021 (ottenibili con 17 segn<br />
trattamento della superficie della pavimentazione a rilievo) prima deg
Sicurezza<br />
INTERVISTA A PIERO CASTOLDI - ISTITUTO TECIP DELLA SCUOLA SANT'ANNA DI PISA<br />
Il 5G ci salverà<br />
dagli incidenti stradali<br />
di Costanza Baldini (giornalista professionista - intoscana.it)<br />
Un’App che ci avverte<br />
mentre stiamo<br />
attraversando la strada<br />
dell’arrivo di un’auto a forte<br />
velocità, oppure un sistema<br />
che permette di prevedere<br />
con estrema precisione e<br />
largo anticipo la collisione<br />
altrimenti inevitabile tra<br />
due veicoli. Queste sono<br />
solo alcune delle possibili<br />
applicazioni della tecnologia<br />
5G che si stanno studiando<br />
e sperimentando all’interno<br />
dell’Istituto TeCIP della Scuola<br />
Sant’Anna di Pisa.<br />
Sono tre, per adesso, i<br />
possibili campi di applicazione<br />
Allo studio nell’Istituto TeCIP di Pisa<br />
innovative applicazioni di tecnologia 5G<br />
per rendere più sicure le strade<br />
in particolare per gli utenti vulnerabili.<br />
della tecnologia del 5G: la<br />
localizzazione anonima<br />
degli utenti finalizzata<br />
all’individuazione di<br />
assembramenti mediata dal<br />
cellulare; la salvaguardia<br />
degli utenti vulnerabili della<br />
strada (pedoni, biciclette e<br />
monopattini) che mediante<br />
individuazione della loro<br />
posizione e di veicoli a<br />
quattro ruote potenzialmente<br />
pericolosi sono avvisati;<br />
l’individuazione della<br />
posizione di un veicolo di<br />
emergenza in avvicinamento a<br />
supporto della guida assistita.<br />
Il professore Piero Castoldi<br />
ci descrive così le ultime<br />
sperimentazioni attualmente<br />
in corso:<br />
“Il 5G a differenza delle<br />
precedenti generazioni di<br />
radiomobili prevede delle<br />
funzionalità di rete che<br />
possono servire applicazioni in<br />
maniera più specifica. Se c’è da<br />
collegare tanti oggetti oppure<br />
se c’è necessità di fornire<br />
una velocità di trasmissione<br />
più elevata il 5G è in grado di<br />
adattarsi a queste esigenze e<br />
di fornire un supporto a basso<br />
ritardo alle applicazioni. Una<br />
delle applicazioni a cui il TeCIP<br />
sta pensando è per esempio<br />
quella della localizzazione<br />
mediata da rete 5G dei veicoli<br />
o degli utenti vulnerabili<br />
18<br />
marzo-aprile 2021
Sicurezza<br />
della strada. Innanzi tutto la<br />
localizzazione ovviamente<br />
di tipo anonimo può essere<br />
effettuata o attraverso il<br />
cellulare di cui la persona è in<br />
possesso oppure dal sistema di<br />
navigazione del veicolo”.<br />
In che modo può aiutarci la<br />
localizzazione?<br />
“Localizzare i veicoli cioè<br />
avere una sorta di visibilità<br />
da parte di un sistema di<br />
sicurezza centralizzato<br />
riguardo alla posizione<br />
dei veicoli può evitare gli<br />
incidenti. Mi spiego meglio,<br />
le automobili moderne hanno<br />
già sistemi anticollisione<br />
basati su dei radar che vedono<br />
se c’è un ostacolo e frenano<br />
automaticamente il veicolo.<br />
Però in certe situazioni<br />
per esempio nel caso di<br />
un’automobile che sfora uno<br />
stop o buca un rosso a tutta<br />
velocità sicuramente il sistema<br />
radar non basta, non riuscirà<br />
a frenarla in tempo, quando<br />
vede la collisione è troppo<br />
tardi. Invece avere un sistema<br />
che riesce ad individuare<br />
un avvicinamento precoce<br />
tra due veicoli permette di<br />
“prevedere” una collisione e<br />
può far rallentare le auto con<br />
maggiore tempestività rispetto<br />
a una visione di tipo radar.<br />
Oppure in un altro caso quando<br />
arriva un’ambulanza, il 5G<br />
la localizza e ci aiuta a capire<br />
che comportamento bisogna<br />
tenere. Possiamo capire cioè se<br />
l’ambulanza arriva da dietro,<br />
da davanti o di lato, in una<br />
sorta di guida assistita. Questa<br />
è la prima applicazione a cui<br />
abbiamo pensato”.<br />
La velocità di trasmissione più elevata del 5G consente di sviluppre nuove utili applicazioni per la sicurezza stradale.<br />
Quindi si tratta di applicazioni<br />
diverse ma la tecnologia è<br />
sempre stessa. Nei prossimi<br />
mesi pubblicheremo i<br />
risultati delle nostre ricerche<br />
poi saranno gli operatori<br />
delle telecomunicazioni<br />
che dovranno farsi avanti<br />
per implementarle. Penso<br />
che queste nuove ricerche<br />
che sono un’evoluzione<br />
della guida assistita e della<br />
sicurezza stradale potranno<br />
prendere piede nel giro di<br />
qualche anno. Possiamo dire<br />
che il 5G ci salverà la vita.<br />
L'Istituto TeCIP<br />
Questo articolo, firmato da<br />
Costanza Baldini, è stato pubblicato<br />
per la prima volta il 28 gennaio<br />
2021 sulla rivista “intoscana.it”,<br />
edita dalla Fondazione Sistema<br />
Toscana, ed è stato qui riprodotto<br />
per gentile concessione dell’editore<br />
e dell’autore.<br />
E per quanto riguarda i<br />
pedoni?<br />
“Un’altra applicazione a cui<br />
abbiamo pensato è questa: se<br />
un pedone sta attraversando la<br />
strada e un’automobile arriva<br />
a tutta velocità viene allertato<br />
prima di attraversare la strada<br />
tramite un’App che emette una<br />
suoneria di emergenza o una<br />
vibrazione particolarmente<br />
intensa che lo avvisa che c’è un<br />
pericolo vicino a lui”.<br />
L'Istituto TeCIP è nato a Pisa nel 2001 come Centro di Eccellenza del Ministero dell'Università e della<br />
Ricerca Scientifica e Tecnologica. Anima dell'Istituto in cui lavorano circa 300 ricercatori e docenti<br />
sono la ricerca e la formazione collegate alle tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e<br />
della Percezione. La ricerca, scientifica e tecnologica, ha carattere interdisciplinare e si sviluppa in<br />
Laboratori dotati di attrezzature e tecnologie di assoluta avanguardia. Il budget annuo è di oltre 10<br />
milioni di euro per lo svolgimento delle attività di ricerca, con l'obiettivo di portare l'innovazione a un<br />
grado di maturità tecnologica che ne permetta l'utilizzo in campo.<br />
Le grandi aree di ricerca riguardano: le reti di comunicazione ottiche con l'impiego di tecnologie fotoniche,<br />
anche nei campi della sensoristica e della biofotonica; le applicazioni informatiche e telematiche<br />
di sistemi embedded real-time e le reti di sensori per l'Internet delle Cose; gli ambienti virtuali e i sistemi<br />
robotici di interfaccia per lo studio della interazione uomo-macchina e della percezione umana.<br />
marzo-aprile 2021 19
Sicurezza<br />
I RISULTATI DEL PROGETTO DI RICERCA TEDESCO MEC-VIEW<br />
Occhi di falco<br />
sul traffico urbano<br />
di Paolo Agostino<br />
Pedoni nascosti alla vista<br />
da veicoli, ciclisti che<br />
passano inaspettatamente<br />
davanti all’auto, autobus che<br />
si avvicinano all’improvviso:<br />
muoversi nel traffico urbano<br />
può diventare rapidamente<br />
un compito molto complesso.<br />
Tra tutti gli elementi<br />
infrastrutturali presenti in<br />
città, tuttavia, ne esiste uno<br />
che grazie alle più moderne<br />
applicazioni tecnologiche<br />
potrebbe aiutare a rendere più<br />
sicura la circolazione, fornendo<br />
ai veicoli automatizzati una<br />
Obiettivo del progetto coordinato da Bosch<br />
l’interazione tra veicoli automatizzati<br />
e sensori installati sui lampioni stradali<br />
per rendere più sicuro e fluido il traffico.<br />
precisa panoramica della<br />
situazione del traffico: i<br />
lampioni stradali.<br />
Proprio i lampioni stradali<br />
sono stati protagonisti del<br />
progetto di ricerca MEC-<br />
View, avviato nel 2018 con<br />
un finanziamento di 5,5<br />
milioni di euro da parte del<br />
Ministero Federale Tedesco per<br />
l’Economia e l’Energia, che ha<br />
visto impegnato nelle diverse<br />
fasi di sviluppo un autorevole<br />
consorzio di aziende leader:<br />
Bosch (coordinatore del<br />
progetto), Mercedes-Benz,<br />
Nokia, Osram, TomTom, IT<br />
Designers e le Università<br />
tedesche di Duisburg-Essen e<br />
di Ulm.<br />
Il progetto ha infatti previsto<br />
la dotazione di lampioni<br />
stradali con sensori video e<br />
LiDAR, che hanno utilizzato<br />
una tecnologia cellulare<br />
avanzata per fornire in tempo<br />
reale ai veicoli automatizzati<br />
informazioni critiche sulle<br />
condizioni del traffico,<br />
consentendo loro di rilevare<br />
in anticipo ostacoli nascosti<br />
o poco visibili (altre auto,<br />
biciclette, pedoni, ecc.), in<br />
modo rapido e affidabile.<br />
20<br />
marzo-aprile 2021
Sicurezza<br />
Banco di prova del progetto<br />
MEC-View è stata la città di<br />
Ulm, in Baden- Württemberg,<br />
che in qualità di partner<br />
associato ha sperimentato<br />
per tre anni, in condizionati<br />
reali di traffico urbano, la<br />
funzionalità dei sensori<br />
installati sui lampioni e<br />
della relativa tecnologia di<br />
connettività a cui è affidato<br />
il compito di garantire<br />
un’efficace interazione con i<br />
veicoli automatizzati.<br />
L’intera infrastruttura<br />
realizzata nel corso del<br />
progetto rimarrà in funzione<br />
ad Ulm, dove sarà disponibile<br />
per successivi progetti di<br />
ricerca.<br />
Dopo tre anni di sviluppo e di<br />
test, il progetto MEC-View è<br />
dunque pronto per presentare<br />
i suoi risultati e le conoscenze<br />
acquisite saranno utilizzate<br />
per sviluppare ulteriormente<br />
la tecnologia automobilistica,<br />
la guida automatizzata e la<br />
tecnologia cellulare.<br />
UNA VISIONE AEREA<br />
A CUI NULLA SFUGGE<br />
Raggiungendo fino a sei metri<br />
di altezza, i lampioni si ergono<br />
sopra il traffico stradale.<br />
Hanno una precisa vista aerea<br />
degli sviluppi della circolazione<br />
negli incroci più trafficati, ad<br />
esempio, fornendo un tipo di<br />
informazione di cui i veicoli<br />
automatizzati avranno sempre<br />
più bisogno in futuro.<br />
Mentre i sistemi di sensori di<br />
un veicolo, come telecamere,<br />
radar e sensori LiDAR, offrono<br />
una visione precisa a 360<br />
gradi, la sola vista da terra, a<br />
bordo del veicolo, non sempre<br />
è sufficiente per individuare<br />
la presenza di un pedone<br />
al momento coperto da un<br />
autocarro, un veicolo che sbuca<br />
da un passo carrabile nascosto<br />
o un ciclista che si avvicina alle<br />
spalle e cambia rapidamente<br />
corsia.<br />
“Poiché il veicolo stesso non<br />
può vedere dietro gli angoli o<br />
attraverso i muri”, ha quindi<br />
spiegato il responsabile del<br />
progetto MEC-View presso il<br />
leader del consorzio Bosch,<br />
Rüdiger Walter Henn,<br />
“utilizziamo i sensori del<br />
lampione per estendere il<br />
campo visivo dei sensori del<br />
veicolo”.<br />
I partner del progetto hanno<br />
pertanto sviluppato hardware<br />
e software adeguati a tale<br />
scopo, realizzando un sistema<br />
che elabora le immagini e<br />
i segnali inviati dai sensori<br />
posti sull’infrastruttura, li<br />
associa a mappe digitali ad alta<br />
risoluzione (mappe HD) e li<br />
trasmette al veicolo via etere.<br />
Qui i dati si fondono con le<br />
informazioni del sensore del<br />
veicolo per creare un quadro<br />
preciso della situazione,<br />
includendo tutti gli utenti della<br />
strada interessati.<br />
TEST IN CONDIZIONI<br />
DI GUIDA REALI A ULM<br />
Lungo un incrocio nel distretto<br />
di Lehr di Ulm, noto per la<br />
sua mancanza di visibilità a<br />
tutto tondo, i lampioni sono<br />
stati dotati di sensori per<br />
aiutare i veicoli automatizzati<br />
a gestire in sicurezza la<br />
circolazione. I veicoli che<br />
si avvicinano al difficile<br />
incrocio da una strada laterale<br />
devono infatti confluire sulla<br />
strada principale. Grazie<br />
alla tecnologia di nuova<br />
concezione, il prototipo<br />
automatizzato è ora in grado di<br />
riconoscere precocemente gli<br />
utenti della strada e di adattare<br />
di conseguenza la propria<br />
strategia di guida. Il veicolo<br />
individua pertanto le criticità<br />
del traffico sulla strada<br />
principale e vi confluisce<br />
senza soluzione di continuità,<br />
senza fermarsi, rendendo<br />
la circolazione stradale non<br />
solo più sicura, ma anche più<br />
fluida.<br />
TRASMISSIONE DATI<br />
IN MODALITÀ WIRELESS<br />
Come hanno sottolineato gli<br />
esperti di Bosch presentando<br />
i risultati del progetto,<br />
la tecnologia cellulare<br />
avanzata rende possibile una<br />
trasmissione a bassissima<br />
latenza delle informazioni<br />
dei sensori. Mentre tuttavia<br />
il progetto MEC-View ha<br />
utilizzato a questo scopo la<br />
tecnologia di comunicazione<br />
mobile LTE con una<br />
configurazione ottimizzata,<br />
nel nuovo standard di<br />
comunicazione 5G la<br />
trasmissione dei dati in tempo<br />
reale è una funzione di base.<br />
Il compito principale delle<br />
comunicazioni mobili<br />
ottimizzate per la latenza,<br />
inoltre, non è solo la<br />
trasmissione wireless<br />
virtualmente istantanea dei<br />
dati, ma anche l’elaborazione<br />
di questi dati il più vicino<br />
possibile alla fonte.<br />
Un’operazione che viene<br />
eseguita da speciali computer,<br />
noti come server per il mobile<br />
edge computing (o server<br />
MEC in breve), integrati<br />
direttamente nella rete<br />
cellulare.<br />
Questi combinano i dati dei<br />
sensori dei lampioni con i<br />
dati dei sensori perimetrali<br />
di un veicolo e con mappe<br />
digitali ad alta precisione. Da<br />
tutto ciò generano un modello<br />
dell’ambiente circostante che<br />
include tutte le informazioni<br />
disponibili sulla situazione<br />
corrente del traffico e mettono<br />
questo modello a disposizione<br />
dei veicoli via etere.<br />
“In futuro”, auspicano<br />
dunque i responsabili Bosch<br />
del progetto, “strutture<br />
come i centri di controllo del<br />
traffico cittadino potrebbero<br />
essere dotati di tali server, in<br />
modo da poter condividere<br />
i dati con tutti i veicoli,<br />
indipendentemente dal<br />
produttore, e con tutti gli altri<br />
utenti della strada”.<br />
Il sistema di raccolta, elaborazione e trasmissione dei dati sul traffico sviluppato da Bosch per il progetto MEC-View.<br />
marzo-aprile 2021 21
Sicurezza<br />
ATTENZIONE ALLA GUIDA: NU<strong>OV</strong>A TECNOLOGIA DI RICERCA SEAT<br />
Lo sguardo umano<br />
sotto una lente hi-tech<br />
di Simona Dardari (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)<br />
Il progresso tecnologico a<br />
supporto della sicurezza<br />
stradale ha visto negli<br />
ultimi anni uno sviluppo<br />
impressionante. Le<br />
automobili moderne sono<br />
diventati veri e propri<br />
laboratori viaggianti dotati<br />
di sistemi elettronici<br />
di assistenza alla guida<br />
sviluppati per tutelare al<br />
massimo l’incolumità di<br />
guidatore, passeggeri e<br />
pedoni, prevenendo gli<br />
incidenti o riducendone le più<br />
gravi conseguenze.<br />
Stiamo parlando degli<br />
ADAS, gli Advanced Driver<br />
Assistance Systems con cui si<br />
Sensori a infrarossi, immagini alta risoluzione<br />
e un sofisticato algoritmo gli elementi base<br />
della nuova tecnologia SEAT “Eye-Tracker”<br />
per sviluppare i futuri sistemi di infotainment.<br />
identificano tutti i dispositivi<br />
hi-tech attualmente installati<br />
sulle auto per incrementare il<br />
comfort di guida e i livelli di<br />
sicurezza.<br />
Nonostante la presenza<br />
di questi importanti ausili<br />
tecnologici, tuttavia,<br />
l’attenzione del conducente<br />
resta ancora elemento<br />
fondamentale e insostituibile<br />
per garantire una guida<br />
realmente sicura.<br />
Proprio in questa prospettiva<br />
la progettazione di schermi,<br />
comandi e pulsantiere<br />
presenti sul cruscotto delle<br />
vetture per l’attivazione<br />
dei sempre più sofisticati<br />
sistemi di infotainment<br />
disponibili, riveste un ruolo<br />
determinante per la sicurezza<br />
stradale e, dunque, soggetto<br />
a costante attenzione, come<br />
dimostrano le più recenti<br />
ricerche in corso presso le<br />
case automobilistiche.<br />
LA TECNOLOGIA<br />
“EYE-TRACKER”<br />
Sensori a infrarossi, immagini<br />
ad alta risoluzione e un<br />
sofisticato algoritmo. Sono<br />
questi gli elementi essenziali<br />
di “Eye-Tracker”, la nuova<br />
tecnologia messa a punto dal<br />
costruttore spagnolo SEAT<br />
(Gruppo Volkswagen) per lo<br />
sviluppo dei propri sistemi di<br />
infotainment in funzione di<br />
una sempre maggiore sicurezza<br />
nell’utilizzo durante la guida.<br />
22<br />
marzo-aprile 2021
Sicurezza<br />
Una tecnologia, in sintesi,<br />
che mira a comprendere<br />
con massima precisione i<br />
movimenti dello sguardo<br />
umano. Per ottenere questo<br />
risultato la ricerca condotta<br />
dagli ingegneri di SEAT<br />
utilizza occhiali con sensori<br />
a infrarossi nelle lenti e una<br />
fotocamera al centro del<br />
telaio, il tutto collegato con<br />
un computer a cui spetta<br />
il compito di elaborare le<br />
informazioni visive (guarda il<br />
video).<br />
Mentre si è alla guida,<br />
infatti, la strada deve essere<br />
ovviamente l’obiettivo<br />
principale ed è fondamentale<br />
per la sicurezza che il<br />
conducente riesca a<br />
localizzare a colpo d’occhio<br />
tutto ciò che vuole cercare<br />
sulla console centrale del<br />
sistema di infotainment, dal<br />
sistema di navigazione all’aria<br />
condizionata o alla radio.<br />
“Dobbiamo garantire il<br />
tempo di interazione minimo<br />
con lo schermo, e per fare<br />
questo le informazioni<br />
devono trovarsi dove gli<br />
utenti le cercano, in modo<br />
intuitivo e naturale”, spiega<br />
Rubén Martínez, a capo del<br />
dipartimento Smart Quality<br />
di SEAT.<br />
Come prosegue Martínez,<br />
illustrando la nuova<br />
tecnologia sperimentata da<br />
SEAT: “I sensori nelle lenti<br />
rilevano la posizione esatta<br />
dell’iride in ogni momento,<br />
mentre tutto ciò che l’utente<br />
vede viene registrato. Mentre<br />
un complesso algoritmo<br />
di modello di occhio 3D<br />
interpreta tutti questi<br />
dati e ottiene il punto di<br />
visualizzazione esatto”.<br />
Utilizzando il complesso<br />
algoritmo, i modelli<br />
comportamentali dello<br />
sguardo di ogni guidatore<br />
sono ottenuti attraverso<br />
diversi indicatori. Uno di<br />
questi è la zona di calore, che<br />
mostra l’intensità di ogni<br />
punto di attenzione. “La<br />
macchia rossa, che indica il<br />
maggior numero di impatti,<br />
dovrebbe essere sempre su<br />
strada”, sottolinea Martínez.<br />
È la garanzia che gli utenti<br />
continuino a prestare<br />
attenzione alla strada, anche<br />
quando interagiscono con lo<br />
schermo.<br />
Altro prezioso indicatore è<br />
l’ordine in cui il conducente<br />
rivolge lo sguardo, una chiave<br />
per sapere dove ci si aspetta<br />
di trovare una funzione.<br />
“Potremmo pensare, ad<br />
esempio, che la parte<br />
inferiore dello schermo sia<br />
la più accessibile, ma con<br />
gli occhiali “Eye-Tracker”,<br />
possiamo scoprire che, per<br />
qualsiasi motivo, prima si<br />
guarda la parte superiore”.<br />
INFOTAINMENT<br />
E NON SOLO<br />
La tecnologia “Eye-<br />
Tracker” consente dunque di<br />
ottenere dati molto precisi<br />
sull’interazione umana con<br />
tutti i tipi di dispositivi di<br />
bordo e anche di analizzare<br />
l’usabilità di tutte le app per<br />
la mobilità.<br />
In merito SEAT Smart Quality<br />
sta lavorando a un primo test<br />
per inserire gli “Eye-Tracker”<br />
nella progettazione e nella<br />
valutazione degli standard<br />
di sicurezza dei suoi nuovi<br />
modelli auto, selezionando<br />
utenti con profili diversi<br />
che, muniti degli innovativi<br />
occhiali hi-tech, saranno<br />
inizialmente messi al volante<br />
della nuova SEAT Leon.<br />
“Chiederemo loro, ad<br />
esempio, di alzare la<br />
temperatura o cambiare la<br />
stazione radio e analizzeremo<br />
verso quale parte dello<br />
schermo hanno rivolto il loro<br />
sguardo all’inizio, quanto<br />
tempo impiegano per farlo<br />
e quante volte guardano la<br />
strada mentre interagiscono<br />
con il dispositivo”, afferma<br />
Rubén Martínez, ricordando<br />
come in precedenza questi<br />
test venissero eseguiti<br />
facendo domande alle<br />
persone, “ma il cervello<br />
spesso fuorvia e dove pensi<br />
di guardare non è dove lo stai<br />
effettivamente facendo”,<br />
aggiunge.<br />
Come conclude pertanto<br />
il responsabile del<br />
dipartimento Smart Quality<br />
Utilizzando la nuova tecnologia “Eye-Tracker” il costruttore SEAT analizza<br />
con precisione i movimenti dell’occhio umano al fine di migliorare le future<br />
console di infotainment.e le interfacce di tutti gli altri dispositivi di bordo.<br />
di SEAT: “La tecnologia<br />
“Eye-Traker” ci aiuterà a<br />
umanizzare le interfacce,<br />
migliorando l’esperienza<br />
dell’utente”.<br />
E con questa tecnologia<br />
non soltanto SEAT conta<br />
di fare un ulteriore passo<br />
avanti nella qualità della<br />
console di infotainment del<br />
futuro, ma più in generale,<br />
di incrementare i livelli di<br />
sicurezza nell’utilizzo dei<br />
numerosi sistemi hi-tech<br />
di cui le nuove vetture sono<br />
dotate.<br />
marzo-aprile 2021 23
Guida autonoma<br />
SPORT MOTORISTICO E SVILUPPO DELLE NU<strong>OV</strong>E TECNOLOGIE DI GUIDA AUTONOMA<br />
Training in pista<br />
per l’auto “driverless”<br />
di Alex Grant (“Autonomous Vehicle International”, ottobre 2020)<br />
in on Sunday sell<br />
“Won Monday” (Vinci<br />
la domenica, vendi il lunedì)<br />
è un mantra del settore che<br />
esiste dall’alba dei tempi, ma<br />
nello sport motoristico vi è<br />
molto di più del marketing.<br />
Le gare automobilistiche<br />
sono state fonte di progressi<br />
importanti in materia di<br />
propulsori, materiali e<br />
aerodinamica che sono stati<br />
integrati nella produzione<br />
di serie e, poiché l’industria<br />
tende all’automazione,<br />
potrebbe anche rappresentare<br />
l’ambiente sicuro e controllato<br />
in cui i veicoli di domani<br />
acquisteranno importanti<br />
abilità per la circolazione su<br />
strada.<br />
“Lo sport motoristico<br />
costituisce una rapida<br />
piattaforma di test e sviluppo<br />
Parallelamente allo sviluppo su strada,<br />
lo sport motoristico offre un ambiente<br />
controllato ad alta velocità dove i nuovi<br />
AVs possono evolvere dando prova di sé.<br />
per le tecnologie di guida<br />
autonoma”, afferma Holly<br />
Watson-Nall, giudice capo<br />
degli eventi statici presso<br />
Formula Student-AI (FS-AI).<br />
“Con la progettazione dei<br />
veicoli e dei relativi software<br />
per spingersi ai limiti delle<br />
prestazioni, quando si porta<br />
poi su strada, questa tecnologia<br />
sarà maggiormente robusta,<br />
affidabile e, in ultima analisi,<br />
più sicura. Lo sport motoristico<br />
consente di superare con<br />
successo gli ostacoli normativi<br />
in modo molto più rapido,<br />
dando ai consumatori finali<br />
la fiducia di cui ha bisogno<br />
l’industria dei veicoli connessi<br />
e autonomi”.<br />
EDUCARE LA<br />
PROSSIMA GENERAZIONE<br />
Non sono solo le auto ad<br />
imparare. FS-AI e la Indy<br />
Autonomous Challenge<br />
(IAC) sono competizioni<br />
rivolte a team universitari e<br />
strutturate per formare gli<br />
ingegneri di domani a lavorare<br />
con la tecnologia e i metodi<br />
che incontreranno dopo il<br />
conseguimento della laurea.<br />
L’ambiente della pista<br />
offre inoltre una frequente<br />
esposizione a casi limite quasi<br />
impossibili da replicare su<br />
strada.<br />
“Intorno ai veicoli a velocità<br />
ridotta stanno emergendo<br />
molti casi di utilizzo della<br />
guida autonoma, in quanto il<br />
processo di elaborazione dei<br />
dati può essere accurato ed<br />
esatto, e i sensori hanno tutto<br />
il tempo di comunicare tra<br />
loro per generare una visione<br />
informata del mondo. Tutto<br />
questo svanisce a velocità<br />
molto elevate”, spiega Matt<br />
Peak, amministratore delegato<br />
di Energy Systems Network,<br />
che organizza la IAC.<br />
“Il software che questi team<br />
stanno sviluppando deve<br />
assorbire molto rapidamente<br />
i dati dei sensori, elaborati in<br />
24<br />
marzo-aprile 2021
Guida autonoma<br />
modo molto più celere rispetto<br />
a quanto avviene su strada<br />
e sintetizzarli rapidamente.<br />
Dall’universo delle<br />
competizioni ci aspettiamo<br />
dunque passi da gigante,<br />
considerando le condizioni<br />
estreme e tenendo conto del<br />
fatto che il livello di fusione<br />
dei sensori, l’elaborazione<br />
e i tempi di risposta devono<br />
essere molto più consistenti”.<br />
Presso l’High-Performance<br />
Real-Time System Lab<br />
dell’Università di Modena, in<br />
Italia, il lavoro come partner<br />
del team IAC Euroracing si<br />
affianca ad una più ampia<br />
ricerca sulla robotica, compresi<br />
i sistemi AVs a velocità ridotta.<br />
Secondo il responsabile del<br />
laboratorio, il professor<br />
Marko Bertogna, i tempi<br />
di reazione sono vitali e lo<br />
sport motoristico consente al<br />
dipartimento di progettare e<br />
testare cicli di controllo più<br />
serrati, a vantaggio anche di<br />
altri settori.<br />
Dichiara: “A 300 km/h (186<br />
mph), è necessario chiudere (il<br />
proprio circuito di controllo)<br />
abbastanza velocemente, in<br />
10 ms, mentre per la guida<br />
autonoma urbana si potrebbe<br />
arrivare a 100 ms. Lo sviluppo<br />
di un controller robusto<br />
potrebbe rappresentare<br />
un’ottima risorsa da trasferire<br />
successivamente anche ai<br />
sistemi di livello urbano. Non<br />
si guiderà tanto velocemente,<br />
ma sarà comunque disponibile<br />
un certo lasso di tempo per<br />
compensare qualsiasi tipo<br />
di scenario peggiore possa<br />
manifestarsi”.<br />
Tempi di reazione più rapidi<br />
dipendono dalla capacità<br />
di anticipare i movimenti<br />
degli altri veicoli. MIT<br />
Driverless, un altro team<br />
IAC, sta sperimentando<br />
algoritmi di “machine<br />
learning” per consentire<br />
un più rapido rilevamento<br />
degli avversari e prevedere le<br />
relative manovre utilizzando<br />
la modellazione basata su<br />
agenti, che Prabhakar Tripathi,<br />
responsabile del programma<br />
tecnico del team, utilizza per<br />
fornire risposte migliori.<br />
“Un requisito essenziale<br />
consiste nel prendere decisioni<br />
in sicurezza in questi scenari<br />
ad alta velocità, compreso<br />
comprendere come pilotare<br />
intorno ad altre auto le<br />
cui azioni successive sono<br />
sconosciute o persino sfruttare<br />
i vantaggi dell’aerodinamica,<br />
come ad esempio il drafting,<br />
spiega.<br />
“Supponiamo di andare a 150<br />
mph (241 km/h), di avvicinarci<br />
a una curva e di voler tentare<br />
il sorpasso di un’auto. Come<br />
conducenti umani sono così<br />
tanti i calcoli mentali su come<br />
procedere. Questi calcoli<br />
devono ora essere tradotti<br />
in un sistema autonomo. Gli<br />
insegnamenti qui saranno<br />
fondamentali per il nostro<br />
modo di progettare ambienti<br />
sempre più complessi”.<br />
UN APPROCCIO<br />
STANDARD<br />
Anche le piattaforme<br />
standardizzate, opzionali per<br />
FS-AI e obbligatorie per IAC<br />
e Roborace, offrono alcuni<br />
vantaggi.<br />
Il Roborace DevBot, ora nella<br />
sua seconda generazione,<br />
è stato progettato per<br />
ridurre i costi sostenuti<br />
dagli sviluppatori per il<br />
passaggio dalla simulazione<br />
alle sperimentazioni fisiche.<br />
Fornisce inoltre ai team un<br />
terreno di gioco insolitamente<br />
omogeneo per misurare i<br />
rispettivi progressi.<br />
Bryn Balcombe, chief strategy<br />
officer di Roborace, afferma:<br />
“Questi ambienti sono<br />
progettati per testare i veicoli<br />
ai limiti del proprio perimetro<br />
prestazionale, delle tipologie di<br />
manovra e del controllo della<br />
dinamica del veicolo necessario<br />
per evitare collisioni su strada.<br />
Questi ambienti di gara chiusi e<br />
controllati offrono fondamenta<br />
sicure su cui poi costruire la<br />
complessità”.<br />
“Le competizioni assomigliano<br />
per certi versi a quanto<br />
avviene in autostrada, ma<br />
l’elemento competitivo<br />
richiede una previsione<br />
accurata dell’intento degli<br />
altri conducenti e della<br />
loro probabile risposta ai<br />
Breve storia delle competizioni AV<br />
2004 - DARPA Grand Challenge. I primi sviluppi si sono concentrati<br />
sulle applicazioni militari. Nel 2004 la Defense Advanced<br />
Research Projects Agency statunitense ha sfidato 15<br />
team universitari a costruire un AV in grado di percorrere un<br />
tracciato di 185 km (115 miglia) attraverso il deserto nel minor<br />
tempo possibile. Nessuno di questi veicoli è giunto al traguardo.<br />
Ma nel 2005 lo Stanford Racing Team ha completato<br />
un percorso simile di 212 km (132 miglia) nel deserto in 6 ore<br />
e 53 minuti.<br />
2017 - Formula Pi. Competizione mondiale gestita da Freeburn<br />
Robotics, la Formula Pi è stata progettata sulla base di<br />
costi contenuti di iscrizione per i team. I veicoli sono controllati<br />
da un software su un Raspberry Pi e sono di proprietà, gestiti<br />
e calibrati dagli organizzatori, garantendo un perfetto<br />
bilanciamento sul campo. Ai team viene fornito il codice base,<br />
possono inviare la loro versione online e assistere agli eventi<br />
in remoto, tramite uno streaming in diretta.<br />
2019 - Roborace. Dopo due anni di test in occasione di eventi<br />
di Formula E, nel 2019 Roborace Season Alpha ha lanciato<br />
la vettura DevBot 2.0. Gli eventi che si sono svolti presso<br />
le piste e i circuiti di prova in tutta Europa e in Nord America<br />
hanno impegnato due team su sorpassi, posizionamento, riconoscimento<br />
degli ostacoli e consumo di energia. Season Beta<br />
aggiungerà Roborace Metaverse, un elemento di simulazione<br />
che consentirà agli organizzatori di inserire scenari virtuali e<br />
di far rispondere i veicoli fisici in pista.<br />
2019 - Formula Student-AI. L'Institution of Mechanical Engineers'<br />
FS-AI sfida i team di studenti a sviluppare un ambiente<br />
di guida autonoma entro un anno e a competere sul circuito<br />
di Silverstone, nel Regno Unito. I team possono utilizzare una<br />
piattaforma di veicoli standard per ridurre la complessità o<br />
svilupparne una propria. A causa della pandemia di Covid-19,<br />
la gara 2020 si è svolta in un ambiente di realtà virtuale.<br />
2020 - Indy Autonomous Challenge. Considerato il primo<br />
evento di competizioni autonome ad alta velocità testa a testa<br />
al mondo, IAC conta 30 team di studenti nella sua stagione<br />
inaugurale. La competizione si svolge nell'arco di due anni,<br />
culminando in una gara all'Indianapolis Motor Speedway, utilizzando<br />
una griglia di auto da corsa "a ruote scoperte" dello<br />
stesso tipo. Si spera che questo risolva gli scenari di casi limite,<br />
acceleri le tecnologie dei veicoli e orienti la consapevolezza<br />
del pubblico sulla guida autonoma.<br />
marzo-aprile 2021 25
Guida autonoma<br />
movimenti del proprio<br />
veicolo. Sulle nostre strade<br />
coesisteranno essenza delle<br />
competizioni e sistema sociotecnico.<br />
La cosa interessante<br />
dello sport motoristico è che<br />
la valutazione del rapporto<br />
rischio-rendimento per una<br />
manovra diventa un fattore<br />
critico dal punto di vista delle<br />
prestazioni”.<br />
La relazionabilità è un aspetto<br />
importante. La piattaforma<br />
di veicolo IAC utilizzerà la<br />
tecnologia dei sensori di ultima<br />
generazione, consentendo<br />
ai fornitori di apprendere<br />
come questi si comportano<br />
al di fuori dei criteri abituali<br />
e costruendo conoscenze<br />
rilevanti per gli studenti.<br />
I primi giri sono virtuali,<br />
utilizzando la tecnologia di<br />
simulazione Ansys e il cloud<br />
computing Microsoft Azure,<br />
che riduce i costi e consente ai<br />
team di essere valutati prima<br />
di implementare il rispettivo<br />
software a bordo di un’auto.<br />
Sandeep Sovani, direttore del<br />
settore automobilistico globale<br />
di Ansys, sottolinea che non<br />
sono previste scorciatoie:<br />
“Se si guarda allo sviluppo<br />
AV su strada, ogni azienda<br />
sviluppa il proprio pacchetto<br />
di scenari, una proprietà<br />
intellettuale altamente<br />
apprezzata. Assicurare che i<br />
loro veicoli siano in grado di<br />
superare determinati tipi di<br />
scenario offre la possibilità di<br />
disporre di un ampio dominio<br />
di progettazione operativa,<br />
cosa che conferisce loro un<br />
vantaggio competitivo sul<br />
mercato”.<br />
Ma Ansys sta anche<br />
imparando. “Siamo interessati<br />
alle modalità in cui le persone<br />
utilizzano il simulatore e alle<br />
connessioni di cui hanno<br />
bisogno con diversi tipi di<br />
software”, continua Sovani, “ci<br />
assicuriamo che interfacciarsi<br />
con questi programmi sia<br />
semplice, in modo che gli<br />
utenti possano concentrarsi<br />
solo sullo sviluppo dei propri<br />
software. E dall’altro lato<br />
stiamo anche considerando<br />
l’implementazione sul cloud e<br />
la solidità del simulatore stesso<br />
per varie simulazioni di guida”.<br />
Nelle gare i produttori di sensori possono valutare il funzionamento dei sistemi al di fuori del loro tipico profilo operativo.<br />
SOFTWARE<br />
PER L’ALTA VELOCITÀ<br />
Lo stesso vale per i fornitori<br />
di sensori. Sebbene il<br />
“machine learning” e<br />
l’hardware più economico e<br />
più capace stiano offrendo<br />
notevoli miglioramenti<br />
delle prestazioni, Bertogna<br />
osserva che il posizionamento<br />
ad alta velocità può essere<br />
problematico quando si<br />
utilizzano telecamere “rolling<br />
shutter” e lidar, a causa della<br />
distanza che il veicolo può<br />
coprire durante una rotazione.<br />
Questo pone l’accento<br />
sull’esigenza di una migliore<br />
progettazione del software che<br />
possa consentire un utilizzo a<br />
velocità più rapida.<br />
Risolvere queste sfide<br />
è un importante passo<br />
avanti che introduce nuove<br />
potenziali applicazioni per<br />
l’automazione. Il professor<br />
David Shim, direttore del<br />
Korea Advanced Institute<br />
of Science and Technology<br />
Institute for Robotics, ritiene<br />
che i progressi del software in<br />
pista potrebbero consentire<br />
l’automazione della guida su<br />
strada a livello autostradale.<br />
“La guida autonoma ad alta<br />
velocità in pista consentirà<br />
di rendere più affidabile e<br />
precisa la guida autonoma<br />
in autostrada. Credo che, in<br />
futuro, il limite di velocità<br />
per le auto autonome sarà<br />
superiore ai 60 mph (97<br />
km/h) e renderà le autostrade<br />
più efficienti. IAC aiuterà<br />
a sviluppare una migliore<br />
tecnologia di guida autonoma<br />
ad alta velocità”, spiega.<br />
“Attualmente, i sensori<br />
e i computer per la guida<br />
autonoma non sono<br />
abbastanza veloci per gestire<br />
situazioni ad alta velocità.<br />
Avremo bisogno di sensori<br />
con tassi di aggiornamento<br />
più rapidi e di computer più<br />
veloci che offrano tassi di<br />
aggiornamento più elevati<br />
per la guida autonoma. Non<br />
possiamo fare molto per<br />
l’hardware. Tuttavia, saremo<br />
in grado di elaborare algoritmi<br />
più efficienti e personalizzati<br />
per queste situazioni”.<br />
UN DESIGN<br />
ACCATTIVANTE<br />
Anche il design del veicolo<br />
offre conoscenze da acquisire.<br />
Deep Orange 12, un progetto<br />
di ingegneria automobilistica<br />
gestito dal Centro<br />
Internazionale per la Ricerca<br />
Automobilistica della Clemson<br />
University, è incentrato sulla<br />
progettazione del telaio Dallara<br />
IL-15 adattato per la IAC.<br />
Matt Peak, consigliere delegato<br />
di Energy Systems Network,<br />
sostiene che esistano alcune<br />
sfide uniche per l’utilizzo<br />
nell’ambito degli sport<br />
motoristici, ad esempio<br />
laddove attacchi dei sensori<br />
mal progettati, potrebbero<br />
disturbare l’aerodinamica del<br />
veicolo, e che tutti i sistemi di<br />
bordo devono essere studiati<br />
in base a considerazioni di<br />
dimensioni, peso e potenza<br />
con lequali le applicazioni<br />
stradali non hanno nulla a che<br />
vedere. A parte i miglioramenti<br />
delle prestazioni, ritiene che<br />
tutto questo potrebbe fornire<br />
informazioni per una migliore<br />
integrazione dell’hardware<br />
anche sulle future auto di serie<br />
A sua volta, si spera che la<br />
IAC colmerà il divario tra<br />
gli appassionati di sport<br />
motoristici tradizionali, che<br />
potranno assistere alle corse<br />
automobilistiche di vetture<br />
dall’aspetto familiare sulle<br />
piste più famose, e le aziende<br />
tecnologiche. Le sfide sono<br />
varie, ma la natura competitiva<br />
è simile a quella delle gare<br />
che prevedono la presenza dei<br />
piloti, secondo Peak.<br />
“Il compito più arduo<br />
ricadrà sui team, che devono<br />
programmare i propri veicoli in<br />
modo tale da utilizzare sensori<br />
che siano i più funzionali<br />
considerando i rispettivi punti<br />
di forza”, spiega.<br />
“Spetta a questi team capire<br />
quanto peso dare ai vari<br />
flussi d’ingresso dei vari<br />
sensori in arrivo e creare<br />
26<br />
marzo-aprile 2021
Guida autonoma<br />
gli algoritmi ottimali per<br />
questo tipo di competizioni.<br />
Ognuno di questi team porta<br />
con sé una prospettiva unica<br />
per la codifica. E questo<br />
analogamente al modo in<br />
cui i conducenti di auto da<br />
corsa affrontano le diverse<br />
situazioni. Tutti sanno cosa si<br />
intende per linea di gara, forze<br />
g, sottosterzo e sovrasterzo,<br />
e come gestire queste cose. Il<br />
modo in cui si risponde, come<br />
lo si fa, come e dove si decide<br />
di superare, questo è ciò che<br />
contraddistingue il pilota”.<br />
Tutto questo procede<br />
abbastanza rapidamente senza<br />
dover rinunciare all’attrattiva<br />
per gli spettatori. Con 12 mesi<br />
di sviluppo Bryn Balcombe<br />
afferma che nella salita in<br />
collina al Goodwood Festival<br />
of Speed 2018 le piattaforme<br />
Roborace consecutive erano<br />
a 12 secondi di distanza.<br />
All’inizio del programma il<br />
veicolo a guida autonoma era<br />
il 20% più lento rispetto al<br />
pilota di riferimento umano,<br />
il Campione FIA di Formula E<br />
Lucas di Grassi. Oggi, questo<br />
divario si è ridotto al 3,6%,<br />
ovvero circa la metà della<br />
soglia del 7% utilizzata per<br />
escludere le auto lente e i piloti<br />
in Formula 1.<br />
Con la proverbiale “corsa<br />
della domenica” alle porte,<br />
Balcombe è fiducioso che<br />
la tecnologia continuerà<br />
a progredire. “C’è ancora<br />
così tanta ricerca di base da<br />
svolgere prima di poter vedere<br />
veicoli a guida autonoma di<br />
livello 5 sulle nostre strade”,<br />
conclude lo chief strategy<br />
officer di Roborace, “e sono<br />
sicuro che lo sport motoristico<br />
accelererà lo sviluppo di queste<br />
innovazioni”.<br />
Imparare a volare<br />
Con la crescita della popolarità delle gare di droni, questi ultimi sono diventati un ulteriore pioniere<br />
nella tecnologia dell'automazione.<br />
Tra queste spicca il circuito Artificial Intelligence Robotic Racing (AIRR), una collaborazione tra<br />
Lockheed Martin e The Drone Racing League, la cui stagione inaugurale di quattro eventi si è conclusa<br />
nel dicembre 2019.<br />
Esistono diverse analogie con le prime serie autonome di sport motoristici. I nove team sono stati dotati<br />
di un drone RacerAI DRL standardizzato che utilizza il kit di sviluppo Nvidia Jetson AGX Xavier,<br />
in grado di raggiungere i 113 km/h (70 mph). I partecipanti sono stati sfidati a completare un percorso<br />
aereo ad alta velocità senza GPS, relè dati o intervento umano.<br />
La serie mirava ad accelerare lo sviluppo di tecnologie che potessero essere utilizzate per il soccorso<br />
in caso di catastrofe, la ricerca e il salvataggio e l'esplorazione dello spazio.<br />
L'ambiente di sviluppo è ponderato per la simulazione e gli avanzamenti avvengono tanto rapidamente<br />
quanto lo sono sulla terraferma.<br />
Il vincitore della serie Team MAVLab della Delft University of Technology è stato in grado di migliorare<br />
i tempi di attraversamento dei gate del 66% tra il primo e l'ultimo evento e ha avuto l'opportunità<br />
di competere contro uno dei più veloci piloti umani nella finale. A 11 secondi, il drone di MAVLab è<br />
stato solo cinque secondi più lento nel completare la rotta rispetto al suo rivale presidiato.<br />
Marko Bertogna, direttore dell'High-Performance Real-Time System Lab dell'Università di Modena,<br />
in Italia, ritiene che lo sport motoristico possa imparare molto dalle competizioni aeree, e ha così<br />
commentato: "Ciò che si acquisisce con le gare di droni è il saper gestire un completo, autonomo, ambiente<br />
di sviluppo di volo, con un supporto hardware ridotto; non si possono montare molti sensori o<br />
una potenza di calcolo elevata. In genere, tutte le soluzioni vengono massimizzate per ottenere prestazioni<br />
in tempo reale e ridurre hardware e potenza".<br />
Matt Peak, amministratore delegato di Energy Systems Network e organizzatore della IAC, si è dichiarato<br />
altrettanto ottimista sui vantaggi reciproci, osservando che diversi team IAC stanno portando<br />
le conoscenze acquisite in altre competizioni di AI: "Esistono paralleli che continuano ad<br />
emergere tra l'automazione a terra e l'automazione in aria. Sospetto che vedremo molto altro con<br />
l'avanzare della competizione".<br />
Questo articolo, firmato da<br />
Alex Grant, è stato pubblicato<br />
per la prima volta sulla<br />
rivista “Autonomous Vehicle<br />
International” (ottobre 2020),<br />
edita e di proprietà di UKi Media<br />
& Events, divisione di UKIP<br />
Media & Events Ltd, ed è stato<br />
qui riprodotto integralmente in<br />
traduzione italiana per gentile<br />
concessione dell’editore e<br />
dell’autore.<br />
“Autonomous racing” è stato introdotto per la prima volta come concetto da Roborace nel 2014 e ha debuttato nel 2019.<br />
marzo-aprile 2021 27
Guida autonoma<br />
IN FASE DI AVVIO I TEST PILOTA PREVISTI DAL PROGETTO EUROPEO PAsCAL<br />
I CAV scendono in strada<br />
al servizio dei cittadini<br />
di José F. Papí e Friederike L. Kühl (Etelätär Innovation)<br />
Il progetto PAsCAL<br />
(Enhance driver behavior<br />
and Public Acceptance of<br />
Connected and Autonomous<br />
vehicles), finanziato<br />
nell’ambito del programma<br />
H2020 della Commissione<br />
Europea, ha ufficialmente<br />
avviato la fase di test. I 5<br />
progetti pilota previsti dal<br />
progetto si concentrano su<br />
diversi aspetti dei veicoli<br />
automatizzati e connessi<br />
(CAV) all’interno delle reti di<br />
trasporto esistenti.<br />
Verranno così analizzati<br />
e considerati i molteplici<br />
effetti sugli indicatori<br />
di prestazione sociali,<br />
economici, di sicurezza e<br />
inclusivi per far avanzare<br />
ulteriormente lo sviluppo<br />
e migliorare le soluzioni<br />
I 5 progetti pilota PAsCAL utilizzano<br />
i veicoli automatizzati e connessi<br />
nel mondo reale, offrendo ai cittadini<br />
occasione di sperimentarne l’efficacia.<br />
da proporre sul mercato<br />
e garantirne la più ampia<br />
disponibilità possibile.<br />
Nonché per accrescere la<br />
consapevolezza e la fiducia<br />
del pubblico in generale<br />
nei confronti di queste<br />
nuove tecnologie e dei<br />
loro potenziali caso d’uso,<br />
presenti e futuri.<br />
Al fine di valutare e<br />
comprendere correttamente<br />
le diverse opinioni dei<br />
protagonisti su queste<br />
questioni chiave, i partner<br />
del progetto PAsCAL fanno<br />
dunque pieno affidamento<br />
sui dati relativi agli utenti,<br />
ai sondaggi di opinione<br />
pubblica e al feedback dei<br />
partecipanti e dei partner.<br />
I CINQUE<br />
PROGETTI PILOTA<br />
Le implementazioni pilota<br />
forniranno una visione unica<br />
e nuova del modo in cui gli<br />
esseri umani interagiscono<br />
con i CAV e valuteranno<br />
l’importanza che gli esseri<br />
umani hanno all’interno<br />
della rete, dai passeggeri alle<br />
esigenze di formazione dei<br />
conducenti e degli istruttori<br />
di guida.<br />
In particolare, le sfide e le<br />
potenzialità dei CAV per<br />
passeggeri vulnerabili con<br />
disabilità o limitazioni di<br />
mobilità sono di grande<br />
interesse e non sono mai<br />
state considerate in tale<br />
ambito prima d’ora.<br />
A ogni partecipante dei<br />
test pilota verrà chiesto di<br />
compilare un questionario,<br />
che è stato accuratamente<br />
costruito seguendo la<br />
metodologia FESTA e nuove<br />
intuizioni/idee elaborate dai<br />
partner del progetto PASCAL.<br />
La progettazione della<br />
comune metodologia pilota<br />
garantisce che tutti i test<br />
28<br />
marzo-aprile 2021
Guida autonoma<br />
pilota siano fattibili e,<br />
soprattutto, confrontabili.<br />
Inoltre, i partner hanno<br />
considerato un elenco<br />
inesauribile di questionari<br />
prontamente disponibili<br />
e hanno adattato i loro<br />
questionari ai fattori chiave<br />
delle indagini di successo<br />
(linguaggio semplice e<br />
diretto, questionari brevi).<br />
Durante la creazione dei<br />
questionari, è stata prestata<br />
particolare attenzione per<br />
garantire che ogni domanda<br />
sia FAIR (“corretto”, in<br />
inglese) e cioè: Findable<br />
(“rintracciabile”), Accessible<br />
(“accessibile”), Interoperable<br />
(“interoperabile”) e Reusable<br />
(“riutilizzabile”), risultando<br />
facilmente comprensibile<br />
da qualsiasi partecipante,<br />
indipendentemente dal<br />
proprio background sociale,<br />
economico, educativo o<br />
linguistico.<br />
Per completare tutti i criteri<br />
per qualificarsi come Field<br />
Operational Test (FOT -<br />
“test di funzionamento<br />
sul campo”) ulteriori<br />
misurazioni e osservazioni<br />
(sotto forma di moduli di<br />
rapporto sugli incidenti per<br />
i manager, registrazioni<br />
video, interviste, focus<br />
group e HMI) saranno<br />
anch’esse documentate,<br />
garantendo una valutazione<br />
obiettiva e dettagliata delle<br />
tecnologie pilota e proporre<br />
miglioramenti fattibili ed<br />
efficaci.<br />
Sono stati pertanto<br />
pianificati e programmati<br />
i seguenti cinque progetti<br />
pilota che si svolgeranno nel<br />
corso di nove mesi nel 2021,<br />
utilizzando un approccio<br />
iterativo a onde per garantire<br />
la facile adattabilità ed<br />
espandibilità tanto degli<br />
stessi progetti pilota quanto<br />
dei correlati Key Performance<br />
Indicators:<br />
Operazioni di autobus<br />
ad alta capacità a guida<br />
autonoma: passeggeri,<br />
conducenti e altri utenti<br />
della strada testeranno e<br />
esamineranno l’autobus<br />
elettrico autonomo Volvo<br />
7900 (vedi anche articolo<br />
a pag. 47 su Onda Verde n.<br />
19) in normali condizioni<br />
di traffico quotidiano in<br />
Lussemburgo e in Svezia<br />
e daranno il loro feedback<br />
sull’accettazione del servizio<br />
prima e dopo aver testato<br />
essi stessi il servizio.<br />
Formazione alla guida<br />
autonoma: un CAV di<br />
livello 3+ sarà valutato<br />
in Italia presso il Centro<br />
di Guida Sicura ACI-<br />
SARA di Lainate (Milano)<br />
da autisti professionisti<br />
e non. Di conseguenza,<br />
verrà elaborato un piano<br />
dettagliato e completo per la<br />
formazione a lungo termine<br />
dei conducenti. Inoltre, il<br />
pilota servirà come test per<br />
l’accettazione dei CAV nel<br />
mondo reale rispetto alle<br />
condizioni simulate.<br />
SMEV (Smart Emergency<br />
Response): utilizzando un<br />
sistema cooperativo ITS, che<br />
abilita corridoi preferenziali<br />
per ambulanze e soccorritori<br />
riorganizzando le dinamiche<br />
del traffico attraverso i centri<br />
di controllo del traffico,<br />
saranno valutate le reazioni<br />
degli utenti della strada e<br />
degli operatori dei veicoli<br />
di emergenza. Per questo,<br />
i semafori di Madrid, in<br />
Spagna, saranno accessibili e<br />
controllati dal sistema.<br />
Trasporto connesso<br />
condiviso: il ruolo dei CAV<br />
all’interno delle imprese<br />
commerciali di mobilità<br />
condivisa sarà esplorato in<br />
stretta collaborazione con<br />
l’operatore lussemburghese<br />
di car sharing moovee per<br />
esplorare la fattibilità e la<br />
redditività dell’integrazione<br />
dei CAV nella loro offerta.<br />
L’obiettivo di questo<br />
progetto pilota è esplorare<br />
l’ampia diffusione da parte<br />
del mercato di veicoli<br />
automatizzati all’interno di<br />
flotte esistenti in ambienti<br />
urbani.<br />
Esperienza di viaggiatori<br />
vulnerabili in un ambiente<br />
di trasporto connesso:<br />
per acquisire una migliore<br />
comprensione del potenziale<br />
delle esigenze di inclusività<br />
e sicurezza dei passeggeri<br />
vulnerabili che utilizzano i<br />
CAV, la piattaforma Apertum<br />
sarà testata a Madrid (vedi<br />
articolo a pag. 62 su Onda<br />
Verde n. 31), in Spagna, e<br />
inoltre si terranno focus<br />
group di discussione a<br />
Roma, in Italia, con persone<br />
con limitazioni visive e di<br />
mobilità.<br />
I primi progetti pilota<br />
prenderanno il via già nel<br />
mese di febbraio 2021 e<br />
proseguiranno fino alla<br />
fine di settembre 2021. Il<br />
risultato finale del progetto,<br />
Guide2Autonomy (G2A),<br />
sarà pubblicato a febbraio<br />
2022 e fungerà da guida<br />
completa per migliorare i<br />
servizi autonomi e renderli<br />
sostenibili per il futuro.<br />
Il progetto è finanziato<br />
dal programma per la ricerca<br />
e l'innovazione<br />
dell'Unione Europea<br />
"Horizon2020"<br />
con l'Accordo di Finanziamento<br />
N. 815098<br />
Nei test pilota del progetto PAsCAL sarà coinvolto anche il Centro di Guida Sicura ACI-SARA di Lainate (Milano).<br />
marzo-aprile 2021 29
Guida autonoma<br />
STUDIO IRU SULL'IMPATTO DELLA GUIDA AUTONOMA SUL MONDO DEL LAVORO<br />
Se il trasporto su strada<br />
cambia radicalmente volto<br />
di Laura Franchi (Progetti UE, Communication & Event Manager di TTS Italia)<br />
IRU (International<br />
L’ Road Transport Union)<br />
ha di recente pubblicato<br />
un rapporto che presenta i<br />
risultati dello studio condotto<br />
sulle possibili implicazioni<br />
occupazionali della guida<br />
connessa e automatizzata<br />
(CAD). Lo studio è stato<br />
realizzato per conto della<br />
Direzione Generale per la<br />
Ricerca e l’Innovazione (DG<br />
RTD) della Commissione<br />
europea su posti di lavoro,<br />
occupazione, competenze<br />
e conoscenze, nonché<br />
un’indagine e l’elaborazione<br />
di opzioni in settori politici<br />
chiave per consentire<br />
all’Unione Europea di agire<br />
tempestivamente.<br />
Lo studio si pone due<br />
obiettivi: l’analisi e la<br />
valutazione degli impatti a<br />
breve, medio e lungo termine<br />
del CAD su posti di lavoro,<br />
occupazione, competenze e<br />
conoscenze, tenendo conto<br />
di possibili cambiamenti<br />
nei modelli di lavoro e<br />
nell’ambiente di lavoro, nei<br />
modelli aziendali e operativi.<br />
E, in secondo luogo, l’indagine<br />
e l’elaborazione di opzioni<br />
in aree politiche chiave,<br />
vale a dire posti di lavoro,<br />
occupazione, competenze,<br />
crescita, trasporti e R&I,<br />
affinché l’Unione Europea<br />
possa agire tempestivamente<br />
per la salvaguardia e il<br />
miglioramento degli effetti<br />
positivi e la prevenzione o<br />
la mitigazione degli effetti<br />
negativi del CAD su posti di<br />
lavoro e occupazione. Queste<br />
opzioni tengono conto di<br />
possibili implicazioni e<br />
correlazioni con altre aree<br />
politiche come l’energia,<br />
Quattro scenari di sviluppo al 2050<br />
per valutare le possibili conseguenze<br />
della guida connessa e automatizzata<br />
su economia e occupazione in Europa.<br />
l’ambiente, la sicurezza e<br />
l’ambiente e salute.<br />
Questi due obiettivi si<br />
traducono in due compiti<br />
principali, che sono la<br />
valutazione dell’occupazione<br />
e l’impatto sociale del CAD<br />
e l’analisi delle opzioni<br />
politiche.<br />
QUATTRO SCENARI<br />
DI STUDIO AL 2050<br />
Lo studio delinea quattro<br />
scenari per esplorare diverse<br />
condizioni per l’adozione<br />
della guida autonoma e la<br />
composizione del parco<br />
macchine fino al 2050. Gli<br />
scenari comprendono due<br />
condizioni che analizzano la<br />
massima e la minima ripresa e<br />
due casi intermedi:<br />
Scenario 1: Veloce,<br />
privato, senza restrizioni<br />
e parzialmente distribuito<br />
(Assorbimento massimo);<br />
Scenario 2: Veloce, privato,<br />
limitato e parzialmente<br />
distribuito (Assorbimento<br />
intermedio); Scenario<br />
3: Moderato, condiviso,<br />
ristretto e con distribuzione<br />
limitata (Assorbimento<br />
moderato); Scenario 4:<br />
Lento, condiviso, limitato e a<br />
distribuzione limitata (Basso<br />
assorbimento).<br />
Gli scenari sono progettati<br />
tenendo in considerazione<br />
una serie di fattori tra cui<br />
la tempistica dell’adozione<br />
dei veicoli CAD; il modello<br />
di mobilità personale; le<br />
condizioni per la circolazione<br />
dei veicoli CAD nelle aree<br />
urbane e rurali; la diversa<br />
distribuzione nel tempo nelle<br />
aree urbane e rurali nei diversi<br />
Paesi europei, il grado di<br />
accettazione degli utenti e il<br />
costo dei veicoli e servizi.<br />
Per avere una visione<br />
completa degli impatti<br />
sull’occupazione delle<br />
tecnologie CAD, è necessario<br />
inoltre considerare gli<br />
effetti indiretti, cioè<br />
gli effetti secondari. La<br />
transizione verso il trasporto<br />
automatizzato accelera<br />
la crescita attraverso una<br />
spinta al rinnovo della<br />
flotta, ai veicoli di maggior<br />
valore e agli investimenti<br />
in infrastrutture e impianti.<br />
Questo non riguarda solo<br />
i settori manifatturiero e<br />
dei servizi, ma aumenta<br />
anche la domanda<br />
aggregata nell’economia<br />
nel suo complesso, che<br />
indirettamente guida<br />
l’occupazione.<br />
Una maggiore crescita<br />
economica può anche<br />
facilitare la transizione verso<br />
nuovi requisiti di competenze<br />
e aiutare a migliorare alcune<br />
delle conseguenze negative<br />
dell’introduzione del CAD<br />
(perdite di posti di lavoro).<br />
Dato che un’economia<br />
prospera aumenta la<br />
potenziale creazione di<br />
entrate del governo, i<br />
governi saranno infatti<br />
in una posizione migliore<br />
per rispondere alle sfide<br />
che vengono con il CAD.<br />
L’aumento delle entrate<br />
potrebbe essere usato per il<br />
sostegno agli investimenti, gli<br />
sforzi di riqualificazione per i<br />
lavoratori licenziati, o i sussidi<br />
di disoccupazione.<br />
30<br />
marzo-aprile 2021
Guida autonoma<br />
LE PROSPETTIVE<br />
DI CRESCITA DEL PIL<br />
Presupposto che il tasso di<br />
crescita annuale medio del<br />
PIL atteso per l’UE negli anni<br />
dal 2020 al 2050 è dell’1,25%,<br />
l’adozione del CAD modifica<br />
leggermente questo sviluppo<br />
del PIL rispetto allo scenario<br />
di base.<br />
Nello scenario 1 il tasso<br />
medio annuo di crescita del<br />
PIL dell’UE tra il 2020 e il<br />
2050, secondo gli esperti<br />
IRU, si attesta all’1,29%. Per<br />
gli altri scenari l’impatto<br />
del CAD è positivo, ma<br />
meno pronunciato che nello<br />
scenario 1.<br />
L’aumento della domanda<br />
di veicoli automatizzati e i<br />
necessari investimenti in<br />
impianti di produzione e<br />
infrastrutture stimolano<br />
infatti l’economia. E sia gli<br />
investimenti che il consumo<br />
nei trasporti sono più alti<br />
nello scenario 1, con una<br />
rapida adozione del CAD e un<br />
focus sul trasporto privato di<br />
passeggeri.<br />
Gli scenari 2 e 3 mostrano<br />
uno sviluppo per quanto<br />
riguarda il PIL, ma diversi<br />
fattori trainanti. Lo scenario<br />
2 mostra una maggiore<br />
importanza del consumo<br />
nei trasporti a causa di una<br />
rapida e privata adozione<br />
del CAD. Nello scenario 3,<br />
invece, il CAD ha un impatto<br />
positivo sul PIL a causa degli<br />
investimenti richiesti per i<br />
servizi di condivisione, che<br />
spingono il PIL soprattutto<br />
dopo il 2040 e compensano<br />
il minor numero di veicoli<br />
venduti. Lo scenario 4,<br />
infine, mostra un profilo<br />
simile, anche se ritardato nel<br />
tempo.<br />
compensare completamente<br />
le grandi perdite di posti<br />
di lavoro. L’introduzione<br />
del CAD diminuisce infatti<br />
l’occupazione totale in tutti<br />
gli scenari rispetto alla linea<br />
di base nel 2050.<br />
I due modelli economici<br />
utilizzati, ASTRA<br />
(ASsessment of TRAnsport<br />
strategies model) e NEMESIS<br />
(New Econometric Model for<br />
Environment and Strategies<br />
Implementation for<br />
Sustainable Development),<br />
concordano sul fatto che<br />
l’occupazione totale si<br />
sviluppa negativamente a<br />
causa dell’introduzione del<br />
CAD.<br />
Quando il CAD si afferma<br />
rapidamente e senza<br />
restrizioni sul mercato,<br />
l’impatto negativo<br />
sull’occupazione totale è più<br />
grave perché si perdono più<br />
posti di lavoro nei servizi di<br />
trasporto.<br />
Entrambi i modelli<br />
mostrano simili effetti<br />
aggregati sull’occupazione,<br />
ma rispondono in modo<br />
diverso ai rispettivi<br />
Executive Summary<br />
driver economici. ASTRA<br />
si concentra sull’effetto<br />
di produttività degli<br />
investimenti nel CAD; invece<br />
in NEMESIS gli sviluppi sono<br />
guidati dalla diminuzione dei<br />
costi di trasporto del CAD<br />
che migliora la competitività<br />
e le esportazioni<br />
Il trasporto su strada è<br />
un settore cruciale per<br />
l’economia europea, non<br />
solo per la connessione che<br />
fornisce a persone e merci,<br />
ma anche per l’occupazione<br />
che crea in tutta l’UE. Nel<br />
2020 circa 4,5 milioni di<br />
persone saranno impiegate<br />
nel trasporto merci su<br />
strada e 2,1 milioni nel suo<br />
equivalente per i passeggeri<br />
in tutta l’UE. L’introduzione<br />
del CAD ha dunque un<br />
profondo impatto sulla<br />
domanda di posti di lavoro<br />
nel settore del trasporto<br />
stradale, specialmente nel<br />
trasporto merci.<br />
Allo stesso tempo, sottolinea<br />
lo studio IRU, si può notare<br />
un cambiamento nella<br />
domanda di posti di lavoro,<br />
che offre opportunità per<br />
altre categorie di lavoro<br />
legate al trasporto stradale.<br />
Inoltre, come risultato<br />
della diffusione del CAD,<br />
saranno creati posti di<br />
lavoro nell’industria delle<br />
costruzioni e ulteriori<br />
posti di lavoro sono<br />
prospettabili nell’industria<br />
manifatturiera, in<br />
particolare nei settori<br />
dell’elettronica, dei<br />
computer e dell’IT, che<br />
sviluppano e producono la<br />
tecnologia CAD.<br />
Oltre a questi cambiamenti<br />
del mercato del lavoro,<br />
evidenziano infine gli<br />
esperti, sono da mettere in<br />
conto ulteriori cambiamenti<br />
sociali, legati ad esempio<br />
alle competenze richieste,<br />
all’equilibrio di genere, alla<br />
distribuzione anagrafica<br />
e ai livelli di reddito. Tali<br />
cambiamenti contribuiscono<br />
a un quadro sociale e<br />
occupazionale in evoluzione<br />
nel trasporto stradale e nelle<br />
industrie correlate che muta<br />
nel tempo con una velocità<br />
variabile a seconda dello<br />
scenario.<br />
This Executive Summary presents the main findings of the study in terms of the development of<br />
scenarios, the assessment of employment and other social impacts as a result of introduction of<br />
Connected and Automated Driving (CAD) and the development of policy options to respond to the<br />
identified impacts and related challenges and opportunities. These items are presented in Figure<br />
ES.1, indicating the sequence between trend, impacts, challenges and opportunities and policy<br />
options.<br />
Figure E.S.1 Structure of the study approach<br />
Struttura dello studio IRU<br />
GLI EFFETTI STIMATI<br />
SULL’OCCUPAZIONE<br />
L’aumento del PIL e i suoi<br />
effetti indiretti positivi<br />
sull’occupazione possono<br />
dunque compensare<br />
parzialmente la perdita<br />
di occupazione nei servizi<br />
di trasporto. Tuttavia,<br />
ciò non è sufficiente a<br />
Source: Ecorys.<br />
Scenarios and effects<br />
marzo-aprile 2021 31
Guida autonoma<br />
SINGAPORE: PRIMO SERVIZIO COMMERCIALE DI AUTOBUS AUTONOMI<br />
Soluzioni chiavi in mano<br />
per il mercato dei servizi<br />
di Nuccia Fedel (Ufficio Mobilità e Sicurezza Stradale ACI)<br />
Se la California è la capitale<br />
mondiale dei km di<br />
test effettuati dai veicoli<br />
a guida autonoma e se in<br />
Europa si moltiplicano le<br />
sperimentazioni su strada di<br />
shuttle bus senza conducente<br />
e truck platoon, è in Asia che il<br />
futuro dei trasporti è già quasi<br />
realtà. In particolare Cina e<br />
Singapore si distinguono per<br />
dinamicità e inventiva, con<br />
le prime offerte ai cittadini<br />
di veri e propri servizi di<br />
mobilità che utilizzano veicoli<br />
“driverless”. E nel corso<br />
dell’ultimo anno la pandemia<br />
ha moltiplicato, anziché<br />
rallentare, queste iniziative.<br />
Specialmente la città del<br />
leone, come è anche chiamata<br />
Singapore, è letteralmente<br />
un laboratorio a cielo aperto,<br />
In servizio urbano due nuovi autobus<br />
a guida autonoma al fine di prototipare<br />
funzionali modelli di business per<br />
l’industria dei trasporti senza conducente.<br />
all’avanguardia in tutto il<br />
settore ITS. L’ennesima<br />
conferma si è avuta lo scorso<br />
25 gennaio, quando il Ministro<br />
dei Trasporti della città-<br />
Stato ha annunciato l’avvio di<br />
due nuovi servizi di autobus<br />
autonomi “pay to ride”, che<br />
saranno inizialmente attivi<br />
fino al 30 aprile, per quindi<br />
valutare i risultati ottenuti e<br />
decidere i successivi passi.<br />
La rilevanza della notizia<br />
risiede nel fatto che l’accento<br />
non è sulla tecnologia, non si<br />
tratta cioè dell’ennesimo test<br />
su strada di veicoli a guida<br />
autonoma volto a valutarne<br />
la fattibilità, l’operatività e<br />
la sicurezza. Siamo ben oltre<br />
tale fase.<br />
L’accento è infatti sulla natura<br />
commerciale del servizio,<br />
con l’obiettivo di valutarne<br />
la rilevanza e la sostenibilità<br />
economica, la capacità di<br />
generare profitti e le ricadute<br />
in ambiti collegati, quali<br />
l’occupazione. Il tutto per<br />
poter quindi offrire - cioè<br />
vendere - una soluzione<br />
chiavi-in-mano ad enti locali<br />
e città che vogliano proporre<br />
alla propria cittadinanza<br />
servizi di mobilità urbana<br />
rispondenti alle mutate<br />
esigenze, sostenibili e<br />
produttivi.<br />
TRASPORTI AUTONOMI<br />
E SVILUPPO INDUSTRIALE<br />
L’idea parte da lontano ed è<br />
frutto anche della pandemia<br />
da Covid-19, che da febbraio<br />
2020 ha determinato e/o<br />
accelerato il cambiamento in<br />
ambiti rilevanti della nostra<br />
vita, tra cui la transizione<br />
verso la digitalizzazione e<br />
l’innovazione, mutamenti<br />
nelle preferenze dei<br />
consumatori, una maggiore<br />
attenzione verso la<br />
sostenibilità ambientale e<br />
32<br />
marzo-aprile 2021
Guida autonoma<br />
sociale nonché l’esigenza di<br />
un riequilibrio tra efficienza e<br />
resilienza nella produzione e<br />
nella logistica.<br />
Come tutti i Paesi, anche<br />
Singapore è stata colpita<br />
oltreché dal lato sanitario<br />
anche dal lato economico,<br />
e molto duramente. Per<br />
mitigare i danni e favorire la<br />
ripresa economica, da giugno<br />
2020 la città-Stato ha dato<br />
vita alle AfA, Alliances for<br />
Action (Alleanze per l’azione),<br />
partnership guidate da vari<br />
stakeholder industriali<br />
in collaborazione con le<br />
istituzioni governative per<br />
cooperare a nuove opportunità<br />
di crescita.<br />
Obiettivo delle AfA è<br />
l’adozione di azioni rapide<br />
per prototipare soluzioni<br />
e, contemporaneamente<br />
esplorare modi diversi di<br />
rendere scalabili soluzioni<br />
praticabili nell’intero ambito<br />
economico di Singapore.<br />
Tra le 7 AfA attualmente<br />
esistenti nei diversi settori<br />
economici, l’AfA denominata<br />
“Breaking the Productivity<br />
Frontier through Robotics<br />
Solutions” (superare le<br />
barriere della produttività<br />
tramite soluzioni robotiche),<br />
riconoscendo il potenziale<br />
dell’implementazione della<br />
robotica e dell’automazione<br />
nell’aumentare la<br />
produttività, trasformare<br />
i posti di lavoro esistenti<br />
e crearne di nuovi, sta<br />
implementando test pilota<br />
per sviluppare e testare la<br />
commercializzazione e il<br />
potenziamento di soluzioni<br />
robotiche pionieristiche nel<br />
trasporto terrestre pubblico<br />
autonomo.<br />
Ed è proprio in tal senso che<br />
ha promosso anche questo<br />
progetto di bus autonomo, in<br />
collaborazione con il colosso<br />
immobiliare CapitaLand, e<br />
con JTC, agenzia leader per la<br />
promozione, la pianificazione<br />
e lo sviluppo industriale,<br />
responsabile peraltro dello<br />
sviluppo della prima cittadella<br />
industriale di Singapore, lo<br />
Jurong Industrial Estate.<br />
Ulteriore sostegno<br />
all’iniziativa è venuta<br />
dall’EDB, l’Economic<br />
Development Board di<br />
Singapore, e dalla LTA, la<br />
Land and Transport Authority.<br />
Si tratta quindi di una<br />
collaborazione che coinvolge<br />
grandi imprese locali, inclusi<br />
operatori di trasporto su<br />
autobus, PMI e start-up che<br />
formano un ecosistema di<br />
business volto a sviluppare<br />
l’industria dei trasporti<br />
autonomi a Singapore.<br />
LA PRIMA FASE<br />
DEL PROGETTO<br />
Entrando più in dettaglio<br />
nell’ambito del nuovo<br />
progetto, il servizio “pay to<br />
ride” effettuato da due autobus<br />
a guida autonoma, equipaggiati<br />
con tecnologia sviluppata da<br />
ST Engineering, sono gestiti<br />
da SMRT e SBS Transit, i due<br />
maggiori operatori di autobus<br />
di Singapore.<br />
Due i percorsi serviti: uno<br />
nell’area dello Science Park 2,<br />
zona di Università, Centri di<br />
ricerca, Laboratori e ospedali,<br />
e l’altro sull’isola di Jurong,<br />
dove ha sede tra l’altro un<br />
hub chimico creato da JTC.<br />
Il costo per gli utenti di una<br />
corsa andata e ritorno è stato<br />
fissato rispettivamente in 40<br />
centesimi e in 2 dollari<br />
(1 S$ = 0,62 € ca.).<br />
Al fine di ottenere più dati<br />
e approfondimenti preziosi<br />
per lo sviluppo dei futuri<br />
servizi di mobilità urbana, i<br />
due percorsi differiscono tra<br />
loro per condizioni fisiche,<br />
caratteristiche degli utenti<br />
e combinazione di partner,<br />
servizio e tipologia di veicolo,<br />
nonché per concetti operativi.<br />
Si mira infatti a stabilire<br />
un track record che possa<br />
testimoniare di servizi capaci<br />
di soddisfare le esigenze dei<br />
pendolari e di modalità di<br />
trasporto sicure, affidabili ed<br />
efficienti.<br />
In questa prima fase il servizio<br />
opererà con la presenza di<br />
un autista di sicurezza a<br />
bordo, che però non dovrà<br />
prendere il controllo del<br />
veicolo se non in casi di<br />
estrema necessità (guarda<br />
il video). A tal proposito,<br />
l’AfA ha anche collaborato<br />
parallelamente con i sindacati<br />
per creare percorsi formativi<br />
e di miglioramento delle<br />
competenze per i conducenti<br />
degli autobus, che sono quindi<br />
in grado di accedere ad attività<br />
lavorative differenti, quali la<br />
gestione dell’esperienza dei<br />
pendolari e la supervisione del<br />
sistema di gestione autonoma<br />
degli autobus.<br />
Il percorso della linea "driverless" Science Park 2 (a sinistra) e quello sull'isola di Jurong (a destra)<br />
Fonte: Google Maps - STRAITS TIMES GRAPHICS<br />
Fonte: Google Maps - STRAITS TIMES GRAPHICS<br />
marzo-aprile 2021 33
Guida autonoma<br />
SCANIA SPERIMENTA I TRUCK A GUIDA AUTONOMA NEL TRAFFICO AUTOSTRADALE<br />
Il Grifone in viaggio<br />
in piena autonomia<br />
di Paolo Agostino<br />
truck a guida autonoma<br />
I sviluppati dal produttore<br />
svedese Scania compiono un<br />
ulteriore importante passo<br />
in avanti e, forti dei risultati<br />
ottenuti dal 2017 nelle prime<br />
sperimentazioni di trasporto<br />
minerario in Australia (vedi<br />
articolo a pag. 26 su Onda<br />
Verde n. 22), verranno ora<br />
sperimentati nel traffico reale<br />
e più precisamente in Svezia<br />
su una tratta autostradale ben<br />
definita.<br />
Scania ha infatti annunciato<br />
il 3 febbraio scorso di aver<br />
ottenuto l’autorizzazione<br />
dall’Agenzia dei trasporti<br />
svedese per testare<br />
truck a guida autonoma<br />
sull’autostrada E4, tra<br />
Södertälje e Jönköping. La<br />
nuova fase di sperimentazione<br />
verrà effettuata in<br />
collaborazione con TuSimple,<br />
azienda con sede a San Diego<br />
(Usa) e basi a Tucson, Pechino<br />
e Shanghai, leader nello<br />
sviluppo di veicoli a guida<br />
autonoma e partner chiave<br />
negli investimenti di Scania e<br />
del gruppo TRATON in questo<br />
campo.<br />
I nuovi camion, in servizio<br />
commerciale con lo Scania<br />
Transport Laboratory e<br />
caricati con merci per le<br />
operazioni di produzione di<br />
Scania, saranno sottoposti<br />
a test che riguardano la<br />
tecnologia di Livello 4 nella<br />
scala SAE, che pone a Livello<br />
5 i veicoli totalmente privi di<br />
conducente. I truck utilizzati<br />
per il progetto svedese,<br />
denominato “Hub2hub”,<br />
viaggeranno dunque in<br />
modo autonomo, ma per<br />
motivi di sicurezza saranno<br />
sempre supervisionati da un<br />
Autorizzati i truck autonomi Scania di Livello 4 SAE<br />
su una tratta dell’autostrada svedese E4.<br />
Partner del progetto il leader di settore TuSimple.<br />
conducente a bordo. Durante<br />
i test di Scania sarà inoltre<br />
presente anche un tecnico<br />
di collaudo con il compito<br />
di monitorare e verificare<br />
le informazioni trasmesse<br />
al veicolo dai sensori<br />
che consentono la guida<br />
autonoma (guarda il video).<br />
DAI TEST<br />
AL MERCATO<br />
“Sia negli Stati Uniti che<br />
in Cina, sono già in corso<br />
test di truck di Livello 4 su<br />
strade pubbliche, ma per<br />
quanto ne so Scania è il primo<br />
costruttore in Europa a testare<br />
la tecnologia su un’autostrada<br />
e con carico utile”, afferma<br />
Hans Nordin, responsabile del<br />
progetto “Hub2hub”.<br />
Entro la fine dell’anno, Scania<br />
prevede di espandere i propri<br />
test fino a coprire l’intero<br />
percorso autostradale tra<br />
Södertälje e Helsingborg e non<br />
solo. “Nei prossimi anni ci<br />
aspettiamo di poter testare la<br />
tecnologia anche in altri Paesi<br />
europei e in Cina”, precisa<br />
Nordin nel comunicato<br />
invitato alla stampa<br />
internazionale, ricordando<br />
come l’esperienza acquisita<br />
con i primi test avviati nel<br />
2017 in Australia “mostra che<br />
i veicoli autonomi possono<br />
diventare una realtà in<br />
pochi anni per il trasporto in<br />
aree chiuse come miniere e<br />
terminal”.<br />
E proprio il cosiddetto<br />
trasporto “Hub2hub”,<br />
effettuato in autostrada tra<br />
due centri di carico, è secondo<br />
Nordin il primo tipo di<br />
trasporto su strade pubbliche<br />
in cui i camion a guida<br />
autonoma possono diventare<br />
una realtà. Come conclude<br />
pertanto il responsabile del<br />
progetto: “Siamo arrivati <br />
così lontano nello sviluppo<br />
di veicoli a guida autonoma<br />
che la tecnologia potrebbe<br />
essere pronta a sbarcare sul<br />
mercato già entro i prossimi<br />
cinque anni per questo tipo di<br />
trasporto. Tuttavia, ci vorrà<br />
più tempo prima che i veicoli<br />
autonomi per la guida su<br />
strade con traffico a doppio<br />
senso e in ambienti urbani<br />
diventino una realtà”.<br />
<strong>34</strong><br />
marzo-aprile 2021
Trasporti<br />
MERCATO ITALIANO 2020 DEI VEICOLI INDUSTRIALI ALIMENTATI A GAS<br />
Calo di un punto percentuale<br />
per le quote GNC e GNL<br />
di Paolo Benevolo<br />
’Italia è ad un passo dal<br />
“L salto definitivo in una<br />
nuova era delle alternative<br />
ecologiche grazie all’utilizzo<br />
del GNL, prodotto energetico<br />
di immediata disponibilità, in<br />
grado di garantire una drastica<br />
riduzione delle emissioni di<br />
polveri sottili e una sensibile<br />
riduzione di CO2”: è quanto<br />
afferma una nota stampa<br />
diramata ad inizio gennaio da<br />
Assogasliquidi, l’Associazione<br />
di Federchimica che<br />
rappresenta le imprese<br />
produttrici, importatrici, e<br />
distributrici di GPL (gas di<br />
petrolio liquefatto) e GNL<br />
(gas naturale liquefatto, o<br />
anche GNL, dall ’inglese<br />
liquefied natural gas) per uso<br />
combustione e autotrazione.<br />
L’affermazione è suffragata<br />
dai dati più recenti<br />
dell’Osservatorio di REF-E,<br />
riferiti all’anno 2020,<br />
che confermano la forte<br />
Dopo la forte crescita registrata nel 2019<br />
rallenta il mercato dei truck GNC e GNL.<br />
L’opinione dei principali player di settore<br />
in Italia: Iveco, Scania e Volvo Trucks.<br />
dinamicità di tutta la filiera<br />
del GNL nonostante la<br />
pandemia e la conseguente<br />
contrazione dei mercati. La<br />
rete distributiva italiana,<br />
infatti, risulta in costante<br />
espansione, con un aumento<br />
dei punti vendita per il<br />
rifornimento di mezzi<br />
pesanti (GNL-GNL) di circa<br />
il <strong>34</strong>% rispetto al 2019, e<br />
una consistenza pari a 94<br />
stazioni di servizio, che fanno<br />
del nostro Paese il leader<br />
europeo di settore, seguito<br />
da Spagna (62) e Francia<br />
(48). Per quantificare l’intera<br />
rete distributiva legata al<br />
trasporto stradale, vanno poi<br />
aggiunti 11 depositi di GNL<br />
(di tipo GNL-GNC) destinati<br />
al rifornimento di mezzi<br />
leggeri tramite vaporizzazione<br />
del prodotto liquido e sua<br />
successiva compressione, per<br />
un totale di 105 unità.<br />
Con la recente apertura in<br />
Italia della prima stazione di<br />
rifornimento di biometano<br />
liquido BioGNL per mezzi<br />
di trasporto pesanti, infine,<br />
l’utilizzo del gas per la<br />
decarbonizzazione del settore<br />
“heavy-duty” ha compiuto<br />
un ulteriore passaggio<br />
decisivo, avvicinando<br />
sempre più gli obiettivi di<br />
mobilità sostenibile e di<br />
tutela ambientale stabiliti<br />
dall’Unione Europea.<br />
A fronte di questi progressi,<br />
tuttavia, i dati del mercato<br />
italiano dei veicoli industriali<br />
lasciano emergere nel 2020<br />
una significativa diminuzione<br />
rispetto al 2019 della quota<br />
di immatricolazione degli<br />
autocarri con massa totale<br />
a terra superiore alle 3,5 t<br />
alimentati a GLN (0,9% nel<br />
2020 vs 1,3% nel 2019), che<br />
unitamente al calo di quella<br />
dei truck a metano (4,4%<br />
nel 2020 vs 5,0% nel 2019)<br />
comporta per il settore<br />
delle alimentazioni a gas<br />
(GNL e GNC) una perdita<br />
netta di circa un punto<br />
percentuale, come indicano<br />
i dati provvisori raccolti<br />
dall’UNRAE. Il tutto dopo le<br />
ottime performance registrate<br />
nel 2019, soprattutto per i<br />
veicoli a GNL, e nel contesto<br />
di un mercato dei veicoli<br />
industriali (oltre le 3,5 t)<br />
che nel 2020 ha registrato<br />
marzo-aprile 2021 35
Trasporti<br />
complessivamente un calo<br />
consolidato del 13,8% rispetto<br />
all’anno precedente.<br />
“Sebbene grazie agli incentivi<br />
gli acquisti si stiano sempre<br />
più orientando verso<br />
motorizzazioni alternative,<br />
la loro offerta sul mercato<br />
rimane ancora limitata,<br />
indirizzando la scelta nei<br />
confronti di motorizzazioni<br />
tradizionali, anch’esse in linea<br />
con gli elevatissimi standard<br />
di sicurezza e sostenibilità<br />
ambientale”, ha commentato<br />
in proposito il presidente della<br />
sezione veicoli industriali di<br />
UNRAE, Paolo Starace, che ha<br />
aggiunto subito dopo: “Dalle<br />
indicazioni del Ministero delle<br />
Infrastrutture e dei Trasporti<br />
e della RAM SpA sappiamo<br />
peraltro che la prima categoria<br />
di veicoli a esaurire le risorse<br />
per investimenti disponibili<br />
nel 2020 è stata proprio<br />
quella degli Euro VI acquistati<br />
contro rottamazione.<br />
Considerate le dimensioni<br />
medio piccole della maggior<br />
parte delle imprese italiane di<br />
autotrasporto e l’impossibilità<br />
di ottenere dalla committenza<br />
una revisione delle tariffe di<br />
trasporto per l’impiego di<br />
veicoli elettrici e/o ibridi, gli<br />
acquisti di veicoli Diesel e GNL<br />
Euro VI rimangono l’unica<br />
alternativa economicamente<br />
sostenibile per i trasportatori<br />
italiani”.<br />
Per approfondire l’argomento<br />
e comprendere meglio il<br />
significato e il valore di questo<br />
momentaneo arretramento<br />
dei truck GNC/GNL sul<br />
mercato nazionale, a dispetto<br />
di un contesto generale di<br />
crescita del settore gas, Onda<br />
Verde ha interpellato le case<br />
costruttrici maggiormente<br />
interessate in Italia alla<br />
commercializzazione di truck<br />
con alimentazioni GNC e GNL,<br />
che hanno così risposto alle<br />
nostre domande.<br />
IMMATRICOLAZIONI VEICOLI INDUSTRIALI > 3,5 T<br />
Alimentazione quote % 2020 quote % 2019<br />
Diesel 94,5 93,3<br />
Metano 4,4 5,0<br />
GNL 0,9 1,3<br />
di cui solo GNL 0,5 1,1<br />
di cui GNL+diesel 0,3 0,2<br />
Ibrido (diesel+elettrico) 0,3 0,3<br />
Elettrico 0,1 0,0<br />
Benzina 0,0 0,0<br />
TOTALE 100,0 100,0<br />
Fonte: UNRAE Book 2020<br />
Come si spiega la flessione nel 2020 della quota di vendita di veicoli<br />
pesanti con alimentazioni GNC e GNL?<br />
All ’IVECO S-Way NP 460 alimentato a GNL è stato assegnato il premio<br />
internazionale “Sustainable Truck of the Year 2021” nella categoria Tractor.<br />
Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />
“Pandemia a parte, che ha fatto registrare il segno meno in tutti i<br />
settori, e che ha sicuramente diminuito le capacità di investimento e<br />
accesso al credito delle aziende, a mio avviso ci sono diversi aspetti<br />
da considerare: il 2019 è stato un anno straordinario dal punto di<br />
vista delle numeriche e della crescita rispetto al 2018 (+52%) e questo<br />
è anche dovuto al posticipo di immatricolazioni di vendite realizzate<br />
nel 2018, soprattutto legate al tema incentivi (che prevedeva il<br />
termine ultimo per le immatricolazioni ad aprile 2019); al contempo,<br />
nel 2019 non si è manifestato lo stesso fenomeno e quindi molte<br />
delle targature sono avvenute nell’anno, e comunque in maniera<br />
più distribuita rispetto ai picchi di aprile a cui eravamo abituati negli<br />
anni precedenti; in ultimo, gli incentivi 2020 sono partiti di fatto<br />
il 1° ottobre, posticipando le immatricolazioni all’anno successivo.<br />
Tuttavia ci sono diversi segnali positivi di questo 2020 che meritano<br />
essere sottolineati; primo tra tutti l’importante crescita in Europa,<br />
con il +11% del settore GAS verso un -28% di tutto il comparto, che<br />
ha portato i veicoli a metano a raggiungere un 3% sul totale mix; secondo,<br />
Il nostro IVECO S-WAY ha riscontrato un enorme successo in<br />
tutti i paesi del continente portandoci ad una quota complessiva del<br />
55%, con picchi del 78% in Spagna e del 70% in Italia e Germania; in<br />
ultimo, le nostre vendite 2020 hanno fatto segnare un +50% circa<br />
sul 2019 facendo ben sperare in un 2021 con un importante segnale<br />
di ripresa. Da non dimenticare che il 14 maggio partirà la seconda<br />
ondata di incentivi, che prevede altri 23 milioni circa per l’acquisto<br />
di veicoli GNC e GNL”.<br />
36<br />
marzo-aprile 2021
Trasporti<br />
Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />
“Negli ultimi anni il trend del mercato totale italiano dei veicoli pesanti<br />
alimentati a metano ha avuto un andamento esponenziale, passando<br />
dalla vendita di un centinaio di unità del 2016 fino a superare le 1.300<br />
nel 2019. Nel 2020 registriamo una leggera contrazione del mercato dei<br />
veicoli a trazione alternativa rispetto all’anno precedente, con l’immatricolazione<br />
di circa 900 unità e con la quota rispetto alle immatricolazioni<br />
totali che passa dal 6,9% al 5,6%. In generale, il mercato dei veicoli<br />
pesanti è anche influenzato dagli incentivi in favore degli investimenti<br />
nel settore dell’autotrasporto e il 2020 rappresenta lo spartiacque<br />
rispetto al passato, soprattutto perché per la prima volta la prospettiva<br />
d’incentivazione è biennale, permettendo agli operatori la pianificazione.<br />
Gli incentivi destinati alla trazione tradizionale, mai così ingenti,<br />
hanno inevitabilmente attratto il mercato 2020 in questa direzione, è<br />
tuttavia prematuro trarre conclusioni parziali. Avremo un quadro più<br />
completo dell’andamento del mercato della trazione alternativa analizzando<br />
l’intero biennio 2020-2021”.<br />
Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italy<br />
“Le soluzioni alimentate a CNG e LNG hanno un prezzo di acquisto superiore<br />
rispetto alle motorizzazioni Diesel. Durante la crisi pandemica<br />
la priorità delle imprese di trasporto non è stata, e sembra non esserlo<br />
tuttora, quella di ridurre le emissioni di CO2 quanto di disponibilità immediata<br />
di mezzi e di maggiore flessibilità operativa”.<br />
In che misura e per quali missioni GNC e GNL rappresentano un’efficiente<br />
alternativa all'utilizzo del gasolio?<br />
Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />
“Nel corso degli anni la tecnologia dei veicoli GNC e GNL si è evoluta<br />
e oggi, con un’autonomia di 1.600 km, il nostro IVECO S-WAY<br />
rappresenta una reale alternativa al Diesel praticamente in tutte le<br />
mission. I GNC continuano ad essere la scelta preferenziale per mission<br />
raccolta rifiuti e distribuzione locale e regionale, mentre gli GNL<br />
rappresentano la scelta di flessibilità e per applicazioni di medio e<br />
lungo raggio. Crescente è anche l’interesse verso le cosiddette mission<br />
“light construction”, per le quali proponiamo offerte dedicate<br />
anche con il nostro X-WAY. Ai benefici economici derivanti da minor<br />
consumi e costi di esercizio rispetto all’equivalente Diesel, si affiancano<br />
anche i benefici ambientali che, grazie al crescente impiego di<br />
biometano sul territorio nazionale ed europeo, raggiungono picchi di<br />
-95% di CO2 e PM e -90% di NO2”.<br />
Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />
“I fattori che hanno determinato lo sviluppo delle soluzioni a metano<br />
sono essenzialmente due: le potenze delle motorizzazioni disponibili<br />
e la rete di distribuzione del metano. La crescente disponibilità di potenza<br />
dei motori a metano ha reso possibile l’utilizzo di questa tecnologia<br />
anche al di fuori del contesto urbano per una buona parte delle<br />
applicazioni del medio e lungo raggio, il che, a sua volta, ha stimolato<br />
la rapida crescita delle stazioni di rifornimento, dapprima GNC e più<br />
recentemente GNL. Tipicamente gli autocarri GNC sono impiegati in<br />
contesti operativi di medio raggio, mentre la tecnologia GNL è utilizzata<br />
prevalentemente nelle applicazioni del lungo raggio, rappresentando,<br />
in entrambi i casi, una valida alternativa al Diesel”.<br />
Scania ha presentato in anteprima mondiale in Italia nel 2017 il suo 13 litri a<br />
gas da 410 CV e il doppio serbatoio criogenico GNL con capacità di 740 litri.<br />
Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italy<br />
“Stimiamo che le motorizzazioni GNC e GNL rappresentino un 10%<br />
delle immatricolazioni. I veicoli alimentati a gas offrono emissioni ridotte<br />
e ottime prestazioni, per quanto riguarda Volvo esattamente<br />
paragonabili al pari potenza Diesel, trasformando in realtà la sostenibilità<br />
dei trasporti pesanti sia regionali che a lungo raggio. Allo stato<br />
attuale il GNL rappresenta ancora un carburante più economico rispetto<br />
al gasolio e rappresenta un’ottima opportunità per ridurre i costi<br />
di carburante delle aziende di trasporto. Lo vediamo dunque come<br />
ottima alternativa valida per trasporti nazionali o internazionali a lungo<br />
raggio nelle direttrici verso Francia, Spagna e centro-nord Europa.<br />
L’espansione della rete di distribuzione in Germania abbinata anche<br />
per quest’anno alla cancellazione del pedaggio per questa categoria<br />
di veicoli ne sta motivando l’adozione da parte di molto operatori. Per<br />
quanto riguarda i veicoli GNC, il loro ambito prevalente di impiego restano<br />
i centri urbani sia per ragioni tecniche che gestionali. Nelle prime<br />
ricordiamo l’autonomia di questi veicoli, che è più limitata delle<br />
versioni GNL, ma potenzialmente possono avere accesso a una rete<br />
distributiva molto più capillare che, con oltre mille punti di approvvigionamento,<br />
non ha pari in nessun altro Paese europeo. Nelle seconde<br />
vanno citate le crescenti restrizioni alla circolazione nei centri urbani<br />
adottate da molte amministrazioni locali con lo scopo lodevole di migliorare<br />
la qualità dell’aria. La loro adozione rappresenta dunque una<br />
alternativa utile oltre che necessaria”.<br />
marzo-aprile 2021 37
Trasporti<br />
L'evoluzione tecnologica delle motorizzazioni Diesel e il lancio dei<br />
primi veicoli a trazione ibrida rappresentano un'opzione concorrenziale<br />
nel trasporto merci a lunga percorrenza?<br />
Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />
“Il settore è in fermento come probabilmente mai lo è stato. Ci aspettiamo<br />
un cambiamento radicale non solo nelle propulsioni, ma anche<br />
nel modo di pensare il trasporto su gomma. Sul tema delle propulsioni<br />
sicuramente le novità più interessanti verranno da elettrico e idrogeno.<br />
L’elettrico vedrà la sua naturale applicazione nell’ambito della logistica<br />
urbana dell’ultimo miglio, ma anche in quello della distribuzione<br />
regionale. Affronteremo quindi la sfida non solo con il Daily ma anche<br />
con il Nikola Tre, neonato dalla collaborazione con Nikola Motors, i cui<br />
test sono già in corso, che permetterà di avere un mezzo pesante con<br />
autonomie fino a 400-500 km. Poi c’è l’idrogeno, usato come fonte di<br />
alimentazione per le fuel cell, che consentirà autonomie fino ad 800-<br />
1.000 km con tempi e procedure di rifornimento del tutto simili a quelle<br />
a cui siamo abituati con i mezzi a combustione interna. Tuttavia vedo<br />
nel segmento lungo raggio ancora una lunga supremazia di Diesel con<br />
un sempre maggiore affiancamento di GNL e BioGNL”.<br />
Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />
“La piattaforma Diesel è una fetta importantissima del parco circolante<br />
del trasporto merci a lunga percorrenza e lo sarà sicuramente anche<br />
per almeno tutto il decennio in corso. Anche se i combustibili da fonti<br />
rinnovabili e l’elettrificazione rappresentano a tutti gli effetti il futuro,<br />
ci aspettiamo nel medio termine una convivenza delle varie tecnologie:<br />
per questo Scania continua ad affinare le prestazioni dei propri motori<br />
a combustione interna - la vittoria del quarto anno di seguito del prestigioso<br />
test comparativo tedesco “Green Truck” ne è solo un esempio<br />
– mentre introduce contemporaneamente sul mercato nuove soluzioni<br />
elettrificate con lo scopo di offrire ai propri clienti la soluzione su misura<br />
per i loro obiettivi, diversi da applicazione ad applicazione”.<br />
Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italy<br />
“Per Volvo Trucks l’evoluzione del motore Diesel riveste ancora<br />
un ruolo importante. Basti pensare a FH con I-Save che garantisce<br />
un risparmio di carburante del 10% rispetto al motore eSCR,<br />
che continuiamo a proporre per impieghi specifici. Inoltre, abbiamo<br />
annunciato a fine 2020 che Volvo Trucks offrirà una gamma completa<br />
di veicoli pesanti con trazione elettrica già nel 2021. Seguiranno<br />
veicoli elettrici per i trasporti a lungo raggio impegnativi, anche<br />
con carichi pesanti. Saranno veicoli elettrici alimentati a batteria e<br />
con celle a combustibile, dotati di una maggiore autonomia. Volvo<br />
Trucks mira a iniziare la vendita di veicoli elettrici con energia prodotta<br />
sul veicolo tramite celle a combustibile a idrogeno nella seconda<br />
metà di questo decennio. Questi passaggi sono allineati con<br />
l'obiettivo di Volvo Trucks di eliminare l'uso dei combustibili fossili<br />
dall'intera gamma di prodotti entro il 2040. Dal punto di vista di<br />
Volvo Trucks, la transizione verso un trasporto più sostenibile consiste<br />
principalmente nel rendere questo passaggio il più fluido possibile<br />
per gli operatori di trasporto, in modo che possano iniziare a<br />
programmare il rinnovo del loro parco con una chiara visione degli<br />
investimenti da sostenere. Le soluzioni offerte devono essere prive<br />
di combustibili fossili e consentire agli autotrasportatori di raggiungere<br />
i necessari livelli di redditività e produttività”.<br />
Le tecnologie proposte dalle case costruttrici nel settore delle alimentazioni<br />
GNC e GNL sono suscettibili di ulteriori miglioramenti in<br />
termini di prestazioni, carico utile e consumi?<br />
Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />
“Sicuramente! Sebbene già oggi prestazioni e carico utile siano allineati<br />
a quelli di un corrispondente veicolo Diesel e i consumi siano minori,<br />
continuiamo e continueremo ad investire nel settore per rendere da un<br />
lato la scelta di transizione energetica dei nostri clienti sempre più agevole,<br />
allargando l’offerta, e dall’altro per rendere i motori e i veicoli nel<br />
complesso sempre più affidabili, performanti e sicuri. Investimenti sulla<br />
connettività, su ulteriori miglioramenti di consumi ed emissioni sono il<br />
costante lavoro dei nostri tecnici e ingegneri”.<br />
Il Volvo FH alimentato a GNL, disponibile con potenze di 420 e 460 CV, offre<br />
le stesse prestazioni e caratteristiche di guida dell ’analogo modello Diesel.<br />
Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />
“È da molti anni che in Scania crediamo fortemente nel metano e possiamo<br />
dire senz’altro di aver dato un deciso contributo all’emancipazione<br />
di questo carburante rispetto ai tradizionali impieghi in ambito urbano.<br />
Questo grazie all’introduzione di motori più potenti e della tecnologia<br />
GNL. Abbiamo dunque fatto importanti passi avanti nelle applicazioni<br />
di trasporto lungo raggio, con il lancio, proprio in Italia, del primo 13 litri<br />
a metano da 410 CV e 2.000 Nm sulla nostra New Truck Generation.<br />
Ci attendiamo nei prossimi anni una diffusione dei veicoli GNL, vista l’espansione<br />
della rete di distribuzione che sta a accompagnando quella<br />
dell’offerta di veicoli. Ad oggi, il mercato sta già riconoscendo i nostri<br />
veicoli a GNL come particolarmente parsimoniosi nei consumi, elemento<br />
che va esattamente nella direzione della sostenibilità, sia per quanto<br />
riguarda gli inquinanti locali sia per le emissioni climalteranti. Continueremo<br />
a lavorare su questo fronte, perseguendo il principio del miglioramento<br />
continuo che rappresenta per Scania un elemento chiave, per<br />
offrire veicoli sempre maggiormente efficienti. Il successo nella spinta<br />
alla sostenibilità però non dipenderà solo ed esclusivamente da questo,<br />
ma anche da come evolverà l’ecosistema e dalle scelte che faranno gli<br />
attori che si trovano ad operare nel settore dell’autotrasporto”.<br />
38<br />
marzo-aprile 2021
Trasporti<br />
Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italia<br />
“Sicuramente. Esattamente come per i motori Diesel, le motorizzazioni<br />
GNC e GNL rappresenteranno un fattore determinante della<br />
transizione energetica verso la progressiva decarbonizzazione del trasporto.<br />
È impensabile fare un salto dal tutto termico al tutto elettrico<br />
in una sola volta e mettendo in campo una sola tecnologia alternativa.<br />
La gradualità del passaggio, il concorso di diverse soluzioni e la loro<br />
progressiva maturazione tecnologica porterà alla progressiva sostituzione<br />
delle attuali motorizzazioni con altre a emissioni zero”.<br />
Quali iniziative potrebbero essere intraprese in Italia per incentivare<br />
l'acquisto di veicoli industriali alimentati a gas naturale<br />
(GNC e GNL)?<br />
Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />
“Il tema a livello istituzionale è sempre molto complesso e variegato.<br />
Segnali importanti sono sicuramente arrivati dal nuovo fondo investimenti<br />
per il biennio 2020-2021, che ha messo sul piatto circa 46<br />
milioni per l’acquisto di veicoli a trazioni alternative, e dal decreto<br />
del 2018 sul biometano, che ha dato il via ad un processo di costruzione<br />
e trasformazione di impianti che sta cominciando a dare i suoi<br />
frutti in questi mesi in termini di reale disponibilità di prodotto bio.<br />
Occorre ancora fare molto per stabilizzare e dare certezza di continuità<br />
ai trasportatori. Credo molto, ad esempio, in forme di incentivi<br />
legati più all’utilizzo del mezzo che all’acquisto; mi riferisco ad esempio<br />
ad uno sconto sul pedaggio autostradale per i mezzi meno inquinanti,<br />
così come già fatto in Germania con l’esenzione totale della<br />
MAUT o lungo la BRE.BE.MI, dove è in atto uno sconto del 30% per<br />
chi percorre quel tratto con mezzi GNL, che permetterebbe di legare<br />
più direttamente la riduzione di CO2 ad incentivi economici (più km<br />
si percorrono con mezzi sostenibili, più si contribuisce a diminuire le<br />
emissioni di CO2, maggiori benefici economici si ottengono). In ultimo,<br />
fondamentale sarà riconoscere i benefici di tale carburante anche<br />
all’interno del tool di calcolo VECTO per i costruttori”.<br />
Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />
“Misure strutturali e su base continuativa agevolerebbero senza<br />
dubbio la diffusione di soluzioni di trasporto rispettose dell’ambiente,<br />
favorendo così lo sviluppo sostenibile del trasporto nel nostro Paese.<br />
Un ulteriore elemento di interesse nei confronti di veicoli a GNL<br />
deriva dalla crescente disponibilità di biometano, anche a seguito<br />
del decreto “biometano”, un biocarburante grazie al quale le emissioni<br />
di CO2 rispetto al Diesel fossile possono essere ridotte fino al<br />
-90% (metodo di calcolo Well-to-Wheel). In termini generali, però,<br />
per sostenere l’acquisto di veicoli sostenibili è di fondamentale importanza<br />
lavorare a livello di ecosistema. In quest’ottica, un elemento<br />
fondamentale per accrescere la diffusione di veicoli alimentati a<br />
gas naturale, in particolare, è quello di sensibilizzare la committenza,<br />
affinché la scelta di veicoli a carburante alternativo da parte delle<br />
aziende di trasporto rappresenti un elemento di differenziazione<br />
e successo anche dal punto di vista della profittabilità. Negli ultimi<br />
anni abbiamo assistito ad un cambio di marcia nella crescita della rete<br />
di distributori GNL su tutto il territorio italiano, il gap dal punto<br />
di vista infrastrutturale è stato quindi colmato. I corridoi GNL sono<br />
in fase di espansione in tutta Europa e i clienti che battono tratte internazionali<br />
avranno sempre meno limitazioni legate alla carenza di<br />
strutture di rifornimento”.<br />
Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italia<br />
“Sicuramente gli incentivi hanno dato e continueranno a dare una<br />
spinta al mercato dei veicoli a gas naturale. L’obiettivo è quello di ridurre<br />
il gap di prezzo di vendita rispetto alle motorizzazioni Diesel.<br />
L’altra dimensione rilevante per estendere l’utilizzo dei veicoli GNL al<br />
lungo raggio internazionale è quella relativa alla rete. Troppi Paesi non<br />
dispongono ancora di una rete di rifornimento adeguata”.<br />
Continuerete ad investire in questo settore?<br />
Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager<br />
“IVECO è stata azienda pioniera nel settore e oggi detiene saldamente<br />
la leadership europea. Ciò che fino a soli 7 anni fa sembrava un’utopia,<br />
oggi è una realtà riconosciuta in tutti i Paesi europei con vendite globali<br />
sopra le 35.000 unità, di cui oltre 13.000 a GNL. Conta soprattutto<br />
crederci, avere una visione, investire in R&D e portare sul mercato un<br />
prodotto che minimizzi le resistenze al cambiamento dimostrando da<br />
subito i vantaggi. Ma conta anche trovare i giusti partner per lo sviluppo<br />
delle infrastrutture, della cultura e del framework politico/legislativo.<br />
Tanto è stato fatto, ma siamo convinti che la strada percorribile è ancora<br />
lunga e piena di significativi risultati da raggiungere”.<br />
Simone Martinelli, Business Development Alternative Fuels Italscania<br />
“Scania ha una roadmap di decarbonizzazione estremamente ambiziosa.<br />
Seguirla richiederà tanta innovazione tecnologica, nuove forme di<br />
propulsione, un ulteriore incremento di efficienza dei veicoli e, in generale,<br />
del sistema di trasporto. Noi di Scania siamo convinti del fatto<br />
che il processo di transizione verso un futuro sostenibile è un percorso<br />
complesso, che richiede un approccio strutturato su più fronti: da<br />
un lato il miglioramento continuo del prodotto per dare vita a soluzioni<br />
di trasporto che consentano di massimizzare l’efficienza energetica,<br />
la gamma di soluzioni a carburante alternativo più ricca del mercato<br />
e la progressiva elettrificazione dei veicoli, dall’altro la connettività,<br />
che consente di incrementare l’efficienza del trasporto e migliorare le<br />
prestazioni dei conducenti oltre a massimizzare i livelli di disponibilità<br />
del mezzo. Continueremo quindi ad investire sul fronte dei veicoli a<br />
metano, anche alla luce della crescente disponibilità di biometano e le<br />
importanti opportunità di decarbonizzazione dei trasporti legate all’utilizzo<br />
di questo biocarburante”.<br />
Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Trucks Italia<br />
“Sì, come detto, nei piani di Volvo Trucks c’è la politica del progressivo<br />
ingresso di diverse tecnologie e soluzioni che si affiancheranno alle<br />
attuali versioni diesel, GNC e GNL”.<br />
marzo-aprile 2021 39
Trasporti<br />
ASSEGNATO A LC3 TRASPORTI IL PREMIO "IL LOGISTICO DELL'ANNO 2020"<br />
Sostenibilità autocertificata<br />
con il “Report Ecologico”<br />
di Paolo Agostino<br />
Piena sostenibilità per un<br />
trasporto stradale sempre<br />
più efficiente e sempre più in<br />
linea con le attuali esigenze<br />
di tutela ambientale. Il<br />
progetto di autocertificazione<br />
“Report Ecologico”, promosso<br />
dall’azienda di autotrasporto<br />
italiana LC3 Trasporti,<br />
ha così aperto le porte al<br />
conferimento alla società del<br />
premio “Il Logistico dell’Anno<br />
2020”, assegnato nell’ambito<br />
della 16a edizione del contest<br />
annuale organizzato da<br />
Conferito da Assologistica ed Euromerci<br />
per valorizzare i migliori operatori logistici,<br />
il riconoscimento a LC3 Trasporti premia<br />
la sua strategia all’insegna della sostenibilità.<br />
Assologistica ed Euromerci<br />
per valorizzare i migliori<br />
operatori nel settore della<br />
logistica.<br />
Si conclude in questo modo<br />
un importante ciclo di<br />
attività per LC3 Trasporti,<br />
che anche lo scorso anno ha<br />
tenuto fede ai propri obiettivi<br />
aziendali di sostenibilità,<br />
nonostante le difficoltà che<br />
stanno duramente colpendo<br />
diversi settori dell’economia<br />
nazionale e internazionale,<br />
con forti ricadute anche sul<br />
comparto della logistica.<br />
L’azienda LC3 Trasporti, con<br />
sede a Gubbio (PG), ha infatti<br />
concretizzato negli ultimi<br />
anni un lungo processo di<br />
rimodulazione strategica di<br />
approccio al mercato, avviato<br />
nel 2011 con l’obiettivo di<br />
operare all’insegna delle<br />
sostenibilità economica,<br />
ambientale e sociale.<br />
Un processo che ha coinvolto<br />
a vario titolo diverse società<br />
che ruotano intorno alla<br />
galassia di LC3 - tra cui<br />
Iveco e Michelin Solutions -,<br />
40<br />
marzo-aprile 2021
Trasporti<br />
riunite sotto il contenitore<br />
progettuale “INBLUE”,<br />
finalizzato all’utilizzo<br />
di combustibili a basso<br />
impatto ambientale per<br />
alimentare i veicoli della<br />
flotta aziendale, quali metano<br />
(GNC) e biometano liquefatto<br />
(BioGNL), abbattendo così<br />
in modo assai consistente<br />
le emissioni di biossido di<br />
carbonio (CO2).<br />
UN IMPEGNO<br />
DI LUNGA DATA<br />
Nel 2011 LC3 Trasporti ha<br />
condotto un’analisi interna<br />
per individuare una serie di<br />
nuovi obiettivi in grado di<br />
ridefinire la propria “mission<br />
aziendale”.<br />
Da questo momento in<br />
poi, l’azienda eugubina<br />
ha intrapreso un percorso<br />
di rinnovamento che l’ha<br />
condotta, percorrendo<br />
diverse tappe, a raggiungere<br />
il prefissato traguardo di<br />
una maggiore sostenibilità<br />
economica, ambientale e<br />
sociale.<br />
Questo lungo processo di<br />
rinnovamento è quindi<br />
culminato con l’assegnazione<br />
del premio “Il Logistico<br />
dell’Anno 2020” conferito<br />
da Assologistica e Euromerci,<br />
che sancisce l’impegno di LC3<br />
Trasporti nell’ambito della<br />
sostenibilità ambientale,<br />
come si legge esressamente<br />
nella stessa motivazione del<br />
premio, per aver valorizzato<br />
il trasporto merci conto terzi<br />
prendendo in considerazione<br />
l’impronta ecologica nei<br />
suoi due aspetti principali:<br />
emissioni di gas ad effetto<br />
serra e inquinamento.<br />
La strategia adottata da<br />
LC3 Trasporti, premiata dal<br />
mercato, rappresenta oggi<br />
un asset importante per<br />
tutti i clienti dell’azienda<br />
che, a partire dal 2015,<br />
possono avvalersi di un vero<br />
e proprio “Report Ecologico”<br />
che certifica le prestazioni<br />
in termini di riduzione di<br />
impatto ambientale del<br />
trasporto effettuato sia a<br />
consuntivo, sia in fase di<br />
preventivazione.<br />
Le prime motrici a biometano liquefatto (BioGNL) di LC3 Trasporti hanno effettuato il loro primo rifornimento<br />
lo scorso novembre a Rimini presso il primo distributore italiano a insegna Vulcangas.<br />
PROGETTO B.E.S.T.<br />
E MEZZI BIO-LNG<br />
Il premio conseguito da LC3<br />
Trasporti passa anche da<br />
un’altra tappa fondamentale,<br />
attraversata a partire dalla<br />
fine del 2013 con il lancio<br />
del progetto B.E.S.T. (Better<br />
Environment & Sustainable<br />
Transport). Un progetto<br />
finalizzato alla rilevazione e<br />
al contenimento dei consumi,<br />
alla formazione continua<br />
dell’organico dipendenti, alla<br />
ricerca delle migliori prassi<br />
organizzative, all’innovazione<br />
tecnologica del sistema<br />
trasporto e all’utilizzo del<br />
biometano (GNC o GNL).<br />
Anche il progetto B.E.S.T.<br />
ha ricevuto importanti<br />
riconoscimenti pubblici,<br />
ottenendo il “Premio<br />
Sviluppo Sostenibile 2017”<br />
e il conferimento della<br />
“Medaglia del Presidente della<br />
Repubblica” insignita per<br />
conto del presidente Sergio<br />
Mattarella.<br />
Da aggiungere ancora,<br />
l’introduzione delle prime<br />
motrici a biometano<br />
liquefatto (BioGNL), il cui<br />
rifornimento inaugurale<br />
si è svolto agli inizi dello<br />
scorso novembre a Rimini<br />
presso il primo distributore<br />
italiano a insegna Vulcangas,<br />
e la contemporanea<br />
integrazione della flotta con<br />
20 semirimorchi refrigerati ad<br />
azoto liquido (RevolutioN2) a<br />
zero emissioni che, in tandem<br />
con le motrici alimentate sia<br />
a BioGNC sia con il nuovo<br />
BioGNL, rappresentano il<br />
mezzo di trasporto merci più<br />
ecologico disponibile oggi sul<br />
mercato.<br />
ACCELERARE LA<br />
TRANSIZIONE ENERGETICA<br />
Una dotazione esclusiva sul<br />
territorio italiano attualmente<br />
offerta da LC3 Trasporti, che<br />
vede operativi nel suo parco<br />
mezzi circa 200 veicoli, di<br />
cui 115 a metano liquefatto<br />
con possibilità di essere<br />
alimentati anche a biometano<br />
liquefatto, ai quali si<br />
aggiungeranno presto altri 14<br />
mezzi a biometano GNL, per<br />
una capacità complessiva di<br />
distribuire merci per i propri<br />
clienti con un 65% di veicoli a<br />
propulsione 100% sostenibile.<br />
“Non possiamo che essere<br />
orgogliosi di ricevere questo<br />
importante riconoscimento<br />
per il nostro impegno costante<br />
per il rispetto ambientale”, ha<br />
commentato in conclusione<br />
il direttore generale di LC3<br />
Trasporti, Mario Ambrogi,<br />
“il settore della logistica<br />
è chiamato a svolgere un<br />
ruolo importante sul fronte<br />
ambientale e LC3 Trasporti è<br />
pronta a raccogliere questa<br />
sfida con l’assunzione delle<br />
migliori tecnologie disponibili<br />
oggi sul mercato. Una scelta<br />
che si dimostra strategica<br />
anche per i nostri clienti che<br />
dimostrano una sensibilità<br />
e un bisogno crescente sul<br />
piano della sostenibilità<br />
anche nel processo logistico,<br />
in grado di innescare un<br />
circolo virtuoso che pone al<br />
primo posto il rispetto per<br />
l’ambiente. Nella speranza<br />
di essere presto seguiti<br />
anche dagli altri operatori<br />
in questa strategia rilevatasi<br />
vincente, in modo da rendere<br />
la transizione ecologica il più<br />
veloce possibile, nell’interesse<br />
di tutta la collettività”.<br />
marzo-aprile 2021 41
Trasporti<br />
SONDAGGIO EUROPEO DELL'ETF SULL'AFFATICAMENTO DEI CONDUCENTI PROFESSIONALI<br />
Una sindrome pericolosa<br />
che si chiama stanchezza<br />
di Paolo Benevolo<br />
Cattiva qualità del sonno,<br />
troppo poco tempo per<br />
dormire, riposo interrotto e<br />
lunghe giornate consecutive<br />
trascorse al volante senza<br />
tempo libero: sono queste<br />
alcune delle cause principali<br />
di affaticamento lamentate<br />
in Europa dalla maggior parte<br />
degli autisti professionali di<br />
autobus, pullman e camion,<br />
così come emerge da un<br />
recente sondaggio realizzato<br />
dall’European Transport<br />
Workers’ Federation (ETF),<br />
organizzazione sindacale di<br />
settore affiliata all’European<br />
Trade Union Confederation,<br />
nell’ambito del progetto<br />
“Sindacati e Conducenti per<br />
strade più sicure in Europa”.<br />
Il sondaggio, i cui primi<br />
risultati sono stati illustrati lo<br />
scorso novembre in occasione<br />
L’indagine della federazione dei sindacati<br />
dei lavoratori nel settore UE dei trasporti<br />
ha messo in luce problemi e contromisure<br />
per ridurre la fatica degli autisti di truck e bus.<br />
della “Giornata mondiale<br />
della memoria per le vittime<br />
del traffico stradale” (il<br />
rapporto completo sarà<br />
pubblicato online nel<br />
giugno 2021), ha coinvolto<br />
circa 2.800 conducenti in<br />
tutta Europa, che hanno<br />
raccontato le loro esperienze<br />
personali rivelando l’urgente<br />
necessità di misure politiche<br />
per affrontare la “malattia<br />
cronica” della stanchezza<br />
dell’autista nel trasporto<br />
commerciale su strada. Una<br />
“malattia” che rischia di<br />
avere serie conseguenze in<br />
termini di sicurezza stradale,<br />
tanto per l’incolumità<br />
degli stessei conducenti<br />
professionali quanto per<br />
quella di tutti gli altri utenti<br />
della strada.<br />
Proprio in occasione della<br />
“Giornata mondiale della<br />
memoria per le vittime del<br />
traffico stradale” l’ETF ha<br />
voluto quindi ribadire il<br />
proprio impegno per rendere<br />
la sicurezza stradale una<br />
realtà concreta, sottolineando<br />
come migliorare le condizioni<br />
di lavoro e garantire il riposo<br />
dei conducenti rivesta un<br />
ruolo determinante per<br />
conseguire questo obiettivo.<br />
LE CONTROMISURE<br />
A LIVELLO EUROPEO<br />
“Spostare merci e passeggeri<br />
in sicurezza in tutta Europa<br />
sta diventando sempre più<br />
difficile in un ambiente in<br />
cui la qualità del lavoro e<br />
del riposo, il traffico e le<br />
condizioni di guida per i<br />
conducenti professionisti<br />
continuano a peggiorare”,<br />
dichiara l’ETF nel suo<br />
comunicato stampa diramato<br />
per l’occasione, concludendo<br />
con una chiara e decisa<br />
affermazione: “È tempo<br />
che i responsabili dell’UE e<br />
nazionali prendano sul serio la<br />
stanchezza del conducente”.<br />
Se la recente indagine<br />
42<br />
marzo-aprile 2021
Trasporti<br />
realizzata dall’ETF dimostra<br />
che le cattive condizioni<br />
di lavoro lamentate dalla<br />
maggior parte dei conducenti<br />
professionali europei<br />
rappresentano un rischio per<br />
la sicurezza stradale e che<br />
questo aspetto merita la piena<br />
attenzione dei responsabili<br />
politici e dei datori di lavoro,<br />
unitamente ai risultati<br />
preliminari del sondaggio<br />
l’ETF ha anche enucleato una<br />
serie di possibili contromisure<br />
per ridurre l’impatto<br />
delle principali cause di<br />
affaticamento dei conducenti<br />
nel trasporto commerciale.<br />
I risultati dell’indagine<br />
iniziale hanno infatti messo<br />
luce una serie di misure chiave<br />
di prevenzione della fatica,<br />
così sintetizzate:<br />
• applicare la legge in modo<br />
coerente, ovvero rigorosa<br />
attuazione ed efficaci<br />
controlli sull’applicazione<br />
delle nuove regole sui tempi<br />
di guida e di riposo adottate<br />
nell’ambito del “Pacchetto<br />
mobilità” dell’Unione<br />
Europea e delle normative<br />
sui tempi di guida e di<br />
riposo di chi è al volante di<br />
autobus e pullman:<br />
Nel 2020 l’emergenza Covid-19 ha sensibilmente peggiorato le condizioni di lavoro dei conducenti.<br />
• applicare normative più<br />
severe e più rigorose sui<br />
tempi di guida e sui tempi di<br />
riposo;<br />
• stabilire orari di lavoro più<br />
ragionevoli, che evitino o<br />
limitino l’affaticamento dei<br />
conducenti, in particolare<br />
per quanto riguarda: guida<br />
notturna, orari di lavoro<br />
compressi o irregolari, brevi<br />
periodi di riposo giornaliero,<br />
brevi turni di preavviso.<br />
“La stanchezza del<br />
guidatore”, conclude la<br />
nota stampa ETF, “deve<br />
essere parte fondamentale<br />
di tutti i futuri processi della<br />
Commissione europea di<br />
pianificazione e preparazione<br />
delle proposte legislative e<br />
un elemento chiave nelle<br />
strategie e negli obiettivi<br />
UE per la sicurezza stradale.<br />
Chiediamo pertanto ai<br />
responsabili dell’UE di agire<br />
di conseguenza senza ulteriori<br />
indugi”.<br />
Cause principali di affaticamento per i conducenti<br />
Percentuale di intervistati che ha valutato ciascuna causa come “importante” o “molto importante”<br />
TRASPORTO MERCI<br />
TRASPORTO PASSEGGERI<br />
Carenza di aree di riposo 83% Giornate consecutive di lavoro senza riposo 86%<br />
Scarsa qualità del sonno 83% Esaurimento generale 86%<br />
Scarsa salute/forma fisica generale 82% Tempo insufficiente per dormire 85%<br />
Esaurimento generale 81% Scarsa salute/forma fisica generale 84%<br />
Tempo insufficiente per dormire 80% Tempi di riposo insufficienti 84%<br />
Sonno interrotto 80% Programmi e richieste di pianificazione stringenti 83%<br />
Giornate consecutive di lavoro senza riposo 80% Scarsa qualità del sonno 83%<br />
Pressione di lavoro 79% Sonno interrotto 79%<br />
Programmi e richieste di pianificazione stringenti 78% Temperature estreme 78%<br />
Tempi di riposo insufficienti 75% Pressione di lavoro 78%<br />
Disturbi del sonno 75% Disturbi del sonno 77%<br />
Lunghi orari di lavoro 74% Lunghi orari di lavoro 76%<br />
Fonte: European Transport Workers’ Federation (ETF), novembre 2020<br />
marzo-aprile 2021 43
Urbanistica<br />
DESTINATO A CAMBIARE ASPETTO UNO DEGLI EMBLEMI DELL'ARCHITETTURA SOCIALISTA<br />
Auf Wiedersehen<br />
vecchia Alexanderplatz<br />
di Franco Donnini<br />
Anche se a molti verrà<br />
in mente una celebre<br />
canzone interpretata<br />
negli anni ’80 da Milva e<br />
ad altri un epico romanzo<br />
del 1929 di Alfred Döblin,<br />
l’Alexanderplatz di quella<br />
che una volta era Berlino<br />
Est rimane ad oggi uno<br />
degli esempi più calzanti di<br />
progettazione urbanistica<br />
e architettonica di stampo<br />
tipicamente socialista.<br />
Spazi ampissimi, scarsità<br />
di verde, edifici di forma<br />
squadrata, spogli di qualsiasi<br />
ornamento e praticamente<br />
uniformi anche dal punto<br />
vista cromatico: facilissimo<br />
ritrovare molte di queste<br />
peculiarità nella quasi totalità<br />
dei centri più o meno grandi<br />
dell’Europa orientale.<br />
Ma qui siamo nella città che<br />
più di ogni altra ha vissuto<br />
il crollo del blocco sovietico:<br />
le immagini di quel lontano<br />
1989 restano scolpite nella<br />
nostra memoria come uno<br />
dei momenti di transizione<br />
storica più importanti del<br />
ventesimo secolo. Proprio<br />
qui ebbe luogo la grande<br />
manifestazione popolare<br />
contro il regime della<br />
Repubblica Democratica<br />
Tedesca, solo pochi giorni<br />
prima dell’abbattimento del<br />
famigerato Muro.<br />
Lampante come l’aspetto<br />
attuale della piazza sia il<br />
frutto della ricostruzione<br />
postbellica avvenuta sotto<br />
la forte influenza del<br />
classicismo socialista, ed è<br />
altrettanto evidente come<br />
le opere di rinnovamento<br />
realizzate dagli anni ’90<br />
in poi abbiano mascherato<br />
solo in piccola parte le poco<br />
Dopo quasi 30 anni di progetti e discussioni è finalmente iniziata<br />
la riqualificazione urbanistica della storica piazza berlinese<br />
intitolata nel 1805 allo zar Alessandro I di Russia.<br />
apprezzabili connotazioni<br />
esistenti, rendendo peraltro<br />
Alexanderplatz un’area<br />
eccessivamente caratterizzata<br />
dalla presenza di marchi<br />
commerciali.<br />
Il primo bando di concorso per<br />
la presentazione di progetti<br />
relativi ad un nuovo assetto<br />
urbanistico della piazza<br />
risale al 1993, ma per motivi<br />
principalmente economici<br />
tale programma non è mai<br />
stato avviato. Ad inizio 2020,<br />
però, gli amministratori<br />
berlinesi hanno finalmente<br />
rilanciato l’opera stilandone<br />
le linee guida e stanziando i<br />
fondi e le risorse necessarie.<br />
Rientrerà in un più generale<br />
riammodernamento della<br />
città che, grazie a cospicui<br />
investimenti pubblici, avrà<br />
nel giro di pochi anni e<br />
nonostante la pandemia in<br />
corso, un nuovo “look”, nuovi<br />
edifici e nuove infrastrutture.<br />
A tal proposito, proprio<br />
nel corso del dicembre<br />
2020 è stato inaugurato<br />
l’ultimo tratto della linea<br />
metropolitana U5, molto<br />
importante in quanto unisce<br />
l’area in questione alla Porta<br />
di Brandeburgo e alla zona<br />
museale della grande capitale<br />
tedesca.<br />
LA SCALATA<br />
VERSO L’ALTO<br />
Il progetto originale di<br />
riassetto, elaborato pochi<br />
anni dopo la caduta del Muro<br />
dagli architetti Hans Kollhoff<br />
e Helga Timmermann,<br />
prevedeva la costruzione<br />
di 13 grattacieli alti ognuno<br />
circa 150 metri, destinati a<br />
mutare radicalmente l’aspetto<br />
della piazza in una sorta di<br />
compensazione tra gli spazi<br />
orizzontali e quelli verticali.<br />
Come già detto, tuttavia,<br />
il forte debito pubblico<br />
accumulato a causa della<br />
riunificazione tedesca ha<br />
costretto l’amministrazione<br />
cittadina ad accantonare<br />
questo progetto per molto<br />
tempo. L’idea originaria è<br />
stata ora ripresa e costituirà<br />
l’impronta fondamentale del<br />
rifacimento architettonico<br />
in programma nei prossimi<br />
anni. I nuovi fabbricati<br />
saranno tutti di notevole<br />
altezza e in gran parte<br />
polifunzionali, destinati<br />
quindi ad ospitare negozi,<br />
uffici e abitazioni private di<br />
varie metrature.<br />
Foto: Wladyslaw Sojka on wikimedia/commons<br />
44<br />
marzo-aprile 2021
Urbanistica<br />
Sono due attualmente gli<br />
edifici che nella piazza<br />
svettano sugli altri: uno è<br />
la Torre della Televisione<br />
(Berliner Fernsehturm - 368<br />
metri - visibile a sinistra<br />
nella foto di apertura),<br />
costruita dalla DDR negli<br />
anni ’60 proprio alle spalle<br />
della stazione ferroviaria<br />
di Alexanderplatz. L’altro<br />
è l’Hotel Park Inn (già<br />
Hotel Stadt Berlin sotto<br />
il regime comunista e<br />
Forum Hotel Berlin dopo la<br />
riunificazione, a destra nella<br />
foto di apertura); ultimato<br />
nel 1970 e completamente<br />
rinnovato dalla nota catena<br />
internazionale nel 2005, con<br />
i suoi 125 metri di altezza è<br />
probabilmente quello che<br />
meglio si integrerà dal punto<br />
di vista visivo con le nuove<br />
strutture che verranno.<br />
Altri due elementi di<br />
spicco dal punto di vista<br />
architettonico presenti<br />
nella piazza sono la<br />
Alexanderhaus e la<br />
Berolinhaus.<br />
Si tratta di due imponenti<br />
edifici di stile razionalista<br />
progettati dell’architetto<br />
Peter Behrens e costruiti tra<br />
il 1929 e il 1932. Riportarono<br />
gravi danni durante i<br />
bombardamenti della<br />
seconda guerra mondiale<br />
e furono successivamente<br />
ricostruiti, ovviamente<br />
secondo i canoni dell’edilizia<br />
socialista. Hanno entrambi<br />
subìto ristrutturazioni in<br />
tempi abbastanza recenti e<br />
sono oggi sotto la tutela dei<br />
beni monumentali. Il loro<br />
destino sarà quello di essere<br />
circondati da giganti in<br />
cemento che li domineranno,<br />
almeno in altezza. Il primo<br />
di questi grattacieli, di cui<br />
sono già iniziati i lavori,<br />
sarà la Alexander Capital<br />
Tower, un investimento<br />
edilizio finanziato da un<br />
colosso russo del settore<br />
(la MonArch Group) che<br />
partorirà una modernissima<br />
costruzione, seconda per<br />
altezza solo alla già citata<br />
Berliner Fernsehturm.<br />
Anche il noto architetto<br />
canadese Frank Gehry sarà<br />
Il plastico qui sopra mostra quale sarà il nuovo assetto urbanistico della storica Alexanderplatz una volta completati<br />
tutti i lavori in progetto: risulta evidente la conquista dello spazio verticale.<br />
tra coloro che contribuiranno<br />
a modificare lo skyline della<br />
città; a lui è stata infatti<br />
assegnata la progettazione<br />
di una torre residenziale di<br />
39 piani (la Alexanderplatz<br />
Residential) che sorgerà<br />
a ridosso dell’adiacente<br />
arteria di scorrimento Otto-<br />
Braunstraße.<br />
I francesi del gruppo Covivio<br />
si occuperanno a loro volta<br />
della costruzione di un altro<br />
grande edificio proprio<br />
accanto all’Hotel Park Inn,<br />
mentre molti altri colossi<br />
internazionali, come gli<br />
austriaci del SIGNA Group,<br />
hanno mostrato forte<br />
interesse all’opera in corso.<br />
Alexanderplatz si appresta<br />
dunque a vivere una lunga<br />
stagione di cantieri, ruspe,<br />
gru e squadre di operai;<br />
ne uscirà più moderna e<br />
funzionale, persino più<br />
fascinosa se si agirà in<br />
omogeneità e armonia con la<br />
realtà circostante.<br />
Varsavia e Budapest hanno<br />
già da tempo segnato la via:<br />
rinnovare edilizia e tessuto<br />
urbano per rilanciare il<br />
ruolo della città, superando<br />
senza indugi il fardello di un<br />
recente e doloroso passato<br />
e guardando al futuro con<br />
fiducia e ottimismo.<br />
L’edilizia socialista domina la piazza centrale della vecchia Berlino Est:<br />
la Alexanderhaus (in alto) e la Berolinhaus (qui sopra).<br />
marzo-aprile 2021 45
Energia<br />
INN<strong>OV</strong>ATIVO BREVETTO ENEA PER LA PRODUZIONE DI IDROGENO "GREEN"<br />
Idrogeno e ossigeno<br />
dall’acqua grazie al sole<br />
di Luigi Di Matteo (Area Professionale Tecnica ACI)<br />
Produrre idrogeno e<br />
ossigeno attraverso la<br />
decomposizione termica<br />
dell’acqua realizzata con<br />
energia solare: questo<br />
l’oggetto del nuovo brevetto<br />
nato nei laboratori dei Centri<br />
Ricerche ENEA di Frascati e<br />
Casaccia.<br />
Nella decomposizione termica<br />
la molecola dell’acqua è<br />
scissa ad alta temperatura<br />
direttamente in idrogeno<br />
e ossigeno, che devono poi<br />
essere opportunamente<br />
separati. Con l’utilizzo di<br />
processi tradizionali questo<br />
avviene a temperature<br />
molto elevate dell’ordine di<br />
3.000/4.000 °C, tali da rendere<br />
Il nuovo sistema consente di produrre<br />
con 500 °C in meno la stessa quantità<br />
di idrogeno e ossigeno di un reattore<br />
tradizionale, con acqua ed energia solare.<br />
impraticabile il processo.<br />
Più in dettaglio, l’elettrolisi<br />
dell’acqua avviene quando<br />
una corrente continua è fatta<br />
passare tra due elettrodi<br />
immersi in un’opportuna<br />
soluzione acquosa (soluzioni<br />
concentrate di idrossido di<br />
potassio o di acido solforico) e<br />
separati tra loro da particolari<br />
materiali (diaframmi o<br />
separatori), dando luogo alla<br />
decomposizione elettrolitica<br />
dell’acqua secondo la reazione<br />
globale:<br />
2H2O + energia elettrica → 2H2+ O2<br />
Si producono così<br />
separatamente idrogeno<br />
(al catodo) e ossigeno<br />
(all’anodo) di elevata purezza,<br />
successivamente sottoposti a<br />
vari processi (raffreddamento,<br />
deumidificazione ecc.) che li<br />
rendono disponibili per un<br />
immediato utilizzo.<br />
Si tratta di una reazione<br />
chimica sfavorita a<br />
temperatura ambiente, ma<br />
a temperature molto elevate<br />
consente la formazione di<br />
idrogeno, ossigeno e altri<br />
composti (H, O, OH).<br />
L’elettrolisi ad alta<br />
temperatura, tuttavia, è<br />
economicamente più efficiente<br />
dell’elettrolisi tradizionale, a<br />
temperatura ambiente, perché<br />
parte dell’energia viene fornita<br />
come calore, più economico<br />
dell’elettricità, e perché la<br />
reazione elettrolitica è più<br />
efficiente ad alte temperature<br />
(a 2.500 °C non è più<br />
necessaria l’energia elettrica,<br />
46<br />
marzo-aprile 2021
Energia<br />
poiché l’acqua si scinde in<br />
idrogeno e ossigeno tramite la<br />
termolisi).<br />
COME FUNZIONA<br />
IL BREVETTO ENEA<br />
Il nuovo sistema brevettato<br />
dall’ENEA, dal ricercatore<br />
Silvano Tosti, per ovviare<br />
al problema delle alte<br />
temperature, utilizza un<br />
reattore a membrana<br />
costituito da una camera di<br />
reazione dove sono presenti<br />
contemporaneamente due tipi<br />
di membrane: una in tantalio<br />
per separare l’idrogeno e una<br />
in materiale ceramico per<br />
separare l’ossigeno. In questo<br />
modo, si produce, con 500 °C<br />
in meno, la stessa quantità<br />
di idrogeno e ossigeno di<br />
un reattore tradizionale.<br />
Già intorno ai 1.900 °C è<br />
infatti possibile ottenere<br />
dei rendimenti di reazione<br />
abbastanza significativi<br />
Al reattore vengono poi<br />
integrati impianti solari a<br />
concentrazione, in grado<br />
di fornire calore ad alta<br />
temperatura, rendendo<br />
così possibile la produzione<br />
di idrogeno direttamente<br />
dall’energia solare.<br />
Volendo utilizzare l’energia<br />
solare per la decomposizione<br />
dell’acqua, bisogna tener<br />
presente le temperature<br />
massime raggiungibili con le<br />
attuali tecnologie:<br />
• Piatti ceramici: T = 1.500 °C<br />
• Metalli liquidi: T = 1. 700°C<br />
con piombo e 2.600 °C con<br />
stagno.<br />
Di fatto sono stati compiuti<br />
grandi progressi nel c.d.<br />
“solare a concentrazione”,<br />
ovvero centrali che con una<br />
serie di specchi convogliano la<br />
luce solare in unico punto: si<br />
è passati da una temperatura<br />
massima di 700 °C agli attuali<br />
1.000 °C. Ma esiste ancora<br />
un gap di alcune centinaia di<br />
gradi.<br />
La produzione diretta di<br />
idrogeno dal sole rispetto<br />
ad altri sistemi, come ad<br />
esempio l’accoppiamento<br />
di solare fotovoltaico con<br />
elettrolizzatori alcalini,<br />
è di grande interesse per<br />
Una centrale a energia solare che utilizza la tecnologia “tower reflector”.<br />
la realizzazione di una<br />
catena energetica “green”<br />
ed è caratterizzata dal<br />
raggiungimento di elevate<br />
efficienze energetiche e<br />
da costi di investimento<br />
contenuti, sia in applicazioni<br />
stazionarie, come utenze<br />
elettriche civili e industriali,<br />
sia in applicazioni mobili<br />
come nel caso dei nuovi<br />
veicoli elettrici.<br />
• Concentrating Solar Power<br />
(permettono di convertire<br />
l’energia solare in energia<br />
termica, sfruttando la<br />
riflessione dei raggi<br />
solari ottenuta attraverso<br />
superfici riflettenti -<br />
sostanzialmente specchi<br />
- per concentrarla su un<br />
ricevitore di dimensioni<br />
contenute): T = 1.000 °C<br />
• Sistemi Tower Reflector<br />
(specchi riflettenti<br />
indipendenti che inseguono<br />
il sole e concentrano i<br />
suoi raggi su un ricevitore<br />
fisso posto alla sommità<br />
di una struttura a torre<br />
posta solitamente al centro<br />
dell’impianto): T = 1.300 °C<br />
Confindustria ed ENEA: un patto per l'idrogeno<br />
Individuare le potenzialità di sviluppo di filiere industriali dell'idrogeno in Italia, le soluzioni innovative<br />
e gli scenari operativi possibili, attraverso una rafforzata collaborazione tra ricerca e industria.<br />
Sono questi gli obiettivi del "patto per l'idrogeno" sottoscritto a fine gennaio da Confindustria ed<br />
ENEA, nell'ambito delle iniziative per ridurre i costi di approvvigionamento energetico del sistema<br />
industriale, promuoverne la sostenibilità e sviluppare tecnologie di frontiera.<br />
Una vera e propria alleanza strategica che tra le attività su cui sarà imperniata la nuova collaborazione<br />
prevede la mappatura delle tecnologie, del know-how, dei settori hard to abate, dell'evoluzione<br />
tecnologica e dei processi industriali che utilizzano idrogeno e dei potenziali in termini di consumo e<br />
di capacità produttiva nel breve, medio e lungo termine. Prevista inoltre un'analisi approfondita della<br />
domanda e dell'offerta anche rispetto alle potenzialità di produzione e utilizzo in Italia di idrogeno<br />
"green" e degli investimenti necessari per lo sviluppo di una filiera dedicata.<br />
L'alleanza fra Confindustria ed ENEA si propone così di promuovere un rapporto più stretto e continuativo<br />
tra ricerca e sistema industriale per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, progetti<br />
e studi, nella più ampia prospettiva di un cambio di paradigma dei processi energetici, anche attraverso<br />
nuovi modelli progettuali e la reingegnerizzazione dei prodotti e degli impianti produttivi.<br />
marzo-aprile 2021 47
Energia<br />
REPORT H2IT PER SUPPORTARE LO SVILUPPO DELLA FILIERA IDROGENO IN ITALIA<br />
Idrogeno: svolta green<br />
per la decarbonizzazione<br />
di Paolo Benevolo<br />
Un cospicuo giro d’affari,<br />
che recenti studi stimano<br />
intorno agli 820 miliardi di<br />
euro l’anno, con la possibilità<br />
di creare circa 5,4 milioni<br />
di nuovi posti di lavoro: è<br />
quanto prospetta un settore<br />
altamente tecnologico come<br />
quello dell’idrogeno, la cui<br />
filiera in Europa potrebbe<br />
raggiungere nel 2050 un<br />
quarto della quota nei<br />
consumi energetici finali,<br />
senza produrre emissioni<br />
carboniche o inquinanti se<br />
prodotto da fonti rinnovabili,<br />
attraverso il processo di<br />
Nel 2035 l’idrogeno potrebbe soddisfare<br />
un quarto dei consumi energetici finali UE,<br />
ma in Italia mancano ancora un quadro<br />
legislativo certo e opportuni investimenti.<br />
elettrolisi dell’acqua.<br />
“Una vera e propria<br />
rivoluzione che in meno di<br />
trent’anni potrebbe cambiare<br />
la società e l’economia del<br />
Vecchio Continente” e una<br />
vera e propria “soluzione<br />
chiave, complementare<br />
con altre tecnologie, per<br />
la decarbonizzazione del<br />
sistema energetico”, come<br />
spiegano i responsabili<br />
di H2IT, l’Associazione<br />
Italiana Idrogeno e Celle a<br />
Combustibile costituita nel<br />
2005 che aggrega attualmente<br />
a livello nazionale 50 soci in<br />
rappresentanza di grandi,<br />
medie e piccole imprese,<br />
centri di ricerca e università<br />
che operano in tutta la catena<br />
del valore dell’idrogeno.<br />
Per supportare anche<br />
in Italia lo sviluppo di<br />
una competitiva filiera<br />
dell’idrogeno, quale chiave<br />
di volta verso un modello<br />
energetico sostenibile e<br />
risorsa fondamentale per<br />
conseguire gli obiettivi di<br />
decarbonizzazione stabiliti<br />
dall’Unione Europea,<br />
l’associazione nazionale<br />
H2IT ha presentato il 19<br />
gennaio scorso, nel corso<br />
di un apposito evento<br />
digitale, il nuovo report<br />
48<br />
marzo-aprile 2021
Energia<br />
Il presidente di H2IT, Alberto Dossi.<br />
“Strumenti di Supporto al<br />
Settore Idrogeno. Priorità<br />
per lo sviluppo della filiera<br />
idrogeno in Italia”, in cui<br />
sono illustrate le priorità e le<br />
conseguenti raccomandazioni<br />
rivolte al nostro Paese in vista<br />
dell’attuazione di un’efficace<br />
Strategia Nazionale<br />
dell’Idrogeno.<br />
“Con questo report,<br />
realizzato coinvolgendo ben<br />
67 organizzazioni attive<br />
nel settore, abbiamo voluto<br />
dare il nostro contributo allo<br />
sviluppo di un mercato che<br />
diventerà sempre più centrale<br />
nell’economia nazionale<br />
ed europea”, ha dichiarato<br />
in proposito il presidente<br />
di H2IT, Alberto Dossi.<br />
“Per vincere la sfida della<br />
decarbonizzazione è giunto<br />
il momento di elaborare<br />
una Strategia Nazionale<br />
dell’Idrogeno che realizzi un<br />
ampio piano di investimenti<br />
e riforme”, ha quindi<br />
aggiunto precisando che<br />
“l’Italia ha il potenziale per<br />
posizionarsi strategicamente<br />
in tutti i settori di riferimento<br />
della filiera idrogeno:<br />
produzione, logistica<br />
e trasporto, industria,<br />
mobilità, residenziale” e<br />
che “H2IT, in quanto voce<br />
unica nel panorama italiano,<br />
è pronta a lavorare insieme<br />
alle istituzioni mettendo<br />
a disposizione tutte le<br />
competenze necessarie<br />
per favorire il processo<br />
decisionale”.<br />
PRIORITÀ STRATEGICHE<br />
E RACCOMANDAZIONI<br />
L’idrogeno, spiegano nel<br />
report gli esperti di H2IT,<br />
rappresenta oggi una frazione<br />
modesta del mix energetico<br />
globale ed europeo. Nel<br />
nostro Paese la quota totale di<br />
energia prodotta dall’idrogeno<br />
si aggira intorno all’1% ed è<br />
utilizzata esclusivamente per<br />
l’industria chimica, siderurgica<br />
e della raffinazione.<br />
“Si tratta però ancora di<br />
idrogeno non pulito, ma<br />
prodotto da combustibili<br />
fossili”, sottolineano gli<br />
autori, “la cui produzione<br />
rilascia tra i 70 e i 100 milioni<br />
di tonnellate di CO2 in tutta<br />
l’Unione Europea”.<br />
In questo contesto, dunque,<br />
l’idrogeno appare una risorsa<br />
fondamentale per raggiungere<br />
l’obiettivo di riduzione del<br />
100% delle emissioni previsto<br />
dalla Commissione Europea<br />
entro il 2050 e reso ancora più<br />
sfidante dal potenziale nuovo<br />
limite del 60% entro il 2030.<br />
Un percorso, quello tracciato<br />
dalla Commissione Europea,<br />
che come ricordano gli esperti<br />
di H2IT pone in particolare<br />
due obiettivi principali:<br />
raggiungere entro il 2024<br />
i 6 GW di elettrolizzatori<br />
installati, per produrre 1<br />
milione di tonnellate di<br />
idrogeno verde, e raggiungere<br />
entro il 2030 i 40 GW per<br />
una produzione di 10 milioni<br />
di tonnellate sul territorio<br />
europeo. “In altre parole”,<br />
conclude lo studio, “nel 2050,<br />
l’idrogeno potrà rappresentare<br />
fino al 24% dei consumi finali<br />
di energia. Obiettivi ambiziosi,<br />
analoghi a quello posto dal<br />
Ministero dello Sviluppo<br />
Economico per il nostro Paese,<br />
che prevede una penetrazione<br />
dell’idrogeno del 20% nel<br />
2050”.<br />
Proprio per poter concretizzare<br />
questi obiettivi il report<br />
di H2IT fornisce accurate<br />
indicazioni. Nato dalla<br />
collaborazione tra 48 player<br />
dell’industria, 12 centri<br />
di ricerca e 7 tra cluster e<br />
associazioni, il report raccoglie<br />
infatti le raccomandazioni<br />
ritenute essenziali per creare<br />
le condizioni “politiche e<br />
normative” a sostegno del<br />
comparto in Italia, grazie<br />
all’elaborazione di 51 priorità<br />
d’azione e 66 policy, declinate<br />
in 7 diversi segmenti:<br />
produzione; trasporto,<br />
distribuzione e trattamento;<br />
stoccaggio; mobilità; usi<br />
energetici; usi industriali,<br />
residenziali e feedstock;<br />
supply chain e tematiche<br />
trasversali.<br />
A partire da queste<br />
elaborazioni, gli esperti di H2IT<br />
arrivano quindi a suggerire alle<br />
istituzioni una serie di priorità<br />
strategiche per abbattere<br />
le barriere allo sviluppo<br />
del settore dell’idrogeno<br />
in Italia. Raccomandazioni<br />
che riportiamo di seguito<br />
così come sintetizzate<br />
nell’Executive Summary del<br />
report.<br />
La lettera del viceministro allo Sviluppo Economico,<br />
Stefano Buffagni, inviata al presidente di H2IT<br />
in occasione della presentazione del nuovo report.<br />
"Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato il 24 novembre<br />
u.s. le Linee Guida Preliminari della Strategia Nazionale Idrogeno.<br />
Grazie a queste prime linee guida per la realizzazione della<br />
Strategia Nazionale Idrogeno, l'Italia si sta ritagliando un ruolo<br />
centrale in questa sfida, insieme con i Paesi europei maggiormente<br />
avanzati su questo tema. Il nostro Paese può sfruttare la sua posizione<br />
geografica, il suo solido know-how progettuale e scientifico<br />
e la sua rete infrastrutturale. Lo sviluppo dell'idrogeno rappresenterà<br />
una svolta e una rivoluzione positiva, dovremo essere bravi<br />
a far nascere una nuova filiera industriale dedicata puntando anche<br />
su ricerca, innovazione tecnologica, creazione del know-how<br />
e formazione di nuove figura professionali. In questo modo oltre<br />
ai benefici ambientali, si potranno avere anche benefici sociali e<br />
occupazionali. Per sostenere la crescita dell'idrogeno sono previsti<br />
cluster di progettualità già all'interno del "Recovery and Resilience<br />
Plan" su cui sono stati allocati circa 2 miliardi di euro per lo sviluppo<br />
della Strategia Nazionale Idrogeno e, tra gli altri strumenti<br />
di sostegno vi sono anche gli IPCEI (Progetti di Comune Interesse<br />
in ambito Europeo) idrogeno".<br />
marzo-aprile 2021 49
Energia<br />
"Strumenti di Supporto al Settore Idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia"<br />
H2IT gennaio 2021 - Executive Summary - Proposte migliorative e priorità d'azione<br />
Stabilire una strategia nazionale chiara di lunga durata per il settore<br />
idrogeno.<br />
Dall’analisi effettuata si è giunti a identificare delle priorità d’azione<br />
per ogni segmento della filiera e le relative misure e proposte a supporto<br />
dello sviluppo del settore idrogeno in Italia. Non ci sono dubbi che la<br />
prima azione da implementare sia quella di stabilire una strategia nazionale<br />
di lunga durata per tutto il settore dell’idrogeno, che tracci una<br />
direzione chiara e indichi delle azioni puntuali e degli obiettivi definiti<br />
per supportare il settore e abilitare gli investimenti.<br />
Attuare schemi di sostegno dedicati e stabili nel lungo periodo.<br />
In questa prima fase di sviluppo il supporto pubblico è fondamentale<br />
per coprire i gap economici esistenti e risulta quindi necessario attuare<br />
schemi di sostegno dedicati e stabili nel lungo periodo, in un’ottica di<br />
neutralità tecnologica per il settore dell’idrogeno, per garantire piani<br />
affidabili di ritorno dell’investimento e favorire la produzione di idrogeno<br />
verde attraverso l’incentivazione, volta ad abbattere i costi di<br />
produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili. Questa azione richiede<br />
celerità e prontezza al fine di inserirsi nel quadro di obiettivi tracciati<br />
dalla Commissione Europea con la Strategia dell’Idrogeno che vede lo<br />
sviluppo di 6 GW di elettrolizzatori al 2024, sostenendo il settore industriale<br />
italiano per un posizionamento forte sul mercato.<br />
Introdurre una certificazione e una garanzia d’origine dell’idrogeno<br />
rinnovabile e a basse emissioni.<br />
Affinché si raggiungano gli ambiziosi target di decarbonizzazione, il<br />
tema della tracciabilità d’origine è assolutamente prioritario e propedeutico<br />
allo sviluppo delle soluzioni idrogeno. A livello europeo si sta<br />
lavorando molto sui tavoli normativi per arrivare all’introduzione di<br />
specifiche di qualità e ad una garanzia di origine dell’idrogeno rinnovabile.<br />
Anche l’Italia dovrà recepire tale normativa, alla base delle progettualità<br />
idrogeno da implementare nei prossimi anni.<br />
Definire un quadro regolatorio per l’inserimento degli impianti<br />
idrogeno in ottica di sector coupling.<br />
Molte delle criticità affrontate dai tavoli di lavoro riguardano la mancanza<br />
di una normativa tecnica ad hoc e di aggiornamenti sulla normativa<br />
esistente che tengano conto dell’innovazione su tutta la filiera,<br />
in particolare trasporto, distribuzione e stoccaggio di idrogeno. Lo sviluppo<br />
di un sistema normativo/autorizzativo, armonizzato a livello<br />
internazionali, chiaro e di una semplificazione delle norme e delle procedure<br />
amministrative consentirebbe alle aziende coinvolte nell’intera<br />
filiera di operare, su uno scenario europeo, in condizioni favorevoli<br />
anche per gli investimenti. Al fine di poter integrare le tecnologie<br />
Power-to-Gas (PTG) nelle reti e permettere che partecipino all’erogazione<br />
dei servizi di rete, una definizione di un quadro regolatorio per<br />
l’inserimento degli impianti idrogeno in ottica di sector coupling risulta<br />
fondamentale.<br />
Rafforzare la filiera nazionale di produzione di elettrolizzatori<br />
“large scale”.<br />
Sempre nell’ottica di promuovere la produzione di idrogeno verde a<br />
costi competitivi, dall’analisi emerge la necessità di rafforzare la filiera<br />
nazionale di produzione di elettrolizzatori “large scale”, pianificando<br />
azioni normative, fiscali e di incentivazione per lo sviluppo e l’industrializzazione<br />
e promuovendo programmi e iniziative per incoraggiare<br />
lo sviluppo di grandi impianti di produzione idrogeno green. Questo<br />
creerà nuovi posti di lavoro e indotto, con l’opportunità di contribuire al<br />
raggiungimento di una leadership europea nel settore.<br />
Costruire una rete di stazioni di rifornimento adeguata per lo sviluppo<br />
della mobilità idrogeno.<br />
Un altro fattore abilitante per il settore è la costruzione di una rete di<br />
stazioni di rifornimento per veicoli idrogeno, aprendo la possibilità alla<br />
circolazione di mezzi a celle a combustibile sia per il trasporto leggero<br />
che per quello pesante su gomma, ma anche dedicate al trasporto<br />
ferroviario e a quello dei mezzi logistici negli hub logistici, come porti<br />
e aeroporti. Un particolare riferimento va inoltre fatto alla modalità<br />
del trasporto via mare, dove la realizzazione di stazioni di rifornimento<br />
e l’abilitazione dell’infrastruttura portuale devono andare di pari passo<br />
con lo sviluppo di tecnologie navali da implementare a bordo.<br />
Individuare i nuclei iniziali per lo sviluppo sinergico di più usi finali e<br />
sviluppare e adattare una rete di trasporto nazionale dell’idrogeno.<br />
Per aziende che consumano idrogeno in grandi quantità, si riscontrano<br />
problemi di capacità produttiva in termini di quantità e continuità di<br />
produzione se si considera idrogeno verde prodotto da rinnovabili (fotovoltaico<br />
ed eolico). Ad oggi non esiste un’infrastruttura capace di garantire<br />
tale richiesta. Per queste grandi utenze, in un periodo transitorio,<br />
sarebbe importante sviluppare anche la soluzione per la produzione di<br />
idrogeno blu, con costi minori, garanzia di produzione di flussi massivi<br />
e produzione on site. Parallelamente, lo sviluppo e adattamento di una<br />
rete di trasporto nazionale dell’idrogeno risulta fondamentale nel medio-lungo<br />
periodo per garantire capillarmente l’accesso ad una fornitura<br />
stabile e continua di H2. Ogni utilizzo dell’idrogeno per usi finali non<br />
può prescindere dalla risoluzione delle problematiche tecniche ed economiche<br />
dei processi up-stream (produzione, trasporto/distribuzione,<br />
accumulo): la filiera deve essere quindi analizzata nella sua totalità, identificando<br />
dei clusters ottimizzati per ogni uso finale. Fondamentale l’individuazione<br />
dei primi poli di utilizzo, che rappresenteranno i nuclei iniziali<br />
attorno ai quali si svilupperà l’infrastruttura costituita da hub locali collegati<br />
alla rete di trasporto e distribuzione dell’idrogeno. Lo sviluppo di<br />
ecosistemi dell’idrogeno dove convivono sinergicamente più usi finali,<br />
aiuterà ad abbattere i costi e a generare nuove opportunità.<br />
Supportare ricerca e innovazione con finanziamenti ad accessibilità<br />
semplificata.<br />
Il ruolo dei centri di ricerca in questa fase di sviluppo è fondamentale. Il<br />
supporto al settore della ricerca e dell’innovazione con finanziamenti ad<br />
accessibilità semplificata a progetti dimostrativi e investi- menti di ricerca<br />
specifici, all’interno delle strategie previste per il nostro paese risulta azione<br />
prioritaria in questo contesto. L’evoluzione di questo settore richiederà<br />
figure professionali specializzate in un’ampia gamma di conoscenze tecniche<br />
che si possono costruire investendo sull’educazione, dalle scuole superiori<br />
fino a quella universitaria per formare i futuri tecnici specializzati.<br />
Attuare campagne informative per il largo pubblico.<br />
L’idrogeno farà parte a breve della nostra quotidianità e della vita dei cittadini<br />
europei, sarà quindi fondamentale accompagnare questo sviluppo<br />
con l’attuazione di campagne informative per il largo pubblico e di iniziative<br />
volte ad informare i cittadini attivando progetti informativi/educativi<br />
sulle tecnologie dell’idrogeno e sulle procedure di sicurezza applicate.<br />
50<br />
marzo-aprile 2021
In biblioteca<br />
ALLA SCOPERTA DEI MILLE "TESORI" DELLA BIBLIOTECA ACI<br />
Superturismo su una super<br />
sulle strade dell’Oriente<br />
di Elisabetta Anatriello (Conservatrice Biblioteca ACI)<br />
“Il dado è tratto: il Bosforo è attraversato.<br />
Dal traghetto di Istanbul, la Giulia pone le sue due<br />
ruote anteriori sulla terra ferma.<br />
Premo d’istinto sul pedale della frizione e freno<br />
leggermente, timidamente, come per prolungare al<br />
massimo questo primo contatto con una terra che<br />
sembra uguale a tutte le altre.<br />
Ma io la sento diversa. Sia pur attraverso gli<br />
pneumatici di una modernissima vettura, avverto<br />
qualcosa di speciale.”<br />
bordo di una Alfa Romeo<br />
A Giulia Super, “auto<br />
disegnata dal vento”, la<br />
giornalista Anna Bontempi<br />
documenta un reportage<br />
realizzato negli anni Sessanta<br />
attraversando nove Paesi<br />
che si estendono senza<br />
soluzione di continuità tra<br />
Europa orientale e Medio<br />
Oriente, partendo dai territori<br />
balcanici della ex Jugoslavia,<br />
della Bulgaria e della Turchia,<br />
proseguendo quindi in<br />
Iran, Iraq, Siria, Israele,<br />
Giordania, Libano, e ritorno,<br />
per chiudere il cerchio con la<br />
Grecia. Il volume dal titolo<br />
“In oriente con la Giulia”,<br />
edito dall’ACI nel 1966 per<br />
i tipi della LEA, L’Editrice<br />
dell’Automobile, fa parte di<br />
una ricca collana dedicata<br />
ai diversi aspetti del mondo<br />
dell’auto: dalla guida alla<br />
fantascienza. Questo testo<br />
ha però una particolarità<br />
che lo rende unico nel suo<br />
genere: non è infatti soltanto<br />
il resoconto di un viaggio in<br />
automobile, ma è una storia<br />
raccontata da una donna, di<br />
un viaggio al femminile, e la<br />
cosa non è affatto scontata<br />
se si parla della metà degli<br />
anni Sessanta, di territori<br />
attraversati ancora poco<br />
conosciuti e profondamente<br />
diversi dall’Italia per cultura<br />
e tradizioni, di deserti da<br />
affrontare, di sentieri impervi<br />
e mal segnalati, di possibili<br />
pericoli nascosti dietro ogni<br />
curva; un viaggio realizzato<br />
per di più quasi in solitaria, in<br />
compagnia solo di un piccolo<br />
manipolo di intimi amici, e<br />
soprattutto condotto per<br />
20.000 chilometri al volante<br />
di un’automobile.<br />
BOOM ECONOMICO<br />
E TURISMO ANNI ’60<br />
Siamo negli anni Sessanta<br />
e il boom economico ha<br />
trasformato la società italiana<br />
in un brevissimo volgere<br />
di anni, determinando una<br />
significativa cesura col<br />
passato, non solo nel modo<br />
di produrre, ma anche di<br />
pensare, di vivere il presente e<br />
di progettare il futuro.<br />
Il “miracolo economico”<br />
ha creato un netto<br />
miglioramento del tenore<br />
di vita del ceto medio; il<br />
ricordo della guerra e delle<br />
sofferenze patite, sbiadito ma<br />
non cancellato, il desiderio<br />
di normalità, l’aumento<br />
dell’occupazione e del reddito<br />
pro capite spingono gli italiani<br />
a ripensare al proprio tempo<br />
libero e a godere di sé stessi.<br />
Cambia così il modo di<br />
concepire la vacanza, grazie<br />
soprattutto all’esplosione<br />
dell’automotive italiano:<br />
l’industria automobilistica ha<br />
un’espansione eccezionale,<br />
mentre il parco circolante<br />
interno passa da qualche<br />
centinaio di migliaia<br />
(<strong>34</strong>0.000) di automobili nel<br />
1950 a nove milioni di vetture<br />
alla fine degli anni ’60.<br />
L’esplosione del mercato<br />
interno diventa possibile<br />
grazie all’abbassamento del<br />
prezzo delle auto più vendute,<br />
Fiat 600 e 500. A bordo di<br />
queste utilitarie sprovviste di<br />
aria condizionata, centinaia di<br />
famiglie italiane imboccano<br />
vecchie strade e nuovissime<br />
autostrade e partono alla<br />
volta delle “spiagge libere”<br />
e dei luoghi di villeggiatura,<br />
con gli abitacoli stracolmi<br />
marzo-aprile 2021 51
In biblioteca<br />
di genitori, nonni, bambini<br />
e cestini carichi di vivande,<br />
coi portapacchi e bauli pieni<br />
di bagagli e masserizie,<br />
affrontando viaggi in<br />
macchina interminabili e<br />
lunghe code di traffico.<br />
Anche il cinema è testimone<br />
di questo mutamento sociale<br />
a partire dalla seconda<br />
metà degli anni Cinquanta,<br />
quando si diffonde il film<br />
“turistico-balneare”,<br />
come i nostrani “Tempo di<br />
villeggiatura”, “Vacanze a<br />
Ischia”, “Avventura a Capri”,<br />
“Venezia la luna e tu”, per<br />
non tacere delle produzioni<br />
americane di successo a<br />
sfondo vacanziero come “La<br />
baia di Napoli” e “Vacanze<br />
romane”. Sembra il retaggio<br />
di un passato lontano, legato<br />
a un mondo di valori genuini<br />
e tradizioni familiari, ma<br />
testimonia la voglia collettiva<br />
di un Paese che, uscito dalle<br />
macerie post-belliche, ha<br />
desiderio di spensieratezza e<br />
libertà.<br />
L’automobile è lo strumento<br />
che consente questa<br />
conquista, l’oggetto dei<br />
desideri di tutti che prospetta<br />
indipendenza, autonomia<br />
nello spazio e nel tempo,<br />
espressione di libertà e di<br />
movimento, come l’ACI<br />
sottolinea pubblicando<br />
un’intera collana di libri<br />
dedicati al nuovo mondo della<br />
mobilità motorizzata e al<br />
nascente sviluppo del turismo.<br />
Tuttavia negli anni Sessanta si<br />
tratta ancora di un turismo di<br />
prossimità, che porta milioni<br />
di italiani a evadere dalla<br />
routine e a trascorrere solo un<br />
mese in vacanza, solitamente<br />
ad agosto, lontano da casa ma<br />
pur sempre in Italia. Viaggiare<br />
oltre confine all’epoca è<br />
ancora un’esperienza di<br />
nicchia, riservata a un’élite<br />
sociale elevata o a pochi<br />
avventurieri. Un’esperienza<br />
insomma che non è per tutti,<br />
né tanto meno per donne<br />
sole. E qui trova tutto il suo<br />
significato e valore il viaggio<br />
in Oriente realizzato da Anna<br />
Bontempi e puntualmente<br />
descritto nel libro pubblicato<br />
dall’ACI.<br />
L’INTRAPRENDENZA<br />
DI UNA DONNA<br />
Viaggiare da soli in terre<br />
lontane e all’epoca ancora poco<br />
conosciute, come l’Oriente<br />
mediterraneo e asiatico,<br />
richiede abilità e coraggio, ma<br />
per una donna sola a metà anni<br />
Sessanta risulta un’impresa<br />
ancora più complessa, in<br />
quanto si tratta di sfidare ruoli<br />
e pregiudizi millenari, paure<br />
e insicurezze, valicando con<br />
intraprendenza la propria zona<br />
di comfort per assecondare un<br />
innato spirito di avventura.<br />
Non si tratta soltanto di andare<br />
alla scoperta di una realtà<br />
diversa, ma di riuscire ad<br />
adattarsi a regole e tradizioni<br />
dei luoghi in cui si viaggia e<br />
a cavarsela in condizioni non<br />
sempre prevedibili, superando<br />
paure e incertezze.<br />
Fedele compagna di Anna<br />
Bontempi e “personaggio”<br />
non di secondo piano nel<br />
racconto di questo itinerario è<br />
un’italianissima Alfa Romeo<br />
Giulia Super 1.600: una vettura<br />
confortevole, robusta e in<br />
grado di affrontare difficoltà<br />
e migliaia di km, scelta per le<br />
sue qualità sportive e stradali.<br />
Il viaggio è così anche un banco<br />
di prova per testare le doti<br />
tecniche di un’automobile<br />
di primo piano sul mercato<br />
italiano dell’epoca, saggiandone<br />
in prima persona l’efficienza<br />
e l’affidabilità nell’affrontare<br />
percorsi di grandi dimensioni.<br />
Un’esperienza, si potrebbe dire,<br />
che anticipa il ricorso ai test su<br />
strada che oggi riempiono le<br />
pagine dei giornali di settore,<br />
affiancando tuttavia agli<br />
aspetti tecnici anche il piacere<br />
del viaggio e della scoperta,<br />
ingredienti indispensabili del<br />
nascente turismo.<br />
E con una compagnia tutta<br />
declinata al femminile, Anna e<br />
la Giulia partono alla scoperta<br />
delle millenarie civiltà del<br />
passato e della loro spiritualità.<br />
Il volume è custodito in versione<br />
originale nella Biblioteca della<br />
sede centrale dell’ACI a Roma<br />
ed è oggi disponibile in formato<br />
digitale sul sito<br />
www.bibliotecadigitale.aci.it.<br />
52<br />
marzo-aprile 2021
In biblioteca<br />
Le tappe del viaggio di Anna Bontempi<br />
E via, si va, attraversando le mulattiere di Edirne percorse da traballanti<br />
corriere stracolme di viaggiatori; superando l'altopiano desertico dell'Ararat<br />
coperto per 1.400 km da una nube di sassi e polvere; scoprendo i<br />
numerosi e sfacciati bambini di strada nei tanti villaggi della Turchia; osservando<br />
i nomadi dell'Iran trasportare a dorso di mulo i loro pochi, preziosi<br />
beni, mai stanchi dei continui spostamenti; percorrendo le disagiate<br />
strade dell'altopiano dei monti Zagros in un panorama desolato e lunare.<br />
A Kermanshah, città del Kudistan, "parcheggiato" sulla strada accanto<br />
ad un taxi fa mostra di sé un bel tappeto, forse l'epifania del tappeto volante<br />
della favola di Aladino, chissà. Colpisce il folclore dei bazar persiani,<br />
la ricchezza degli odori, dei colori, del rumore, del disordine delle<br />
merci affastellate in ogni anfratto, delle mille e mille bancarelle che si<br />
susseguono ininterrottamente per le strade e stradine delle città.<br />
Con quanta facilità, nota Anna Bontempi, le donne irachene affrontano la<br />
difficoltà di portare la preziosa acqua del fiume Tigri dentro enormi otri<br />
sospesi in equilibrio sulle loro teste; è ammirevole il loro portamento elegante,<br />
ma soprattutto la loro tenacia nel sopportare gli affanni della vita.<br />
E mentre qui l'esistenza scorre lenta al ritmo del sorgere e del calar<br />
del sole, con gli animali da governare e i ricoveri da approntare, in costante<br />
movimento alla ricerca dei pascoli più nutrienti, la Giulia attende<br />
insofferente il passaggio delle greggi.<br />
L'imprevisto però è dietro l'angolo e l'avvenenza, si sa, scatena la cupidigia<br />
degli appetiti più ingordi; così accade che un prepotente pascià<br />
di Baghdad offra tre cammelli in cambio della Giulia, che è una vera<br />
bellezza, rendendo perciò necessario nasconderla sotto le arcate di un<br />
cortile, al sicuro, onde evitare che venga trafugata.<br />
In Giordania, Siria, Libano, Iraq, perennemente in conflitto con Israele,<br />
passare le frontiere non è affatto semplice per gli stranieri, men<br />
che meno per giornalisti, che non siano cristiani: un intero capitolo<br />
del libro racconta le peripezie affrontate per poter esibire un certificato<br />
di battesimo.<br />
Lungo la via di Damasco un cavallo passa accanto alla Giulia col suo carico,<br />
non di biada, ma di petrolio, moderno oggetto di contesa su cui<br />
l'autrice pone l'accento.<br />
Ma nel corso del viaggio c'è anche spazio per un gesto di civetteria<br />
tutta femminile: provare un copricapo mediorientale, la kefiah, che<br />
avvolta sul capo e intorno al collo ha il doppio vantaggio di nascondere<br />
la mancanza di messa in piega e di difendere dall'implacabile<br />
sole del deserto siriano.<br />
A Baalbek, alias Heliopolis, la maestosità dei lapidari e plurisecolari<br />
templi romani, nel mezzo del deserto, indica che qui tutto si misura in<br />
millenni; il confronto col presente stimola una riflessione sulla caducità<br />
delle cose umane, sulla miseria di poveri bambini che condividono<br />
l'esistenza con un asino o una capra. Intanto un dromedario sorride alla<br />
camera, mentre il beduino che lo tiene per le briglie lo compara dubbiosamente<br />
allo chassis della Giulia.<br />
Da Tiro e Sidone partivano anticamente gli abili navigatori fenici, per<br />
fondare nuovi empori sulle coste del Mediterraneo dove scambiare<br />
le loro preziose merci, oggetti di vetro e tessuti di porpora; ora hanno<br />
una vocazione sedentaria, preferendo gli scambi nei loro suq; un<br />
libanese osserva pigramente il castello dei crociati sul lungomare di Sidone,<br />
tenendo accanto a sé sedie vuote come in un'antica attesa di accogliere<br />
coloro che tornavano dal mare.<br />
L'itinerario di Anna ha termine in Grecia, scrigno dei capolavori assoluti<br />
della cultura classica; l'interesse per l'arte ha arricchito l'autrice<br />
di valori profondi, avvicinandola all'essenza ancestrale della spiritualità<br />
umana, sebbene provocandole uno stato di "ebbrezza archeologica".<br />
Ci sono storie che vale la pena di raccontare, perché storie di donne<br />
che narrano delle loro sfide e delle loro insicurezze, ma anche, del loro<br />
superamento. Muoversi con la Giulia "en plein air" è stato il leitmotiv<br />
dell'esperienza vissuta da Anna Bontempi, che ha appagato la sua<br />
voglia di libertà e il suo gusto dell'avventura: la solitudine del deserto,<br />
una notte all'addiaccio, una sosta con vista, il passaggio su un sentiero<br />
sospeso sull'abisso, un pasto frugale ai margini di una carovana, hanno<br />
aggiunto un "quid" di inaspettato al suo viaggio, anticonvenzionale ricerca<br />
di antiche civiltà raccontata per immagini.<br />
marzo-aprile 2021 53
Studi e Ricerche<br />
Incentivi 2020: analisi e risultati<br />
di Alessia Grande (Area Professionale Statistica ACI)<br />
seguito della crisi del settore automotive che si è verificata in Italia nel 2020, generata prima dal blocco delle attività per contenere<br />
la diffusione del Covid-19 e successivamente dalla crisi economica che si è innescata di conseguenza, il Governo ha deciso<br />
A<br />
di allargare il contingente di auto soggette ad incentivi anche ad altri tipi di alimentazioni, oltre alle elettriche e alle ibride, tenendo<br />
fermo il vincolo delle emissioni di CO2.<br />
Con i cosiddetti “Decreto Rilancio” e “Decreto Scostamento-Agosto”, post lockdown, il Governo ha quindi previsto un nuovo piano<br />
di incentivi finalizzato a promuovere il rinnovo del parco fino al 31/12/2020. Le misure sono state calibrate in funzione del livello<br />
emissivo dei veicoli, predisponendo gli incentivi più consistenti a favore delle auto elettriche e ibride.<br />
Si specifica che, nell’analisi che segue, sono stati presi in considerazione solamente gli incentivi concessi da agosto a dicembre 2020<br />
relativi a persone fisiche per i quali si ha la corrispondenza tra codice fiscale del soggetto che rottama (ovviamente solo nel caso in<br />
cui si intende rottamare un veicolo) e quello del soggetto che acquista. Ricordiamo inoltre che le auto da rottamare, oltre ad avere<br />
un’anzianità di almeno 10 anni, dovevano rientrare in una classificazione Euro da 0 a 4 ed essere state possedute dal soggetto intestatario<br />
da più di 12 mesi.<br />
EFFETTO INCENTIVI E MERCATO ITALIA<br />
Separando le auto con alimentazioni elettriche e ibride dalle restanti, dall’analisi dei dati disponibili emerge che gli incentivi più<br />
frequenti sono stati quelli relativi a nuove vetture con motore endotermico: si arriva nel mese di settembre ad una quota di nuove<br />
iscrizioni sul totale dell’intero mercato Italia pari al 29,3%, contro la percentuale più alta del 18,3% rilevata ad ottobre per le auto<br />
elettriche e ibride. Stesso discorso per le rottamazioni, benché le corrispondenti quote percentuali, eccetto che per il mese di agosto,<br />
non si discostino di molto.<br />
Prime iscrizioni e rottamazioni da incentivo su totali (valori assoluti e incidenze %)<br />
PRIME ISCRIZIONI<br />
ROTTAMAZIONI<br />
MESI<br />
ELETTRICHE e IBRIDE MOTORE ENDOTERMICO ELETTRICHE e IBRIDE MOTORE ENDOTERMICO<br />
Valori assoluti Incid. % Valori assoluti Incid. % Valori assoluti Incid. % Valori assoluti Incid. %<br />
AGOSTO 7.619 7,70% 20.550 20,77% 3.194 5,08% 8.488 13,51%<br />
SETTEMBRE 26.331 16,56% 46.573 29,29% 11.311 9,02% 17.426 13,89%<br />
OTTOBRE 29.942 18,28% 43.260 26,41% 12.546 11,86% 13.095 12,38%<br />
N<strong>OV</strong>EMBRE 26.065 18,01% 40.694 28,12% 10.200 9,50% 11.619 10,82%<br />
DICEMBRE 21.279 16,24% 30.569 23,<strong>34</strong>% 6.209 6,52% 4.800 5,04%<br />
54<br />
marzo-aprile 2021
Studi e Ricerche<br />
PRIME ISCRIZIONI DA INCENTIVO<br />
Entrando nel dettaglio delle prime iscrizioni da incentivo di auto ibride ed elettriche, si evidenziano le quote molto elevate di auto<br />
nuove con alimentazione ibrido benzina/elettrica nella fascia di CO2 da 61 a 90, che raggiungono anche il 70% nel mese di ottobre,<br />
con punte dell’89% nelle Province di Crotone e Trapani. Si tratta di vetture rispetto alle quali l’incentivo non è elevato (da 2.000<br />
euro senza rottamazione a 3.750 euro con rottamazione) come quello concesso per le elettriche, ma che allo stesso tempo non sono<br />
eccessivamente costose (es. Fiat Panda, Toyota Yaris, Fiat 500, Lancia Ypsilon) e sono dunque alla portata di una platea di acquirenti<br />
piuttosto ampia.<br />
Da sottolineare, invece, la scarsa propensione all’acquisto di auto ibride a gasolio nella fascia di CO2 da 91 a 110 che, oltre ad usufruire<br />
dell’incentivo più basso, presentano anche un costo d’acquisto più elevato rispetto alle corrispondenti vetture a benzina.<br />
Le auto elettriche, a loro volta, registrano l’incidenza maggiore nel mese di agosto (11,9%), raggiungendo un picco del 36,8% nella<br />
Provincia di Trento, e da agosto a dicembre incassano ulteriori forti crescite, arrivando a fine anno a più di 2 volte e mezzo il numero<br />
di unità rilevate ad agosto.<br />
Prime iscrizioni da incentivo auto elettriche e ibride<br />
CO2 ALIMENTAZIONE AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />
0-20 ELETTRICO 910 11,94% 1.668 6,33% 1.037 3,46% 2.161 8,29% 2.<strong>34</strong>1 11,00%<br />
21-60<br />
IBRIDO BENZINA/ELETTRICO 375 4,92% 695 2,64% 1.061 3,54% 1.566 6,01% 1.490 7,00%<br />
IBRIDO GASOLIO/ELETTRICO 1 0,01% 1 0,00% 2 0,01% 7 0,03% 6 0,03%<br />
61-90 IBRIDO BENZINA/ELETTRICO 3.832 50,30% 16.489 62,62% 21.053 70,31% 17.067 65,48% 13.538 63,62%<br />
91-110<br />
IBRIDO BENZINA/ELETTRICO 2.455 32,22% 7.368 27,98% 6.637 22,17% 5.132 19,69% 3.802 17,87%<br />
IBRIDO GASOLIO/ELETTRICO 46 0,60% 110 0,42% 152 0,51% 132 0,51% 102 0,48%<br />
TOTALE 7.619 100,00% 26.331 100,00% 29.942 100,00% 26.065 100,00% 21.279 100,00%<br />
Rispetto alle auto con motore a combustione interna, infine, si segnala la quota più consistente di auto nuove incentivate a benzina<br />
nella fascia di CO2 da 91 a 110 (dal 44 al 47% circa), con un picco di quasi il 79% ad ottobre nella Provincia di Trieste, mentre le<br />
auto diesel nella stessa fascia di CO2, registrano la loro incidenza più alta nel mese di agosto (28,7%), con una punta massima nella<br />
Provincia di La Spezia (63,8%).<br />
Prime iscrizioni da incentivo auto con motore endotermico<br />
CO2 ALIMENTAZIONE AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />
BENZINA 771 3,75% 1.122 2,41% 1.335 3,09% 1.839 4,52% 2.171 7,10%<br />
61-90<br />
GASOLIO 909 4,42% 1.882 4,04% 1.487 3,44% 923 2,27% 660 2,16%<br />
METANO 324 1,58% 764 1,64% 295 0,68% 660 1,62% 895 2,93%<br />
BENZINA 9.510 46,28% 20.610 44,25% 20.328 46,99% 18.838 46,29% 14.023 45,87%<br />
BENZINA/GPL 2.097 10,20% 7.445 15,99% 7.225 16,70% 8.215 20,19% 4.618 15,11%<br />
91-110<br />
BENZINA/METANO 143 0,70% 429 0,92% 394 0,91% 179 0,44% 118 0,39%<br />
GASOLIO 5.895 28,69% 12.774 27,43% 11.058 25,56% 8.758 21,52% 6.969 22,80%<br />
METANO 887 4,32% 1.526 3,28% 1.123 2,60% 1.265 3,11% 1.105 3,61%<br />
NON DEFINITO 14 0,07% 21 0,05% 15 0,03% 17 0,04% 10 0,03%<br />
TOTALE 20.550 100,00% 46.573 100,00% 43.260 100,00% 40.694 100,00% 30.569 100,00%<br />
marzo-aprile 2021 55
Studi e Ricerche<br />
ROTTAMAZIONI DA INCENTIVO<br />
Passando all’esame delle rottamazioni di autovetture con incentivo, risulta evidente la quota preponderante di vetture a benzina con<br />
classificazione Euro 4 per tutte le rottamazioni analizzate, più accentuata per le rottamazioni corrispondenti alle iscrizioni di auto<br />
elettriche e ibride (si arriva al 31,7% nel mese di novembre, con un picco del 55,2% nella Provincia di Prato). Seguono le auto a gasolio<br />
sempre con classificazione Euro 4, le cui percentuali sono simili per le rottamazioni corrispondenti sia ad auto elettriche e ibride<br />
sia ad auto a combustione interna (nella Provincia di Teramo si è raggiunta l’incidenza del 60% ad agosto sul totale delle rottamazioni<br />
relative ad incentivi di auto con motore endotermico).<br />
In conclusione dai risultati dell’analisi condotta appare abbastanza evidente che le automobili di classe Euro da 0 a 3 o vengono ancora<br />
utilizzate dai loro proprietari, che non intendono o non possono acquistare una nuova, oppure sono vetture che risultano iscritte<br />
al PRA ma che in realtà non circolano più.<br />
Rottamazioni da incentivo corrispondenti ad iscrizioni di auto elettriche e ibride<br />
ALIMENTAZIONE CLASSE EURO AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />
0 7 0,22% 41 0,36% 36 0,29% 39 0,38% 28 0,45%<br />
1 26 0,81% 111 0,98% 148 1,18% 100 0,98% 68 1,10%<br />
BENZINA<br />
2 <strong>34</strong>0 10,64% 1.182 10,45% 1.392 11,10% 1.122 11,00% 674 10,86%<br />
3 514 16,09% 1.889 16,70% 2.391 19,06% 1.909 18,72% 1.113 17,93%<br />
4 895 28,02% 3.447 30,47% 3.927 31,30% 3.228 31,65% 1.866 30,05%<br />
ND 1 0,03% 4 0,04% 5 0,04% 4 0,04% 3 0,05%<br />
0 2 0,06% 7 0,06% 8 0,06% 2 0,02% 1 0,02%<br />
1 0,00% 4 0,04% 4 0,03% 3 0,03% 1 0,02%<br />
BENZINA/GPL<br />
2 8 0,25% 50 0,44% 40 0,32% 32 0,31% 20 0,32%<br />
3 19 0,59% 56 0,50% 52 0,41% <strong>34</strong> 0,33% 29 0,47%<br />
4 159 4,98% 448 3,96% 509 4,06% 412 4,04% 233 3,75%<br />
ND 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 1 0,02%<br />
1 0,00% 0,00% 1 0,01% 1 0,01% 2 0,03%<br />
2 2 0,06% 9 0,08% 12 0,10% 9 0,09% 7 0,11%<br />
BENZINA/METANO<br />
3 3 0,09% 27 0,24% 29 0,23% 25 0,25% 15 0,24%<br />
4 39 1,22% 185 1,64% 215 1,71% 172 1,69% 102 1,64%<br />
ND 0,00% 0,00% 0,00% 1 0,01% 0,00%<br />
0 0,00% 1 0,01% 1 0,01% 0,00% 2 0,03%<br />
1 1 0,03% 2 0,02% 8 0,06% 3 0,03% 2 0,03%<br />
GASOLIO<br />
2 55 1,72% 170 1,50% 184 1,47% 139 1,36% 86 1,39%<br />
3 388 12,15% 1.241 10,97% 1.285 10,24% 987 9,68% 651 10,48%<br />
4 720 22,54% 2.396 21,18% 2.272 18,11% 1.952 19,14% 1.292 20,81%<br />
ND 0,00% 3 0,03% 0,00% 2 0,02% 0,00%<br />
IBRIDO BENZINA 4 3 0,09% 13 0,11% 10 0,08% 7 0,07% 4 0,06%<br />
0 1 0,01%<br />
1 0,00% 0,00% 0,00% 1 0,01% 0,00%<br />
METANO<br />
2 0,00% 0,00% 1 0,01% 0,00% 0,00%<br />
3 3 0,09% 4 0,04% 2 0,02% 1 0,01% 2 0,03%<br />
4 9 0,28% 20 0,18% 14 0,11% 15 0,15% 7 0,11%<br />
TOTALE 3.194 100,00% 11.311 100,00% 12.546 100,00% 10.200 100,00% 6.209 100,00%<br />
56<br />
marzo-aprile 2021
Studi e Ricerche<br />
Rottamazioni da incentivo corrispondenti ad iscrizioni di auto con motore endotermico<br />
ALIMENTAZIONE CLASSE EURO AGOSTO INCID. % SETTEMBRE INCID. % OTTOBRE INCID. % N<strong>OV</strong>EMBRE INCID. % DICEMBRE INCID. %<br />
0 19 0,22% 50 0,29% 48 0,37% 45 0,39% 18 0,38%<br />
1 74 0,87% 161 0,92% 154 1,18% 144 1,24% 69 1,44%<br />
BENZINA<br />
2 782 9,21% 1.776 10,19% 1.557 11,89% 1.408 12,12% 614 12,79%<br />
3 1.305 15,37% 2.811 16,13% 2.320 17,72% 2.071 17,82% 926 19,29%<br />
4 2.250 26,51% 4.558 26,16% 3.503 26,75% 3.095 26,64% 1.222 25,46%<br />
ND 2 0,02% 2 0,01% 6 0,05% 2 0,02% 3 0,06%<br />
0 2 0,02% 9 0,05% 3 0,02% 3 0,03% 2 0,04%<br />
1 4 0,05% 11 0,06% 6 0,05% 3 0,03% 3 0,06%<br />
BENZINA/GPL<br />
2 27 0,32% 81 0,46% 50 0,38% 40 0,<strong>34</strong>% 26 0,54%<br />
3 31 0,37% 114 0,65% 60 0,46% 69 0,59% 21 0,44%<br />
4 358 4,22% 878 5,04% 577 4,41% 500 4,30% 188 3,92%<br />
0 1 0,01% 3 0,02% 0,00% 1 0,02%<br />
1 1 0,01% 8 0,05% 1 0,01% 1 0,01% 1 0,02%<br />
BENZINA/METANO<br />
2 16 0,19% 29 0,17% 37 0,28% 23 0,20% 18 0,38%<br />
3 44 0,52% 63 0,36% 43 0,33% 48 0,41% 18 0,38%<br />
4 156 1,84% 333 1,91% 208 1,59% 200 1,72% 82 1,71%<br />
0 0,00% 4 0,02% 2 0,02% 1 0,01% 1 0,02%<br />
1 5 0,06% 14 0,08% 12 0,09% 10 0,09% 3 0,06%<br />
GASOLIO<br />
2 145 1,71% <strong>34</strong>2 1,96% 259 1,98% 229 1,97% 93 1,94%<br />
3 1.192 14,04% 2.318 13,30% 1.718 13,12% 1.519 13,07% 612 12,75%<br />
4 2.046 24,10% 3.811 21,87% 2.492 19,03% 2.181 18,77% 870 18,13%<br />
ND 0,00% 1 0,01% 2 0,02% 1 0,01% 1 0,02%<br />
2 0,00% 2 0,01% 1 0,01% 0,00% 0,00%<br />
METANO<br />
3 2 0,02% 3 0,02% 3 0,02% 1 0,01% 1 0,02%<br />
4 27 0,32% 46 0,26% 30 0,23% 25 0,22% 7 0,15%<br />
TOTALE 8.488 100,00% 17.426 100,00% 13.095 100,00% 11.619 100,00% 4.800 100,00%<br />
ROTTAMAZIONI/PRIME ISCRIZIONI INCENTIVATE<br />
In relazione infine al rapporto tra rottamazioni e prime iscrizioni<br />
incentivate, emerge una percentuale più elevata per le auto elettriche<br />
e ibride, pari al 43% nel mese di settembre: ogni 100 auto<br />
nuove acquistate con alimentazione elettrica e ibrida ne sono<br />
state rottamate circa 43 (oltre 60 nelle Province del Friuli Venezia<br />
Giulia, Gorizia, Udine e Trieste).<br />
Evidentemente gli incentivi per le auto con livelli di CO2 fino a<br />
60, fascia che comprende esclusivamente auto elettriche e ibride,<br />
già importanti senza rottamazione (da 3.500 euro a 6.000 euro di<br />
incentivo), sono risultati molto più cospicui a fronte della rottamazione<br />
di un’automobile con le caratteristiche già indicate (da<br />
6.500 euro a 10.000 euro di valore residuo) e hanno quindi spinto<br />
gli automobilisti orientati verso le auto di nuova generazione a<br />
rottamarne di più rispetto a coloro che hanno preferito continuare<br />
ad acquistare auto con motore a combustione interna.<br />
Tasso di sostituzione auto con incentivo<br />
MESI 2020 ELETTRICHE e IBRIDE MOTORE ENDOTERMICO<br />
Agosto 41,92% 41,30%<br />
Settembre 42,96% 37,42%<br />
Ottobre 41,90% 30,27%<br />
Novembre 39,13% 28,55%<br />
Dicembre 29,18% 15,70%<br />
marzo-aprile 2021 57
Studi e Ricerche<br />
Legambiente: “Mal’aria di città 2021”<br />
a cura di Paolo Agostino<br />
Nonostante l’emergenza sanitaria Covid-19 e i conseguenti<br />
lockdown che hanno letteralmente immobilizzato l’Italia per<br />
molte settimane, il problema dell’inquinamento atmosferico nel<br />
2020 non sembra essersi arrestato, ma anzi si cronicizza sempre<br />
di più. Nonostante la pandemia, ben 35 Capoluoghi di provincia<br />
hanno superato lo scorso anno i limiti stabiliti dalla legge per la<br />
concentrazione giornaliera di polveri sottili (PM10). E guardando<br />
ai parametri più stringenti indicati dall’Organizzazione Mondiale<br />
della Sanità (OMS) la situazione italiana si dimostra anche<br />
peggiore, con 60 città in area rischio per concentrazioni annuali<br />
di PM10.<br />
È quanto emerge in sintesi dal report annuale “Mal’aria di città<br />
2021” pubblicato lo scorso gennaio da Legambiente, nel quale<br />
l’associazione ambientalista traccia un doppio bilancio sulla qualità<br />
dell’aria nei Capoluoghi di provincia nel 2020, stilando sia la<br />
classifica delle città fuorilegge per avere superato i limiti giornalieri<br />
previsti per il PM10 sia la graduatoria delle città che hanno<br />
superato il valore medio annuale per il PM10 suggerito dalle Linee<br />
guida dell’OMS, che stabilisce in 20 microgrammi per metro cubo<br />
(µg/mc) la media annuale per il PM10 da non superare, contro<br />
quella di 40 µg/mc della legislazione europea.<br />
Ogni anno nel nostro Paese, stando ai dati dell’Agenzia Europea<br />
dell’Ambiente (EEA), sono infatti oltre 50.000 le morti premature<br />
dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici come<br />
le polveri sottili (in particolare il Pm2,5), gli ossidi di azoto (in<br />
particolare l’NO2) e l’ozono troposferico (O3). Un dato che in termini<br />
economici si traduce in una perdita di diverse decine di miliardi<br />
ogni anno (si stima tra i 47 e i 142 miliardi di euro/anno) tra<br />
spese sanitarie e giornate di lavoro perse.<br />
GLI SFORAMENTI DI PM10 IN ITALIA<br />
Il quadro complessivo che emerge dal report è preoccupante: nel<br />
2020 nella Penisola su 96 Capoluoghi di provincia analizzati 35<br />
hanno superato almeno con una centralina il limite previsto per le<br />
polveri sottili (PM10), ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare<br />
con una media giornaliera superiore ai 50 µg/mc. A Torino spetta<br />
la maglia nera con 98 giorni di sforamenti registrati nella centralina<br />
Grassi, seguita da Venezia (via Tagliamento) con 88, Padova<br />
(Arcella) 84, Rovigo (Largo Martiri) 83 e Treviso (via Lancieri) 80.<br />
Al sesto posto in classifica si trova Milano [1] (Marche) 79, seguita<br />
da Avellino (scuola Alighieri) e Cremona (Via Fatebenefratelli) con<br />
78 giorni di sforamento, Frosinone (scalo) 77, Modena (Giardini)<br />
e Vicenza (San Felice) che con 75 giorni di superamento dei limiti<br />
chiudono le 10 peggiori città.<br />
Poco rassicurante anche il confronto con i parametri dettati<br />
dall’OMS, di gran lunga più stringenti rispetto a quelli della legislazione<br />
europea, e che hanno come target esclusivamente la salute<br />
delle persone. Come sottolinea il rapporto di Legambiente nel<br />
2020 sono 60 le città italiane (il 62% del campione analizzato) che<br />
hanno fatto registrare una media annuale superiore ai 20 µg/mc di<br />
PM10 rispetto a quanto indicato dall’OMS. A guidare la classifica è<br />
sempre Torino con 35 µg/mc come media annuale di tutte le centraline<br />
urbane del capoluogo, seguita da Milano, Padova e Rovigo<br />
(<strong>34</strong>µg/mc), Venezia e Treviso (33 µg/mc), Cremona, Lodi, Vicenza,<br />
Modena e Verona (32 µg/mc). Oltre alle città del Nord però, a superare<br />
il limite suggerito dall’OMS sono anche città come Avellino<br />
(31 µg/mc), Frosinone (30 µg/mc), Terni (29 µg/mc), Napoli<br />
(28 µg/mc), Roma (26 µg/mc), Genova e Ancona (24 µg/mc), Bari e<br />
Catania (23 µg/mc), solo per citarne alcune.<br />
Il report “Mal’aria 2021” comprende anche uno specifico focus<br />
sulle aree metropolitane di Roma e di Milano, in cui si fa il punto<br />
sulle concentrazioni medio annue di biossido di azoto (NO2) nelle<br />
due città Capoluogo di provincia.<br />
I dati raccolti dimostrano che nonostante i mesi di lockdown e la<br />
diffusione dello smart working, sia a Roma che a Milano è stato<br />
superato quello che sarà il nuovo valore medio annuale suggerito<br />
dall’OMS per il biossido di azoto (NO2), ossia 20 μg/mc. In particolare<br />
a Roma nel 2020 il valore medio annuo di NO2 è stato di <strong>34</strong><br />
μg/mc, mentre a Milano di 39 μg/mc.<br />
ESTEMPORANEITÀ E POCA AMBIZIONE<br />
Senza mezzi termini il giudizio espresso da Legambiente in merito<br />
ai dati del rapporto “Mal’aria di città 2021” che per l’associazione<br />
ambientalista evidenziano come il 2020 non sia stato contrassegnato<br />
solo dalla pandemia ancora in corso, ma anche dall’emergenza<br />
smog e dalla mancanza di misure specifiche per uscire dalla<br />
morsa dell’inquinamento: “Lo dimostra la mancanza di ambizione<br />
dei Piani nazionali e regionali e degli Accordi di programma che negli<br />
ultimi anni si sono succeduti ma che, nella realtà dei fatti, sono<br />
stati puntualmente elusi e aggirati localmente pur di non dover<br />
prendere decisioni impopolari insieme al ricorso sistematico della<br />
deroga (come nel caso del blocco degli Euro 4 nelle città che sarebbe<br />
dovuto entrare in vigore dal 1° ottobre 2020 e che è stato prima posticipato<br />
al gennaio 2021 e poi all’aprile successivo). E lo dimostrano<br />
anche le due procedure di infrazione comminate all’Italia per<br />
il mancato rispetto dei limiti normativi previsti della Direttiva europea<br />
per il PM10 e gli ossidi di azoto, a cui si è aggiunta lo scorso<br />
novembre una nuova lettera di costituzione in mora da parte della<br />
Commissione europea in riferimento alle eccessive concentrazioni<br />
di particolato fine (PM 2,5) a cui ora l’Italia dovrà rispondere,<br />
essendo state giudicate “non sufficienti” le misure adottate dal nostro<br />
Paese per ridurre nel più breve tempo possibile tali criticità”.<br />
Come spiega in proposito il direttore generale di Legambiente,<br />
Giorgio Zampetti: “L’inquinamento atmosferico è un problema<br />
complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico,<br />
il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’industria in primis.<br />
Proprio per tale complessità è una questione che non può essere<br />
affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto<br />
fino ad oggi dal nostro Paese che purtroppo è indietro sulle azioni<br />
da mettere in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico, ma<br />
va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere,<br />
tempistiche ben definite e interventi necessari, in primis sul<br />
fronte della mobilità sostenibile. La pandemia in corso non ci deve<br />
far abbassare la guardia sul tema dell’inquinamento atmosferico.<br />
Anzi, è uno stimolo in più, a partire dalla discussione in corso<br />
sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, perché non vengano<br />
sprecate le risorse economiche in arrivo dall’Europa. In particolare<br />
chiediamo che vengano destinate cifre adeguate per la mobilità<br />
urbana sostenibile, sicura e con una vision zero anche per riqualificare<br />
le strade urbane e le città”.<br />
58<br />
marzo-aprile 2021
Studi e Ricerche<br />
“È urgente”, conclude Zampetti, “procedere con misure preventive<br />
e azioni efficaci, strutturate e durature città pulite e più vivibili<br />
dopo la pandemia. Una sfida europea, quella delle Clean Cities,<br />
a cui stiamo lavorando in rete con tante altre associazioni”.<br />
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE<br />
Con la pubblicazione del nuovo rapporto “Mal’aria”, Legambiente<br />
rilancia infine una serie di proposte concrete per affrontare il<br />
problema dell’inquinamento urbano in modo strutturale e con<br />
adeguata pianificazione, incrociando in particolare due temi cruciali:<br />
quello della mobilità sostenibile e quello dell’uso dello spazio<br />
pubblico e della strada. In merito l’associazione ambientalista<br />
propone interventi ad hoc che, opportunamente integrati ad altre<br />
misure riguardanti i settori del riscaldamento e dell’agricoltura,<br />
potrebbero portare benefici immediati e duraturi, quali ad esempio<br />
il potenziamento del TPL e della mobilità condivisa, “elettrica<br />
ed efficiente per garantire il diritto di muoversi senza inquinare”,<br />
lo stop progressivo alla circolazione delle auto nei centri delle<br />
città, “senza deroghe né scappatoie”, lo stop agli incentivi per<br />
la sostituzione dei mezzi più vecchi e inquinanti a favore di mezzi<br />
più nuovi ma ugualmente inquinanti, “perché stiamo parlando<br />
di incentivi che rischiano di far spendere molti soldi ai cittadini<br />
inutilmente, per comprare auto già obsolete o presto fuori legge”.<br />
Anche lo spazio pubblico, prosegue Legambiente, dovrebbe<br />
essere soggetto a specifici provvedimenti, con corsie preferenziali<br />
per TPL e centri urbani strutturati secondo la “vision zero”, con<br />
l’estensione di aree pedonali, percorsi ciclopedonali e “zone 30”.<br />
Sul fronte del riscaldamento domestico, gli esperti dell’associazione<br />
ambientalista sostengono con forza la necessità di incrementare<br />
la presenza di abitazioni “ad emissioni zero”, grazie ad<br />
una maggiore e più capillare diffusione del “Bonus 110%”, favorendo<br />
il progressivo abbandono delle caldaie a gasolio e a carbone<br />
(da subito) e a metano (nei prossimi anni).<br />
Per quanto riguarda invece la filiera agro-zootecnica Legambiente<br />
auspica una radicale trasformazione “rafforzando ed estendendo<br />
temporalmente le misure invernali di limitazione o divieto di<br />
spandimento di liquami e digestati; istituendo l’obbligo di copertura<br />
delle relative vasche di stoccaggio; sostenendo, attraverso<br />
misure PSR, investimenti aziendali volti ad attuare operazioni di<br />
trattamento, sia delle emissioni di stalla sia dei liquami e letami,<br />
con processi che prevedano la produzione di biometano, la separazione<br />
solido-liquido, le macchine agricole per migliorare la modalità<br />
di applicazione al suolo di liquami e digestati”.<br />
Legambiente ribadisce, infine, che gli autoveicoli sono la fonte<br />
principale di inquinamento in città e che le emissioni fuorilegge<br />
delle auto diesel continuano a causare un aumento della mortalità,<br />
citando anche i risultati di un recente studio presentato lo<br />
scorso settembre da un consorzio italiano composto da consulenti<br />
(Arianet, modellistica), medici ed epidemiologi (ISDE Italia,<br />
Medici per l’Ambiente) e Legambiente, nonché dalla piattaforma<br />
MobileReporter. Lo studio in questione si inquadra nella più ampia<br />
iniziativa transfrontaliera sull’inquinamento del traffico urbano<br />
Clean Air For Health (https://cleanair4health.eu/) e, come<br />
sottolinea Legambiente: “Stima per la prima volta in assoluto la<br />
quota di inquinamento a Milano imputabile alle emissioni delle<br />
auto diesel che superano, nell’uso reale, i limiti fissati nelle prove<br />
di laboratorio alla commercializzazione. In particolare nel capoluogo<br />
lombardo sono proprio i veicoli diesel Euro 4 ed Euro 5 a<br />
provocare la maggior parte dell’inquinamento da NO2: circa il 30%<br />
nel corso del 2018. Per questo Legambiente chiede subito, come<br />
era stato previsto nell’accordo tra Governo e Regioni della pianura<br />
Padana, il blocco della circolazione dei diesel Euro 4 e delle auto a<br />
benzina Euro 1 e al 2025 l’estensione del blocco totale annuale anche<br />
all’Euro5 diesel e così via”.<br />
[1] Per Milano gli esperti di Legambiente hanno preso come dato della<br />
centralina peggiore quella relativa alla centralina “Marche” (con<br />
79 giorni di superamento) e non il dato della centralina di “Senato”,<br />
che aveva raggiunto il valore di 90 superamenti nel 2020. Il motivo del<br />
cambio della scelta è dovuto, come ben specificato sul sito di AMAT, alla<br />
presenza nei pressi della centralina Senato di un cantiere edile, e delle<br />
conseguenti polveri, durante tutto il 2020.<br />
14 Mal’Aria di città 2021<br />
Aprile 2020 (lockdown): riduzioni percentuali relative delle concentrazioni di PM10 e NO2 in Europa<br />
Mal’Aria di città 2021 15<br />
-30°<br />
-20°<br />
-10°<br />
0°<br />
10°<br />
20°<br />
30°<br />
40°<br />
50°<br />
60°<br />
70°<br />
-30°<br />
-20°<br />
-10°<br />
0°<br />
10°<br />
20°<br />
30°<br />
40°<br />
50°<br />
60°<br />
70°<br />
Relative changes (%) in PM 10<br />
concentrations attributed to<br />
lockdown restrictions during<br />
April 2020<br />
Relative changes (%) in NO 2<br />
concentrations attributed to<br />
lockdown restrictions during<br />
April 2020<br />
Measurement station<br />
Measurement station<br />
Percentage<br />
Percentage<br />
60°<br />
≤ -20<br />
-20 to -15<br />
60°<br />
≤ -60<br />
-60 to -45<br />
-15 to -10<br />
-45 to -30<br />
-10 to -5<br />
-30 to -15<br />
-5 to 0<br />
-15 to 0<br />
0 to 10<br />
0 to 30<br />
> 10<br />
> 30<br />
I DATI DEL 2020: GIORNI DI SUPERAMENTI DI Pm10<br />
50°<br />
40°<br />
0 500 1 000 1 500 km<br />
0°<br />
10°<br />
Reference data: ©ESRI<br />
roga al blocco del traffico in molte città<br />
(soprattutto del nord Italia) per i veicoli<br />
più inquinanti.<br />
Analizzando i dati nel dettaglio la facile<br />
conclusione a cui spesso si è arrivati in<br />
realtà è facilmente confutabile. Infatti,<br />
come evidente nei due grafici di seguito<br />
20°<br />
La prima spiegazione è quindi che le<br />
misure hanno avuto il loro effetto<br />
benefico, ma che il danno era stato<br />
sostanzialmente già fatto. Infatti<br />
il periodo critico dell’inquinamento è<br />
quello compreso tra i mesi gennaio/febbraio<br />
e novembre/dicembre, dove si re-<br />
30°<br />
Countries without<br />
lockdown-emissions<br />
estimates<br />
Countries/regions not<br />
included in the data<br />
exchange process<br />
report Air Quality in Europe 2020<br />
report Air Quality in Europe 2020<br />
Fonte: report Air Quality in Europe 2020 Fonte: report Air Quality in Europe 2020<br />
40°<br />
40°<br />
30°<br />
50°<br />
40°<br />
0 500 1 000 1 500 km<br />
0°<br />
10°<br />
Reference data: ©ESRI<br />
con una forte corrente atmosferica che<br />
ha portato in gran parte dell’Europa<br />
Centro – Meridionale le polveri sollevate<br />
da aree semidesertiche del continente<br />
asiatico; in ogni caso la morsa dello<br />
smog era già in via di superamento a<br />
prescindere dal lockdown.<br />
20°<br />
sfera. Ad essere sempre più prevalenti<br />
sono infatti le polveri di formazione<br />
secondaria, derivanti da reazioni chimiche<br />
che si verificano direttamente<br />
in atmosfera a partire da inquinanti in<br />
forma gassosa. Le polveri di formazione<br />
secondaria sono prevalentemente<br />
30°<br />
Countries without<br />
lockdown-emissions<br />
estimates<br />
Countries/regions not<br />
included in the data<br />
exchange process<br />
marzo-aprile 2021 59<br />
40°<br />
40°<br />
30°
Studi e Ricerche<br />
Rapporto Motus-E: le colonnine in Italia<br />
di Marco Cilione (Area Professionale Statistica ACI)<br />
Motus-E ha pubblicato a fine 2020 il suo secondo report<br />
annuale all’interno del quale descrive lo stato dell’arte<br />
relativamente alla mobilità elettrica in Italia, scattando una fotografia<br />
di come l’Italia si stia muovendo di fronte alla transizione<br />
energetica.<br />
Sebbene la quota di mercato dei veicoli elettrici, in particolare<br />
delle auto, è ancora modesta se comparata al totale del parco<br />
circolante e al totale delle immatricolazioni (circa il 4,2%<br />
nell’anno 2020, sommando elettriche e plug-in) e fa posizionare<br />
il nostro Paese indietro di parecchie posizioni rispetto ai<br />
principali Paesi europei, il trend è però in rapida e costante crescita,<br />
spinto anche da incentivi nazionali e regionali.<br />
Il rapporto Mous-E parte dalla seguente considerazione: la crescita<br />
della mobilità elettrica è alimentata principalmente da<br />
due fattori, che sono in primis l’arrivo sul mercato di sempre<br />
più modelli, alcuni dei quali dai costi più accessibili, e in secondo<br />
luogo un’infrastruttura di ricarica sempre più sviluppata sul<br />
territorio.<br />
Per quanto riguarda il primo aspetto, le cose stanno velocemente<br />
evolvendo, come dimostrano i numerosi modelli a zero emissioni<br />
attesi per il 2021. Ma la situazione è in rapida evoluzione<br />
anche in relazione al secondo aspetto.<br />
Rispetto alla precedente rilevazione il numero di punti di ricarica<br />
in corrente alternata è leggermente diminuita (erano al 97%),<br />
di converso in corrente continua i punti di ricarica sono leggermente<br />
aumentati (erano al 3%). Cambia però sensibilmente<br />
il mix della potenza erogata dai punti di ricarica, che vede una<br />
sensibile rimodulazione percentuale al ribasso delle ricariche<br />
lente (dal 28% di settembre 2019 al 19% di dicembre 2020) accompagnata<br />
da un’impennata della porzione delle quick e fast<br />
in corrente alternata, che sono le categorie più diffuse (da 69%<br />
a 77%). È importante anche registrare come sia debole la crescita<br />
delle ricariche ad alta potenza in corrente continua (fast e ultra-fast)<br />
che passano da 3% a 4%.<br />
Potenza erogata set 2019 feb 2020 mag 2020 set 2020 dic 2020<br />
P
Studi e Ricerche<br />
Punti di ricarica pubblici per 100 AV BHEV circolanti - Anno 2019<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
Abruzzo<br />
Basilicata<br />
Calabria<br />
Campania<br />
Emilia Rom.<br />
Friuli V. G.<br />
Lazio<br />
Liguria<br />
Lombardia<br />
Marche<br />
Molise<br />
Piemonte<br />
Puglia<br />
Sardegna<br />
Sicilia<br />
Toscana<br />
Trentino A. A.<br />
Umbria<br />
V. d’Aosta<br />
Veneto<br />
ITALIA<br />
CONFRONTO INTERNAZIONALE<br />
Anche a livello internazionale la distribuzione delle colonnine di<br />
ricarica appare piuttosto disomogenea, con alcuni Paesi dotati già<br />
di una rete capillare e ben strutturata e altri invece in cui la strada<br />
da percorrere è ancora molto lunga. Nel rapporto redatto da Motus-E<br />
il confronto è stato effettuato con i sei Stati che più spingono<br />
sull’elettrico: Cina, USA, Olanda, Germania, Regno Unito e<br />
Norvegia. I numeri sono i seguenti:<br />
• Cina: 552.000 punti di ricarica pubblica<br />
• USA: 79.000 punti di ricarica pubblica<br />
• Olanda: 61.974 punti di ricarica pubblica<br />
• Germania: 43.776 punti di ricarica pubblica<br />
• Regno Unito: 36.500 punti di ricarica pubblica<br />
• Norvegia: 16.950 punti di ricarica pubblica<br />
UNA STRATEGIA PER L’ITALIA<br />
La situazione attuale, secondo il rapporto, rappresenta un buon<br />
punto di partenza, ma non può essere considerata sufficiente a<br />
sostenere una diffusione rapida delle autovetture a zero emissioni,<br />
che al momento, in Italia, hanno raggiunto circa 100.000 unità<br />
circolanti.<br />
L’auspicio di Motus-E è che nel nostro Paese entri in funzione<br />
in tempi ragionevoli una Piattaforma Unica Nazionale (PUN)<br />
che porti alla creazione di un unico database ufficiale, facilmente<br />
consultabile, che permetta di avere informazioni precise inerenti<br />
le colonnine pubbliche presenti in base a potenza e distribuzione<br />
geografica.<br />
Una piattaforma di questo tipo, interpolata con dati inerenti la<br />
densità della popolazione delle singole aree geografiche e la distribuzione<br />
delle vetture elettriche circolanti sul territorio, è infatti<br />
uno strumento indispensabile per una crescita armonizzata<br />
dell’infrastruttura di ricarica, che sarà così progettata tenendo<br />
conto delle reali esigenze degli automobilisti.<br />
Il rapporto si conclude fissando i due obiettivi principali per definire<br />
una strategia d’azione di lungo periodo, con il fine di portare<br />
alla decarbonizzazione dei trasporti entro il 2050 (Missione<br />
e-Mobility Italia):<br />
• sviluppare una rete di ricarica pubblica capillare;<br />
• agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica private.<br />
Perché il piano si realizzi, Motus-E ha fissato la seguente serie di<br />
azioni necessarie:<br />
• semplificazione dell’iter burocratico per l’installazione delle<br />
colonnine;<br />
• inserimento delle colonnine di ricarica tra quelle esentate dal<br />
Canone Patrimoniale Unico;<br />
• velocizzazione dei tempi di allaccio da parte dei distributori<br />
dell’energia (DSO);<br />
• pianificazione insieme ai distributori di energia delle installazioni<br />
HPC sulla rete a media tensione;<br />
• rimodulazione delle tariffe di ricarica e oneri di connessione per<br />
favorire l’integrazione dei veicoli con la rete;<br />
• definizione di un piano nazionale per l’installazione di colonnine<br />
ad alta potenza.<br />
Affinché queste azioni possano essere attuate in modo efficace,<br />
infine, l’associazione propone la nascita di una cabina di regia che<br />
agisca a livello nazionale per agevolare una crescita il più possibile<br />
uniforme e armonizzata a livello locale. Inoltre appaiono indifferibili<br />
alcune attività, tra le quali:<br />
• accentrare la responsabilità dei finanziamenti e del monitoraggio<br />
delle installazioni;<br />
• prevedere una deroga alla normativa sugli aiuti di Stato per le<br />
infrastrutture di ricarica pubbliche, come già attuato, ad esempio,<br />
in Germania, Regno Unito e Francia;<br />
• creare un meccanismo di collaborazione virtuoso tra Regioni e<br />
distributori di energia per l’individuazione delle esigenze di ricarica<br />
in base ai flussi di traffico e dei nodi in cui la rete possa<br />
accogliere potenze di connessione elevate (HPC);<br />
• finanziare anche le tecnologie HPC oltre alle ricariche quick e<br />
fast, sia in contesti urbani che extraurbani;<br />
• considerare un potenziamento della rete di distribuzione sia per<br />
venire incontro alle esigenze dei clienti EV sia per favorire la<br />
penetrazione di soluzioni per la ricarica smart, come ad esempio<br />
il vehicle-to-grid.<br />
marzo-aprile 2021 61
Statistiche<br />
Mercato autovetture in Italia - Anno 2020<br />
a cura di Alessia Grande (Area Professionale Statistica ACI)<br />
Il mercato auto italiano ha chiuso il 2020 con 1.441.385 prime iscrizioni (un valore più basso è stato riscontrato solamente nel 2012 e 2013 a<br />
seguito della pesante crisi economica del 2011), riportando una forte contrazione (-26,1%) rispetto alle 1.949.554 del 2019. Un risultato così<br />
basso è stato causato dal blocco delle attività dovute al lockdown per Covid nei mesi di marzo, aprile e maggio (anche i mesi di gennaio e febbraio<br />
avevano comunque registrato segno negativo, ma in marzo e aprile si sono raggiunte flessioni pari rispettivamente a -71,6% e -91,5%)<br />
e dalla conseguente crisi economica nei mesi successivi. Un debole spiraglio si è registrato solo nei mesi di settembre e ottobre, grazie agli<br />
incentivi alla rottamazione che, tuttavia, hanno ben presto esaurito i loro effetti, riportando in negativo i dati di novembre e dicembre.<br />
In merito alle prime iscrizioni a livello territoriale si sono rilevate variazioni negative in tutte le Regioni, più accentuate in Trentino Alto<br />
Adige e Friuli Venezia Giulia, con diminuzioni intorno al 30%; sul fronte opposto Valle d’Aosta, Toscana e Campania hanno registrato i<br />
decrementi inferiori, intorno al 19/20%. La Provincia di Pavia ha riportato il calo più elevato pari al 40,4%, seguita da Bolzano con -37,6%<br />
(rilevate forti flessioni anche per il settore del noleggio, in genere molto diffuso in questa Provincia). L’unico Ufficio territoriale ad aver<br />
messo a bilancio una contrazione ad una sola cifra è stato quello di Trieste, -7,1%.<br />
Dall’analisi delle nuove iscrizioni per alimentazione nel 2020, a fronte dei gravosi cali registrati nelle auto con alimentazioni tradizionali,<br />
è emersa la forte crescita rispetto al 2019 di auto elettriche, ibride a benzina e ibride a gasolio: rispettivamente +193,4% (le auto elettriche<br />
sono aumentate di quasi 3 volte rispetto al contingente del 2019, raggiungendo una quota sul totale pari al 2,2%, dallo 0,5% del<br />
2019), +136,5% (la numerosità delle auto ibride a benzina è più che raddoppiata, arrivando ad un’incidenza sul totale del 13,1%, contro il<br />
4,1% dell’anno precedente) e +49,5% (nel caso delle ibride a gasolio la quota è ancora poco più dell’1%, trattandosi di auto molto costose<br />
rispetto alla disponibilità economica attuale degli acquirenti).<br />
Nella ripartizione territoriale, considerando le auto con alimentazioni super ecologiche, sono risultati aumenti elevati laddove c’è da recuperare<br />
terreno, in particolare nelle Regioni del Centro-Sud e Isole; tuttavia le crescite più consistenti si sono verificate in Piemonte per le<br />
elettriche (+393,6%, probabilmente grazie allo sviluppo dei modelli elettrici della Fiat) e in Trentino Alto Adige per le ibride a gasolio +233,3%<br />
(in questo caso hanno indubbiamente contribuito sia la disponibilità economica sia la presenza di società di noleggio, prediligendo da sempre<br />
auto di grandi cilindrate). Rispetto al crollo generalizzato in tutte le Regioni delle auto ad alimentazioni alternative tradizionali, gpl e<br />
metano, è da evidenziare l’aumento a tre cifre rilevato in Trentino Alto Adige per le auto a benzina/metano (+138,9%) e l’incremento in Valle<br />
d’Aosta delle auto a benzina/gpl (+4,1%). Risultato negativo per il diesel e per la benzina in tutte le Regioni, rispettivamente -37,6% e -<strong>34</strong>%,<br />
con la quota sul totale delle auto a gasolio crollata al 33,8%, contro il 40,7% delle vetture a benzina.<br />
REGIONE<br />
PRIME ISCRIZIONI PER REGIONE E ALIMENTAZIONE - Variazione % 2019/2020<br />
Benzina<br />
Benzina /<br />
GPL<br />
Benzina /<br />
Metano<br />
Elettrico<br />
Gasolio<br />
Ibrido<br />
Benzina /<br />
Elettrico<br />
Ibrido<br />
Gasolio /<br />
Elettrico<br />
ABRUZZO -30,10 -31,66 -44,48 282,67 -39,18 195,26 17,10 -20,03<br />
BASILICATA -27,17 -28,73 -23,40 259,09 -36,04 462,11 14,10 -11,47<br />
CALABRIA -26,94 -22,92 -50,00 365,85 -33,18 310,16 33,33 7,37<br />
CAMPANIA -28,20 -21,62 -27,82 247,29 -31,61 292,44 5,82 -1,27<br />
EMILIA ROMAGNA -33,27 -31,66 -63,29 119,10 -36,66 94,00 47,53 -8,29<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA -40,37 -32,97 -59,62 219,52 -50,79 149,02 18,16 -39,87<br />
Metano<br />
LAZIO -36,48 -28,09 -51,02 99,95 -37,91 116,67 51,72 -13,40<br />
LIGURIA -36,40 -31,86 -52,04 146,30 -43,63 213,43 50,19 9,50<br />
LOMBARDIA -40,08 -30,50 -68,49 228,40 -43,24 91,23 50,70 -20,28<br />
MARCHE -32,54 -28,79 -56,12 329,46 -37,86 187,41 32,77 -13,08<br />
MOLISE -35,70 -30,98 -54,55 375,00 -29,03 238,40 51,85 13,33<br />
PIEMONTE -<strong>34</strong>,11 -41,52 -68,59 393,64 -<strong>34</strong>,69 204,27 47,83 0,00<br />
PUGLIA -33,74 -26,09 -<strong>34</strong>,71 166,25 -37,65 221,43 38,50 -6,28<br />
SARDEGNA -31,62 -14,39 - 367,74 -39,29 201,93 12,35 -<br />
SICILIA -29,60 -24,78 -48,48 320,00 -33,72 257,59 53,70 -8,37<br />
TOSCANA -19,93 -20,33 -58,87 110,76 -33,50 176,97 46,76 6,75<br />
TRENTINO ALTO ADIGE -32,47 -52,91 138,89 252,39 -37,57 212,60 233,26 77,90<br />
UMBRIA -32,02 -31,74 -31,79 190,91 -37,01 203,30 9,23 -15,11<br />
VALLE D’AOSTA -27,81 4,13 -88,00 370,00 -<strong>34</strong>,54 146,76 55,88 33,33<br />
VENETO -<strong>34</strong>,05 -31,27 -59,42 187,00 -43,10 95,09 50,03 -10,52<br />
TOTALE ITALIA -<strong>34</strong>,03 -30,63 -53,88 193,37 -37,61 136,48 49,45 -4,03<br />
62<br />
marzo-aprile 2021
Statistiche<br />
Entrando nel dettaglio delle auto elettriche è risultato un notevole incremento delle nuove iscrizioni nel 2020, circa tre volte rispetto al 2019.<br />
A fronte dei decisi aumenti riscontrati in molte Province - in primis Enna, Catanzaro e Agrigento (dall’800% al 1.000%, partendo tuttavia<br />
da numeri assoluti molto bassi nel 2019) - l’unico calo si è registrato a Reggio Emilia (-12,6%), mentre la Regione con la crescita inferiore<br />
è stata il Lazio (+100%): come già detto, gli incrementi più consistenti sono stati rilevati soprattutto laddove il fenomeno delle auto super<br />
ecologiche era ancora poco sviluppato, nel Lazio, come in Toscana ed Emilia Romagna, già si partiva invece da un 2019 con molte iscrizioni.<br />
PRIME ISCRIZIONI AUTO ELETTRICHE PER REGIONE E PR<strong>OV</strong>INCIA - Variazione % 2019/2020<br />
Regione/Provincia 2019 2020 Var. % Regione/Provincia 2019 2020 Var. % Regione/Provincia 2019 2020 Var. %<br />
ABRUZZO 75 287 282,67<br />
CHIETI 19 77 305,26<br />
L’AQUILA 14 67 378,57<br />
PESCARA 25 65 160,00<br />
TERAMO 17 78 358,82<br />
BASILICATA 22 79 259,09<br />
MATERA 7 32 357,14<br />
POTENZA 15 47 213,33<br />
CALABRIA 41 191 365,85<br />
CATANZARO 7 63 800,00<br />
COSENZA 17 86 405,88<br />
CROTONE 1 2 100,00<br />
REGGIO CALABRIA 14 31 121,43<br />
VIBO VALENTIA 2 9 350,00<br />
CAMPANIA 129 448 247,29<br />
AVELLINO 11 32 190,91<br />
BENEVENTO 5 19 280,00<br />
CASERTA 19 84 <strong>34</strong>2,11<br />
NAPOLI 65 191 193,85<br />
SALERNO 29 122 320,69<br />
EMILIA ROMAGNA 890 1.950 119,10<br />
BOLOGNA 173 541 212,72<br />
FERRARA 21 81 285,71<br />
FORLI’ 42 121 188,10<br />
MODENA 129 327 153,49<br />
PARMA 57 178 212,28<br />
PIACENZA 28 102 264,29<br />
RAVENNA 45 164 264,44<br />
REGGIO EMILIA 357 312 -12,61<br />
RIMINI 38 124 226,32<br />
FRIULI V. GIULIA 210 671 219,52<br />
GORIZIA 23 60 160,87<br />
PORDENONE 44 149 238,64<br />
TRIESTE 28 124 <strong>34</strong>2,86<br />
UDINE 115 338 193,91<br />
LAZIO 2.022 4.043 99,95<br />
FROSINONE 25 89 256,00<br />
LATINA 45 109 142,22<br />
RIETI 6 25 316,67<br />
ROMA 1.933 3.765 94,77<br />
VITERBO 13 55 323,08<br />
LIGURIA 162 399 146,30<br />
GEN<strong>OV</strong>A 116 220 89,66<br />
IMPERIA 11 36 227,27<br />
LA SPEZIA 10 79 690,00<br />
SAVONA 25 64 156,00<br />
LOMBARDIA 1.947 6.394 228,40<br />
BERGAMO 167 657 293,41<br />
BRESCIA 251 875 248,61<br />
COMO 126 452 258,73<br />
CREMONA 48 189 293,75<br />
LECCO 52 236 353,85<br />
LODI 29 104 258,62<br />
MANT<strong>OV</strong>A 50 201 302,00<br />
MILANO 842 2.325 176,13<br />
MONZA BRIANZA 166 525 216,27<br />
PAVIA 40 165 312,50<br />
SONDRIO 42 93 121,43<br />
VARESE 1<strong>34</strong> 572 326,87<br />
MARCHE 112 481 329,46<br />
ANCONA <strong>34</strong> 164 382,35<br />
ASCOLI PICENO 8 57 612,50<br />
FERMO 15 37 146,67<br />
MACERATA 21 83 295,24<br />
PESARO <strong>34</strong> 140 311,76<br />
MOLISE 8 38 375,00<br />
CAMPOBASSO 3 25 733,33<br />
ISERNIA 5 13 160,00<br />
PIEMONTE 503 2.483 393,64<br />
ALESSANDRIA 31 119 283,87<br />
ASTI 17 83 388,24<br />
BIELLA 11 63 472,73<br />
CUNEO 90 291 223,33<br />
N<strong>OV</strong>ARA 36 159 <strong>34</strong>1,67<br />
TORINO 285 1.655 480,70<br />
VERBANIA 9 53 488,89<br />
VERCELLI 24 60 150,00<br />
PUGLIA 160 426 166,25<br />
BARI 86 184 113,95<br />
BARLETTA TRANI 9 23 155,56<br />
BRINDISI 13 39 200,00<br />
FOGGIA 10 19 90,00<br />
LECCE 29 116 300,00<br />
TARANTO 13 45 246,15<br />
SARDEGNA 93 435 367,74<br />
CAGLIARI 36 135 275,00<br />
NUORO 14 71 407,14<br />
ORISTANO 10 53 430,00<br />
SASSARI 24 129 437,50<br />
SUD SARDEGNA 9 47 422,22<br />
SICILIA 135 567 320,00<br />
AGRIGENTO 3 27 800,00<br />
CALTANISSETTA 2 14 600,00<br />
CATANIA 40 164 310,00<br />
ENNA 1 11 1000,00<br />
MESSINA 28 64 128,57<br />
PALERMO 30 125 316,67<br />
RAGUSA 15 57 280,00<br />
SIRACUSA 10 67 570,00<br />
TRAPANI 6 38 533,33<br />
TOSCANA 1.190 2.508 110,76<br />
AREZZO 20 84 320,00<br />
FIRENZE 1.012 1.767 74,60<br />
GROSSETO 10 46 360,00<br />
LIVORNO 14 87 521,43<br />
LUCCA 30 101 236,67<br />
MASSA CARRARA 17 43 152,94<br />
PISA 23 110 378,26<br />
PISTOIA 23 119 417,39<br />
PRATO 24 65 170,83<br />
SIENA 17 86 405,88<br />
TRENTINO A. ADIGE 2.010 7.083 252,39<br />
BOLZANO 455 1.583 247,91<br />
TRENTO 1.555 5.500 253,70<br />
UMBRIA 77 224 190,91<br />
PERUGIA 61 184 201,64<br />
TERNI 16 40 150,00<br />
VALLE D’AOSTA 30 141 370,00<br />
AOSTA 30 141 370,00<br />
VENETO 800 2.296 187,00<br />
BELLUNO 13 59 353,85<br />
PAD<strong>OV</strong>A 164 474 189,02<br />
R<strong>OV</strong>IGO 21 53 152,38<br />
TREVISO 161 418 159,63<br />
VENEZIA 83 260 213,25<br />
VERONA 193 539 179,27<br />
VICENZA 165 493 198,79<br />
TOTALE 10.616 31.144 193,37<br />
marzo-aprile 2021 63
Statistiche<br />
Considerando le fasce di cilindrata delle auto nuove con motore endotermico, è emerso un calo generalizzato per tutte le fasce, più evidente<br />
nella fascia da 2.000 a 2.500 cc, -48,1% e da 1.200 a 1.800 cc; per le stesse fasce è stato riscontrato altresì un decremento delle relative<br />
quote anche del 5% nelle fasce da 1.200 a 1.600 cc, dal 2019 al 2020, a vantaggio della prima fascia di cilindrata, fino a 1.000 cc, che<br />
ha raggiunto oltre il 26% di quota sul totale. Contrazioni più moderate nelle prime due fasce di cilindrata, rispettivamente -7,3% e -5,2%,<br />
grazie agli aumenti registrati in alcune Regioni. Nella fascia più alta di cilindrata, oltre 2.500 cc, le cui prime iscrizioni hanno riportato<br />
una flessione del 22,7%, l’unico segno positivo è stato rilevato in Valle d’Aosta, con un raddoppio delle iscrizioni (+100%).<br />
PRIME ISCRIZIONI PER REGIONE E CILINDRATA - Variazione % 2019/2020<br />
REGIONE/CILINDRATA<br />
FINO A<br />
1000 CC<br />
DA 1001<br />
A 1200 CC<br />
DA 1201<br />
A 1400 CC<br />
DA 1401<br />
A 1600 CC<br />
DA 1601<br />
A 1800 CC<br />
DA 1801<br />
A 2000 CC<br />
DA 2001<br />
A 2500 CC<br />
OLTRE<br />
2500 CC<br />
ABRUZZO 7,81 -0,41 -42,96 -36,90 -47,00 -18,15 -63,25 -18,35<br />
BASILICATA 30,41 -7,89 -35,65 -<strong>34</strong>,08 -37,14 -11,33 -65,05 -5,13<br />
CALABRIA 9,69 0,00 -38,20 -31,12 -27,95 -3,77 -55,77 -15,71<br />
CAMPANIA 8,50 17,66 -37,00 -31,41 -50,75 -18,23 -56,06 -20,15<br />
EMILIA ROMAGNA -0,72 -4,76 -43,12 -35,53 -49,73 -16,64 -52,14 -25,58<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA -15,58 11,97 -40,46 -42,<strong>34</strong> -36,19 -35,36 -52,90 -49,47<br />
LAZIO -15,22 -3,40 -46,86 -35,25 -36,59 -15,17 -46,74 -19,15<br />
LIGURIA 3,94 -25,61 -44,87 -36,43 -42,79 -16,96 -61,08 -30,84<br />
LOMBARDIA -17,54 -13,08 -45,68 -39,75 -48,72 -22,92 -52,74 -21,84<br />
MARCHE 5,27 <strong>34</strong>,87 -47,26 -36,19 -40,50 -15,85 -60,00 -32,39<br />
MOLISE 4,68 29,82 -45,33 -28,61 -<strong>34</strong>,00 -12,21 -62,03 -<strong>34</strong>,88<br />
PIEMONTE 6,68 4,41 -42,98 -37,<strong>34</strong> -32,11 -20,39 -26,57 -15,77<br />
PUGLIA 8,28 -1,69 -38,91 -36,28 -40,71 -17,65 -64,68 -19,42<br />
SARDEGNA -5,20 -12,95 -39,24 -37,70 -37,23 -17,42 -52,78 -39,20<br />
SICILIA 1,20 11,06 -41,29 -31,89 -50,47 -9,76 -59,30 -18,59<br />
TOSCANA 6,03 7,01 -40,53 -29,86 -18,83 -13,65 -46,53 -25,76<br />
TRENTINO ALTO ADIGE -32,97 -18,50 -49,30 -39,61 -36,55 -1,16 -64,13 -17,81<br />
UMBRIA 8,47 -1,53 -39,09 -37,51 -48,04 -13,14 -57,93 -23,68<br />
VALLE D’AOSTA 28,80 -45,19 -24,29 -33,75 -29,09 -5,28 -45,63 100,00<br />
VENETO -6,72 -6,31 -40,20 -38,45 -42,85 -22,83 -50,61 -28,82<br />
TOTALE ITALIA -7,32 -5,20 -43,35 -36,<strong>34</strong> -39,82 -15,22 -48,11 -22,68<br />
TRASFERIMENTI DI PROPRIETÀ AL NETTO DELLE MINIVOLTURE<br />
Risultato in calo anche per i passaggi di proprietà al netto delle minivolture che, tuttavia, hanno chiuso l’anno con un decremento dimezzato<br />
rispetto a quanto rilevato per le auto nuove (-13,7%), grazie in particolare agli aumenti osservati da giugno a settembre (a settembre<br />
si è addirittura riscontrata una crescita del 18,3%), in seguito alle forti contrazioni registrate da marzo a maggio. Bolzano è stato<br />
l’Ufficio Territoriale che ha fatto rilevare, così come per le prime iscrizioni, la flessione più elevata (-35,9%), seguito da Reggio Emilia<br />
(-30,7%). Diversamente nelle Province del Centro-Sud e Isole le diminuzioni sono state più limitate.<br />
Rispetto alle alimentazioni, anche per l’usato, gli unici incrementi riscontrati riguardano le auto ibride a gasolio (+155,7%), quelle elettriche<br />
(+83,2%) e le ibride a benzina (+36,3%), ma si tratta ancora di quote che non raggiungono l’1% del totale dei trasferimenti netti. Aumento<br />
anche per i passaggi di proprietà netti delle auto a metano (+18,3%). In contrazione dall’11 al 16%, invece, le altre alimentazioni.<br />
Da segnalare il calo di un punto e mezzo percentuale della quota del diesel sul totale dal 2019 al 2020 (al 51,4%), a fronte di un incremento<br />
di un punto della benzina (al 37,7%). Analizzando i passaggi di proprietà al netto delle minivolture delle auto elettriche, si evidenzia<br />
una prosecuzione del trend positivo sul mercato delle auto usate con 2.129 trasferimenti netti, l’83% in più rispetto al 2019. Trasferimenti<br />
di proprietà di auto elettriche si sono inoltre verificati in alcune Province, quali Teramo, Trieste, Foggia, Nuoro, Caltanissetta e Trapani,<br />
laddove nel 2019 non ne risultava registrato alcuno. Come nel 2019, i numeri più consistenti riguardano la Lombardia (526 unità, con un<br />
incremento dell’85,9%) ed il Lazio (286 unità, di cui 246 nella sola Provincia di Roma, con un incremento del 43,9%). Nonostante lo sviluppo<br />
dell’elettrico anche nel mercato dell’usato, 11 Uffici territoriali hanno riportato variazioni negative nel 2020, in particolare l’Ufficio<br />
di Napoli e quello di Bolzano, anche se si tratta di poche unità di passaggi in meno.<br />
Dall’esame dei trasferimenti di proprietà netti suddivisi per Regione di residenza dell’acquirente e anzianità delle auto nel 2020 è emersa<br />
la concentrazione di vetture più vecchie, con anzianità almeno di 30 anni, in alcune Regioni del Centro-Sud, con un’incidenza prossima<br />
al 3% rispetto ad una media nazionale del 2%. In generale si tratta delle Regioni in cui c’è ancora minore disponibilità finanziaria, accentuata<br />
dalla crisi economica per il blocco delle attività a causa dell’emergenza Covid. Di contro in Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto<br />
si sono registrati trasferimenti di auto quasi nuove: in particolare nella fascia di età con meno di due anni a livello nazionale sono concentrate<br />
circa il 13% di auto, più del 20% in Trentino Alto Adige (tale percentuale era il 31% nel 2019, differenza che evidenzia la crisi anche<br />
nelle Regioni con più alto reddito). La quota più alta di auto usate, il 41,7%, è compresa nella fascia di anzianità che va dai 10 ai 19 anni.<br />
64<br />
marzo-aprile 2021
Statistiche<br />
TRASFERIMENTI NETTI PER REGIONE E ALIMENTAZIONE - Variazione % 2019/2020<br />
REGIONE<br />
Benzina<br />
Benzina /<br />
GPL<br />
Benzina /<br />
Metano<br />
Elettrico<br />
Gasolio<br />
Ibrido<br />
Benzina /<br />
Elettrico<br />
Ibrido<br />
Gasolio /<br />
Elettrico<br />
Metano<br />
ABRUZZO -11,21 -14,76 -17,76 138,46 -13,04 58,55 148,15 9,44<br />
BASILICATA -10,35 -8,27 -20,30 -16,67 -10,48 51,11 166,67 36,07<br />
CALABRIA -8,95 -6,24 -11,03 21,43 -10,15 61,45 336,36 38,57<br />
CAMPANIA -12,02 -11,09 -14,30 50,00 -12,43 63,50 116,33 -2,24<br />
EMILIA ROMAGNA -11,43 -17,16 -17,63 101,77 -22,<strong>34</strong> 39,81 254,69 16,99<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA -10,50 -16,59 -11,06 300,00 -15,24 54,50 173,33 9,68<br />
LAZIO -10,87 -11,46 -10,65 46,67 -15,36 19,05 194,83 21,02<br />
LIGURIA -8,42 -12,24 -2,29 70,59 -16,65 65,19 179,31 18,67<br />
LOMBARDIA -10,04 -16,96 -15,63 85,87 -20,49 26,70 136,22 16,04<br />
MARCHE -11,84 -14,38 -18,66 147,06 -14,31 64,63 143,24 3,62<br />
MOLISE -4,14 -6,59 -14,83 -33,33 -11,60 15,56 160,00 -8,33<br />
PIEMONTE -10,59 -12,72 -11,68 77,27 -22,40 53,46 97,22 29,73<br />
PUGLIA -10,20 -12,26 -14,72 160,00 -9,24 56,10 187,18 14,04<br />
SARDEGNA -10,11 -14,59 -24,05 176,92 -10,91 45,85 221,05 -66,67<br />
SICILIA -8,72 -6,95 -7,04 103,03 -6,32 46,27 222,73 55,17<br />
TOSCANA -13,52 -15,79 -22,82 142,59 -17,01 61,05 148,77 13,49<br />
TRENTINO ALTO ADIGE -13,86 -22,04 24,78 80,00 -29,69 36,50 102,47 33,00<br />
UMBRIA -13,11 -18,60 -14,72 143,75 -14,35 40,09 209,09 43,71<br />
VALLE D’AOSTA -12,79 -12,09 -19,05 100,00 -22,61 64,29 125,00 -16,67<br />
VENETO -11,11 -16,00 -13,49 59,15 -17,94 38,21 154,38 35,29<br />
TOTALE ITALIA -10,72 -13,59 -15,67 83,22 -15,60 36,32 155,73 18,27<br />
TRASFERIMENTI NETTI PER REGIONE E ANZIANITÀ - Incidenza % 2020<br />
REGIONE >=30 =20 =10 =5 4 - 5 3 - 4 2 - 3 1 - 2 0 - 1<br />
ABRUZZO 2,43 7,18 43,50 17,59 5,66 6,16 5,99 8,75 2,73<br />
BASILICATA 2,86 8,30 47,77 18,76 5,73 5,42 4,09 5,01 2,07<br />
CALABRIA 2,67 8,75 46,52 17,41 5,05 5,50 4,67 6,66 2,77<br />
CAMPANIA 1,64 5,78 46,89 19,72 5,46 5,90 5,16 6,90 2,56<br />
EMILIA ROMAGNA 1,87 5,00 37,35 20,08 7,90 7,20 5,54 10,53 4,52<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA 1,85 6,61 39,23 19,08 7,00 6,38 5,40 10,41 4,03<br />
LAZIO 1,76 6,<strong>34</strong> 41,95 17,93 6,44 7,46 5,50 9,54 3,08<br />
LIGURIA 2,28 6,07 40,64 19,37 6,16 6,37 5,15 9,63 4,33<br />
LOMBARDIA 1,64 4,17 36,74 19,80 7,23 6,73 6,00 12,99 4,71<br />
MARCHE 2,46 6,71 40,83 19,81 6,67 6,30 5,23 8,65 3,<strong>34</strong><br />
MOLISE 2,88 7,68 44,55 18,96 6,61 6,44 5,51 5,39 1,99<br />
PIEMONTE 1,88 5,40 39,74 18,69 6,16 6,68 5,96 10,62 4,85<br />
PUGLIA 1,88 6,45 48,63 19,52 6,08 5,61 4,44 5,21 2,20<br />
SARDEGNA 1,58 7,95 51,51 17,02 4,93 5,02 3,97 5,97 2,05<br />
SICILIA 2,37 8,43 49,51 17,62 5,13 5,02 4,31 5,64 1,97<br />
TOSCANA 2,27 5,50 37,18 19,86 7,06 7,58 5,93 10,75 3,87<br />
TRENTINO ALTO ADIGE 1,52 4,81 33,81 18,43 7,98 6,47 6,74 14,71 5,54<br />
UMBRIA 2,79 7,14 38,78 19,14 6,92 7,09 6,56 9,15 2,44<br />
VALLE D’AOSTA 1,76 6,63 43,96 17,22 5,87 4,98 5,47 9,36 4,76<br />
VENETO 1,87 4,87 <strong>34</strong>,79 19,42 7,48 7,31 6,58 12,36 5,32<br />
TOTALE 1,95 5,98 41,68 19,00 6,46 6,47 5,46 9,40 3,60<br />
marzo-aprile 2021 65
Statistiche<br />
Proseguendo l’analisi sui trasferimenti di proprietà, in rapporto alle prime iscrizioni si evidenzia il valore particolarmente alto del rapporto<br />
tra passaggi netti e prime iscrizioni nelle Provincie di Barletta-Trani (7,2), Foggia (7,2), Enna (6,5) e Brindisi (6,1), il che significa che per<br />
ogni nuova iscrizione sono stati effettuati almeno 6 o 7 passaggi di proprietà (rispetto ad un indice nazionale pari a 1,9), dimostrando di<br />
conseguenza una forte propensione all’acquisto di auto usate. Viceversa alcune Province, quali Bolzano, Trento, Firenze, Torino e Aosta,<br />
hanno evidenziato indici inferiori all’unità e, dunque, una maggiore propensione all’acquisto di vetture nuove. In generale, infine, nelle<br />
Province del Centro Sud e Isole i passaggi di proprietà si sono dimostrati più di tre volte superiori alle iscrizioni di auto nuove.<br />
RAPPORTO TRASFERIMENTI NETTI SU PRIME ISCRIZIONI - Anno 2020<br />
Regione/Provincia Trasfer. Iscriz.<br />
Trasf. /<br />
Iscriz.<br />
Regione/Provincia Trasfer. Iscriz.<br />
Trasf. /<br />
Iscriz.<br />
Regione/Provincia Trasfer. Iscriz.<br />
Trasf. /<br />
Iscriz.<br />
ABRUZZO 58.299 22.526 2,59<br />
CHIETI 16.907 6.461 2,62<br />
L’AQUILA 13.863 4.738 2,93<br />
PESCARA 13.657 5.579 2,45<br />
TERAMO 13.872 5.748 2,41<br />
BASILICATA 25.603 8.096 3,16<br />
MATERA 9.387 3.758 2,50<br />
POTENZA 16.216 4.338 3,74<br />
CALABRIA 84.380 21.782 3,87<br />
CATANZARO 15.657 5.310 2,95<br />
COSENZA 31.822 7.770 4,10<br />
CROTONE 7.263 1.236 5,88<br />
REGGIO CALABRIA 23.251 5.784 4,02<br />
VIBO VALENTIA 6.387 1.682 3,80<br />
CAMPANIA 251.192 54.200 4,63<br />
AVELLINO 18.520 4.294 4,31<br />
BENEVENTO 12.596 2.972 4,24<br />
CASERTA 43.610 9.535 4,57<br />
NAPOLI 126.047 25.272 4,99<br />
SALERNO 50.419 12.127 4,16<br />
EMILIA ROMAGNA 192.151 118.385 1,62<br />
BOLOGNA 39.360 28.573 1,38<br />
FERRARA 14.895 8.219 1,81<br />
FORLI’ 17.074 8.536 2,00<br />
MODENA 31.596 18.717 1,69<br />
PARMA 20.045 11.472 1,75<br />
PIACENZA 13.312 6.484 2,05<br />
RAVENNA 17.214 9.657 1,78<br />
REGGIO EMILIA 26.406 20.298 1,30<br />
RIMINI 12.249 6.429 1,91<br />
FRIULI V. GIULIA 56.421 25.095 2,25<br />
GORIZIA 6.450 2.430 2,65<br />
PORDENONE 15.106 6.956 2,17<br />
TRIESTE 9.287 3.968 2,<strong>34</strong><br />
UDINE 25.578 11.741 2,18<br />
LAZIO 277.973 156.238 1,78<br />
FROSINONE 24.395 7.486 3,26<br />
LATINA 28.994 8.225 3,53<br />
RIETI 8.461 2.154 3,93<br />
ROMA 199.2<strong>34</strong> 133.452 1,49<br />
VITERBO 16.889 4.921 3,43<br />
LIGURIA 60.723 28.819 2,11<br />
GEN<strong>OV</strong>A 30.113 15.495 1,94<br />
IMPERIA 9.584 3.052 3,14<br />
LA SPEZIA 8.675 4.978 1,74<br />
SAVONA 12.351 5.294 2,33<br />
LOMBARDIA 403.737 244.115 1,65<br />
BERGAMO 46.146 22.899 2,02<br />
BRESCIA 58.635 28.572 2,05<br />
COMO 24.480 16.368 1,50<br />
CREMONA 15.277 8.099 1,89<br />
LECCO 13.575 7.596 1,79<br />
LODI 9.780 5.255 1,86<br />
MANT<strong>OV</strong>A 18.122 8.101 2,24<br />
MILANO 114.060 85.524 1,33<br />
MONZA BRIANZA 33.151 22.530 1,47<br />
PAVIA 25.186 12.325 2,04<br />
SONDRIO 8.568 3.122 2,74<br />
VARESE 36.757 23.724 1,55<br />
MARCHE 64.050 31.248 2,05<br />
ANCONA 20.511 10.269 2,00<br />
ASCOLI PICENO 8.172 4.061 2,01<br />
FERMO 7.155 2.724 2,63<br />
MACERATA 13.383 6.264 2,14<br />
PESARO 14.829 7.930 1,87<br />
MOLISE 15.426 3.078 5,01<br />
CAMPOBASSO 11.133 2.287 4,87<br />
ISERNIA 4.293 791 5,43<br />
PIEMONTE 199.029 159.223 1,25<br />
ALESSANDRIA 19.988 9.313 2,15<br />
ASTI 10.773 4.123 2,61<br />
BIELLA 9.026 4.045 2,23<br />
CUNEO 29.804 15.502 1,92<br />
N<strong>OV</strong>ARA 16.119 8.817 1,83<br />
TORINO 98.048 110.427 0,89<br />
VERBANIA 7.352 3.247 2,26<br />
VERCELLI 7.919 3.749 2,11<br />
PUGLIA 199.303 43.680 4,56<br />
BARI 61.122 17.794 3,43<br />
BARLETTA TRANI 18.770 2.592 7,24<br />
BRINDISI 20.966 3.445 6,09<br />
FOGGIA 32.872 4.540 7,24<br />
LECCE 36.826 9.765 3,77<br />
TARANTO 28.747 5.544 5,19<br />
SARDEGNA 82.793 21.828 3,79<br />
CAGLIARI 20.977 8.200 2,56<br />
NUORO 11.136 1.929 5,77<br />
ORISTANO 8.126 1.593 5,10<br />
SASSARI 24.267 6.321 3,84<br />
SUD SARDEGNA 18.287 3.785 4,83<br />
SICILIA 237.483 54.084 4,39<br />
AGRIGENTO 19.832 3.756 5,28<br />
CALTANISSETTA 12.178 2.127 5,73<br />
CATANIA 60.033 11.411 5,26<br />
ENNA 7.450 1.143 6,52<br />
MESSINA 26.869 7.563 3,55<br />
PALERMO 52.754 14.592 3,62<br />
RAGUSA 16.680 4.477 3,73<br />
SIRACUSA 20.688 4.761 4,35<br />
TRAPANI 20.999 4.254 4,94<br />
TOSCANA 149.696 141.269 1,06<br />
AREZZO 15.370 7.503 2,05<br />
FIRENZE 36.229 72.057 0,50<br />
GROSSETO 11.181 3.992 2,80<br />
LIVORNO 13.138 7.790 1,69<br />
LUCCA 15.749 11.036 1,43<br />
MASSA CARRARA 7.776 4.941 1,57<br />
PISA 16.578 12.<strong>34</strong>3 1,<strong>34</strong><br />
PISTOIA 12.489 7.567 1,65<br />
PRATO 8.874 7.396 1,20<br />
SIENA 12.312 6.644 1,85<br />
TRENTINO A. ADIGE 57.885 168.549 0,<strong>34</strong><br />
BOLZANO 24.296 96.067 0,25<br />
TRENTO 33.589 72.482 0,46<br />
UMBRIA 42.956 18.986 2,26<br />
PERUGIA 32.602 14.761 2,21<br />
TERNI 10.354 4.225 2,45<br />
VALLE D’AOSTA 6.<strong>34</strong>9 6.841 0,93<br />
AOSTA 6.<strong>34</strong>9 6.841 0,93<br />
VENETO 211.191 113.<strong>34</strong>3 1,86<br />
BELLUNO 9.923 6.225 1,59<br />
PAD<strong>OV</strong>A 39.307 23.142 1,70<br />
R<strong>OV</strong>IGO 10.529 4.801 2,19<br />
TREVISO 38.217 17.895 2,14<br />
VENEZIA 31.515 15.878 1,98<br />
VERONA 43.093 22.293 1,93<br />
VICENZA 38.607 23.109 1,67<br />
TOTALE ITALIA 2.676.640 1.441.385 1,86<br />
66<br />
marzo-aprile 2021
Statistiche<br />
RADIAZIONI<br />
Decremento contenuto anche per le radiazioni di autovetture nel 2020 (-15%), nonostante i pesanti cali dei mesi da marzo a maggio,<br />
con un profondo rosso ad aprile pari a -86,1%. Di contro, per mezzo degli incentivi alla rottamazione, sono stati raggiunti forti aumenti<br />
a settembre e novembre, pari rispettivamente al 28,8% e al 22,8%. Malgrado la flessione rilevata a livello nazionale, 4 Uffici Provinciali,<br />
Caserta, Imperia, Crotone e Cagliari, hanno messo a bilancio dati in crescita, da poco più della parità (0,2%) a circa il 5%. A Milano<br />
e Pavia è spettato il primato per le contrazioni più elevate, intorno al 24%.<br />
Considerando la suddivisione in base alla classificazione euro si sottolinea la percentuale elevata (52,5%) di radiazioni auto con classe<br />
euro da 0 a 3, indubbiamente opportuna e necessaria per smaltire le vetture con una certa anzianità e minori livelli di sicurezza.<br />
Tra le Regioni si è rilevata la particolare quota di auto radiate da euro 0 ad euro 2 (intorno al 40%) in Basilicata, Sicilia e Molise, probabilmente<br />
essendo tra le Regioni con auto più vecchie in circolazione. E’ risultata altresì alta l’incidenza di vetture euro 4 (32% a livello<br />
nazionale), con punte del 35-38% in Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto e Liguria. Analizzando le<br />
radiazioni con classificazione euro 6, la cui quota sul totale nel 2020 è stata pari al 7%, sono emerse incidenze molto elevate in Valle<br />
d’Aosta e in Trentino Alto Adige, rispettivamente 40,2% e 28,1%: essendo vetture praticamente nuove, si tratta quasi sempre di radiazioni<br />
per esportazione, mentre la parte restante è attribuibile maggiormente a rottamazioni in seguito ad incidenti.<br />
RADIAZIONI PER REGIONE E CLASSE DI EMISSIONE - Incidenza % 2020<br />
REGIONE/CLASSE EURO Euro 0 Euro 1 Euro 2 Euro 3 Euro 4 Euro 5 Euro 6<br />
ABRUZZO 1,36 3,38 25,72 30,31 28,24 4,46 3,23<br />
BASILICATA 2,33 5,85 <strong>34</strong>,07 31,77 18,49 2,03 0,95<br />
CALABRIA 2,31 4,45 29,08 30,97 23,55 3,25 1,03<br />
CAMPANIA 1,63 4,16 27,65 31,83 25,22 2,64 3,73<br />
EMILIA ROMAGNA 0,61 2,00 18,80 26,03 36,01 8,18 6,13<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA 0,65 2,46 20,48 26,26 35,88 7,11 4,40<br />
LAZIO 0,88 2,12 19,55 28,29 30,36 4,47 12,<strong>34</strong><br />
LIGURIA 0,74 2,28 20,25 29,21 35,14 5,33 4,39<br />
LOMBARDIA 0,42 1,35 14,31 24,50 37,60 9,76 10,52<br />
MARCHE 1,15 3,05 23,97 28,48 31,25 5,77 3,26<br />
MOLISE 2,00 4,65 32,38 32,72 19,64 2,25 1,80<br />
PIEMONTE 0,67 1,99 18,94 29,70 35,20 7,24 4,45<br />
PUGLIA 2,17 4,46 29,89 31,04 23,20 2,71 2,26<br />
SARDEGNA 1,36 2,95 26,25 35,01 29,05 2,20 0,71<br />
SICILIA 2,69 5,06 31,64 30,88 22,54 1,88 0,74<br />
TOSCANA 0,63 1,79 16,59 25,62 <strong>34</strong>,96 7,98 10,18<br />
TRENTINO ALTO ADIGE 0,35 1,10 12,03 19,12 29,39 8,06 28,11<br />
UMBRIA 1,32 2,84 23,53 28,37 30,68 5,80 3,24<br />
VALLE D’AOSTA 0,27 1,01 11,22 19,02 22,94 3,53 40,21<br />
VENETO 0,58 2,10 19,85 27,26 35,16 7,36 5,59<br />
TOTALE ITALIA 1,02 2,58 21,01 27,87 31,77 6,15 7,04<br />
TASSO DI SOSTITUZIONE<br />
Osservando il tasso di sostituzione, vale a dire il rapporto tra radiazioni e prime iscrizioni, è emersa nel 2020, così come negli<br />
anni passati, la tendenza nel Sud Italia a radiare auto piuttosto che a iscriverne di nuove: a Barletta Trani, Isernia e Foggia si<br />
è registrato un tasso quasi prossimo a 3 (rispetto ad una media nazionale di 0,91), in altre parole per ogni auto nuova ne sono<br />
state radiate quasi 3. In generale nelle Regioni del Sud e delle Isole, con l’aggiunta del Friuli Venezia Giulia, sono stati rilevati<br />
indici superiori all’unità. Situazione del tutto antitetica, in particolare, in Trentino Alto Adige (ogni 100 auto nuove ne sono<br />
state radiate appena 20), Toscana e Piemonte (le radiazioni sono state pari a poco più della metà delle prime iscrizioni), Regioni<br />
dove abbiamo già evidenziato la maggior propensione ad immatricolare auto nuove e dove, pertanto, il parco veicolare<br />
tende a crescere poiché il saldo tra prime iscrizioni e radiazioni risulta ampiamente positivo.<br />
marzo-aprile 2021 67
Statistiche<br />
MERCATO AUT<strong>OV</strong>ETTURE - Anno 2020<br />
Regione / Provincia<br />
Prime iscrizioni<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Passaggi netti<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Radiazioni<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Radiazioni/Prime iscrizioni %<br />
ABRUZZO 22.526 -24,69 58.299 -13,38 26.388 -14,03 117,1<br />
CHIETI 6.461 -25,78 16.907 -12,77 8.112 -14,93 125,6<br />
L’AQUILA 4.738 -12,79 13.863 -12,82 5.885 -15,89 124,2<br />
PESCARA 5.579 -27,08 13.657 -13,97 5.816 -11,97 104,2<br />
TERAMO 5.748 -29,23 13.872 -14,08 6.575 -12,98 114,4<br />
BASILICATA 8.096 -22,64 25.603 -11,27 11.009 -12,57 136,0<br />
MATERA 3.758 -23,23 9.387 -8,43 4.011 -9,01 106,7<br />
POTENZA 4.338 -22,12 16.216 -12,84 6.998 -14,49 161,3<br />
CALABRIA 21.782 -20,97 84.380 -10,57 25.801 -10,81 118,5<br />
CATANZARO 5.310 -23,94 15.657 -11,55 5.405 -11,01 101,8<br />
COSENZA 7.770 -18,19 31.822 -10,22 9.585 -12,02 123,4<br />
CROTONE 1.236 -26,12 7.263 -11,88 2.133 2,20 172,6<br />
REGGIO CALABRIA 5.784 -19,50 23.251 -9,10 6.647 -12,18 114,9<br />
VIBO VALENTIA 1.682 -24,44 6.387 -13,48 2.031 -11,85 120,7<br />
CAMPANIA 54.200 -20,32 251.192 -12,59 100.984 -9,28 186,3<br />
AVELLINO 4.294 -23,16 18.520 -12,80 8.060 -15,<strong>34</strong> 187,7<br />
BENEVENTO 2.972 -15,23 12.596 -13,52 5.303 -12,36 178,4<br />
CASERTA 9.535 -15,87 43.610 -9,57 18.324 0,20 192,2<br />
NAPOLI 25.272 -21,65 126.047 -13,46 49.906 -9,35 197,5<br />
SALERNO 12.127 -20,93 50.419 -12,59 19.391 -13,43 159,9<br />
EMILIA ROMAGNA 118.385 -24,90 192.151 -17,41 103.041 -17,72 87,0<br />
BOLOGNA 28.573 -23,58 39.360 -14,05 22.212 -16,82 77,7<br />
FERRARA 8.219 -19,92 14.895 -15,75 8.943 -14,85 108,8<br />
FORLI’ 8.536 -23,98 17.074 -14,99 8.789 -15,39 103,0<br />
MODENA 18.717 -25,46 31.596 -16,06 16.510 -14,77 88,2<br />
PARMA 11.472 -27,51 20.045 -14,64 9.444 -15,49 82,3<br />
PIACENZA 6.484 -31,09 13.312 -11,66 6.382 -21,49 98,4<br />
RAVENNA 9.657 -25,98 17.214 -14,08 9.841 -23,33 101,9<br />
REGGIO EMILIA 20.298 -23,05 26.406 -30,70 13.907 -22,22 68,5<br />
RIMINI 6.429 -28,42 12.249 -17,04 7.013 -14,99 109,1<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA 25.095 -29,46 56.421 -13,33 <strong>34</strong>.362 -15,21 136,9<br />
GORIZIA 2.430 -23,22 6.450 -16,07 3.801 -6,19 156,4<br />
PORDENONE 6.956 -27,68 15.106 -12,81 10.067 -16,74 144,7<br />
TRIESTE 3.968 -7,12 9.287 -10,07 4.815 -1,41 121,3<br />
UDINE 11.741 -36,60 25.578 -14,06 15.679 -19,58 133,5<br />
LAZIO 156.238 -26,44 277.973 -13,52 137.823 -11,76 88,2<br />
FROSINONE 7.486 -21,65 24.395 -13,61 10.262 -13,55 137,1<br />
LATINA 8.225 -16,78 28.994 -10,45 10.960 -10,87 133,3<br />
RIETI 2.154 -21,56 8.461 -14,87 3.727 -10,26 173,0<br />
ROMA 133.452 -27,53 199.2<strong>34</strong> -14,04 105.276 -11,74 78,9<br />
VITERBO 4.921 -18,61 16.889 -11,60 7.598 -11,56 154,4<br />
LIGURIA 28.819 -23,54 60.723 -12,68 27.488 -11,31 95,4<br />
GEN<strong>OV</strong>A 15.495 -24,42 30.113 -11,30 14.219 -16,39 91,8<br />
68<br />
marzo-aprile 2021
Statistiche<br />
MERCATO AUT<strong>OV</strong>ETTURE - Anno 2020<br />
Regione / Provincia<br />
Prime iscrizioni<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Passaggi netti<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Radiazioni<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Radiazioni/Prime iscrizioni %<br />
IMPERIA 3.052 -23,47 9.584 -14,64 4.392 1,48 143,9<br />
LA SPEZIA 4.978 -19,51 8.675 -16,30 3.449 -12,19 69,3<br />
SAVONA 5.294 -24,54 12.351 -11,77 5.428 -5,29 102,5<br />
LOMBARDIA 244.115 -29,30 403.737 -14,55 248.965 -21,09 102,0<br />
BERGAMO 22.899 -31,66 46.146 -12,24 24.221 -20,76 105,8<br />
BRESCIA 28.572 -26,89 58.635 -11,40 30.466 -13,80 106,6<br />
COMO 16.368 -26,11 24.480 -13,19 15.053 -20,16 92,0<br />
CREMONA 8.099 -29,71 15.277 -13,74 9.336 -18,06 115,3<br />
LECCO 7.596 -24,52 13.575 -14,62 8.592 -15,95 113,1<br />
LODI 5.255 -26,71 9.780 -14,80 6.555 -18,01 124,7<br />
MANT<strong>OV</strong>A 8.101 -31,60 18.122 -15,53 10.580 -18,82 130,6<br />
MILANO 85.524 -30,03 114.060 -15,52 86.677 -24,<strong>34</strong> 101,3<br />
MONZA BRIANZA 22.530 -28,90 33.151 -17,49 19.204 -22,52 85,2<br />
PAVIA 12.325 -40,42 25.186 -14,29 12.530 -24,15 101,7<br />
SONDRIO 3.122 -17,67 8.568 -14,38 4.258 -15,80 136,4<br />
VARESE 23.724 -24,83 36.757 -17,16 21.493 -20,90 90,6<br />
MARCHE 31.248 -23,12 64.050 -14,21 35.378 -11,39 113,2<br />
ANCONA 10.269 -23,57 20.511 -12,12 11.305 -10,38 110,1<br />
ASCOLI PICENO 4.061 -19,89 8.172 -15,10 4.516 -7,00 111,2<br />
FERMO 2.724 -21,70 7.155 -15,69 3.893 -5,94 142,9<br />
MACERATA 6.264 -17,57 13.383 -15,96 7.441 -11,84 118,8<br />
PESARO 7.930 -28,31 14.829 -14,19 8.223 -16,74 103,7<br />
MOLISE 3.078 -21,24 15.426 -10,48 6.8<strong>34</strong> -10,35 222,0<br />
CAMPOBASSO 2.287 -16,35 11.133 -8,94 4.725 -12,44 206,6<br />
ISERNIA 791 -32,62 4.293 -14,23 2.109 -5,30 266,6<br />
PIEMONTE 159.223 -26,31 199.029 -16,29 95.653 -15,83 60,1<br />
ALESSANDRIA 9.313 -23,91 19.988 -15,54 9.182 -18,22 98,6<br />
ASTI 4.123 -27,55 10.773 -15,59 4.886 -18,39 118,5<br />
BIELLA 4.045 -20,06 9.026 -16,77 4.155 -16,18 102,7<br />
CUNEO 15.502 -23,17 29.804 -12,21 15.032 -16,70 97,0<br />
N<strong>OV</strong>ARA 8.817 -17,45 16.119 -15,15 7.874 -17,96 89,3<br />
TORINO 110.427 -27,96 98.048 -17,99 45.963 -14,69 41,6<br />
VERBANIA 3.247 -23,00 7.352 -13,79 3.598 -13,13 110,8<br />
VERCELLI 3.749 -20,52 7.919 -16,23 4.963 -14,50 132,4<br />
PUGLIA 43.680 -25,82 199.303 -10,48 82.206 -11,81 188,2<br />
BARI 17.794 -21,52 61.122 -9,91 26.699 -5,14 150,0<br />
BARLETTA TRANI 2.592 -25,22 18.770 -10,12 7.388 -14,86 285,0<br />
BRINDISI 3.445 -30,16 20.966 -10,18 8.035 -15,30 233,2<br />
FOGGIA 4.540 -22,30 32.872 -9,68 11.403 -9,09 251,2<br />
LECCE 9.765 -33,21 36.826 -10,98 18.700 -14,73 191,5<br />
TARANTO 5.544 -24,53 28.747 -12,36 9.981 -19,73 180,0<br />
SARDEGNA 21.828 -25,82 82.793 -11,26 32.854 -6,02 150,5<br />
CAGLIARI 8.200 -23,25 20.977 -10,02 10.267 4,84 125,2<br />
marzo-aprile 2021 69
Statistiche<br />
MERCATO AUT<strong>OV</strong>ETTURE - Anno 2020<br />
Regione / Provincia<br />
Prime iscrizioni<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Passaggi netti<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Radiazioni<br />
Var. %<br />
2019 /2020<br />
Radiazioni/Prime iscrizioni %<br />
NUORO 1.929 -25,64 11.136 -12,04 4.083 -9,08 211,7<br />
ORISTANO 1.593 -19,67 8.126 -10,61 3.558 -4,53 223,4<br />
SASSARI 6.321 -32,06 24.267 -13,55 9.735 -8,09 154,0<br />
SUD SARDEGNA 3.785 -22,10 18.287 -9,29 5.211 -17,99 137,7<br />
SICILIA 54.084 -21,98 237.483 -8,28 82.048 -8,75 151,7<br />
AGRIGENTO 3.756 -26,61 19.832 -7,50 8.355 -5,98 222,4<br />
CALTANISSETTA 2.127 -20,46 12.178 -6,61 4.638 -8,68 218,1<br />
CATANIA 11.411 -20,02 60.033 -7,55 17.627 -5,78 154,5<br />
ENNA 1.143 -17,35 7.450 -10,06 2.660 -12,61 232,7<br />
MESSINA 7.563 -22,76 26.869 -7,45 8.912 -15,30 117,8<br />
PALERMO 14.592 -24,10 52.754 -9,15 18.276 -10,20 125,2<br />
RAGUSA 4.477 -20,49 16.680 -7,61 5.953 -6,18 133,0<br />
SIRACUSA 4.761 -22,70 20.688 -9,12 7.707 -7,98 161,9<br />
TRAPANI 4.254 -16,16 20.999 -9,86 7.920 -7,96 186,2<br />
TOSCANA 141.269 -19,96 149.696 -15,63 75.803 -15,17 53,7<br />
AREZZO 7.503 -22,14 15.370 -17,37 6.792 -14,39 90,5<br />
FIRENZE 72.057 -17,80 36.229 -16,44 25.189 -15,89 35,0<br />
GROSSETO 3.992 -16,26 11.181 -13,57 4.912 -8,85 123,0<br />
LIVORNO 7.790 -20,78 13.138 -15,16 5.943 -8,88 76,3<br />
LUCCA 11.036 -23,23 15.749 -14,01 7.176 -16,71 65,0<br />
MASSA CARRARA 4.941 -18,85 7.776 -10,20 3.216 -13,20 65,1<br />
PISA 12.<strong>34</strong>3 -20,54 16.578 -14,42 7.199 -13,30 58,3<br />
PISTOIA 7.567 -25,78 12.489 -17,<strong>34</strong> 5.788 -20,56 76,5<br />
PRATO 7.396 -26,81 8.874 -19,75 4.241 -17,86 57,3<br />
SIENA 6.644 -20,06 12.312 -15,29 5.<strong>34</strong>7 -17,68 80,5<br />
TRENTINO ALTO ADIGE 168.549 -30,38 57.885 -23,81 33.233 -11,76 19,7<br />
BOLZANO 96.067 -37,63 24.296 -35,93 17.168 -8,41 17,9<br />
TRENTO 72.482 -17,71 33.589 -11,74 16.065 -15,07 22,2<br />
UMBRIA 18.986 -23,59 42.956 -14,13 21.186 -13,72 111,6<br />
PERUGIA 14.761 -23,48 32.602 -13,26 15.847 -13,88 107,4<br />
TERNI 4.225 -24,00 10.354 -16,74 5.339 -13,24 126,4<br />
VALLE D’AOSTA 6.841 -18,99 6.<strong>34</strong>9 -18,41 5.153 -19,82 75,3<br />
AOSTA 6.841 -18,99 6.<strong>34</strong>9 -18,41 5.153 -19,82 75,3<br />
VENETO 113.<strong>34</strong>3 -26,81 211.191 -14,82 124.035 -18,09 109,4<br />
BELLUNO 6.225 -29,84 9.923 -11,85 5.869 -17,43 94,3<br />
PAD<strong>OV</strong>A 23.142 -26,46 39.307 -14,26 22.665 -17,81 97,9<br />
R<strong>OV</strong>IGO 4.801 -22,79 10.529 -16,57 6.635 -14,28 138,2<br />
TREVISO 17.895 -23,06 38.217 -14,76 23.255 -18,45 130,0<br />
VENEZIA 15.878 -26,42 31.515 -18,00 17.330 -19,03 109,1<br />
VERONA 22.293 -30,71 43.093 -14,00 22.898 -22,47 102,7<br />
VICENZA 23.109 -26,14 38.607 -13,92 25.383 -14,09 109,8<br />
TOTALE ITALIA 1.441.385 -26,07 2.676.640 -13,73 1.310.244 -14,96 90,9<br />
70<br />
marzo-aprile 2021
App Parade<br />
NEXTCHARGE<br />
di Simona Dardari (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)<br />
NEXTCHARGE è una applicazione gratuita, disponibile su Google<br />
Play e su App Store, che permette di trovare le colonnine<br />
elettriche di ricarica di diversi operatori con un solo sistema di<br />
autenticazione.<br />
Tramite questa App si potranno visualizzare le stazioni di ricarica<br />
più vicine, mediante la geolocalizzazione, oppure quelle<br />
più vicine a una posizione inserita.<br />
Si potrà inoltre visualizzare la mappa, la distanza, lo stato e il<br />
tempo di viaggio che ci separano dalla stazione prescelta e con<br />
un semplice click si possono inviare i dati al navigatore per raggiungere<br />
la meta.<br />
Sull'applicazione si troveranno le stazioni appartenenti al circuito<br />
NEXTCHARGE network.<br />
reale, se si fa partire la ricarica da App o card, dalla schermata “La mia stazione”<br />
accessibile dalla schermata principale. Verrà così indicata l’energia erogata, il tempo<br />
di ricarica e il costo totale della ricarica IVA inclusa.<br />
Non manca l’aspetto social: per ogni stazione è infatti possibile visualizzare i<br />
commenti, le foto, inviare un’e-mail al supporto ecc.<br />
Come accedere al network<br />
Innanzitutto occorre registrarsi dalla schermata principale,<br />
cliccando il tasto menù in alto a destra e poi il tasto arancione<br />
e seguire le istruzioni: inserire uno pseudonimo e un'e-mail<br />
che andrà confermata attraverso il link inviato all'indirizzo<br />
indicato.<br />
Non c'è password e non vengono richiesti dati personali.<br />
Utilizzando la geolocalizzazione verranno quindi indicate tutte<br />
le colonnine di ricarica presenti nella zona, rappresentate con<br />
il simbolo di una "presa elettrica".<br />
Il colore del simbolo "presa elettrica" indicherà lo stato della<br />
colonnina: verde "disponibile", arancione "occupato", marrone<br />
"in manutenzione", viola "pianificata" (ossia una postazione la<br />
cui installazione è programmata), azzurro "sconosciuto" (la postazione<br />
esiste ma non se ne conosce lo stato).<br />
Inoltre per ogni stazione, oltre allo stato, viene indicato se gratuita<br />
o a pagamento e la tipologia di connettore con l'indicazione<br />
della potenza e, se a pagamento, del costo.<br />
Per alcune colonnine è possibile la prenotazione. Il pagamento<br />
può avvenire: one shot selezionando la stazione del network<br />
NextCharge, cliccando il tasto verde con il simbolo del connettore<br />
desiderato e seguendo le istruzioni; oppure dalla schermata<br />
principale, cliccando il tasto menù e successivamente dal tasto<br />
arancione selezionando il credito e cliccando "acquista credito".<br />
Dopo la prima ricarica del wallet, verrà richiesto l'indirizzo a<br />
cui spedire la carta Rfid Nextcharge.<br />
Si può sempre effettuare la ricarica tramite carta Rfid Nextcharge<br />
o da App se la stazione supporta l'attivazione da remoto.<br />
Le stazioni che supportano l'attivazione da remoto<br />
presentano il simbolo verde "Start".<br />
È possibile controllare la spesa in tempo reale, se si fa partire<br />
la ricarica da App o card, dalla schermata "La mia stazione"<br />
accessibile dalla schermata principale. Verrà così indicata l'energia<br />
erogata, il tempo di ricarica e il costo totale della ricarica<br />
IVA inclusa.<br />
Non manca l'aspetto social: per ogni stazione è infatti possibile<br />
visualizzare i commenti, le foto, inviare un'e-mail al supporto<br />
ecc.<br />
marzo-aprile 2021 71
ALCUNI SERVIZI<br />
• SOCCORSO STRADALE SU 10 TARGHE<br />
• SERVIZIO TRASPORTO AUTO D’EPOCA<br />
• ABBONAMENTO A RIVISTE SPECIALIZZATE<br />
• PARTECIPAZIONE AD EVENTI DI SETTORE<br />
• SCONTI ASSICURATIVI RISERVATI AI SOCI<br />
• REGISTRO DEL CLUB ACI STORICO<br />
• BIBLIOTECA DIGITALE<br />
• GADGET ESCLUSIVI<br />
... E ALTRO ANCORA SU<br />
clubacistorico.it<br />
aci.it<br />
ACI Storico<br />
c/o AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA<br />
Via Marsala, 8 00185 ROMA<br />
Sergreteria Club Aci Storico<br />
tel. +39 06/49982894<br />
e-mail clubacistorico@aci.it