Artisti del Mugello Web
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ARTISTI DEL MUGELLO, DELLA VALDISIEVE E DEL VALDARNO SUPERIORE 2021
AMARCORD ARTISTICO FRA IL MUGELLO E LA VAL DI SIEVE DOVE SPOSA L’ARNO
Cronaca di Aldo Giovannini
Era un bel pomeriggio quel sabato 23 maggio
del 1958 a Borgo San Lorenzo nel Mugello,
quando, appena diciottenne, amante com’ero –
e lo sono tutt’ora – della pittura, assistetti, come
giovanissimo corrispondente della Nazione,
all’inaugurazione di una grande mostra collettiva
di pittura e scultura all’interno dell’antico
Oratorio di Sant’Omobono, ubicato davanti alla
millenaria Pieve romanica di San Lorenzo.
In quel luogo, il cui interno ben cinque generazioni
della famiglia Chini nel corso di tre secoli
(1808-2008) hanno pitturato, decorato, invetriato
ed ornato, compreso Galileo Chini (1876-
1953), il Circolo Culturale Le Madielle organizzò
una significativa mostra collettiva denominata
“L’arte nel corso della Sieve – fra Barberino di
Mugello e Pontassieve”, dove presentarono le
loro opere circa trentacinque artisti (per l’epoca
erano davvero molti) provenienti da Barberino,
San Piero a Sieve, Scarperia, Vicchio di Mugello,
Dicomano, Rufina e Pontassieve; appunto il
“corso della Sieve”.
Fu un evento veramente eclatante per l’epoca,
e non fecero mancare il loro apporto molte persone
di alta cultura nel mondo dell’arte, della
letteratura, della storia, come Piero Bargellini
(scrittore, futuro sindaco di Firenze), Ugo Procacci
(storico dell’arte), Ferruccio Ulivi (ordinario
dell’Università La Sapienza), Siro Mennini
(scrittore, giornalista), Mario Salmi (ordinario
dell’Università di Firenze), Odoardo H. Giglioli
(Galleria degli Uffizi) ed altri ancora.
Da giornalista alle prime esperienze, l’esser vicino
a queste personalità fu una sensazione straordinaria,
così come per tutti gli artisti presenti
a quell’evento. Unico neo: le ristrettezze finanziarie
dell’epoca non consentirono di stampare
un catalogo-ricordo di quella straordinaria pagina
culturale.
Perché questo ricordo ormai lontano nel tempo
e nello spazio?
Perché fu un evento che fece germogliare in
tutto il territorio del Mugello e della Val di Sieve
una grande passione per l’arte; da Barberino
a Scarperia, da San Piero a Sieve a Vicchio, da
Dicomano a Vaglia, da Rufina a Pontassieve, fu
un susseguirsi – e il mio archivio storico fotografico
ne è testimonianza – di allestimenti pittorici,
mostre d’arte personali e collettive, premi
estemporanei, premi nazionali ed internazionali
(leggendari il Premio Mugello a Borgo San Lorenzo,
il Premio Ponte Vecchio a Dicomano, il
Premio Andrea del Castagno a Castagno d’Andrea
a San Godenzo e tanti altri ancora), con
una copiosa proliferazione di centri culturali, pro
loco e gallerie d’arte, oltre a qualche oratorio o
piccole chiese sconsacrate – vedi Scarperia – che
caratterizzarono momenti culturali vivacissimi
in tutta la vallata bagnata dalla Sieve.
Se, ad onor del vero, alla fine del ventesimo secolo
ci fu un rallentamento in questo settore
artistico (in certi paesi anche molto sensibile),
qualche seme restò fecondo, germogliando
poi per l’apertura di certi luoghi dove l’arte
radicata nei secoli (vedi per antonomasia San
Martino a Vespignano in Comune di Vicchio
alla Casa di Giotto) non era mai venuta meno,
riabbracciando tutti coloro, uomini e donne,
giovani e meno giovani, professionisti o dilettanti
nel vero senso della parola, per dar vita ad
una nuova primavera artistica facendo riaprire
la passione per il pennello e la tavolozza, riscoprendo
quei valori culturali di una terra che ne
è sempre stata feconda.
Questo volume, e tutti gli artisti in esso presenti,
qualsiasi tendenza, forma ed idea pittorica
abbiano nel loro cuore e nella loro mente, sono
la ferma testimonianza che questa lunga e secolare
catena non ha mai perso un anello, continua
cioè la sua strada accarezzando la Sieve
dalla Calvana alla foce dell’antico Pontassieve.
3