TRAKS MAGAZINE 041
Costa in copertina su sfondo bianco per TRAKS MAGAZINE, che a marzo 2021 celebra il proprio numero 41. All'interno interviste con Le Zampe di Zoe, Nebula, Riccardo Morandini, Piqued Jacks, Deadlock Crew. Leggilo subito!
Costa in copertina su sfondo bianco per TRAKS MAGAZINE, che a marzo 2021 celebra il proprio numero 41. All'interno interviste con Le Zampe di Zoe, Nebula, Riccardo Morandini, Piqued Jacks, Deadlock Crew. Leggilo subito!
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tal a tenere unita una band, serve
impegno, rispetto reciproco, e
sopratutto il dialogo. Se ci penso
suoniamo assieme da più di 20
anni, ormai più che amici possiamo
definirci una famiglia allargata!
Abbiamo mai divergenze di
opinioni? Discussioni più o meno
animate? Momenti di scazzo? Sì,
ovvio! E queste situazioni capitano
di continuo, ma con l’esperienza
abbiamo trovato una “formula”
che ci aiuta a ritrovare la sintonia
nei momenti di estrema difficoltà,
questa formula si chiama birra,
tanta birra...
Ci raccontate qualcosa dell’ispirazione
che anima il nuovo disco?
Il demo registrato nel 1999 non
ha ottenuto il successo che speravamo,
ci siamo quindi dedicati
esclusivamente alla musica live
proponendo i nostri pezzi. Successivamente
ci siamo trasformati
in una rock/metal cover band, e
per parecchi anni siamo stati solo
questo. Recentemente abbiamo
sentito il bisogno di cambiare, ci
sentivamo incompleti, avevamo
bisogno di nuovi stimoli e di riaccendere
i motori, per questo
abbiamo deciso di ricominciare a
scrivere pezzi nostri. Il risultato a
nostro avviso è stato sorprendente,
siamo riusciti ad esprime le nostre
idee con un’energia che pensavamo
di aver perso negli anni.
Qual è la canzone alla quale siete
più legati?
Personalmente, da cantante/chitarrista
della band, il pezzo che
preferisco è No more. Pezzo energico,
semplice ma con un’intro
ben studiato, ma il pezzo preferito
da tutta la band è il primo dell’album,
“Comfort zone”, in quanto
rappresenta un po’ la nostra svolta
da cover band a band unica.
Una curiosità: nonostante le difficoltà
della pandemia avete fatto
mix e master del disco a New
York. Che cosa vi ha spinto a
questa scelta?
Abbiamo scelto di mixare/masterizzare
l’album con Lorenzo Gavinelli
dello Zero Point Energy di
NYC perchè lui è lo stesso tecnico
che ha curato il nostro primo
demo del 1999. Un piacevole ritorno
alle origini, con un tecnico
del suono che ci conosce molto
bene. Ha fatto un lavoro eccellente
dal nostro punto di vita.
In tempi di pandemia parlare di
progetti è sempre difficile. Ma
quali sono le idee che metterete
in campo nel prossimo futuro?
Decreti legge permettendo continueremo
a provare nel nostro piccolo
garage per migliorare come
musicisti e sopratutto come band,
Abbiamo girato un primo video
per la canzone “Among us”, è stato
divertente e vogliamo farne un’altro
nell’attesa di poter ricominciare
a suonare live, che è il nostro
ambiente naturale!
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