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TRAKS MAGAZINE 041

Costa in copertina su sfondo bianco per TRAKS MAGAZINE, che a marzo 2021 celebra il proprio numero 41. All'interno interviste con Le Zampe di Zoe, Nebula, Riccardo Morandini, Piqued Jacks, Deadlock Crew. Leggilo subito!

Costa in copertina su sfondo bianco per TRAKS MAGAZINE, che a marzo 2021 celebra il proprio numero 41. All'interno interviste con Le Zampe di Zoe, Nebula, Riccardo Morandini, Piqued Jacks, Deadlock Crew. Leggilo subito!

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dovuto autocensurarci perché non

riuscivamo a smettere di scrivere)

e a dargli una forma. L’unico

obbiettivo era quello di fare un

album al livello del passo appena

compiuto, ovvero la firma con l’etichetta

INRI.

Qual è stata la canzone più difficile

da realizzare?

Per la maggior parte tutte le canzoni

hanno presa vita in pochissimo

tempo, ma in alcuni punti ci

sono volute settimane di martello

e scalpello per trovare la forma

giusta. Forse Dancers in Time,

perché avevamo tutte le tessere

principali ma non riuscivamo a

incastrarle in modo giusto per far

funzionare il puzzle come volevamo.

Adesso è uno dei pezzi di cui

andiamo più fieri, forse perché è

tra quelli che più si apre all’esplorazione

di sonorità che ci mancavano.

Avete tenuto un “diario segreto”

per raccontare le fasi dell’album.

Se l’avete riletto, che cosa vi ha

colpito di più?

Dopo averlo fatto per l’album precedente,

anche a costo di sacrificare

ore di sonno abbiamo voluvidono

una meta o una visione,

che migrano lontano come un’ipnotica

coreografia di uccelli al tramonto,

ma anche come maggiore

consapevolezza nel vivere la quotidianità

e il presente, apprezzandone

le piccole bellezze irripetibili

che spesso ci lasciamo sfuggire.

Questa visione d’insieme è comunque

arrivata dopo la fase creativa,

che è stata molto spontanea

e mai limitata in nessun modo.

Dopo aver vomitato musica per

mesi ci siamo messi a riorganizzarla

(a un certo punto abbiamo

stesso tempo, un po’ come quel

laghetto di pesci di fronte alle nostre

camere durante le registrazioni,

dove non abbiamo mai avuto

il coraggio di buttarci. Trovate il

coraggio, tuffatevi per noi.

Mi raccontate qualche idea alla

base di “Synchronizer”? E quali

erano gli obiettivi che vi siete

posti?

L’idea che meglio racchiude tutto

è quella del titolo, in cui intendiamo

la sincronizzazione come allineamento

spirituale tra persone

che si vogliono bene e che condito

segnarci tutto su carta perché

in queste occasioni ogni giorno

è pieno di momenti topici come

una puntata di Lost e merita di

essere ricordato per sempre. Non

l’abbiamo ancora riletto! Aspettiamo

che passi un po’ di tempo, magari

per poi riprenderlo in mano

per la prima volta coi nostri fan.

Come occupate le giornate fino

al via libera ai live?

Intanto sabato 27 marzo un live lo

faremo: presenteremo Synchronizer”

lanciandoci con il paracadute

da un aereo, e poi se arriveremo

a terra interi prenderemo subito

possesso del palco sulla pista di

atterraggio e inizieremo a suonare

il disco intero; ovviamente in

diretta – sulla nostra pagina Facebook,

alle 16:30. Al di là di quello,

ci prepareremo in sala prove per

essere pronti al momento giusto

(conoscendoci di sicuro ci ritroveremo

pure sommersi da bozze in

tempo zero). Abbiamo più di uno

show in cantiere e un po’ di idee

per farci sentire e vedere anche

da dentro la gabbia, quindi vi toccherà

tenerci d’occhio ancora per

un po’.

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