Accanto a te...
Via Crucis per bambini e ragazzi
Via Crucis per bambini e ragazzi
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Introduzione
Chi non vede la meta del suo cammino,
si attacchi alla Croce ed Essa lo porterà.
Sant’Agostino
Ci sono momenti in cui nella vita si deve correre.
Sempre, perché gli impegni chiamano, perché non
si può fare altrimenti, perché del resto tutti fanno
così. Ce ne sono altri, però, in cui ci è chiesto di
fermarci per dare ristoro non solo al nostro fisico,
ma anche all’anima. Anzi, forse qualche volta ci è
chiesto di fermarci ad aspettare la nostra anima
poiché abbiamo corso troppo e senza accorgerci
l’abbiamo lasciata indietro. Perché anche questa si
stanca, si affatica e ha bisogno di sostare in silenzio
davanti a Gesù, per ritrovare lo spirito giusto per
riprendere il cammino quotidiano.
Un tempo prezioso, da non lasciarci sfuggire,
è proprio la Quaresima che ogni anno torna per
farci ritrovare i passi giusti, per ricaricare il cuore,
raddrizzare il sentiero e recuperare così le forze
perdute. Un tempo per stare “accanto a Gesù”,
per dirgli il nostro amore. Stare accanto a lui per
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impararne i segreti del cuore, per “rivestire i suoi
sentimenti”, come l’apostolo Paolo migliaia di anni
fa diceva ai cristiani della città greca di Filippi, la
prima del nostro continente toccata dall’annuncio
del Vangelo.
In questo viaggio accanto a Gesù abbiamo immaginato
di fare la strada con gli uomini e le donne
che allora affollavano la via della croce per ascoltare
da loro stessi cosa videro e provarono accanto al
Signore. Sul cammino della via dolorosa, dunque,
ci stiamo tutti, ci stiamo ora anche noi.
Nota metodologica
La Via Crucis può svolgersi tutta di fila oppure pos-
sono essere prese tre stazioni per volta, con la breve
preghiera introduttiva che dà avvio all’incontro. Ogni
tre stazioni viene suggerito un gesto che valorizzi
quanto si è pregato.
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Preghiera introduttiva
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo.
T. Amen.
G. Il Signore Gesù percorre ancora la via della croce
e ci dimostra come è grande il suo amore.
T. Noi oggi decidiamo di stare ACCANTO A LUI
per dimostrargli che anche noi lo amiamo e
siamo pronti a seguirlo.
Preghiamo
Signore,
tu ci chiami a vivere accanto a te sulla via della croce.
Fa’ che possiamo seguirti
senza stancarci di percorrere i tuoi stessi passi.
Fa’ che, attraverso gli occhi dei tuoi testimoni,
possiamo imparare a riconoscerti
e ad amarti sempre di più.
Che il fuoco della tua passione
diventi per noi scintilla sul nostro cammino,
perché con te
possiamo attraversare i giorni della nostra vita,
con la certezza di averti sempre accanto.
Amen!
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prima stazione
Gesù è condannato a morte
Accanto a te con... Pilato
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Marco
(15,12-15)
La Parola
Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che
io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?».
Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato dice-
va loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più
forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione
alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo
aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse
crocifisso.
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Gesù o Barabba? Quante volte, in quei giorni,
mi è risuonata nella testa questa domanda?
Io non ho avuto il coraggio di rispondere.
Ho preferito che gli altri scegliessero
per me… Non vi è mai capitato
di seguire il gruppo perché è
più comodo o per non essere
esclusi?
Purtroppo, a mie spese, ho capito
che bisogna sempre saper decidere
con la propria testa, anche se costa
fatica, anche se stare dalla parte di
Gesù vuol dire perdere la faccia.
Gesù o Barabba? Adesso io so
cosa rispondere: e voi?
L. Quando è facile adeguarsi al “così fan tutti”…
T. Aiutaci, Gesù, a fare la scelta giusta.
L. Quando in famiglia ci vengono chieste cose
buone che ci pesano…
T. Aiutaci, Gesù, a fare la scelta giusta.
L. Quando non abbiamo voglia di pregare o di incontrarti
nell’eucaristia domenicale…
T. Aiutaci, Gesù, a fare la scelta giusta.
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seconda stazione
Gesù è caricato della croce
Accanto a te con...
un soldato
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Matteo
(27,27-31)
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La Parola
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel
pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo
spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlat-
to, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul
capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, in-
ginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re
dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la
canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo
spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi
lo condussero via per crocifiggerlo.
Che strana sensazione, quel giorno. Ne avevo
accompagnati tanti a morire. Non era
mai stato per me un problema eseguire gli
ordini, maltrattare un prigioniero, deriderlo
e insultarlo. Anzi, ci provavo gusto. Ma
quel Gesù non era come gli
altri. Quegli occhi non rispondevano
odio al mio odio, rancore alla mia
cattiveria…
Ho compreso solo allora che a
volte le parole possono
essere pietre, che nei
nostri gesti ci può essere tanta
crudeltà come non la si può nemmeno
immaginare. Gesù, con il suo silenzio
e il suo sguardo pieno d’amore, mi ha
insegnato che la cattiveria non può
essere mai giustificata.
L. Ogni volta che ci è più facile giudicare e criticare
chi ci sta accanto…
T. Donaci, Gesù, il tuo sguardo misericordioso!
L. Ogni volta che non riusciamo a contenere la
rabbia nei gesti e nelle parole…
T. Donaci, Gesù, il tuo sguardo misericordioso!
L. Ogni volta che ci trattano male e siamo tentati
di vendicarci…
T. Donaci, Gesù, il tuo sguardo misericordioso!
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terza stazione
Gesù cade la prima volta
Accanto a te con...
uno della folla
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del libro del profeta Isaia
(53,4-5a)
La Parola
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
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Quel giorno ero andato per godermi
lo spettacolo, per vedere uno sconfitto,
uno che aveva fallito. Dopo tanti miracoli,
dopo tante belle parole, ecco quel Gesù là,
a terra, sotto il peso della croce… Ma
quando l’ho visto rialzarsi e proseguire
il cammino, ho capito quanto fosse forte
e coraggioso. Ho compreso che uno
fallisce veramente nella vita
quando si arrende, quando non
reagisce e non trova la forza di andare avanti.
Da allora ogni volta che sbaglio, pensando a lui, so che
posso ripartire, ricominciare, rimettermi in
cammino, anche quando tutto sembra perduto.
L. Se ci sembra che non ci siano più speranze o
soluzioni…
T. Gesù, dacci la forza di rialzarci!
L. Se ci sembra di aver sbagliato tutto con te e con
gli altri…
T. Gesù, dacci la forza di rialzarci!
L. Se ci sembra che l’unica soluzione sia mollare
e arrenderci ai nostri errori…
T. Gesù, dacci la forza di rialzarci!
Impegno
Le parole giudicano, feriscono, fanno male, ma le
parole possono anche sostenere e far ripartire.
Fai attenzione alle parole che dici a casa, a scuola
o in oratorio… Prova, piuttosto, a usare alme-
no una volta: grazie, scusa, prego, per favore…
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quarta stazione
Gesù incontra sua Madre
Accanto a te con... Maria
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni
(19,25-27)
La Parola
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di
sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il disce-
polo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo
figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da
quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
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Non mi sono arresa, nonostante i miei occhi non riuscissero
a vedere tutto quel dolore. Non potevo sopportare che
mio figlio, Gesù, venisse trattato come un
malfattore. Ho avuto la tentazione di
scappare, di fuggire da tutta quella
crudeltà insopportabile,
ma a un certo punto nel mio
cuore sono risuonate quelle
parole che un giorno, a Nàzaret, avevo
sussurrato all’angelo: «Eccomi, sono la
serva del Signore».
Non potevo tirarmi indietro proprio
allora; così l’ho seguito fino alla fine,
fino ai piedi della croce. Lui, che ho
tanto amato, dava la sua vita
per il mondo.
L. Tutte le volte che scappiamo
davanti ai nostri impegni e responsabilità…
T. Insegnaci, Maria, la tua fedeltà.
L. Tutte le volte che ci risulta faticoso compiere i
nostri doveri…
T. Insegnaci, Maria, la tua fedeltà.
L. Tutte le volte che ci dimentichiamo di Gesù…
T. Insegnaci, Maria, la tua fedeltà.
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quinta stazione
Gesù è aiutato da Simone di Cirene
Accanto a te con...
il Cireneo
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Marco
(15,21)
La Parola
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava,
un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna,
padre di Alessandro e di Rufo.
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Che scocciatura! Pure la croce ho dovuto portare…
senza nessuna colpa! Che cosa avevo da
spartire con quel “delinquente”? Io,
che ero un onesto lavoratore
della campagna, non c’entravo
nulla con quell’uomo! Ognuno
dovrebbe prendere la propria
croce e arrangiarsi!
Ma, poco alla volta, la croce di
“quell’altro”, è diventata
sempre più leggera e
il cuore si è riempito
di una strana gioia. Ho
capito, infatti, l’antico
proverbio che dice: «C’è più
gioia nel dare che nel
ricevere». Così, portando
aiuto a quel povero Gesù, ho
ottenuto molto di più della
fatica che ho provato.
L. Dinnanzi agli amici che chiedono il nostro aiuto…
T. Donaci, Signore, gesti di carità.
L. Dinnanzi alle richieste dei nostri genitori, degli
insegnanti e dei catechisti…
T. Donaci, Signore, gesti di carità.
L. Dinnanzi alle persone più bisognose che incontriamo…
T. Donaci, Signore, gesti di carità.
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sesta stazione
La Veronica asciuga il volto di Gesù
Accanto a te con...
la V eronica
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del libro del profeta Isaia
(53,2b-3)
La Parola
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
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Non potrò mai scordare quel
volto, impresso non solo sul mio
fazzoletto, ma anche nel mio cuore. Così
tanto sofferente, ma carico d’amore.
Quello stesso amore che aveva
accompagnato tutta la sua vita. Quante
volte, infatti, si era piegato sulle sofferenze dei
fratelli, aveva asciugato le lacrime di chi era nel
dolore e abbracciato chi, pentito, desiderava
cambiare vita… Vorrei tanto che i lineamenti
di quel volto affiorassero sul mio e imparassi anch’io
ad avere «gli stessi sentimenti che furono in
Cristo Gesù» (Fil 2,5).
L. Per tutte le persone che hanno bisogno di una
carezza, di un abbraccio e di consolazione…
T. Donaci, Gesù, gli stessi sentimenti del tuo
cuore!
L. Per tutti gli uomini che vivono nel dolore…
T. Donaci, Gesù, gli stessi sentimenti del tuo
cuore!
L. Per tutte le volte che l’egoismo ci prende…
T. Donaci, Gesù, gli stessi sentimenti del tuo
cuore!
Impegno
Prova anche tu a indossare i panni del Cireneo o
della Veronica: scegli un gesto concreto di condi-
visione. Gioca con qualcuno che non conosci molto,
aiuta in casa a fare una cosa che non ti è gra-
dita, condividi la merenda con un compagno che
non l’ha…
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settima stazione
Gesù cade per la seconda volta
Accanto a te con...
un discepolo
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Libro dei Salmi
(35,15-16)
La Parola
Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi di sorpresa.
Mi dilaniano di continuo,
mi mettono alla prova, mi coprono di scherni;
contro di me digrignano i loro denti.
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Io che avevo così tanto creduto in lui, lo seguivo da lontano,
mescolato tra la folla. Non avevo il coraggio di espormi.
Così l’ho tradito. Sono scappato, come quasi tutti
i miei compagni. Mentre lo vedevo rialzarsi con il
pesante legno della croce sulle spalle, mi sono venute in
mente le parole della parabola
che ci aveva raccontato,
di quel pastore che si
era caricato sulle spalle
la pecora smarrita per
riportarla all’ovile...
Su quella croce
c’ero anch’io, con
il mio tradimento e
il mio peccato. Gesù,
“il bel pastore”, in questo
modo, mi riportava a casa,
mi donava il suo perdono.
L. Ogni volta che ti tradiamo…
T. Regalaci ancora, Gesù, il tuo perdono.
L. Ogni volta che non rispettiamo i tuoi comandamenti…
T. Regalaci ancora, Gesù, il tuo perdono.
L. Ogni volta che, pentiti, torniamo a te…
T. Regalaci ancora, Gesù, il tuo perdono.
19
ottava stazione
Gesù incontra le donne di Gerusalemme
Accanto a te con...
le donne
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Luca
(23,27-28)
La Parola
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne,
che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.
Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Ge-
rusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi
stesse e sui vostri figli».
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Che dolore, Signore, vederti soffrire così, senza nessuna
colpa! Non potevamo trattenere il nostro grido
e le nostre lacrime. Quanta ingiustizia per quella croce
che ti avevano messo addosso! Non potevamo tacere, non
potevamo non alzare la voce, perché il silenzio ci avrebbe
rese complici di quella tremenda condanna.
Da quel giorno, il nostro stesso grido
si eleva in ogni parte
del mondo, perché
anche oggi
tu soffri in
ogni uomo
e donna,
giovani e
vecchi, adulti
e bambini, che
subiscono un
ingiusto dolore.
Ora sì, lo sappiamo.
L. Per tutte le vittime delle guerre in ogni angolo
del mondo…
T. Ascolta, Signore, il nostro grido!
L. Per tutti i bambini che soffrono a causa della
fame e della violenza…
T. Ascolta, Signore, il nostro grido!
L. Per il dolore delle persone che ci stanno accanto…
T. Ascolta, Signore, il nostro grido!
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nona stazione
Gesù cade per la terza volta
Accanto a te con...
un passante
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Libro dei Salmi
(38,18-19)
La Parola
Ecco, io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
Ecco, io confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato.
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Avevo fretta, era già tardi, non avevo tempo da perdere.
Figuriamoci per un malfattore condannato alla pena della
croce. Eppure è bastato fermare
i miei occhi su di lui, vederlo
sfinito a terra, per capire
quanto fosse inutile il mio
correre a vuoto, senza senso.
Basta poco, solo uno sguardo carico
di compassione, per sollevare chi è
caduto sotto il peso delle difficoltà e
degli affanni.
Ragazzi, non abbiate fretta:
incrociate lo sguardo di chi percorre
la strada con voi, verso casa, la scuola
o l’oratorio… Come Gesù, forse, ha
bisogno un po’ della vostra attenzione.
L. Quando pensiamo solo a noi stessi…
T. Ricolmaci, Signore, della tua pietà.
L. Quando corriamo senza accorgerci di chi ci sta
attorno…
T. Ricolmaci, Signore, della tua pietà.
L. Quando siamo distratti da tante cose inutili…
T. Ricolmaci, Signore, della tua pietà.
Impegno
Come il buon pastore cerca “la pecora smarrita”.
Pensa a qualcuno con cui è necessario fare pace e
riconciliarti. Prova a fare tu il primo passo sulla
via del perdono!
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decima stazione
Gesù è spogliato delle vesti
Accanto a te con...
La Maddalena
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni
(19,23-24)
La Parola
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero
le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun
soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuci-
ture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò
dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte
a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si
sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno
gettato la sorte».
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Era bella, quella veste…
anzi, bellissima, tessuta
tutta d’un pezzo, da cima
a fondo… Bella come
bella era la persona che
la indossava: Gesù. Una
persona speciale, pronta a
entrare in contatto profondo con
chi incontrava. Ecco: lui era capace di andare al di
là delle apparenze e guardava, prima di tutto,
il cuore degli altri. Lo faceva con delicatezza, con un
senso d’amicizia.
Anche per me è stato così: mi sono sentita “guardata” e
così ho iniziato una nuova vita. Ho ricominciato a vivere
grazie a lui… E ora i gesti violenti di questi soldati, così
lontani da quelli delicati e belli di Gesù, mi feriscono di
nuovo. Certo: loro si dividono la veste, ma l’umanità
bella di Gesù, quella resta! Non la si può “spezzare”
ed è un dono ancora oggi per me, per voi, per tutti!
L. Quando abbassiamo gli occhi solo per vedere
noi stessi…
T. Donaci, Gesù, un cuore grande!
L. Quando le persone che ci stanno intorno non ci
interessano…
T. Donaci, Gesù, un cuore grande!
L. Quando non diamo attenzione a chi vuole il nostro
bene…
T. Donaci, Gesù, un cuore grande!
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undicesima stazione
Gesù è inchiodato sulla croce
Accanto a te con...
l'apostolo Giovanni
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Marco
(15,25-27)
La Parola
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La
scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re
dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a
destra e uno alla sua sinistra.
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Mi avevi mostrato tutto di te. Avevo visto quelle mani
ridare la vista ai ciechi, moltiplicare i pani e i pesci, curare
i lebbrosi… ma ancora non avevo visto fin dove
potesse giungere il tuo amore. Quelle
mani ora inchiodate, quei piedi che avevano
percorso tutte le strade della Palestina
ora bloccati, in realtà erano segno di
una misericordia ancora più grande.
Le tue ferite, Signore, ci dicono che
non c’è amore più grande di
chi dona la vita per i suoi amici.
Lo avevi detto tante volte, lo avevi
dimostrato in tante occasioni… non
erano “solo parole”, come spesso
capita a noi. Ora, mentre ti guardo,
capisco tutto: comprendo quanto è
infinito il tuo amore per ciascuno di noi!
L. Ogni volta che ci scordiamo della tua presenza
amorosa nella nostra vita…
T. Donaci occhi, Signore, capaci di contemplarti.
L. Ogni volta che preghiamo distratti nelle nostre
giornate…
T. Donaci occhi, Signore, capaci di contemplarti.
L. Ogni volta che vogliamo evitare un possibile incontro
con te…
T. Donaci occhi, Signore, capaci di contemplarti.
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dodicesima stazione
Gesù muore in croce
Accanto a te con...
il centurione
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Marco
(15,37-39)
La Parola
Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio
si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si
trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel
modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».
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Io, di gente morire, ne ho vista tanta. È, in fondo,
il mio mestiere: qui, sulla collina, il Gòlgota,
sono il responsabile delle esecuzioni. È una
cosa che faccio da anni, quasi ogni giorno. Ma
quella volta non è stata uguale a tutte le altre,
no: quell’uomo era davvero speciale!
Non una parola di odio, nemmeno di rabbia
o di vendetta. Era come una pecora portata
al macello. E poi infine, sulla croce, solo
parole di perdono. Sì, dall’alto della croce,
lui perdonava quelli che lo stavano
uccidendo, perdonava anche me!
Io un uomo morire così, con tanto amore nel
cuore, non lo avevo mai visto… Non so perché,
ma mi è venuto spontaneo un pensiero che
forse deve essermi appena affiorato sulle
labbra: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!»
L. Per tutte le persone che soffrono accanto a noi e
nel mondo…
T. Stai vicino a loro, Signore!
L. Per tutte le persone che fanno fatica a credere…
T. Stai vicino a loro, Signore!
L. Per tutte le persone che si sentono sole…
T. Stai vicino a loro, Signore!
Impegno
Trova il tempo per fermarti un po’ in silenzio
a pregare davanti alla croce di Gesù: a casa, in
chiesa, in oratorio… dove c’è una croce, lì puoi
sempre pregare!
29
tredicesima stazione
Gesù è deposto dalla croce
Accanto a te con...
Nicodemo
'
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni
(19,38-40)
30
La Parola
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era di-
scepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei,
chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo
concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi
andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era
andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una
mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo
di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come
usano fare i Giudei per preparare la sepoltura.
La prima volta che ho scelto di
andare da Gesù l’ho fatto di notte.
Sì, al buio, per paura che qualcuno
potesse vedermi parlare con
lui. Dopotutto ero una persona
importante, facevo parte del
sinedrio, ero un capo tra i farisei…
Molti dei miei colleghi avrebbero
avuto da ridire su quell’incontro, ma
le parole di Gesù mi erano entrate
nel cuore e non potevo più restargli
lontano.
Certo, ora non mi vergogno più, non importa
quello che dice la gente… ora che lo
depongono dalla croce voglio essere lì, con l’olio più
prezioso che c’è, per pulire quelle ferite che portano
“l’oro dell’amore”. Ragazzi, Gesù è un amico di cui non
bisogna mai vergognarsi, perché è l’unico che non ci
abbandona mai e ci amerà per sempre!
L. Quando pensiamo che nessuno ci voglia bene...
T. Fa’ che non ci allontaniamo mai da te, Gesù!
L. Quando ci vergogniamo, troppo facilmente, di
dirci tuoi amici…
T. Fa’ che non ci allontaniamo mai da te, Gesù!
L. Quando, nella vita, pensiamo che non c’è più
niente da fare…
T. Fa’ che non ci allontaniamo mai da te, Gesù!
31
quattordicesima stazione
Gesù è deposto nel sepolcro
Accanto a te con...
Giuseppe d'Arimatea
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Matteo
(27,59-60)
La Parola
Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito
e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare
nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’en-
trata del sepolcro, se ne andò.
Me lo ero preparato da tempo, avevo investito molti
dei miei risparmi… un sepolcro nuovo tutto per me!
Dopotutto me lo meritavo, avevo lavorato una vita, mi
ero arricchito e volevo una tomba degna di un re.
Mi sarebbe piaciuto che, passandovi accanto,
la gente potesse dire: «Doveva essere un
grand’uomo, questo Giuseppe!».
Alla fine, l’ho lasciata a lui. Sì, al mio
“maestro”, a Gesù. Ho rinunciato
alla mia tomba sontuosa, perché
custodisse il suo povero corpo,
dopo l’orribile supplizio
della croce. Non potevo fare
altro! Ma, sappiate, non mi è
costato molto, perché ho messo
dentro “un vero tesoro”: il
Signore Gesù, la mia vera
e unica ricchezza!
L. Tutte le volte che pretendiamo cose che, dopotutto,
non ci servono…
T. Sii tu, Signore, il nostro vero tesoro!
L. Tutte le volte che diamo troppa importanza ai
nostri bisogni…
T. Sii tu, Signore, il nostro vero tesoro!
L. Tutte le volte che mettiamo in mostra noi stessi e
ci vantiamo di ciò che possiediamo…
T. Sii tu, Signore, il mio nostro vero tesoro!
33
quindicesima stazione
Gesù è risorto
Io... accanto a te
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il
mondo.
Lettura del Vangelo secondo Luca
(24,1-6a)
La Parola
Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse
si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano
preparato. Trovarono che la pietra era stata ri-
mossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del
Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse
tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito
sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chi-
nato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra
i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto».
Che fatica starti dietro, Signore! La tua strada non è
per nulla facile: ci vogliono impegno, pazienza e tanta
forza di volontà. Ma le voci che ho ascoltato in questa
via della croce, quelle di uomini e donne che ti hanno
incontrato, che mi hanno parlato di te e si sono lasciati
“toccare il cuore” dal tuo esempio, rivestendosi “dei tuoi
stessi sentimenti”, mi dicono che non sono il solo
a portare le mie fatiche! Ci sei tu con il tuo
amore e con tanti testimoni che realmente l’hanno
incontrato.
Ora so che sarai sempre con me, perché
tu sei il Risorto, compagno di strada di ogni
discepolo del Vangelo. E, allora, sai che ti dico?
Anch’io voglio camminare con te: anch’io, da oggi
in poi, voglio essere ACCANTO A TE!
L. Quando ci offri il tuo amore, particolarmente
nell’eucaristia…
T. Lasciaci, Gesù, camminare ACCANTO A TE!
L. Quando ci chiami a ricevere il tuo perdono…
T. Lasciaci, Gesù, camminare ACCANTO A TE!
L. Quando ci inviti a seguirti sulle strade della vita…
T. Lasciaci, Gesù, camminare ACCANTO A TE!
Impegno
Il cammino della Via Crucis è finito. Ora che hai
capito quanto ti ama Gesù, non puoi lasciarlo
solo: seguilo fino alla fine! Partecipa alle celebra-
zioni del Triduo pasquale proposte in parrocchia:
sei invitato anche tu!
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