LXXXII Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento - Genova
LXXXI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento - Genova
LXXXI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento - Genova
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Galleria Arte Casa<br />
<strong>LXXXII</strong> <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong><br />
<strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>
© Galleria Arte Casa <strong>Genova</strong><br />
In copertina<br />
Domenico Guerello, Alberi sul mare, 1920<br />
27 FEBBRAIO - 20 MARZO 2021<br />
Orario: 9 - 12 / 15 - 19 • Tutti i giorni,<br />
2<br />
1 a e 2 a Domenica comprese
50 °<br />
1968 • 2018<br />
<strong>LXXXII</strong> <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong><br />
<strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong><br />
27 FEBBRAIO - 20 MARZO 2021<br />
Galleria Arte Casa<br />
di Diletta Pelizza & C. s.a.s.<br />
Via Garibaldi, 12 - 16124 <strong>Genova</strong><br />
010 541433 - 338 6619453<br />
info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it<br />
3
Preferisco <strong>Genova</strong> a tutte le città che ho abitato.<br />
Mi ci sento perduto e familiare, piccolo e straniero<br />
Paul Valèry<br />
<strong>Mostra</strong> a cura di:<br />
Tito Pelizza<br />
Giacomo Goslino<br />
Schede delle opere:<br />
Giacomo Goslino<br />
4
Con la <strong>LXXXII</strong> <strong>Mostra</strong> dei <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong>, la Galleria Arte Casa conferma l’impegno nel presentare<br />
ai collezionisti la migliore arte ligure dell’<strong>Ottocento</strong> e del primo <strong>Novecento</strong>. Un'attenta selezione<br />
di dipinti e sculture di primaria importanza nell’ambito del percorso di ogni singolo artista e degli<br />
sviluppi delle arti figurative in <strong>Liguri</strong>a e nel contesto nazionale. Come di consueto l’epoca, la provenienza<br />
e lo stato di conservazione sono per noi fattori fondamentali nel determinare il prestigio<br />
e la qualità delle opere proposte.<br />
Un affettuoso ringraziamento va a Mitchell Wolfson Jr, grande collezionista e uomo di cultura, che<br />
accettando di introdurre il catalogo della mostra, ci ha reso molto orgogliosi del nostro lavoro.<br />
«Come tutti i Genovesi, anche quelli d’adozione, odio i cambiamenti, ma in questa occasione il<br />
pallone sta rotolando con troppe eredità culturali.<br />
Cominciando con l’indimenticabile professor Paganelli e acquisendo ancora più forza con Tito<br />
Pelizza, la galleria, con l’energia di una palla da bowling, manda i birilli in tutte le direzioni.<br />
Galleria Arte Casa ha disseminato l’arte ligure in tutto il mondo, pure a Miami. Nel corso del<br />
tempo, attraverso i suggerimenti e le segnalazioni della galleria, sono entrate nella mia collezione<br />
opere di Giorgio Matteo Aicardi, Sexto Canegallo, Edoardo De Albertis, Alfredo Ubaldo Gargani,<br />
Cornelio Geranzani, Rubaldo Merello e Domingo Motta.<br />
Auguro loro un successo continuo nella diffusione dell’estetica ligure: la <strong>Liguri</strong>a über alles.<br />
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OPERE
1<br />
Angelo Balbi<br />
(<strong>Genova</strong> 1872 - ivi 1939)<br />
Mattino d’estate in porto<br />
Olio su cartone<br />
Cm 30 x 34<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1930 ca.<br />
Sul retro: titolo e firma; cartiglio di esposizione recante il numero 382<br />
Tramite la pennellata morbida e veloce, il pittore riassume i volumi del porto di <strong>Genova</strong> in una<br />
sintesi fortemente plastica. La luce mattinale illumina le barche e ne proietta la forma sulla superficie<br />
dell’acqua, anima le costruzioni in secondo piano e permette di intravedere le alture<br />
sullo sfondo, conferendo colore e profondità alla poetica del quotidiano.<br />
8
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Nicolò Barabino<br />
(Sampierdarena (GE) 1832 - Firenze 1891)<br />
2<br />
Galileo Galilei al tribunale dell’Inquisizione<br />
Olio su tavola<br />
Cm 21 x 30<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1873 ca.<br />
Provenienza: già collezione Secondo Barabino; già collezione Federico Della Torre<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- <strong>Mostra</strong> dei pittori liguri dell’<strong>Ottocento</strong>, Palazzo Rosso, <strong>Genova</strong> 1938<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della <strong>Mostra</strong> dei pittori liguri dell’<strong>Ottocento</strong>, Palazzo Rosso, <strong>Genova</strong> 1938<br />
- Giuseppe Delogu, Nicolò Barabino, Casa Editrice Apollo Bologna, Verona 1928, pag. 61<br />
3<br />
Carlo VIII e Pier Capponi<br />
Olio su tavola<br />
Cm 23,5 x 32<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1873 ca.<br />
Provenienza: già collezione Secondo Barabino; già collezione Federico Della Torre<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- <strong>Mostra</strong> dei pittori liguri dell’<strong>Ottocento</strong>, Palazzo Rosso, <strong>Genova</strong> 1938<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della <strong>Mostra</strong> dei pittori liguri dell’<strong>Ottocento</strong>, Palazzo Rosso, <strong>Genova</strong> 1938<br />
- Giuseppe Delogu, Nicolò Barabino, Casa Editrice Apollo Bologna, Verona 1928, pag. 6<br />
Momento iniziale dell’articolato processo di ricerca storica e di elaborazione tecnica condotto<br />
da Barabino per la realizzazione degli affreschi di Palazzo Celesia a <strong>Genova</strong>, le tavolette<br />
riassumono i fondamenti del fare pittorico dell’artista. L’accostamento delle masse colorate si<br />
sostituisce all’impianto disegnativo favorendo consistenza formale e freschezza cromatica alla<br />
composizione. La caratterizzazione psicologica dei personaggi, laddove all’enfasi di Pier Capponi<br />
si affianca la delusione di Galileo, permette al pittore di «accordare il senso della rappresentazione<br />
storica con la fenomenologia della realtà» (G. Biavati 1990). Il ciclo decorativo di<br />
Palazzo Celesia si compone di tre affreschi; il bozzetto del terzo affresco, ovvero I Vespri siciliani,<br />
è conservato presso le collezioni di Banca Carige.<br />
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2<br />
3<br />
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4 Eugenio Baroni<br />
(Taranto 1880 - <strong>Genova</strong> 1935)<br />
L’Embriaco<br />
Fusione in bronzo<br />
Cm 27 h<br />
Titolata alla base<br />
Probabile datazione: 1929 ca.<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Eugenio Baroni, Centro Polivalente, Bogliasco (GE) 1990<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Argo, Nuove statue di Eugenio Baroni, In Cronache Genovesi,<br />
“Emporium”, Rivista illustrata d’arte e di coltura, vol. LXXI,<br />
n. 422, Istituto Italiano d’Arti grafiche, Bergamo 1930, p. 119<br />
- Sergio Paglieri, Lo scultore Baroni, <strong>Genova</strong> 1994, riprodotto<br />
- Franco Sborgi, Fisionomia degli anni Venti, in Franco Sborgi (a<br />
cura di), La scultura a <strong>Genova</strong> e in <strong>Liguri</strong>a. Il <strong>Novecento</strong>, vol. III,<br />
Cassa di Risparmio di <strong>Genova</strong> e Imperia, <strong>Genova</strong> 1989, p. 23<br />
- F. Sborgi e A. Tenca (a cura di), Eugenio Baroni, catalogo della<br />
mostra, Centro Polivalente, De Ferrari Editore, <strong>Genova</strong> 1990,<br />
n° 27 di catalogo, riprodotto a pag. 69<br />
Studio in bronzo per la grande statua dell’Embriaco che, insieme a quella di Andrea Doria,<br />
sovrasta l’ingresso della Galleria Nino Bixio a <strong>Genova</strong>. La scultura si presenta come l’episodio<br />
centrale di un processo di «stilizzazione arcaizzante» (Franco Sborgi 1990) che lo scultore svilupperà<br />
ulteriormente negli studi per il Monumento al Duca d’Aosta di Piazza Castello a Torino.<br />
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5 Cesare Bentivoglio<br />
(<strong>Genova</strong> 1868 - ivi 1952)<br />
Regata<br />
Olio su tela<br />
Cm 52 x 116<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1910 ca.<br />
Il tratto incisivo del miglior Bentivoglio caratterizza un dipinto di grande impatto visivo e gli<br />
conferisce, grazie altresì alla pennellata rapida e sicura e all’esattezza delle linee prospettiche,<br />
un notevole senso di movimento. Reminiscenze divisioniste vibrano nella ruvidità della tela a<br />
grana grossa e fanno della luce che lambisce le barche a vela e le onde del mare, il soggetto<br />
poetico dell’opera.<br />
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6 Santo Bertelli<br />
(Arquata Scrivia (AL) 1840 - <strong>Genova</strong> 1892)<br />
Giovanni Carbone consegna le chiavi della Porta di S. Tommaso al Doge<br />
Olio su tela<br />
Cm 16,5 x 22<br />
Firmato in basso a destra<br />
Sul retro: cartiglio recante autore, titolo e tecnica dell’opera<br />
Probabile datazione: 1880 ca.<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Paesisti e figuristi <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Centro d’Arte e Cultura “<strong>Liguri</strong>a”, Palazzo Cattaneo<br />
Mallone, <strong>Genova</strong> 1976<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- AA. VV. (a cura di), Paesisti e figuristi <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, catalogo della mostra,<br />
Centro d’Arte e Cultura “<strong>Liguri</strong>a”, Palazzo Cattaneo Mallone, <strong>Genova</strong> 1976, n° 3 di catalogo<br />
- Vitaliano Rocchiero, Scuole, gruppi, pittori dell’<strong>Ottocento</strong> ligure, Editori Sabatelli - <strong>Liguri</strong>a,<br />
Savona 1981, tav. n° 118, riprodotto a pag. 421<br />
- AA. VV. (a cura di), Bolaffi. Catalogo dell’arte italiana dell’<strong>Ottocento</strong>, numero 12, Giorgio<br />
Mondadori & Associati, Torino 1983, riprodotto a pag. 106<br />
- Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’<strong>Ottocento</strong> e del primo <strong>Novecento</strong>.<br />
L’analisi critica, storica ed economica, XV Edizione (1997 - 1998), Umberto Allemandi & C.,<br />
Torino 1998, riprodotto a pag. 89<br />
«Queste sono le chiavi che con tanta <strong>fra</strong>nchezza loro signori serenissimi hanno dato ai nostri<br />
nemici; procurino in avvenire di meglio custodirle, perché noi col nostro sangue le abbiamo<br />
recuperate».<br />
Tali le parole che Giovanni Carbone, giovane garzone presso l’Osteria della Croce Bianca,<br />
rivolge al Doge Gian Francesco Brignole Sale mentre gli restituisce le chiavi della città dopo la<br />
ritirata degli austriaci. Con notevole rapidità esecutiva e mediante la costruzione di una scena<br />
semplice ma congeniale alla trama narrativa, Santo Bertelli illustra l’episodio culminante della<br />
rivolta di <strong>Genova</strong> del 5 dicembre 1746.<br />
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7 Emilio Bocciardo<br />
(<strong>Genova</strong> 1869 - ivi 1939)<br />
Pini sulle alture di Paraggi<br />
Olio su tela applicata su cartone<br />
Cm 39,5 x 34,5<br />
Firmato e datato luglio 1930 sul retro<br />
Provenienza: già raccolta eredi dell'artista<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Emilio Bocciardo, Accademia Ligustica di Belle Arti, <strong>Genova</strong> 2012<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Luciano Caprile (a cura di), Emilio Bocciardo, catalogo della mostra, Accademia Ligustica di<br />
Belle Arti, Fondazione Edoardo Garrone, <strong>Genova</strong> 2012, riprodotto a pag. 39<br />
«Ci troviamo ragionevolmente al cospetto dell’estrema manifestazione d’amore nei confronti<br />
di una terra tanto indagata e tanto celebrata da identificarla col personale desiderio. È lo stesso<br />
amore che ha guidato la mano di Domenico Guerello e di Rubaldo Merello di cui egli non ha<br />
seguito solo gli ammaestramenti pittorici: di costoro ha profondamente inteso in particolare lo<br />
spirito d’osservazione e di intima partecipazione nei riguardi di ciò che si intendeva trasferire<br />
sulla tela, ovvero un’immagine suadente per gli occhi, un dono incommensurabile per il cuore»<br />
(Luciano Caprile 2012).<br />
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8 Emilio Bocciardo<br />
(<strong>Genova</strong> 1869 - ivi 1939)<br />
San Fruttuoso di Camogli<br />
Olio su tela applicata su cartone<br />
Cm 35 x 39,5<br />
Firmato e datato Settembre 1930 sul retro<br />
Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- LVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2008<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della LVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di G. Paganelli e<br />
T. Pelizza, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2008, n° 9 di catalogo, riprodotto a pag. 15<br />
Esempio emblematico della poetica multiforme di Emilio Bocciardo, raffinato interprete del<br />
naturalismo pittorico ma capace altresì di perseguire la via della riduzione geometrica degli<br />
elementi della composizione. Da un punto di vista non convenzionale - più comuni sono<br />
infatti le vedute di San Fruttuoso di Camogli dal mare - imprime sulla superficie pittorica uno<br />
scorcio della baia più suggestiva della riviera di Levante.<br />
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9 Sexto Canegallo<br />
(Sestri Ponente (GE) 1892 - ivi 1966)<br />
Tra le spighe di grano<br />
Olio su cartone<br />
Cm 24,5 x 11,5<br />
Firmato sul fianco sinistro<br />
Probabile datazione: 1915 ca.<br />
«…Canegallo è senza dubbio la personalità a livello europeo nella quale si concentrano,<br />
nel più ortodosso rispetto delle teorie, tutte le concezioni artistico scientifiche, alle quali abbiamo<br />
sinora accennato; egli ci appare in Italia erede ed esecutore testamentario di Previati<br />
e Romani: Del primo per la tematica in funzione di una linea più corposa di coloristiche<br />
vibrazioni, del secondo per la definizione delle opere in cicli, e per la ripresa del concetto<br />
plastico di “radianza”» (Emilio Bertonati, <strong>Genova</strong> tra Simbolismo e Futurismo, Galleria del<br />
Levante, Milano 1978).<br />
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10 Giuseppe Cominetti<br />
(Salasco (VC) 1882 - Roma 1930)<br />
Il giovane tifoso<br />
Olio su tela<br />
Cm 154 x 80<br />
Firmato e datato 1913 in basso a sinistra<br />
Firmato sul telaio<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Giuseppe Cominetti, Accademia Ligustica di Belle Arti, <strong>Genova</strong> 1983<br />
- Il Divisionismo di Giuseppe Cominetti - Visioni di luce, Museo dei Campionissimi, Novi<br />
Ligure 2007<br />
- Football 1898 - 1908, L’età dei pionieri, Fondazione Genoa 1893, <strong>Genova</strong> 2008<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Gian<strong>fra</strong>nco Bruno (a cura di), Giuseppe Cominetti, catalogo della mostra, Stringa Editore,<br />
<strong>Genova</strong> 1983, riprodotto pag. 104, tav. n°94<br />
- Gian<strong>fra</strong>nco Bruno e Lia Perissinotti (a cura di), Il Divisionismo di Giuseppe Cominetti. Visioni<br />
di luce, catalogo della mostra, Museo dei Campionissimi, Novi Ligure 2006, pag. 70, tav. n° 45<br />
- A. Manzitti e L. Benzi (a cura di), Football 1898 - 1908, L’età dei pionieri, Fondazione Genoa<br />
1893, <strong>Genova</strong> 2008, tav. n°7<br />
Testimone di un nascente fenomeno di costume, Giuseppe Cominetti dà forma ai simboli di<br />
un’iconografia nuova, nata dalla modernità e dalla forte connotazione popolare. Il calciatore,<br />
diventato l’idolo degli appassionati di ogni età, diviene il soggetto di una composizione<br />
che, caratterizzata da una struttura fortemente verticale e dall’illuminazione diffusa, ne accentua<br />
il carattere idealizzato. In primo piano un’emotività sincera e dirompente, nel movimento<br />
dei calciatori sullo sfondo l’eco, neanche troppo flebile, dell’avanguardia futurista.<br />
Nel Giovane tifoso, <strong>fra</strong> i primi dipinti conosciuti dedicati al mondo del pallone, prende vita<br />
il sogno di ogni bambino.<br />
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11 Aurelio Craffonara<br />
(Gallarate (MI) 1875 - <strong>Genova</strong> 1945)<br />
Le compere del mattino<br />
Acquerello su carta<br />
Cm 60 x 50<br />
Firmato e datato XVI (1938) in basso a destra<br />
In una delicata istantanea del maestro dell’acquerello, la magia dei vicoli assolati prende vita<br />
nella leggerezza dei tocchi di colore e nella vivacità della composizione. Ineguagliabile è la<br />
capacità di Craffonara di rappresentare la semplicità di una scena di vita quotidiana, incorniciata<br />
dai gerani in fiore e dalle viti che si arrampicano sui muri delle vecchie case.<br />
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12 Aurelio Craffonara<br />
(Gallarate (MI) 1875 - <strong>Genova</strong> 1945)<br />
Domenica ai parchi di Nervi<br />
Acquerello a tempera su carta<br />
Cm 22 x 34<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1925 ca.<br />
L’aggiunta di piccole quantità di tempera bianca ai pigmenti dell’acquerello conferisce all’opera<br />
un effetto di grande saturazione e accensione cromatica. Un’animata veduta dei Parchi di<br />
Nervi in primavera introduce alla vista il mare e il promontorio di Portofino. È lecito pensare<br />
che il grande acquarellista abbia elaborato la composizione pensando di utilizzarla come<br />
immagine per un cartellone promozionale della riviera ligure.<br />
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13 Aurelio Craffonara<br />
(Gallarate (MI) 1875 - <strong>Genova</strong> 1945)<br />
Per le vie del borgo<br />
Acquerello su carta<br />
Cm 47 x 34<br />
Firmato e datato XIV (1936) in basso a destra<br />
«Impadronitosi della tecnica dell’acquerello con raffinate qualità di sensibilità, pur non staccandosi<br />
eccessivamente dalla realtà e dalla tradizione, riuscì a dar forma a un suo pensiero<br />
poetico e lirico d’inconfondibile stile personale [...] Non è necessario citare un numero interminabile<br />
di opere per porre Aurelio Craffonara <strong>fra</strong> i migliori acquarellisti italiani del suo<br />
tempo» (Vitaliano Rocchiero 1981).<br />
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14 Gennaro D’Amato<br />
(Napoli 1857 - Pieve Ligure (GE) 1947)<br />
Sulla scogliera di Bogliasco<br />
Olio su cartone<br />
Cm 39,5 x 49,5<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1910 ca.<br />
Sul retro: titolo e firma<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Gennaro D’Amato, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 1981<br />
- <strong>Genova</strong>, Il <strong>Novecento</strong>, Centro dei <strong>Liguri</strong>, <strong>Genova</strong> 1986, Buenos Aires 1986 - 1987<br />
- LXXI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2015<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della mostra Gennaro D’Amato, a cura di G. Paganelli, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong><br />
1981, riprodotto<br />
- Giuseppe Marcenaro (a cura di), <strong>Genova</strong>, Il <strong>Novecento</strong>, catalogo della mostra, Centro dei <strong>Liguri</strong>,<br />
<strong>Genova</strong> 1986, Buenos Aires 1986 - 1987, Sagep, <strong>Genova</strong> 1986, riprodotto a pag. 87<br />
- “La Casana”, n° 1, <strong>Genova</strong> 1994, riprodotto<br />
- Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’<strong>Ottocento</strong> e del primo <strong>Novecento</strong>.<br />
L’analisi critica, storica ed economica, XXIX Edizione (2011 - 2012), Umberto Allemandi & C.,<br />
Torino 2011, riprodotto a pag. 255<br />
- Catalogo della LXXI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza<br />
e G. Paganelli, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2015, n° 11 di catalogo, riprodotto a pag. 17<br />
Tra gli illustratori più stimati dell’epoca - lavora infatti per “Illustrazione Italiana”, il “Secolo XIX”<br />
e “The Illustrated London News”- D’Amato dipinge suggestive e animate vedute della riviera,<br />
coniugando la vitalità cromatica e compositiva della Scuola di Posillipo con la luce abbacinante<br />
e cristallina della <strong>Liguri</strong>a. Tra i dipinti più noti dell’artista, Sulla scogliera di Bogliasco presenta<br />
una ricca e approfondita vicenda espositiva e bibliografica.<br />
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15 Alfredo D’Andrade<br />
(Lisbona 1839 - <strong>Genova</strong> 1915)<br />
Nel castello di Issogne<br />
Olio su cartoncino applicato su tela<br />
Cm 34 x 47<br />
In basso a destra: Issogne<br />
Probabile datazione: 1865 ca.<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- S. Barberi, Vicende di collezionismo ottocentesco intorno al castello di Issogne. Qualche precisazione<br />
e una novità, in “Bollettino della Soprintendenza per i beni e le attività culturali”,<br />
n. 13, 2016, Assessorato Istruzione e Cultura, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Aosta 2017,<br />
riprodotto a pag. 99<br />
Dipinto inedito di uno degli artisti più rari della pittura ligure dell’<strong>Ottocento</strong>, il cui ritrovamento<br />
è stato per noi fonte di particolare emozione. Appartiene al ciclo dei dipinti, oggi<br />
in gran parte conservati presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino, eseguiti nel 1865 nel<br />
castello medievale di Issogne in Valle d’Aosta. In linea con le coeve ricerche dei macchiaioli,<br />
l’illuminazione naturale rivela la ricchezza dell’ambiente architettonico, di cui l’artista<br />
descrive le componenti con coerenza filologica e al contempo ne restituisce il carattere<br />
misterioso e letterario.<br />
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16 Edoardo De Albertis<br />
(<strong>Genova</strong> 1874 - ivi 1950)<br />
Figura femminile<br />
Olio su cartone<br />
Cm 48 x 34<br />
Firmato in basso a destra<br />
Datazione: 1898<br />
Sul retro: di pugno dell’amico pittore Federico Maragliano Pittura di Edoardo De Albertis<br />
anno 1898; Proprietà Maragliano, Via Acquarone<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- III <strong>Mostra</strong> dei <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 1984<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della III <strong>Mostra</strong> dei <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di G. Orsetti e<br />
G. Paganelli, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 1984, riprodotto<br />
Amico e seguace di Nomellini, l’artista realizza, negli ultimi anni del XIX secolo, opere di evidente<br />
matrice divisionista. Se il volto della figura femminile si presenta come il risultato di un<br />
vibrante accostamento di punti e filamenti di colore, la veste diventa una campitura colorata<br />
di un rosso acceso laddove, nell’intricato groviglio di linee, si intuisce la vertigine del segno<br />
astratto. È doveroso sottolineare la grande rarità dei dipinti di Edoardo De Albertis ascrivibili<br />
al periodo divisionista.<br />
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17 Giovanni Battista Derchi<br />
(Sampierdarena (GE) 1879 - ivi 1912)<br />
Nicchia soleggiata a Villa Scassi<br />
Tempera su carta<br />
Cm 20 x 13,5<br />
Probabile datazione: 1910 ca.<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Vitaliano Rocchiero, Scuole, gruppi, pittori dell’<strong>Ottocento</strong> ligure, Editori Sabatelli - <strong>Liguri</strong>a,<br />
Savona 1981, tav. n° 192<br />
- Vitaliano Rocchiero, Giovanni Battista Derchi e “Villa la Bellezza”, Cassa di Risparmio di <strong>Genova</strong><br />
e Imperia, <strong>Genova</strong> 1987, tav. n° LIV, riprodotto a pag. 147<br />
«... la visione dei grandi giardini sampierdarenesi, particolareggiando, in sede originale, con<br />
buona improvvisazione e sapida toccatura, questo o quel dettaglio: una balaustra, una rampa in<br />
cotto, un cancello verde, un vialetto ombreggiato, un vaso monumentale, [...] Questo il regno<br />
luminoso dell’artista, poche volte tentato di sfuggire al suo decadente fascino. Questo il regno<br />
solare del pittore, poche volte tentato di raffigurarlo in grande. Questo il regno differenziato<br />
dell’uomo, [...] tutto teso nella definizione del suo ideale pittorico, soffusamente poetico e soffusamente<br />
spiritualizzato. Ideale pittorico che […] costituisce una interessante, fervida e prestigiosa<br />
pagina d’arte della miglior scuola ligure, <strong>fra</strong> ultimissimo <strong>Ottocento</strong> e primissimo <strong>Novecento</strong>»<br />
(Vitaliano Rocchiero 1987).<br />
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Berto Ferrari<br />
(Bogliasco (GE) 1887 - <strong>Genova</strong> 1965)<br />
18<br />
Sciroccata. Fra Quarto e Quinto<br />
Olio su cartone<br />
Cm 15 x 20<br />
Datazione: 1928<br />
Firmato in basso a destra<br />
Sul retro: titolo, data e firma; timbro del pittore<br />
19<br />
Impressione. Mattino<br />
Olio su cartone<br />
Cm 15 x 20<br />
Firmato e datato 1928 in basso a sinistra<br />
Sul retro: titolo, data, e firma; timbro del pittore<br />
Realizzati a un giorno di distanza l’uno dall’altro, i due piccoli oli esprimono l’essenza del<br />
fare pittorico di Berto Ferrari, segnato da un naturalismo di matrice impressionista, tanto sincero<br />
quanto impegnato a non cadere del pittoresco. Importante è porre l’accento sul periodo<br />
di realizzazione, il 1928 in questo caso specifico, come criterio fondamentale nel selezionare<br />
un’opera dell’artista.<br />
40
18<br />
19<br />
41
Berto Ferrari<br />
(Bogliasco (GE) 1887 - <strong>Genova</strong> 1965)<br />
20<br />
Il sambuco fiorito sulle Alpi<br />
Olio su cartone<br />
Cm 14 x 19,5<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1930 ca.<br />
Sul retro: titolo e firma; timbro del pittore<br />
21<br />
Veliero ligure. Sturla<br />
Olio su cartone<br />
Cm 12,5 x 21<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Datazione: 1940<br />
Sul retro: titolo, data e firma<br />
«Berto Ferrari si mantiene per istinto fedele alla tradizione coloristica italiana la quale pretende<br />
che la fusione dei toni sempre nobili ed eleganti dia un aristocratico lirismo. La luce, quindi,<br />
non data alle cose, ma nascente dalle cose è sempre splendida per accordi caldi che spiegano<br />
il piacere di dipingere ed emanano una briosità sana ed ingenua. Il cantare dei verdi e degli<br />
azzurri, i brillii dei gialli, le sfumature madreperlacee, le tenerezze viola, le chiarità leggere dei<br />
bianchi…» (Lio Rubini 1932).<br />
42
20<br />
21<br />
43
Berto Ferrari<br />
(Bogliasco (GE) 1887 - <strong>Genova</strong> 1965)<br />
22<br />
Sera d’estate a Sturla<br />
Olio su cartone<br />
Cm 21 x 30<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1930 ca.<br />
Sul retro: titolo e firma<br />
23<br />
Tramonto in riviera ligure. Impressione dal vero<br />
Olio su cartone<br />
Cm 22 x 30<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Datazione: 1939<br />
Sul retro: titolo, data e firma<br />
«Quelle giornate pallide e soavi<br />
Come infiniti e placiti tramonti<br />
Dai grandi righi d’oro agli orizzonti<br />
Come architravi.»<br />
Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Sogni d’ottobre<br />
44
22<br />
23<br />
45
24 Alberto Helios Gagliardo<br />
(<strong>Genova</strong> 1893 - ivi 1987)<br />
Monte Rosa<br />
Olio su tela<br />
Cm 65 x 83<br />
Firmato e datato 1927 in basso a destra<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- LXIII <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2011<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della LXIII <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza<br />
e G. Paganelli, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2011, n° 23 di catalogo, riprodotto a pag. 29<br />
In un dipinto dal sapore antico, capace di celebrare la vitale bellezza della natura, l’artista<br />
introduce la grandiosità del Monte Rosa mediante una sequenza serrata di piani prospettici,<br />
ora in ombra, ora illuminati dal sole. La tecnica del pittore, che ricorda un po’ il Divisionismo<br />
di Maggi, ma rimane autentica e personale, irradia la superficie dipinta di vibrazioni atmosferiche<br />
e luminose. Un’opera affine è conservata presso le collezioni della Galleria d’Arte<br />
Moderna di <strong>Genova</strong>.<br />
46
47
25 Luigi Gainotti<br />
(Parma 1859 - <strong>Genova</strong> 1940)<br />
Dal parco di Villa Rosazza<br />
Olio su tela<br />
Cm 28 x 47<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1880 ca.<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, Antiqua, <strong>Genova</strong> 2018<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, Antiqua,<br />
<strong>Genova</strong> 2018, riprodotto<br />
Affascinante veduta panoramica della città di <strong>Genova</strong> dal parco della cinquecentesca villa di<br />
San Teodoro, grazie alla quale è possibile ammirare la Superba da un punto di vista particolarmente<br />
originale. Opera di notevole interesse che, oltre a regalarci una rara veduta ottocentesca<br />
della città, si distingue per una qualità e un’esecuzione tecnica di grande raffinatezza.<br />
Ritornano alla memoria i suggestivi versi che Oscar Wilde dedica alla villa:<br />
«Vagavo nel verde rifugio dello Scoglietto<br />
dove le arance dai rami curvi<br />
ardevano come lampade scintillanti d'oro<br />
da far vergognare il giorno»<br />
48
49
26 Orlando Grosso<br />
(<strong>Genova</strong> 1882 - Bonassola (SP) 1968)<br />
Nevica sui peschi in fiore, <strong>Genova</strong> Albaro<br />
Olio su tavola<br />
Cm 34 x 28<br />
Firmato e datato 21 - III - 1928 in basso a sinistra<br />
Sul retro: titolo, data e firma<br />
In basso a sinistra è presente il <strong>fra</strong>mmento di un cartiglio recante un numero di esposizione<br />
L’artista imprime sulla superficie pittorica il carattere fuggevole e inconsueto della neve a<br />
<strong>Genova</strong>. Il colore rosa pastello dei fiori di pesco, che nella cultura popolare sono simbolo di<br />
rinascita, si mescola con il bianco della neve appena caduta. Nel dipinto è ravvisabile la freschezza<br />
che contraddistingue la poetica di Orlando Grosso, fatta di gesti istintivi, pennellate<br />
svelte e colori accesi, elementi tipici di quel post-impressionismo caro ai Sei di Torino e, più<br />
in generale, a chi si è opposto alle rigidità del novecentismo integrale.<br />
50
51
27 Domenico Guerello<br />
(Portofino (GE) 1891 - ivi 1931)<br />
Alberi sul mare<br />
Olio su tela<br />
Cm 75,5 x 65,5<br />
Firmato e datato 920 in basso a sinistra<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Guerello, Museo dell’Accademia Ligustica, <strong>Genova</strong> 1984<br />
- Domenico Guerello, Antico Castello sul Mare, Rapallo (GE) 2008<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Gian<strong>fra</strong>nco Bruno (a cura di), Guerello, catalogo della mostra, Museo dell’Accademia Ligustica,<br />
Stringa Editore, <strong>Genova</strong> 1984, n° 59 di catalogo, riprodotto a pag. 44<br />
- G. Bruno e L. Perissinotti (a cura di), Domenico Guerello, catalogo della mostra, Antico Castello<br />
sul Mare, Erga Edizioni, Rapallo (GE) 2008, n° 13 di catalogo, riprodotto a pag. 27<br />
La luce cristallina che filtra dalle fronde e dai rami alleggerisce gli elementi naturali - gli alberi<br />
e il mare di Portofino, la cui essenza è stata cercata da tanti e raggiunta da pochi - della loro<br />
componente materiale. Un’opera esistenziale, eterea, trascendente, di un artista di cui non è<br />
ancora stato possibile riscostruire in maniera esauriente la vicenda umana e l’opera complessiva<br />
ma che forse ha raggiunto, utilizzando le parole di Gian<strong>fra</strong>nco Bruno, un’«assolutezza<br />
poetica», tanto rara quanto inebriante.<br />
52
53
28 Adolfo Lucarini<br />
(Milano 1890 - Pieve Ligure (GE) 1959)<br />
La danza delle Nereidi<br />
Fusione in bronzo<br />
Cm 40 Ø<br />
Siglato a sinistra<br />
Probabile datazione: 1927 ca.<br />
Piatto in bronzo che conferma l’impegno dello scultore nelle arti applicate - nel 1925 e nel<br />
1927 partecipa alla <strong>Mostra</strong> Internazionale di Arte Decorativa di Monza - e l’interesse per i<br />
temi mitologici e onirici. Le muse danzano all’interno dell’area circolare della scultura, entro<br />
due cerchi concentrici con motivi decorativi a nuvolette e cipressi con le chiome mosse<br />
dal vento. Elementi di semplificazione déco e di stilizzazione arcaica caratterizzano l’opera<br />
dal punto di vista formale, mentre una patina verde non uniforme le conferisce il fascino di<br />
un reperto archeologico.<br />
54
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29 Lazzaro Luxardo<br />
(Voltri (GE) 1865 - <strong>Genova</strong> 1949)<br />
Navi in porto<br />
Olio su cartone<br />
Cm 15 x 22,5<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1915 ca.<br />
Raccogliendo l’eredità formale dei grandi marinisti liguri, il pittore addolcisce un impianto<br />
compositivo ancora legato alla tradizione mediante un utilizzo del colore vibrante e <strong>fra</strong>mmentato.<br />
L’accostamento di pennellate orizzontali e il raggiungimento di un punto di luce ora<br />
soffuso ora iridescente costituiscono la ci<strong>fra</strong> stilistica dell’artista e la sua personale interpretazione<br />
del divisionismo.<br />
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57
30 Alfredo Luxoro<br />
(<strong>Genova</strong> 1859 - ivi 1918)<br />
Entroterra ligure<br />
Olio su tavola<br />
Cm 17,5 x 26,5<br />
Firmato e titolato sul retro<br />
Probabile datazione: 1880 ca.<br />
Sul retro: cartiglio dell’artista recante la firma<br />
«La sua pittura, intessuta di pennellate brevi e rapide, sfuocata nel disegno da un terso cromatismo,<br />
contenuta nella gamma degli infiniti verdi riecheggianti l’esaltazione del colore locale,<br />
può del tutto liberarsi degli insegnamenti classicheggianti e distaccarsi da ogni legame pittorico<br />
nell’esatta aderenza alla realtà della natura ligure. Nel mistero delle visioni paesistiche,<br />
nelle armonie del mondo vegetale, nella poesia della riviera ligure, Alfredo Luxoro trova la sua<br />
più alta espressione…» (Vitaliano Rocchiero 1981)<br />
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31 Tammar Luxoro<br />
(<strong>Genova</strong> 1825 - ivi 1899)<br />
Il Golfo di Spezia<br />
Olio su tela<br />
Cm 75 x 175<br />
Siglato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1870 ca.<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- En plein air. Luigi Garibbo e il vedutismo tra <strong>Genova</strong> e Firenze, Palazzo Rosso, <strong>Genova</strong> 2011<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- E. Papone, A. Serra (a cura di), En Plein air. Luigi Garibbo e il vedutismo tra <strong>Genova</strong> e Firenze,<br />
Silvana Editoriale, Milano 2011, riprodotto a pag. 152<br />
Un grande capolavoro dell’iniziatore del paesismo d’emozione in <strong>Liguri</strong>a, affine per soggetto<br />
e qualità esecutiva all’opera esposta presso il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.<br />
L’impianto spaziale fortemente orizzontale e l’orizzonte ampio, presupposti del vedutismo,<br />
si stemperano nelle variazioni luminose e negli effetti atmosferici. Elementi che invece caratterizzeranno<br />
la nuova pittura di paesaggio e che qualificano la modernità di questo dipinto.<br />
È lecito pensare inoltre, data l’importanza dell’opera, che possa essere identificato con il<br />
dipinto Il Golfo di Spezia esposto presso la Società Promotrice di Belle Arti di <strong>Genova</strong> nel<br />
1868 e nel 1870.<br />
60
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32 Cipriano Mannucci<br />
(Nizza 1882 - Firenze 1970)<br />
Mamma con bimbo<br />
Olio su tela<br />
Cm 44 Ø<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1924 ca.<br />
Sul retro: cartiglio della <strong>Mostra</strong> del Ritratto femminile contemporaneo<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- <strong>Mostra</strong> del Ritratto femminile contemporaneo,<br />
Villa Reale, Monza 1924<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- AA.VV. (a cura di), <strong>Mostra</strong> del Ritratto femminile<br />
contemporaneo, Villa Reale,<br />
Monza 1924, n° 16 di catalogo<br />
Elegante dipinto di un grande maestro della figura, capace di coniugare la vitalità del naturalismo<br />
postimpressionista con la ritmica curvilinea Liberty ben sottolineata dal formato tondo.<br />
La serenità femminile di una giovane madre, espressa attraverso l’intimità dello sguardo, l’incarnato<br />
scoperto e la delicatezza delle tonalità bianche, rosa e azzurre, conferisce all’opera<br />
- esposta inoltre alla Villa Reale di Monza in occasione della <strong>Mostra</strong> del ritratto femminile<br />
contemporaneo - qualità di grande raffinatezza ed eleganza formale.<br />
62
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33 Vasco Menegozzo<br />
(Venezia 1886 - Biella 1974)<br />
Il porto di Camogli<br />
Olio su tela<br />
Cm 73 x 99<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1940 ca.<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- LXVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2012<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della LXVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza<br />
e G. Paganelli, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2012, n° 26 di catalogo, riprodotto a pag. 31<br />
Allievo di Alfredo Luxoro all’Accademia Ligustica di Belle Arti, istituzione che lo eleggerà<br />
accademico di merito nel 1926, Menegozzo esprime le possibilità di un naturalismo diretto<br />
e immediato. Un grande quadro del porto di Camogli, espressione di «una pittura luminosa,<br />
solare, fatta di atmosfere create dal colore denso, gettato senza ripensamenti» (Giovanni<br />
Paganelli 1994).<br />
64
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34 Rubaldo Merello<br />
(Isolato Valtellina (SO) 1872 - Santa Margherita Ligure (GE) 1922)<br />
Omaggio alla sovrana<br />
Olio su tela<br />
Cm 24 x 19<br />
Probabile datazione: 1915 ca.<br />
Provenienza: già raccolta eredi dell'artista<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- <strong>Maestri</strong> divisionisti in <strong>Liguri</strong>a, Galleria <strong>Liguri</strong>a, Palazzo Cattaneo Mallone, <strong>Genova</strong> 1971<br />
- LXIX <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2014<br />
- Rubaldo Merello tra divisionismo e simbolismo. Segantini, Previati, Nomellini, Pellizza, Palazzo<br />
Ducale, <strong>Genova</strong> 2017<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Vitaliano Rocchiero, Rubaldo Merello: folle e incendiario colorista di Montefino, “<strong>Liguri</strong>a”,<br />
Casa Editrice <strong>Liguri</strong>a, Savona 1970, riprodotto a pag. 8<br />
- Vitaliano Rocchiero (a cura di), <strong>Maestri</strong> divisionisti in <strong>Liguri</strong>a, catalogo della mostra, Galleria<br />
<strong>Liguri</strong>a, Palazzo Cattaneo Mallone, <strong>Genova</strong> 1971, n° 62 di catalogo, tav. n° XXXI<br />
- Gian<strong>fra</strong>nco Bruno (a cura di), Rubaldo Merello, catalogo della mostra, Edizioni Iride, <strong>Genova</strong><br />
1990, n° 97 del repertorio delle opere, riprodotto a pag. 209<br />
- Catalogo della LXIX <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza<br />
e G. Paganelli, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2014, n° 25 di catalogo, riprodotto a pag. 35<br />
- M. Fochessati e G. Franzone (a cura di), Rubaldo Merello tra divisionismo e simbolismo.<br />
Segantini, Previati, Nomellini, Pellizza, catalogo della mostra, Palazzo Ducale, <strong>Genova</strong><br />
2017, Sagep, <strong>Genova</strong> 2017, n° 15 di catalogo, riprodotto a pag. 130<br />
Esempio dell’adesione del pittore alla poetica simbolista, frutto del sodalizio artistico con il<br />
tragediografo Sem Benelli e delle suggestioni rispetto ai temi del simbolismo mitteleuropeo di<br />
Max Klinger e Franz Von Stuck. Nell’Omaggio alla sovrana si mescolano elementi religiosi e<br />
pagani - si veda ad esempio l’affinità rispetto alla scultura Lo Spirito della Verginità e al disegno<br />
per una Figura femminile in trono conservato presso la Wolfsoniana di <strong>Genova</strong> - accessi<br />
cromatici visionari e tipicamente “merelliani” e pennellate scarne e povere di colore, secondo<br />
una concezione della materia pittorica vicina a quella dell’espressionismo internazionale.<br />
66
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35 Benedetto Musso<br />
(Laigueglia (SV) 1835 - ivi 1883)<br />
Mucca che bruca nel vigneto<br />
Olio su tela applicata su tavola<br />
Cm 28 x 21<br />
Probabile datazione: 1870 ca.<br />
Sul retro: cartiglio della mostra Benedetto Musso. Uno dei “grigi” genovesi;<br />
autentica della Galleria d’arte Sant’Andrea<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Benedetto Musso. Uno dei “grigi” genovesi, Galleria d’arte Sant’Andrea, <strong>Genova</strong> 1962<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della mostra Benedetto Musso. Uno dei “grigi” genovesi, Galleria d’arte Sant’Andrea,<br />
<strong>Genova</strong> 1962, n° 61 di catalogo, tav. n° XIX<br />
Un esempio emblematico di quella pittura della realtà che ha costituito i presupposti della<br />
Scuola Grigia e, più in generale, segnato gli sviluppi dell’ottocentismo pittorico italiano.<br />
In opposizione alle ridondanze della pittura di storia e agli eccessi dell’arte di ispirazione<br />
classica, la quotidianità dell’entroterra contadino e rurale assume la medesima dignità dei<br />
soggetti più ufficiali.<br />
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36 Eugenio Olivari<br />
(<strong>Genova</strong> 1882 - ivi 1917)<br />
Nell’aia<br />
Olio su cartone<br />
Cm 29,5 x 34,5<br />
Firmato e datato 910 in basso a destra<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- LXXI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2015<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della LXXI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza<br />
e G. Paganelli, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2015, n° 31 di catalogo, riprodotto a pag. 37<br />
«Egli aveva per l’arte un culto vero, che affermava anche in ogni sua piccola manifestazione»<br />
(<strong>Genova</strong> Rivista Municipale, dicembre 1940). Con queste parole Angelo Balbi ricordava Olivari,<br />
parole che possono essere riportate a proposito di questo dipinto dalla notevole resa luministica,<br />
esempio della sensibilità dell’artista nei confronti di soggetti semplici e quotidiani.<br />
Definito con pennellata sciolta e sicura, è uno degli studi preparatori per la realizzazione di<br />
Rustico, opera di grandi dimensioni e dall’importante vicenda espositiva.<br />
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37 Eso Peluzzi<br />
(Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985)<br />
Sulla spiaggia di Varigotti<br />
Olio su masonite<br />
Cm 23,5 x 29,5<br />
Firmato in basso a destra<br />
Datazione: 1946<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Alberto Sartoris, La pittura di Eso Peluzzi, Edizioni Noseda, Como 1950, tav. n° 13<br />
Caratterizzato dalla velocità del tratto e da una concezione meno rigorosa dei volumi, il dipinto<br />
testimonia il passaggio dell’artista dai dettami del <strong>Novecento</strong> Italiano al suo periodo successivo,<br />
segnato da una rinnovata attenzione nei confronti della pittura en plein air.<br />
La spiaggia di Varigotti, piccolo borgo di pescatori della riviera di Ponente, diventa uno dei<br />
luoghi privilegiati di ispirazione.<br />
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38 Giuseppe Pennasilico<br />
(Napoli 1861 - <strong>Genova</strong> 1940)<br />
Sulla spiaggia<br />
Olio su cartone<br />
Cm 22 x 27<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1920 ca.<br />
Sul retro: titolo e firma<br />
Piccolo olio di un grande maestro del colore, cui si deve riconoscere il merito di aver importato<br />
in <strong>Liguri</strong>a i valori cromatici e la caratterizzazione delle figure tipici della pittura partenopea.<br />
Una preziosa pagina di pittura, segnata da una composizione equilibrata e suadente, capace<br />
di documentare i costumi e i modi di trascorrere il tempo libero di un’epoca.<br />
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39 Ernesto Rayper<br />
(<strong>Genova</strong> 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />
Pastorella in giardino<br />
Olio su cartoncino applicata su tela<br />
Cm 23 x 33<br />
Probabile datazione: 1870 ca.<br />
Sul retro: cartiglio della Galleria R. Rotta, <strong>Genova</strong>;<br />
cartiglio della mostra L’alba del vero, <strong>Genova</strong> 1993<br />
Provenienza: già collezione Bartolomeo Pellerano, <strong>Genova</strong><br />
ESPOSIZIONI:<br />
- <strong>Mostra</strong> dei pittori della scuola di Rivara, Salone de “La Stampa”, Torino 1942<br />
- L’alba del vero. Pittura del secondo ‘800 in <strong>Liguri</strong>a, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle<br />
Arti, <strong>Genova</strong> 1993<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Marziano Bernardi (a cura di), <strong>Mostra</strong> dei pittori della scuola di Rivara, catalogo della mostra,<br />
Salone de “La Stampa”, Torino 1942, pag. 39<br />
- G. Bruno (a cura di), L’alba del vero. Pittura del secondo ‘800 in <strong>Liguri</strong>a, Museo dell’Accademia<br />
Ligustica di Belle Arti, <strong>Genova</strong> 1993, n° 43 di catalogo, riprodotto a pag. 120<br />
«Il dipinto rappresenta un riuscito esempio di quella costante invenzione poetica da Rayper<br />
condotta, nella sua maturità, sulla pittura di puro tono. Pittura d’emozione, che trasfigura il soggetto<br />
esaltandone quella componente cromatica che determina poi l’intera tessitura del dipinto»<br />
(Gian<strong>fra</strong>nco Bruno 1993).<br />
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40 Paolo Stamaty Rodocanachi<br />
(<strong>Genova</strong> 1891 - ivi 1958)<br />
Barcone da pesca a riva<br />
Olio su tavola<br />
Cm 34 x 39,5<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1935 ca.<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- XXX <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 1998<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della XXX <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di G. Paganelli e<br />
T. Pelizza, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 1998, riprodotto a pag. 35, tav. n° 49<br />
Il tratto semplice e l’utilizzo dimesso del colore, sono i mezzi con i quali l’artista arriva a<br />
cogliere l’essenza delle cose, conferendo loro una dimensione quasi letteraria. Rodocanachi,<br />
sensibile osservatore della riviera di ponente e al contempo pittore riconosciuto a livello nazionale,<br />
con Barcone da pesca a riva, permette a chi osserva di cogliere l’eco lontana delle<br />
sue origini greche.<br />
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41 Giuseppe Sacheri<br />
(<strong>Genova</strong> 1863 - Pianfei (CN) 1950)<br />
Sera a Capolungo<br />
Olio su cartone<br />
Cm 21 x 25<br />
Firmato in centro a destra<br />
Probabile datazione: 1930 ca.<br />
Sul retro: titolo e firma<br />
L’artista racconta un momento della vita dei pescatori che si preparano a uscire in mare, interpretando<br />
un motivo figurativo ricorrente nel suo immaginario poetico: il notturno sul mare.<br />
La dimensione simbolista cede il passo a una maggior aderenza alla realtà quotidiana. Nella<br />
gentilezza impressionista del piccolo dipinto sembra di respirare l’aria del mare e di sentire il<br />
vociare indaffarato all’interno delle trattorie.<br />
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42 Oscar Saccorotti<br />
(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />
Case di Apparizione<br />
Olio su tela<br />
Cm 66 x 60<br />
Firmato e datato 1929 in basso a destra<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, Villa Croce, <strong>Genova</strong> 1994<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Guido Giubbini (a cura di), Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti,<br />
ERG, <strong>Genova</strong> 1994, riprodotto a pag. 76, n° 22 di catalogo<br />
In Case di Apparizione del 1929 si ravvisano gli elementi della sintassi formale del <strong>Novecento</strong><br />
italiano - proprio nel 1929 l’artista partecipa alla seconda mostra del gruppo, allestita presso<br />
il Palazzo della Permanente di Milano - e la sensibilità nei confronti della quotidianità di<br />
un’Italia periferica e a tratti ancora rurale, lontana dalla frenesia dei centri cittadini un tempo<br />
celebrata dai Futuristi.<br />
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43 Oscar Saccorotti<br />
(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />
Fiori di campagna<br />
Olio su tela<br />
Cm 60 x 50<br />
Firmato e datato 1968 in alto a sinistra<br />
Sul retro: cartiglio della Galleria d’Arte Sirrah, Imola (BO)<br />
Provenienza: già proprietà dell’artista<br />
ESPOSIZIONI:<br />
- Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, Antico Castello sul Mare, Rapallo (GE) 2007<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Ettore Veruggio (a cura di), Saccorotti, ERG, <strong>Genova</strong> 1969, riprodotto nel repertorio delle opere<br />
- Mario De Micheli (a cura di), Oscar Saccorotti, Sabatelli Editore, Savona 1973, tav. n° 40<br />
- Franco Ragazzi (a cura di), Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, catalogo della mostra,<br />
De Ferrari, <strong>Genova</strong> 2007, riprodotto a pag. 69, n° 49 di catalogo<br />
Nell’approfondita bibliografia dedicata all’Opera di Saccorotti, ritorna frequentemente l’interesse<br />
del pittore per la semplicità e al contempo per la varietà cromatica dei fiori che crescono<br />
spontanei nella natura. Guido Giubbini, nell’introduzione in catalogo alla grande mostra al<br />
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, arriva a scrivere di «una squisita elencazione<br />
botanica delle specie raccolte durante la passeggiata».<br />
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44 Oscar Saccorotti<br />
(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />
Paesaggio ligure<br />
Olio su tavola<br />
Cm 74 x 84<br />
Firmato e datato 1956 in basso a destra<br />
Sul retro: cartiglio recante informazioni sull’opera<br />
Provenienza: già collezione Giovanni Solari, <strong>Genova</strong><br />
ESPOSIZIONI:<br />
- O. Saccorotti, Il Vicolo Due, <strong>Genova</strong> 1974<br />
- Oscar Saccorotti, Accademia Ligustica di Belle Arti, <strong>Genova</strong> 1989,<br />
Palazzo Bagatti Valsecchi, Milano 1989<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Catalogo della mostra O. Saccorotti, Il Vicolo Due, <strong>Genova</strong> 1974, riprodotto<br />
- Gian<strong>fra</strong>nco Bruno (a cura di), Oscar Saccorotti, catalogo della mostra,<br />
Sagep, <strong>Genova</strong> 1988, riprodotto a pag. 73, n° 47 di catalogo<br />
«L’ambiente è la natura, ligure innanzitutto, e si riflette come in uno specchio antico, cui l’usura<br />
del tempo conferisce quel potere slontanante che induce come un velo sulle cose: esse appaiono<br />
in una luce meno cruda, soavi nei profili, nette talora nel dettaglio, e l’ombra vi ha una vita pari<br />
alla luce. Si anima ogni presenza d’un fiato leggero, non sai se chiaro di rugiada o mistero di<br />
una materia che si è fatta acqua e luce o tessuto <strong>fra</strong>gile di foglia nel prezioso lavorio di impasti<br />
che l’artista conduce» (Gian<strong>fra</strong>nco Bruno 1984).<br />
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45 Oscar Saccorotti<br />
(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />
Vaso di fiori<br />
Tecnica mista su carta<br />
Cm 64 x 41<br />
Firmato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1980 ca.<br />
Il colore prende il sopravvento sull’impianto disegnativo e sembra manifestare la volontà di<br />
non rispettarlo più e si deposita, seguendo una traccia solo in apparenza accidentale, in zone<br />
non convenzionali della superficie pittorica. Negli anni in cui l’arte ripensava al significato di<br />
sé stessa, recuperando elementi espressionisti e ponendo l’accento sull’autonomia espressiva<br />
del colore, Oscar Saccorotti, pur non rinunciando ai soggetti tipici della sua pittura, partecipa<br />
alla temperie intellettuale.<br />
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46 Oscar Saccorotti<br />
(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />
Fringuello in gabbia<br />
Olio su tavola<br />
Cm 28 x 32<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1965 ca.<br />
Sul retro: timbro della galleria Piera Emanuela Barbaroux, Milano<br />
Mediante una reiterazione non lontana dalle ricerche intorno alla dimensione oggettuale delle<br />
cose che proprio negli anni Sessanta perseguivano i fautori delle neoavanguardie, le Gabbiette<br />
contribuiscono a determinare la grandezza di Oscar Saccorotti.<br />
Un piccolo olio su tavola laddove i toni morbidi fanno da sfondo al movimento svolazzante<br />
del piccolo uccello e le note di un canto, che non è difficile immaginare, si diffondono<br />
nell’ambiente circostante.<br />
Di rilievo è il timbro di Piera Emanuela Barbaroux, storica gallerista milanese, presente sul<br />
retro dell’opera.<br />
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47 Antonio Schiaffino<br />
(Camogli (GE) 1879 - <strong>Genova</strong> 1968)<br />
Peonie<br />
Olio su tavola<br />
Cm 61 x 51<br />
Firmato e datato 39 in basso a destra<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- AA. VV. (a cura di), <strong>Ottocento</strong>. Catalogo dell’arte italiana dell’<strong>Ottocento</strong>, numero 13, Giorgio<br />
Mondadori & Associati, Torino 1984, riprodotto a pag. 396<br />
- G. Paganelli e T. Pelizza (a cura di), Antonio Schiaffino. La poesia del colore, De Ferrari, <strong>Genova</strong><br />
2001, tav. n° 74, riprodotto a pag. 122<br />
I rossi e i verdi dei fiori, vividi e di una lucentezza quasi smaltata, risaltano a contrasto con la<br />
trasparenza del vaso in vetro e con le tonalità tenui dello sfondo. Un’elegante opera d’arte,<br />
svelata da Giovanni Paganelli al termine del saggio introduttivo alla monografia dell’autore:<br />
«Ma abbiamo un’altra natura morta da ricordare: Peonie, opera dipinta con gusto, caratterizzata<br />
dalla consueta vivacità cromatica e dal pronunciato realismo, virtù insite da sempre<br />
nell’arte di Antonio Schiaffino».<br />
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48 Giovanni Battista Torriglia<br />
(<strong>Genova</strong> 1857 - ivi 1937)<br />
Tramonto<br />
Olio su cartone<br />
Cm 20,5 x 34,5<br />
Firmato in basso a sinistra<br />
Probabile datazione: 1885 ca.<br />
Sul retro: titolo<br />
Provenienza: già proprietà dell’artista<br />
Prezioso e raro dipinto di Giovanni Battista Torriglia, virtuoso della “bella forma” e fautore<br />
di una pittura in totale autonomia rispetto agli sviluppi dell’ottocentismo pittorico ligure.<br />
Un’opera realizzata con la perizia di un miniaturista, in cui si respira l’aria di innocente<br />
ingenuità di un bimbo colto a giocare con un ramo all’ora del tramonto.<br />
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49 Angelo Vernazza<br />
(Sampierdarena (GE) 1869 - <strong>Genova</strong> 1937)<br />
Io vengo a voi per proteggervi e per darvi benedizioni e pace<br />
Pastello su carta<br />
Cm 43,5 x 36<br />
Firmato in basso a sinistra e titolato in basso a destra<br />
Probabile datazione: 1900 ca.<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- Vitaliano Rocchiero, Scuole, gruppi, pittori dell’<strong>Ottocento</strong> ligure, Editori Sabatelli - <strong>Liguri</strong>a,<br />
Savona 1981, tav. n° 145<br />
Potente raffigurazione di Cristo laddove l'artista, affermato e prolifico disegnatore, combina<br />
elementi veristi ed elementi di grafismo liberty, sublimandoli in un tratto di derivazione divisionista.<br />
Un soggetto di ispirazione religiosa - evidente è l’affinità rispetto alle suggestive<br />
trasfigurazioni di Gaetano Previati - assume connotazioni di grande espressività umana.<br />
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Ultima di copertina<br />
Gennaro D’Amato, Sulla scogliera di Bogliasco, 1910 ca.<br />
Finito di stampare nel mese di Febbraio 2021 da Grafiche G7 - <strong>Genova</strong><br />
Foto e Grafica: L’Agorà - <strong>Genova</strong>