La nuova Via della Seta obiettivi e strategie cinesi, percezioni e risposte occidentali
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città di Rotterdam in Olanda. Oggi questa rete ferroviaria permette alla nascente
Nuova Via della Seta di giungere fino ai grandi porti del nord Europa. Il Governo
cinese nel 2013, ha lanciato il piano d’azione riguardante il progetto “One Belt
One Road” costituito da una “Economic Belt”, un’opera maestosa 62 di collegamento
all’Europa e all’Africa Orientale attraverso le regioni asiatiche centrali e occidentali,
e la “21st Century Maritime Silk Road” che ha il compito di connettere via mare la
Cina con le regioni del Sud-est asiatico, l’Africa e l’Europa. In seguito, nel 2014, è
stata inaugurata la linea ferroviaria Lanzhou-Xinjiang, ponendo le basi per l’entrata
della Via della Seta nell’era dei treni ad alta velocità favorendo e facilitando i flussi
commerciali verso i paesi circostanti così come verso i paesi europei. Sarà possibile,
così, raggiungere il continente europeo in sole ventiquattro ore, tenendo conto della
stima approssimativa della velocità di circa 600 km/h dei nuovi prototipi presentati
dalla China Railway Rolling Stock Corporation (CRRS),
Le ferrovie, diminuendo i tempi di trasporto, guidano il percorso verso la
moderna civilizzazione di città che erano rimaste isolate per secoli, favorendo la
nascita di nuove imprese e delineando la creazione di un nuovo network
logistico/economico che interesserà tutto lo spazio euroasiatico.
I benefici di questa rete di infrastrutture appaiono molteplici e in costante
evoluzione, soprattutto per quelle aree che la disgregazione dell’Unione Sovietica
aveva relegato in una sorta di “periferia regionale”. Per gli stati dell’Asia Centrale
che hanno una frontiera comune con la Cina (Tagikistan, Kirghizistan e Kazakistan)
il progetto OBOR rappresenta oltretutto un’occasione formidabile per rilanciare i
62
Secondo Mario Angiolillo, direttore dell’Osservatorio Relazioni EU-UK-USA di The Smart Institute, Il
governo cinese investirà ingenti risorse ma all’interno dei singoli progetti sono previsti anche investimenti
pubblici da parte dei Paesi toccati dall’OBOR e da parte di soggetti privati. Il tutto, e questo è oggi un punto
delicato su cui c’è grande attenzione, nel rispetto delle normative internazionali e delle normative del Paese in
cui verrà eseguito l’investimento. Mario ANGIOLILLO, La Via della Seta al tempo della guerra dei dazi.
Prospettive e opportunità per l’Italia, Il Sole 24Ore, Luglio 2018.
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