La nuova Via della Seta obiettivi e strategie cinesi, percezioni e risposte occidentali
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importante dell’industria di base che ha cause sia congiunturali sia remote. Le
autorità cinesi non negano che il problema esista ma gli interventi proposti finora
non sembrano aver mutato sensibilmente la situazione. L’entità del fenomeno è
particolarmente forte nei settori dell’acciaio, dell’alluminio e del cemento. La
produzione di acciaio si è completamente allontanata dalla reale domanda di
mercato ed è al momento più del doppio della produzione congiunta degli altri
principali Paesi produttori (Giappone, India, USA, Russia). Nell’industria
dell’alluminio cinese si registrano perdite superiori al miliardo di dollari annui, mentre
nel cemento, solo nel biennio 2011-2012, la Cina ha prodotto una quantità pari alla
produzione realizzata dagli USA nel corso dell’intero ventesimo secolo 34 .
L’OBOR potrebbe essere non solo una soluzione al problema della
sovrapproduzione, attraverso l’esportazione di una parte dell’eccedenza industriale,
ma anche uno strumento per trasferire interi impianti di produzione verso i paesi
limitrofi, consentendo così di ricollocare la produzione cinese in eccedenza presso
altri paesi, restituendo stabilità ai settori industriali cinesi attualmente in
sovrapproduzione, e aiutando i paesi meno sviluppati, destinatari di queste risorse,
a costruire la propria industria di base 35 .
La trasformazione della Cina nel mercato globale continua ad aumentare in
maniera significativa i vantaggi comparati cinesi nelle produzioni a alta intensità di
lavoro e le potenzialità di un mercato interno di oltre 1 miliardo di consumatori.
Questo processo di industrializzazione ha attivato, inoltre, un meccanismo di
34
Lukas C. BRUN, Overcapacity in Steel: China’s Role in a Global Problem, Center on Globalization,
Governance & Competitiveness, Duke University & Alliance for American Manufacturing, 2016
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Ne è pienamente convinto il presidente del Silk Road Fund, Jin Qi, che in una delle sue dichiarazioni
in merito all’ OBOR ha ricalcato come la Cina attualmente sia al centro della catena produttiva globale e che ha
quindi le competenze per aiutare i paesi sottosviluppati ad industrializzarsi (Qi, 2016).
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