La nuova Via della Seta obiettivi e strategie cinesi, percezioni e risposte occidentali
secondo trimestre 2018 il pil risultò in aumento su base annua del 4,2%. In effetti,bisogna considerare che quella cinese non è ancora un’economia matura, anche seil governo di Pechino ha fissato come obiettivo per il 2020 il raddoppio del pil rispettoai livelli di inizio decennio.In risposta al rallentamento della propria economia, la Cina oggi stacercando, attraverso riforme economiche e sociali, di indirizzare sempre più il paeseverso una crescita economica maggiormente orientata ai servizi e alla tecnologia,dove le forze di mercato dovranno svolgere un ruolo decisivo. A fianco di taliobiettivi, il piano generale cinese per il futuro dell'industria manifatturiera, intitolato“China Manufacturing 2025” 32 , si prefigge di creare garanzie di autosufficienzaottimizzando le strutture industriali tramite la definizione di traguardi specifici intermini di quote di mercato. Il piano prevede parametri di riferimento espliciti perdieci settori industriali e precisa dieci strumenti politici strategici, quali trasferimentiforzati di tecnologia in cambio di accesso al mercato, sovvenzioni e impresepubbliche da impiegare a tale scopo. Il programma di riforma comprende anchel'obiettivo di consolidare le imprese pubbliche trasformandole in “campioni nazionali”al fine di garantire maggiore competitività alle aziende e ai mercati esteri. Le riforme,tuttavia, mantengono ancora le “caratteristiche cinesi”, conservando un forte ruolodello Stato nell'economia e nella società 33 .Sulle prospettive di sviluppo cinesi pesa ancora la profondità di alcunisquilibri, tra cui quello della sovracapacità produttiva (overcapacity) di una parte32https://www.europeanchamber.com.cn/en/china-manufacturing-202533Anna SAARELA, La trasformazione della Cina e l'interdipendenza economica globale, ParlamentoEuropeo, Direzione Generale delle Politiche Esterne Dipartimento Tematico, 201728
importante dell’industria di base che ha cause sia congiunturali sia remote. Leautorità cinesi non negano che il problema esista ma gli interventi proposti finoranon sembrano aver mutato sensibilmente la situazione. L’entità del fenomeno èparticolarmente forte nei settori dell’acciaio, dell’alluminio e del cemento. Laproduzione di acciaio si è completamente allontanata dalla reale domanda dimercato ed è al momento più del doppio della produzione congiunta degli altriprincipali Paesi produttori (Giappone, India, USA, Russia). Nell’industriadell’alluminio cinese si registrano perdite superiori al miliardo di dollari annui, mentrenel cemento, solo nel biennio 2011-2012, la Cina ha prodotto una quantità pari allaproduzione realizzata dagli USA nel corso dell’intero ventesimo secolo 34 .L’OBOR potrebbe essere non solo una soluzione al problema dellasovrapproduzione, attraverso l’esportazione di una parte dell’eccedenza industriale,ma anche uno strumento per trasferire interi impianti di produzione verso i paesilimitrofi, consentendo così di ricollocare la produzione cinese in eccedenza pressoaltri paesi, restituendo stabilità ai settori industriali cinesi attualmente insovrapproduzione, e aiutando i paesi meno sviluppati, destinatari di queste risorse,a costruire la propria industria di base 35 .La trasformazione della Cina nel mercato globale continua ad aumentare inmaniera significativa i vantaggi comparati cinesi nelle produzioni a alta intensità dilavoro e le potenzialità di un mercato interno di oltre 1 miliardo di consumatori.Questo processo di industrializzazione ha attivato, inoltre, un meccanismo di34Lukas C. BRUN, Overcapacity in Steel: China’s Role in a Global Problem, Center on Globalization,Governance & Competitiveness, Duke University & Alliance for American Manufacturing, 201635Ne è pienamente convinto il presidente del Silk Road Fund, Jin Qi, che in una delle sue dichiarazioniin merito all’ OBOR ha ricalcato come la Cina attualmente sia al centro della catena produttiva globale e che haquindi le competenze per aiutare i paesi sottosviluppati ad industrializzarsi (Qi, 2016).29
- Page 1 and 2: Facoltà di Scienze PoliticheLaurea
- Page 3 and 4: 4.3 Il ruolo dell’Europa ........
- Page 5 and 6: 1-AnsaLa "Nuova Via della Seta" è
- Page 7 and 8: intenso interscambio di idee, tecni
- Page 9 and 10: La posizione dell’Europa, nonosta
- Page 11 and 12: sperava di poter recuperare le perd
- Page 13 and 14: Verso la fine del diciottesimo seco
- Page 15 and 16: Calo della povertà assoluta in Cin
- Page 17 and 18: vennero progressivamente unificati,
- Page 19 and 20: l’entrata della Cina nella World
- Page 21: La crisi economica globale del 2008
- Page 25 and 26: Cina per i prossimi anni. Il Piano
- Page 27 and 28: Dall’altra parte,però, esso dovr
- Page 29 and 30: ambiente, sviluppo sostenibile e ri
- Page 31 and 32: conforme agli impegni nazionali pre
- Page 33 and 34: industrializzazione e modernizzazio
- Page 35 and 36: l’industria manifatturiera sempre
- Page 37 and 38: città di Rotterdam in Olanda. Oggi
- Page 39 and 40: potrebbero presto diventare sei. Gl
- Page 41 and 42: del cambiamento climatico che ha po
- Page 43 and 44: scacchiere costituito dalla massa c
- Page 45 and 46: conseguenze macroeconomiche nefaste
- Page 47 and 48: Nell’OBOR emergono infatti proble
- Page 49 and 50: 3. CANALI E STRUMENTI DIFINANZIAMEN
- Page 51 and 52: pressioni di Washington, che cercav
- Page 53 and 54: l'AIIB e l'OBOR sono diventati part
- Page 55 and 56: l'India e il Myanmar. Nel frattempo
- Page 57 and 58: miliardi di dollari, con un aumento
- Page 59 and 60: standard di etica digitale. La priv
- Page 61 and 62: center distribuiti negli Stati Unit
- Page 63 and 64: degli Stati Uniti a far ritornare l
- Page 65 and 66: Così, mentre Trump ha affrontato l
- Page 67 and 68: Se nel vertice dell’APEC, la Cina
- Page 69 and 70: spostamenti puliti, sicuri ed effic
- Page 71 and 72: Queste reti che attraversano anche
secondo trimestre 2018 il pil risultò in aumento su base annua del 4,2%. In effetti,
bisogna considerare che quella cinese non è ancora un’economia matura, anche se
il governo di Pechino ha fissato come obiettivo per il 2020 il raddoppio del pil rispetto
ai livelli di inizio decennio.
In risposta al rallentamento della propria economia, la Cina oggi sta
cercando, attraverso riforme economiche e sociali, di indirizzare sempre più il paese
verso una crescita economica maggiormente orientata ai servizi e alla tecnologia,
dove le forze di mercato dovranno svolgere un ruolo decisivo. A fianco di tali
obiettivi, il piano generale cinese per il futuro dell'industria manifatturiera, intitolato
“China Manufacturing 2025” 32 , si prefigge di creare garanzie di autosufficienza
ottimizzando le strutture industriali tramite la definizione di traguardi specifici in
termini di quote di mercato. Il piano prevede parametri di riferimento espliciti per
dieci settori industriali e precisa dieci strumenti politici strategici, quali trasferimenti
forzati di tecnologia in cambio di accesso al mercato, sovvenzioni e imprese
pubbliche da impiegare a tale scopo. Il programma di riforma comprende anche
l'obiettivo di consolidare le imprese pubbliche trasformandole in “campioni nazionali”
al fine di garantire maggiore competitività alle aziende e ai mercati esteri. Le riforme,
tuttavia, mantengono ancora le “caratteristiche cinesi”, conservando un forte ruolo
dello Stato nell'economia e nella società 33 .
Sulle prospettive di sviluppo cinesi pesa ancora la profondità di alcuni
squilibri, tra cui quello della sovracapacità produttiva (overcapacity) di una parte
32
https://www.europeanchamber.com.cn/en/china-manufacturing-2025
33
Anna SAARELA, La trasformazione della Cina e l'interdipendenza economica globale, Parlamento
Europeo, Direzione Generale delle Politiche Esterne Dipartimento Tematico, 2017
28