La nuova Via della Seta obiettivi e strategie cinesi, percezioni e risposte occidentali
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Verso la fine del diciottesimo secolo, il padre dell’economia moderna, Adam
Smith, affermava come la Cina sia stata, per molto tempo, “di gran lunga più ricca
di qualsiasi parte dell’Europa” 17 e “uno dei paesi più produttivi, più fertili, più
industrializzati, meglio coltivati e più popolosi del mondo” 18 .
1.2. Il Processo di modernizzazione
economica
Il governo imperiale cinese, a partire dalla seconda metà del diciottesimo
secolo e fino ai primi del Novecento, mise la nazione sotto un rigido controllo
economico, sociale e politico che portò a una profonda involuzione, aggravatasi
ancora di più con la presa del potere da parte Partito comunista e la conseguente
nascita della Repubblica Popolare Cinese, sotto la guida di Mao Zedong. Lo stesso
Mao, alla fine degli anni ‘50, lanciò un piano economico e sociale denominato “il
Grande Balzo in Avanti” che aveva come obiettivo quello di trasformare il sistema
economico, da essenzialmente agricolo, a moderno e industriale attraverso la
collettivizzazione delle risorse. La visione di Mao però, si rivelò il disastro più grande
della storia del paese. Le politiche agricole intraprese portarono ad una grande
carestia, costringendo i contadini a passare da un’economia mista alla coltivazione
di campi di riso, sperando in un altissimo rendimento, e che invece non portarono
ai risultati sperati. La maggior parte della forza lavoro, dei materiali e delle risorse
industriali furono impiegate nella costruzione di “forni da cortile” finalizzati alla
17 Adam SMITH, La ricchezza delle nazioni, Utet, Milano, Rist. 2017. Nel capitolo 8 del libro primo de
“La Ricchezza delle Nazioni”.
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Adam SMITH, Cit., capitolo 11 del libro primo de “La Ricchezza delle Nazioni”
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