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Costruzioni n. 748 febbraio 2021

Attualità &Prodotti NASCE CASA MARCEGAGLIA Una struttura museale e formativa realizzata con casseri RapiDeck di Amadio & C Macchine &Componenti LE NUOVE PALE DOOSAN SERIE 7 Evoluzione ultima in chiave Stage V per i caricatori nati oltre 30 anni fa come Daewoo Riciclaggio &Demolizione ARMOFER PER A2A Decommissioning di un gruppo termoelettrico a Cassano d’Adda (MI)

Attualità &Prodotti
NASCE CASA MARCEGAGLIA
Una struttura museale e formativa realizzata con casseri RapiDeck di Amadio & C
Macchine &Componenti
LE NUOVE PALE DOOSAN SERIE 7
Evoluzione ultima in chiave Stage V per i caricatori nati oltre 30 anni fa come Daewoo
Riciclaggio &Demolizione
ARMOFER PER A2A
Decommissioning di un gruppo termoelettrico a Cassano d’Adda (MI)

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Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

TERRE DA SCAVO<br />

RIGENERATE FERTILI<br />

Attualità<br />

&Prodotti<br />

NASCE CASA<br />

MARCEGAGLIA<br />

Una struttura museale<br />

e formativa realizzata<br />

con casseri RapiDeck<br />

di Amadio & C<br />

Macchine<br />

&Componenti<br />

LE NUOVE PALE<br />

DOOSAN SERIE 7<br />

Evoluzione ultima<br />

in chiave Stage V per<br />

i caricatori nati oltre 30<br />

anni fa come Daewoo<br />

747<br />

Riciclaggio<br />

&Demolizione<br />

ARMOFER<br />

PER A2A<br />

Decommissioning<br />

di un gruppo<br />

termoelettrico<br />

a Cassano d’Adda (MI)<br />

anno LXIX 1-2 <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />

WALKAROUND IL MIDI KOMATSU PC88MR-11 STAGE V


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ISSN: 0010 - 9665<br />

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />

24<br />

Attualità&Prodotti<br />

MACCHINE ELETTRICHE<br />

6 In prima linea per l’ambiente<br />

Consegnate in Svezia le prime<br />

Volvo elettriche<br />

FIERE<br />

7 Appuntamento rimandato<br />

Il Samoter slitta a marzo 2023<br />

CANTIERI<br />

8 Operazione smontaggio<br />

Vernazza a Vado ligure con Demag<br />

ACQUISIZIONI<br />

9 Anno nuovo, vita nuova<br />

Yokohama e ATG uniscono le forze<br />

SITI WEB<br />

10 Ordinare online è più facile<br />

Arriva il sito b2b di Continental<br />

CERTIFICAZIONI<br />

11 Viaggio verso l’evoluzione<br />

BKT conquista la fiducia di CAT<br />

52<br />

30 WALKAROUND<br />

Il nuovo midi<br />

Komatsu<br />

PC88MR-11<br />

INFRASTRUTTURE<br />

12 Resistente e duraturo<br />

Nuova vita al calcestruzzo grazie<br />

a Italcementi<br />

NUOVI ACQUISTI<br />

13 Più produttive<br />

Le nuove piattaforme Genie XC<br />

CANTIERI<br />

14 Gigante da demolizione<br />

Il Doosan DX530DM a Milano<br />

TRAGUARDI IMPORTANTI<br />

15 Laurea ad honorem<br />

Il cavalier Merlo ingegnere meccanico<br />

RASSEGNA WEB<br />

16 La rete da allestire<br />

Passiamo in rassegna i siti<br />

dei principali allestitori<br />

ATTREZZATURE<br />

24 Per tutti i cantieri<br />

Sorge Casa Marcegaglia grazie<br />

al sistema di casseratura RapiDeck<br />

di Amadio & C<br />

Macchine&Componenti<br />

ATTREZZATURE IDRAULICHE<br />

48 L’alleata nei lavori difficili<br />

Le pinze selezionatrici by Cangini<br />

ESCAVATORI A RUOTA<br />

50 Espande la gamma<br />

L’RW350 di Simex<br />

PALE GOMMATE<br />

52 Supporta l’avanguardia<br />

Una delle prime pale Hyundai<br />

Serie A italiane è stata scelta da Dual,<br />

azienda che punta sulla rigenerazione<br />

delle terre fertili<br />

PALE GOMMATE<br />

60 Maturità a pieni voti<br />

Arrivano le Doosan Serie 7 garantite<br />

3 anni o 5mila ore<br />

Riciclaggio&Demolizione<br />

ESCAVATORI DEMOLITION<br />

66 Il ritorno dei CAT UHD<br />

Due nuovi modelli NextGen<br />

PROSSIMAMENTE<br />

66<br />

70<br />

costruzioni<br />

DECOMMISSIONING INDUSTRIALE<br />

70 Lavorare a 100 m d’altezza<br />

Armofer per A2A<br />

Cave&Calcestruzzo<br />

ATECAP<br />

78 La certificazione di qualità<br />

del calcestruzzo<br />

Ermco illustra via webinar<br />

IMPIANTI MOBILI<br />

80 Il canone della mobilità<br />

La soluzione mobile di Simem<br />

per i grandi cantieri<br />

Sollevamento&Noleggio<br />

SOLLEVATORI TELESCOPICI<br />

86 Macchina Magn(i)um<br />

rivistacostruzioni<br />

In uno dei cantieri più avanzati<br />

d'Europa, abbiamo apprezzato le doti<br />

operative del sollevatore telescopico<br />

Magni RTH 5.25 SH<br />

Gli escavatori gommati piaccioni sempre<br />

di più anche agli italiani. Sul prossimo<br />

numero abbiamo deciso di presentarvi<br />

il nuovo Volvo EWR130E. Si tratta<br />

di un modello che fa della<br />

multifunzionalità e della capacità<br />

operative in spazi ristretti i suoi principali<br />

punti di forza. Rispetto all’EWR150E<br />

protagonista di un nostro WalkAround<br />

le grandi novità sono in cabina...<br />

PIATTAFORME AEREE<br />

92 Intervento speciale<br />

Spettacolare noleggio Elevo Kiloutou<br />

per la messa in sicurezza<br />

di un serbatoio di compenso<br />

PIATTAFORME AEREE<br />

94 Nuovo nome, stesso servizio<br />

Dalla felice unione di due storiche<br />

realtà del noleggio italiano<br />

di piattaforme nasce<br />

Loxam Piattaforme Aeree<br />

GRU RETROCABINA<br />

96 Doppio vantaggio<br />

Bocchi <strong>Costruzioni</strong> sceglia una Fassi<br />

F950RA he-dynamic per migliorare<br />

le proprie potenzialità operative<br />

Truck&Allestimenti<br />

96<br />

TORSUS TERRASTORM<br />

102 Furia ‘Ceca’<br />

Arriva da Praga una cattivissima<br />

rivisitazione dell’accoppiata<br />

Volkswagen Crafter 4Motion/Man<br />

TgE 4x4 per posti irraggiungibili<br />

DAKAR <strong>2021</strong><br />

106 È sempre Kamaz<br />

Il Kamaz Master Team, ha piazzato<br />

tre camion sul podio al traguardo<br />

di Gedda. Sul gradino più alto il truck<br />

507 di Dmitry Sotnikov<br />

106<br />

Fondato nel 1952<br />

da Giuseppe Saronni<br />

747 1-2 FEBBRAIO <strong>2021</strong><br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Matthieu Colombo<br />

mcolombo@fiaccola.it<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Fabrizio Parati<br />

fparati@fiaccola.it<br />

REDAZIONE<br />

Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni<br />

costruzioni@fiaccola.it<br />

COLLABORATORI<br />

Marco Colombo, Damiano Diotti, Antonio Fargas,<br />

Gianenrico Griffini (responsabile sezione veicoli<br />

e allestimenti), Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />

SEGRETERIA<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

Ornella Oldani<br />

segreteria@fiaccola.it<br />

IMPAGINAZIONE<br />

Studio Grafico Page<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it<br />

ABBONAMENTI<br />

Mariana Serci<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />

Laura Croci<br />

marketing@fiaccola.it<br />

MARKETING E PUBBLICITÀ<br />

Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />

slevada@fiaccola.it<br />

AGENTI<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - cell. 348 5121572 - info@ottoadv.it<br />

per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,<br />

Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)<br />

Mensile - LO/CONV/059/2010<br />

Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952<br />

STAMPA<br />

Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA<br />

N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 32150<br />

PREZZI DI VENDITA<br />

abb. annuo Italia Euro 90,00<br />

abb. annuo Estero Euro 200,00<br />

una copia Euro 8,00<br />

una copia Estero Euro 16,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />

di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.<br />

La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane<br />

esclusivamente agli Autori.<br />

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per<br />

l'invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del<br />

nuovo regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri<br />

ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla Casa Editrice<br />

la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

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Organo di informazione e documentazione<br />

[2] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />

La precisione progettuale e costruttiva<br />

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rapide permette di affrontare nuova sfide,<br />

come quelle della filiera demolition<br />

o dei grandi siti estrattivi. Eaton presenta<br />

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20123 Milano<br />

Via Conca del Naviglio, 37<br />

Tel. +39 02 89421350<br />

Fax +39 02 89421484<br />

casaeditricelafiaccola@legalmail.it<br />

Questo periodico è<br />

associato all’Unione<br />

Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 14440


Casa editrice la fiaccola srl<br />

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />

Partner<br />

IV Cop canginibenne.com<br />

7 ceat.com<br />

®<br />

15 jekko-cranes.com<br />

93 loxam.it<br />

11 ctelift.com 1 merlo.com<br />

9 doosanequipment.eu<br />

14 olmark.com<br />

TERRE DA SCAVO<br />

RIGENERATE FERTILI<br />

Attualità<br />

&Prodotti<br />

NASCE CASA<br />

MARCEGAGLIA<br />

Una struttura museale<br />

e formativa realizzata<br />

con casseri RapiDeck<br />

di Amadio & C<br />

Macchine<br />

&Componenti<br />

LE NUOVE PALE<br />

DOOSAN SERIE 7<br />

Evoluzione ultima<br />

in chiave Stage V per<br />

i caricatori nati oltre 30<br />

anni fa come Daewoo<br />

747<br />

Riciclaggio<br />

&Demolizione<br />

ARMOFER<br />

PER A2A<br />

Decommissioning<br />

di un gruppo<br />

termoelettrico<br />

a Cassano d’Adda (MI) anno LXIX 1-2 <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />

WALKAROUND IL MIDI KOMATSU PC88MR-11 STAGE V<br />

■ La Hyundai HL970-A Stage V che vi presentiamo<br />

è stata consegnata dalla Panero<br />

Giuseppe alla Dual di Collegno, un’azienda<br />

che punta sulla rigenerazione delle terre da<br />

scavo profondo in terre fertili. Il sistema<br />

di affinamento delle terre avviene tramite<br />

ripetuti controlli di qualità e una ricetta che<br />

integra agli inerti azoto, potassio e compost<br />

dell’ACEA di Pinerolo. Vi abbiamo incuriosito?<br />

Scopritene di più a pagina 52!<br />

IN COPERTINA<br />

SCISSOR ELETTRICI 4x4<br />

SCISSOR ELETTRICI 4x4<br />

NUOVI HS15 HS18 NUOVI HS15 E & HS18 E<br />

13 eberspaecher.it<br />

23 scaispa.com<br />

69 volvoce.it<br />

5 haulotte.it<br />

79 simem.com<br />

47 vtneurope.com<br />

105 iveco.com<br />

III Cop takeuchi-italia.it II Cop yanmar.com<br />

Aziende citate<br />

A<br />

Amadio.............................27<br />

Armofer............................70<br />

ATG.....................................9<br />

B<br />

BKT...................................11<br />

BOOT................................18<br />

C<br />

Camats ..........................102<br />

Cangini Benne .................48<br />

Carrozzeria Porto Fiera...17<br />

Cat....................................67<br />

Cevan S.r. L ......................18<br />

Ciabilli ..............................18<br />

CMB..................................86<br />

Co.Me.Sa .........................17<br />

Continental ......................10<br />

D<br />

Demag................................8<br />

Denworker........................19<br />

Doosan.............................14<br />

Dual ..................................55<br />

E<br />

Ecodem............................80<br />

Elevo Kilotou....................92<br />

Elevox...............................19<br />

F<br />

Fassi.................................97<br />

G<br />

G:G:Gelettromeccanica...17<br />

Genie ................................13<br />

Gerken..............................13<br />

H<br />

HGV..................................20<br />

Hyundai............................58<br />

I<br />

Italcementi.......................12<br />

K<br />

K Baugerd Anlegg..............6<br />

Komatsu ..........................30<br />

L<br />

Liebherr............................74<br />

Loxam ..............................94<br />

M<br />

Magni ...............................87<br />

Man.........................102,111<br />

Marcegaglia.....................27<br />

Matrix...............................20<br />

Maz ................................111<br />

Merlo................................15<br />

Morbio..............................29<br />

N<br />

Novital..............................90<br />

O<br />

Officine BPM ...................99<br />

Officine Mobili .................20<br />

Oleificio Belloli.................14<br />

R<br />

Ravasini............................21<br />

Rekar ................................21<br />

S<br />

Samoter .............................7<br />

Scania ..............................98<br />

Simex ...............................50<br />

Sinem ...............................83<br />

Sortimo ............................22<br />

Store Van .........................21<br />

Syncro ..............................22<br />

T<br />

Tatra...............................111<br />

V<br />

Veidekke.............................6<br />

Vernazza Autogru..............8<br />

Volkswagen ...................102<br />

Volvo ..................................6<br />

W<br />

Wurth................................22<br />

Y<br />

Yokohama..........................9<br />

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Attualità&Prodotti<br />

Macchine elettriche<br />

In prima linea per l’ambiente<br />

Nel firmare<br />

i contratti, VolvoCE<br />

e K Baugerød Anlegg<br />

e Veidekke<br />

si impegnano per<br />

costruire un futuro<br />

sostenibile.<br />

In sostanza, ciò<br />

significa prestazioni<br />

elevate, zero<br />

emissioni<br />

e manutenzione<br />

più semplice<br />

KBaugerød Anlegg e<br />

Veidekke sono<br />

stati tra i primi<br />

clienti al mondo a<br />

effettuare un ordine per<br />

il nuovo escavatore<br />

compatto Volvo ECR25 e<br />

per la pala gommata<br />

compatta Volvo L25 di<br />

Volvo Construction<br />

Equipment, durante il<br />

loro lancio globale alla<br />

fiera Bauma di Monaco,<br />

in Germania, nel 2019.<br />

K Baugerød Anlegg<br />

prevede di implementare<br />

la Volvo ECR25 Electric<br />

per il suo lavoro con la<br />

costruzione di cavi e<br />

condutture nella città di<br />

Oslo, mentre Veidekke<br />

utilizzerà per la prima<br />

volta la Volvo L25<br />

Electric in un lavoro per<br />

l'amministrazione<br />

norvegese delle strade<br />

pubbliche.<br />

“I nostri clienti<br />

richiedono soluzioni più<br />

rispettose dell'ambiente<br />

e noi vogliamo essere in<br />

prima linea. Il nuovo<br />

escavatore silenzioso e<br />

privo di emissioni farà<br />

la differenza immediata<br />

per la qualità della vita<br />

dell'operatore e del<br />

personale in loco ”, ha<br />

affermato Sara Iselin<br />

Nysveen Bakke, direttore<br />

generale di K Baugerød<br />

Anlegg.<br />

Sostituendo un motore a<br />

combustione con<br />

batterie agli ioni di litio<br />

da 48 volt e motori<br />

elettrici, queste<br />

macchine offrono le<br />

stesse prestazioni<br />

elevate che i clienti si<br />

aspettano da Volvo CE,<br />

ma con zero emissioni,<br />

bassa rumorosità, meno<br />

vibrazioni e requisiti di<br />

manutenzione più<br />

semplici. Le batterie<br />

immagazzinano energia<br />

sufficiente per<br />

alimentare un turno di<br />

otto ore in applicazioni<br />

tipiche, e possono<br />

essere ricaricate durante<br />

la notte tramite una<br />

normale presa<br />

domestica.<br />

David Kristianslund,<br />

direttore delle vendite di<br />

Volvo Maskin, ha<br />

ringraziato K Baugerød<br />

Anlegg e Veidekke per la<br />

collaborazione:<br />

"Vorremmo ringraziare<br />

entrambi per la fiducia<br />

che hanno riposto in noi<br />

e siamo orgogliosi di<br />

lavorare con loro come<br />

primi proprietari di Volvo<br />

ECR25 Electric e Volvo<br />

L25 Electric in Norvegia,<br />

aprendo la strada a un<br />

futuro migliore e più<br />

sostenibile”.<br />

www.volvoce.com<br />

Fiere<br />

Appuntamento rimandato<br />

Samoter di Verona<br />

slitta al 2023. Il<br />

permanere delle<br />

incertezze legate alla<br />

pandemia ha fatto<br />

maturare questa sofferta<br />

decisione. Di seguito, per<br />

trasmettere ogni<br />

sfumatura, riportiamo le<br />

parole esatte che<br />

l’organizzazione ha<br />

scelto per il comunicato<br />

stampa: Samoter, il<br />

salone internazionale<br />

triennale di Veronafiere<br />

dedicato alle macchine<br />

per costruzioni, dà<br />

appuntamento ad<br />

aziende e operatori a<br />

marzo 2023. Si tratta di<br />

un ulteriore e definitivo<br />

spostamento, rispetto<br />

alla prima ipotesi di<br />

recuperare dal 3 al 7<br />

marzo <strong>2021</strong> l’edizione<br />

2020, posticipata a<br />

causa dell’emergenza<br />

Covid-19. "Una decisione<br />

inevitabile, ma ponderata<br />

e condivisa – spiega<br />

Giovanni Mantovani,<br />

direttore generale di<br />

Veronafiere. Lo scenario<br />

legato alla pandemia dà<br />

ancora poche certezze e,<br />

d’accordo con le case<br />

Samoter, il salone<br />

internazionale<br />

triennale<br />

di Veronafiere<br />

dedicato alle<br />

macchine per<br />

costruzioni,<br />

dà appuntamento<br />

ad aziende e operatori<br />

all’edizione fissata per<br />

marzo 2023<br />

costruttrici e Unacea,<br />

l’associazione di<br />

riferimento del<br />

comparto, abbiamo<br />

individuato un nuovo<br />

posizionamento in linea<br />

con le esigenze del<br />

settore e con il<br />

calendario delle altre<br />

fiere specializzate in<br />

Europa.<br />

Consapevoli<br />

dell’importanza per le<br />

aziende di avere<br />

un’occasione live dove<br />

presentare al mercato<br />

Italia le ultime novità,<br />

abbiamo deciso di<br />

organizzare un nuovo<br />

evento dinamico di<br />

avvicinamento,<br />

nell’autunno <strong>2021</strong>”.<br />

samoter.it<br />

[6] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> settembre 2020 [7]


Attualità&Prodotti<br />

Acquisizioni<br />

Cantieri<br />

Anno nuovo, vita nuova<br />

Operazione smontaggio<br />

Senza una grande<br />

gru sarebbe stato<br />

difficile smontare il<br />

carbodotto nella<br />

centrale di Vado Ligure.<br />

Lavoro eseguito da<br />

Vernazza Autogru.<br />

Gli spazi del cantiere<br />

della cittadina di Vado<br />

Ligure erano, infatti,<br />

molto ristretti e ciò<br />

rendeva impossibile<br />

l'utilizzo di gru<br />

telescopiche per<br />

sollevare in sicurezza le<br />

pesanti sezioni del<br />

carbodotto. Si è reso<br />

così necessario ricorrere<br />

alla Demag CC 3800-1<br />

della flotta di Vernazza.<br />

Prima di poter smontare<br />

il sistema di trasporto<br />

del carbone presso la<br />

centrale elettrica<br />

dismessa di Tirreno<br />

Power, è stato<br />

necessario trasportare<br />

la gru cingolata Demag<br />

La gru cingolata Demag della flotta<br />

di Vernazza Autogru a lavoro per smontare<br />

il carbodotto nella centrale di Vado Ligure.<br />

Un’impresa difficile a causa dei ristretti spazi<br />

del cantiere, ma andata a buon fine<br />

in un cantiere nel<br />

distretto industriale di<br />

Vado Ligure impiegando<br />

in totale 25 autocarri. I<br />

componenti e le<br />

attrezzature della gru<br />

sono stati trasportati in<br />

cantiere in base alle<br />

esigenze di montaggio<br />

della gru.<br />

"Senza una grande e<br />

potente gru cingolata<br />

non avremmo potuto<br />

fare questo lavoro. La<br />

facilità di montaggio che<br />

contraddistingue la CC<br />

3800-1 si è rivelata<br />

davvero un vantaggio<br />

decisivo", riferisce l'ing.<br />

Giulia Vernazza di<br />

Vernazza Autogru. "I<br />

nostri cinque tecnici di<br />

montaggio - continua -<br />

dovevano allestire la gru<br />

con un braccio<br />

principale lungo 72 m,<br />

ma avevano a<br />

disposizione un'area di<br />

soli 50 m per farlo". Sia<br />

per l'allestimento sia per<br />

i sollevamenti, Vernazza<br />

Autogru ha utilizzato le<br />

proprie gru multistrada<br />

Demag AC 140, AC 160<br />

e AC 800 come gru<br />

ausiliarie.<br />

Nonostante la<br />

mancanza di spazio, la<br />

squadra ha allestito con<br />

successo ed entro i<br />

tempi previsti, la gru, in<br />

configurazione SSL e<br />

successivamente in<br />

configurazione SWSL e<br />

con un contrappeso da<br />

300 t. La macchina si è<br />

resa così rapidamente<br />

pronta per le operazioni<br />

di sollevamento<br />

necessarie allo<br />

smontaggio del sistema<br />

di trasporto del carbone.<br />

La gru doveva prelevare<br />

sezioni del carbodotto<br />

lunghe 60 m, ognuna<br />

delle quali aveva un<br />

diametro di 4,50 m e un<br />

peso di 2,5 tonnellate<br />

per metro, sollevarle<br />

dalle strutture di<br />

supporto, traslarle di lato<br />

per sezionarle in<br />

tronconi da 20 m<br />

ciascuna e quindi posarli<br />

su rimorchi a pianale<br />

ribassato. I sollevamenti<br />

sono stati effettuati a<br />

un'altezza di 35 m, con<br />

un raggio di lavoro di 70<br />

m e in tandem con le gru<br />

ausiliarie.<br />

vernazzautogru.com<br />

Dalla fusione di Yokohama OTR e ATG<br />

nasce una nuova e unica entità: Yokohama<br />

Off-Highway Tires (YOHT).<br />

A partire dalla scorso 1 gennaio <strong>2021</strong>, il<br />

marchio ATG è stato sostituito da YOHT.<br />

Realtà che comprende le attività di Yokohama<br />

nel settore degli pneumatici off-the-road<br />

(OTR) a livello globale e Alliance Tire Group<br />

(ATG) con i noti marchi Alliance, Galaxy e<br />

Primex, che Yokohama ha acquisito quattro<br />

anni fa. Anche il sito web di ATG Tire e le<br />

app, disponibili sugli store di Google ed Apple,<br />

passano ad Yokohama OHT.<br />

“Il consolidamento delle attività di OHT -<br />

afferma il dirigente OHT, Nitin Mantri - sarà<br />

supportato dalla nuova immagine di YOHT a<br />

livello globale. Questo si traduce in una<br />

maggiore integrazione del valore del marchio<br />

e dell’expertise tecnologica di Yokohama con<br />

i punti di forza delle aziende che fanno capo a<br />

ATG; una solida rete commerciale, una<br />

Abbiamo solo<br />

CAMBIATO tutto.<br />

La nuovissima<br />

Serie DL-7<br />

migliore competitività a livello di costi.<br />

Il processo di rebranding riflette nel suo<br />

insieme il nostro passato glorioso pur<br />

abbracciando i valori di una nuova era.”<br />

YOHT ha un’impronta globale con un gruppo<br />

di dirigenza suddiviso tra Tokyo, Boston,<br />

Amsterdam e Mumbai.<br />

www.y-yokohama.com<br />

[8] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

https://eu.doosanequipment.com/it/dl-7-series


®<br />

Siti web<br />

Ordinare online è più facile<br />

Continental ha ampliato il portale digitale dei<br />

rivenditori online dove è possibile consultare<br />

il portafoglio di pneumatici Off-The-Road.<br />

Un modo per tenere costantemente<br />

aggiornati e soddisfare i propri clienti<br />

Continental ha<br />

ampliato il portale<br />

digitale dei<br />

rivenditori online<br />

ContiOnlineContact.<br />

Sul portale è ora<br />

possibile trovare l’elenco<br />

dell'intero portafoglio di<br />

pneumatici Off-The-<br />

Road (OTR).<br />

Ciò consente ai<br />

rivenditori e ai clienti dei<br />

settori movimento terra,<br />

portuale e aeroportuale,<br />

tra gli altri, di ordinare<br />

pneumatici in modo<br />

flessibile e su richiesta.<br />

Con l'espansione del<br />

portale dei rivenditori<br />

per includere pneumatici<br />

OTR, le prestazioni del<br />

servizio saranno<br />

continuamente<br />

migliorate e l'ordinazione<br />

dei pneumatici sarà in<br />

grado di soddisfare le<br />

esigenze individuali dei<br />

clienti. I nuovi prodotti<br />

sono disponibili sia<br />

come ordini ad-hoc con<br />

consegna direttamente<br />

dai magazzini regionali<br />

sia come spedizioni<br />

dirette dagli stabilimenti.<br />

Tramite<br />

ContiOnlineContact, i<br />

rivenditori e i clienti<br />

possono cercare nella<br />

gamma completa<br />

pneumatici e accessori<br />

speciali commerciali<br />

Continental e accedere<br />

alle informazioni sui<br />

prodotti e alla<br />

documentazione tecnica<br />

comodamente e in<br />

qualsiasi momento.<br />

Dopo aver selezionato<br />

un pneumatico per la<br />

singola applicazione, il<br />

portale può essere<br />

utilizzato per verificare la<br />

disponibilità e per<br />

effettuare e monitorare<br />

un ordine. Gli<br />

aggiornamenti dei<br />

prodotti e il materiale di<br />

marketing mantengono i<br />

rivenditori aggiornati<br />

sugli ultimi sviluppi in<br />

Continental. Sono in<br />

corso, intanto, ulteriori<br />

sviluppi del sito.<br />

www.continental-tires.com<br />

Certificazioni<br />

Viaggio verso<br />

l’evoluzione<br />

BKT di Bhuj è stata premiata da Caterpillar<br />

con la certificazione SQEP (Supplier Quality<br />

Excellence Process) Gold: un importante<br />

riconoscimento dedicato ai fornitori che nel<br />

corso dell'anno hanno ottenuto i più alti livelli<br />

di qualità e controllo dei processi.<br />

Lo stabilimento di Bhuj è stato inaugurato<br />

nel 2015. Nel medesimo impianto vengono<br />

prodotti gli pneumatici radiali della linea<br />

Earthmax destinati a macchine CAT.<br />

In particolare, sono pneumatici studiati<br />

appositamente per favorire una migliore<br />

distribuzione dei carichi a terra di dumper,<br />

pale gommate, dozer, grader e di alcuni<br />

veicoli multiuso. Gli pneumatici della linea<br />

Earthmax si distinguono per la loro struttura<br />

in acciaio All Steel, garanzia di resistenza per<br />

la carcassa di questi prodotti, e per la<br />

migliore distribuzione dei carichi a terra.<br />

"Questa certificazione significa davvero<br />

molto per BKT – afferma Mr. Arvind Poddar,<br />

Presidente e AD di BKT – siamo orgogliosi di<br />

aver ricevuto questo prestigioso<br />

riconoscimento da Caterpillar e ci auguriamo<br />

per i prossimi anni non solo di mantenere<br />

elevati i nostri standard e le nostre<br />

performance verso i nostri fornitori, ma<br />

addirittura di andare oltre migliorandoci<br />

sempre di più: quello di BKT è un viaggio<br />

all’insegna della continua evoluzione e del<br />

perfezionamento".<br />

www.bkt-tires.com<br />

PERFORMANCE:<br />

ALTEZZA DI LAVORO 21M<br />

SBRACCIO MAX 10M<br />

PORTATA MAX 300KG<br />

Tel. +39 0464 48.50.50<br />

Fax +39 0464 48.50.99<br />

www.ctelift.com<br />

info@ctelift.com<br />

Sede:<br />

CTE SpA - Via Caproni, 7 - 38068 Rovereto (TN) - Italy<br />

Stabilimento:<br />

Loc. Terramatta, 5 - 37010 Rivoli V.se (VR) - Italy<br />

Magazzino:<br />

via E. Fermi, 2 - 37010 Affi (VR) - Italy<br />

IN OGNI<br />

SOLUZIONE<br />

SEMPLICE<br />

C’È UNA GRANDE<br />

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S3 SMART STABILITY SYSTEM EVO:<br />

UNA NUOVA ESPERIENZA DI<br />

UTILIZZO PENSATA E COSTRUITA<br />

PER CHI LAVORA IN ALTEZZA<br />

[10] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Infrastrutture<br />

Italcementi ha offerto<br />

il suo contributo per i<br />

avori di adeguamento<br />

commissionati dalla<br />

Provincia di Brescia di<br />

due cavalcavia sulla<br />

“Gardesana occidentale”:<br />

a Bassano Bresciano e<br />

Manerbio. Sono i primi<br />

manufatti sui quali viene<br />

applicata i.power<br />

Rigenera, Calcestruzzi,<br />

studiata con l’Università<br />

di Brescia, per rigenerare<br />

ponti, viadotti e dare<br />

Resistente e duraturo<br />

nuova vita alle<br />

infrastrutture.<br />

Le strutture saranno<br />

“incamiciate” con uno<br />

strato di i.power<br />

Rigenera per conferire<br />

durabilità e un aumento<br />

di resistenza che<br />

soddisfino le nuove<br />

condizioni di carico. Le<br />

due strutture presentano<br />

un degrado dei materiali<br />

sulle strutture portanti<br />

verticali e orizzontali e<br />

hanno bisogno di un<br />

adeguamento ai carichi<br />

orizzontali.<br />

L’iniziativa rientra nel<br />

progetto Mosore<br />

(Mobilità Sostenibile e<br />

Resiliente) che ha vinto<br />

un bando di<br />

finanziamento della<br />

Regione Lombardia<br />

chiamato “Call Hub<br />

Ricerca e Innovazione”<br />

nella categoria Smart<br />

Mobility per un importo<br />

di oltre dieci milioni di<br />

euro. A capo del<br />

progetto vi è l’Università<br />

di Brescia con il Prof<br />

Giovanni Plizzari<br />

referente scientifico e<br />

direttore del Dicatam,<br />

mentre i partner<br />

industriali sono<br />

Fasternet Soluzioni di<br />

Networking srl, Ingenera<br />

Srl, Genesis Gi Srl, Imbal<br />

Carton Srl,<br />

Stmicroelectronics Srl,<br />

Enea e Italcementi.<br />

“Le attività sono<br />

cominciate lo scorso<br />

anno con un sopralluogo<br />

al ponte da parte dei<br />

Al via i lavori<br />

di adeguamento<br />

dei due cavalcavia<br />

sulla Gardesana<br />

occidentale<br />

(Bassano Bresciano<br />

e Manerbio).<br />

Italcementi<br />

ha utilizzato<br />

la soluzione i.power<br />

Rigenera per dare loro<br />

una nuova vita<br />

e resistenza nel tempo<br />

tecnici di Italcementi e<br />

dell’Università di Brescia,<br />

con lo scopo di fare una<br />

diagnosi del degrado e<br />

acquisire le informazioni<br />

per la preparazione di un<br />

progetto di recupero. –<br />

spiega Alessandro Morbi<br />

ricercatore Italcementi e<br />

responsabile del<br />

progetto di<br />

riqualificazione del<br />

ponte –. I lavori iniziati<br />

prevedono<br />

l’asportazione dei<br />

materiali ammalorati e la<br />

posa in opera del<br />

sistema i.power<br />

Rigenera con spessori<br />

opportunamente<br />

dimensionati allo scopo.<br />

www.italcementi.it<br />

La società Gerken ha<br />

acquistato 200 piattaforme a<br />

braccio Genie Xtra Capacity<br />

(XC), con altezze di lavoro da<br />

15,72 m a 43,15 m. La<br />

fornitura comprende anche la<br />

prima versione su cingoli del<br />

modello Genie S-65, la nuova<br />

piattaforma a braccio Genie<br />

S-65 TraX con capacità XC,<br />

oltre a diverse ceste Genie da<br />

4 m extra large.<br />

Le piattaforme a braccio<br />

Genie XC sono dotate di una<br />

doppia capacità di<br />

sollevamento di 300 kg senza<br />

limitazioni nell’intera area di<br />

lavoro e di 450 kg con<br />

limitazioni, e sono progettate<br />

per aumentare la produttività.<br />

Sono la soluzione ideale per<br />

le attività di sollevamento più<br />

pesanti, offrono agli operatori<br />

ampio spazio di lavoro in<br />

cesta con i loro strumenti e<br />

materiali. La soluzione del<br />

motore Genie Stage V utilizza<br />

A WORLD OF COMFORT<br />

RISCALDATORI E SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO<br />

una nuova tecnologia<br />

brevettata e facile da usare:<br />

la nuova tecnologia di<br />

"rigenerazione intelligente",<br />

che monitora in modo<br />

proattivo la progressione<br />

dell'accumulo di fuliggine nel<br />

DPF del motore. Disponibile<br />

solo con la soluzione del<br />

DAL PROGETTO AL TEST:<br />

IL VOSTRO CLIMA SU MISURA<br />

Il deserto infuocato o il gelo dell’Artico: qualunque sia l‘ambiente nel quale operate,<br />

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Nuovi acquisti<br />

Più produttive<br />

motore Genie Stage V, questa<br />

tecnologia innovativa è<br />

progettata per avvisare gli<br />

operatori che la rigenerazione<br />

è necessaria con largo<br />

anticipo rispetto a quando il<br />

motore la richiederebbe in<br />

autonomia.<br />

www.genielift.com<br />

[12] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Cantieri<br />

Gigante da<br />

demolizione<br />

Demolire il vecchio<br />

per lasciar spazio<br />

al nuovo.<br />

Il settore della<br />

demolizione è in grande<br />

fermento e ha visto una<br />

crescita del mercato sia<br />

in Italia sia in Europa a<br />

cui Doosan ha risposto<br />

con una gamma di<br />

escavatori a grande<br />

sbraccio: il DX235DM, il<br />

DX530DM e il DX380DM.<br />

Ed è proprio l’escavatore<br />

Doosan DX530DM il<br />

protagonista della<br />

demolizione dell'ex<br />

oleificio Belloli di<br />

Inveruno, in provincia di<br />

Milano. L’area liberata<br />

vedrà sorgere il nuovo<br />

polo scolastico del<br />

paese. I lavori di<br />

demolizione prevedono<br />

l'abbattimento dei due<br />

stabili del vecchio<br />

oleificio, in particolare la<br />

torre più piccola e<br />

l'imponente vecchio<br />

silos in calcestruzzo,<br />

dove venivano filtrati gli<br />

oli, che ha un'altezza di<br />

circa 32 m e una<br />

dimensione di circa<br />

12mila m2. Demolizione<br />

che richiede l’utilizzo del<br />

più grande escavatore<br />

da demolizione prodotto<br />

da Doosan, con braccio<br />

da 29 m e un<br />

diagramma di lavoro<br />

imponente. L’escavatore,<br />

munito di pinza, ha<br />

iniziato ad abbattere<br />

dall’alto il fabbricato<br />

composto da strutture<br />

portanti a setti in<br />

cemento armato (travi e<br />

pilastri) e da spessi solai<br />

in laterocemento.<br />

Al termine della<br />

demolizione, il<br />

DX530DM si occuperà<br />

di eseguire lo scavo<br />

di sbancamento per<br />

preparare il terreno<br />

per le opere edilizie.<br />

eu.doosanequipment.com<br />

Solo traguardi<br />

Laurea ad honorem<br />

Lo scorso novembre, il<br />

fondatore del Gruppo Merlo,<br />

ha ricevuto la laurea ad<br />

honorem in Ingegneria<br />

meccanica dal Politecnico di<br />

Torino. "Questo<br />

riconoscimento per me è il<br />

massimo della soddisfazione,<br />

sono molto onorato ed<br />

emozionato. Rappresenta la<br />

vera fotografia di cosa è<br />

stata tutta la mia vita. Ho<br />

sempre cercato e ho avuto<br />

dei riferimenti molto chiari,<br />

che erano l’innovazione, la<br />

curiosità, la tenacia per<br />

portare avanti un’idea.<br />

Oggi mi sento di dire ai<br />

giovani: osate tutto quello<br />

che è possibile, chi non osa<br />

non riceverà mai nulla.<br />

Non fermatevi, cercate, siate<br />

curiosi, mettete anche in<br />

conto che sarà difficile,<br />

richiederà molto sacrificio.<br />

Non ci si può fermare alla<br />

prima sconfitta. Fermarsi in<br />

mezzo all’oceano sarebbe un<br />

disastro. Bisogna arrivare<br />

dall’altra parte", dichiara<br />

Amilcare Merlo, fiero del suo<br />

traguardo raggiunto il giorno<br />

del suo 86° compleanno.<br />

“È una grande soddisfazione<br />

per l’intero Gruppo Merlo e<br />

per coloro che hanno con Lui<br />

collaborato con impegno e<br />

passione per raggiungere<br />

questo prestigioso<br />

traguardo", ha scritto<br />

l’azienda sul proprio profilo<br />

Facebook.<br />

www.merlo.com<br />

Dall’OPTIONAL allo STANDARD<br />

anche l’occhio vuole la sua parte.<br />

www.olmark.com<br />

Company Certified<br />

with Procedures Quality<br />

UNI EN ISO 9001:2015<br />

natdesign.eu<br />

MAGGIORE RESISTENZA ALLA<br />

CORROSIONE RISPETTO PROTETTIVI<br />

TRADIZIONALI PARTICOLARE<br />

DUREZZA E RESISTENZA<br />

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COEFFICIENTE DI FRIZIONAMENTO<br />

UNIFORMITÀ DI COLORAZIONE<br />

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A BASSI SPESSORI BUONA<br />

UNIFORMITÀ DI COLORE OTTIMA<br />

ADERENZA DELLE PASSIVAZIONI<br />

CROMATICHE<br />

RIVESTIMENTO DI SPESSORE UNIFORME<br />

2<br />

ANCHE NELLE ZONE INTERNE<br />

INDIPENDENTEMENTE DALLE<br />

FORME OTTIMA RESISTENZA<br />

ALL’USURA RISPETTO DELLE<br />

TOLLERANZE DIMENSIONALI<br />

ELEVATA PROTEZIONE ALLA<br />

CORROSIONE RIVESTIMENTO<br />

A SPESSORE COMPATTO BUONA<br />

RESISTENZA ALL’USURA OTTIMO<br />

RAPPORTO QUALITÀ PREZZO<br />

1natdesign.eu


Attualità&Prodotti<br />

Rassegna web<br />

▼<br />

▼<br />

Dal sito troviamo un collegamento<br />

a Facebook ed è infatti l’unico social<br />

utilizzato. Peccato sia poco<br />

aggiornato, perlopiù con condivisioni<br />

esclusivamente a scopo informativo.<br />

comesasnc.com<br />

NAVIGAZIONE<br />

La navigazione è chiara e fluida. Il sito web si presenta<br />

completo e ricco di informazioni importanti per gli utenti.<br />

Utile la sezione dedicata allo shop online.<br />

GRAFICA<br />

Non siamo molto amanti degli sfondi neri perché<br />

appesantiscono l’occhio. Il layout andrebbe un pò<br />

rinfrescato e alleggerito nella parte testuale.<br />

Nonostante dal sito non emergano<br />

riferimenti social, entrambi profili<br />

sono attivi e anche utilizzati<br />

frequentemente. Negli ultimi post<br />

è possibile vedere gli interni delle<br />

unità di rianimazione. Interessante.<br />

▼<br />

▼<br />

gggele.it<br />

LA RETE<br />

NAVIGAZIONE<br />

Dal profilo della compagnia è intuibile che l’azienda tiene<br />

molto a mostrare nel migliore dei modi il proprio biglietto<br />

da visita. Sono visibili anche i progetti realizzati.<br />

GRAFICA<br />

La grafica non rientra nell’olimpo degli ultimi moderni<br />

ma si fa rispettare essendo lineare e poco confusionaria.<br />

Molta attenzione alla scelta delle immagini.<br />

degli allestimenti<br />

▼<br />

▼<br />

Instagram non esiste. Facebook<br />

è stato creato l’anno scorso<br />

ma è rimasto fermo dalla nascita.<br />

La nostra rassegna web è dedicata al mondo<br />

delle officine mobili. Abbiamo selezionato<br />

un campione di siti del settore trasporti analizzando<br />

l’aspetto grafico, interattivo e social<br />

Testi di Eliana Puccio<br />

portofiera.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Il sito è molto interattivo. Ci piace molto la sezione<br />

dedicata alle realizzazioni. Dettagliata e ben curata la<br />

parte sugli allestimenti. Diamo un bel pollicione in su!<br />

GRAFICA<br />

Slides gigantesche ci accolgono all’ingresso e valorizzano<br />

l’aspetto grafico complessivo del sito. Nella sua<br />

semplicità riesce a catturare la nostra l’attenzione.<br />

[16] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [17]


Attualità&Prodotti<br />

Rassegna web<br />

Pagina Facebook esistente<br />

ma non del tutto attiva. I post (che<br />

riguardano le novità sui prodotti)<br />

vengono inseriti raramente.<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

La pagina Facebook è molto seguita<br />

ma non curata di recente<br />

se paragonata a qualche mese fa.<br />

In generale, manca un chiaro<br />

desiderio di investire sui social.<br />

bott.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Sin dall’apertura il sito mostra tutta la sua interattività<br />

anche grazie alla casellina di aiuto che compare nella<br />

parte destra della schermata. Poche sezioni ma buone!<br />

GRAFICA<br />

Il verde scelto per il look lo rende più friendly. Spazio<br />

alle immagini e testi bilanciati. Passando il cursore<br />

del mouse i riquadri selezionati si “accendono” di verde.<br />

denworker.com<br />

NAVIGAZIONE<br />

Menù laterale che dà un senso di ordine alla piattaforma.<br />

Una finestra chat dell’assistenza clienti si apre appena<br />

entriamo sul sito. Link utili + commenti super apprezzati.<br />

GRAFICA<br />

La grafica del sito appare molto fredda e per questo la<br />

sensazione trasmessa è quella di staticità. Poco equilibrio<br />

tra immagini e testi (anche se ci piace l’uso del grassetto).<br />

▼<br />

▼<br />

L’azienda si mostra piacevolmente<br />

aperta al mondo social. Facebook<br />

in formissima con la condivisione<br />

di post, video e notizie sui prodotti.<br />

Instagram è ancora da<br />

conquistare: pochi post e pochi<br />

aggiornamenti.<br />

Presente sul social Facebook<br />

e anche molto attiva ma non negli<br />

ultimi mesi. Si tratta di condivisioni<br />

di prodotti e foto di iniziative<br />

accompagnate dai vari hashtag.<br />

Bisognerebbe tornare sul pezzo!<br />

▼<br />

▼<br />

cevansrl.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Nella sua semplicità e chiarezza, forse pecca di qualche<br />

info in meno. Apprezzabile (e anche utile) l’idea di inserire<br />

i tasti di condivisione sui vari social.<br />

GRAFICA<br />

Il layout ha un aspetto un po’ datato, sarebbe<br />

da rispolverare un po’. Il sito si fa perdonare però per<br />

la notevole ricchezza e qualità della galleria immagini.<br />

elevox.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Molto carina e originale l’angolino in basso dedicato<br />

alla storia dell’azienda (i numeretti sotto sono un pò di<br />

troppo). Sezioni descrittive accompagnate da ottime foto.<br />

GRAFICA<br />

Look non eccessivamente giovane. Forse darei più<br />

importanza alla scelta delle foto in homepage e rivedrei<br />

la suddivisione delle sezioni per alleggerirla un pò.<br />

Il fronte social scarseggia un pò.<br />

L’unico profilo esistente è quello<br />

Facebook che però non viene<br />

aggiornato dall’anno scorso.<br />

Peccato perché i vecchi post sono<br />

interessanti e anche valorizzati<br />

tramite gli hashtag.<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

Facebook e Instagram<br />

sono inattivi da un anno.<br />

È ora di risvegliare i vulcani!<br />

ciabilli.it<br />

furgotech.it<br />

NAV<br />

IGAZIONE<br />

Sito esauriente il giusto. Utile il menù che compare<br />

sulla sinistra selezionando “prodotti” o “veicoli allestiti”.<br />

Interessante anche la sezione “video”.<br />

GRAFICA<br />

Avremmo apprezzato più bianco e meno nero.<br />

Qualche immagine in più sulla schermata home sarebbe<br />

l’ideale per illuminare o dare colore.<br />

NAVIGAZIONE<br />

Furgotech.it è apprezzabile per la sua modestia. Alcune<br />

parti (in particolare quelle dedicate alla descrizione<br />

dei prodotti) andrebbero approfondite un pò di più.<br />

GRAFICA<br />

Sito modesto e minimal che andrebbe rinnovato<br />

un pochino. Bene per le gallerie fotografiche dei prodotti.<br />

Se si clicca sul logo si torna alla home: figo.<br />

[18] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [19]


Attualità&Prodotti<br />

Rassegna web<br />

L’azienda non sfrutta molto i canali<br />

social nonostante il sito predispone<br />

dei bottoni di collegamento. Gli ultimi<br />

post su Facebook risalgono all’anno<br />

scorso e sono pochi. La pagina<br />

Instagram è stata creata ma non<br />

utilizzata.<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

A ogni post di Ravasini viene<br />

conferita personalità. Facebook<br />

è il social preferito dall’azienda<br />

con condivisioni foto e di video di<br />

allestimenti con hashtag. Instagram<br />

non ancora attivo quest’anno.<br />

hgvofficine.eu<br />

ravasini.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Sito ben strutturato e completo delle informazioni<br />

necessarie facilmente trovabili. La sezione servizi è in<br />

parte curata, ma in alcune categorie poco approfondita.<br />

GRAFICA<br />

Il layout appare molto schematico. Le immagini interne<br />

alle sezioni non si possono ingrandire. Potrebbe aiutare<br />

una galleria apposita per valorizzare il sito.<br />

NAVIGAZIONE<br />

Navigazione fluida ed intuitiva. Ravasini si distingue<br />

nella scelta delle sezioni da mettere in risalto.<br />

Carina l’idea del blog dove è possibile consultare le novità.<br />

GRAFICA<br />

Ci colpisce molto il passaggio da una slide all’altra tramite<br />

piccoli tondi con l’anteprima foto. La homepage è ricca<br />

di foto e video ma è tutto in perfetto equilibrio con il testo.<br />

▼<br />

▼<br />

Pagina Facebook costantemente<br />

aggiornata e ricca di condivisioni<br />

interessanti di prodotti<br />

e iniziative e con un pubblico<br />

di tutto rispetto. Peccato per<br />

Instagram, a riposo da un bel pò.<br />

Esiste solo la pagina Facebook<br />

ma non viene aggiornata da un anno.<br />

▼<br />

▼<br />

matrix.usag.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

In alto al centro troviamo la sezione “inizia un progetto”<br />

che consente all’utente di scegliere l’allestimento,<br />

il modello, ecc. Gradevole anche il tutorial in basso.<br />

GRAFICA<br />

La homepage è già di per sè un buon biglietto da visita.<br />

Si presenta ben schematizzata e poi si sa che il rosso<br />

attira sempre l’attenzione. Bene per la galleria fotografica.<br />

rekar.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Informazioni molto sintetiche per aver solo tre sezioni<br />

principali. Dà la sensazione di essere incompleto:<br />

la galleria fotografica, ad esempio contiene due immagini.<br />

GRAFICA<br />

Il verde è rilassante e non disturba l’occhio del visitatore.<br />

L’idea di inserire le foto del team comunica il senso<br />

di familiarità. Andrebbe un po’ modernizzato.<br />

Vuoto totale nella ricerca dei social<br />

dell’azienda. Aspettiamo con ansia<br />

di poterli visitare.<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

▼<br />

È possibile accedere ai profili social<br />

direttamente dal sito. Condivisioni<br />

di foto e news dal sito stesso.<br />

C’è molto impegno nell’essere più<br />

originali possibile e va più che bene.<br />

officinemobili.it<br />

storevan.com<br />

NAVIGAZIONE<br />

È un sito a scopo conoscitivo dell’azienda.<br />

Non riporta tanti dettagli in merito ai prodotti. Troviamo<br />

solo l’essenziale che però resta approssimativo.<br />

GRAFICA<br />

La grafica è standard. Carino il contrasto della scritta<br />

in verde con quella blu. Pecca un pò sull’assenza<br />

di immagini. Occorre rimediare!<br />

NAVIGAZIONE<br />

Le pagine interne alle sezioni sono disposte il giusto<br />

senza strafare. Curata molto bene la sezione “prodotti”<br />

con dentro foto e video. Utile la sezione “soluzioni”.<br />

GRAFICA<br />

Qualità delle immagini in apertura. Graficamente<br />

è lineare e “pulito” alla vista, anche nell’incastro<br />

con la parte testuale.<br />

[20] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [21]


Rassegna web<br />

Pervenuto soltanto il profilo<br />

Facebook che tra l’altro viene<br />

aggiornato spesso. È anche molto<br />

seguito e commentato dai followers.<br />

Troviamo foto di allestimenti<br />

ma anche post personalizzati<br />

dall’azienda.<br />

▼<br />

▼<br />

syncro-fvg.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Il sito è ricco di interessanti spunti e sezioni da scoprire<br />

piacevolmente come la guida Syncro all’allestimento<br />

o la sezione dedicata ai 60 anni dell’azienda.<br />

GRAFICA<br />

La grafica del sito è di vecchio stampo. Notiamo però<br />

una grande attenzione e cura delle immagini, importanti<br />

ai fini della credibilità e fiducia nei confronti dell’utente.<br />

▼<br />

▼<br />

Pagina Facebook e Instagram<br />

ricche di contenuti e soprattutto<br />

aggiornate. L’azienda ci tiene<br />

molto a offrire una visione smart<br />

ai propri clienti. Interessanti foto<br />

di allestimenti ripresi nei dettagli.<br />

www.sortimo.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Navigazione minimal ma essenziale. Le caratteristiche<br />

di ogni prodotto vengono illustrate e descritte<br />

proficuamente. Azzarderei un qualcosa di più interattivo.<br />

GRAFICA<br />

La grafica è abbastanza standard. Immagini accompagnate<br />

da didascalia utili per quel che riguarda la sezione dedicata<br />

all’allestimento dei veicoli.<br />

Seguitissimi e attivi su entrambi<br />

i social, sui quali pubblicano<br />

con frequenza presentazioni di nuovi<br />

prodotti disponibili nello shop online.<br />

Su Instagram carina l’idea di<br />

suddividere le storie per anni/sfide.<br />

▼<br />

▼<br />

wuerth.it<br />

NAVIGAZIONE<br />

Navigando sul sito scompriamo che è molto<br />

personalizzato al suo interno. Ogni sezione<br />

è a sua volta arricchita di tanti contenuti.<br />

GRAFICA<br />

Graficamente si presenta un pò confusionario.<br />

La homepage è bombardata di immagini che rischiano<br />

di distrarre l’utente dal proprio obiettivo.<br />

[22] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Attrezzature<br />

PER TUTTI<br />

i cantieri<br />

RapiDeck, il sistema di casseratura<br />

orizzontale di Amadio & C, è usato<br />

nel cantiere per la costruzione di Casa<br />

Marcegaglia, a Gazoldo degli Ippoliti (MN)<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

La questione della celebrazione si incrocia qui con quella<br />

della formazione. Sarà una ricchezza per il territorio<br />

e una solida realtà per la formazione e la crescita<br />

del personale aziendale. Sarà Casa Marcegaglia, cioè<br />

una struttura museale permanente, sviluppata su 1.300<br />

m 2 , a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, accanto<br />

al quartier generale dell'azienda Marcegaglia, pensata anche<br />

per celebrare il sessantesimo compleanno dell'azienda.<br />

Un museo, con un percorso espositivo che si snoderà<br />

in otto tappe tematiche, dedicato alla celebrazione della<br />

storia del gruppo metalsiderurgico, fondato sessant'anni<br />

fa da Steno Marcegaglia e oggi leader globale nella trasformazione<br />

dell'acciaio (5,7 milioni di t lavorate ogni anno,<br />

6.500 dipendenti e 28 stabilimenti).<br />

Una parte dello stabile che ospiterà il nascituro Museo<br />

sarà destinata a un'academy, per la formazione dei collaboratori<br />

del gruppo, e a una biblioteca digitale, come<br />

archivio storico e tecnico in continuo aggiornamento.<br />

Museo e formazione, dunque, come testimoniano anche<br />

le parole della storica dell'arte Elisabetta Pozzetti,<br />

che curerà lo sviluppo espositivo del nuovo museo: “Non<br />

si tratta di realizzare solamente un museo d'impresa, che<br />

consacra e storicizza l'azienda attraverso la 'musealizzazione',<br />

quanto di consolidare ancor di più l'essere casa,<br />

in una dimensione dinamica ed evolutiva.<br />

Casa Marcegaglia, attraverso il linguaggio museale, si<br />

mette nelle condizioni di raccontarsi a pubblici differen-<br />

[24] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [25]


Attualità&Prodotti<br />

Attrezzature<br />

CASA MARCEGAGLIA sarà una struttura museale permanente,<br />

sviluppata su 1300 m 2 , a Gazoldo degli Ippoliti (MN).<br />

Si tratta di un museo pensato per valorizzare i valori storici,<br />

culturali, sociali ed economici del Gruppo Marcegaglia.<br />

Il cantiere di Casa Marcegaglia<br />

Tutto questo, però, per ora è ancora un cantiere, che CO-<br />

STRUZIONI ha avuto modo di visitare nelle scorse settimane<br />

con la guida del geometra Paolo Negri, Direttore tecnico<br />

della Morbio <strong>Costruzioni</strong>. Fondata nel 1963 da Enrico<br />

Morbio, la Morbio <strong>Costruzioni</strong>, azienda di Ceresara (MN),<br />

e oggi tra le più importanti realtà nello scenario delle imprese<br />

edili del mantovano, e si sta occupando della costruzione<br />

di Casa Marcegaglia. La struttura del Museo si<br />

contraddistingue per la presenza di tre corpi di fabbrica.<br />

Noi abbiamo visitato l'area di cantiere dedicata alla coti,<br />

di aggiornare le informazioni in tempo reale rispetto<br />

all'evoluzione stessa dell'azienda, di fare cultura di settore<br />

con uno sguardo internazionale e interdisciplinare.<br />

Di essere in continua e progressiva crescita, per configurarsi<br />

il più possibile come serbatoio innovativo nel quale<br />

reperire stimoli, opportunità, contributi accreditati e<br />

autorevoli.<br />

Nella sua vocazione educativa risiede anche la volontà<br />

di garantire a coloro che vivono quotidianamente l'azienda,<br />

i collaboratori, un'opportunità di formazione e aggiornamento<br />

costanti”.<br />

struzione del corpo di fabbrica denominato fabbricato B:<br />

uno spazio che, quando terminato, diventerà una sala espositiva.<br />

il fabbricato B è una struttura in cemento armato realizzata<br />

in opera, con muri portanti in calcestruzzo combinati<br />

con pilastri e colonne metalliche, e con solaio di<br />

copertura in cemento armato gettato in opera a vari spessori.<br />

L'attrezzatura provvisionale che è stata impiegata per<br />

il banchinaggio e la casseratura di questo solaio che, rispetto<br />

al piano terra, si trova a più cinque metri, è costituita<br />

da puntelli ad alta portata e da casseri metallici appoggiati<br />

all'estremità dei puntelli: si chiama RapiDeck ed è<br />

prodotta dell'azienda Amadio & C, di Quinto Vicentino (VI).<br />

Per grandi, medi e piccoli cantieri<br />

Tiziano Dallò, responsabile noleggio del sistema Rapideck,<br />

di Amadio, sottolinea che “RapiDeck è facile e intuitivo, perché<br />

si avvantaggia del fatto di avere pochi componenti:<br />

con i nostri tre moduli standard (1,5 x 1,5 m; 0,75 x 1,5 m;<br />

0,77 x 1,5 m) e con due sole tipologie di teste che vanno<br />

sui puntelli (una testa a caduta e una fissa) riusciamo a<br />

fare tutto. È sicuro: si aggancia sui puntelli per mezzo delle<br />

teste e si installa tutto da sotto: pertanto, come nel caso<br />

del cantiere Marcegaglia in cui il fabbricato ha un'altezza<br />

di ben 4,5 m e lo spessore del solaio di ben 50 cm, ci si può<br />

servire di un trabattello elettrico o a ruote per agganciare il<br />

pannello, senza dover avventurarsi a camminare sopra il<br />

cassero.<br />

Il nostro sistema si presta per cantieri come quello “speciale”<br />

di Casa Marcegaglia, ma è adeguato anche per tutti<br />

coloro che devono fare un semplice solaio di una comune<br />

abitazione civile, laddove è necessario che si diano le più<br />

semplici e intuitive condizioni operative possibili. L'impiego<br />

è a largo raggio: il sistema è nato proprio per coprire le esigenze<br />

dei grandi cantieri, ma incontra anche le necessità<br />

dei medi e dei piccoli.”<br />

Un aperto apprezzamento di RapiDeck arriva anche da<br />

Daniele Donegà, che è geometra dell'ufficio tecnico<br />

Marcegaglia: “Abbiamo scelto il sistema RapiDeck prodotto<br />

da Amadio prevalentemente per la rapidità che riesce a offrire.<br />

Mi è piaciuto perché in pochi giorni si è riusciti ad armare<br />

tutto il solaio.”<br />

RAPIDECK DI AMADIO è un sistema di casseratura<br />

orizzontale, che è ideale per tutti i tipi di solai in cemento<br />

armato gettati in opera di grandi dimensioni. Il sistema<br />

è adeguato, nondimeno, anche per medi e piccoli cantieri.<br />

[26] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [27]


Attualità&Prodotti<br />

Attrezzature<br />

I PUNTELLI IN ACCIAIO<br />

ad alta portata del<br />

sistema RapiDeck<br />

impiegati nel cantiere<br />

di Casa Marcegaglia:<br />

sono stati posizionati<br />

con un passo di 70 cm<br />

ad un interasse<br />

di 1,20 m.<br />

IL RISULTATO<br />

Il solaio del<br />

fabbricato B<br />

di Casa<br />

Marcegaglia<br />

ha raggiunto<br />

la propria<br />

maturazione.<br />

La struttura<br />

RapiDeck sarà<br />

smontata<br />

e reimpiegata<br />

per costruire<br />

il terzo volume,<br />

vale a dire<br />

il fabbricato C.<br />

GLI UOMINI<br />

Paolo Negri<br />

(a sinistra<br />

nell’immagine),<br />

Direttore<br />

tecnico<br />

della Morbio<br />

<strong>Costruzioni</strong>.<br />

A destra,<br />

Daniele Donegà<br />

geometra<br />

dell’ufficio<br />

tecnico<br />

Marcegaglia.<br />

Il sistema progettato da Amadio<br />

RapiDeck è un sistema di casseratura orizzontale, ideale<br />

per tutti i tipi solai in cemento armato gettati in opera<br />

di grandi dimensioni. Ha i pregi - già ricordati - della velocità<br />

e della sicurezza; pregi che si manifestano nelle fasi<br />

di montaggio e smontaggio, grazie al numero ridotto di<br />

elementi, che sono tra di essi altamente integrati e intercambiabili.<br />

Il sistema pensato e prodotto da Amdio vanta<br />

una gamma completa di accessori (puntelli DIN EN<br />

1065 AC), per realizzare qualsiasi tipo di configurazione.<br />

La struttura portante in alluminio ne garantisce la leggerezza,<br />

mentre il manto multistrato in compensato fenolico<br />

rende RapiDeck resistente all'acqua e, pertanto,<br />

resistente anche nel tempo. RapiDeck è disponibile sia in<br />

configurazione a testa fissa sia a testa cadente. Ciò facilita<br />

il disarmo anticipato, garantendo un considerevole<br />

risparmio di tempo e di numero di pannelli. Questi ultimi,<br />

con telaio in allumimio (e quindi molto leggeri), sono di<br />

varie dimensioni sia per coprire celermente vaste aree<br />

sia per ridurre al minimo le costose compensazioni. Una<br />

maniglia di collegamento consente che essi siano accoppiabili<br />

in modo perfetto.<br />

È opportuno definire anche le caratteristiche dei puntelli<br />

DIN EN 1065 A&C. Certificati secondo la recente normativa<br />

europea DIN EN1065 presso l’istituto tecnico tedesco<br />

"Landesstelle für Bautechnik" di Stoccarda, sono progettati<br />

per la massima sicurezza durante l'utilizzo: anticesoiamento<br />

della mano e antisfilamento del tubo interno (per<br />

evitare lo schiacciamento della mano, a puntello chiuso<br />

sono garantiti almeno 10 cm di lunghezza libera del tubo<br />

interno). Infine, sono caratterizzati da capacità di carico<br />

definita e certa.<br />

STEFANO MORBIO titolare della<br />

Morbio <strong>Costruzioni</strong>; azienda<br />

di Villa Cappella (MN) che si sta<br />

occupando del cantiere per la<br />

costruzione di Casa Marcegaglia.<br />

Storia cinquantennale<br />

Nella nostra visita all’area di cantiere di Casa Marcegaglia<br />

abbiamo avuto l’occasione di incontrare anche Stefano<br />

Morbio, titolare della Morbio <strong>Costruzioni</strong>, che ha inteso restituirci<br />

un quadro dell’azienda: “Nata nel 1963 come realtà<br />

artigianale, per opera di Enrico Morbio (mio nonno), la<br />

Morbio <strong>Costruzioni</strong> si ingrandisce e si struttura con l’avvento<br />

della seconda generazione, vale a dire quella composta<br />

da mio padre Filippo e dai suoi fratelli. Io sono entrato<br />

in società nel 2003. Di lì a poco, anche mia sorella<br />

Eleonora, che si occupa dell'amministrazione, è entrata<br />

in organico. Attualmente, l'azienda, che si avvale di 120 collaboratori<br />

e di circa settanta mezzi (tra gru, camion, escavatori,<br />

ecc.), è attiva in tutti i settori delle costruzioni (escluso<br />

lo stradale): edilizia residenziale e industriale, ristrutturazioni<br />

e zootecnica.<br />

[28] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [29]


Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />

Testi e foto di Matthieu Colombo<br />

[30] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Peso operativo mono roadliner<br />

Potenza netta<br />

Forza di strappo<br />

8.720 kg<br />

50,6 kW<br />

6.130 daN<br />

WALKAROUND


Komatsu PC88MR-11<br />

1<br />

Macchina sviluppata e costruita<br />

al 100% da Komatsu che progetta<br />

e realizza tutto: motore, idraulica,<br />

elettronica, cabina, fusioni, parti<br />

strutturali, bracci, cilindri...<br />

2<br />

L’evoluzione a Stage V non cambia<br />

le dimensioni compatte che hanno<br />

fatto il successo del PC88MR<br />

e incrementa la velocità di carico<br />

camion fino al 26%<br />

3<br />

4<br />

L’idraulica è esemplare,<br />

progettata su misura per ottenere<br />

il massimo dell’efficienza.<br />

L’accoppiata con il nuovo motore<br />

turbo è la quadratura del cerchio<br />

Motore termico di ultimissima<br />

generazione sviluppato, costruito<br />

e collaudato sul campo da<br />

Komatsu. La coppia cresce del 6%<br />

i consumi calano del 6%<br />

Tutte le qualità di un escavatore Komatsu, ma in formato<br />

ultra compatto e Stage V. Rispetto al Serie 10 cresce<br />

la produttività, aumenta la sicurezza, calano emissioni<br />

sonore e consumi. L’allestimento di serie è ultra completo<br />

5<br />

6<br />

7<br />

L’impianto di raffreddamento<br />

guadagna una ventola viscosa<br />

che assorbe meno potenza<br />

e lo schema del refrigerante<br />

motore è ora da maxi escavatore<br />

L’elettronica “connessa” è fatta<br />

internamente e se il monitor<br />

è sempre da 7 pollici, la gestione<br />

dei dati è al top. Basta aprire<br />

il portale Komtrax per verificare<br />

La cabina con struttura Rops<br />

Opg TopGuard Level I arriva<br />

dal Giappone. La qualità percepita<br />

è elevata. Basta dire che è la più<br />

silenziosa della sua categoria<br />

8<br />

9<br />

10<br />

Macchina pensata per lavorare<br />

con attrezzature idrauliche.<br />

Due linee Aux di serie e tutte<br />

le configurazioni immaginabili<br />

sono disponibili da stabilimento<br />

Le modalità operative lavorano<br />

su coppia motore e curve<br />

idrauliche. Ci sono le modalità<br />

martello, sollevamento e quella<br />

attrezzature sia eco sia power<br />

Il PC88MR-11 migliora<br />

l’accessibilità meccanica e punta<br />

a contenere al massimo il costo<br />

totale di possesso. La pulizia del<br />

dpf si fa a ben 6.000 ore<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [33]


Komatsu PC88MR-11<br />

Prestazioni ultra compatte<br />

Progettato in Giappone e costruito anche in Italia, il PC88MR-11 ha il dna dei grandi<br />

escavatori Komatsu, ma in scala ridotta. Rispetto al modello Serie 10, l’evoluzione Stage<br />

V resta fedele agli ingombri e alle prestazioni che hanno decretato il successo dell’88<br />

GRANDE DENTRO Dal nostro punto di vista<br />

l’offerta di midi escavatori di fascia 8-9 t<br />

si differenzia tra due approcci progettuali.<br />

Quello dei mini cresciuti e quello degli<br />

escavatori - passateci il termine - rimpiccioliti.<br />

È un testa a testa progettuale unico sul<br />

mercato. Con il PC88MR-11, Komatsu<br />

concentra il massimo (in termini di prestazioni,<br />

sicurezza e qualità) con il minimo ingombro.<br />

Ma punta anche ad offrire funzionalità ad hoc<br />

per il mercato europeo come il braccio<br />

posizionatore, esemplare per la sua<br />

cinematica, o l’allestimento idraulico di serie<br />

che lo eleva a porta attrezzi multifunzionale.<br />

2.900 mm<br />

2.545 mm con<br />

brandeggio<br />

1.485 mm<br />

CONO DI ROTAZIONE DA 4.030 MM<br />

Rispetto al modello Serie 10 gli<br />

ingombri sono identici e la visibilità<br />

è migliorata grazie alla doppia<br />

telecamera offerta di serie.<br />

VISIBILE E PROTETTO Il cilindro<br />

di brandeggio posizionato a sinistra<br />

scongiura contatti accidentali dello<br />

stesso in posizionamento filomuro,<br />

ma anche in rotazione 360.<br />

2.320 mm<br />

ULTRA COMPATTO IN OGNI POSIZIONE - CILINDRO DI BRANDEGGIO A SINISTRA<br />

FILOMURO PERFETTI Lo sbalzo posteriore<br />

minimo è una caratteristica molto apprezzata<br />

a cui raramente corrisponde anche l’ingombro<br />

frontale minimo che si ottiene con il cilindro di<br />

brandeggio a sinistra, sotto i piedi<br />

dell’operatore. Nella categoria dei midi da 8-9<br />

t le macchine con questa caratteristica<br />

si contano sulle dita di una mano<br />

e il PC88MR-11 è tra queste. Lo schema,<br />

tra l’altro, permette di raggruppare l’idraulica<br />

sul lato destro della macchina<br />

incrementandone al massimo l’efficienza.<br />

2.320 mm<br />

corrimano 180 mm<br />

solo 325 mm<br />

specchi 245 mm<br />

gradino 80 mm<br />

mai oltre i 325 mm<br />

GLI INGOMBRI MINIMI IN ROTAZIONE HANNO FATTO IL SUCCESSO DEL PC88MR E LA VERSIONE...<br />

...STAGE V NON CRESCE DI UN MILLIMETRO - SOLO 325 MM DI SBALZO POSTERIORE<br />

[34] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [35]


Komatsu PC88MR-11<br />

Pompa doppio corpo Komatsu<br />

a portata variabile da 160 l/min<br />

Portata,<br />

temperatura<br />

e pressione<br />

dell’olio sono<br />

sempre sotto<br />

controllo.<br />

L’efficienza<br />

del su misura<br />

Distributore idraulico a centro chiuso Komatsu<br />

Impianto elettrico curato con supporti<br />

apri/chiudi. Qualità che dura nel tempo<br />

Pompa a ingranaggi<br />

da 70 l/min<br />

per rotazione<br />

e lama<br />

Raccordi di mandata e aspirazione<br />

in fusione migliorano la controllabilità<br />

Le componenti idrauliche sono tutte<br />

realizzate da Komatsu nello stabilimento<br />

di Oyama in Giappone. L’impianto è un LS<br />

flow sharing con distributore a centro chiuso.<br />

Rispetto al Serie 10 la velocità in rotazione<br />

e sollevamento braccio cresce fino al 26%<br />

+7% DI PRODUTTIVITÀ... rispetto al modello<br />

Serie 10. L’impianto è realizzato a regola d’arte<br />

con pompa doppio corpo a portata variabile<br />

in fusione, distributore e serbatoio metallico, tutti<br />

raggruppati sul lato destro della torretta. Questo<br />

massimizza l’efficienza, che viene esaltata<br />

da uno schema dei flussi molto curato, senza<br />

eccessi di raccordi. Si tratta di un impianto<br />

tradizionale in cui l’elettronica serve soltanto<br />

a trovare il giusto matching point tra curva<br />

di coppia motore e pompa idraulica.<br />

Pilotaggi e accumulatore pressione (metallo) sotto cabina<br />

FILTRO<br />

SUL RITORNO<br />

MARTELLO<br />

Il ritorno della<br />

linea filtrato<br />

preserva<br />

l’impianto<br />

da impurità.<br />

Escavatori ben<br />

più grandi non<br />

lo hanno...<br />

Con l’evoluzione<br />

a Serie 11<br />

il PC88MR<br />

lo integra sotto<br />

ai cofani<br />

(prima era nel<br />

campo visivo<br />

dell’operatore).<br />

Esemplare.<br />

+12% DI FLUSSO PER GLI ACCESSORI Le componenti<br />

idrauliche ricalcano lo schema del precedente<br />

PC88MR ma sono state oggetto di una<br />

ottimizzazione figlia della costante evoluzione<br />

costruttiva. L’aumento di prestazioni<br />

è soprattutto dovuto alla riseva di coppia e alla<br />

curva di potenza assicurata dal nuovo motore<br />

che ha richiesto lo studio di nuove impostazioni<br />

per sfruttare il potenziale della pompa idraulica<br />

principale. La quadratura del cerchio...<br />

Il serbatoio è in metallo per gestire al meglio le pressioni<br />

WALKAROUND di<br />

POWER ED ECO MODE PER ATTREZZATURE<br />

Grazie allo sviluppo interno<br />

di elettronica e idraulica Komatsu offre<br />

esclusive modalità lifting (L), martello<br />

(B) e quella “Attachment”<br />

per le attrezzature idrauliche a due vie,<br />

con i sotto menu Power ed Eco.<br />

ATTACCO RAPIDO IDRAULICO DA CABINA<br />

In basso, il modulo per il controllo dell’attacco<br />

rapido per unire alla sicurezza meccanica anche<br />

quella del blocco idraulico.<br />

SINGOLO O DOPPIO EFFETTO DA MONITOR<br />

In basso, il nuovo il devio idraulico per ottenere<br />

il singolo o doppio effetto sulla linea accessori.<br />

Grazie ad una elettrovalvola, l’operatore controlla<br />

il suo azionamento dal monitor in cabina.<br />

Le linee di drenaggio,<br />

quando richiesto un ritorno<br />

a bassa pressione, scaricano<br />

direttamente l’olio in serbatoio


Komatsu PC88MR-11<br />

Compatto,<br />

potente<br />

e affidabile<br />

Filtro aria a doppio stadio fuori vano motore<br />

Turbo con intercooler<br />

Doppio filtro gasolio accessible e con spurgo<br />

WALKAROUND di<br />

MOTORE KOMATSU SAA3D95E1 - STAGE V<br />

Attenzione, non è un motore marchiato Komatsu<br />

ma sviluppato internamente e prodotto nello<br />

stabilimento Komatsu di Oyama. L’affidabile potenza<br />

di sempre, con consumi (-6%) ed emissioni in calo<br />

Common rail da 200 MPa<br />

Ecu protetta ed esterna al vano motore<br />

Punti di manutenzione su un solo lato<br />

TUTTO<br />

ACCESSIBILE<br />

La zavorra<br />

posteriore<br />

è stata<br />

completamente<br />

ridisegnata<br />

per migliorare<br />

l’accessibilità alla<br />

meccanica.<br />

STAGE V CON DOC E DPF La tecnologia di post<br />

trattamento dei gas di scarico Komatsu<br />

“KDPF” è collaudata da anni d’applicazioni<br />

su macchine movimento terra più grandi.<br />

In questo caso abbiamo un catalizzatore<br />

ossidante e un filtro antiparticolato che<br />

si rigenera automaticamente con il normale<br />

utilizzo della macchina. Se si spegne<br />

la macchina in rigenerazione o si rinvia<br />

la stessa, il sistema la ripropone.<br />

La manutenzione del Dpf è a ben 6.000 ore.<br />

Ottima aspirante a frizione viscosa<br />

1<br />

2<br />

3<br />

HA COPPIA DA VENDERE<br />

Il 3 cilindri 12 valvole turbo Komatsu<br />

da 2,45 litri è tarato a 50,6 kW netti<br />

erogati a soli 1.850 giri/min<br />

(Serie 10, 49 kW a 1.950 giri/min)<br />

e una coppia massima superiore del<br />

6% con 337 Nm a 1.440 giri/min<br />

MODERNO ED ESCLUSIVO La tipica<br />

coppia del tre cilindri è esaltata dal<br />

turbo monostadio con intercooler.<br />

Rispetto al Serie 10 si sfrutta meglio<br />

la potenza, la rumorosità cala grazie<br />

a un albero di controbilanciamento<br />

esemplare e si consuma meno.<br />

MANUTENZIONE SEMPLICE Tutta<br />

la manutenzione ordinaria si esegue<br />

dal lato del monoblocco rivolto<br />

al posteriore della macchina dove si<br />

trovano filtri gasolio, filtro olio<br />

motore e livello. La cinghia<br />

ha un tensionatore automatico<br />

e l’impianto refrigerante è a circuito<br />

chiuso. L’olio si cambia a 500 ore.<br />

COPPA<br />

DA MMT<br />

Non<br />

è un motore<br />

industriale<br />

con coppa<br />

ridisegnata,<br />

ma è un<br />

inseme<br />

progettato<br />

per<br />

macchine<br />

movimento<br />

terra e fork<br />

lift.<br />

Cinghia a tensionamento<br />

automatico<br />

Coppa profonda con sensore e rubinetto<br />

4 supporti motore<br />

a elasticità bidirezionale<br />

Nuova vasca refrigerante alta<br />

Olio idraulico<br />

Intercooler<br />

Scambiatore gasolio<br />

Condensatore clima<br />

Supporti elastici bidirezionali<br />

Refrigerante motore<br />

Griglia trattieni<br />

impurità estraibile<br />

Ventola a frizione viscosa<br />

ASSORBE MENO POTENZA<br />

La ventola a frizione viscosa<br />

abbassa i consumi perchè<br />

assorbe potenza solo quando<br />

necessario e il motore arriva<br />

in temperatura più<br />

velocemente. L’impianto<br />

refrigerante ha ora una vasca<br />

di compensazione più alta<br />

della testa motore e dei<br />

radiatori per scongiurare<br />

il minimo surriscaldamento,<br />

aumentare l’affidabilità.<br />

Richiede meno manutenzione.<br />

[38] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>


WALKAROUND di<br />

Komatsu PC88MR-11<br />

Elettronica 100%<br />

home made<br />

Komatsu sviluppa internamente anche l’integrità<br />

delle parti elettroniche, dalle centraline ai software.<br />

Questo permette di avere funzionalità esclusive<br />

KOMTRAX STEP 5 Il PC88MR-8 è stato il primo midi<br />

con un monitor lcd a colori da 7 pollici. Ora che<br />

la diretta concorrenza si sta progressivamente<br />

allineando, Komatsu migliora la risoluzione<br />

e ottimizza sempre più il proprio software. Komatsu<br />

è stata anche il primo costruttore a offrire<br />

un sistema di localizzazione e trasmissione dati sui<br />

midi, già oltre 10 anni fa. Il noto Komtrax è ora 4G.<br />

Economia carburante, gestione delle<br />

attrezzature e della manutenzione<br />

sono i tre fondamentali dell’interfaccia<br />

Komatsu configurabile in 12 lingue.<br />

Dal portare Komtrax si visualizzano<br />

anomalie ed errati utilizzi della<br />

macchina, ma già da monitor<br />

l’operatore può imparare dai suoi errori.<br />

DOPPIA TELECAMERA La doppia telecamera di serie<br />

su un midi di questa taglia potrebbe sembrare un eccesso<br />

di zelo nell’interpretare la normativa, ma per Komatsu<br />

nulla è secondo alla sicurezza. Entrambe le inquadrature<br />

si visuailizzano sul monitor standard in cabina, anche<br />

in contemporanea (come si vede nalla pagina accanto).<br />

La macchina rileva il consumo<br />

carburante ed elabora una media<br />

giornaliera (ultime 12 ore) o settimanale<br />

(ultimi 7 giorni) in litri per ora.<br />

Centralina GPS/Gprs Komtrax appositamente non accessibile<br />

Main control unit<br />

e monitor<br />

Centralina<br />

controller pump<br />

LEGENDA E SCORTA<br />

Il quadro fusibili<br />

è accessibile rapidamente<br />

dalla cabina ed è completo<br />

di legenda con amperaggio,<br />

sei fusibili di ricambio<br />

e pinza per estrarre i fusibili<br />

da cambiare senza forzare<br />

su quelli vicini. Ben fatto.<br />

Centralina A/C<br />

PROTEGGE LE CENTRALINE<br />

A lato dello stacca batterie manuale<br />

dell’impianto a 24V (due batterie da<br />

12V) c’è una spia arancio che inibisce<br />

lo stacco fino a quando le centraline<br />

elettroniche non sono pronte.<br />

Si aspettano pochi minuti,<br />

ma almeno si è certi<br />

di non danneggiare nulla.<br />

Il sistema Komtrax di quinta generazione<br />

memorizza tutto, con maggiore dettaglio.<br />

Trasmette dati in 4G, inclusi i consumi in<br />

tempo reale e redige Energy saving report.<br />

La macchina è “amica” e vuole aiutare<br />

l’operatore a consumare meno.<br />

È possibile impostare anche degli alert<br />

per obiettivi di consumo<br />

Oltre alla modalità Power (standard in<br />

avvio), si hanno la Eco, quella Breaker<br />

(martello). la Lifting e la Attachment<br />

a sua volta regolabile su Power ed Eco.<br />

GASOLIO<br />

In basso da sinisra, il doppio filtro<br />

gasolio, il filtro con galleggiante per<br />

rifornimento tradizionale (tappo<br />

con chiave anche se sotto cofano<br />

chiuso a chiave), pompa<br />

di rifornimento con stop automatico<br />

e serbatoio in lamiera da 125 litri<br />

stampata con doppia curvatura per<br />

sfruttare tutto il volume possibile.<br />

Quattro sfumature di Economy mode.<br />

Oltre all’Eco mode standard, l’operatore<br />

può impostare tre ulteriori regolazioni<br />

da richiamare in base alle applicazioni.<br />

Il sistema permette di memorizzare<br />

fino a cinque martelli con relativa<br />

portata e persoanlizzando il nome.<br />

Pratico e utile per più operatori.<br />

Anche nel caso delle attrezzature<br />

a doppio effetto se ne possono<br />

memorizzare fino a cinque per nome<br />

impostando le portate delle due linee.<br />

POMPA RIFORNIMENTO ACCESSIBILE DA TERRA DI SERIE<br />

Oltre all’auto idle, la macchina ha il<br />

sistema di arresto automatico del<br />

motore (escludibile) regolabile<br />

dall’operatore da 5 a 15 minuti.<br />

Il sistema riporta oltre 10 intervalli<br />

di manutenzione impostati da fabbrica<br />

e non modificabili. Sono visibili anche<br />

da remoto per pianificare gli interventi<br />

Lo schermo ha un contrasto ottimo.<br />

È sempre leggibile. Si possono regolare<br />

diversi parametri ed in futuro ricevere<br />

messaggi ed aggiornamenti da Komatsu.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [41]


WALKAROUND di<br />

Komatsu PC88MR-11<br />

1.000 mm di larghezza interna<br />

Il climatizzatore<br />

automatico<br />

è di serie,<br />

ha la funzione<br />

di ricircolo e ottimizza<br />

i flussi in base<br />

all’irraggiamento<br />

solare grazie<br />

ad un sensore<br />

(sopra, nel tondo).<br />

CABINA GIAPPONESE La cabina, realizzata<br />

con lamierati stampati e saldati su una cella<br />

di sicurezza, è fatta direttamente da Komatsu<br />

in Giappone e non da un fornitore europeo.<br />

Il tetto apribile con lunotto di sicurezza<br />

in vetro laminato è la ciliegina sulla torta.<br />

Finiture fono assorbenti estese fanno la differenza<br />

Aprendo il tetto si rinfresca la cabina in pochi istanti<br />

Filtro carboni attivi/ricircolo<br />

7 fari a led<br />

SOLO<br />

71 dB(A)<br />

IN CABINA<br />

Esclusivo sistema<br />

che inibisce<br />

movimenti<br />

accidentali anche<br />

a bracciolo<br />

abbassato<br />

Filtro esterno di qualità<br />

BLUETOOTH-USB<br />

La radio non<br />

è integrata ma<br />

le funzionalità<br />

ci sono tutte:<br />

vivavoce, presa<br />

usb, Jack 3,5<br />

e bluetooth audio.<br />

Silenzio<br />

AL TOP<br />

Il profilo destro della macchina e la zavorra posteriore<br />

ridisegnata sono i tratti stilistici che differenziano il Serie 11<br />

dal predecessore. La visibilità laterale destra è ai vertici.<br />

Ampia botola porta attrezzi<br />

7 FARI A LED DI SERIE Il ricco allestimento prevede 4 fari<br />

a led frontali sopra cabina, uno retro cabina e due di lavoro<br />

lato braccio. Le telecamere funzionano bene anche di notte.<br />

UN GRANDE IN SCALA Salendo a bordo<br />

del PC88MR-11 si ritrovano le qualità<br />

dei Komatsu più grandi sia in termini<br />

di ergonomia (adatta agli europei)<br />

sia di qualità percepita dei materiali.<br />

La struttura della cabina Rops Opg Top<br />

Guard Level I è rassicurante, così<br />

come la robusta ed esclusiva porta<br />

scorrevole. A stupire di più<br />

è la silenziosità all’interno della cabina,<br />

da macchina di classe ben superiore.<br />

Consolle e sedile<br />

regolabili in modo<br />

indipendente<br />

Sospensione pneumatica di serie<br />

Pedali da maxi escavatore e martello a piede<br />

[42] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [43]


Komatsu PC88MR-11<br />

PROTEZIONE A CUNEO<br />

Il cilindro i di<br />

sollevamento<br />

è molto<br />

ben protetto.<br />

t A richiesta la<br />

protezione<br />

superiore r<br />

per<br />

il penetratore.<br />

to<br />

re<br />

VALVOLE ANTICADUTA<br />

Fanno parte dell’allestimento<br />

di serie del PBC88MR-11 per braccio<br />

e avambraccio e anche loro, visto che<br />

parliamo di sicurezza, sono fatte<br />

da Komatsu stessa.<br />

Anche<br />

triplice<br />

TILT LEHNHOFF<br />

CON GANCIO<br />

L’azienda tedesca<br />

che costruttrice<br />

attacchi rapidi,<br />

tilt e roto tilt<br />

è da anni<br />

controllata<br />

da Komatsu.<br />

Ora la gamma<br />

di prodotti<br />

Lehnhoff<br />

è disponibile<br />

come opzione<br />

direttamente<br />

da stabilimento.<br />

AUX 1 E AUX 2 DI SERIE A richiesta sono disponibili<br />

la linea a bassa pressione per l’attacco rapido o il tilt<br />

e una quarta linea per, ad esempio, la rotazione<br />

dell’attrezzatura. Per azionare polipi e benne mordenti<br />

è ordinabile un devio del cilindro benna. Ce n’è per tutti!<br />

L’italiano che parla<br />

giapponese<br />

L’ASSO NELLA MANICA Komatsu è stato tra i primi<br />

costruttori a proporre la cinematica del braccio<br />

posizionatore in questa classe di peso.<br />

Non fa eccezione il PC88MR-11, presto<br />

disponibile con in versione posizionatore<br />

caratterizzata da una zavorra posteriore 200 kg<br />

più pesante (disponibile come opzione sul<br />

mono) pur mantenendo gli stessi ingombri<br />

esterni. Il braccio triplice firmato Komatsu<br />

vanta una geometria esclusiva con singolo<br />

cilindro per azionare il secondo elemento.<br />

Lo stesso braccio è condiviso dal PW98MR-11.<br />

ATTACCO RAPIDO<br />

LEHNHOFF<br />

A destra, in rosso,<br />

è evidenziato<br />

l’attacco rapido<br />

(completo di gancio<br />

per sollevamento)<br />

fornito come opzione<br />

ufficile Komatsu.<br />

La qualità<br />

del componente<br />

è molto elevata.<br />

Il dna del nuovo PC88MR-11 ha gli occhi a mandorla<br />

e lo stabilimento di Este (PD), oggi Komatsu Italia<br />

Manufacturing, lo costruisce alla perfezione per l’EMEA<br />

VARIANTE CON BRANDEGGIO Il PC88MR-11 è una variante con<br />

braccio su blocco di brandeggio degli escavatori PC78US<br />

e PC78UU (richiamo del braccio a lato cabina), molto popolari<br />

in Giappone. Questo spiega l’abbondante spazio a centro<br />

torretta. Al braccio mono si possono associare avambracci<br />

da 1.650 mm (standard), 1.900 mm e 2.100 mm, mentre nella<br />

versione posizionatore sono disponibili il 1.650 ed il 1.900 mm.<br />

Capacità di sollevamento a 4,5 m di raggio in kg*<br />

Posizione (lama alzata) Frontale Laterale Lat. sbraccio max<br />

Altezza 3 m 1.680 1.380 870<br />

Altezza 1,5 m 1.580 1.280 780<br />

Altezza 0 m 1.500 1.200 800<br />

Altezza -1,5 m 1.480 1.180 990<br />

*Nota: braccio mono, avambraccio 1.650 mm, cingoli in gomma.<br />

[44] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

530 mm<br />

LAMA DOZER RIDISEGNATA CON...<br />

LE PARTI IN FUSIONE SONO REALIZZATE DA KOMATSU CASTEX - CONTROLLO DIRETTO QUALITÀ<br />

FUSIONE A PROFUSIONE Il primo elemento che merita attenzione è il blocco<br />

di brandeggio in fusione di grandi dimensioni con perno di incernieramento<br />

da ben 530 mm. Il suo disegno permette di arretrare la base del braccio<br />

per accentrare il baricentro. La forcella in fusione dell’avambraccio riprende<br />

disegno e fattura dei Komatsu più grandi. La piastra di richiamo benna (in due<br />

pezzi) e relativo biellismo sono anch’essi in robusta fusione.<br />

...NUOVO PROFILO PER ACCUMULARE PIÙ MATERIALE - FORZA DI TRAZIONE ALLA BARRA DI BEN 6.950 DAN<br />

CINGOLI DA<br />

600 MM<br />

DISPONIBILI<br />

Guida cingolo centrale e frontale<br />

400 MM DI LUCE A TERRA Rispetto<br />

al serie 10 il sottocarro è confermato<br />

e disponibile con cingoli da 450 mm<br />

in gomma, ferro o roadliner. La lama<br />

è stata ridisegnata per accumulare una<br />

quantità maggiore di materiale.<br />

<strong>Costruzioni</strong> novembre 2018 [45]


Komatsu PC88MR-11<br />

PC88MR-11 mono triplice<br />

Avamposto in Europa<br />

100 ANNI DI KOMATSU, 58 DI ESTE<br />

La storia dello stabilimento italiano<br />

Komatsu Italia Manufacturing è lunga<br />

oltre mezzo secolo ed è scandita nel<br />

tempo da continue sfide. Dai picchi<br />

di produzione delle sole macchine<br />

Utility (9.700 unità prodotte nel 2007),<br />

alla profonda riorganizzazione e avvio<br />

della produzione di macchine heavy,<br />

al successo della rinnovata terna<br />

e al consolidamento del progetto degli<br />

skid di nuova generazione. La sfida<br />

vinta nel 2020 è stata rispondere a una<br />

domanda di mercato crescente<br />

nonostante la pandemia globale.<br />

MANUTENZIONE DEL PC88MR-11<br />

• CAMBIO OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE<br />

• CAMBIO FILTRO GASOLIO 500 ORE<br />

• CAMBIO FILTRO+OLIO IDRAULICO 1.000 ORE<br />

• CAMBIO FITRO ARIA 1.000 ORE<br />

• LIQUIDO REFRIGERANTE 3.000 ORE<br />

• PULIZIA PROFESSIONALE DPF 6.000 ORE<br />

Peso operativo (roadliner)<br />

Potenza netta<br />

Motore Komatsu<br />

Cilindrata<br />

Cilindri<br />

Alesaggio x corsa<br />

Regime di taratura<br />

Velocità del pistone<br />

Valvole per cilindro<br />

Distribuzione<br />

Iniezione<br />

Fasi d'iniezione<br />

Egr<br />

Trattamento gas di scarico<br />

Alimentazione aria<br />

Pompe<br />

Portata massima<br />

Regolazione pompa<br />

Distributore a cassetti<br />

Pressione massima<br />

Profondità di scavo (1.650)<br />

Prof. plinto<br />

Dist. scavo a terra<br />

Altezza di carico<br />

Forza strappo<br />

Forza penetrazione<br />

Velocità traslazione<br />

Velocità rotazione torretta<br />

Passo/lunghezza carro<br />

Rulli d’appoggio<br />

Larghezza sottocarro<br />

Larghezza dei cingoli<br />

Sbalzo posteriore (zav. opt)<br />

Scavo disassato (sx-dx)<br />

Lungh. trasporto (br. lungo)<br />

Altezza trasporto<br />

Lama (W-H)<br />

Sollevamento-abb. lama<br />

Sbalzo lama<br />

Batteria<br />

Alternatore<br />

Serbatoio gasolio<br />

Serbatoio idraulico<br />

8.500 (8.720)<br />

50,9<br />

SAA3D95E-1<br />

2,45<br />

3<br />

95x115<br />

1.850<br />

8,07<br />

4<br />

conv<br />

CR<br />

multi<br />

raffreddato<br />

Doc+Dpf<br />

turbo int.<br />

variabili+fix<br />

80x2+70<br />

LS<br />

press.comp.<br />

26,5<br />

4.160<br />

3.765<br />

6.725<br />

4.515<br />

6.130<br />

4.150<br />

2,7-5<br />

10<br />

2.235/2.890<br />

5<br />

2.320<br />

450<br />

n.d.<br />

n.d.<br />

6.255<br />

2.760<br />

2.320 x 470<br />

175-440<br />

n.d.<br />

2 x 55 Ah<br />

60<br />

125<br />

100<br />

9.080 (9.300)<br />

50,9<br />

SAA3D95E-1<br />

2,45<br />

3<br />

95x115<br />

1.850<br />

8,07<br />

4<br />

conv<br />

CR<br />

multi<br />

raffreddato<br />

Doc+Dpf<br />

turbo int.<br />

variabili+fix<br />

80x2+70<br />

LS<br />

press.comp.<br />

26,5<br />

3.625(3.875)<br />

2.825(3.065)<br />

5.880(6.120)<br />

4.000(4.155)<br />

n.d.<br />

n.d.<br />

2,7-5<br />

10<br />

1.990/2.500<br />

5<br />

2.320<br />

450<br />

n.d.<br />

n.d.<br />

5.790<br />

2.760<br />

2.320 x 470<br />

175-440<br />

n.d.<br />

2 x 55 Ah<br />

60<br />

125<br />

100<br />

ton<br />

kW<br />

litri<br />

mm<br />

giri/min<br />

m/s<br />

l/min<br />

MPa<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

daN<br />

daN<br />

Km/h<br />

giri/min<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

Ah<br />

A<br />

l<br />

l<br />

demolition<br />

alien power<br />

www.komatsu.eu<br />

www.vtneurope.com


Macchine&Componenti<br />

Attrezzature idrauliche<br />

L’ALLEATA<br />

nei lavori difficili<br />

La nuova pinza selezione Cangini è l’attrezzattura<br />

più indicata anche in situazioni di emergenza.<br />

E ha trionfato pure al servizio dei vigili del fuoco<br />

Testi di Damiano Diotti<br />

Pronti a ripartire e ad aprire il nuovo anno con spirito<br />

sfidante ed ottimistico. Nonostante le difficoltà che<br />

si sono presentate nell’arco del 2020, l’azienda<br />

Cangini Benne ha portato a termine, durante l’anno, grandi<br />

obiettivi all’insegna della crescita e dello sviluppo, ed<br />

ha inoltre collezionato momenti di grande orgoglio per<br />

l’azienda. Tra di essi, va menzionato quello che riguarda la<br />

pinza selezionatrice PF: attrezzatura sempre è al fianco dei<br />

suoi utilizzatori, anche nei momenti di maggiore emergenza.<br />

Un esempio di sicuro interesse, a tal proposito, è<br />

l’intervento svolto dai vigili del fuoco di Imperia durante l’allerta<br />

mal tempo dello scorso ottobre 2020. Episodio in cui<br />

l’abbondante pioggia ha prodotto numerosi danni e indotto<br />

paura in tutti i cittadini.<br />

Con grande tenacia e professionalità l’allerta è stata sanata<br />

dai vigili del fuoco della provincia di Imperia che sono<br />

intervenuti tempestivamente sul posto. Come ausilio, la<br />

pinza selezionatrice PF Cangini che si è rivelata insostituibile<br />

protagonista dell’operazione.<br />

La pinza Cangini ha dimostrato di essere l’affidabile attrezzatura<br />

di cui servirsi anche nei momenti più critici, durante<br />

i quali è fondamentale essere dotati di attrezzature<br />

performanti e robuste.<br />

Le chele della PF sono progettate in acciaio HB400 e montano<br />

lame reversibili imbullonate. Questa struttura particolarmente<br />

resistente permette di effettuare anche leggere demolizioni<br />

e di lavorare con rapidità anche in situazioni di<br />

urgenza. La pinza PF di Cangini è doppiamente trionfante,<br />

PER PIÙ<br />

ESIGENZE<br />

Le pinze<br />

Cangini sono<br />

attrezzature<br />

che possono<br />

movimentare,<br />

in maniera<br />

affidabile,<br />

qualsiasi tipo<br />

di materiale.<br />

PF CANGINI<br />

La pinza<br />

selezionatrice<br />

di Cangini<br />

Benne in azione<br />

durante le fasi<br />

di intervento<br />

svolte dai vigili<br />

del fuoco<br />

di Imperia, nello<br />

scorso mese<br />

di ottobre.<br />

L’azione dei<br />

vigili del fuoco<br />

si è resa<br />

necessaria<br />

per rimediare<br />

ai danni<br />

prodotti<br />

dall’abbondante<br />

pioggia.<br />

perché, sempre al servizio dei vigili del fuoco, è stata usata<br />

anche nell’operazione di smassamento per un minuto spegnimento<br />

dopo un incendio in un deposito.<br />

Per questo possiamo dire che le pinze Cangini sono in<br />

grado di soddisfare svariate esigenze nel campo della selezione<br />

e della movimentazione di materiali di demolizione,<br />

ma anche nel campo della selezione dei rifiuti e nel<br />

riciclo. Sono attrezzature che possono movimentare, in<br />

maniera affidabile, qualsiasi tipologia di materiale.<br />

Eccellente la loro funzionalità, grazie alla rotazione idraulica<br />

bidirezionale (dotazione di serie su tutti i modelli), che<br />

le rende molto versatili in cantieri dove la movimentazione<br />

avviene in tempi rapidi.<br />

Anche le chele, in acciaio antiusura, sono state analizzate<br />

e diversificate: le configurazioni realizzate rendono<br />

possibile, infatti, la movimentazione rapida e in sicurezza<br />

di qualsiasi materiale, e anche di quelli che, più voluminosi,<br />

richiedono una presa efficace.<br />

[48] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [49]


Escavatori a ruota<br />

ESPANDE<br />

la gamma<br />

Pensato per la posa della fibra<br />

ottica e per l’uso con mini pala<br />

ed escavatore, RW 350 di Simex<br />

ha un’alta forza di taglio e lascia<br />

lo scavo pulito<br />

Si arricchisce la gamma di escavatori a ruota Simex,<br />

con un nuovo modello, nella categoria RW e RWE,<br />

pensato per eseguire lo scavo di mini trincee. È una<br />

macchina progettata specificamente per svolgere le operazioni<br />

di posa della fibra ottica. L’attrezzatura si caratterizza<br />

per la possibilità di montare dischi di taglio da 25-30-<br />

40-50-80 mm di larghezza, e per operare a una profondità<br />

Testi di Damiano Diotti<br />

di 250-300-350 mm (a<br />

regolazione meccanico-manuale).<br />

L’escavatrice RW 350 è dotata del sistema<br />

autolivellante (basculante): grazie al supporto snodato,<br />

che ruota sull’asse del tamburo, le slitte poggiano<br />

sempre stabilmente al suolo, garantendo una profondità<br />

di scavo costante in qualsiasi condizione ci si trovi a<br />

LA NUOVA<br />

ESCAVATRICE<br />

è stata progettata<br />

per tagli e scavi<br />

di piccola sezione<br />

per la posa di cavi<br />

in fibra ottica<br />

su superfici dure<br />

e compatte (asfalto<br />

e cemento).<br />

L’ESCAVATRICE<br />

è progettata<br />

per l’impiego<br />

sia su braccio<br />

escavatore sia<br />

su mini pala,<br />

con telaio<br />

di collegamento<br />

e spostamento<br />

laterale<br />

ad azionamento<br />

idraulico.<br />

lavorare. Il particolare disegno delle bocche di uscita e il<br />

dispositivo di svuotamento scavo a inserimento meccanico<br />

manuale sono in grado di garantire la corretta espulsione<br />

del materiale fresato. Il felice risultato è quello di ottenere,<br />

alla profondità impostata, uno scavo pulito.<br />

L’escavatrice a ruota RW 350 di Simex si configura come<br />

un’attrezzatura versatile, pensata sia per il montaggio su<br />

mini pala, con l’aggiunta del traslatore laterale idraulico, sia<br />

per escavatori da 5-10 t (prendendo così il nome di RWE<br />

35). La RW 350 e la RWE 35 rappresentano la più recente<br />

proposta di Simex nel campo della mini trincea per la posa<br />

della fibra ottica. I nuovi prodotti sono la dimostrazione del<br />

fatto che l’azienda non perde mai di vista il proprio mercato<br />

di riferimento, cercando di fornire soluzioni concrete alle<br />

problematiche tecniche contenute in ogni specifico contesto<br />

applicativo.<br />

[50] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [51]


Macchine&Componenti<br />

Pale gommate<br />

SUPPORTA<br />

l’avanguardia<br />

Una delle prime pale Hyundai Serie A<br />

italiane è stata scelta da Dual,<br />

azienda che punta sulla rigenerazione<br />

delle terre fertili. Vi raccontiamo<br />

dove lavora questa HL970-A Stage V<br />

Testi e foto di Matthieu Colombo<br />

Hyundai HL970A<br />

Benna 4,2 m 3<br />

Cummins L9 Stage V 240 kW<br />

Carico rib. max art. 15.850 Kg<br />

Da tempo volevamo raccogliere la testimonianza di<br />

uno dei primi italiani ad avere acquistato una pala<br />

gommata Hyundai Serie A e il cammino ci ha portato<br />

a scoprire la società Dual di Collegno (TO), cliente<br />

della concessionaria Giuseppe Panero e già fedele al marchio<br />

coreano. E di scoperte ne abbiamo fatte diverse…<br />

Anzitutto il fatto che il nome Dual non fa riferimento alla<br />

doppia anima dell’azienda, che dal 2007 basa la propria<br />

attività sia sull’attività estrattiva sia sul recupero e la rigenerazione<br />

delle terre fertili, ma ai nomi dei fratelli fon-<br />

datori Duilio e Alberto Anselmetto. Negli anni Alberto ha<br />

preso strade differenti e Duilio ha plasmato nel tempo<br />

la propria attività. Lo ha fatto non tanto per rispondere<br />

alla domanda di mercato ma, qualità da imprenditore, per<br />

anticiparla portando l’azienda ad un bilanciamento opposto<br />

a quello originale. Oggi l’impegno primo è infatti<br />

la rigenerazione delle terre per renderle fertili e poi, a complemento,<br />

quella dell’estrazione del giacimento naturale<br />

“grigio” autorizzato e del riciclaggio inerti provenienti da<br />

scavi per servire la filiera delle costruzioni.<br />

Lavoratori per tradizione<br />

Dall’agricoltura alla rigenerazione dei terreni, passando<br />

per i prodotti caseari. Questa in due parole la storia che<br />

ha alle spalle Duilio Anselmetto, titolare della società Dual<br />

che, da buona torinese, tanto lavora e poco appare. Il nonno<br />

di Anselmetto era agricoltore, poi il figlio (padre di Duilio)<br />

ritenne più interessante fare il grossista per il settore caseario,<br />

quindi è arrivata l’attuale generazione che in principio<br />

ha movimentato la terra (escavazioni, estrazione<br />

inerti e bonifiche).<br />

Quella terra promessa<br />

Dopo essersi fatti le ossa supportando le lavorazioni sui cantieri<br />

più diversi, da quelli di urbanizzazione, stradali, fino a<br />

quelli complementari alle grandi opere che hanno rivoluzionato<br />

Torino per i Giochi Olimpici invernali del 2006, i fratelli<br />

Anselmetto hanno guardato ai terreni di famiglia di Savonera,<br />

Collegno (TO), con una nuova prospettiva e presentato domanda<br />

per un piano estrattivo quindicinale. L’attività ha inizio<br />

nel 2007 con una autorizzazione per quasi 200mila metri<br />

cubi di cui oggi è stato sfruttato circa il 75%.<br />

[52] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [53]


Macchine&Componenti<br />

Pale gommate<br />

HL970A STAGE V La nuova Hyundai<br />

va a sostituire una HL760-7 con 21.000 ore<br />

che è stata messa in panchina, come riserva.<br />

L’investimento iniziale è stato importante. Al centro del<br />

sito è stato realizzato un impianto trattamento inerti e riduzione<br />

granulometrica per 10 qualità commerciali. Alle<br />

macchine movimento terra dell’impresa sono state affiancate<br />

delle nuove Hyundai tra cui due escavatori cingolati<br />

Robex210NLC-7 e una pala gommata HL760-7.<br />

Quest’ultima è stata poi portata fino al 2020 e alle 21.000<br />

ore di lavoro, eseguendo regolare manutenzione, per poi<br />

essere messa in panchina a favore della più prestante<br />

HL970A protagonista del nostro articolo.<br />

In parallelo agli investimenti per l’attività estrattiva, Duilio<br />

ha portato avanti la sua visione, attrezzandosi per metabolizzare<br />

il conferimento di terreni, previa analisi qualitativa,<br />

da rendere di nuovo fertili. Per queste lavorazioni la Dual<br />

integra nel sito operativo due vagli rotanti (uno fisso e uno<br />

mobile) per la selezione di questi terreni da rigenerare e un<br />

impianto elettrico fisso di frantumazione.<br />

Strategia azzeccata<br />

La strada scelta da Duilio è quella giusta. Se nel 2016 il 60%<br />

del giro d’affari aziendale era riconducibile alla filiera delle<br />

costruzioni e il restante 40% a quella delle terre rese nuovamente<br />

fertili. Nel 2020 i rapporti sono esattamente ribaltati<br />

e la rigenerazione delle terre ha preso il sopravvento.<br />

Per dare nuova fertilità, Dual ha studiato, con il supporto<br />

di un consulente di alto profilo, un sistema di affinamento<br />

delle terre tramite una ricetta a base di azoto e<br />

potassio, quindi integrando del compost come ammendante<br />

per ottenere la giusta maturazione. È quasi come se<br />

Duilio avesse chiuso un cerchio ridando alla terra le proprietà<br />

che fecero la fortuna (sudata e guadagnata) di suo<br />

nonno. Non a caso sulla home page del sito web aziendale<br />

campeggia la citazione del chimico, biologo, filosofo ed<br />

economista francese Antoine-Laurent de Lavoisier: “Nulla<br />

si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.<br />

Rigenerare è avanguardia<br />

Nel frattempo, la città metropolitana di Torino ha preso parte<br />

al progetto europeo proGIreg (Productive Green<br />

Infrastructure for Post-industrial Urban Regeneration), lanciato<br />

nel 2018, a cui hanno aderito anche le città di<br />

TERRE RIGENERATE Per rigenerare le terre conferite<br />

(previa analisi qualitativa) sono utilizzati vagli rotanti<br />

e frantoi elettrici. Il metodo prevede integrazioni di azoto<br />

e potassio e l’utilizzo di compost come ammendante.<br />

Massimo<br />

Santin<br />

operatore pala<br />

Dual<br />

Ho lavorato per anni con la Hyundai Serie 7 e mi sono<br />

trovato bene. Tanto che ho condiviso la scelta di restare<br />

fedele al marchio coreano. La 970A è stupefacente,<br />

soprattutto per il comfort che assicura all’operatore grazie<br />

all’allestimento completo, alla silenziosità e all’armonia<br />

con cui lavora il gruppo motore-trasmissione.<br />

A fine giornata la differenza si sente eccome!<br />

Dortmund (Germania) e Zagabria (Croazia) – oltre alla città<br />

cinese di Ningbo – con l’obiettivo di valorizzare al meglio<br />

le aree post-industriali ai margini del tessuto urbano riportandole<br />

a verde con del terreno rigenerato fertile che<br />

sarà presto brevettato. L’idea è ridare verde alle città in modo<br />

sostenibile, senza importare terra dalle campagne. Alla<br />

compagine italiana di questo progetto, coordinato dal<br />

Comune di Torino e che ha preso forma nell’area di Mirafiori<br />

Duilio<br />

Anselmetto<br />

titolare<br />

Dual<br />

Il settore delle costruzioni in Italia non assicura<br />

una continuità di lavoro, soprattutto<br />

in Piemonte dove non siamo riusciti<br />

nemmeno a sfruttare il progetto TAV a<br />

nostro favore. Era giusto porre dei paletti per<br />

tutelare al massimo il territorio, ma di fatto stiamo<br />

lasciando fare tutto ai francesi. Lo stop della<br />

produzione di conci in Italia ha tolto molto lavoro<br />

alla Dual. Ho cercato nuove strade e<br />

sviluppato quella della rigenerazione delle terre<br />

funzionale alla valorizzazione del tessuto urbano<br />

ed extraurbano. L’obiettivo è fornire soluzioni<br />

chiavi in mano per la realizzazione e la<br />

manutenzione del verde nelle città.<br />

Sud, hanno partecipato la Città Metropolitana di Torino,<br />

Environment Park, Politecnico di Torino, Università di Torino,<br />

Fondazione Mirafiori, la stessa Dual e Orti Alti. A queste<br />

si sono affiancate l’Associazione Coefficiente Clorofilla e<br />

Miravolante. L’esperimento, iniziato su un’area di 1.500 m 2<br />

in zona Mirafiori Sud, riportata a verde con prevalenza di<br />

terre rigenerate, ha come primo obiettivo creare e rinnovare<br />

in modo totalmente sostenibile nuovi spazi verdi urbani<br />

come parchi, aree giochi e spazi tecnici posti tra le differenti<br />

infrastrutture. Questo modo di operare asseconda<br />

le strategie europee che favoriscono la tutela delle biodiversità<br />

e anticipa la visione europea che sarà presentata<br />

quest’anno con il progetto “Biodiversity Strategy for 2030”.<br />

Dual sceglie Hyundai Stage V<br />

La nuova pala gommata Hyundai scelta da Dual è una<br />

HL970A e si tratta della prima macchina Stage V acqui-<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [55]


Macchine&Componenti<br />

Pale gommate<br />

LE REGINA DI COLLEGNO<br />

La nuova Hyundai consegnata dalla<br />

Giuseppe Panero alla Dual<br />

è una macchina chiave per tutta<br />

l’attività dell’azienda e la notte viene<br />

ricoverata con cura...<br />

stata dalla società di Collegno. Tecnicamente va a sostituire<br />

una HL760-7 con oltre 21.000 ore all’attivo, tutte maturate<br />

nello stesso sito operativo senza problemi di affidabilità.<br />

Per acquistare la nuova Hyundai, Dual si è rivolta<br />

alla concessionaria Giuseppe Panero di Bra (CN).<br />

L’esigenza era rinnovare l’affidabilità già apprezzata della<br />

pala gommata in servizio con un modello superiore, ma<br />

dai costi di manutenzione contenuti ed emissioni allo scarico<br />

sulla carta rispondenti agli standard Stage V. Rispetto<br />

al modello HL970, il nuovo Serie A conferma tutte le qualità,<br />

a partire dalla moderna, sicura e silenziosa cabina (solo<br />

70 dB(A) di pressione acustica in cabina dichiarati; prima<br />

erano 72), qui ulteriormente affinata.<br />

L’interfaccia operatore lcd a colori con touch screen<br />

capacitivo, con sistema di pesatura integrato, è semplicemente<br />

una delle migliori del settore per numero<br />

di impostazioni possibili e semplicità d’utilizzo.<br />

Ovviamente la macchina offre di serie il sistema di trasmissione<br />

dati Hi-Mate con relativa tecnologia di localizzazione<br />

gps e finzioni geofencing.<br />

Strutturalmente i telai non variano e la cinematica del<br />

braccio è stata leggermente ottimizzata per velocizzare<br />

i cicli di lavoro. A tal proposito la driveline ZF è confermata<br />

a partire dagli assali (raffreddati a richiesta) per<br />

arrivare al cambio powershift a 5 marce frontali più 3 retro<br />

raffreddato e con lockup integrato. A fare la differenza in<br />

termini di efficienza operativa è la funzione di distacco intelligente<br />

della frizione (ICCO) che riduce al minimo i cali di<br />

potenza nel convertitore di coppia e riduce di fatto l’utilizzo<br />

dei freni minimizzandone l’usura e diminuendo le relative<br />

temperature d’esercizio.<br />

Più coppia e meno consumi<br />

Infine il trapianto di motore che cambia le carte in tavola. Lo<br />

Scania DC09 della HL970 lascia infatti il vano al Cummins<br />

L9 Stage V prodotto in Inghilterra, caratterizzato da un post<br />

trattamento allo scarico completo di Doc, Dpf, Scr e filtro per<br />

trattenere gli eccessi di ammonia. La gestione elettronica<br />

permette di mantenere<br />

temperature in camera<br />

di combustione sem-<br />

MONITOR AL TOP<br />

L’interfaccia Hyundai è un lcd<br />

a colori touch screen capacitivo,<br />

esattamente come gli smartphone.<br />

Quella di mantenere dei pulsanti<br />

“scorciatoia” è una buona idea.<br />

pre elevate e, assieme all’avanzata modalità di potenza adattiva<br />

(Intelligent Work Mode) permette di ridurrei i consumi<br />

fino al 5%, rispetto alla versione Stage IV.<br />

L’impianto di raffreddamento è stato adeguato per ottimizzare<br />

il rendimento termodinamico e il nuovo design del cofano<br />

posteriore lo evidenzia bene, ma il tratto distintivo delle<br />

nuove Serie A è senza dubbio la verniciatura grigio scuro<br />

(ufficialmente deep blue) dei bracci.<br />

La potenza massima del nuovo modello è di 240 kW netti<br />

erogati a 2.100 giri al minuto, mentre la coppia motrice di<br />

1.636 Nm già a 1.100 giri al minuto (sulla HL970 lo Scania<br />

erogava 232 kW, con picco di coppia a 1.200 giri/min).<br />

Eccesso di polveri in aspirazione estratto per effetto Venturi<br />

Sicurezza su misura<br />

La scelta dei sistemi di sicurezza attiva è lasciata ai clienti,<br />

in base al tipo di applicazione. È possibile richiedere<br />

il sistema di videocontrollo perimetrale Advanced Around<br />

View Monitoring (AAVM) che integra la tecnologia<br />

Intelligent Moving Object Detection (IMOD) e rileva l’avvicinarsi<br />

di un ostacolo paragonando i fotogrammi delle<br />

immagini, oppure il nuovo radar posteriore SGS presentato<br />

al Bauma 2019, su una più piccola HL960A.<br />

Ricordiamo che quell’esemplare aveva anche il sistema<br />

d’accesso che permette di aprire la porta della cabina da<br />

terra e salire a bordo in piena sicurezza.<br />

Ventola raffreddamento idrostatica e reversibile<br />

[56] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [57]


Macchine&Componenti<br />

Pale gommate<br />

LA SORELLA<br />

con il cambio Cvt<br />

La gamma delle pale gommate Hyundai si arricchisce di un modello<br />

con la trasmissione a variazione continua sviluppata dalla tedesca ZF.<br />

Arriva la HL975A CVT. Rispetto alla HL975 consuma fino al 30% in meno<br />

Anche Hyundai riconosce il grande lavoro di sviluppo<br />

portato avanti dagli specialisti della ZF con la<br />

trasmissione a variazione continua, che unisce fisicamente<br />

in un unico blocco la tecnologia powershift e<br />

quella idrostatica. In sostanza è la gestione elettronica a<br />

scegliere in automatico quale parte della trasmissione<br />

far lavorare per massimizzare la produttività e contenere<br />

i consumi. Si tratta di una tecnologia progettata appositamente<br />

per le pale gommate e già adottata da altri costruttori.<br />

Hyundai, per ora, ha scelto di offrire il CVT<br />

esclusivamente sul modello da 4,8 m 3 di benna standard,<br />

ovvero la HL975A CVT Stage V.<br />

Il nuovo modello integra una serie di nuove tecnologie<br />

che migliorano notevolmente l'efficienza nel consumo di<br />

carburante, riducono al minimo le emissioni allo scarico<br />

e assicurano la potenza e le prestazioni massime per<br />

applicazioni heavy-duty in condizioni gravose. Rispetto<br />

alla HL975 cambia anche il motore. Si tratta sempre di<br />

un Cummins, ma ora è il nuovo X12, lo stesso della sorella<br />

maggiore HL980A, ma tarato a una potenza un poco<br />

inferiore, ossia 247 kW erogati a 2.100 giri/min in luogo<br />

dei 351 kW dell’ammiraglia. La nuova pala con CVT promette<br />

produttività aumentata, sicurezza migliorata, più<br />

comfort e gestione ottimizzata del tempo di operatività.<br />

Produttività ed efficienza ottimizzate<br />

Veniamo alle parole con cui Hyundai presenta la nuova trasmissione<br />

calata nella HL975: “L’innovativo Sistema di trasmissione<br />

ZF CVT offre un’ottimizzazione della potenza,<br />

cambiando in modo continuo i rapporti tra energia idraulica<br />

e meccanica a seconda del carico e della velocità, al fine<br />

di mantenere il motore a bassi regimi ed offrire un’acce-<br />

Innovazione tedesca<br />

La trasmissione CVT ZF cPower trasmette continuamente,<br />

in parallelo, sia la potenza idrostatica<br />

sia quella meccanica. Le due tecnologie, racchiuse<br />

in un’unica scatola di trasmissione di<br />

dimensioni simili a quelle di una classica powershift,<br />

solo leggermente più voluminosa nella<br />

parte anteriore, sono sempre in allerta ma il<br />

loro funzionamento è gestito elettronicamente<br />

e in modo progressivo in base alla velocità e alle<br />

condizioni di utilizzo. zf.com<br />

Link QR<br />

al video di<br />

presentazione<br />

ufficiale<br />

della nuova<br />

HL975A CVT<br />

lerazione fluida e continua. Durante la decelerazione, il sistema<br />

CVT rallenta la macchina, riducendo così l’usura dei<br />

freni e prolungando la durata dell’olio del sistema stesso.<br />

Rispetto a un sistema convenzionale, la trasmissione a variazione<br />

continua assicura risparmi di carburante fino al<br />

30%, a seconda dell'applicazione, senza sacrificare né le<br />

prestazioni né la potenza. Controllo della trazione, marcia<br />

ultra-lenta intelligente e gestione automatica del bloccaggio<br />

differenziale aiutano ad affrontare condizioni di vario<br />

tipo. L'operatore sperimenterà un'accelerazione immediata<br />

e fluida per tutta la fascia di regimi, fino al regime massimo,<br />

e una trazione superiore”.<br />

La sfida nella sfida<br />

Dai toni del comunicato stampa, Hyundai presenta la macchina<br />

come una pietra miliare e questo lascia immaginare<br />

che l’idea sia, dopo un primo periodo di abbocco al mercato,<br />

di estendere la tecnologia CVT ad altri modelli Serie<br />

A. Hyundai chichiara: “Progettazione, produzione, controllo<br />

della qualità e qualsiasi altro aspetto nello sviluppo<br />

del modello Hyundai HL975A CVT sono stati realizzati all'insegna<br />

della massima durata. Tutti i sistemi sono stati<br />

ottimizzati per la resistenza e testate su un ampio range<br />

di applicazioni. Il risultato è una macchina robusta, affidabile,<br />

che riduce al minimo il tempo di inoperatività per riparazioni<br />

e manutenzione e che aiuta i clienti Hyundai a<br />

proteggere i loro profitti”.<br />

[58] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [59]


Macchine&Componenti<br />

Pale gommate<br />

MATURITÀ<br />

a pieni voti<br />

Non solo un passaggio allo Stage V,<br />

ma una profonda rivisitazione della gamma per<br />

incrementare efficienza, affidabilità e comfort.<br />

Nascono così le pale gommate Doosan Serie 7<br />

garantite 3 anni o 5.000 ore<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

Doosan lancia le pale gommate serie 7 con motori<br />

Stage V. Profonda evoluzione delle Serie 5, le nuove<br />

Doosan hanno una cabina completamente rivista<br />

nella struttura, due monitor Lcd, consumi inferiori<br />

del 5% e accelerano con maggiore costanza grazie a una<br />

trasmissione ottimizzata nel cambio marce.<br />

Le pale DL280-7, DL320-7, DL380-7, DL420-7, DL480-7,<br />

DL550-7 e DL580-7 sono già ordinabili dalla fine del 2020.<br />

A queste, nel corso del <strong>2021</strong>, si aggiungeranno le DL200-<br />

7, DL220-7, DL250-7 e, ciliegina sulla torta, la fuoriclas-<br />

se DL420CVT-7 con la trasmissione della tedesca ZF.<br />

Tutte le nuove pale gommate Doosan Serie 7 sono garantite<br />

3 anni o 5.000 ore.<br />

Evoluzione progressiva e costante<br />

Dai tempi delle pale gommate Daewoo Mega presentate<br />

nel 1989 l’offerta è passata dai 5 modelli proposti a inizio<br />

millennio, agli 11 disponibili oggi.<br />

Alla prima generazione di pale gommate marchiate<br />

Doosan, vista in Emea nel 2004, è poi seguita la Serie 3<br />

LA GAMMA SI COMPLETA NEL <strong>2021</strong><br />

Le prime pale Doosan Serie 7 disponibili sono sette<br />

e hanno benne di capacità massima tra i 2,8 e i 6,4 m 3<br />

e potenze da 141 a 294 kW. Nel corso dell’anno saranno<br />

integrati altri quattro modelli, compresa la DL420CVT-7<br />

con trasmissione a variazione continua ZF.<br />

[60] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [61]


Macchine&Componenti<br />

Pale gommate<br />

CONFERMATA LA 420 CON IL CVT<br />

Come in passato, la trasmissione a variazione continua<br />

sarà disponibile sulla “420” in accoppiata con<br />

motore Scania DC09 da 232 kW.<br />

evoluta in Serie 5 tra il 2015 e l’inizio del 2016. La gamma<br />

ha iniziato ad ampliarsi tra Serie 1 e Serie 3 sostituendo i<br />

motori Cummins con gli Scania (tecnologia Scr, senza Dpf)<br />

e introducendo modelli intermedi tra le macchine con benna<br />

standard dai 3 ai 5 m 3 di benna. Dalle DL300, DL400 e<br />

DL500 l’offerta si è frammentata con le DL300-3, DL350-<br />

3, DL420-3, DL450-3 e DL550-3. Questi ultimi modelli sono<br />

poi evoluti in Serie 5 con motorizzazioni ulteriormente aggiornate<br />

e nuove cabine.<br />

La Serie 5 sarà ricordata perché ha portato al debutto la<br />

nuova ammiraglia DL580-5 e per l’innovativa trasmissione<br />

CVT introdotta sulla DL420-5. A differenza del modello<br />

standard motorizzato con lo Scania DC13 da 12,7 litri<br />

e 257 kW di potenza massima, la DL420-5 CVT montava<br />

lo Scania con un cilindro in meno, ossia il 5 cilindri da 9,3<br />

litri DC09 tarato a 232 kW, per fare spazio alla CVT di ZF.<br />

Questa scelta ha permesso sia di non ridisegnare il collaudato<br />

telaio posteriore, sia di ottimizzare ulteriormente<br />

l’efficienza del modello nato per abbattere i consumi di chi<br />

non fa solo “piazzale”, ma senza perdere in prestazioni grazie<br />

all’elevata coppia motrice massima erogata dal DC09<br />

e dal peso operativo vicino a quello della DL420-5.<br />

Oggi si volta pagina<br />

Visto che causa pandemia non abbiamo ancora toccato<br />

con mano i nuovi modelli, non è facile valutare l’entità del<br />

lavoro fatto ma di una cosa siamo certi. Sulla carta infatti<br />

le novità non mancano. Dal nostro punto di vista le pale<br />

gommate Serie 7 di Doosan sono una pietra miliare, anche<br />

se vanno considerate pur sempre una evoluzione tecnica<br />

importante delle Serie 5.<br />

Permetteteci di contestualizzare anche il momento storico:<br />

la domanda di mercato delle pale gommate si evolve<br />

più rapidamente rispetto al passato, i concorrenti rispondono<br />

in modo repentino e queste dinamiche, assieme all’evolvere<br />

delle normative sul contenimento delle emissioni<br />

allo scarico, abbreviano la vita dei modelli, delle<br />

generazioni progettuali. Detto in altre parole, un tempo<br />

Doosan sarebbe passata dai modelli Serie 3 a quelli Serie<br />

7, ma per rispondere alle nuove regole di mercato ha creato<br />

anche una tappa intermedia chiamata Serie 5.<br />

La sostanza non manca<br />

Sotto ai cofani motore dei differenti modelli troviamo la versione<br />

aggiornata Stage V delle precedenti motorizzazioni<br />

Doosan e Scania. Ora il filtro Dpf tocca a tutte<br />

le Doosan, associato alla collaudata<br />

tecnologia Scr perfezionata per le applicazioni<br />

construction con l’esperienza<br />

delle Serie 5. Al nuovo sistema<br />

di post trattamento dei<br />

gas di scarico sono affiancate<br />

centinaia di migliorie che permettono<br />

di ottenere prestazioni<br />

superiori allo Stage IV,<br />

se non superiori, con consumi<br />

più bassi del 5%. Tra queste, segnaliamo che sugli Scania<br />

la combustione è più efficiente anche grazie all’assenza di<br />

ricircolo dei gas di scarico (no egr) che permette di mantenere<br />

temperature di combustione elevate. Nel complesso<br />

la termodinamica è stata ottimizzata per gestire le temperature<br />

più elevate generate dallo scarico adottando, tra<br />

l’altro, scambiatori a maglia larga e ventola idrostatiche termosensibili<br />

e reversibili di serie. Questo ha portato al nuovo<br />

disegno dei cofani posteriori, elemento distintivo delle<br />

nuove Doosan: il nuovo look è stato apprezzato<br />

a livello internazionale e premiato<br />

PRESENTAZIONE VIRTUALE È stato<br />

Charlie Park, CEO di Doosan Infracore<br />

Europe, a presentare le nuove pale alla<br />

stampa mondiale. Speriamo di vederle<br />

presto dal vivo!<br />

[62] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [63]


Pale gommate<br />

JOYSTICK<br />

STEERING<br />

Nel caso si scelga<br />

l’opzione dello sterzo<br />

elettrico il volante<br />

tradizionale non<br />

viene eliminato.<br />

NUOVE FRONTIERE A destra, dall’alto, il nuovo<br />

monitor lcd a colori touch screen da 8 pollici che<br />

integra il nuovo sistema di pesatura disponibile<br />

e supporta il Doosan Smart Touch che aiuta gli<br />

operatori a ottimizzare il proprio lavoro. Sotto il<br />

cruscotto tradizionale dietro volante, quindi la top<br />

di gamma DL580-7 con benna standard da 5,8 m 3 .<br />

in Germania con l'iF Design Award 2020, uno tra i tre premi<br />

più rinomati al mondo nel campo del design industriale.<br />

Analizzando le misure delle neonate si nota come l’equilibrio<br />

delle parti strutturali non cambi molto per valorizzare<br />

l’esperienza maturata in condizioni d’utilizzo reale, ma ora<br />

piccole modifiche al cinematismo e al disegno dei bracci<br />

(in base ai singoli modelli) permettono di lavorare con benne<br />

di cubatura leggermente superiore con punte del 7%.<br />

Le nuove Serie 7 consumano meno, producono di più e<br />

sono quindi più efficienti.<br />

L’affidabilità generale dei modelli è stata incrementata confermando<br />

una powertrain con assali ZF con differenziale<br />

LSD automatico (con bloccaggio idraulico al 100%), o di<br />

pari modello rispetto a quelli montati dalle Serie 5, ma in<br />

versione Heavy duty, o di capacità superiore. Anche le trasmissioni<br />

powershift di ZF sono confermate e già dalla<br />

DL280-7 sono blocchi a 5 marce che a partire dalla DL320-<br />

7 integrano il convertitore di coppia lock-up idrodinamico<br />

per incrementare accelerazioni e spinta riducendo i consumi<br />

oltre i confini dei piazzali di carico. In queste ultime<br />

condizioni lavora il sistema LIS (Load Isolation System)<br />

con accumulatore idropneumatico, il cosiddetto “ride control”,<br />

con inserimento automatico regolabile da zero fino a<br />

20 km/h sia in marcia avanti, sia in marcia indietro. Dal punto<br />

di vista operativo segnaliamo che Doosan ha progettato<br />

differenti moduli di zavorra aggiuntiva posteriore a<br />

sbalzo, offerti come standard sulle versioni High Lift disponibili.<br />

Ancora più sicure, già da terra<br />

L’allestimento di serie delle nuove Doosan è davvero completissimo<br />

ed eleva il piacere di lavoro, ma anche la sicurezza<br />

attiva e passiva. Per salire a bordo, ad esempio, è<br />

possibile aprire la porta da terra tramite la SmartKey Doosan<br />

e i punti d’ancoraggio sono numerosi, ergonomici e visibili.<br />

La SmartKey è di serie e permette di memorizzare i codici<br />

di avviamento di sei macchine.<br />

Passando all’abitacolo, già con la Serie 5 abbiamo constatato<br />

un miglioramento di materiali interni, accoppiamenti<br />

e componenti come il sedile pneumatico Grammer<br />

Actimo XXL completo di sospensione orizzontale e cintura<br />

a tre punti. Ora, a farla da padrone è il nuovo display<br />

lcd a colori touch screen da 8” montato sul montante anteriore<br />

destro, complementare al classico cruscotto analogico<br />

sotto volante.<br />

La nuova interfaccia Doosan Smart Touch (con visualizzazione<br />

della retrocamera di serie integrata) permette<br />

di personalizzare le impostazioni operative, visualizzare<br />

parametri di manutenzione, impostare la climatizzazione,<br />

visualizzare il sistema di pesatura integrato ed è un<br />

vero e proprio sistema multimediale con viva voce bluetooth<br />

come sulle auto. Tra le nuove funzionalità, oltre alle<br />

modalità operative (Standard, Power e l’autoadattiva<br />

SAT2), segnaliamo che grazie all’elettronica adattiva il<br />

nuovo Smart Guidance System è in grado di suggerire all’operatore<br />

i corretti comportamenti d’utilizzo per lavorare<br />

in modo efficiente. È ovviamente di serie il sistema di<br />

trasmissione dati DoosanCONNECT (versione TMS 2.0),<br />

utile strumento di telegestione di flotte e risorse, basato<br />

su piattaforma web, che consente il controllo in remoto<br />

delle prestazioni, della sicurezza operativa e permette logiche<br />

di manutenzione preventiva.<br />

Come avrete capito, sulle nuove Serie 7 andrebbe scritto<br />

almeno un WalkAround da quante sono le novità e da quanto<br />

l’allestimento è ricco di innovazioni. Per chiudere segnaliamo<br />

che i 4 fari di lavoro a led di serie possono diventare<br />

6 a richiesta e che è ora disponibile da stabilimento<br />

il sistema di ingrassaggio automatico firmato SKF.<br />

[64] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [65]


Escavatori demolition<br />

CAT 352 UHD<br />

Peso operativo max 68,7 t<br />

Alt. operativa 12,6-27,67 m<br />

Sbraccio<br />

15,8 m<br />

Attrezzatura 3.700 kg a 27 m<br />

IL RITORNO<br />

dei CAT UHD<br />

CAT torna tra<br />

i protagonisti<br />

del demolition<br />

con due modelli<br />

campioni<br />

di verstilità come<br />

il 340 UHD<br />

e il 352 UHD<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

Dieci anni fa, complice il protrarsi della crisi delle vendite<br />

di macchine construction sui principali mercati<br />

regolamentati (2008-2012), l’offerta di macchine<br />

speciali come quelle da demolizione è scemata. Quel<br />

processo evolutivo che vedeva le creature artigianali a braccio<br />

lungo diventare modelli sviluppati internamente dai costruttori<br />

si è come interrotto. I tempi di consegna dei pochi<br />

modelli speciali da demolizione per siti residenziali e<br />

industriali sono tornati a essere quasi biblici in ragione della<br />

realizzazione quasi “tailor made”.<br />

I demolition sul campo hanno continuato a maturare ore<br />

operative, per lo meno in area Emea, e i modelli disponibili<br />

sul mercato erano sempre meno, soprattutto quelli<br />

sviluppati e prodotti internamente dai costruttori di macchine<br />

movimento terra. A questo punto è scoccata di nuovo<br />

la scintilla e in poco tempo tutto è cambiato, di nuovo.<br />

L’offerta di macchine da demolizione integrali, complete<br />

di CE del costruttore omnicomprensivo, si è sviluppata<br />

come non mai e chi ha progettato più velocemente i modelli<br />

demolition ha raccolti buoni frutti.<br />

Un pacchetto di soluzioni<br />

In questo frangente CAT ha sviluppato degli escavatori<br />

demolition NextGen e oggi presenta il nuovo 340UHD,<br />

successore del Serie F UHD, e il 352UHD, visto in anteprima<br />

alla Conexpo <strong>2021</strong> di Las Vegas, che riporta il costruttore<br />

ai vertici in termini di altezza operativa utile e<br />

tecnologia. Entrambi questi modelli sono attesissimi dal<br />

mercato europeo e l’Italia non fa certo eccezione.<br />

A corredo non mancano le gamme di cesoie originali CAT,<br />

così come i multiprocessori, e la nuova gamma di attacchi<br />

rapidi idraulici Cat Hydraulic Connecting S Type<br />

(HCS) allestibili con transponder bluetooth che permette<br />

di localizzare ogni attrezzatura del parco (gps) e di mon-<br />

IL TOP DI CAT<br />

La nuova ammiraglia della<br />

gamma demolition CAT<br />

si chiama 352 UHD ed è stata<br />

collaudata sul campo da clienti<br />

europei come la francese<br />

Chastagner.<br />

[66] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [67]


CAT 340 UHD<br />

Escavatori demolition<br />

Peso operativo max 55,5 t<br />

Alt. operativa 12,6-25 m<br />

Sbraccio<br />

13,4 m<br />

Attrezzatura 3.300 kg a 25 m<br />

IL CAT<br />

TUTTOFARE<br />

Altro che<br />

piccolo<br />

di famiglia,<br />

il 340 UHD<br />

porta 3.300 kg<br />

di attrezzatura<br />

a 25 m d’altezza<br />

operativa<br />

e 13,4 m<br />

di sbraccio<br />

massimo<br />

orizzontale.<br />

COSTRUITO PER<br />

tarla richiamando le impostazioni idrauliche memorizzate<br />

nella macchina per ogni singolo esemplare.<br />

La stella che mancava<br />

Se pensate che le prestazioni del nuovo 340 UHD non<br />

siano all’altezza delle vostre esigenze operative, guardate<br />

al nuovo CAT 352UHD, il più atteso. I progettisti<br />

hanno recepito le indicazioni della clientela europea più<br />

esigente per vincere nuove sfide.<br />

Gli imput principali sono stati: prestazioni in sicurezza, facilità<br />

di trasporto e configurazione, affidabilità e manutenzione<br />

semplificata. Per quanto riguarda le prestazioni il<br />

352UHD si differenzia pesantemente dal suo predecessore<br />

per il carro più largo (allargabile idraulicamente) e lungo.<br />

Questa caratteristica si riflette in una stabilità incrementata<br />

e nella possibilità di lavorare con attrezzature<br />

idrauliche di taglia superiore anche in altezza. Con il braccio<br />

da 12,13 m al perno benna si possono montare attrezzature<br />

fino a 5.982 kg di peso, mentre alla massima altezza<br />

di 27,67 m si possono ora portare ben 3.700 kg di<br />

attrezzatura. Sotto al cofano del nuovo 352UHD NextGen<br />

gira un motore CAT C13 Stage V da 304 kW di potenza .<br />

L’asso piglia tutto<br />

I primi 340UHD NextGen arriveranno in Europa a partire<br />

da aprile <strong>2021</strong> e andranno a sostituire gli UHD Serie F presentati<br />

nel 2017. Rispetto a questi i consumi calano fino<br />

al 15%, soprattutto grazie al nuovo impianto idraulico in<br />

cui l’elettronica la fa da padrone. Le emissioni del nuovo<br />

340 UHD si riducono ulteriormente, gli intervalli d’assistenza<br />

si diluiscono nel tempo (cambio olio idraulico passa<br />

da 2 a 3.000 ore, il cambio olio motore da 500 a 1.000<br />

ore, per fare due esempi). Sotto al cofano motore gira il<br />

collaudato motore CAT C9.3B Stage V tarato a 232 kW di<br />

potenza massima.<br />

Nel complesso il TCO dei demolition cala, esattamente<br />

come sugli altri NextGen. Più efficienza e meno carbon footprint.<br />

Queste sono state le linee guida supplementari rispetto<br />

alla ricerca delle prestazioni in massima sicurezza.<br />

Al riguardo, va detto che è possibile limitare l’area operativa<br />

di ogni configurazione braccio sia in altezza, sia in rotazione<br />

operativa e che è di serie un sistema di controllo<br />

della stabilità che aiuta l’operatore in tempo reale.<br />

Il 340UHD, con carro allargabile idraulicamente da 3.000<br />

a 4.000 mm) si presenta come maestro di versatilità con<br />

altezze massime operative che, in base alla configurazione<br />

braccio allestita, variano da 12,6 a 25 m d’altezza<br />

operativa utile. Con il braccio da demolizione porta attrezzature<br />

da 3.700 kg di peso a 22 m d’altezza al perno<br />

benna, mentre con lo stesso braccio con prolunga<br />

tra tronchetto e primo elemento porta ben 3.300 kg a<br />

25 m. Il <strong>2021</strong> è l’anno dei NextGen demolition!<br />

GUARDA<br />

IL VIDEO!<br />

bit.ly/2NaV09R<br />

L'escavatore EC200E da 20 tonnellate combina la qualità Volvo con<br />

un valore eccezionale per fornire, oltre alla durata della macchina e<br />

alla facilità di manutenzione, una grande versatilità che assicura la<br />

massima disponibilità operativa e la massima produttività. Questa<br />

macchina può essere dotata già da fabbrica di impianto idraulico per<br />

pinza o martello demolitore e impianto di rotazione. Attrezzature<br />

speciali come i tosaerba, cesoie, frantumatori, martelli e tilt rotator<br />

aumentano la versatilità e la produttività al massimo.<br />

Per maggiori informazioni, rivolgetevi al vostro concessionario Volvo.<br />

www.volvoce.it<br />

[68] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Demolizione&Riciclaggio<br />

Decommissioning industriale<br />

LAVORARE A<br />

100 m d’altezza<br />

Testo di Federica Delucchi<br />

Armofer affronta, all’interno del decommissioning<br />

di un gruppo termoelettrico, la demolizione<br />

di un camino metallico alto 100 m. Il progetto,<br />

l’intervento, le procedure, la sicurezza,<br />

i mezzi, i tempi e naturalmente i risultati<br />

del complesso smontaggio controllato in quota<br />

Il cantiere<br />

visto dalla<br />

sommità<br />

del camino<br />

da demolire.<br />

[70] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [71]


Decommissioning industriale<br />

Sequenza operativa del primo taglio in quota,<br />

a 97 m di altezza e relativa traslazione a piè d’opera<br />

del manufatto con autogrù multistrada da 750 t.<br />

Sopralluogo<br />

in quota tramite<br />

navicella elevata<br />

da una autogrù<br />

multistrada<br />

da 400 t di portata<br />

massima.<br />

Una Liebherr<br />

LTM 1400.<br />

Luogo di intervento del cantiere Armofer, che si concluderà<br />

a breve, è la centrale termoelettrica A2A di<br />

Cassano d’Adda in provincia di Milano, costruita a<br />

fianco al canale della Muzza nel territorio, ancora a vocazione<br />

agricola, dell’Adda-Martesana. Aperta nel 1961<br />

con il Gruppo 1 a vapore da 75 MW, la centrale termoelettrica,<br />

ancor oggi attiva e icona dello skyline delle campagne<br />

cassanesi, è sede di impianti all’avanguardia ed in<br />

continua evoluzione. Nel 1984 è stato inaugurato il primo<br />

intervento di potenziamento, col Gruppo 2 a vapore da<br />

320 MW e un importante restyling architettonico del sito<br />

curato dall'architetto Mario Bellini. Recentemente A2A ha<br />

deciso di demolire il Gruppo 4, non più in uso, composto<br />

da un generatore di vapore, la relativa ciminiera metallica<br />

a doppia canna, alta 100 m esatti e il pipe-rack di<br />

servizio all’impianto stesso.<br />

L’intervento, affidato ad Armofer in seguito a gara d’appalto,<br />

è piuttosto complesso tecnicamente ma anche<br />

dal punto di vista ambientale in quanto si inserisce nella<br />

centrale in attività. L’azienda pavese ha saputo convincere<br />

la committente, grazie alla propria lunga esperienza<br />

nel settore specifico del decommissioning di<br />

impianti industriali e della gestione dei cantieri complessi<br />

(quest’anno Armofer festeggia ben 60 anni di attività),<br />

ma anche per le garanzie di operatività in sicurezza durante<br />

tutte le fasi di intervento: messa in sicurezza del<br />

cantiere, bonifica e scoibentazione delle apparecchiatu-<br />

[72] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [73]


Demolizione&Riciclaggio<br />

Decommissioning industriale<br />

L’autogrù<br />

multistrada da 750 t<br />

di portata massima<br />

è una Liebherr<br />

LTM 1750.<br />

re e degli impianti; demolizione carpenteria metallica del<br />

generatore di vapore e delle relative condotte di servizio.<br />

Ma soprattutto la demolizione in sicurezza del camino<br />

metallico che sovrastava l’impianto, con i suoi 100 m di<br />

altezza.<br />

Proprio questa fase operativa, la più spettacolare dell’intero<br />

intervento, viene di seguito illustrata, lasciando la parola<br />

ai diretti protagonisti del cantiere. Ha seguito le attività<br />

per Armofer, come responsabile del cantiere dei lavori il<br />

geom. Paolo Mascherpa, che ci spiega nel dettaglio la sequenza<br />

operativa (riquadro intervista).<br />

Procedura di demolizione in opera e fuori opera<br />

Per la demolizione del camino a doppia canna metallica<br />

Armofer ha scelto di procedere con la decostruzione, me-<br />

diante smontaggio controllato con l’ausilio di autogru semovente,<br />

ovvero il sezionamento in quota di conci opportunamente<br />

scelti e la traslazione a terra in area dedicata<br />

per la scoibentazione della lana minerale contenuta fra le<br />

due canne metalliche.<br />

Il camino ha dimensioni importanti: circa 6,70 m di diametro<br />

per la canna in acciaio esterna e 6,35 m per quella<br />

interna. Fra le due è posto uno strato materiale isolante<br />

in fibra minerale. Dall’altezza di 35 m circa fino alla sommità,<br />

il manufatto presenta moduli di circa 5 m di altezza<br />

che si ripetono uguali, fino al cappello sommitale, differente,<br />

di altezza 3 m circa.<br />

La struttura è stata sezionata dunque in diciassette conci<br />

del peso compatibile con la portata della gru in tutta sicurezza<br />

e studiati anche in funzione della qualità struttu-<br />

Geom. Paolo<br />

Mascherpa,<br />

responsabile<br />

del cantiere<br />

per Armofer<br />

La sicurezza è un<br />

lavoro di squadra<br />

Intervista a Paolo Mascherpa, Armofer<br />

Quali sono le peculiarità nell’affrontare<br />

un lavoro del genere?<br />

“Affrontare la demolizione di un manufatto<br />

di questo genere è un impegno<br />

complesso sicuramente dal<br />

punto di vista tecnico, ma soprattutto<br />

dal punto di vista procedurale<br />

della sicurezza e della sostenibilità<br />

ambientale che vanno garantite oggi<br />

ai nostri committenti e alla collettività,<br />

con standard massimi, in tutte<br />

le fasi del lavoro.<br />

Ed è proprio questo il plusvalore offerto<br />

da Armofer nella gestione operativa<br />

di commesse molto complesse”.<br />

Come si costruisce o come si progetta<br />

la sicurezza in cantiere?<br />

“La sicurezza in cantiere nasce molto<br />

prima che “sul campo”.<br />

Nasce in Armofer quando i colleghi<br />

ingegneri e tecnici del nostro dipartimento<br />

di progettazione affrontano<br />

il progetto esecutivo dell’intervento<br />

definendo le procedure operative.<br />

Scelgono le squadre, i mezzi d’opera<br />

e le tecnologie che saranno impiegate.<br />

Ogni azione è studiata nel<br />

minimo dettaglio, senza tralasciare<br />

nulla.<br />

Un altro fattore molto importante è che<br />

gli attori coinvolti nella gestione operativa,<br />

primo fra tutti il Committente,<br />

abbiamo tutti come obiettivo prioritario<br />

il medesimo, e cioè la sicurezza<br />

operativa e il minor impatto ambientale<br />

possibile, allora si può lavorare<br />

bene in sicurezza.<br />

Ne è un esempio proprio questo intervento<br />

con A2A”. In altre parole, al<br />

di là del rispetto delle norme che ovviamente<br />

deve essere garantito sempre,<br />

la sicurezza è un grande lavoro<br />

di squadra, con sforzi richiesti a tutti<br />

i livelli operativi”.<br />

Quali sono i fattori su cui poggia la<br />

sicurezza per un’azienda come Ar -<br />

mofer?<br />

“Le premesse sono innanzitutto un<br />

parco mezzi d’opera e attrezzature<br />

ampio e adeguato e la preparazione<br />

dei tecnici e degli operatori sul cantiere.<br />

Ogni operazione deve essere<br />

svolta con il mezzo più appropriato,<br />

il più avanzato tecnologicamente e<br />

perfettamente manutenuto. Per questo<br />

Armofer dispone di un Service<br />

interno aziendale che controlla costantemente<br />

le macchine, non solo<br />

in sede, ma per tutti i cantieri.<br />

La filosofia di approccio al lavoro della<br />

nostra azienda è sempre stata improntata<br />

alla massima sicurezza per<br />

il personale operativo, quindi volta a<br />

cercare di elevare gli standard in ogni<br />

situazione, anche oltre gli obblighi di<br />

legge, privilegiando le scelte tecnologiche<br />

più sicure, l’aggiornamento<br />

continuo delle macchine e banalmente<br />

la disponibilità dei migliori dpi<br />

presenti sul mercato.<br />

Il motivo di questa scelta è molto<br />

semplice: Armofer nasce come<br />

azienda familiare e sin dalle origini i<br />

suoi titolari hanno lavorato in prima<br />

persona sulle macchine, sui ponteggi,<br />

nei cantieri. Ancora oggi è il nostro<br />

titolare Andrea Cinerari che opera<br />

sulle macchine da demolizione più<br />

[74] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [75]


Decommissioning industriale<br />

Taglio pronto forno<br />

del ferro.<br />

rale del manufatto. ll processo di smontaggio, ove possibile,<br />

seguirà l’ordine inverso utilizzato per il montaggio dell’impianto<br />

stesso e le asole per il sollevamento predisposte<br />

laddove la struttura è più solida (sotto flangia) e avendo<br />

cura di rispettare con precisione la simmetria dell’oggetto<br />

per la corretta distribuzione dei pesi è stata fatta allo scopo<br />

una valutazione strutturale accurata fornita dal calcolo<br />

di rifollamento.<br />

Ecco in breve la sequenza operativa di smontaggio che richiede<br />

la presenza contemporanea di due gru di sollevamento,<br />

una principale per traslare a terra i conci e una secondaria<br />

per portare in quota il personale. Entrambe devono<br />

garantire l’operatività in sicurezza fino a 100 m di altezza.<br />

Fase 1 Realizzazione, tramite taglio a caldo, delle asole per<br />

il sollevamento e messa in sicurezza del concio da svarare.<br />

I punti di aggancio previsti per ogni singolo concio sono<br />

quattro. Intervengono i tagliatori dal cestello della gru secondaria.<br />

Fase 2 Imbrago preventivo del concio da svarare, con quat-<br />

tro punti di aggancio alle catene della a gru di sollevamento<br />

principale, dedicata. I quattro ganci sono perfettamente<br />

simmetrici rispetto al baricentro del manufatto per evitare<br />

la rotazione dell’elemento una volta completato il sezionamento.<br />

Segue lieve messa in tiro. L’imbrago è fatto manualmente<br />

dal personale operante dal cestello della seconda<br />

gru. L’operazione di imbrago necessita particolare<br />

attenzione e segue una procedura progettata nel dettaglio<br />

in modo da mantenere la cesta col personale sempre in<br />

posizione di sicurezza rispetto al manufatto, ma anche alle<br />

catene di imbrago sospese alla gru principale.<br />

Fase 3 Taglio a caldo in quota con cannello, facendo girare<br />

intorno alla circonferenza del camino il cestello con gli<br />

operatori. Per tutto il tempo la gru principale mantiene in<br />

sicurezza e leggermente in tiro il concio. Al termine, prima<br />

di procedere con la movimentazione del concio stesso,<br />

si allontana la cesta porta persone che andrà ad occupare<br />

una posizione in sicurezza (per distanza e altezza dal<br />

fronte demolizione) dalla quale sorvegliare il volo in costante<br />

contatto radio con il gruista a bordo macchina e con<br />

60 anni d’esperienza<br />

Era il 1961 quando i Cinerari fondarono Armofer.<br />

L’azienda festeggia dunque nel <strong>2021</strong> ben 60 anni<br />

di attività. Sempre pronta a nuove sfide, improntata<br />

al miglioramento continuo, l’azienda pavese<br />

ha fatto leva per crescere su tre fronti strategici:<br />

un’invidiabile preparazione tecnica e tecnologica<br />

(la flotta conta oggi oltre 100 unità); la formazione<br />

continua del proprio Team (direttivo, tecnico e<br />

operativo); la cultura aziendale improntata alla sicurezza<br />

alla sostenibilità ambientale. Lo dimostrano<br />

i numeri: personale, mezzi d’opera, cantieri<br />

aperti e, non certo ultimo, fatturato, sempre in crescita<br />

nonostante le difficoltà della crisi economica,<br />

politica e sanitaria. In cantiere con la passione<br />

di sempre: buon compleanno Armofer!<br />

L’impianto oggetto<br />

della demolizione.<br />

grosse ed è Responsabile Tecnico<br />

dei mezzi”.<br />

Come si declina in cantiere nello<br />

specifico quello che ci ha illustrato<br />

in ogni fase operativa?<br />

“Per esempio, in questo cantiere, nelle<br />

fasi di lavoro che riguardano la bonifica<br />

ambientale e la scoibentazione<br />

dei pannelli fonoassorbenti abbiamo<br />

privilegiato l’intervento fuori opera, in<br />

un’area ampia e dedicata, appositamente<br />

costruita e gestita come area<br />

confinata.<br />

In questo contesto operativo non<br />

solo adottiamo (ovviamente) tutte<br />

le misure precauzionali previste dalla<br />

legge, ma progettiamo il flusso di<br />

lavoro riducendo al minimo la presenza<br />

di personale all’interno dell’unità<br />

operativa e riducendo i lavori fisicamente<br />

gravosi per il per sonale.<br />

Per quello che riguarda il lavoro<br />

specifico del sezionamento in quota<br />

dovendo lavorare con due gru di<br />

sollevamento occorre progettare<br />

il piazzamento delle stesse e le<br />

operazioni di ognuna di esse in<br />

modo che sia esclusa la possibilità<br />

di interferenza accidentale fra<br />

le due e con la traiettoria del carico<br />

sospeso.<br />

Infine si passa alla demolizione<br />

meccanica delle carpenterie, che Ar -<br />

mofer è in grado di eseguire da terra<br />

anche a notevole altezza o per sezioni<br />

di grande spessore, come il forno<br />

generatore a vapore di questo<br />

impianto, la sicurezza poggia saldamente<br />

sulle ma c chine scelte (le<br />

migliori tecnologie disponibili sul<br />

mercato), sulla loro perfetta manutenzione,<br />

sempre garantita dal nostro<br />

Service e in ultimo la formazione<br />

e l’esperienza dei nostri operatori.<br />

In questo caso ha seguito le demolizioni<br />

meccaniche più consistenti<br />

e pericolose del lavoro Andrea<br />

Cinerari su escavatore da demolizione<br />

Liebherr 960, in diversi allestimenti.”<br />

il coordinatore dell’intervento a terra. L’operazione è piuttosto<br />

lunga, può durare alcune ore.<br />

Fase 4 Svaro, ovvero traslazione a terra del concio sezionato.<br />

È l’operazione più spettacolare; il carico sospeso ora<br />

è affidato esclusivamente alla gru principale. Il “volo” dura<br />

solo alcuni minuti e si conclude in un’area appositamente<br />

dedicata.<br />

Fase 5 Demolizione vera e propria, ovvero taglio e sezionamento<br />

a terra delle carpenterie, operazione che he può<br />

essere svolta ancora a caldo oppure a freddo, con cesoie<br />

oleodinamiche ed escavatori cingolati di grande potenza.<br />

Da ultimo riduzione volumetrica pronto-forno del ferro<br />

di risulta, con l’ausilio di escavatori muniti di cesoie.<br />

Fase 6 carico e trasporto del ferro nei centri di recupero e<br />

smaltimento autorizzati.<br />

La sequenza operativa descritta è stata ripetuta per ognuno<br />

dei diciassette conci da rimuovere, procedendo con<br />

lo svaro di due conci al giorno (uno al mattino e uno al pomeriggio),<br />

o anche quattro tronchi al giorno, lavorando su<br />

doppio turno in base sia al cronoprogramma, sia alle condizioni<br />

atmosferiche. Tale lavoro infatti deve necessariamente<br />

essere svolto in condizioni meteo ottimali, con la sicurezza<br />

che il tempo non volgerà al brutto per tutta la durata<br />

delle operazioni di svaro per che impiegano le gru. (Fasi<br />

operative 2-3 e 4). L’eventuale avvicinarsi del maltempo, il<br />

solo addensarsi di nubi o l’aumento del vento in quota possono<br />

imporre il fermo di tali operazioni.<br />

In cantiere due gru cingolate a braccio tralicciato Liebherr.<br />

La più grande LTM 1750 da 750 t di portata è stata utilizzata<br />

per la traslazione in sicurezza dei manufatti, mentre<br />

la sorella “minore” LTM 1400, da 400 ton di portata<br />

massima, era dedicata a supportare l’operato del personale<br />

in quota.<br />

[76] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [77]


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Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma<br />

tel. 06 42016103 - fax 06 42020145<br />

atecap@atecap.it<br />

www.atecap.it<br />

Twitter: @atecap<br />

Facebook: @associazionecalcestruzzo<br />

LinkedIn: @atecap<br />

Andrea Bolondi<br />

Presidente<br />

Salvatore Avallone<br />

Vicepresidente<br />

Paola Colaiacovo<br />

Vicepresidente<br />

Gianpaolo Martin<br />

Tesoriere<br />

Massimiliano Pescosolido<br />

Segretario Generale<br />

[78] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Un gioco che cambia le regole, questo il titolo del webinar organizzato<br />

a dicembre scorso da Ermco, l’Associazione europea dei produttori di<br />

calcestruzzo, sulla certificazione CSC (dal nome del soggetto che<br />

la gestisce a livello internazionale, ovvero il Concrete Sustainability Council).<br />

Obiettivo del confronto è stato rimarcare l'importanza di una certificazione<br />

che attesti la capacità dell'impianto di produzione di calcestruzzo di<br />

fare la differenza in termini di sostenibilità e conoscere le opportunità di<br />

mercato che ne possono scaturire, come ad esempio il riconoscimento nel<br />

Protocollo Envision, il sistema di rating dedicato alla progettazione e realizzazione<br />

di infrastrutture sostenibili.<br />

Come premesso, la certificazione CSC è stata sviluppata a livello internazionale<br />

dal Concrete Sustainability Council, il più importante organismo di<br />

certificazione internazionale nell'ambito della sostenibilità nel settore dei materiali<br />

da costruzione, di cui Federbeton è referente nazionale per l'Italia.<br />

Serve per attestare, nel segno della massima trasparenza, l'impegno della filiera<br />

per la sostenibilità, ovvero certifica il processo di approvvigionamento<br />

responsabile su tutta la catena del valore secondo i principi base della<br />

sostenibilità, validando l'intera filiera di processo: dal trasporto al riciclo delle<br />

materie prime.<br />

Questione importante è il riconoscimento di tale certificazione da parte del<br />

mercato, anche con riferimento all'ambito dei protocolli ambientali.<br />

Attualmente lo schema RSS è riconosciuto dal Protocollo Envision per la certificazione<br />

di sostenibilità delle infrastrutture e dagli schemi Breeam e Dgnb,<br />

rispettivamente inglese e tedesco, per la certificazione di sostenibilità degli<br />

edifici, mentre è ancora in fase di valutazione da parte dello schema Leed.<br />

In particolare, con il Protocollo Envision, sempre più diffuso negli Stati Uniti<br />

dove è stato sviluppato e che sta riscuotendo ampio successo anche in<br />

Europa, si intende dare una risposta al bisogno delle autorità competenti<br />

di disporre di un protocollo di riferimento in grado di favorire un percorso<br />

condiviso verso una sempre maggiore sostenibilità di un'infrastruttura. L'intento<br />

non è propriamente quello di fornire una certificazione, piuttosto un'autovalutazione<br />

del progetto che permette di verificare quali approcci sostenibili<br />

vengono presi in considerazione.<br />

Questi sono alcuni degli aspetti che sono stati affrontati nel corso dei lavori<br />

del webinar a cui hanno preso parte, oltre al Vice Presidente del<br />

Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo, il Presidente Ermco Marco<br />

Borroni, il Presidente del Comitato Tecnico CSC Michael Scharpf, il Direttore<br />

della Federbeton olandese Ron Peters, il Presidente dell'ISI, l'Istituto per<br />

le Infrastrutture Sostenibili, Anthony Kane e il Direttore di ICMQ Lorenzo<br />

Orsenigo.<br />

FACILMENTE<br />

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Cave&Calcestruzzo<br />

Impianti mobili<br />

IL BISON 500<br />

acquistato,<br />

nel 2020,<br />

dall’azienda<br />

Ecodem, di Alpo<br />

di Villafranca<br />

(VR), e impiegato<br />

per produrre<br />

misto cementato<br />

per molti cantieri<br />

del Nord Italia.<br />

Per opere civili<br />

di grandi dimensioni,<br />

per sottofondi stradali<br />

e pavimentazioni,<br />

per inertizzazione: è la<br />

soluzione mobile Simem<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

Il canone della<br />

MOBILITÀ<br />

Èla tangibile simbiosi tra mobilità, resa e durata nel<br />

tempo. Si chiama Bison 500. È prodotto da Simem,<br />

azienda di Minerbe (VR) che da cinquantasei anni<br />

sforna prodotti che sono la più compiuta espressione di<br />

qualità, integrità e fiducia.<br />

Impianto supermobile, il Bison 500 è installato su un semirimorchio<br />

standard ed è provvisto di omologazione<br />

per il transito stradale: può essere trainato da mezzi di<br />

trasporto che non prevedono nessun limite di transito in<br />

rapporto alle norme internazionali deputate a regolare<br />

dimensioni, peso e circolazione dei veicoli pesanti.<br />

L’impianto può essere allestito anche su un carro ferroviario<br />

ribassato (portata > 30 t). Il Bison 500 è stato concepito<br />

da Simem con l’obiettivo di garantire rapidità d’installazione<br />

e semplicità d’impiego: il suo funzionamento<br />

è integralmente gestito da una centralina idraulica azionata<br />

da un radiocomando e la sua messa in servizio è<br />

possibile in circa quattro ore a partire dal momento dell’arrivo<br />

in cantiere. Quanto alla produttività: è in grado di<br />

miscelare in continuo fino a 500 tonnellate l'ora.<br />

Viene impiegato per argille, fanghi, materiali di recupero,<br />

inerti, ma, con l’adeguata aggiunta di additivi e leganti, si<br />

possono ottenere calcestruzzi ad alta resistenza (se-<br />

[80] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [81]


Cave&Calcestruzzo<br />

Impianti mobili<br />

riche aziende veronesi (l’Albertini Scavi e la Opered),<br />

Ecodem, realtà con centoquarantadue dipendenti e cento<br />

mezzi (tra autocarri e macchine operatrici), nell’estate<br />

del 2020 ha arricchito la propria forza operativa acquistando<br />

il Bison 500, “perché” - ci dice Daniele Bassan,<br />

Direttore tecnico di Ecodem - “dovevamo produrre misto<br />

cementato per molti cantieri del Nord Italia, e perché abbiamo<br />

iniziato a produrre calcestruzzo drenante Drain<br />

by Ecodem, cioè quel particolare calcestruzzo drenante<br />

studiato per il settore delle pavimentazioni permeabili,<br />

che noi impieghiamo, in particolare, nei piazzali dei parcheggi<br />

dei centri commerciali.”<br />

Come è fatto<br />

Il Bison 500 dispone di sistemi di pesatura all’avanguardia,<br />

che sono presenti sia sulla tramoggia degli aggregati<br />

sia su quella del cemento. Allo scopo di di evitare<br />

improduttive soste dell’impianto durante le fasi di carico<br />

del materiale (aggregati e cemento), l’impianto di<br />

Simem è provvisto di un secondo sistema di controllo<br />

elettronico. Si hanno dei flussostati dedicati, invece, per<br />

il controllo di acqua, additivi e emulsioni.<br />

Il controllo meccanico è deputato alla rotazione delle<br />

pompe e dei motori, mentre quello elettronico monitorizza<br />

il flusso attraverso una strumentazione dedicata<br />

che si trova all’interno della linea di dosaggio. L’elettronica<br />

di gestione del Bison regola, in sostanza, tutti i componenti<br />

della macchina, mantenendo le corrette proporzioni<br />

inserite nelle ricette.<br />

L’IMPIANTO<br />

MOBILE SIMEM<br />

garantisce<br />

rendimenti certi,<br />

vale a dire fino<br />

a 500 ton/h,<br />

la produzione<br />

di un calcestruzzo<br />

di qualità uni en<br />

206-1, un minimo<br />

impatto<br />

ambientale,<br />

e la possibilità<br />

di viaggiare come<br />

veicolo standard.<br />

IL BISON È COMPONIBILE IN MODULI in rapporto<br />

alle esigenze del cliente, sebbene ha la necessaria<br />

versatilità, già nel proprio allestimento base, per rispondere<br />

alle condizioni di diverse tipologie di applicazioni.<br />

condo la norma EN-206), conglomerati bituminosi a freddo,<br />

conglomerati riciclati a freddo con emulsioni bituminose<br />

e conglomerati bituminosi con tecnologia dei bitumi<br />

schiumati. E ancora: è possibile realizzare la stabilizzazione<br />

di terre con calce-cemento/additivi-cemento, inertizzare<br />

le terre e i fanghi inquinanti (da lavorazioni industriali e<br />

portuali), stabilizzare terreni contaminati da metalli pesanti,<br />

idrocarburi, ecc. e trattare i rifiuti solidi. Il Bison si<br />

presta, pertanto, a “mille” usi. Nondimeno, il suo più largo<br />

e comune impiego è quello per la realizzazione di sottofondi<br />

stradali, ci assicura Mirko Collato, responsabile<br />

dell’ufficio tecnico Simem: “In Italia purtroppo poco, ma<br />

all'estero si realizzano i sottofondi stradali misto cementato,<br />

e lì il Bison ha una dimensione da assoluto,<br />

indiscusso protagonista”.<br />

La scelta di Ecodem<br />

Tra chi, in Italia, ha scelto di avvalersi delle alte prestazioni<br />

del Bison di Simem c’è Ecodem. Azienda di Alpo<br />

di Villafranca (VR), nata nel 2004 dalla fusione di due sto-<br />

[82] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [83]


Cave&Calcestruzzo<br />

Impianti mobili<br />

Versatilità significa non solo possibilità di plurimi impieghi<br />

per ottenere differenti prodotti, ma anche possibilità<br />

di comporre l’impianto a misura delle proprie necessità.<br />

Con la composizione in moduli, il Bison 500 di Simem risponde<br />

proprio anche a quest’ultima condizione. Non<br />

solo. La base di flessibilità su cui è costruito favorisce<br />

molto persino la dimensione del mondo del noleggio, laddove<br />

davvero le esigenze cambiano continuamente.<br />

UN MONITOR<br />

restituisce<br />

in tempo reale<br />

le prestazioni<br />

dell’impianto<br />

In tal modo,<br />

per ogni<br />

prodotto,<br />

è possibile<br />

intervenire nella<br />

correzione del<br />

flusso, andando<br />

ad operare<br />

sulla %.<br />

BISON 500 in numeri<br />

produzione oraria 200-500 ton/h<br />

unità aggregati n. 1/3<br />

unità polveri n. 1/2<br />

unità emulsione n. 1<br />

mescolatore MDC 501<br />

altezza di scarico m. 4,2<br />

Le ragioni distintive<br />

Abbiamo chiesto a Mirko Collato di illustrarci le ragioni<br />

distintive che differenziano il Bison da soluzioni concorrenziali.<br />

“Il nostro impianto, innanzitutto, garantisce realmente<br />

una produzione oraria di 500 tonnellate l’ora di<br />

misto cementato. Il Bison può spingersi oltre, ma lo abbiamo<br />

limitato a 500 tonnellate l’ora.<br />

Inoltre, un aspetto del tutto centrale per noi è che tutto il<br />

sistema di automazione che gestisce il Bison è made in<br />

Simem. Il programma di gestione dell’impianto è interamente<br />

sviluppato dalla nostra divisione interna ricerca<br />

e sviluppo. Non è un software di terze parti. Tutta la<br />

logica, il cuore dell'impianto, tutto il sistema di funzionamento,<br />

tutti gli algoritmi sono stati da noi realizzati e,<br />

soprattutto, sono il frutto di anni di test e di verifiche.<br />

Altra ragione di vanto: il mescolatore con cui viene equipaggiato<br />

il Bison è l'MDC501: è un prodotto supercollaudato:<br />

lo realizziamo da oltre trent'anni, pur continuando<br />

a perfezionarlo.”<br />

Interamente pensato e costruito in Simem, il Bison può<br />

vantare una durata, in termini di tempo, “assoluta”. Dire<br />

assoluta non è ricorrere a toni trionfalistici, bensì è rispondere<br />

a ragioni di verità: “a differenza delle più comuni<br />

soluzioni sul mercato (che sono realizzate in ferro),<br />

il Bison 500 ha il braccio e l’albero che regge i bracci<br />

e le pale completamenti rivestiti in ghisa”, puntualizza ancora<br />

Mirko Collato. Alto rendimento in termini di durata<br />

nel tempo, pertanto. Un aspetto, questo, spesso ingiustamente<br />

trascurato, ma che, invece, è importante: avendo<br />

la possibilità di cambiare il braccio e la pala la durata<br />

dell'impianto è pressoché perenne.<br />

Il Bison richiede pochissima manutenzione. A parte la<br />

pulizia quotidiana, una volta controllato il livello dell'olio<br />

dei normalissimi riduttori, si entra nella manutenzione<br />

straordinaria, che è quella relativa alla sostituzione del-<br />

le pale e dei bracci. I costi di gestione sono, pertanto, quasi<br />

nulli, e lo sono anche sul fronte dei consumi: l’impianto<br />

Bison, confrontato con un impianto fisso che genera<br />

la stessa portata di produzione, ha consumi molto più<br />

esegui.<br />

Chi è Simem<br />

Fondata nel 1963, Simem, da oltre cinquant'anni, segue<br />

un percorso attraverso temi innovativi che si traducono<br />

in prodotti capaci di rispondere a una nutrita serie di<br />

esigenze.<br />

L'azienda, con 150 collaboratori in Italia ed altrettanti<br />

distribuiti nelle filiali attive in America, Canada, India e<br />

Russia, e con sede a centrale su 150mila m 2 a Minerbe<br />

(VR), progetta e produce macchine e impianti per l'edilizia.<br />

Risale a qualche anno fa l’acquisizione da parte di<br />

Simem di Schiaslo Spil, azienda di Treviso, oggi chiamata<br />

Simem Spil, dedicata alle soluzioni per la prefabbricazione.<br />

Simem vanta la partecipazione in progetti “epici”: dalla<br />

“Diga del Grande Rinascimento Etiope”, che sorge nell’ovest<br />

dell’Etiopia, al tunnel della Manica, dall'espansione<br />

del Canale di Panama (ha fornito gli impianti di betonaggio<br />

e miscelazione, per l'ampliamento attraverso<br />

la realizzazione di un nuovo sistema di chiuse) al progetto<br />

Mose a Venezia, ecc.<br />

L’azienda oggi offre una vasta gamma di prodotti specificatamente<br />

studiati per la produzione del calcestruzzo,<br />

ma non solo: propone una tra le gamme più valide di impianti<br />

fissi e mobili e di miscelatori (anche bialbero, e planetari,<br />

che trovano applicazione anche nell'industria mineraria).<br />

[84] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [85]


Sollevamento&Noleggio<br />

Sollevatori telescopici<br />

IL BRACCIO<br />

del Magni RTH<br />

5.25 SH,<br />

a quattro sezioni<br />

di cui tre sfilabili,<br />

è realizzato<br />

in acciaio ad alta<br />

resistenza.<br />

Preciso<br />

e robusto,<br />

è anche dotato<br />

di un sistema<br />

di alimentazione<br />

idraulica in testa<br />

ideato<br />

e brevettato<br />

da Magni.<br />

MACCHINA<br />

Magn(i)um<br />

In uno dei cantieri più avanzati<br />

d’Europa, abbiamo apprezzato<br />

le doti operative del sollevatore<br />

telescopico Magni RTH 5.25 SH<br />

Testi e foto di Fabrizio Parati<br />

Siamo alla più recente metamorfosi di una città che,<br />

nonostante l'infausto clima pandemico, non ha mai<br />

smesso, pur con inevitabili e ovvi intoppi, di rivoluzionare<br />

se stessa. Siamo, più precisamente, in via<br />

Melchiorre Gioia, angolo via Castiglioni, a Milano, nell'area<br />

dell'ultimo tassello del progetto Porta Nuova, vale a dire nel<br />

Cantiere della torre Unipol (chiamata il “Nido verticale”, per<br />

la propria struttura). Vale a dire in uno dei cantieri più avanzati<br />

d'Europa.<br />

Un cantiere di eccellenze<br />

“Il corpo centrale della torre interagisce direttamente con<br />

la calotta di un tunnel ferroviario, posto a circa 5 m dal piano<br />

di fondazione, in cui passano, con una frequenza di cinque<br />

minuti, dei treni diretti alla Stazione Garibaldi. L’esigenza,<br />

quindi, era quella di non interagire con la galleria portando<br />

peso sulla calotta e trasferendo questo carico agli estremi.<br />

Si è reso necessario il ricorso a una piastra ortotropa,<br />

perché la tradizionale armatura della platea non era sufficiente<br />

a garantire la funzione strutturale”, dice Mario Chini,<br />

il direttore operativo strutture, opere interrate.<br />

“Sono terminate, intanto, le lavorazioni relative ai due nu-<br />

[86] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [87]


Sollevamento&Noleggio<br />

Sollevatori telescopici<br />

LA TORRE UNIPOL è un’edificio, sviluppato su una<br />

pianta di 1.400 m 2 , che si fonda su una struttura<br />

a diagrid. Un sistema strutturale, costituito da una griglia<br />

a geometria triangolare, che abbraccia il perimetro<br />

dell’edificio.<br />

clei principali, ovest ed est, ed è già stato affrontato tutto<br />

il processo d’apprestamento relativo al cassero rampante”,<br />

ci dice l’architetto Monia Barzucchi, nostra competente<br />

guida in cantiere e Assistente al servizio di prevenzione<br />

e protezione, per C.M.B. Cooperativa Muratori e Braccianti<br />

di Carpi (azienda che sta costruendo l’edificio).<br />

“Siamo arrivati al quindicesimo, per un totale di ventitre solai<br />

da realizzare. Siamo, quindi, oltre la metà. Quanto alle<br />

carpenterie principali di facciata siamo al diciassettesimo<br />

livello, cioè ben oltre la metà dell'altezza complessiva.<br />

Abbiamo iniziato l'attività di installazione delle strutture secondarie<br />

di facciata.<br />

Ci attende la fase più impegnativa del cantiere: la posa della<br />

struttura secondaria di facciata, il completamento dei solai<br />

e la realizzazione del lucernario al diciassettesimo piano<br />

della torre, anch'esso realizzato in carpenteria metallica.”<br />

Poco spazio e tanta logistica<br />

L’area in cui sta nascendo la torre Unipol è ad alta densità<br />

di costruzioni: condizione, quest'ultima, che ha informato<br />

le mosse creative dell'autore del progetto, l'architetto Mario<br />

Cucinella, nel pensare una forma ellittica che potesse inserirsi<br />

nel costruito. Ma, soprattutto, condizione che obbliga<br />

a esercitare uno scrupoloso controllo su ogni centimetro<br />

di spazio disponibile in cantiere. “Montare la facciata,<br />

con questa doppia pelle, che sale fino a 120 m d'altezza,<br />

soprattutto sulla parte alta dove c'è la serra, in una congestione<br />

di edifici, richiede un cantiere che va organizzato<br />

bene”, dice lo stesso Cucinella.<br />

L'ing Marco Cruciani, Project manager di CMB: “Tutti quelli<br />

che vedono questo cantiere non capiscono come si riesca<br />

a costruire una torre su uno spazio così piccolo. Basti<br />

pensare alla quantità di materiali che dovranno essere utilizzati:<br />

tre milioni di kg di ferro d'armatura,18mila m 3 di calcestruzzo,<br />

25mila m 2 di facciate, 7.000 t di carpenteria metallica<br />

che dovranno essere montate”.<br />

In cantiere sono costantemente occupate, tra l’altro, tra ottanta<br />

e cento persone. “La difficoltà principale di questo<br />

cantiere è stata proprio la logistica”, puntualizza l’architet-<br />

CICERONE A destra, l’architetto Monia Barzucchi,<br />

di C.M.B., nostra guida all’interno del cantiere milanese.<br />

to Barzucchi, con le conseguenze del caso: “Appro v -<br />

vigionamenti mirati, i rapporti con il vicinato che devono<br />

essere mantenuti ottimi, perché in occasione di alcune attività,<br />

quali vari di struttura secondaria di facciata, abbiamo<br />

anche l'esigenza di avere delle zone di sicurezza sull'ambiente<br />

circostante. Con la collaborazione dei nostri<br />

vicini riusciamo anche a interdire determinate aree.”<br />

La disciplina nell’organizzazione degli spazi di lavoro richiede<br />

anche il necessario ricorso a mezzo operativi che<br />

la rendano possibile. Ebbene, uno di questi è il sollevato-<br />

[88] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [89]


Sollevamento&Noleggio<br />

Sollevatori telescopici<br />

LA CABINA<br />

con chiusura<br />

ermetica,<br />

completamente<br />

pressurizzata<br />

e con filtrazione<br />

dell’aria al<br />

100%, rende<br />

il telescopico<br />

Magni adatto<br />

per operare<br />

anche<br />

in ambienti<br />

contaminati,<br />

senza alcun<br />

rischio per<br />

l’operatore.<br />

IL MAGNI al lavoro nel cantiere Unipol sfrutta<br />

i tre tipi di sterzata di cui è dotato, cioè frontale, concentrica<br />

e a granchio, e gli stabilizzatori a forbice (perfetti per gli<br />

spazi ridotti, per la propria capacità di impostare un’area di lavoro<br />

stabile, anche senza sfruttare la propria totale estensione).<br />

IL DISPLAY touch screen presente in cabina<br />

consente la gestione dell’intera macchina. È di facile<br />

lettura e comunica con l’operatore con più di 170<br />

messaggi d’errore in undici lingue diverse.<br />

re telescopico Magni RTH 5.25 SH. COSTRUZIONI ha visitato<br />

il cantiere della torre Unipol proprio per vedere al lavoro<br />

il sollevatore Magni, fornito a noleggio alla CMB dalla<br />

Novital di Agrate Brianza (MB).<br />

La versatilità Magni scelta da Novital<br />

L’RTH 5.25 SH di Magni è un sollevatore telescopico rotativo<br />

(360° continua) e compatto, quindi più che adeguato<br />

per lavorare con agilità nel cantiere milanese, cioè<br />

laddove - come abbiamo visto - la scarsità di spazio signoreggia<br />

su tutto e tutti. Compatto ma performante,<br />

con la propria capacità massima di sollevamento, senza<br />

necessità di ricorrere all’estensione degli stabilizzatori,<br />

di 4.999 kg (baricentro 500 mm), con l’altezza di sollevamento<br />

di 25 m e lo sbraccio massimo di 21,2 m.<br />

Gli stabilizzatori a forbice, regolati dal software sviluppato<br />

da Magni, sono un ulteriore, decisivo contributo alla<br />

riuscita del lavoro negli spazi stretti. Si tratta di un sistema<br />

di stabilizzazione, regolato sulla misurazione della<br />

lunghezza di sfilo di ogni stabilizzatore, che consente<br />

all’RTH 5.25 SH (ma la cosa vale su tutti i modelli della<br />

gamma RTH), la più sicura forma di stabilizzazione, quand’anche<br />

ci si trovi in una situazione di stabilizzazione non<br />

uniforme sui 4 piedi. Il sistema è in grado di calcolare<br />

con continuità il valore della portata e di adattare, di conseguenza,<br />

il diagramma di carico della macchina alla<br />

reale situazione di stabilizzazione. Non solo, la facoltà<br />

di stabilizzare la macchina in modo variabile permette<br />

di adattarsi a ogni spazio di lavoro, per quanto esso possa<br />

essere sacrificato in termini di spazio.<br />

Le categorie che dominano l’esercizio del sollevatore rotativo<br />

Magni RTH 5.25 SH sono riassumibili in prestazioni,<br />

adattabilità e comodità. Quest’ultima non si esaurisce<br />

al pur vitale comfort in cabina (davvero spaziosa,<br />

con colonna di sterzo inclinabile e con parabrezza che<br />

si estende dai piedi alla testa dell’operatore), ma si salda<br />

con la possibilità di avere tutto sotto controllo mentre<br />

si lavora, grazie alla presenza di comandi ordinati in<br />

un display touch screen creato dalla stessa Magni. Le<br />

varie pagine del display, con le tabelle di carico e i parametri<br />

di funzionamento della macchina, sono, a scelta,<br />

gestibili anche attraverso un joystick di comando. In due<br />

joystick multifunzione Suaer Danfoss collegati in CAN<br />

BUS regolano tutti i movimenti della torretta, del braccio<br />

e degli accessori. La linea divisoria tra una macchina che<br />

possa lavorare ovunque e in più ambiti operativi e una<br />

che non sia in grado di farlo passa anche per la vasta<br />

gamma di accessori. È il caso del rotativo Magni che,<br />

anche grazie al sistema R.F.I.D. (in testa al braccio) che<br />

ne consente il riconoscimento automatico e la conseguente<br />

creazione dei diagrammi di carico relativi, è in<br />

grado di muoversi sia nell’edilizia sia nell’industria.<br />

[90] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [91]


Piattaforme aeree<br />

Intervento speciale<br />

Spettacolare noleggio<br />

Elevo - Kiloutou<br />

per la messa<br />

in sicurezza<br />

di un serbatoio<br />

di compenso<br />

Qualche settimana<br />

fa, a chi si fosse<br />

trovato a passare<br />

nella campagna di Novagli<br />

di Montichiari (Brescia),<br />

non sarebbero potute<br />

sfuggire: la piattaforma<br />

articolata con braccio in<br />

completa estensione, la<br />

torre dell’acquedotto e<br />

quattro uomini sopra il suo<br />

“cappello”, a 40 m di<br />

altezza. Un cantiere, un<br />

noleggio, a dir poco<br />

spettacolare, come<br />

testimoniato dalle<br />

fotografie realizzate dall’<br />

impresa Perico Renato<br />

<strong>Costruzioni</strong> edili, che quel<br />

cantiere lo ha progettato<br />

nei minimi particolari. Ma<br />

facciamo ordine.<br />

L’intervento sul serbatoio<br />

di compenso, è stato<br />

richiesto da A2A,<br />

multiutility dei servizi<br />

ambientali e<br />

teleriscaldamento. La<br />

struttura, da tempo non<br />

più operativa, necessitava<br />

della messa in sicurezza,<br />

per impedire che i detriti<br />

delle lastre in cemento<br />

della copertura –<br />

aggredite per anni dagli<br />

eventi atmosferici – si<br />

staccassero per poi<br />

cadere al suolo.<br />

Un cantiere curato<br />

nei dettagli<br />

Un lavoro complesso<br />

affidato alla Perico Renato<br />

<strong>Costruzioni</strong> Edili, con sede<br />

nella provincia di<br />

[92] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Bergamo, che per<br />

effettuare i lavori in quota<br />

si è rivolta a un partner<br />

abituale: Elevo - Kiloutou.<br />

La scelta della macchina -<br />

una piattaforma articolata<br />

Genie ZX135/70 da 43,15<br />

m di altezza di lavoro e<br />

con jib estensibile da 3,66<br />

a 6,10 m - e<br />

l’organizzazione<br />

dell’intervento, hanno<br />

richiesto sopralluoghi,<br />

videoconferenze, rilievi con<br />

strumenti laser, riprese<br />

video con l’ausilio di drone<br />

e fotografie in alta<br />

risoluzione. Il geometra<br />

Renato Poloni - direttore<br />

dei lavori - ha dovuto<br />

progettare sia la modalità<br />

di messa in sicurezza del<br />

cappello sia, in<br />

collaborazione con i<br />

tecnici di Elevo - Kiloutou, il<br />

posizionamento plani<br />

altimetrico della<br />

piattaforma, prestando<br />

molta attenzione a tutti gli<br />

aspetti della sicurezza:<br />

dall’accessibilità al luogo<br />

di lavoro alla presenza<br />

delle linee elettriche<br />

sospese, dagli<br />

impedimenti geometrici<br />

adiacenti alla portanza del<br />

terreno, ecc.<br />

Cinque uomini e una<br />

piattaforma a 40 m di<br />

altezza<br />

Per iniziare, si è studiata la<br />

realizzazione e la posa di<br />

una rete di sicurezza<br />

accoppiata con una rete<br />

antidetriti, entrambe del<br />

diametro di 15 m e del<br />

peso superiore a 60 kg.<br />

Questa rete è stata stesa,<br />

tirata fino ai bordi del<br />

“cappello” e,<br />

successivamente,<br />

integrata con una fascia<br />

larga 1 m, nonché cucita<br />

lungo tutto il perimetro.<br />

Indispensabile in questo<br />

caso la Genie ZX135/70, il<br />

cui utilizzo ha reso<br />

necessarie alcune<br />

valutazioni preliminari:<br />

peso, ingombro,<br />

diagramma di lavoro per<br />

raggiungere ogni punto<br />

della struttura, stabilità e<br />

sostenibilità del terreno.<br />

Per consentire alla<br />

macchina da 20 t,<br />

mediante due soli<br />

posizionamenti, di<br />

raggiungere tutti i punti del<br />

serbatoio, per lo<br />

stazionamento sono state<br />

realizzate due platee in<br />

calcestruzzo armato per<br />

una superficie totale di<br />

128 m 2 . La macchina,<br />

dotata di un braccio che<br />

consente di scavalcare gli<br />

ostacoli e raggiungere i<br />

punti più difficili, torretta a<br />

rotazione continua a 360°,<br />

quattro ruote motrici<br />

e sterzanti, si è<br />

confermata la<br />

soluzione ideale per<br />

interventi di questa<br />

natura e complessità.<br />

Coordinati dalla<br />

Perico, cinque tecnici<br />

(uno in cesta e<br />

quattro sul cappello)<br />

hanno operato a 40 m<br />

di altezza per due giorni;<br />

tra loro personale A2A e<br />

dei professionisti del<br />

lavoro in fune, che hanno<br />

garantito un altissimo<br />

livello di sicurezza. Seppur<br />

perfettamente svolto, per<br />

l’azienda bergamasca<br />

specializzata in edilizia<br />

civile e industriale, si è<br />

trattato di un intervento<br />

speciale, cosi come il<br />

noleggio della Genie<br />

ZX135/70. Abitualmente,<br />

infatti, si affida a Elevo-<br />

Kiloutou soprattutto per<br />

piattaforme autocarrate e<br />

ragni. Poco male,<br />

l’intervento richiesto da<br />

A2A non ha intimorito né<br />

l’una né l’altra azienda, che<br />

una volta raccolta la sfida<br />

hanno portato<br />

velocemente a termine il<br />

lavoro con la piena<br />

soddisfazione del cliente.<br />

elevo.it<br />

SOLLEVA LA TUA<br />

PRODUTTIVITÀ<br />

Noleggio di piattaforme aeree.<br />

In tutta Italia dedichiamo la nostra<br />

passione e impegno quotidiano per<br />

realizzare la tua crescita.<br />

NOLEGGIO<br />

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LOXAM<br />

Piattaforme Aeree


Sollevamento&Noleggio<br />

Piattaforme aeree<br />

Dalla felice unione di due<br />

storiche realtà del noleggio<br />

italiano di piattaforme nasce<br />

Loxam Piattaforme Aeree<br />

Testi di Damiano Diotti<br />

LOXAM PIATTAFORME AEREE è lo specialista del<br />

noleggio di mezzi per il sollevamento aereo. La società<br />

è naturalmente in grado di fornire mezzi, ma anche corsi<br />

di formazione in ogni regione italiana.<br />

NUOVO NOME<br />

stesso servizio<br />

Nato formalmente il 12 gennaio <strong>2021</strong>, il marchio<br />

Loxam Piattaforme Aeree rappresenta l’unione di<br />

due realtà storiche del noleggio italiano di piattaforme<br />

aeree: Nacanco e No.Ve, vale a dire due aziende con<br />

un’esperienza ventennale nel settore, che hanno saputo<br />

crescere, aprire numerose filiali e superare la lunga crisi iniziata<br />

nel 2008, grazie alla determinazione dei dipendenti e<br />

alla fedeltà dei clienti. Risale al 2017 la scelta del gruppo<br />

europeo Loxam, alla ricerca delle più solide e competenti<br />

aziende specializzate nel noleggio di piattaforme aeree, di<br />

creare una nuova società insieme alla italianissima proprietà<br />

di Nacanco. Nasce così Loxam Access. Un anno<br />

dopo, anche Nove viene annessa, consolidando la squadra<br />

“Nacanco Nove” che, il 12 gennaio <strong>2021</strong>, sancisce definitivamente<br />

questa unione inaugurando il nuovo marchio<br />

Loxam Piattaforme Aeree: lo specialista nel noleggio di<br />

mezzi per il sollevamento aereo, in grado di fornire soluzioni<br />

per l’accesso in quota e corsi di formazione in ogni<br />

regione italiana. Le sedi, attualmente 16, sono presidiate<br />

da esperti del settore con l’obiettivo di essere vicini ai propri<br />

clienti e di adattare il servizio alle specifiche necessità<br />

del territorio. Questa attenzione è dimostrata dal costante<br />

monitoraggio della soddisfazione cliente, secondo il principio<br />

del miglioramento continuo, per garantire un’esperienza<br />

di noleggio sempre migliore. Ogni sede è plasmata<br />

sulla misura e sulle necessità del territorio in cui è nata,<br />

vicino a professionisti e ad aziende della zona che, come<br />

clienti, ne hanno permesso la crescita con la loro fiducia e<br />

i loro consigli.<br />

Il gruppo<br />

Il gruppo Loxam opera da oltre 50 anni nel settore del noleggio<br />

di attrezzature, rivolgendo la propria offerta a professionisti<br />

di tutta Europa. Grazie alla fiducia di 600.000<br />

clienti e alla professionalità dei suoi 8.000 dipendenti,<br />

Loxam è tra i leader nel mercato europeo del noleggio<br />

di attrezzature, per i settori dell’edilizia, dell’industria, della<br />

distribuzione, della manutenzione e degli eventi. Loxam<br />

presta la massima attenzione alla qualità dell’offerta e<br />

alla sicurezza delle attrezzature, lasciando che ogni nazione<br />

configuri il servizio più adatto al paese in cui opera,<br />

supportando con la solidità del gruppo un noleggio adatto<br />

alle necessità locali. Nonostante in Italia i marchi<br />

Nacanco e Nove fossero più conosciuti, si è scelto di unirsi<br />

sotto l’egida del nuovo brand Loxam ed iniziare un percorso<br />

per rafforzare l’immagine coordinata tramite ogni<br />

canale possibile: dalla segnaletica alle insegne, dalle decorazioni<br />

interne alle sedi all’abbigliamento per la rete<br />

commerciale.<br />

Sicurezza Sempre e Ovunque<br />

Per Loxam la sicurezza dei dipendenti e dei propri clienti è<br />

la massima priorità e un impegno che già da anni si traduce<br />

nella filosofia “Sicurezza sempre e ovunque”, con<br />

l’obiettivo di tutelare le persone e portare a zero gli infortuni.<br />

Anche con l’arrivo dell’emergenza COVID-19 l’azienda si<br />

è fatta trovare pronta e strutturata per offrire un noleggio<br />

sicuro, per poter garantire la sicurezza di clienti e dipendenti,<br />

grazie a precise procedure di igienizzazione dei mezzi,<br />

utilizzando anche la nebulizzazione di sostanze disinfettanti<br />

per tutte le macchine dotate di cabina.<br />

Loxgreen<br />

Impegnandosi nell’ecologia e nella transizione verso un futuro<br />

più verde e a basse emissioni di anidride carbonica,<br />

Loxam ha intrapreso un ambizioso investimento per rinnovare<br />

la propria flotta con una nuova generazione di apparecchiature<br />

che offrno una maggiore protezione dell'ambiente<br />

e della salute degli utenti, impegnandosi in una<br />

precisa politica ecologica a lungo termine e al costante incremento<br />

della responsabilità aziendale verso l’ambiente.<br />

Il simbolo Loxgreen identifica tutti i mezzi della flotta Loxam<br />

che contribuiscono alla riduzione delle emissioni, siano<br />

essi completamente elettrici, ibridi o dotati di sistemi per<br />

la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.<br />

[94] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [95]


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru retrocabina<br />

La gru Fassi F950RA he-dynamic<br />

scarrabile è uno tra<br />

i migliori modi possibili per<br />

migliorare le proprie potenzialità<br />

operative. E l’azienda piacentina<br />

Bocchi <strong>Costruzioni</strong> ne è la viva<br />

testimonianza<br />

DOPPIO<br />

LA NUOVA<br />

Fassi F950RA<br />

he-dynamic,<br />

acquistata<br />

da Bocchi<br />

<strong>Costruzioni</strong>.<br />

Con una sola<br />

macchina,<br />

l’azienda può<br />

avvalersi,<br />

in sostanza,<br />

di due tipi<br />

di attrezzature<br />

differenti.<br />

vantaggio<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

Le tecnologie si evolvono, ma i rapporti di valore restano<br />

saldi nei mondi di Fassi e di Scania. Lo testimonia<br />

l'accoppiata Scania R500 XT 8x4 con la gru<br />

Fassi F950RA he-dynamic. L'allestimento, curato dalle<br />

Officine BPM, azienda di Mantova che, da oltre trentacinque<br />

anni, offre un servizio di progettazione e realizzazione<br />

di ogni tipo di allestimento per autocarri, conferma l'identità<br />

di un veicolo non comune.<br />

Fornita da Fassi Emilia alla Bocchi <strong>Costruzioni</strong>, azienda di<br />

Villanova sull’Arda (PC), la nuova gru, che ha scalzato dal<br />

parco macchine della Bocchi un Iveco Trakker allestito con<br />

una Fassi F455RA (acquistato nel 2007), ci è stata illustrata<br />

da Antonio Di Francesco, responsabile commerciale di<br />

Fassi Emilia: “Abbiamo montato su uno Scania 8x4, quindi<br />

una macchina non stradale, un allestimento composto<br />

di due parti. Vale a dire da una gru Fassi F950RA.2.28 con<br />

jib L616 e verricello idraulico: si tratta di una gru con otto<br />

sfili di base, a cui si aggiungono i sei sfili di prolunga idraulica<br />

(jib), abbinata a un cassone ribaltabile trilaterale.<br />

Il cliente, tramite un impianto scarrabile installato da Officine<br />

BPM, può traslare di qualche centimetro l'impianto, arretrarlo,<br />

e poi, con i piedi stabilizzatori della gru e con quelli<br />

[96] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [97]


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru retrocabina<br />

LA NUOVA<br />

FASSI permette<br />

all’azienda<br />

Bocchi, grazie<br />

al proprio<br />

ragguardevole<br />

sbraccio<br />

in lunghezza,<br />

di andare in<br />

copertura anche<br />

sui capannoni<br />

più larghi.<br />

Fassi Gru F950RA<br />

he-dynamic<br />

• capacità di sollevamento: 80,22 tm<br />

• massimo sbraccio idraulico: 32 m con jib<br />

• ingombro: larg. 2,50 m, lung. 1,80 m, alt. 2,50 m<br />

Dotazione elettronica/idraulica<br />

• sistema di controllo integrale IMC<br />

• unità di controllo FX900<br />

• distributore idraulico digitale D900<br />

• unità di comando radio RCH/RCS<br />

• controllo della dinamica ADC<br />

• flow sharing<br />

Caratteristiche<br />

• versione dynamic (.2) con biellismo<br />

• dispositivo XP<br />

• sistema ProLink doppia biella<br />

• rotazione continua su ralla<br />

supplementari, può alzare la struttura rispetto al telaio, staccare<br />

una serie di tubazioni idrauliche ed elettriche (per consentire<br />

l'alimentazione dell'impianto e della gru), e sfilare<br />

l'attrezzatura con il telaio. Il cliente ha quindi la facoltà di<br />

poter togliere gru e ribaltabile per sostituirli con una vasca<br />

per inerti Adamoli da 20 m 3 . Con una sola macchina, in sostanza,<br />

può avvalersi di due tipi di attrezzature differenti.”<br />

Alla Bocchi <strong>Costruzioni</strong> hanno inteso sostituire il precedente<br />

Iveco Trakker allestito con una Fassi F455 con la<br />

nuova F950RA he-dynamic per darsi la possibilità di beneficiare<br />

di maggiori possibilità operative e per arrivare oggi<br />

dove prima gli era precluso. Ma capiamo meglio le ragioni<br />

di questa scelta dalle puntuali considerazioni di Matteo<br />

Bocchi, cioè da colui che gestisce, con il fratello Massimo,<br />

la Bocchi <strong>Costruzioni</strong>: “Da un lato avevamo la necessità di<br />

ACCOPPIATA FASSI E SCANIA<br />

La gru Fassi F950RA he-dynamic<br />

su Scania R500 XT 8x4. L’allestimento<br />

è stato curato dalle Officine BPM.<br />

L’azienda BPM, di Mantova,<br />

da oltre 35 anni, si occupa di ogni tipo<br />

di allestimento per autocarri.<br />

avere uno sbraccio maggiore, non tanto in altezza ma piuttosto<br />

in lunghezza, per poter raggiungere i tetti anche dei<br />

capannoni di maggiori dimensioni. Per questo abbiamo<br />

scelto la Fassi F950RA he-dynamic, quella che io chiamo<br />

una gru ‘da tiro e da quota’, il giusto compromesso per le<br />

nostre esigenze, perché ci permette di andare in copertura<br />

anche sui capannoni più larghi, con la possibilità di dare<br />

più potenza alla prolunga grazie al JDP (Jib Dual Power).<br />

Inoltre, le dimensioni restano abbastanza compatte e il<br />

peso accettabile e questo ci ha permesso di avere un cassone<br />

ribaltabile di dimensioni sufficienti per la maggior parte<br />

dei nostri interventi e con una buona portata. A tutto ciò<br />

si aggiunge la possibilità, grazie alla soluzione scarrabile,<br />

di sostituire questo allestimento con una vasca per inerti<br />

[98] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [99]


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru retrocabina<br />

LA F950RA HE-DYNAMIC<br />

ha dimensioni abbastanza compatte<br />

e un peso del tutto accettabile.<br />

Ciò ha consentito alla Bocchi<br />

<strong>Costruzioni</strong> di avere un cassone<br />

ribaltabile di dimensioni adeguate<br />

per i propri interventi.<br />

LA SOLUZIONE SCARRABILE<br />

permette di sostituire<br />

l’allestimento con la gru con<br />

una vasca per inerti Adamoli<br />

di 20 m 3 . Il veicolo, in tal<br />

modo, è sempre al lavoro.<br />

Adamoli di 20 m 3 , una soluzione che ampia notevolmente<br />

le possibilità di utilizzo del veicolo e ci consente in pratica<br />

di non averlo mai fermo. Fondamentale è stata la consulenza<br />

del Concessionario Fassi Emilia nella definizione del<br />

modello di gru e dell’allestimento, se scelgo sempre una<br />

gru Fassi è anche perché so di poter contare sulla loro consulenza<br />

e sulla loro tempestiva assistenza”.<br />

Come funziona<br />

L’allestimento di tipo scarrabile, permette di beneficiare<br />

del gran vantaggio di avere due mezzi in uno. E l’operazione<br />

di muta richiede pochi istanti. Si procede, dapprima,<br />

staccando i collegamenti oleodinamici ed elettrici<br />

tra carro e gru. A quel punto, il controtelaio è in grado di<br />

arretrare di pochi centimetri, per liberare i perni che lo<br />

rendono solidale al veicolo, e quattro martinetti lo possono<br />

alzare per permettere di inserire quattro supporti<br />

sotto gli stabilizzatori. Sono quindi i martinetti degli stabilizzatori<br />

a sollevare, quanto basta, la gru, il controtelaio<br />

e il cassone, per sfilare il veicolo (che è poi libero d’infilarsi<br />

sotto la vasca).<br />

L’azienda Bocchi<br />

La Bocchi <strong>Costruzioni</strong> è oggi specializzata nella rimozione<br />

e nello smaltimento dell’amianto. Si occupa sia dell’esecuzione<br />

dell’intervento di rimozione sia della gestione<br />

delle pratiche burocratiche. È naturalmente anche in grado<br />

di provvedere alla messa in opera della nuova copertura<br />

a norma di legge, perché la storia dell’azienda,<br />

fondata da Emilio Bocchi, padre di Matteo e Massimo,<br />

nel 1959, nasce e si sviluppa proprio in campo edile con<br />

la realizzazione di fabbricati civili e industriali e ristrutturazioni<br />

(tutte attività tuttora svolte dall’azienda di<br />

Villanova sull’Arda). Nel 1998, con l’ingresso dei due fratelli,<br />

viene fondata la srl e, nel 2010, si dà inizio al nuovo<br />

ramo d’attività con gli interventi legati all’amianto, ai quali<br />

si affianca ben presto anche l’attività di installazione dei<br />

LO “SCARRAMENTO” DELL’ALLESTIMENTO prevede<br />

che vengano staccati, dapprima, i collegamenti<br />

oleodinamici e elettrici tra carro e gru, in modo tale che<br />

il controtelaio sia sfilabile e alloggiabile su dei supporti.<br />

pannelli fotovoltaici, per la quale le gru Fassi sono incontrastate<br />

protagoniste. “Matteo Bocchi è un cliente speciale<br />

- ci assicura Antonio Di Francesco, della Fassi Emilia<br />

-, molto competente e quindi con le idee chiarissime su<br />

quello che voleva, ma, al contempo, molto esigente sui<br />

contributi che si aspettava da Fassi Gru e dalla nostra filiale.<br />

La definizione della macchina è stata veloce. È stato<br />

complesso organizzare tutte le componenti richieste:<br />

dalla gru full optional all’allestimento. Ed è in questa fase<br />

che il nostro fattivo coordinamento si è rivelato di centrale<br />

importanza”.<br />

[100] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [101]


Truck&Allestimenti<br />

Torsus Terrastorm<br />

Furia ‘CECA’<br />

Testi di Gianluca Ventura<br />

in collaborazione con<br />

Arriva da Praga questa rivisitazione<br />

cattivissima dell’accoppiata<br />

Volkswagen Crafter 4Motion/Man<br />

TgE 4x4 per raggiungere posti<br />

inimmaginabili. Due gli allestimenti<br />

in vendita già da ora<br />

A SINISTRA, il Terrastorm<br />

in azione. Sopra, la retrocamera<br />

sulla sommità delle portiere.<br />

Sotto, particolari del bull-bar<br />

e del verricello elettrico.<br />

Testa nella Repubblica Ceca ma braccia nella vicina ed<br />

ex ‘sorella’ Slovacchia per Torsus, giovane realtà nel settore<br />

degli allestimenti fuoristradistici estremi solo di furgoni,<br />

camion e bus. Niente auto, per loro ritenute evidentemente<br />

‘roba da signorine’.<br />

Così, dopo aver fatto esperienza con un bus, il Praetorian<br />

su telaio camionistico del Man TgM, continuano la collaborazione<br />

con Traton lanciando ora il Terrastorm, un commerciale<br />

declinato - oltre che nella versione passeggeri,<br />

la più gettonata - anche nella Cargo per il trasporto merci<br />

e Medivac per il settore medicale (cfr. box nella pagina accanto,<br />

in alto).<br />

Base di partenza un Volkswagen Crafter o un Man TgE, a<br />

scelta del cliente finale, purché in versione a trazione inte-<br />

grale, indispensabile per questo allestimento estremo.<br />

Quindi con una frizione Haldex a lamelle di quinta generazione,<br />

capace di ripartire la coppia motrice su tutte e quattro<br />

le ruote in funzione del fabbisogno. Viaggiando così<br />

quasi come un trazione anteriore quando il grip è massimo<br />

e variandone la proporzione man mano che l’elettronica<br />

rileva perdite d’aderenza. Un sistema che consente<br />

cambi repentini di terreno senza problemi e che viene installato<br />

nella stessa fabbrica dove tutti i nuovi Crafter/TgE<br />

sono assemblati.<br />

Un assetto specialissimo<br />

Proposto nella versione L3H3, Terrastorm è lungo 6.000<br />

mm esatti, cui se ne aggiungono sul retro altri 400 dovuti<br />

[102] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [103]


CAMBIA PROSPETTIVA<br />

AL TUO BUSINESS<br />

Torsus Terrastorm<br />

Dalla foto in alto a sinistra, in senso orario, il motore<br />

2 litri biturbo Vw, la frizione Haldex di quinta generazione<br />

che assicura la trazione integrale, un tastierino<br />

comprendente l’esclusione dell’Esp, la demoltiplicazione<br />

del servosterzo elettrico, la disattivazione dei radar<br />

di parcheggio e il bloccaggio del ponte posteriore,<br />

confermato dal display accanto.<br />

alla presenza della gomma di scorta fissata a una scaletta<br />

localizzata sul posteriore sinistro, per cui Torsus modifica<br />

le porte in modo che possano apririsi anche verso l’interno.<br />

Il passo fa 3.640 mm, lo sbalzo posteriore della sola<br />

carrozzeria 1.345, quello anteriore 1.015, mentre l’altezza<br />

minima dal suolo è di 290 mm, la complessiva di 2.880<br />

(contando il portapacchi sul tetto da 150 kg di portata) e<br />

quella di guado pari a 820. Questo perché a Bratislava, dove<br />

lo allestiscono, s’installa una coppia di speciali molle+ammorizzatori<br />

a gas sull’avantreno a ruote indipendenti (capace<br />

così di sopportare un carico di 1.800 kg), delle balestre<br />

rinforzate a sette foglie per fuoristrada estremo sul<br />

ponte posteriore, stabilizzatori anch’essi rinforzati, nonché<br />

cerchi in lega in colore nero opaco da 17 pollici (buoni a<br />

reggere masse di 1,3 tonnellate) che montano pneumatici<br />

tassellati All-terrain T/A di Bf Goodrich taglia 265/70.<br />

Così fatto ha un angolo d’attacco di 26 gradi, uno d’uscita di<br />

20, supera pendenze con 65% di gradiente e deve inclinarsi<br />

lateralmente di oltre 28,4 gradi prima di capottare.<br />

Davanti, bull-bar e verricello elettrico Ironman da 5.500<br />

kg integrato nel paraurti e su tutti i gruppi ottici delle robuste<br />

griglie metalliche.<br />

Quanto alla cinematica, si va sul due litri biturbo da 130<br />

kW (177 Cv) di potenza e 410 Nm di coppia massima,<br />

scaricati a terra via cambio manuale a sei rapporti o automatico<br />

a otto.<br />

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Anche per il soccorso<br />

Sembra un furgone ma in realtà è un veicolo medico<br />

di supporto, capace di operare eventualmente anche<br />

come autolettiga. Si chiama Terrastorm Medivac<br />

ed è un fuoristrada studiato sia per il trasporto di pazienti<br />

feriti - si pensi a escursionisti da soccorrere in<br />

mezzo alle montagne o nel deserto - sia come unità<br />

mobile di rianimazione. Rispetta i regolamenti Ue in<br />

tema ed è equipaggiabile con sirena, Pa con altoparlante<br />

esterno, lampeggianti a led - su tetto, paraurti e<br />

nei retrovisori - decorazioni Battenburg (quelle a scacchi<br />

bicolore per intenderci).<br />

L’isolamento termoacustico è stato migliorato, l’impianto<br />

elettrico modificato ed è stato predisposto un<br />

sistema per l’erogazione dell’ossigeno. Non mancano<br />

gli arredi per i presìdi.<br />

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[104] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Truck&Allestimenti<br />

Dakar <strong>2021</strong><br />

È sempre<br />

KAMAZ<br />

I VINCITORI<br />

Tripletta della Blu<br />

Armada russa sul<br />

traguardo di Gedda<br />

nel rally-raid più duro<br />

e famoso al mondo<br />

Testi di Gianenrico Griffini - Foto ASO<br />

in collaborazione con<br />

La Blu Armada del Kamaz Master Team ha colpito ancora.<br />

Si è, infatti, imposta nella 43a edizione della Dakar<br />

(la seconda in Arabia Saudita), piazzando tre equipaggi<br />

- quelli di Sotnikov, Shibalov e Mardeev - sul podio al traguardo<br />

finale di Gedda e un altro camion - quello di Andrey Karginov,<br />

vincitore del rally dello scorso anno - al settimo posto in classifica<br />

generale. È stata la prima vittoria del driver Dmitry<br />

Sotnikov alla Dakar, ottenuta alla settima partecipazione.<br />

Insieme al navigatore Ruslan Akhmadeev e al meccanico Ilgiz<br />

Akhmetzianov, il Kamaz 507 di Sotnikov ha preso il comando<br />

della gara alla prima frazione e ha mantenuto il primo posto<br />

in classifica generale, conquistando 5 delle 12 vittorie di<br />

tappa dell’edizione <strong>2021</strong>. I principali avversari dell’equipaggio<br />

russo, Martin Macik del Big Shock Racing su Iveco<br />

Powerstar, Ales Loprais, del team Instaforex Loprais Praga (a<br />

LA CLASSIFICA FINALE<br />

Posizione No di gara Driver Veicolo Tempo Distacco<br />

(h:min:sec) (h:min:sec)<br />

1 507 Dmitry Sotnikov Kamaz 48:21:21 00:00:00<br />

2 501 Anton Shibalov Kamaz 49:05:59 00:41:38<br />

3 509 Airat Mardeev Kamaz 49:37:56 01:16:35<br />

4 503 Martin Macik Iveco 50:09:12 01:47:51<br />

5 504 Ales Loprais Praga 50:23:52 02:02:31<br />

6 505 Aliaksei Vishneuski Maz 50:39:53 02:18:32<br />

7 500 Andrey Karginov Kamaz 51:12:22 02:51:01<br />

8 506 Martin Van Den Brink Renault 52:46:42 04:25:21<br />

9 517 Ignasio Casale Tatra 53:51:11 05:29:50<br />

10 514 Martin Soltys Tatra 53:56:53 05:35:32<br />

SUL PODIO Tre immagini dei<br />

festeggiamenti dei componenti del<br />

Kamaz Master Team, che<br />

ha piazzato tre camion sul podio<br />

al traguardo di Gedda. Il alto, la dedica<br />

di Dmitry Sotnikov ai giornalisti<br />

dell’International Truck of the Year.<br />

IL PERCORSO<br />

A fianco, l’itinerario<br />

di 7.500 km della<br />

Dakar <strong>2021</strong><br />

in Arabia Saudita.<br />

FRA I BEDUINI Il Kamaz<br />

del vincitore della Dakar,<br />

Dmitry Sotnikov, nel<br />

deserto. Tutti i veicoli<br />

del team russo montavano<br />

un cambio Allison.<br />

[106] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [107]


Dakar <strong>2021</strong><br />

IVECO 503 MACIK<br />

IL POWERSTAR<br />

A fianco, l’Iveco<br />

Powerstar di Martin<br />

Macik, piazzatosi<br />

al quarto posto<br />

in classifica generale.<br />

E’ uno dei veicoli a cabina<br />

arretrata.<br />

RUSSI E GIAPPONESI Sopra, con il numero<br />

di gara 507, il Kamaz del vincitore della Dakar <strong>2021</strong><br />

Dmitry Sotnikov. Sotto, l’Hino 508 guidato<br />

dal giapponese Teruhito Sugawara, piazzatosi<br />

al dodiucesimo posto in classifica generale.<br />

HINO 508<br />

KAMAZ 507 SOTNIKOV<br />

Lavorano in silenzio<br />

Non si può vincere una Dakar senza il supporto<br />

essenziale di tutta la squadra, dai meccanici<br />

ai piloti dei veicoli di soccorso, fino agli addetti<br />

alla logistica. Che hanno il compito di trasferire<br />

gli equipaggiamenti e i ricambi da un campo all’altro<br />

durante tutte le fasi della gara, permettendo<br />

così ai meccanici di intervenire sui veicoli al termine<br />

di ogni frazione. Senza manutenzione non<br />

si arriva al traguardo.<br />

CAMION & BIKER<br />

INSIEME Un’immagine<br />

emblematica della Dakar<br />

<strong>2021</strong>, che ha visto<br />

la partecipazione<br />

di differenti categorie<br />

di veicoli (moto, quad,<br />

auto, Ssv, veicoli leggeri<br />

e camion). Per i camion<br />

sono stati stabiliti dei<br />

limiti di velocità nei tratti<br />

più pericolosi.<br />

bordo di un Praga V4S Dkr), e Aliaksai Vishneuski, bielorusso<br />

della Maz Autosport (su Maz 6440RR) hanno dato vita<br />

senza successo a un avvincente inseguimento, finendo distanziati<br />

di circa due ore o più dal camion del vincitore sul<br />

traguardo di Gedda. Il campione in carica della Dakar 2020,<br />

Andrey Karginov, è stato vittima della sfortuna nelle prime<br />

tappe e ha dovuto cedere il passo al compagno di squadra<br />

Dmitry Sotnikov. Nella top-ten della Dakar <strong>2021</strong> figurano anche<br />

Martin Van Den Brink del team Mammoet Rally Sport su<br />

Renault Trucks C460 (ottavo posto) e due Tatra del Tatra<br />

Buggyra Racing, di Ignacio Casale e di Martin Soltys, rispettivamente<br />

in nona e decima posizione. Quello del Kamaz<br />

Master Team è stato un trionfo annunciato, preparato con<br />

cura maniacale da tutto lo squadrone di Chelny - e soprattutto<br />

dal suo stratega, il team manager Vladimir Chagin - nei<br />

mesi precedenti e durante il rally-raid nella penisola araba.<br />

Annunciato non significa, però, che sia stato un successo<br />

facile e scontato, poiché l’edizione di quest’anno della<br />

Dakar si è svolta lungo un percorso durissimo in 12 tappe<br />

di oltre 7.500 chilometri, con 4.700 chilometri di prove speciali<br />

cronometrate con partenza e arrivo a Gedda e un solo<br />

giorno di riposo.<br />

C’è anche la supertappa Marathon<br />

Per rendere il compito degli equipaggi ancora più difficile, gli<br />

organizzatori hanno previsto anche una tappa maratona in<br />

due frazioni - la settima da Ha’Il e Sakaka di 737 chilometri e<br />

l’ottava da Sakaka a Neom con 375 chilometri di speciale<br />

cronometrata, oltre a un tratto di collegamento di 334 chilometri<br />

- durante la quale i meccanici non hanno avuto ac-<br />

cesso ai veicoli in gara. Sul traguardo di Neom il capoclassifica<br />

Sotnikov a portato a un’ora e mezza il proprio vantaggio<br />

su Ales Loprais su Praga. ll Kamaz Master Team si è permesso<br />

il lusso di non schierare al via il pluricampione Eduard<br />

Nikolaev, al quale sono stati affidati compiti manageriali con<br />

la qualifica di vice-team leader, in attesa di riportarlo in prima<br />

linea nelle future edizioni del rally. L’altro grande assente della<br />

Dakar <strong>2021</strong> è stato Gerard De Rooy, con il team Petronas-<br />

De Rooy-Iveco.<br />

Un rally senza De Rooy e Nikolaev<br />

La crisi innescata dalla pandemia ha, infatti, colpito anche<br />

il settore del motorsport, costringendo numerose squadre a<br />

ridimensionarsi (in veicoli e organico) o a rinunciare del tutto,<br />

almeno temporaneamente, alle competizioni più impe-<br />

[108] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [109]


Truck&Allestimenti<br />

Dakar <strong>2021</strong><br />

Le insidie del deserto<br />

Non è sufficiente essere driver scafati per superare<br />

le insidie della Dakar. Lo hanno constatato numerosi<br />

equipaggi, inclusi i russi del Kamaz Master<br />

Team. Che, in alcune occasioni, hanno dovuto ricorrere<br />

alle tradizionali griglie metalliche da posizionare<br />

sotto i pneumatici per evitare di rimanere<br />

intrappolati nella sabbia impalpabile del<br />

deserto. I camion off-road hanno prestato anche<br />

assistenza agli altri veicoli.<br />

MAN 549<br />

TATRA 514 SOLTYS<br />

NAVISTAR 519<br />

gnative dal punto di vista tecnico e sotto il profilo economico.<br />

Il risultato ottenuto dal team russo quest’anno, ancora<br />

migliore dello score dell’edizione 2020, è dovuto essenzialmente<br />

a tre fattori: lo spirito di squadra, l’esperienza del team<br />

manager Vladimir Chagin e le performance dei veicoli. Che<br />

nella Dakar <strong>2021</strong> avevano un baricentro ancora più basso rispetto<br />

al passato, una ripartizione dei pesi esattamente al<br />

50 per cento fra anteriore e posteriore (ottenuta con un’accurata<br />

collocazione dei serbatoi di gasolio) ed erano equipaggiati<br />

con motori super-affidabili (si tratta di Dongfeng-<br />

Cummins a sei cilindri in linea da 13 litri di cilindrata) e con<br />

il cambio automatico Allison. E’ la stessa unità montata sui<br />

Kamaz 43509 della Dakar 2020, molto apprezzata anche da<br />

Andrey Karginov, vincitore dell’edizione dello scorso anno,<br />

e dall’assente Gerard De Rooy (dopo qualche iniziale scetti-<br />

NAVISTAR MOTORIZZATO SCANIA Il musone<br />

dell’equipaggio olandese Van Den Heuvel Maurik - Van<br />

Oort Wiuko - Van Rooij Martijn. Il veicolo si è ritirato alla<br />

quarta tappa. I camion a cabina arretrata trasmettono<br />

minori sollecitazioni al driver in fuoristrada.<br />

cismo) abituato da sempre a guidare con i cambi a innesto<br />

meccanico. L’Allison con retarder si è rivelato molto utile<br />

sulle dune e sui fondi sabbiosi, ma anche in derapata e sui<br />

tracciati a ridotta aderenza, risparmiando ai piloti estenuanti<br />

passaggi di rapporto in condizioni critiche.<br />

Il ruolo dei meccanici<br />

Come nelle precedenti edizioni della Dakar, i meccanici,<br />

i motoristi e i team della logistica dei ricambi hanno avuto<br />

un ruolo di primo piano nella manutenzione e riparazione<br />

dei veicoli al termine di ogni tappa. Un lavoro durissimo,<br />

svolto perlopiù di notte, per verificare le condizioni<br />

dei propulsori, dei turbocompressori (particolarmente<br />

stressati non per l’altura, come in Sudamerica, ma per le<br />

condizioni di carico dei motori), degli ammortizzatori, dei<br />

LA FENICE DEL DESERTO Martin Soltys<br />

alla guida di un Tatra Phoenix<br />

ha conquistato la decima posizione<br />

in classifica generale nella Dakar <strong>2021</strong>.<br />

filtri dell’aria, del gasolio e dei pneumatici. Le coperture<br />

off-road in particolare, hanno dovuto fare i conti con le pietraie<br />

che hanno caratterizzato alcune tappe del Rally, con<br />

i frequenti sgonfiaggi e gonfiaggi per aumentare l’impronta<br />

al suolo nella sabbia impalpabile nel deserto (che<br />

gli arabi chiamano fesh-fesh) e per resistere al calore generato<br />

dai freni, trasmesso per irraggiamento ai cerchioni<br />

e, da questi, alle gomme. Tutti gli equipaggi in gara - i<br />

camion del Kamaz Master Team hanno utilizzato dei<br />

Goodyear Offroad ORD - hanno dovuto gestire al meglio<br />

i pneumatici per evitare forature, rotture o il degrado precoce<br />

delle coperture a causa dell’innalzamento della temperatura<br />

interna. In caso di danni irreparabili, la sostituzione<br />

d’emergenza di una gomma in pieno deserto<br />

richiede l’intervento di tutto l’equipaggio.<br />

MAZ 505 VISHNEUSKI<br />

DALLA BIELORUSSIA CON FURORE Il Maz<br />

di Vishneuski, driver ventottenne di origine bielorussa,<br />

che si è piazzato al sesto posto in classifica generale.<br />

Il pilota ha già preso parte a quattro edizioni della Dakar,<br />

migliorando la propria posizione di anno in anno.<br />

[110] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [111]


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