Costruzioni n. 748 febbraio 2021
Attualità &Prodotti NASCE CASA MARCEGAGLIA Una struttura museale e formativa realizzata con casseri RapiDeck di Amadio & C Macchine &Componenti LE NUOVE PALE DOOSAN SERIE 7 Evoluzione ultima in chiave Stage V per i caricatori nati oltre 30 anni fa come Daewoo Riciclaggio &Demolizione ARMOFER PER A2A Decommissioning di un gruppo termoelettrico a Cassano d’Adda (MI)
Attualità &Prodotti
NASCE CASA MARCEGAGLIA
Una struttura museale e formativa realizzata con casseri RapiDeck di Amadio & C
Macchine &Componenti
LE NUOVE PALE DOOSAN SERIE 7
Evoluzione ultima in chiave Stage V per i caricatori nati oltre 30 anni fa come Daewoo
Riciclaggio &Demolizione
ARMOFER PER A2A
Decommissioning di un gruppo termoelettrico a Cassano d’Adda (MI)
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Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
TERRE DA SCAVO<br />
RIGENERATE FERTILI<br />
Attualità<br />
&Prodotti<br />
NASCE CASA<br />
MARCEGAGLIA<br />
Una struttura museale<br />
e formativa realizzata<br />
con casseri RapiDeck<br />
di Amadio & C<br />
Macchine<br />
&Componenti<br />
LE NUOVE PALE<br />
DOOSAN SERIE 7<br />
Evoluzione ultima<br />
in chiave Stage V per<br />
i caricatori nati oltre 30<br />
anni fa come Daewoo<br />
747<br />
Riciclaggio<br />
&Demolizione<br />
ARMOFER<br />
PER A2A<br />
Decommissioning<br />
di un gruppo<br />
termoelettrico<br />
a Cassano d’Adda (MI)<br />
anno LXIX 1-2 <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />
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ISSN: 0010 - 9665<br />
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
24<br />
Attualità&Prodotti<br />
MACCHINE ELETTRICHE<br />
6 In prima linea per l’ambiente<br />
Consegnate in Svezia le prime<br />
Volvo elettriche<br />
FIERE<br />
7 Appuntamento rimandato<br />
Il Samoter slitta a marzo 2023<br />
CANTIERI<br />
8 Operazione smontaggio<br />
Vernazza a Vado ligure con Demag<br />
ACQUISIZIONI<br />
9 Anno nuovo, vita nuova<br />
Yokohama e ATG uniscono le forze<br />
SITI WEB<br />
10 Ordinare online è più facile<br />
Arriva il sito b2b di Continental<br />
CERTIFICAZIONI<br />
11 Viaggio verso l’evoluzione<br />
BKT conquista la fiducia di CAT<br />
52<br />
30 WALKAROUND<br />
Il nuovo midi<br />
Komatsu<br />
PC88MR-11<br />
INFRASTRUTTURE<br />
12 Resistente e duraturo<br />
Nuova vita al calcestruzzo grazie<br />
a Italcementi<br />
NUOVI ACQUISTI<br />
13 Più produttive<br />
Le nuove piattaforme Genie XC<br />
CANTIERI<br />
14 Gigante da demolizione<br />
Il Doosan DX530DM a Milano<br />
TRAGUARDI IMPORTANTI<br />
15 Laurea ad honorem<br />
Il cavalier Merlo ingegnere meccanico<br />
RASSEGNA WEB<br />
16 La rete da allestire<br />
Passiamo in rassegna i siti<br />
dei principali allestitori<br />
ATTREZZATURE<br />
24 Per tutti i cantieri<br />
Sorge Casa Marcegaglia grazie<br />
al sistema di casseratura RapiDeck<br />
di Amadio & C<br />
Macchine&Componenti<br />
ATTREZZATURE IDRAULICHE<br />
48 L’alleata nei lavori difficili<br />
Le pinze selezionatrici by Cangini<br />
ESCAVATORI A RUOTA<br />
50 Espande la gamma<br />
L’RW350 di Simex<br />
PALE GOMMATE<br />
52 Supporta l’avanguardia<br />
Una delle prime pale Hyundai<br />
Serie A italiane è stata scelta da Dual,<br />
azienda che punta sulla rigenerazione<br />
delle terre fertili<br />
PALE GOMMATE<br />
60 Maturità a pieni voti<br />
Arrivano le Doosan Serie 7 garantite<br />
3 anni o 5mila ore<br />
Riciclaggio&Demolizione<br />
ESCAVATORI DEMOLITION<br />
66 Il ritorno dei CAT UHD<br />
Due nuovi modelli NextGen<br />
PROSSIMAMENTE<br />
66<br />
70<br />
costruzioni<br />
DECOMMISSIONING INDUSTRIALE<br />
70 Lavorare a 100 m d’altezza<br />
Armofer per A2A<br />
Cave&Calcestruzzo<br />
ATECAP<br />
78 La certificazione di qualità<br />
del calcestruzzo<br />
Ermco illustra via webinar<br />
IMPIANTI MOBILI<br />
80 Il canone della mobilità<br />
La soluzione mobile di Simem<br />
per i grandi cantieri<br />
Sollevamento&Noleggio<br />
SOLLEVATORI TELESCOPICI<br />
86 Macchina Magn(i)um<br />
rivistacostruzioni<br />
In uno dei cantieri più avanzati<br />
d'Europa, abbiamo apprezzato le doti<br />
operative del sollevatore telescopico<br />
Magni RTH 5.25 SH<br />
Gli escavatori gommati piaccioni sempre<br />
di più anche agli italiani. Sul prossimo<br />
numero abbiamo deciso di presentarvi<br />
il nuovo Volvo EWR130E. Si tratta<br />
di un modello che fa della<br />
multifunzionalità e della capacità<br />
operative in spazi ristretti i suoi principali<br />
punti di forza. Rispetto all’EWR150E<br />
protagonista di un nostro WalkAround<br />
le grandi novità sono in cabina...<br />
PIATTAFORME AEREE<br />
92 Intervento speciale<br />
Spettacolare noleggio Elevo Kiloutou<br />
per la messa in sicurezza<br />
di un serbatoio di compenso<br />
PIATTAFORME AEREE<br />
94 Nuovo nome, stesso servizio<br />
Dalla felice unione di due storiche<br />
realtà del noleggio italiano<br />
di piattaforme nasce<br />
Loxam Piattaforme Aeree<br />
GRU RETROCABINA<br />
96 Doppio vantaggio<br />
Bocchi <strong>Costruzioni</strong> sceglia una Fassi<br />
F950RA he-dynamic per migliorare<br />
le proprie potenzialità operative<br />
Truck&Allestimenti<br />
96<br />
TORSUS TERRASTORM<br />
102 Furia ‘Ceca’<br />
Arriva da Praga una cattivissima<br />
rivisitazione dell’accoppiata<br />
Volkswagen Crafter 4Motion/Man<br />
TgE 4x4 per posti irraggiungibili<br />
DAKAR <strong>2021</strong><br />
106 È sempre Kamaz<br />
Il Kamaz Master Team, ha piazzato<br />
tre camion sul podio al traguardo<br />
di Gedda. Sul gradino più alto il truck<br />
507 di Dmitry Sotnikov<br />
106<br />
Fondato nel 1952<br />
da Giuseppe Saronni<br />
747 1-2 FEBBRAIO <strong>2021</strong><br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Lucia Edvige Saronni<br />
lsaronni@fiaccola.it<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Matthieu Colombo<br />
mcolombo@fiaccola.it<br />
COORDINAMENTO EDITORIALE<br />
Fabrizio Parati<br />
fparati@fiaccola.it<br />
REDAZIONE<br />
Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni<br />
costruzioni@fiaccola.it<br />
COLLABORATORI<br />
Marco Colombo, Damiano Diotti, Antonio Fargas,<br />
Gianenrico Griffini (responsabile sezione veicoli<br />
e allestimenti), Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />
SEGRETERIA<br />
Jole Campolucci<br />
jcampolucci@fiaccola.it<br />
Ornella Oldani<br />
segreteria@fiaccola.it<br />
IMPAGINAZIONE<br />
Studio Grafico Page<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />
Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it<br />
ABBONAMENTI<br />
Mariana Serci<br />
abbonamenti@fiaccola.it<br />
TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />
Laura Croci<br />
marketing@fiaccola.it<br />
MARKETING E PUBBLICITÀ<br />
Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />
slevada@fiaccola.it<br />
AGENTI<br />
Giorgio Casotto<br />
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 - info@ottoadv.it<br />
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,<br />
Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)<br />
Mensile - LO/CONV/059/2010<br />
Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952<br />
STAMPA<br />
Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza<br />
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA<br />
N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 32150<br />
PREZZI DI VENDITA<br />
abb. annuo Italia Euro 90,00<br />
abb. annuo Estero Euro 200,00<br />
una copia Euro 8,00<br />
una copia Estero Euro 16,00<br />
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />
di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />
rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.<br />
La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane<br />
esclusivamente agli Autori.<br />
Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per<br />
l'invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del<br />
nuovo regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri<br />
ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla Casa Editrice<br />
la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />
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[2] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />
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Fax +39 02 89421484<br />
casaeditricelafiaccola@legalmail.it<br />
Questo periodico è<br />
associato all’Unione<br />
Stampa Periodica Italiana:<br />
numero di iscrizione 14440
Casa editrice la fiaccola srl<br />
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
Partner<br />
IV Cop canginibenne.com<br />
7 ceat.com<br />
®<br />
15 jekko-cranes.com<br />
93 loxam.it<br />
11 ctelift.com 1 merlo.com<br />
9 doosanequipment.eu<br />
14 olmark.com<br />
TERRE DA SCAVO<br />
RIGENERATE FERTILI<br />
Attualità<br />
&Prodotti<br />
NASCE CASA<br />
MARCEGAGLIA<br />
Una struttura museale<br />
e formativa realizzata<br />
con casseri RapiDeck<br />
di Amadio & C<br />
Macchine<br />
&Componenti<br />
LE NUOVE PALE<br />
DOOSAN SERIE 7<br />
Evoluzione ultima<br />
in chiave Stage V per<br />
i caricatori nati oltre 30<br />
anni fa come Daewoo<br />
747<br />
Riciclaggio<br />
&Demolizione<br />
ARMOFER<br />
PER A2A<br />
Decommissioning<br />
di un gruppo<br />
termoelettrico<br />
a Cassano d’Adda (MI) anno LXIX 1-2 <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />
WALKAROUND IL MIDI KOMATSU PC88MR-11 STAGE V<br />
■ La Hyundai HL970-A Stage V che vi presentiamo<br />
è stata consegnata dalla Panero<br />
Giuseppe alla Dual di Collegno, un’azienda<br />
che punta sulla rigenerazione delle terre da<br />
scavo profondo in terre fertili. Il sistema<br />
di affinamento delle terre avviene tramite<br />
ripetuti controlli di qualità e una ricetta che<br />
integra agli inerti azoto, potassio e compost<br />
dell’ACEA di Pinerolo. Vi abbiamo incuriosito?<br />
Scopritene di più a pagina 52!<br />
IN COPERTINA<br />
SCISSOR ELETTRICI 4x4<br />
SCISSOR ELETTRICI 4x4<br />
NUOVI HS15 HS18 NUOVI HS15 E & HS18 E<br />
13 eberspaecher.it<br />
23 scaispa.com<br />
69 volvoce.it<br />
5 haulotte.it<br />
79 simem.com<br />
47 vtneurope.com<br />
105 iveco.com<br />
III Cop takeuchi-italia.it II Cop yanmar.com<br />
Aziende citate<br />
A<br />
Amadio.............................27<br />
Armofer............................70<br />
ATG.....................................9<br />
B<br />
BKT...................................11<br />
BOOT................................18<br />
C<br />
Camats ..........................102<br />
Cangini Benne .................48<br />
Carrozzeria Porto Fiera...17<br />
Cat....................................67<br />
Cevan S.r. L ......................18<br />
Ciabilli ..............................18<br />
CMB..................................86<br />
Co.Me.Sa .........................17<br />
Continental ......................10<br />
D<br />
Demag................................8<br />
Denworker........................19<br />
Doosan.............................14<br />
Dual ..................................55<br />
E<br />
Ecodem............................80<br />
Elevo Kilotou....................92<br />
Elevox...............................19<br />
F<br />
Fassi.................................97<br />
G<br />
G:G:Gelettromeccanica...17<br />
Genie ................................13<br />
Gerken..............................13<br />
H<br />
HGV..................................20<br />
Hyundai............................58<br />
I<br />
Italcementi.......................12<br />
K<br />
K Baugerd Anlegg..............6<br />
Komatsu ..........................30<br />
L<br />
Liebherr............................74<br />
Loxam ..............................94<br />
M<br />
Magni ...............................87<br />
Man.........................102,111<br />
Marcegaglia.....................27<br />
Matrix...............................20<br />
Maz ................................111<br />
Merlo................................15<br />
Morbio..............................29<br />
N<br />
Novital..............................90<br />
O<br />
Officine BPM ...................99<br />
Officine Mobili .................20<br />
Oleificio Belloli.................14<br />
R<br />
Ravasini............................21<br />
Rekar ................................21<br />
S<br />
Samoter .............................7<br />
Scania ..............................98<br />
Simex ...............................50<br />
Sinem ...............................83<br />
Sortimo ............................22<br />
Store Van .........................21<br />
Syncro ..............................22<br />
T<br />
Tatra...............................111<br />
V<br />
Veidekke.............................6<br />
Vernazza Autogru..............8<br />
Volkswagen ...................102<br />
Volvo ..................................6<br />
W<br />
Wurth................................22<br />
Y<br />
Yokohama..........................9<br />
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Attualità&Prodotti<br />
Macchine elettriche<br />
In prima linea per l’ambiente<br />
Nel firmare<br />
i contratti, VolvoCE<br />
e K Baugerød Anlegg<br />
e Veidekke<br />
si impegnano per<br />
costruire un futuro<br />
sostenibile.<br />
In sostanza, ciò<br />
significa prestazioni<br />
elevate, zero<br />
emissioni<br />
e manutenzione<br />
più semplice<br />
KBaugerød Anlegg e<br />
Veidekke sono<br />
stati tra i primi<br />
clienti al mondo a<br />
effettuare un ordine per<br />
il nuovo escavatore<br />
compatto Volvo ECR25 e<br />
per la pala gommata<br />
compatta Volvo L25 di<br />
Volvo Construction<br />
Equipment, durante il<br />
loro lancio globale alla<br />
fiera Bauma di Monaco,<br />
in Germania, nel 2019.<br />
K Baugerød Anlegg<br />
prevede di implementare<br />
la Volvo ECR25 Electric<br />
per il suo lavoro con la<br />
costruzione di cavi e<br />
condutture nella città di<br />
Oslo, mentre Veidekke<br />
utilizzerà per la prima<br />
volta la Volvo L25<br />
Electric in un lavoro per<br />
l'amministrazione<br />
norvegese delle strade<br />
pubbliche.<br />
“I nostri clienti<br />
richiedono soluzioni più<br />
rispettose dell'ambiente<br />
e noi vogliamo essere in<br />
prima linea. Il nuovo<br />
escavatore silenzioso e<br />
privo di emissioni farà<br />
la differenza immediata<br />
per la qualità della vita<br />
dell'operatore e del<br />
personale in loco ”, ha<br />
affermato Sara Iselin<br />
Nysveen Bakke, direttore<br />
generale di K Baugerød<br />
Anlegg.<br />
Sostituendo un motore a<br />
combustione con<br />
batterie agli ioni di litio<br />
da 48 volt e motori<br />
elettrici, queste<br />
macchine offrono le<br />
stesse prestazioni<br />
elevate che i clienti si<br />
aspettano da Volvo CE,<br />
ma con zero emissioni,<br />
bassa rumorosità, meno<br />
vibrazioni e requisiti di<br />
manutenzione più<br />
semplici. Le batterie<br />
immagazzinano energia<br />
sufficiente per<br />
alimentare un turno di<br />
otto ore in applicazioni<br />
tipiche, e possono<br />
essere ricaricate durante<br />
la notte tramite una<br />
normale presa<br />
domestica.<br />
David Kristianslund,<br />
direttore delle vendite di<br />
Volvo Maskin, ha<br />
ringraziato K Baugerød<br />
Anlegg e Veidekke per la<br />
collaborazione:<br />
"Vorremmo ringraziare<br />
entrambi per la fiducia<br />
che hanno riposto in noi<br />
e siamo orgogliosi di<br />
lavorare con loro come<br />
primi proprietari di Volvo<br />
ECR25 Electric e Volvo<br />
L25 Electric in Norvegia,<br />
aprendo la strada a un<br />
futuro migliore e più<br />
sostenibile”.<br />
www.volvoce.com<br />
Fiere<br />
Appuntamento rimandato<br />
Samoter di Verona<br />
slitta al 2023. Il<br />
permanere delle<br />
incertezze legate alla<br />
pandemia ha fatto<br />
maturare questa sofferta<br />
decisione. Di seguito, per<br />
trasmettere ogni<br />
sfumatura, riportiamo le<br />
parole esatte che<br />
l’organizzazione ha<br />
scelto per il comunicato<br />
stampa: Samoter, il<br />
salone internazionale<br />
triennale di Veronafiere<br />
dedicato alle macchine<br />
per costruzioni, dà<br />
appuntamento ad<br />
aziende e operatori a<br />
marzo 2023. Si tratta di<br />
un ulteriore e definitivo<br />
spostamento, rispetto<br />
alla prima ipotesi di<br />
recuperare dal 3 al 7<br />
marzo <strong>2021</strong> l’edizione<br />
2020, posticipata a<br />
causa dell’emergenza<br />
Covid-19. "Una decisione<br />
inevitabile, ma ponderata<br />
e condivisa – spiega<br />
Giovanni Mantovani,<br />
direttore generale di<br />
Veronafiere. Lo scenario<br />
legato alla pandemia dà<br />
ancora poche certezze e,<br />
d’accordo con le case<br />
Samoter, il salone<br />
internazionale<br />
triennale<br />
di Veronafiere<br />
dedicato alle<br />
macchine per<br />
costruzioni,<br />
dà appuntamento<br />
ad aziende e operatori<br />
all’edizione fissata per<br />
marzo 2023<br />
costruttrici e Unacea,<br />
l’associazione di<br />
riferimento del<br />
comparto, abbiamo<br />
individuato un nuovo<br />
posizionamento in linea<br />
con le esigenze del<br />
settore e con il<br />
calendario delle altre<br />
fiere specializzate in<br />
Europa.<br />
Consapevoli<br />
dell’importanza per le<br />
aziende di avere<br />
un’occasione live dove<br />
presentare al mercato<br />
Italia le ultime novità,<br />
abbiamo deciso di<br />
organizzare un nuovo<br />
evento dinamico di<br />
avvicinamento,<br />
nell’autunno <strong>2021</strong>”.<br />
samoter.it<br />
[6] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> settembre 2020 [7]
Attualità&Prodotti<br />
Acquisizioni<br />
Cantieri<br />
Anno nuovo, vita nuova<br />
Operazione smontaggio<br />
Senza una grande<br />
gru sarebbe stato<br />
difficile smontare il<br />
carbodotto nella<br />
centrale di Vado Ligure.<br />
Lavoro eseguito da<br />
Vernazza Autogru.<br />
Gli spazi del cantiere<br />
della cittadina di Vado<br />
Ligure erano, infatti,<br />
molto ristretti e ciò<br />
rendeva impossibile<br />
l'utilizzo di gru<br />
telescopiche per<br />
sollevare in sicurezza le<br />
pesanti sezioni del<br />
carbodotto. Si è reso<br />
così necessario ricorrere<br />
alla Demag CC 3800-1<br />
della flotta di Vernazza.<br />
Prima di poter smontare<br />
il sistema di trasporto<br />
del carbone presso la<br />
centrale elettrica<br />
dismessa di Tirreno<br />
Power, è stato<br />
necessario trasportare<br />
la gru cingolata Demag<br />
La gru cingolata Demag della flotta<br />
di Vernazza Autogru a lavoro per smontare<br />
il carbodotto nella centrale di Vado Ligure.<br />
Un’impresa difficile a causa dei ristretti spazi<br />
del cantiere, ma andata a buon fine<br />
in un cantiere nel<br />
distretto industriale di<br />
Vado Ligure impiegando<br />
in totale 25 autocarri. I<br />
componenti e le<br />
attrezzature della gru<br />
sono stati trasportati in<br />
cantiere in base alle<br />
esigenze di montaggio<br />
della gru.<br />
"Senza una grande e<br />
potente gru cingolata<br />
non avremmo potuto<br />
fare questo lavoro. La<br />
facilità di montaggio che<br />
contraddistingue la CC<br />
3800-1 si è rivelata<br />
davvero un vantaggio<br />
decisivo", riferisce l'ing.<br />
Giulia Vernazza di<br />
Vernazza Autogru. "I<br />
nostri cinque tecnici di<br />
montaggio - continua -<br />
dovevano allestire la gru<br />
con un braccio<br />
principale lungo 72 m,<br />
ma avevano a<br />
disposizione un'area di<br />
soli 50 m per farlo". Sia<br />
per l'allestimento sia per<br />
i sollevamenti, Vernazza<br />
Autogru ha utilizzato le<br />
proprie gru multistrada<br />
Demag AC 140, AC 160<br />
e AC 800 come gru<br />
ausiliarie.<br />
Nonostante la<br />
mancanza di spazio, la<br />
squadra ha allestito con<br />
successo ed entro i<br />
tempi previsti, la gru, in<br />
configurazione SSL e<br />
successivamente in<br />
configurazione SWSL e<br />
con un contrappeso da<br />
300 t. La macchina si è<br />
resa così rapidamente<br />
pronta per le operazioni<br />
di sollevamento<br />
necessarie allo<br />
smontaggio del sistema<br />
di trasporto del carbone.<br />
La gru doveva prelevare<br />
sezioni del carbodotto<br />
lunghe 60 m, ognuna<br />
delle quali aveva un<br />
diametro di 4,50 m e un<br />
peso di 2,5 tonnellate<br />
per metro, sollevarle<br />
dalle strutture di<br />
supporto, traslarle di lato<br />
per sezionarle in<br />
tronconi da 20 m<br />
ciascuna e quindi posarli<br />
su rimorchi a pianale<br />
ribassato. I sollevamenti<br />
sono stati effettuati a<br />
un'altezza di 35 m, con<br />
un raggio di lavoro di 70<br />
m e in tandem con le gru<br />
ausiliarie.<br />
vernazzautogru.com<br />
Dalla fusione di Yokohama OTR e ATG<br />
nasce una nuova e unica entità: Yokohama<br />
Off-Highway Tires (YOHT).<br />
A partire dalla scorso 1 gennaio <strong>2021</strong>, il<br />
marchio ATG è stato sostituito da YOHT.<br />
Realtà che comprende le attività di Yokohama<br />
nel settore degli pneumatici off-the-road<br />
(OTR) a livello globale e Alliance Tire Group<br />
(ATG) con i noti marchi Alliance, Galaxy e<br />
Primex, che Yokohama ha acquisito quattro<br />
anni fa. Anche il sito web di ATG Tire e le<br />
app, disponibili sugli store di Google ed Apple,<br />
passano ad Yokohama OHT.<br />
“Il consolidamento delle attività di OHT -<br />
afferma il dirigente OHT, Nitin Mantri - sarà<br />
supportato dalla nuova immagine di YOHT a<br />
livello globale. Questo si traduce in una<br />
maggiore integrazione del valore del marchio<br />
e dell’expertise tecnologica di Yokohama con<br />
i punti di forza delle aziende che fanno capo a<br />
ATG; una solida rete commerciale, una<br />
Abbiamo solo<br />
CAMBIATO tutto.<br />
La nuovissima<br />
Serie DL-7<br />
migliore competitività a livello di costi.<br />
Il processo di rebranding riflette nel suo<br />
insieme il nostro passato glorioso pur<br />
abbracciando i valori di una nuova era.”<br />
YOHT ha un’impronta globale con un gruppo<br />
di dirigenza suddiviso tra Tokyo, Boston,<br />
Amsterdam e Mumbai.<br />
www.y-yokohama.com<br />
[8] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
https://eu.doosanequipment.com/it/dl-7-series
®<br />
Siti web<br />
Ordinare online è più facile<br />
Continental ha ampliato il portale digitale dei<br />
rivenditori online dove è possibile consultare<br />
il portafoglio di pneumatici Off-The-Road.<br />
Un modo per tenere costantemente<br />
aggiornati e soddisfare i propri clienti<br />
Continental ha<br />
ampliato il portale<br />
digitale dei<br />
rivenditori online<br />
ContiOnlineContact.<br />
Sul portale è ora<br />
possibile trovare l’elenco<br />
dell'intero portafoglio di<br />
pneumatici Off-The-<br />
Road (OTR).<br />
Ciò consente ai<br />
rivenditori e ai clienti dei<br />
settori movimento terra,<br />
portuale e aeroportuale,<br />
tra gli altri, di ordinare<br />
pneumatici in modo<br />
flessibile e su richiesta.<br />
Con l'espansione del<br />
portale dei rivenditori<br />
per includere pneumatici<br />
OTR, le prestazioni del<br />
servizio saranno<br />
continuamente<br />
migliorate e l'ordinazione<br />
dei pneumatici sarà in<br />
grado di soddisfare le<br />
esigenze individuali dei<br />
clienti. I nuovi prodotti<br />
sono disponibili sia<br />
come ordini ad-hoc con<br />
consegna direttamente<br />
dai magazzini regionali<br />
sia come spedizioni<br />
dirette dagli stabilimenti.<br />
Tramite<br />
ContiOnlineContact, i<br />
rivenditori e i clienti<br />
possono cercare nella<br />
gamma completa<br />
pneumatici e accessori<br />
speciali commerciali<br />
Continental e accedere<br />
alle informazioni sui<br />
prodotti e alla<br />
documentazione tecnica<br />
comodamente e in<br />
qualsiasi momento.<br />
Dopo aver selezionato<br />
un pneumatico per la<br />
singola applicazione, il<br />
portale può essere<br />
utilizzato per verificare la<br />
disponibilità e per<br />
effettuare e monitorare<br />
un ordine. Gli<br />
aggiornamenti dei<br />
prodotti e il materiale di<br />
marketing mantengono i<br />
rivenditori aggiornati<br />
sugli ultimi sviluppi in<br />
Continental. Sono in<br />
corso, intanto, ulteriori<br />
sviluppi del sito.<br />
www.continental-tires.com<br />
Certificazioni<br />
Viaggio verso<br />
l’evoluzione<br />
BKT di Bhuj è stata premiata da Caterpillar<br />
con la certificazione SQEP (Supplier Quality<br />
Excellence Process) Gold: un importante<br />
riconoscimento dedicato ai fornitori che nel<br />
corso dell'anno hanno ottenuto i più alti livelli<br />
di qualità e controllo dei processi.<br />
Lo stabilimento di Bhuj è stato inaugurato<br />
nel 2015. Nel medesimo impianto vengono<br />
prodotti gli pneumatici radiali della linea<br />
Earthmax destinati a macchine CAT.<br />
In particolare, sono pneumatici studiati<br />
appositamente per favorire una migliore<br />
distribuzione dei carichi a terra di dumper,<br />
pale gommate, dozer, grader e di alcuni<br />
veicoli multiuso. Gli pneumatici della linea<br />
Earthmax si distinguono per la loro struttura<br />
in acciaio All Steel, garanzia di resistenza per<br />
la carcassa di questi prodotti, e per la<br />
migliore distribuzione dei carichi a terra.<br />
"Questa certificazione significa davvero<br />
molto per BKT – afferma Mr. Arvind Poddar,<br />
Presidente e AD di BKT – siamo orgogliosi di<br />
aver ricevuto questo prestigioso<br />
riconoscimento da Caterpillar e ci auguriamo<br />
per i prossimi anni non solo di mantenere<br />
elevati i nostri standard e le nostre<br />
performance verso i nostri fornitori, ma<br />
addirittura di andare oltre migliorandoci<br />
sempre di più: quello di BKT è un viaggio<br />
all’insegna della continua evoluzione e del<br />
perfezionamento".<br />
www.bkt-tires.com<br />
PERFORMANCE:<br />
ALTEZZA DI LAVORO 21M<br />
SBRACCIO MAX 10M<br />
PORTATA MAX 300KG<br />
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Sede:<br />
CTE SpA - Via Caproni, 7 - 38068 Rovereto (TN) - Italy<br />
Stabilimento:<br />
Loc. Terramatta, 5 - 37010 Rivoli V.se (VR) - Italy<br />
Magazzino:<br />
via E. Fermi, 2 - 37010 Affi (VR) - Italy<br />
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[10] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Infrastrutture<br />
Italcementi ha offerto<br />
il suo contributo per i<br />
avori di adeguamento<br />
commissionati dalla<br />
Provincia di Brescia di<br />
due cavalcavia sulla<br />
“Gardesana occidentale”:<br />
a Bassano Bresciano e<br />
Manerbio. Sono i primi<br />
manufatti sui quali viene<br />
applicata i.power<br />
Rigenera, Calcestruzzi,<br />
studiata con l’Università<br />
di Brescia, per rigenerare<br />
ponti, viadotti e dare<br />
Resistente e duraturo<br />
nuova vita alle<br />
infrastrutture.<br />
Le strutture saranno<br />
“incamiciate” con uno<br />
strato di i.power<br />
Rigenera per conferire<br />
durabilità e un aumento<br />
di resistenza che<br />
soddisfino le nuove<br />
condizioni di carico. Le<br />
due strutture presentano<br />
un degrado dei materiali<br />
sulle strutture portanti<br />
verticali e orizzontali e<br />
hanno bisogno di un<br />
adeguamento ai carichi<br />
orizzontali.<br />
L’iniziativa rientra nel<br />
progetto Mosore<br />
(Mobilità Sostenibile e<br />
Resiliente) che ha vinto<br />
un bando di<br />
finanziamento della<br />
Regione Lombardia<br />
chiamato “Call Hub<br />
Ricerca e Innovazione”<br />
nella categoria Smart<br />
Mobility per un importo<br />
di oltre dieci milioni di<br />
euro. A capo del<br />
progetto vi è l’Università<br />
di Brescia con il Prof<br />
Giovanni Plizzari<br />
referente scientifico e<br />
direttore del Dicatam,<br />
mentre i partner<br />
industriali sono<br />
Fasternet Soluzioni di<br />
Networking srl, Ingenera<br />
Srl, Genesis Gi Srl, Imbal<br />
Carton Srl,<br />
Stmicroelectronics Srl,<br />
Enea e Italcementi.<br />
“Le attività sono<br />
cominciate lo scorso<br />
anno con un sopralluogo<br />
al ponte da parte dei<br />
Al via i lavori<br />
di adeguamento<br />
dei due cavalcavia<br />
sulla Gardesana<br />
occidentale<br />
(Bassano Bresciano<br />
e Manerbio).<br />
Italcementi<br />
ha utilizzato<br />
la soluzione i.power<br />
Rigenera per dare loro<br />
una nuova vita<br />
e resistenza nel tempo<br />
tecnici di Italcementi e<br />
dell’Università di Brescia,<br />
con lo scopo di fare una<br />
diagnosi del degrado e<br />
acquisire le informazioni<br />
per la preparazione di un<br />
progetto di recupero. –<br />
spiega Alessandro Morbi<br />
ricercatore Italcementi e<br />
responsabile del<br />
progetto di<br />
riqualificazione del<br />
ponte –. I lavori iniziati<br />
prevedono<br />
l’asportazione dei<br />
materiali ammalorati e la<br />
posa in opera del<br />
sistema i.power<br />
Rigenera con spessori<br />
opportunamente<br />
dimensionati allo scopo.<br />
www.italcementi.it<br />
La società Gerken ha<br />
acquistato 200 piattaforme a<br />
braccio Genie Xtra Capacity<br />
(XC), con altezze di lavoro da<br />
15,72 m a 43,15 m. La<br />
fornitura comprende anche la<br />
prima versione su cingoli del<br />
modello Genie S-65, la nuova<br />
piattaforma a braccio Genie<br />
S-65 TraX con capacità XC,<br />
oltre a diverse ceste Genie da<br />
4 m extra large.<br />
Le piattaforme a braccio<br />
Genie XC sono dotate di una<br />
doppia capacità di<br />
sollevamento di 300 kg senza<br />
limitazioni nell’intera area di<br />
lavoro e di 450 kg con<br />
limitazioni, e sono progettate<br />
per aumentare la produttività.<br />
Sono la soluzione ideale per<br />
le attività di sollevamento più<br />
pesanti, offrono agli operatori<br />
ampio spazio di lavoro in<br />
cesta con i loro strumenti e<br />
materiali. La soluzione del<br />
motore Genie Stage V utilizza<br />
A WORLD OF COMFORT<br />
RISCALDATORI E SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO<br />
una nuova tecnologia<br />
brevettata e facile da usare:<br />
la nuova tecnologia di<br />
"rigenerazione intelligente",<br />
che monitora in modo<br />
proattivo la progressione<br />
dell'accumulo di fuliggine nel<br />
DPF del motore. Disponibile<br />
solo con la soluzione del<br />
DAL PROGETTO AL TEST:<br />
IL VOSTRO CLIMA SU MISURA<br />
Il deserto infuocato o il gelo dell’Artico: qualunque sia l‘ambiente nel quale operate,<br />
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Nuovi acquisti<br />
Più produttive<br />
motore Genie Stage V, questa<br />
tecnologia innovativa è<br />
progettata per avvisare gli<br />
operatori che la rigenerazione<br />
è necessaria con largo<br />
anticipo rispetto a quando il<br />
motore la richiederebbe in<br />
autonomia.<br />
www.genielift.com<br />
[12] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Cantieri<br />
Gigante da<br />
demolizione<br />
Demolire il vecchio<br />
per lasciar spazio<br />
al nuovo.<br />
Il settore della<br />
demolizione è in grande<br />
fermento e ha visto una<br />
crescita del mercato sia<br />
in Italia sia in Europa a<br />
cui Doosan ha risposto<br />
con una gamma di<br />
escavatori a grande<br />
sbraccio: il DX235DM, il<br />
DX530DM e il DX380DM.<br />
Ed è proprio l’escavatore<br />
Doosan DX530DM il<br />
protagonista della<br />
demolizione dell'ex<br />
oleificio Belloli di<br />
Inveruno, in provincia di<br />
Milano. L’area liberata<br />
vedrà sorgere il nuovo<br />
polo scolastico del<br />
paese. I lavori di<br />
demolizione prevedono<br />
l'abbattimento dei due<br />
stabili del vecchio<br />
oleificio, in particolare la<br />
torre più piccola e<br />
l'imponente vecchio<br />
silos in calcestruzzo,<br />
dove venivano filtrati gli<br />
oli, che ha un'altezza di<br />
circa 32 m e una<br />
dimensione di circa<br />
12mila m2. Demolizione<br />
che richiede l’utilizzo del<br />
più grande escavatore<br />
da demolizione prodotto<br />
da Doosan, con braccio<br />
da 29 m e un<br />
diagramma di lavoro<br />
imponente. L’escavatore,<br />
munito di pinza, ha<br />
iniziato ad abbattere<br />
dall’alto il fabbricato<br />
composto da strutture<br />
portanti a setti in<br />
cemento armato (travi e<br />
pilastri) e da spessi solai<br />
in laterocemento.<br />
Al termine della<br />
demolizione, il<br />
DX530DM si occuperà<br />
di eseguire lo scavo<br />
di sbancamento per<br />
preparare il terreno<br />
per le opere edilizie.<br />
eu.doosanequipment.com<br />
Solo traguardi<br />
Laurea ad honorem<br />
Lo scorso novembre, il<br />
fondatore del Gruppo Merlo,<br />
ha ricevuto la laurea ad<br />
honorem in Ingegneria<br />
meccanica dal Politecnico di<br />
Torino. "Questo<br />
riconoscimento per me è il<br />
massimo della soddisfazione,<br />
sono molto onorato ed<br />
emozionato. Rappresenta la<br />
vera fotografia di cosa è<br />
stata tutta la mia vita. Ho<br />
sempre cercato e ho avuto<br />
dei riferimenti molto chiari,<br />
che erano l’innovazione, la<br />
curiosità, la tenacia per<br />
portare avanti un’idea.<br />
Oggi mi sento di dire ai<br />
giovani: osate tutto quello<br />
che è possibile, chi non osa<br />
non riceverà mai nulla.<br />
Non fermatevi, cercate, siate<br />
curiosi, mettete anche in<br />
conto che sarà difficile,<br />
richiederà molto sacrificio.<br />
Non ci si può fermare alla<br />
prima sconfitta. Fermarsi in<br />
mezzo all’oceano sarebbe un<br />
disastro. Bisogna arrivare<br />
dall’altra parte", dichiara<br />
Amilcare Merlo, fiero del suo<br />
traguardo raggiunto il giorno<br />
del suo 86° compleanno.<br />
“È una grande soddisfazione<br />
per l’intero Gruppo Merlo e<br />
per coloro che hanno con Lui<br />
collaborato con impegno e<br />
passione per raggiungere<br />
questo prestigioso<br />
traguardo", ha scritto<br />
l’azienda sul proprio profilo<br />
Facebook.<br />
www.merlo.com<br />
Dall’OPTIONAL allo STANDARD<br />
anche l’occhio vuole la sua parte.<br />
www.olmark.com<br />
Company Certified<br />
with Procedures Quality<br />
UNI EN ISO 9001:2015<br />
natdesign.eu<br />
MAGGIORE RESISTENZA ALLA<br />
CORROSIONE RISPETTO PROTETTIVI<br />
TRADIZIONALI PARTICOLARE<br />
DUREZZA E RESISTENZA<br />
MECCANICA BUON<br />
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OTTIMA RESISTENZA ALLA CORROSIONE<br />
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A BASSI SPESSORI BUONA<br />
UNIFORMITÀ DI COLORE OTTIMA<br />
ADERENZA DELLE PASSIVAZIONI<br />
CROMATICHE<br />
RIVESTIMENTO DI SPESSORE UNIFORME<br />
2<br />
ANCHE NELLE ZONE INTERNE<br />
INDIPENDENTEMENTE DALLE<br />
FORME OTTIMA RESISTENZA<br />
ALL’USURA RISPETTO DELLE<br />
TOLLERANZE DIMENSIONALI<br />
ELEVATA PROTEZIONE ALLA<br />
CORROSIONE RIVESTIMENTO<br />
A SPESSORE COMPATTO BUONA<br />
RESISTENZA ALL’USURA OTTIMO<br />
RAPPORTO QUALITÀ PREZZO<br />
1natdesign.eu
Attualità&Prodotti<br />
Rassegna web<br />
▼<br />
▼<br />
Dal sito troviamo un collegamento<br />
a Facebook ed è infatti l’unico social<br />
utilizzato. Peccato sia poco<br />
aggiornato, perlopiù con condivisioni<br />
esclusivamente a scopo informativo.<br />
comesasnc.com<br />
NAVIGAZIONE<br />
La navigazione è chiara e fluida. Il sito web si presenta<br />
completo e ricco di informazioni importanti per gli utenti.<br />
Utile la sezione dedicata allo shop online.<br />
GRAFICA<br />
Non siamo molto amanti degli sfondi neri perché<br />
appesantiscono l’occhio. Il layout andrebbe un pò<br />
rinfrescato e alleggerito nella parte testuale.<br />
Nonostante dal sito non emergano<br />
riferimenti social, entrambi profili<br />
sono attivi e anche utilizzati<br />
frequentemente. Negli ultimi post<br />
è possibile vedere gli interni delle<br />
unità di rianimazione. Interessante.<br />
▼<br />
▼<br />
gggele.it<br />
LA RETE<br />
NAVIGAZIONE<br />
Dal profilo della compagnia è intuibile che l’azienda tiene<br />
molto a mostrare nel migliore dei modi il proprio biglietto<br />
da visita. Sono visibili anche i progetti realizzati.<br />
GRAFICA<br />
La grafica non rientra nell’olimpo degli ultimi moderni<br />
ma si fa rispettare essendo lineare e poco confusionaria.<br />
Molta attenzione alla scelta delle immagini.<br />
degli allestimenti<br />
▼<br />
▼<br />
Instagram non esiste. Facebook<br />
è stato creato l’anno scorso<br />
ma è rimasto fermo dalla nascita.<br />
La nostra rassegna web è dedicata al mondo<br />
delle officine mobili. Abbiamo selezionato<br />
un campione di siti del settore trasporti analizzando<br />
l’aspetto grafico, interattivo e social<br />
Testi di Eliana Puccio<br />
portofiera.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Il sito è molto interattivo. Ci piace molto la sezione<br />
dedicata alle realizzazioni. Dettagliata e ben curata la<br />
parte sugli allestimenti. Diamo un bel pollicione in su!<br />
GRAFICA<br />
Slides gigantesche ci accolgono all’ingresso e valorizzano<br />
l’aspetto grafico complessivo del sito. Nella sua<br />
semplicità riesce a catturare la nostra l’attenzione.<br />
[16] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [17]
Attualità&Prodotti<br />
Rassegna web<br />
Pagina Facebook esistente<br />
ma non del tutto attiva. I post (che<br />
riguardano le novità sui prodotti)<br />
vengono inseriti raramente.<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
La pagina Facebook è molto seguita<br />
ma non curata di recente<br />
se paragonata a qualche mese fa.<br />
In generale, manca un chiaro<br />
desiderio di investire sui social.<br />
bott.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Sin dall’apertura il sito mostra tutta la sua interattività<br />
anche grazie alla casellina di aiuto che compare nella<br />
parte destra della schermata. Poche sezioni ma buone!<br />
GRAFICA<br />
Il verde scelto per il look lo rende più friendly. Spazio<br />
alle immagini e testi bilanciati. Passando il cursore<br />
del mouse i riquadri selezionati si “accendono” di verde.<br />
denworker.com<br />
NAVIGAZIONE<br />
Menù laterale che dà un senso di ordine alla piattaforma.<br />
Una finestra chat dell’assistenza clienti si apre appena<br />
entriamo sul sito. Link utili + commenti super apprezzati.<br />
GRAFICA<br />
La grafica del sito appare molto fredda e per questo la<br />
sensazione trasmessa è quella di staticità. Poco equilibrio<br />
tra immagini e testi (anche se ci piace l’uso del grassetto).<br />
▼<br />
▼<br />
L’azienda si mostra piacevolmente<br />
aperta al mondo social. Facebook<br />
in formissima con la condivisione<br />
di post, video e notizie sui prodotti.<br />
Instagram è ancora da<br />
conquistare: pochi post e pochi<br />
aggiornamenti.<br />
Presente sul social Facebook<br />
e anche molto attiva ma non negli<br />
ultimi mesi. Si tratta di condivisioni<br />
di prodotti e foto di iniziative<br />
accompagnate dai vari hashtag.<br />
Bisognerebbe tornare sul pezzo!<br />
▼<br />
▼<br />
cevansrl.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Nella sua semplicità e chiarezza, forse pecca di qualche<br />
info in meno. Apprezzabile (e anche utile) l’idea di inserire<br />
i tasti di condivisione sui vari social.<br />
GRAFICA<br />
Il layout ha un aspetto un po’ datato, sarebbe<br />
da rispolverare un po’. Il sito si fa perdonare però per<br />
la notevole ricchezza e qualità della galleria immagini.<br />
elevox.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Molto carina e originale l’angolino in basso dedicato<br />
alla storia dell’azienda (i numeretti sotto sono un pò di<br />
troppo). Sezioni descrittive accompagnate da ottime foto.<br />
GRAFICA<br />
Look non eccessivamente giovane. Forse darei più<br />
importanza alla scelta delle foto in homepage e rivedrei<br />
la suddivisione delle sezioni per alleggerirla un pò.<br />
Il fronte social scarseggia un pò.<br />
L’unico profilo esistente è quello<br />
Facebook che però non viene<br />
aggiornato dall’anno scorso.<br />
Peccato perché i vecchi post sono<br />
interessanti e anche valorizzati<br />
tramite gli hashtag.<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
Facebook e Instagram<br />
sono inattivi da un anno.<br />
È ora di risvegliare i vulcani!<br />
ciabilli.it<br />
furgotech.it<br />
NAV<br />
IGAZIONE<br />
Sito esauriente il giusto. Utile il menù che compare<br />
sulla sinistra selezionando “prodotti” o “veicoli allestiti”.<br />
Interessante anche la sezione “video”.<br />
GRAFICA<br />
Avremmo apprezzato più bianco e meno nero.<br />
Qualche immagine in più sulla schermata home sarebbe<br />
l’ideale per illuminare o dare colore.<br />
NAVIGAZIONE<br />
Furgotech.it è apprezzabile per la sua modestia. Alcune<br />
parti (in particolare quelle dedicate alla descrizione<br />
dei prodotti) andrebbero approfondite un pò di più.<br />
GRAFICA<br />
Sito modesto e minimal che andrebbe rinnovato<br />
un pochino. Bene per le gallerie fotografiche dei prodotti.<br />
Se si clicca sul logo si torna alla home: figo.<br />
[18] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [19]
Attualità&Prodotti<br />
Rassegna web<br />
L’azienda non sfrutta molto i canali<br />
social nonostante il sito predispone<br />
dei bottoni di collegamento. Gli ultimi<br />
post su Facebook risalgono all’anno<br />
scorso e sono pochi. La pagina<br />
Instagram è stata creata ma non<br />
utilizzata.<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
A ogni post di Ravasini viene<br />
conferita personalità. Facebook<br />
è il social preferito dall’azienda<br />
con condivisioni foto e di video di<br />
allestimenti con hashtag. Instagram<br />
non ancora attivo quest’anno.<br />
hgvofficine.eu<br />
ravasini.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Sito ben strutturato e completo delle informazioni<br />
necessarie facilmente trovabili. La sezione servizi è in<br />
parte curata, ma in alcune categorie poco approfondita.<br />
GRAFICA<br />
Il layout appare molto schematico. Le immagini interne<br />
alle sezioni non si possono ingrandire. Potrebbe aiutare<br />
una galleria apposita per valorizzare il sito.<br />
NAVIGAZIONE<br />
Navigazione fluida ed intuitiva. Ravasini si distingue<br />
nella scelta delle sezioni da mettere in risalto.<br />
Carina l’idea del blog dove è possibile consultare le novità.<br />
GRAFICA<br />
Ci colpisce molto il passaggio da una slide all’altra tramite<br />
piccoli tondi con l’anteprima foto. La homepage è ricca<br />
di foto e video ma è tutto in perfetto equilibrio con il testo.<br />
▼<br />
▼<br />
Pagina Facebook costantemente<br />
aggiornata e ricca di condivisioni<br />
interessanti di prodotti<br />
e iniziative e con un pubblico<br />
di tutto rispetto. Peccato per<br />
Instagram, a riposo da un bel pò.<br />
Esiste solo la pagina Facebook<br />
ma non viene aggiornata da un anno.<br />
▼<br />
▼<br />
matrix.usag.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
In alto al centro troviamo la sezione “inizia un progetto”<br />
che consente all’utente di scegliere l’allestimento,<br />
il modello, ecc. Gradevole anche il tutorial in basso.<br />
GRAFICA<br />
La homepage è già di per sè un buon biglietto da visita.<br />
Si presenta ben schematizzata e poi si sa che il rosso<br />
attira sempre l’attenzione. Bene per la galleria fotografica.<br />
rekar.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Informazioni molto sintetiche per aver solo tre sezioni<br />
principali. Dà la sensazione di essere incompleto:<br />
la galleria fotografica, ad esempio contiene due immagini.<br />
GRAFICA<br />
Il verde è rilassante e non disturba l’occhio del visitatore.<br />
L’idea di inserire le foto del team comunica il senso<br />
di familiarità. Andrebbe un po’ modernizzato.<br />
Vuoto totale nella ricerca dei social<br />
dell’azienda. Aspettiamo con ansia<br />
di poterli visitare.<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
▼<br />
È possibile accedere ai profili social<br />
direttamente dal sito. Condivisioni<br />
di foto e news dal sito stesso.<br />
C’è molto impegno nell’essere più<br />
originali possibile e va più che bene.<br />
officinemobili.it<br />
storevan.com<br />
NAVIGAZIONE<br />
È un sito a scopo conoscitivo dell’azienda.<br />
Non riporta tanti dettagli in merito ai prodotti. Troviamo<br />
solo l’essenziale che però resta approssimativo.<br />
GRAFICA<br />
La grafica è standard. Carino il contrasto della scritta<br />
in verde con quella blu. Pecca un pò sull’assenza<br />
di immagini. Occorre rimediare!<br />
NAVIGAZIONE<br />
Le pagine interne alle sezioni sono disposte il giusto<br />
senza strafare. Curata molto bene la sezione “prodotti”<br />
con dentro foto e video. Utile la sezione “soluzioni”.<br />
GRAFICA<br />
Qualità delle immagini in apertura. Graficamente<br />
è lineare e “pulito” alla vista, anche nell’incastro<br />
con la parte testuale.<br />
[20] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [21]
Rassegna web<br />
Pervenuto soltanto il profilo<br />
Facebook che tra l’altro viene<br />
aggiornato spesso. È anche molto<br />
seguito e commentato dai followers.<br />
Troviamo foto di allestimenti<br />
ma anche post personalizzati<br />
dall’azienda.<br />
▼<br />
▼<br />
syncro-fvg.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Il sito è ricco di interessanti spunti e sezioni da scoprire<br />
piacevolmente come la guida Syncro all’allestimento<br />
o la sezione dedicata ai 60 anni dell’azienda.<br />
GRAFICA<br />
La grafica del sito è di vecchio stampo. Notiamo però<br />
una grande attenzione e cura delle immagini, importanti<br />
ai fini della credibilità e fiducia nei confronti dell’utente.<br />
▼<br />
▼<br />
Pagina Facebook e Instagram<br />
ricche di contenuti e soprattutto<br />
aggiornate. L’azienda ci tiene<br />
molto a offrire una visione smart<br />
ai propri clienti. Interessanti foto<br />
di allestimenti ripresi nei dettagli.<br />
www.sortimo.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Navigazione minimal ma essenziale. Le caratteristiche<br />
di ogni prodotto vengono illustrate e descritte<br />
proficuamente. Azzarderei un qualcosa di più interattivo.<br />
GRAFICA<br />
La grafica è abbastanza standard. Immagini accompagnate<br />
da didascalia utili per quel che riguarda la sezione dedicata<br />
all’allestimento dei veicoli.<br />
Seguitissimi e attivi su entrambi<br />
i social, sui quali pubblicano<br />
con frequenza presentazioni di nuovi<br />
prodotti disponibili nello shop online.<br />
Su Instagram carina l’idea di<br />
suddividere le storie per anni/sfide.<br />
▼<br />
▼<br />
wuerth.it<br />
NAVIGAZIONE<br />
Navigando sul sito scompriamo che è molto<br />
personalizzato al suo interno. Ogni sezione<br />
è a sua volta arricchita di tanti contenuti.<br />
GRAFICA<br />
Graficamente si presenta un pò confusionario.<br />
La homepage è bombardata di immagini che rischiano<br />
di distrarre l’utente dal proprio obiettivo.<br />
[22] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Attrezzature<br />
PER TUTTI<br />
i cantieri<br />
RapiDeck, il sistema di casseratura<br />
orizzontale di Amadio & C, è usato<br />
nel cantiere per la costruzione di Casa<br />
Marcegaglia, a Gazoldo degli Ippoliti (MN)<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
La questione della celebrazione si incrocia qui con quella<br />
della formazione. Sarà una ricchezza per il territorio<br />
e una solida realtà per la formazione e la crescita<br />
del personale aziendale. Sarà Casa Marcegaglia, cioè<br />
una struttura museale permanente, sviluppata su 1.300<br />
m 2 , a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, accanto<br />
al quartier generale dell'azienda Marcegaglia, pensata anche<br />
per celebrare il sessantesimo compleanno dell'azienda.<br />
Un museo, con un percorso espositivo che si snoderà<br />
in otto tappe tematiche, dedicato alla celebrazione della<br />
storia del gruppo metalsiderurgico, fondato sessant'anni<br />
fa da Steno Marcegaglia e oggi leader globale nella trasformazione<br />
dell'acciaio (5,7 milioni di t lavorate ogni anno,<br />
6.500 dipendenti e 28 stabilimenti).<br />
Una parte dello stabile che ospiterà il nascituro Museo<br />
sarà destinata a un'academy, per la formazione dei collaboratori<br />
del gruppo, e a una biblioteca digitale, come<br />
archivio storico e tecnico in continuo aggiornamento.<br />
Museo e formazione, dunque, come testimoniano anche<br />
le parole della storica dell'arte Elisabetta Pozzetti,<br />
che curerà lo sviluppo espositivo del nuovo museo: “Non<br />
si tratta di realizzare solamente un museo d'impresa, che<br />
consacra e storicizza l'azienda attraverso la 'musealizzazione',<br />
quanto di consolidare ancor di più l'essere casa,<br />
in una dimensione dinamica ed evolutiva.<br />
Casa Marcegaglia, attraverso il linguaggio museale, si<br />
mette nelle condizioni di raccontarsi a pubblici differen-<br />
[24] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [25]
Attualità&Prodotti<br />
Attrezzature<br />
CASA MARCEGAGLIA sarà una struttura museale permanente,<br />
sviluppata su 1300 m 2 , a Gazoldo degli Ippoliti (MN).<br />
Si tratta di un museo pensato per valorizzare i valori storici,<br />
culturali, sociali ed economici del Gruppo Marcegaglia.<br />
Il cantiere di Casa Marcegaglia<br />
Tutto questo, però, per ora è ancora un cantiere, che CO-<br />
STRUZIONI ha avuto modo di visitare nelle scorse settimane<br />
con la guida del geometra Paolo Negri, Direttore tecnico<br />
della Morbio <strong>Costruzioni</strong>. Fondata nel 1963 da Enrico<br />
Morbio, la Morbio <strong>Costruzioni</strong>, azienda di Ceresara (MN),<br />
e oggi tra le più importanti realtà nello scenario delle imprese<br />
edili del mantovano, e si sta occupando della costruzione<br />
di Casa Marcegaglia. La struttura del Museo si<br />
contraddistingue per la presenza di tre corpi di fabbrica.<br />
Noi abbiamo visitato l'area di cantiere dedicata alla coti,<br />
di aggiornare le informazioni in tempo reale rispetto<br />
all'evoluzione stessa dell'azienda, di fare cultura di settore<br />
con uno sguardo internazionale e interdisciplinare.<br />
Di essere in continua e progressiva crescita, per configurarsi<br />
il più possibile come serbatoio innovativo nel quale<br />
reperire stimoli, opportunità, contributi accreditati e<br />
autorevoli.<br />
Nella sua vocazione educativa risiede anche la volontà<br />
di garantire a coloro che vivono quotidianamente l'azienda,<br />
i collaboratori, un'opportunità di formazione e aggiornamento<br />
costanti”.<br />
struzione del corpo di fabbrica denominato fabbricato B:<br />
uno spazio che, quando terminato, diventerà una sala espositiva.<br />
il fabbricato B è una struttura in cemento armato realizzata<br />
in opera, con muri portanti in calcestruzzo combinati<br />
con pilastri e colonne metalliche, e con solaio di<br />
copertura in cemento armato gettato in opera a vari spessori.<br />
L'attrezzatura provvisionale che è stata impiegata per<br />
il banchinaggio e la casseratura di questo solaio che, rispetto<br />
al piano terra, si trova a più cinque metri, è costituita<br />
da puntelli ad alta portata e da casseri metallici appoggiati<br />
all'estremità dei puntelli: si chiama RapiDeck ed è<br />
prodotta dell'azienda Amadio & C, di Quinto Vicentino (VI).<br />
Per grandi, medi e piccoli cantieri<br />
Tiziano Dallò, responsabile noleggio del sistema Rapideck,<br />
di Amadio, sottolinea che “RapiDeck è facile e intuitivo, perché<br />
si avvantaggia del fatto di avere pochi componenti:<br />
con i nostri tre moduli standard (1,5 x 1,5 m; 0,75 x 1,5 m;<br />
0,77 x 1,5 m) e con due sole tipologie di teste che vanno<br />
sui puntelli (una testa a caduta e una fissa) riusciamo a<br />
fare tutto. È sicuro: si aggancia sui puntelli per mezzo delle<br />
teste e si installa tutto da sotto: pertanto, come nel caso<br />
del cantiere Marcegaglia in cui il fabbricato ha un'altezza<br />
di ben 4,5 m e lo spessore del solaio di ben 50 cm, ci si può<br />
servire di un trabattello elettrico o a ruote per agganciare il<br />
pannello, senza dover avventurarsi a camminare sopra il<br />
cassero.<br />
Il nostro sistema si presta per cantieri come quello “speciale”<br />
di Casa Marcegaglia, ma è adeguato anche per tutti<br />
coloro che devono fare un semplice solaio di una comune<br />
abitazione civile, laddove è necessario che si diano le più<br />
semplici e intuitive condizioni operative possibili. L'impiego<br />
è a largo raggio: il sistema è nato proprio per coprire le esigenze<br />
dei grandi cantieri, ma incontra anche le necessità<br />
dei medi e dei piccoli.”<br />
Un aperto apprezzamento di RapiDeck arriva anche da<br />
Daniele Donegà, che è geometra dell'ufficio tecnico<br />
Marcegaglia: “Abbiamo scelto il sistema RapiDeck prodotto<br />
da Amadio prevalentemente per la rapidità che riesce a offrire.<br />
Mi è piaciuto perché in pochi giorni si è riusciti ad armare<br />
tutto il solaio.”<br />
RAPIDECK DI AMADIO è un sistema di casseratura<br />
orizzontale, che è ideale per tutti i tipi di solai in cemento<br />
armato gettati in opera di grandi dimensioni. Il sistema<br />
è adeguato, nondimeno, anche per medi e piccoli cantieri.<br />
[26] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [27]
Attualità&Prodotti<br />
Attrezzature<br />
I PUNTELLI IN ACCIAIO<br />
ad alta portata del<br />
sistema RapiDeck<br />
impiegati nel cantiere<br />
di Casa Marcegaglia:<br />
sono stati posizionati<br />
con un passo di 70 cm<br />
ad un interasse<br />
di 1,20 m.<br />
IL RISULTATO<br />
Il solaio del<br />
fabbricato B<br />
di Casa<br />
Marcegaglia<br />
ha raggiunto<br />
la propria<br />
maturazione.<br />
La struttura<br />
RapiDeck sarà<br />
smontata<br />
e reimpiegata<br />
per costruire<br />
il terzo volume,<br />
vale a dire<br />
il fabbricato C.<br />
GLI UOMINI<br />
Paolo Negri<br />
(a sinistra<br />
nell’immagine),<br />
Direttore<br />
tecnico<br />
della Morbio<br />
<strong>Costruzioni</strong>.<br />
A destra,<br />
Daniele Donegà<br />
geometra<br />
dell’ufficio<br />
tecnico<br />
Marcegaglia.<br />
Il sistema progettato da Amadio<br />
RapiDeck è un sistema di casseratura orizzontale, ideale<br />
per tutti i tipi solai in cemento armato gettati in opera<br />
di grandi dimensioni. Ha i pregi - già ricordati - della velocità<br />
e della sicurezza; pregi che si manifestano nelle fasi<br />
di montaggio e smontaggio, grazie al numero ridotto di<br />
elementi, che sono tra di essi altamente integrati e intercambiabili.<br />
Il sistema pensato e prodotto da Amdio vanta<br />
una gamma completa di accessori (puntelli DIN EN<br />
1065 AC), per realizzare qualsiasi tipo di configurazione.<br />
La struttura portante in alluminio ne garantisce la leggerezza,<br />
mentre il manto multistrato in compensato fenolico<br />
rende RapiDeck resistente all'acqua e, pertanto,<br />
resistente anche nel tempo. RapiDeck è disponibile sia in<br />
configurazione a testa fissa sia a testa cadente. Ciò facilita<br />
il disarmo anticipato, garantendo un considerevole<br />
risparmio di tempo e di numero di pannelli. Questi ultimi,<br />
con telaio in allumimio (e quindi molto leggeri), sono di<br />
varie dimensioni sia per coprire celermente vaste aree<br />
sia per ridurre al minimo le costose compensazioni. Una<br />
maniglia di collegamento consente che essi siano accoppiabili<br />
in modo perfetto.<br />
È opportuno definire anche le caratteristiche dei puntelli<br />
DIN EN 1065 A&C. Certificati secondo la recente normativa<br />
europea DIN EN1065 presso l’istituto tecnico tedesco<br />
"Landesstelle für Bautechnik" di Stoccarda, sono progettati<br />
per la massima sicurezza durante l'utilizzo: anticesoiamento<br />
della mano e antisfilamento del tubo interno (per<br />
evitare lo schiacciamento della mano, a puntello chiuso<br />
sono garantiti almeno 10 cm di lunghezza libera del tubo<br />
interno). Infine, sono caratterizzati da capacità di carico<br />
definita e certa.<br />
STEFANO MORBIO titolare della<br />
Morbio <strong>Costruzioni</strong>; azienda<br />
di Villa Cappella (MN) che si sta<br />
occupando del cantiere per la<br />
costruzione di Casa Marcegaglia.<br />
Storia cinquantennale<br />
Nella nostra visita all’area di cantiere di Casa Marcegaglia<br />
abbiamo avuto l’occasione di incontrare anche Stefano<br />
Morbio, titolare della Morbio <strong>Costruzioni</strong>, che ha inteso restituirci<br />
un quadro dell’azienda: “Nata nel 1963 come realtà<br />
artigianale, per opera di Enrico Morbio (mio nonno), la<br />
Morbio <strong>Costruzioni</strong> si ingrandisce e si struttura con l’avvento<br />
della seconda generazione, vale a dire quella composta<br />
da mio padre Filippo e dai suoi fratelli. Io sono entrato<br />
in società nel 2003. Di lì a poco, anche mia sorella<br />
Eleonora, che si occupa dell'amministrazione, è entrata<br />
in organico. Attualmente, l'azienda, che si avvale di 120 collaboratori<br />
e di circa settanta mezzi (tra gru, camion, escavatori,<br />
ecc.), è attiva in tutti i settori delle costruzioni (escluso<br />
lo stradale): edilizia residenziale e industriale, ristrutturazioni<br />
e zootecnica.<br />
[28] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [29]
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
Testi e foto di Matthieu Colombo<br />
[30] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Peso operativo mono roadliner<br />
Potenza netta<br />
Forza di strappo<br />
8.720 kg<br />
50,6 kW<br />
6.130 daN<br />
WALKAROUND
Komatsu PC88MR-11<br />
1<br />
Macchina sviluppata e costruita<br />
al 100% da Komatsu che progetta<br />
e realizza tutto: motore, idraulica,<br />
elettronica, cabina, fusioni, parti<br />
strutturali, bracci, cilindri...<br />
2<br />
L’evoluzione a Stage V non cambia<br />
le dimensioni compatte che hanno<br />
fatto il successo del PC88MR<br />
e incrementa la velocità di carico<br />
camion fino al 26%<br />
3<br />
4<br />
L’idraulica è esemplare,<br />
progettata su misura per ottenere<br />
il massimo dell’efficienza.<br />
L’accoppiata con il nuovo motore<br />
turbo è la quadratura del cerchio<br />
Motore termico di ultimissima<br />
generazione sviluppato, costruito<br />
e collaudato sul campo da<br />
Komatsu. La coppia cresce del 6%<br />
i consumi calano del 6%<br />
Tutte le qualità di un escavatore Komatsu, ma in formato<br />
ultra compatto e Stage V. Rispetto al Serie 10 cresce<br />
la produttività, aumenta la sicurezza, calano emissioni<br />
sonore e consumi. L’allestimento di serie è ultra completo<br />
5<br />
6<br />
7<br />
L’impianto di raffreddamento<br />
guadagna una ventola viscosa<br />
che assorbe meno potenza<br />
e lo schema del refrigerante<br />
motore è ora da maxi escavatore<br />
L’elettronica “connessa” è fatta<br />
internamente e se il monitor<br />
è sempre da 7 pollici, la gestione<br />
dei dati è al top. Basta aprire<br />
il portale Komtrax per verificare<br />
La cabina con struttura Rops<br />
Opg TopGuard Level I arriva<br />
dal Giappone. La qualità percepita<br />
è elevata. Basta dire che è la più<br />
silenziosa della sua categoria<br />
8<br />
9<br />
10<br />
Macchina pensata per lavorare<br />
con attrezzature idrauliche.<br />
Due linee Aux di serie e tutte<br />
le configurazioni immaginabili<br />
sono disponibili da stabilimento<br />
Le modalità operative lavorano<br />
su coppia motore e curve<br />
idrauliche. Ci sono le modalità<br />
martello, sollevamento e quella<br />
attrezzature sia eco sia power<br />
Il PC88MR-11 migliora<br />
l’accessibilità meccanica e punta<br />
a contenere al massimo il costo<br />
totale di possesso. La pulizia del<br />
dpf si fa a ben 6.000 ore<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [33]
Komatsu PC88MR-11<br />
Prestazioni ultra compatte<br />
Progettato in Giappone e costruito anche in Italia, il PC88MR-11 ha il dna dei grandi<br />
escavatori Komatsu, ma in scala ridotta. Rispetto al modello Serie 10, l’evoluzione Stage<br />
V resta fedele agli ingombri e alle prestazioni che hanno decretato il successo dell’88<br />
GRANDE DENTRO Dal nostro punto di vista<br />
l’offerta di midi escavatori di fascia 8-9 t<br />
si differenzia tra due approcci progettuali.<br />
Quello dei mini cresciuti e quello degli<br />
escavatori - passateci il termine - rimpiccioliti.<br />
È un testa a testa progettuale unico sul<br />
mercato. Con il PC88MR-11, Komatsu<br />
concentra il massimo (in termini di prestazioni,<br />
sicurezza e qualità) con il minimo ingombro.<br />
Ma punta anche ad offrire funzionalità ad hoc<br />
per il mercato europeo come il braccio<br />
posizionatore, esemplare per la sua<br />
cinematica, o l’allestimento idraulico di serie<br />
che lo eleva a porta attrezzi multifunzionale.<br />
2.900 mm<br />
2.545 mm con<br />
brandeggio<br />
1.485 mm<br />
CONO DI ROTAZIONE DA 4.030 MM<br />
Rispetto al modello Serie 10 gli<br />
ingombri sono identici e la visibilità<br />
è migliorata grazie alla doppia<br />
telecamera offerta di serie.<br />
VISIBILE E PROTETTO Il cilindro<br />
di brandeggio posizionato a sinistra<br />
scongiura contatti accidentali dello<br />
stesso in posizionamento filomuro,<br />
ma anche in rotazione 360.<br />
2.320 mm<br />
ULTRA COMPATTO IN OGNI POSIZIONE - CILINDRO DI BRANDEGGIO A SINISTRA<br />
FILOMURO PERFETTI Lo sbalzo posteriore<br />
minimo è una caratteristica molto apprezzata<br />
a cui raramente corrisponde anche l’ingombro<br />
frontale minimo che si ottiene con il cilindro di<br />
brandeggio a sinistra, sotto i piedi<br />
dell’operatore. Nella categoria dei midi da 8-9<br />
t le macchine con questa caratteristica<br />
si contano sulle dita di una mano<br />
e il PC88MR-11 è tra queste. Lo schema,<br />
tra l’altro, permette di raggruppare l’idraulica<br />
sul lato destro della macchina<br />
incrementandone al massimo l’efficienza.<br />
2.320 mm<br />
corrimano 180 mm<br />
solo 325 mm<br />
specchi 245 mm<br />
gradino 80 mm<br />
mai oltre i 325 mm<br />
GLI INGOMBRI MINIMI IN ROTAZIONE HANNO FATTO IL SUCCESSO DEL PC88MR E LA VERSIONE...<br />
...STAGE V NON CRESCE DI UN MILLIMETRO - SOLO 325 MM DI SBALZO POSTERIORE<br />
[34] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [35]
Komatsu PC88MR-11<br />
Pompa doppio corpo Komatsu<br />
a portata variabile da 160 l/min<br />
Portata,<br />
temperatura<br />
e pressione<br />
dell’olio sono<br />
sempre sotto<br />
controllo.<br />
L’efficienza<br />
del su misura<br />
Distributore idraulico a centro chiuso Komatsu<br />
Impianto elettrico curato con supporti<br />
apri/chiudi. Qualità che dura nel tempo<br />
Pompa a ingranaggi<br />
da 70 l/min<br />
per rotazione<br />
e lama<br />
Raccordi di mandata e aspirazione<br />
in fusione migliorano la controllabilità<br />
Le componenti idrauliche sono tutte<br />
realizzate da Komatsu nello stabilimento<br />
di Oyama in Giappone. L’impianto è un LS<br />
flow sharing con distributore a centro chiuso.<br />
Rispetto al Serie 10 la velocità in rotazione<br />
e sollevamento braccio cresce fino al 26%<br />
+7% DI PRODUTTIVITÀ... rispetto al modello<br />
Serie 10. L’impianto è realizzato a regola d’arte<br />
con pompa doppio corpo a portata variabile<br />
in fusione, distributore e serbatoio metallico, tutti<br />
raggruppati sul lato destro della torretta. Questo<br />
massimizza l’efficienza, che viene esaltata<br />
da uno schema dei flussi molto curato, senza<br />
eccessi di raccordi. Si tratta di un impianto<br />
tradizionale in cui l’elettronica serve soltanto<br />
a trovare il giusto matching point tra curva<br />
di coppia motore e pompa idraulica.<br />
Pilotaggi e accumulatore pressione (metallo) sotto cabina<br />
FILTRO<br />
SUL RITORNO<br />
MARTELLO<br />
Il ritorno della<br />
linea filtrato<br />
preserva<br />
l’impianto<br />
da impurità.<br />
Escavatori ben<br />
più grandi non<br />
lo hanno...<br />
Con l’evoluzione<br />
a Serie 11<br />
il PC88MR<br />
lo integra sotto<br />
ai cofani<br />
(prima era nel<br />
campo visivo<br />
dell’operatore).<br />
Esemplare.<br />
+12% DI FLUSSO PER GLI ACCESSORI Le componenti<br />
idrauliche ricalcano lo schema del precedente<br />
PC88MR ma sono state oggetto di una<br />
ottimizzazione figlia della costante evoluzione<br />
costruttiva. L’aumento di prestazioni<br />
è soprattutto dovuto alla riseva di coppia e alla<br />
curva di potenza assicurata dal nuovo motore<br />
che ha richiesto lo studio di nuove impostazioni<br />
per sfruttare il potenziale della pompa idraulica<br />
principale. La quadratura del cerchio...<br />
Il serbatoio è in metallo per gestire al meglio le pressioni<br />
WALKAROUND di<br />
POWER ED ECO MODE PER ATTREZZATURE<br />
Grazie allo sviluppo interno<br />
di elettronica e idraulica Komatsu offre<br />
esclusive modalità lifting (L), martello<br />
(B) e quella “Attachment”<br />
per le attrezzature idrauliche a due vie,<br />
con i sotto menu Power ed Eco.<br />
ATTACCO RAPIDO IDRAULICO DA CABINA<br />
In basso, il modulo per il controllo dell’attacco<br />
rapido per unire alla sicurezza meccanica anche<br />
quella del blocco idraulico.<br />
SINGOLO O DOPPIO EFFETTO DA MONITOR<br />
In basso, il nuovo il devio idraulico per ottenere<br />
il singolo o doppio effetto sulla linea accessori.<br />
Grazie ad una elettrovalvola, l’operatore controlla<br />
il suo azionamento dal monitor in cabina.<br />
Le linee di drenaggio,<br />
quando richiesto un ritorno<br />
a bassa pressione, scaricano<br />
direttamente l’olio in serbatoio
Komatsu PC88MR-11<br />
Compatto,<br />
potente<br />
e affidabile<br />
Filtro aria a doppio stadio fuori vano motore<br />
Turbo con intercooler<br />
Doppio filtro gasolio accessible e con spurgo<br />
WALKAROUND di<br />
MOTORE KOMATSU SAA3D95E1 - STAGE V<br />
Attenzione, non è un motore marchiato Komatsu<br />
ma sviluppato internamente e prodotto nello<br />
stabilimento Komatsu di Oyama. L’affidabile potenza<br />
di sempre, con consumi (-6%) ed emissioni in calo<br />
Common rail da 200 MPa<br />
Ecu protetta ed esterna al vano motore<br />
Punti di manutenzione su un solo lato<br />
TUTTO<br />
ACCESSIBILE<br />
La zavorra<br />
posteriore<br />
è stata<br />
completamente<br />
ridisegnata<br />
per migliorare<br />
l’accessibilità alla<br />
meccanica.<br />
STAGE V CON DOC E DPF La tecnologia di post<br />
trattamento dei gas di scarico Komatsu<br />
“KDPF” è collaudata da anni d’applicazioni<br />
su macchine movimento terra più grandi.<br />
In questo caso abbiamo un catalizzatore<br />
ossidante e un filtro antiparticolato che<br />
si rigenera automaticamente con il normale<br />
utilizzo della macchina. Se si spegne<br />
la macchina in rigenerazione o si rinvia<br />
la stessa, il sistema la ripropone.<br />
La manutenzione del Dpf è a ben 6.000 ore.<br />
Ottima aspirante a frizione viscosa<br />
1<br />
2<br />
3<br />
HA COPPIA DA VENDERE<br />
Il 3 cilindri 12 valvole turbo Komatsu<br />
da 2,45 litri è tarato a 50,6 kW netti<br />
erogati a soli 1.850 giri/min<br />
(Serie 10, 49 kW a 1.950 giri/min)<br />
e una coppia massima superiore del<br />
6% con 337 Nm a 1.440 giri/min<br />
MODERNO ED ESCLUSIVO La tipica<br />
coppia del tre cilindri è esaltata dal<br />
turbo monostadio con intercooler.<br />
Rispetto al Serie 10 si sfrutta meglio<br />
la potenza, la rumorosità cala grazie<br />
a un albero di controbilanciamento<br />
esemplare e si consuma meno.<br />
MANUTENZIONE SEMPLICE Tutta<br />
la manutenzione ordinaria si esegue<br />
dal lato del monoblocco rivolto<br />
al posteriore della macchina dove si<br />
trovano filtri gasolio, filtro olio<br />
motore e livello. La cinghia<br />
ha un tensionatore automatico<br />
e l’impianto refrigerante è a circuito<br />
chiuso. L’olio si cambia a 500 ore.<br />
COPPA<br />
DA MMT<br />
Non<br />
è un motore<br />
industriale<br />
con coppa<br />
ridisegnata,<br />
ma è un<br />
inseme<br />
progettato<br />
per<br />
macchine<br />
movimento<br />
terra e fork<br />
lift.<br />
Cinghia a tensionamento<br />
automatico<br />
Coppa profonda con sensore e rubinetto<br />
4 supporti motore<br />
a elasticità bidirezionale<br />
Nuova vasca refrigerante alta<br />
Olio idraulico<br />
Intercooler<br />
Scambiatore gasolio<br />
Condensatore clima<br />
Supporti elastici bidirezionali<br />
Refrigerante motore<br />
Griglia trattieni<br />
impurità estraibile<br />
Ventola a frizione viscosa<br />
ASSORBE MENO POTENZA<br />
La ventola a frizione viscosa<br />
abbassa i consumi perchè<br />
assorbe potenza solo quando<br />
necessario e il motore arriva<br />
in temperatura più<br />
velocemente. L’impianto<br />
refrigerante ha ora una vasca<br />
di compensazione più alta<br />
della testa motore e dei<br />
radiatori per scongiurare<br />
il minimo surriscaldamento,<br />
aumentare l’affidabilità.<br />
Richiede meno manutenzione.<br />
[38] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
WALKAROUND di<br />
Komatsu PC88MR-11<br />
Elettronica 100%<br />
home made<br />
Komatsu sviluppa internamente anche l’integrità<br />
delle parti elettroniche, dalle centraline ai software.<br />
Questo permette di avere funzionalità esclusive<br />
KOMTRAX STEP 5 Il PC88MR-8 è stato il primo midi<br />
con un monitor lcd a colori da 7 pollici. Ora che<br />
la diretta concorrenza si sta progressivamente<br />
allineando, Komatsu migliora la risoluzione<br />
e ottimizza sempre più il proprio software. Komatsu<br />
è stata anche il primo costruttore a offrire<br />
un sistema di localizzazione e trasmissione dati sui<br />
midi, già oltre 10 anni fa. Il noto Komtrax è ora 4G.<br />
Economia carburante, gestione delle<br />
attrezzature e della manutenzione<br />
sono i tre fondamentali dell’interfaccia<br />
Komatsu configurabile in 12 lingue.<br />
Dal portare Komtrax si visualizzano<br />
anomalie ed errati utilizzi della<br />
macchina, ma già da monitor<br />
l’operatore può imparare dai suoi errori.<br />
DOPPIA TELECAMERA La doppia telecamera di serie<br />
su un midi di questa taglia potrebbe sembrare un eccesso<br />
di zelo nell’interpretare la normativa, ma per Komatsu<br />
nulla è secondo alla sicurezza. Entrambe le inquadrature<br />
si visuailizzano sul monitor standard in cabina, anche<br />
in contemporanea (come si vede nalla pagina accanto).<br />
La macchina rileva il consumo<br />
carburante ed elabora una media<br />
giornaliera (ultime 12 ore) o settimanale<br />
(ultimi 7 giorni) in litri per ora.<br />
Centralina GPS/Gprs Komtrax appositamente non accessibile<br />
Main control unit<br />
e monitor<br />
Centralina<br />
controller pump<br />
LEGENDA E SCORTA<br />
Il quadro fusibili<br />
è accessibile rapidamente<br />
dalla cabina ed è completo<br />
di legenda con amperaggio,<br />
sei fusibili di ricambio<br />
e pinza per estrarre i fusibili<br />
da cambiare senza forzare<br />
su quelli vicini. Ben fatto.<br />
Centralina A/C<br />
PROTEGGE LE CENTRALINE<br />
A lato dello stacca batterie manuale<br />
dell’impianto a 24V (due batterie da<br />
12V) c’è una spia arancio che inibisce<br />
lo stacco fino a quando le centraline<br />
elettroniche non sono pronte.<br />
Si aspettano pochi minuti,<br />
ma almeno si è certi<br />
di non danneggiare nulla.<br />
Il sistema Komtrax di quinta generazione<br />
memorizza tutto, con maggiore dettaglio.<br />
Trasmette dati in 4G, inclusi i consumi in<br />
tempo reale e redige Energy saving report.<br />
La macchina è “amica” e vuole aiutare<br />
l’operatore a consumare meno.<br />
È possibile impostare anche degli alert<br />
per obiettivi di consumo<br />
Oltre alla modalità Power (standard in<br />
avvio), si hanno la Eco, quella Breaker<br />
(martello). la Lifting e la Attachment<br />
a sua volta regolabile su Power ed Eco.<br />
GASOLIO<br />
In basso da sinisra, il doppio filtro<br />
gasolio, il filtro con galleggiante per<br />
rifornimento tradizionale (tappo<br />
con chiave anche se sotto cofano<br />
chiuso a chiave), pompa<br />
di rifornimento con stop automatico<br />
e serbatoio in lamiera da 125 litri<br />
stampata con doppia curvatura per<br />
sfruttare tutto il volume possibile.<br />
Quattro sfumature di Economy mode.<br />
Oltre all’Eco mode standard, l’operatore<br />
può impostare tre ulteriori regolazioni<br />
da richiamare in base alle applicazioni.<br />
Il sistema permette di memorizzare<br />
fino a cinque martelli con relativa<br />
portata e persoanlizzando il nome.<br />
Pratico e utile per più operatori.<br />
Anche nel caso delle attrezzature<br />
a doppio effetto se ne possono<br />
memorizzare fino a cinque per nome<br />
impostando le portate delle due linee.<br />
POMPA RIFORNIMENTO ACCESSIBILE DA TERRA DI SERIE<br />
Oltre all’auto idle, la macchina ha il<br />
sistema di arresto automatico del<br />
motore (escludibile) regolabile<br />
dall’operatore da 5 a 15 minuti.<br />
Il sistema riporta oltre 10 intervalli<br />
di manutenzione impostati da fabbrica<br />
e non modificabili. Sono visibili anche<br />
da remoto per pianificare gli interventi<br />
Lo schermo ha un contrasto ottimo.<br />
È sempre leggibile. Si possono regolare<br />
diversi parametri ed in futuro ricevere<br />
messaggi ed aggiornamenti da Komatsu.<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [41]
WALKAROUND di<br />
Komatsu PC88MR-11<br />
1.000 mm di larghezza interna<br />
Il climatizzatore<br />
automatico<br />
è di serie,<br />
ha la funzione<br />
di ricircolo e ottimizza<br />
i flussi in base<br />
all’irraggiamento<br />
solare grazie<br />
ad un sensore<br />
(sopra, nel tondo).<br />
CABINA GIAPPONESE La cabina, realizzata<br />
con lamierati stampati e saldati su una cella<br />
di sicurezza, è fatta direttamente da Komatsu<br />
in Giappone e non da un fornitore europeo.<br />
Il tetto apribile con lunotto di sicurezza<br />
in vetro laminato è la ciliegina sulla torta.<br />
Finiture fono assorbenti estese fanno la differenza<br />
Aprendo il tetto si rinfresca la cabina in pochi istanti<br />
Filtro carboni attivi/ricircolo<br />
7 fari a led<br />
SOLO<br />
71 dB(A)<br />
IN CABINA<br />
Esclusivo sistema<br />
che inibisce<br />
movimenti<br />
accidentali anche<br />
a bracciolo<br />
abbassato<br />
Filtro esterno di qualità<br />
BLUETOOTH-USB<br />
La radio non<br />
è integrata ma<br />
le funzionalità<br />
ci sono tutte:<br />
vivavoce, presa<br />
usb, Jack 3,5<br />
e bluetooth audio.<br />
Silenzio<br />
AL TOP<br />
Il profilo destro della macchina e la zavorra posteriore<br />
ridisegnata sono i tratti stilistici che differenziano il Serie 11<br />
dal predecessore. La visibilità laterale destra è ai vertici.<br />
Ampia botola porta attrezzi<br />
7 FARI A LED DI SERIE Il ricco allestimento prevede 4 fari<br />
a led frontali sopra cabina, uno retro cabina e due di lavoro<br />
lato braccio. Le telecamere funzionano bene anche di notte.<br />
UN GRANDE IN SCALA Salendo a bordo<br />
del PC88MR-11 si ritrovano le qualità<br />
dei Komatsu più grandi sia in termini<br />
di ergonomia (adatta agli europei)<br />
sia di qualità percepita dei materiali.<br />
La struttura della cabina Rops Opg Top<br />
Guard Level I è rassicurante, così<br />
come la robusta ed esclusiva porta<br />
scorrevole. A stupire di più<br />
è la silenziosità all’interno della cabina,<br />
da macchina di classe ben superiore.<br />
Consolle e sedile<br />
regolabili in modo<br />
indipendente<br />
Sospensione pneumatica di serie<br />
Pedali da maxi escavatore e martello a piede<br />
[42] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [43]
Komatsu PC88MR-11<br />
PROTEZIONE A CUNEO<br />
Il cilindro i di<br />
sollevamento<br />
è molto<br />
ben protetto.<br />
t A richiesta la<br />
protezione<br />
superiore r<br />
per<br />
il penetratore.<br />
to<br />
re<br />
VALVOLE ANTICADUTA<br />
Fanno parte dell’allestimento<br />
di serie del PBC88MR-11 per braccio<br />
e avambraccio e anche loro, visto che<br />
parliamo di sicurezza, sono fatte<br />
da Komatsu stessa.<br />
Anche<br />
triplice<br />
TILT LEHNHOFF<br />
CON GANCIO<br />
L’azienda tedesca<br />
che costruttrice<br />
attacchi rapidi,<br />
tilt e roto tilt<br />
è da anni<br />
controllata<br />
da Komatsu.<br />
Ora la gamma<br />
di prodotti<br />
Lehnhoff<br />
è disponibile<br />
come opzione<br />
direttamente<br />
da stabilimento.<br />
AUX 1 E AUX 2 DI SERIE A richiesta sono disponibili<br />
la linea a bassa pressione per l’attacco rapido o il tilt<br />
e una quarta linea per, ad esempio, la rotazione<br />
dell’attrezzatura. Per azionare polipi e benne mordenti<br />
è ordinabile un devio del cilindro benna. Ce n’è per tutti!<br />
L’italiano che parla<br />
giapponese<br />
L’ASSO NELLA MANICA Komatsu è stato tra i primi<br />
costruttori a proporre la cinematica del braccio<br />
posizionatore in questa classe di peso.<br />
Non fa eccezione il PC88MR-11, presto<br />
disponibile con in versione posizionatore<br />
caratterizzata da una zavorra posteriore 200 kg<br />
più pesante (disponibile come opzione sul<br />
mono) pur mantenendo gli stessi ingombri<br />
esterni. Il braccio triplice firmato Komatsu<br />
vanta una geometria esclusiva con singolo<br />
cilindro per azionare il secondo elemento.<br />
Lo stesso braccio è condiviso dal PW98MR-11.<br />
ATTACCO RAPIDO<br />
LEHNHOFF<br />
A destra, in rosso,<br />
è evidenziato<br />
l’attacco rapido<br />
(completo di gancio<br />
per sollevamento)<br />
fornito come opzione<br />
ufficile Komatsu.<br />
La qualità<br />
del componente<br />
è molto elevata.<br />
Il dna del nuovo PC88MR-11 ha gli occhi a mandorla<br />
e lo stabilimento di Este (PD), oggi Komatsu Italia<br />
Manufacturing, lo costruisce alla perfezione per l’EMEA<br />
VARIANTE CON BRANDEGGIO Il PC88MR-11 è una variante con<br />
braccio su blocco di brandeggio degli escavatori PC78US<br />
e PC78UU (richiamo del braccio a lato cabina), molto popolari<br />
in Giappone. Questo spiega l’abbondante spazio a centro<br />
torretta. Al braccio mono si possono associare avambracci<br />
da 1.650 mm (standard), 1.900 mm e 2.100 mm, mentre nella<br />
versione posizionatore sono disponibili il 1.650 ed il 1.900 mm.<br />
Capacità di sollevamento a 4,5 m di raggio in kg*<br />
Posizione (lama alzata) Frontale Laterale Lat. sbraccio max<br />
Altezza 3 m 1.680 1.380 870<br />
Altezza 1,5 m 1.580 1.280 780<br />
Altezza 0 m 1.500 1.200 800<br />
Altezza -1,5 m 1.480 1.180 990<br />
*Nota: braccio mono, avambraccio 1.650 mm, cingoli in gomma.<br />
[44] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
530 mm<br />
LAMA DOZER RIDISEGNATA CON...<br />
LE PARTI IN FUSIONE SONO REALIZZATE DA KOMATSU CASTEX - CONTROLLO DIRETTO QUALITÀ<br />
FUSIONE A PROFUSIONE Il primo elemento che merita attenzione è il blocco<br />
di brandeggio in fusione di grandi dimensioni con perno di incernieramento<br />
da ben 530 mm. Il suo disegno permette di arretrare la base del braccio<br />
per accentrare il baricentro. La forcella in fusione dell’avambraccio riprende<br />
disegno e fattura dei Komatsu più grandi. La piastra di richiamo benna (in due<br />
pezzi) e relativo biellismo sono anch’essi in robusta fusione.<br />
...NUOVO PROFILO PER ACCUMULARE PIÙ MATERIALE - FORZA DI TRAZIONE ALLA BARRA DI BEN 6.950 DAN<br />
CINGOLI DA<br />
600 MM<br />
DISPONIBILI<br />
Guida cingolo centrale e frontale<br />
400 MM DI LUCE A TERRA Rispetto<br />
al serie 10 il sottocarro è confermato<br />
e disponibile con cingoli da 450 mm<br />
in gomma, ferro o roadliner. La lama<br />
è stata ridisegnata per accumulare una<br />
quantità maggiore di materiale.<br />
<strong>Costruzioni</strong> novembre 2018 [45]
Komatsu PC88MR-11<br />
PC88MR-11 mono triplice<br />
Avamposto in Europa<br />
100 ANNI DI KOMATSU, 58 DI ESTE<br />
La storia dello stabilimento italiano<br />
Komatsu Italia Manufacturing è lunga<br />
oltre mezzo secolo ed è scandita nel<br />
tempo da continue sfide. Dai picchi<br />
di produzione delle sole macchine<br />
Utility (9.700 unità prodotte nel 2007),<br />
alla profonda riorganizzazione e avvio<br />
della produzione di macchine heavy,<br />
al successo della rinnovata terna<br />
e al consolidamento del progetto degli<br />
skid di nuova generazione. La sfida<br />
vinta nel 2020 è stata rispondere a una<br />
domanda di mercato crescente<br />
nonostante la pandemia globale.<br />
MANUTENZIONE DEL PC88MR-11<br />
• CAMBIO OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE<br />
• CAMBIO FILTRO GASOLIO 500 ORE<br />
• CAMBIO FILTRO+OLIO IDRAULICO 1.000 ORE<br />
• CAMBIO FITRO ARIA 1.000 ORE<br />
• LIQUIDO REFRIGERANTE 3.000 ORE<br />
• PULIZIA PROFESSIONALE DPF 6.000 ORE<br />
Peso operativo (roadliner)<br />
Potenza netta<br />
Motore Komatsu<br />
Cilindrata<br />
Cilindri<br />
Alesaggio x corsa<br />
Regime di taratura<br />
Velocità del pistone<br />
Valvole per cilindro<br />
Distribuzione<br />
Iniezione<br />
Fasi d'iniezione<br />
Egr<br />
Trattamento gas di scarico<br />
Alimentazione aria<br />
Pompe<br />
Portata massima<br />
Regolazione pompa<br />
Distributore a cassetti<br />
Pressione massima<br />
Profondità di scavo (1.650)<br />
Prof. plinto<br />
Dist. scavo a terra<br />
Altezza di carico<br />
Forza strappo<br />
Forza penetrazione<br />
Velocità traslazione<br />
Velocità rotazione torretta<br />
Passo/lunghezza carro<br />
Rulli d’appoggio<br />
Larghezza sottocarro<br />
Larghezza dei cingoli<br />
Sbalzo posteriore (zav. opt)<br />
Scavo disassato (sx-dx)<br />
Lungh. trasporto (br. lungo)<br />
Altezza trasporto<br />
Lama (W-H)<br />
Sollevamento-abb. lama<br />
Sbalzo lama<br />
Batteria<br />
Alternatore<br />
Serbatoio gasolio<br />
Serbatoio idraulico<br />
8.500 (8.720)<br />
50,9<br />
SAA3D95E-1<br />
2,45<br />
3<br />
95x115<br />
1.850<br />
8,07<br />
4<br />
conv<br />
CR<br />
multi<br />
raffreddato<br />
Doc+Dpf<br />
turbo int.<br />
variabili+fix<br />
80x2+70<br />
LS<br />
press.comp.<br />
26,5<br />
4.160<br />
3.765<br />
6.725<br />
4.515<br />
6.130<br />
4.150<br />
2,7-5<br />
10<br />
2.235/2.890<br />
5<br />
2.320<br />
450<br />
n.d.<br />
n.d.<br />
6.255<br />
2.760<br />
2.320 x 470<br />
175-440<br />
n.d.<br />
2 x 55 Ah<br />
60<br />
125<br />
100<br />
9.080 (9.300)<br />
50,9<br />
SAA3D95E-1<br />
2,45<br />
3<br />
95x115<br />
1.850<br />
8,07<br />
4<br />
conv<br />
CR<br />
multi<br />
raffreddato<br />
Doc+Dpf<br />
turbo int.<br />
variabili+fix<br />
80x2+70<br />
LS<br />
press.comp.<br />
26,5<br />
3.625(3.875)<br />
2.825(3.065)<br />
5.880(6.120)<br />
4.000(4.155)<br />
n.d.<br />
n.d.<br />
2,7-5<br />
10<br />
1.990/2.500<br />
5<br />
2.320<br />
450<br />
n.d.<br />
n.d.<br />
5.790<br />
2.760<br />
2.320 x 470<br />
175-440<br />
n.d.<br />
2 x 55 Ah<br />
60<br />
125<br />
100<br />
ton<br />
kW<br />
litri<br />
mm<br />
giri/min<br />
m/s<br />
l/min<br />
MPa<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
daN<br />
daN<br />
Km/h<br />
giri/min<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
Ah<br />
A<br />
l<br />
l<br />
demolition<br />
alien power<br />
www.komatsu.eu<br />
www.vtneurope.com
Macchine&Componenti<br />
Attrezzature idrauliche<br />
L’ALLEATA<br />
nei lavori difficili<br />
La nuova pinza selezione Cangini è l’attrezzattura<br />
più indicata anche in situazioni di emergenza.<br />
E ha trionfato pure al servizio dei vigili del fuoco<br />
Testi di Damiano Diotti<br />
Pronti a ripartire e ad aprire il nuovo anno con spirito<br />
sfidante ed ottimistico. Nonostante le difficoltà che<br />
si sono presentate nell’arco del 2020, l’azienda<br />
Cangini Benne ha portato a termine, durante l’anno, grandi<br />
obiettivi all’insegna della crescita e dello sviluppo, ed<br />
ha inoltre collezionato momenti di grande orgoglio per<br />
l’azienda. Tra di essi, va menzionato quello che riguarda la<br />
pinza selezionatrice PF: attrezzatura sempre è al fianco dei<br />
suoi utilizzatori, anche nei momenti di maggiore emergenza.<br />
Un esempio di sicuro interesse, a tal proposito, è<br />
l’intervento svolto dai vigili del fuoco di Imperia durante l’allerta<br />
mal tempo dello scorso ottobre 2020. Episodio in cui<br />
l’abbondante pioggia ha prodotto numerosi danni e indotto<br />
paura in tutti i cittadini.<br />
Con grande tenacia e professionalità l’allerta è stata sanata<br />
dai vigili del fuoco della provincia di Imperia che sono<br />
intervenuti tempestivamente sul posto. Come ausilio, la<br />
pinza selezionatrice PF Cangini che si è rivelata insostituibile<br />
protagonista dell’operazione.<br />
La pinza Cangini ha dimostrato di essere l’affidabile attrezzatura<br />
di cui servirsi anche nei momenti più critici, durante<br />
i quali è fondamentale essere dotati di attrezzature<br />
performanti e robuste.<br />
Le chele della PF sono progettate in acciaio HB400 e montano<br />
lame reversibili imbullonate. Questa struttura particolarmente<br />
resistente permette di effettuare anche leggere demolizioni<br />
e di lavorare con rapidità anche in situazioni di<br />
urgenza. La pinza PF di Cangini è doppiamente trionfante,<br />
PER PIÙ<br />
ESIGENZE<br />
Le pinze<br />
Cangini sono<br />
attrezzature<br />
che possono<br />
movimentare,<br />
in maniera<br />
affidabile,<br />
qualsiasi tipo<br />
di materiale.<br />
PF CANGINI<br />
La pinza<br />
selezionatrice<br />
di Cangini<br />
Benne in azione<br />
durante le fasi<br />
di intervento<br />
svolte dai vigili<br />
del fuoco<br />
di Imperia, nello<br />
scorso mese<br />
di ottobre.<br />
L’azione dei<br />
vigili del fuoco<br />
si è resa<br />
necessaria<br />
per rimediare<br />
ai danni<br />
prodotti<br />
dall’abbondante<br />
pioggia.<br />
perché, sempre al servizio dei vigili del fuoco, è stata usata<br />
anche nell’operazione di smassamento per un minuto spegnimento<br />
dopo un incendio in un deposito.<br />
Per questo possiamo dire che le pinze Cangini sono in<br />
grado di soddisfare svariate esigenze nel campo della selezione<br />
e della movimentazione di materiali di demolizione,<br />
ma anche nel campo della selezione dei rifiuti e nel<br />
riciclo. Sono attrezzature che possono movimentare, in<br />
maniera affidabile, qualsiasi tipologia di materiale.<br />
Eccellente la loro funzionalità, grazie alla rotazione idraulica<br />
bidirezionale (dotazione di serie su tutti i modelli), che<br />
le rende molto versatili in cantieri dove la movimentazione<br />
avviene in tempi rapidi.<br />
Anche le chele, in acciaio antiusura, sono state analizzate<br />
e diversificate: le configurazioni realizzate rendono<br />
possibile, infatti, la movimentazione rapida e in sicurezza<br />
di qualsiasi materiale, e anche di quelli che, più voluminosi,<br />
richiedono una presa efficace.<br />
[48] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [49]
Escavatori a ruota<br />
ESPANDE<br />
la gamma<br />
Pensato per la posa della fibra<br />
ottica e per l’uso con mini pala<br />
ed escavatore, RW 350 di Simex<br />
ha un’alta forza di taglio e lascia<br />
lo scavo pulito<br />
Si arricchisce la gamma di escavatori a ruota Simex,<br />
con un nuovo modello, nella categoria RW e RWE,<br />
pensato per eseguire lo scavo di mini trincee. È una<br />
macchina progettata specificamente per svolgere le operazioni<br />
di posa della fibra ottica. L’attrezzatura si caratterizza<br />
per la possibilità di montare dischi di taglio da 25-30-<br />
40-50-80 mm di larghezza, e per operare a una profondità<br />
Testi di Damiano Diotti<br />
di 250-300-350 mm (a<br />
regolazione meccanico-manuale).<br />
L’escavatrice RW 350 è dotata del sistema<br />
autolivellante (basculante): grazie al supporto snodato,<br />
che ruota sull’asse del tamburo, le slitte poggiano<br />
sempre stabilmente al suolo, garantendo una profondità<br />
di scavo costante in qualsiasi condizione ci si trovi a<br />
LA NUOVA<br />
ESCAVATRICE<br />
è stata progettata<br />
per tagli e scavi<br />
di piccola sezione<br />
per la posa di cavi<br />
in fibra ottica<br />
su superfici dure<br />
e compatte (asfalto<br />
e cemento).<br />
L’ESCAVATRICE<br />
è progettata<br />
per l’impiego<br />
sia su braccio<br />
escavatore sia<br />
su mini pala,<br />
con telaio<br />
di collegamento<br />
e spostamento<br />
laterale<br />
ad azionamento<br />
idraulico.<br />
lavorare. Il particolare disegno delle bocche di uscita e il<br />
dispositivo di svuotamento scavo a inserimento meccanico<br />
manuale sono in grado di garantire la corretta espulsione<br />
del materiale fresato. Il felice risultato è quello di ottenere,<br />
alla profondità impostata, uno scavo pulito.<br />
L’escavatrice a ruota RW 350 di Simex si configura come<br />
un’attrezzatura versatile, pensata sia per il montaggio su<br />
mini pala, con l’aggiunta del traslatore laterale idraulico, sia<br />
per escavatori da 5-10 t (prendendo così il nome di RWE<br />
35). La RW 350 e la RWE 35 rappresentano la più recente<br />
proposta di Simex nel campo della mini trincea per la posa<br />
della fibra ottica. I nuovi prodotti sono la dimostrazione del<br />
fatto che l’azienda non perde mai di vista il proprio mercato<br />
di riferimento, cercando di fornire soluzioni concrete alle<br />
problematiche tecniche contenute in ogni specifico contesto<br />
applicativo.<br />
[50] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [51]
Macchine&Componenti<br />
Pale gommate<br />
SUPPORTA<br />
l’avanguardia<br />
Una delle prime pale Hyundai Serie A<br />
italiane è stata scelta da Dual,<br />
azienda che punta sulla rigenerazione<br />
delle terre fertili. Vi raccontiamo<br />
dove lavora questa HL970-A Stage V<br />
Testi e foto di Matthieu Colombo<br />
Hyundai HL970A<br />
Benna 4,2 m 3<br />
Cummins L9 Stage V 240 kW<br />
Carico rib. max art. 15.850 Kg<br />
Da tempo volevamo raccogliere la testimonianza di<br />
uno dei primi italiani ad avere acquistato una pala<br />
gommata Hyundai Serie A e il cammino ci ha portato<br />
a scoprire la società Dual di Collegno (TO), cliente<br />
della concessionaria Giuseppe Panero e già fedele al marchio<br />
coreano. E di scoperte ne abbiamo fatte diverse…<br />
Anzitutto il fatto che il nome Dual non fa riferimento alla<br />
doppia anima dell’azienda, che dal 2007 basa la propria<br />
attività sia sull’attività estrattiva sia sul recupero e la rigenerazione<br />
delle terre fertili, ma ai nomi dei fratelli fon-<br />
datori Duilio e Alberto Anselmetto. Negli anni Alberto ha<br />
preso strade differenti e Duilio ha plasmato nel tempo<br />
la propria attività. Lo ha fatto non tanto per rispondere<br />
alla domanda di mercato ma, qualità da imprenditore, per<br />
anticiparla portando l’azienda ad un bilanciamento opposto<br />
a quello originale. Oggi l’impegno primo è infatti<br />
la rigenerazione delle terre per renderle fertili e poi, a complemento,<br />
quella dell’estrazione del giacimento naturale<br />
“grigio” autorizzato e del riciclaggio inerti provenienti da<br />
scavi per servire la filiera delle costruzioni.<br />
Lavoratori per tradizione<br />
Dall’agricoltura alla rigenerazione dei terreni, passando<br />
per i prodotti caseari. Questa in due parole la storia che<br />
ha alle spalle Duilio Anselmetto, titolare della società Dual<br />
che, da buona torinese, tanto lavora e poco appare. Il nonno<br />
di Anselmetto era agricoltore, poi il figlio (padre di Duilio)<br />
ritenne più interessante fare il grossista per il settore caseario,<br />
quindi è arrivata l’attuale generazione che in principio<br />
ha movimentato la terra (escavazioni, estrazione<br />
inerti e bonifiche).<br />
Quella terra promessa<br />
Dopo essersi fatti le ossa supportando le lavorazioni sui cantieri<br />
più diversi, da quelli di urbanizzazione, stradali, fino a<br />
quelli complementari alle grandi opere che hanno rivoluzionato<br />
Torino per i Giochi Olimpici invernali del 2006, i fratelli<br />
Anselmetto hanno guardato ai terreni di famiglia di Savonera,<br />
Collegno (TO), con una nuova prospettiva e presentato domanda<br />
per un piano estrattivo quindicinale. L’attività ha inizio<br />
nel 2007 con una autorizzazione per quasi 200mila metri<br />
cubi di cui oggi è stato sfruttato circa il 75%.<br />
[52] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [53]
Macchine&Componenti<br />
Pale gommate<br />
HL970A STAGE V La nuova Hyundai<br />
va a sostituire una HL760-7 con 21.000 ore<br />
che è stata messa in panchina, come riserva.<br />
L’investimento iniziale è stato importante. Al centro del<br />
sito è stato realizzato un impianto trattamento inerti e riduzione<br />
granulometrica per 10 qualità commerciali. Alle<br />
macchine movimento terra dell’impresa sono state affiancate<br />
delle nuove Hyundai tra cui due escavatori cingolati<br />
Robex210NLC-7 e una pala gommata HL760-7.<br />
Quest’ultima è stata poi portata fino al 2020 e alle 21.000<br />
ore di lavoro, eseguendo regolare manutenzione, per poi<br />
essere messa in panchina a favore della più prestante<br />
HL970A protagonista del nostro articolo.<br />
In parallelo agli investimenti per l’attività estrattiva, Duilio<br />
ha portato avanti la sua visione, attrezzandosi per metabolizzare<br />
il conferimento di terreni, previa analisi qualitativa,<br />
da rendere di nuovo fertili. Per queste lavorazioni la Dual<br />
integra nel sito operativo due vagli rotanti (uno fisso e uno<br />
mobile) per la selezione di questi terreni da rigenerare e un<br />
impianto elettrico fisso di frantumazione.<br />
Strategia azzeccata<br />
La strada scelta da Duilio è quella giusta. Se nel 2016 il 60%<br />
del giro d’affari aziendale era riconducibile alla filiera delle<br />
costruzioni e il restante 40% a quella delle terre rese nuovamente<br />
fertili. Nel 2020 i rapporti sono esattamente ribaltati<br />
e la rigenerazione delle terre ha preso il sopravvento.<br />
Per dare nuova fertilità, Dual ha studiato, con il supporto<br />
di un consulente di alto profilo, un sistema di affinamento<br />
delle terre tramite una ricetta a base di azoto e<br />
potassio, quindi integrando del compost come ammendante<br />
per ottenere la giusta maturazione. È quasi come se<br />
Duilio avesse chiuso un cerchio ridando alla terra le proprietà<br />
che fecero la fortuna (sudata e guadagnata) di suo<br />
nonno. Non a caso sulla home page del sito web aziendale<br />
campeggia la citazione del chimico, biologo, filosofo ed<br />
economista francese Antoine-Laurent de Lavoisier: “Nulla<br />
si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.<br />
Rigenerare è avanguardia<br />
Nel frattempo, la città metropolitana di Torino ha preso parte<br />
al progetto europeo proGIreg (Productive Green<br />
Infrastructure for Post-industrial Urban Regeneration), lanciato<br />
nel 2018, a cui hanno aderito anche le città di<br />
TERRE RIGENERATE Per rigenerare le terre conferite<br />
(previa analisi qualitativa) sono utilizzati vagli rotanti<br />
e frantoi elettrici. Il metodo prevede integrazioni di azoto<br />
e potassio e l’utilizzo di compost come ammendante.<br />
Massimo<br />
Santin<br />
operatore pala<br />
Dual<br />
Ho lavorato per anni con la Hyundai Serie 7 e mi sono<br />
trovato bene. Tanto che ho condiviso la scelta di restare<br />
fedele al marchio coreano. La 970A è stupefacente,<br />
soprattutto per il comfort che assicura all’operatore grazie<br />
all’allestimento completo, alla silenziosità e all’armonia<br />
con cui lavora il gruppo motore-trasmissione.<br />
A fine giornata la differenza si sente eccome!<br />
Dortmund (Germania) e Zagabria (Croazia) – oltre alla città<br />
cinese di Ningbo – con l’obiettivo di valorizzare al meglio<br />
le aree post-industriali ai margini del tessuto urbano riportandole<br />
a verde con del terreno rigenerato fertile che<br />
sarà presto brevettato. L’idea è ridare verde alle città in modo<br />
sostenibile, senza importare terra dalle campagne. Alla<br />
compagine italiana di questo progetto, coordinato dal<br />
Comune di Torino e che ha preso forma nell’area di Mirafiori<br />
Duilio<br />
Anselmetto<br />
titolare<br />
Dual<br />
Il settore delle costruzioni in Italia non assicura<br />
una continuità di lavoro, soprattutto<br />
in Piemonte dove non siamo riusciti<br />
nemmeno a sfruttare il progetto TAV a<br />
nostro favore. Era giusto porre dei paletti per<br />
tutelare al massimo il territorio, ma di fatto stiamo<br />
lasciando fare tutto ai francesi. Lo stop della<br />
produzione di conci in Italia ha tolto molto lavoro<br />
alla Dual. Ho cercato nuove strade e<br />
sviluppato quella della rigenerazione delle terre<br />
funzionale alla valorizzazione del tessuto urbano<br />
ed extraurbano. L’obiettivo è fornire soluzioni<br />
chiavi in mano per la realizzazione e la<br />
manutenzione del verde nelle città.<br />
Sud, hanno partecipato la Città Metropolitana di Torino,<br />
Environment Park, Politecnico di Torino, Università di Torino,<br />
Fondazione Mirafiori, la stessa Dual e Orti Alti. A queste<br />
si sono affiancate l’Associazione Coefficiente Clorofilla e<br />
Miravolante. L’esperimento, iniziato su un’area di 1.500 m 2<br />
in zona Mirafiori Sud, riportata a verde con prevalenza di<br />
terre rigenerate, ha come primo obiettivo creare e rinnovare<br />
in modo totalmente sostenibile nuovi spazi verdi urbani<br />
come parchi, aree giochi e spazi tecnici posti tra le differenti<br />
infrastrutture. Questo modo di operare asseconda<br />
le strategie europee che favoriscono la tutela delle biodiversità<br />
e anticipa la visione europea che sarà presentata<br />
quest’anno con il progetto “Biodiversity Strategy for 2030”.<br />
Dual sceglie Hyundai Stage V<br />
La nuova pala gommata Hyundai scelta da Dual è una<br />
HL970A e si tratta della prima macchina Stage V acqui-<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [55]
Macchine&Componenti<br />
Pale gommate<br />
LE REGINA DI COLLEGNO<br />
La nuova Hyundai consegnata dalla<br />
Giuseppe Panero alla Dual<br />
è una macchina chiave per tutta<br />
l’attività dell’azienda e la notte viene<br />
ricoverata con cura...<br />
stata dalla società di Collegno. Tecnicamente va a sostituire<br />
una HL760-7 con oltre 21.000 ore all’attivo, tutte maturate<br />
nello stesso sito operativo senza problemi di affidabilità.<br />
Per acquistare la nuova Hyundai, Dual si è rivolta<br />
alla concessionaria Giuseppe Panero di Bra (CN).<br />
L’esigenza era rinnovare l’affidabilità già apprezzata della<br />
pala gommata in servizio con un modello superiore, ma<br />
dai costi di manutenzione contenuti ed emissioni allo scarico<br />
sulla carta rispondenti agli standard Stage V. Rispetto<br />
al modello HL970, il nuovo Serie A conferma tutte le qualità,<br />
a partire dalla moderna, sicura e silenziosa cabina (solo<br />
70 dB(A) di pressione acustica in cabina dichiarati; prima<br />
erano 72), qui ulteriormente affinata.<br />
L’interfaccia operatore lcd a colori con touch screen<br />
capacitivo, con sistema di pesatura integrato, è semplicemente<br />
una delle migliori del settore per numero<br />
di impostazioni possibili e semplicità d’utilizzo.<br />
Ovviamente la macchina offre di serie il sistema di trasmissione<br />
dati Hi-Mate con relativa tecnologia di localizzazione<br />
gps e finzioni geofencing.<br />
Strutturalmente i telai non variano e la cinematica del<br />
braccio è stata leggermente ottimizzata per velocizzare<br />
i cicli di lavoro. A tal proposito la driveline ZF è confermata<br />
a partire dagli assali (raffreddati a richiesta) per<br />
arrivare al cambio powershift a 5 marce frontali più 3 retro<br />
raffreddato e con lockup integrato. A fare la differenza in<br />
termini di efficienza operativa è la funzione di distacco intelligente<br />
della frizione (ICCO) che riduce al minimo i cali di<br />
potenza nel convertitore di coppia e riduce di fatto l’utilizzo<br />
dei freni minimizzandone l’usura e diminuendo le relative<br />
temperature d’esercizio.<br />
Più coppia e meno consumi<br />
Infine il trapianto di motore che cambia le carte in tavola. Lo<br />
Scania DC09 della HL970 lascia infatti il vano al Cummins<br />
L9 Stage V prodotto in Inghilterra, caratterizzato da un post<br />
trattamento allo scarico completo di Doc, Dpf, Scr e filtro per<br />
trattenere gli eccessi di ammonia. La gestione elettronica<br />
permette di mantenere<br />
temperature in camera<br />
di combustione sem-<br />
MONITOR AL TOP<br />
L’interfaccia Hyundai è un lcd<br />
a colori touch screen capacitivo,<br />
esattamente come gli smartphone.<br />
Quella di mantenere dei pulsanti<br />
“scorciatoia” è una buona idea.<br />
pre elevate e, assieme all’avanzata modalità di potenza adattiva<br />
(Intelligent Work Mode) permette di ridurrei i consumi<br />
fino al 5%, rispetto alla versione Stage IV.<br />
L’impianto di raffreddamento è stato adeguato per ottimizzare<br />
il rendimento termodinamico e il nuovo design del cofano<br />
posteriore lo evidenzia bene, ma il tratto distintivo delle<br />
nuove Serie A è senza dubbio la verniciatura grigio scuro<br />
(ufficialmente deep blue) dei bracci.<br />
La potenza massima del nuovo modello è di 240 kW netti<br />
erogati a 2.100 giri al minuto, mentre la coppia motrice di<br />
1.636 Nm già a 1.100 giri al minuto (sulla HL970 lo Scania<br />
erogava 232 kW, con picco di coppia a 1.200 giri/min).<br />
Eccesso di polveri in aspirazione estratto per effetto Venturi<br />
Sicurezza su misura<br />
La scelta dei sistemi di sicurezza attiva è lasciata ai clienti,<br />
in base al tipo di applicazione. È possibile richiedere<br />
il sistema di videocontrollo perimetrale Advanced Around<br />
View Monitoring (AAVM) che integra la tecnologia<br />
Intelligent Moving Object Detection (IMOD) e rileva l’avvicinarsi<br />
di un ostacolo paragonando i fotogrammi delle<br />
immagini, oppure il nuovo radar posteriore SGS presentato<br />
al Bauma 2019, su una più piccola HL960A.<br />
Ricordiamo che quell’esemplare aveva anche il sistema<br />
d’accesso che permette di aprire la porta della cabina da<br />
terra e salire a bordo in piena sicurezza.<br />
Ventola raffreddamento idrostatica e reversibile<br />
[56] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [57]
Macchine&Componenti<br />
Pale gommate<br />
LA SORELLA<br />
con il cambio Cvt<br />
La gamma delle pale gommate Hyundai si arricchisce di un modello<br />
con la trasmissione a variazione continua sviluppata dalla tedesca ZF.<br />
Arriva la HL975A CVT. Rispetto alla HL975 consuma fino al 30% in meno<br />
Anche Hyundai riconosce il grande lavoro di sviluppo<br />
portato avanti dagli specialisti della ZF con la<br />
trasmissione a variazione continua, che unisce fisicamente<br />
in un unico blocco la tecnologia powershift e<br />
quella idrostatica. In sostanza è la gestione elettronica a<br />
scegliere in automatico quale parte della trasmissione<br />
far lavorare per massimizzare la produttività e contenere<br />
i consumi. Si tratta di una tecnologia progettata appositamente<br />
per le pale gommate e già adottata da altri costruttori.<br />
Hyundai, per ora, ha scelto di offrire il CVT<br />
esclusivamente sul modello da 4,8 m 3 di benna standard,<br />
ovvero la HL975A CVT Stage V.<br />
Il nuovo modello integra una serie di nuove tecnologie<br />
che migliorano notevolmente l'efficienza nel consumo di<br />
carburante, riducono al minimo le emissioni allo scarico<br />
e assicurano la potenza e le prestazioni massime per<br />
applicazioni heavy-duty in condizioni gravose. Rispetto<br />
alla HL975 cambia anche il motore. Si tratta sempre di<br />
un Cummins, ma ora è il nuovo X12, lo stesso della sorella<br />
maggiore HL980A, ma tarato a una potenza un poco<br />
inferiore, ossia 247 kW erogati a 2.100 giri/min in luogo<br />
dei 351 kW dell’ammiraglia. La nuova pala con CVT promette<br />
produttività aumentata, sicurezza migliorata, più<br />
comfort e gestione ottimizzata del tempo di operatività.<br />
Produttività ed efficienza ottimizzate<br />
Veniamo alle parole con cui Hyundai presenta la nuova trasmissione<br />
calata nella HL975: “L’innovativo Sistema di trasmissione<br />
ZF CVT offre un’ottimizzazione della potenza,<br />
cambiando in modo continuo i rapporti tra energia idraulica<br />
e meccanica a seconda del carico e della velocità, al fine<br />
di mantenere il motore a bassi regimi ed offrire un’acce-<br />
Innovazione tedesca<br />
La trasmissione CVT ZF cPower trasmette continuamente,<br />
in parallelo, sia la potenza idrostatica<br />
sia quella meccanica. Le due tecnologie, racchiuse<br />
in un’unica scatola di trasmissione di<br />
dimensioni simili a quelle di una classica powershift,<br />
solo leggermente più voluminosa nella<br />
parte anteriore, sono sempre in allerta ma il<br />
loro funzionamento è gestito elettronicamente<br />
e in modo progressivo in base alla velocità e alle<br />
condizioni di utilizzo. zf.com<br />
Link QR<br />
al video di<br />
presentazione<br />
ufficiale<br />
della nuova<br />
HL975A CVT<br />
lerazione fluida e continua. Durante la decelerazione, il sistema<br />
CVT rallenta la macchina, riducendo così l’usura dei<br />
freni e prolungando la durata dell’olio del sistema stesso.<br />
Rispetto a un sistema convenzionale, la trasmissione a variazione<br />
continua assicura risparmi di carburante fino al<br />
30%, a seconda dell'applicazione, senza sacrificare né le<br />
prestazioni né la potenza. Controllo della trazione, marcia<br />
ultra-lenta intelligente e gestione automatica del bloccaggio<br />
differenziale aiutano ad affrontare condizioni di vario<br />
tipo. L'operatore sperimenterà un'accelerazione immediata<br />
e fluida per tutta la fascia di regimi, fino al regime massimo,<br />
e una trazione superiore”.<br />
La sfida nella sfida<br />
Dai toni del comunicato stampa, Hyundai presenta la macchina<br />
come una pietra miliare e questo lascia immaginare<br />
che l’idea sia, dopo un primo periodo di abbocco al mercato,<br />
di estendere la tecnologia CVT ad altri modelli Serie<br />
A. Hyundai chichiara: “Progettazione, produzione, controllo<br />
della qualità e qualsiasi altro aspetto nello sviluppo<br />
del modello Hyundai HL975A CVT sono stati realizzati all'insegna<br />
della massima durata. Tutti i sistemi sono stati<br />
ottimizzati per la resistenza e testate su un ampio range<br />
di applicazioni. Il risultato è una macchina robusta, affidabile,<br />
che riduce al minimo il tempo di inoperatività per riparazioni<br />
e manutenzione e che aiuta i clienti Hyundai a<br />
proteggere i loro profitti”.<br />
[58] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [59]
Macchine&Componenti<br />
Pale gommate<br />
MATURITÀ<br />
a pieni voti<br />
Non solo un passaggio allo Stage V,<br />
ma una profonda rivisitazione della gamma per<br />
incrementare efficienza, affidabilità e comfort.<br />
Nascono così le pale gommate Doosan Serie 7<br />
garantite 3 anni o 5.000 ore<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
Doosan lancia le pale gommate serie 7 con motori<br />
Stage V. Profonda evoluzione delle Serie 5, le nuove<br />
Doosan hanno una cabina completamente rivista<br />
nella struttura, due monitor Lcd, consumi inferiori<br />
del 5% e accelerano con maggiore costanza grazie a una<br />
trasmissione ottimizzata nel cambio marce.<br />
Le pale DL280-7, DL320-7, DL380-7, DL420-7, DL480-7,<br />
DL550-7 e DL580-7 sono già ordinabili dalla fine del 2020.<br />
A queste, nel corso del <strong>2021</strong>, si aggiungeranno le DL200-<br />
7, DL220-7, DL250-7 e, ciliegina sulla torta, la fuoriclas-<br />
se DL420CVT-7 con la trasmissione della tedesca ZF.<br />
Tutte le nuove pale gommate Doosan Serie 7 sono garantite<br />
3 anni o 5.000 ore.<br />
Evoluzione progressiva e costante<br />
Dai tempi delle pale gommate Daewoo Mega presentate<br />
nel 1989 l’offerta è passata dai 5 modelli proposti a inizio<br />
millennio, agli 11 disponibili oggi.<br />
Alla prima generazione di pale gommate marchiate<br />
Doosan, vista in Emea nel 2004, è poi seguita la Serie 3<br />
LA GAMMA SI COMPLETA NEL <strong>2021</strong><br />
Le prime pale Doosan Serie 7 disponibili sono sette<br />
e hanno benne di capacità massima tra i 2,8 e i 6,4 m 3<br />
e potenze da 141 a 294 kW. Nel corso dell’anno saranno<br />
integrati altri quattro modelli, compresa la DL420CVT-7<br />
con trasmissione a variazione continua ZF.<br />
[60] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [61]
Macchine&Componenti<br />
Pale gommate<br />
CONFERMATA LA 420 CON IL CVT<br />
Come in passato, la trasmissione a variazione continua<br />
sarà disponibile sulla “420” in accoppiata con<br />
motore Scania DC09 da 232 kW.<br />
evoluta in Serie 5 tra il 2015 e l’inizio del 2016. La gamma<br />
ha iniziato ad ampliarsi tra Serie 1 e Serie 3 sostituendo i<br />
motori Cummins con gli Scania (tecnologia Scr, senza Dpf)<br />
e introducendo modelli intermedi tra le macchine con benna<br />
standard dai 3 ai 5 m 3 di benna. Dalle DL300, DL400 e<br />
DL500 l’offerta si è frammentata con le DL300-3, DL350-<br />
3, DL420-3, DL450-3 e DL550-3. Questi ultimi modelli sono<br />
poi evoluti in Serie 5 con motorizzazioni ulteriormente aggiornate<br />
e nuove cabine.<br />
La Serie 5 sarà ricordata perché ha portato al debutto la<br />
nuova ammiraglia DL580-5 e per l’innovativa trasmissione<br />
CVT introdotta sulla DL420-5. A differenza del modello<br />
standard motorizzato con lo Scania DC13 da 12,7 litri<br />
e 257 kW di potenza massima, la DL420-5 CVT montava<br />
lo Scania con un cilindro in meno, ossia il 5 cilindri da 9,3<br />
litri DC09 tarato a 232 kW, per fare spazio alla CVT di ZF.<br />
Questa scelta ha permesso sia di non ridisegnare il collaudato<br />
telaio posteriore, sia di ottimizzare ulteriormente<br />
l’efficienza del modello nato per abbattere i consumi di chi<br />
non fa solo “piazzale”, ma senza perdere in prestazioni grazie<br />
all’elevata coppia motrice massima erogata dal DC09<br />
e dal peso operativo vicino a quello della DL420-5.<br />
Oggi si volta pagina<br />
Visto che causa pandemia non abbiamo ancora toccato<br />
con mano i nuovi modelli, non è facile valutare l’entità del<br />
lavoro fatto ma di una cosa siamo certi. Sulla carta infatti<br />
le novità non mancano. Dal nostro punto di vista le pale<br />
gommate Serie 7 di Doosan sono una pietra miliare, anche<br />
se vanno considerate pur sempre una evoluzione tecnica<br />
importante delle Serie 5.<br />
Permetteteci di contestualizzare anche il momento storico:<br />
la domanda di mercato delle pale gommate si evolve<br />
più rapidamente rispetto al passato, i concorrenti rispondono<br />
in modo repentino e queste dinamiche, assieme all’evolvere<br />
delle normative sul contenimento delle emissioni<br />
allo scarico, abbreviano la vita dei modelli, delle<br />
generazioni progettuali. Detto in altre parole, un tempo<br />
Doosan sarebbe passata dai modelli Serie 3 a quelli Serie<br />
7, ma per rispondere alle nuove regole di mercato ha creato<br />
anche una tappa intermedia chiamata Serie 5.<br />
La sostanza non manca<br />
Sotto ai cofani motore dei differenti modelli troviamo la versione<br />
aggiornata Stage V delle precedenti motorizzazioni<br />
Doosan e Scania. Ora il filtro Dpf tocca a tutte<br />
le Doosan, associato alla collaudata<br />
tecnologia Scr perfezionata per le applicazioni<br />
construction con l’esperienza<br />
delle Serie 5. Al nuovo sistema<br />
di post trattamento dei<br />
gas di scarico sono affiancate<br />
centinaia di migliorie che permettono<br />
di ottenere prestazioni<br />
superiori allo Stage IV,<br />
se non superiori, con consumi<br />
più bassi del 5%. Tra queste, segnaliamo che sugli Scania<br />
la combustione è più efficiente anche grazie all’assenza di<br />
ricircolo dei gas di scarico (no egr) che permette di mantenere<br />
temperature di combustione elevate. Nel complesso<br />
la termodinamica è stata ottimizzata per gestire le temperature<br />
più elevate generate dallo scarico adottando, tra<br />
l’altro, scambiatori a maglia larga e ventola idrostatiche termosensibili<br />
e reversibili di serie. Questo ha portato al nuovo<br />
disegno dei cofani posteriori, elemento distintivo delle<br />
nuove Doosan: il nuovo look è stato apprezzato<br />
a livello internazionale e premiato<br />
PRESENTAZIONE VIRTUALE È stato<br />
Charlie Park, CEO di Doosan Infracore<br />
Europe, a presentare le nuove pale alla<br />
stampa mondiale. Speriamo di vederle<br />
presto dal vivo!<br />
[62] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [63]
Pale gommate<br />
JOYSTICK<br />
STEERING<br />
Nel caso si scelga<br />
l’opzione dello sterzo<br />
elettrico il volante<br />
tradizionale non<br />
viene eliminato.<br />
NUOVE FRONTIERE A destra, dall’alto, il nuovo<br />
monitor lcd a colori touch screen da 8 pollici che<br />
integra il nuovo sistema di pesatura disponibile<br />
e supporta il Doosan Smart Touch che aiuta gli<br />
operatori a ottimizzare il proprio lavoro. Sotto il<br />
cruscotto tradizionale dietro volante, quindi la top<br />
di gamma DL580-7 con benna standard da 5,8 m 3 .<br />
in Germania con l'iF Design Award 2020, uno tra i tre premi<br />
più rinomati al mondo nel campo del design industriale.<br />
Analizzando le misure delle neonate si nota come l’equilibrio<br />
delle parti strutturali non cambi molto per valorizzare<br />
l’esperienza maturata in condizioni d’utilizzo reale, ma ora<br />
piccole modifiche al cinematismo e al disegno dei bracci<br />
(in base ai singoli modelli) permettono di lavorare con benne<br />
di cubatura leggermente superiore con punte del 7%.<br />
Le nuove Serie 7 consumano meno, producono di più e<br />
sono quindi più efficienti.<br />
L’affidabilità generale dei modelli è stata incrementata confermando<br />
una powertrain con assali ZF con differenziale<br />
LSD automatico (con bloccaggio idraulico al 100%), o di<br />
pari modello rispetto a quelli montati dalle Serie 5, ma in<br />
versione Heavy duty, o di capacità superiore. Anche le trasmissioni<br />
powershift di ZF sono confermate e già dalla<br />
DL280-7 sono blocchi a 5 marce che a partire dalla DL320-<br />
7 integrano il convertitore di coppia lock-up idrodinamico<br />
per incrementare accelerazioni e spinta riducendo i consumi<br />
oltre i confini dei piazzali di carico. In queste ultime<br />
condizioni lavora il sistema LIS (Load Isolation System)<br />
con accumulatore idropneumatico, il cosiddetto “ride control”,<br />
con inserimento automatico regolabile da zero fino a<br />
20 km/h sia in marcia avanti, sia in marcia indietro. Dal punto<br />
di vista operativo segnaliamo che Doosan ha progettato<br />
differenti moduli di zavorra aggiuntiva posteriore a<br />
sbalzo, offerti come standard sulle versioni High Lift disponibili.<br />
Ancora più sicure, già da terra<br />
L’allestimento di serie delle nuove Doosan è davvero completissimo<br />
ed eleva il piacere di lavoro, ma anche la sicurezza<br />
attiva e passiva. Per salire a bordo, ad esempio, è<br />
possibile aprire la porta da terra tramite la SmartKey Doosan<br />
e i punti d’ancoraggio sono numerosi, ergonomici e visibili.<br />
La SmartKey è di serie e permette di memorizzare i codici<br />
di avviamento di sei macchine.<br />
Passando all’abitacolo, già con la Serie 5 abbiamo constatato<br />
un miglioramento di materiali interni, accoppiamenti<br />
e componenti come il sedile pneumatico Grammer<br />
Actimo XXL completo di sospensione orizzontale e cintura<br />
a tre punti. Ora, a farla da padrone è il nuovo display<br />
lcd a colori touch screen da 8” montato sul montante anteriore<br />
destro, complementare al classico cruscotto analogico<br />
sotto volante.<br />
La nuova interfaccia Doosan Smart Touch (con visualizzazione<br />
della retrocamera di serie integrata) permette<br />
di personalizzare le impostazioni operative, visualizzare<br />
parametri di manutenzione, impostare la climatizzazione,<br />
visualizzare il sistema di pesatura integrato ed è un<br />
vero e proprio sistema multimediale con viva voce bluetooth<br />
come sulle auto. Tra le nuove funzionalità, oltre alle<br />
modalità operative (Standard, Power e l’autoadattiva<br />
SAT2), segnaliamo che grazie all’elettronica adattiva il<br />
nuovo Smart Guidance System è in grado di suggerire all’operatore<br />
i corretti comportamenti d’utilizzo per lavorare<br />
in modo efficiente. È ovviamente di serie il sistema di<br />
trasmissione dati DoosanCONNECT (versione TMS 2.0),<br />
utile strumento di telegestione di flotte e risorse, basato<br />
su piattaforma web, che consente il controllo in remoto<br />
delle prestazioni, della sicurezza operativa e permette logiche<br />
di manutenzione preventiva.<br />
Come avrete capito, sulle nuove Serie 7 andrebbe scritto<br />
almeno un WalkAround da quante sono le novità e da quanto<br />
l’allestimento è ricco di innovazioni. Per chiudere segnaliamo<br />
che i 4 fari di lavoro a led di serie possono diventare<br />
6 a richiesta e che è ora disponibile da stabilimento<br />
il sistema di ingrassaggio automatico firmato SKF.<br />
[64] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [65]
Escavatori demolition<br />
CAT 352 UHD<br />
Peso operativo max 68,7 t<br />
Alt. operativa 12,6-27,67 m<br />
Sbraccio<br />
15,8 m<br />
Attrezzatura 3.700 kg a 27 m<br />
IL RITORNO<br />
dei CAT UHD<br />
CAT torna tra<br />
i protagonisti<br />
del demolition<br />
con due modelli<br />
campioni<br />
di verstilità come<br />
il 340 UHD<br />
e il 352 UHD<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
Dieci anni fa, complice il protrarsi della crisi delle vendite<br />
di macchine construction sui principali mercati<br />
regolamentati (2008-2012), l’offerta di macchine<br />
speciali come quelle da demolizione è scemata. Quel<br />
processo evolutivo che vedeva le creature artigianali a braccio<br />
lungo diventare modelli sviluppati internamente dai costruttori<br />
si è come interrotto. I tempi di consegna dei pochi<br />
modelli speciali da demolizione per siti residenziali e<br />
industriali sono tornati a essere quasi biblici in ragione della<br />
realizzazione quasi “tailor made”.<br />
I demolition sul campo hanno continuato a maturare ore<br />
operative, per lo meno in area Emea, e i modelli disponibili<br />
sul mercato erano sempre meno, soprattutto quelli<br />
sviluppati e prodotti internamente dai costruttori di macchine<br />
movimento terra. A questo punto è scoccata di nuovo<br />
la scintilla e in poco tempo tutto è cambiato, di nuovo.<br />
L’offerta di macchine da demolizione integrali, complete<br />
di CE del costruttore omnicomprensivo, si è sviluppata<br />
come non mai e chi ha progettato più velocemente i modelli<br />
demolition ha raccolti buoni frutti.<br />
Un pacchetto di soluzioni<br />
In questo frangente CAT ha sviluppato degli escavatori<br />
demolition NextGen e oggi presenta il nuovo 340UHD,<br />
successore del Serie F UHD, e il 352UHD, visto in anteprima<br />
alla Conexpo <strong>2021</strong> di Las Vegas, che riporta il costruttore<br />
ai vertici in termini di altezza operativa utile e<br />
tecnologia. Entrambi questi modelli sono attesissimi dal<br />
mercato europeo e l’Italia non fa certo eccezione.<br />
A corredo non mancano le gamme di cesoie originali CAT,<br />
così come i multiprocessori, e la nuova gamma di attacchi<br />
rapidi idraulici Cat Hydraulic Connecting S Type<br />
(HCS) allestibili con transponder bluetooth che permette<br />
di localizzare ogni attrezzatura del parco (gps) e di mon-<br />
IL TOP DI CAT<br />
La nuova ammiraglia della<br />
gamma demolition CAT<br />
si chiama 352 UHD ed è stata<br />
collaudata sul campo da clienti<br />
europei come la francese<br />
Chastagner.<br />
[66] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [67]
CAT 340 UHD<br />
Escavatori demolition<br />
Peso operativo max 55,5 t<br />
Alt. operativa 12,6-25 m<br />
Sbraccio<br />
13,4 m<br />
Attrezzatura 3.300 kg a 25 m<br />
IL CAT<br />
TUTTOFARE<br />
Altro che<br />
piccolo<br />
di famiglia,<br />
il 340 UHD<br />
porta 3.300 kg<br />
di attrezzatura<br />
a 25 m d’altezza<br />
operativa<br />
e 13,4 m<br />
di sbraccio<br />
massimo<br />
orizzontale.<br />
COSTRUITO PER<br />
tarla richiamando le impostazioni idrauliche memorizzate<br />
nella macchina per ogni singolo esemplare.<br />
La stella che mancava<br />
Se pensate che le prestazioni del nuovo 340 UHD non<br />
siano all’altezza delle vostre esigenze operative, guardate<br />
al nuovo CAT 352UHD, il più atteso. I progettisti<br />
hanno recepito le indicazioni della clientela europea più<br />
esigente per vincere nuove sfide.<br />
Gli imput principali sono stati: prestazioni in sicurezza, facilità<br />
di trasporto e configurazione, affidabilità e manutenzione<br />
semplificata. Per quanto riguarda le prestazioni il<br />
352UHD si differenzia pesantemente dal suo predecessore<br />
per il carro più largo (allargabile idraulicamente) e lungo.<br />
Questa caratteristica si riflette in una stabilità incrementata<br />
e nella possibilità di lavorare con attrezzature<br />
idrauliche di taglia superiore anche in altezza. Con il braccio<br />
da 12,13 m al perno benna si possono montare attrezzature<br />
fino a 5.982 kg di peso, mentre alla massima altezza<br />
di 27,67 m si possono ora portare ben 3.700 kg di<br />
attrezzatura. Sotto al cofano del nuovo 352UHD NextGen<br />
gira un motore CAT C13 Stage V da 304 kW di potenza .<br />
L’asso piglia tutto<br />
I primi 340UHD NextGen arriveranno in Europa a partire<br />
da aprile <strong>2021</strong> e andranno a sostituire gli UHD Serie F presentati<br />
nel 2017. Rispetto a questi i consumi calano fino<br />
al 15%, soprattutto grazie al nuovo impianto idraulico in<br />
cui l’elettronica la fa da padrone. Le emissioni del nuovo<br />
340 UHD si riducono ulteriormente, gli intervalli d’assistenza<br />
si diluiscono nel tempo (cambio olio idraulico passa<br />
da 2 a 3.000 ore, il cambio olio motore da 500 a 1.000<br />
ore, per fare due esempi). Sotto al cofano motore gira il<br />
collaudato motore CAT C9.3B Stage V tarato a 232 kW di<br />
potenza massima.<br />
Nel complesso il TCO dei demolition cala, esattamente<br />
come sugli altri NextGen. Più efficienza e meno carbon footprint.<br />
Queste sono state le linee guida supplementari rispetto<br />
alla ricerca delle prestazioni in massima sicurezza.<br />
Al riguardo, va detto che è possibile limitare l’area operativa<br />
di ogni configurazione braccio sia in altezza, sia in rotazione<br />
operativa e che è di serie un sistema di controllo<br />
della stabilità che aiuta l’operatore in tempo reale.<br />
Il 340UHD, con carro allargabile idraulicamente da 3.000<br />
a 4.000 mm) si presenta come maestro di versatilità con<br />
altezze massime operative che, in base alla configurazione<br />
braccio allestita, variano da 12,6 a 25 m d’altezza<br />
operativa utile. Con il braccio da demolizione porta attrezzature<br />
da 3.700 kg di peso a 22 m d’altezza al perno<br />
benna, mentre con lo stesso braccio con prolunga<br />
tra tronchetto e primo elemento porta ben 3.300 kg a<br />
25 m. Il <strong>2021</strong> è l’anno dei NextGen demolition!<br />
GUARDA<br />
IL VIDEO!<br />
bit.ly/2NaV09R<br />
L'escavatore EC200E da 20 tonnellate combina la qualità Volvo con<br />
un valore eccezionale per fornire, oltre alla durata della macchina e<br />
alla facilità di manutenzione, una grande versatilità che assicura la<br />
massima disponibilità operativa e la massima produttività. Questa<br />
macchina può essere dotata già da fabbrica di impianto idraulico per<br />
pinza o martello demolitore e impianto di rotazione. Attrezzature<br />
speciali come i tosaerba, cesoie, frantumatori, martelli e tilt rotator<br />
aumentano la versatilità e la produttività al massimo.<br />
Per maggiori informazioni, rivolgetevi al vostro concessionario Volvo.<br />
www.volvoce.it<br />
[68] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Demolizione&Riciclaggio<br />
Decommissioning industriale<br />
LAVORARE A<br />
100 m d’altezza<br />
Testo di Federica Delucchi<br />
Armofer affronta, all’interno del decommissioning<br />
di un gruppo termoelettrico, la demolizione<br />
di un camino metallico alto 100 m. Il progetto,<br />
l’intervento, le procedure, la sicurezza,<br />
i mezzi, i tempi e naturalmente i risultati<br />
del complesso smontaggio controllato in quota<br />
Il cantiere<br />
visto dalla<br />
sommità<br />
del camino<br />
da demolire.<br />
[70] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [71]
Decommissioning industriale<br />
Sequenza operativa del primo taglio in quota,<br />
a 97 m di altezza e relativa traslazione a piè d’opera<br />
del manufatto con autogrù multistrada da 750 t.<br />
Sopralluogo<br />
in quota tramite<br />
navicella elevata<br />
da una autogrù<br />
multistrada<br />
da 400 t di portata<br />
massima.<br />
Una Liebherr<br />
LTM 1400.<br />
Luogo di intervento del cantiere Armofer, che si concluderà<br />
a breve, è la centrale termoelettrica A2A di<br />
Cassano d’Adda in provincia di Milano, costruita a<br />
fianco al canale della Muzza nel territorio, ancora a vocazione<br />
agricola, dell’Adda-Martesana. Aperta nel 1961<br />
con il Gruppo 1 a vapore da 75 MW, la centrale termoelettrica,<br />
ancor oggi attiva e icona dello skyline delle campagne<br />
cassanesi, è sede di impianti all’avanguardia ed in<br />
continua evoluzione. Nel 1984 è stato inaugurato il primo<br />
intervento di potenziamento, col Gruppo 2 a vapore da<br />
320 MW e un importante restyling architettonico del sito<br />
curato dall'architetto Mario Bellini. Recentemente A2A ha<br />
deciso di demolire il Gruppo 4, non più in uso, composto<br />
da un generatore di vapore, la relativa ciminiera metallica<br />
a doppia canna, alta 100 m esatti e il pipe-rack di<br />
servizio all’impianto stesso.<br />
L’intervento, affidato ad Armofer in seguito a gara d’appalto,<br />
è piuttosto complesso tecnicamente ma anche<br />
dal punto di vista ambientale in quanto si inserisce nella<br />
centrale in attività. L’azienda pavese ha saputo convincere<br />
la committente, grazie alla propria lunga esperienza<br />
nel settore specifico del decommissioning di<br />
impianti industriali e della gestione dei cantieri complessi<br />
(quest’anno Armofer festeggia ben 60 anni di attività),<br />
ma anche per le garanzie di operatività in sicurezza durante<br />
tutte le fasi di intervento: messa in sicurezza del<br />
cantiere, bonifica e scoibentazione delle apparecchiatu-<br />
[72] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [73]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Decommissioning industriale<br />
L’autogrù<br />
multistrada da 750 t<br />
di portata massima<br />
è una Liebherr<br />
LTM 1750.<br />
re e degli impianti; demolizione carpenteria metallica del<br />
generatore di vapore e delle relative condotte di servizio.<br />
Ma soprattutto la demolizione in sicurezza del camino<br />
metallico che sovrastava l’impianto, con i suoi 100 m di<br />
altezza.<br />
Proprio questa fase operativa, la più spettacolare dell’intero<br />
intervento, viene di seguito illustrata, lasciando la parola<br />
ai diretti protagonisti del cantiere. Ha seguito le attività<br />
per Armofer, come responsabile del cantiere dei lavori il<br />
geom. Paolo Mascherpa, che ci spiega nel dettaglio la sequenza<br />
operativa (riquadro intervista).<br />
Procedura di demolizione in opera e fuori opera<br />
Per la demolizione del camino a doppia canna metallica<br />
Armofer ha scelto di procedere con la decostruzione, me-<br />
diante smontaggio controllato con l’ausilio di autogru semovente,<br />
ovvero il sezionamento in quota di conci opportunamente<br />
scelti e la traslazione a terra in area dedicata<br />
per la scoibentazione della lana minerale contenuta fra le<br />
due canne metalliche.<br />
Il camino ha dimensioni importanti: circa 6,70 m di diametro<br />
per la canna in acciaio esterna e 6,35 m per quella<br />
interna. Fra le due è posto uno strato materiale isolante<br />
in fibra minerale. Dall’altezza di 35 m circa fino alla sommità,<br />
il manufatto presenta moduli di circa 5 m di altezza<br />
che si ripetono uguali, fino al cappello sommitale, differente,<br />
di altezza 3 m circa.<br />
La struttura è stata sezionata dunque in diciassette conci<br />
del peso compatibile con la portata della gru in tutta sicurezza<br />
e studiati anche in funzione della qualità struttu-<br />
Geom. Paolo<br />
Mascherpa,<br />
responsabile<br />
del cantiere<br />
per Armofer<br />
La sicurezza è un<br />
lavoro di squadra<br />
Intervista a Paolo Mascherpa, Armofer<br />
Quali sono le peculiarità nell’affrontare<br />
un lavoro del genere?<br />
“Affrontare la demolizione di un manufatto<br />
di questo genere è un impegno<br />
complesso sicuramente dal<br />
punto di vista tecnico, ma soprattutto<br />
dal punto di vista procedurale<br />
della sicurezza e della sostenibilità<br />
ambientale che vanno garantite oggi<br />
ai nostri committenti e alla collettività,<br />
con standard massimi, in tutte<br />
le fasi del lavoro.<br />
Ed è proprio questo il plusvalore offerto<br />
da Armofer nella gestione operativa<br />
di commesse molto complesse”.<br />
Come si costruisce o come si progetta<br />
la sicurezza in cantiere?<br />
“La sicurezza in cantiere nasce molto<br />
prima che “sul campo”.<br />
Nasce in Armofer quando i colleghi<br />
ingegneri e tecnici del nostro dipartimento<br />
di progettazione affrontano<br />
il progetto esecutivo dell’intervento<br />
definendo le procedure operative.<br />
Scelgono le squadre, i mezzi d’opera<br />
e le tecnologie che saranno impiegate.<br />
Ogni azione è studiata nel<br />
minimo dettaglio, senza tralasciare<br />
nulla.<br />
Un altro fattore molto importante è che<br />
gli attori coinvolti nella gestione operativa,<br />
primo fra tutti il Committente,<br />
abbiamo tutti come obiettivo prioritario<br />
il medesimo, e cioè la sicurezza<br />
operativa e il minor impatto ambientale<br />
possibile, allora si può lavorare<br />
bene in sicurezza.<br />
Ne è un esempio proprio questo intervento<br />
con A2A”. In altre parole, al<br />
di là del rispetto delle norme che ovviamente<br />
deve essere garantito sempre,<br />
la sicurezza è un grande lavoro<br />
di squadra, con sforzi richiesti a tutti<br />
i livelli operativi”.<br />
Quali sono i fattori su cui poggia la<br />
sicurezza per un’azienda come Ar -<br />
mofer?<br />
“Le premesse sono innanzitutto un<br />
parco mezzi d’opera e attrezzature<br />
ampio e adeguato e la preparazione<br />
dei tecnici e degli operatori sul cantiere.<br />
Ogni operazione deve essere<br />
svolta con il mezzo più appropriato,<br />
il più avanzato tecnologicamente e<br />
perfettamente manutenuto. Per questo<br />
Armofer dispone di un Service<br />
interno aziendale che controlla costantemente<br />
le macchine, non solo<br />
in sede, ma per tutti i cantieri.<br />
La filosofia di approccio al lavoro della<br />
nostra azienda è sempre stata improntata<br />
alla massima sicurezza per<br />
il personale operativo, quindi volta a<br />
cercare di elevare gli standard in ogni<br />
situazione, anche oltre gli obblighi di<br />
legge, privilegiando le scelte tecnologiche<br />
più sicure, l’aggiornamento<br />
continuo delle macchine e banalmente<br />
la disponibilità dei migliori dpi<br />
presenti sul mercato.<br />
Il motivo di questa scelta è molto<br />
semplice: Armofer nasce come<br />
azienda familiare e sin dalle origini i<br />
suoi titolari hanno lavorato in prima<br />
persona sulle macchine, sui ponteggi,<br />
nei cantieri. Ancora oggi è il nostro<br />
titolare Andrea Cinerari che opera<br />
sulle macchine da demolizione più<br />
[74] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [75]
Decommissioning industriale<br />
Taglio pronto forno<br />
del ferro.<br />
rale del manufatto. ll processo di smontaggio, ove possibile,<br />
seguirà l’ordine inverso utilizzato per il montaggio dell’impianto<br />
stesso e le asole per il sollevamento predisposte<br />
laddove la struttura è più solida (sotto flangia) e avendo<br />
cura di rispettare con precisione la simmetria dell’oggetto<br />
per la corretta distribuzione dei pesi è stata fatta allo scopo<br />
una valutazione strutturale accurata fornita dal calcolo<br />
di rifollamento.<br />
Ecco in breve la sequenza operativa di smontaggio che richiede<br />
la presenza contemporanea di due gru di sollevamento,<br />
una principale per traslare a terra i conci e una secondaria<br />
per portare in quota il personale. Entrambe devono<br />
garantire l’operatività in sicurezza fino a 100 m di altezza.<br />
Fase 1 Realizzazione, tramite taglio a caldo, delle asole per<br />
il sollevamento e messa in sicurezza del concio da svarare.<br />
I punti di aggancio previsti per ogni singolo concio sono<br />
quattro. Intervengono i tagliatori dal cestello della gru secondaria.<br />
Fase 2 Imbrago preventivo del concio da svarare, con quat-<br />
tro punti di aggancio alle catene della a gru di sollevamento<br />
principale, dedicata. I quattro ganci sono perfettamente<br />
simmetrici rispetto al baricentro del manufatto per evitare<br />
la rotazione dell’elemento una volta completato il sezionamento.<br />
Segue lieve messa in tiro. L’imbrago è fatto manualmente<br />
dal personale operante dal cestello della seconda<br />
gru. L’operazione di imbrago necessita particolare<br />
attenzione e segue una procedura progettata nel dettaglio<br />
in modo da mantenere la cesta col personale sempre in<br />
posizione di sicurezza rispetto al manufatto, ma anche alle<br />
catene di imbrago sospese alla gru principale.<br />
Fase 3 Taglio a caldo in quota con cannello, facendo girare<br />
intorno alla circonferenza del camino il cestello con gli<br />
operatori. Per tutto il tempo la gru principale mantiene in<br />
sicurezza e leggermente in tiro il concio. Al termine, prima<br />
di procedere con la movimentazione del concio stesso,<br />
si allontana la cesta porta persone che andrà ad occupare<br />
una posizione in sicurezza (per distanza e altezza dal<br />
fronte demolizione) dalla quale sorvegliare il volo in costante<br />
contatto radio con il gruista a bordo macchina e con<br />
60 anni d’esperienza<br />
Era il 1961 quando i Cinerari fondarono Armofer.<br />
L’azienda festeggia dunque nel <strong>2021</strong> ben 60 anni<br />
di attività. Sempre pronta a nuove sfide, improntata<br />
al miglioramento continuo, l’azienda pavese<br />
ha fatto leva per crescere su tre fronti strategici:<br />
un’invidiabile preparazione tecnica e tecnologica<br />
(la flotta conta oggi oltre 100 unità); la formazione<br />
continua del proprio Team (direttivo, tecnico e<br />
operativo); la cultura aziendale improntata alla sicurezza<br />
alla sostenibilità ambientale. Lo dimostrano<br />
i numeri: personale, mezzi d’opera, cantieri<br />
aperti e, non certo ultimo, fatturato, sempre in crescita<br />
nonostante le difficoltà della crisi economica,<br />
politica e sanitaria. In cantiere con la passione<br />
di sempre: buon compleanno Armofer!<br />
L’impianto oggetto<br />
della demolizione.<br />
grosse ed è Responsabile Tecnico<br />
dei mezzi”.<br />
Come si declina in cantiere nello<br />
specifico quello che ci ha illustrato<br />
in ogni fase operativa?<br />
“Per esempio, in questo cantiere, nelle<br />
fasi di lavoro che riguardano la bonifica<br />
ambientale e la scoibentazione<br />
dei pannelli fonoassorbenti abbiamo<br />
privilegiato l’intervento fuori opera, in<br />
un’area ampia e dedicata, appositamente<br />
costruita e gestita come area<br />
confinata.<br />
In questo contesto operativo non<br />
solo adottiamo (ovviamente) tutte<br />
le misure precauzionali previste dalla<br />
legge, ma progettiamo il flusso di<br />
lavoro riducendo al minimo la presenza<br />
di personale all’interno dell’unità<br />
operativa e riducendo i lavori fisicamente<br />
gravosi per il per sonale.<br />
Per quello che riguarda il lavoro<br />
specifico del sezionamento in quota<br />
dovendo lavorare con due gru di<br />
sollevamento occorre progettare<br />
il piazzamento delle stesse e le<br />
operazioni di ognuna di esse in<br />
modo che sia esclusa la possibilità<br />
di interferenza accidentale fra<br />
le due e con la traiettoria del carico<br />
sospeso.<br />
Infine si passa alla demolizione<br />
meccanica delle carpenterie, che Ar -<br />
mofer è in grado di eseguire da terra<br />
anche a notevole altezza o per sezioni<br />
di grande spessore, come il forno<br />
generatore a vapore di questo<br />
impianto, la sicurezza poggia saldamente<br />
sulle ma c chine scelte (le<br />
migliori tecnologie disponibili sul<br />
mercato), sulla loro perfetta manutenzione,<br />
sempre garantita dal nostro<br />
Service e in ultimo la formazione<br />
e l’esperienza dei nostri operatori.<br />
In questo caso ha seguito le demolizioni<br />
meccaniche più consistenti<br />
e pericolose del lavoro Andrea<br />
Cinerari su escavatore da demolizione<br />
Liebherr 960, in diversi allestimenti.”<br />
il coordinatore dell’intervento a terra. L’operazione è piuttosto<br />
lunga, può durare alcune ore.<br />
Fase 4 Svaro, ovvero traslazione a terra del concio sezionato.<br />
È l’operazione più spettacolare; il carico sospeso ora<br />
è affidato esclusivamente alla gru principale. Il “volo” dura<br />
solo alcuni minuti e si conclude in un’area appositamente<br />
dedicata.<br />
Fase 5 Demolizione vera e propria, ovvero taglio e sezionamento<br />
a terra delle carpenterie, operazione che he può<br />
essere svolta ancora a caldo oppure a freddo, con cesoie<br />
oleodinamiche ed escavatori cingolati di grande potenza.<br />
Da ultimo riduzione volumetrica pronto-forno del ferro<br />
di risulta, con l’ausilio di escavatori muniti di cesoie.<br />
Fase 6 carico e trasporto del ferro nei centri di recupero e<br />
smaltimento autorizzati.<br />
La sequenza operativa descritta è stata ripetuta per ognuno<br />
dei diciassette conci da rimuovere, procedendo con<br />
lo svaro di due conci al giorno (uno al mattino e uno al pomeriggio),<br />
o anche quattro tronchi al giorno, lavorando su<br />
doppio turno in base sia al cronoprogramma, sia alle condizioni<br />
atmosferiche. Tale lavoro infatti deve necessariamente<br />
essere svolto in condizioni meteo ottimali, con la sicurezza<br />
che il tempo non volgerà al brutto per tutta la durata<br />
delle operazioni di svaro per che impiegano le gru. (Fasi<br />
operative 2-3 e 4). L’eventuale avvicinarsi del maltempo, il<br />
solo addensarsi di nubi o l’aumento del vento in quota possono<br />
imporre il fermo di tali operazioni.<br />
In cantiere due gru cingolate a braccio tralicciato Liebherr.<br />
La più grande LTM 1750 da 750 t di portata è stata utilizzata<br />
per la traslazione in sicurezza dei manufatti, mentre<br />
la sorella “minore” LTM 1400, da 400 ton di portata<br />
massima, era dedicata a supportare l’operato del personale<br />
in quota.<br />
[76] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [77]
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LA CERTIFICAZIONE<br />
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del calcestruzzo<br />
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di calcestruzzo<br />
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del Calcestruzzo Preconfezionato<br />
Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma<br />
tel. 06 42016103 - fax 06 42020145<br />
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Andrea Bolondi<br />
Presidente<br />
Salvatore Avallone<br />
Vicepresidente<br />
Paola Colaiacovo<br />
Vicepresidente<br />
Gianpaolo Martin<br />
Tesoriere<br />
Massimiliano Pescosolido<br />
Segretario Generale<br />
[78] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Un gioco che cambia le regole, questo il titolo del webinar organizzato<br />
a dicembre scorso da Ermco, l’Associazione europea dei produttori di<br />
calcestruzzo, sulla certificazione CSC (dal nome del soggetto che<br />
la gestisce a livello internazionale, ovvero il Concrete Sustainability Council).<br />
Obiettivo del confronto è stato rimarcare l'importanza di una certificazione<br />
che attesti la capacità dell'impianto di produzione di calcestruzzo di<br />
fare la differenza in termini di sostenibilità e conoscere le opportunità di<br />
mercato che ne possono scaturire, come ad esempio il riconoscimento nel<br />
Protocollo Envision, il sistema di rating dedicato alla progettazione e realizzazione<br />
di infrastrutture sostenibili.<br />
Come premesso, la certificazione CSC è stata sviluppata a livello internazionale<br />
dal Concrete Sustainability Council, il più importante organismo di<br />
certificazione internazionale nell'ambito della sostenibilità nel settore dei materiali<br />
da costruzione, di cui Federbeton è referente nazionale per l'Italia.<br />
Serve per attestare, nel segno della massima trasparenza, l'impegno della filiera<br />
per la sostenibilità, ovvero certifica il processo di approvvigionamento<br />
responsabile su tutta la catena del valore secondo i principi base della<br />
sostenibilità, validando l'intera filiera di processo: dal trasporto al riciclo delle<br />
materie prime.<br />
Questione importante è il riconoscimento di tale certificazione da parte del<br />
mercato, anche con riferimento all'ambito dei protocolli ambientali.<br />
Attualmente lo schema RSS è riconosciuto dal Protocollo Envision per la certificazione<br />
di sostenibilità delle infrastrutture e dagli schemi Breeam e Dgnb,<br />
rispettivamente inglese e tedesco, per la certificazione di sostenibilità degli<br />
edifici, mentre è ancora in fase di valutazione da parte dello schema Leed.<br />
In particolare, con il Protocollo Envision, sempre più diffuso negli Stati Uniti<br />
dove è stato sviluppato e che sta riscuotendo ampio successo anche in<br />
Europa, si intende dare una risposta al bisogno delle autorità competenti<br />
di disporre di un protocollo di riferimento in grado di favorire un percorso<br />
condiviso verso una sempre maggiore sostenibilità di un'infrastruttura. L'intento<br />
non è propriamente quello di fornire una certificazione, piuttosto un'autovalutazione<br />
del progetto che permette di verificare quali approcci sostenibili<br />
vengono presi in considerazione.<br />
Questi sono alcuni degli aspetti che sono stati affrontati nel corso dei lavori<br />
del webinar a cui hanno preso parte, oltre al Vice Presidente del<br />
Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo, il Presidente Ermco Marco<br />
Borroni, il Presidente del Comitato Tecnico CSC Michael Scharpf, il Direttore<br />
della Federbeton olandese Ron Peters, il Presidente dell'ISI, l'Istituto per<br />
le Infrastrutture Sostenibili, Anthony Kane e il Direttore di ICMQ Lorenzo<br />
Orsenigo.<br />
FACILMENTE<br />
TRASPORTABILE<br />
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MISTI CEMENTATI<br />
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500Ton/ora<br />
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Cave&Calcestruzzo<br />
Impianti mobili<br />
IL BISON 500<br />
acquistato,<br />
nel 2020,<br />
dall’azienda<br />
Ecodem, di Alpo<br />
di Villafranca<br />
(VR), e impiegato<br />
per produrre<br />
misto cementato<br />
per molti cantieri<br />
del Nord Italia.<br />
Per opere civili<br />
di grandi dimensioni,<br />
per sottofondi stradali<br />
e pavimentazioni,<br />
per inertizzazione: è la<br />
soluzione mobile Simem<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Il canone della<br />
MOBILITÀ<br />
Èla tangibile simbiosi tra mobilità, resa e durata nel<br />
tempo. Si chiama Bison 500. È prodotto da Simem,<br />
azienda di Minerbe (VR) che da cinquantasei anni<br />
sforna prodotti che sono la più compiuta espressione di<br />
qualità, integrità e fiducia.<br />
Impianto supermobile, il Bison 500 è installato su un semirimorchio<br />
standard ed è provvisto di omologazione<br />
per il transito stradale: può essere trainato da mezzi di<br />
trasporto che non prevedono nessun limite di transito in<br />
rapporto alle norme internazionali deputate a regolare<br />
dimensioni, peso e circolazione dei veicoli pesanti.<br />
L’impianto può essere allestito anche su un carro ferroviario<br />
ribassato (portata > 30 t). Il Bison 500 è stato concepito<br />
da Simem con l’obiettivo di garantire rapidità d’installazione<br />
e semplicità d’impiego: il suo funzionamento<br />
è integralmente gestito da una centralina idraulica azionata<br />
da un radiocomando e la sua messa in servizio è<br />
possibile in circa quattro ore a partire dal momento dell’arrivo<br />
in cantiere. Quanto alla produttività: è in grado di<br />
miscelare in continuo fino a 500 tonnellate l'ora.<br />
Viene impiegato per argille, fanghi, materiali di recupero,<br />
inerti, ma, con l’adeguata aggiunta di additivi e leganti, si<br />
possono ottenere calcestruzzi ad alta resistenza (se-<br />
[80] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [81]
Cave&Calcestruzzo<br />
Impianti mobili<br />
riche aziende veronesi (l’Albertini Scavi e la Opered),<br />
Ecodem, realtà con centoquarantadue dipendenti e cento<br />
mezzi (tra autocarri e macchine operatrici), nell’estate<br />
del 2020 ha arricchito la propria forza operativa acquistando<br />
il Bison 500, “perché” - ci dice Daniele Bassan,<br />
Direttore tecnico di Ecodem - “dovevamo produrre misto<br />
cementato per molti cantieri del Nord Italia, e perché abbiamo<br />
iniziato a produrre calcestruzzo drenante Drain<br />
by Ecodem, cioè quel particolare calcestruzzo drenante<br />
studiato per il settore delle pavimentazioni permeabili,<br />
che noi impieghiamo, in particolare, nei piazzali dei parcheggi<br />
dei centri commerciali.”<br />
Come è fatto<br />
Il Bison 500 dispone di sistemi di pesatura all’avanguardia,<br />
che sono presenti sia sulla tramoggia degli aggregati<br />
sia su quella del cemento. Allo scopo di di evitare<br />
improduttive soste dell’impianto durante le fasi di carico<br />
del materiale (aggregati e cemento), l’impianto di<br />
Simem è provvisto di un secondo sistema di controllo<br />
elettronico. Si hanno dei flussostati dedicati, invece, per<br />
il controllo di acqua, additivi e emulsioni.<br />
Il controllo meccanico è deputato alla rotazione delle<br />
pompe e dei motori, mentre quello elettronico monitorizza<br />
il flusso attraverso una strumentazione dedicata<br />
che si trova all’interno della linea di dosaggio. L’elettronica<br />
di gestione del Bison regola, in sostanza, tutti i componenti<br />
della macchina, mantenendo le corrette proporzioni<br />
inserite nelle ricette.<br />
L’IMPIANTO<br />
MOBILE SIMEM<br />
garantisce<br />
rendimenti certi,<br />
vale a dire fino<br />
a 500 ton/h,<br />
la produzione<br />
di un calcestruzzo<br />
di qualità uni en<br />
206-1, un minimo<br />
impatto<br />
ambientale,<br />
e la possibilità<br />
di viaggiare come<br />
veicolo standard.<br />
IL BISON È COMPONIBILE IN MODULI in rapporto<br />
alle esigenze del cliente, sebbene ha la necessaria<br />
versatilità, già nel proprio allestimento base, per rispondere<br />
alle condizioni di diverse tipologie di applicazioni.<br />
condo la norma EN-206), conglomerati bituminosi a freddo,<br />
conglomerati riciclati a freddo con emulsioni bituminose<br />
e conglomerati bituminosi con tecnologia dei bitumi<br />
schiumati. E ancora: è possibile realizzare la stabilizzazione<br />
di terre con calce-cemento/additivi-cemento, inertizzare<br />
le terre e i fanghi inquinanti (da lavorazioni industriali e<br />
portuali), stabilizzare terreni contaminati da metalli pesanti,<br />
idrocarburi, ecc. e trattare i rifiuti solidi. Il Bison si<br />
presta, pertanto, a “mille” usi. Nondimeno, il suo più largo<br />
e comune impiego è quello per la realizzazione di sottofondi<br />
stradali, ci assicura Mirko Collato, responsabile<br />
dell’ufficio tecnico Simem: “In Italia purtroppo poco, ma<br />
all'estero si realizzano i sottofondi stradali misto cementato,<br />
e lì il Bison ha una dimensione da assoluto,<br />
indiscusso protagonista”.<br />
La scelta di Ecodem<br />
Tra chi, in Italia, ha scelto di avvalersi delle alte prestazioni<br />
del Bison di Simem c’è Ecodem. Azienda di Alpo<br />
di Villafranca (VR), nata nel 2004 dalla fusione di due sto-<br />
[82] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [83]
Cave&Calcestruzzo<br />
Impianti mobili<br />
Versatilità significa non solo possibilità di plurimi impieghi<br />
per ottenere differenti prodotti, ma anche possibilità<br />
di comporre l’impianto a misura delle proprie necessità.<br />
Con la composizione in moduli, il Bison 500 di Simem risponde<br />
proprio anche a quest’ultima condizione. Non<br />
solo. La base di flessibilità su cui è costruito favorisce<br />
molto persino la dimensione del mondo del noleggio, laddove<br />
davvero le esigenze cambiano continuamente.<br />
UN MONITOR<br />
restituisce<br />
in tempo reale<br />
le prestazioni<br />
dell’impianto<br />
In tal modo,<br />
per ogni<br />
prodotto,<br />
è possibile<br />
intervenire nella<br />
correzione del<br />
flusso, andando<br />
ad operare<br />
sulla %.<br />
BISON 500 in numeri<br />
produzione oraria 200-500 ton/h<br />
unità aggregati n. 1/3<br />
unità polveri n. 1/2<br />
unità emulsione n. 1<br />
mescolatore MDC 501<br />
altezza di scarico m. 4,2<br />
Le ragioni distintive<br />
Abbiamo chiesto a Mirko Collato di illustrarci le ragioni<br />
distintive che differenziano il Bison da soluzioni concorrenziali.<br />
“Il nostro impianto, innanzitutto, garantisce realmente<br />
una produzione oraria di 500 tonnellate l’ora di<br />
misto cementato. Il Bison può spingersi oltre, ma lo abbiamo<br />
limitato a 500 tonnellate l’ora.<br />
Inoltre, un aspetto del tutto centrale per noi è che tutto il<br />
sistema di automazione che gestisce il Bison è made in<br />
Simem. Il programma di gestione dell’impianto è interamente<br />
sviluppato dalla nostra divisione interna ricerca<br />
e sviluppo. Non è un software di terze parti. Tutta la<br />
logica, il cuore dell'impianto, tutto il sistema di funzionamento,<br />
tutti gli algoritmi sono stati da noi realizzati e,<br />
soprattutto, sono il frutto di anni di test e di verifiche.<br />
Altra ragione di vanto: il mescolatore con cui viene equipaggiato<br />
il Bison è l'MDC501: è un prodotto supercollaudato:<br />
lo realizziamo da oltre trent'anni, pur continuando<br />
a perfezionarlo.”<br />
Interamente pensato e costruito in Simem, il Bison può<br />
vantare una durata, in termini di tempo, “assoluta”. Dire<br />
assoluta non è ricorrere a toni trionfalistici, bensì è rispondere<br />
a ragioni di verità: “a differenza delle più comuni<br />
soluzioni sul mercato (che sono realizzate in ferro),<br />
il Bison 500 ha il braccio e l’albero che regge i bracci<br />
e le pale completamenti rivestiti in ghisa”, puntualizza ancora<br />
Mirko Collato. Alto rendimento in termini di durata<br />
nel tempo, pertanto. Un aspetto, questo, spesso ingiustamente<br />
trascurato, ma che, invece, è importante: avendo<br />
la possibilità di cambiare il braccio e la pala la durata<br />
dell'impianto è pressoché perenne.<br />
Il Bison richiede pochissima manutenzione. A parte la<br />
pulizia quotidiana, una volta controllato il livello dell'olio<br />
dei normalissimi riduttori, si entra nella manutenzione<br />
straordinaria, che è quella relativa alla sostituzione del-<br />
le pale e dei bracci. I costi di gestione sono, pertanto, quasi<br />
nulli, e lo sono anche sul fronte dei consumi: l’impianto<br />
Bison, confrontato con un impianto fisso che genera<br />
la stessa portata di produzione, ha consumi molto più<br />
esegui.<br />
Chi è Simem<br />
Fondata nel 1963, Simem, da oltre cinquant'anni, segue<br />
un percorso attraverso temi innovativi che si traducono<br />
in prodotti capaci di rispondere a una nutrita serie di<br />
esigenze.<br />
L'azienda, con 150 collaboratori in Italia ed altrettanti<br />
distribuiti nelle filiali attive in America, Canada, India e<br />
Russia, e con sede a centrale su 150mila m 2 a Minerbe<br />
(VR), progetta e produce macchine e impianti per l'edilizia.<br />
Risale a qualche anno fa l’acquisizione da parte di<br />
Simem di Schiaslo Spil, azienda di Treviso, oggi chiamata<br />
Simem Spil, dedicata alle soluzioni per la prefabbricazione.<br />
Simem vanta la partecipazione in progetti “epici”: dalla<br />
“Diga del Grande Rinascimento Etiope”, che sorge nell’ovest<br />
dell’Etiopia, al tunnel della Manica, dall'espansione<br />
del Canale di Panama (ha fornito gli impianti di betonaggio<br />
e miscelazione, per l'ampliamento attraverso<br />
la realizzazione di un nuovo sistema di chiuse) al progetto<br />
Mose a Venezia, ecc.<br />
L’azienda oggi offre una vasta gamma di prodotti specificatamente<br />
studiati per la produzione del calcestruzzo,<br />
ma non solo: propone una tra le gamme più valide di impianti<br />
fissi e mobili e di miscelatori (anche bialbero, e planetari,<br />
che trovano applicazione anche nell'industria mineraria).<br />
[84] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [85]
Sollevamento&Noleggio<br />
Sollevatori telescopici<br />
IL BRACCIO<br />
del Magni RTH<br />
5.25 SH,<br />
a quattro sezioni<br />
di cui tre sfilabili,<br />
è realizzato<br />
in acciaio ad alta<br />
resistenza.<br />
Preciso<br />
e robusto,<br />
è anche dotato<br />
di un sistema<br />
di alimentazione<br />
idraulica in testa<br />
ideato<br />
e brevettato<br />
da Magni.<br />
MACCHINA<br />
Magn(i)um<br />
In uno dei cantieri più avanzati<br />
d’Europa, abbiamo apprezzato<br />
le doti operative del sollevatore<br />
telescopico Magni RTH 5.25 SH<br />
Testi e foto di Fabrizio Parati<br />
Siamo alla più recente metamorfosi di una città che,<br />
nonostante l'infausto clima pandemico, non ha mai<br />
smesso, pur con inevitabili e ovvi intoppi, di rivoluzionare<br />
se stessa. Siamo, più precisamente, in via<br />
Melchiorre Gioia, angolo via Castiglioni, a Milano, nell'area<br />
dell'ultimo tassello del progetto Porta Nuova, vale a dire nel<br />
Cantiere della torre Unipol (chiamata il “Nido verticale”, per<br />
la propria struttura). Vale a dire in uno dei cantieri più avanzati<br />
d'Europa.<br />
Un cantiere di eccellenze<br />
“Il corpo centrale della torre interagisce direttamente con<br />
la calotta di un tunnel ferroviario, posto a circa 5 m dal piano<br />
di fondazione, in cui passano, con una frequenza di cinque<br />
minuti, dei treni diretti alla Stazione Garibaldi. L’esigenza,<br />
quindi, era quella di non interagire con la galleria portando<br />
peso sulla calotta e trasferendo questo carico agli estremi.<br />
Si è reso necessario il ricorso a una piastra ortotropa,<br />
perché la tradizionale armatura della platea non era sufficiente<br />
a garantire la funzione strutturale”, dice Mario Chini,<br />
il direttore operativo strutture, opere interrate.<br />
“Sono terminate, intanto, le lavorazioni relative ai due nu-<br />
[86] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [87]
Sollevamento&Noleggio<br />
Sollevatori telescopici<br />
LA TORRE UNIPOL è un’edificio, sviluppato su una<br />
pianta di 1.400 m 2 , che si fonda su una struttura<br />
a diagrid. Un sistema strutturale, costituito da una griglia<br />
a geometria triangolare, che abbraccia il perimetro<br />
dell’edificio.<br />
clei principali, ovest ed est, ed è già stato affrontato tutto<br />
il processo d’apprestamento relativo al cassero rampante”,<br />
ci dice l’architetto Monia Barzucchi, nostra competente<br />
guida in cantiere e Assistente al servizio di prevenzione<br />
e protezione, per C.M.B. Cooperativa Muratori e Braccianti<br />
di Carpi (azienda che sta costruendo l’edificio).<br />
“Siamo arrivati al quindicesimo, per un totale di ventitre solai<br />
da realizzare. Siamo, quindi, oltre la metà. Quanto alle<br />
carpenterie principali di facciata siamo al diciassettesimo<br />
livello, cioè ben oltre la metà dell'altezza complessiva.<br />
Abbiamo iniziato l'attività di installazione delle strutture secondarie<br />
di facciata.<br />
Ci attende la fase più impegnativa del cantiere: la posa della<br />
struttura secondaria di facciata, il completamento dei solai<br />
e la realizzazione del lucernario al diciassettesimo piano<br />
della torre, anch'esso realizzato in carpenteria metallica.”<br />
Poco spazio e tanta logistica<br />
L’area in cui sta nascendo la torre Unipol è ad alta densità<br />
di costruzioni: condizione, quest'ultima, che ha informato<br />
le mosse creative dell'autore del progetto, l'architetto Mario<br />
Cucinella, nel pensare una forma ellittica che potesse inserirsi<br />
nel costruito. Ma, soprattutto, condizione che obbliga<br />
a esercitare uno scrupoloso controllo su ogni centimetro<br />
di spazio disponibile in cantiere. “Montare la facciata,<br />
con questa doppia pelle, che sale fino a 120 m d'altezza,<br />
soprattutto sulla parte alta dove c'è la serra, in una congestione<br />
di edifici, richiede un cantiere che va organizzato<br />
bene”, dice lo stesso Cucinella.<br />
L'ing Marco Cruciani, Project manager di CMB: “Tutti quelli<br />
che vedono questo cantiere non capiscono come si riesca<br />
a costruire una torre su uno spazio così piccolo. Basti<br />
pensare alla quantità di materiali che dovranno essere utilizzati:<br />
tre milioni di kg di ferro d'armatura,18mila m 3 di calcestruzzo,<br />
25mila m 2 di facciate, 7.000 t di carpenteria metallica<br />
che dovranno essere montate”.<br />
In cantiere sono costantemente occupate, tra l’altro, tra ottanta<br />
e cento persone. “La difficoltà principale di questo<br />
cantiere è stata proprio la logistica”, puntualizza l’architet-<br />
CICERONE A destra, l’architetto Monia Barzucchi,<br />
di C.M.B., nostra guida all’interno del cantiere milanese.<br />
to Barzucchi, con le conseguenze del caso: “Appro v -<br />
vigionamenti mirati, i rapporti con il vicinato che devono<br />
essere mantenuti ottimi, perché in occasione di alcune attività,<br />
quali vari di struttura secondaria di facciata, abbiamo<br />
anche l'esigenza di avere delle zone di sicurezza sull'ambiente<br />
circostante. Con la collaborazione dei nostri<br />
vicini riusciamo anche a interdire determinate aree.”<br />
La disciplina nell’organizzazione degli spazi di lavoro richiede<br />
anche il necessario ricorso a mezzo operativi che<br />
la rendano possibile. Ebbene, uno di questi è il sollevato-<br />
[88] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [89]
Sollevamento&Noleggio<br />
Sollevatori telescopici<br />
LA CABINA<br />
con chiusura<br />
ermetica,<br />
completamente<br />
pressurizzata<br />
e con filtrazione<br />
dell’aria al<br />
100%, rende<br />
il telescopico<br />
Magni adatto<br />
per operare<br />
anche<br />
in ambienti<br />
contaminati,<br />
senza alcun<br />
rischio per<br />
l’operatore.<br />
IL MAGNI al lavoro nel cantiere Unipol sfrutta<br />
i tre tipi di sterzata di cui è dotato, cioè frontale, concentrica<br />
e a granchio, e gli stabilizzatori a forbice (perfetti per gli<br />
spazi ridotti, per la propria capacità di impostare un’area di lavoro<br />
stabile, anche senza sfruttare la propria totale estensione).<br />
IL DISPLAY touch screen presente in cabina<br />
consente la gestione dell’intera macchina. È di facile<br />
lettura e comunica con l’operatore con più di 170<br />
messaggi d’errore in undici lingue diverse.<br />
re telescopico Magni RTH 5.25 SH. COSTRUZIONI ha visitato<br />
il cantiere della torre Unipol proprio per vedere al lavoro<br />
il sollevatore Magni, fornito a noleggio alla CMB dalla<br />
Novital di Agrate Brianza (MB).<br />
La versatilità Magni scelta da Novital<br />
L’RTH 5.25 SH di Magni è un sollevatore telescopico rotativo<br />
(360° continua) e compatto, quindi più che adeguato<br />
per lavorare con agilità nel cantiere milanese, cioè<br />
laddove - come abbiamo visto - la scarsità di spazio signoreggia<br />
su tutto e tutti. Compatto ma performante,<br />
con la propria capacità massima di sollevamento, senza<br />
necessità di ricorrere all’estensione degli stabilizzatori,<br />
di 4.999 kg (baricentro 500 mm), con l’altezza di sollevamento<br />
di 25 m e lo sbraccio massimo di 21,2 m.<br />
Gli stabilizzatori a forbice, regolati dal software sviluppato<br />
da Magni, sono un ulteriore, decisivo contributo alla<br />
riuscita del lavoro negli spazi stretti. Si tratta di un sistema<br />
di stabilizzazione, regolato sulla misurazione della<br />
lunghezza di sfilo di ogni stabilizzatore, che consente<br />
all’RTH 5.25 SH (ma la cosa vale su tutti i modelli della<br />
gamma RTH), la più sicura forma di stabilizzazione, quand’anche<br />
ci si trovi in una situazione di stabilizzazione non<br />
uniforme sui 4 piedi. Il sistema è in grado di calcolare<br />
con continuità il valore della portata e di adattare, di conseguenza,<br />
il diagramma di carico della macchina alla<br />
reale situazione di stabilizzazione. Non solo, la facoltà<br />
di stabilizzare la macchina in modo variabile permette<br />
di adattarsi a ogni spazio di lavoro, per quanto esso possa<br />
essere sacrificato in termini di spazio.<br />
Le categorie che dominano l’esercizio del sollevatore rotativo<br />
Magni RTH 5.25 SH sono riassumibili in prestazioni,<br />
adattabilità e comodità. Quest’ultima non si esaurisce<br />
al pur vitale comfort in cabina (davvero spaziosa,<br />
con colonna di sterzo inclinabile e con parabrezza che<br />
si estende dai piedi alla testa dell’operatore), ma si salda<br />
con la possibilità di avere tutto sotto controllo mentre<br />
si lavora, grazie alla presenza di comandi ordinati in<br />
un display touch screen creato dalla stessa Magni. Le<br />
varie pagine del display, con le tabelle di carico e i parametri<br />
di funzionamento della macchina, sono, a scelta,<br />
gestibili anche attraverso un joystick di comando. In due<br />
joystick multifunzione Suaer Danfoss collegati in CAN<br />
BUS regolano tutti i movimenti della torretta, del braccio<br />
e degli accessori. La linea divisoria tra una macchina che<br />
possa lavorare ovunque e in più ambiti operativi e una<br />
che non sia in grado di farlo passa anche per la vasta<br />
gamma di accessori. È il caso del rotativo Magni che,<br />
anche grazie al sistema R.F.I.D. (in testa al braccio) che<br />
ne consente il riconoscimento automatico e la conseguente<br />
creazione dei diagrammi di carico relativi, è in<br />
grado di muoversi sia nell’edilizia sia nell’industria.<br />
[90] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [91]
Piattaforme aeree<br />
Intervento speciale<br />
Spettacolare noleggio<br />
Elevo - Kiloutou<br />
per la messa<br />
in sicurezza<br />
di un serbatoio<br />
di compenso<br />
Qualche settimana<br />
fa, a chi si fosse<br />
trovato a passare<br />
nella campagna di Novagli<br />
di Montichiari (Brescia),<br />
non sarebbero potute<br />
sfuggire: la piattaforma<br />
articolata con braccio in<br />
completa estensione, la<br />
torre dell’acquedotto e<br />
quattro uomini sopra il suo<br />
“cappello”, a 40 m di<br />
altezza. Un cantiere, un<br />
noleggio, a dir poco<br />
spettacolare, come<br />
testimoniato dalle<br />
fotografie realizzate dall’<br />
impresa Perico Renato<br />
<strong>Costruzioni</strong> edili, che quel<br />
cantiere lo ha progettato<br />
nei minimi particolari. Ma<br />
facciamo ordine.<br />
L’intervento sul serbatoio<br />
di compenso, è stato<br />
richiesto da A2A,<br />
multiutility dei servizi<br />
ambientali e<br />
teleriscaldamento. La<br />
struttura, da tempo non<br />
più operativa, necessitava<br />
della messa in sicurezza,<br />
per impedire che i detriti<br />
delle lastre in cemento<br />
della copertura –<br />
aggredite per anni dagli<br />
eventi atmosferici – si<br />
staccassero per poi<br />
cadere al suolo.<br />
Un cantiere curato<br />
nei dettagli<br />
Un lavoro complesso<br />
affidato alla Perico Renato<br />
<strong>Costruzioni</strong> Edili, con sede<br />
nella provincia di<br />
[92] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Bergamo, che per<br />
effettuare i lavori in quota<br />
si è rivolta a un partner<br />
abituale: Elevo - Kiloutou.<br />
La scelta della macchina -<br />
una piattaforma articolata<br />
Genie ZX135/70 da 43,15<br />
m di altezza di lavoro e<br />
con jib estensibile da 3,66<br />
a 6,10 m - e<br />
l’organizzazione<br />
dell’intervento, hanno<br />
richiesto sopralluoghi,<br />
videoconferenze, rilievi con<br />
strumenti laser, riprese<br />
video con l’ausilio di drone<br />
e fotografie in alta<br />
risoluzione. Il geometra<br />
Renato Poloni - direttore<br />
dei lavori - ha dovuto<br />
progettare sia la modalità<br />
di messa in sicurezza del<br />
cappello sia, in<br />
collaborazione con i<br />
tecnici di Elevo - Kiloutou, il<br />
posizionamento plani<br />
altimetrico della<br />
piattaforma, prestando<br />
molta attenzione a tutti gli<br />
aspetti della sicurezza:<br />
dall’accessibilità al luogo<br />
di lavoro alla presenza<br />
delle linee elettriche<br />
sospese, dagli<br />
impedimenti geometrici<br />
adiacenti alla portanza del<br />
terreno, ecc.<br />
Cinque uomini e una<br />
piattaforma a 40 m di<br />
altezza<br />
Per iniziare, si è studiata la<br />
realizzazione e la posa di<br />
una rete di sicurezza<br />
accoppiata con una rete<br />
antidetriti, entrambe del<br />
diametro di 15 m e del<br />
peso superiore a 60 kg.<br />
Questa rete è stata stesa,<br />
tirata fino ai bordi del<br />
“cappello” e,<br />
successivamente,<br />
integrata con una fascia<br />
larga 1 m, nonché cucita<br />
lungo tutto il perimetro.<br />
Indispensabile in questo<br />
caso la Genie ZX135/70, il<br />
cui utilizzo ha reso<br />
necessarie alcune<br />
valutazioni preliminari:<br />
peso, ingombro,<br />
diagramma di lavoro per<br />
raggiungere ogni punto<br />
della struttura, stabilità e<br />
sostenibilità del terreno.<br />
Per consentire alla<br />
macchina da 20 t,<br />
mediante due soli<br />
posizionamenti, di<br />
raggiungere tutti i punti del<br />
serbatoio, per lo<br />
stazionamento sono state<br />
realizzate due platee in<br />
calcestruzzo armato per<br />
una superficie totale di<br />
128 m 2 . La macchina,<br />
dotata di un braccio che<br />
consente di scavalcare gli<br />
ostacoli e raggiungere i<br />
punti più difficili, torretta a<br />
rotazione continua a 360°,<br />
quattro ruote motrici<br />
e sterzanti, si è<br />
confermata la<br />
soluzione ideale per<br />
interventi di questa<br />
natura e complessità.<br />
Coordinati dalla<br />
Perico, cinque tecnici<br />
(uno in cesta e<br />
quattro sul cappello)<br />
hanno operato a 40 m<br />
di altezza per due giorni;<br />
tra loro personale A2A e<br />
dei professionisti del<br />
lavoro in fune, che hanno<br />
garantito un altissimo<br />
livello di sicurezza. Seppur<br />
perfettamente svolto, per<br />
l’azienda bergamasca<br />
specializzata in edilizia<br />
civile e industriale, si è<br />
trattato di un intervento<br />
speciale, cosi come il<br />
noleggio della Genie<br />
ZX135/70. Abitualmente,<br />
infatti, si affida a Elevo-<br />
Kiloutou soprattutto per<br />
piattaforme autocarrate e<br />
ragni. Poco male,<br />
l’intervento richiesto da<br />
A2A non ha intimorito né<br />
l’una né l’altra azienda, che<br />
una volta raccolta la sfida<br />
hanno portato<br />
velocemente a termine il<br />
lavoro con la piena<br />
soddisfazione del cliente.<br />
elevo.it<br />
SOLLEVA LA TUA<br />
PRODUTTIVITÀ<br />
Noleggio di piattaforme aeree.<br />
In tutta Italia dedichiamo la nostra<br />
passione e impegno quotidiano per<br />
realizzare la tua crescita.<br />
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Piattaforme Aeree
Sollevamento&Noleggio<br />
Piattaforme aeree<br />
Dalla felice unione di due<br />
storiche realtà del noleggio<br />
italiano di piattaforme nasce<br />
Loxam Piattaforme Aeree<br />
Testi di Damiano Diotti<br />
LOXAM PIATTAFORME AEREE è lo specialista del<br />
noleggio di mezzi per il sollevamento aereo. La società<br />
è naturalmente in grado di fornire mezzi, ma anche corsi<br />
di formazione in ogni regione italiana.<br />
NUOVO NOME<br />
stesso servizio<br />
Nato formalmente il 12 gennaio <strong>2021</strong>, il marchio<br />
Loxam Piattaforme Aeree rappresenta l’unione di<br />
due realtà storiche del noleggio italiano di piattaforme<br />
aeree: Nacanco e No.Ve, vale a dire due aziende con<br />
un’esperienza ventennale nel settore, che hanno saputo<br />
crescere, aprire numerose filiali e superare la lunga crisi iniziata<br />
nel 2008, grazie alla determinazione dei dipendenti e<br />
alla fedeltà dei clienti. Risale al 2017 la scelta del gruppo<br />
europeo Loxam, alla ricerca delle più solide e competenti<br />
aziende specializzate nel noleggio di piattaforme aeree, di<br />
creare una nuova società insieme alla italianissima proprietà<br />
di Nacanco. Nasce così Loxam Access. Un anno<br />
dopo, anche Nove viene annessa, consolidando la squadra<br />
“Nacanco Nove” che, il 12 gennaio <strong>2021</strong>, sancisce definitivamente<br />
questa unione inaugurando il nuovo marchio<br />
Loxam Piattaforme Aeree: lo specialista nel noleggio di<br />
mezzi per il sollevamento aereo, in grado di fornire soluzioni<br />
per l’accesso in quota e corsi di formazione in ogni<br />
regione italiana. Le sedi, attualmente 16, sono presidiate<br />
da esperti del settore con l’obiettivo di essere vicini ai propri<br />
clienti e di adattare il servizio alle specifiche necessità<br />
del territorio. Questa attenzione è dimostrata dal costante<br />
monitoraggio della soddisfazione cliente, secondo il principio<br />
del miglioramento continuo, per garantire un’esperienza<br />
di noleggio sempre migliore. Ogni sede è plasmata<br />
sulla misura e sulle necessità del territorio in cui è nata,<br />
vicino a professionisti e ad aziende della zona che, come<br />
clienti, ne hanno permesso la crescita con la loro fiducia e<br />
i loro consigli.<br />
Il gruppo<br />
Il gruppo Loxam opera da oltre 50 anni nel settore del noleggio<br />
di attrezzature, rivolgendo la propria offerta a professionisti<br />
di tutta Europa. Grazie alla fiducia di 600.000<br />
clienti e alla professionalità dei suoi 8.000 dipendenti,<br />
Loxam è tra i leader nel mercato europeo del noleggio<br />
di attrezzature, per i settori dell’edilizia, dell’industria, della<br />
distribuzione, della manutenzione e degli eventi. Loxam<br />
presta la massima attenzione alla qualità dell’offerta e<br />
alla sicurezza delle attrezzature, lasciando che ogni nazione<br />
configuri il servizio più adatto al paese in cui opera,<br />
supportando con la solidità del gruppo un noleggio adatto<br />
alle necessità locali. Nonostante in Italia i marchi<br />
Nacanco e Nove fossero più conosciuti, si è scelto di unirsi<br />
sotto l’egida del nuovo brand Loxam ed iniziare un percorso<br />
per rafforzare l’immagine coordinata tramite ogni<br />
canale possibile: dalla segnaletica alle insegne, dalle decorazioni<br />
interne alle sedi all’abbigliamento per la rete<br />
commerciale.<br />
Sicurezza Sempre e Ovunque<br />
Per Loxam la sicurezza dei dipendenti e dei propri clienti è<br />
la massima priorità e un impegno che già da anni si traduce<br />
nella filosofia “Sicurezza sempre e ovunque”, con<br />
l’obiettivo di tutelare le persone e portare a zero gli infortuni.<br />
Anche con l’arrivo dell’emergenza COVID-19 l’azienda si<br />
è fatta trovare pronta e strutturata per offrire un noleggio<br />
sicuro, per poter garantire la sicurezza di clienti e dipendenti,<br />
grazie a precise procedure di igienizzazione dei mezzi,<br />
utilizzando anche la nebulizzazione di sostanze disinfettanti<br />
per tutte le macchine dotate di cabina.<br />
Loxgreen<br />
Impegnandosi nell’ecologia e nella transizione verso un futuro<br />
più verde e a basse emissioni di anidride carbonica,<br />
Loxam ha intrapreso un ambizioso investimento per rinnovare<br />
la propria flotta con una nuova generazione di apparecchiature<br />
che offrno una maggiore protezione dell'ambiente<br />
e della salute degli utenti, impegnandosi in una<br />
precisa politica ecologica a lungo termine e al costante incremento<br />
della responsabilità aziendale verso l’ambiente.<br />
Il simbolo Loxgreen identifica tutti i mezzi della flotta Loxam<br />
che contribuiscono alla riduzione delle emissioni, siano<br />
essi completamente elettrici, ibridi o dotati di sistemi per<br />
la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.<br />
[94] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [95]
Sollevamento&Noleggio<br />
Gru retrocabina<br />
La gru Fassi F950RA he-dynamic<br />
scarrabile è uno tra<br />
i migliori modi possibili per<br />
migliorare le proprie potenzialità<br />
operative. E l’azienda piacentina<br />
Bocchi <strong>Costruzioni</strong> ne è la viva<br />
testimonianza<br />
DOPPIO<br />
LA NUOVA<br />
Fassi F950RA<br />
he-dynamic,<br />
acquistata<br />
da Bocchi<br />
<strong>Costruzioni</strong>.<br />
Con una sola<br />
macchina,<br />
l’azienda può<br />
avvalersi,<br />
in sostanza,<br />
di due tipi<br />
di attrezzature<br />
differenti.<br />
vantaggio<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Le tecnologie si evolvono, ma i rapporti di valore restano<br />
saldi nei mondi di Fassi e di Scania. Lo testimonia<br />
l'accoppiata Scania R500 XT 8x4 con la gru<br />
Fassi F950RA he-dynamic. L'allestimento, curato dalle<br />
Officine BPM, azienda di Mantova che, da oltre trentacinque<br />
anni, offre un servizio di progettazione e realizzazione<br />
di ogni tipo di allestimento per autocarri, conferma l'identità<br />
di un veicolo non comune.<br />
Fornita da Fassi Emilia alla Bocchi <strong>Costruzioni</strong>, azienda di<br />
Villanova sull’Arda (PC), la nuova gru, che ha scalzato dal<br />
parco macchine della Bocchi un Iveco Trakker allestito con<br />
una Fassi F455RA (acquistato nel 2007), ci è stata illustrata<br />
da Antonio Di Francesco, responsabile commerciale di<br />
Fassi Emilia: “Abbiamo montato su uno Scania 8x4, quindi<br />
una macchina non stradale, un allestimento composto<br />
di due parti. Vale a dire da una gru Fassi F950RA.2.28 con<br />
jib L616 e verricello idraulico: si tratta di una gru con otto<br />
sfili di base, a cui si aggiungono i sei sfili di prolunga idraulica<br />
(jib), abbinata a un cassone ribaltabile trilaterale.<br />
Il cliente, tramite un impianto scarrabile installato da Officine<br />
BPM, può traslare di qualche centimetro l'impianto, arretrarlo,<br />
e poi, con i piedi stabilizzatori della gru e con quelli<br />
[96] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [97]
Sollevamento&Noleggio<br />
Gru retrocabina<br />
LA NUOVA<br />
FASSI permette<br />
all’azienda<br />
Bocchi, grazie<br />
al proprio<br />
ragguardevole<br />
sbraccio<br />
in lunghezza,<br />
di andare in<br />
copertura anche<br />
sui capannoni<br />
più larghi.<br />
Fassi Gru F950RA<br />
he-dynamic<br />
• capacità di sollevamento: 80,22 tm<br />
• massimo sbraccio idraulico: 32 m con jib<br />
• ingombro: larg. 2,50 m, lung. 1,80 m, alt. 2,50 m<br />
Dotazione elettronica/idraulica<br />
• sistema di controllo integrale IMC<br />
• unità di controllo FX900<br />
• distributore idraulico digitale D900<br />
• unità di comando radio RCH/RCS<br />
• controllo della dinamica ADC<br />
• flow sharing<br />
Caratteristiche<br />
• versione dynamic (.2) con biellismo<br />
• dispositivo XP<br />
• sistema ProLink doppia biella<br />
• rotazione continua su ralla<br />
supplementari, può alzare la struttura rispetto al telaio, staccare<br />
una serie di tubazioni idrauliche ed elettriche (per consentire<br />
l'alimentazione dell'impianto e della gru), e sfilare<br />
l'attrezzatura con il telaio. Il cliente ha quindi la facoltà di<br />
poter togliere gru e ribaltabile per sostituirli con una vasca<br />
per inerti Adamoli da 20 m 3 . Con una sola macchina, in sostanza,<br />
può avvalersi di due tipi di attrezzature differenti.”<br />
Alla Bocchi <strong>Costruzioni</strong> hanno inteso sostituire il precedente<br />
Iveco Trakker allestito con una Fassi F455 con la<br />
nuova F950RA he-dynamic per darsi la possibilità di beneficiare<br />
di maggiori possibilità operative e per arrivare oggi<br />
dove prima gli era precluso. Ma capiamo meglio le ragioni<br />
di questa scelta dalle puntuali considerazioni di Matteo<br />
Bocchi, cioè da colui che gestisce, con il fratello Massimo,<br />
la Bocchi <strong>Costruzioni</strong>: “Da un lato avevamo la necessità di<br />
ACCOPPIATA FASSI E SCANIA<br />
La gru Fassi F950RA he-dynamic<br />
su Scania R500 XT 8x4. L’allestimento<br />
è stato curato dalle Officine BPM.<br />
L’azienda BPM, di Mantova,<br />
da oltre 35 anni, si occupa di ogni tipo<br />
di allestimento per autocarri.<br />
avere uno sbraccio maggiore, non tanto in altezza ma piuttosto<br />
in lunghezza, per poter raggiungere i tetti anche dei<br />
capannoni di maggiori dimensioni. Per questo abbiamo<br />
scelto la Fassi F950RA he-dynamic, quella che io chiamo<br />
una gru ‘da tiro e da quota’, il giusto compromesso per le<br />
nostre esigenze, perché ci permette di andare in copertura<br />
anche sui capannoni più larghi, con la possibilità di dare<br />
più potenza alla prolunga grazie al JDP (Jib Dual Power).<br />
Inoltre, le dimensioni restano abbastanza compatte e il<br />
peso accettabile e questo ci ha permesso di avere un cassone<br />
ribaltabile di dimensioni sufficienti per la maggior parte<br />
dei nostri interventi e con una buona portata. A tutto ciò<br />
si aggiunge la possibilità, grazie alla soluzione scarrabile,<br />
di sostituire questo allestimento con una vasca per inerti<br />
[98] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [99]
Sollevamento&Noleggio<br />
Gru retrocabina<br />
LA F950RA HE-DYNAMIC<br />
ha dimensioni abbastanza compatte<br />
e un peso del tutto accettabile.<br />
Ciò ha consentito alla Bocchi<br />
<strong>Costruzioni</strong> di avere un cassone<br />
ribaltabile di dimensioni adeguate<br />
per i propri interventi.<br />
LA SOLUZIONE SCARRABILE<br />
permette di sostituire<br />
l’allestimento con la gru con<br />
una vasca per inerti Adamoli<br />
di 20 m 3 . Il veicolo, in tal<br />
modo, è sempre al lavoro.<br />
Adamoli di 20 m 3 , una soluzione che ampia notevolmente<br />
le possibilità di utilizzo del veicolo e ci consente in pratica<br />
di non averlo mai fermo. Fondamentale è stata la consulenza<br />
del Concessionario Fassi Emilia nella definizione del<br />
modello di gru e dell’allestimento, se scelgo sempre una<br />
gru Fassi è anche perché so di poter contare sulla loro consulenza<br />
e sulla loro tempestiva assistenza”.<br />
Come funziona<br />
L’allestimento di tipo scarrabile, permette di beneficiare<br />
del gran vantaggio di avere due mezzi in uno. E l’operazione<br />
di muta richiede pochi istanti. Si procede, dapprima,<br />
staccando i collegamenti oleodinamici ed elettrici<br />
tra carro e gru. A quel punto, il controtelaio è in grado di<br />
arretrare di pochi centimetri, per liberare i perni che lo<br />
rendono solidale al veicolo, e quattro martinetti lo possono<br />
alzare per permettere di inserire quattro supporti<br />
sotto gli stabilizzatori. Sono quindi i martinetti degli stabilizzatori<br />
a sollevare, quanto basta, la gru, il controtelaio<br />
e il cassone, per sfilare il veicolo (che è poi libero d’infilarsi<br />
sotto la vasca).<br />
L’azienda Bocchi<br />
La Bocchi <strong>Costruzioni</strong> è oggi specializzata nella rimozione<br />
e nello smaltimento dell’amianto. Si occupa sia dell’esecuzione<br />
dell’intervento di rimozione sia della gestione<br />
delle pratiche burocratiche. È naturalmente anche in grado<br />
di provvedere alla messa in opera della nuova copertura<br />
a norma di legge, perché la storia dell’azienda,<br />
fondata da Emilio Bocchi, padre di Matteo e Massimo,<br />
nel 1959, nasce e si sviluppa proprio in campo edile con<br />
la realizzazione di fabbricati civili e industriali e ristrutturazioni<br />
(tutte attività tuttora svolte dall’azienda di<br />
Villanova sull’Arda). Nel 1998, con l’ingresso dei due fratelli,<br />
viene fondata la srl e, nel 2010, si dà inizio al nuovo<br />
ramo d’attività con gli interventi legati all’amianto, ai quali<br />
si affianca ben presto anche l’attività di installazione dei<br />
LO “SCARRAMENTO” DELL’ALLESTIMENTO prevede<br />
che vengano staccati, dapprima, i collegamenti<br />
oleodinamici e elettrici tra carro e gru, in modo tale che<br />
il controtelaio sia sfilabile e alloggiabile su dei supporti.<br />
pannelli fotovoltaici, per la quale le gru Fassi sono incontrastate<br />
protagoniste. “Matteo Bocchi è un cliente speciale<br />
- ci assicura Antonio Di Francesco, della Fassi Emilia<br />
-, molto competente e quindi con le idee chiarissime su<br />
quello che voleva, ma, al contempo, molto esigente sui<br />
contributi che si aspettava da Fassi Gru e dalla nostra filiale.<br />
La definizione della macchina è stata veloce. È stato<br />
complesso organizzare tutte le componenti richieste:<br />
dalla gru full optional all’allestimento. Ed è in questa fase<br />
che il nostro fattivo coordinamento si è rivelato di centrale<br />
importanza”.<br />
[100] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [101]
Truck&Allestimenti<br />
Torsus Terrastorm<br />
Furia ‘CECA’<br />
Testi di Gianluca Ventura<br />
in collaborazione con<br />
Arriva da Praga questa rivisitazione<br />
cattivissima dell’accoppiata<br />
Volkswagen Crafter 4Motion/Man<br />
TgE 4x4 per raggiungere posti<br />
inimmaginabili. Due gli allestimenti<br />
in vendita già da ora<br />
A SINISTRA, il Terrastorm<br />
in azione. Sopra, la retrocamera<br />
sulla sommità delle portiere.<br />
Sotto, particolari del bull-bar<br />
e del verricello elettrico.<br />
Testa nella Repubblica Ceca ma braccia nella vicina ed<br />
ex ‘sorella’ Slovacchia per Torsus, giovane realtà nel settore<br />
degli allestimenti fuoristradistici estremi solo di furgoni,<br />
camion e bus. Niente auto, per loro ritenute evidentemente<br />
‘roba da signorine’.<br />
Così, dopo aver fatto esperienza con un bus, il Praetorian<br />
su telaio camionistico del Man TgM, continuano la collaborazione<br />
con Traton lanciando ora il Terrastorm, un commerciale<br />
declinato - oltre che nella versione passeggeri,<br />
la più gettonata - anche nella Cargo per il trasporto merci<br />
e Medivac per il settore medicale (cfr. box nella pagina accanto,<br />
in alto).<br />
Base di partenza un Volkswagen Crafter o un Man TgE, a<br />
scelta del cliente finale, purché in versione a trazione inte-<br />
grale, indispensabile per questo allestimento estremo.<br />
Quindi con una frizione Haldex a lamelle di quinta generazione,<br />
capace di ripartire la coppia motrice su tutte e quattro<br />
le ruote in funzione del fabbisogno. Viaggiando così<br />
quasi come un trazione anteriore quando il grip è massimo<br />
e variandone la proporzione man mano che l’elettronica<br />
rileva perdite d’aderenza. Un sistema che consente<br />
cambi repentini di terreno senza problemi e che viene installato<br />
nella stessa fabbrica dove tutti i nuovi Crafter/TgE<br />
sono assemblati.<br />
Un assetto specialissimo<br />
Proposto nella versione L3H3, Terrastorm è lungo 6.000<br />
mm esatti, cui se ne aggiungono sul retro altri 400 dovuti<br />
[102] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [103]
CAMBIA PROSPETTIVA<br />
AL TUO BUSINESS<br />
Torsus Terrastorm<br />
Dalla foto in alto a sinistra, in senso orario, il motore<br />
2 litri biturbo Vw, la frizione Haldex di quinta generazione<br />
che assicura la trazione integrale, un tastierino<br />
comprendente l’esclusione dell’Esp, la demoltiplicazione<br />
del servosterzo elettrico, la disattivazione dei radar<br />
di parcheggio e il bloccaggio del ponte posteriore,<br />
confermato dal display accanto.<br />
alla presenza della gomma di scorta fissata a una scaletta<br />
localizzata sul posteriore sinistro, per cui Torsus modifica<br />
le porte in modo che possano apririsi anche verso l’interno.<br />
Il passo fa 3.640 mm, lo sbalzo posteriore della sola<br />
carrozzeria 1.345, quello anteriore 1.015, mentre l’altezza<br />
minima dal suolo è di 290 mm, la complessiva di 2.880<br />
(contando il portapacchi sul tetto da 150 kg di portata) e<br />
quella di guado pari a 820. Questo perché a Bratislava, dove<br />
lo allestiscono, s’installa una coppia di speciali molle+ammorizzatori<br />
a gas sull’avantreno a ruote indipendenti (capace<br />
così di sopportare un carico di 1.800 kg), delle balestre<br />
rinforzate a sette foglie per fuoristrada estremo sul<br />
ponte posteriore, stabilizzatori anch’essi rinforzati, nonché<br />
cerchi in lega in colore nero opaco da 17 pollici (buoni a<br />
reggere masse di 1,3 tonnellate) che montano pneumatici<br />
tassellati All-terrain T/A di Bf Goodrich taglia 265/70.<br />
Così fatto ha un angolo d’attacco di 26 gradi, uno d’uscita di<br />
20, supera pendenze con 65% di gradiente e deve inclinarsi<br />
lateralmente di oltre 28,4 gradi prima di capottare.<br />
Davanti, bull-bar e verricello elettrico Ironman da 5.500<br />
kg integrato nel paraurti e su tutti i gruppi ottici delle robuste<br />
griglie metalliche.<br />
Quanto alla cinematica, si va sul due litri biturbo da 130<br />
kW (177 Cv) di potenza e 410 Nm di coppia massima,<br />
scaricati a terra via cambio manuale a sei rapporti o automatico<br />
a otto.<br />
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Anche per il soccorso<br />
Sembra un furgone ma in realtà è un veicolo medico<br />
di supporto, capace di operare eventualmente anche<br />
come autolettiga. Si chiama Terrastorm Medivac<br />
ed è un fuoristrada studiato sia per il trasporto di pazienti<br />
feriti - si pensi a escursionisti da soccorrere in<br />
mezzo alle montagne o nel deserto - sia come unità<br />
mobile di rianimazione. Rispetta i regolamenti Ue in<br />
tema ed è equipaggiabile con sirena, Pa con altoparlante<br />
esterno, lampeggianti a led - su tetto, paraurti e<br />
nei retrovisori - decorazioni Battenburg (quelle a scacchi<br />
bicolore per intenderci).<br />
L’isolamento termoacustico è stato migliorato, l’impianto<br />
elettrico modificato ed è stato predisposto un<br />
sistema per l’erogazione dell’ossigeno. Non mancano<br />
gli arredi per i presìdi.<br />
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[104] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Truck&Allestimenti<br />
Dakar <strong>2021</strong><br />
È sempre<br />
KAMAZ<br />
I VINCITORI<br />
Tripletta della Blu<br />
Armada russa sul<br />
traguardo di Gedda<br />
nel rally-raid più duro<br />
e famoso al mondo<br />
Testi di Gianenrico Griffini - Foto ASO<br />
in collaborazione con<br />
La Blu Armada del Kamaz Master Team ha colpito ancora.<br />
Si è, infatti, imposta nella 43a edizione della Dakar<br />
(la seconda in Arabia Saudita), piazzando tre equipaggi<br />
- quelli di Sotnikov, Shibalov e Mardeev - sul podio al traguardo<br />
finale di Gedda e un altro camion - quello di Andrey Karginov,<br />
vincitore del rally dello scorso anno - al settimo posto in classifica<br />
generale. È stata la prima vittoria del driver Dmitry<br />
Sotnikov alla Dakar, ottenuta alla settima partecipazione.<br />
Insieme al navigatore Ruslan Akhmadeev e al meccanico Ilgiz<br />
Akhmetzianov, il Kamaz 507 di Sotnikov ha preso il comando<br />
della gara alla prima frazione e ha mantenuto il primo posto<br />
in classifica generale, conquistando 5 delle 12 vittorie di<br />
tappa dell’edizione <strong>2021</strong>. I principali avversari dell’equipaggio<br />
russo, Martin Macik del Big Shock Racing su Iveco<br />
Powerstar, Ales Loprais, del team Instaforex Loprais Praga (a<br />
LA CLASSIFICA FINALE<br />
Posizione No di gara Driver Veicolo Tempo Distacco<br />
(h:min:sec) (h:min:sec)<br />
1 507 Dmitry Sotnikov Kamaz 48:21:21 00:00:00<br />
2 501 Anton Shibalov Kamaz 49:05:59 00:41:38<br />
3 509 Airat Mardeev Kamaz 49:37:56 01:16:35<br />
4 503 Martin Macik Iveco 50:09:12 01:47:51<br />
5 504 Ales Loprais Praga 50:23:52 02:02:31<br />
6 505 Aliaksei Vishneuski Maz 50:39:53 02:18:32<br />
7 500 Andrey Karginov Kamaz 51:12:22 02:51:01<br />
8 506 Martin Van Den Brink Renault 52:46:42 04:25:21<br />
9 517 Ignasio Casale Tatra 53:51:11 05:29:50<br />
10 514 Martin Soltys Tatra 53:56:53 05:35:32<br />
SUL PODIO Tre immagini dei<br />
festeggiamenti dei componenti del<br />
Kamaz Master Team, che<br />
ha piazzato tre camion sul podio<br />
al traguardo di Gedda. Il alto, la dedica<br />
di Dmitry Sotnikov ai giornalisti<br />
dell’International Truck of the Year.<br />
IL PERCORSO<br />
A fianco, l’itinerario<br />
di 7.500 km della<br />
Dakar <strong>2021</strong><br />
in Arabia Saudita.<br />
FRA I BEDUINI Il Kamaz<br />
del vincitore della Dakar,<br />
Dmitry Sotnikov, nel<br />
deserto. Tutti i veicoli<br />
del team russo montavano<br />
un cambio Allison.<br />
[106] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [107]
Dakar <strong>2021</strong><br />
IVECO 503 MACIK<br />
IL POWERSTAR<br />
A fianco, l’Iveco<br />
Powerstar di Martin<br />
Macik, piazzatosi<br />
al quarto posto<br />
in classifica generale.<br />
E’ uno dei veicoli a cabina<br />
arretrata.<br />
RUSSI E GIAPPONESI Sopra, con il numero<br />
di gara 507, il Kamaz del vincitore della Dakar <strong>2021</strong><br />
Dmitry Sotnikov. Sotto, l’Hino 508 guidato<br />
dal giapponese Teruhito Sugawara, piazzatosi<br />
al dodiucesimo posto in classifica generale.<br />
HINO 508<br />
KAMAZ 507 SOTNIKOV<br />
Lavorano in silenzio<br />
Non si può vincere una Dakar senza il supporto<br />
essenziale di tutta la squadra, dai meccanici<br />
ai piloti dei veicoli di soccorso, fino agli addetti<br />
alla logistica. Che hanno il compito di trasferire<br />
gli equipaggiamenti e i ricambi da un campo all’altro<br />
durante tutte le fasi della gara, permettendo<br />
così ai meccanici di intervenire sui veicoli al termine<br />
di ogni frazione. Senza manutenzione non<br />
si arriva al traguardo.<br />
CAMION & BIKER<br />
INSIEME Un’immagine<br />
emblematica della Dakar<br />
<strong>2021</strong>, che ha visto<br />
la partecipazione<br />
di differenti categorie<br />
di veicoli (moto, quad,<br />
auto, Ssv, veicoli leggeri<br />
e camion). Per i camion<br />
sono stati stabiliti dei<br />
limiti di velocità nei tratti<br />
più pericolosi.<br />
bordo di un Praga V4S Dkr), e Aliaksai Vishneuski, bielorusso<br />
della Maz Autosport (su Maz 6440RR) hanno dato vita<br />
senza successo a un avvincente inseguimento, finendo distanziati<br />
di circa due ore o più dal camion del vincitore sul<br />
traguardo di Gedda. Il campione in carica della Dakar 2020,<br />
Andrey Karginov, è stato vittima della sfortuna nelle prime<br />
tappe e ha dovuto cedere il passo al compagno di squadra<br />
Dmitry Sotnikov. Nella top-ten della Dakar <strong>2021</strong> figurano anche<br />
Martin Van Den Brink del team Mammoet Rally Sport su<br />
Renault Trucks C460 (ottavo posto) e due Tatra del Tatra<br />
Buggyra Racing, di Ignacio Casale e di Martin Soltys, rispettivamente<br />
in nona e decima posizione. Quello del Kamaz<br />
Master Team è stato un trionfo annunciato, preparato con<br />
cura maniacale da tutto lo squadrone di Chelny - e soprattutto<br />
dal suo stratega, il team manager Vladimir Chagin - nei<br />
mesi precedenti e durante il rally-raid nella penisola araba.<br />
Annunciato non significa, però, che sia stato un successo<br />
facile e scontato, poiché l’edizione di quest’anno della<br />
Dakar si è svolta lungo un percorso durissimo in 12 tappe<br />
di oltre 7.500 chilometri, con 4.700 chilometri di prove speciali<br />
cronometrate con partenza e arrivo a Gedda e un solo<br />
giorno di riposo.<br />
C’è anche la supertappa Marathon<br />
Per rendere il compito degli equipaggi ancora più difficile, gli<br />
organizzatori hanno previsto anche una tappa maratona in<br />
due frazioni - la settima da Ha’Il e Sakaka di 737 chilometri e<br />
l’ottava da Sakaka a Neom con 375 chilometri di speciale<br />
cronometrata, oltre a un tratto di collegamento di 334 chilometri<br />
- durante la quale i meccanici non hanno avuto ac-<br />
cesso ai veicoli in gara. Sul traguardo di Neom il capoclassifica<br />
Sotnikov a portato a un’ora e mezza il proprio vantaggio<br />
su Ales Loprais su Praga. ll Kamaz Master Team si è permesso<br />
il lusso di non schierare al via il pluricampione Eduard<br />
Nikolaev, al quale sono stati affidati compiti manageriali con<br />
la qualifica di vice-team leader, in attesa di riportarlo in prima<br />
linea nelle future edizioni del rally. L’altro grande assente della<br />
Dakar <strong>2021</strong> è stato Gerard De Rooy, con il team Petronas-<br />
De Rooy-Iveco.<br />
Un rally senza De Rooy e Nikolaev<br />
La crisi innescata dalla pandemia ha, infatti, colpito anche<br />
il settore del motorsport, costringendo numerose squadre a<br />
ridimensionarsi (in veicoli e organico) o a rinunciare del tutto,<br />
almeno temporaneamente, alle competizioni più impe-<br />
[108] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [109]
Truck&Allestimenti<br />
Dakar <strong>2021</strong><br />
Le insidie del deserto<br />
Non è sufficiente essere driver scafati per superare<br />
le insidie della Dakar. Lo hanno constatato numerosi<br />
equipaggi, inclusi i russi del Kamaz Master<br />
Team. Che, in alcune occasioni, hanno dovuto ricorrere<br />
alle tradizionali griglie metalliche da posizionare<br />
sotto i pneumatici per evitare di rimanere<br />
intrappolati nella sabbia impalpabile del<br />
deserto. I camion off-road hanno prestato anche<br />
assistenza agli altri veicoli.<br />
MAN 549<br />
TATRA 514 SOLTYS<br />
NAVISTAR 519<br />
gnative dal punto di vista tecnico e sotto il profilo economico.<br />
Il risultato ottenuto dal team russo quest’anno, ancora<br />
migliore dello score dell’edizione 2020, è dovuto essenzialmente<br />
a tre fattori: lo spirito di squadra, l’esperienza del team<br />
manager Vladimir Chagin e le performance dei veicoli. Che<br />
nella Dakar <strong>2021</strong> avevano un baricentro ancora più basso rispetto<br />
al passato, una ripartizione dei pesi esattamente al<br />
50 per cento fra anteriore e posteriore (ottenuta con un’accurata<br />
collocazione dei serbatoi di gasolio) ed erano equipaggiati<br />
con motori super-affidabili (si tratta di Dongfeng-<br />
Cummins a sei cilindri in linea da 13 litri di cilindrata) e con<br />
il cambio automatico Allison. E’ la stessa unità montata sui<br />
Kamaz 43509 della Dakar 2020, molto apprezzata anche da<br />
Andrey Karginov, vincitore dell’edizione dello scorso anno,<br />
e dall’assente Gerard De Rooy (dopo qualche iniziale scetti-<br />
NAVISTAR MOTORIZZATO SCANIA Il musone<br />
dell’equipaggio olandese Van Den Heuvel Maurik - Van<br />
Oort Wiuko - Van Rooij Martijn. Il veicolo si è ritirato alla<br />
quarta tappa. I camion a cabina arretrata trasmettono<br />
minori sollecitazioni al driver in fuoristrada.<br />
cismo) abituato da sempre a guidare con i cambi a innesto<br />
meccanico. L’Allison con retarder si è rivelato molto utile<br />
sulle dune e sui fondi sabbiosi, ma anche in derapata e sui<br />
tracciati a ridotta aderenza, risparmiando ai piloti estenuanti<br />
passaggi di rapporto in condizioni critiche.<br />
Il ruolo dei meccanici<br />
Come nelle precedenti edizioni della Dakar, i meccanici,<br />
i motoristi e i team della logistica dei ricambi hanno avuto<br />
un ruolo di primo piano nella manutenzione e riparazione<br />
dei veicoli al termine di ogni tappa. Un lavoro durissimo,<br />
svolto perlopiù di notte, per verificare le condizioni<br />
dei propulsori, dei turbocompressori (particolarmente<br />
stressati non per l’altura, come in Sudamerica, ma per le<br />
condizioni di carico dei motori), degli ammortizzatori, dei<br />
LA FENICE DEL DESERTO Martin Soltys<br />
alla guida di un Tatra Phoenix<br />
ha conquistato la decima posizione<br />
in classifica generale nella Dakar <strong>2021</strong>.<br />
filtri dell’aria, del gasolio e dei pneumatici. Le coperture<br />
off-road in particolare, hanno dovuto fare i conti con le pietraie<br />
che hanno caratterizzato alcune tappe del Rally, con<br />
i frequenti sgonfiaggi e gonfiaggi per aumentare l’impronta<br />
al suolo nella sabbia impalpabile nel deserto (che<br />
gli arabi chiamano fesh-fesh) e per resistere al calore generato<br />
dai freni, trasmesso per irraggiamento ai cerchioni<br />
e, da questi, alle gomme. Tutti gli equipaggi in gara - i<br />
camion del Kamaz Master Team hanno utilizzato dei<br />
Goodyear Offroad ORD - hanno dovuto gestire al meglio<br />
i pneumatici per evitare forature, rotture o il degrado precoce<br />
delle coperture a causa dell’innalzamento della temperatura<br />
interna. In caso di danni irreparabili, la sostituzione<br />
d’emergenza di una gomma in pieno deserto<br />
richiede l’intervento di tutto l’equipaggio.<br />
MAZ 505 VISHNEUSKI<br />
DALLA BIELORUSSIA CON FURORE Il Maz<br />
di Vishneuski, driver ventottenne di origine bielorussa,<br />
che si è piazzato al sesto posto in classifica generale.<br />
Il pilota ha già preso parte a quattro edizioni della Dakar,<br />
migliorando la propria posizione di anno in anno.<br />
[110] <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2021</strong> [111]
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