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Touch Journal 01/2021

Il numero 01/2021 (febbraio/marzo 2021)) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

Il numero 01/2021 (febbraio/marzo 2021)) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

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TOUCH<br />

6 Febbraio-Marzo <strong>2021</strong> Trend<br />

di Riccardo Colletti<br />

Il 2020 ha fatto registrare una crescita<br />

esponenziale non solo nel nostro Paese<br />

Tv on demand: boom<br />

di abbonati in Italia<br />

a Tv on demand in Italia ha spiccato il<br />

L<br />

volo. L’aggiornamento dei dati stilati da<br />

EY rileva che per Netflix & Co. Il 2020<br />

è stato un anno ricco di soddisfazioni e<br />

soprattutto di nuovi abbonati, con gli<br />

utenti delle cosiddette piattaforme Ott a pagamento che<br />

hanno superato la soglia dei 16 milioni stando allo scorso<br />

mese di ottobre.<br />

Oltre 2 milioni di nuovi abbonati nel 2020 in Italia<br />

Durante l’annus horribilis da poco archiviato, sono stati<br />

oltre 2,1 milioni gli abbonamenti in più alle piattaforme<br />

on demand a pagamento: da Netflix ad Amazon Prime<br />

Video, fino a Disney+, tanto per citare i più noti. Il recente<br />

studio firmato da EY - realizzato in collaborazione<br />

con Discovery e Fastweb - ha preso in esame i trend conseguiti<br />

dai top player. Vale a dire, Netflix, Amazon Prime<br />

Video, Disney+, Timvision, Infinity, Now Tv, Eurosport<br />

Player, Apple+ e Dazn. Ebbene, in Italia si contano 10,7<br />

milioni di abbonamenti ai servizi Vod a pagamento.<br />

Una cifra che genera 16,2 milioni di utenti, 2,4 milioni<br />

di utenti in più per un incremento di 900mila sottoscrittori<br />

paganti. A fare ancora più clamore è il risultato di<br />

Netflix, che ha frantumato un altro record: gli abbonati<br />

hanno superato i 200 milioni alla fine dello scorso anno,<br />

un segnale chiaro di consolidamento della posizione<br />

primaria che l’azienda riveste nel panorama dei servizi<br />

di streaming in abbonamento. Per fare un raffronto, Disney<br />

Plus, che è sul mercato da circa un anno e mezzo, ha<br />

registrato 86,8 milioni di abbonati. Più in generale, se è<br />

vero che la pandemia ha dato un nuovo boost ai servizi<br />

di streaming video, Netflix ha rilevato come gli abbonati<br />

siano aumentati di 8,51 milioni tra ottobre e dicembre<br />

per raggiungere quota 203,66 milioni totali.<br />

Lo sport nel mirino, Amazon in campo<br />

Tale performance al rialzo collezionata dai player della<br />

Tv on demand assume ancora più valore poiché le piattaforme<br />

si devono misurare, nel nostro Paese, con la forza<br />

sprigionata dalla cosiddetta Tv tradizionale. La cui<br />

offerta - oltre a talk e fiction - è fortemente connotata<br />

dai grandi eventi live, su tutti quelli legati allo sport.<br />

Proprio in questo segmento di genere, in realtà, sta per<br />

cominciare tutta un’altra partita. Amazon ha acquisito<br />

in esclusiva in Italia le dirette delle 16 migliori partite<br />

del mercoledì sera della Champions League. A cui si<br />

aggiunge la finale della Supercoppa Uefa, nel triennio<br />

<strong>2021</strong>-2024. Il colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos<br />

da gennaio a settembre 2020 ha portato a casa 260,5<br />

miliardi di dollari di ricavi, e 14 miliardi di profitti.<br />

Insomma, in cassa un bel po’ di liquidità non manca,<br />

diciamo così. E dunque il raggio operativo del gruppo<br />

di Seattle è destinato ad ampliarsi in maniera potente<br />

e rilevante.<br />

I contenuti per fare la differenza<br />

Il tema sportivo infatti è considerato cruciale. La spesa<br />

per questa tipologia di contenuti, per altro di grande appeal,<br />

rischia di essere meno onerosa rispetto alla produzione<br />

per altre tipologie. Lo sa bene Netflix, ad esempio,<br />

che ha investito nel 2020 ben 17 miliardi di dollari per<br />

la creazione di contenuti originali delle sue note serie.<br />

A modo suo lo sport live è originale e unico. Costituisce<br />

un fattore spendibile anche per puntare a “catturare” un<br />

pubblico più tradizionale. Lo sport non è solo un completamento<br />

di offerta da proporre e una diversificazione<br />

del palinsesto. Sanno tutti bene che può diventare<br />

una grande leva per “spostare” le abitudini. Nel passato<br />

sembrava impossibile scardinare il duopolio Rai-Mediaset.<br />

Ma dall’arrivo delle prime pay tv in Italia è stata<br />

una costante evoluzione. Ovviamente, la differenza sarà<br />

legata anche ai nuovi prezzi dei servizi on demand e<br />

dei contenuti. Ma si sa che in Italia lo sport, il calcio in<br />

particolare, è a dir poco “sacro”.<br />

•<br />

L’anno d’oro della Tv<br />

Con tutto quello di brutto e negativo che è successo,<br />

la Tv in Italia nel 2020 è cresciuta. E ha mandato<br />

sostanzialmente in archivio un anno d’oro in<br />

termini di ascolti. Si è manifestato un autentico<br />

boom che ha portato davanti al televisore oltre 2<br />

milioni di persone come evidenziato dai dati di dicembre<br />

stilati dallo Studio Frasi.<br />

La leadership di Rai 1<br />

Rai 1 resta in pole position: guardando alla programmazione<br />

(e dunque agli ascolti) il massimo<br />

dell’audience è stato raggiunto il 26 aprile. Il giorno<br />

della conferenza stampa per l’avvio della “Fase 2”<br />

del premier Giuseppe Conte - andata in onda praticamente<br />

a reti unificate - ha chiamato a raccolta circa<br />

24 milioni di italiani. Lo share è stato del 74,6%.<br />

Una performance migliore di quella di Papa Francesco<br />

con la Benedizione Urbi et Orbi. Altro dato<br />

è quello del Festival di Sanremo di che si colloca al<br />

quindicesimo posto con 10,85 milioni di audience<br />

per la serata finale. Buone notizie anche per Mediaset.<br />

Analizzando gli ascolti complessivi si conferma<br />

il player che cresce maggiormente (32,07% nel<br />

giorno medio e 33,34% in prime time).<br />

I nuovi canali e raccolta pubblicitaria<br />

Più in generale, l’effetto pandemico, e dunque<br />

lockdown, ( che sia stato totale o distribuito per<br />

aree geografiche) ha prodotto effetti positivi per<br />

tutti gli editori televisivi. La crescita di tutti i canali<br />

(escluso Rai 2 e Real Time nel giorno medio), unitamente<br />

al debutto di nuovi canali, sbarcati dopo il<br />

varo del Digitale Terrestre, ha fornito un contributo<br />

rilevante, come nel caso di Discovery, Sky, La7 e<br />

ViacomCbs. C’è però da segnalare un altro aspetto.<br />

Il devastante impatto che il Covid-19 ha prodotto<br />

sull’economia si è riflesso comunque in una<br />

contrazione della raccolta pubblicitaria.<br />

La Tv che piace ai giovani<br />

Un dato interessante legato agli ascolti riguarda<br />

il target giovani. Che hanno notevolmente contribuito<br />

alla crescita complessiva registrata nel corso<br />

dello scorso anno. Incrementi di quasi il 18% si<br />

sono registrati nella fascia 20-24 anni e superiore<br />

al 15% in quella compresa tra i 15 e i 19 anni. Il<br />

loro coinvolgimento fornisce una spinta rilevante<br />

per il prodotto televisivo grazie all’aumento considerevole<br />

delle interazioni sui social - oltre mezzo<br />

miliardo nel 2020 - su Facebook, Twitter e Instagram<br />

che hanno riguardato programmi televisivi,<br />

secondo un primo risultato del monitoraggio di<br />

Talkwalker. Infine, la fruizione dei programmi televisivi<br />

su device differenti dal Tv. Sky produce il<br />

maggior numero di click (4,5 miliardi su 8,4 totali).<br />

Mediaset è invece dominante sul tempo (285,3<br />

milioni di ore) con 2,7 miliardi di video visti. •

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