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BresciaUp Gennaio 2021

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GENNAIO <strong>2021</strong><br />

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N°46) ART. 1 COMMA 1. DCB BRESCIA - LE COPIE DISTRIBUITE PRESSO I LOCALI PUBBLICI E AGLI SPONSOR SONO COPIE OMAGGIO.<br />

LAND ROVER<br />

DEFENDER<br />

€ 3,00<br />

N° 156<br />

www.bresciaup.it


2007 - <strong>2021</strong><br />

Non puoi tornare indietro e<br />

cambiare l’inizio, ma puoi iniziare<br />

dove sei e cambiare il finale.<br />

C.S. Lewis


SE IL 2020 È DA DIMENTICARE<br />

IL <strong>2021</strong> NON INIZIA CERTO AL MEGLIO<br />

di Manuela Prestini<br />

Se è vero che la speranza è l’ultima a morire,<br />

no, meglio non usare questa parola, di morti<br />

purtroppo ne abbiamo da piangere e che<br />

riposino in pace, ma il pianto è raddoppiato<br />

da chi combatte la battaglia del vivere il<br />

presente trovandosi al baratro.<br />

Le istituzioni, notizie di questi giorni (20-01-<br />

21) sono allo sfacelo, il governo è in bilico più<br />

che mai, e al di là dello schieramento politico,<br />

non è mai stato incisivamente presente verso<br />

la gente e il lavoro, soprattutto questo che è<br />

la prima fonte di vita (naturalmente dopo la<br />

salute).<br />

Aprire, chiudere, zone colorate, mascherine,<br />

distanziamento, state a casa, milioni da<br />

stanziare, ma che di stanziato in molti settori<br />

non c’è nemmeno l’ombra, confusione<br />

che genera ansia incertezza, in tanti casi<br />

sconforto, e non ultima rabbia che si contiene<br />

da persone civili, ma per quanto?<br />

Disubbidire alle regole è un reato ma a<br />

volte diventa necessario per cercare di<br />

smuovere quello che per molti è diventato<br />

un rebus, non si vuole o meglio non si può<br />

stare fermi ad aspettare quegli aiuti che non<br />

arrivano o che sono insufficienti, si richiede<br />

prevalentemente di affermare il diritto al<br />

lavoro, che deve essere riconosciuto a tutti i<br />

cittadini, come primo diritto sociale in quanto<br />

costituisce la fonte di sostentamento per se<br />

e la famiglia, e lo strumento per affermare<br />

la sua autonomia, indipendenza e dignità<br />

e, come tale, è anche il presupposto per<br />

l’esercizio di molti diritti di libertà.<br />

Il diritto al lavoro quindi, può essere,<br />

considerato alla base di tutti i diritti umani:<br />

2<br />

BRESCIAUP


trascurare i diritti economici e sociali può<br />

danneggiare le libertà civili e politiche di<br />

un paese ed è compito della Repubblica di<br />

promuovere le condizioni che lo rendano<br />

concreto, per assicurare un’esistenza libera<br />

e dignitosa.<br />

Si proprio così, libera, di quella libertà che<br />

ne fa parte il lavoro, ma negata nel nome<br />

della salute, sacrosanta non c’è dubbio,<br />

ma se non si lavora, se non si porta a casa<br />

il così detto pane e si aggiungono le spese<br />

tra mutui affitti etc. non è anche questa una<br />

sacrosanta necessità del vivere?<br />

Ecco, le condizioni, ma quali? Oltre alle<br />

ristrettezze accennate prima, hanno imposto<br />

controlli sanificazioni norme rigide che<br />

hanno portato ad avere delle spese aggiunte<br />

alle abituali, senza dar modo di riprendere<br />

alla maggior parte di attività dove le persone<br />

si possono assemblare, parola mal usata<br />

verso i ristoranti bar hotel palestre, giusto<br />

per citarne alcune, le prime ad adeguarsi a<br />

queste regole, e penalizzate dalle chiusure,<br />

ma lasciandone altre dove ci sono meno<br />

controlli libere di operare, ed ancora siamo<br />

in balia dell’incertezza.<br />

Ma non si può stare sempre in balia<br />

dell’incertezza, se ci si trova spinti da un<br />

estremo all’altro, ci si sente inutili, deboli, ci<br />

assale la disperazione, la noia, la melanconia,<br />

la tristezza, il cattivo umore, l’irritazione e<br />

non c’è nulla di più disarmante quando ci si<br />

trova con le mani legate, in attesa di momenti<br />

migliori, in attesa che tutto finisca.<br />

Ed è qui che ci si affida ancora alla solita<br />

speranza, che tutto questo passi e si riprenda<br />

la solita quotidianità fatta di lavoro, salute…<br />

fatta di vita.<br />

Un abbraccio Manuela<br />

IL TUO<br />

INTEGRATORE<br />

CONTRO LA<br />

STANCHEZZA<br />

FISICA E MENTALE<br />

WWW. ARGIVIT.IT<br />

BRESCIAUP 57


SOMMARIO<br />

10<br />

BERETTA E LA VITTORIA ALATA<br />

Roberto Zarrillo<br />

12<br />

I 9 TREND DEL FITNESS PER IL <strong>2021</strong><br />

Roberta Colico<br />

15<br />

WINTER MARATHON <strong>2021</strong><br />

19<br />

20<br />

IL TROFEO EBERHARD<br />

DUE PSICOLOGHE NERO SU BIANCO<br />

10<br />

15<br />

24<br />

APRE MCDONALD’S CHIUDE L’ITALIA<br />

Massimo Lucidi<br />

26<br />

LE GRANDI DONNE DI PALAZZO REALE<br />

Pietro Bazzoli<br />

30<br />

VECCHIE LIRE NON CONVERTITE<br />

Roberto Cappiello<br />

38<br />

RI-PARTENZA...<br />

Rigsave Capital<br />

32<br />

MERI COMBATTE, CANTA E VINCE<br />

Lorenzo Tiezzi<br />

40<br />

BRAVISSIMA 2020<br />

34<br />

MARIASTELLA GELMINI<br />

44<br />

IL NASTRINO SALVA MASCHERINA<br />

Rolando Giambelli<br />

48<br />

BUON ANNO <strong>2021</strong> DAL CASTELLO<br />

Rolando Giambelli<br />

24<br />

50<br />

52<br />

AUTORE DEL MESE<br />

Laura Gorini<br />

LA TOMBA DELLA REGINA NEFERTARI<br />

Edward Battisti<br />

54<br />

LUISELLA TRAVERSI GUERRA<br />

Maria Verderio<br />

26<br />

58<br />

60<br />

MODELLA DEL MESE<br />

Federica Maiolo<br />

THE MATT PROJECT “OVERNIGHT”<br />

Rolando Giambelli<br />

66<br />

NUOVA DEFENDER 2020<br />

Stile da vendere<br />

66<br />

68<br />

70<br />

BRESCIA LOVE & SEX<br />

Massimiliano Mori<br />

MOTOAVVENTURE<br />

Simone Mor


BRESCIA UP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE<br />

LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BRESCIA<br />

N° 37/2007 DELL’8 SETTEMBRE 2007<br />

EDITORE DUESSE ADV<br />

Manuela Prestini | info@duesseadv.it<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Emanuele Zarcone | info@bresciaup.it<br />

MARKETING SPECIALIST<br />

Mauro Bonometti | info@bresciaup.it<br />

ASSISTENTE MARKETING<br />

Lisa Tenca | marketing@duesseadv.it<br />

PROGETTO GRAFICO<br />

DUESSE ADV | info@duesseadv.it<br />

GRAPHIC DESIGNER<br />

Federico Groppelli | groppelli.federico@gmail.com<br />

WEB & SOCIAL<br />

Selene Zarcone | marketing@duesseadv.it<br />

REDAZIONE E UFFICIO STAMPA<br />

Antonio Russo | info@bresciaup.it<br />

CREATIVE & ART DIRECTOR<br />

Federica Cocco | lafede1@hotmail.com<br />

COLLABORATORI<br />

Maria Verderio | Attilio Tantini | Chicca Baroni | Edward<br />

Battisti | Rossano Caffi | Roberto Cappiello | Emanuele Lumini<br />

| Simone Mor | Laura Gorini | Caterina Musciarelli | Roberto<br />

Zarrillo | Lorenzo Tiezzi | Alessandro Arrighini | Roberta Colico<br />

| Stefano Bertazzoni | Tully Sigalini | Ricky Modena<br />

PHOTOGRAPHERS<br />

Selene Zarcone | Cesare Palazzo | Attilio Feder<br />

Riccardo Guerini | StudioUp | Aldo Pagani<br />

Patrick Merighi | Filippo Venezia | Federica Scaroni<br />

STAMPA<br />

Pixartprinting<br />

REDAZIONE<br />

servizio d<br />

delivery<br />

Via Parma, 10 - Brescia<br />

Tel. 339 683 6770<br />

ABBONAMENTI<br />

www.bresciaup.it | info@bresciaup.it<br />

Scarica il modulo dal sito!


LA CARICATURA DEL MESE<br />

Perchè Sanremo<br />

è Sanremo<br />

Alessandro<br />

Arrighini


LA VIGNETTA DEL MESE<br />

Riky<br />

Modena


CDIN INNOVATION<br />

NUOVA SPINTA ALLA CRESCITA<br />

Due sedi lombarde, un forte presidio locale<br />

bresciano e un giro d’affari che anche nel<br />

2020 è aumentato di oltre il 26%. È una<br />

crescita veloce, benché controllata, quella<br />

di CDiN– Content & Data Innovation<br />

www.cdinnovation.it start-up innovativa<br />

collocata nell’ambito del local connected<br />

marketing con ausilio di dati proprietari<br />

– e specializzata in settori che spaziano<br />

dal Fashion al Beauty, dal Retail al Tech,<br />

dall’Industrial ad altri vertical, avviata<br />

nel 2017 da un’intuizione di Francesco Di<br />

Norcia, esperienza ventennale in strategie<br />

media, innovazione digitale e dati in<br />

multinazionali media.<br />

Un 2020 in crescita e un <strong>2021</strong> che per<br />

Di Norcia, founder e CEO della società,<br />

comincia all’insegna della nomina a<br />

Managing Director di Performedia, società<br />

italiana di marketing digitale strategicooperativo<br />

controllata al 100% da DigiTouch<br />

S.p.A– Cloud Marketing Company, quotata<br />

sul mercato AIM Italia (DGT: AIM.IT).<br />

“Sono molto soddisfatto di annunciare<br />

questi traguardi – commenta Francesco Di<br />

Norcia - A fronte di una contrazione globale<br />

degli investimenti, la digital transformation<br />

ha in realtà spostato molto rapidamente<br />

i budget verso la pubblicità digitale. Il<br />

nostro essere nativamente digitali, il<br />

percorso di efficientamento della struttura<br />

e questa nomina rientrano nella scelta<br />

di proseguire una strada intrapresa con<br />

chiarezza nel 2017 e che ha portato ad una<br />

crescita costante di struttura, expertise e<br />

della nostra marginalità.”<br />

8<br />

BRESCIAUP


La digitalizzazione e la trasformazione<br />

dei modelli di business è un percorso<br />

avviato per le aziende che l’evoluzione dei<br />

comportamenti dei consumatori, accelerata<br />

dall’emergenza Covid-19, ha reso più<br />

urgente. “Il momento che stiamo vivendo<br />

può diventare una grande opportunità<br />

per l’innovazione del sistema economico<br />

bresciano in cui operiamo - prosegue Di<br />

Norcia - nelle quali le aziende sono in relativo<br />

ritardo nel percorso di digitalizzazione.<br />

Per questo motivo, ci aspettiamo un salto<br />

nella crescita del mercato e CDiN ha la<br />

struttura e l’offerta giusta per catturarlo e<br />

supportare anche le aziende del territorio<br />

alla trasformazione”,<br />

L’approccio data-driven parte dall’analisi<br />

ed elaborazione puntuale dei dati per<br />

comprendere mercato, logiche di acquisto e<br />

creare contenuti distribuiti per affinità: “CDiN<br />

è una realtà che ha saputo crearsi uno spazio<br />

importante nella corsa alla trasformazione<br />

digitale delle imprese e che ha la possibilità<br />

di diventare un polo aggregante in una<br />

industry che sta rapidamente evolvendo,<br />

come quella bresciana” conclude Di Norcia.<br />

CDiN - Content & Data Innovation<br />

Attiva sul mercato dal 2017, CDiN è una<br />

azienda improntata all’innovazione e analisi<br />

con una dedizione per la ricerca in Strategie<br />

Innovative in Marketing & Media. Con sedi<br />

a Bergamo e a Milano, la struttura opera<br />

su tutto il territorio nazionale sviluppando<br />

strategie media efficaci ed efficienti grazie<br />

all’uso intelligente di analisi dei dati di<br />

mercato che permettono alle aziende di<br />

raggiungere i propri clienti.<br />

9<br />

BRESCIAUP


BERETTA E LA VITTORIA ALATA<br />

di Roberto Zarrillo<br />

La storia, si sa, è fatta di simboli oltre che<br />

di eventi. E la Vittoria Alata, mirabile opera<br />

bronzea icona della città di Brescia, non poteva<br />

non incrociare la sua storia con quella<br />

dell’azienda Beretta.<br />

Alla metà di ottobre 2020 la Leonessa sta<br />

festeggiando il rientro in sede del manufatto,<br />

dopo lungo e attento restauro all’opificio<br />

delle Pietre Dure di Firenze, e l’azienda ha<br />

voluto ripercorrere il passato per celebrare<br />

quando e in che modo le strade si siano incrociate.<br />

Val la pena ricordare che la Vittoria<br />

Alata è stata scoperta nei pressi del Capitolium<br />

nel 1826, assieme ad altri bronzi di epoca<br />

romana. Il suo fascino da allora è rimasto<br />

immutato: un simbolo di brescianità.<br />

Ma allora, come si intersecano le due storie?<br />

All’epoca la fabbrica d’armi era gestita<br />

da Pietro Antonio Beretta (1791-1853), ma è<br />

sotto la guida del discendente Pietro (1870-<br />

1957) che avviene la richiesta al Prefetto di<br />

Brescia di trascrizione del marchio “Vittoria<br />

Alata”.<br />

Si arriva al periodo prebellico: è nel 1913<br />

(numero di registro 13.760 del ministero<br />

d’Agricoltura, Industria e Commercio) che<br />

l’azienda guidata da Pietro Beretta, grande<br />

appassionato di arti applicate e sensibile al<br />

“bello”, decide di rendere indivisibile il simbolo<br />

con il marchio: le iniziali “PBG” un alto<br />

e la scritta “Vittoria” in basso. Ecco la prima<br />

versione di un simbolo distintivo di prodotti<br />

in cui è essenziale l’unione fra la funzionalità<br />

e la minuziosa cura dei dettagli, anche<br />

estetici.<br />

La dea viene riprodotta su ogni catalogo<br />

e mostrata come era in origine, o almeno<br />

come si presume che fosse: con tutte e due<br />

le braccia, intenta a scrivere sullo scudo e<br />

con l’elmo di Marte sotto il piede sinistro a<br />

mo’ di predellino.<br />

Un ulteriore passo in ambito di iconografia<br />

aziendale avviene alla fine degli anni<br />

Venti, quando il giovane Giuseppe Beretta<br />

(1906-1993), figlio di Pietro e tredicesimo<br />

rappresentante della famiglia, incontra il<br />

10<br />

BRESCIAUP


Vate Gabriele D’Annunzio. Il poeta guerriero<br />

suggerisce al giovane Giuseppe di utilizzare<br />

uno dei suoi motti preferiti “Dare in brocca”<br />

(ovvero “colpire il bersaglio”) rappresentato<br />

da tre frecce che “imbroccano” altrettanti<br />

obiettivi: un richiamo immediato alla precisione<br />

assoluta da utilizzare sulle armi della<br />

Fabbrica. La registrazione di questo marchio<br />

avvenne in seguito, il 16 marzo del 1950.<br />

È in questi anni, precisamente per il catalogo<br />

1952-1953, che avviene un cambiamento<br />

importante: sulla copertina non c’è nessun<br />

logo, mentre quelli della Vittoria e delle Tre<br />

frecce si alternano nelle pagine interne, rispettivamente<br />

a sinistra e a destra. Una<br />

scelta più visibile, quest’ultima, per il marchio<br />

che diventerà sempre più centrale nella<br />

rappresentazione della vastissima gamma<br />

produttiva dell’azienda, sia nel settore civile<br />

che in quello militare.<br />

Sempre nel ‘58 è conservata presso l’Archivio<br />

di Stato un’altra registrazione del marchio<br />

“Vittoria Alata”. Questa, però, scomparirà<br />

dalla copertina dei cataloghi Beretta a<br />

partire da quello del 1968-1969. Dalla pubblicazione<br />

del 1972 verrà utilizzato solo il<br />

simbolo delle Tre frecce con una sola eccezione<br />

nel 1977 quando, in occasione del ventennale<br />

dalla morte di Pietro Beretta venne<br />

redatto un memoriale e la Vittoria tornò in<br />

copertina a suffragio di uno dei simboli che<br />

l’antenato scelse direttamente.<br />

Arriviamo al 1978: anno dell’ultimo deposito<br />

del marchio “alato” che alla scadenza del 29<br />

luglio 1998 non sarà più rinnovato<br />

E in conclusione arriviamo al 2020. Su indicazione<br />

della famiglia Gussalli Beretta,<br />

l’azienda ha deciso di realizzare un pezzo<br />

commemorativo dedicandolo proprio al<br />

bronzo bresciano. Nasce così l’SL3 “one-of”<br />

che riproduce sulle cartelle laterali le meravigliose<br />

ali della Vittoria: gli abilissimi incisori<br />

Beretta sono riusciti a ricreare la forma<br />

frastagliata delle piume dell’ala. Sul petto di<br />

bascula, inoltre, con un inserto in oro, è riprodotta<br />

l’intera scultura. Il tutto racchiuso<br />

in una valigetta realizzata a mano con logo<br />

del bronzo romano in bella mostra.<br />

Questo splendido fucile è stato svelato al<br />

pubblico lo stesso giorno in cui la statua romana<br />

della Vittoria Alata è stata restituita ai<br />

bresciani all’interno degli spazi di Brescia<br />

Musei.<br />

11<br />

BRESCIAUP


I 9 TREND DEL FITNESS PER IL <strong>2021</strong><br />

di Roberta Colico<br />

Nel corso del 2020, abbiamo assistito ad<br />

un’accelerazione senza precedenti della consapevolezza<br />

di quanto l’esercizio fisico influisca<br />

sul proprio benessere fisico e mentale,<br />

e della conseguente conferma che si tratta<br />

di una delle forze più potenti che abbiamo a<br />

disposizione per la nostra salute. Da questo<br />

studio sono emerse le tendenze più importanti<br />

a livello globale nel settore del fitness e<br />

del wellness per quest’anno. In cima alla lista<br />

delle tendenze previste per il <strong>2021</strong> dall’annuale<br />

Indagine mondiale sulle tendenze del fitness<br />

dell’ACSM (American College of Sport Medicine)<br />

ci sono l’allenamento online, le tecnologie<br />

indossabili e l’allenamento a corpo libero<br />

ma anche nel dettaglio tutti i 9 trend.<br />

1. Online Training<br />

Questo successo è certamente dovuto all’alternanza<br />

di lunghi periodi di lock-down e della<br />

chiusura forzata dei centri fitness, ma ha anche<br />

aperto nuove prospettive per il prossimo<br />

futuro, quando l’emergenza pandemica sarà<br />

finalmente passata. Così, sia a casa che in<br />

palestra, le persone vogliono seguire le loro<br />

passioni - come la corsa, il ciclismo, il canottaggio,<br />

la forza o l’allenamento funzionale -<br />

sentirsi parte di una comunità e allenarsi con<br />

il proprio trainer preferito oppure avere la sensazione<br />

di correre all’aria aperta sul loro percorso<br />

virtuale preferito.<br />

2. Wearable Technologies<br />

Le tecnologie indossabili, che salgono sul<br />

podio ogni anno dal 2016, sono anche la tendenza<br />

di punta per il <strong>2021</strong>. Fitness tracker,<br />

cardiofrequenzimetri e smartwatch sono utili<br />

sia per gli appassionati che per i professionisti<br />

per monitorare e memorizzare i dati biometrici,<br />

spingendo le persone a lavorare sulle loro<br />

prestazioni e a migliorarle nel tempo.<br />

3. Allenamento a corpo libero<br />

La pandemia globale di Covid-19 e le restrizioni<br />

che ne sono derivate hanno anche incoraggiato<br />

lo sviluppo dell’allenamento a corpo<br />

libero, che può facilmente essere svolto a casa<br />

con la giusta guida. L’allenamento a corpo libero<br />

utilizza il peso del corpo come resistenza,<br />

eseguendo vari movimenti, dai più semplici a<br />

quelli più complessi.<br />

4. Outdoor training<br />

Uno dei trend più attuali quello dell’allena-<br />

12<br />

BRESCIAUP


mento all’aperto che può essere combinato<br />

con l’allenamento indoor e può essere anche<br />

monitorato simultaneamente con i wearables<br />

e le app.<br />

5. High Intensity Interval Training (HIIT)<br />

Si tratta di sessioni di allenamento ad intervalli<br />

che consistono in esercizi ad alta intensità,<br />

seguiti da pause di media e bassa intensità.<br />

L’elemento chiave è la riduzione del tempo di<br />

allenamento, che, grazie al livello di intensità,<br />

è efficace anche se eseguito per brevi periodi.<br />

Questo tipo di allenamento può essere<br />

eseguito nei fitness club, ma anche in casa o<br />

all’aperto, ed è una delle tendenze per il <strong>2021</strong>.<br />

6. Virtual Training<br />

La tecnologia ci rende sempre più connessi<br />

ed è in grado di fornirci esperienze personalizzate<br />

in base ai nostri gusti, passioni e obiettivi<br />

personali, ed in qualsiasi luogo, che sia in<br />

palestra, a casa o direttamente dal nostro cellulare.<br />

7. Allenamento di forza e con pesi liberi<br />

L’allenamento funzionale: un’infinità di esercizi<br />

per migliorare la resistenza, la forza e l’allenamento<br />

del core in uno spazio limitato, da<br />

fare anche a casa. Le opzioni di allenamento<br />

includono la possibilità di combinare pesi, fasce<br />

elastiche, manubri, nocche appesantite e<br />

un tappeto di allenamento per eseguire infiniti<br />

allenamenti total body.<br />

8. Programmi di allenamento per gli anziani<br />

L’esercizio fisico è percepito come un’opportunità<br />

di benessere per tutti, anche per gli anziani.<br />

Le persone vivono più a lungo, lavorano<br />

più a lungo e rimangono sane anche in pensione.<br />

Questa tendenza sottolinea le esigenze<br />

di fitness dei Baby Boomers e delle generazioni<br />

più anziane, che in genere hanno più soldi<br />

delle generazioni più giovani. I club di fitness<br />

potrebbero quindi trarre vantaggio da questo<br />

mercato in crescita.<br />

9. Personal Training<br />

Nel corso degli anni, la figura del personal<br />

trainer si è evoluta ed è diventata più accessibile,<br />

grazie ad internet, nei fitness club, così<br />

come a casa o nei luoghi di lavoro dotati di<br />

palestre. Le persone hanno finalmente capito<br />

che il ruolo del personal trainer è essenziale<br />

per valutare la propria condizione, prescrivere<br />

un programma di allenamento corretto e offrire<br />

obiettivi raggiungibili sulla base di esigenze<br />

concrete.<br />

FB: @menssanagluteiup<br />

IG:@_gluteiup_fit_<br />

YT: @Glutei Up ! Fitness<br />

13<br />

BRESCIAUP


CARTONGESSO DA INTERNI ED ESTERNI, PROGETTAZIONE<br />

E CONSULENZA, INTONACI, CAPPOTTI, PAVIMENTI TECNICI<br />

Via Guido Rossa n 33, 25060 Cellatica (BS)<br />

www.neweffesrl.it<br />

14<br />

BRESCIAUP


© PIERPAOLO ROMANO<br />

WINTER MARATHON <strong>2021</strong><br />

BELLINI E TIBERTI VINCITORI<br />

È l’equipaggio composto da Edoardo Bellini e<br />

Roberto Tiberti ad aggiudicarsi la vittoria della<br />

33ª edizione della Winter Marathon, conclusasi<br />

alle 23.00 di venerdì 15 gennaio con l’arrivo<br />

degli equipaggi in Piazza Righi a Madonna di<br />

Campiglio.<br />

I portacolori della Scuderia Franciacorta Motori<br />

hanno vinto con merito una gara molto impegnativa<br />

per le temperature particolarmente<br />

rigide ma resa affascinante dalla neve caduta<br />

sul percorso, precedendo in classifica Alberto<br />

Aliverti e Stefano Valente su una analoga Fiat<br />

508 C del 1937; sul terzo gradino del podio Fabio<br />

e Marco Salvinelli della Scuderia Classic<br />

Team a bordo di una Fiat 1100/103 del 1954.<br />

La gara. L’evento, aperto ufficialmente giovedì<br />

14 gennaio con le verifiche in Pizzale Brenta,<br />

è proseguito nella serata con la Tappa 1 che<br />

ha impegnato i Concorrenti in un percorso di<br />

90 km attraverso la Val di Sole con partenza<br />

e arrivo in Piazza Righi a Campiglio e la sosta<br />

per la cena a metà percorso al Ristorante La<br />

Baracca, con la consegna di dinner box accuratamente<br />

predisposti e consumati esternamente<br />

alla struttura, allestita per l’occasione<br />

con bracieri e fuochi all’esterno per riscaldare<br />

gli equipaggi. Al termine della tappa Bellini-Tiberti<br />

si portavano già al comando della classifica<br />

dimostrando il loro ottimo stato di forma.<br />

Venerdì 15 gennaio alle 11.00 - sempre da Piazza<br />

Righi - la partenza della Tappa 2 con gli<br />

equipaggi presentati dall’inconfondibile voce<br />

di Guido Schittone. La prima parte di percorso<br />

- attraverso la Val Rendena e il passo Duron<br />

(m. 1000) - portava i concorrenti al Controllo<br />

Orario di Molveno. Grazie al prezioso lavoro<br />

delle autorità locali verso le ore 12.00 arrivava<br />

la conferma della riapertura dei passi Pordoi<br />

e Gardena - chiusi dal giorno prima per vento<br />

forte in quota con accumuli di neve e pericolo<br />

valanghe - consentendo il transito della carovana<br />

sul percorso di gara scongiurando la<br />

variazione dell’ultim’ora, predisposta dall’organizzazione,<br />

che avrebbe portato all’inevita-<br />

15<br />

BRESCIAUP


ile annullamento di 11 prove cronometrate e<br />

2 prove di media.<br />

Da Molveno le vetture ripartivano alle 13.00<br />

in direzione Andalo, Spormaggiore e Mezzocorona<br />

prima dell’arrivo al Safety Park alle<br />

15.00. Svolte le 6 spettacolari prove all’interno<br />

del moderno centro di guida sicura a sud di<br />

Bolzano la carovana si spostava in direzione<br />

dei passi Nigra e Costalunga con la disputa<br />

di nuove PC e PM inedite rese più difficoltose<br />

dalla neve presente in strada. Giunti al successivo<br />

Controllo Orario di Mazzin gli equipaggi<br />

affrontavano la più impegnativa porzione<br />

di percorso con il valico dei passi Pordoi (m.<br />

2239), Campolongo (m. 1875) e Gardena (m.<br />

2121) prima della sosta per la cena allo Chalet<br />

Gerard dove i Concorrenti hanno goduto di alcuni<br />

piatti tipici locali serviti anche in questo<br />

caso all’interno di un elegante dinner box.<br />

L’ultima parte di gara riportava i Concorrenti a<br />

Bolzano attraverso il passo Pinei (m. 1437), Castelrotto<br />

e Fiè allo Sciliar e, in seguito, al valico<br />

del passo Mendola con le ultime PC della gara<br />

prima del rientro a Campiglio attraverso la Val<br />

di Non e l’ultima PM in programma sulla salita<br />

da Folgarida verso passo Campo Carlo Magno.<br />

Bellini-Tiberti conquistavano il loro primo<br />

successo alla Winter Marathon dopo il secondo<br />

posto del 2020, davanti ad Aliverti-Valente<br />

e Salvinelli-Salvinelli (quarti nel 2020); ai piedi<br />

del podio Roversi-Bellini (Fiat 1100/103, 1954)<br />

e Sala-Cioffi (Lancia Aprilia, 1937); sesti Bonetti-Lanzini<br />

(Alfa Romeo 2000 Spider Veloce,<br />

1971) seguiti da Gatta-Maffina (Lancia Ardea,<br />

1941), Gennaro-Ferrara (Fiat 1100/103, 1954),<br />

Bisi-Cattivelli (Porsche 356 B Coupé, 1963) e<br />

Pedrali-Finardi (MG B GT, 1968) a chiudere<br />

la top ten. Gli altri risultati. Al primo posto fra<br />

gli equipaggi interamente stranieri gli svizzeri<br />

Ferruccio e Carlo Nessi su Morris Mini Cooper<br />

S Mk I del 1965 alla loro prima esperienza<br />

in questa competizione, seguiti da Rudolf<br />

Hug e Peter Gerber (Volvo PV544 del 1965) e<br />

da Daniele Perfetti e Ronnie Kessel su Lancia<br />

Fulvia Sport 1.3 del 1967. Buone le prove<br />

dell’ex Campione del Mondo rally Miki Biasion<br />

(brand ambassador Eberhard) in gara su Alfa<br />

Romeo 1750 GT Veloce del 1968, 62° assoluto<br />

preceduto al 44° dal volto noto di SKY Sport<br />

F1 Davide Valsecchi, a bordo di una Fiat 124<br />

Abarth Rally del 1973.<br />

Fra le Scuderie il successo è andato alla Franciacorta<br />

Motori che ha preceduto, nell’ordine,<br />

Brescia Corse e 3T Auto e Moto d’Epoca; il<br />

primato nella classifica riservata agli equipaggi<br />

under 30 è dell’equipaggio bresciano Bonomi-Bossini<br />

su Porsche 356 Speedster del 1955<br />

davanti a Foresti-Sacco (Porsche<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

16<br />

BRESCIAUP


356 C Coupé del 1964) e Mion-Lonardi (Porsche<br />

911 T 2.4 del 1972). Il laghetto ghiacciato.<br />

Nel pomeriggio di sabato 16 gennaio sul lago<br />

ghiacciato di Madonna di Campiglio la manifestazione<br />

è ripresa con lo svolgimento dei<br />

due trofei fuori classifica riservati rispettivamente<br />

alle prime 8 vetture Porsche e ai primi<br />

32 classificati della Winter Marathon. La prima<br />

edizione del Trofeo Centro Porsche Brescia ha<br />

visto il successo dell’equipaggio piacentino<br />

composto da Giovanni Pighi e Luigi Callegari<br />

su una 356 B Roadster del 1951 che in finale ha<br />

prevalso sulla 356 SC Coupé del 1963 di Sergio<br />

Mazzoleni ed Edrisio Carrara; terza piazza<br />

per Mauro Argenti e Roberta Amorosa su 911<br />

T 2.2 del 1969.<br />

Piacenza è risultata protagonista anche nella<br />

5ª edizione del Trofeo Eberhard con la vittoria<br />

di Massimo Bisi e Claudio Cattivelli su Porsche<br />

356 B Coupé del 1963 che nella finalissima,<br />

con un tempo di 52”.02 hanno avuto la meglio<br />

sulla Fiat 508 C del 1937 di Alberto Aliverti<br />

(vincitore delle edizioni 2015-17 della Winter<br />

Marathon) e Stefano Valente con un tempo di<br />

52”.08. A completare il podio la Lancia Aprilia<br />

del 1937 di Ezio Sala e Gianluca Cioffi che hanno<br />

battuto nella finale per il 3°-4° posto Fabio<br />

e Marco Salvinelli sulla Fiat 1100/103 del 1954.<br />

L’edizione <strong>2021</strong> si è conclusa direttamente sul<br />

lago ghiacciato con la cerimonia di premiazione<br />

e la consegna di trofei e premi speciali<br />

riservati ai migliori equipaggi: l’ex Campione<br />

del Mondo Rally Miki Biasion ha consegnato<br />

un orologio Eberhard al primo dell’omonimo<br />

trofeo e altri due ai vincitori della Winter<br />

Marathon Bellini-Tiberti. Al primo equipaggio<br />

classificato nelle Prove di Media (Peli-Donà su<br />

Porsche 911 L del 1968) sono andati due trofei<br />

e altrettante felpe Martini Racing consegnate<br />

da Anna Andreussi, navigatrice pluricampionessa<br />

italiana di rally e testimonial Sparco per<br />

l’evento. Soddisfazione da parte degli organizzatori<br />

per essere riusciti a concludere nel<br />

migliore dei modi una manifestazione che è risultata<br />

quest’anno particolarmente complessa<br />

sia per le condizioni meteo che per l’emergenza<br />

Covid-19 ma che ha raccolto comunque<br />

il generale apprezzamento da parte dei partecipanti,<br />

costantemente monitorati in gara<br />

tramite il sistema di tracking GPS installato da<br />

ARGO Racing su ciascuna vettura, che ha permesso<br />

alla Direzione di Gara di conoscerne il<br />

posizionamento in tempo reale. Solo 1 prova<br />

annullata infine, a causa del malfunzionamento<br />

di una fotocellula, a fronte delle restanti 70<br />

prove tutte svolte regolarmente (64 cronometrate<br />

e 6 di media per un totale di 17 rilevamenti),<br />

grazie anche al prezioso lavoro svolto<br />

da Cronometristi e Commissari di Percorso.<br />

Va così in archivio questa 33ª edizione con<br />

il prossimo appuntamento programmato per<br />

sabato 10 aprile quando scatterà il ‘via’ della<br />

14a edizione del Franciacorta Historic.<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

17<br />

BRESCIAUP


© PIERPAOLO ROMANO<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

LE NOSTRE INVIATE BRESCIAUP<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

18<br />

BRESCIAUP


Nel pomeriggio di sabato 16 gennaio sul lago<br />

ghiacciato di Madonna di Campiglio la manifestazione<br />

è ripresa con lo svolgimento dei due<br />

trofei fuori classifica riservati rispettivamente<br />

alle prime 8 vetture Porsche e ai primi 32 classificati<br />

della Winter Marathon.<br />

La prima edizione del Trofeo Centro Porsche<br />

Brescia ha visto il successo dell’equipaggio<br />

piacentino composto da Giovanni Pighi e Luigi<br />

Callegari su una 356 B Roadster del 1951 che in<br />

finale ha prevalso sulla 356 SC Coupé del 1963<br />

di Sergio Mazzoleni ed Edrisio Carrara; terza<br />

piazza per Mauro Argenti e Roberta Amorosa<br />

su 911 T 2.2 del 1969.<br />

Piacenza è risultata protagonista anche nella<br />

5ª edizione del Trofeo Eberhard con la vittoria<br />

di Massimo Bisi e Claudio Cattivelli su Porsche<br />

356 B Coupé del 1963 che nella finalissima, con<br />

un tempo di 52”.02 hanno avuto la meglio sulla<br />

Fiat 508 C del 1937 di Alberto Aliverti (vincitore<br />

delle edizioni 2015-17 della Winter Marathon) e<br />

Stefano Valente con un tempo di 52”.08. A completare<br />

il podio la Lancia Aprilia del 1937 di Ezio<br />

© PIERPAOLO ROMANO<br />

IL TROFEO EBERHARD<br />

SUL LAGO GHIACCIATO A BISI-CANTARINI<br />

Sala e Gianluca Cioffi che hanno battuto nella<br />

finale per il 3°-4° posto Fabio e Marco Salvinelli<br />

su Fiat 1100/103 del 1954.<br />

L’edizione <strong>2021</strong> si è conclusa direttamente sul<br />

lago ghiacciato con la cerimonia di premiazione<br />

e la consegna di trofei e premi speciali riservati<br />

ai migliori equipaggi: l’ex Campione del<br />

Mondo Rally Miki Biasion ha consegnato un<br />

orologio Eberhard al primo dell’omonimo trofeo<br />

e altri due ai vincitori della Winter Marathon<br />

Bellini-Tiberti. Al primo equipaggio classificato<br />

nelle Prove di Media (Peli-Donà su Porsche 911<br />

L del 1968) sono andati due trofei e altrettante<br />

felpe Martini Racing consegnate da Anna Andreussi,<br />

navigatrice pluricampionessa italiana<br />

di rally e testimonial Sparco per l’evento.<br />

Soddisfazione da parte degli organizzatori<br />

per essere riusciti a concludere nel migliore<br />

dei modi una manifestazione che è risultata<br />

quest’anno particolarmente complessa sia per<br />

le condizioni meteo che per l’emergenza Covid<br />

ma che ha raccolto comunque un generale apprezzamento<br />

da parte dei partecipanti.<br />

19<br />

BRESCIAUP


Elisa Simeoni<br />

DUE PSICOLOGHE<br />

NERO SU BIANCO<br />

Sabina Moro<br />

Siamo Elisa Simeoni e Sabina Moro, due psicologhe<br />

cliniche che da <strong>Gennaio</strong> inizieranno<br />

a collaborare con il magazine Brescia Up mediante<br />

la scrittura di articoli relativi a differenti<br />

temi psicologici.<br />

In questo primo articolo cogliamo l’occasione<br />

per presentarci e ringraziare Brescia Up per<br />

averci dato questa opportuni-tà.<br />

Chi siete e cosa vi ha spinto a diventare psicologhe?<br />

Mi chiamo Elisa Simeoni, sono psicologa clinica.<br />

Attualmente lavoro appoggiandomi allo<br />

Studio di Psicologia e Psi-coterapia di via Romanino<br />

a Brescia, specializzato sia in problematiche<br />

individuali che relazionali-famigliari.<br />

Ai tempi ricordo che mi affascinava l’idea di<br />

poter comprendere più nel profondo cosa poteva<br />

spingere una persona a mettere in atto<br />

determinati comportamenti. Ricordo che stavo<br />

frequentando la scuola superiore di ragioneria<br />

ed ero in quarta, quando scelsi di intraprendere<br />

la strada che mi avrebbe portata a<br />

diventare psicologa. Adesso mi guardo indietro<br />

e mi ritengo soddisfatta di aver perseguito<br />

la mia passione, senza farmi impaurire da<br />

quello che un “cambio di rotta” avrebbe potuto<br />

comportare.<br />

Dopo essermi laureata alla triennale di Scienze<br />

e Tecniche Psicologiche, ho conseguito così la<br />

specializzazione in Psico-logia Clinica presso<br />

l’Università Cattolica di Milano, dove mi sono<br />

laureata con il massimo dei voti e con Lode.<br />

Ora mi ritrovo quasi al termine della formazione<br />

in Psicoterapia ad orientamento sistemico-relazionale<br />

presso il Centro Mara Selvini<br />

Palazzoli, mentre parallelamente, approfondisco<br />

le mie conoscenze nel settore legato alla<br />

promozione della sa-lute e del benessere tramite<br />

corsi e seminari. Questa integrazione mi<br />

ha permesso di avvicinarmi alla persona da<br />

differ-enti punti di vista, considerandola non<br />

solo nella sua soggettività ma anche nel suo<br />

essere in relazione. Il mio intento è quello di<br />

portare avanti la concezione di una psicologia<br />

non solo finalizzata alla riduzione e alla<br />

cura del disagio, ma anche al miglioramento<br />

di tutti quegli aspetti che permettono il conseguimento<br />

ed il mantenimento di un buon<br />

20<br />

BRESCIAUP


enessere psicofisico e relazionale. La mia<br />

mission è supportata dalla pagina Instagram<br />

che gestisco: @psicologia_benessere_ dove<br />

offro contenuti psicologici a titolo gratuito di<br />

vario tipo, rivolgendomi sia ad individui, che<br />

coppie e famiglie. Nello specifico, le aree di<br />

cui mi occupo riguardano principalmente:<br />

i disturbi d’ansia, del com-portamento alimentare,<br />

le dipendenze e le relazioni, oltre<br />

che aiutare la persona a raggiungere obiettivi<br />

di diverso genere (come il rafforzamento<br />

dell’autostima e il miglioramento della comunicazione<br />

interpersonale).<br />

Mi chiamo Sabina Moro, sono una psicologa<br />

clinica, laureata all’Università Cattolica del<br />

Sacro Cuore di Milano. At-tualmente lavoro<br />

come psicologa libera professionista, occupandomi<br />

principalmente di età adulta, appoggiandomi<br />

ad uno studio multiprofessionale<br />

in via Trevisago, a Manerba del Garda.<br />

Lavoro inoltre come cultore della materia di<br />

psi-cologia sociale presso l’Università Cattolica<br />

e come educatrice per la tutela minori.<br />

Ho iniziato a studiare psicologia nel 2011,<br />

dopo aver frequentato il liceo scientifico.<br />

Non sapevo cosa aspettarmi, figlia di genitori<br />

separati, all’inizio ero mossa dal desiderio<br />

di supportare i ragazzi durante il periodo<br />

della separazione e acco-gliere la loro eventuale<br />

sofferenza. La mia attenzione si è poi,<br />

però, spostata sull’età adulta, della quale attualmente<br />

mi occupo.<br />

Dopo la laurea in psicologia ho effettuato<br />

gli anni di tirocinio presso diverse strutture<br />

come il Fatebenefratelli di Bre-scia, il Centro<br />

dei Disturbi del Comportamento Alimentare<br />

di Gussago, la Neuropsichiatria Infantile di<br />

Leno e il Servi-zio Psichiatrico di Diagnosi e<br />

Cura di Gavardo.<br />

Per proseguire la mia formazione, attualmente<br />

sto frequentando la scuola di psicoterapia<br />

ACABS con sede a Brescia e, in precedenza,<br />

ho effettuato un master sulla psicologia dello<br />

sport.<br />

Il mio intento è quello di accogliere e validare<br />

la sofferenza della persona aiutandola a<br />

riscoprire i suoi punti di forza e lavorando su<br />

ciò che ostacola la risoluzione del problema,<br />

migliorando il suo stato generale benessere.<br />

Il mio lavoro si basa sull’utilizzo di un approccio<br />

cognitivo comportamentale che sostiene


come ci sia una stretta rela-zione tra emozioni,<br />

pensieri e comportamenti e come la<br />

sofferenza sia spesso generata da credenze<br />

disfunzionali che si mantengono nel tempo.<br />

Sono comunque sempre aperta alla formazione<br />

su metodologie provenienti da altri approcci<br />

in quanto ritengo sia importante poter<br />

creare con la persona, un percorso di cura<br />

individualizzato, mirato al raggiungimen-to<br />

di obiettivi concordati insieme.<br />

Con l’intento di diffondere conoscenze in<br />

ambito psicologico, scrivo inoltre articoli per<br />

alcune riviste online e gestisco su instagram<br />

la pagina @21grammi_di_psicologia.<br />

Qual è il vostro motto?<br />

La Dott.ssa Elisa Simeoni,<br />

risponde: “Il mio motto, riassunto<br />

anche nella copertina<br />

della mia pagina Facebbok, è<br />

“Se vuoi fare un passo avanti,<br />

devi perde-re l’equilibrio per<br />

un attimo” di Massimo Gramellini,<br />

per indicare come il<br />

cambiamento non sia privo<br />

di fatiche ed ostacoli. Ciò nonostante,<br />

questa fatica non<br />

deve precludere la possibilità<br />

di impegnarsi per raggiungere<br />

una condizione migliore di<br />

vita. Questo per dire che ogni<br />

persona, che si ritrova a fare i<br />

conti con una fase critica della<br />

vita, a volte decide di chiedere<br />

aiuto per cambiare la sua situazione<br />

attuale. Tuttavia, allo stesso tempo,<br />

è possibile che manifesti pensieri e sentimenti<br />

contraddittori rispetto al processo di<br />

crescita perchè il cambiamento costa fatica.<br />

La scoperta di sé e la ricostruzione degli<br />

eventi che hanno condotto alla condizione<br />

attuale di crisi, potrebbero far sperimentare,<br />

così, sen-timenti di sconforto, frustrazione<br />

o rabbia per l’abbandono dei “vecchi” comportamenti,<br />

portando ad una momentanea<br />

perdita di equilibrio (ma come dice la frase<br />

“solo per un attimo”). E’ normale, se si pensa<br />

che il percorso terapeutico ha l’obiettivo<br />

di mettere in crisi i sistemi abituali di pensare,<br />

sentire e di agire per trovarne dei migliori.<br />

Ciò che serve non è solo il coraggio a<br />

chiedere aiuto, ma anche la disponibilità ad<br />

impegnarsi e collaborare per mantenere alta<br />

la motiva-zione. Solo grazie a questi ingredienti<br />

e all’aiuto di un terapeuta che fungerà<br />

da guida e base sicura, sarà possibile uscire<br />

dalla propria zona di comfort per approdare<br />

ad un profondo e reale cambiamento di sé.”<br />

La Dott.ssa Sabina Moro, risponde: “Il mio<br />

motto è: “L’unica persona che sei destinato a<br />

diventare è la persona che decidi di essere”<br />

del Filosofo e Scrit-tore R.W. Emerson. Questa<br />

frase sottolinea come ciò che diventeremo<br />

è influenzato dal modo in cui scegliamo<br />

di essere e di vedere le cose. Noi abbiamo<br />

il diritto di scegliere per la nostra vita e di<br />

scegliere cosa ci fa star bene,<br />

dobbiamo solo trovare la forza<br />

ed il coraggio di muoverci,<br />

iniziare a vedere le cose sotto<br />

diverse prospettive, assumendoci<br />

la re-sponsabilità del<br />

cambiamento e affrontando<br />

il rischio di un eventuale fallimento.<br />

Nel momento infatti in<br />

cui cambiamo la nostra visione<br />

e le nostre credenze, non<br />

sempre funzionali, anche il finale<br />

potrà cambiare.<br />

Penso inoltre che la vita sia<br />

caratterizzata da momenti<br />

più o meno dolorosi ma che<br />

noi possiamo scegliere come<br />

inter-pretarli e come farci<br />

influenzare da essi. A volte<br />

l’accettazione è il comportamento<br />

più funzionale, essere<br />

consapevoli che qualcosa è<br />

andato in un certo modo o<br />

non può essere cambiato e, avere il coraggio<br />

di proseguire. Insistere per eliminare le sofferenze<br />

blocca il processo di adattamento.<br />

Accettare significa accogliere le emozioni,<br />

anche quelle più spiacevoli e avere la forza<br />

di stare nell’emozione, di riconoscerla e di<br />

comprenderla, per poi ritornare ad agire.<br />

Un percorso di terapia può aiutare a trovare<br />

le proprie risorse, lavorare sugli ostacoli che<br />

impediscono il raggiungimento di uno stato<br />

di benessere e potenziare aspetti come autostima,<br />

autoefficacia, comunicazione, ecc..<br />

Chiedere aiuto è una grande forma di coraggio<br />

in quanto evidenzia l’importanza che abbiamo<br />

deciso di dare a noi stessi e sottende<br />

sia la consapevolezza del proprio disagio sia<br />

22<br />

BRESCIAUP


l’accettazione di aver bisogno di una persona<br />

esperta che ci pos-sa guidare e supportare<br />

nel nostro percorso di cambiamento.”<br />

Qual è l’ultimo progetto a cui avete lavorato?<br />

L’ultimo progetto a cui abbiamo lavorato insieme<br />

fa riferimento alla pubblicazione di un<br />

libro contenente frasi, rifles-sioni e aforismi.<br />

Tutto è partito dalla noia dei giorni del primo<br />

lockdown e dalla voglia di creare un qualcosa<br />

di nuovo (e di nostro), che potesse esprimere<br />

i pensieri e le emozioni di quel particolare<br />

momento.<br />

Da qui è nata l’idea di creare il libro “Due<br />

psicologhe nero su bianco: aforismi, frasi<br />

e rilfessioni per un anno a giorni alterni” in<br />

cui il lettore potesse avere il suo ruolo nella<br />

scrittura. Un progetto nel quale crediamo e<br />

nel quale abbiamo investito molto. 180 aforismi<br />

a giorni alterni che parlassero di vita,<br />

ambizioni, coraggio, amore e speranza, e che<br />

parlasse di noi, e perché no, anche di psicologia.<br />

Una raccolta che lasciasse al lettore<br />

il tempo necessario per inter-rogarsi ed elaborare<br />

ciò che l’aforisma o la frase erano in<br />

grado di rievocare.<br />

www.radiobruno.it<br />

Per questo motivo, il nostro libro è stato<br />

pensato per tutte quelle persone che hanno<br />

il desiderio di avviarsi verso un’approfondita<br />

conoscenza di sé, durante i 365 giorni<br />

dell’anno. Lo spazio bianco, nei giorni alterni,<br />

invita il lettore a scrivere a propria volta le<br />

riflessioni della giornata, grazie agli spunti<br />

forniti dagli aforismi dei giorni precedenti.<br />

Dove è possibile trovare il libro?<br />

Il libro è acquistabile su Amazon o ritirabile<br />

presso i nostri studi.<br />

Quali sono i vostri riferimenti?<br />

Dott.ssa Elisa Simeoni<br />

Email: elisasimeoni@hotmail.com<br />

Tel: 3207011095<br />

e psicologia_benessere_<br />

G Dott.ssa Elisa Simeoni – Psicologa<br />

Dott.ssa Sabina Moro<br />

Email: sabina.moro@outlook.it<br />

Tel: 3934107718<br />

e 21grammi_di_psicologia<br />

G www.psicologiasabinamoro.it


APRE MCDONALD’S<br />

CHIUDE L’ITALIA<br />

di Massimo Lucidi<br />

Una foto. Una metafora. Drammatica. Di tutto<br />

il Paese. Cosa riconoscete? Una grande<br />

piazza vuota... tanti rider sfruttati e sottopagati<br />

in attesa... un McDonald’s di sfondo.<br />

L’immagine ci porta a Brescia, una formidabile<br />

e orgogliosa capitale della cucina<br />

italiana. Per anni si è opposta al fast food.<br />

La sua cucina tradizionale apprezzata per<br />

la qualità dei prodotti e per le ricette di<br />

tradizione vanta numerosi riconoscimenti.<br />

Brescia è l’immagine della concreta e laboriosa<br />

impresa lombarda... grazie, diciamolo<br />

pure alle nostre care Partite IVA.<br />

La cultura di fare Impresa. Ma adesso con<br />

il Covid anche nella ricca Brescia arrivano i<br />

problemi. Temo la resa.<br />

Lo vedo in questa immagina presa nel giorno<br />

simbolico di protesta dei ristoratori....<br />

Ristoranti chiusi. E locali da asporto aperti.<br />

E chi si può organizzare, se non il gigante<br />

americano per entrare in “nuovi mercati”?<br />

Siamo in Piazza Vittoria... una location che<br />

sarebbe straordinaria, ma piegata da scelte<br />

scellerate dell’amministrazione comunale.<br />

E non voglio certo parlarvi qui del Bigio...<br />

Ma dirvi che le Piazze vivono per le funzioni<br />

che attivano.<br />

24<br />

BRESCIAUP


Non si vive e non si muore di solo Covid...<br />

Un Mc che vende “cibo spazzatura” attira<br />

giovani e tanti emarginati; pone un problema<br />

di salute alimentare; porta economia<br />

fuori dal territorio. Che piaccia o meno la<br />

durezza del linguaggio, è questo il quadro:<br />

la ristorazione nostrana soffre e chiude; il<br />

modello fast food delle grandi company internazionali<br />

cresce. Il franchisee (affiliato)<br />

paga il franchisor (il brand)... che è multinazionale.<br />

Dobbiamo dire che da tempo il gruppo<br />

punta a supply chain locali. Ma resta una<br />

multinazionale. E la foto esprime precariato<br />

e comportamenti standardizzati. Non certo<br />

continuità e famiglia come un buon ristorante<br />

italiano.<br />

Un disastro. Per tutti. Per il territorio. Intanto<br />

#ioapro diciamolo pure ha avuto scarso<br />

successo. Molte le ragioni. Porsi fuori dalla<br />

legge fa sempre paura e spesso è sbagliato.<br />

La paura del virus domina oramai le nostre<br />

vite. E il cibo ce lo compriamo e ce lo<br />

facciamo portare a casa.<br />

Ma quanto durerà? Quanto dureremo così?<br />

25<br />

BRESCIAUP


LE GRANDI DONNE<br />

DI PALAZZO REALE<br />

di Pietro Bazzoli<br />

Dal 5 febbraio al 6 giugno <strong>2021</strong> sarà allestita<br />

a Palazzo Reale Le Signore dell’Arte.<br />

Storie di donne tra ‘500 e ‘600, una mostra<br />

unica dedicata alle più grandi artiste vissute<br />

tra ‘500 e ‘600: Artemisia Gentileschi,<br />

Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta<br />

Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni<br />

e molte altre. La mostra è promossa<br />

dal Comune di Milano-Cultura, realizzata<br />

da Palazzo Reale e Arthemisia, con il sostegno<br />

di Fondazione Bracco e aderisce al<br />

palinsesto I talenti delle donne, promosso<br />

dall’Assessorato alla Cultura del Comune di<br />

Milano e dedicato all’universo delle donne,<br />

focalizzando l’attenzione, per tutto il 2020 e<br />

fino ad aprile <strong>2021</strong>, sulle loro opere, le loro<br />

priorità e le loro capacità.<br />

L’arte e le incredibili vite di 34 diverse artiste<br />

vengono oggi riscoperte attraverso<br />

oltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa<br />

vitalità creativa tutta al femminile,<br />

in un singolare racconto di appassionanti<br />

storie di donne già “moderne”. Vi sono le<br />

artiste più note ma anche quelle meno conosciute<br />

al grande pubblico, ci sono nuove<br />

scoperte, come la nobile romana Claudia<br />

del Bufalo, che entra a far parte di questa<br />

storia dell’arte al femminile, e ci sono<br />

opere esposte per la prima volta come la<br />

Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba<br />

Anguissola, realizzata in Sicilia, a Paternò,<br />

nel 1578 e mai uscita prima d’ora dall’isola;<br />

così come lascia per la prima volta Palermo<br />

la pala di Rosalia Novelli Madonna Immacolata<br />

e san Francesco Borgia, unica opera<br />

26<br />

BRESCIAUP


certa dell’artista, del 1663, della Chiesa del<br />

Gesù di Casa Professa; o la tela Matrimonio<br />

mistico di Santa Caterina di Lucrezia Quistelli<br />

del 1576, della parrocchiale di Silvano<br />

Pietra presso Pavia.<br />

Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia<br />

Mori e Alain Tapié, le opere selezionate per<br />

la mostra provengono da ben 67 prestatori<br />

diversi, tra cui - a livello nazionale - le gallerie<br />

degli Uffizi, il Museo di Capodimonte,<br />

la Pinacoteca di Brera, Castello Sforzesco,<br />

Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria<br />

Borghese, i Musei Reali di Torino e la Pinacoteca<br />

nazionale di Bologna e - dall’estero<br />

- dal Musée des Beaux Arts di Marsiglia e<br />

il Muzeum Narodowe di Poznan (Polonia).<br />

Tra le eroine in mostra a Palazzo Reale domina<br />

per celebrità la figura di Artemisia<br />

Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza<br />

e rivolta, artista e imprenditrice,<br />

la sua arte rivaleggia con quella degli stessi<br />

pittori uomini dell’epoca e il suo successo<br />

la porta allo scarto dalla sua categoria sociale;<br />

un esempio di lotta contro l’autorità e<br />

il potere artistico paterno, contro il confinamento<br />

riservato alle donne.<br />

Di Sofonisba Anguissola - cremonese che<br />

visse oltre dieci anni alla corte di Filippo<br />

II a Madrid, per poi spostarsi in Sicilia<br />

quando sposa il nobile Fabrizio Moncada,<br />

a Genova dopo il secondo matrimonio con<br />

Orazio Lomellini, e di nuovo in Sicilia, dove<br />

fu visitata da Antoon van Dyck nel 1624 -<br />

saranno esposti capolavori assoluti come<br />

la Partita a scacchi (del 1555 e proveniente<br />

dal Muzeum Narodowe di Poznan, Polonia),<br />

la già citata Pala della Madonna dell’Itria<br />

(1578), che è stata oggetto di un importante<br />

restauro realizzato grazie alla collaborazione<br />

con il Museo civico Ala Ponzone di<br />

Cremona.<br />

E ancora Lavinia Fontana - bolognese e figlia<br />

del pittore manierista Prospero Fontana<br />

-, che a 25 anni sposa il pittore imolese<br />

Giovan Paolo Zappi alla sola condizione di<br />

poter continuare a dipingere, facendo così<br />

del marito il proprio assistente - in mostra<br />

con 14 opere, tra cui l’Autoritratto nello studio<br />

(1579) degli Uffizi, la Consacrazione alla<br />

Vergine (1599) del Musée des Beaux-Arts di<br />

Marsiglia, e alcuni dipinti di soggetto mitologico<br />

di rara sensualità.<br />

E poi ancora la pittrice bolognese Elisabetta<br />

Sirani, in mostra con potenti tele in cui<br />

sono raffigurati il coraggio femminile e la<br />

ribellione di fronte alla violenza maschile,<br />

come in Porzia che si ferisce alla coscia<br />

(1664) e in Timoclea uccide il capitano di<br />

Alessandro Magno (1659) del Museo di<br />

Capodimonte di Napoli; Ginevra Cantofoli,<br />

con Giovane donna in vesti orientali<br />

(seconda metà del XVII); Fede Galizia con<br />

l’iconica Giuditta con la testa di Oloferne<br />

(1596); Giovanna Garzoni, altra modernissima<br />

donna che visse tra Venezia, Napoli,<br />

Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose<br />

pergamene.<br />

La nostra Fondazione - dichiara la Presidente<br />

Diana Bracco, di Fondazione Bracco<br />

- anche per questa esposizione ha dato vita<br />

a un progetto scientifico, in collaborazione<br />

con diverse Università di Milano, che permette<br />

di valorizzare una opera presente in<br />

mostra attraverso il supporto offerto dalla<br />

ricerca tecnologia - l’imaging diagnostico,<br />

settore in cui Bracco è leader mondiale –<br />

si tratta del Ritratto di Carlo Emanuele I<br />

Duca di Savoia di Giovanna Garzoni, pittrice<br />

miniaturista ascolana del ‘600, un olio su<br />

pergamena di proprietà dei Musei Reali di<br />

Torino”.<br />

28<br />

BRESCIAUP


29<br />

BRESCIAUP


VECCHIE LIRE NON CONVERTITE<br />

UNA QUESTIONE ANCORA APERTA<br />

di Roberto Cappiello<br />

La banca centrale tedesca, Bundesbank,<br />

ha comunicato che a fine novembre scorso<br />

risultavano in circolazione 12,4 miliardi di<br />

marchi tedeschi, pari a 6,34 miliardi di euro<br />

(un euro ogni 1,95583 marchi), non convertiti.<br />

Si tratta di banconote per 5,79 miliardi di<br />

marchi e monete per di 6,61 miliardi di marchi.<br />

La valuta tedesca può essere cambiata<br />

in euro a tempo indeterminato. Inoltre, in<br />

Germania non esiste la prescrizione per le<br />

monete e banconote fuori corso, pertanto è<br />

possibile presentare per il cambio anche, ad<br />

esempio, banconote risalenti agli anni ‘50<br />

dello scorso secolo.<br />

La prescrizione è un istituto cui solo alcuni<br />

paesi della UE, come appunto la Germania,<br />

non hanno fatto ricorso, ma ciò che<br />

differenzia l’Italia da tutti gli altri è l’anticipo<br />

della stessa con effetto immediato stabilita<br />

dall’articolo 26 del Decreto Legge n. 121<br />

del 6 dicembre 2011 (“Salva Italia”). Ciò ha<br />

spiazzato migliaia di persone tra cui, inutile<br />

nasconderlo, soggetti che attendevano apposta<br />

l’inizio del nuovo anno 2012 perché la<br />

fine del 2011 avrebbe comportato la prescrizione<br />

dei reati connessi alla detenzione di<br />

una notevole quantità di contante di cui non<br />

si era in grado di dimostrare la provenienza<br />

lecita. Classico il caso delle cassette di sicurezza.<br />

Il provvedimento è stato poi dichiarato illegittimo<br />

dalla Corte Costituzionale, ma si<br />

sono salvati solo coloro i quali hanno potuto<br />

dimostrare di aver chiesto la conversione<br />

entro il termine originario del 29 febbraio<br />

2012. Per tutti gli altri, la gran maggioranza,<br />

30<br />

BRESCIAUP


la questione continua ad essere aperta.<br />

Il 10 febbraio 2016, nell’ambito della discussione<br />

alla Camera dei Deputati sul Decreto<br />

Legge 30 dicembre 2016, n. 244, cosiddetto<br />

“Milleproroghe”, fu approvato un Ordine<br />

del Giorno proposto dal Movimento 5 Stelle,<br />

che impegnava il Governo a “porre in essere<br />

tutte le iniziative necessarie a estendere<br />

anche a coloro che non abbiano effettuato<br />

la richiesta nei tempi indicati dalla Banca<br />

d’Italia o non possono provare di averla<br />

avanzata, la possibilità di convertire le lire<br />

in euro”.<br />

La notizia fu pubblicizzata dal Movimento<br />

5 Stelle come una grande vittoria, e tale fu<br />

considerata anche dai soliti soggetti che<br />

vanno a traino di ogni notizia, cercando di<br />

assumerne anche parzialmente il merito. La<br />

realtà era invece, per chiunque conoscesse<br />

i meccanismi parlamentari, molto diversa:<br />

un Ordine del Giorno non si nega a nessuno,<br />

ancora di più nell’ambito di una conversione<br />

di un Decreto che il Governo aveva<br />

necessità di far diventare Legge entro il termine<br />

previsto e su cui aveva anche posto<br />

la questione di fiducia. Ed infatti tutto si è<br />

risolto in una bolla di sapone.<br />

Ora, però, vi è una differenza non di poco<br />

conto rispetto ad allora: il Movimento 5 Stelle<br />

è al Governo, e lo è da metà 2018. Come<br />

mai il Movimento 5 Stelle, ora che può, non<br />

fa diventare realtà ciò che nel febbraio 2016<br />

domandava al Governo Gentiloni, ossia di<br />

consentire ai possessori di vecchie Lire la<br />

conversione in Euro?


MERI COMBATTE,<br />

CANTA E VINCE<br />

di Lorenzo Tiezzi<br />

Il 2020 non è stato un anno facile per chi<br />

vive di musica e chi la ama, soprattutto in<br />

ambito concerti dal vivo. Il <strong>2021</strong>, visto che la<br />

pandemia non sembra uscire di scena velocemente,<br />

non sarà facile. Ma chi ha la musica<br />

dentro non può smettere di cantare.<br />

“Ho avuto esperienze non facili nella vita,<br />

fin da quando ero molto giovane. La musica<br />

e la chitarra sono sempre state prima di<br />

tutto un modo per sfogarsi”, racconta Meri,<br />

un’artista che fa conoscere le sue canzoni<br />

dopo aver vissuto vissuto infinite ore sul palco,<br />

suonando e cantando. Forse anche per<br />

questo, proprio come accade nel blues, nella<br />

musica di Meri, i problemi non vengono<br />

certo risolti. Ma cantando almeno si trasformano<br />

in qualcos’altro. Giorno dopo giorno,<br />

si trova uno spiraglio da cui far passare una<br />

luce che dia luce e senso al ‘combattimento’<br />

quotidiano. Il suo nuovo singolo, prodotto<br />

da Luca Guerrieri, attivo anche come dj producer,<br />

si chiama “Fighting with this Earth”.<br />

La sua voce, calda e senza tempo, canta di<br />

problemi, passioni e vita vissuta, come succede<br />

sempre o quasi nei classici soul anni<br />

‘60 che ascoltava da bambina.<br />

Cittadina del mondo, Meri da bambina viveva<br />

in Inghilterra, mentre l’adoscelenza l’ha<br />

passata in Italia. A soli 19 anni però eccola a<br />

Lisbona, in Portogallo, dove era arrivata per<br />

una vacanza diventata poi sei anni di vita e<br />

di musica. “Suonavo tre sere a settimana,<br />

nei locali e spesso pure ai matrimoni dei<br />

tanti britannici che frequentano da sempre il<br />

32<br />

BRESCIAUP


Portogallo”, racconta Meri. E così, cantando<br />

e suonando le hit di Black Eyed Peas,<br />

Oasis o i classici di Steve Wonder ed Etta<br />

James, la voglia di provare davvero a fare<br />

sul serio con la musica è diventata sempre<br />

più forte.<br />

Le canzoni di Meri nascono sempre chitarra<br />

e voce. “ ‘Fighting with this earth’ è nata<br />

all’inizio della Pandemia. Mi ero appena<br />

trasferita a Bristol, avevo fame di musica e<br />

mi accorgevo di non poter far niente di tutto<br />

ciò che sognavo”, racconta l’artista. “Che<br />

fare? Mandare tutto al diavolo? In certi momenti,<br />

sembrava e sembra ancora di vivere<br />

in un loop, in una ruota di eventi che non<br />

dà prospettive”.<br />

La fase di arrangiamento della canzone è<br />

stata piuttosto veloce, vista dall’immediata<br />

sintonia tra Meri e il produttore Luca Guerrieri,<br />

che tra l’altro all’inizio del <strong>2021</strong> pubblicherà<br />

l’ennesimo progetto solista a metà<br />

tra elettronica e ricerca, “Timeless”. “Ci siamo<br />

conosciuti in una notte piovosa in un<br />

ristorante di Ravi, un paesino in provincia<br />

di Grosseto. Entrambi stavamo cercando<br />

nuove strade musicali, avevamo evidentemente<br />

bisogno l’uno dell’altra e viceversa”,<br />

spiega Luca Guerrieri. “ ‘Fighting with this<br />

earth’ inizia voce e chitarra, ma quasi subito<br />

si apre e dà spazio a sonorità diverse.<br />

Ci sono gli archi, per i quali abbiamo collaborato<br />

con il violinista Alessandro Golini<br />

e c’è un originale giro di percussioni. In<br />

generale, abbiamo cercato di curare ogni<br />

dettaglio, a partire da mix e mastering che<br />

abbiamo realizzato in analogico con Alex<br />

Marton al First Line Studio”.


MARIASTELLA GELMINI<br />

Come spiega il forte recupero di consensi<br />

nei sondaggi registrato da Forza Italia<br />

nelle ultime settimane?<br />

Ha pagato la nostra linea di responsabilità:<br />

nell’emergenza gli italiani capiscono che serve<br />

serietà e competenza. Il Presidente Berlusconi<br />

ci ha insegnato ad evitare le speculazioni<br />

politiche, a non partecipare al solito<br />

teatrino, ma piuttosto a concentrarci sui problemi<br />

e ad avanzare soluzioni nell’interesse<br />

del Paese. A prescindere dal fatto che si rivesta<br />

il ruolo di opposizione. E poi la nostra battaglia<br />

a difesa delle categorie più colpite dei<br />

risultati li ha prodotti: il governo si era completamente<br />

dimenticato degli autonomi, delle<br />

piccole imprese, dei commercianti. Il nostro<br />

impegno ha acceso i riflettori su questi comparti<br />

e qualcosa abbiamo ottenuto.<br />

Quali sono le colpe del governo nella gestione<br />

della pandemia?<br />

Il Governo ha la grave responsabilità di essersi<br />

fatto trovare totalmente impreparato<br />

alla seconda ondata. E adesso rischiamo<br />

di pagare un prezzo altissimo alla terza,<br />

che potrebbe manifestarsi prima che la<br />

campagna vaccinale abbia dato esiti significativi.<br />

Anche perché siamo in ritardo<br />

drammatico anche su questo. Poi ha fallito<br />

la risposta economica: per mesi e mesi si<br />

è preoccupato soltanto del lavoro dipendente<br />

e di distribuire bonus e mancette.<br />

Giusta la cassa integrazione, ma occorreva<br />

pensare anche a milioni di partite iva. E poi la<br />

gestione a colpi di dpcm di misure confuse,<br />

contraddittorie e, purtroppo, spesso inefficaci.<br />

È una lunga sequenza di errori, ma non<br />

ci piace in questa fase polemizzare soltanto.<br />

Avanziamo proposte, come faremo sul recovery<br />

plan. Un altro impegno che questo<br />

governo non è in grado di assolvere.<br />

34<br />

BRESCIAUP


Dal momento che Lei è stata Ministro<br />

dell’istruzione, come vede l’acquisto dei<br />

banchi a rotelle fortemente voluto dal<br />

ministro Azzolina in un momento così<br />

delicato?<br />

Da ex ministro non ho mai personalizzato,<br />

ma ho sempre sostenuto che la riapertura<br />

della scuola a settembre in condizioni di sicurezza<br />

era questione che investiva tutto il<br />

governo e non certo soltanto un ministero.<br />

I banchi a rotelle sono solo l’emblema di un<br />

problema più grave, dell’improvvisazione<br />

al potere. L’estate doveva essere utilizzata<br />

in ben altro modo, anche perché i plessi<br />

erano chiusi da marzo. E invece non è stato<br />

fatto nulla. E adesso – dopo aver sprecato<br />

anche il tempo delle vacanze di Natale – la<br />

ripartenza è affidata al solito caos. Il governo<br />

ha coinvolto i prefetti per la riorganizzazione<br />

di ingressi e trasporti, ma i prefetti<br />

difficilmente possono aumentare i vagoni<br />

della metro o aumentare le corse dei bus.<br />

Perché alle ultime elezioni comunali<br />

di Brescia, il centrodestra ne è uscito<br />

sconfitto, sebbene ne fosse uscito<br />

vincitore poche settimane prima con le<br />

Regionali?<br />

Non so dire con esattezza cosa sia andato<br />

storto. Abbiamo combattuto fino alla fine,<br />

ma Del Bono ha riscosso più consensi. Noi<br />

non ci siamo persi d’animo, con Paola Vilardi<br />

e Paolo Fontana continuiamo a fare<br />

un’opposizione responsabile nell’interesse<br />

della città. In una fase così delicata, Forza<br />

Italia in Consiglio comunale sta lavorando<br />

senza sosta per sostenere le attività produttive<br />

colpite dalla crisi, per aiutare le<br />

famiglie più in difficoltà, per risollevare il<br />

settore turistico ormai in ginocchio. Passo<br />

dopo passo, battaglia dopo battaglia, vogliamo<br />

rilanciare Forza Italia e il centrodestra,<br />

unica alternativa credibile alla sinistra<br />

anche in vista delle prossime elezioni amministrative.<br />

Se oggi lei fosse al governo col centrodestra<br />

qual è la prima cosa che farebbe?


Mettere in pratica ciò che diciamo da<br />

mesi: realizzare quell’anno bianco fiscale<br />

che abbiamo chiesto. Bloccando le cartelle<br />

esattoriali, le tasse locali oltre a quelle<br />

nazionali, dando fiato così alle imprese<br />

per poter ripartire.<br />

Oltre ad essere capogruppo di Forza<br />

Italia alla Camera dei deputati lei è<br />

anche consigliere comunale a Milano<br />

che quest’anno avrà le amministrative<br />

in primavera. Se le venisse proposto di<br />

candidarsi sindaco, accetterebbe?<br />

Milano è una città straordinaria e complessa:<br />

poterla guidare sarebbe un onore, ma anche<br />

un impegno totalizzante e io ho già un ruolo<br />

in Parlamento che mi assorbe completamente.<br />

Come centrodestra a breve comunicheremo<br />

il nome del nostro candidato sindaco, una<br />

persona di rilievo e che sappia ridare prestigio<br />

al capoluogo lombardo. Io sarò a disposizione,<br />

come sempre, per dare una mano.<br />

Ha un sogno nel cassetto?<br />

In questo momento credo di condividere<br />

quello di gran parte degli italiani. Svegliarmi<br />

domattina fuori dall’incubo di questa<br />

pandemia, gettare la mascherina e tornare<br />

ad abbracciarci. Ci vorrà tempo ma, ne<br />

sono certa, è un sogno che realizzeremo.<br />

Cosa pensa dell’ingresso di Letizia Moratti<br />

in giunta e dell’incarico alla casa a<br />

Mattinzoli?<br />

Conosco Letizia Moratti da molti anni<br />

sono certa che svolgerà al meglio anche<br />

questo nuovo ruolo di responsabilità<br />

come ha fatto in passato bene il sindaco<br />

di milano e il ministro e anche alessandro<br />

Mattinzoli ha una lunga esperienza da<br />

sindaco, da amministratore locale ma anche<br />

da imprenditore e ha quindi le competenze<br />

per fare bene in un assessorato<br />

strategico come la casa in un tempo di<br />

crisi in cui nessun cittadino deve essere<br />

lasciato indietro.<br />

36<br />

BRESCIAUP


RI-PARTENZA...<br />

di Rigsave Capital<br />

Eccoci, si riparte! È cambiato qualcosa in un<br />

mese? Direi di no, il nostro pensiero primario<br />

è sempre la pandemia, anche perché giornalmente<br />

siamo bombardati di notizie ed allarmismi<br />

che proprio sonni tranquilli dormire non<br />

ci fanno.<br />

I vaccini sono arrivati, stanno arrivando e ne<br />

arriveranno milioni di dosi nei prossimi mesi<br />

per mettere fine a questa terribile storia, ma<br />

sicuramente i prossimi 6/8 mesi saranno ancora<br />

per una navigazione a vista, in quanto il<br />

procedimento vaccinale è molto lungo.<br />

Ognuno di noi è stato sottoposto, e lo siamo<br />

ancora, a restrizioni che ci hanno portato a<br />

cambiare le nostre abitudini anche le più semplici,<br />

succhiandoci enormi energie psico-fisiche<br />

e finanziarie...<br />

Penso a chi lavora nelle palestre, nei teatri, i ristoranti<br />

e bar, alle tante aziende medio piccole<br />

che hanno chiuso nel 2020, si parla di 300<br />

mila partite iva in meno!<br />

Penso alle persone che non hanno la possibilità<br />

e la fortuna di fare smart working, penso<br />

ai nostri figli costretti alla didattica a distanza<br />

perdendo il contatto fisico con gli amici e professori,<br />

non provando il bello della spensieratezza<br />

della loro età...<br />

Un altro dato sfornato qualche giorno fa, nel<br />

2020, più 60% di richieste di divorzio!<br />

È una società la nostra che sta cambiando ad<br />

una velocità impressionante, in alcuni ambiti<br />

in peggio in altri in meglio.<br />

Secondo il mio modesto punto di vista, e<br />

38<br />

BRESCIAUP


spesso la vita mi ha dato ragione, è NON RI-<br />

MANERE FERMI! La crescita personale deve<br />

far parte del nostro DNA, la conoscenza e lo<br />

studio fanno in modo che nelle situazioni di<br />

“emergenza”, riusciamo a vedere più velocemente<br />

la via d’uscita<br />

In mezzo al cambiamento e all’incertezza,<br />

coloro che prendono decisioni intelligenti<br />

ora prospereranno negli anni a venire, agire,<br />

adattando e trasformando il modo di pensare.<br />

Il <strong>2021</strong> credo sarà un anno di cambiamenti e<br />

ri-partenze, di nuove possibilità che se gestite<br />

bene metteranno le basi per un solido futuro.<br />

Per quanto riguarda i mercati finanziari, solitamente<br />

anticipano i cicli economici, staremo<br />

a vedere.<br />

Per quanto riguarda Rigsave Capital, grandi<br />

novità, non siamo rimasti fermi nonostante le<br />

grandi difficoltà, ci stiamo espandendo, abbiamo<br />

aperto la branch a Madrid, la Digital<br />

Bank, iCashly, sarà attiva entro questo anno,<br />

il team di gestione è attivo per la messa sul<br />

mercato di nuove soluzioni finanziarie, e dulcis<br />

in fundo Rigsave Capital Spa a giugno verrà<br />

quotata in una importante Borsa Europea!<br />

A giorni aprirà la campagna per la possibile<br />

sottoscrizione delle azioni.<br />

Bene, auguro a tutti i lettori che il <strong>2021</strong> porti<br />

in primis serenità e prosperità, AD MAIORA!<br />

Andrea Pizzo, Relationship Manager Rigsave<br />

Capital LTD.


Valerio Merola con la Bravissima 2020 Sabrina De Angelis<br />

BRAVISSIMA 2020<br />

La Bravissima 2020 é Sabrina De Angelis, é<br />

stata eletta al Golden Palace Hotel di Torino<br />

5 stelle lusso (gruppo AllegroItalia), nel pieno<br />

rispetto delle norme anti Covid, davanti una<br />

Giuria VIP ed una Giuria tecnica. Alla finale<br />

sono state ammesse le ragazze più talentuose<br />

nelle rispettive categorie artistiche selezionate<br />

durante il Bravissima Tour 2020. Le finaliste<br />

dopo l’esibizione nella propria categoria si<br />

sono cimentate in una super prova finale per<br />

l’assegnazione del titolo “Bravissima 2020”.<br />

Bravissima (www.bravissima.us) é il primo talent<br />

show della tv italiana, ideato e organizzato<br />

dal presentatore e opinionista televisivo<br />

Valerio Merola (www.valeriomerola.com).<br />

Bravissima é dedicato in esclusiva al talento<br />

femminile ed é anche il talent più longevo, nel<br />

<strong>2021</strong> festeggerà il trentennale, la prima edizione<br />

risale al 1991, in tutti gli anni a seguire é<br />

stato un susseguirsi di successi, prima su Raiuno<br />

poi su Italiauno, attualmente su SKY. Tra<br />

le talentuose che hanno partecipato a Bravissima<br />

e poi diventate famose: Violante Placido,<br />

Laura Chiatti, Roberta Lanfranchi, Alessandra<br />

Amoroso e molte altre. Possono partecipare<br />

a Bravissima cantanti,ballerine,modelle, indossatrici,<br />

attrici, presentatrici, fitness lovers,<br />

artiste di arte varia, tutto il talento artistico<br />

femminile é rappresentato. L’iscrizione é totalmente<br />

gratuita, per iscriversi basta scrivere in<br />

direct sul profilo Instagram o Facebook, sono<br />

aperte le iscrizioni per il <strong>2021</strong>. Nella Giuria VIP<br />

erano presenti: Biagio D’Anelli (DJ e opinionista<br />

televisivo Mediaset), Elisa Toti (speaker di<br />

Radio Subasio), Elisa Scheffler (giornalista e<br />

showgirl di “All Togheter Now” Canale5), Vittoria<br />

Castagnotto (conduttrice televisiva di<br />

calcio del programma #processoallecoppe).<br />

Nella Giuria tecnica: Patrizia Balbo ( la Regina<br />

dell’Operetta), Valerio Liboni (musicista cantante<br />

cofondatore de “I Nuovi Angeli”) Heldin<br />

Magic (l’unico illusionista che si é esibito<br />

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Per il GOLD SPONSOR: “YASHI ITALIA” (computer italiani<br />

di alta gamma) il titolare Roberto Righetti consegna<br />

il primo premio alla Bravissima 2020<br />

In rappresentanza dello sponsor “DIETACOM”: Giulia<br />

Ruggeri (apicultrice Apinomia) con la giornalista Barbara<br />

Castellani<br />

Da sinistra: Elisa Scheffler, Elisa Toti, Valerio Merola, Vittoria Castagnotto<br />

41<br />

BRESCIAUP


per Papa Francesco), Sofia Magrini (attrice<br />

fiction Don Matteo, vincitrice di Bravissima<br />

2019). Il Galá é stato presentato da Valerio<br />

Merola con la giornalista Barbara Castellani.<br />

A sostenere Bravissima i Gold Sponsor: RPA<br />

(Real Protection Agency Investigations) by<br />

Federico Iannoni Sebastianini e YASHI ITA-<br />

LIA by Roberto e Laura Righetti. Sponsor:<br />

DIETACOM by Dr Massimo Spattini, SIFA<br />

FORMAZIONE by Dr Fabrizio D’Agostino,<br />

HADO by Sebastiano Reale.<br />

Il make up é stato curato da Marco Simone<br />

make up artist, l’hair stylist é stata la giovane<br />

Alexia Di Benedetto di Santhiá con le sue<br />

brave collaboratrici. Una imponente torta<br />

artistica brandizzata Bravissima che ha colpito<br />

l’attenzione di tutti i presenti é stata realizzata<br />

da Giovanni Lasagna in arte Vanja,<br />

estroso pasticcere/modello di Novi Ligure.<br />

Ospite musicale del Galá il diciannovenne<br />

artista padovano MASSY che si é esibito con<br />

la sua hit “Big Blu”, il brano che ha collezionato<br />

in estate un milione di visualizzazioni su<br />

YouTube.<br />

Lo special televisivo “Bravissima 2020” andrà<br />

in onda su SKY per la regia di Andrea<br />

Fresu, la data di messa in onda sarà comunicata<br />

sui social di Bravissima.<br />

Valerio Merola con i Giurati VIP Biagio D’Anelli ed Elisa<br />

Scheffler<br />

MASSY il giovane interprete della hit “Big Blu”con la<br />

seconda classificata ( a sin) Irene Cappelletti e la terza<br />

classificata Alessia Alberti<br />

Per il GOLD SPONSOR: “RPA” ( Real Protection Agency<br />

Investigations) il titolare Federico Iannoni Sebastianini<br />

con Elisa Scheffler<br />

Per lo sponsor “HADO” (acqua idrogeno alcalina) Sebastiano<br />

Reale con la terza classificata Alessia Alberti<br />

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43<br />

BRESCIAUP


LA MASCHERINA SANITARIA<br />

SANA ED EFFICIENTE CON IL NASTRINO SALVA MASCHERINA<br />

di Rolando Giambelli<br />

Un piccolo oggetto nato da un importante<br />

concetto: Sostenere la Ricerca Scientifica<br />

e salvaguardare le preziose “Mascherine<br />

Sanitarie”. Tutti dovrebbero ormai<br />

sapere che la mascherina<br />

facciale chirurgica è,<br />

fin dal 1897, un presidio<br />

sanitario molto utile per<br />

contrastare e ridurre le<br />

infezioni, da e per le vie<br />

respiratorie, attraverso<br />

il naso e la bocca, ma<br />

da quando il suo utilizzo,<br />

con una situazione planetaria<br />

aggravata dal Covid-19,<br />

e dopo tanti appelli inascoltati e<br />

tanta confusione è diventato “finalmente”<br />

IL NASTRINO<br />

“SALVA MASCHERINA”<br />

Rolando giambelli sta preparando<br />

i “nastrini salva mascherina” come<br />

“gadget” promozionale per la “fondazione<br />

camillo golgi per la ricerca medica”<br />

obbligatorio per legge, la mascherina, oltre<br />

ad essere un oggetto molto personale<br />

è diventata anche tanto più preziosa e<br />

da tenere quindi con la massima<br />

cura ed attenzione, proprio<br />

per farne durare al meglio<br />

la sua funzione protettiva,<br />

già abbastanza limitata<br />

nel tempo…<br />

Pensando quindi ai<br />

vantaggi, ma anche alle<br />

limitazioni e ai disagi<br />

procurati dalle mascherine,<br />

oltre alle variegate esigenze<br />

quotidiane di prendersi<br />

delle brevi pause e di doversele togliere,<br />

come può accadere durante il la-<br />

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45<br />

BRESCIAUP


voro professionale di ciascuno di noi, ho<br />

realizzato un semplicissimo dispositivo<br />

composto da un nastrino e da due fermagli<br />

che, applicato a qualsiasi tipo di mascherina,<br />

le consente di essere sempre portata<br />

di bocca e naso… più che “a portata di<br />

mano”, che magari è sudata e non più igienizzata;<br />

o peggio, infilata sul braccio con<br />

il rischio reale di rottura dell’elastico della<br />

mascherina; o ancora peggio, appoggiata<br />

malamente da qualche parte o messa in<br />

tasca… o altro…!<br />

Con il nastrino salva-mascherina, essa rimane<br />

invece “sempre” indossata, a nostra<br />

disposizione e soprattutto, è impossibile<br />

dimenticarla in giro!..<br />

Igiene più sicura, per “tutti” quindi, con<br />

il “Nastrino Salva Mascherina” anche nei<br />

momenti di non utilizzo della stessa che<br />

resta così, liberamente appesa al nastrino,<br />

sfilata dalle orecchie stanche di reggerla e<br />

ottimamente “aerata”, mantenendo anche<br />

più a lungo la sua freschezza originale,<br />

invece che restare, con evidente fastidio,<br />

tirata dall’elastico della mascherina aderente<br />

sotto la gola, magari sudata…<br />

IL NASTRINO SALVA MASCHERINA - Un<br />

semplice dispositivo, nato dal concetto di<br />

una vita migliore…<br />

“Noi viviamo tutti come nel sottomarino<br />

giallo dei Beatles in rotta verso un mondo<br />

più sano…”<br />

Si vuole dedicare i “Nastrini Salva Mascherine”<br />

anche al sostegno della FON-<br />

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da oltre trent’anni promuove la Ricerca<br />

Scientifica, con il versamento di un’offerta<br />

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46<br />

BRESCIAUP


BUON ANNO <strong>2021</strong><br />

DAL CASTELLO INCANTATO DI BRESCIA!<br />

di Rolando Giambelli<br />

Il nostro è il primo”Castello” in Lombardia<br />

e secondo in Italia votato come “Luogo del<br />

cuore FAI 2020”…<br />

Grazie a tanti Amici ed Artisti che lo hanno<br />

votato!<br />

Il Comitato Amici del Cidneo, anche nome<br />

del suo presidente Giovanni Brondi, ringrazia<br />

di “cuore” tutti coloro che hanno<br />

votato per il Castello di Brescia “Luogo<br />

del cuore FAI 2020” ed in modo particolare<br />

tutti i musicisti, attori, operatori dello<br />

spettacolo di Brescia, ma anche quelli che<br />

da fuori, gli hanno dato un forte sostegno<br />

con l’entusiasmo di chi vuole anche vincere,<br />

nonostante il crollo quasi totale del settore<br />

“Musica e Spettacolo” a causa del Covid<br />

19 che li costringe a stare fermi senza<br />

poter lavorare chissà fino a quando…. Ma<br />

siamo, comunque, arrivati fin qui grazie<br />

anche al sostegno attivo ed ai voti di amiche<br />

ed amici fantastici come: Irene Fargo,<br />

Alberto Fortis, Ambra Angiolini, l’attrice<br />

bresciana Camilla Filippi, Charlie Cinelli, il<br />

promotore di Palcogiovani, Cristian Delai,<br />

e poi Dellino Farmer, e lo “stage manager”<br />

di Vasco Rossi, Diego Spagnoli, Enrico<br />

Fappani, la signora Paola Rizzi, il mago<br />

illusionista bresciano Erix Logan, Fabio<br />

Volo, Fausto Leali, Francesco Renga, Giulio<br />

Tampalini, Jury Magliolo, L’Aura, Luisa<br />

Corna, Omar Pedrini, il grande pianista<br />

milanese Roberto Cacciapaglia, Roberto<br />

Capo, RolGiam, il giovane Silver da XFactor<br />

di Bergamo, Tea Franchi, Vincenzo Regis...<br />

Anche la mitica “Estetista Cinica” ovvero<br />

Cristina Fogazzi si è impegnata a far giungere<br />

al Castello tantissimi consensi!<br />

Hanno inoltre partecipato alla raccolta dei<br />

voti e alla divulgazione del progetto del<br />

48<br />

BRESCIAUP


FAI anche tanti altri fantastici personaggi<br />

del Mondo dello dello Sport come i nostri<br />

gemelli calciatori, Antonio ed Emanuele<br />

Filippini, Brian Sacchetti Christian Presciutti,<br />

Sergio Scariolo e le società Atlantide<br />

Pallavolo Brescia e Brescia Millenium.<br />

Hanno dato il loro contributo di voti con<br />

grande entusiasmo anche imprenditori del<br />

territorio come Emanuele Rabotti di Monte<br />

Rossa e Ruggero Brunori di Ferriera Valsabbia<br />

SpA, oltre ai titolari molte attività<br />

commerciali cittadine, come i negozianti<br />

del Centro di Brescia. Da sottolineare<br />

anche il sostegno appassionato delle associazioni<br />

di categoria del settore industriale,<br />

artigianale, commerciale ed agricolo<br />

del nostro territorio. Un ruolo molto<br />

importante per la promozione del Castello<br />

lo ha giocato anche la Cooperativa Taxisti<br />

di Brescia.<br />

Un grazie di cuore per il sostegno costante<br />

va senz’altro ai Media bresciani ed anche<br />

alla testata Ragionale Rai ha ricordato con<br />

un servizio della TGR il Castello di Brescia<br />

“Luogo del Cuore FAI” piazzatosi al 3° posto<br />

in classifica nazionale ed al 1° posto<br />

in Lombardia, proprio il penultimo giorno<br />

utile per votare!<br />

49<br />

BRESCIAUP


DIEGO CIGOLINI<br />

UN AUTORE ACCORTO E SENSIBILE<br />

di Laura Gorini<br />

È un autore molto profondo e per nulla banale,<br />

Diego Cigolini. Dopo aver esordito ufficialmente<br />

nel vasto mondo dell’Editoria, con<br />

il romanzo fantasy, genere letterario, del quale<br />

lui è un grande fan, Evan, si è poi dato - per<br />

così dire - a tutt’altro, optando per un bel racconto<br />

giallo per quanto concerne la sua seconda<br />

fatica letteraria, intitolata Le Gocce,<br />

dimostrando di essere molto abile, nonché<br />

dotato di una certa dose di talento, nel sapersi<br />

giostrare nell’arte della narrazione. E ora ha<br />

assolutamente convinto sia il grande pubblico<br />

che la critica, con il suo terzo romanzo, Con<br />

Anthony, dove mette in chiara luce il suo lato<br />

introspettivo più vivo e sincero. Anthony, il<br />

suo indiscusso protagonista, è un ragazzino,<br />

apparentemente come tutti gli altri, che ama<br />

trascorrere il suo tempo libero immerso nella<br />

natura, soprattutto in compagnia di suo padre.<br />

Ma poi, improvvisamente qualcosa cambierà,<br />

e lui inizierà a chiudersi a riccio in sé stesso.<br />

E così comincerà a trascorrere le sue giornate<br />

e le sue serate rinchiuso nella sua cameretta,<br />

che ritene l’unico luogo dove può stare<br />

bene e soprattutto sentirsi protetto e al sicuro.<br />

Ovviamente la mamma, notando questo cambiamento<br />

comportamentale così repentino<br />

dell’adorato figlio, si preoccuperà moltissimo<br />

e continuerà a chiedersi a che cosa è stato dovuto.<br />

Che cosa è successo di così eclatante a<br />

indurre Anthony a fare questa scelta? Di che<br />

cosa ha paura il giovane? Un’ennesima prova<br />

letteraria degna di nota per l’autore bresciano,<br />

residente a Pontevico, che sta già lavorando a<br />

un suo nuovo testo che si preannuncia, stando<br />

all’ascolto di alcune voci di corridoio, molto<br />

particolare. I primi tre romanzi di Diego Cigolini,<br />

(Evan, Le Gocce e Con Anthony) pubblicati<br />

da LiberEdizioni, sono disponibili nelle migliori<br />

librerie e nei migliori store online.<br />

50<br />

BRESCIAUP


LA TOMBA DELLA REGINA NEFERTARI<br />

di Edward Battisti<br />

Nefertari (1295-1255 a.c.) fu la moglie preferita<br />

del faraone Ramesse II e sua “Grande sposa<br />

reale”, titolo questo assai importante, anche<br />

se, è giusto precisare, non dava nessun diritto<br />

a governare, almeno ufficialmente, sebbene si<br />

sappia, che intraprese sicuramente notevoli<br />

rapporti diplomatici soprattutto con gli Hittiti,<br />

popolazione con la quale si ebbero spesso<br />

scambi turbolenti, culminati con la Battaglia<br />

di Qadesh del 1274 a.c., che denotano di fatto<br />

una certa sua influenza a corte.<br />

Stiamo parlando della XIX Dinastia e del Nuovo<br />

Regno, uno dei periodi più floridi di tutta la<br />

storia egizia e Ramesse II fu il terzo faraone di<br />

questa dinastia, dopo Ramesse I e Seti I.<br />

L’importanza della regina, è altresì sottolineata<br />

dal notevole Tempio Minore dedicato a lei<br />

ed alla dea Hathor, localizzato ad Abu Simbel,<br />

evento questo piuttosto raro, inoltre, ancora in<br />

vita, raggiunse una sorta di deificazione, privilegio<br />

riservato solo a persone di altissimo<br />

rango e stima.<br />

Delle sei statue presenti nel mausoleo, due<br />

rappresentano proprio Nefertari.<br />

Viene comunque ricordata soprattutto per la<br />

sua bellissima tomba (QV 66) localizzata nella<br />

Valle delle Regine, sicuramente la più decorata<br />

e la più bella di quel sito.<br />

Scoperta dall’egittologo Ernesto Schiapparelli<br />

nel 1904, fu rinvenuta in cattive condizioni e<br />

con gran parte del corredo funebre depredato,<br />

fu successivamente sottoposta a vari restauri,<br />

i più importanti dei quali eseguiti dal 1988 al<br />

1992, anche per rimediare a precedenti ritocchi,<br />

non effettuati a regola d’arte.<br />

Il risultato fu davvero spettacolare, tanto che<br />

si permise di nuovo l’affluenza del pubblico,<br />

prima di procedere alla definitiva chiusura per<br />

ragioni di sicurezza e preservazione, nel 2003.<br />

52<br />

BRESCIAUP


Da allora viene aperta, solo per eventi eccezionali<br />

o riprese televisive per documentari.<br />

Una tomba di ben 520 metri quadrati, con pareti<br />

che raffigurano il passaggio della regina<br />

nella Duat o al di là, con la trasformazione finale<br />

in Osiride, il dio dei morti…<br />

Nonostante la ricchezza e vivacità del corredo<br />

pittorico, davvero spettacolare per nitidezza<br />

e contrasto dei colori, la tomba fu rinvenuta<br />

saccheggiata, con i resti di un sarcofago in<br />

granito rosa e privo della mummia, con alcuni<br />

frammenti ossei rinvenuti, che gioco forza,<br />

sembrano essere quelli della regina.<br />

Solo qualche amuleto, alcuni cofanetti di legno,<br />

un residuo di bracciale d’oro e 34 statuine<br />

votive dette ushabti, rappresentano tutto<br />

ciò che fu rinvenuto nella tomba.<br />

Le bellissime rappresentazioni sulle pareti,<br />

derivano dal Capitolo XVII del Libro dei Morti,<br />

ed iniziano curiosamente con una partita di<br />

senet, la dama egizia, spesso presente nel<br />

corredo funebre per motivi mai chiariti, anche<br />

se sicuramente connessi con un significato<br />

spirituale.<br />

Tra le divinità presenti Neith e la dea scorpione<br />

Selkit.<br />

Nefertari dunque, è l’evidente espressione del<br />

notevole ruolo che potevano avere le donne<br />

in ambito sociale, anche se ovviamente stiamo<br />

parlando in questo caso di persone di altissimo<br />

rango, in vario modo collegate con la<br />

stirpe regale.<br />

Il titolo di “Grande sposa reale” veniva riservato<br />

solo alle mogli preferite, ed era un riconoscimento<br />

importante, anche se non dava<br />

come detto, nessuna ufficializzazione a governare,<br />

compito ovviamente riservato al solo<br />

faraone, anche se la Storia ci racconta, che vi<br />

furono alcuni faraoni donna.<br />

53<br />

BRESCIAUP


Luisella Traversi Guerra<br />

Luisella Traversi Guerra<br />

E IL SEGRETO DELLA VALLE OSCURA<br />

Sanpietrino è nato da genitori amorevoli e<br />

cresciuto in una baita di montagna, a contatto<br />

con una natura incontaminata. Ma<br />

è un bambino veramente bruttino e, solo<br />

quando inizia ad andare a scuola, vive sulla<br />

sua pelle – nei rapporti con i compagni – le<br />

conseguenze del suo essere così sgraziato e<br />

diverso dagli altri.<br />

La storia di Sanpietrino si sviluppa via via<br />

a cavallo tra due mondi paralleli: lo scenario<br />

decisamente fantasy della Valle oscura<br />

– luogo segnato dai malefici della strega<br />

Pitimilla e dal suo oppositore Asgard – e<br />

la realtà contemporanea delle metropoli e<br />

dei grandi spazi americani.<br />

In un mondo caratterizzato dall’eterno<br />

scontro tra il Bene e il Male, Sanpietrino si<br />

confronta con i sentimenti e le relazioni di<br />

amicizia e amore che caratterizzano la vita<br />

degli adolescenti e ne formano il carattere<br />

preparandoli all’età adulta.<br />

DUE CHIACCHIERE CON...<br />

LUISELLA TRAVERSI GUERRA<br />

di Maria Verderio<br />

È in tutte le librerie d’Italia dal 24 novembre<br />

e l’autrice è una imprenditrice italiana che ha<br />

fatto dell’educazione e della filantropia il suo<br />

modello di vita<br />

Luisella Traversi Guerra è un’imprenditrice<br />

che, nel pochissimo tempo libero che ha, si<br />

diletta a scrivere. Così, più per tenere calmi i<br />

suoi nipotini (ne ha ben 9) che per reale necessità,<br />

si è trovata a cimentarsi col magico<br />

mondo delle fiabe e ha cominciato a scriverne<br />

di bellissime. Ha da poco ultimato la stesura<br />

del libro “Sanpietrino e i segreti della valle<br />

oscura” edito da Mondadori Electa. Il libro è<br />

un avvincente fantasy per adolescenti ed è<br />

stato scritto con l’intento di offrire una lettura<br />

accattivante e piena di metafore educative<br />

che spingono a far comprendere i valori del<br />

Bene. In questo momento in cui tutto sembra<br />

fermo a causa del Covid, Sanpietrino diventa<br />

una lettura in grado di far riscoprire la positività<br />

e la bellezza della vita: una favola moderna<br />

che conserva i sapori della generosità,<br />

della bontà e del vivere con consapevolezza.<br />

Qual è stato l’imput che le ha fatto decidere<br />

di sedersi alla scrivania e cominciare a<br />

scrivere questo libro?<br />

Questo libro è nato perché mia figlia Linda,<br />

che mi ha visto scrivere più di 120 fiabe in cui<br />

ho parlato della bellezza, dei valori positivi<br />

ecc, mi ha fatto riflettere sull’opposto della<br />

bellezza. Nella società di oggi, mi ha fatto notare,<br />

se una persona non è bella rischia di non<br />

essere nemmeno considerata. Allora ho cominciato<br />

a riflettere sulla bruttezza e ho pensato<br />

di scrivere di qualcuno talmente brutto<br />

che ha dovuto subire questa discriminazione,<br />

e da lì è nata la storia. Così ho cominciato a<br />

immaginarmi il piccolo Sanpietrino tra le bellissime<br />

Dolomiti e la storia ha iniziato a fluire.<br />

Poi ho immaginato la Pitimilla, che nel libro<br />

è una strega, ma nella realtà è una misura<br />

meccanica. Il suo nome è così interessante<br />

da essere stato trasformato in una strega.<br />

54<br />

BRESCIAUP


Nel libro affronta temi molto complessi, a<br />

partire da come viene percepita nella nostra<br />

società la bellezza. Quasi tutto sembra<br />

essere basato su di essa. Non crede<br />

di aver corso il rischio di risultare impopolare?<br />

Non ho avuto nessun timore in merito, anzi.<br />

Sono stata felicissima di andare a buttare<br />

un sasso nello stagno di questa visione.<br />

Conosco tante ragazze, troppe, che hanno<br />

sofferto perché non si ritenevano all’altezza<br />

dei modelli stereotipati che televisione e<br />

riviste ci hanno sempre propinato. Io stessa,<br />

quando sono andata a ricordare la mia<br />

giovinezza, quando avevo 14-15 anni avevo<br />

il complesso di essere cicciottella e di avere<br />

le gambe storte. Poi crescendo ho capito<br />

che non era vero, ma non posso dimenticare<br />

la sofferenza di quegli anni in cui tutto<br />

sembrava concentrato su un presunto difetto<br />

fisico e ho risentito tutta la sofferenza<br />

autentica di quei momenti, dell’adolescenza<br />

e di tutta la fatica che si fa per crescere e<br />

accettarsi.<br />

È da sempre impegnata nell’educazione<br />

e nella valorizzazione dei ragazzi meno<br />

fortunati. È presidente della Onlus Robur<br />

“La forza che aiuta”. Perché crede così<br />

fermamente nei valori della conoscenza?<br />

Questo credo che sia un punto fermo della<br />

mia vita: la formazione. Ho avuto dei maestri<br />

di vita straordinari e quindi ho scoperto<br />

come la conoscenza è un bene così prezioso<br />

e un tesoro così grande da coltivare nella<br />

vita che poi diventa un faro in tutte le esperienze,<br />

anche in quelle più difficili che la vita<br />

ci pone. E perché non voglio imbrogliare i<br />

giovani, mi sono impegnata sempre a far<br />

sì che loro potessero vivere la gioia che ho<br />

vissuto io quando ho incontrato dei maestri<br />

che mi hanno aperto la mente verso la conoscenza.<br />

Ma non solo. Spesso e volentieri,<br />

quei ragazzi meno fortunati quando ricevono<br />

una carezza metaforica o un pensiero di<br />

accoglienza, uno sguardo che non li allontana<br />

ma che li accoglie sono capaci di fare<br />

miracoli.<br />

È mamma di 5 figli e nonna di 9 nipoti.<br />

Quali sono i valori che ha cercato di trasmettere?<br />

Fa maggior fatica con le nuove<br />

generazioni?<br />

Credo di non aver fatto fatica a trasmettere<br />

i miei valori perché non li ho trasmessi a<br />

parole, li ho trasmessi con la testimonianza.<br />

Io sono testimone di quello che dico e poiché<br />

ho una grande ammirazione per Gandhi<br />

che diceva che non bisogna proporre<br />

nulla se prima non si è provato, nella mia<br />

forma educativa ho sempre prima guardato<br />

a me stessa, alla concretezza vissuta e poi,<br />

da lì, ho fatto in modo che i miei figli e poi<br />

i miei nipoti potessero riconoscere la loro<br />

mamma e la loro nonna come coerente nei<br />

valori universali.<br />

Con le nuove generazioni non faccio fatica<br />

perché la conoscenza non è marchiata<br />

di una forma. La conoscenza è neutra ed è<br />

basata su valori profondi che tutti possiedono<br />

all’interno di loro stessi e l’atto educativo<br />

passa e risuona attraverso l’interiorità di<br />

ognuno.<br />

Se le dessero la possibilità di realizzare<br />

un sogno, cosa farebbe?<br />

Ho sempre sperato in vita mia di poter costruire<br />

una scuola. Infatti nel libro ho immaginato<br />

una scuola e la scuola che ho nel<br />

cuore e nella mente è straordinaria. Entrare<br />

in quella scuola significa vivere su tutti i piani<br />

della propria esistenza, gioire, non essere<br />

costretti ma avere e rispettare i tempi della<br />

propria crescita. Questo che dico l’ho vissuto<br />

in modo straordinario nell’ambito della<br />

mia professione, nell’ambito del mio esser<br />

stata per tanti anni direttore del personale<br />

e delle valorizzazioni delle risorse umane<br />

di un’azienda. Questo mi ha fatto scoprire<br />

la bellezza dell’umanità e quanto abbiamo<br />

bisogno di acqua buona per poter fiorire.<br />

Quindi fondare una scuola straordinaria<br />

dove essere a contatto con tutto ciò che si<br />

deve imparare per me sarebbe una gioia.<br />

55<br />

BRESCIAUP


56<br />

BRESCIAUP


MUSEO MILLE MIGLIA<br />

Museo<br />

Visitate il Museo Mille Miglia e farete un “viaggio nel tempo” alla<br />

scoperta della “corsa più bella del mondo”, attraverso l’esposizione<br />

di auto da collezione, oggetti, abbigliamento e filmati dell’epoca.<br />

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Nella Taverna Mille Miglia potrete assaporare i gusti ed i sapori<br />

classici della buona cucina, in un’atmosfera tranquilla e familiare.<br />

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ideale per pranzi e cene private o aziendali.<br />

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Il Museo offre inoltre sale per meeting per CDA, incontri direzionali,<br />

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FEDERICA MAIOLO<br />

PHOTOGRAPHER<br />

CESARE PALAZZO<br />

AGENZIA<br />

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THE MATT PROJECT<br />

”OVERNIGHT”<br />

di Rolando Giambelli<br />

Il 15 dicembre è uscito “Overnight”, quarto<br />

album in studio di The Matt Project, band<br />

bresciano-veronese formata da Jury Magliolo<br />

(voce, basso, tastiere), Carlo Poddighe<br />

(voce, chitarra) e Matteo Breoni, alla<br />

batteria. Registrato in analogico su nastro e<br />

masterizzato al Poddighe Studio di Brescia,<br />

prima che divampasse l’emergenza Coronavirus<br />

e il conseguente stato d’isolamento,<br />

“Overnight” è una collezione temporanea di<br />

10 tracce, tutte cantate in inglese, che definiscono<br />

l’evoluzione stilistica e sonora del<br />

gruppo, orientata verso groove propulsivi<br />

e atmosfere retrofuturiste: un viaggio dagli<br />

anni ’80 al 2020 a bordo di una DeLorean<br />

o, a seconda dei gusti, di una Ferrari bianca<br />

stile Miami Vice.<br />

Editing e interventi digitali ridotti al minimo<br />

per restituire intatto l’impatto sonoro caldo<br />

e vibrante del live, dimensione in cui si<br />

esprimono eclettici e con alchimia magnetica,<br />

The Matt Project hanno lavorato al nuovo<br />

progetto come una band glam rock catapultata<br />

ai tempi di Spotify: prodotto dallo<br />

stesso Poddighe, il disco gravita attorno a<br />

un immaginario influenzato da sintetizzatori,<br />

batterie elettroniche e fluorescenti melodie<br />

pop, pur senza apparire nostalgico o “revivalista”.<br />

Al contrario, spiegano, “Abbiamo<br />

cercato di fondere e rielaborare gli echi della<br />

musica che amiamo - Prince, Michael Jackson,<br />

Sly & the family Stone, Mark Ronson<br />

e Arctic Monkeys -, trasportandola verso<br />

nuovi orizzonti”. Energizzante come una Red<br />

Bull dopo il caffè, estatico come un tramonto<br />

a Venice Beach, “Overnight” - prosegue<br />

60<br />

BRESCIAUP


la band - “è un disco ‘artigianale’, istintivo,<br />

graffiante, in cui a fare la differenza sono i<br />

piccoli dettagli, anche quelli più sfuggenti<br />

e impercettibili. Non siamo mai stati grandi<br />

fan di virtuosismi e sofisticazioni forzate: le<br />

imperfezioni ci fanno sentire vivi”.<br />

Anticipato dai due singoli “Running from<br />

the beast” - centrifughe rock’n’roll e ritmi<br />

impavidi fra No Doubt e Jamiroquai - e dalla<br />

title track, in circolo da metà novembre,<br />

“un raggio di luce soul-funk per resistere a<br />

questi tempi bui e distanti”, come l’hanno<br />

definita allora, il disco è disponibile su Spotify,<br />

I-Tunes e tutte le piattaforme digitali di<br />

riferimento, oltre che in edizione limitata<br />

su vinile per un’esperienza d’ascolto ancora<br />

più intensa e immersiva. L’illustrazione<br />

di copertina è stata realizzata da Naive Colours.<br />

Pre order: www.themattproject.com.<br />

Guarda il video: https://youtu.be/PyLugN-<br />

3vXL8<br />

“...an undeniable interplay and involvement<br />

band’s on stage: these qualities are<br />

underlined emphatically from the New<br />

York crowd…” Drum Club, September 2016<br />

Avventurieri in bilico tra soul, funk e poprock,<br />

The Matt Project sono Jury Magliolo<br />

(voce e polistrumentista, terzo classificato<br />

a XFactor 2009; ha aperto concerti per<br />

Jamiroquai, Alicia Keys e molti altri, l’anno<br />

scorso è stato corista per Renato Zero<br />

nell’ambito di “Zero il folle tour”), Carlo<br />

Poddighe, chitarra e voce (già collaboratore<br />

di Roman Coppola, il figlio di Francis,<br />

e parallelamente impegnato anche come<br />

chitarrista di Omar Pedrini) e Matteo Breoni,<br />

alla batteria. Internazionali per attitudine,<br />

influenze e ispirazioni, The Matt Project<br />

si sono esibiti in tutta Europa e a New York,<br />

spesso come headliner nel leggendario<br />

61<br />

BRESCIAUP


“The Bitter End”, club dove hanno suonato<br />

mostri sacri tipo Bob Dylan, Stevie Wonder,<br />

Carole King, fino a Lady Gaga. Sempre a<br />

New York, nello studio di Steve Greenwell<br />

(produttore di Joss Stone), la band ha inciso<br />

i primi due dischi, mentre il terzo, “Silver<br />

Linings” (2017), è stato registrato in Italia al<br />

Poddighe Studio di Brescia.<br />

Contatti:<br />

FB: www.facebook.com/themattproject2014/<br />

IG: www.instagram.com/the_matt_project<br />

Comunicazione e ufficio stampa:<br />

stupefacentestudio.com<br />

(Elia Zupelli 333 5206753)<br />

62<br />

BRESCIAUP


IL CANTO DELLE SIRENE<br />

Poesia di<br />

Tuly Sigalini<br />

Questo tempo<br />

Questo tempo che sa di noia<br />

di ali spezzate<br />

di cose mai dette<br />

di finestre chiuse<br />

di cassetti aperti<br />

di profumi perduti.<br />

Questo tempo che insegna<br />

a guardare negli abissi<br />

con la paura di vedere<br />

scorgendo appigli per risalire<br />

scolpiti dentro di noi<br />

da tempo immemorabile.<br />

Questo tempo di cieli scrutati<br />

alla ricerca di risposte nuove<br />

a domande che sono sempre le stesse<br />

imparando a non mentire a noi stessi<br />

scoprendo la grazia che abbiamo dentro<br />

amando finalmente le nostre fragilità.<br />

Questo tempo, che forse ci serviva...<br />

64<br />

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I DATI SONO SALVATI AUTOMATICAMENTE SU 2 HARD DISK LOCALI<br />

La ridondanza dei dati consente una integrità costante con nr. 2 dischi sostituibili a caldo<br />

MANUTENZIONE SEMPRE INCLUSA / ASSISTENZA REMOTA<br />

* L’ immagine potrebbe non corrispondere al prodotto installato, i prezzi si intendono iva esclusa<br />

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BRESCIAUP


NUOVA DEFENDER 2020<br />

STILE DA VENDERE<br />

La nuova Defender 2020 mantiene gli stilemi<br />

estetici che l’hanno resa celebre nel tempo<br />

e fin dal primo sguardo si capisce che<br />

siamo al cospetto di un nuovo modello. Per<br />

“rubare” le parole del Chief Design Officer<br />

Land Rover, Gerry McGovern: “La nuova<br />

Defender abbandona gli spigoli vivi a favore<br />

di un design più elegante, con la carrozzeria<br />

levigata ma mantenendo sempre una linea<br />

di cintura alta e forme boxy che la fanno<br />

sembrare compatta nonostante la lunghezza<br />

di 5,01 metri l’altezza di 1,97 metri e la<br />

larghezza di 2,10 metri con gli specchietti<br />

aperti oltre al passo di 3,01 metri della<br />

versione 110 del test drive. Al posteriore la<br />

scena è tutta delle luci a LED separate e a<br />

sviluppo verticale. Se poi non la si volesse<br />

standard; Land Rover mette a disposizione<br />

alcuni pacchetti che donano alla nuova Defender<br />

ancora più personalità che prendono<br />

il nome di: Adventure, Country, Explorer e<br />

Urban.<br />

Abitabilità interna e bagagliaio<br />

La nuova Land è disponibile con ben 3 configurazioni<br />

per gli interni: classica a 5 posti,<br />

a 6 posti con l’aggiunta di un terzo passeggero<br />

nella fila anteriore e in variante a 7<br />

posti con i due sedili aggiuntivi situati nel<br />

bagagliaio che viene però limitato a 231<br />

litri rispetto ai 1.031 standard. La capienza<br />

massima del vano bagagli è invece, per tutti,<br />

pari a 2.380 litri abbattendo il divano posteriore.<br />

Al volante della Defender 110<br />

Le dimensioni della nuova Land Rover Defender<br />

110 non mettono in difficoltà nella<br />

guida di tutti i giorni perché c’è un abisso tra<br />

la nuova e la vecchia Defender in termini di<br />

comportamento dinamico su asfalto. Ovviamente<br />

la posizione del conducente rimane<br />

molto rialzata e si ha sempre l’impressione<br />

di dominare la strada. Dove non arriva uno<br />

sguardo attento ci pensano i numerosi sensori<br />

e telecamere. La leva del cambio auto-<br />

66<br />

BRESCIAUP


matico sulla plancia facilita il suo utilizzo.<br />

Lo stile semplice ma moderno dell’abitacolo<br />

si sposa bene con la tecnologia del nuovo<br />

sistema di infotainment che è reattivo,<br />

facile da utilizzare e sempre ben visibile in<br />

ogni condizione di luce. Il volante è ben rifinito<br />

e comunicativo nelle risposte dell’auto<br />

che nonostante i 5 metri di lunghezza e un<br />

peso di 2.350 kg in ordine di marcia riesce<br />

ad essere molto progressiva nei cambi di<br />

direzione. Nonostante l’altezza di quasi 2<br />

metri il CX aerodinamico è di soli 0,39 e<br />

rimane sempre piuttosto silenziosa anche<br />

nei tratti autostradali: a 130 km/h l’unico<br />

sibilo si sente provenire dagli specchietti<br />

laterali e utilizzando gli ADAS la nuova Defender<br />

non ha niente a che invidiare alle<br />

altre ammiraglie a ruote alte di Land Rover.<br />

Sotto al cofano della versione della prova<br />

c’è il 4 cilindri 2.0 litri turbo da 240 CV e<br />

430 Nm di coppia che spinge forte già a<br />

partire dai 1.400 giri/min. grande merito va<br />

al cambio ZF a otto rapporti: una garanzia<br />

quando bisogna trovare il giusto compromesso<br />

tra comfort e sportività. L’elettronica<br />

del Terrain Response 2 fa miracoli<br />

e rende la vita facile anche in situazioni<br />

oggettivamente difficili ma il peso, importante,<br />

della nuova Defender non la mette al<br />

primo posto quando si parla di affrontare<br />

off road estremi dove il peso di una vettura<br />

diventa un fattore determinante.<br />

Gamma motori: benzina, ibrido e diesel<br />

La Land Rover Defender è attualmente<br />

disponibile con quattro motorizzazioni:<br />

due diesel e due benzina. Il cuore di gamma<br />

è rappresentato dal motore a gasolio<br />

quattro cilindri turbo da 2.0 litri declinato<br />

in due livelli di potenza: 200 e 240 CV.<br />

Lato benzina l’entry level è rappresentato<br />

dal 2.0 litri da 300 CV e 400 Nm di coppia<br />

mentre il top di gamma dal sei cilindri in<br />

linea da 3.0 litri MHEV capace di erogare<br />

ben 400 CV e 550 Nm di coppia.<br />

Vieni a provarla da BresciaMotori<br />

Via Orzinuovi, 38, Brescia<br />

67<br />

BRESCIAUP


BRESCIA<br />

Love & Sex<br />

di Massimiliano Mori<br />

Quanto dura la felicità nella coppia?<br />

Iniziamo il nuovo anno della rubrica rispondendo<br />

a una domanda legata alla vita di<br />

coppia.<br />

È davvero possibile sapere quanto e se durerà<br />

un rapporto sentimentale? Secondo alcuni<br />

studiosi sì, ed è anche probabile riuscire a<br />

farlo durare di più attuando alcuni semplici<br />

accorgimenti.<br />

Facciamo però una piccola precisazione: i<br />

rapporti non hanno una scadenza. Per definire<br />

quanto potrebbe durare una coppia non<br />

dobbiamo fare i conti con il calendario, ma<br />

osservare in che modo si comportano i partner<br />

e come reagiscono ai cambiamenti.<br />

Alcune ricerche hanno evidenziato che il<br />

verificarsi di alcune situazioni (come la nascita<br />

dei figli o la loro uscita da casa), può<br />

compromettere la stabilità della relazione indipendentemente<br />

dagli anni in cui i partner<br />

stanno insieme. Questo accade perché si ha<br />

meno tempo da dedicare al benessere della<br />

relazione, o all’estremo opposto, si capisce<br />

che non si ha più nulla in comune con il partner<br />

passandoci più tempo insieme. Bisognerebbe,<br />

per quanto possibile, impedire a<br />

stress esterni di influire sulla relazione. Ogni<br />

coppia deve riuscire ad avere sempre dei<br />

momenti da dedicare a se stessa se vuole<br />

essere felice il più a lungo possibile.<br />

Fondamentale è osservare anche in che<br />

modo comunicano i due innamorati. Il dottor<br />

Gottman ritiene si possa intuire la probabilità<br />

che una relazione finisca, semplicemente<br />

osservando i due partner mentre si parlano.<br />

Questo dipende dalla quantità e dalla qualità<br />

delle loro interazioni. Secondo lui il rapporto<br />

tra interazioni positive e interazioni negative<br />

non deve essere inferiore a 5:1. Vediamo di<br />

spiegare meglio questo concetto. Quando i<br />

due partner comunicano tra di loro, a ogni<br />

interazione negativa (critiche, attacchi, colpe)<br />

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BRESCIAUP


devono essere presenti almeno 5 interazioni<br />

positive (commenti affettuosi e premurosi).<br />

Se questa proporzione non è mantenuta,<br />

per il dottor Gottman il rischio di separazione<br />

diventa alto. Non possiamo però ridurre<br />

a semplici calcoli matematici un rapporto di<br />

coppia. La cosa importante è comprendere<br />

che non è la quantità dei litigi a definire un<br />

rapporto, ma la loro qualità. Le coppie felici,<br />

infatti, durante le discussioni affrontano<br />

direttamente e veramente il problema senza<br />

scambiarsi offese personali o umiliazioni.<br />

Ricorda che la felicità è un modo di<br />

viaggiare, non una destinazione.<br />

Roy Goodman<br />

Oltre a osservare come comunicano, è necessario<br />

vedere come si comportano e che<br />

idee hanno rispetto al rapporto sentimentale.<br />

Far durare la felicità nella coppia vuol dire<br />

avere aspettative realistiche sulla relazione.<br />

Tra gli amanti deve esserci l’impegno per far<br />

sì che le cose funzionino, consapevoli degli<br />

alti e bassi che potrebbero verificarsi. Tenere<br />

la contabilità in amore (io ho fatto tanto per<br />

te e tu invece hai fatto poco per me) non serve<br />

a molto. Aiuta invece impegnarsi in progetti<br />

comuni ed essere premurosi quando<br />

il partner ha dei problemi. Non bisogna dimenticare<br />

che per vivere bene la relazione,<br />

i partner devono avere dei momenti per loro<br />

stessi. Stare sempre insieme a volte non è<br />

salutare per il rapporto.<br />

Anche la vita sotto le lenzuola può essere un<br />

buon indicatore della relazione. Con il passare<br />

del tempo, la troppa familiarità può portare<br />

a ridurre la passione e i rapporti sessuali.<br />

Per non perdere questo importante aspetto<br />

della vita di coppia, alcuni esperti consigliano<br />

di dare una certa regolarità alla vita sessuale.<br />

Non sarà molto romantico, ma se serve<br />

a stare bene insieme perché non provarci.<br />

In conclusione ricordiamoci che ogni coppia<br />

è differente e, di conseguenza, è diverso anche<br />

il concetto di felicità dei partner che la<br />

compongono. Una cosa però dovrebbe essere<br />

uguale per tutti, essere consapevoli che<br />

SE FA SOFFRIRE NON È AMORE.<br />

Per le domande, necessità o consulenze private:<br />

3207521466<br />

morimassimiliano89@gmail.com<br />

www.dottmassimilianomori.it<br />

69<br />

BRESCIAUP


MOTOAVVENTURE<br />

di Simone Mor<br />

Buongiorno, o buonasera, dipende da quando<br />

leggerete questo articolo.<br />

Questo episodio, non vi sembrerà proprio un<br />

racconto di Motoavventure, perché trattandosi<br />

di una delle più belle città d’Italia, mi<br />

soffermerò appunto sulla narrazione di quello<br />

che abbiamo vissuto visitando la città di<br />

Siena.<br />

Però, vi garantisco che per raggiungere la<br />

città Toscana abbiamo utilizzato le nostre<br />

moto, e credetemi, qualsiasi strada percorriate<br />

in questa regione, in brevissimo tempo,<br />

vi trovereste comunque a divertirvi tra curve<br />

dolcissime e saliscendi collinari, immersi in<br />

un paesaggio unico al mondo.<br />

Partiamo come sempre dal nostro campo<br />

base, o meglio, il nostro campeggio Badiaccia<br />

che si trova sul lago Trasimeno.<br />

Siena dista dal nostro campeggio circa un’ora<br />

di strada, sono solo 70 km, ma noi andiamo<br />

con calma e facendo ancora una sosta<br />

intermedia per un caffè, il tempo trascorso è<br />

quasi il doppio.<br />

Fantastico!!! Questa è la vera essenza della<br />

vacanza. Gestire il proprio tempo senza<br />

assilli e vincoli da rispettare, la variabile del<br />

tempo diventa effimera, quasi da non essere<br />

più necessari nemmeno gli orologi.<br />

Nei pressi di Bettolle, ci dobbiamo fermare<br />

ad un passaggio a livello in attesa del treno.<br />

Passano circa 10 minuti ed il treno non si<br />

vede ancora arrivare, ed allora dai tanti cassettini<br />

della memoria, fuoriesce il ricordo del<br />

film capolavoro di Benigni e Troisi: “Non ci<br />

resta che piangere “<br />

La strada che si apre parallela alla ferrovia,<br />

70<br />

BRESCIAUP


ci invita a percorrerla, ma presi dal dubbio<br />

di ritrovarci anche noi “nel 1400 quasi<br />

1500” desistiamo, anche perché sentiamo<br />

che il treno è in arrivo.<br />

Arriviamo nella città di Siena e parcheggiamo<br />

come al solito in periferia. Questa<br />

scelta ci offre un doppio, anzi, triplo vantaggio.<br />

Si evita di entrare per sbaglio in<br />

ZTL, si trovano facilmente parcheggi, durante<br />

il cammino per raggiungere il centro,<br />

si scorgono numerose curiosità delle città,<br />

quando si deve ritornare, si trova facilmente<br />

la strada per il ritorno.<br />

I vantaggi erano almeno quattro, non tre.<br />

Siena è il Palio. Lo notiamo subito perché<br />

ovunque ci sono indicazioni delle varie<br />

contrade. Noi abbiamo parcheggiato nella<br />

zona della Contrada del Bruco.<br />

Camminiamo per circa mezz’ora e quindi<br />

arriviamo in Piazza del Campo. Tutte le<br />

strade della città confluiscono in questa<br />

piazza che è un concentrato di bellezza architettonica.<br />

Piazza del Campo è come un grande abbraccio<br />

che accoglie il turista e lo invita<br />

a spaziare il suo sguardo a 360°, magari<br />

portandosi al centro della piazza stessa.<br />

Da lì poi capirete come sia possibile che<br />

migliaia di spettatori riescano a godere<br />

della manifestazione del palio che si tiene<br />

in due date… Si svolge normalmente due<br />

volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in<br />

onore della Madonna di Provenzano festa<br />

della Visitazione nella forma straordinaria,<br />

e il 16 agosto quello in onore della Madonna<br />

Assuta.<br />

La piazza ha una forma a conchiglia e<br />

quindi il centro è più basso rispetto al perimetro.<br />

Ne consegue che da qualsiasi punto<br />

della piazza è possibile vedere la corsa<br />

dei cavalli ed i loro fantini,<br />

In fondo anche noi trovandoci in questo<br />

luogo ci sentiamo un po’ cavalieri. I nostri<br />

destrieri sono le nostre moto, che con I<br />

loro cavalli ci regalano momenti carichi di<br />

emozioni e divertimento.<br />

TO BE CONTINUED…<br />

71<br />

BRESCIAUP


Piatto del mese<br />

Piatti tipici, novità, classici rivisitati, piatti dello chef, verranno a rotazione ogni mese messi<br />

sotto giudizio da noi, per assicurarvi che quando si mangia non si scherza.<br />

TOUR del<br />

Vellutata di carote<br />

alla cannella<br />

PREPARAZIONE:<br />

Lavate, pelate, e tagliate a pezzetti le carote,<br />

le patate e i quattro scalogni. Mettete le<br />

verdure in una pentola capiente ed aggiungete<br />

1 litro d’acqua, quindi fate cuocere il<br />

tutto a fuoco basso per circa mezz’ora. Nel<br />

frattempo preparate il mazzetto di alloro e<br />

timo e aggiungetelo alla pentola. Quando<br />

le verdure saranno cotte, eliminate il mazzetto<br />

di aromi e passatele al minipimer fino<br />

a che la vellutata non avrà raggiunto una<br />

consistenza cremosa. Tritate finemente i<br />

due scalogni rimasti e fate sciogliere il burro<br />

in una padella antiaderente. Soffriggete<br />

il trito di scalogno per pochi minuti nel<br />

burro, aggiungete lo zucchero e cuocete<br />

finché lo scalogno non si sarà leggermente<br />

caramellato. Rimettete ora la vellutata<br />

di carote alla cannella sul fuoco, a fiamma<br />

bassa; mescolate finché non si sarà sciolto<br />

completamente, quindi spegnete il fuoco e<br />

versate la vellutata nei piatti. Servitela e gustatela<br />

ancora calda.<br />

... POTETE PROVARLO DA:<br />

VIA MALTA 16, 25124 BRESCIA<br />

Seguici su<br />

Se hai preso nota dei nostri voti o ti è venuta fame puoi considerarti già parte di queste visite a sorpresa! Quale sarà<br />

il prossimo piatto vittima del nostro tour? Seguici sul profilo instagram @BRESCIAUP, tieni controllate le nostre<br />

stories, se saremo in un ristorante che già conosci avrai la possibilità di dare il tuo giudizio, votando! A PRESTO!<br />

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BRESCIAUP


NOVITÀ <strong>2021</strong><br />

BAITA DEL BAGOSS PRESENTA:<br />

BAGOSS GRATTUGIATO<br />

DISPONIBILE IN BUSTE IN A.T.M. DA GR. 80 E GR. 1000<br />

ANTICA E PREMIATA CANTINA DI STAGIONATURA<br />

BAGOSS IN FORMA INTERA, PORZIONATO, SOTTOVUOTO E GRATTUGIATO<br />

www.baitadelbagoss.it<br />

info@baitadelbagoss.it<br />

G baita del bagoss<br />

î 3486500735<br />

BAITA DEL BAGOSS<br />

Sede di Bagolino<br />

Via Madonna San Luca, 22 B<br />

Sede di Brescia<br />

Contrada Sant’Urbano, 15 B


BAGOSS<br />

IL FORMAGGIO PIÙ AMATO DAI BRESCIANI<br />

Chiediamo a Enrico Bonera, titolare della<br />

Baita del Bagoss<br />

Perchè ha deciso di grattugiare il Bagoss?<br />

Il mio lavoro di selezionare e poi stagionare<br />

il Bagoss mi ha fatto comprendere la<br />

necessità dei professionisti della ristorazione<br />

e delle produzioni alimentari, di avere a<br />

disposizione un prodotto pronto all’uso e<br />

che gli consentisse di avere una qualità ed<br />

una sapidità che fossero costanti, altrimenti<br />

avrebbero dovuto ogni volta rivedere la loro<br />

ricetta a seconda del sapore del formaggio<br />

che utilizzavano.<br />

Così 12 anni fa ho iniziato a grattugiare e<br />

confezionare il Bagoss in sacchetti da Kg<br />

1 in Atmosfera modificata così da garantire<br />

anche una lunga durata di conservazione...<br />

Sulla base di questa esperienza ho quindi<br />

deciso di realizzare confezioni più piccole,<br />

da gr 80, che potessero venir utilizzate anche<br />

dai privati; infatti il quantitativo è ideale<br />

per preparare 2 risotti ed è della stessa qualità<br />

delle buste da Kg 1.<br />

Anche il prezzo, a differenza delle buste di<br />

grana padano, pecorino o parmigiano reggiano,<br />

che aumentano molto il costo del<br />

grattugiato rispetto a quello venduto porzionato,<br />

sono riuscito a mantenerlo invariato e<br />

questo nonostante lo scarto, il costo della<br />

lavorazione e del confezionamento in buste<br />

con atmosfera modificata che consente<br />

al prodotto di conservarsi inalterato per 3<br />

mesi.<br />

Ho già sentito diverse persone che ritengono<br />

molto gustoso il prodotto e con un sapore<br />

deciso che consente così di potersi sbizzarrire<br />

in vari modi d’utilizzo e con ricette di<br />

vario tipo.<br />

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BRESCIAUP


LA STORIA DEL BAGOSS<br />

È dal 1500 che a Bagolino si produce il Bagoss,<br />

quando il comune apparteneva alla<br />

Serenissima di Venezia ed il doge dell’epoca<br />

volle che la colorazione di quel prelibato formaggio,<br />

diventasse più gialla così da poter<br />

meglio essere accostato agli ornamenti aurei<br />

delle damigelle di corte.<br />

Così si decise di utilizzare una nuova spezia<br />

che appena arrivata dall’oriente: lo zafferano.<br />

RICETTA DEL RISOTTO COL BAGOSS<br />

Soffriggere il Burro di Bagolino assieme ad<br />

una cipolla finemente tagliata. Appena la cipolla<br />

inizia ad indorarsi, mettere il riso ed iniziare<br />

a mescolare; aggiungere prima il brodo<br />

di carne e poi il Burro di Bagolino proseguendo<br />

a fuoco lento fino alla completa cottura<br />

del risotto. Terminata la cottura, spegnere la<br />

fiamma e mantecare il risotto innevandolo<br />

gradualmente col formaggio Bagòss. È possibile<br />

aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco<br />

e, a seconda dei gusti, anche sale e pepe.<br />

Impiattate, servite e buon appetito.<br />

INGREDIENTI<br />

150 gr di Riso Carnaroli<br />

Brodo di Carne<br />

una busta da 80 gr di Bagòss gratuggiato<br />

1/4 Cipolla<br />

25 gr di Burro di Bagolino<br />

Pepe e Sale q.b.<br />

Oggi, come allora, nel momento della lavorazione<br />

del latte, che scaldato sul fuoco<br />

a legna, viene introdotto nella cagliata, un<br />

pizzico di zafferano, così da consentire di<br />

preservare questa antica usanza di avere un<br />

caratteristico colore giallo migliorandone la<br />

sapidità.<br />

Il Bagoss invernengo è quello ottenuto da<br />

ottobre a maggio nelle stalle di Bagolino,<br />

mentre quello estivo è prodotto negli alpeggi<br />

estivi a circa 20000 metri d’altitudine.<br />

Un passaggio fondamentale per ottenere del<br />

buon Bagoss è la stagionatura: Baita del Bagoss<br />

utilizza esclusivamente cantine antiche<br />

di Bagolino che conferiscono al formaggio<br />

quelle muffe e quella umidità naturali che<br />

fanno del Bagoss il più buon formaggio della<br />

provincia di Brescia.<br />

Questo è il tipico costume di carnevale di un<br />

“Balarì” il cui cappello è adornato dai gioielli<br />

aurei di famiglia;<br />

è da 500 anni che le sere conclusive del carnevale<br />

i Balarì (sono circa 120) accompagnati<br />

dal gruppo di suonatori, che utilizzano<br />

antichi strumenti a corda, si esibiscono alla<br />

sera nella piazza principale del paese con<br />

uno spettacolo chiamato “ariosa”.<br />

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BRESCIAUP


Cocktail del mese<br />

TOMMY’S MARGARITA<br />

DESCRIZIONE:<br />

Patrón è prodotta con 100% di pura<br />

agave blu Weber e lavorata tramite una<br />

combinazione unica di metodi tradizionali<br />

e tecnologie. Inoltre per ottenere una<br />

trasparenza cristallina, la Silver, conosciuta<br />

per il suo carattere morbido, viene<br />

imbottigliata senza l’uso di processi di<br />

invecchiamento.<br />

INGREDIENTI<br />

• Patrón Silver 6cl<br />

• Succo di lime fresco 3 cl<br />

• Sciroppo d’agave 1,5 cl<br />

• Sale (opzionale)<br />

• Spicchio di lime per guarnire<br />

PREPARAZIONE:<br />

Unisci gli ingredienti liquidi in uno shaker<br />

e agita energicamente con ghiaccio per<br />

raffreddare, Filtra su ghiaccio fresco in un<br />

bicchiere rock (tumbler basso) con bordo<br />

di sale (opzionale). Guarnisci con uno<br />

spicchio di lime analcolico<br />

DOVE LO TROVI?<br />

P.le Arnaldo, 1 - Brescia 25121<br />

Seguici su<br />

attesa: 10<br />

qualità: 7<br />

presentazione: 8<br />

cordialità: 9<br />

accoglienza: 7<br />

il voto del nostro lettore: 8<br />

SEGUICI SUL PROFILO INSTAGRAM @BRESCIAUP, TIENI CONTROLLATE LE NOSTRE STORIES, SE SAREMO IN<br />

UN LOCALE CHE GIÀ CONOSCI AVRAI LA POSSIBILITÀ DI DARE IL TUO GIUDIZIO, VOTANDO!<br />

76<br />

BRESCIAUP


78<br />

BRESCIAUP


OROSCOPO<br />

ARIETE<br />

Dopo un biennio a dir poco raffermo, tra<br />

dubbi nelle relazioni e non troppa fortuna<br />

lavorativa, l’Ariete è finalmente pronto<br />

a tornare in campo con tutta la grinta<br />

che normalmente lo caratterizza. Merito<br />

soprattutto di Giove in posizione benevola<br />

in Acquario, un pianeta che permetterà<br />

di raggiungere importanti traguardi<br />

professionali e di tirare un sospiro di<br />

sollievo sul fronte delle entrate. Ma anche<br />

di Saturno, che regala finalmente stabilità<br />

e una maggiore decisione sia nei rapporti<br />

amicali che amorosi.<br />

CANCRO<br />

Il <strong>2021</strong> dei Cancro ha solo un imperativo:<br />

ritrovare se stessi. Terminate le dure<br />

opposizioni di Giove e Saturno, è normale<br />

che i nati nel segno si sentano spaesati<br />

e stanchi, dopo dodici mesi di sfide e di<br />

duro lavoro. Le tensioni cominceranno ad<br />

allentarsi sin da subito, ma non bisognerà<br />

comunque adagiarsi sugli allori: le<br />

possibilità di miglioramento personale e<br />

lavorativo non mancano, ma nulla dovrà<br />

essere lasciato al caso.<br />

TORO<br />

Il 2020 è stato l’anno delle conquiste,<br />

il <strong>2021</strong> sarà quello del consolidamento.<br />

Il Toro affronterà l’anno nuovo con un<br />

animo rinnovato, lasciando più spazio<br />

all’introspezione rispetto all’istinto e<br />

mettendo momentaneamente da parte la<br />

sua proverbiale testardaggine. I primi mesi<br />

invernali saranno certamente d’aiuto per<br />

rafforzare le fondamenta di un rapporto<br />

cominciato da poco, sia in ambito lavorativo<br />

che professionale, proteggendo così<br />

emozioni preziose.<br />

LEONE<br />

Sarà un anno di sfide. L’ entrata in<br />

Acquario, Giove e Saturno determinerà<br />

un’opposizione al segno, che richiederà<br />

nervi saldi e grande capacità organizzativa.<br />

Eppure le opposizioni offrono una grande<br />

crescita personale e la possibilità di porre<br />

salde fondamenta a progetti importanti.<br />

Il <strong>2021</strong> potrebbe quindi rappresentare<br />

l’anno della consapevolezza, della voglia di<br />

rivincita e, fatto non da poco, l’occasione<br />

per liberarsi definitivamente di persone<br />

soffocanti per la propria esistenza.<br />

GEMELLI<br />

Un anno finalmente privo di catene. Dopo un<br />

biennio forse pensieroso, passato magari a<br />

raccogliere i cocci di precedenti esperienze<br />

lavorative o professionali, le stelle offrono<br />

un momento di incredibile rinascita. Tutto<br />

migliora, soprattutto dal punto di vista<br />

relazionale, e i Gemelli saranno pronti a<br />

risplendere.<br />

VERGINE<br />

Il <strong>2021</strong> non rappresenterà per la Vergine<br />

un anno di grandi scossoni o di improvvise<br />

rivoluzioni. I primi mesi permetteranno alla<br />

Vergine di mettere a fuoco i propri obiettivi,<br />

dopo una fine del 2020 forse confusa,<br />

dei progetti da realizzare nel corso della<br />

primavera. Tra aprile e maggio vi saranno<br />

infatti posizioni astrali favorevoli e, con<br />

l’aiuto fugace di Giove, si potrà approfittare<br />

di una buona fortuna sia in campo amoroso<br />

che professionale.<br />

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BRESCIAUP


BILANCIA<br />

Come per tutti i segni d’Aria, anche<br />

per la Bilancia il <strong>2021</strong> rappresenterà un<br />

anno di cambiamenti e soddisfazioni,<br />

un’occasione per sbocciare e ritornare a<br />

essere protagonisti dello zodiaco. A partire<br />

dall’ambito lavorativo dove, già all’inizio<br />

del nuovo anno, giungerà sia una nuova<br />

ventata creativa che un consolidamento<br />

della propria posizione finanziaria.<br />

CAPRICORNO<br />

Il Capricorno si affaccia al <strong>2021</strong> dopo un<br />

biennio particolarmente fortunato, trainato<br />

dalla saggezza offerta da Saturno e dalla<br />

fortuna tipica di Giove. Ma ora è giunto il<br />

momento di rimboccarsi le maniche, per<br />

proteggere quei risultati professionali<br />

e amorosi raggiunti negli scorsi mesi e<br />

pensare a nuovi ed edificanti progetti. Gli<br />

astri suggeriscono di evitare le spese pazze,<br />

preferendo invece gli investimenti sicuri,<br />

inoltre di consolidare i rapporti professionali<br />

poiché il lavoro di squadra sarà la chiave del<br />

successo.<br />

SCORPIONE<br />

Dopo un 2020 dedicato al rafforzamento<br />

della propria posizione professionale, il<br />

<strong>2021</strong> rappresenterà invece un periodo<br />

di riscoperta delle emozioni. Il cielo non<br />

appare particolarmente avverso per i<br />

nati nel segno dello Scorpione, ma nulla<br />

dovrà essere lasciato al caso: i risultati<br />

arriveranno, ma servirà impegno, dedizione<br />

e grande pazienza. Sul fronte professionale<br />

molti potrebbero scoprire delle competenze<br />

inedite.<br />

ACQUARIO<br />

Nel <strong>2021</strong> i nati nel segno dell’Acquario<br />

saranno i protagonisti assoluti dello zodiaco.<br />

Merito del frizzante Giove, entrato nel<br />

segno a fine <strong>2021</strong> e pronto a donare grande<br />

fortuna e creatività, ma anche dalla stabilità<br />

lavorativa ed emotiva offerta dall’arrivo di<br />

Saturno. Tutto si sblocca e tutto si rinnova:<br />

si potranno avviare nuovi progetti in ambito<br />

professionale, consolidare la propria<br />

posizione economica, ricevere quella<br />

promozione da tanto tempo sperata.<br />

SAGITTARIO<br />

Finalmente la rinascita da oltre un biennio<br />

tanto attesa. Anche per il Sagittario,<br />

così come per gli altri segni di Fuoco, il<br />

<strong>2021</strong> rappresenterà il periodo ideale per<br />

recuperare le energie, lanciarsi in nuovi<br />

progetti e consolidare la propria posizione<br />

personale o lavorativa.<br />

PESCI<br />

Il <strong>2021</strong> dei Pesci sarà probabilmente<br />

all’insegna della preparazione. Lo<br />

richiedono i transiti astrali dell’oroscopo<br />

che, già dalla primavera, offriranno un<br />

assaggio dei successi che si potrebbero<br />

raggiungere a ridosso con il 2022. I primi<br />

mesi dell’anno potrebbero apparire più<br />

stanchi del solito, poiché sarà necessario<br />

riordinare il pensiero e rivedere i propri<br />

pregiudizi in ambito relazionale, ma tutto<br />

cambia tra aprile e maggio.

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