Jolly Roger magazine_IV_02
Jolly Roger Magazine. Rivista di letteratura, attualità e arte.
Jolly Roger Magazine. Rivista di letteratura, attualità e arte.
- TAGS
- weird-tales
- pulp
- the-jolly-roger
- edizioni-jolly-roger
- letteratura-contemporanea
- marco-burberi
- antonio-giorgiantoni
- marina-rizzello
- lorenzo-leoni
- camilla-cosi
- patrizia-torsini
- paola-cimmino
- fabrizio-de-sanctis
- francesca-magrini
- fabio-gimignani
- casa-editrice
- concorso-per-racconti
- racconti
- romanzo
- libro
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ar di Gloucester, dubito che<br />
abbia mai letto Moby Dick, ma<br />
eccolo!»<br />
Jack uscì dallo sgabbiotto della<br />
cucina. Era vestito di bianco e<br />
macchiato di sugo, di olio, di<br />
pomodoro. Chiara lo guardò;<br />
Jack era un Casanova c’è poco<br />
da fare: magrissimo tutto abbronzato,<br />
con la faccia rugosa<br />
di chi ne ha viste di tutti i colori<br />
e illuminata da due occhi<br />
azzurrissimi e vivi. Portava in<br />
quei giorni una barbetta ispida<br />
e bianca e capelli tagliati a<br />
spazzola, bianchi anche loro.<br />
Camminava ondeggiando, tipo<br />
lupo di mare. Da quando aveva<br />
deciso di smettere di fumare<br />
teneva perennemente fra le labbra<br />
una sigaretta spenta.<br />
«Ciao, ragazzi. E tu chi sei, meraviglia?»<br />
«Mi chiamo Chiara e lavorerò<br />
all’agenzia di soggiorno<br />
quest’estate».<br />
«Allora verrai ogni tanto eh?<br />
Qui si mangia il miglior totano<br />
alla diavola di tutto l’arcipelago<br />
e Sergio è un drago con la<br />
chitarra».<br />
«Pensavo di fermarmi stasera<br />
per assistere allo spettacolo, ma<br />
prima volevo capire dove dormirò.<br />
Il suo Sergio mi ha praticamente<br />
rapito».<br />
«Ha buon gusto, il mio Sergio».<br />
Chiara rise di nuovo e io volevo<br />
prendere Jack e buttarlo a mare<br />
con un’ancora come salvagente,<br />
invece dissi semplicemente:<br />
«Hai ragione Jack».<br />
Rise pure Fina e allora per<br />
non compromettermi mi alzai<br />
e andai a prendere la chitarra<br />
per quello che pomposamente<br />
definivo sound check. Teoricamente<br />
un chitarrista di flamenco<br />
dovrebbe suonare senza<br />
amplificazione... in Spagna. In<br />
Italia dove tutti fanno casino il<br />
volume non è sufficiente e devo<br />
collegare la mia classica a un<br />
amplificatore. 5 minuti ed ero<br />
pronto a iniziare.<br />
«Sergio, adesso vado a capire<br />
dove dormo. Ci vediamo fra un<br />
po’ ok?»<br />
Suonavo e ogni tanto spiavo se<br />
arrivava Chiara: la vidi spuntare<br />
da dietro i tavolini mentre<br />
stavo eseguendo un bellissimo<br />
brano di Vicente Amigo. Si era<br />
messa uno di quei famosi vestitini<br />
trasparenti che lasciavano<br />
indovinare il seno piccolo ma<br />
sodo, due gambe lunghe e tornite,<br />
la vita sottile. Non portava<br />
reggiseno e si era truccata leggermente.<br />
Un sogno. Alla fine<br />
dello spettacolo venne da me.<br />
«Ciao chitarrista».<br />
«Ciao, sei uno spettacolo, lasciatelo<br />
dire».<br />
«Grazie. Suoni bene tu».<br />
«Me la cavo. Il flamenco è caldo<br />
e altero e mi ci trovo».<br />
«Perché tu sei caldo e altero?»<br />
«Sono caldo, specialmente ora»<br />
risposi.<br />
«Scemo» – Rise.<br />
«Bevi qualcosa?»<br />
«Ma sì un po’ di quel vostro<br />
vino, perché no?»<br />
Mi alzai e andai a prendere due<br />
bicchieri di Ansonica. Si era<br />
seduta sugli scalini che guardavano<br />
il mare e stava seduta<br />
abbracciandosi le ginocchia. Le<br />
portai il bicchiere e mi sedetti<br />
al suo fianco. Il mare aveva un<br />
rumore ritmico e avrei potuto<br />
morire lì, in quel momento.<br />
«Chi sei Sergio?»<br />
«Ho fatto il conservatorio e mi<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
sono diplomato in chitarra classica.<br />
Lavoro non ce n’è molto,<br />
per fortuna insegno musica alle<br />
medie. Mi sono appassionato<br />
al flamenco ma in Italia è poco<br />
più che folklore. Ho provato a<br />
lavorare in Spagna ma ho visto<br />
che, se qui sono un buon tocaor,<br />
laggiù sono uno dei tanti e<br />
neanche il migliore. Ho conosciuto<br />
un tale Xavier a Siviglia<br />
che non aveva la minima idea<br />
di cosa stesse suonando, ma lo<br />
suonava così bene».<br />
«Sei fidanzato?»<br />
«Lo ero. Lei si chiamava Marina.<br />
Se ne è andata con un assicuratore,<br />
ma si può? Diceva<br />
che aveva bisogno di sicurezza,<br />
di stabilità, sai le solite cose.<br />
Spero si annoi mortalmente ma<br />
anche che sia felice».<br />
«Cos’è quella luce laggiù?» – e<br />
nel dirmi così si avvicinò pericolosamente<br />
al mio viso.<br />
«Pescatori» – risposi io e la baciai.<br />
Lei rispose al mio bacio<br />
e restammo così con le labbra<br />
incollate fino alle due del mattino.<br />
«Vado adesso» disse lei.<br />
«Non vuoi venire a vedere il<br />
panorama dalla mia stanza?»<br />
«Domani».<br />
«È venuta poi?» chiese John.<br />
John, una mia recente conoscenza,<br />
si vestiva sempre di<br />
nero, scarpe comprese. I capelli,<br />
curatissimi, erano bianchi. Mi<br />
avvicinò a Boston e si presentò<br />
come un lontano amico di Jack:<br />
mi disse che sapeva che sarei<br />
arrivato quel giorno. Si offrì di<br />
accompagnarmi a Gloucester e<br />
facemmo amicizia. Si comportava<br />
con tatto nei miei confronti:<br />
come se volesse proteggermi<br />
da qualcosa. John sorseggiava<br />
la poesia<br />
senza pudore ne' pieta'<br />
squarci d'amima, profondi come solo la poesia sa essere<br />
In tutte le librerie, nei principali shop online<br />
e su www.edizionijollyroger.it con SPEDIZIONE GRATUITA<br />
32 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 2 • FEBBRAIO 2<strong>02</strong>1