Jolly Roger magazine_IV_02
Jolly Roger Magazine. Rivista di letteratura, attualità e arte.
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RACCONTAMI UNA STORIA<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
SECONDO ROUND<br />
“E PENSARE CHE ALLORA...”<br />
I tre vincitori del concorso <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
prendono posto sul secondo podio, pronti per le antologie<br />
Il pokerino<br />
di Raffaello Bisordi<br />
So che rischio di ripetermi<br />
e diventare noioso,<br />
ma anche questa<br />
volta è stato davvero<br />
difficile decidere non<br />
tanto chi dovesse salire<br />
sul podio, quanto chi<br />
dovesse esserne escluso.<br />
Non è una bella sensazione, ve<br />
lo assicuro: voltare il pollice<br />
verso il suolo nei confronti di<br />
elaborati che meriterebbero di<br />
salire quei gradini è frustrante<br />
e mi fa desiderare di tornare indietro<br />
nel tempo per creare un<br />
nuovo Regolamento che permetta<br />
a tutti i racconti meritevoli<br />
di essere pubblicati.<br />
Ma, come ho già accennato,<br />
l’ipotesi non è così bislacca.<br />
Sto meditando di aggiungere<br />
una postilla al Regolamento che<br />
consenta una sorta di menzione<br />
d’onore per tutti gli elaborati<br />
meritevoli, anche al di fuori dei<br />
tre vincitori.<br />
Quindi, carissimi Autori, se non<br />
avete visto il vostro racconto citato<br />
tra i primi tre classificati di<br />
ogni Round, non disperate, perché<br />
successivamente alla pubblicazione<br />
delle due antologie,<br />
che ricordo essere cartacea per<br />
di Fabio Gimignani<br />
Primo classificato<br />
Raffaello Bisordi<br />
“Il pokerino”<br />
Seconda classificata<br />
Paola Cimmino<br />
“Mossa d’autore”<br />
Terzo classificato<br />
Gianni Cammilli<br />
“Estate”<br />
i primi classificati e in formato<br />
eBook per i secondi e terzi,<br />
anche le vostre fatiche saranno<br />
premiate con la pubblicazione.<br />
Infatti tutti i racconti ricevuti e<br />
ritenuti meritevoli andranno a<br />
costituire dei numeri speciali di<br />
<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine<br />
che saranno pubblicati<br />
come allegati ai primi<br />
numeri in uscita nel<br />
2<strong>02</strong>2.<br />
State inviando delle<br />
vere e proprie perle che<br />
non meritano di essere abbandonate,<br />
e quindi la decisione è<br />
stata presa: vedranno la luce!<br />
Con molta probabilità questa<br />
decisione è scaturita dai sensi<br />
di colpa che per la seconda volta<br />
mi hanno azzannato mentre<br />
escludevo alcuni bellissimi racconti<br />
dal podio, maledicendo<br />
mentalmente l’inventore delle<br />
classifiche, ma mi consolo pensando<br />
che la sana e leale competizione<br />
è un motore in grado<br />
di sviluppare un propulsione<br />
difficilmente ottenibile per le<br />
vie ordinarie.<br />
E quindi dateci dentro, signore<br />
e signori, perché il quarto round<br />
è pronto e attende la vostra creatività<br />
per constringermi un’altra<br />
volta a trascorrere delle sane<br />
ore di angoscia ricordando i<br />
giorni felici nei quali mi limitavo<br />
a succhiarmi il pollice, anziché<br />
voltarlo in alto o in basso.<br />
Grazie a tutti. Di cuore!<br />
La cena è finita da poco. Le signore<br />
si sono appartate su un<br />
comodo divano a continuare le<br />
loro chiacchiere. Seduti al tavolo<br />
siamo rimasti noi, a corto<br />
di argomenti. La bottiglia della<br />
grappa reclina il collo sopra<br />
ciascun bicchiere. Sull’ultimo è<br />
addirittura a testa in giù, a stillare<br />
l’ultimo goccio. Poi una<br />
voce interrompe il mutismo<br />
generale: «Facciamo un pokerino?»<br />
Una vampata di calore irrora il<br />
mio viso: non è l’alcol. Mi sento<br />
pervaso da un misto di desiderio<br />
e di paura. In un lontano<br />
passato ho vissuto un periodo<br />
in cui sono stato stregato dalle<br />
carte da gioco. Mi piacevano.<br />
Le emozioni che provavo nel<br />
maneggiarle, mi procuravano<br />
una soddisfazione da cui ero<br />
diventato dipendente. Il piacere<br />
era tale da vincere persino sul<br />
richiamo sessuale. Quante volte<br />
ho preferito il tavolo verde a<br />
un’avventura galante!<br />
Il problema non era il gioco,<br />
che di per sé era soltanto un<br />
gioco… ma la posta. Più era<br />
alta, maggiore era il rischio, più<br />
grande era l’eccitazione e… il<br />
desiderio. Mi tremano le gambe<br />
a pensare di aver giocato dei<br />
piatti superiori alle mie possibilità.<br />
In seguito, con giudizio, o per<br />
paura, sono riuscito a perdere il<br />
vizio. Però, in fondo al cuore,<br />
un vecchio amore il posto lo<br />
mantiene per sempre. E ora mi<br />
ritrovo faccia a faccia con lui.<br />
«Dai, ragazzi! Una cosina leggera!<br />
Senza rovinarsi!» Il promotore<br />
insiste, cerca di convincerci<br />
a giocare.<br />
Il desiderio si sta facendo strada<br />
dentro di me. Ho la certezza<br />
che cederò. Aspetto solo la scusa<br />
per tacitare la mia coscienza.<br />
«Allora… cinquanta centesimi<br />
per la messa, cinquanta per<br />
l’apertura, senza buio e rilancio<br />
massimo due euro! Si fa per divertirsi…<br />
dai, giochiamo!»<br />
Mi ritrovo a sorridere. Vent’anni<br />
fa, ho giocato per cifre dieci<br />
volte superiori. Col buio.<br />
Controbuio. E over. Avevamo<br />
raggiunto un accordo, per non<br />
farci del male: due scale reali si<br />
sarebbero divise la posta.<br />
Non dico di sì, ma i miei occhi<br />
parlano per me. Ci ritroviamo<br />
seduti. Come per magia compaiono<br />
le carte e una scatola di<br />
fiches multicolori. La posta in<br />
palio sarà di un’inezia, ma la<br />
tensione comincia ad assalirmi.<br />
Il mazziere distribuisce la prima<br />
mano. Con fare cerimonioso<br />
prendo le mie carte… con cura.<br />
Ne scruto il dorso. Le mescolo<br />
e le posiziono con precisione le<br />
une sulle altre. Le volto. La prima<br />
mi lascia deluso. Le stillo<br />
alla ricerca di una buona combinazione.<br />
Percepisco una sensazione<br />
che credevo di aver perduto<br />
per sempre. Ho una mano<br />
bruttissima. La posta in gioco è<br />
bassa, il rischio… irrisorio. La<br />
voglia mi spinge verso l’impossibile.<br />
Cambio due carte alla ricerca<br />
di un’improbabile scala<br />
a doppio incastro. Il concetto<br />
di fortuna è relativo. Mi entra<br />
una doppia coppia. Questo è il<br />
male. Bluffo. Che senso ha con<br />
dei rilanci così bassi! Infatti<br />
vengono tutti a vedere: il mio<br />
gioco è il peggiore!<br />
Ormai ho rotto il ghiaccio.<br />
Scruto i miei avversari e cerco<br />
di studiarne la psicologia. Torno<br />
alla realtà: sto prendendo la<br />
faccenda troppo sul serio. Mi<br />
giustifico. Questa è la mia indole.<br />
Gioco con impegno, ma<br />
la mia mente si assenta ripercorrendo<br />
il passato. Nostalgia.<br />
Rimorso. Rimpianto. Le carte<br />
mi passano con alterna fortuna.<br />
22 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 2 • FEBBRAIO 2<strong>02</strong>1 www.edizionijollyroger.it<br />
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