GEOmedia_5_2020

La prima rivista italiana di Geomatica La prima rivista italiana di Geomatica

19.01.2021 Views

Rivista bimestrale - anno XXIV - Numero - 5/2020 - Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma TERRITORIO CARTOGRAFIA GIS CATASTO 3D INFORMAZIONE GEOGRAFICA FOTOGRAMMETRIA URBANISTICA EDILIZIA GNSS BIM RILIEVO TOPOGRAFIA CAD REMOTE SENSING SPAZIO WEBGIS UAV SMART CITY AMBIENTE NETWORKS LiDAR BENI CULTURALI LBS Set/ott 2020 anno XXIV N°5 IdroGEO: la piattaforma italiana sul dissesto idrogeologico VOLARE ALTO CON L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE PIANIFICAZIONE COSTIERA COMUNALE GNSS REPORT 2020

Rivista bimestrale - anno XXIV - Numero - 5/<strong>2020</strong> - Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma<br />

TERRITORIO CARTOGRAFIA<br />

GIS<br />

CATASTO<br />

3D<br />

INFORMAZIONE GEOGRAFICA<br />

FOTOGRAMMETRIA<br />

URBANISTICA<br />

EDILIZIA<br />

GNSS<br />

BIM<br />

RILIEVO TOPOGRAFIA<br />

CAD<br />

REMOTE SENSING SPAZIO<br />

WEBGIS<br />

UAV<br />

SMART CITY<br />

AMBIENTE<br />

NETWORKS<br />

LiDAR<br />

BENI CULTURALI<br />

LBS<br />

Set/ott <strong>2020</strong> anno XXIV N°5<br />

IdroGEO:<br />

la piattaforma<br />

italiana sul<br />

dissesto<br />

idrogeologico<br />

VOLARE ALTO CON<br />

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE<br />

PIANIFICAZIONE<br />

COSTIERA COMUNALE<br />

GNSS REPORT <strong>2020</strong>


MicaSense<br />

Altum<br />

700


Oltre le nuvole di punti,<br />

l’Intelligenza Artificiale.<br />

È curioso constatare che, mentre la maggior parte delle aziende si presenta per il rilievo<br />

di edifici con la creazione di nuvole di punti, o con la realizzazione di tour virtuale di<br />

edifici, una startup tedesca, la Voxelgrid, si differenzia utilizzando i propri algoritmi di<br />

Intelligenza Artificiale per generare rapidamente modelli BIM del costruito esistente.<br />

E’ quanto emerge nell’articolo di Marc. B. Delgado che vi riportiamo in questo<br />

numero, per gentile concessione dell’autore, che lo aveva già pubblicato sulla rivista<br />

americana xyHt in inglese. Un articolo nel quale si sottolineano le grandi promesse<br />

dell’Intelligenza Artificiale applicata alle immagini della geomatica e non con analisi<br />

di possibili sviluppi futuri, ma con esempi di realizzazione molto avanzati, realizzati<br />

nell’ultimo triennio.<br />

Del digitalizzare il mondo reale con i processi di machine learning ne abbiamo parlato<br />

nel nostro piccolo qui su <strong>GEOmedia</strong> qualche tempo fa, ma gli esempi che ci porta<br />

Delgado sono grandiosi, come quello che ha realizzato l’azienda canadese Ecopia che<br />

creò un certo scalpore nel 2018 quando rilascò il primo dataset ad alta precisione del<br />

costruito totale degli Stati Uniti, ed è ora impegnata nella realizzazione della prima<br />

mappa digitale dell’intera Africa subsahariana. La tecnologia di base di Ecopia è<br />

stata sviluppata durante un dottorato di ricerca presso l'Università di Waterloo, da<br />

uno studente che aveva notato che ogni giorno sono milioni le immagini geospaziali<br />

acquisite da satelliti, aeroplani,<br />

droni e altri veicoli. Questo gli ha dato un'opportunità per fare qualcosa di significativo<br />

nel 2015 e con una borsa di studio dell’Università e del Governo Canadese, lanciò<br />

Ecopia, oggi operativa a livello mondiale.<br />

Altro singolare esempio viene da Mapillary, il più grande database di immagini libere al<br />

mondo, usate per migliorare le mappe, sempre grazie all'Intelligenza Artificiale.<br />

La computer vision di Mapillary è stata addestrata a rilevare oggetti come segnaletica<br />

stradale, idranti, pali della luce e molti altri oggetti nelle immagini a livello stradale<br />

georeferenziando queste informazioni su una mappa globale.<br />

Giocando sulle parole "mappa" e "capillare", l'azienda mira a raggiungere le estremità<br />

più piccole del mondo e portare questa scalabilità alla mappatura. Recentemente<br />

Mapillary ha lanciato la propria mapping dashcam con l'obiettivo di aiutare le società<br />

di logistica ad ottenere mappe e dati geolocalizzati quasi in tempo reale tramite la<br />

piattaforma.<br />

Sono storie da cui dobbiamo apprendere e che stanno facendo la vera innovazione<br />

andando oltre, ad esempio, a quel tipo di mobile mapping a cui siamo ormai abituati,<br />

ove pure se presente una tecnologia di acquisizione laser e di immagini di altissima<br />

qualità, il trattamento successivo del dato è demandato a vecchie tecnologie CAD.<br />

E’ deludente pensare che dopo aver immagazzinato grandissime quantità di dati in<br />

pochissimo tempo si debba spendere una quantità enorme di risorse per acquisire le<br />

informazioni vettoriali annaspando tra milioni di punti con software completamente<br />

privi di intelligenza.<br />

Certo è necessario insegnare ai computer a lavorare, ed il machine learning dovrebbe<br />

diventare una applicazione continua di tutti gli operatori che, durante le loro attività<br />

di acquisizione classica, potrebbero insegnare alle macchine che diventando intelligenti<br />

potranno alleviarci in seguito dalle operazioni di routine.<br />

Queste storie sono positive e ci danno l’incoraggiamento per continuare a credere<br />

nella potenza delle idee e dell’innovazione. Il mondo della geomatica sta rapidamente<br />

cambiando e dobbiamo credere nell’innovazione per rinnovarci prendendo al volo le<br />

possibilità offerte dalle nuove tecnologie.<br />

Buona lettura,<br />

Renzo Carlucci


FOCUS<br />

In questo<br />

numero...<br />

FOCUS<br />

REPORT<br />

Volare alto con<br />

l'Intelligenza<br />

Artificiale<br />

di Marc M. Delgado<br />

6<br />

LE RUBRICHE<br />

24 Immagine ESA<br />

32 AUGMENTED REALITY<br />

36 MERCATO<br />

44 AEROFOTOTECA<br />

46 AGENDA<br />

12<br />

Dati territoriali<br />

e metodi di<br />

governance digitale<br />

in un’esperienza<br />

di pianificazione<br />

costiera comunale<br />

di Pasquale Balena,<br />

Alessandro Bonifazi e<br />

Carmelo M. Torre<br />

In copertina il rilievo della<br />

parte sommersa dei piloni di<br />

un ponte con drone idrografico<br />

equipaggiato con multibeam.<br />

Elaborazione MTS Engineering -<br />

strumenti Codevintec”<br />

geomediaonline.it<br />

4 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong><br />

<strong>GEOmedia</strong>, bimestrale, è la prima rivista italiana di geomatica.<br />

Da più di 20 anni pubblica argomenti collegati alle tecnologie dei<br />

processi di acquisizione, analisi e interpretazione dei dati,<br />

in particolare strumentali, relativi alla superficie terrestre.<br />

In questo settore <strong>GEOmedia</strong> affronta temi culturali e tecnologici<br />

per l’operatività degli addetti ai settori dei sistemi informativi<br />

geografici e del catasto, della fotogrammetria e cartografia,<br />

della geodesia e topografia, del telerilevamento aereo e<br />

spaziale, con un approccio tecnico-scientifico e divulgativo.


INSERZIONISTI<br />

3Dtarget 41<br />

Codevintec 43<br />

Epsilon 37<br />

ESRI 11<br />

18<br />

IdroGEO: la<br />

piattaforma italiana<br />

sul dissesto<br />

idrogeologico<br />

di Carla Iadanza, Alessandro<br />

Trigila, Paolo Starace,<br />

Alessio Dragoni, Marco<br />

Roccisano, Tommaso Biondo<br />

Geomax 35<br />

GIS3W 22<br />

Gter 45<br />

Planetek Italia 48<br />

Sokkia 39<br />

Stonex 47<br />

StrumentiTopografici 2<br />

Teorema 46<br />

Topcon 31<br />

GNSS User<br />

Technology<br />

Report <strong>2020</strong><br />

di Marco Lisi<br />

26<br />

In questa immagine catturata<br />

dalla missione Copernicus<br />

Sentinel-2 è mostrata la base<br />

dell’Aeronautica Militare di<br />

Vandenberg, in California<br />

(USA). La contea include la<br />

città costiera di Santa Barbara,<br />

parzialmente visibile in<br />

basso a destra nell’immagine.<br />

L'agglomerato urbano sorge<br />

orge tra le ripide montagne<br />

di Santa Ynez - visibili subito<br />

sopra in verde scuro – e l’Oceano<br />

Pacifico. Le montagne<br />

si elevano rapidamente dietro<br />

la città con diverse cime che<br />

superano i 1200 m.<br />

Altri sistemi montuosi all’interno<br />

della contea sono le<br />

montagne di San Rafael,<br />

visibili subito sopra, e le vette<br />

della Sierra Madre. Gran<br />

parte delle aree montagnose<br />

fanno parte del Los Padres<br />

National Forest, la seconda<br />

foresta nazionale più grande<br />

della California.<br />

La città più popolosa della<br />

contea è Santa Maria, visibile<br />

in alto a sinistra nell’immagine,<br />

circondata da un mosaico<br />

di appezzamenti agricoli.<br />

Come molte altre città della<br />

California, Santa Monica<br />

sperimenta un clima di tipo<br />

mediterraneo.<br />

Appena sotto Santa Maria<br />

sorge la base dell’Aeronautica<br />

Militare di Vandenberg, visibile<br />

lungo la costa.<br />

Credits: ESA<br />

una pubblicazione<br />

Science & Technology Communication<br />

<strong>GEOmedia</strong>, la prima rivista italiana di geomatica.<br />

ISSN 1128-8132<br />

Reg. Trib. di Roma N° 243/2003 del 14.05.03<br />

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Vyron Antoniou, Fabrizio Bernardini, Mario Caporale,<br />

Roberto Capua, Luigi Colombo, Mattia Crespi, Luigi Di<br />

Prinzio, Michele Dussi, Michele Fasolo, Marco Lisi, Flavio<br />

Lupia, Luigi Mundula, Beniamino Murgante, Aldo Riggio,<br />

Mauro Salvemini, Domenico Santarsiero, Attilio Selvini,<br />

Donato Tufillaro<br />

Direttore Responsabile<br />

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Redazione<br />

VALERIO CARLUCCI, GIANLUCA PITITTO,<br />

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TATIANA IASILLO, diffusione@rivistageomedia.it<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

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Editore<br />

MediaGEO soc. coop.<br />

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Rivista fondata da Domenico Santarsiero.<br />

Numero chiuso in redazione il 14 dicembre <strong>2020</strong>.


REPORT FOCUS<br />

Volare alto con<br />

l'Intelligenza Artificiale<br />

di Marc M. Delgado<br />

Il ruolo<br />

dell'Intelligenza<br />

Artificiale nei<br />

prossimi dieci<br />

anni tra computer<br />

vision, BIM e<br />

digitalizzazione.<br />

Le esperienze di<br />

alcune start-up di<br />

eccellenza come<br />

Mapillary, VoxelGrid<br />

ed Ecopia a<br />

confronto.<br />

Fig. 1 - Il dispositivo di registrazione di VOXEL-GRID può acquisire fino a 10.000 metri quadrati<br />

di superficie in un giorno.<br />

Le Start-up nel Regno<br />

AEC sono salite alle stelle<br />

nell’ultimo decennio.<br />

L'accessibilità di tecnologie innovative<br />

- GPS, satelliti, UAV,<br />

lidar e fotogrammetria - ha<br />

guidato il loro successo e, di<br />

conseguenza, ha reso disponibili<br />

a tutti i professionisti che<br />

usano tecnologie geospaziali<br />

più strumenti e dati. Quindi,<br />

se gli anni 2010 sono stati il ​<br />

decennio delle startup, gli anni<br />

<strong>2020</strong> saranno guidati dall'intelligenza<br />

artificiale (AI). Basta<br />

pensare ai big data e questo assume<br />

immediatamente un senso.<br />

Il diluvio di big data senza<br />

precedenti, prodotto dai nuovi<br />

dispositivi geospaziali, può essere<br />

organizzato ed elaborato in<br />

modo efficiente solo utilizzando<br />

algoritmi di intelligenza artificiale.<br />

Le aziende stanno ora<br />

impiegando l'intelligenza artificiale<br />

per estrarre oggetti dal<br />

mondo reale: dalle nuvole di<br />

punti alle immagini satellitari.<br />

Con l’Intelligenza Artificiale, le<br />

case possono essere facilmente<br />

distinte da foreste, le finestre<br />

dai muri, i tubi dalle condutture.<br />

Il tutto con eccezionale<br />

velocità e precisione.<br />

Tuttavia, l'Intelligenza<br />

Artificiale deve prima addestrare<br />

i suoi algoritmi alla ricerca<br />

di data-pattern significativi e<br />

per farlo richiede terabyte di<br />

dati accurati.<br />

Anche questo non è più un<br />

problema. Man mano che le<br />

tecnologie di localizzazione e<br />

imaging sono diventate più<br />

accurate, anche la capacità di<br />

archiviazione dei chip è aumentata<br />

esponenzialmente e le<br />

soluzioni di cloud storage sono<br />

diventate così onnipresenti<br />

che i professionisti del settore<br />

geospaziale possono facilmente<br />

acquisire e archiviare elevati<br />

volumi di dati.<br />

Oggi giorno, la quantità di informazioni<br />

che si possono raccogliere<br />

con devices di dimensioni<br />

compatte è strabiliante.<br />

6 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


FOCUS<br />

Basti pensare ai nanosatelliti,<br />

ai micro UAV o agli scanner<br />

3D portatili, che alimentano il<br />

bisogno di dati dell'Intelligenza<br />

Artificiale.<br />

Pertanto, nel prossimo decennio,<br />

la vera rivoluzione dell'industria<br />

geospaziale sarà dettata<br />

da chi utilizzerà l'Intelligenza<br />

Artificiale applicata ai big data,<br />

col fine ultimo di realizzare<br />

prodotti utili all’utente finale.<br />

Queste startup stanno aprendo<br />

la strada.<br />

Migliorare la mappatura<br />

a livello stradale con<br />

la computer vision<br />

Cosa si fa quando ci si rende<br />

conto che la mappa di cui si<br />

ha bisogno non viene aggiornata<br />

abbastanza velocemente<br />

dalle grandi aziende? Si crea<br />

un azienda ad hoc proprio per<br />

questo.<br />

Nel 2013, Jan Erik Solem e<br />

altri tre soci hanno co-fondato<br />

Mapillary, una startup svedese<br />

che utilizza la tecnologia di<br />

computer vision per estrapolare<br />

dati preziosi da immagini<br />

stradali. Il loro approccio<br />

innovativo al mapping è arrivato<br />

all’orecchio di investitori<br />

e società di prim'ordine; ora<br />

collaborano con aziende globali<br />

come HERE, Volkswagen e<br />

Amazon.<br />

I computer sono in grado<br />

di individuare e posizionare<br />

oggetti dalle immagini ad un<br />

ritmo molto più elevato e dettagliato<br />

di quanto qualsiasi essere<br />

umano potrebbe fare. Oggi<br />

giorno Mapillary è diventato il<br />

più grande database di immagini<br />

libere al mondo usate per<br />

migliorare le mappe, tutto grazie<br />

all'Intelligenza Artificiale.<br />

“AI technology has been the<br />

cornerstone of Mapillary from<br />

the very beginning,” afferma<br />

Solem CEO di Mapillary<br />

“With computer vision, a form<br />

of artificial intelligence, machines<br />

could see and, in the best<br />

case, understand what they are<br />

seeing .”<br />

La tecnologia computer vision<br />

di Mapillary è stata addestrata<br />

a rilevare oggetti come segnaletica<br />

stradale, idranti, pali della<br />

luce e molti altri oggetti nelle<br />

immagini a livello stradale e di<br />

posizionare queste informazioni<br />

su una mappa globale.<br />

Giocando sulle parole "mappa"<br />

e "capillare", l'azienda mira a<br />

raggiungere le estremità più<br />

piccole del mondo (simili ai<br />

vasi sanguigni più piccoli del<br />

corpo) e portare questa scalabilità<br />

alla mappatura.<br />

“We work mainly with three<br />

sectors: mapping, automotive,<br />

and players who need maps to<br />

be able to operate but don’t necessarily<br />

have their own mapping<br />

team,”afferma Solem.<br />

Ad esempio, Mapillary aiuta<br />

le aziende ad catturare immagini<br />

mentre svolgono le loro<br />

operazioni quotidiane e quindi<br />

a utilizzare quest’ultime per<br />

ridurre il tempo che dedicano a<br />

cose come trovare parcheggio o<br />

l'ingresso giusto di un edificio.<br />

Li aiuta anche con l'ottimizzazione<br />

del percorso. Ad ottobre<br />

2019, Mapillary ha lanciato la<br />

propria dashcam per il mapping<br />

con l'obiettivo di aiutare<br />

le società di logistica ad ottenere<br />

mappe e dati geolocalizzati<br />

quasi in tempo reale tramite la<br />

piattaforma.<br />

Sebbene la tecnologia AI possa<br />

sembrare fuori dalla portata<br />

dell’utilizzatore medio di<br />

mappe, quasi chiunque può<br />

visitare il sito Web di Mapillary<br />

e visualizzare immagini e dati<br />

senza alcun costo. Tutte le immagini<br />

sono disponibili sotto<br />

la licenza CC-BY-SA, il che significa<br />

che possono essere condivise,<br />

utilizzate e aggiornate. I<br />

dati ottenuti dalla mappa sono<br />

liberamente disponibili per<br />

l-editing in OpenStreetMap.<br />

JOHN MCCARTHY, informatico presso la<br />

Stanford University, ha coniato per primo il<br />

termine "Intelligenza artificiale" nel 1955,<br />

definendolo come "la scienza e l'ingegneria<br />

capace di creare macchine intelligenti, soprattutto<br />

programmi per computer intelligenti.<br />

" Le macchine sono intelligenti quando sono<br />

in grado di replicare le capacità cognitive<br />

umane come la creazione di categorie, il<br />

riconoscimento di modelli e la risoluzione dei<br />

problemi.<br />

Affinché le macchine ottengano un'intelligenza<br />

artificiale, i programmatori di computer<br />

devono creare algoritmi in grado di<br />

scansionare, organizzare e inserire i dati per<br />

addestrare e insegnare alla macchine come<br />

eseguire i compiti. Questo metodo si chiama<br />

machine learning, il più basilare di tutte le<br />

tecniche di intelligenza artificiale. Dal lontano<br />

1955 sono stati sviluppati molti altri<br />

metodi di intelligenza artificiale, ad esempio<br />

il neural network, un processo che imita il<br />

modo in cui il il cervello umano apprende<br />

dal mondo circostante, mediante lo scambio<br />

di informazioni che avviene nei neuroni per<br />

elaborare i dati. E la versione più sofisticata è<br />

chiamato Deep learning, processo che utilizza<br />

vari livelli del neural network in modo che i<br />

computer possano analizzare enormi dataset.<br />

Con l'avvento dei Big data geospaziali, ci<br />

sono molti più input disponibili su cui poter<br />

addestrare le macchindi AI e migliorare la<br />

loro precisione. Ed è proprio grazie a questa<br />

capacità dell'Intelligenza Artificiale di gestire<br />

enormi dataset che la computer vision sta diventando<br />

una delle applicazioni geospaziali<br />

più importanti. Grazie a questa tecnologia<br />

di computer vision, le macchine possono<br />

imparare a "vedere" oggetti del reale, come<br />

le immagini, consentendo cosi ad aziende<br />

come Mapillary di identificare strade dalle<br />

foto, ad Ecopia di estrarre aree edificate dalle<br />

immagini satellitari e a VOXELGRID di<br />

riconoscere i materiali di costruzione da una<br />

nuvola di punti.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 7


FOCUS<br />

thinks about maps.”<br />

Per ora, il successo dell'azienda<br />

dipende dalla piattaforma di<br />

mapping che Mapillary ha costruito.<br />

“As more images are contributed<br />

by users, the more training<br />

data we can use to improve<br />

our AI algorithms, eventually<br />

resulting to the best mapping<br />

data available for everyone,”<br />

aggiunge Solem. “As we say at<br />

Mapillary, collaboration wins.”<br />

Fig. 2 - Questo nuvola di punti di una scala proviene da un grande complesso residenziale in<br />

Norimberga ed è stata creata utilizzando la tecnologia VOXELGRID.<br />

Mapillary ritiene che gli utenti<br />

possano trarre vantaggio<br />

dalla tecnologia di computer<br />

vision non solo perché i dati<br />

delle mappe sono liberamente<br />

fruibili, ma anche grazie alla<br />

velocità e scalabilità che la loro<br />

tecnologia offre.<br />

“The need for map data is<br />

booming as map companies<br />

scramble to access up-to-date<br />

data in a growing number of<br />

markets. At the same time,<br />

the combination of increasing<br />

pressure on delivery firms and<br />

the rise of last-mile and micromobility<br />

solutions means that<br />

more players than ever before<br />

need access to map data,” dice<br />

Solem. “Mapillary addresses<br />

this growing need of keeping<br />

maps up- dated by allowing<br />

everyone to map what is important<br />

to them just by capturing<br />

images.”<br />

Consentire a chiunque di<br />

contribuire con immagini potrebbe<br />

avere i suoi svantaggi,<br />

inclusi problemi di privacy e<br />

accuratezza dei dati. E Allora<br />

come affronta Mapillary questi<br />

problemi?<br />

“Accuracy is something we will<br />

always strive to improve, and<br />

as our dataset grows, our computer<br />

vision algorithms improve<br />

along with it,” dice Solem.<br />

“We also use a technique<br />

known as ‘human in the loop’<br />

or HOOP, where community<br />

members help us improve the<br />

accuracy of our detections by<br />

verifying whether the detections<br />

are correct or not.”<br />

Secondo Solem, proteggere<br />

la privacy degli utenti è una<br />

priorità assoluta per l'azienda.<br />

“From the beginning, it was<br />

clear that we needed a way to<br />

anonymize sensitive information<br />

like faces and license plates<br />

in the images on our platform.<br />

Today privacy blurring<br />

is something we do with 99%<br />

accuracy, an industry best”,<br />

afferma.<br />

Con la crescita delle aziende<br />

che si affiderano alle tecnologie<br />

di localizzazione nel prossimo<br />

decennio, ci si aspetta che l'uso<br />

dell’Intelligenza Artificiale nel<br />

settore del mapping diventi un<br />

mainstream.<br />

“These days it’s not just humans<br />

that need maps; it’s<br />

cars, delivery robots, last-mile<br />

solutions, and much more,”<br />

afferma Solem. “The market<br />

for maps for autonomous vehicles<br />

alone is set to grow from<br />

$2.2bn in <strong>2020</strong> to $24.5bn<br />

by 2050, so it’s safe to say that<br />

we’re just at the beginning of<br />

a big shift in how the world<br />

Realizzazione di planimetrie<br />

2D e BIM a costi contenuti<br />

con il deep learning<br />

“It’s our magic sauce,” afferma<br />

Christian Wetzel, l'uomo<br />

dietro la start-up tedesca<br />

VOXELGRID, riferendosi a<br />

come crede che la sua azienda<br />

possa creare planimetrie 2D<br />

e BIM degli edifici migliori e<br />

ad un prezzo più contenuto<br />

rispetto ad altre società.<br />

Questa riduzione dei costi è<br />

fondamentale per i clienti,<br />

in particolare per le agenzie<br />

governative e gli urbanisti.<br />

L'approccio economico di<br />

VOXELGRID è già stato testato<br />

con l'agenzia governativa<br />

tedesca che gestisce le proprietà<br />

del paese (The Institute for<br />

Federal Real Estate), nonché<br />

con diversi comuni del paese,<br />

per fornire planimetrie degli<br />

edifici e informazioni sui materiali<br />

dei pavimenti a basso<br />

costo.<br />

“As an example, we did the<br />

whole façade of a large residential<br />

unit in Nuremberg, proving<br />

that with our methodology<br />

we can go from the quick<br />

estimation of the building’s<br />

area using deep learning up to<br />

its very detailed 3D reconstruction,”<br />

afferma Wetzel. “And we<br />

did it at a cheap price.”<br />

Fondata nel 2016, la tecnologia<br />

di VOXELGRID utilizza<br />

nuove tecniche di Intelligenza<br />

Artificiale, tra cui il riconosci-<br />

8 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


FOCUS<br />

mento automatico delle aree e<br />

il deep learning, le quali vengono<br />

impiegate per processare<br />

la nuvola di punti e l'analisi<br />

iper-spettrale. Gli algoritmi<br />

della startup sono così robusti<br />

da poter distinguere automaticamente<br />

le zone delle finestre<br />

dalle facciate con un margine<br />

di errore inferiore all'1% in 1<br />

secondo, un livello di precisione<br />

molto elevato per gli standard<br />

del settore.<br />

“Existing buildings without<br />

reliable planning documents<br />

account for around 95% of<br />

the entire global real estate<br />

portfolio,” dice Wetzel. “The<br />

company’s focus is to supply<br />

combined hardware and software<br />

as a service (H&SaaS)<br />

in order to create layouts<br />

and material information for<br />

existing buildings which are<br />

way cheaper than traditional<br />

approaches.”<br />

VOXELGRID ha inoltre<br />

introdotto sul mercato il<br />

proprio device di cattura<br />

della realtà, consentendo ai<br />

professionisti di acquisire<br />

fino a 10.000 metri quadrati<br />

di superficie di un edificio<br />

esistente in un giorno. Con<br />

un lavoro di post-elaborazione<br />

minimale, è possibile generare<br />

automaticamente piante 2D o<br />

un modello 3D di un ediificio,<br />

anche con informazioni sui<br />

materiali.<br />

“Compatible and accurate<br />

building data is a prerequisite<br />

for creating BIMs. Our goal is<br />

to provide building information,<br />

including room number,<br />

height, and its materials, inside<br />

and out,”, afferma Wetzel.<br />

Il cuore pulsante del processo<br />

VOXELGRID è composto<br />

dall’Intelligenza Artificiale.<br />

“Using hundreds of annotated<br />

building images as training<br />

datasets, we teach computers<br />

to do what comes naturally to<br />

humans: learn by example and<br />

experience. The outcome is a<br />

remarkable progress in image<br />

recognition of building geometries,<br />

especially in identifying<br />

different materials and components,”<br />

afferma Wetzel.<br />

Ma questa tecnologia non è<br />

utilizzata anche da altri?<br />

“I think that there is currently<br />

no other company offering to<br />

create 2D Plans and 3D models<br />

using this set of imaging<br />

technologies,” dice Wetzel.<br />

E potrebbe avere ragione.<br />

Mentre la maggior parte delle<br />

aziende si presenta con la<br />

creazione di nuvole di punti o<br />

il tour virtuale di un edificio,<br />

VOXELGRID si differenzia<br />

““WE TEACH<br />

COMPUTERS TO<br />

DO WHAT COMES<br />

NATURALLY<br />

TO HUMANS:<br />

LEARN BY<br />

EXPERIENCE.”<br />

“<br />

utilizzando i propri algoritmi<br />

di Intelligenza Artificiale,<br />

così da generare rapidamente<br />

modelli BIM del costruito<br />

esistente. La combinazione di<br />

innovazione e velocità - più<br />

conveniente nel lungo periodo<br />

-, consente loro di offrire prodotti<br />

a basso costo rispetto ai<br />

loro competitors.<br />

Oltre a ricevere premi, l'azienda<br />

è stata investita dal Gruppo<br />

CalCon, una delle più grandi<br />

società IT in Germania e del<br />

mercato immobiliare austriaco.<br />

VOXELGRID ha ora uno<br />

staff di 16 dai tre originali e<br />

continua a operare da Monaco,<br />

l’hub della startup nel sud del<br />

paese.<br />

Quindi, con i progetti pilota e<br />

le fasi di finanziamento in corso,<br />

qual è il prossimo passo per<br />

l'azienda?<br />

“The long-term goal is to<br />

develop realistic 3D building<br />

models that contain all the<br />

information about the geometries<br />

and structural elements, ”<br />

condivide Wetzel.<br />

“But we have to be really aware<br />

that proper AI only works with<br />

proper training, and this means<br />

really an awful lot of suitable<br />

information of training for the<br />

machine. ”<br />

Digitalizzare il mondo con i<br />

processi di machine learning<br />

L'azienda canadese Ecopia ha<br />

creato un certo scalpore nel<br />

settore geospaziale nel 2018<br />

quando ha rilasciato il primo<br />

dataset ad alta precisione del<br />

costruito totale degli Stati<br />

Uniti. Molte persone restarono<br />

a bocca aperta, infatti credevano<br />

che non si potesse fare a<br />

quella scala, velocità e precisione.<br />

Per raggiungere questo obiettivo<br />

l'azienda, grazie ai suoi algoritmi<br />

di Intelligenza Artificiale<br />

ha setacciato il database di immagini<br />

satellitari DigitalGlobe<br />

di Maxar, estraendo oltre 169<br />

milioni di planimetrie (footprint)<br />

di edifici negli States<br />

aggiornandole annualmente.<br />

L'azienda ha intrapreso una<br />

sfida più grande quest'anno:<br />

creare la prima mappa digitale<br />

completa di tutta l'Africa<br />

subsahariana.<br />

Questa mappa digitale includerà<br />

circa 342 milioni di edifici,<br />

il doppio di quella che hanno<br />

creato negli Stati Uniti “Ecopia<br />

leverages AI to mine geospatial<br />

big data. This data is used to<br />

create up-to-date, highly accurate<br />

digital representations of<br />

the Earth that are being used<br />

by decision-makers around the<br />

world,” afferma Emily Jackson,<br />

vicepresidente dell'azienda.<br />

“We produce millions of kilo-<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 9


FOCUS<br />

meters worth of commercialgrade<br />

high-definition maps of<br />

the Earth every month.”<br />

Per sostenere la loro iniziativa<br />

per l'Africa subsahariana,<br />

Ecopia ha ricevuto un finanziamento<br />

di 6,7 milioni di dollari<br />

dalla Sustainable Development<br />

Technology Canada (SDTC),<br />

una fondazione creata dal governo<br />

canadese.<br />

La tecnologia di base di Ecopia<br />

è stata sviluppata durante<br />

il Dottorato di ricerca di<br />

Yuanming Shu presso l'Università<br />

di Waterloo, un leader<br />

del computer engineering.<br />

Durante la sua ricerca, Shu ha<br />

notato che ogni giorno sono<br />

milioni le immagini geospaziali<br />

acquisite da satelliti, aeroplani,<br />

droni e altri veicoli. Questo<br />

gli ha dato un'opportunità per<br />

fare qualcosa di significativo<br />

con i dati e i pixel disponibili.<br />

Nel 2015, Shu ha co-fondato<br />

e lanciato Ecopia con Jon<br />

Lipinski e Shuo Tan, rispettivamente<br />

presidente e CTO<br />

dell'azienda. Una borsa di studio<br />

dell'Università di Waterloo<br />

e del governo canadese ha<br />

permesso al team fondatore di<br />

iniziare a esplorare le opportunità<br />

di business.<br />

In meno di un anno, hanno<br />

avuto il loro prototipo iniziale<br />

e il primo cliente. Alla domanda<br />

se la location iniziale<br />

dell'azienda fosse anche un<br />

catalizzatore per la crescita di<br />

Ecopia, la risposta di Jackson è<br />

stata positiva.<br />

“The Accelerator Centre in<br />

Waterloo allowed us to grow as<br />

a business with access to other<br />

startups to talk about growth<br />

and best practices. We also had<br />

strong mentorship from industry<br />

experts, and as a growing<br />

startup, that expertise was invaluable.”<br />

Come molte altre startup,<br />

Ecopia ha affrontato diverse<br />

sfide per poter crescere, tra l’accesso<br />

ai professionisti di talento,<br />

a risorse sostenibili e al cliente.<br />

“These are the three biggest<br />

challenges for any new startup<br />

company, but we believed in<br />

our team, our business model,<br />

and our product”, afferma<br />

Jackson.<br />

Società di telecomunicazioni,<br />

governi, ONG, compagnie<br />

di assicurazione e logistica<br />

utilizzano le loro mappe per<br />

determinare dove si trovano<br />

building footprint, strade, aree<br />

verdi e altre feature.<br />

“There is an inadequate<br />

amount of accurate, up-to-date<br />

information of the Earth,” dice<br />

Jackson. “Current sources do<br />

not provide adequate solutions<br />

for enterprise analysis and decision<br />

making.”<br />

La tecnologia di intelligenza<br />

artificiale dell'azienda è attualmente<br />

una delle più innovative<br />

del settore, specializzata nell'estrazione<br />

di informazioni da<br />

big data geospaziali.<br />

“We are leading the charge in<br />

how AI can be used to create<br />

high-definition vector maps at<br />

scale,” afferma Jackson.<br />

I loro progressi nell'apprendimento<br />

automatico possono<br />

convertire le immagini satellitari<br />

in alta risoluzione in<br />

mappe vettoriali con una capacità<br />

di produzione di oltre 40<br />

milioni di building footprint al<br />

mese, una capacità ineguagliata<br />

che mantiene una precisione<br />

del 95%. Oltre ai loro prodotti,<br />

Emily ci dice cos'altro li<br />

rende orgogliosi di essere una<br />

startup.<br />

“We have doubled in size and<br />

revenue year over year since<br />

incorporating as a business, all<br />

while being primary bootstrapped<br />

and not taking on any<br />

outside funding,” she says. “We<br />

have big plans for international<br />

expansion and product-line<br />

growth.”<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Intelligenza Artificiale; machine<br />

learning; deep learning; computer<br />

vision; mapping; immagini<br />

satellitari; nuvole di punti<br />

ABSTRACT<br />

JOHN MCCARTHY, computer<br />

scientist at Stanford University, first<br />

coined the term “artificial intelligence”<br />

in 1955, defining<br />

it as, “the science and engineering<br />

of making intelligent machines,<br />

especially intelligent computer<br />

programs.”<br />

Machines are intelligent when<br />

they can replicate human cognitive<br />

skills such as forming categories,<br />

recognizing<br />

patterns, and solving problems.<br />

For machines to achieve artifi cial<br />

intelligence, computer programmers<br />

must create algorithms that<br />

can scan and organize input data<br />

to train and teach the machines to<br />

perform tasks. This method is called<br />

machine learning, the most basic of<br />

all AI techniques. Several other AI<br />

methods have since been developed,<br />

including neural network, a process<br />

that mimics how the human brain<br />

learns by using interconnected<br />

nodes to process data. Its more<br />

sophisticated version is called deep<br />

learning, which uses multiple layers<br />

of neural networks so that computers<br />

can analyze bigger datasets. With<br />

the advent<br />

of big geospatial data, there are far<br />

more inputs for AI machines to<br />

train on and improve their accuracy.<br />

And due to AI’s ability to handle big<br />

datasets such as imagery, computer<br />

vision is currently one of the hottest<br />

geospatial applications. With computer<br />

vision technology, machines<br />

can be taught to “see” real-world<br />

objects from images, thus allowing<br />

companies like Mapillary to identify<br />

roads from street photos, Ecopia to<br />

extract built-up areas from satellite<br />

imagery, and VOXELGRID<br />

to recognize construction materials<br />

from a point cloud.<br />

AUTORE<br />

Marc M. Delgado<br />

marcmdelgado@yahoo.com<br />

Questo articolo è stato tradotto<br />

dall'originale scritto<br />

per l'American geospatial<br />

magazine xyHt (xyht.com)<br />

10 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


FOCUS<br />

10 – 14 maggio<br />

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<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 11


REPORT<br />

Dati territoriali e metodi di<br />

governance digitale in un’esperienza<br />

di pianificazione costiera comunale<br />

di Pasquale Balena, Alessandro Bonifazi e Carmelo M. Torre<br />

Fig. 1 - Inquadramento territoriale di Rodi<br />

Garganico nel promontorio del Gargano (in<br />

basso a sinistra), morfologia del territorio<br />

comunale e distribuzione delle principali aree<br />

urbanizzate al 2011 in un estratto di cartografia<br />

tecnica (in basso a destra) e in una immagine<br />

satellitare (dettaglio, in alto).<br />

Il rilevo crescente assunto dall’informazione geografica nel governo del<br />

territorio si colloca in un quadro più ampio di lenta affermazione di nuovi<br />

modelli di governance – trainati dall’evoluzione tumultuosa delle tecnologie<br />

dell’informazione e della comunicazione, sia nell’innovazione scientifica sia nei<br />

nuovi mercati della digital economy (Ash et al. 2016; Fang 2015).<br />

Nel confrontarsi con le sfide poste dal decentramento amministrativo – avviato<br />

con la legge 15 marzo 1997, n. 59 (cosiddetta “Bassanini”) e culminato nella<br />

riforma del Titolo V della Costituzione (l. cost. n. 1/2001) – i Comuni sembrano<br />

mostrare aspettative elevate sulla capacità dell’informatizzazione di migliorare<br />

l’organizzazione interna e la qualità dei servizi offerti all'utenza esterna<br />

(riducendone i costi) ma continuano a imputare i ritardi nella transizione<br />

digitale alla scarsità di risorse e all’inadeguatezza della formazione del<br />

personale (Banca d’Italia 2017).<br />

In questo contesto, l’ambiente<br />

costiero rappresenta<br />

un campo di applicazione<br />

estremamente stimolante, in<br />

quanto zona di transizione tra<br />

terra e mare – lungo la quale<br />

si susseguono e si intrecciano<br />

diversi ecosistemi, con i benefici<br />

che ne derivano alla società<br />

(Siikamäki et. al. 2013; Willaert<br />

et al., 2019). Tuttavia, il processo<br />

di decentramento della<br />

gestione del demanio marittimo<br />

ha determinato una scomposizione<br />

delle competenze sugli<br />

usi pubblici del mare, con la<br />

titolarità delle funzioni amministrative<br />

che risulta conferita<br />

perlopiù a regioni e comuni e la<br />

proprietà dei beni che rimane<br />

attribuita allo Stato (Casanova,<br />

2007). Persiste quindi l’esigenza<br />

di sperimentare modelli metodologici<br />

e organizzativi efficaci<br />

nel realizzare il potenziale senza<br />

precedenti delle informazioni<br />

geografiche disponibili, a condizione<br />

che ne sia al contempo<br />

garantita l’accessibilità agli operatori<br />

tecnici e amministrativi<br />

responsabili della gestione del<br />

demanio marittimo – in termini<br />

sia di competenze richieste, sia<br />

di fattibilità tecnico-economica.<br />

L’applicazione presentata si pone<br />

in questa prospettiva, riassu-<br />

12 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

mendo i punti salienti di una<br />

collaborazione fra l’amministrazione<br />

comunale di Rodi<br />

Garganico (FG) e il Politecnico<br />

di Bari, finalizzata alla formazione<br />

del Piano Comunale<br />

delle Coste.<br />

Il contesto territoriale<br />

e amministrativo<br />

Il Piano Regionale delle Coste<br />

della Puglia (PRC), approvato<br />

definitivamente nel 2011,<br />

opera una classificazione<br />

dell’intero demanio marittimo<br />

secondo i due criteri della criticità<br />

all’erosione e della sensibilità<br />

ambientale, e detta le regole<br />

per l’approvazione dei Piani<br />

Comunali delle Coste (PCC).<br />

Questi, nel promuovere usi<br />

sostenibili dei territori costieri<br />

e un’equa distribuzione dei<br />

vantaggi connessi alle attività<br />

economiche, sono chiamati<br />

ad assicurare il rispetto della<br />

capacità rigenerativa degli ecosistemi<br />

marino-costieri e il riequilibrio<br />

morfodinamico della<br />

fascia costiera, rendendo effettiva<br />

la libera partecipazione dei<br />

cittadini agli usi pubblici del<br />

mare. A titolo di esempio delle<br />

scelte strategiche compiute<br />

in Puglia, la legge regionale<br />

17/2015 (che ha sostituito la<br />

l.r. 17/2006 conservandone<br />

l’impianto) riserva il 60% del<br />

demanio marittimo all’uso<br />

pubblico, pur consentendo<br />

che nel 40% di questa spiaggia<br />

libera (SL) siano rilasciate<br />

concessioni per servizi legati<br />

alla balneazione (art. 14). Per<br />

confronto, si consideri che<br />

l’analoga soglia di riferimento<br />

(con lievi differenze) in Veneto<br />

e nell’Emilia Romagna è stata<br />

fissata al 20% 1.<br />

Rodi Garganico si estende<br />

per circa 13 km 2 sul versante<br />

settentrionale del promontorio<br />

del Gargano, sviluppando una<br />

fascia costiera di quasi 10 km,<br />

orientata lungo una linea qua-<br />

Fig. 2 - Analisi e interpretazione dei fenomeni di erosione costiera. Dal confronto fra le linee di costa rappresentate<br />

nel riquadro in alto (al 2005 in nero, al 2017 in rosso) è stata operata una classificazione dei tratti<br />

di costa in avanzamento (in celeste nel riquadro al centro), in erosione (in arancione) o stabili (trasparenti,<br />

qui non mostrati), che ha rappresentato un criterio chiave per la valutazione dell’ammissibilità della deroga<br />

all’insufficiente profondità della spiaggia, non riconosciuta per la concessione vigente rappresentata dal poligono<br />

marrone a sinistra nel riquadro in basso. Si osservi la “migrazione” verso la battigia degli ombrelloni<br />

nell’ampio tratto in marcato avanzamento a ridosso del molo di sottoflutto.<br />

si retta in direzione sud-ovest/<br />

nord-est (Fig. 1). Collocandosi<br />

a cavallo di una discontinuità<br />

nel contesto geologico di riferimento,<br />

il territorio comunale<br />

presenta una piana costiera a<br />

debole pendenza (legata alla più<br />

ampia dinamica del Lago di Varano),<br />

a ovest, e una morfologia<br />

caratterizzata da versanti acclivi<br />

fisicamente delimitati verso il<br />

mare da un asse viario (la S.S.<br />

89), a est. A fronte di una popolazione<br />

residente che si attesta<br />

intorno ai 3.500 abitanti, Rodi<br />

è una importante località turistica<br />

– con oltre 50.000 arrivi e<br />

circa 325.000 presenze registrate<br />

nel 2018 nelle strutture ufficiali<br />

(Osservatorio del turismo della<br />

Regione Puglia, 2019). L’elevata<br />

densità degli stabilimenti balneari<br />

(SB) è il segno più evidente<br />

della specializzazione dell’economia<br />

locale.<br />

Il Piano Comunale delle Coste<br />

di Rodi Garganico<br />

La condizione del demanio<br />

marittimo appare emblematica<br />

della domanda di dati territoriali<br />

accurati espressa dalla pianificazione<br />

territoriale: una fascia<br />

costiera, di profondità variabile,<br />

delimitata a terra dalla dividente<br />

demaniale (la linea di demarca-<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 13


REPORT<br />

zione fra la proprietà pubblica<br />

afferente al demanio marittimo<br />

e altre proprietà pubbliche o<br />

private) e a mare dall’inviluppo<br />

del lido. Conseguentemente, da<br />

un lato si presentano problemi<br />

di incertezza che affliggono<br />

lo stato di diritto, dall’altro ci<br />

si confronta con la variabilità<br />

intrinseca della zona di transizione<br />

fra terre emerse e mare<br />

territoriale.<br />

Le criticità riscontrate nella<br />

redazione del PCC di Rodi<br />

Garganico hanno riguardato<br />

alcune discontinuità rilevate<br />

nella polilinea fornita dal Sistema<br />

Informativo del Demanio 2<br />

– armonizzate sulla base di una<br />

ricognizione della cartografia<br />

catastale locale (messa a disposizione<br />

della Regione Puglia con<br />

Sistema di Riferimento WGS84<br />

UTM 33 N) e verificate con<br />

visure sulle particelle interessate<br />

(effettuate in cooperazione<br />

applicativa). Analogamente, è<br />

stato necessario ricostruire la<br />

titolarità demaniale di una serie<br />

di particelle che, in seguito alla<br />

riorganizzazione del tessuto<br />

urbano (in particolare, a ridosso<br />

dell’area portuale), si erano<br />

ritrovate frammiste nel demanio<br />

stradale e in aree di proprietà<br />

privata.<br />

È stata tuttavia l’analisi (e la<br />

conseguente rappresentazione)<br />

del “confine ultimo tra terraferma<br />

e mare” (Barbano et al.,<br />

2005) a costituire la sfida più<br />

rilevante. La definizione normativa<br />

di linea di costa adottata<br />

nel PRC (mistilinea che segue<br />

l’andamento reale della costa<br />

comunale) si rifà all’anglosassone<br />

coastline, potendosi ritenere<br />

coerente con le analisi alla scala<br />

relativamente piccola imposta<br />

dal calcolo di parametri aggregati<br />

a livello comunale, come la<br />

ripartizione fra aree concedibili<br />

e zone da destinare a SL. Tuttavia,<br />

sia le analisi diacroniche<br />

che hanno condotto in sede<br />

di elaborazione del PRC alla<br />

classificazione normativa del<br />

demanio marittimo secondo<br />

un criterio di criticità all’erosione,<br />

sia la determinazione della<br />

profondità di spiaggia (definita<br />

come la distanza media tra il<br />

limite interno del bagnasciuga<br />

e il limite esterno dell’arenile)<br />

evocano piuttosto il monitoraggio<br />

della shoreline, intesa come<br />

linea di riva, una linea mobile<br />

che fluttua continuamente con<br />

il moto dell’acqua, a causa delle<br />

onde o delle maree (Milli e Surace,<br />

2011).<br />

In effetti, lo strato informativo<br />

della linea di costa al 2010<br />

messo a disposizione dell’amministrazione<br />

comunale attraverso<br />

il Geoportale regionale<br />

(sit.puglia.it) e attualizzata al<br />

2017 dal gruppo di lavoro 3 per<br />

fotointerpretazione sulla base<br />

di una più recente ortofoto<br />

(con risoluzione geometrica di<br />

0,2 m), è ascrivibile in termini<br />

approssimativi al novero delle<br />

linee di riva istantanee, digitalizzate<br />

a partire da immagini aeree<br />

o satellitari (con l’eventuale<br />

ausilio di altri dati telerilevati)<br />

secondo procedimenti manuali<br />

o semiautomatici (ibid.). La sua<br />

validità ai fini normativi è stata<br />

dunque assicurata dal ricorso a<br />

specifici metodi di valutazione<br />

e supporto alla decisione (Fig.<br />

2). Per quanto riguarda l’erosione<br />

costiera, e in continuità<br />

con l’impostazione adottata dal<br />

PRC, la discriminazione fra i<br />

tratti in avanzamento e quelli<br />

in erosione è stata subordinata<br />

alla rilevazione di una variazione<br />

minima di 10 m nell’analisi diacronica<br />

pluriennale (in almeno<br />

un punto nel tratto compreso<br />

tra due punti di intersezione<br />

successivi), in difetto della<br />

quale la costa risulta classificata<br />

come stabile. Analogamente, si<br />

è cercato di evitare di tradurre<br />

l’incertezza dell’informazione<br />

geografica in sperequazione<br />

dello stato giuridico del demanio<br />

marittimo, inserendo come<br />

criterio chiave per la valutazione<br />

della concedibilità in deroga di<br />

tratti di spiaggia con profondità<br />

(istantanea) inferiore a 15 m<br />

proprio il trend di avanzamento<br />

nel medio periodo.<br />

Criticità nella generazione degli<br />

scenari del Piano Comunale delle<br />

Coste<br />

Al cuore dell’attività di pianificazione<br />

costiera prefigurata<br />

dal PRC vi è una classificazione<br />

amministrativa del demanio<br />

marittimo che, escluse le aree<br />

che non rientrano nell’ambito<br />

di applicazione del PCC (ad<br />

esempio, i porti di rilevanza<br />

nazionale), separa la “costa utile”<br />

ai fini della concessione di<br />

beni del demanio marittimo da<br />

quella “non concedibile” (per<br />

condizioni soggette a individuazione<br />

e determinazione nel<br />

PCC) o “non fruibile” (nella<br />

quale i fattori ostativi si sottraggono<br />

a qualsiasi intervento<br />

conformativo da parte delle amministrazioni<br />

comunali). In Fig.<br />

3 è riportato uno schema logico<br />

che illustra i principali criteri di<br />

classificazione della costa, introducendo<br />

anche il meccanismo<br />

attraverso cui la facoltà di deroga<br />

alla insufficiente profondità<br />

della spiaggia può rendere concedibile<br />

un tratto di costa, nel<br />

rispetto di specifiche condizioni.<br />

L’attribuzione delle aree del demanio<br />

marittimo a ciascuna delle<br />

tre macro-categorie ha comportato<br />

un utilizzo non banale<br />

dell’informazione geografica. La<br />

non fruibilità, ad esempio, può<br />

essere connessa all’applicazione<br />

delle disposizioni del d.lgs.<br />

116/2008: in assenza di aree<br />

oggetto dei divieti di balneazione<br />

per forme di inquinamento<br />

accertato, si è comunque fatto<br />

14 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

riferimento al “Portale Acque”<br />

del Ministero della Salute 4 per la<br />

perimetrazione di due aree permanentemente<br />

non adibite alla<br />

balneazione in corrispondenza<br />

delle foci di due corsi d’acqua<br />

a carattere torrentizio. Le immagini<br />

delle aree sono state<br />

acquisite dal portale, georefenziate<br />

in modalità map to map,<br />

riportate sulle tavole progettuali<br />

e utilizzate per classificare le aree<br />

demaniali sottostanti come non<br />

fruibili.<br />

Tuttavia, l’inibizione alla balneazione<br />

può verificarsi anche in<br />

via temporanea, in corrispondenza<br />

dei recapiti a mare di<br />

opere di collettamento di acque<br />

meteoriche di dilavamento superficiale<br />

(provenienti da attività<br />

non pericolose). Per favorire<br />

l’applicazione del regolamento<br />

regionale n. 26/2013, nel PCC<br />

si è provveduto a mappare delle<br />

Zone di rispetto (con raggio<br />

di 200 metri attorno al punto<br />

di scarico), sottoponendole a<br />

norme tecniche che impegnano<br />

l’amministrazione comunale e<br />

i titolari di concessioni demaniali<br />

a contribuire – secondo il<br />

principio delle responsabilità<br />

comuni ma differenziate – alla<br />

piena efficacia delle procedure<br />

di allertamento e di gestione<br />

operativa del rischio chimicobiologico<br />

(Fig. 4).<br />

Sul fronte dei divieti assoluti<br />

che comportano la non concedibilità<br />

dei beni demaniali, i<br />

cordoni dunari hanno rappresentato<br />

l’occasione per un’integrazione<br />

delle fonti regionali<br />

disponibili con indagini sul<br />

campo. Adottando un doppio<br />

criterio per la perimetrazione<br />

dei sistemi dunari (geomorfologico<br />

ed ecologico), il lavoro è<br />

proseguito su due binari paralleli,<br />

sotto la responsabilità degli<br />

specialisti 5 :<br />

4 partendo da operazioni<br />

di geoprocessing (map<br />

overlay) riguardanti gli<br />

ulteriori contesti paesaggistici<br />

identificati nel Piano<br />

Paesaggistico Territoriale<br />

Regionale (PPTR) e la<br />

Carta Idrogeomorfologica<br />

della Regione Puglia –<br />

nonché la redigenda Carta<br />

Geologica d’Italia in scala<br />

1: 50.000 e l’Atlante delle<br />

Spiagge Italiane (1981) –,<br />

sono stati perimetrati i depositi<br />

eolici anche attraverso<br />

rilievi mirati sul campo.<br />

4 assumendo a riferimento<br />

la Carta tematica<br />

di Habitat e Specie vegetali<br />

e animali di interesse<br />

comunitario nella regione<br />

Puglia 6 , sono stati effettuati<br />

dei sopralluoghi sistematici<br />

per mappare le aree del<br />

demanio marittimo interessate<br />

da habitat naturali<br />

riferibili ai sistemi dunari,<br />

classificati ai sensi dell’Allegato<br />

I alla Direttiva 92/43/<br />

CEE (in particolare, Dune<br />

embrionali mobili, Dune<br />

mobili del cordone litorale<br />

con presenza di Ammophila<br />

arenaria, Dune costiere con<br />

Juniperus ssp).<br />

Entrambe le componenti dei<br />

sistemi dunari sono state successivamente<br />

riperimetrate su<br />

ortofoto (aggiornate al 2017),<br />

distinguendo l’ingombro territoriale<br />

diretto (in cui vige il<br />

divieto assoluto di concessione)<br />

da una fascia di rispetto della<br />

profondità di 3 metri nella quale,<br />

in presenza di habitat costieri<br />

di interesse comunitario, sono<br />

state applicate ulteriori prescrizioni<br />

e raccomandazioni.<br />

Nel PCC, la definizione delle<br />

aree che ricadono nella “costa<br />

utile” ai fini turistico-balneari<br />

assume un ruolo cruciale. È in<br />

questa fase che le aspettative dei<br />

Fig. 3 - Schema logico del processo di individuazione<br />

della costa utile ai fini della concessione di beni<br />

demaniali marittimi, secondo le disposizioni della<br />

l.r. 17/2015 e del Piano Regionale delle Coste della<br />

Puglia. Lo schema comprende un richiamo alle regole<br />

per la deroga all’insufficiente profondità della<br />

spiaggia, stabilite nel PCC di Rodi Garganico.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 15


REPORT<br />

Fig. 4 - Nel riquadro a sinistra, una delle due aree permanentemente non adibite alla balneazione segnalate sul<br />

Portale Acque del Ministero della Salute (in corrispondenza dello scarico a mare delle acque reflue trattate dal<br />

depuratore di Vico del Gargano); a destra, una zona di rispetto connessa ai recapiti a mare di opere di collettamento<br />

di acque meteoriche di dilavamento superficiale.<br />

diversi portatori di interessi si<br />

intrecciano e si scontrano con<br />

le limitazioni imposte dalla<br />

complessa normativa cui il PCC<br />

deve sottostare per assicurare<br />

le condizioni di equilibrio fra<br />

convenienza privata e interesse<br />

collettivo nella gestione del<br />

demanio e del patrimonio pubblico<br />

(Tajani e Morano, 2017):<br />

in questa situazione, il supporto<br />

di tecniche di analisi territoriale<br />

con strumenti GIS si è rivelato<br />

fondamentale per contemperare<br />

i principi di precauzione<br />

e proporzionalità (Orlando et<br />

al., 2005). Adottando in modo<br />

sistematico e radicale uno dei<br />

principali criteri progettuali<br />

stabiliti nel PRC, si è optato<br />

per un approccio modulare,<br />

suddividendo l’intero demanio<br />

marittimo in elementi caratterizzati<br />

da ampiezza costante e<br />

corrispondente (al netto della<br />

variabilità delle morfologie più<br />

complesse) a un fronte mare di<br />

circa 20 metri.<br />

La scelta di un passo regolare ha<br />

introdotto una maggiore rigidità<br />

progettuale, discretizzando<br />

le dimensioni degli oggetti territoriali<br />

concedibili. Tuttavia,<br />

lo studio delle forme e delle<br />

dimensioni delle concessioni<br />

esistenti ha consentito di valutare<br />

la sostanziale coerenza delle<br />

regole adottate con le preferenze<br />

degli operatori economici, per<br />

come si manifestano nello stato<br />

di diritto del demanio marittimo<br />

– al netto dei vincoli territoriali<br />

(ad esempio, i divieti assoluti)<br />

e progettuali (un numero<br />

molto esiguo di concessioni presentava<br />

un’estensione superiore<br />

a 150 m, il massimo consentito<br />

dal PRC). Inoltre, di gran lunga<br />

prevalente sui disagi appare la<br />

facoltà acquisita dal Comune di<br />

emanciparsi dall’inerzia imposta<br />

al layout territoriale dall’attuale<br />

disposizione delle aree in concessione<br />

e, soprattutto, di disaccoppiare<br />

le scelte sulle singole<br />

concessioni dalla tenuta complessiva<br />

degli assetti pianificati.<br />

L’impostazione geometrica della<br />

sequenza modulare ha tenuto<br />

conto del regolare andamento<br />

della costa – ad eccezione del<br />

promontorio su cui sorge il centro<br />

urbano (interamente non<br />

fruibile) e dell’area portuale, che<br />

ha innescato marcati fenomeni<br />

di avanzamento dell’arenile a est<br />

del molo di sottoflutto. In particolare,<br />

il passo regolare di 20<br />

metri è stato calcolato su rette<br />

mediane di quadrilateri composti<br />

dalla segmentazione di tratti<br />

omogenei rettificati della linea<br />

di costa e del relativo tratto di<br />

dividente demaniale, e dalle<br />

perpendicolari alla dividente<br />

rettificata.<br />

Oltre a rispettare il parametro<br />

di concedibilità a livello comunale<br />

– il rapporto 60/40 fra SL,<br />

in parte con servizi (SLS) e SB<br />

–, il demanio marittimo è stato<br />

suddiviso in 6 Ambiti Costieri,<br />

all’interno dei quali sono stati<br />

introdotti ulteriori parametri<br />

per prevenire il dumping territoriale<br />

degli usi meno ricercati<br />

dal mercato (SL mai inferiore al<br />

40% e, al suo interno, SLS mai<br />

superiore al 60%). Ricorrendo a<br />

un’analogia con la pianificazione<br />

urbanistica, il sistema di gestione<br />

proposto (Fig. 5) prevede<br />

una destinazione di zona (SL o<br />

SB) predefinita nel PCC, e una<br />

serie di regole (riguardanti il numero<br />

minimo e massimo di moduli<br />

concedibili) che orientano<br />

la discrezionalità tecnico-amministrativa<br />

nella destinazione degli<br />

usi, esercitata dal Comune nelle<br />

procedure a evidenza pubblica<br />

di selezione dei beneficiari di<br />

concessioni.<br />

Conclusioni e prospettive<br />

future<br />

L’evoluzione di forme mature<br />

di e-government per migliorare<br />

i servizi pubblici e i processi<br />

democratici comporta, accanto<br />

all’uso intensivo di tecnologie<br />

dell’informazione e della comunicazione<br />

nelle pubbliche<br />

amministrazioni, l’introduzione<br />

di innovazioni organizzative e<br />

l’acquisizione di nuove competenze<br />

7 . Questa posizione risuona<br />

con le prospettive più mature<br />

sul paradigma della smart city<br />

– e per estensione dei territori<br />

intelligenti – secondo cui le<br />

infrastrutture digitali svolgono<br />

un ruolo di catalisi della condivisione<br />

creativa di conoscenze,<br />

a beneficio del capitale sociale e<br />

intellettuale (Murgante e Borruso,<br />

2013).<br />

I limiti osservati nell’applicazione<br />

qui presentata riguardano<br />

proprio la necessità, da un lato,<br />

di consolidare processi di sussi-<br />

16 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

diarietà verticale, per evitare che<br />

il processo di decentramento<br />

che ha interessato il demanio<br />

marittimo negli ultimi decenni<br />

ponga sui Comuni un carico<br />

amministrativo insostenibile.<br />

Di pari passo, è auspicabile che<br />

l’amministrazione comunale<br />

esplori percorsi di sussidiarietà<br />

orizzontale (Murgante et al.,<br />

2011) coinvolgendo portatori di<br />

interessi diretti – in particolare i<br />

titolari di concessioni demaniali<br />

marittime e gli imprenditori in<br />

settori dipendenti dalle risorse<br />

marine e costiere, anche grazie<br />

alla mediazione dei propri<br />

consulenti tecnici – e diffusi<br />

(le organizzazioni del sistema<br />

della conoscenza e della società<br />

civile).<br />

Questa sperimentazione sull’uso<br />

di dati territoriali e tecnologie<br />

geospaziali a supporto della pianificazione<br />

costiera comunale<br />

sembra confermarne il grande<br />

potenziale innovativo ma lascia<br />

aperte alcune delle questioni più<br />

dibattute, genericamente ascrivibili<br />

al consolidamento di reti<br />

dinamiche per la condivisione<br />

e l’aggiornamento delle basi di<br />

conoscenza e alla riduzione dei<br />

costi d’investimento (Bartlett &<br />

Fig. 5 - Rappresentazione dell’approccio modulare alla pianificazione costiera comunale nel tratto corrispondente<br />

ai primi 360 m di fronte mare a ovest del territorio comunale - attraverso il confronto fra lo stato<br />

giuridico delle concessioni vigenti (in alto), la ricognizione delle condizioni di limitazione alla fruibilità o<br />

alla concedibilità (al centro) e lo scenario di pianificazione (in basso), in cui i moduli gialli sono destinati a<br />

Spiaggia Libera e quelli azzurri possono ospitare Stabilimenti Balneari (i moduli rossi segnalano i tratti di<br />

costa non fruibile o non concedibile).<br />

NOTE<br />

1Rispettivamente, al punto A.11 dell’Allegato<br />

S1 alla l.r. n. 33/2002 e all’ art. 10, punto 5,<br />

lettera e (della l.r. 9/2002).<br />

2 Il SID o Portale integrato per la pianificazione<br />

del demanio e dello spazio marittimo è<br />

accessibile all’indirizzo web: www.sid.mit.gov.it.<br />

3 In particolare, dall’ing. Maria Francesca<br />

Bruno.<br />

4 http://www.portaleacque.salute.gov.it/Portale-<br />

AcquePubblico/mappa.do<br />

5 Rispettivamente, il geologo Alfredo Pitullo e<br />

il biologo ambientale Rocco Labadessa.<br />

6 Approvata con deliberazione della Giunta<br />

regionale della Puglia n. 2442 del 21/12/2018.<br />

7 Si veda la Comunicazione della Commissione<br />

delle Comunità Europee “Il ruolo<br />

dell’eGovernment per il futuro dell’Europa”,<br />

Bruxelles, 26/09/2003 COM(2003) 567.<br />

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fmars.2019.00199.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

dati territoriali; governance digitale;<br />

coste<br />

ABSTRACT<br />

Contemporary practices in Integrated<br />

Coastal Zone Management (ICZM) show<br />

trends of co-evolving digital technologies<br />

and organizational learning. Within this<br />

framework, spatial data infrastructures are<br />

proving key, on the one hand, in enabling<br />

ecosystem-based management approaches<br />

while, on the other hand, in supporting<br />

the growing role that local authorities<br />

play in coastal governance. In this paper,<br />

we report on the preliminary outcomes of<br />

a research and innovation collaboration<br />

between the municipality of Rodi Garganico<br />

(located in Southern Italy) and the<br />

Polytechnic University of Bari (Italy). The<br />

work concerned the application of geospatial<br />

technologies to the local coastal planmaking<br />

process and helped shed lights on<br />

both persisting challenges to, and promising<br />

prospects of, ICZM.<br />

AUTORE<br />

Pasquale Balena<br />

pasquale.balena@poliba.it<br />

Alessandro Bonifazi<br />

alessandro.bonifazi@poliba.it<br />

Carmelo M. Torre<br />

carmelomaria.torre@poliba.it<br />

Politecnico di Bari<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 17


REPORT<br />

IdroGEO: la piattaforma italiana<br />

sul dissesto idrogeologico<br />

Il nuovo applicativo multi device, multilingua, open source<br />

e open data per la consultazione, la condivisione e il<br />

download di dati, mappe e report su frane e alluvioni<br />

di Carla Iadanza, Alessandro Trigila, Paolo Starace, Alessio Dragoni, Marco Roccisano, Tommaso Biondo<br />

Fig. 1 - Interfaccia utente IdroGEO - Sezione Pericolosità e indicatori di rischio.<br />

La nuova Piattaforma web nazionale di IdroGEO consente la<br />

navigazione, la condivisione sui social e il download di dati,<br />

mappe e report dell'Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia<br />

delle mappe nazionali di pericolosità e degli indicatori di<br />

rischio. È uno strumento di comunicazione e diffusione delle<br />

informazioni, a supporto delle decisioni per le politiche di<br />

mitigazione del rischio, la pianificazione<br />

territoriale, la progettazione preliminare di infrastrutture,<br />

la programmazione e la definizione delle priorità degli<br />

interventi, la gestione delle emergenze di protezione civile<br />

e le valutazioni ambientali. La piattaforma è progettata<br />

per un facile utilizzo e per l'accesso con più dispositivi<br />

(smartphone, tablet, desktop), utilizza standard aperti ed è<br />

rilasciata come software open source.<br />

La diffusione delle informazioni<br />

ambientali<br />

costituisce un obiettivo<br />

strategico per ISPRA e più in<br />

generale per la PA. Informare<br />

i cittadini sui rischi che interessano<br />

il proprio territorio favorisce<br />

una maggiore consapevolezza<br />

e decisioni informate<br />

su dove acquistare la propria<br />

casa o ubicare nuove attività<br />

economiche e ha pertanto un<br />

importante risvolto sociale<br />

ed economico, contribuendo<br />

alla riduzione dei danni e dei<br />

costi.<br />

La nuova piattaforma nazionale<br />

IdroGEO (https://<br />

idrogeo.isprambiente.it) è un<br />

sistema informativo integrato<br />

che consente la gestione<br />

e la consultazione di dati,<br />

mappe, report, foto, video e<br />

documenti dell’Inventario dei<br />

Fenomeni Franosi in Italia -<br />

IFFI, delle mappe nazionali<br />

di pericolosità e degli indicatori<br />

di rischio idrogeologico.<br />

Nel suo uso pubblico è uno<br />

strumento di comunicazione<br />

e diffusione delle informazioni,<br />

a supporto delle decisioni<br />

nell’ambito delle politiche di<br />

mitigazione del rischio, della<br />

pianificazione territoriale, della<br />

progettazione preliminare<br />

delle infrastrutture, della pro-<br />

18 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

grammazione degli interventi<br />

strutturali di difesa del suolo,<br />

della gestione delle emergenze<br />

idrogeologiche e delle valutazioni<br />

ambientali. Gli utenti<br />

autorizzati nei moduli di gestione<br />

del patrimonio informativo<br />

presente nella piattaforma, partecipano<br />

ai processi gestionali<br />

ed approvativi dei dati dell’Inventario<br />

dei Fenomeni Franosi<br />

- IFFI. La piattaforma è quindi<br />

rivolta alle amministrazioni<br />

pubbliche centrali e locali, ai<br />

decisori, alle Autorità di bacino<br />

distrettuali, ai soggetti che gestiscono<br />

le reti infrastrutturali, alle<br />

università e agli enti di ricerca,<br />

ai professionisti che lavorano<br />

nel settore della difesa del suolo<br />

e ai cittadini.<br />

La piattaforma si inserisce appieno<br />

negli obiettivi di innovazione<br />

tecnologica e di digitalizzazione<br />

della PA ed è stata progettata<br />

con l’obiettivo di essere<br />

facilmente utilizzabile, fornire<br />

un’informazione chiara e completa,<br />

consentire la condivisione<br />

sui social e il download dei dati,<br />

essere accessibile con i diversi<br />

tipi di dispositivo (smartphone,<br />

tablet, desktop) ed essere sviluppata<br />

come open source. È stata<br />

realizzata tenendo conto della<br />

Direttiva EU 2019/1024, delle<br />

norme del Codice dell’Amministrazione<br />

Digitale (D.Lgs.<br />

82/2005), delle Linee Guida<br />

AgID su acquisizione e riuso di<br />

software per le pubbliche amministrazioni,<br />

del D.Lgs. 33/2013<br />

per l’accesso, la trasparenza e<br />

la diffusione dei dati della PA,<br />

e delle Linee guida AgID di<br />

design per i servizi digitali della<br />

PA. È stata realizzata con il contributo<br />

del PON Governance<br />

e Capacità istituzionale 2014-<br />

<strong>2020</strong> nel Progetto “Statistiche<br />

ambientali per le politiche di<br />

coesione 2014-<strong>2020</strong>” a supporto<br />

delle politiche pubbliche.<br />

L’applicativo IdroGEO è una<br />

soluzione modulare, multilingua<br />

(IT, EN, FR, DE) e integrata<br />

con due sezioni: una relativa<br />

all’Inventario dei Fenomeni<br />

Franosi in Italia (IFFI), l’altra<br />

alle Mosaicature nazionali di<br />

pericolosità per frane e alluvioni<br />

e agli indicatori di rischio idrogeologico<br />

(PIR). L’Inventario<br />

IFFI, realizzato dall’ISPRA e<br />

dalle Regioni e Province autonome,<br />

ha censito ad oggi oltre<br />

620.000 frane sul territorio italiano<br />

(https://www.progettoiffi.<br />

isprambiente.it); le mosaicature<br />

nazionali di pericolosità, realizzate<br />

sulla base dei dati forniti<br />

dalle Autorità di bacino distrettuali,<br />

individuano il 16,6% del<br />

territorio nazionale classificato<br />

a pericolosità da frana elevata<br />

e molto elevata o a pericolosità<br />

idraulica media con tempo di<br />

ritorno tra 100 e 200 anni.<br />

Fig. 2 - Pannello informativo Sezione Pericolosità e<br />

indicatori di rischio.<br />

Accesso alla piattaforma,<br />

principali funzionalità<br />

e esperienza per l’utente<br />

L’accesso alla piattaforma avviene<br />

con due modalità: accesso<br />

libero e accesso registrato.<br />

L’accesso registrato consente l’utilizzo<br />

della funzione di segnalazione<br />

di una frana attualmente<br />

riservato ai funzionari delle<br />

Amministrazioni Pubbliche (es.<br />

Uffici tecnici comunali, Servizi<br />

Forestali) e ai professionisti<br />

della Rete delle professioni tecniche<br />

(geologi, ingegneri, ecc.).<br />

L’accesso con login è anche necessario<br />

per accedere alla sezione<br />

gestionale della piattaforma<br />

IdroGEO per l’aggiornamento<br />

dei dati alfanumerici e cartografici<br />

dell’Inventario IFFI effet-<br />

Fig. 3 - Interfaccia utente IdroGEO - Sezione Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 19


REPORT<br />

Fig. 4 - Mappa e pannello informativo relativi alla singola frana IFFI.<br />

tuato dai funzionari regionali<br />

IFFI e da ISPRA.<br />

Nella modalità di accesso libero,<br />

l’utente può navigare sulla<br />

mappa, consultare e scaricare<br />

i dati di pericolosità e rischio<br />

(sezione PIR). Al passaggio del<br />

mouse sopra la mappa (funzione<br />

mouseover) su desktop<br />

o mediante un breve tocco su<br />

smartphone, l’utente può visualizzare<br />

sul pannello informativo<br />

i dati aggregati su base nazionale,<br />

regionale, provinciale o comunale,<br />

in funzione della scala<br />

Fig. 5 – Architettura di sistema.<br />

corrente. Questi ultimi sono<br />

presentati attraverso infografiche<br />

dinamiche che, in modo<br />

originale rispetto ad applicazioni<br />

analoghe, sono associate a<br />

mappe tematiche, offrendo così<br />

immediatezza al contenuto e un<br />

notevole impatto comunicativo.<br />

Nella sezione IFFI vengono<br />

visualizzati i dati relativi al<br />

numero di frane, eventi, segnalazioni,<br />

frane con foto, video,<br />

documenti e l’istogramma con<br />

la distribuzione per tipo di<br />

movimento, contestualizzati<br />

sul confine amministrativo<br />

selezionato. A livelli di zoom<br />

opportuni e cliccando sulla<br />

singola frana IFFI, l’utente può<br />

visualizzare una scheda sintetica<br />

contenente una selezione degli<br />

attributi associati alla frana:<br />

ID-Frana, Regione, Provincia,<br />

Comune, Autorità di Bacino<br />

Distrettuale, Tipo di movimento,<br />

Descrizione, Attività,<br />

Litologia, Uso Suolo, Metodo,<br />

Danni, Area Frana, Data<br />

Osservazione, Data Attivazione,<br />

Causa, Interventi e gli eventuali<br />

file multimediali allegati (foto,<br />

video, documenti).<br />

Le principali funzionalità disponibili<br />

nella piattaforma<br />

IdroGEO sono il calcolo dello<br />

scenario, la creazione di report,<br />

la condivisione delle mappe, il<br />

download dei dati, la segnalazione<br />

di nuove frane sul territorio,<br />

la visualizzazione di file<br />

multimediali: 1) Stampa Report<br />

frana. Il report contiene lo stralcio<br />

della mappa della frana selezionata<br />

e tutte le informazioni<br />

associate contenute nella banca<br />

dati dell’Inventario IFFI e<br />

strutturate in sezioni (Generale,<br />

Classificazione, Attività,<br />

Datazione, Danni, ecc.). 2)<br />

Stampa Report Pericolosità e<br />

Rischio. Il report contiene, oltre<br />

alla mappa automaticamente<br />

dimensionata sull’entità correntemente<br />

visualizzata, i dati di<br />

contesto e i dati di pericolosità<br />

per frane e alluvioni e di rischio<br />

relativi a popolazione, famiglie,<br />

edifici, imprese e beni culturali.<br />

3) Calcolo scenario. Il tool<br />

“Calcolo scenario” restituisce<br />

la stima degli elementi esposti<br />

su una porzione del territorio<br />

circoscritta a piacere attraverso<br />

un poligono disegnato dall’utente.<br />

4) Segnalazione frana. La<br />

segnalazione di una nuova frana<br />

viene effettuata mediante il posizionamento<br />

di un punto sulla<br />

mappa, l’inserimento delle principali<br />

informazioni e il carica-<br />

20 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

mento di foto/video/documenti<br />

o di un web link riguardante<br />

la frana. Le informazioni delle<br />

Segnalazioni sono utilizzate per<br />

finalità conoscitive e per l’aggiornamento<br />

della banca dati<br />

dell’Inventario IFFI e non per la<br />

gestione di emergenze di protezione<br />

civile.<br />

In coerenza con il principio di<br />

Openness & transparency definito<br />

nell’EU eGovernment Action<br />

Plan 2016-<strong>2020</strong> (1)<br />

è stata predisposta una pagina<br />

Open data dalla quale è possibile<br />

scaricare, sulla base di quanto<br />

riportato nella licenza e condizioni<br />

d’uso dei dati:<br />

4le mosaicature nazionali della<br />

pericolosità da frana e idraulica;<br />

4i dati relativi alle superfici a<br />

pericolosità e agli indicatori<br />

di rischio su base nazionale,<br />

regionale, provinciale e comunale<br />

(formato XLS, CSV,<br />

JSON), con il relativo file di<br />

Metadati (CSV);<br />

4le frane dell’Inventario<br />

IFFI per Regione/Provincia<br />

Autonoma (formato shapefile;<br />

geometrie puntuali, lineari<br />

e poligonali);<br />

4i dizionari dell’Inventario<br />

IFFI (formato JSON).<br />

L’area gestionale della piattaforma<br />

IdroGEO consente a ISPRA<br />

e alle strutture tecniche delle<br />

Regioni e Province Autonome<br />

il caricamento multiutente<br />

via web dei dati delle frane<br />

dell’Inventario IFFI, semplificando<br />

notevolmente le attività<br />

di aggiornamento. Il processo<br />

prevede un protocollo di qualità<br />

dei dati basato su tre figure:<br />

data entry regionale, validatore<br />

regionale e validatore ISPRA.<br />

Architettura di sistema e API<br />

La piattaforma è stata implementata<br />

utilizzando lo stack<br />

applicativo PEAN (PostgreSQL,<br />

Fig. 6 - Infografica con decalogo piattaforma IdroGEO.<br />

Express, Angular, Node.js),<br />

uno standard per lo sviluppo<br />

di moderne applicazioni web<br />

aperte che prevedono la gestione<br />

di dati geospaziali. Tra le<br />

principali peculiarità di PEAN<br />

ha particolare rilevanza il fatto<br />

che l’architettura risultante è<br />

scalabile e predisposta per un<br />

deployment sia in ambiente a<br />

nodo singolo che in cluster. Il<br />

linguaggio di programmazione<br />

utilizzato è lo stesso per la parte<br />

server e client, permettendo il<br />

riuso del codice tra i due layer<br />

applicativi.<br />

Nell’ottica di privilegiare standard<br />

tecnologici aperti che soddisfino<br />

l’esigenza di assicurare<br />

le interazioni tra PA e di queste<br />

con i cittadini e le imprese (2),<br />

tutte le tecnologie e librerie<br />

coinvolte sono open source, con<br />

un’ampia comunità di utenti a<br />

supporto.<br />

Secondo quanto definito dalle<br />

Linee guida di design per i servizi<br />

digitali della PA (3), l’interfaccia<br />

utente della piattaforma (layer<br />

“WebGIS UI”) è stata implementata<br />

utilizzando come base<br />

lo UI kit (4) e il Web Kit (5)<br />

forniti da Agid. In particolare<br />

per lo sviluppo è stata utilizzata<br />

la libreria Bootstrap Italia (6),<br />

derivata dalla libreria Bootstrap<br />

4 (7). Questi framework sono<br />

stati estesi e adattati per una<br />

consultazione ottimale dei dati<br />

su mappa, funzionalità questa<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 21


REPORT<br />

assente in entrambi i kit preesistenti.<br />

Per garantire una fruizione<br />

ottimale su dispositivi mobile<br />

l’applicazione è stata implementata<br />

come Progressive Web App<br />

(PWA) (8), una soluzione per<br />

fornire un’esperienza utente pari<br />

a quella offerta da applicazioni<br />

native, ma che non comporta<br />

lo sviluppo di codice dedicato<br />

e garantisce una fluidità nella<br />

navigazione anche in caso di<br />

temporanea disconnessione dalla<br />

rete.<br />

Il modello per l’implementazione<br />

del layer “Data Services”<br />

è basato sul Modello di interoperabilità<br />

definito dal Piano<br />

triennale per l’informatica nella<br />

pubblica amministrazione 2019<br />

– 2021 (9) che a sua volta è in<br />

linea con il nuovo European<br />

Interoperability Framework (EIF)<br />

(10). In particolare nella sezione<br />

4, The conceptual model for integrated<br />

public services provision,<br />

viene identificato nella riusabilità<br />

il fattore fondamentale per<br />

l’interoperabilità. Più nello specifico<br />

i criteri che vanno seguiti<br />

nell’implementazione di servizi<br />

condivisi vengono identificati<br />

nel (i) Riuso, (ii) Pubblicazione<br />

e (iii) Aggregazione: riuso nelle<br />

fonti dati che vengono incluse<br />

all’interno della piattaforma<br />

IdroGEO; pubblicazione dei<br />

servizi che compongono la piattaforma;<br />

aggregazione nella fornitura<br />

di un servizio integrato a<br />

livello nazionale.<br />

In coerenza con il principio<br />

di Interoperability by default<br />

definito nell’EU eGovernment<br />

Action Plan 2016-<strong>2020</strong> (11),<br />

al fine di promuovere l’adozione<br />

dell’approccio “API first”<br />

e semplificare le procedure di<br />

scambio di dati e servizi tra le<br />

pubbliche amministrazioni e<br />

tra Pubblica Amministrazione e<br />

privati, per l’implementazione<br />

dei servizi di accesso ai dati è<br />

stato adottato lo standard REST<br />

(Representational State Transfer)<br />

(12), che consente di accedere<br />

e manipolare rappresentazioni<br />

testuali di risorse web usando<br />

un insieme predefinito di operazioni<br />

stateless e consentendo<br />

una facile integrabilità praticamente<br />

da qualsiasi linguaggio<br />

di programmazione e che è<br />

stato progettato per un impiego<br />

diffuso nel dialogo applicativo<br />

tra ISPRA, Regioni e Province<br />

Autonome e Autorità di Bacino<br />

Distrettuali.<br />

La componente geografica del<br />

layer “Data Services” è fornita da<br />

GeoServer (13), un applicativo<br />

server che permette la consultazione<br />

e la modifica di dati<br />

geospaziali utilizzando i formati<br />

e servizi standard pubblici<br />

mantenuti dall’Open Geospatial<br />

Consortium (OGC) (14).<br />

L’API e il GeoServer attingono i<br />

dati dal layer “Data Store”, composto<br />

dal DBMS PostgreSQL<br />

(15) al quale è stato applicato il<br />

plugin PostGIS (16) per aggiungere<br />

il supporto alle componenti<br />

geografiche e l’esecuzione delle<br />

query spaziali sugli oggetti.<br />

L’intero deployment è basato<br />

su tecnologia Docker (17), una<br />

piattaforma per la gestione di<br />

container con lo scopo di eseguire<br />

i singoli processi in ambienti<br />

isolati. Per garantire un’adeguata<br />

affidabilità e scalabilità<br />

in ambiente di produzione la<br />

soluzione adottata permette<br />

l’esecuzione attraverso una piattaforma<br />

di orchestrazione quale<br />

Kubernetes (18) o Swarm (19).<br />

Al fine di garantire il flusso di<br />

validazione e pubblicazione<br />

delle modifiche apportate dalle<br />

fasi di sviluppo alla produzione<br />

e per una verifica continua dei<br />

progressi nelle fasi di implementazione<br />

è stato utilizzato<br />

l’approccio di Continuous<br />

Integration & Continuous<br />

Delivery (CI/CD) disponibile<br />

nella piattaforma di collaborazione<br />

GitLab (20).<br />

22 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

RIFERIMENTI<br />

(1) Sezione 2 - Visione e principi di base, le pubbliche amministrazioni dovrebbero scambiarsi le informazioni e i dati e permettere a cittadini<br />

e imprese di accedere ai propri dati, di controllarli e di correggerli; permettere agli utenti di sorvegliare i processi amministrativi che li vedono<br />

coinvolti; coinvolgere e aprirsi alle parti interessate (ad esempio imprese, ricercatori e organizzazioni senza scopo di lucro) nella progettazione e<br />

nella prestazione dei servizi<br />

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52016DC0179<br />

(2) Linee Guida Modello Interoperabilita: https://docs.italia.it/italia/piano-triennale-ict/lg-modellointeroperabilita-docs/it/bozza/doc/doc_01_<br />

cap_01.html<br />

(3) User interface (Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione): https://docs.italia.it/italia/designers-italia/designlinee-guida-docs/it/stabile/doc/user-interface.html<br />

(4) Il disegno di un’interfaccia e lo UI Kit (Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione): https://docs.italia.it/italia/<br />

designers-italia/design-linee-guida-docs/it/stabile/doc/user-interface/il-disegno-di-un-interfaccia-e-lo-ui-kit.html<br />

5) Lo sviluppo di un’interfaccia e i Web Kit (Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione): https://docs.italia.it/italia/<br />

designers-italia/design-linee-guida-docs/it/stabile/doc/user-interface/lo-sviluppo-di-un-interfaccia-e-i-web-kit.html<br />

(6) Bootstrap Italia: https://italia.github.io/bootstrap-italia/<br />

(7) https://getbootstrap.com/docs/4.4/getting-started/introduction/<br />

(8) https://web.dev/progressive-web-apps/<br />

(9) https://docs.italia.it/italia/piano-triennale-ict/pianotriennale-ict-doc/it/2019-2021/04_modello-di-interoperabilita.html<br />

(10) https://ec.europa.eu/isa2/sites/isa/files/eif_brochure_final.pdf<br />

(11) sezione 2 - Visione e principi di base, i servizi pubblici dovrebbero essere progettati in modo da funzionare senza problemi e senza soluzione<br />

di continuità in tutto il mercato unico e al di là dei confini organizzativi, grazie alla libera circolazione dei dati e dei servizi digitali nell'Unione<br />

europea https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52016DC0179<br />

(12) https://www.ics.uci.edu/~fielding/pubs/dissertation/rest_arch_style.htm<br />

(13) http://geoserver.org/about/<br />

(14) https://www.ogc.org/<br />

(15) https://www.postgresql.org/docs/12/intro-whatis.html<br />

(16) https://postgis.net/<br />

(17) https://www.docker.com/products/container-runtime<br />

(18) https://kubernetes.io/docs/home/<br />

(19) https://docs.docker.com/engine/swarm/<br />

(20) https://about.gitlab.com/stages-devops-lifecycle/continuous-integration/<br />

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA<br />

Trigila A., Iadanza C., Bussettini M., Lastoria B. (2018) Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio. Ed. 2018. ISPRA,<br />

Rapporti 287/2018.<br />

Trigila A. (ed) (2007) Rapporto sulle frane in Italia. Il Progetto IFFI - Metodologia, risultati e rapporti regionali. APAT, Rapporti 78/200<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Dissesto idrogeologico; progressive APP; open data; open source; API<br />

ABSTRACT<br />

The new national IdroGEO web Platform allows navigation, social sharing and download of data, maps, reports of the Italian Landslide Inventory, national<br />

hazard maps and risk indicators. It is a tool for communication and dissemination of information, to support decisions in risk mitigation policies, land<br />

use planning, preliminary design of infrastructures, prioritization of mitigation measures, management of civil protection emergencies and environmental<br />

impact assessment. The platform is designed for ease of use and universal access on multiple devices (smartphones, tablets, desktops) using open standards<br />

and libraries and is release as open source software.<br />

AUTORE<br />

Alessandro Trigila<br />

alessandro.trigila@isprambiente.it<br />

Carla Iadanza<br />

carla.iadanza@isprambiente.it<br />

ISPRA - www.isprambiente.it<br />

Paolo Starace<br />

paolo@sciamlab.com<br />

Alessio Dragoni<br />

ad@sciamlab.com<br />

Tommaso Biondo<br />

tbiondo@sciamlab.com<br />

Marco Roccisano<br />

mroccisano@sciamlab.com<br />

SciamLab - www.sciamlab.com<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 23


MERCATO<br />

Kiruna (29 novembre <strong>2020</strong>)<br />

Kiruna, la città più settentrionale della Svezia, è mostrata in questa immagine<br />

innevata catturata dalla missione Copernicus Sentinel-2.<br />

Kiruna, che appare di una tonalità più scura appena a sinistra del centro<br />

dell’immagine, sorge nella contea di Norrbotten e si trova a circa 145 km a nord del Circolo<br />

Polare Artico. La città conta una popolazione approssimativamente di 22000 abitanti e si trova<br />

sulla costa orientale del lago Luossa (Luossajärvi), tra i sistemi montuosi ricchi di ferro di Kiruna<br />

(Kiirunavaara) e Luossa (Luossavaara). A circa 20 km ad est di Kiruna si può riconoscere la piccola città<br />

di Jukkasjärvi, che è ben conosciuta per il suo hotel di ghiaccio costruito annualmente utilizzando neve e<br />

blocchi di ghiaccio prelevati dal vicino fiume Torne. Le linee scure e sottili che tagliano l’immagine sono strade<br />

che collegano le città con altre località della Svezia. Ad una latitudine di quasi 68°, a circa 40 km ad est di Kiruna,<br />

si trova la stazione di terra dell’ESA di Kiruna, che nel mese di settembre del <strong>2020</strong> ha celebrato 30 anni di eccellenza<br />

nel settore spaziale. La stazione è difficile da individuare, ma è collocata nella parte centrale destra dell’immagine,<br />

appena sopra un lago di colore scuro. Opportunamente posizionata per supportare le missioni in orbita polare, la<br />

stazione è un ingresso cruciale per gran parte dei dati che ci permettono di studiare gli oceani del nostro pianeta, l’acqua<br />

e l’atmosfera, le previsioni del tempo e conoscere il rapido avanzamento del cambiamento climatico.<br />

La stazione di terra di Kiruna fa parte della rete delle stazioni di inseguimento dell’Agenzia – la Estrack – una rete su<br />

scala mondiale che college i satelliti sia in orbita che attraverso il Sistema Solare grazie allo Space Operations Centre<br />

ESOC dell’ESA, a Darmstadt, in Germania. La stazione si caratterizza per la presenza di due sofosticati terminali muniti<br />

di antenne di 13m e 15m di diametro utilizzate per comunicare con i satelliti in orbita terrestre, tra cui il Cryo-<br />

Sat, lo Swarm, il Copernicus Sentinel-1 ed il satellite Sentinel-6 ‘Michael Freilich’ che è stato lanciato di recente.<br />

Mentre la stazione satellitare del Polo Nord in Alaska ha acquisito i primi segnali della navicella dallo spazio<br />

subito dopo la sua separazione dal lanciatore, la stazione di terra di Kiruna ha effettuato il tracking del satellite<br />

nei primi giorni di missione. Eumetsat ha quindi completato la ‘acquisizione orbitale’ finale, assumendo<br />

la responsabilità della messa in servizio, delle operazioni di routine della distribuzione dei dati vitali di<br />

missione. Mentre Sentinel-6 appartiene alla famiglia delle missioni Copernicus dell’Unione Europea,<br />

tuttavia la sua implementazione è il risultato della speciale collaborazione tra ESA, NASA,<br />

Eumetsat e NOAA, con il contributo della Agenzia Spaziale Francese del CNES.<br />

Questa immagine è stata acquisita il 27 maggio <strong>2020</strong>.<br />

Crediti: European Space Agency.<br />

Traduzione: Gianluca Pititto.<br />

24 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


MERCATO<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 25


REPORT<br />

GNSS User Technology Report <strong>2020</strong><br />

di Marco Lisi<br />

Un riferimento<br />

indispensabile<br />

per tecnici<br />

ed operatori<br />

del settore<br />

geomatico<br />

È stata recentemente pubblicata dalla European Global Navigation Satellite<br />

Systems Agency (GSA), che cambierà presto il suo nome in EuSPA (European<br />

Space Programme Agency), la terza edizione dello “GNSS User Technology<br />

Report” (<strong>2020</strong>). Il documento è liberamente scaricabile dal sito della GSA: https://<br />

www.gsa.europa.eu/sites/default/files/uploads/technology_report_<strong>2020</strong>.pdf<br />

Il rapporto è un’autentica miniera di informazioni, sia sui sistemi GNSS attualmente<br />

in operazione (con i loro più recenti sviluppi) che sulle tecnologie dei ricevitori, nei<br />

vari mercati (governativo, professionale, “consumer”). Più di cento pagine dense<br />

di aggiornamenti tecnici, statistiche sui differenti mercati, informazioni sui fornitori<br />

di circuiti integrati, ricevitori e servizi ad essi associati, distinti per tipologia di<br />

applicazione e di settore merceologico.<br />

Questo documento era nato nel 2016 per complementare un precedente rapporto,<br />

il “GSA GNSS Market Report”, pubblicato per la prima volta nell’ormai lontano<br />

2010 ed attualmente alla sua sesta edizione (anche questo rapporto è scaricabile<br />

gratuitamente dal sito GSA: https://www.gsa.europa.eu/system/files/reports/<br />

market_report_issue_6.pdf).<br />

I due documenti vengono aggiornati ad anni alterni, per cui il prossimo Market<br />

Report sarà emesso nel 2021.<br />

Nati per documentare lo sviluppo delle applicazioni Galileo ed EGNOS in Europa,<br />

le due pubblicazioni sono di fatto diventate un riferimento a livello internazionale<br />

sullo stato dei sistemi GNSS e dell’infrastruttura mondiale PNT (“Positioning,<br />

Navigation and Timing), nonché delle tecnologie ad esse collegate.<br />

L’<br />

anno <strong>2020</strong>, seppur tragicamente<br />

segnato dalla<br />

pandemia, è stato caratterizzato,<br />

per quanto riguarda il<br />

mondo GNSS, da eventi importanti,<br />

sia a livello di sistemi globali<br />

che di nuovi, fondamentali<br />

servizi.<br />

Il rapporto della GSA inizia appunto<br />

con visione d’insieme dei<br />

più recenti sviluppi e delle tendenze<br />

future. È ormai consolidata<br />

la situazione dei quattro sistemi<br />

globali: GPS, GLONASS,<br />

Galileo e Beidou (figura 1).<br />

Sia Galileo che Beidou sono di<br />

fatto entrati nella piena operatività<br />

e con essi ci sono attualmente<br />

più di 100 satelliti GNSS<br />

in orbita MEO (“Medium<br />

Earth Orbit”), con la conseguente<br />

disponibilità per ciascun<br />

utente ovunque nel mondo di<br />

un numero elevato di satelliti in<br />

visibilità.<br />

Questa situazione non è tuttavia<br />

statica: mentre i due GNSS storici,<br />

GPS e GLONASS, proseguono<br />

la loro modernizzazione<br />

(GPS con il lancio dei satelliti<br />

GPS-III di terza generazione,<br />

GLONASS con il dispiegamento<br />

dei satelliti GLONASS-K,<br />

funzionanti anche in modalità<br />

26 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

CDMA e quindi maggiormente<br />

compatibili con le altre costellazioni),<br />

la Commissione Europea<br />

e l’ESA hanno intrapreso gli sviluppi<br />

della seconda generazione<br />

di Galileo, G2G (per “Galileo<br />

Second Generation”).<br />

Fanno parte essenziale dell’infrastruttura<br />

PNT (“Positioning,<br />

Navigation, and Timing”) mondiale<br />

anche i sistemi regionali<br />

(l’indiano NavIC ed il giapponese<br />

QZSS) ed i numerosi<br />

sistemi SBAS (“Satellite-Based<br />

Augmentation Systems”), cioè<br />

quei sistemi che trasmettono<br />

da satellite su base regionale<br />

informazioni atte a migliorare<br />

le prestazioni (accuratezza, continuità,<br />

integrità) dei ricevitori<br />

GNSS (figura 2).<br />

Per quanto riguarda I servizi,<br />

una prima affermata tendenza,<br />

ben sottolineata nel rapporto,<br />

è quella di fornire, da parte di<br />

ciascun GNSS, almeno due<br />

segnali “Open” (cioè accessibili<br />

a tutti e gratuiti), permettendo<br />

quindi la diffusione di ricevitori<br />

multi-frequenza per applicazioni<br />

civili, anche “mass market”,<br />

con notevoli vantaggi in termini<br />

di accuratezza e di resistenza<br />

alle interferenze. Molti degli<br />

smartphone di classe medioalta<br />

di ultima generazione già<br />

oggi funzionano in modalità<br />

multi-frequenza e multi-costellazione<br />

(“Dual-Frequency,<br />

Multi-Constellation”, DFMC),<br />

offrendo accuratezze di posizionamento<br />

dell’ordine del metro.<br />

Si parla a ragione di una “democratizzazione”<br />

della “High<br />

Accuracy”, una volta riservata<br />

solo al mondo militare e ad alcune<br />

applicazioni civili molto di<br />

nicchia.<br />

Ma la richiesta per una sempre<br />

maggiore accuratezza, motivata<br />

da nuove applicazioni<br />

(per esempio, l’agricoltura di<br />

precisione) e da nuove tecnologie<br />

(veicoli a guida autonoma,<br />

robot mobili, “outdoor<br />

Fig. 1 - Evoluzione nel tempo delle costellazioni GNSS.<br />

augmented reality”), ha anche<br />

giustificato l’introduzione di<br />

nuovi servizi a livello di sistema,<br />

quali il servizio Galileo HAS<br />

(“High Accuracy Service”) ed<br />

il servizio CLAS (“Centimeter-<br />

Level Augmentation Service”<br />

del sistema QZSS.<br />

Il servizio HAS di Galileo è<br />

di fatto basato sul concetto<br />

di “Precise Point Positioning”<br />

(PPP), cioè sulla distribuzione<br />

Fig. 2 - Situazione aggiornata dei sistemi SBAS.<br />

di correzioni di sistema agli<br />

utenti (essenzialmente sulle<br />

orbite e sugli orologi di bordo).<br />

La novità è che queste correzioni<br />

saranno distribuite dai satelliti<br />

Galileo stessi e non da altre<br />

costellazioni come nei servizi<br />

PPP commerciali, attraverso il<br />

segnale E6-B. Il servizio, completamente<br />

gratuito, complementerà<br />

l’“Open Service” di<br />

Galileo, permettendo accuratez-<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 27


REPORT<br />

Fig. 3 - Le possibili minacce (non di origine naturale) ai sistemi GNSS<br />

ze sul posizionamento assoluto<br />

dell’ordine di 20 centimetri.<br />

Insieme alla richiesta di maggiore<br />

accuratezza, è anche sempre<br />

più pressante l’esigenza di<br />

Fig. 4 - Architettura del servizio OS-NMA<br />

sistemi GNSS più resistenti al<br />

“jamming” (interferenze, intenzionali<br />

e non) ed allo “spoofing”<br />

(diffusione di segnali contraffatti),<br />

nonché in grado di autenticare<br />

sé stessi (figura 3).<br />

Quest’ultima esigenza è particolarmente<br />

sentita nel mondo delle<br />

transazioni commerciali, delle<br />

operazioni finanziarie e nelle<br />

applicazioni istituzionali.<br />

Da qui l’introduzione in Galileo<br />

di due nuovi servizi, l’“Open<br />

Service Navigation Message<br />

Authentication” (OS-NMA) ed<br />

il “Commercial Augmentation<br />

Service” (CAS).<br />

Il servizio OS-NMA (figura 4)<br />

opera sul segnale E1-B (“Open<br />

Service”) ed è basato su una<br />

protezione a livello dei dati (il<br />

messaggio di navigazione) e sulla<br />

distribuzione di chiavi pubbliche<br />

ai ricevitori degli utenti.<br />

Il servizio di autenticazione<br />

CAS opererà invece sul segnale<br />

E6-B (“Commercial Service”)<br />

ed è basato su una protezione<br />

(“encryption”) a livello del segnale,<br />

permettendo non solo la<br />

autenticazione del messaggio<br />

ma anche quella della misura di<br />

“ranging” (distanza dell’utente<br />

dal satellite).<br />

Un’ampia parte del rapporto<br />

GSA è compresibilmente dedicato<br />

alla tecnologia dei ricevitori<br />

GNSS, sempre più specializzati<br />

sulla base del tipo di applicazione<br />

e sulla integrazione con<br />

altre piattaforme di navigazione<br />

(per esempio quelle basate sulla<br />

navigazione inerziale, “Inertial<br />

Mobile Unit”, IMU – figura 5)<br />

o con altri sistemi (5G, eLoran).<br />

Non deve essere poi sottovalutata<br />

la grande varietà di sensori<br />

attualmente disponibili in ogni<br />

smartphone, i quali possono<br />

tutti potenzialmente contribuire<br />

ad integrare e rendere più affidabili<br />

le informazioni del ricevitore<br />

GNSS (figura 6).<br />

I ricevitori GNSS, miniaturizzati<br />

e spesso compresi in un unico<br />

circuito integrato (“chip”), si<br />

basano sempre più sul processamento<br />

digitale del segnale<br />

(“Digital Signal Processing”,<br />

DSP) per la decodifica e la de-<br />

28 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


REPORT<br />

modulazione (figura 7).<br />

Il rapporto dedica un’approfondita<br />

analisi alle caratteristiche<br />

tecniche dei vari ricevitori<br />

disponibili in funzione delle<br />

loro applicazioni e del settore<br />

industriale al quale sono diretti<br />

che, a seconda sei casi, richiedono<br />

maggiore enfasi al requisito<br />

di basso consumo, ovvero<br />

a quello di accuratezza o di<br />

resistenza alle interferenze.<br />

Una sezione dedicata viene<br />

riservata al mondo sempre più<br />

strategico delle applicazioni<br />

che utilizzano i sistemi GNSS<br />

come riferimento di Tempo<br />

Universale (UTC), che si<br />

estendono dalle telecomunicazioni<br />

alle reti di distribuzione<br />

dell’energia elettrica, dalle reti<br />

finanziarie ai trasporti.<br />

Due dei sistemi attualmente<br />

più utilizzati per la sincronizzazione<br />

di stazioni (ad esempio,<br />

due nodi di una rete 5G)<br />

nel tempo e nella frequenza<br />

sono basati sulla ricezione di<br />

segnali da satelliti GNSS: il<br />

metodo “One-Way” (figura 8a)<br />

ed il più complesso metodo<br />

“Common View” (figura 8b).<br />

Fig. 5 - Integrazione del ricevitore GNSS con piattaforme di navigazione inerziale.<br />

Fig. 6 - varietà di sensori disponibili in uno smartphone.<br />

Fig. 7 - Architettura di un ricevitore GNSS.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 29


REPORT<br />

Fig. 8 -Metodo di sincronizzazione del tempo “One-Way”(a)e “Common View” (b).<br />

Da notare che, con l’introduzione<br />

del servizio HAS di<br />

Galileo, che fornisce correzioni<br />

accurate sui vari parametri di<br />

riferimento del sistema, il metodo<br />

“One-Way”, più semplice,<br />

ma finora considerato meno<br />

accurato, potrebbe diventare<br />

molto interessante in varie applicazioni.<br />

L’ultima sezione del rapporto<br />

GSA è dedicata al futuro<br />

dell’Agenzia stessa, cioè al suo<br />

nuovo ruolo di gestore di tutti i<br />

programmi spaziali dell’Unione<br />

Europea. La sfida principale<br />

sarà quella di sviluppare una<br />

sempre maggiore integrazione<br />

e sinergia fra i due programmi<br />

principali, Copernicus e<br />

Galileo (figura 9).<br />

PAROLE CHIAVE<br />

GNSS; GSA User Technology<br />

Report; EUSPA; GPS; GLO-<br />

NASS;<br />

Galileo; Beidou; QZSS;<br />

NavIC; HAS; OS-NMA<br />

ABSTRACT<br />

The article introduces and<br />

summarizes the GNSS User<br />

Technology Report - 3rd<br />

Edition, recently issued by the<br />

European GNSS Agency<br />

(GSA). The report is a true<br />

mine of information about<br />

the Global Navigation<br />

Satellite Systems presently<br />

operational, their major<br />

services and applications, and<br />

the state-of-the-art of the user<br />

receivers.<br />

AUTORE<br />

Marco Lisi<br />

ingmarcolisi@gmail.com<br />

Independent Consultant<br />

Aerospace & Defense<br />

Fig. 9 -Ipilastri dell’iniziativa spaziale dell’Unione Europea.<br />

30 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


FAST & SIMPLE<br />

REPORT<br />

VERIFICA DELLE<br />

COSTRUZIONI<br />

Presentazione del GTL-1000<br />

TRACCIAMENTO/<br />

SCANSIONE<br />

ELABORAZIONE<br />

VERIFICA<br />

Un dispositivo rivoluzionario per i tracciamenti di cantiere e la scansione, in una singola<br />

configurazione. In combinazione con MAGNET Collage e ClearEdge3D Verity, il nuovo GTL-1000 fissa un<br />

nuovo standard nella verifica delle costruzioni, assicurando maggiore rapidità e qualità ai processi costruttivi.<br />

The Intersection of Infrastructure and Technology <br />

Scopri come possiamo aiutarti ad accelerare il processo di verifica:<br />

topconpositioning.com/GTL-1000<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 31


AUGMENTED REALITY<br />

INTERACTIVE VISUAL TECHNOLOGIES<br />

FOR RESTORATION AND<br />

CONSERVATION RESTORATION<br />

XR <strong>2020</strong>:<br />

News & Events<br />

a cura di<br />

Tiziana Primavera<br />

Innovative Tech<br />

Evangelist - AR/VR<br />

senior expert<br />

Augmented Reality, a young<br />

computer discipline that deals<br />

with the superimpression of<br />

digital content to the observed<br />

real world, has the appropriate<br />

requirements to guarantee a<br />

good threshold of interactivity<br />

to applications dedicated to<br />

the design and use of spaces in<br />

general, whether they are designed<br />

or virtually rebuilt, completely<br />

distorting the usual<br />

and limited paradigm, now<br />

consolidated, of the classic<br />

desktop configuration, mouse,<br />

keyboard.<br />

Augmented Reality is a computer<br />

discipline that studies<br />

projective systems able to<br />

increase reality with digital<br />

content, it could be defined as<br />

the ability to superimpose on<br />

reality observed by the subject<br />

a set of information related to<br />

the context.<br />

In summary, the perception<br />

of an Augmented Reality user<br />

is implemented, “Augmented”<br />

by the presence of digital<br />

objects in its field of view,<br />

enriching the observed view<br />

with additional information<br />

of any complex contents of<br />

3D graphics (three-dimensionalobjects-<br />

3D animations)or<br />

more elementary(two-dimensional<br />

type: video - infographic<br />

data).<br />

It should be pointed out<br />

that, in more advanced applications,<br />

not of Augmented<br />

reality, but of Mixed Reality,<br />

with the integration into the<br />

system of appropriate sensors,<br />

sensory overrun can be extended<br />

not only to the view to<br />

the simulated touch, or the<br />

user active in the experience,<br />

can not only visually inspect<br />

the three-dimensional digital<br />

object placed in real-time mode<br />

in the desired Real Space,<br />

but also move it as he pleases,<br />

raising the level of potential<br />

interactivity.<br />

Immersive technologies such<br />

as Virtual Reality and interactive<br />

such as Augmented reality,<br />

have found happy application<br />

in multiple and heterogeneous<br />

contexts of use, both at the<br />

entreprise level and in the<br />

various professional application<br />

areas(training on the job,<br />

maintenance context, site ,management,<br />

communicationinteractive<br />

presentation of<br />

projects on a planimetric basis<br />

at the desired scale or on-site<br />

at the real scale, enhancement<br />

of archeological heritage<br />

The display of these “three-dimensional<br />

digital holograms”<br />

can take place via tablet/<br />

smartphone or wearable device<br />

(technological headsets).<br />

32 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


AUGMENTED REALITY<br />

The orientation of the type of<br />

restoration to be undertaken<br />

clearly depends on a series of<br />

factors that go to frame in detail<br />

the structure on which to intervene,<br />

its conditions, the type of<br />

intervention and its complexity,<br />

Augmented Reality Technology<br />

allows a particular and more<br />

exhaustive verification, thanks<br />

to the accurate interactive visualization,<br />

since it takes place directly<br />

on the building organism<br />

subject to the intervention.<br />

By innovatively introducing the<br />

“third dimension” and where<br />

necessary the photorealistic rendering<br />

of the materials, it guarantees<br />

the technician and the<br />

client to be able to implement<br />

a critical-evaluation analysis<br />

of the most accurate and more<br />

exhaustive intervention in terms<br />

of technical and perceptual<br />

verification. This clearly repre-<br />

augmented reality for INTER-<br />

ACTIVE ON-SITE FORESHAD-<br />

OWINGS and digital plastics<br />

The powerful representative<br />

potential of AR technology<br />

therefore allows, also in professional<br />

contexts oriented to<br />

the restoration and restoration<br />

of bodies of high historical architectural<br />

value, to be able to<br />

offer an exact three-dimensional<br />

foreshadowing of the various<br />

predefined intervention concepts<br />

directly on-site and in<br />

real-time mode, as if they were<br />

photorealist holograms perfectly<br />

consistent with seniority, constantly<br />

recorded from the observer’s<br />

point of view, in order to<br />

be able to evaluate with greater<br />

accuracy the design or technical<br />

aesthetic solution that is considered<br />

optimal and more responsive<br />

to the essential specifies of<br />

the historical-architectural context<br />

of intervention.<br />

Therefore, in a sensory overcoming made possible thanks to the computer<br />

system implemented, Real and Virtual apparently coexist in the observed scene<br />

and the user of the interactive visual experience thus conceived, can move quietly<br />

in the real space, thus comfortably observing virtual objects from various points<br />

of view, on the desired scale, therefore also on the natural scale 1 :1.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 33


AUGMENTED REALITY<br />

sents a substantial progress and<br />

a dialectical overcoming of the<br />

previous visual communication<br />

methods of the previous<br />

generation project (rendering,<br />

post-production video photomontages,<br />

desktop-walktrough)<br />

characterized by the simple<br />

two-dimensional nature and the<br />

constrained view of use.<br />

Immersive technologies to support<br />

the knowledge and diagnosis<br />

of the building organism<br />

Potential and further application<br />

contexts of contemporary<br />

visual technologies are also foreshadowed<br />

to support the different<br />

phases of the design process<br />

characteristic of restoration<br />

interventions, such as those related<br />

to the knowledge and diagnosis<br />

of the building organism.<br />

In fact, the project of the recovery<br />

/restoration interventions<br />

requires, as a preliminary step,<br />

the qualification and evaluation<br />

of the morpho-typological,<br />

material-constructive, technicaltechnological<br />

characteristics,<br />

the state of conservation and<br />

residual performance, as a<br />

result of relief, investigations<br />

and analysis in situ. Thanks to<br />

Virtual Reality techniques it is<br />

also possible to systematize the<br />

various information / data /<br />

data sheets etc identifying a tool<br />

that collects and shares accurate<br />

representations of the state of<br />

the places and documents of<br />

multiple origin.<br />

The technology is able to support<br />

the development of virtual<br />

tours thanks to interactive<br />

hotspots that geoloize spherical<br />

photos. In immersive display<br />

mode, available through VR<br />

headsets.<br />

It is possible to configure a virtual<br />

tour of 360° panoramas, to<br />

simulate in an immersive way,<br />

the direct use and visual survey<br />

of the state of the places, returning<br />

the intuitive-immersive<br />

perception of the spatiality and<br />

materiality of the building. In<br />

more advanced and interactive<br />

VR systems, with a view<br />

to systematizing a complete<br />

knowledge framework, with<br />

an important transversal role<br />

with respect to the design of<br />

the realization and control of<br />

conservative actions of architectural<br />

heritage, it is also possible<br />

to relate to the aforementioned<br />

digital environment the various<br />

multiple and heterogeneous<br />

survey data produced in advance,<br />

making them accessible and<br />

easily accessible.<br />

Autore<br />

Tiziana Primavera<br />

arch.tiziana.primavera@gmail.com<br />

Parole chiave<br />

Augmented Reality; AI; Virtual<br />

Reality; vision technologies;<br />

restoration; conservation<br />

34 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


GeoMax Zenith40<br />

Direttamente al punto<br />

Zenith40 rappresenta il vero fiore all’occhiello dei<br />

ricevitori GNSS GeoMax. Equipaggiata con il motore<br />

di misurazione di ultima generazione NovAtel e<br />

supportando il Precise Point Positioning (PPP) a<br />

convergenza rapida, questa antenna offre il più elevato<br />

livello di tecnologia e soddisfa i più severi standard<br />

militari. Zenith40 garantisce un flusso di lavoro su misura<br />

per le vostre esigenze grazie al software da campo<br />

X-PAD Ultimate incentrato sull’utente o alla flessibilità<br />

di eseguire il vostro software su qualsiasi controller da<br />

campo. La combinazione di tutto questo in una smart<br />

antenna GNSS crea una soluzione che non ha rivali.<br />

geomax-positioning.it<br />

©2019 Hexagon AB and/or its subsidiaries<br />

and affiliates. All rights reserved.<br />

Per trovare un distributore nella vostra zona, visitate il nostro sito web: geomax-positioning.it


MERCATO<br />

"DRONE AS A SERVICE" TESTATO DA<br />

TELESPAZIO CON LA PIATTAFORMA<br />

T-DROMES<br />

Una piattaforma innovativa, pensata per gestire le flotte<br />

di droni e coprire ogni fase di una missione: si tratta di<br />

T-DROMES, testata con successo durante i voli di prova<br />

in collaborazione con Leonardo e l'Ospedale Pediatrico<br />

Bambino Gesù. Consegna di campioni biologici e prodotti<br />

biomedicali lungo percorsi non facilmente percorribili<br />

dalla viabilità ordinaria mediante droni a decollo<br />

verticale dotati di propulsione elettrica a bassissimo<br />

impatto ecologico ed acustico. È questo lo scopo del<br />

test, recentemente concluso con successo, progettato e<br />

realizzato da Leonardo, Telespazio e Ospedale pediatrico<br />

Bambino Gesù, in collaborazione con ENAC (Ente<br />

Nazionale Aviazione Civile).<br />

Le prove si sono svolte tra il 19 e il 22 ottobre. Il drone<br />

ha trasportato materiale sanitario in volo nei pressi<br />

di Roma, tra due siti dell'Ospedale Pediatrico Bambino<br />

Gesù distanti tra loro più di 32 km: dal centro di raccolta<br />

S. Marinella al centro di analisi Palidoro e viceversa, tramite<br />

una modalità di controllo automatico oltre la linea<br />

visiva dell'operatore (BVLOS).<br />

Il test ha previsto l'utilizzo della piattaforma digitale<br />

T-DROMES cloud-based di Telespazio, che consente l'erogazione<br />

di servizi end-to-end: dalla pianificazione alla<br />

conduzione della missione di un drone, fino all'elaborazione<br />

dei dati acquisiti dal bordo sensori.<br />

Con T-DROMES, Telespazio ha implementato un modello<br />

di business “Drone as a Service” (DaaS) che copre,<br />

attraverso un approccio integrato, attività di progettazione,<br />

pianificazione, gestione ed esecuzione di missioni<br />

Unmanned Aircraft Systems (UAS) per operazioni dedicate<br />

e specifiche esigenze applicative.<br />

Le missioni dei droni possono essere<br />

gestite automaticamente da<br />

T-DROMES durante tutte le fasi<br />

operative. In particolare, la piattaforma<br />

fornisce il monitoraggio dello<br />

stato dei droni nella fase preoperativa,<br />

durante la missione e al termine<br />

della missione; pianificazione della<br />

missione che copre tutte le funzionalità<br />

di progettazione della missione,<br />

inclusa l'interfaccia con i sistemi<br />

delle autorità di regolazione e le necessarie<br />

valutazioni dei rischi. Inoltre,<br />

T-DROMES può fornire l'esecuzione<br />

della missione, per la gestione remota<br />

automatica della missione UAS attraverso<br />

funzioni di tracciamento e<br />

comando e controllo; monitoraggio<br />

e analisi della missione, sia durante l'esecuzione della<br />

missione che per scopi post-analisi, inclusa la telemetria<br />

del carico utile; sfruttamento e gestione dei dati, fino<br />

all'esperienza utente più adatta alla missione specifica,<br />

comprese le applicazioni AI per l'estrazione e la generazione<br />

di informazioni fruibili (da video e qualsiasi tipo di<br />

sensore di immagine).<br />

Nell'ambito dell'esperimento, gli operatori di droni hanno<br />

testato i servizi di geo-awareness e deconfliction strategico<br />

di U-Space forniti dalla piattaforma D-FLIGHT,<br />

istituita nel 2018 da ENAV (la società che gestisce il traffico<br />

aereo civile in Italia) insieme a Leonardo e Telespazio.<br />

Grazie ai servizi che saranno progressivamente messi a<br />

disposizione da D-FLIGHT, sarà possibile per l'aviazione<br />

tradizionale e migliaia di droni coesistere nello spazio<br />

aereo italiano in quanto ai droni saranno affidati in futuro<br />

i compiti più disparati.<br />

D-FLIGHT si conferma come uno dei primi U-Spaces<br />

operativi in ​Europa.<br />

(Fonte Telespazio)<br />

36 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


MERCATO<br />

RILIEVI CON PRECISIONE CENTIMETRICA<br />

La precisione e l’accuratezza sono due tasselli imprescindibili<br />

dei rilievi fotogrammetrici. Nonostante ciò,<br />

risulta davvero complesso ottenerli senza gli strumenti<br />

adatti. Per questo motivo il team di www.strumentitopografici.it<br />

ha continuato il suo lavoro di ricerca e<br />

sviluppo relativo agli Upgrade RTK/PPK per i droni<br />

DJI Mavic 2 Pro e Phantom 4 Pro.<br />

C’è vita nel nostro mondo.<br />

In cosa consiste un Upgrade RTK/PPK?<br />

L’Upgrade non è altro che un potenziamento del proprio<br />

drone attraverso l’aggiunta di un componente<br />

hardware; più precisamente, viene installato a bordo<br />

del drone un piccolo ricevitore GNSS multicostellazione<br />

( GPS, GLONASS, BeiDou, Galileo, SBAS), a<br />

doppia frequenza, capace di 186 canali.<br />

Tale operazione non è per nulla invasiva in quanto<br />

non vengono apportate modifiche al design del drone<br />

che mantiene la garanzia originaria e resta leggero e<br />

facile da trasportare.<br />

Come funziona l’Upgrade RTK/PPK?<br />

L’antenna GNSS, dotata anche di un alloggiamento<br />

per la scheda SD, viene sincronizzata con la camera<br />

del drone, per cui, per ogni scatto effettuato in volo,<br />

sarà in grado di memorizzare la posizione satellitare<br />

accurata. Questi dati, poi, potranno essere elaborati in<br />

post processing.<br />

Trasformazione e pubblicazione di dati<br />

territoriali in conformità a INSPIRE<br />

Assistenza su Hight Value Datasets,<br />

APIs, Location Intelligence, Data Spaces<br />

Quali benefici e quali risultati si ottengono?<br />

I benefici derivanti dall’utilizzo del PPK sono davvero<br />

tanti. Eccone alcuni:<br />

• Possibilità di operare senza posizionare Ground<br />

Control Point (target);<br />

• Capacità di rilevare anche in aree inaccessibili o<br />

pericolose;<br />

• Accuratezza centimetrica (3-6 cm XYZ con voli tra<br />

i 60-80m)<br />

Inoltre l’Upgrade supporta applicazioni come UgCS e<br />

Pix4Dcapture per il volo ed è compatibile con i migliori<br />

software di fotogrammetria come: Pix4Dmapper,<br />

Metashape, ...<br />

Il team di strumentitopografici.it è pronto a soddisfare<br />

tutte le tue curiosità sull’Upgrade RTK/PPK. Sarà<br />

sufficiente chiamare allo 0825-1912258 oppure inviare<br />

una mail a stopografici@gmail.com<br />

INSPIRE Helpdesk<br />

We support all INSPIRE implementers<br />

Epsilon Italia S.r.l.<br />

Viale della Concordia, 79<br />

87040 Mendicino (CS)<br />

Tel. e Fax (+39) 0984 631949<br />

info@epsilon-italia.it<br />

www.epsilon-italia.it<br />

www.inspire-helpdesk.eu<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 37


MERCATO<br />

RICEVITORI GNSS E STAZIONI<br />

TOTALI TOPCON DIRETTI IN<br />

AFRICA IN FAVORE DELL’OR-<br />

GANIZZAZIONE "BRIDGES TO<br />

PROSPERITY"<br />

Un container con strumentazione otticotopografica<br />

e GNSS è partito per l'Africa<br />

orientale, e più precisamente per<br />

il Ruanda. Le apparecchiature, donate<br />

da Topcon Positioning Group, verranno<br />

impiegate per supportare Bridges to<br />

Prosperity, un'organizzazione dedita a costruire<br />

ponti sospesi pedonali per migliorare<br />

la vita delle persone che vivono nelle<br />

aree rurali di tutto il mondo.<br />

Secondo Bridges to Prosperity (B2P),<br />

circa un miliardo di persone nel mondo<br />

non ha accesso sicuro a risorse essenziali<br />

come l’assistenza sanitaria, l'istruzione e<br />

un’occupazione, a causa di un fiume non<br />

attraversabile. La costruzione di ponti pedonali<br />

sicuri e strutturalmente solidi per le<br />

persone che si spostano a piedi, in bicicletta<br />

o in moto, ha un effetto immediato e<br />

di grande impatto sulla vita di chi abita<br />

in quelle zone.<br />

"Siamo fortunati poiché, nonostante i<br />

problemi derivanti dalla pandemia di<br />

COVID-19, siamo riusciti a implementare<br />

nuove misure di sicurezza, con conseguenze<br />

limitate sulla nostra programmazione<br />

dei lavori", ha raccontato Devin<br />

Connell, Corporate Program Director<br />

di B2P. "Attualmente eseguiamo rilievi<br />

topografici prevalentemente con apparecchiature<br />

semplici, come autolivelli<br />

e telemetri, che spesso però si rivelano<br />

scarsamente efficienti quando è necessario<br />

ottenere informazioni topografiche<br />

complesse. Le apparecchiature di Topcon<br />

aumenteranno le nostre potenzialità di<br />

rilievo, semplificheranno il processo di<br />

progettazione e ci aiuteranno a costruire<br />

un maggior numero di ponti sospesi per<br />

le comunità isolate."<br />

Oltre agli strumenti (una coppia di ricevitori<br />

GNSS, due stazioni totali e sistemi<br />

per l'acquisizione dati), B2P potrà<br />

accedere alla suite di prodotti software di<br />

Topcon, che gli sarà di supporto sia per<br />

la progettazione che per il trasferimento<br />

dei file da remoto, dal campo all'ufficio<br />

o al team di tecnici che lavora con loro.<br />

Secondo Ron Oberlander, Vicepresidente<br />

di Topcon Global Professional Services<br />

group, il ruolo dell'azienda va ben oltre la<br />

fornitura di apparecchiature.<br />

"Siamo entusiasti di partecipare attivamente<br />

a questo programma", racconta.<br />

"Però, affinché B2P possa usare al meglio<br />

queste soluzioni e aumentare la produttività<br />

complessiva, serviranno corsi di<br />

formazione e stiamo già preparando dei<br />

piani affinché ciò avvenga. Oltre a corsi di<br />

formazione online con il personale di B2P,<br />

favoriamo l'eLearning offrendo l'accesso a<br />

myTopcon, il nostro portale aziendale di<br />

contenuti formativi multimediali. Con<br />

questi strumenti potranno acquisire dimestichezza<br />

con il ricevitore o la stazione totale,<br />

oppure usare il software Topcon per<br />

imparare a rilevare i punti, e tutto ciò senza<br />

la nostra presenza sul posto. Vogliono<br />

mettersi subito al lavoro non appena arriveranno<br />

le apparecchiature, e questo lo<br />

renderà possibile."<br />

Connell ha affermato che la loro aumentata<br />

potenzialità di rilievo topografico contribuirà<br />

ad accelerare le capacità di costruzione<br />

di ponti. "Andiamo e ispezioniamo<br />

con un anno di anticipo, esaminando fino<br />

a un centinaio di siti diversi e, per quanto<br />

sia difficile, stabiliamo le priorità insieme<br />

ai governi locali. Siamo ansiosi di continuare<br />

a crescere nel 2021 e, grazie alla<br />

generosità di aziende come Topcon, il processo<br />

sarà decisamente migliore."<br />

Per maggiori informazioni sull'organizzazione,<br />

visita il sito: bridgestoprosperity.org<br />

ESRI ANNUNCIA IL LANCIO DI<br />

ARCGIS FIELD MAPS<br />

Esri ha annunciato il lancio dell'app mobile<br />

ArcGIS Field Maps, un'app all-in-one<br />

che utilizza mappe basate sui dati per aiutare<br />

gli operatori sul campo a raccogliere<br />

e modificare dati, trovare informazioni e<br />

segnalare le loro posizioni in tempo reale.<br />

ArcGIS Field Maps risolverà molte sfide<br />

del flusso di lavoro per le organizzazioni<br />

che hanno dato la priorità alla trasformazione<br />

digitale.<br />

"In passato, qualcuno che lavorava sul<br />

campo necessitava di diverse app individuali<br />

su un dispositivo, ognuna con il<br />

proprio scopo mirato per visualizzare le<br />

mappe dell'organizzazione, per modificare<br />

e raccogliere dati e per registrare tracce<br />

di posizione", ha affermato Scott Ball,<br />

responsabile principale di Esri field app.<br />

"ArcGIS Field Maps fa tutto questo e altro<br />

ancora, in un unico posto con un solo<br />

accesso."<br />

Le organizzazioni che utilizzano personale<br />

mobile trarranno vantaggio da un'unica<br />

e potente applicazione che semplifica le<br />

operazioni e i flussi di lavoro mobili riducendo<br />

il numero di strumenti e ottimizzando<br />

l'efficienza sul campo con la posizione<br />

in tempo reale.<br />

Questa nuova soluzione risolve anche un<br />

problema comune: le squadre mobili utilizzano<br />

un set di mappe mentre il personale<br />

della sede lavora da un altro. Inoltre,<br />

è un onere per un reparto IT mantenere<br />

e gestire più app in un'ampia forza lavoro<br />

sul campo. Con ArcGIS Field Maps,<br />

tutte le persone coinvolte possono vedere<br />

e lavorare dagli stessi dati contemporaneamente,<br />

risparmiando tempo, riducendo<br />

gli errori, supportando i flussi di lavoro<br />

sul campo e aumentando l'efficienza complessiva.<br />

Questa nuova app combina anche tre<br />

delle attuali applicazioni mobili di Esri:<br />

ArcGIS Collector, ArcGIS Explorer e<br />

ArcGIS Tracker, in un unico strumento.<br />

ArcGIS Field Maps è ora disponibile per<br />

il download su Apple App Store e Google<br />

Play.<br />

Per acquistare una licenza per ArcGIS<br />

Field Maps, è necessario disporre di un<br />

account ArcGIS con almeno una licenza<br />

di tipo utente Creator.<br />

Per saperne di più, visita<br />

esri.com/fieldmaps.<br />

38 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


MERCATO<br />

CELEBRATING<br />

100 YEARS<br />

FORNITURA DATI CAR-<br />

TOGRAFICI AGLI ENTI<br />

LOCALI<br />

Il nuovo sistema della Piattaforma<br />

proposta da società Autostrade traccia<br />

e gestisce, tutti i vari step necessari<br />

alla cura delle infrastrutture:<br />

dalla organizzazione e conduzione<br />

delle ispezioni, fino alla programmazione<br />

e realizzazione delle attività<br />

di manutenzione o adeguamento,<br />

secondo criteri di priorità chiari<br />

e condivisi con il Ministero delle<br />

Infrastrutture e Trasporti. Il sistema<br />

sta introducendo inoltre tecnologie<br />

avanzate come la possibilità di<br />

analizzare un'opera attraverso un<br />

"gemello digitale" tridimensionale<br />

(Digital Twin), che ne riproduce<br />

fedelmente tutte le caratteristiche.<br />

La realizzazione di Digital Twins di<br />

un ponte richiede effort notevoli<br />

per l’acquisizione delle informazioni<br />

necessarie alla ricostruzione<br />

del modello digitale dello stesso<br />

che nelle tecnologie proposte da<br />

Autostrade sarebbero tutte basate<br />

su acquisizione di nuvole di punti<br />

laser. Tecnologia che necessita poi<br />

di modellazione solida per avere un<br />

modello geometrico utilizzabile. La<br />

modellazione, introdotta anni fa,<br />

serviva per la fase di progettazione e<br />

non per quella di ricostruzione successiva<br />

del modello.<br />

Se le strutture di cui si parla in<br />

Autostrade sono quelle realizzate recentemente<br />

(almeno dagli anni ’60<br />

in poi), di certo abbiamo i progetti<br />

preliminari, i rilievi del territorio,<br />

le valutazioni geologiche, i progetti<br />

esecutivi e le eventuali varianti realizzate<br />

in fase di costruzione.<br />

Un rilievo eseguito oggi non serve<br />

per realizzare un modello digitale<br />

che potrebbe essere realizzato velocemente<br />

con i materiali già disponibili.<br />

E’ invece necessaria una analisi<br />

dello stato di conservazione della<br />

struttura, dei movimenti eventuali<br />

subiti nello strato fondale, dello stato<br />

eventuale di fessurazione.<br />

La proposta di rilievo Lidar da<br />

Drone non serve a tutto ciò. Quello<br />

che serve è una analisi degli eventuali<br />

movimenti con strumenti di<br />

indagine topografici e interferometrici.<br />

Il ponte di Genova ne è l’esempio<br />

più lampante: l’analisi lidar da drone<br />

non avrebbe mai potuto monitorare<br />

lo stato di conservazione dei<br />

cavi nascosti all’interno della struttura<br />

di cemento armato.<br />

E’ comunque una piattaforma ottimale<br />

per una tale gestione, che può<br />

assistere un operatore durante una<br />

fase di ispezione avendo a disposizione<br />

su un tablet ad esempio tutte<br />

le informazioni sul progetto iniziale,<br />

interventi effettuati ed altro.<br />

Ma non parliamo però di impiego<br />

di droni equipaggiati con laserscanner<br />

topografici e telecamere ad<br />

altissima risoluzione, che realizzano<br />

vere e proprie "tac" delle superfici,<br />

come compare sul sito della società<br />

Autostrade che annuncia l’investimento<br />

di 60 milioni di Euro per<br />

questa tecnologia (https://tinyurl.<br />

com/y6spdcs8).<br />

La TAC per definizione è Tomografia<br />

Assiale Computerizzata, basata sulla<br />

penetrazione di particolari raggi o<br />

onde all’interno dei corpi.<br />

E i droni ad oggi non sono attrezzati<br />

ancora per attraversare i corpi,<br />

neanche tramite i loro spettacolari<br />

sensori!<br />

www.eu.sokkia.com/it<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 39


MERCATO<br />

LASER SCANNER RIEGL SERIE VZ:<br />

INNOVATION IN 3D<br />

La società austriaca Riegl da oltre 40 anni si distingue per la produzione<br />

di sistemi LiDAR sia terrestri sia aerei (UAV, aerei ed<br />

elicotteri) di altissima qualità. La mission è quella di adempiere<br />

perfettamente alle attività di misurazione soddisfacendo pienamente<br />

le aspettative dei clienti in tutto il mondo.<br />

La combinazione hardware all'avanguardia con la parte software<br />

altrettanto innovativa, infatti, si traduce nella produzione di potenti<br />

soluzioni per molteplici campi di applicazione nell’ambito<br />

del rilevamento.<br />

Nella sezione dei Laser Scanner terrestri, la Riegl ha prodotto<br />

strumenti robusti e completamente portatili, testati in condizioni<br />

rigorose per prestazioni affidabili anche in condizioni ambientali<br />

estremamente impegnative.<br />

La serie VZ-i degli Scanner terrestri Riegl, ad esempio, nasce<br />

per soddisfare le esigenze di quegli operatori che hanno bisogno<br />

di uno strumento che sia allo stesso tempo veloce ed accurato.<br />

Il Riegl VZ-400i, in particolare, è un sistema di scansione laser<br />

3D che combina un'innovativa architettura di elaborazione<br />

e una suite di sensori MEMS con l'ultima tecnologia Laser<br />

Scanning Engine di Riegl.<br />

Con il suo giroscopio, l'accelerometro, la bussola e il barometro,<br />

il VZ-400i può essere utilizzato in quasi tutti gli ambienti garantendo<br />

l'orientamento. Il sistema, inoltre, consente una gamma<br />

incredibile di flessibilità, fornendo il supporto per numerose periferiche<br />

e accessori esterni attraverso le sue porte USB integrate<br />

e punti di fissaggio stabili. Di seguito, alcuni punti per cui il<br />

Riegl VZ-400i si distingue dagli altri Laser Scanner sul mercato.<br />

Ambiti applicativi<br />

Il Riegl VZ-400i non si pone limiti. La Riegl, infatti, si è sempre<br />

impegnata a fornire le massime prestazioni, qualità e affidabilità<br />

a prescindere dall’ambiente in cui i loro strumenti operano.<br />

Scegliere Riegl, quindi, significa non scendere mai a compromessi<br />

e di lavorare anche in condizioni estreme. Gli ambiti applicativi<br />

tipici riguardano:<br />

• Topografico;<br />

• Minerario;<br />

• Architettonico;<br />

• Archeologico e Beni Culturali;<br />

• Rilevamento As-Built;<br />

• BIM;<br />

• City Modeling;<br />

• Tunnel;<br />

• Monitoraggio<br />

Integrazione fotocamera professionale<br />

Una buona parte di Laser Scanner in commercio dispongono<br />

all’interno dello strumento di una o più fotocamere coassiali tra<br />

di loro o con il raggio laser. Tuttavia, la colorazione delle nuvole<br />

di punti Laser Scanner con la fotocamera integrata in certe situazioni<br />

non offre un risultato all’altezza.<br />

Nel caso del VZ-400i, la Riegl dà la possibilità agli operatori di<br />

integrare al proprio Laser non una qualsiasi macchina fotografica,<br />

ma una DSLR (Digital Single-Lens Reflex) professionale. La<br />

combinazione del Laser Scanner, del software a bordo, e della<br />

fotocamera consente di ottenere risultati fotorealistici 3D unici.<br />

E non solo: una<br />

nuova funzionalità<br />

consente l'acquisizione<br />

di immagini<br />

simultaneamente<br />

durante la scansione,<br />

riducendo drasticamente<br />

i tempi<br />

di acquisizione.<br />

Connessione<br />

Cloud con rete 4G<br />

La serie RIEGL<br />

VZ-i fornisce connettività cloud tramite rete 3G / 4G LTE,<br />

rete Wi-Fi o LAN. I dati acquisiti vengono quindi trasferiti nel<br />

cloud al termine di ogni scansione. La sincronizzazione istantanea<br />

permette agli operatori di poter scaricare ed elaborare in<br />

tempo reale i dati appena acquisiti. L'archiviazione cloud supportata<br />

attualmente include Amazon S3 e Microsoft Azure.<br />

Il Riegl VZ-400i è smart<br />

L’app RIEGL VZ-i Series permette il controllo remoto dello<br />

scanner. Otterrai il potentissimo mondo Riegl nel palmo della<br />

tua mano. L’app è disponibile sia per iOS, Android e Windows.<br />

Registrazione automatica sul campo<br />

Una delle attività più dispendiose in termini di tempo che i<br />

professionisti si trovano ad affrontare è la registrazione delle<br />

nuvole di punti. Oltre alla già citata sincronizzazione Cloud,<br />

il VZ-400i, grazie a due processori a bordo, è in grado di effettuare<br />

contemporaneamente l’acquisizione dati e la registrazione<br />

automatica.<br />

Il primo processore è infatti dedicato all’acquisizione dati ed<br />

all’analisi del segnale Multi-Target e a tutte le operazioni di<br />

sistema, mentre il secondo si dedica al calcolo in tempo reale<br />

dell’allineamento.<br />

Capacità multi-target<br />

Senza dubbio una delle peculiarità del VZ-400i è la capacità<br />

multitarget. Cosa s’intende? Durante l’acquisizione ogni impulso<br />

laser emesso fornisce diverse informazioni di tutti i bersagli<br />

che ha incontrato.<br />

Queste informazioni possono essere utilizzate per migliorare<br />

in modo significativo il contenuto informativo delle nuvole di<br />

punti. Quindi, a differenza di molti Laser Scanner sul mercato<br />

che non generano echi di ritorno e quindi perdono buona parte<br />

del dato, con il VZ-400i è possibile personalizzare il programma<br />

di misurazione e il numero massimo di target da utilizzare,<br />

conservando la maggior parte del dato.<br />

La caratteristica di generare echi di riflessi, ad esempio, permette<br />

al VZ-400i di leggere il terreno al di sotto della vegetazione.<br />

Vuoi sperimentare le potenzialità del VZ-400i?<br />

Contatta Microgeo per organizzare una dimostrazione gratuita<br />

sia online sia di persona: info@microgeo.it<br />

Per maggiori informazioni sul Laser Scanner Riegl VZ-<br />

400i: www.microgeo.it<br />

40 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


MERCATO<br />

SOLUZIONE COMPLETA STONEX PER I TUOI<br />

RILIEVI CON DRONE E GNSS<br />

Stonex ha da poco rilasciato il software Cube-fly, un software<br />

che permette di eseguire pianificazioni di volo avanzate ed elaborare<br />

calcoli fotogrammetrici di immagini digitali. Cube-fly è<br />

stato progettato per essere semplice ed intuitivo, ed è dotato di<br />

funzioni avanzate che lo rendono uno dei migliori pianificatori<br />

di volo presenti sul mercato.<br />

Cube-fly: pianificazioni avanzate<br />

Stonex Cube-fly supporta modelli 3D da più sorgenti incluso<br />

Google e permette di pianificare missioni adattandosi all’andamento<br />

del terreno e alle variazioni di pendenza. È anche possibile<br />

importare il proprio DTM, scaricato da siti regionali o<br />

proveniente da missioni precedenti.<br />

Specificando la sovrapposizione laterale e frontale, la quota di<br />

volo o la distanza e l’altezza dell’oggetto da rilevare, il tool di<br />

pianificazione permette di definire diversi tipi di missione:<br />

• normale<br />

• circolare<br />

• verticale<br />

• griglia<br />

• lineare<br />

Integrazione con Cube-a<br />

Grazie all’integrazione con Stonex Cube-a è possibile misurare i<br />

GCP (Ground Control Point) con un GPS Stonex e importarli<br />

direttamente in Cube-fly.<br />

Integrazione con Metashape<br />

Cube-fly permette di effettuare una ricostruzione fotogrammetrica<br />

SfM (Structure from motion) utilizzando il motore di calcolo<br />

interno. Inoltre, Cube-fly può integrarsi con il motore di<br />

calcolo di Agisoft Metashape.<br />

Utilizzando Cube-fly, con la sua interfaccia semplice ed intuitiva,<br />

è possibile eseguire le proprie elaborazioni in maniera facile<br />

e veloce senza rinunciare alla potenza di Metashape che verrà<br />

fornito da Stonex se necessario.<br />

Integrazione con Droni<br />

Cube-fly è compatibile con diversi modelli di drone, in particolare<br />

i modelli DJI. Stonex ha preparato una Soluzione<br />

Fotogrammetrica che prevede un drone DJI a scelta tra DJI<br />

Mini 2, DJI Phantom 4 Pro v2.0 e DJI Mavic 2 Pro. Tre modelli<br />

diversi pensati per coprire esigenze differenti in base al livello<br />

dei progetti che si intende realizzare.<br />

STONEX<br />

Viale dell'Industria 53 | 20037 Paderno Dugnano (MI) - Italy<br />

+39 02 78619201<br />

info@stonex.it<br />

www.stonex.it/it/<br />

LASER SCANNER, SENSORI PER DRONI, IMU,<br />

LIDAR, MOBILE MAPPING, FOTO 360°<br />

WWW.3DTARGET.IT INFO@3DTARGET.IT CENTRALINO +39 0200614452<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 41


MERCATO<br />

IL PRIMO PERSONAL LOCATION BEACON PER<br />

IL SOCCORSO DI GALILEO A DICEMBRE<br />

Il primo Galileo Return Link Service Personal Location Beacon<br />

(PLB), sviluppato nell'ambito del progetto Helios finanziato da<br />

H<strong>2020</strong>, sarà rilasciato nel dicembre <strong>2020</strong> in 19 paesi europei.<br />

Nell'ambito del progetto H<strong>2020</strong> HELIOS, Orolia ha lavorato<br />

per dotare i beacon SAR del Galileo Return Link Service che<br />

venne dichiarato operativo nel gennaio <strong>2020</strong>. Il servizio Galileo<br />

Return Link è una caratteristica particolare di Galileo - il sistema<br />

europeo di navigazione satellitare globale - che consente alle persone<br />

in difficoltà di ricevere un riconoscimento automatico che<br />

il loro segnale è stato ricevuto e la loro posizione è nota.<br />

Il PLB trasmette l'ID univoco dell'utente e la sua posizione<br />

GNSS tramite la rete globale dei satelliti di ricerca e soccorso<br />

Cospas-Sarsat. Quando una persona in difficoltà attiva il segnale<br />

di emergenza, i satelliti Galileo catturano il segnale e lo<br />

trasmettono a una serie di strutture del segmento di terra, che<br />

a Tolosa costituiscono il Galileo Return Link Service Provider<br />

(RLSP). Una volta determinata la posizione della persona in<br />

pericolo, viene inviato un messaggio automatico attraverso i satelliti<br />

Galileo che conferma all'utente che la sua posizione è stata<br />

rilevata e che le informazioni sono state inoltrate alle autorità<br />

governative competenti. Con il PLB la persona in difficoltà, sia<br />

a terra che in mare, vedrà una luce blu lampeggiante sul proprio<br />

beacon, circa 10-15 minuti dopo la conferma che il segnale di<br />

emergenza e la posizione sono stati rilevati.<br />

Inviando una conferma all'utente che il segnale di soccorso<br />

dal radiofaro è stato localizzato dal sistema Cospas-Sarsat e le<br />

informazioni sono state trasmesse alle autorità di ricerca e soccorso<br />

competenti, il servizio di collegamento di ritorno fornisce<br />

fiducia e rassicurazione alle persone in difficoltà che l'aiuto sta<br />

arrivando.<br />

Lo sviluppo di Galileo fa parte dei preparativi dell'Unione<br />

Europea per il potenziamento dell'ecosistema di ricerca e salvataggio<br />

(SAR) dell'organizzazione internazionale di localizzazione<br />

dei segnali di pericolo Cospas-Sarsat nell'ambito del programma<br />

MEOSAR, che richiede una nuova antenna terrestre e<br />

una rete di 72 satelliti GNSS, che unisce gli Stati Uniti GPS, i<br />

sistemi Galileo dell'UE e Glonass russo.<br />

Il servizio Galileo Return Link aumenta i tassi di sopravvivenza<br />

dando un importante impulso psicologico alle persone in difficoltà.<br />

Si stima da Cospas-Sarsat che il sistema SAR internazionale,<br />

con il contributo del servizio Galileo Search and Rescue,<br />

salvi più di 2000 vite all'anno.<br />

La funzione RLS (Return Link Service) è già disponibile come<br />

opzione nell'ultimo ELT aeronautico di Orolia, il Kannad<br />

ULTIMA-S e sarà anche rilasciato più tardi nel <strong>2020</strong> come<br />

EPIRB con una versione aggiornata dell'esclusiva gamma AIS<br />

SmartFind e SafePro di Orolia Maritime.<br />

La funzionalità RLS di Galileo sarà disponibile per qualsiasi<br />

produttore di beacon che aggiorni il proprio design per incorporare<br />

l'hardware necessario, ma sfortunatamente, i componenti<br />

e le specifiche richieste per fornire RLS non sono compatibili<br />

con le versioni precedenti e richiederanno un beacon abilitato<br />

per RLS.<br />

ALLEANZA PER COMBINARE ROBOT E TEC-<br />

NOLOGIA GNSS PER LE COSTRUZIONI<br />

Trimble e Boston Dynamics hanno raggiunto un accordo per<br />

integrare una varietà di tecnologie di raccolta dati con la piattaforma<br />

Spot (il cane robot) nell'ambito delle costruzioni e altre<br />

applicazioni sul campo. La soluzione, sviluppata congiuntamente,<br />

combinerà la mobilità autonoma del robot Spot con i<br />

sensori di raccolta dati di Trimble e il software di controllo sul<br />

campo per consentire l'automazione di attività ripetitive come<br />

scansioni di siti, rilevamento e monitoraggio dei progressi nella<br />

costruzione, sfruttando al contempo<br />

le capacità uniche del robot per<br />

navigare in ambienti potenzialmente<br />

non sicuri.<br />

L'accordo conferisce a Trimble i<br />

diritti esclusivi di vendita e supporto<br />

del robot Spot con tecnologie<br />

integrate di scansione, stazione<br />

totale e GNSS per il mercato delle<br />

costruzioni. La soluzione chiavi in ​<br />

mano semplificherà il funzionamento<br />

del robot e fornirà il controllo di qualità per le missioni,<br />

consentendo ai responsabili dei progetti di costruzioni di ottenere<br />

facilmente un quadro chiaro dei progressi in cantiere su<br />

base continuativa. Le tecnologie Trimble integrate con il robot<br />

consentiranno un'acquisizione di dati precisa, scalabile e rapida,<br />

mentre le piattaforme di collaborazione per le costruzioni<br />

di Trimble forniscono un flusso continuo di informazioni tra il<br />

campo e l'ufficio.<br />

Le prime sperimentazioni sono state avviate attraverso il programma<br />

Early Experience di Trimble, nell'ottica di eliminare<br />

gli sprechi nei cantieri e aumentare l'efficienza. A Minneapolis<br />

un team ha sperimentato il robot Spot con le soluzioni GNSS<br />

Trimble SPS986 per navigare autonomamente in ambienti di<br />

costruzione esterni impegnativi, come i parchi solari, documentando<br />

continuamente le condizioni del sito.<br />

La soluzione integrata dovrebbe essere disponibile entro il secondo<br />

trimestre del 2021 negli Stati Uniti, Canada, Regno<br />

Unito, Unione Europea, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.<br />

Attraverso il programma Early Experience di Trimble, i clienti<br />

selezionati avranno l'opportunità di visualizzare in anteprima lo<br />

sviluppo della soluzione prima della disponibilità generale.<br />

42 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


MERCATO<br />

ZONE COSTIERE EUROPEE:<br />

LA NUOVA MAPPA EEA IN OPEN DATA<br />

L'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) annuncia<br />

la pubblicazione dei dati aggiornati sulle zone costiere<br />

in Europa per gli anni di riferimento 2012 e<br />

2018 e la relativa mappa dei cambiamenti.<br />

Planetek Italia ha lavorato in stretta collaborazione<br />

con EEA e coordinando il consorzio formato<br />

da GeoVille GmbH (Austria), Telespazio Ibérica<br />

(Spagna) e Planetek Hellas (Grecia), per supportare<br />

Copernicus Land Monitoring Service (CLMS)<br />

e Copernicus Marine Environment Monitoring<br />

Service (CMEMS) sulla loro soluzione completa di<br />

monitoraggio delle zone costiere in grado di affrontare<br />

le situazioni complesse e dinamiche che si trovano<br />

negli ambienti costieri.<br />

I dati pubblicati coprono il 50% delle aree costiere europee.<br />

I dati completi saranno disponibili entro la fine del<br />

primo trimestre del 2021.<br />

I servizi e i prodotti CLMS e CMEMS per il monitoraggio<br />

delle Aree Costiere<br />

Per saperne di più sui servizi Copernicus Land, esplorare<br />

i dataset complete di nomenclature e mapping guidelines,<br />

e conoscere il progress dei lavori di mappatura dei<br />

prodotti CZ, visita il sito https://land.copernicus.eu/<br />

local/coastal-zones<br />

Sottocontrollo<br />

CK-14, il drone idrografico<br />

progettato e prodotto<br />

da Codevintec.<br />

Payload personalizzabile:<br />

multibeam, singlebeam, SBP…<br />

Anche a Noleggio.<br />

Dati: MTS Engineering<br />

CODEVINTEC<br />

Tecnologie per le Scienze della Terra e del Mare<br />

tel. +39 02 4830.2175<br />

info@codevintec.it<br />

www.codevintec.it<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 43


AEROFOTOTECA<br />

L’AEROFOTOTECA<br />

NAZIONALE<br />

RACCONTA....<br />

il gen. Petronio Malagoli<br />

(1933-<strong>2020</strong>)<br />

di Stefano Gusmano<br />

Il 30 settembre <strong>2020</strong> è scomparso<br />

il Gen. Garat (Genio<br />

aeronautico assistenti tecnici)<br />

Petronio Malagoli.<br />

L’Aerofototeca Nazionale<br />

lo ricorda con affetto, affidando<br />

alle parole del T.Col.<br />

Stefano Gusmano (Scuola<br />

di Aerocoooperazione di<br />

Guidonia) il ricordo di una<br />

persona davvero unica.<br />

La “folgorazione cartografica”<br />

Forse, come amava dire il<br />

Generale, non sarà citato<br />

nei futuri testi di cartografia a<br />

fianco di Tolomeo, Mercatore<br />

o Gauss, anche se andrebbe,<br />

comunque, ricordato.<br />

La sua carriera cartografica è<br />

stata casuale, come lo è stata<br />

quella militare. Non discendeva<br />

in effetti, come la maggior<br />

parte dei generali che si<br />

rispettano, da una famiglia di<br />

militari di professione. I suoi<br />

antenati “rimasero a Modena<br />

ad insaccare zamponi per gli<br />

avi dei generali che si rispettano,<br />

che partivano al seguito<br />

di Goffredo di Buglione per la<br />

Santa Crociata.”<br />

Il Maestro frequentò in Francia<br />

le scuole primarie di cui ricordava<br />

solo l’ottimo testo di geografia<br />

che ancora conservava, forse<br />

un presagio.<br />

La folgorazione cartografica<br />

invece avvenne non sulla polverosa<br />

via di Damasco, ma<br />

sulla Croisette a Cannes, il 29<br />

luglio 1942. Il Console italiano,<br />

informato che quello era il<br />

giorno del suo compleanno, gli<br />

regalò “una carta dell’Europa<br />

per seguire le - allora ancora fortunate<br />

- vicende belliche in cui<br />

il nostro Paese era impegnato<br />

su diversi fronti. Si trattava di<br />

una bellissima carta in due fogli<br />

a scala 1:3.000.000 edita dalla<br />

Consociazione Turistica Italiana,<br />

italianissima versione del TCI.<br />

La colorazione sapientemente<br />

dosata consentiva la lettura dei<br />

numerosissimi toponimi, l’idrografia<br />

e l’orografia avevano un<br />

dettaglio sorprendentemente<br />

superiore a quello schematizzato<br />

del mio testo di geografia.”<br />

Rientrato in Patria senza la carta,<br />

perché incamerata con tutti i<br />

Fig. 1 – Il giovane Petronio Malagoli, seduto su<br />

una macchina fotografica da ripresa aerea (foto<br />

cortesia CIGA)<br />

beni personali come preda bellica<br />

dal vincitore, trascorse una<br />

felice giovinezza da profugo,<br />

studente-lavoratore, lavoratore.<br />

I mestieri, svolti in Italia ed<br />

all'estero, furono i più disparati:<br />

pastore, interprete, minatore.<br />

Un giorno di aprile del 1954,<br />

alla frontiera svizzera di Ponte<br />

Chiasso, fu arrestato da un carabiniere<br />

per renitenza alla leva.<br />

Gli fu risparmiata la carcerazione<br />

preventiva ma non la denuncia<br />

per un reato che prevedeva<br />

da due a sei anni di reclusione,<br />

ovviamente da scontare dopo i<br />

18 mesi.<br />

L’unica alternativa era arruolarsi<br />

nelle Forze Armate.<br />

Vinse il concorso in Aeronautica<br />

Militare come specialista nel<br />

campo della fotografia aerea,<br />

come equipaggio di volo e cartografia<br />

(fig. 1). Primo del suo<br />

corso, dopo una breve parentesi<br />

romana fu trasferito a Linate.<br />

Sempre entusiasta del suo<br />

lavoro frequentò il corso di<br />

fotointerpretazione presso la<br />

Scuola di Aerocooperazione<br />

di Guidonia. Dopo due anni<br />

come ufficiale del genio fu promosso<br />

Comandante dell’APID<br />

(Distaccamento Interpretazione<br />

Fotografie Aeree) del 132°<br />

Gruppo a Villafranca Veronese.<br />

Stimato da colleghi e superiori è<br />

sempre stato un punto di riferimento<br />

per i suoi dipendenti: un<br />

amico oltre che un comandante.<br />

Infatti veniva affettuosamente<br />

chiamato ‘’Il Maestro’.<br />

Estroverso e goliardico, gran<br />

mangiatore e bevitore, coniò<br />

l’urlo liberatorio del fotointerprete<br />

ed il salto a piè pari sulla<br />

scrivania.<br />

Anche se non completò gli studi<br />

al Politecnico non smise mai di<br />

studiare nuove soluzioni nel<br />

campo cartografico e promuovere<br />

lo strumento della fotointerpretazione<br />

in ogni ambito<br />

istituzionale.<br />

Nel 1971 fu inviato a Cervia<br />

per riorganizzare un gruppo di<br />

ricognizione. Il pregevole lavoro,<br />

anche con incredibili ritorni<br />

in ambito internazionale, ed il<br />

rapporto che riusciva ad instaurare<br />

con tutti lo candidarono<br />

per un nuovo incarico a Firenze:<br />

SDIGA, Sezione Distaccata<br />

Informazioni Geotopografiche<br />

Automatizzate, per poi andare<br />

a Saint Louis, Missouri<br />

alla DMA, Defence Mapping<br />

Agency, la Mecca della cartografia,<br />

per un training sul<br />

DLMS, Digital Land-Mass<br />

System. Il primo passo di quello<br />

che ai primi anni ’80 diverrà il<br />

44 <strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong>


TELERILEVAMENTO<br />

AEROFOTOTECA<br />

CIGA (Centro Informazioni<br />

Geotopografiche Aeronautiche)<br />

presso la base di Pratica di<br />

Mare.<br />

All’estero nei consessi<br />

Internazionali era lo spirito dei<br />

convegni conviviali. A Stoccarda<br />

durante la biennale settimana<br />

fotogrammetrica oltre ad essere<br />

una forte presenza critica<br />

tecnica apriva sempre le danze<br />

durante la serata di gala.<br />

La costruzione dell’edificio che<br />

ospitava il CIGA determinò<br />

la chiusura della SDIGA ed il<br />

conseguente trasferimento di<br />

tutto il personale a Pratica di<br />

Mare. Il Generale Malagoli<br />

rimase a Firenze nella veste di<br />

coordinatore IGM (Istituto<br />

Geografico Militare)-CIGA<br />

per risolvere tutti i problemi<br />

relativi alla collaborazione tecnica<br />

tra i due Enti di Ricerca,<br />

Programmazione e Produzione,<br />

paritetici secondo la legge<br />

n. 68 del 1960 sugli Organi<br />

Cartografici dello Stato, ma<br />

molto differenti per età e per<br />

“temperamento”.<br />

Ogni settimana e durante momenti<br />

ludici veniva a Pratica di<br />

Mare, sempre atteso con trepidazione<br />

per conoscere nuovi<br />

aneddoti del Maestro (fig. 2).<br />

Ci diceva sempre di ricordarlo<br />

con un bicchiere di vino ed un<br />

sorriso e così io ho fatto.<br />

Addendum<br />

Nel 2013 il gen. Malagoli fece<br />

dono all’Aerofototeca Nazionale<br />

della sua ricca biblioteca “tecnica”<br />

privata. ICCD e AFN gli<br />

sono riconoscenti per questo<br />

attestato di stima e di affetto.<br />

L’elenco delle pubblicazioni<br />

è consultabile sul sito ICCD,<br />

http://www.iccd.beniculturali.<br />

it/it/raccolte-testi-documenti<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

G. Vianello, P. Malagoli, Cartografia e fotointerpretazione,<br />

CLUEB, 1998<br />

P. Malagoli, Le vie della cartografia sono infinite,<br />

CIGA, Pratica di Mare, 2002 (da cui<br />

sono tratti i brani citati nel testo).<br />

ABSTRACT<br />

General P. Malagoli was a founding father of<br />

modern defence aerial mapping in Italy. He<br />

also had a very distinctive personality and<br />

was a generous, bon vivant friend for many.<br />

Fig. 2 – Petronio Malagoli in anni recenti<br />

(foto cortesia fam. Malagoli).<br />

In 2013 he made a gift to Aerofototeca<br />

Nazionale of his extraordinary professional/<br />

scientific library: a great asset, for which<br />

AFN is truly grateful.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Fotografia aerea; Geotopografia;<br />

Cartografia; Fotointerpretazione; CIGA.<br />

AUTORE<br />

T. Col. Stefano Gusmano<br />

stefano.gus65@gmail.com<br />

MONITORAGGIO 3D<br />

GIS E WEBGIS<br />

www.gter.it<br />

info@gter.it<br />

GNSS<br />

FORMAZIONE<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°5-<strong>2020</strong> 45<br />

RICERCA E INNOVAZIONE


AGENDA<br />

26 – 28 Aprile 2021<br />

ARQUEOLÓGICA 2.0 &<br />

GEORES<br />

Valencia (Spain)<br />

www.geoforall.it/kfcxf<br />

5 – 7 Maggio 2021<br />

DRONITALY - Working<br />

with Drones<br />

Bologna (Italy)<br />

www.geoforall.it/kfy44<br />

19 – Maggio 2021<br />

GEO Business <strong>2020</strong><br />

London (UK)<br />

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