Sergio Franzese, Manuela Spadaro - ROM E SINTI IN PIEMONTE
A dodici anni dalla legge regionale 10 giugno 1993, n. 26, “Interventi a favore della popolazione zingara”
A dodici anni dalla legge regionale 10 giugno 1993, n. 26,
“Interventi a favore della popolazione zingara”
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Rom e SInti in Piemonte
te abusivamente alla fine degli anni Settanta e successivamente autorizzate. Nel secondo caso, invece, relativo alle
aree sosta di più recente costruzione, i parametri dettati dalla legge regionale risultano essere stati rispettati.
Pur non essendo pervenuti i dati in merito relativi ai comuni di Collegno, Ivrea e Alba, sembra che si possa affermare
che quasi tutte le aree sosta rispettino i parametri dettati dalla legge regionale o siano di poco in difetto rispetto
ad essi (ad esempio nel Comune di Torino, in via Germagnano e in strada dell’Aeroporto, le piazzole sono
di circa 96 metri quadrati, anziché 120, ma l’ampiezza dell’area sosta complessiva risulta a norma).
Il problema dell’ampiezza delle aree sosta non è tanto quello del rispetto dei parametri normativi, anche se questo
è un dato molto importante, quanto piuttosto quello relativo al fatto che tali aree sono progettate per contenere un
numero di nuclei familiari inferiore a quelli effettivamente presenti sul territorio. È il caso, per esempio, anche dell’ultima
area sosta costruita nel Comune di Torino, in via Germagnano: nell’area avrebbero dovuto trasferirsi le 200
persone che prima risiedevano nell’area sosta di strada dell’Arrivore, ma la capacità di accoglienza della nuova
area è di 150-170 persone al massimo.
6.3.4 Attrezzature delle aree sosta
All’art. 4, co. 2, la legge regionale stabilisce le attrezzature minime che deve avere l’area sosta: due blocchi di servizi
igienici, docce, fontane e lavatoi collegati alla rete fognaria e idrica; l’illuminazione collegata alla rete pubblica;
l’impianto per l’allacciamento per l’energia a uso privato; una struttura coperta polivalente; contenitori per rifiuti
solidi urbani all’interno dell’area e all’esterno; una cabina telefonica; un’area giochi attrezzata.
Tutte le aree sosta esaminate hanno due blocchi di bagni, eccetto l’area sosta provvisoria di Novara, dove, proprio
a causa della provvisorietà dell’area, ci sono solo i bagni chimici. Oltre ai due blocchi di bagni, alcune aree sosta
hanno anche un bagno privato all’interno delle case o baracche: è il caso di Carmagnola. A Torino, nell’ultima area
sosta costruita, quella in via Germagnano, c’è un bagno completo di tutti i servizi in ogni casa di 35 mq; manca però
l’acqua calda. Sempre a Torino, in corso Unione Sovietica, l’area ha quattro blocchi di servizi igienici, mentre in strada
dell’Aeroporto e in via Lega ci sono due blocchi di servizi igienici; in tutte e tre le aree, però, non sono state costruite
le docce. Alcune famiglie si sono dotate autonomamente di doccia all’interno dell’abitazione loro assegnata,
ma sono state denunciate perché non avevano richiesto la necessaria autorizzazione. I lavatoi sono stati predisposti
solo in strada dell’Aeroporto, ma sono stati distrutti dai residenti dell’area e non sono più stati reinstallati.
L’illuminazione collegata alla rete pubblica e l’impianto per l’allacciamento per l’energia a uso privato risultano presenti
in tutte le aree sosta autorizzate.
La struttura coperta polivalente, finalizzata ad attività lavorative e di animazione, con collegamenti alla rete di energia
elettrica, è stata costruita solo in alcune aree (a Torino in via Germagnano, in strada dell’Aeroporto e in corso
Unione Sovietica; a Collegno, a Tortona, ad Asti, a Biella e a Cuneo), ma nella maggior parte delle aree, incluse
quelle di più recente realizzazione, non è stata prevista. È interessante notare che a Torino, nell’area di corso Unione
Sovietica, è stata costruita con fondi e risorse private dei Sinti stessi una chiesa abusiva.
I contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani all’interno dell’area e all’esterno, idonei all’asporto operato dal
servizio pubblico di raccolta, sono presenti in tutte le aree sosta, autorizzate e abusive.
Le cabine telefoniche sono invece presenti in una minoranza di aree. La spiegazione fornita in alcuni casi è stata
che la cabina è stata distrutta da atti vandalici e non sostituita; in altri che con il diffondersi dei telefoni cellulari non
si è più ritenuto necessario fornire le cabine telefoniche.
Infine, l’area giochi attrezzata risulta presente solo nelle aree sosta dei Comuni di Asti e Tortona, ma entrambe non
sono attrezzate, a differenza di quanto richiesto dalla legge regionale.
6.3.5 Regolamenti comunali per la gestione delle aree sosta
All’art. 5, co. 1, la legge regionale stabilisce che “il coordinamento, la gestione e la manutenzione nonché la determinazione
dei criteri di assegnazione delle singole piazzole, saranno attuati, in base a specifici regolamenti comunali”.
La maggior parte dei comuni in cui è presente un’area sosta autorizzata (Torino, Collegno, Tortona, Asti, San Damiano
d’Asti, Alba, Carmagnola e Biella) ha deliberato un regolamento di gestione; vi sono però ancora due comuni inot-
72