Sergio Franzese, Manuela Spadaro - ROM E SINTI IN PIEMONTE

A dodici anni dalla legge regionale 10 giugno 1993, n. 26, “Interventi a favore della popolazione zingara” A dodici anni dalla legge regionale 10 giugno 1993, n. 26,
“Interventi a favore della popolazione zingara”

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19.01.2021 Views

PresentazioneApprofondire la conoscenza delle popolazioni nomadi stanziate sul territorio piemontese, favorire il dialogo tra culturediverse, valutare l’impatto sociale nei confronti dei residenti sono alcuni degli aspetti che hanno fatto da filoconduttore della ricerca svolta sulla presenza dei Rom e dei Sinti in Piemonte.A dodici anni dalla promulgazione della normativa regionale di riferimento, era, infatti, necessario verificare l’attualitàdei principi e dei presupposti su cui si basò la Regione Piemonte per disciplinare gli interventi a favore dellapopolazione romaní.Nell’intento di fotografare più da vicino l’attuale situazione piemontese, la ricerca è stata strutturata in due parti,una dedicata all’indagine storico-antropologica di questa realtà, l’altra relativa alla ricostruzione del quadro normativoin materia di tutela della popolazione zingara e alla sua applicazione a livello locale.Per favorire la conoscenza di questo popolo, che ancora incontra difficoltà di integrazione nel tessuto socioculturalea causa della connotazione negativa che frequentemente viene allo stesso associata, nella prima parte dell’indaginesi è cercato, partendo dalle differenti tesi, di ricostruirne la storia e le tradizioni, abbozzando una classificazionedei differenti gruppi sulla base dell’area di diffusione.Al fine di predisporre provvedimenti mirati rispetto alle reali esigenze, si è dato ampio spazio anche allo studio delleorganizzazioni e associazioni operanti nel settore della mediazione culturale, quale strumento di dialogo tra culture,e all’analisi delle proposte d’intervento, raggruppate in base a diverse tipologie, emerse attraverso il prolungatoconfronto con operatori del settore.A fronte di questo quadro socio-organizzativo complesso, che tenta di focalizzare e di contestualizzare al megliola situazione della popolazione romaní in Piemonte, si è cercato di riflettere sulla normativa di riferimento e sull’effettivaattuazione della stessa, per comprendere quali sono, e saranno, le sfide a livello regionale da affrontare pergarantire politiche d’intervento efficaci e unitarie, e quale il tipo di sforzi finanziari da destinate laddove è realmentenecessario.Assessore regionale alla Valorizzazione dell’Identitàdel Piemonte, Emigrazione e ImmigrazioneOn. Gipo FarassinoPresidente dell’IRES PiemonteAvv. Mario SantoroV

Si ringraziano:i comuni, le organizzazioni e le associazioni che hanno collaborato fornendo dati e informazioni,e in particolare, per il significativo contributo:– Giulio Taurisano (Ufficio Comunale Rom, Sinti e Nomadi della Città di Torino);– Secondo Massano (Opera Nomadi – sezione Torino);– don Fredo Olivero (Ufficio Pastorale Migranti – diocesi di Torino)– Carlo Berini (associazione Sucar Drom – Mantova) – estensore del capitolo relativo alla mediazione culturale;– le famiglie rom e sinti coinvolteAlexandro A. Ravello ha condotto le interviste nei comuni campione e ha cortesemente tradotto la sintesi della ricercain lingua romanés e in inglese.Si ringrazia Vittorio Scheni per le fotografie cortesemente fornite.

Presentazione

Approfondire la conoscenza delle popolazioni nomadi stanziate sul territorio piemontese, favorire il dialogo tra culture

diverse, valutare l’impatto sociale nei confronti dei residenti sono alcuni degli aspetti che hanno fatto da filo

conduttore della ricerca svolta sulla presenza dei Rom e dei Sinti in Piemonte.

A dodici anni dalla promulgazione della normativa regionale di riferimento, era, infatti, necessario verificare l’attualità

dei principi e dei presupposti su cui si basò la Regione Piemonte per disciplinare gli interventi a favore della

popolazione romaní.

Nell’intento di fotografare più da vicino l’attuale situazione piemontese, la ricerca è stata strutturata in due parti,

una dedicata all’indagine storico-antropologica di questa realtà, l’altra relativa alla ricostruzione del quadro normativo

in materia di tutela della popolazione zingara e alla sua applicazione a livello locale.

Per favorire la conoscenza di questo popolo, che ancora incontra difficoltà di integrazione nel tessuto socioculturale

a causa della connotazione negativa che frequentemente viene allo stesso associata, nella prima parte dell’indagine

si è cercato, partendo dalle differenti tesi, di ricostruirne la storia e le tradizioni, abbozzando una classificazione

dei differenti gruppi sulla base dell’area di diffusione.

Al fine di predisporre provvedimenti mirati rispetto alle reali esigenze, si è dato ampio spazio anche allo studio delle

organizzazioni e associazioni operanti nel settore della mediazione culturale, quale strumento di dialogo tra culture,

e all’analisi delle proposte d’intervento, raggruppate in base a diverse tipologie, emerse attraverso il prolungato

confronto con operatori del settore.

A fronte di questo quadro socio-organizzativo complesso, che tenta di focalizzare e di contestualizzare al meglio

la situazione della popolazione romaní in Piemonte, si è cercato di riflettere sulla normativa di riferimento e sull’effettiva

attuazione della stessa, per comprendere quali sono, e saranno, le sfide a livello regionale da affrontare per

garantire politiche d’intervento efficaci e unitarie, e quale il tipo di sforzi finanziari da destinate laddove è realmente

necessario.

Assessore regionale alla Valorizzazione dell’Identità

del Piemonte, Emigrazione e Immigrazione

On. Gipo Farassino

Presidente dell’IRES Piemonte

Avv. Mario Santoro

V

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