19.01.2021 Views

Sergio Franzese, Manuela Spadaro - ROM E SINTI IN PIEMONTE

A dodici anni dalla legge regionale 10 giugno 1993, n. 26, “Interventi a favore della popolazione zingara”

A dodici anni dalla legge regionale 10 giugno 1993, n. 26,
“Interventi a favore della popolazione zingara”

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

La situazione venutasi a creare ha quindi determinato, per coloro che si sono visti rifiutare il riconoscimento della

nuova nazionalità, la necessità di inoltrare domanda di apolidia.

I Rom “balcanici” presenti nella città di Torino hanno presentato nel corso degli ultimi anni circa 50 istanze in tal

senso, oltre che domande di cittadinanza italiana per i figli nati in Italia (poiché figli di genitori di nazionalità

sconosciuta) e per tutti coloro che sono in possesso dei requisiti per ottenerla.

La maggior parte dei Rom “balcanici” presenti a Torino ha potuto regolarizzare la propria situazione di soggiorno

anche grazie a un percorso di inserimento lavorativo avviato da tempo.

La situazione attuale si presenta pertanto costituita da presenze regolari di cittadini stranieri o apolidi.

Rom rumeni

Popolazione stimata: oltre 700 persone – ?

Torino è l’unico comune ad aver fornito dati sulla presenza di Rom rumeni; tuttavia è certo che anche altri comuni

della cintura e altri comuni capoluogo di provincia sono in qualche modo interessati dal fenomeno. Per questo

non possiamo quantificarne la presenza in modo attendibile, perlomeno nel suo dato più esteso.

I Rom rumeni presenti in Piemonte, come nel resto dell’Italia, sono cittadini di nazionalità rumena in prevalenza privi

del permesso di soggiorno.

Rom “vla¤” e altri

Popolazione stimata: tra le 700 e le 800 persone.

Almeno due terzi sono costituiti da Rom “vla¤” (di nazionalità italiana); la restante parte è rappresentata da Camminanti

di Noto (nomadi autoctoni siciliani i cui costumi sono affini a quelli delle popolazioni rom) e da gruppi minori

(Kaulía di origine nordafricana, nomadi provenienti da Francia e Spagna, ecc.)

2.3.3 Analisi del dato demografico complessivo

I dati acquisiti da fonti ufficiali (anagrafi dei comuni, polizia municipale, servizi sociali) sono stati incrociati

– dove possibile – con informazioni di fonte diversa (associazioni, Rom e Sinti); ciò ha consentito di stabilire,

attraverso il sistema della proiezione dei dati, un risultato circa la consistenza demografica di ciascun

gruppo.

La ricerca di questo tipo di informazione ha evidenziato che:

• In molti casi gli uffici interpellati non sono stati in grado di fornire una risposta certa, salvo nelle situazioni

in cui vi è un insediamento di Rom e/o Sinti in campi nomadi (autorizzati, tollerati o su terreno proprio).

• Scarsa o nulla è la segnalazione di presenze stagionali e itineranti, sebbene, almeno per quanto riguarda

i Sinti piemontesi, sia comprovata una mobilità nei mesi estivi (fenomeno implementato dalla presenza di famiglie

giostrai e baracconisti sinti o di origine sinti).

• È difficile, in situazioni diverse da quelle di stanzialità all’interno di campi sosta o quartieri abitati in prevalenza

da Rom e Sinti, procedere a un’identificazione fondata sul gruppo etnico di appartenenza.

Peraltro essa potrebbe configurarsi come una violazione della garanzia di riservatezza, poiché i cittadini non

sono tenuti a rivelare le proprie origini. Di questo aspetto si è dunque tenuto conto nel condurre la presente

ricerca evitando forzature nell’acquisizione dei dati, pur nella consapevolezza che le cifre riportate possono

risultare sottostimate.

La ripartizione della popolazione rom e sinti è schematizzata attraverso alcune rappresentazioni grafiche (vedi Appendice

a pagina 81). Le percentuali sono basate sulla proiezione di dati parziali.

31

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!