Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 99 dicembre 2020

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19.01.2021 Views

Agricoltura > 99I PAESAGGI RURALIValorizzazione e salvaguardiadelle attività e delle tradizioni agricole28> Paola Gastaldi,Regione Piemonte,Direzione Ambiente,Energia e TerritorioLa promozione e valorizzazione deipaesaggi rurali si trovano oggi alcentro del discorso pubblico, perché- come anche la recente emergenzasanitaria ha dimostrato - la qualitàdel paesaggio e la riscoperta di luoghiricchi di antiche tradizioni e conoscenzesono elementi fondamentalidel nostro benessere.Il paesaggio rurale italiano, principaleprotagonista del progetto dellaRete Rurale Nazionale - Ismea “Lemappe dei paesaggi rurali” , è unpatrimonio naturale e culturale dieccezionale valore, e le mappe sonouno strumento di facile accessibilitàper i sempre più numerosi visitatori,che intendono approfondirne labellezza d’insieme e gli elementi caratterizzanti.Il progetto è stato presentatoin un convegno, a Torino, il15 ottobre scorso: l’appuntamento èstato l’occasione per mettere a confrontoesperienze provenienti datutta Italia e far emergere criticità eopportunità.scita grande interesse da parte deiterritori, tanto che l’Osservatorionazionale incaricato dell’iscrizioneal Registro, in circa otto anni di attività,ha ricevuto circa 150 candidature.Per l’iscrizione al Registro, di ciascunpaesaggio e di ciascuna pratical’Osservatorio valuta la significatività,integrità e vulnerabilità; inoltre,I PAESAGGI RURALISONO RESILIENTI:FORNISCONO PRODOTTIE SERVIZI ANCHE INCONDIZIONI DIFFICILIE CONTRIBUISCONO ALBENESSERE DI ABITANTIE VISITATORItra i siti riconosciuti come meritevoli,seleziona quelli idonei di segnalazioneall’UNESCO - alcuni paesaggiper la Lista del Patrimonio Mondialedell'Umanità, pratiche agricole econoscenze tradizionali per la Listadel Patrimonio Immateriale, altripaesaggi rurali quali Riserve diBiosfera nell'ambito del ProgrammaMAB.L’ultima seduta dell’Osservatorio, asettembre scorso, è stata particolarmente“intensa”, con l’approvazionedi ben 9 paesaggi e la preselezionesulle schede di altre 21 nuove candidature.Sia per i paesaggi in esame,sia per quelli già approvati,una costante è rappresentata dallaconnotazione storico-culturale, ossial’importanza della conoscenzae dell’azione dell’uomo per la loroformazione: si pensi ai paesaggi dellebonifiche, ai sistemi agricoli terrazzati(tra cui figurano anche moltivigneti), ai pascoli, alle policoltureL’OSSERVATORIO E ILREGISTRO NAZIONALENel novembre 2012 è stato istituitoil Registro nazionale dei paesaggirurali , nel quale sono attualmenteiscritti 22 paesaggi e 3 pratiche agricoletradizionali. La possibilità diottenere questo riconoscimento su-

attente non solo alla funzionalitàagricola, ma anche alla conservazionedella biodiversità.I PAESAGGI RURALIPIEMONTESI E LE MAPPEAnche la nostra regione possiede uncospicuo numero di paesaggi rurali,costruiti nel corso di secoli, legati apratiche agricole tradizionali, cherappresentano il continuo adattamentoa condizioni ambientali difficili,forniscono prodotti e servizi,contribuiscono alla qualità dellavita e generano panorami di grandebellezza, coniugando componentifunzionali ed estetiche. A questatipologia è anche riconducibile ilriconoscimento UNESCO dei paesaggivitivinicoli di Langhe-Roero eMonferrato.Tra le candidature pervenute all’Osservatorioin questi anni, figuranotre territori piemontesi:i Paesaggi terrazzati viticoli allefalde del Mombarone,i Ciabot dell’Alta Langa,gli Alpeggi della Raschera.Altre zone della nostra regione sisono attivate in vista dell’iscrizione,come le Terre del Boca, area collinarenel Parco naturale del Monte Fenera,in provincia di Novara, senza essereancora arrivati a completarla.Altri quattro territori regionali, cheerano stati individuati in Piemontedalla ricerca promossa dal Ministerodelle Politiche agricole, alimentarie forestali, in collaborazione con14 università italiane e alcuni enti diricerca internazionali, hanno sperimentato,per conto di Ismea-RRN,un percorso di valorizzazione delloro paesaggio tramite la realizzazionedi mappe condivise via webtramite uno specifico tool di Google,Google My Maps.Sono i Paesaggi della Baraggia vercellesee biellese, il Bosco delle Sortidella Partecipanza di Trino nellapianura risicola vercellese, il Sistemapolicolturale della Valle Uzzone,i Pascoli arborati di Roccaveranonelle colline dell’Alta Langa. Lemappe sono visualizzabili insiemead altre ottanta, ripartite su tuttal’Italia.Attualmente, sono in distribuzionecopie cartacee della mappa del Boscodelle Sorti della Partecipanza:all’interno del bene e nelle sue vicinanze,sono censiti gli usi del suolotradizionali, le produzioni tipichelocali, le sistemazioni idraulicoagrarie,gli aspetti geomorfologici,gli elementi naturalistici e gli altriluoghi di interesse. L’identificazionedi tutti questi elementi, contenutiall’interno di un pieghevole agile,di facile consultazione, permette diavere un quadro esaustivo di tutti gliaspetti che concorrono alla formazionedi un paesaggio di eccellenza,e di come la presenza peculiare diun bene estenda la propria influenza,ad ampio raggio, sul contesto paesaggisticoin cui si inserisce.LE 80 MAPPEVISUALIZZABILION-LINE,TRA CUI 4 PIEMONTESI,SONO STRUMENTI UTILIA TURISTI E VISITATORIPER APPREZZARELA BELLEZZA ECONOSCERE LA STORIADEI PAESAGGI RURALI29

attente non solo alla funzionalità

agricola, ma anche alla conservazione

della biodiversità.

I PAESAGGI RURALI

PIEMONTESI E LE MAPPE

Anche la nostra regione possiede un

cospicuo numero di paesaggi rurali,

costruiti nel corso di secoli, legati a

pratiche agricole tradizionali, che

rappresentano il continuo adattamento

a condizioni ambientali difficili,

forniscono prodotti e servizi,

contribuiscono alla qualità della

vita e generano panorami di grande

bellezza, coniugando componenti

funzionali ed estetiche. A questa

tipologia è anche riconducibile il

riconoscimento UNESCO dei paesaggi

vitivinicoli di Langhe-Roero e

Monferrato.

Tra le candidature pervenute all’Osservatorio

in questi anni, figurano

tre territori piemontesi:

i Paesaggi terrazzati viticoli alle

falde del Mombarone,

i Ciabot dell’Alta Langa,

gli Alpeggi della Raschera.

Altre zone della nostra regione si

sono attivate in vista dell’iscrizione,

come le Terre del Boca, area collinare

nel Parco naturale del Monte Fenera,

in provincia di Novara, senza essere

ancora arrivati a completarla.

Altri quattro territori regionali, che

erano stati individuati in Piemonte

dalla ricerca promossa dal Ministero

delle Politiche agricole, alimentari

e forestali, in collaborazione con

14 università italiane e alcuni enti di

ricerca internazionali, hanno sperimentato,

per conto di Ismea-RRN,

un percorso di valorizzazione del

loro paesaggio tramite la realizzazione

di mappe condivise via web

tramite uno specifico tool di Google,

Google My Maps.

Sono i Paesaggi della Baraggia vercellese

e biellese, il Bosco delle Sorti

della Partecipanza di Trino nella

pianura risicola vercellese, il Sistema

policolturale della Valle Uzzone,

i Pascoli arborati di Roccaverano

nelle colline dell’Alta Langa. Le

mappe sono visualizzabili insieme

ad altre ottanta, ripartite su tutta

l’Italia.

Attualmente, sono in distribuzione

copie cartacee della mappa del Bosco

delle Sorti della Partecipanza:

all’interno del bene e nelle sue vicinanze,

sono censiti gli usi del suolo

tradizionali, le produzioni tipiche

locali, le sistemazioni idraulicoagrarie,

gli aspetti geomorfologici,

gli elementi naturalistici e gli altri

luoghi di interesse. L’identificazione

di tutti questi elementi, contenuti

all’interno di un pieghevole agile,

di facile consultazione, permette di

avere un quadro esaustivo di tutti gli

aspetti che concorrono alla formazione

di un paesaggio di eccellenza,

e di come la presenza peculiare di

un bene estenda la propria influenza,

ad ampio raggio, sul contesto paesaggistico

in cui si inserisce.

LE 80 MAPPE

VISUALIZZABILI

ON-LINE,

TRA CUI 4 PIEMONTESI,

SONO STRUMENTI UTILI

A TURISTI E VISITATORI

PER APPREZZARE

LA BELLEZZA E

CONOSCERE LA STORIA

DEI PAESAGGI RURALI

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