Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 99 dicembre 2020
- No tags were found...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
duzioni locali di montagna, sembra
essere apprezzata da tutti i soggetti
interessati. I produttori primari
ritengono che tale segno della qualità
possa aiutare a promuovere il
prodotto alimentare di montagna.
I distributori sottolineano l’importanza
dell’iniziativa valutata come
positiva, osservando tuttavia la necessità
di una maggiore informazione
e comunicazione tra i potenziali
utilizzatori del prodotto di montagna.
I consumatori, infine, sembrano
orientati a riconoscere un maggior
valore alle produzioni ottenute
in territori difficili come le aree di
montagna, purché tale caratteristica
sia facilmente identificabile. Emerge
pertanto che tali peculiarità, che
differenziano le produzioni di montagna
dai prodotti alimentari convenzionali,
possono essere percepite
come elemento di maggior valore, a
patto che siano comunicate esplicitamente
in modo semplice e chiaro.
Le considerazioni espresse dai diversi
soggetti coinvolti sottolineano
pertanto come l’indicazione facoltativa
di qualità europea possa costituire
un’occasione di valorizzazione dei
prodotti delle aziende agroalimentari
ubicate in territorio montano. Per
poter creare valore e redistribuire
ricchezza in aree marginali come
quelle montane vi è infatti la necessità
di ricostruire filiere territoriali
laddove il rapporto tra produttore e
consumatore finale si è affievolito o
si è addirittura interrotto nel tempo.
In tal senso è evidente, da un lato, la
necessità di pesare adeguatamente
la struttura dell’attuale food supply
chain globalizzata e, dall’altro, di
individuare eventuali strategie per
potenziare o ricostruire strutture di
filiera corta che coinvolgano anche
le aree rurali più fragili come quelle
montane. L’individuazione di opportunità
derivanti dall’implementazione
di strutture a filiera ridotta
potrebbe quindi stimolare nuovi
equilibri socio-economici a beneficio
delle comunità montane.
IL PRESENTE E IL FUTURO
L’interesse delle aziende piemontesi
per l’utilizzo di tale segno di qualità
è stato confermato anche nei mesi
successivi all’effettuazione dell’indagine;
nell’aggiornamento del 30
giugno 2020 il numero di comunicazioni
è infatti arrivato a 242, con
fermando il primato del Piemonte
a livello nazionale. Considerate le
comunicazioni arrivate agli uffici
regionali negli ultimi mesi, l’aggiornamento
di dicembre dell’elenco ne
conterrà più di 280. Emerge quindi
la necessità di sviluppare un’efficace
strategia informativa/divulgativa
che possa far conoscere il
“prodotto di montagna” presso gli
operatori HORECA, nonché presso
i consumatori, per stimolare l’offer-
ta da parte delle aziende di montagna
consentendo la riconoscibilità
e la giusta valorizzazione dei loro
prodotti.
A tal fine, il prossimo Programma
di Sviluppo Rurale potrebbe, da una
parte, continuare a premiare le aziende
agricole che rivendicano questa
tipologia di prodotti e, dall’altra,
prevedere specifiche iniziative di valorizzazione
del “prodotto di montagna”
a livello locale e di informazione
dei consumatori a livello generale.
L’INTERESSE
DELLE AZIENDE È
IN CONTINUA CRESCITA
E VA ACCOMPAGNATA
DA AZIONI DI
INFORMAZIONE VERSO
I CONSUMATORI
25
L’analisi completa della percezione
dell’indicazione facoltativa
“Prodotto di montagna”
è scaricabile gratuitamente sul sito
della Direzione Agricoltura e cibo di
Regione Piemonte nella sezione
“Pubblicazioni editoriali”