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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 99 dicembre 2020

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duzioni locali di montagna, sembra

essere apprezzata da tutti i soggetti

interessati. I produttori primari

ritengono che tale segno della qualità

possa aiutare a promuovere il

prodotto alimentare di montagna.

I distributori sottolineano l’importanza

dell’iniziativa valutata come

positiva, osservando tuttavia la necessità

di una maggiore informazione

e comunicazione tra i potenziali

utilizzatori del prodotto di montagna.

I consumatori, infine, sembrano

orientati a riconoscere un maggior

valore alle produzioni ottenute

in territori difficili come le aree di

montagna, purché tale caratteristica

sia facilmente identificabile. Emerge

pertanto che tali peculiarità, che

differenziano le produzioni di montagna

dai prodotti alimentari convenzionali,

possono essere percepite

come elemento di maggior valore, a

patto che siano comunicate esplicitamente

in modo semplice e chiaro.

Le considerazioni espresse dai diversi

soggetti coinvolti sottolineano

pertanto come l’indicazione facoltativa

di qualità europea possa costituire

un’occasione di valorizzazione dei

prodotti delle aziende agroalimentari

ubicate in territorio montano. Per

poter creare valore e redistribuire

ricchezza in aree marginali come

quelle montane vi è infatti la necessità

di ricostruire filiere territoriali

laddove il rapporto tra produttore e

consumatore finale si è affievolito o

si è addirittura interrotto nel tempo.

In tal senso è evidente, da un lato, la

necessità di pesare adeguatamente

la struttura dell’attuale food supply

chain globalizzata e, dall’altro, di

individuare eventuali strategie per

potenziare o ricostruire strutture di

filiera corta che coinvolgano anche

le aree rurali più fragili come quelle

montane. L’individuazione di opportunità

derivanti dall’implementazione

di strutture a filiera ridotta

potrebbe quindi stimolare nuovi

equilibri socio-economici a beneficio

delle comunità montane.

IL PRESENTE E IL FUTURO

L’interesse delle aziende piemontesi

per l’utilizzo di tale segno di qualità

è stato confermato anche nei mesi

successivi all’effettuazione dell’indagine;

nell’aggiornamento del 30

giugno 2020 il numero di comunicazioni

è infatti arrivato a 242, con

fermando il primato del Piemonte

a livello nazionale. Considerate le

comunicazioni arrivate agli uffici

regionali negli ultimi mesi, l’aggiornamento

di dicembre dell’elenco ne

conterrà più di 280. Emerge quindi

la necessità di sviluppare un’efficace

strategia informativa/divulgativa

che possa far conoscere il

“prodotto di montagna” presso gli

operatori HORECA, nonché presso

i consumatori, per stimolare l’offer-

ta da parte delle aziende di montagna

consentendo la riconoscibilità

e la giusta valorizzazione dei loro

prodotti.

A tal fine, il prossimo Programma

di Sviluppo Rurale potrebbe, da una

parte, continuare a premiare le aziende

agricole che rivendicano questa

tipologia di prodotti e, dall’altra,

prevedere specifiche iniziative di valorizzazione

del “prodotto di montagna”

a livello locale e di informazione

dei consumatori a livello generale.

L’INTERESSE

DELLE AZIENDE È

IN CONTINUA CRESCITA

E VA ACCOMPAGNATA

DA AZIONI DI

INFORMAZIONE VERSO

I CONSUMATORI

25

L’analisi completa della percezione

dell’indicazione facoltativa

“Prodotto di montagna”

è scaricabile gratuitamente sul sito

della Direzione Agricoltura e cibo di

Regione Piemonte nella sezione

“Pubblicazioni editoriali”

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