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2007 di atletica leggera – canottaggio –motociclismo – sci

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IL SAN MATTEO DEL CARAVAGGIO<br />

(VISTO IN TV)<br />

Nei giorni <strong>di</strong> domenica 17 e lunedì<br />

18 febbraio 2008 la televisione su RAI-<br />

Uno in prima serata ha trasmesso in<br />

due puntate uno sceneggiato e nell’occasione<br />

molti telespettatori, penso come<br />

me, hanno avuto modo <strong>di</strong> ammirare un<br />

<strong>di</strong>pinto, molto noto ai finanzieri in servizio<br />

ed in congedo, raffigurante il protettore<br />

delle Fiamme Gialle: “San Matteo<br />

e l’Angelo”. E cosi molti telespettatori<br />

hanno potuto apprendere che l’Autore<br />

<strong>di</strong> questo capolavoro è il pittore<br />

Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio,<br />

alla cui vita è stato de<strong>di</strong>cato<br />

appunto lo sceneggiato in parola.<br />

Questo grande pittore nacque a<br />

Milano il 29 settembre 1571, figlio <strong>di</strong><br />

Lucia Aratori e <strong>di</strong> Fermo Merisi, architetto,<br />

sovrintendente e amministratore <strong>di</strong><br />

casa Francesco Sforza, appartenente<br />

ad un ramo cadetto della potente <strong>di</strong>nastia<br />

milanese e marchese <strong>di</strong> Caravaggio,<br />

una citta<strong>di</strong>na a pochi chilometri <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza da Milano, dove i Merisi, avevano<br />

alcune proprietà e godevano <strong>di</strong><br />

un red<strong>di</strong>to fisso da parte dei marchesi<br />

Sforza, sicchè potevano a ragione definirsi<br />

quasi dei benestanti.<br />

A tre<strong>di</strong>ci anni il futuro pittore fu mandato<br />

a bottega a Milano presso il maestro<br />

Simone Peterzano per essere avvia-<br />

Il primo “S. Matteo e l’Angelo” del Caravaggio<br />

(1602) già nel Kaiser Friedrich<br />

Museum <strong>di</strong> Berlino ove fu <strong>di</strong>strutto nel<br />

1945 dalla guerra.<br />

to al mestiere <strong>di</strong> pittore.<br />

Nel capoluogo lombardo Caravaggio<br />

rimase dal 1584 al 1588 e in questi<br />

quattro anni assimilò le basi <strong>di</strong> quella<br />

pittura <strong>di</strong>chiaratamente e sempre<br />

strenuamente “fedele al vero” che il<br />

grande artista avrebbe sempre professato<br />

per cambiare l’intero panorama<br />

artistico dei secoli successivi.<br />

Nel 1592 Caravaggio fu verosimilmente<br />

coinvolto in un primo <strong>di</strong> quei fatti<br />

<strong>di</strong> sangue che avrebbero costituito la<br />

chiave dei ra<strong>di</strong>cali cambiamenti occorsi<br />

nella sua vita conclusasi misteriosamente<br />

nel 1610 sulla spiaggia <strong>di</strong> Porto<br />

Ercole presso Grosseto, e della successiva<br />

mitizzata fama <strong>di</strong> “uomo torbido e<br />

contenzioso” scavezzacollo e violento,<br />

come lo descrisse il contemporaneo<br />

Giovanni Pietro Bellori, teorico del<br />

<strong>di</strong> Salvatore Gallo<br />

“S. Matteo e L’Angelo” del Caravaggio (1602). Olio su tela cm. 295x195. Cappella<br />

Contarelli nella Chiesa <strong>di</strong> S. Luigi dei Francesi in Roma.<br />

movimento classicista che <strong>di</strong>ede origine<br />

alla leggenda del “pittore maledetto”.<br />

L’artista fu così costretto a trasferirsi<br />

a Roma dove inizialmente ebbe rapporti<br />

artistici brevi ed occasionali con<br />

alcuni locali maestri, ma dopo “una<br />

malattia che, trovandolo senza denari”<br />

lo costrinse a ricoverarsi all’Ospedale<br />

della Consolazione, “quello dei poveri”,<br />

si mise all’opera presso la fiorente<br />

bottega del più prestigioso pittore <strong>di</strong><br />

Roma, Giuseppe Cesari, noto come<br />

Cavalier d’Arpino, e finalmente potè<br />

esprimere le sue qualità <strong>di</strong> artista eccelso<br />

perseguendo quel principio a lui<br />

caro <strong>di</strong> “fedeltà al vero” con tale maestria<br />

da consentire a tutti <strong>di</strong> riconoscere<br />

in alcune delle figure rappresentate nei<br />

suoi <strong>di</strong>pinti personaggi, usati come<br />

modelli, che accompagnarono il pitto-<br />

18 Fiamme Gialle 4 / 2008

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