2007 di atletica leggera – canottaggio –motociclismo – sci

coincide con la lunga celebrazione
della Pasqua, questo periodo di 50
giorni – fino alla Pentecoste – che la
Chiesa si dedica per interiorizzare il
mistero della Pasqua di Cristo, fondamento
della nostra fede e della
nostra speranza.
La Risurrezione è il mistero di un
amore che risorge, è la vittoria della
vita sulla morte, del bene sul male,
dell’amore su ogni forma di egoismo
e di chiusura, della riconciliazione
sull’asprezza del rancore, della
compassione sull’indifferenza,
dell’impegno e della responsabilità
sulla fuga e sulla latitanza, dell’ottimismo
sulla delusione e sull’amarezza.
È nel solco di questa fede e di
questa speranza che vogliamo considerare
la persona e la vita di
Pasquale, come anche l’inizio di
una Sezione dell’ANFI che si lega
alla sua memoria.
Pasquale è stato, nella sua umana
fragilità, un uomo della Risurrezione.
Un uomo ricco di prerogative
morali e spirituali. Prima tra tutte una
straordinaria umanità, che lo rendeva
unico e contagioso. Come pochi
aveva il dono della relazione, del
contatto, dell’amicizia, della cura e
dell’attenzione, sempre segnato da
un’invincibile senso di responsabilità
verso tutti, nessuno escluso. Un
uomo, un militare con un grande e
forte attaccamento alla Guardia di
Leverano, 6 aprile 2008.
Il Gen. Verdicchio, Presidente Nazionale dell’A.N.F.I., consegna alla Sig.ra Sorrone
il Crest dell’A.N.F.I.
Leverano, 6 aprile 2008.
Il momento della deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti di
Leverano.
Finanza prima e all’ANFI poi, che
ha servito con capacità, professionalità,
intelligenza, lealtà, con
profonda dedizione e sacrificio fino
alla fine, fino a sacrificare se stesso,
la propria salute, la propria dimensione
affettiva e domestica. Un
uomo, un credente, fortemente radicato
in Dio, interiormente immedesimato
nello stesso atteggiamento di
Cristo, che ha dato la sua vita per
l’uomo. Un uomo buono, amante
degli uomini, e perciò capace di
affrontare ogni diffidenza, asprezza,
chiusura, lasciando un segno
profondo nella storia dell’Istituzione
e nella vita di tanti di noi.
Oggi – in sua memoria - qui a
Leverano, si inaugura una Sezione
dell’Associazione Nazionale Finanzieri
d’Italia, che rappresenta per il
Corpo un caposaldo indispensabile,
per il suo forte radicamento nel passato
e per la innata capacità di rendere
viva quella vena di affezione e
di appartenenza alla Guardia di
Finanza, ai suoi uomini e alla sua
missione.
La nascita di un’associazione è
un dono per la Comunità, è per certi
versi un segno pasquale: un vero
atto di fede e di speranza, di coraggio,
di tenacia e di responsabilità
civile. Significa coinvolgimento di
persone intorno ad un progetto e ad
una comune passione. Dietro ad
ogni associazione, ci sono persone
che, ogni giorno, dedicano il proprio
tempo libero per raggiungere
una finalità sociale, pubblica, e in
questo sforzo generano aggregazione
tra le persone, coesione sociale e
solidarietà. Una passione faticosa,
che trasmette il senso delle Istituzioni
e dell’ appartenenza ad una comunità,
che smorza ogni forma di isolamento,
disgregazione ed individualismo.
A nome di tutti, allora, un grazie
di cuore, al Presidente Elio Leo, al
consiglio direttivo e a tutti i soci che,
credendo in questo progetto, rinnovano
il loro legame di affetto e di
appartenenza alla Guardia di
Fiamme Gialle 4 / 2008 11