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2007 di atletica leggera – canottaggio –motociclismo – sci

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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA — A.N.F.I.<br />

Il Presidente<br />

della Repubblica<br />

Giorgio Napolitano<br />

depone una corona<br />

d’alloro al Milite<br />

Ignoto<br />

in occasione<br />

del 63°<br />

Anniversario<br />

della Liberazione.<br />

ANNO XXIII - N. 4 - 2008 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB ROMA


MENSILE ILLUSTRATO DELL’ASSOCIAZIONE<br />

NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio<br />

VICE DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Pietro Di Marco<br />

REDATTORE CAPO<br />

Tommaso Santamaria<br />

COORDINATORE DI REDAZIONE E STAMPA<br />

Giuseppe Ruggieri<br />

RESPONSABILE AMMINISTRATIVO<br />

Vittorio Porceddu<br />

ADDETTO ALLA REDAZIONE<br />

Giovanni Valerio<br />

SEGRETARIO DI REDAZIONE<br />

Marino Orfei<br />

COLLABORATORI<br />

Gaetano Guglielmi - Antonio Malizia<br />

COMITATO DI REDAZIONE<br />

Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio - Mauro Cappelli - Antonio Zampelli -<br />

Giuseppe Ruggieri - Antonio Casula - Giancarlo Cedola -<br />

Alfio Giovanni Costanzo - Michele Gianfrancesco -<br />

Pierangelo Nissolino<br />

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE<br />

A.N.F.I. Via Caroncini, 19 - 00197 Roma - Tel. 06.80.69.38.30<br />

Fax 06.80.84.280 - Conto Corrente Postale n. 65421000<br />

Conto Corrente Bancario n. 3489.07 mensile «Fiamme Gialle»<br />

Agenzia n. 19 Banca Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena,<br />

Viale Parioli, 142 - 00197 Roma<br />

Sito internet: www.assofinanzieri.it<br />

e-mail: fiammegialle@assofinanzieri.it<br />

Gli articoli inviati per la pubblicazione, pubblicati o non,<br />

non si restituiscono agli Autori.<br />

Le opinioni espresse dagli Autori negli articoli non impegnano<br />

in alcun modo la Direzione e Redazione del Perio<strong>di</strong>co<br />

AUTORIZZAZIONE<br />

Registrazione del Tribunale <strong>di</strong> Roma n. 40/86<br />

del 29 gennaio 1986<br />

Associato all’USPI<br />

Unione Stampa Perio<strong>di</strong>ca Italiana<br />

Grafica e Stampa<br />

«Arti Grafiche S. Marcello» Viale Regina Margherita, 176 Roma - Tel. 068553982<br />

Finito <strong>di</strong> stampare il 15-05-2008<br />

IN COPERTINA<br />

Roma, 25 aprile 2008.<br />

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano<br />

depone una corona d’alloro al Milite Ignoto<br />

in occasione del 63° Anniversario della Liberazione.<br />

SOMMARIO<br />

3-4-5-6 <strong>–</strong> IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA HA RICEVUTO AL QUIRINALE I<br />

RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E<br />

D’ARMA a cura <strong>di</strong> Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio<br />

7 <strong>–</strong> L’ON. PROF. GIULIO TREMONTI NOMINATO MINISTRO DELL’ECONOMIA<br />

E DELLE FINANZE<br />

8-9 <strong>–</strong> LA CASERMA DEL NUCLEO DI POLIZIA TRIBUTARIA DELLA GUARDIA DI<br />

FINANZA DI CATANIA INTITOLATA ALLA MEMORIA DEL FIN. SALVATORE<br />

PULEO MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE<br />

<strong>di</strong> Valerio Rocco Lollo<br />

9 <strong>–</strong> ATTIVITA’ DELLA SEZIONE ANFI DI GENOVA<br />

10-11-12-13 <strong>–</strong> INAUGURATA LA NUOVA SEZIONE ANFI DI LEVERANO (LE) INTITOLATA<br />

AL MAR.MAGG. “A” CAV. UFF. PASQUALE ANDRIANI<br />

a cura <strong>di</strong> Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio<br />

14-15 <strong>–</strong> LA RETE DI CONFINE <strong>di</strong> Luciano Luciani<br />

16-17 <strong>–</strong> UN SANTO IN PARADISO <strong>di</strong> Enzo Climinti<br />

18-19 <strong>–</strong> IL SAN MATTEO DEL CARAVAGGIO <strong>di</strong> Salvatore Gallo<br />

20 <strong>–</strong> IL COMANDANTE INTERREGIONALE PER L’ITALIA NORD-OCCIDENTALE<br />

GEN. C.A. DANIELE CAPRINO RICEVE IL CONSIGLIERE NAZIONALE<br />

A.N.F.I. PER LA LOMBARDIA <strong>di</strong> Stanislao <strong>di</strong> Pascale<br />

20 <strong>–</strong> ATTIVITA’ DELLA SEZIONE ANFI DI GELA<br />

21 <strong>–</strong> IL COMANDANTE DELLA REGIONE TOSCANA DELLA GUARDIA DI<br />

FINANZA GEN. D. GIORGIO TOSCHI VISITA LA SEZIONE ANFI DI PISA<br />

21-22 <strong>–</strong> CERIMONIA COMMEMORATIVA A CAPOSILE PRESSO IL MONUMENTO<br />

ERETTO SULLE SPONDE DEL FIUME PIAVE VECCHIO IN RICORDO DEI<br />

FINANZIERI E MILITARI DI ALTRE ARMI CADUTI IN GUERRA<br />

<strong>di</strong> Sergio Folador<br />

23 <strong>–</strong> PRECETTO PASQUALE ALLA SEDE DI PESCARA CON L’INTERVENTO<br />

DEL VICARIO GENERALE MONS SALVATORE GENCHI DELL’ORDINARIO<br />

MILITARE <strong>di</strong> Gregorio Totaro<br />

24-25 <strong>–</strong> SUCCESSI DELLE FIAMME GIALLE DI PREDAZZO NEI CAMPIONATI DEL<br />

MONDO E NEL TROFEO DELLE SEI NAZIONI <strong>–</strong> A PASSO ROLLE LE TRA-<br />

DIZIONALI GARE INTERREGIONALI DEL CORPO <strong>di</strong> Tommaso Santamaria<br />

25 <strong>–</strong> 58^ EDIZIONE DELLE GARE INVERNALI DELLA GUARDIA DI FINANZA<br />

Predazzo <strong>–</strong> Passo Rolle 11-15 marzo 2008 <strong>di</strong> Mauro Giannini<br />

26 <strong>–</strong> TROFEO DELLE SEI NAZIONI DI SCI <strong>–</strong> PREDAZZO 30-31 GENNAIO 2008<br />

<strong>di</strong> Paolo Grecucci<br />

27 <strong>–</strong> PREMIAZIONE DEI CAMPIONI D’ITALIA AL 40° ANNIVERSARIO 1967-<strong>2007</strong><br />

DI ATLETICA LEGGERA <strong>–</strong> CANOTTAGGIO <strong>–</strong> MOTOCICLISMO <strong>–</strong> SCI<br />

<strong>di</strong> Paolo Grecucci<br />

27 <strong>–</strong> ATTIVITA’ DELLA SEZIONE DI TREVISO<br />

28 <strong>–</strong> I CENTO ANNI DEL BRIG. GIUSEPPE CUNSOLO <strong>di</strong> Antonio Morlando<br />

28 <strong>–</strong> “FONDO DI SOLIDARIETA’ DELL’A.N.F.I.” a cura <strong>di</strong> Giuseppe Ruggieri<br />

29-30 <strong>–</strong> V A R I E<br />

31-32-33 <strong>–</strong> CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA PRESSO LA PRE-<br />

SIDENZA NAZIONALE DELL’A.N.F.I. <strong>di</strong> Antonio Taviano<br />

34 <strong>–</strong> VITA NELLE SEZIONI<br />

35-36-37<br />

38-39<br />

<strong>–</strong> NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

2 Fiamme Gialle 4 / 2008


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA HA RICEVUTO AL<br />

QUIRINALE I RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI<br />

COMBATTENTISTICHE E D’ARMA<br />

Il 24 aprile 2008, il Presidente<br />

della Repubblica Giorgio Napolitano<br />

ha ricevuto al Palazzo del Quirinale<br />

i rappresentanti nazionali delle<br />

Associazioni Combattentistiche,<br />

d’Arma e <strong>di</strong> Categoria.<br />

All’u<strong>di</strong>enza, alla quale ha partecipato<br />

anche una rappresentanza<br />

dell’A.N.F.I., guidata dal Presidente<br />

Nazionale, ha preso per primo la<br />

parola il Presidente del Consiglio<br />

Nazionale Permanente delle Associazioni<br />

d’Arma, Generale C.A.<br />

Giuseppe Calamani, il quale, dopo<br />

aver ricordato che l’Organo Collegiale<br />

da lui presieduto «è stato istituito<br />

il 4 gennaio 1999 per realizzare<br />

un solo Organismo fra le 30<br />

Associazioni d’Arma, al fine <strong>di</strong> trattare<br />

i problemi <strong>di</strong> comune interesse<br />

e <strong>di</strong> corrispondere con unica voce<br />

alle Autorità dello Stato», ha ringraziato<br />

sentitamente il Signor Presidente<br />

della Repubblica per aver<br />

ricevuto alla vigilia della ricorrenza<br />

del 25 aprile, i rappresentanti, unendoli<br />

spiritualmente <strong>di</strong> tutti coloro<br />

che, soldati e partigiani, hanno operato,<br />

in concorso con le Forze Alleate,<br />

per la liberazione dell’Italia e<br />

che, successivamente, hanno lavorato<br />

per la sua ricostruzione.<br />

Il Generale Calamani ha poi proseguito<br />

sostenendo che «le Associazioni<br />

sono fedeli ai propri Statuti<br />

che prevedono, fra l’altro, la <strong>di</strong>fesa<br />

dell’Unità della Patria, l’esaltazione<br />

delle tra<strong>di</strong>zioni delle Forze Armate,<br />

l’onore della Ban<strong>di</strong>era e <strong>di</strong> culto della<br />

memoria dei Caduti in nome dell’Italia.<br />

Esse costituiscono anche un grande<br />

serbatoio <strong>di</strong> volontariato e svolgono<br />

il loro compito <strong>di</strong> congiunzione<br />

tra le Forze armate e società civile,<br />

oggi ancora più necessario perché<br />

con la riduzione delle forze alle<br />

armi, le Forze armate sono poco<br />

presenti in molte zone del Paese.<br />

a cura <strong>di</strong> Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio<br />

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto il 24 aprile u.s. al Quirinale<br />

i rappresentanti nazionali delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Nella<br />

foto, il Capo dello Stato incontra il Gen. C.A. Giuseppe Calamani, Presidente del<br />

Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma.<br />

Le Associazioni inoltre collaborano,<br />

con altri organi dello Stato, per<br />

invogliare i giovani verso l’arruolamento<br />

volontario e per facilitarne<br />

l’ingresso nel mondo del lavoro a<br />

fine ferma, per la Protezione civile e<br />

per fornire sostegno alle famiglie dei<br />

militari impiegati all’estero.<br />

Certamente per le loro ristrettezze<br />

economiche, quest’opera <strong>di</strong> collaborazione<br />

è limitata ma, se fossero<br />

più comprese ed aiutate, essa<br />

I rappresentanti delle 30 Associazioni Combattentistiche e d’Arma durante l’incontro<br />

ascoltano il <strong>di</strong>scorso del Capo dello Stato.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 3


potrebbe essere svolta in modo più<br />

ampio ed efficace.<br />

È in questo quadro che abbiamo<br />

proseguito nell’organizzazione del<br />

Raduno interassociativo che sarà<br />

svolto a Trieste nei giorni 1 e 2<br />

novembre, in occasione del 90°<br />

anniversario della liberazione della<br />

città il 3 novembre 1918.<br />

Con il determinante appoggio <strong>di</strong><br />

Regione, Provincia e Comune e con<br />

l’entusiastica partecipazione dei<br />

Triestini, in particolare della Federazione<br />

Grigioverde che riunisce tutte<br />

le Sezioni delle locali Associazioni,<br />

l’organizzazione del Raduno, comprendente<br />

le cerimonie a Basovizza,<br />

alla Risiera ed a San Giusto, è<br />

ormai quasi completata. Ma le Associazioni<br />

hanno purtroppo gravi problemi.<br />

Dei due citati l’anno scorso il primo<br />

ha avuto una parziale soluzione.<br />

Si tratta del D.P.R. 361 del<br />

10.2.2000 che devolve ai Prefetti<br />

l’approvazione definitiva degli Statuti<br />

delle Associazioni e delle loro<br />

varianti, dopo l’approvazione da<br />

parte del Ministro della Difesa.<br />

Questa parziale <strong>di</strong>pendenza del<br />

Ministero dell’Interno è motivo <strong>di</strong><br />

preoccupazione perché le Associazioni<br />

sono sempre state, e tali<br />

vogliono rimanere, sotto la totale<br />

tutela del Ministro della Difesa.<br />

In attesa che le prossime Camere<br />

provvedano alla mo<strong>di</strong>fica del D.P.R.<br />

desidero ringraziare sentitamente il<br />

Signor Ministro della Difesa per la<br />

recentissima iscrizione <strong>di</strong> ASSOAR-<br />

MA, senza alcun onere, nel registro<br />

delle persone giuri<strong>di</strong>che, da parte<br />

del Prefetto <strong>di</strong> Roma, che anche ringrazio,<br />

così approvando il nostro<br />

Statuto.<br />

Il Suo personale intervento ha<br />

risolto, dopo anni, un problema fondamentale<br />

per la vita <strong>di</strong> ASSOAR-<br />

MA.<br />

E ringrazio il Signor Ministro della<br />

Difesa ed il Suo Ufficio <strong>di</strong> Gabinetto<br />

per quanto hanno fatto, con<br />

gran<strong>di</strong>ssima comprensione e <strong>di</strong>sponibilità<br />

a favore delle Associazioni,<br />

malgrado le tante <strong>di</strong>fficoltà ed, in<br />

particolare, le solite gravi ristrettezze<br />

<strong>di</strong> bilancio.<br />

La seconda è l’Or<strong>di</strong>ne del Tricolore<br />

previsto per i Reduci del secondo<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale che, dopo 63<br />

anni dalla fine del conflitto, non è<br />

stato ancora approvato dal Parlamento.<br />

È una decorazione esclusivamente<br />

morale, più volte invano<br />

<strong>di</strong>scussa in Commissione Difesa della<br />

Camera; basti pensare, invece<br />

che l’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Vittorio Veneto venne<br />

approvato dopo 5 anni dalla fine<br />

del primo conflitto mon<strong>di</strong>ale.<br />

Signor Presidente, le Associazioni<br />

continueranno, per il bene dell’Italia<br />

e malgrado le <strong>di</strong>fficoltà, nel<br />

loro lavoro a favore delle Istituzioni.<br />

Esse desiderano rivolgere un<br />

affettuoso e grato pensiero ai militari<br />

delle FF.AA. e dei Corpi armati<br />

dello Stato che, lontani dalla Patria<br />

e dalle loro famiglie, operano per la<br />

pace e la sicurezza, con i rischi che<br />

il loro impegno comporta.<br />

E sono sicuro del Suo apprezzamento<br />

e del Suo interessamento per<br />

la loro proficua attività.<br />

Grazie».<br />

È quin<strong>di</strong> intervenuto il Ministro<br />

della Difesa pro-tempore, On. Prof.<br />

Arturo Parisi, il quale ha pronunciato<br />

la seguente allocuzione:<br />

«Signor Presidente della Repubblica,<br />

a Lei, che è il rappresentante dell’unità<br />

nazionale, desidero esprimere<br />

la riconoscenza del Governo e delle<br />

Forze Armate per la Sua attenzione,<br />

costante e premurosa, nei riguar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> quanti hanno de<strong>di</strong>cato la propria<br />

vita alla Patria.<br />

Ai Presidenti <strong>di</strong> tutte le Associazioni<br />

combattentistiche e d’Arma e<br />

al Senatore Agostini e al Generale<br />

Calamani, che rappresentano qua<br />

la nobile famiglia dell’associazionismo<br />

militare, vada il saluto più affettuoso<br />

per l’impegno da essi profuso<br />

nel custo<strong>di</strong>re le memorie, le tra<strong>di</strong>zioni<br />

e i valori che fanno grande la vita<br />

militare.<br />

In particolare, voglio rivolgere e<br />

rinnovare le congratulazioni al<br />

Generale Calamani per l’avvenuto<br />

ricono<strong>sci</strong>mento della personalità<br />

giuri<strong>di</strong>ca del Consiglio Nazionale<br />

Permanente delle Associazioni d’Ar-<br />

ma da lui presieduto, un ricono<strong>sci</strong>mento<br />

atteso a lungo e perseguito<br />

con determinazione.<br />

L’incontro <strong>di</strong> oggi ci chiama,<br />

ancora una volta, a riflettere sul<br />

significato e sul valore simbolico delle<br />

Associazioni.<br />

Le Associazioni qua rappresentate<br />

rappresentano, nel loro insieme,<br />

l’espressione della tra<strong>di</strong>zione e le<br />

legittime custo<strong>di</strong> del patrimonio <strong>di</strong><br />

memorie delle prove affrontate dalla<br />

nostra Nazione. Muovendo dalla<br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> esperienze che corrispondono<br />

a passaggi capaci come<br />

pochi altri <strong>di</strong> segnare e <strong>di</strong> orientare<br />

la vita <strong>di</strong> ognuno dei loro aderenti,<br />

le Associazioni costituiscono allo<br />

stesso tempo un luogo e un mezzo<br />

per l’approfon<strong>di</strong>mento dei valori<br />

comuni, per alimentare la solidarietà,<br />

e per rafforzare il senso <strong>di</strong><br />

appartenenza alla Comunità, alle<br />

Istituzioni, alla Repubblica.<br />

Gli stessi valori, la stessa solidarietà,<br />

e senso <strong>di</strong> appartenenza che<br />

sostennero e guidarono i miei primi<br />

lontani passi <strong>di</strong> bambino, orfano <strong>di</strong><br />

guerra.<br />

Sì Signor Presidente, il circuito<br />

dell’associazionismo militare è stato<br />

anche per me come per tanti altri<br />

una rete <strong>di</strong> protezione. Conosco lo<br />

spirito, i valori, la de<strong>di</strong>zione dei tanti<br />

che in esse si impegnano per tenere<br />

vivi i legami personali, culturali e<br />

sociali che le qualificano.<br />

Sono legami e valori che in questi<br />

anni <strong>di</strong> servizio alla Repubblica,<br />

come Ministro della Difesa, ho ritrovato<br />

intatti.<br />

E questo è accaduto e accade<br />

grazie appunto all’impegno <strong>di</strong><br />

quanti nelle associazioni si spendono<br />

quoti<strong>di</strong>anamente, <strong>di</strong> quanti sono<br />

qua rappresentati al massimo livello.<br />

Nulla è infatti scontato. Come tutte<br />

le amicizie anche i legami custo<strong>di</strong>ti<br />

dalle associazioni riescono infatti a<br />

durare nel tempo solo se sanno rinnovarsi,<br />

solo se sanno arricchirsi <strong>di</strong><br />

nuovi contenuti e significati. Giorno<br />

per giorno.<br />

E a questo proposito è impossibile<br />

non guardare alla sfida rappresentata,<br />

dall’avanzare delle generazioni<br />

delle Forze Armate professio-<br />

4 Fiamme Gialle 4 / 2008


nali che è destinato ad imprimere<br />

una profonda trasformazione anche<br />

nel mondo dell’associazionismo militare.<br />

È una sfida alla quale non possiamo<br />

sottrarci che ci chiama a porre<br />

al centro della vita associativa la<br />

“cultura della Difesa” per chiederci<br />

che cosa possiamo fare per ra<strong>di</strong>carla<br />

nel Paese. Solo ricordando che la<br />

Difesa e la Sicurezza sono <strong>di</strong>mensioni<br />

essenziali dello Stato, con<strong>di</strong>zioni<br />

senza le quali nessuna vita<br />

associata è pensabile, riu<strong>sci</strong>remo ad<br />

evitare il rischio <strong>di</strong> pensare l’esperienza<br />

militare solo come rievocazione<br />

del passato.<br />

Gli anni dell’autoreferenzialità, a<br />

volte obbligata, sono finiti da tempo.<br />

Gli italiani ci guardano. E alla<br />

loro attenzione dobbiamo dare<br />

risposte, all’altezza delle nostre tra<strong>di</strong>zioni<br />

e nello spirito <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione e<br />

servizio che contrad<strong>di</strong>stingue le Forze<br />

Armate, per <strong>di</strong>mostrare che i<br />

valori che abbiamo ricevuto dal passato<br />

mantengono intatta la loro<br />

attualità nel presente.<br />

È per questo che l’Associazionismo<br />

militare continua a ricoprire un<br />

ruolo fondamentale nel consolidare<br />

il legame fra citta<strong>di</strong>ni e Forze<br />

Armate.<br />

Un ruolo che svolge attraverso i<br />

raduni, sempre seguiti con entusiasmo<br />

dai militari in congedo e dalla<br />

popolazione in ogni città d’Italia.<br />

Un ruolo che svolge attraverso le<br />

molteplici iniziative delle associazioni<br />

nel campo sociale ed in quello del<br />

volontariato civile.<br />

Un ruolo che potrebbe trovare<br />

forza ulteriore anche attraverso la<br />

valorizzazione delle memorie conservate<br />

dal grande patrimonio dei<br />

sacrari, dei cimiteri <strong>di</strong> guerra e dei<br />

musei militari, purtroppo non adeguatamente<br />

cono<strong>sci</strong>uto, un patrimonio<br />

che potrebbe <strong>di</strong>venire un fulcro<br />

<strong>di</strong> iniziative nonché un nuovo, suggestivo<br />

motivo <strong>di</strong> interesse culturale,<br />

qualora fosse messo “in sistema”<br />

con l’iniziativa delle Associazioni e<br />

valorizzato me<strong>di</strong>ante il contributo <strong>di</strong><br />

tutti.<br />

Signor Presidente della Repubblica,<br />

questa u<strong>di</strong>enza annuale dei rappresentanti<br />

delle Associazioni combattentistiche<br />

e d’Arma precede la<br />

solenne celebrazione della storica<br />

data del 25 aprile del 1945, quando<br />

la vittoriosa insurrezione delle<br />

città dell’Italia settentrionale portò a<br />

conclusione la Resistenza e la guerra<br />

<strong>di</strong> Liberazione.<br />

Nell’occasione, sento perciò la<br />

necessità <strong>di</strong> rinnovare il pensiero ai<br />

Caduti, ai feriti, ai mutilati, ai martiri<br />

che, con il loro sacrificio, hanno<br />

segnato una pagina unica nella storia<br />

pur millenaria del nostro Paese.<br />

Le Forze Armate ricordano il primo<br />

moto <strong>di</strong> ribellione <strong>di</strong> tanti militari<br />

che, pur dopo lo <strong>sci</strong>oglimento delle<br />

formazioni regolari, seppero nuovamente<br />

interpretare con coerenza<br />

e lungimiranza i sentimenti <strong>di</strong><br />

fedeltà alla Patria; le formazioni partigiane,<br />

fondate, nella maggior parte<br />

dei casi, da ex militari; i reparti<br />

che sfuggiti agli eventi seguenti<br />

all’armistizio furono il nucleo delle<br />

forze della nuova Italia.<br />

In questa occasione, sento il<br />

dovere <strong>di</strong> ricordare Arrigo Boldrini,<br />

storico Presidente Nazionale dell’ANPI,<br />

Medaglia d’Oro al Valor<br />

Militare, scomparso a gennaio nella<br />

sua Ravenna, la città che aveva contribuito<br />

a liberare nel 1944.<br />

A questa figura <strong>di</strong> partigiano, <strong>di</strong><br />

militare, <strong>di</strong> politico, protagonista fra<br />

i più illustri della stagione del riscatto,<br />

le Forze armate della Repubblica<br />

rinnovano il loro omaggio.<br />

Nel rievocare la sua memoria<br />

oggi, nel 63° anniversario della<br />

Liberazione, le Forze Armate salutano<br />

i rappresentanti dell’associazionismo<br />

e rinnovano il loro proponimento<br />

<strong>di</strong> servizio alla Patria, pronte<br />

a onorarlo con impegni all’altezza<br />

dei più luminosi esempi del passato.<br />

Signor Presidente,<br />

è con questo spirito che saluto i rappresentanti<br />

delle Associazioni combattentistiche<br />

e d’Arma, custo<strong>di</strong> delle<br />

memorie e delle tra<strong>di</strong>zioni militari.<br />

A loro rinnovo il mio personale<br />

saluto e il ringraziamento per la collaborazione<br />

<strong>di</strong> questi anni <strong>di</strong> governo.<br />

Non la <strong>di</strong>menticherò. A loro<br />

resterò vicino anche nei miei futuri<br />

ruoli politici, in nome <strong>di</strong> una solidarietà<br />

fondata sull’amor <strong>di</strong> Patria e<br />

sulla fedeltà alla Repubblica».<br />

Il suggestivo incontro si è concluso<br />

col seguente intervento del Presidente<br />

della Repubblica Giorgio<br />

Napolitano:<br />

«Signor Ministro della Difesa,<br />

Autorità civili e militari,<br />

Presidenti e rappresentanti delle<br />

Associazioni Combattentistiche e<br />

d’Arma e della Confederazione fra<br />

le Associazioni combattentistiche e<br />

partigiane,<br />

anche quest’anno ho voluto che<br />

l’u<strong>di</strong>enza a voi de<strong>di</strong>cata si svolgesse<br />

al Palazzo del Quirinale, in forma<br />

unitaria ed in concomitanza con le<br />

celebrazioni per la ricorrenza del<br />

25 aprile, per sottolineare il significato<br />

solenne <strong>di</strong> questa data e <strong>di</strong><br />

questo incontro. Come ho sostenuto<br />

anche lo scorso anno a Cefalonia,<br />

credo sia importante che gli Italiani<br />

mantengano costantemente viva la<br />

memoria e consapevole la co<strong>sci</strong>enza<br />

delle <strong>di</strong>verse tappe e componenti<br />

del processo <strong>di</strong> maturazione e <strong>di</strong><br />

lotta che ha condotto il nostro Paese<br />

alla Liberazione.<br />

La Liberazione, infatti, non fu soltanto<br />

il coronamento <strong>di</strong> una luminosa<br />

rina<strong>sci</strong>ta, lungamente sognata<br />

durante tutto l’oscuro periodo del<br />

nazi-fa<strong>sci</strong>smo e della guerra, ma<br />

anche e forse soprattutto una promessa:<br />

la promessa <strong>di</strong> un’Italia nuova,<br />

<strong>di</strong> una vera Costituzione dei citta<strong>di</strong>ni,<br />

<strong>di</strong> una democrazia reale;<br />

una promessa <strong>di</strong> sviluppo economico<br />

e sociale per tutto il Paese.<br />

E in quest’anno, in cui ricorre il<br />

60° anniversario dell’entrata in vigore<br />

della Carta costituzionale, siamo<br />

spronati ad un impegno maggiore<br />

per mantenere quella promessa, per<br />

tenere alti i principi ed i valori che<br />

hanno ispirato la stesura del documento<br />

fondante della nostra vita<br />

democratica. Quei principi vanno<br />

vissuti quoti<strong>di</strong>anamente; i valori -<br />

anche ed innanzitutto morali - che si<br />

esprimono nei <strong>di</strong>ritti e nei doveri<br />

sanciti nella Costituzione vanno<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 5


apprezzati e coltivati.<br />

Spinti dalla propria drammatica<br />

esperienza <strong>di</strong> vita, dalla soppressione<br />

delle libertà, dalle stragi perpetrate<br />

dal nazismo, dall’orrore<br />

delle deportazioni e dei campi <strong>di</strong><br />

sterminio, i Costituenti conferirono<br />

giusto ed assoluto rilievo ad una<br />

serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti fondamentali, sacri,<br />

che furono per questo definiti inviolabili.<br />

E su questa base, nel re<strong>di</strong>gere<br />

l’articolo 11 della Carta, essi vollero<br />

giustamente ripu<strong>di</strong>are in maniera<br />

definitiva la guerra come offesa alla<br />

libertà dei popoli e delle persone e<br />

come mezzo <strong>di</strong> risoluzione delle<br />

controversie internazionali. Con<br />

equilibrio e lungimiranza, essi compresero<br />

però come il rifiuto della<br />

guerra andasse accompagnato da<br />

un corrispondente impegno, attivo e<br />

forte, dell’Italia nell’ambito delle Istituzioni<br />

che perseguono gli obiettivi<br />

<strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> giustizia della Comunità<br />

Internazionale, accettando per<br />

questo interesse superiore e con<strong>di</strong>viso,<br />

le necessarie limitazioni alla<br />

sovranità nazionale.<br />

Purtroppo, una sod<strong>di</strong>sfacente<br />

governance del sistema internazionale,<br />

a cui da allora l’Italia contribuisce<br />

con entusiasmo e generosità,<br />

non è ancora compiuta, e deve anzi<br />

confrontarsi con nuove complesse<br />

realtà e nuove sfide. La sicurezza<br />

degli esseri umani e delle loro opere<br />

è costantemente a rischio, i <strong>di</strong>ritti<br />

fondamentali <strong>di</strong> uomini e donne<br />

sono ripetutamente e gravemente<br />

violati, lo sviluppo economico e<br />

sociale è in molteplici situazioni<br />

ritardato e frenato.<br />

Il nostro Paese è attualmente tra i<br />

maggiori protagonisti delle missioni<br />

internazionali, in linea con il ruolo<br />

primario che rivestiamo nell’Organizzazione<br />

delle Nazioni Unite, nell’Unione<br />

Europea e nella NATO.<br />

Al momento, oltre 8500 militari<br />

italiani sono impiegati quoti<strong>di</strong>anamente<br />

per il ristabilimento della<br />

pace e della sicurezza, per la promozione<br />

dello sviluppo, nei Balcani,<br />

in Libano, in Afghanistan ed in<br />

numerose altre missioni minori, non<br />

meno importanti.<br />

In tante aree e regioni vicine o<br />

remote del mondo, le nostre Forze<br />

Armate - unitamente a quelle <strong>di</strong> altri<br />

Paesi ed alle strutture della cooperazione<br />

civile - onorano la promessa<br />

fatta dall’Italia quel 25 aprile<br />

1945, ormai lontano nel tempo, ma<br />

sempre presente nei nostri cuori e<br />

nelle nostre menti, continuando così<br />

il processo democratico della Liberazione.<br />

Ed il modo in cui i militari italiani<br />

assolvono a questo loro compito <strong>di</strong><br />

fondamentale importanza per la cre<strong>sci</strong>ta<br />

della società nazionale e globale<br />

del XXI secolo guadagna all’Italia<br />

ripetuti ricono<strong>sci</strong>menti della<br />

Comunità Internazionale e concrete<br />

espressioni <strong>di</strong> riconoscenza da parte<br />

delle popolazioni interessate, della<br />

gente comune, che, grazie al<br />

nostro impegno, vede riaccendersi<br />

la speranza <strong>di</strong> una vita normale,<br />

percepisce la possibilità <strong>di</strong> un futuro<br />

<strong>di</strong>gnitoso.<br />

Negli ultimi anni, si è venuta<br />

affermando e <strong>di</strong>ffondendo una cultura<br />

della sicurezza che comprende la<br />

legittimità e l’opportunità <strong>di</strong> interventi<br />

militari a sostegno della pace<br />

condotti in sinergia con le attività <strong>di</strong><br />

assistenza alle popolazioni, finalizzate<br />

alla ricostruzione istituzionale,<br />

sociale ed economica delle aree<br />

investite dalle crisi.<br />

Credo che questa cultura della<br />

sicurezza, fortemente sostenuta e<br />

<strong>di</strong>ffusa soprattutto dall’Unione Europea,<br />

debba ispirare tutte le Istituzioni<br />

Internazionali. Sono convinto che<br />

essa costituisce fattore basilare per<br />

la realizzazione <strong>di</strong> un sistema con<strong>di</strong>viso<br />

<strong>di</strong> governance democratica<br />

dell’or<strong>di</strong>ne e della sicurezza internazionale,<br />

in<strong>di</strong>spensabile per il controllo<br />

e la regolazione dei gran<strong>di</strong><br />

fenomeni <strong>di</strong> scala planetaria che<br />

incidono sempre più <strong>di</strong>rettamente sul<br />

futuro del nostro Paese e sulle vite <strong>di</strong><br />

ciascuno <strong>di</strong> noi.<br />

In questo quadro, che, con stupefacente<br />

evidenza, <strong>di</strong>mostra tutta<br />

la modernità ed il realismo dell’art.<br />

11 della Costituzione, il ruolo delle<br />

Forze Armate assume finalità e<br />

caratteri del tutto innovativi e <strong>di</strong> prospettiva<br />

ben più ampia <strong>di</strong> quella<br />

ristretta della tra<strong>di</strong>zionale, storica<br />

<strong>di</strong>fesa nazionale.<br />

Le Forze Armate oggi costituiscono<br />

componente essenziale per il<br />

controllo della conflittualità, il mantenimento<br />

della sicurezza e il rispetto<br />

della legge dovunque ciò impegni<br />

la comunità internazionale; esse<br />

sono strumento irrinunciabile <strong>di</strong> qualunque<br />

efficace strategia <strong>di</strong> pace.<br />

Alle Forze Armate il Paese deve<br />

quin<strong>di</strong> assicurare prospettive <strong>di</strong> cre<strong>sci</strong>ta<br />

e sostegno, con il contributo<br />

anche delle Associazioni che voi qui<br />

rappresentate e che svolgono capillare<br />

azione <strong>di</strong> promozione, consolidamento<br />

e <strong>di</strong>ffusione dei preziosi<br />

valori della tra<strong>di</strong>zione militare.<br />

La storia sembra assegnare ad<br />

ogni generazione una missione.<br />

I nostri padri hanno realizzato il<br />

sogno dell’Italia unita - e mi complimento<br />

con il Consiglio Nazionale<br />

Permanente delle Associazioni<br />

d’Arma per l’iniziativa <strong>di</strong> celebrare<br />

in Trieste il 90° anniversario della<br />

Vittoria - la nostra generazione ha<br />

sconfitto il nazi-fa<strong>sci</strong>smo e gettato<br />

le basi dell’Europa unita, fino al<br />

superamento della lunga stagione<br />

della Guerra Fredda con l’abbattimento<br />

del muro <strong>di</strong> Berlino. I giovani<br />

<strong>di</strong> oggi sono chiamati a contrastare<br />

i nuovi autoritarismi e integralismi<br />

nel mondo, che rappresentano<br />

la negazione dei principi e dei<br />

valori che ispirarono la lotta per la<br />

Liberazione.<br />

A voi Presidenti e Rappresentanti<br />

delle Associazioni Combattentistiche<br />

e d’Arma non solo l’onore <strong>di</strong><br />

testimoniare il passato, tramandando<br />

alle future generazioni il vostro<br />

retaggio <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e memorie,<br />

ma anche il compito <strong>di</strong> essere solido<br />

anello <strong>di</strong> congiunzione fra la società<br />

civile ed il mondo militare.<br />

Con tali sentimenti, vi rinnovo il mio<br />

più vivo compiacimento per l’entusiasmo<br />

con cui vi ponete a salvaguar<strong>di</strong>a<br />

dei valori fondanti della<br />

Carta costituzionale, per il concreto<br />

sostegno che assicurate alle nostre<br />

Forze Armate e per il vostro costante<br />

impegno a favore del Paese tutto<br />

nelle attività <strong>di</strong> protezione civile e <strong>di</strong><br />

aiuto alla collettività nazionale».<br />

6 Fiamme Gialle 4 / 2008


L’ON. PROF. GIULIO TREMONTI NOMINATO<br />

MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE<br />

È stato Visiting Professor, Institute Comparative Law, Oxford.<br />

È nato a Sondrio il 18 agosto 1947.<br />

Attualmente è professore or<strong>di</strong>nario nella Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza<br />

dell’Università <strong>di</strong> Pavia.<br />

È autore <strong>di</strong> due monografie e <strong>di</strong> numerosi articoli <strong>sci</strong>entifici.<br />

Inoltre ha scritto con G. Vitaletti: Le cento tasse degli italiani<br />

(1986); La Fiscalità industriale. Strategie fiscali e gruppi <strong>di</strong><br />

società in Italia (1988); La fiera delle tasse (1991); Il federalismo<br />

fiscale (1994); La riforma fiscale (1995); Il fantasma della<br />

povertà, (con Luttwack e Pelanda) (1995); Lo Stato criminogeno<br />

(1997); Guerre stellari. Società ed economia nel cyberspazio<br />

(2000); Rischi fatali <strong>–</strong> L’Europa vecchia, la Cina, il mercatismo<br />

suicida: come reagire (2005); La paura e la speranza. Europa:<br />

la crisi globale che si avvicina e la via per superarla (2008).<br />

Ha tenuto <strong>di</strong>battiti e conferenze, in Italia e all’estero (“Oxford Union Society”; “Cambridge Union Society”;<br />

“Humboldt Unersität”).<br />

È con<strong>di</strong>rettore della Rivista <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto finanziario e <strong>sci</strong>enza delle finanze. È socio, per la classe <strong>di</strong> Scienze<br />

Morali, dell’Istituto Lombardo Accademia <strong>di</strong> Scienze e Lettere.<br />

È Presidente <strong>di</strong> Aspen Institute Italia.<br />

Pubblica i suoi articoli sul Corriere della Sera e sui principali quoti<strong>di</strong>ani europei.<br />

Attività politica:<br />

Deputato al Parlamento Italiano dal 1994<br />

Vicepresidente <strong>di</strong> Forza Italia<br />

Vicepresidente della Camera dei Deputati Chairman del “Group of Ten” (G10)<br />

Ministro delle Finanze, dal maggio 1994 al gennaio 1995<br />

Vicepresidente del Consiglio dei Ministri dal 23 aprile 2005 al 4 maggio 2006<br />

Ministro dell’Economia e delle Finanze dal 11 giugno 2001 al 3 luglio 2004 e dal 22 settembre 2005 al<br />

4 maggio 2006<br />

All’Onorevole Professore Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Autorità Tutoria della<br />

nostra Associazione, la Presidenza Nazionale, a nome <strong>di</strong> tutti i soci, formula vivissime felicitazioni e augura<br />

Buon lavoro.<br />

Il Presidente Nazionale dell’ANFI, Generale C.A. Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio, ha inviato all’onorevole Professore<br />

Giulio Tremonti il seguente telegramma:<br />

AT NOME MIO PERSONALE ET SOCI TUTTI ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITA-<br />

LIA FORMULO ALLA SIGNORIA VOSTRA VIVISSIME FELICITAZIONI ET MIGLIORI AUGURI DI<br />

BUON LAVORO.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 7


LA CASERMA DEL COMANDO NUCLEO DI POLIZIA TRIBUTARIA DELLA<br />

GUARDIA DI FINANZA DI CATANIA INTITOLATA ALLA MEMORIA DEL FIN.<br />

SALVATORE PULEO MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALORE MILITARE<br />

Con una solenne cerimonia, in<br />

data 2 febbraio 2008, la caserma<br />

del Comando Nucleo PT della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Catania, alla presenza<br />

del Comandante Generale,<br />

Gen. C.A. Cosimo D’Arrigo, è stata<br />

intitolata al Finanziere Salvatore<br />

Puleo, Medaglia d’Argento al Valor<br />

Militare, morto all’età <strong>di</strong> 33 anni,<br />

durante il secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale<br />

e precisamente il giorno 3 <strong>di</strong>cembre<br />

1942, sull’isola <strong>di</strong> Curzola, in seguito<br />

ad un agguato nemico.<br />

Quel giorno il Finanziere faceva<br />

parte della scorta <strong>di</strong> una piccola autocolonna<br />

che, alla guida del Comandante<br />

<strong>di</strong> Compagnia, aveva il compito<br />

<strong>di</strong> raggiungere alcuni presi<strong>di</strong> militari<br />

<strong>di</strong>slocati sul territorio della Croazia,<br />

al fine <strong>di</strong> rifornirli <strong>di</strong> viveri e generi<br />

<strong>di</strong> prima necessità.<br />

L’autocolonna improvvisamente<br />

veniva attaccata da un gruppo <strong>di</strong> partigiani<br />

jugoslavi nei pressi <strong>di</strong> Gravina<br />

<strong>di</strong> Blatta. La pronta reazione del<br />

Finanziere catanese e degli altri componenti<br />

dell’autocolonna, costrinse i<br />

partigiani a desistere dallo scontro e<br />

a ritirarsi ma, nel conflitto, <strong>di</strong>eci militari<br />

del contingente italiano persero la<br />

vita nello scontro con le milizie <strong>di</strong> Tito,<br />

e tra questi il Finanziere Salvatore<br />

Puleo.<br />

Il gesto del Finanziere Puleo fu<br />

ricono<strong>sci</strong>uto come eroico e degno <strong>di</strong><br />

essere tramandato alla memoria futura<br />

come esempio <strong>di</strong> virtù militari e <strong>di</strong><br />

attaccamento alla Patria. Da allora le<br />

sue spoglie riposano nel cimitero sull’isola<br />

<strong>di</strong> Curzola in Croazia.<br />

Il Comandante Generale Gen.<br />

C.A. Cosimo D’Arrigo, appena giunto<br />

sul luogo della cerimonia, nel cortile<br />

della caserma, ha passato in rassegna<br />

i reparti schierati in armi,<br />

accompagnato dal Gen. C.A. Marcello<br />

Gentili e dal Col. Agatino Sarra<br />

Fiore, ha quin<strong>di</strong> proceduto a scoprire<br />

la targa commemorativa deponendovi<br />

una corona d’alloro e si è intrattenuto<br />

con la figlia del Finanziere<br />

Angela Puleo, madrina della cerimo-<br />

nia, alla quale successivamente hanno<br />

reso omaggio tutte le Autorità<br />

intervenute.<br />

Il Comando Nucleo <strong>di</strong> Polizia Tributaria<br />

<strong>di</strong> Catania, retto dal Ten. Col.<br />

<strong>di</strong> Rocco Valerio Lollo<br />

Catania, 2 febbraio 2008.<br />

Il Comandante Generale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, Gen. C.A. Cosimo D’Arrigo, assiste<br />

allo scoprimento della Lapide a ricordo del Fin. Puleo. Madrina della cerimonia<br />

la Sig.ra Angela Puleo, figlia della Medaglia d’Argento al Valor Militare e con loro<br />

l’Arcivescovo <strong>di</strong> Catania, Mons. Salvatore Gristina.<br />

t. ST. Giuseppe Arbore, è impegnato<br />

in prima linea per il contrasto e la lotta<br />

alla criminalità organizzata e all’evasione<br />

fiscale, alla lotta dello spaccio<br />

<strong>di</strong> sostanze stupefacenti e tutela<br />

Catania, 2 febbraio 2008.<br />

Il Comandante Generale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, Gen. C.A. Cosimo D’Arrigo, passa<br />

in rassegna i reparti schierati e la delegazione della Sezione ANFI <strong>di</strong> Catania.<br />

8 Fiamme Gialle 4 / 2008


dei marchi <strong>di</strong> pirateria commerciale.<br />

La caserma da oltre quin<strong>di</strong>ci anni ha<br />

sede nel palazzo ex Convento dei<br />

Benedettini, già sede dell’Ufficio Registro<br />

e si affaccia sulla centralissima<br />

Via Vittorio Emanuele e Via Crociferi,<br />

in pieno centro storico e parco<br />

archeologico <strong>di</strong> Catania.<br />

Alla suggestiva cerimonia, oltre<br />

all’Arcivescovo Metropolita <strong>di</strong> Catania<br />

Mons. Salvatore Gristina, che ha<br />

benedetto la targa de<strong>di</strong>cata al Finanziere<br />

Puleo, hanno partecipato tutte<br />

le più alte Autorità civili, religiose e<br />

militari, tra queste ricor<strong>di</strong>amo, il<br />

Capo della Polizia Dott. Antonio<br />

Manganelli; il Procuratore Generale<br />

della Repubblica <strong>di</strong> Catania, Dott.<br />

Giovanni Tinebra; il nuovo Prefetto<br />

Dott. Giovanni Finazzo; il Questore<br />

Dott. Michele Capomacchina; il Presidente<br />

della Regione Siciliana On.<br />

Lino Leanza; il Presidente della Provincia<br />

On. Raffaele Lombardo; il Presidente<br />

della Commissione Parlamentare<br />

Sen. Enzo Bianco ed il Sindaco<br />

<strong>di</strong> Catania On. Umberto Scapagnini.<br />

Per l’A.N.F.I. era presente una<br />

rappresentanza con la Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong><br />

Sezione, il Consigliere Nazionale per<br />

la Sicilia, S.Ten. Giuseppe Culò, il<br />

Presidente <strong>di</strong> Sezione S.Ten. Rocco<br />

Valerio Lollo ed i Consiglieri Brig. Vincenzo<br />

Massari, Brig. Girolamo Vaccaro<br />

e Fin. Alfiere Mario Loi.<br />

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI GENOVA<br />

Il 20 gennaio 2008 la Sezione<br />

ANFI <strong>di</strong> Genova ha celebrato la<br />

“Giornata del Tesseramento”.<br />

Il Presidente della Sezione, Cap.<br />

Carmine Miglino, nella Sala Rapporti<br />

del Comando Regionale Liguria della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, gentilmente messa<br />

a <strong>di</strong>sposizione, ha tenuto la conferenza<br />

sull’attività svolta durante l’anno<br />

<strong>2007</strong>, che peraltro è stata particolarmente<br />

significativa, poiché è stato<br />

commemorato il centenario <strong>di</strong> fondazione<br />

della Sezione.<br />

Sono stati presenti il Consiglio<br />

Direttivo, molti soci della Sezione e<br />

loro congiunti. Agli intervenuti è stato<br />

offerto un “vin d’honneur”.<br />

La giornata è proseguita poi con<br />

la celebrazione della Santa Messa <strong>di</strong><br />

ringraziamento nella Chiesa <strong>di</strong> San<br />

Lorenzo, Cattedrale della città, officiata<br />

dal 1° Cappellano Militare<br />

Capo del citato Comando, Mons.<br />

Giovanni Denegri, ed è terminata con<br />

il pranzo sociale presso un noto ristorante<br />

del Porto Antico, con la partecipazione<br />

<strong>di</strong> oltre 100 unità tra soci,<br />

familiari ed invitati.<br />

A tutte le suddette manifestazioni<br />

hanno partecipato, in rappresentanza<br />

del Corpo della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />

quali gra<strong>di</strong>ti ospiti, il Gen. B. Raffaele<br />

Romano, Comandante Regionale<br />

Liguria, il Col. T. FP Maurizio Tolone,<br />

Comandante Provinciale <strong>di</strong> Genova<br />

ed il menzionato Mons. Giovanni<br />

Denegri.<br />

Alle stesse ha partecipato anche,<br />

quale socio iscritto alla Sezione, il<br />

Consigliere Nazionale ANFI per la<br />

Liguria, Ten. Col. Antonio Marino.<br />

Durante il pranzo il Cap. Carmine<br />

Miglino ha consegnato al Gen. B.<br />

Raffaele Romano, a nome <strong>di</strong> tutti gli<br />

iscritti della Sezione da lui presieduta,<br />

il “Crest” della stessa, in segno <strong>di</strong><br />

stima e gratitu<strong>di</strong>ne ed alle Signore<br />

intervenute un gentile omaggio.<br />

Nelle foto, sopra:<br />

Il Comandante Regionale della Liguria,<br />

Gen. B. Raffaele Romano, riceve dal Presidente<br />

della Sezione ANFI <strong>di</strong> Genova,<br />

Cap. Comm. Carmine Miglino, il “Crest”<br />

della Sezione in segno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne.<br />

In basso,<br />

Il folto gruppo <strong>di</strong> soci e familiari della<br />

Sezione ANFI <strong>di</strong> Genova che hanno partecipato<br />

alla giornata del tesseramento<br />

posano per una foto ricordo davanti alla<br />

Cattedrale della città.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 9


INAUGURATA LA NUOVA SEZIONE ANFI DI LEVERANO(LE)<br />

INTITOLATA AL MAR. MAGG. “A” CAV. UFF. PASQUALE ANDRIANI<br />

Il 6 aprile 2008, è stata inaugurata<br />

a Leverano (LE) la nuova Sezione<br />

A.N.F.I. intitolata al “Mare<strong>sci</strong>allo<br />

Maggiore “A” Cav. Uff. Pasquale<br />

Andriani”.<br />

La cerimonia <strong>di</strong> inaugurazione,<br />

svoltasi alla presenza del Gonfalone<br />

del Comune <strong>di</strong> Leverano, iniziata<br />

con lo scoprimento della targa <strong>di</strong><br />

intitolazione, in ricordo del compianto<br />

Mare<strong>sci</strong>allo Magg. Pasquale<br />

Andriani, e proseguita con il taglio<br />

del nastro tricolore, da parte della<br />

madrina, Signora Concetta Sorrone,<br />

vedova Andriani, ha visto la commossa<br />

partecipazione del Presidente<br />

Nazionale A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni<br />

Ver<strong>di</strong>cchio, del Comandante<br />

Provinciale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza<br />

<strong>di</strong> Lecce, Col t. ST Michele Dell’Agli,<br />

del Segretario Generale dell’ANFI,<br />

Magg. Giuseppe Ruggieri,<br />

del Consigliere Nazionale per la<br />

Puglia e Basilicata, Comm. Antonio<br />

Fiore, del Sindaco del Comune <strong>di</strong><br />

Leverano (LE) - Dr. Cosimo Durante,<br />

<strong>di</strong> tante altre Autorità, delle rappresentanze<br />

delle Sezioni ANFI e delle<br />

altre Associazioni combattentistiche<br />

presenti sul territorio, nonché <strong>di</strong> una<br />

foltissima schiera <strong>di</strong> concitta<strong>di</strong>ni a<br />

testimonianza del grande affetto e<br />

della convinta stima, goduta dal<br />

caro Pasquale Andriani.<br />

Dopo la bene<strong>di</strong>zione della sede<br />

della Sezione, si è formato un corteo<br />

<strong>di</strong>retto al Monumento dei Caduti per<br />

la deposizione della corona d’alloro.<br />

Dopo<strong>di</strong>chè presso la Chiesa Santa<br />

Maria delle Grazie dei Frati<br />

Minori, è stata celebrata la S. Messa<br />

officiata dal Cappellano Militare<br />

Padre Tommaso Chirizzi, il quale ha<br />

pronunciato la seguente e toccante<br />

omelia:<br />

«Cari amici, sono davvero felice<br />

e commosso <strong>di</strong> presiedere la preghiera<br />

comune in un giorno così<br />

speciale per la Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />

Leverano, 6 aprile 2008.<br />

Foto <strong>di</strong> gruppo dei partecipanti alla cerimonia <strong>di</strong> inaugurazione ed intitolazione della<br />

Sezione ANFI <strong>di</strong> Leverano.<br />

In primo piano: al centro il Presidente Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A. Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio,<br />

alla sua destra, il Consigliere Nazionale ANFI per la Puglia e Basilicata, Fin.<br />

Antonio Fiore; alla sua sinistra, il Comandante Provinciale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza<br />

<strong>di</strong> Lecce, Col. Michele Dell’Agli, <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> loro il Segretario Generale ANFI, Magg.<br />

Giuseppe Ruggieri ed altri militari in congedo ed in servizio.<br />

per l’ANFI, per la Città <strong>di</strong> Leverano<br />

e per la Famiglia Andriani; un giorno<br />

reso ancor più straor<strong>di</strong>nario dalla<br />

presenza <strong>di</strong> tutti voi, che rinnova<br />

i sentimenti che ci legano alla<br />

a cura <strong>di</strong> Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio<br />

memoria del Mar.llo Pasquale<br />

Andriani, a ciò che Egli ha rappresentato<br />

per la Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza e<br />

per la vita <strong>di</strong> tanti.<br />

È un giorno <strong>di</strong> festa il nostro, che<br />

Leverano, 6 aprile 2008.<br />

La Sig.ra Concetta Sorrone, vedova del Mare<strong>sci</strong>allo Andriani, con il Presidente<br />

Nazionale ANFI, Gen. C.A. Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio ed il Segretario Generale, Magg.<br />

Giuseppe Ruggieri, taglia il nastro tricolore per l’inaugurazione della Sezione.<br />

10 Fiamme Gialle 4 / 2008


coincide con la lunga celebrazione<br />

della Pasqua, questo periodo <strong>di</strong> 50<br />

giorni <strong>–</strong> fino alla Pentecoste <strong>–</strong> che la<br />

Chiesa si de<strong>di</strong>ca per interiorizzare il<br />

mistero della Pasqua <strong>di</strong> Cristo, fondamento<br />

della nostra fede e della<br />

nostra speranza.<br />

La Risurrezione è il mistero <strong>di</strong> un<br />

amore che risorge, è la vittoria della<br />

vita sulla morte, del bene sul male,<br />

dell’amore su ogni forma <strong>di</strong> egoismo<br />

e <strong>di</strong> chiusura, della riconciliazione<br />

sull’asprezza del rancore, della<br />

compassione sull’in<strong>di</strong>fferenza,<br />

dell’impegno e della responsabilità<br />

sulla fuga e sulla latitanza, dell’ottimismo<br />

sulla delusione e sull’amarezza.<br />

È nel solco <strong>di</strong> questa fede e <strong>di</strong><br />

questa speranza che vogliamo considerare<br />

la persona e la vita <strong>di</strong><br />

Pasquale, come anche l’inizio <strong>di</strong><br />

una Sezione dell’ANFI che si lega<br />

alla sua memoria.<br />

Pasquale è stato, nella sua umana<br />

fragilità, un uomo della Risurrezione.<br />

Un uomo ricco <strong>di</strong> prerogative<br />

morali e spirituali. Prima tra tutte una<br />

straor<strong>di</strong>naria umanità, che lo rendeva<br />

unico e contagioso. Come pochi<br />

aveva il dono della relazione, del<br />

contatto, dell’amicizia, della cura e<br />

dell’attenzione, sempre segnato da<br />

un’invincibile senso <strong>di</strong> responsabilità<br />

verso tutti, nessuno escluso. Un<br />

uomo, un militare con un grande e<br />

forte attaccamento alla Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Leverano, 6 aprile 2008.<br />

Il Gen. Ver<strong>di</strong>cchio, Presidente Nazionale dell’A.N.F.I., consegna alla Sig.ra Sorrone<br />

il Crest dell’A.N.F.I.<br />

Leverano, 6 aprile 2008.<br />

Il momento della deposizione <strong>di</strong> una corona d’alloro al Monumento ai Caduti <strong>di</strong><br />

Leverano.<br />

Finanza prima e all’ANFI poi, che<br />

ha servito con capacità, professionalità,<br />

intelligenza, lealtà, con<br />

profonda de<strong>di</strong>zione e sacrificio fino<br />

alla fine, fino a sacrificare se stesso,<br />

la propria salute, la propria <strong>di</strong>mensione<br />

affettiva e domestica. Un<br />

uomo, un credente, fortemente ra<strong>di</strong>cato<br />

in Dio, interiormente immedesimato<br />

nello stesso atteggiamento <strong>di</strong><br />

Cristo, che ha dato la sua vita per<br />

l’uomo. Un uomo buono, amante<br />

degli uomini, e perciò capace <strong>di</strong><br />

affrontare ogni <strong>di</strong>ffidenza, asprezza,<br />

chiusura, la<strong>sci</strong>ando un segno<br />

profondo nella storia dell’Istituzione<br />

e nella vita <strong>di</strong> tanti <strong>di</strong> noi.<br />

Oggi <strong>–</strong> in sua memoria - qui a<br />

Leverano, si inaugura una Sezione<br />

dell’Associazione Nazionale Finanzieri<br />

d’Italia, che rappresenta per il<br />

Corpo un caposaldo in<strong>di</strong>spensabile,<br />

per il suo forte ra<strong>di</strong>camento nel passato<br />

e per la innata capacità <strong>di</strong> rendere<br />

viva quella vena <strong>di</strong> affezione e<br />

<strong>di</strong> appartenenza alla Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Finanza, ai suoi uomini e alla sua<br />

missione.<br />

La na<strong>sci</strong>ta <strong>di</strong> un’associazione è<br />

un dono per la Comunità, è per certi<br />

versi un segno pasquale: un vero<br />

atto <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> speranza, <strong>di</strong> coraggio,<br />

<strong>di</strong> tenacia e <strong>di</strong> responsabilità<br />

civile. Significa coinvolgimento <strong>di</strong><br />

persone intorno ad un progetto e ad<br />

una comune passione. Dietro ad<br />

ogni associazione, ci sono persone<br />

che, ogni giorno, de<strong>di</strong>cano il proprio<br />

tempo libero per raggiungere<br />

una finalità sociale, pubblica, e in<br />

questo sforzo generano aggregazione<br />

tra le persone, coesione sociale e<br />

solidarietà. Una passione faticosa,<br />

che trasmette il senso delle Istituzioni<br />

e dell’ appartenenza ad una comunità,<br />

che smorza ogni forma <strong>di</strong> isolamento,<br />

<strong>di</strong>sgregazione ed in<strong>di</strong>vidualismo.<br />

A nome <strong>di</strong> tutti, allora, un grazie<br />

<strong>di</strong> cuore, al Presidente Elio Leo, al<br />

consiglio <strong>di</strong>rettivo e a tutti i soci che,<br />

credendo in questo progetto, rinnovano<br />

il loro legame <strong>di</strong> affetto e <strong>di</strong><br />

appartenenza alla Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 11


Leverano, 6 aprile 2008.<br />

Un momento della commemorazione del M.M.A. Andriani svoltasi presso l’Aula Consiliare<br />

del Comune <strong>di</strong> Leverano.<br />

Finanza. A tutti voi un sentito pensiero<br />

augurale all’inizio del cammino,<br />

perché <strong>–</strong> con l’aiuto <strong>di</strong> Dio - possiate<br />

perseguire le finalità dell’ANFI,<br />

e contribuire fattivamente al bene<br />

della comunità, nel solco del bene e<br />

della speranza. Così sia».<br />

Durante la Messa è avvenuta<br />

anche la bene<strong>di</strong>zione e consegna<br />

della ban<strong>di</strong>era della nuova Sezione<br />

<strong>di</strong> Leverano, offerta dalla vedova<br />

Andriani.<br />

Al termine della Messa la Signora<br />

Andriani ha recitato la seguente<br />

sentita preghiera:<br />

«Padre Santo, rivolgo a Te la mia<br />

fervente preghiera per Pasquale,<br />

mio sposo amato, che ha con<strong>di</strong>viso<br />

con me gioie e dolori per un lungo<br />

tratto <strong>di</strong> strada, perché i semi <strong>di</strong><br />

umiltà e <strong>di</strong> generosità da lui seminati<br />

lungo tutta la sua vita terrena non<br />

siano <strong>di</strong>spersi, ma germoglino e fruttifichino<br />

in abbondanza, affinché la<br />

bontà e la pace regnino nel mondo<br />

e tra <strong>di</strong> noi e la speranza gioiosa<br />

del Cristo Risorto faccia scomparire<br />

dai nostri cuori il senso del vuoto<br />

prodotto dalla sua assenza e ogni<br />

residuo <strong>di</strong> tristezza generato dalla<br />

sua <strong>di</strong>partita.<br />

Ti rendo grazie, mio Dio, perché<br />

ci hai resi ricchi donandoci Pasquale,<br />

perché la sua presenza ha allie-<br />

tato la vita <strong>di</strong> coloro che gli sono stati<br />

accanto;ora lo affido a te perché<br />

Tu lo custo<strong>di</strong>sca nel tuo regno glorioso.<br />

Amen».<br />

Successivamente, i convenuti si<br />

sono recati presso la sala consiliare<br />

del Comune <strong>di</strong> Leverano, per le Allocuzioni<br />

del Presidente <strong>di</strong> Sezione,<br />

del Presidente Nazionale, del Sindaco,<br />

del Comandante Provinciale<br />

<strong>di</strong> Lecce e della Signora Antonella<br />

Andriani, la quale ha così ricordato<br />

il Suo papà:<br />

«Ho provato a scrivere qualcosa<br />

da <strong>di</strong>re a voi su papà, ma non ci<br />

sono riu<strong>sci</strong>ta…e provato e riprovato,<br />

ma nulla. Allora, eccomi qui a ringraziare<br />

tutti voi e in particolare il<br />

Presidente dell’ANFI <strong>di</strong> Leverano<br />

Elio Leo.<br />

Su papà sono state dette tante<br />

cose bellissime e noi ne siamo onorati,<br />

ma ora vi voglio <strong>di</strong>re qualcosa<br />

<strong>di</strong> particolare come figlia. Papà era<br />

fondamentalmente un uomo umile e<br />

semplice, con il sorriso pronto e sempre<br />

a <strong>di</strong>sposizione dei “suoi<br />

finanzieri”. Noi siamo stati la sua<br />

famiglia, ma la Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza<br />

è stata la famiglia nella famiglia. Il<br />

mare<strong>sci</strong>allo Andriani non è andato<br />

mai in pensione. Ha servito il Corpo<br />

nell’unico modo che conosceva: con<br />

passione. Pochi sanno che era suo<br />

grande desiderio l’apertura della<br />

Sezione ANFI a Leverano (sicuramente<br />

mai pensava che l’avrebbero<br />

intitolata a lui), perché lui incitava i<br />

soci a fondare altre Sezioni; questa<br />

era la generosità che lo connotava.<br />

Tutti quelli che lo hanno cono<strong>sci</strong>uto<br />

gli hanno voluto bene e a noi oggi<br />

manca tanto. Faccio ai soci della<br />

Sezione i migliori auguri e concludo<br />

con un pensiero <strong>di</strong> S. Agostino,<br />

rivolto al Signore in occasione della<br />

morte <strong>di</strong> un amico: “Signore, non ti<br />

chiedo perché ce lo hai tolto, ma ti<br />

ringrazio perché ce lo hai donato”.<br />

Grazie a tutti».<br />

La toccante cerimonia ha riunito,<br />

altresì, innumerevoli autorità sia civili,<br />

che militari e religiose, finanzieri<br />

in servizio ed in pensione nonché<br />

tantissimi citta<strong>di</strong>ni che con la loro<br />

presenza hanno voluto con<strong>di</strong>videre<br />

le emozioni dell’intero Consiglio<br />

Direttivo della neonata Sezione<br />

ANFI.<br />

La nuova Sezione, voluta fortemente<br />

dal Presidente Brig. C. Elio<br />

Leo, dal Vice Presidente App.sc.<br />

U.P.G. Fernando Tarantino, già collaboratori<br />

del compianto Mare<strong>sci</strong>allo<br />

Andriani, e dal Segretario M.A.<br />

(in servizio) Raffaele Tumolo, si è<br />

potuta realizzare grazie anche al<br />

fattivo contributo fornito dalla famiglia<br />

Andriani e da tutti i soci.<br />

Nasce con lo spirito <strong>di</strong> aggregare<br />

i finanzieri <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado,<br />

in servizio e non, nonché le loro<br />

famiglie. Il “progetto”, infatti, che il<br />

Cavaliere Ufficiale Andriani voleva<br />

realizzare, era quello <strong>di</strong> su<strong>sci</strong>tare il<br />

desiderio nei propri collaboratori ad<br />

istituire e/o far “vivere” nuove o già<br />

esistenti Sezioni ANFI nella provincia<br />

<strong>di</strong> Lecce.<br />

Nata a fine <strong>di</strong>cembre <strong>2007</strong>, la<br />

neo Sezione ANFI <strong>di</strong> Leverano (LE),<br />

ha già annoverato, tra le sue file,<br />

più <strong>di</strong> 60 soci, raccogliendo l’adesione<br />

del personale in servizio ed in<br />

pensione dei vari comuni del nordovest<br />

della provincia. Lo spirito <strong>di</strong><br />

fraternità, <strong>di</strong> incorporazione, <strong>di</strong> contatto<br />

tra colleghi che ha sempre contrad<strong>di</strong>stinto<br />

il Corpo, si rafforza,<br />

12 Fiamme Gialle 4 / 2008


ulteriormente, con la na<strong>sci</strong>ta della<br />

Sezione ANFI <strong>di</strong> Leverano (LE). La<br />

neonata Sezione, infatti, intende<br />

ispirare ogni sua attività all’indelebile<br />

esempio <strong>di</strong> moralità, laboriosità<br />

ed allegria oltre all’alto contributo<br />

professionale fornito dal compianto<br />

Presidente della Sezione <strong>di</strong> Lecce.<br />

Il Presidente Nazionale<br />

dell’A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni<br />

Ver<strong>di</strong>cchio, ha rivolto ai soci della<br />

nuova Sezione <strong>di</strong> Leverano ed a tutti<br />

coloro che si sono adoperati per<br />

la sua realizzazione il seguente messaggio<br />

<strong>di</strong> saluto e <strong>di</strong> augurio:<br />

«Autorità, Gentili Ospiti e Cari<br />

Finanzieri <strong>di</strong> ogni grado, in servizio<br />

ed in congedo, rivolgo a tutti il mio<br />

più caloroso e cor<strong>di</strong>ale saluto e vi<br />

ringrazio sentitamente per essere<br />

intervenuti a questa suggestiva cerimonia.<br />

I rappresentanti della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Finanza con la loro significativa partecipazione<br />

testimoniano il ra<strong>di</strong>cato<br />

e coinvolgente orgoglio <strong>di</strong> appartenenza<br />

che lega l’A.N.F.I. al Corpo.<br />

Un orgoglio che deriva dalla<br />

consapevolezza della soli<strong>di</strong>tà che la<br />

nostra Istituzione quoti<strong>di</strong>anamente<br />

<strong>di</strong>mostra.<br />

La Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, alla quale<br />

la provincia <strong>di</strong> Lecce ha sempre<br />

dato un notevole contributo <strong>di</strong> risorse<br />

umane, grazie anche al <strong>di</strong>uturno<br />

lavoro da noi svolto allorchè eravamo<br />

in attività <strong>di</strong> servizio, è oggi una<br />

forza <strong>di</strong> Polizia dalle solide basi<br />

morali, culturali e professionali ed è<br />

per queste qualità che viene chiamata<br />

a svolgere un ruolo sempre più<br />

importante ed impegnativo per la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a della sicurezza economica<br />

e finanziaria dell’Italia e dell’Unione<br />

Europea.<br />

Un grato e cor<strong>di</strong>ale saluto rivolgo<br />

alla citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> Leverano, al Sindaco<br />

e a tutta l’Amministrazione<br />

comunale per aver fornito un contributo<br />

certamente determinante per la<br />

realizzazione <strong>di</strong> questa splen<strong>di</strong>da<br />

manifestazione.<br />

Porgo un vivissimo augurio ed un<br />

affettuoso saluto al Presidente della<br />

Sezione ANFI <strong>di</strong> Leverano, Brig. C.<br />

Elio Leo, al Consiglio <strong>di</strong>rettivo ed ai<br />

soci tutti, che tagliano oggi un ambitissimo<br />

traguardo, la costituzione<br />

della loro Sezione, intitolata al caro<br />

M.M.A. c.s. Cav. Uff. Pasquale<br />

Andriani, che ha presieduto per lungo<br />

tempo, in modo mirabile, la<br />

Sezione ANFI <strong>di</strong> Lecce, legando il<br />

suo nome anche al XVI Raduno<br />

Nazionale dell’A.N.F.I., partecipando<br />

alla sua organizzazione con<br />

encomiabile de<strong>di</strong>zione.<br />

I soci dell’ANFI lo ricorderanno<br />

sempre con grande gratitu<strong>di</strong>ne.<br />

Rivolgiamo il nostro deferente<br />

saluto alla Sua gentile Signora, e la<br />

ringraziamo vivamente per la sua<br />

partecipazione alla cerimonia <strong>di</strong><br />

inaugurazione della nuova Sezione.<br />

Nell’organizzazione dell’Associazione<br />

Nazionale Finanzieri d’Italia,<br />

la Sezione costituisce un punto<br />

fondamentale, perché è il luogo <strong>di</strong><br />

incontro e <strong>di</strong> scambio culturale dei<br />

soci e, perciò, consente ad essi <strong>di</strong><br />

intensificare la comunicazione,<br />

rafforzare i sentimenti <strong>di</strong> amicizia e<br />

<strong>di</strong> solidarietà e, ricordando con i<br />

vecchi e cari commilitoni le esperienze<br />

del servizio prestato, rinsaldare<br />

la consapevolezza delle nostre<br />

solide ra<strong>di</strong>ci e prendere atto con<br />

orgoglio della vitalità e modernità<br />

della nostra Associazione, che fra i<br />

compiti istituzionali, annovera<br />

anche quello <strong>di</strong> svolgere ogni possibile<br />

attività <strong>di</strong> operante solidarietà<br />

per superare <strong>di</strong>fficoltà morali e<br />

materiali dei soci e della collettività.<br />

Purtroppo dotare la Sezione <strong>di</strong><br />

una sede adeguata non è facile! Le<br />

<strong>di</strong>fficoltà sono tante, soprattutto<br />

quelle <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico.<br />

Perciò, cari Soci della Sezione <strong>di</strong><br />

Leverano, oggi per voi deve essere<br />

un giorno felice e gratificante e<br />

dovete essere fieri del risultato conseguito,<br />

lavorando proficuamente<br />

ed in stretta collaborazione col<br />

vostro Presidente <strong>di</strong> Sezione, il Consiglio<br />

<strong>di</strong>rettivo ed il Consigliere<br />

Nazionale per la Puglia e Basilicata,<br />

anche nell’organizzare l’o<strong>di</strong>erna<br />

cerimonia.<br />

Io, a nome dell’Associazione<br />

Nazionale Finanzieri d’Italia, ringrazio<br />

vivamente tutti Voi dell’impegno<br />

profuso e dei sacrifici fatti e vi<br />

esorto a continuare ad operare<br />

intensamente, nel rispetto delle leggi<br />

e delle norme statutarie, al fine <strong>di</strong><br />

tenere sempre alto il prestigio <strong>di</strong> cui<br />

gode oggi la nostra Associazione.<br />

Questi sono momenti <strong>di</strong> intensa<br />

commozione che ci accomunano in<br />

uno spirito <strong>di</strong> grande partecipazione,<br />

solidarietà e compattezza.<br />

Io sono lieto <strong>di</strong> vivere con voi<br />

questi in<strong>di</strong>menticabili momenti e vi<br />

auguro <strong>di</strong> trascorrere ancora tanti,<br />

tanti momenti felici <strong>di</strong> una vita lunga,<br />

serena e ricca delle sod<strong>di</strong>sfazioni<br />

più belle. Viva l’A.N.F.I.<br />

Viva la Sezione <strong>di</strong> Leverano».<br />

Leverano, 6 aprile 2008.<br />

Il Sindaco <strong>di</strong> Leverano, Dott. Cosimo Durante, consegna alla Sig.ra Sorrone un<br />

omaggio personale a ricordo della manifestazione.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 13


“Rete <strong>di</strong> confine”: per generazioni<br />

<strong>di</strong> finanzieri questa locuzione evoca<br />

lunghi turni <strong>di</strong> servizio al gelo<br />

dell’inverno, nell’afa estiva, sotto la<br />

pioggia o la neve, con la nebbia,<br />

trascorsi percorrendo il sentiero<br />

costeggiante il manufatto che proteggeva<br />

la frontiera italo-svizzera in<br />

corrispondenza del Canton Ticino,<br />

con in spalla il fucile Vetterly, il<br />

moschetto 91, e più recentemente,<br />

con il M.A.B..<br />

L’idea <strong>di</strong> proteggere la linea <strong>di</strong><br />

confine con uno sbarramento fisso fu<br />

originata da una metodologia per<br />

perpetrare il contrabbando in uso<br />

presso le popolazioni del varesotto<br />

e del comasco nell’ultimo scorcio del<br />

XIX secolo.<br />

I contrabban<strong>di</strong>eri avevano escogitato<br />

un sistema semplice e geniale<br />

per far attraversare il confine alle<br />

merci gravate da dazio, che per <strong>di</strong><br />

più assicurava loro la quasi totale<br />

impunità.<br />

Nei casolari della provincia <strong>di</strong><br />

Como e Varese, ad una certa <strong>di</strong>stanza<br />

dal confine <strong>di</strong> Stato, i cani ritenuti<br />

idonei, venivano addestrati a<br />

mangiare sempre e soltanto nello<br />

stesso luogo, in genere un locale<br />

interno del fabbricato.<br />

Venivano poi tenuti a <strong>di</strong>giuno per<br />

qualche giorno e poi portati a<br />

<strong>di</strong>stanze sempre maggiori e la<strong>sci</strong>ati<br />

liberi, in modo che ritornassero rapidamente<br />

nel luogo anzidetto, ove<br />

ricevevano, a mò <strong>di</strong> premio, un<br />

pasto abbondante.<br />

L’addestramento prevedeva<br />

anche che <strong>di</strong> tanto in tanto si avvicinasse<br />

al cane un in<strong>di</strong>viduo, con l’uniforme<br />

<strong>di</strong> finanziere, munito <strong>di</strong> un<br />

bastone, col quale picchiava duramente<br />

l’animale.<br />

Quando i contrabban<strong>di</strong>eri reputavano<br />

il cane sufficientemente<br />

addestrato, lo portavano in Svizzera,<br />

<strong>di</strong>giuno da qualche giorno, lo<br />

caricavano con un basto contenente<br />

da quattro a otto kilogrammi <strong>di</strong><br />

LA RETE DI CONFINE<br />

tabacco, zucchero od altri generi<br />

dei quali era conveniente l’importazione<br />

illecita in Italia e lo la<strong>sci</strong>avano<br />

libero.<br />

Il cane allora si affrettava a raggiungere<br />

il luogo ove sapeva che<br />

avrebbe trovato un lauto pasto e se<br />

scorgeva un finanziere, girava al<br />

largo, memore delle bastonate ricevute.<br />

I finanzieri erano impotenti ad<br />

impe<strong>di</strong>re questa forma <strong>di</strong> contrab-<br />

<strong>di</strong> Luciano Luciani<br />

bando. Unico modo <strong>di</strong> fermare i<br />

cani era prenderli a fucilate, ma ciò<br />

era quasi impossibile , dal momento<br />

che l’attraversamento del confine<br />

avveniva <strong>di</strong> notte ed i cani erano<br />

addestrati a passare lontano dalle<br />

guar<strong>di</strong>e.<br />

Il contrabbando con i cani assunse<br />

proporzioni sempre più allarmanti,<br />

specie nella zona <strong>di</strong> Somazzo<br />

e Mulini del Galletto e per neutralizzarlo<br />

si pensò <strong>di</strong> creare un<br />

Una pattuglia <strong>di</strong> finanzieri con cane anticontrabbando lungo la rete <strong>di</strong> confine alla<br />

frontiera italo-svizzera.<br />

14 Fiamme Gialle 4 / 2008


ostacolo con reti all’inizio orizzontali,<br />

poi a maglie larghe, prima basse<br />

e poi alte.<br />

I primi elementi della rete sorsero<br />

spontaneamente tra gli anni 1887 e<br />

1890, a cura dei comandanti dei<br />

reparti <strong>di</strong> confine più esposti, ma<br />

successivamente, ricono<strong>sci</strong>uta la<br />

vali<strong>di</strong>tà del sistema, fu deciso <strong>di</strong><br />

razionalizzare ed uniformare lo<br />

sbarramento per l’intero sviluppo<br />

del confine tra il lago Maggiore ed<br />

il lago <strong>di</strong> Lugano-bacino <strong>di</strong> Porlezza,<br />

escludendo tuttavia i tratti montuosi<br />

più impervi.<br />

Alla costruzione dello sbarramento<br />

partecipò con funzioni <strong>di</strong>rettive<br />

anche l’allora briga<strong>di</strong>ere Luca Bongiovanni,<br />

<strong>di</strong>venuto negli anni successivi<br />

ufficiale, e successivamente,<br />

nel 1913 uno dei primi aviatori militari<br />

italiani.<br />

Per impiantare quello che allora<br />

era chiamato la siepe metallica, nella<br />

forma ancora oggi esistente in<br />

alcuni tratti del confine, fu formata<br />

una squadra <strong>di</strong> 12 finanzieri, scelti<br />

tra coloro che nella vita civile avevano<br />

svolto il mestiere <strong>di</strong> meccanico<br />

o <strong>di</strong> lattoniere.<br />

La squadra, sotto la guida del<br />

tenente Cesare Travi, comandante<br />

della Tenenza <strong>di</strong> Ponte Chiasso, e<br />

poi del briga<strong>di</strong>ere Bongiovanni,<br />

lavorò alacremente e con l’aiuto<br />

della manovalanza tratta dalle brigate<br />

<strong>di</strong> confine che via via venivano<br />

interessate dal manufatto, in<br />

poco più <strong>di</strong> cinque anni, dal 1889<br />

al 1894, collocò 7,2 Kilometri <strong>di</strong><br />

rete nel Circolo <strong>di</strong> Como, 13,5 nel<br />

Circolo <strong>di</strong> Varese e 10,4 nel Circolo<br />

<strong>di</strong> Luino.<br />

Nello stesso tempo venne costruita<br />

una analoga barriera della lunghezza<br />

<strong>di</strong> 12 Kilometri, in provincia<br />

<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, al confine con l’Austria-<br />

Ungheria che allora correva, nel<br />

tratto in pianura, lungo il fiume<br />

Iudrio, ed ove prosperavano illeciti<br />

traffici <strong>di</strong> pericolosità analoga a<br />

quelli in atto al confine elvetico.<br />

All’origine, i pali <strong>di</strong> sostegno della<br />

rete, alti 3,70 metri fuori terra e<br />

<strong>di</strong>stanti da 8 a 10 metri, erano collegati<br />

con un robusto cavo metallico<br />

all’altezza <strong>di</strong> 3 metri al quale veni-<br />

vano attaccati altri fili metallici che<br />

scendendo venivano intrecciati e<br />

che formavano la rete metallica con<br />

maglie <strong>di</strong> 30 centimetri <strong>di</strong> larghezza<br />

e 10 <strong>di</strong> altezza.<br />

Al <strong>di</strong> sopra della rete erano fissati<br />

altri sei fili metallici orizzontali.<br />

A metà tra un palo e l’altro essi erano<br />

intersecati da un filo verticale che<br />

sopra l’ultimo filo faceva una curva<br />

in avanti a forma <strong>di</strong> molla a spirale<br />

sulla quale veniva agganciato un<br />

campanello. Altri campanelli erano<br />

assicurati alla rete per dare l’allarme<br />

ad ogni tentativo <strong>di</strong> attraversamento<br />

del confine.<br />

La barriera <strong>di</strong>ede buona prova<br />

per oltre cinquant’anni, consentendo<br />

<strong>di</strong> far cessare il contrabbando<br />

me<strong>di</strong>ante i cani e limitando notevolmente<br />

e rendendo più pericoloso il<br />

transito agli spalloni.<br />

Ma oltre al contrabbando <strong>di</strong><br />

generi soggetti a dogana, la rete<br />

impedì e fece cessare un altro ripugnante<br />

traffico: molte donne svizzere,<br />

volendosi <strong>di</strong>sfare del frutto <strong>di</strong><br />

una gravidanza indesiderata o<br />

clandestina, abbandonavano i neonati<br />

sul sentiero battuto dalle allora<br />

guar<strong>di</strong>e doganali. Fu così che i<br />

finanzieri recuperavano come<br />

“merce abbandonata” molti piccoli<br />

che venivano portati ai brefotrofi<br />

delle località vicine. Negli archivi<br />

della parrocchia <strong>di</strong> Ronago, ad<br />

esempio, sono registrati oltre 30<br />

bimbi raccolti, in pochi anni in un<br />

solo punto del confine, il così detto<br />

“Marcetto”. Tale situazione perdurerà<br />

fino al 1890, finchè la rete<br />

non lo impedì.<br />

Negli anni ’60 e ’70 del secolo<br />

scorso i contrabban<strong>di</strong>eri si resero<br />

più ar<strong>di</strong>ti tagliando larghi tratti dell’ostruzione<br />

o sfondandola ad<strong>di</strong>rittura<br />

con auto fuoristrada cariche <strong>di</strong><br />

bricolle.<br />

Nel secondo dopoguerra venne<br />

iniziata un’opera <strong>di</strong> implementazione<br />

e <strong>di</strong> rafforzamento della rete.<br />

Negli anni ’60 del XX secolo, nei<br />

tratti soggetti a sfondamento con<br />

automezzi, fu avviata la costruzione<br />

<strong>di</strong> una palizzata in cemento armato<br />

costituita da una base interrata sulla<br />

quale era impiantata una serie <strong>di</strong><br />

pali <strong>di</strong> 15 centimetri <strong>di</strong> lato, <strong>di</strong>stanti<br />

10 centimetri tra uno e l’altro e <strong>di</strong> 3<br />

metri <strong>di</strong> altezza.<br />

La costruzione fu interrotta nel<br />

1971, allorquando la crisi petrolifera<br />

<strong>di</strong> quegli anni aumentò il <strong>di</strong>fferenziale<br />

<strong>di</strong> cambio tra la lira ed il<br />

franco svizzero, parificando i prezzi<br />

delle sigarette e degli altri generi<br />

soggetti a forte dazio tra Italia e<br />

Svizzera rendendo antieconomico il<br />

contrabbando.<br />

Da allora fu anche sospesa la<br />

manutenzione, ed il manufatto si trova<br />

ora in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rapido<br />

degrado.<br />

Il servizio “sotto rete” però è<br />

entrato nella memoria collettiva della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza e non vi è<br />

sezione dell’ A.N.F.I. ove i vecchi<br />

finanzieri non ricor<strong>di</strong>no con nostalgia<br />

i tempi del servizio al confine<br />

alla Legione <strong>di</strong> Como e le località<br />

caratteristiche quali la scala del<br />

Para<strong>di</strong>so che dai Prati della Pianella<br />

(Ponte Chiasso) sale all’altopiano <strong>di</strong><br />

Cavallasca, alta circa 300 metri e<br />

formata da 667 gra<strong>di</strong>ni, il Prataccio<br />

<strong>di</strong> Gaggiolo e la piana dei Mulini<br />

ove la rete corre anche sul tetto <strong>di</strong> un<br />

casolare situato per metà in Italia e<br />

per metà in Svizzera.<br />

Sono reminiscenze che riportano<br />

alla Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza <strong>di</strong> altri tempi,<br />

schierata in gran parte al confine<br />

e lungo le coste per contrastare<br />

gli spalloni e gli sbarchi <strong>di</strong> tabacchi.<br />

Contrabban<strong>di</strong>eri e finanzieri<br />

<strong>di</strong>sponevano <strong>di</strong> limitati mezzi tecnici<br />

e la lotta tra gli uni e gli altri<br />

vedeva prevalere chi era dotato <strong>di</strong><br />

intelligenza, astuzia e talora doti<br />

atletiche superiori.<br />

I ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelli che allora erano<br />

in servizio al confine rievocano notti<br />

trascorse riparati nel sacco a pelo a<br />

2500 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne al freddo<br />

polare e nella tormenta, lunghi turni<br />

<strong>di</strong> servizio nei luoghi <strong>di</strong> passaggio<br />

dei contrabban<strong>di</strong>eri, appiattiti nel<br />

fango sotto la pioggia, trattenendo<br />

perfino il respiro per carpire piccoli<br />

rumori che potessero tra<strong>di</strong>re la presenza<br />

degli spalloni ed infine la<br />

gioia e la sod<strong>di</strong>sfazione quando<br />

veniva conseguito il sequestro delle<br />

bricolle.<br />

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UN SANTO IN PARADISO<br />

<strong>di</strong> Enzo Climinti<br />

Ricor<strong>di</strong> e frammenti <strong>di</strong> storia, vissuti e raccontati dall’Autore, piccole finestre aperte sul passato…<br />

Premessa<br />

Sotto due ban<strong>di</strong>ere…<br />

Mi chiedo sempre, chi nasce in treno<br />

in quale anagrafe è registrato?<br />

Per lo scarto <strong>di</strong> qualche ora io non<br />

sono nato in treno, tuttavia non sono<br />

registrato in alcuna anagrafe del mondo,<br />

cosa questa che mi ha creato non<br />

lievi inconvenienti.<br />

Mi spiego: 24 <strong>di</strong>cembre 1923, era<br />

sera quando il treno si fermò alla Stazione<br />

<strong>di</strong> Brunico-Bruneck colma <strong>di</strong> neve<br />

e ne scese mia madre, con me, che<br />

aspettavo impaziente <strong>di</strong> venire alla luce.<br />

Anche mio padre aspettava impaziente<br />

sul marciapiede, colto <strong>di</strong> sorpresa, perché<br />

avvisato all’ultimo momento, che<br />

mia madre aveva la<strong>sci</strong>ato la confortevole<br />

<strong>di</strong>mora paterna avendo deciso <strong>di</strong> trascorrere<br />

il Natale con suo marito, mio<br />

padre, capitano <strong>di</strong> Finanza, impegnato<br />

a presi<strong>di</strong>are i nuovi confini della Patria.<br />

Dopo il treno il mio viaggio continuò<br />

in slitta con mia madre che si riparava<br />

dal freddo intenso rannicchiata come<br />

poteva, in quelle con<strong>di</strong>zioni, accanto a<br />

mio padre avvolto in un ampio “cappotto<br />

a due piazze” foderato <strong>di</strong> pelliccia.<br />

Ed io, giunto a casa, decisi <strong>di</strong> venire<br />

alla luce per festeggiare con mio<br />

padre, mia madre, il cane e la levatrice<br />

tirolese, strappata dal caldo del suo<br />

maso, la notte più sacra per i cristiani.<br />

Nei giorni seguenti fu cercato invano<br />

l’ufficio anagrafe, poiché nel Sud<br />

Tirolo o Alto A<strong>di</strong>ge, l’anagrafe non esisteva<br />

non essendo ancora entrate in<br />

vigore tutte le leggi italiane e in particolare<br />

quelle <strong>di</strong> estrazione napoleonica.<br />

Concludendo, le mie origini vanno<br />

cercate nei libri tenuti dal reveren<strong>di</strong>ssimo<br />

“Pfarrer”, ovvero il parroco dell’austera<br />

cattedrale <strong>di</strong> Brunico.<br />

La mia na<strong>sci</strong>ta avvenne sotto due<br />

ban<strong>di</strong>ere: quella italiana della famiglia<br />

paterna <strong>di</strong> stirpe abruzzese e quella<br />

austriaca della famiglia materna <strong>di</strong> stirpe<br />

trentino-austroungarica.<br />

Il denominatore comune che unisce<br />

le due famiglie è chiaramente la montagna,<br />

ma quanta <strong>di</strong>fferenza culturale e<br />

sociale, allora, tra nord e sud.<br />

… in treno verso Rovigo<br />

Nello scompartimento <strong>di</strong> 1^ classe<br />

entrò un austero e taciturno signore,<br />

mentre il treno riprendeva la corsa<br />

attraverso la nebbiolina nella Bassa<br />

Padana, spandendo nell’aria dal<br />

fumaiolo della locomotiva a carbone,<br />

sbuffi <strong>di</strong> fumo nero.<br />

Di questa storia ero troppo piccolo<br />

per ricordare qualcosa, i particolari<br />

mi furono raccontati quando ero più<br />

grande.<br />

Sedevo vicino al finestrino e davanti<br />

a me era venuto a sedere l’austero e<br />

taciturno viaggiatore, il quale alla successiva<br />

fermata scese dal treno non prima<br />

<strong>di</strong> avere raccomandato a mio padre<br />

e a mia madre, che si erano trattenuti<br />

nel corridoio, <strong>di</strong> non la<strong>sci</strong>armi solo nello<br />

scompartimento, perché mentre il treno<br />

era in corsa ero stato capace <strong>di</strong> aprire<br />

lo sportello e lui era riu<strong>sci</strong>to “miracolosamente”<br />

ad afferrarmi per il vestitino<br />

prima che precipitassi dal treno.<br />

La sagoma <strong>di</strong> quell’uomo scomparve<br />

in lontananza e nessuno ebbe la possibilità<br />

<strong>di</strong> ringraziarlo… Avevo già un<br />

Santo in Para<strong>di</strong>so.<br />

Rimini <strong>–</strong> La grande neve del<br />

1929<br />

Di questa storia ricordo: il rumore<br />

del mare che frangeva le onde sulla<br />

spiaggia bianca <strong>di</strong> neve, l’aria pungente<br />

<strong>di</strong> quella notte che mi svegliava da un<br />

sonno profondo, anzi troppo profondo,<br />

mio padre che mi teneva sospeso fuori<br />

dalla finestra, in un estremo tentativo <strong>di</strong><br />

rianimarmi.<br />

L’ossido <strong>di</strong> carbonio <strong>di</strong> un braciere<br />

con il quale si cercava <strong>di</strong> intiepi<strong>di</strong>re la<br />

mia stanzetta da letto mi aveva giocato<br />

un brutto scherzo, ma io sospeso nel<br />

vuoto sui tetti delle case carichi <strong>di</strong> neve,<br />

ripresi lentamente a respirare, interrompendo<br />

il viaggio verso l’infinito…<br />

Al mattino un miagolìo <strong>di</strong>sperato ci<br />

avvisò che il nostro gatto, rimasto bloccato<br />

per cinque giorni fuori casa,<br />

sprofondando nella neve aveva raggiunto<br />

stremato e affamato il nostro terrazzo.<br />

Anche lui era salvo, perché pure<br />

gli animali, creature del Signore, hanno<br />

un Santo in Para<strong>di</strong>so.<br />

Grosseto <strong>–</strong> Lunedì <strong>di</strong> Pasqua<br />

1943<br />

Quella lenta “tradotta” che dalle<br />

Alpi mi portava a casa, giunse finalmente<br />

in Maremma, mentre scorrevano<br />

velocemente i pochi giorni della mia<br />

licenza.<br />

Giunse anche il lunedì <strong>di</strong> Pasqua, e<br />

nel cielo <strong>di</strong> Grosseto apparvero per la<br />

prima volta i bombar<strong>di</strong>eri americani;<br />

alte, altissime le fortezze volanti luccicavano<br />

al sole, poi il rombo dei motori<br />

fu sovrastato dallo scoppio violento<br />

delle bombe sempre più vicine.<br />

Di scatto mi buttai nel fosso ai lati<br />

della strada, mentre grosse schegge <strong>di</strong><br />

ferro arroventato falciavano l’aria e<br />

quanti incontravano.<br />

Quando alzai la testa fuori dal fosso,<br />

attorno era solo morte, anche la giostra<br />

e i bambini sulle carrozzette, sui<br />

cavallucci erano fermi per sempre.<br />

Nel cielo azzurro dondolavano<br />

pigramente appesi ai bianchi paracadute<br />

i piloti <strong>di</strong> un aereo centrato dai<br />

potenti 88 della contraerea tedesca.<br />

Per me c’era stato un Santo in Para<strong>di</strong>so,<br />

per i piloti americani non ci furono<br />

Santi, giunti a terra vennero lapidati.<br />

Leonessa 1944 <strong>–</strong> Ore <strong>di</strong> vita e<br />

ore <strong>di</strong> morte…<br />

I due tedeschi si avvicinarono con le<br />

pistole in pugno, ero oramai perduto,<br />

fuggiasco alla macchia, <strong>di</strong>sertore <strong>di</strong><br />

due eserciti.<br />

Con quelle armi puntate addosso il<br />

mio cervello lavorava per trovare una<br />

via <strong>di</strong> scampo, ma oramai la strada era<br />

senza ritorno.<br />

Poi improvvisamente nei cespugli<br />

alle spalle dei due qualcosa si mosse<br />

velocemente ed essi si voltarono <strong>di</strong><br />

scatto cercando con le pistole un bersaglio<br />

da colpire, ed io, fuggiasco<br />

<strong>di</strong>sertore alla macchia con un balzo<br />

saltai una siepe e corsi, come quando<br />

correvo i 100 metri alle gare federali,<br />

e i colpi si persero nel vuoto.<br />

16 Fiamme Gialle 4 / 2008


Lontano la campana della chiesa<br />

del Santo batteva le ore, ore <strong>di</strong> vita o<br />

<strong>di</strong> morte, ma quelle per me erano ore<br />

<strong>di</strong> vita, mentre per molti altri furono<br />

ore <strong>di</strong> morte.<br />

Alto A<strong>di</strong>ge <strong>–</strong> Anni <strong>di</strong> piombo…<br />

Nella vallata ammantata <strong>di</strong> neve,<br />

uno sparo, come una frustata, ruppe il<br />

silenzio. Il proiettile si frantumò contro<br />

lo sportello della vettura <strong>di</strong> servizio,<br />

aprendo un largo squarcio, spandendo<br />

nell’aria piccole schegge.<br />

Il “Colonnello” commentò imperturbabile,<br />

che forse qualcuno gli aveva<br />

voluto dare il benvenuto tra quei monti<br />

<strong>di</strong> confine a lungo contesi, ed essendo<br />

le ore 12 invitò tutti a pranzo nella<br />

Gasthaus a fondo valle. Speck, stinco<br />

e vino, e tra un brin<strong>di</strong>si e l’altro per lo<br />

scampato pericolo, qualcuno commentò:….”il<br />

Colonnello ha un Santo in<br />

Para<strong>di</strong>so”.<br />

Questa casa la prendo…<br />

Quando dopo 41 anni <strong>di</strong> onorato<br />

servizio la<strong>sci</strong>ai la vita militare, dovetti<br />

fare una scelta: dove fissare la mia<br />

<strong>di</strong>mora. Una scelta per un generale<br />

non poteva che essere “strategica”…<br />

non lontano da Roma, non lontano da<br />

Leonessa, non lontano dai miei, sparsi<br />

tra Terni e Spoleto, e l’attenzione si<br />

appuntò su <strong>di</strong> un paese umbro pieno<br />

<strong>di</strong> fa<strong>sci</strong>no antico, e poi pieno <strong>di</strong> miracoli<br />

che parlavano del Santo.<br />

Peregrinai da una casa all’altra,<br />

scelta non facile e tra le tante mi venne<br />

offerta una casa signorile, in un<br />

suggestivo palazzetto padronale, ma<br />

un pò malridotto.<br />

Fu durante l’ennesimo sopralluogo,<br />

pieno <strong>di</strong> incertezza, che in una stanza<br />

spalancai gli sportelli <strong>di</strong> una vecchia<br />

vetrina a muro vuota e piena <strong>di</strong> polvere.<br />

Vi trovai una sola cosa, una bella<br />

immagine sacra del Santo, sì proprio<br />

Lui! Pensai, questo è un segnale, e<br />

rivolto al geometra che mi accompagnava<br />

<strong>di</strong>ssi: “Questa casa la prendo,<br />

mi è arrivata una segnalazione dall’alto”.<br />

- (N.d.A.) Il Santo è San Giuseppe da<br />

Leonessa, frate cappuccino (1556-<br />

1612).<br />

- Ringrazio per la collaborazione<br />

l’App.to Antonio Malizia.<br />

(N.d.R.)<br />

San Giuseppe (al secolo Eufranio<br />

Desideri) nacque a Leonessa (Rieti) nel<br />

gennaio 1556 da un’agiata famiglia<br />

<strong>di</strong> mercanti. Seguendo l’esempio <strong>di</strong><br />

San Francesco d’Assisi rinunciò alle<br />

ricchezze famigliari. Vestito l’abito<br />

dei Cappuccini tra il 1571 ed il 1572<br />

intraprese un’intensa attività <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>cazione<br />

nei territori appenninici tra<br />

Marche e l’Umbria, fino a quando nel<br />

1587 chiese ed ottenne da Papa Sisto<br />

V <strong>di</strong> recarsi in Turchia per curare,<br />

confortare e consolare gli schiavi cristiani<br />

inermi e gli appestati, per evangelizzare<br />

i turchi e lo stesso sultano.<br />

Quando tentò <strong>di</strong> avvicinarsi a quest’ultimo,<br />

che si chiamava Amurat III fu<br />

incarcerato e torturato. Fu sottoposto<br />

al supplizio del gancio, a cui venne<br />

appeso con una mano ed un piede<br />

per or<strong>di</strong>ne del sultano stesso. Sfiorò il<br />

martirio. Dopo esser stato torturato fu<br />

espulso da Costantinopoli. Secondo<br />

altre fonti fu torturato e quin<strong>di</strong> salvato<br />

miracolosamente da un angelo che gli<br />

San Giuseppe da Leonessa<br />

or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> ritornare in Italia. Ritornato<br />

in patria, riprese la pre<strong>di</strong>cazione con<br />

rinnovata lena. Si de<strong>di</strong>cò ai poveri e<br />

agli infermi, lottò contro le prepotenze<br />

e le ingiustizie, realizzando rifugi per<br />

ammalati e pellegrini ed istituendo i<br />

monti frumentari e quelli <strong>di</strong> pietà nei<br />

paesi pedemontani dove più misere<br />

erano le con<strong>di</strong>zioni economiche della<br />

popolazione. Fra Giuseppe era considerato<br />

un Santo già in vita, i contemporanei<br />

gridarono al miracolo in più<br />

<strong>di</strong> una circostanza, famoso è rimasto<br />

il miracolo della moltiplicazione delle<br />

fave. Morì in fama <strong>di</strong> santità dopo<br />

una malattia lunga e dolorosa il 4 febbraio<br />

del 1612 ad Amatrice.<br />

Il Santo fu canonizzato da Papa<br />

Benedetto XIV. Gli abitanti <strong>di</strong> Leonessa,<br />

ritenendo più giusto che le spoglie<br />

del Santo riposassero nella città d’origine,<br />

una notte del 1639 perpetrarono<br />

il “sacro furto”, trasportandone il<br />

corpo nel paese natio. Ancora oggi le<br />

spoglie del Santo riposano nella chiesa<br />

barocca <strong>di</strong> San Giuseppe a Leonessa.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 17


IL SAN MATTEO DEL CARAVAGGIO<br />

(VISTO IN TV)<br />

Nei giorni <strong>di</strong> domenica 17 e lunedì<br />

18 febbraio 2008 la televisione su RAI-<br />

Uno in prima serata ha trasmesso in<br />

due puntate uno sceneggiato e nell’occasione<br />

molti telespettatori, penso come<br />

me, hanno avuto modo <strong>di</strong> ammirare un<br />

<strong>di</strong>pinto, molto noto ai finanzieri in servizio<br />

ed in congedo, raffigurante il protettore<br />

delle Fiamme Gialle: “San Matteo<br />

e l’Angelo”. E cosi molti telespettatori<br />

hanno potuto apprendere che l’Autore<br />

<strong>di</strong> questo capolavoro è il pittore<br />

Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio,<br />

alla cui vita è stato de<strong>di</strong>cato<br />

appunto lo sceneggiato in parola.<br />

Questo grande pittore nacque a<br />

Milano il 29 settembre 1571, figlio <strong>di</strong><br />

Lucia Aratori e <strong>di</strong> Fermo Merisi, architetto,<br />

sovrintendente e amministratore <strong>di</strong><br />

casa Francesco Sforza, appartenente<br />

ad un ramo cadetto della potente <strong>di</strong>nastia<br />

milanese e marchese <strong>di</strong> Caravaggio,<br />

una citta<strong>di</strong>na a pochi chilometri <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza da Milano, dove i Merisi, avevano<br />

alcune proprietà e godevano <strong>di</strong><br />

un red<strong>di</strong>to fisso da parte dei marchesi<br />

Sforza, sicchè potevano a ragione definirsi<br />

quasi dei benestanti.<br />

A tre<strong>di</strong>ci anni il futuro pittore fu mandato<br />

a bottega a Milano presso il maestro<br />

Simone Peterzano per essere avvia-<br />

Il primo “S. Matteo e l’Angelo” del Caravaggio<br />

(1602) già nel Kaiser Friedrich<br />

Museum <strong>di</strong> Berlino ove fu <strong>di</strong>strutto nel<br />

1945 dalla guerra.<br />

to al mestiere <strong>di</strong> pittore.<br />

Nel capoluogo lombardo Caravaggio<br />

rimase dal 1584 al 1588 e in questi<br />

quattro anni assimilò le basi <strong>di</strong> quella<br />

pittura <strong>di</strong>chiaratamente e sempre<br />

strenuamente “fedele al vero” che il<br />

grande artista avrebbe sempre professato<br />

per cambiare l’intero panorama<br />

artistico dei secoli successivi.<br />

Nel 1592 Caravaggio fu verosimilmente<br />

coinvolto in un primo <strong>di</strong> quei fatti<br />

<strong>di</strong> sangue che avrebbero costituito la<br />

chiave dei ra<strong>di</strong>cali cambiamenti occorsi<br />

nella sua vita conclusasi misteriosamente<br />

nel 1610 sulla spiaggia <strong>di</strong> Porto<br />

Ercole presso Grosseto, e della successiva<br />

mitizzata fama <strong>di</strong> “uomo torbido e<br />

contenzioso” scavezzacollo e violento,<br />

come lo descrisse il contemporaneo<br />

Giovanni Pietro Bellori, teorico del<br />

<strong>di</strong> Salvatore Gallo<br />

“S. Matteo e L’Angelo” del Caravaggio (1602). Olio su tela cm. 295x195. Cappella<br />

Contarelli nella Chiesa <strong>di</strong> S. Luigi dei Francesi in Roma.<br />

movimento classicista che <strong>di</strong>ede origine<br />

alla leggenda del “pittore maledetto”.<br />

L’artista fu così costretto a trasferirsi<br />

a Roma dove inizialmente ebbe rapporti<br />

artistici brevi ed occasionali con<br />

alcuni locali maestri, ma dopo “una<br />

malattia che, trovandolo senza denari”<br />

lo costrinse a ricoverarsi all’Ospedale<br />

della Consolazione, “quello dei poveri”,<br />

si mise all’opera presso la fiorente<br />

bottega del più prestigioso pittore <strong>di</strong><br />

Roma, Giuseppe Cesari, noto come<br />

Cavalier d’Arpino, e finalmente potè<br />

esprimere le sue qualità <strong>di</strong> artista eccelso<br />

perseguendo quel principio a lui<br />

caro <strong>di</strong> “fedeltà al vero” con tale maestria<br />

da consentire a tutti <strong>di</strong> riconoscere<br />

in alcune delle figure rappresentate nei<br />

suoi <strong>di</strong>pinti personaggi, usati come<br />

modelli, che accompagnarono il pitto-<br />

18 Fiamme Gialle 4 / 2008


“Vocazione <strong>di</strong> S. Matteo” del Caravaggio (1599-1600) olio su tela (cm. 322x340).<br />

Cappella Contarelli nella Chiesa <strong>di</strong> S. Luigi dei Francesi in Roma.<br />

re in determinati perio<strong>di</strong> della sua burrascosa<br />

vita.<br />

Accadde così che nel 1599 Caravaggio,<br />

grazie all’intervento del suo<br />

protettore, il potente Car<strong>di</strong>nale Francesco<br />

Maria Del Monte, ottenne la commissione<br />

per la decorazione della Cappella<br />

che un ricco francese, Mathieu<br />

Cointrel, poi <strong>di</strong>venuto car<strong>di</strong>nale Contarelli,<br />

aveva acquistato nella Chiesa <strong>di</strong><br />

San Luigi dei Francesi, nei pressi <strong>di</strong><br />

Palazzo Madama, attuale sede del<br />

Senato della Repubblica.<br />

Il pittore si impegnò per iscritto a<br />

portare a termine il lavoro entro la fine<br />

<strong>di</strong> quell’anno per sod<strong>di</strong>sfare le ripetute<br />

lamentose richieste della Congregazione<br />

<strong>di</strong> quella Chiesa che non voleva trovarsi<br />

nell’imminente Anno Santo del<br />

1.600 con una delle Cappelle ancora<br />

incompiuta, e con un ritardo <strong>di</strong> soli sei<br />

mesi sulla scadenza pattuita concluse<br />

l’opera svolta su due enormi tele raffiguranti<br />

la “Vocazione <strong>di</strong> San Matteo”<br />

ed il “Martirio del Santo”. A seguito<br />

dello straor<strong>di</strong>nario successo avuto dalle<br />

due tele laterali al Caravaggio fu affidata<br />

due anni dopo, nel 1602, anche<br />

la pala centrale della Cappella Contarelli,<br />

realizzata entro tre mesi e mezzo<br />

per un prezzo <strong>di</strong> 150 scu<strong>di</strong> raffigurante<br />

“San Matteo e l’Angelo”.<br />

Nel compiere l’opera Caravaggio<br />

era stato fedele alle istruzioni che il<br />

Car<strong>di</strong>nale Contarelli aveva la<strong>sci</strong>ato prima<br />

<strong>di</strong> morire su cosa voleva fosse raffigurato<br />

nella decorazione della sua cappella,<br />

e l’artista aveva rappresentato su<br />

una pala d’altare San Matteo seduto<br />

con un libro intento a comporre il Vangelo<br />

“et a canto a lui l’Angelo in pie<strong>di</strong><br />

maggior del naturale che paia <strong>di</strong> ragionare<br />

o in altra attitu<strong>di</strong>ne”.<br />

La prima versione del <strong>di</strong>pinto, però,<br />

fu rifiutata dalla Congregazione e venne<br />

subito acquistata da un altro fedele<br />

protettore dell’artista, <strong>di</strong> origine genovese,<br />

Vincenzo Giustiniani, forse l’uomo<br />

più ricco della Roma <strong>di</strong> allora.<br />

Come scrisse più tar<strong>di</strong> nel 1672<br />

Giovan Pietro Bellori “il quadro <strong>di</strong> mezzo<br />

<strong>di</strong> San Matteo fu tolto via dai preti<br />

con <strong>di</strong>re che quella figura non aveva<br />

decoro né aspetto <strong>di</strong> Santo, stando a<br />

sedere con le gambe incavalcate e coi<br />

pie<strong>di</strong> rozzamente esposti al popolo.<br />

Allora Caravaggio anche se “<strong>di</strong>sperato<br />

per tale affronto”, dovette mettere mano<br />

ad una seconda versione dello stesso<br />

soggetto, che è quella che figura attualmente<br />

sull’altare Contarelli e che i nostri<br />

lettori ben conoscono essendo quella<br />

che viene presentata in tutte le pubblicazioni<br />

e nelle varie occasioni de<strong>di</strong>cate<br />

alla festa <strong>di</strong> San Matteo, in quanto<br />

protettore della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza.<br />

Come ha scritto Francesco Marini<br />

nel suo pregevole libro “Caravaggio <strong>–</strong><br />

La vita e l’arte <strong>–</strong> I capolavori” e<strong>di</strong>zione<br />

Rizzoli Milano 2003, a pag. 120, “la<br />

seconda redazione del San Matteo<br />

appare ra<strong>di</strong>calmente <strong>di</strong>versa dalla prima.<br />

Le due figure del Santo e dell’Angelo<br />

sono collocate lungo un piano rialzato<br />

alla base della composizione il cui<br />

volume è percettibile solo perché lo<br />

sgabello su cui il vecchio poggia il<br />

ginocchio è in bilico <strong>di</strong> traverso, rivolto<br />

verso l’esterno. Il vecchio Santo non è<br />

più un conta<strong>di</strong>no, ma figura ammantata<br />

della saggezza dell’età e l’angelo<br />

giunge in volo dall’alto, si ferma e sembra<br />

<strong>di</strong>sputare con l’Evangelista con un<br />

gesto ispirato alla retorica”.<br />

A questo punto mette conto ricordare<br />

anche l’autorevole giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> un<br />

altro grande artista, dei tempi moderni,<br />

Renato Guttuso, che nella “Presentazione”<br />

con il titolo “Antiaccademia” al su<br />

citato libro sul Caravaggio, alle pagine<br />

12-13 così si è espresso:<br />

«Il primo “San Matteo e l’Angelo”,<br />

<strong>di</strong>strutto dalla guerra a Berlino nel<br />

1945 è il primo gesto della sua invasione<br />

<strong>di</strong> campo, del suo ingresso nell’arte<br />

“pubblica”.<br />

Nel <strong>di</strong>pinto il contrasto fra il Santo,<br />

terrestre al massimo, e l’Angelo, dolcemente<br />

manieristico, assume significato<br />

ideologico. Matteo è un uomo come il<br />

Caravaggio che vede e frequenta; ma<br />

il pittore non sa come sia un angelo:<br />

deve immaginarlo, e sebbene gli presti<br />

sembianze <strong>di</strong> fanciullo, sembra, egli<br />

stesso, non riu<strong>sci</strong>re a convincersene.<br />

L’Angelo, femmineo, si insinua accanto<br />

a Matteo, fa <strong>sci</strong>volare un braccio tornito<br />

a guidare la grossa mano conta<strong>di</strong>na,<br />

che sembra non quella <strong>di</strong> uno che non<br />

sappia cosa scrivere, ma <strong>di</strong> uno che<br />

non sappia scrivere. Da questo contrasto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni, terrestre e celeste,<br />

da questo intersecarsi ed allacciarsi <strong>di</strong><br />

forme eterogenee nasce un’ambigua<br />

violenza, un fa<strong>sci</strong>no nuovo.<br />

Più probabile è che sia stato egli<br />

stesso, dopo l’esecuzione della “Vocazione”<br />

e del “Martirio”, a volerlo sostituire,<br />

per ragioni <strong>di</strong> armonia dell’insieme<br />

della cappella. E, a mio avviso, il<br />

secondo “San Matteo e l’Angelo” è un<br />

quadro <strong>di</strong> legamento, meno intenso del<br />

primo, anche se certamente più colto e<br />

meno provocatorio».<br />

E allora, volendo sintetizzare i tratti<br />

più significativi delle due suggestive<br />

note critiche sopra riprodotte, mi sembra<br />

<strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re che il nostro San Matteo<br />

è figura ammantata della saggezza<br />

e della cultura, qualità che ben si ad<strong>di</strong>cono<br />

a noi Fiamme Gialle.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 19


IL COMANDANTE INTERREGIONALE PER L’ITALIA NORD-<br />

OCCIDENTALE GEN. C.A. DANIELE CAPRINO RICEVE IL<br />

CONSIGLIERE NAZIONALE ANFI PER LA LOMBARDIA<br />

Il 6 marzo 2008 il Consigliere Nazionale<br />

A.N.F.I. per la Lombar<strong>di</strong>a, Ten. Stanislao<br />

Di Pascale, unitamente al Presidente<br />

della Sezione ANFI <strong>di</strong> Milano, Magg.<br />

Giovanni Froio, ha fatto visita al Comandante<br />

Interregionale per l’Italia Nord-<br />

Occidentale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />

Gen. C.A. Daniele Caprino, al quale<br />

sono stati esposti i programmi e i progetti<br />

relativi alle attività svolte dalle Sezioni<br />

ANFI lombarde.<br />

Il Generale Caprino ha molto apprezzato<br />

tutte le iniziative espostegli ed in particolar<br />

modo quella riguardante la costituita<br />

Associazione <strong>di</strong> Promozione Sociale<br />

A.P.P.I. “Associazione per l’Assistenza<br />

dei Pensionati del Pubblico Impiego”,<br />

costituita da Finanzieri in congedo della<br />

Regione Lombar<strong>di</strong>a, la cui attività prevalente<br />

è rivolta alla tutela ed alla assistenza,<br />

anche e soprattutto domiciliare, dei<br />

soci ed alla cura e salvaguar<strong>di</strong>a della vita<br />

e dell’ambiente nella Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Il Gen. Caprino ha già dato la sua<br />

<strong>di</strong>sponibilità ad intervenire al I° Congresso<br />

APPI che si terrà a Milano il 28 giugno<br />

2008.<br />

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI GELA<br />

Il 29 febbraio 2008 una rappresentanza<br />

del Consiglio <strong>di</strong><br />

Sezione si è recata presso il<br />

Comando <strong>di</strong> Compagnia della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Gela per<br />

una visita <strong>di</strong> dovere al nuovo<br />

Comandante, Cap. Nazario Saccia.<br />

Il Presidente della Sezione, al<br />

termine delle formalità, ha ringraziato<br />

il Cap. Saccia per la sua<br />

cor<strong>di</strong>alità e simpatia avuta nei<br />

confronti dell’Associazione. In<br />

tale occasione il Presidente della<br />

Sezione, S.Ten. Cataldo Ristagno,<br />

anche a nome del Consiglio<br />

Direttivo e <strong>di</strong> tutti i soci, ha donato<br />

al Cap. Saccia, il Crest dell’ANFI<br />

della Sezione <strong>di</strong> Gela,<br />

quale segno <strong>di</strong> grande stima e<br />

gratitu<strong>di</strong>ne per il suo attaccamento<br />

alla Sezione.<br />

<strong>di</strong> Stanislao Di Pascale<br />

Nella foto, da sinistra, il Ten. Stanislao Di Pascale, Consigliere Nazionale ANFI per<br />

la Lombar<strong>di</strong>a, il Gen. C.A. Daniele Caprino, Comandante Interregionale per l’Italia<br />

Nord- Occidentale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza e il Magg. Giovanni Froio, Presidente<br />

della Sezione ANFI <strong>di</strong> Milano.<br />

La foto ritrae il momento della consegna al Cap. Saccia del Crest dell’ANFI da parte<br />

del Presidente della Sezione. Nella foto da sinistra: il Brig. Filippo Sanfilippo, il<br />

S.Ten. Cataldo Ristagno, il Cap. Nazario Saccia, il M.M.m. Pasquale Romano, il M.C.<br />

Carmelo Granvillano, il Brig. C. Gabriele Taralli.<br />

20 Fiamme Gialle 4 / 2008


IL COMANDANTE DELLA REGIONE TOSCANA DELLA GUARDIA DI<br />

FINANZA GEN. D. GIORGIO TOSCHI VISITA LA SEZIONE ANFI DI PISA<br />

Il 9 aprile 2008, il Comandante della<br />

Regione Toscana della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Finanza, Gen. D. Giorgio Toschi, in<br />

occasione <strong>di</strong> una sua visita ispettiva al<br />

Comando Provinciale <strong>di</strong> Pisa ha voluto<br />

incontrare i soci della Sezione A.N.F.I.<br />

alla sede.<br />

Ad accogliere il Gen. Toschi vi era<br />

il Presidente della Sezione e Consigliere<br />

Nazionale ANFI per la Toscana, Fin.<br />

Marco Mugnaini, il quale per l’occasione<br />

ha consegnato al Gen. Toschi le<br />

chiavi della Sezione <strong>di</strong> Pisa.<br />

Il Gen. Toschi, onorato <strong>di</strong> tale ricono<strong>sci</strong>mento,<br />

ha ringraziato il Presidente<br />

della Sezione e tutti i soci con l’augurio<br />

<strong>di</strong> continuare nel proficuo lavoro fin qui<br />

svolto.<br />

Presente alla visita anche il Comandante<br />

Provinciale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Pisa, Col. Paolo Semeraro.<br />

È stato, inoltre, consegnato al socio<br />

Brig. Ludovico Marco l’attestato <strong>di</strong><br />

benemerenza rila<strong>sci</strong>ato dal Presidente<br />

Nazionale dell’A.N.F.I., Gen. C.A.<br />

Giovanni Ver<strong>di</strong>cchio.<br />

Nella foto, da sinistra, il Gen. D. Giorgio Toschi, il Gen. B. Giancarlo Cappellini, il<br />

Brig. Ludovico Marco, il Fin. Marco Mugnaini e il Col. Paolo Semeraro.<br />

CERIMONIA COMMEMORATIVA A CAPOSILE PRESSO IL MONUMENTO<br />

ERETTO SULLE SPONDE DEL FIUME PIAVE VECCHIO IN RICORDO<br />

DEI FINANZIERI E MILITARI DI ALTRE ARMI CADUTI IN GUERRA<br />

Come negli anni precedenti, in concomitanza<br />

con l’Assemblea dei soci ha<br />

avuto luogo a Caposile la cerimonia<br />

commemorativa in ricordo dei militari<br />

del Corpo e <strong>di</strong> altre Armi Caduti per la<br />

Patria.<br />

Alle ore 10,30 è stata celebrata la<br />

Santa Messa, officiata dal Cappellano<br />

della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza don Clau<strong>di</strong>o<br />

Pasquali e da Mons. Durighetto. Erano<br />

presenti in chiesa Autorità militari e civili,<br />

alfieri con ban<strong>di</strong>ere delle Associazioni<br />

d’Arma del Basso Piave, gonfaloni<br />

dei Comuni <strong>di</strong> San Donà <strong>di</strong> Piave, <strong>di</strong><br />

Musile <strong>di</strong> Piave e <strong>di</strong> Jesolo al seguito<br />

dei rispettivi Sindaci ed Assessori nonché<br />

molti citta<strong>di</strong>ni della zona.<br />

Al termine della funzione religiosa,<br />

il Presidente della Sezione <strong>di</strong> San Donà<br />

<strong>di</strong> Piave, Sergio Folador, ha letto la preghiera<br />

del Finanziere. Il gruppo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Sergio Folador<br />

Il Col. Giulio Piller, Comandante Provinciale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Venezia,<br />

durante il suo <strong>di</strong>scorso.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 21


Autorità presenti si è recato a rendere<br />

omaggio alla Tomba del Milite Ignoto<br />

del Piave, che giace nella cripta sottostante<br />

la chiesa.<br />

Qui sono stati deposti fa<strong>sci</strong> <strong>di</strong> fiori.<br />

Tale atto è stato accompagnato dalle<br />

commoventi note della “Canzone del<br />

Piave”, eseguite dal coro della Parrocchia.<br />

Successivamente, i partecipanti si<br />

sono portati in corteo presso il vicino<br />

Monumento dei Caduti in guerra, eretto<br />

a cura della Sezione ANFI <strong>di</strong> San<br />

Donà <strong>di</strong> Piave ai margini del fiume Piave<br />

Vecchio. Dopo la bene<strong>di</strong>zione del<br />

Cappellano militare, si è proceduto<br />

all’alzaban<strong>di</strong>era, accompagnato dalle<br />

note dell’Inno Nazionale. Una corona<br />

<strong>di</strong> alloro è stata deposta alla base del<br />

Monumento. Dall’a<strong>di</strong>acente Ponte Vecchio,<br />

altra corona <strong>di</strong> alloro, portata da<br />

due soci della Sezione, è stata la<strong>sci</strong>ata<br />

cadere sulle acque del Piave “Fiume<br />

Sacro alla Patria”, testimone dei tanti<br />

nostri Caduti durante la prima guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale. Tale suggestivo atto è stato<br />

accompagnato con le note del “Silenzio”.<br />

Il Presidente della Sezione, Sergio<br />

Folador, ha tenuto poi il <strong>di</strong>scorso ufficiale.<br />

Fra l’altro, ha ricordato che a<br />

poca <strong>di</strong>stanza dal Monumento esisteva,<br />

al termine del conflitto bellico, un<br />

cimitero <strong>di</strong> guerra, poi trasferito altrove.<br />

Qui, a tutt’oggi, scavando nel terreno,<br />

sono stati trovati i resti dei nostri<br />

Caduti, la cui visione, oltre al senso <strong>di</strong><br />

pietà, costituisce un severo monito per<br />

le generazioni presenti e future. Altri<br />

interventi sono stati tenuti dal Col. Giulio<br />

Piller, Comandante provinciale della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Venezia e da<br />

rappresentanti dei comuni <strong>di</strong> San<br />

Donà, <strong>di</strong> Musile e <strong>di</strong> Jesolo. Inoltre,<br />

sono stati presenti alla cerimonia il<br />

Cap. Francesco Mirarchi, Comandante<br />

della locale Compagnia della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza, ufficiali dell’Esercito e dei<br />

Carabinieri, sottufficiali in servizio della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza. Significativa la<br />

presenza del Senatore della Repubblica<br />

Falcier.<br />

Terminata la cerimonia, tutti hanno<br />

potuto partecipare al rinfresco allestito<br />

in un ampia sala parrocchiale. La giornata<br />

si è conclusa con il pranzo sociale<br />

al quale hanno partecipato Autorità civili<br />

e militari, i soci della Sezione con<br />

alcuni familiari e soci <strong>di</strong> altri sodalizi.<br />

Nel corso del pranzo sono stati consegnati<br />

<strong>di</strong>plomi <strong>di</strong> benemerenza a soci<br />

meritevoli per l’attività svolta nell’Associazione.<br />

Al termine, il Presidente Fola-<br />

dor ha ringraziato i presenti per la loro<br />

partecipazione ed ha formulato loro gli<br />

auguri <strong>di</strong> Buon Natale.<br />

Con manifesta sod<strong>di</strong>sfazione degli<br />

intervenuti si è così concluso l’annuale<br />

incontro dei soci della Sezione ANFI <strong>di</strong><br />

San Donà <strong>di</strong> Piave con le Autorità militari<br />

e civili e con le Associazioni d’Arma<br />

del Basso Piave.<br />

Nelle foto, tre momenti della cerimonia<br />

celebrativa: in alto, il Sindaco <strong>di</strong> Musile<br />

<strong>di</strong> Piave nel suo intervento; al centro la<br />

corona d’alloro viene la<strong>sci</strong>ata cadere<br />

nelle acque del “Fiume Sacro alla<br />

Patria”; in basso le Autorità presenti e le<br />

rappresentanze della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />

dei Carabinieri e dei Comuni <strong>di</strong> S.<br />

Donà, <strong>di</strong> Musile e <strong>di</strong> Jesolo.<br />

22 Fiamme Gialle 4 / 2008


PRECETTO PASQUALE ALLA SEDE DI PESCARA CON<br />

L’INTERVENTO DEL VICARIO GENERALE MONS. SALVATORE<br />

GENCHI DELL’ORDINARIO MILITARE PER L’ITALIA<br />

Il 4 marzo 2008 si è celebrato,<br />

presso la Chiesa del SS. Sacramento <strong>di</strong><br />

Pescara, il precetto pasquale per i militari<br />

del Comando Provinciale e del<br />

R.O.A.N., nonché della Sezione ANFI<br />

a quella sede.<br />

Per l’interessamento del Cappellano<br />

militare presso la Scuola Ispettori e<br />

Sovrintendenti <strong>di</strong> L’Aquila, don Filippo<br />

Di Giorgio, è intervenuto il Vicario<br />

Generale dell’Or<strong>di</strong>nario Militare S.E.<br />

Mons. Salvatore Genchi.<br />

Alla Santa Messa, concelebrata dai<br />

due prelati, hanno assistito il Comandante<br />

Provinciale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Finanza <strong>di</strong> Pescara, Col. t. SFP Francesco<br />

Paolo Rampolla e il Comandante<br />

del Reparto Operativo Aeronavale,<br />

Col. r.s. Paolo Ventura, gli ufficiali e gli<br />

altri militari dei predetti coman<strong>di</strong>, il<br />

Consigliere Nazionale per le Marche,<br />

l’Abruzzo e il Molise, M.M.A. c.s. Ernesto<br />

Di Pietro, il Presidente della Sezione<br />

<strong>di</strong> Pescara, S.Ten. r.c. Gregorio Totaro,<br />

nonché molti soci in tenuta sociale e<br />

socie con foulard dell’A.N.F.I.. Nell’omelia,<br />

il Vicario Generale, oltre che<br />

all’illustrazione dei passi del Vangelo,<br />

ha avuto parole <strong>di</strong> elogio per il coro <strong>di</strong><br />

militari in servizio e per la numerosa e<br />

sentita partecipazione. Al termine, i<br />

soci della Sezione <strong>di</strong> Pescara hanno<br />

immortalato l’evento unitamente a<br />

Mons. Genchi nella Chiesa del SS.<br />

Sacramento <strong>di</strong> Pescara.<br />

Subito dopo la cerimonia religiosa,<br />

nella sala briefing del Comando Provinciale<br />

il Presidente della Sezione ha<br />

rivolto un riverente saluto ed un doveroso<br />

ringraziamento a Mons. Genchi per<br />

la sua prestigiosa presenza.<br />

Si è proceduto, poi, alla consegna<br />

della determinazione del Comando<br />

Generale per la nomina a Vicebriga<strong>di</strong>ere<br />

a “Titolo Onorifico” e relativo grado<br />

al socio or<strong>di</strong>nario, novantaduenne,<br />

Luigi Basti, ed alla consegna dell’attestato<br />

<strong>di</strong> benemerenza della Presidenza<br />

Nazionale al socio or<strong>di</strong>nario, ottantenne,<br />

App. Carlo Di Pietro. I due ricono<strong>sci</strong>menti<br />

sono stati personalmente consegnati<br />

da S.E. Mons. Salvatore Genchi,<br />

alla presenza del Comandante Provinciale<br />

Col. t. SFP Francesco Paolo<br />

Rampolla.<br />

<strong>di</strong> Gregorio Totaro<br />

Celebrazione del Precetto Pasquale nella Chiesa del SS. Sacramento a Pescara. Nella foto<br />

in alto, il Col. Francesco Paolo Rampolla legge la Preghiera della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza.<br />

Nella foto al centro, il gruppo dei partecipanti alla S. Messa. In basso, il saluto <strong>di</strong> benvenuto<br />

e <strong>di</strong> ringraziamento al Vicario Generale dell’Or<strong>di</strong>nario Militare Mons. Genchi.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 23


ECCEZIONALI SUCCESSI DELLE FIAMME GIALLE DI PREDAZZO NEI<br />

CAMPIONATI DEL MONDO E NEL TROFEO DELLE SEI NAZIONI<br />

A PASSO ROLLE LE TRADIZIONALI GARE INTERREGIONALI DEL CORPO<br />

I nostri anziani soci - sia i cosiddetti<br />

“permanenti”della Scuola Alpina <strong>di</strong> Predazzo<br />

(in gran parte <strong>sci</strong>atori che hanno<br />

reso la Scuola Alpina famosa nel Mondo<br />

con eccezionali vittorie o onorevoli piazzamenti<br />

in specialità nor<strong>di</strong>che, in campionati<br />

militari o civili) e sia gli ex allievi<br />

finanzieri (impegnati nella pre<strong>di</strong>sposizione<br />

delle piste o <strong>di</strong> scenari “nor<strong>di</strong>ci”<br />

(memorabili sono rimasti gli “Igloo”del<br />

villaggio “Norcen” costruito nel 1953 a<br />

Passo Rolle), od anche gli accesi partecipanti<br />

alle gare Interlegionali del Corpo,<br />

che alimentavano il tifo delle squadre<br />

partecipanti, le aspirazioni <strong>di</strong> vittorie<br />

dei Comandanti legionali e le promesse<br />

<strong>di</strong> rivincita nelle gare dell’anno successivo<br />

- ricorderanno come hanno avuto inizio<br />

le suddette gare e quante cure e<br />

sacrifici siano stati affrontati per la loro<br />

realizzazione.<br />

Ricorderanno pure che nel corso delle<br />

gare interlegionali, si assisteva piacevolmente<br />

al tifo “da sta<strong>di</strong>o” dei vari Comandanti<br />

<strong>di</strong> Legione, e a tutti gli accorgimenti,<br />

che gli atleti mettevano in atto per rendere<br />

gli <strong>sci</strong> più scorrevoli con le <strong>sci</strong>oline<br />

migliori “tirate” per ore ed esposte la sera<br />

al freddo (non vi <strong>di</strong>co cosa successe<br />

quando la mattina uno dei concorenti<br />

constatò che sulla <strong>sci</strong>olina era stata spalmata<br />

…la marmellata Zuegg !) rendendo<br />

inutile la sudata <strong>sci</strong>olinatura, o quando la<br />

gara più importante della pattuglia <strong>di</strong> fondo<br />

e tiro fu vinta dal Tenente Pietro <strong>di</strong><br />

Marco della Legione <strong>di</strong> Trento, battendo<br />

anche la pattuglia della Scuola Alpina<br />

capitanata dal fortissimo Tenente Giovanni<br />

Pastorino). Ogni anno avvenivano episo<strong>di</strong><br />

del genere, ma tutto finiva sempre<br />

rinviando allegramente qualche rancore<br />

alle gare dell’anno successivo.<br />

La gioventù e la passione per lo <strong>sci</strong><br />

metteva rime<strong>di</strong>o a tutto felicemente.<br />

Dopo questa lunga <strong>di</strong>gressione sui<br />

felici momenti del passato dei nostri soci<br />

più anziani, torniamo ad una breve sintesi<br />

agli avvenimenti sportivi <strong>di</strong> quest’anno.<br />

Anzitutto i successi <strong>di</strong> Denise Karbon<br />

e Manfred Moelg. La Karbon ha conquistato<br />

la Coppa del Mondo <strong>di</strong> gigante a<br />

Zwiesel in Germania eguagliando il successo<br />

<strong>di</strong> Deborah Compagnoni, ultima<br />

italiana, che nel 1997 riuscì a vincere lo<br />

stesso titolo; Moelg ha vinto la Coppa del<br />

Mondo <strong>di</strong> Slalom speciale, compiendo<br />

una impresa che nel passato era riu<strong>sci</strong>ta<br />

solo a Gustavo Thoeni, Alberto Tomba e<br />

Giorgo Rocca.<br />

Poi le gare <strong>di</strong> <strong>sci</strong> interregionali del<br />

Il Gen. C.A. Cosimo D’Arrigo, Comandante<br />

Generale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />

durante il suo <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> chiusura<br />

delle gare invernali della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Finanza.<br />

Corpo <strong>di</strong>sputate sempre ai pie<strong>di</strong> del<br />

Cimon della Pala, sono state vinte dagli<br />

atleti del Comando Regionale Veneto.<br />

Come sempre alla chiusura delle gare è<br />

intervenuto il Comandante Generale,<br />

Generale C.A.Cosimo D’Arrigo, che si è<br />

complimentato con tutti i partecipanti, con<br />

il Comandante della Scuola Alpina,<br />

Colonnello Secondo Alciati, e con tutti gli<br />

organizzatori. La gentile consorte del<br />

Comandante Generale è stata la madrina<br />

<strong>di</strong> una particolare gara: la gara <strong>di</strong> <strong>sci</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Tommaso Santamaria<br />

Il Gen. C.A. Angelo Ferraro, Comandante<br />

in Seconda della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />

consegna il premio alla rappresentativa<br />

del Comando Regionale Veneto vincitrice<br />

della staffetta alpina.<br />

persone paraplegiche, allenate da finanzieri<br />

della Scuola alpina impegnati da<br />

anni a favore dell’Associazione Sportabili<br />

<strong>di</strong> cui la Scuola è stata fondatrice: il Presidente<br />

Brunello ha ringraziato <strong>di</strong> ciò il<br />

Comandante Generale, affermando che,<br />

senza la Scuola Alpina, l’Associazione -<br />

che opera anche nel periodo estivo - non<br />

esisterebbe.<br />

Ed infine, il Trofeo delle Sei Nazioni<br />

(che ha visto la prima e<strong>di</strong>zione nel 1952<br />

come Trofeo delle Cinque Nazioni, salu-<br />

Passo Rolle, 15 marzo 2008.<br />

La Tribuna delle Autorità intervenute alla 58^ E<strong>di</strong>zione delle Gare invernali della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza.<br />

24 Fiamme Gialle 4 / 2008


tato con piena sod<strong>di</strong>sfazione dal Comandante<br />

Generale, Generale C.A. Antonio<br />

Norcen), giunto alla sua 55^ E<strong>di</strong>zione,<br />

che ha visto in gara i migliori atleti delle<br />

Fiamme Gialle <strong>di</strong> Predazzo con quelli delle<br />

polizie doganali dei cinque Paesi Alpini<br />

attualmente confinanti con l’Italia: la<br />

Francia, la Svizzera, la Germania, l’Au-<br />

stria, e, ultimamente anche la Slovenia. Il<br />

nostro Paese è riu<strong>sci</strong>to a conquistare due<br />

Trofei, nel fondo femminile e nello <strong>sci</strong> alpino,<br />

mentre a livello in<strong>di</strong>viduale Manuela<br />

Moelg si è imposta nello slalom gigante<br />

femminile.<br />

Alla organizzazione della eccezionale<br />

manifestazione sportiva, hanno voluto<br />

Gli atleti del Gruppo Sportivo “Fiamme Gialle” che hanno partecipato al Trofeo delle 6 Nazioni.<br />

dal Consigliere Nazionale per il Trentino<br />

Alto A<strong>di</strong>ge, Fin. Mauro Giannini.<br />

Nel corso della premiazione il Fin.<br />

collaborare ancora una volta tutte le<br />

realtà sportive e sociali della Val <strong>di</strong> Fiemme,<br />

confermando il solido legame fra la<br />

Scuola Alpina e la citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> Predazzo<br />

e della intera Val <strong>di</strong> Fiemme.<br />

Con le vive felicitazioni per il Comandante<br />

della Scuola alpina e per il Gruppo<br />

sportivo Fiamme Gialle <strong>di</strong> Predazzo.<br />

58^ EDIZIONE DELLE GARE INVERNALI DELLA GUARDIA DI FINANZA<br />

Predazzo <strong>–</strong> Passo Rolle 11-15 marzo 2008<br />

Dall’11 al 15 marzo 2008 si sono<br />

svolte a Passo Rolle le Gare invernali<br />

della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza.<br />

La manifestazione, che ha raggiunto<br />

la sua 58^ E<strong>di</strong>zione, puntualmente<br />

organizzata dalla Scuola Alpina<br />

<strong>di</strong> Predazzo, ha visto per la seconda<br />

volta vincitrice la rappresentativa<br />

del Comando Regionale del Veneto,<br />

che si è imposta nettamente sulla rappresentativa<br />

del Comando Regionale<br />

Trentino Alto A<strong>di</strong>ge.<br />

La cerimonia <strong>di</strong> premiazione e<br />

chiusura delle gare, in presenza <strong>di</strong><br />

numerose Autorità civili e militari, è<br />

stata presieduta dal Comandante<br />

Generale della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />

Gen. C.A. Cosimo D’Arrigo.<br />

Il Presidente Nazionale<br />

dell’A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni<br />

Ver<strong>di</strong>cchio, impossibilitato a partecipare<br />

alla cerimonia per altri inderogabili<br />

impegni, è stato rappresentato<br />

<strong>di</strong> Mauro Giannini<br />

Giannini ha consegnato la Coppa del<br />

Presidente Nazionale all’atleta più<br />

anziano partecipante alle gare.<br />

Il Consigliere Nazionale ANFI per il Trentino Alto A<strong>di</strong>ge, Fin. Mauro Giannini, consegna<br />

la Coppa del Presidente dell’A.N.F.I. al concorrente più anziano partecipante<br />

alle gare invernali del Corpo.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 25


TROFEO DELLE 6 NAZIONI DI SCI - PREDAZZO 30-31 GENNAIO 2008<br />

Nei giorni 30 e 31 gennaio 2008<br />

il Centro Sportivo della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Finanza con la collaborazione del 5°<br />

Nucleo Sciatori “Fiamme Gialle” <strong>di</strong><br />

Predazzo ed il Gruppo Polisportivo<br />

hanno organizzato il “Trofeo 6<br />

Nazioni <strong>di</strong> <strong>sci</strong>”.<br />

Presidente del Comitato organizzatore<br />

il Generale <strong>di</strong> Brigata Gianni<br />

Gola, Comandante del Centro Sportivo<br />

e Capo delegazione il Magg. Attilio<br />

Cauli, Comandante del 5° Nucleo<br />

<strong>sci</strong>atori <strong>di</strong> Predazzo.<br />

Hanno partecipato al Trofeo le<br />

rappresentative delle Polizie Doganali<br />

dei Paesi confinanti con il<br />

nostro confine alpestre: Austria,<br />

Francia, Germania, Slovenia, Svizzera<br />

e Italia.<br />

Campi <strong>di</strong> gare per lo slalom<br />

gigante e speciale, l’alpe <strong>di</strong> Pampeago,<br />

per il fondo giovanile pattuglia<br />

staffetta sprint e fondo lo sta<strong>di</strong>o del<br />

fondo <strong>di</strong> Tesero.<br />

Tale trofeo era alla 55^ e<strong>di</strong>zione.<br />

Era stato ideato nel 1952 a Predazzo<br />

dall’allora Ten. Col. Fausto<br />

Musto, Comandante della Scuola<br />

Alpina e dei nostri <strong>sci</strong>atori, e portato<br />

avanti con lungimiranza negli anni<br />

futuri dai successivi comandanti.<br />

Al Gen. Fausto Musto, deceduto<br />

nel novembre del <strong>2007</strong>, è stato intitolato<br />

il trofeo giovanile <strong>di</strong> <strong>sci</strong> <strong>di</strong> fondo,<br />

svolto nella stessa circostanza, e<br />

riservato alle scuole <strong>di</strong> tale specialità,<br />

residenti nel comprensorio della Val<br />

<strong>di</strong> Fiemme, culla <strong>di</strong> tanti campioni: da<br />

De Dorigo a Nones, da Chiocchetti a<br />

De Florian.<br />

Si sono dati battaglia circa 100<br />

Atleti in rappresentanza delle 6<br />

Nazioni, in campo maschile e femminile,<br />

tutti atleti <strong>di</strong> altissimo livello agonistico,<br />

tanto che alcuni <strong>di</strong> loro arrivavano<br />

la mattina della competizione<br />

e subito dopo ripartivano perché<br />

impegnati in Coppa del Mondo.<br />

Alcuni nomi <strong>di</strong> spicco dei nostri<br />

atleti in gialloverde: da Denise Karbon<br />

a Max Blardone, da Manfred<br />

Moelgg e Manuela Moelgg a Zorzi e<br />

Verdecchia, da Marianna Longa a<br />

Michela Ponza.<br />

Nel corso della manifestazione<br />

sono stati presenti oltre ad un folto<br />

pubblico anche un alto numero <strong>di</strong><br />

scolaresche dove molti studenti hanno<br />

avuto l’opportunità <strong>di</strong> incontrare i vari<br />

campioni e rivolgere loro molte<br />

domande.<br />

Alla manifestazione e stata presente<br />

anche una delegazione della<br />

nostra Sezione ANFI Atleti “Fiamme<br />

Gialle”, capeggiata dal Presidente<br />

ed un cospicuo numero <strong>di</strong> soci i quali<br />

hanno sfilato e presenziato alla presentazione<br />

delle squadre nella piazza<br />

SS. Filippo e Giacomo della<br />

<strong>di</strong> Paolo Grecucci<br />

ridente citta<strong>di</strong>na dolomitica, e presenziato<br />

a tutte le gare e alla premiazione<br />

finale.<br />

L’organizzazione è stata ineccepibile<br />

in tutto, tanto che il Capo Delegazione<br />

Slovena dovendo organizzare<br />

nel 2009 la stessa manifestazione<br />

ha <strong>di</strong>chiarato che sarebbe stato<br />

molto <strong>di</strong>fficile poter pareggiare tale<br />

efficienza organizzativa.<br />

Il trofeo è stato vinto dalla squadra<br />

francese, piazza d’onore per l’Italia<br />

classificatasi seconda e al terzo posto<br />

la Slovenia.<br />

Nella 1^ foto in alto il Presidente della Sezione ANFI <strong>di</strong> Roma/Atleti Fiamme Gialle,<br />

M.M.A. Paolo Grecucci premia il campione olimpico Franco Nones, il Gen. Carlo<br />

Valentino e il Magg. Lauretta;<br />

nella 2^ foto la delegazione della Sezione ANFI Atleti Fiamme Gialle con il Presidente<br />

M.A. Grecucci e alcuni soci.<br />

26 Fiamme Gialle 4 / 2008


PREMIAZIONE DEI CAMPIONI D’ITALIA 40° ANNIVERSARIO 1967 <strong>–</strong> <strong>2007</strong><br />

DI ATLETICA LEGGERA <strong>–</strong> CANOTTAGGIO <strong>–</strong>MOTOCICLISMO <strong>–</strong> SCI<br />

Per iniziativa della Sezione ANFI<br />

Atleti “Fiamme Gialle” i giorni 15 <strong>–</strong> 16<br />

e 17 giugno <strong>2007</strong>, alcuni campioni<br />

delle Fiamme Gialle sparsi su tutto il<br />

suolo italiano, si sono incontrati a Bellamonte<br />

e a Predazzo (TN), hanno<br />

festeggiato il 40° anniversario della<br />

conquista del tricolore <strong>di</strong> Campioni d’Italia<br />

<strong>di</strong> <strong>atletica</strong> <strong>leggera</strong>, “Torino<br />

1967”; <strong>di</strong> <strong>sci</strong> <strong>di</strong> fondo “Falcade<br />

1967”; <strong>di</strong> <strong>canottaggio</strong> “Castelgandolfo<br />

1967” e dei campioni del giro d’Italia<br />

<strong>di</strong> motociclismo 1967 con partenza e<br />

arrivo a Imola, transitando per Vallelunga,<br />

Taranto, Catanzaro e ritorno<br />

percorrendo ben 2554 km..<br />

Ospite d’onore all’ Hotel Torretta <strong>di</strong><br />

Bellamonte il Gen. Carlo Valentino, Presidente<br />

Nazionale F.I.S.I., presenti tanti<br />

campioni non più giovani come nel<br />

1967 ma comunque sempre aitanti e<br />

muniti <strong>di</strong> spirito <strong>di</strong> iniziativa, tra cui:<br />

Nones, De Dorigo, Simeon, Montanari,<br />

Leone, Pizzi, Vegnuti, Terni, Calligola,<br />

Celebrin e tanti altri.<br />

Domenica 17 giugno nella cattedrale<br />

<strong>di</strong> Predazzo e stata celebrata<br />

Nella foto scattata sull’ingresso della Scuola Alpina della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Predazzo<br />

alcuni degli atleti più famosi che hanno festeggiato il quarantennale della conquista<br />

del tricolore <strong>di</strong> campioni d’Italia nelle varie loro specialità agonistiche.<br />

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE DI TREVISO<br />

Il Gruppo sportivo ANFI Fiamme<br />

93 ha festeggiato il 15° anniversario<br />

della sua fondazione.<br />

La stampa locale ne ha dato ampio<br />

risalto.<br />

La ricorrenza è stata festeggiata<br />

con pranzo sociale cui hanno partecipato<br />

ben 500 persone fra soci, amici,<br />

Autorità. Presente anche il Comandante<br />

Provinciale <strong>di</strong> Treviso Col. Clau<strong>di</strong>o<br />

Pascucci e molti colleghi in servizio<br />

con le rispettive famiglie.<br />

La squadra <strong>di</strong> calcio del Presidente<br />

della Sezione ANFI <strong>di</strong> Treviso, Dott.<br />

Oscar Meneghetti, e del responsabile<br />

sportivo Leonardo Capotosto, si sta<br />

comportando molto bene nel campionato<br />

over 35, promosso dalla Lega<br />

Amatori Calcio Treviso. Nel corso <strong>di</strong><br />

questi 15 anni passati, l’ “ANFI Fiamme<br />

93” ha trovato il modo <strong>di</strong> mettersi<br />

la Santa Messa <strong>di</strong> ringraziamento<br />

alla presenza <strong>di</strong> Autorità e <strong>di</strong> molti<br />

citta<strong>di</strong>ni.<br />

in mostra nell’ambito del movimento<br />

calcistico amatoriale.<br />

<strong>di</strong> Paolo Grecucci<br />

A tutti i campioni partecipanti è stata<br />

consegnata una pergamena a ricordo<br />

della manifestazione.<br />

Nella foto la rappresentativa trevigiana<br />

<strong>di</strong> calcio.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 27


I CENTO ANNI DEL BRIG. GIUSEPPE CUNSOLO<br />

In un’atmosfera festosa e serena, circondato<br />

dall’affetto <strong>di</strong> parenti, amici e<br />

soci dell’A.N.F.I., il Briga<strong>di</strong>ere Giuseppe<br />

Cunsolo, il 28 settembre <strong>2007</strong>, ha<br />

festeggiato il suo 100° compleanno.<br />

Per tale occasione, una rappresentanza<br />

della Sezione ANFI <strong>di</strong> Roma-<br />

1/Nord ha fatto visita al Cunsolo consegnandogli<br />

l’attestato <strong>di</strong> benemerenza<br />

concesso dal Presidente Nazionale dell’ANFI,<br />

Gen. C.A. Pietro Di Marco, e<br />

alcuni gadgets associativi con le felicitazioni<br />

e gli auguri più sentiti a nome <strong>di</strong><br />

tutta la grande famiglia dell’ANFI.<br />

Il piacevole incontro con il Brig.<br />

Cunsolo si è svolto tra un brin<strong>di</strong>si e l’altro<br />

in compagnia del premuroso figlio<br />

Salvatore, della nuora Ada e dei nipoti<br />

Vittorio e Massimo. L’intero nucleo familiare<br />

ha mostrato una naturale affettuosa<br />

premura verso il “grandfather”,<br />

comunicando a noi un senso <strong>di</strong> serena<br />

armonia. Durante la conversazione,<br />

dopo alcuni cenni sulla guerra <strong>di</strong> liberazione<br />

cui il Cunsolo partecipò e sull’esperienza<br />

<strong>di</strong> giovane finanziere al<br />

confine alpestre, si è parlato soprattutto<br />

<strong>di</strong> come il festeggiato conduce la pro-<br />

pria vita <strong>di</strong> tutti i giorni, scan<strong>di</strong>ta da<br />

alcuni rituali quoti<strong>di</strong>ani, come provvedere<br />

autonomamente alla scelta e<br />

all’acquisto della sua carne preferita, il<br />

bere un litro e mezzo <strong>di</strong> latte nell’arco<br />

<strong>di</strong> Antonio Morlando<br />

Il Brig. Cunsolo con alle sue spalle da sinistra, il figlio Salvatore, il consuocero V.Brig.<br />

Zino Stella, la nuora Sig.ra Ada, il nipote Massimo ed una amica <strong>di</strong> famiglia.<br />

FONDO DI SOLIDARIETÀ DELL’A.N.F.I.<br />

della giornata e, da buon siciliano,<br />

accompagnare i pasti con un mezzo<br />

bicchiere <strong>di</strong> marsala allungato con l’acqua.<br />

Purtroppo il 7 maggio u.s. il Brig.<br />

Cunsolo è deceduto.<br />

(Istituito a esclusivo beneficio dei soci particolarmente bisognosi)<br />

Versamenti volontari da effettuare tramite:<br />

c.c. postale n. 85737468 intestato alla Presidenza Nazionale dell’A.N.F.I., Via Caroncini, 19 (00197) Roma<br />

SINTESI DEI VERSAMENTI EFFETTUATI<br />

dalla Presidenza Nazionale € 1.000,00;<br />

- dalle Sezioni: - dai privati<br />

Pavia ............................................ € 50,00<br />

Reggio Emilia ................................ € 100,00<br />

Olgiate Comasco ........................... € 200,00<br />

Jesi ............................................... € 200,00<br />

Civitavecchia ................................. € 50,00<br />

La Maddalena ............................... € 72,00<br />

Jesolo ............................................ € 100,00<br />

Ischia ............................................ € 100,00<br />

Lecco ............................................ € 100,00<br />

Verbania ....................................... € 100,00<br />

Fano ............................................. € 50,00<br />

Trieste ........................................... € 100,00<br />

Pinerolo ......................................... € 15,00<br />

Pescara ......................................... € 256,00<br />

Roma/Lido <strong>di</strong> Ostia ........................ € 700,00<br />

anonimo ........................................ € 100,00<br />

anonimo ........................................ € 150,00<br />

anonimo ........................................ € 100,00<br />

anonimo ........................................ € 200,00<br />

anonimo ........................................ € 1.000,00<br />

anonimo ........................................ € 39,00<br />

Totale € 4.782,00 <strong>–</strong> interessi maturati € 0.23 <strong>–</strong> Totale (versamenti + interessi) € 4.782,23 <strong>–</strong> spese <strong>di</strong> tenuta conto e bolli €<br />

60.32 <strong>–</strong> SALDO € 4.721,68.<br />

La Presidenza Nazionale dell’A.N.F.I. ringrazia sentitamente tutti coloro che aderendo alla iniziativa umanitaria promossa dal<br />

Consiglio Nazionale permetteranno <strong>di</strong> alleviare con la loro offerta le particolari con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> bisogno dei soci meno fortunati.<br />

28 Fiamme Gialle 4 / 2008


RECENSIONI<br />

“Cascate e Gole della Sardegna”,<br />

<strong>di</strong> Mirta Moran<strong>di</strong>ni<br />

e Salvatore Cuccuru, E<strong>di</strong>zione<br />

1999 della Stampacolor<br />

Industria Grafica <strong>di</strong><br />

Sassari.<br />

È stata una vera scoperta scorrere le<br />

207 pagine della pregevole pubblicazione,<br />

che coglie due aspetti particolari<br />

della Sardegna, le sue gole e le sue<br />

cascate, narrate <strong>–</strong> come affermato dall’On.le<br />

dott. Pasquale Onida, Assessore<br />

Regionale per la Difesa dell’Ambiente<br />

<strong>–</strong> per descrivere trenta situazioni<br />

<strong>di</strong>verse, fra le gole e le cascate più<br />

significative della Sardegna, la flora e<br />

la fauna dei gruppi montuosi che raccolgono<br />

sorprendenti immagini, talvolta<br />

mai viste prima.<br />

Riferendosi poi agli Autori - il nostro<br />

Consigliere regionale per la Sardegna,<br />

Maggiore Salvatorico Cuccuru e la sua<br />

consorte predazzana Mirta Moran<strong>di</strong>ni,<br />

fotografa e scrittrice naturalista-ne elogia<br />

non solo la pubblicazione recensita,<br />

ma anche altre opere, fra cui anche<br />

la guida sugli “Itinerari sulle Montagne<br />

della Sardegna”.<br />

Le pubblicazioni, aggiungiamo,<br />

non sono esercitazioni su altri testi, ma<br />

il frutto <strong>di</strong> una continua, faticosa ed<br />

V A R I E<br />

appassionata ricerca della “coppia”<br />

Moran<strong>di</strong>ni- Cuccuru sbocciata a Predazzo<br />

e rinver<strong>di</strong>ta continuamente in<br />

Sardegna, con escursioni e stu<strong>di</strong> geologici<br />

<strong>di</strong> alto valore.<br />

Ai due non manca la volontà <strong>di</strong><br />

girare in lungo e in largo la terra sarda,<br />

e neanche la forza <strong>di</strong> affrontare le<br />

impegnative escursioni, essendo forti<br />

ed esperti scalatori.<br />

La signora Mirta, va ricordato, è<br />

La pubblicazione è stata curata da<br />

Benedetto Coccia con la collaborazione<br />

del Comando Regionale della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza del Lazio e dei Coman<strong>di</strong><br />

Provinciali laziali.<br />

Nella presentazione dell’opera il<br />

Comandante Generale della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza, Generale Cosimo D’Arrigo,<br />

afferma anzitutto che la pubblicazione<br />

va interpretata con la volontà della Istituzione<br />

<strong>di</strong> meglio far conoscere le proprie<br />

se<strong>di</strong> storiche, nell’interesse generale<br />

<strong>di</strong> una maggiore e migliore visibilità<br />

del patrimonio artistico e architettonico<br />

del nostro Paese, anche attraverso la<br />

presentazione delle se<strong>di</strong> storiche del<br />

Corpo e con la consapevolezza delle<br />

proprie tra<strong>di</strong>zioni e dei propri valori.<br />

Fa altresì conoscere che essa è nata<br />

da una intesa con l’Istituto <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Politici<br />

“S. Pio V”, che ne ha curato la realizzazione,<br />

conferendole particolare<br />

pregevolezza, anche per l’attento rigore<br />

<strong>sci</strong>entifico seguito sulla base <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

e ricostruzioni operate dagli autori,<br />

nonché <strong>di</strong> un imponente apparato iconografico;<br />

e che essa ricostruisce e, in<br />

molti casi, <strong>di</strong>svela la storia e l’evoluzione<br />

architettonica <strong>di</strong> strutture antiche e<br />

degne <strong>di</strong> nota, site nel territorio della<br />

Regione Lazio <strong>–</strong> in quanto considerati<br />

quali tesori architettonici già a<strong>di</strong>biti nel<br />

passato a monasteri, scuole, ospedali,<br />

caserme, <strong>di</strong>stretti, ecc.. <strong>–</strong> e successivamente<br />

acquisiti e ristrutturati dalla Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza, per la loro destinazione<br />

a sede dei suoi Coman<strong>di</strong>, mantenendole<br />

al patrimonio dello Stato e garantendole<br />

la salvaguar<strong>di</strong>a attraverso la loro<br />

cura e valorizzazione.<br />

anche campionessa <strong>di</strong> <strong>sci</strong> nor<strong>di</strong>co, ed<br />

è stata la prima donna a vincere la<br />

“24 ore <strong>di</strong> Pinzola” senza un attimo<br />

<strong>di</strong> sosta, percorrendo anche 235 chilometri.<br />

Pure Cuccuru è stato campione<br />

<strong>di</strong> <strong>sci</strong> nor<strong>di</strong>co. Mirta e Salvatorico,<br />

come afferma il giornalista Carlo<br />

Figari, è un amore nato sulle Alpi (a<br />

Predazzo), che si è alimentato ogni<br />

giorno della stessa passione per la<br />

montagna.<br />

LE CASERME STORICHE DELLA GUARDIA DI FINANZA NEL LAZIO<br />

E<strong>di</strong>trice Apes <strong>2007</strong>, pagine 330, Euro 45,00.<br />

Nella introduzione alla pregevole<br />

opera il curatore Benedetto Coccia ringrazia,<br />

per la entusiastica adesione<br />

alla sua realizzazione, il Generale<br />

Daniele Caprino, Comandante Regionale<br />

della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza del<br />

Lazio, e a quanti altri Ufficiali hanno<br />

dato la loro fattiva collaborazione per<br />

la riu<strong>sci</strong>ta dell’opera.<br />

Se ne consiglia la lettura e la consultazione<br />

non solo per i riferimenti alle<br />

nostre caserme, ma anche per conoscere<br />

la evoluzione storica dei territori e<br />

degli inse<strong>di</strong>amenti (curata da Emanuele<br />

Rizza) e le particolari allocazioni delle<br />

nostre Caserme in castelli, conventi, forti<br />

e palazzi del Lazio (a cura <strong>di</strong> Andrea<br />

Di Bello). (T.S.).<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 29


Pubblichiamo la lettera<br />

pervenutaci dal Fin.<br />

Armando Cuomo, socio<br />

della Sezione ANFI <strong>di</strong> Bergamo.<br />

Invio l’unita fotografia scattata<br />

nel mese <strong>di</strong> marzo 1958 nella Legione<br />

<strong>di</strong> Bari, a conclusione del corso<br />

legionale, con l’invito a pubblicarla,<br />

in considerazione del fatto che sono<br />

trascorsi 50 anni dal momento in cui<br />

il fotografo ha prodotto l’immagine.<br />

Era l’epoca in cui Modugno volava<br />

sempre più in alto.<br />

Nella foto sono presenti, in pie<strong>di</strong>,<br />

da sinistra verso destra: il Cap.<br />

Renato Di Domenico, Comandante<br />

della 2^ Compagnia, il Col. Fulgenzi,<br />

Comandante della Legione<br />

<strong>di</strong> Bari, l’Aiutante maggiore, Magg.<br />

Ruggiero, il Ten. Patrone, Comandante<br />

del Corso Legionale. Poi,<br />

sempre in pie<strong>di</strong>, da sinistra a<br />

destra, 4° Fin. Marche, 6° Fin.<br />

Michele Farina, 8° Fin. Orlando, 9°<br />

Fin. Orfei, 13° M.M. Rullo istruttore<br />

<strong>di</strong> armi, 16° il Sottobriga<strong>di</strong>ere insegnante<br />

<strong>di</strong> “Judò” , 17° Fin. Nicola<br />

Gargano. Acco<strong>sci</strong>ati da sinistra a<br />

destra: 4° Fin. Fazio, 5° Fin. Leone,<br />

6° Fin. Veneziani, 7° lo scrivente<br />

Fin. Armando Cuomo in<strong>di</strong>cato con<br />

Ricerca <strong>di</strong> commilitoni<br />

la freccia.<br />

Degli altri colleghi presenti nella<br />

foto non ricordo il loro nome e, pertanto,<br />

a tutti rivolgo le mie scuse.<br />

Se qualcuno, riconoscendosi nella<br />

foto, vorrà contattarmi per uno<br />

scambio <strong>di</strong> saluti, ne sarei molto felice<br />

e a tale riguardo fornisco il mio<br />

recapito: Armando Cuomo, Via<br />

Padre Angelo Secchi, 2 <strong>–</strong> 24128<br />

Bergamo, tel. 035.402720 <strong>–</strong> cell.<br />

3333004684.<br />

I commilitoni non citati nella presente<br />

e che desiderano contattarmi<br />

a mezzo posta sono pregati <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care<br />

la loro posizione occupata nella<br />

foto.<br />

Ringrazio anticipatamente ed<br />

invio <strong>di</strong>stinti saluti.<br />

RICHIESTA DI COLLABORAZIO-<br />

NE<br />

La Sezione <strong>di</strong> Castiglione del<br />

Lago (Perugia) ha in preparazione<br />

la stampa <strong>di</strong> un volume sulla “Storia<br />

del servizio cinofili della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Finanza” e rivolge un appello a tutti<br />

i finanzieri cinofili anticontrabbando<br />

ed antidroga in servizio ed in pensione<br />

facendo presente che il Magg.<br />

Franco Lucin, Presidente della Sezio-<br />

ne <strong>di</strong> Castiglione del Lago, unitamente<br />

a personalità del mondo letterario<br />

sta curando la stesura della<br />

Storia del Servizio Cinofili della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, dalle origini ai<br />

giorni nostri, per cui sarebbe molto<br />

gra<strong>di</strong>ta anche la collaborazione dei<br />

<strong>di</strong>retti protagonisti me<strong>di</strong>ante l’invio:<br />

<strong>–</strong> <strong>di</strong> testimonianze personali<br />

<strong>di</strong>rette <strong>di</strong> servizio degne <strong>di</strong> nota sia<br />

sotto l’aspetto professionale che<br />

umanitario e tutto quanto possa<br />

essere utile e meritevole <strong>di</strong> attenzione<br />

e ricordo per la storia. Qualsiasi<br />

tipo <strong>di</strong> testimonianze, fotografie,<br />

materiale pubblicato nonché il recapito<br />

personale dei finanzieri cinofili<br />

in servizio e in pensione che lo desiderassero<br />

potranno essere inviati<br />

<strong>di</strong>rettamente al Magg. Franco Lucin<br />

ai sottoin<strong>di</strong>cati in<strong>di</strong>rizzi:<br />

• Sezione ANFI Via XXV Aprile<br />

n. 6 oppure C.P. 57 <strong>–</strong> 06061 Castiglione<br />

del Lago (PG); e-mail: lucinfranco@alice.it.<br />

L’appello <strong>di</strong> cui sopra, potrà venire<br />

elaborato e pubblicato nella veste<br />

tipografica più idonea, compatibilmente<br />

alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazio ed<br />

alle esigenze grafiche necessarie<br />

che la Redazione <strong>di</strong> Fiamme Gialle<br />

giu<strong>di</strong>cherà più opportune.<br />

30 Fiamme Gialle 4 / 2008


CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA<br />

presso la Presidenza Nazionale dell’ANFI<br />

LA CONSULTA NON HA RITENUTO FONDATE LE ECCEZIONI<br />

DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE DELL’ART. 1 COMMA 774<br />

DELLA FINANZIARIA <strong>2007</strong><br />

La Corte Costituzionale con sent.n.<br />

74/2008 del 12-28 marzo 2008 ha<br />

affossato definitivamente le speranze<br />

dei percettori <strong>di</strong> pensioni <strong>di</strong> reversibilità<br />

riferite a pensioni <strong>di</strong>rette liquidate sino<br />

al 31/12/1994.<br />

È, ormai, normale che tutti i ricorsi,<br />

a suo tempo inoltrati, avranno esito<br />

negativo. I benefici che ne avrebbero<br />

tratto gli interessati si sarebbero aggirati<br />

intorno a qualche centinaio <strong>di</strong> euro,<br />

che, comunque, sarebbero serviti a chi<br />

ha red<strong>di</strong>ti modesti a pagare quanto<br />

meno le utenze <strong>di</strong> luce e gas.<br />

La ratio della restrizione operata<br />

dalla Legge Finanziaria del <strong>2007</strong> si<br />

fonda sulla salvaguar<strong>di</strong>a del bilancio<br />

dello Stato che deve essere sostenuto<br />

dalle categorie più modeste (cfr. pensionati).<br />

È <strong>di</strong> questi giorni il blaterare ed il<br />

promettere migliorie per i pensionati,<br />

ma nessuno dei politici ha fatto riferimento<br />

a queste storture che sono state<br />

operate e che sono state giustificate in<br />

punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto.<br />

Ci sembra opportuno riportare, per<br />

intero, la motivazione della decisione<br />

della Consulta.<br />

«Considerato in <strong>di</strong>ritto<br />

1. <strong>–</strong> Con due <strong>di</strong>stinte or<strong>di</strong>nanze (r.o.<br />

nn. 387 e 388 del <strong>2007</strong>), la prima del<br />

Giu<strong>di</strong>ce unico delle pensioni della<br />

Sezione giuris<strong>di</strong>zionale per la Regione<br />

Siciliana della Corte dei conti e la<br />

seconda del Giu<strong>di</strong>ce unico delle pensioni<br />

della Sezione giuris<strong>di</strong>zionale per<br />

la Regione Puglia della Corte dei conti,<br />

è stata sollevata, in riferimento all’art. 3<br />

della Costituzione, questione <strong>di</strong> legittimità<br />

costituzionale dell’art. 1, comma<br />

774, della legge 27 <strong>di</strong>cembre 2006,<br />

n. 296 (Disposizioni per la formazione<br />

del bilancio annuale e pluriennale dello<br />

Stato <strong>–</strong> legge finanziaria <strong>2007</strong>).<br />

Il comma 774 dell’art. 1 della legge<br />

n. 296 del 2006 così <strong>di</strong>spone:<br />

«L’estensione della <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina del<br />

trattamento pensionistico a favore dei<br />

superstiti <strong>di</strong> assicurato e pensionato<br />

vigente nell’ambito del regime dell’assi-<br />

curazione generale obbligatoria a tutte<br />

le forme esclusive e sostitutive <strong>di</strong> detto<br />

regime prevista dall’articolo 1, comma<br />

41, della legge 8 agosto 1995, n.<br />

335, si interpreta nel senso che per le<br />

pensioni <strong>di</strong> reversibilità sorte a decorrere<br />

dall’entrata in vigore della legge 8<br />

agosto 1995, n. 335, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dalla data <strong>di</strong> decorrenza della<br />

pensione <strong>di</strong>retta, l’indennità integrativa<br />

speciale già in go<strong>di</strong>mento da parte del<br />

dante causa, parte integrante del complessivo<br />

trattamento pensionistico percepito,<br />

è attribuita nella misura percentuale<br />

prevista per il trattamento <strong>di</strong> reversibilità».<br />

Entrambi i rimettenti muovono dalla<br />

premessa che dalla giurisprudenza della<br />

Corte dei conti, antecedente all’entrata<br />

in vigore della <strong>di</strong>sposizione<br />

denunciata, si desumerebbe un orientamento<br />

del tutto «pacifico» circa il <strong>di</strong>ritto<br />

alla pensione <strong>di</strong> reversibilità nel caso <strong>di</strong><br />

decesso <strong>di</strong> titolare <strong>di</strong> pensione <strong>di</strong>retta<br />

liquidata entro il 31 <strong>di</strong>cembre 1994;<br />

<strong>di</strong>ritto al trattamento <strong>di</strong> reversibilità che<br />

deve essere liquidato secondo le norme<br />

<strong>di</strong> cui all’art. 15, comma 5, della legge<br />

23 <strong>di</strong>cembre 1994, n. 724 (Misure <strong>di</strong><br />

razionalizzazione della finanza pubblica),<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dalla data della<br />

morte del dante causa, atteso che<br />

l’art. 1, comma 41, della legge 8 agosto<br />

1995, n. 335 (Riforma del sistema<br />

pensionistico obbligatorio e complementare),<br />

non ha abrogato il richiamato<br />

comma 5 dell’art. 15 della legge n.<br />

724 del 1994.<br />

1.1. <strong>–</strong> Ad avviso dei rimettenti, l’orientamento<br />

giurisprudenziale consolidato<br />

in materia sarebbe stato smentito<br />

però dal comma 774 della legge n.<br />

296 del 2006, il quale, con una norma<br />

<strong>di</strong> interpretazione autentica,<br />

avrebbe imposto «un’esegesi <strong>di</strong>ametralmente<br />

opposta a quella sin qui praticata<br />

da questa Corte e l’applicazione<br />

<strong>di</strong> tale norma interpretativa condurrebbe,<br />

come conseguenza, al<br />

rigetto del ricorso».<br />

Sennonché, il comma 774 denunciato<br />

si presterebbe a dubbi <strong>di</strong> costitu-<br />

<strong>di</strong> Antonio Taviano<br />

zionalità.<br />

Per la Sezione giuris<strong>di</strong>zionale della<br />

Regione Siciliana (r.o. n. 387 del<br />

<strong>2007</strong>), la norma censurata violerebbe<br />

l’art. 3 della Costituzione, in quanto il<br />

legislatore, con un’operazione <strong>di</strong> «inequivoca<br />

irrazionalità», ha utilizzato<br />

«l’interpretazione autentica, al <strong>di</strong> là della<br />

funzione che le è propria».<br />

Ne sarebbe prova <strong>–</strong> secondo il<br />

rimettente <strong>–</strong> l’«insanabile contrasto logico-giuri<strong>di</strong>co<br />

tra l’asserita natura interpretativa<br />

del citato comma 774 e la<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> cui al successivo comma<br />

776», abrogativa dell’art. 15, comma<br />

5, della legge n. 724 del 1994, e<br />

sarebbe evidente «che con il combinato<br />

<strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> cui ai commi 774 e 776<br />

dell’art. l della legge n. 296/2006 il<br />

legislatore ha notevolmente mo<strong>di</strong>ficato<br />

(in pejus per i pensionati) la <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina<br />

precedente, illegittimamente <strong>di</strong>sponendo<br />

peraltro che quello era il significato<br />

della normativa preesistente».<br />

Nella specie, il legislatore avrebbe<br />

«arbitrariamente <strong>di</strong>storto la tipica funzione<br />

dell’interpretazione autentica<br />

(alla quale si deve far ricorso con attenta<br />

e responsabile moderazione) con il<br />

connaturato effetto retroattivo».<br />

Secondo il giu<strong>di</strong>ce a quo, ciò contrasterebbe<br />

con l’esigenza <strong>di</strong> certezza<br />

dei rapporti giuri<strong>di</strong>ci, considerato che<br />

l’irretroattività «rappresenta pur sempre<br />

una regola essenziale del sistema a cui,<br />

salva un’effettiva e grave causa giustificatrice,<br />

il legislatore deve ragionevolmente<br />

attenersi», soprattutto ove si incida<br />

«su situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto soggettivo<br />

come il trattamento <strong>di</strong> quiescenza già<br />

in go<strong>di</strong>mento».<br />

1.2. <strong>–</strong> Anche per la Sezione giuris<strong>di</strong>zionale<br />

della Regione Puglia (r.o. n.<br />

388 del <strong>2007</strong>), la norma denunciata<br />

contrasterebbe con l’art. 3 Cost., giacché,<br />

«appare costituire un’ipotesi <strong>di</strong><br />

esercizio irrazionale del potere del legislatore<br />

<strong>di</strong> emanare norme interpretative»<br />

e, in ogni caso, «la previsione<br />

retroattiva […] appare parimenti irragionevole»<br />

per la lesione del principio<br />

dell’affidamento, essendo «venuta a<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 31


determinare, in modo retroattivo, per i<br />

trattamenti <strong>di</strong> reversibilità sorti a decorrere<br />

dal 17 agosto 1995, ma riferiti a<br />

pensioni <strong>di</strong>rette liquidate fino al 31<br />

<strong>di</strong>cembre 1994, una sostanziale decurtazione<br />

dell’ammontare dell’indennità<br />

integrativa speciale tradendo l’affidamento<br />

che i titolari delle suddette pensioni<br />

<strong>di</strong> reversibilità avevano riposto,<br />

all’indomani dell’entrata in vigore del<br />

comma 5 dell’art. 15 della legge 724<br />

ossia già da do<strong>di</strong>ci anni or sono, nella<br />

certezza della spettanza dell’indennità<br />

integrativa speciale quale emolumento<br />

accessorio intero e non da conseguire<br />

in misura percentuale».<br />

2. <strong>–</strong> La denuncia della medesima<br />

<strong>di</strong>sposizione, in base ad analoghe censure,<br />

rende opportuna la riunione dei<br />

giu<strong>di</strong>zi, affinché siano decisi con un’unica<br />

pronuncia.<br />

3. <strong>–</strong> In via preliminare, non può trovare<br />

accoglimento l’eccezione <strong>di</strong> inammissibilità<br />

avanzata dall’I.N.P.D.A.P. in<br />

relazione alla questione sollevata con<br />

l’or<strong>di</strong>nanza iscritta al r.o. n. 387 del<br />

<strong>2007</strong>, sul presupposto della mancata<br />

denuncia <strong>di</strong> entrambi i commi <strong>–</strong> 774 e<br />

776 <strong>–</strong> dell’art. 1 della legge n. 296 del<br />

2006. L’Istituto sostiene, al riguardo,<br />

che, in ipotesi <strong>di</strong> accoglimento della<br />

questione sul solo comma 774, si<br />

«determinerebbe un vuoto legislativo,<br />

grave ed intollerabile, in tema <strong>di</strong> determinazione<br />

del trattamento pensionistico<br />

<strong>di</strong> reversibilità, sotto il profilo della valorizzazione<br />

della indennità integrativa<br />

speciale», non potendosi più invocare<br />

la (in ipotesi) invalidata <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina della<br />

legge n. 335 del 1995, né quella dell’art.<br />

15, comma 5, della legge n. 724<br />

del 1994, in quanto abrogata dal comma<br />

776 della legge n. 296 del 2006,<br />

non sottoposto a scrutinio <strong>di</strong> costituzionalità.<br />

È sufficiente osservare che le argomentazioni<br />

utilizzate dal rimettente a<br />

sostegno della sollevata questione non<br />

sono tali da rendere contrad<strong>di</strong>ttoria la<br />

denuncia del solo comma 774, su cui si<br />

incentra effettivamente il dubbio <strong>di</strong><br />

costituzionalità, e la verifica della consistenza<br />

<strong>di</strong> dette argomentazioni in rapporto<br />

alla dedotta censura ridonda,<br />

ovviamente, in una delibazione sul<br />

merito della questione.<br />

4. <strong>–</strong> Le questioni non sono fondate.<br />

4.1. <strong>–</strong> Il problema che pongono le<br />

due or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> rimessione concerne<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione, tramite la <strong>di</strong>sposizione<br />

denunciata, della data <strong>di</strong> decorrenza<br />

dell’estensione della <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina prevista<br />

dall’assicurazione generale obbligatoria<br />

in materia <strong>di</strong> trattamento pensionistico<br />

<strong>di</strong> reversibilità alle altre <strong>di</strong><strong>sci</strong>-<br />

pline esclusive o sostitutive.<br />

Occorre rammentare, infatti, che nel<br />

settore privato opera, da epoca risalente,<br />

il principio <strong>di</strong> onnicomprensività<br />

della retribuzione pensionabile, essendo<br />

essa in<strong>di</strong>viduata in base ad un coacervo<br />

<strong>di</strong> elementi che, salvo specifiche<br />

eccezioni, entrano, tutti, a comporla,<br />

secondo le <strong>di</strong>sposizioni che recano la<br />

<strong>di</strong><strong>sci</strong>plina <strong>di</strong> riferimento. E così era già<br />

nella vigenza del regime retributivo precedente<br />

alla riforma recata dalla legge<br />

n. 335 del 1995, in forza della regolamentazione<br />

dettata dall’art. 5, comma<br />

2, del d.P.R. 27 aprile 1968, n.<br />

488 (Aumento e nuovo sistema <strong>di</strong> calcolo<br />

delle pensioni a carico dell’assicurazione<br />

generale obbligatoria), tramite<br />

il richiamo all’art. 27 e seguenti del<br />

d.P.R. 30 maggio 1995, n. 797<br />

(Approvazione del testo unico delle norme<br />

sugli assegni familiari), il quale, a<br />

sua volta, rinvia agli artt. 46 e 48 del<br />

d.P.R. 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917<br />

(Approvazione del testo unico delle<br />

imposte sui red<strong>di</strong>ti).<br />

Diversamente accadeva per il settore<br />

pubblico, in base al sistema originariamente<br />

delineato dal d.P.R. 29 <strong>di</strong>cembre<br />

1973, n. 1092 (Approvazione del<br />

testo unico delle norme sul trattamento<br />

<strong>di</strong> quiescenza dei <strong>di</strong>pendenti civili e<br />

militari dello Stato), il quale prevedeva,<br />

infatti, che la pensione del pubblico<br />

<strong>di</strong>pendente fosse calcolata su una<br />

determinata base pensionabile (art. 43<br />

per i <strong>di</strong>pendenti civili; art. 53 per i militari)<br />

e, una volta determinata la prestazione,<br />

a questa si aggiungeva l’indennità<br />

integrativa speciale, la quale <strong>–</strong><br />

come reso palese dall’art. 2 della legge<br />

n. 324 del 1959 e poi dall’art. 99 del<br />

t.u. del 1973 <strong>–</strong> era elemento accessorio<br />

del trattamento pensionistico.<br />

La <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> detti sistemi si ripercuoteva,<br />

<strong>di</strong> conseguenza, sul calcolo<br />

della pensione <strong>di</strong> reversibilità, spettante<br />

al superstite in misura percentuale<br />

rispetto alla pensione <strong>di</strong>retta del dante<br />

causa. Nel settore privato il 60 per cento<br />

in favore del coniuge (aliquota fissata<br />

dall’art.13 del r.d.l. 14 aprile 1939,<br />

n. 636, mo<strong>di</strong>ficato anche dall’art. 22<br />

della legge 21 luglio 1965, n. 903)<br />

era calcolato sulla pensione del dante<br />

causa determinata in base al principio<br />

<strong>di</strong> onnicomprensività (includente quin<strong>di</strong><br />

tutti gli elementi retributivi sui quali operava<br />

l’aliquota del 60 per cento); nel<br />

settore pubblico, una volta determinata<br />

la pensione <strong>di</strong>retta e calcolata su questa<br />

la misura spettante al pensionato <strong>di</strong><br />

reversibilità (al coniuge, in forza dell’art.<br />

88 del t.u., il 50 per cento, <strong>di</strong><br />

regola, della pensione del dante cau-<br />

sa), si aggiungeva, in misura piena,<br />

l’indennità integrativa speciale.<br />

4.2. <strong>–</strong> Su tale assetto è, dapprima,<br />

intervenuto l’art. 15 della legge 23<br />

<strong>di</strong>cembre 1994, n. 724, il quale, al<br />

comma 3, <strong>di</strong>sponeva che «In attesa dell’armonizzazione<br />

delle basi contributive<br />

e pensionabili previste dalle <strong>di</strong>verse<br />

gestioni obbligatorie dei settori pubblico<br />

e privato, con decorrenza dal 1°<br />

gennaio 1995, per i <strong>di</strong>pendenti delle<br />

amministrazioni pubbliche <strong>di</strong> cui all’articolo<br />

1 del decreto legislativo 3 febbraio<br />

1993, n. 29, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

ed integrazioni, iscritti alle forme<br />

<strong>di</strong> previdenza esclusive dell’assicurazione<br />

generale obbligatoria, nonché<br />

per le altre categorie <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti<br />

iscritti alle predette forme <strong>di</strong> previdenza,<br />

la pensione spettante viene determinata<br />

sulla base degli elementi retributivi<br />

assoggettati a contribuzione, ivi<br />

compresa l’indennità integrativa speciale<br />

[…]».<br />

In forza del successivo comma 4, si<br />

prevedeva che «La pensione <strong>di</strong> cui al<br />

comma 3, è reversibile con riferimento<br />

alle categorie dei superstiti aventi <strong>di</strong>ritto<br />

in base all’aliquota in vigore nel regime<br />

dell’assicurazione generale obbligatoria<br />

per l’invali<strong>di</strong>tà, la vecchiaia e i<br />

superstiti».<br />

A sua volta, con una norma <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> situazioni pregresse, il<br />

comma 5 stabiliva che «Le <strong>di</strong>sposizioni<br />

relative alla corresponsione della indennità<br />

integrativa speciale sui trattamenti<br />

<strong>di</strong> pensione previste dall’articolo 2 della<br />

legge 27 maggio 1959, n. 324, e<br />

successive mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni,<br />

sono applicabili limitatamente alle<br />

pensioni <strong>di</strong>rette liquidate fino al 31<br />

<strong>di</strong>cembre 1994 e alle pensioni <strong>di</strong> reversibilità<br />

ad esse riferite».<br />

In definitiva, l’art. 15 della legge n.<br />

724 del 1994 stabiliva che la corresponsione<br />

dell’indennità integrativa<br />

speciale nella misura piena si sarebbe<br />

dovuta fermare (per dar luogo, poi, al<br />

suo conglobamento nel trattamento<br />

pensionistico, con liquidazione complessiva<br />

<strong>di</strong> esso nella misura percentuale<br />

del 60 per cento secondo quanto<br />

previsto dall’assicurazione speciale<br />

obbligatoria), per quanto riguarda le<br />

pensioni <strong>di</strong>rette, al 31 <strong>di</strong>cembre 1994,<br />

ed avrebbe potuto continuare ad essere<br />

corrisposta alle pensioni <strong>di</strong> reversibilità,<br />

purché «riferite» alle pensioni <strong>di</strong>rette<br />

liquidate entro detta data.<br />

Successivamente, il legislatore, con<br />

l’art. 1, comma 41, della legge n. 335<br />

del 1995, ha previsto che la <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina<br />

del trattamento <strong>di</strong> reversibilità in essere<br />

nell’àmbito dell’assicurazione obbliga-<br />

32 Fiamme Gialle 4 / 2008


toria fosse esteso anche al settore pubblico<br />

<strong>–</strong> determinando così la liquidazione<br />

della pensione con il conglobamento<br />

della indennità integrativa speciale<br />

<strong>–</strong> dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore<br />

della legge stessa (e cioè dal 17 agosto<br />

1995).<br />

Si pose, quin<strong>di</strong>, il problema della<br />

implicita abrogazione, per effetto della<br />

successione delle leggi nel tempo, del<br />

comma 5 della legge n. 724 del<br />

1994, su cui la giurisprudenza maggioritaria<br />

della Corte dei conti si è<br />

espressa in termini negativi, secondo<br />

una posizione che è chiaramente contenuta<br />

nella sentenza delle sezioni riunite<br />

n. 8/2002/QM. Tale pronuncia<br />

ritenne, anzitutto, che «nessun rapporto<br />

<strong>di</strong> incompatibilità può sussistere tra<br />

la norma <strong>di</strong> cui al ripetuto art. 15 della<br />

legge n. 724 del 1994 e quella della<br />

seconda parte del comma 41 dell’art.<br />

1 della legge n. 335 del 1995,<br />

atteso che tale seconda parte tratta<br />

materia affatto <strong>di</strong>versa dalla <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina<br />

dell’indennità integrativa», sicché non<br />

sarebbe possibile parlare <strong>di</strong> abrogazione<br />

tacita delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui<br />

alla legge n. 724 del 1994. Inoltre, la<br />

stessa sentenza affermò che «la norma<br />

transitoria <strong>di</strong> cui all’art. 15, comma 5,<br />

avrebbe la sua ratio nella salvaguar<strong>di</strong>a<br />

dei <strong>di</strong>ritti quesiti» e che la «norma <strong>di</strong><br />

salvaguar<strong>di</strong>a prevista dall’ultima parte<br />

del comma 41 […] si riferirebbe, non<br />

all’indennità integrativa speciale, ma<br />

alla <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina del cumulo dei trattamenti<br />

pensionistici ai superstiti con i<br />

red<strong>di</strong>ti dei beneficiari».<br />

4.3. <strong>–</strong> È in siffatto più ampio contesto<br />

che le or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> rimessione censurano<br />

il comma 774 dell’art. 1 della<br />

legge n. 296 del 2006, giacché esso,<br />

ponendosi in contrasto con la «pacifica»<br />

giurisprudenza della Corte dei conti,<br />

che ritiene esonerate dalla anzidetta<br />

estensione le pensioni <strong>di</strong> reversibilità<br />

«riferite» a pensioni <strong>di</strong>rette liquidate<br />

entro il 31 <strong>di</strong>cembre 1994 e sorte<br />

anche posteriormente a detta data, vulnererebbe<br />

l’art. 3 Cost., non potendo<br />

essere qualificato come norma <strong>di</strong> interpretazione<br />

autentica, e lederebbe,<br />

comunque, il principio dell’affidamento<br />

nella sicurezza giuri<strong>di</strong>ca.<br />

4.4. <strong>–</strong> Questa Corte ha avuto modo<br />

<strong>di</strong> affermare, in più <strong>di</strong> un’occasione (da<br />

ultimo, sentenza n. 234 del <strong>2007</strong>), che<br />

non è decisivo verificare se la norma<br />

censurata abbia carattere effettivamente<br />

interpretativo (e sia perciò retroattiva)<br />

ovvero sia innovativa con efficacia<br />

retroattiva, trattandosi in entrambi i casi<br />

<strong>di</strong> accertare se la retroattività della legge,<br />

il cui <strong>di</strong>vieto non è stato elevato a<br />

<strong>di</strong>gnità costituzionale, salvo che per la<br />

materia penale, trovi adeguata giustificazione<br />

sul piano della ragionevolezza<br />

e non contrasti con altri valori ed interessi<br />

costituzionalmente protetti. Sicché,<br />

la norma censurata, ove considerata<br />

espressione <strong>di</strong> funzione <strong>di</strong> interpretazione<br />

autentica, non può considerarsi<br />

lesiva dei canoni costituzionali <strong>di</strong> ragionevolezza,<br />

e dei principi generali <strong>di</strong><br />

tutela del legittimo affidamento e <strong>di</strong> certezza<br />

delle situazioni giuri<strong>di</strong>che, atteso<br />

che essa si limita ad assegnare alla<br />

<strong>di</strong>sposizione interpretata un significato<br />

ricono<strong>sci</strong>bile come una delle possibili<br />

letture del testo originario (si veda<br />

anche la sentenza n. 274 del 2006),<br />

senza, peraltro, che siffatta operazione<br />

debba essere necessariamente volta a<br />

comporre contrasti giurisprudenziali,<br />

ben potendo il legislatore precisare il<br />

significato <strong>di</strong> norme in presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi<br />

omogenei (sentenze n. 374 del<br />

2002, n. 29 del 2002 e n. 525 del<br />

2000).<br />

4.5 <strong>–</strong> Non può non rilevarsi che la<br />

linea ispiratrice dell’intervento del legislatore<br />

su cui si incentrano i dubbi dei<br />

rimettenti <strong>–</strong> intervento che si assume<br />

operato proprio in riferimento alla ricordata<br />

contrastante giurisprudenza della<br />

Corte dei conti <strong>–</strong> emerge in tutta la sua<br />

chiarezza dalla prima lettura della<br />

<strong>di</strong>sposizione denunciata, la quale pone<br />

in rilievo due dati essenziali: a) l’in<strong>di</strong>pendenza<br />

del trattamento pensionistico<br />

<strong>di</strong> reversibilità rispetto alla data <strong>di</strong> liquidazione<br />

della pensione <strong>di</strong>retta del dante<br />

causa; b) la decorrenza della estensione<br />

della <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina della pensione <strong>di</strong><br />

reversibilità prevista dall’assicurazione<br />

generale obbligatoria a tutte le forme<br />

esclusive o sostitutive <strong>di</strong> detto regime<br />

dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore della legge<br />

n. 335 del 1995.<br />

In sostanza, si viene anzitutto a riaffermare<br />

il principio dell’autonomia del<br />

<strong>di</strong>ritto alla pensione <strong>di</strong> reversibilità<br />

come <strong>di</strong>ritto originario; principio riba<strong>di</strong>to<br />

da questa Corte nella sentenza n.<br />

446 del 2002 (con la quale era stata<br />

<strong>di</strong>chiarata non fondata proprio la questione<br />

<strong>di</strong> costituzionalità dell’art. 1,<br />

comma 41, della legge 8 agosto<br />

1995, n. 335).<br />

Inoltre, quanto alla decorrenza della<br />

evidenziata estensione <strong>di</strong> <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina,<br />

a fronte del ricordato atteggiamento<br />

della giurisprudenza contabile, sicuramente<br />

maggioritaria, ma non univoca,<br />

essendo presenti anche orientamenti<br />

<strong>di</strong>versi, il legislatore ha ritenuto <strong>di</strong> intervenire<br />

con la norma censurata, la quale,<br />

interpretando l’art. 1, comma 41,<br />

della legge n. 335 del 1995, ha scelto,<br />

in definitiva, uno dei possibili significati<br />

della norma interpretata.<br />

Nel contesto <strong>di</strong> siffatta operazione,<br />

non può reputarsi contrad<strong>di</strong>ttoria, e<br />

dunque irragionevole, l’abrogazione <strong>–</strong><br />

ad opera del comma 776 dell’art. 1<br />

della legge n. 296 del 2006 <strong>–</strong> del comma<br />

5 dell’art. 15 citato, giacché essa<br />

risulta rispondente ad una esigenza <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne sistematico imposta proprio dalle<br />

vicende che hanno segnato la sua<br />

applicazione.<br />

Peraltro, non è senza rilievo il fatto<br />

che il legislatore, in sede <strong>di</strong> interpretazione<br />

autentica, possa mo<strong>di</strong>ficare in<br />

modo sfavorevole, in vista del raggiungimento<br />

<strong>di</strong> finalità perequative, la <strong>di</strong><strong>sci</strong>plina<br />

<strong>di</strong> determinati trattamenti economici<br />

con esiti privilegiati senza per questo<br />

violare l’affidamento nella sicurezza<br />

giuri<strong>di</strong>ca (sent. n. 6 del 1994 e sent. n.<br />

282 del 2005), là dove, ovviamente,<br />

l’intervento possa <strong>di</strong>rsi non irragionevole.<br />

E che, nel caso oggetto <strong>di</strong> scrutinio,<br />

non sia ravvisabile una tale irragionevolezza<br />

si evince non solo da quanto<br />

sinora posto in evidenza, ma anche dal<br />

fatto che l’assetto recato dalla norma<br />

denunciata riguarda anche il complessivo<br />

riequilibrio delle risorse e non può,<br />

pertanto, non essere attenta alle esigenze<br />

<strong>di</strong> bilancio. In questo contesto,<br />

peraltro, il legislatore, con il comma<br />

775 dell’art. 1 della stessa legge n.<br />

296 del 2006, ha salvaguardato i trattamenti<br />

<strong>di</strong> miglior favore già definiti in<br />

sede <strong>di</strong> contenzioso, con ciò garantendo<br />

non solo la sfera del giu<strong>di</strong>cato, ma<br />

anche il legittimo affidamento che su<br />

tali trattamenti soltanto poteva <strong>di</strong>rsi<br />

ingenerato.<br />

per questi motivi<br />

LA CORTE COSTITUZIONALE<br />

riuniti i giu<strong>di</strong>zi,<br />

<strong>di</strong>chiara non fondate le questioni <strong>di</strong><br />

legittimità costituzionale dell’art. 1,<br />

comma 774, della legge 27 <strong>di</strong>cembre<br />

2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione<br />

del bilancio annuale e pluriennale<br />

dello Stato <strong>–</strong> legge finanziaria<br />

<strong>2007</strong>), sollevate, in riferimento all’art.<br />

3 della Costituzione, dal Giu<strong>di</strong>ce unico<br />

delle pensioni della Sezione giuris<strong>di</strong>zionale<br />

per la Regione Siciliana della<br />

Corte dei conti e dal Giu<strong>di</strong>ce unico delle<br />

pensioni della Sezione giuris<strong>di</strong>zionale<br />

per la Regione Puglia della Corte<br />

dei conti, con le or<strong>di</strong>nanze in epigrafe<br />

in<strong>di</strong>cate.<br />

Così deciso in Roma, nella sede della<br />

Corte costituzionale, Palazzo della<br />

Consulta, il 12 marzo 2008».<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 33


VITA NELLE SEZIONI<br />

Il Col. Marzocca, al quale nell’occasione<br />

è stato donato il Crest della<br />

Sezione <strong>di</strong> Gaeta, ha assicurato la<br />

massima <strong>di</strong>sponibilità da parte della<br />

Scuola Nautica per qualsiasi iniziativa<br />

o manifestazione che la Sezione<br />

desideri organizzare.<br />

Nelle foto, sopra, la consegna del<br />

Crest al Col. Marzocca; a lato, i<br />

numerosi soci e familiari partecipanti<br />

al veglione <strong>di</strong> Capodanno.<br />

Sezione <strong>di</strong> La Spezia<br />

Il 17 novembre <strong>2007</strong>, Il Consiglio<br />

Direttivo della Sezione ANFI <strong>di</strong> La<br />

Sezione <strong>di</strong> Gaeta<br />

Il 6 <strong>di</strong>cembre <strong>2007</strong>, in occasione<br />

dell’annuale Assemblea <strong>di</strong> Sezione, il<br />

Comandante della Scuola Nautica<br />

della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Gaeta,<br />

Col. Marcello Marzocca, ha onorato<br />

la Sezione della sua presenza e, a<br />

conferma della grande stima e solidarietà<br />

che nutre nei confronti dell’ANFI.<br />

Spezia ha organizzato il tra<strong>di</strong>zionale<br />

pranzo sociale, presso un noto ristorante<br />

della riviera spezzina, al quale<br />

hanno partecipato 115 persone fra<br />

soci, familiari e simpatizzanti.<br />

Ospite d’onore il Comandante Provinciale<br />

della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong><br />

La Spezia, Col. Dott. Antonio D’Agostino,<br />

socio benemerito ANFI, al quale<br />

il Presidente della Sezione, Brig.<br />

Cav. Francesco Tonelli, ha rivolto<br />

parole <strong>di</strong> ringraziamento per aver<br />

onorato il convivio della sua presenza<br />

e per la <strong>di</strong>sponibilità sempre manifestata<br />

verso la Sezione.<br />

Nella foto a lato, i numerosi soci<br />

partecipanti al convivio.<br />

34 Fiamme Gialle 4 / 2008


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

Il Col. Mario Sanna, socio della<br />

Sezione ANFI <strong>di</strong> Muggia, ha<br />

partecipato al “Concorso <strong>di</strong> pittura”<br />

indetto dall’Università della<br />

Soci che si fanno onore<br />

Mario SANNA<br />

Mons. Giovanni DENEGRI<br />

Terza Età <strong>di</strong> Trieste nel mese <strong>di</strong><br />

maggio <strong>2007</strong> ed ha vinto il 1° premio.<br />

Nella foto il momento della<br />

premiazione.<br />

Il 20 gennaio 2008,<br />

durante il pranzo sociale della<br />

Sezione <strong>di</strong> Genova, in<br />

occasione della “Giornata<br />

del Tesseramento”, il Ten.<br />

Col. Antonio Marino nella<br />

sua qualità <strong>di</strong> Consigliere<br />

Nazionale ANFI per la Liguria,<br />

ha consegnato l’attestato<br />

e la tessera <strong>di</strong> “Socio Benemerito”<br />

al 1° Cappellano<br />

militare Capo del Comando<br />

Regionale Liguria della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza, Monsignor<br />

Giovanni Denegri, concessi<br />

dal Presidente Nazionale per<br />

il suo meritorio impegno sempre<br />

profuso <strong>di</strong>mostrato verso<br />

l’Associazione, soci e familiari<br />

tutti.<br />

La consegna è avvenuta<br />

alla presenza del Presidente<br />

della Sezione, Cap. Carmine<br />

Miglino, e del Consiglio<br />

Direttivo della Sezione, soci<br />

e familiari e per il Corpo, del<br />

Comandante Regionale Liguria,<br />

Gen. B. Raffaele Romano<br />

e del Comandante Provinciale<br />

<strong>di</strong> Genova Col. Maurizio<br />

Tolone.<br />

Nella foto: Mons. Denegri,<br />

con l’attestato consegnatogli<br />

dal Consigliere Nazionale<br />

Ten. Col. Marino.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 35


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

Promozioni<br />

I seguenti militari in congedo sono stati<br />

promossi al grado superiore nel Ruolo<br />

d’onore:<br />

A Mare<strong>sci</strong>allo<br />

- Brig. C. Francesco Di Pietro, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Pescara.<br />

- Brig. Angelantonio Monti, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Merano.<br />

Il seguente militare in congedo è stato<br />

promosso al grado superiore a Titolo<br />

onorifico:<br />

A Vice Briga<strong>di</strong>ere<br />

- App. Luigi Basti, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Pescara.<br />

Nozze <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante<br />

- Il Ten. Cav. Uff. Pietro Volpe, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Sacile, e consorte<br />

Sig.ra Alba Colle hanno festeggiato<br />

il loro 60° anniversario <strong>di</strong> matrimonio.<br />

Nozze d’oro<br />

I seguenti soci hanno festeggiato il<br />

loro 50° anniversario <strong>di</strong> matrimonio:<br />

- S.Ten. Pietro Bianchini, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> La Spezia, e consorte<br />

Sig.ra Cristina Pellecchia.<br />

- App. Renato Colenghi, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Bre<strong>sci</strong>a, e consorte Sig.ra<br />

Ebe Biondelli.<br />

- App. Emanuele Di Luzio, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Trani, e consorte Sig.ra<br />

Erminia Maligoi.<br />

- App. Giorgio Marini, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Bre<strong>sci</strong>a, e consorte Sig.ra<br />

Maria Zangi Rolami.<br />

- M.M. Ottavio Pistis, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Cagliari, e consorte<br />

Sig.ra Ida Nioi.<br />

- Brig. Alfredo Solaro, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Alba, e consorte Sig.ra<br />

Carmen Matarozzo.<br />

- Brig. Francesco Vanella, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Marsala, e consorte<br />

Sig.ra Francesca Anastasi.<br />

Anniversari<br />

- App. Michele Boninsegna, segretario<br />

della Sezione <strong>di</strong> Olgiate Comasco,<br />

e consorte Sig,ra Virginia Bianchi,<br />

hanno festeggiato il loro 40°<br />

anniversario <strong>di</strong> matrimonio.<br />

- M.M. Lorenzo Giacobbe, consigliere<br />

della Sezione <strong>di</strong> Mondovì, e consorte<br />

Sig.ra Maddalena Tesio, hanno<br />

festeggiato il lo 40° anniversario<br />

<strong>di</strong> matrimonio.<br />

- M.O. Benito Rossi, Vicepresidente<br />

della Sezione <strong>di</strong> Rovigo, e consorte<br />

Sig.ra Franca Forzan, hanno festeggiato<br />

il loro 45° anniversario <strong>di</strong><br />

matrimonio.<br />

- M.C. Vincenzo Scanu, Presidente<br />

della Sezione <strong>di</strong> Mantova, e consorte<br />

Sig.ra Maria Corriero, hanno<br />

festeggiato il loro 40° anniversario<br />

<strong>di</strong> matrimonio.<br />

Nozze<br />

I seguenti soci o loro familiari si sono<br />

uniti in matrimonio:<br />

- Dott. Giovanni Calabrese, figlio del<br />

Brig. C. Gaetano, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Tricase, con la Sig.na Elena<br />

D’Amico.<br />

- Dott.ssa Maria Rita Cincotti, figlia<br />

del M.M.A. Antonio, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Cagliari, con l’Ing. Bruno<br />

Paolinelli.<br />

- Dott. Massimiliano Fois, figlio del<br />

M.llo Antonio, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Roma 3/Est, con la Dott.ssa Emanuela<br />

De Angelis.<br />

- Sig.na Sonia Potenza, figlia del<br />

M.A. Antonio, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Monza, con il Sig. Fabrizio Gentile.<br />

Culle<br />

Sono nati:<br />

- Alessia, nipote del M.O. Saverio<br />

Palombo, socio della Sezione <strong>di</strong> Aprilia.<br />

- Alessia, nipote dell’App. Pasquale<br />

Molluso, socio della Sezione <strong>di</strong> Siderno.<br />

- Alice, nipote del V.Brig. Giovanni<br />

Fasano, socio della Sezione <strong>di</strong> Caorle,<br />

e della consorte Sig.ra Annamaria<br />

Atzori.<br />

- Andrea, nipote del M.C. Domenico<br />

Chessa, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Como, e della consorte Sig.ra Adriana<br />

Romano.<br />

- Antonello, nipote del Brig. Tommaso<br />

Annarumma, sindaco della Sezione<br />

<strong>di</strong> Angri, e della consorte Dott.ssa<br />

Michela Gaeta.<br />

- Arianna, nipote del Brig. C. Nunzio<br />

Grimal<strong>di</strong>, consigliere della Sezione<br />

<strong>di</strong> Angri, e della consorte Sig.ra<br />

Maria Viscar<strong>di</strong>.<br />

- Aurora, nipote del Brig. Gino Di<br />

Meo, socio della Sezione <strong>di</strong> Castiglione<br />

del Lago.<br />

- Barbara, nipote del Sig. Sergio Salvemini,<br />

socio simpatizzante della<br />

Sezione <strong>di</strong> Manfredonia.<br />

- Daniele, nipote del V.Brig. Giuseppe<br />

Marino, socio della Sezione <strong>di</strong> Angri,<br />

e della consorte Sig.ra Carolina<br />

Foderà.<br />

- Elena, nipote del M.C. Graziantonio<br />

Casiello, socio della Sezione <strong>di</strong> Vibo<br />

Valentia.<br />

- Ester, nipote del M.llo Pasquale Morgigno,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Bisceglie.<br />

- Fabio e Emilia, nipoti del M.M.A.c.s.<br />

Vincenzo Di Bianco, Presidente della<br />

Sezione <strong>di</strong> Angri, e della consorte<br />

Sig.ra Emilia Mauri.<br />

- Federico, nipote del S.Ten. Vito<br />

Monaco, socio della Sezione <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si,<br />

e della consorte Sig.ra Palma<br />

Spalluto.<br />

36 Fiamme Gialle 4 / 2008


- Filippo, nipote del Sig. Filippo Calamia,<br />

socio simpatizzante della Sezione<br />

<strong>di</strong> Mazara del Vallo.<br />

- Giammarco, nipote del V.Brig. Adalberto<br />

Ippoliti, consigliere della Sezione<br />

<strong>di</strong> Caorle, e della consorte Sig.ra<br />

Agnese Tamassia.<br />

- Giovanni, nipote dell’App. Severo<br />

Santangelo, consigliere della Sezione<br />

<strong>di</strong> Thiene, e della consorte Sig.ra<br />

Marina.<br />

- Karol, nipote dell’App. Giovanni<br />

Distefano, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Palermo.<br />

- Kevin, nipote dell’App. Carmelo Ienne,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Cremona.<br />

- Laura, nipote del M.O. Giuseppe<br />

Guerrasio, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Angri, e della consorte Sig.ra Maria<br />

Di Lauro.<br />

- Leila, nipote del Brig.C. Diego Rutigliano,<br />

consigliere della Sezione <strong>di</strong><br />

Bitetto, e della consorte Sig.ra Anna<br />

Anzolino.<br />

- Luca, nipote del Brig. C. Pietro Speranza,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> L’Aquila.<br />

- Luca, nipote del S.Ten. Domenico<br />

Tanzarella, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Como, e della consorte Sig.ra Clau<strong>di</strong>a<br />

Fassino.<br />

- Luca, nipote del M.A. Michele Somma,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Roma/3<br />

Est.<br />

- Ludovica Giada, nipote del M.O.Giuseppe<br />

Guerrasio, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Angri, e della consorte Sig.ra<br />

Maria Di Lauro.<br />

- Maria, nipote del M.llo Romolo Fiorentini,<br />

consigliere della Sezione <strong>di</strong><br />

Falconara Marittima.<br />

- Mariagiovanna, nipote del Brig.<br />

Nicola Petrosino, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Catania, e della consorte Sig.ra<br />

Maria Anna Lanieri.<br />

- Massimo, nipote del M.M.A.c.s.<br />

Nino Falato, segretario della Sezione<br />

<strong>di</strong> Manfredonia.<br />

- Matteo, nipote del M.O. Ignazio Giacomina,<br />

Vice Presidente della Sezione<br />

<strong>di</strong> Cremona.<br />

- Matteo, nipote del M.C. Vincenzo<br />

Scanu, Presidente della Sezione <strong>di</strong><br />

Mantova, e della consorte Sig.ra<br />

Maria Corriero.<br />

- Mattia, nipote del Sig. Nino Madonna,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Lanciano,<br />

e della consorte Sig.ra Giuseppina<br />

Cotellessa.<br />

- Paolo, nipote dell’App. Dino Ena,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Cervignano<br />

del Friuli, e della consorte Sig.ra Ed<strong>di</strong><br />

Finatti.<br />

- Patrizia, nipote del M.C. Giuseppe<br />

La Marchina, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Brunico, e della consorte Sig.ra Erika<br />

Auchenthaller.<br />

- Riccardo e Giovanni nipote del<br />

M.M.A.c.s. Marino Santiccioli, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Genova, e della consorte<br />

Sig.ra Rita Rossi.<br />

- Salvatore, figlio del Sig. Carmelo<br />

Arca<strong>di</strong>a, socio simpatizzante della<br />

Sezione <strong>di</strong> Rimini, e della Sig.ra<br />

Clau<strong>di</strong>a Pasquariello e nipote del Lgt.<br />

Rocco Pasquariello, consigliere della<br />

Sezione <strong>di</strong> Rimini.<br />

- Samuele, nipote dell’App. Salvatore<br />

Quinto, socio della Sezione <strong>di</strong> Aprilia.<br />

- Serena, nipote del M.M.A. Cav.<br />

Nicola Intonaci, consigliere della<br />

Sezione <strong>di</strong> Pescara, e della consorte<br />

Sig.ra Libera Marinelli.<br />

- Simone, figlio del M.C.Urbano<br />

Michele in servizio nel Corpo e nipotino<br />

della Sig.ra Nina Fornari,<br />

entrambi soci della Sezione <strong>di</strong> Rimini.<br />

- Sofia, nipote del Sig. Alessio D’Alonzo,<br />

socio simpatizzante della Sezione<br />

<strong>di</strong> Rimini.<br />

- Thomas, nipote del M.A. Tommaso<br />

Russo, socio della Sezione <strong>di</strong> Foggia,<br />

e della consorte Sig.ra Angela Mandes.<br />

Lauree<br />

Si sono recentemente laureati:<br />

- Sig.ra Costanza e Francesco Astorino,<br />

figli del Brig. C. Vincenzo, socio<br />

NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

della Sezione <strong>di</strong> Crotone, rispettivamente<br />

in “Lettere Moderne” e “Informatica”<br />

presso l’Università della<br />

Calabria, con i punteggi <strong>di</strong><br />

108/110 e 96/110.<br />

- Sig.na Maria Chiara Bal<strong>di</strong>ni, figlia<br />

dell’App. Giampaolo, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Modena, in “Scienze della<br />

Cultura” presso l’Università <strong>di</strong><br />

Modena, con il punteggio <strong>di</strong><br />

107/110.<br />

- Sig.na. Valentina Carnevale, figlia<br />

del Fin. Egi<strong>di</strong>o, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Alatri, in “Architettura” presso l’Università<br />

<strong>di</strong> Roma La Sapienza, con il<br />

punteggio <strong>di</strong> 110/110 e lode.<br />

- Sig.na Roberta Dargenio, figlia del<br />

M.A. Bartolomeo, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Barletta, in “Letteratura e Lingue<br />

Straniere” presso l’Università <strong>di</strong> Bari,<br />

con ottimo punteggio.<br />

- Sig.na Giada De Milito, figlia del<br />

Brig. C. Silvano, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Crotone, in “Maestra D’Arte” presso<br />

l’Università <strong>di</strong> Catania, con il punteggio<br />

<strong>di</strong> 106/110.<br />

- Sig. Maurizio Galoni, figlio del Mar.<br />

Agostino, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Macerata, in “Odontotecnica” presso<br />

l’Università <strong>di</strong> Ancona, con il punteggio<br />

<strong>di</strong> 110/110 e lode.<br />

- Sig.na Rossana Isgrò, figlia del Lgt<br />

Francesco Isgrò, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Monza, in “Psicologia” presso l’Università<br />

<strong>di</strong> Milano/Bicocca, con il<br />

punteggio <strong>di</strong> 106/110.<br />

- Sig.na Stefania Lovallo, figlia del<br />

Brig. C. Angelo, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> S. Fer<strong>di</strong>nando <strong>di</strong> Puglia, in “Scienze<br />

Biologiche” presso l’Università <strong>di</strong><br />

Pavia, con ottimo punteggio.<br />

- M.llo Rocco Mattei, figlio del Sig.<br />

Geremia, socio simpatizzante della<br />

Sezione <strong>di</strong> Isernia, in “Scienze dell’Amministrazione”<br />

presso l’Università<br />

<strong>di</strong> Campobasso.<br />

- Sig.na Piera Mastromarino, figlia del<br />

M.M. Vincenzo, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Acqui Terme, in “Scienze Politiche<br />

Comparate e Cultura Europea”, presso<br />

l’Università del Piemonte.<br />

- Sig. Francesco Maria Palmieri, figlio<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 37


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

del M.M. Rolando, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Viterbo, in “Economia e Commercio”<br />

presso l’Università <strong>di</strong> Viterbo,<br />

con ottimo punteggio.<br />

- Sig. Mauro Pisano, figlio dell’App.<br />

Gianfranco, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Cagliari, in “Ingegneria Elettronica”<br />

presso l’Università <strong>di</strong> Cagliari con il<br />

punteggio <strong>di</strong> 110/110 e lode.<br />

- Sig.na Giovanna Maria Pizzo, figlia<br />

del V.Brig. Giuseppe, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Mazara del Vallo, in<br />

“Esperto dei Processi Formativi ed<br />

Educativi Professionali”, presso l’Università<br />

<strong>di</strong> Palermo, con il punteggio<br />

<strong>di</strong> 94/100.<br />

- Sig.na Laura Toppetti, figlia dell’App.<br />

Adelio, segretario della Sezione <strong>di</strong><br />

Perugia, in “Economia dei Mercati e<br />

degli Interme<strong>di</strong>ari Finanziari” presso<br />

l’Università <strong>di</strong> Perugia, con ottimo<br />

punteggio.<br />

- Sig.na Rossella Toro, figlia del M.A.<br />

Bran<strong>di</strong>no, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Pescara, in “Matematica”, presso l’Università<br />

de L’Aquila, con il punteggio<br />

<strong>di</strong> 110/110.<br />

Tristia<br />

Sono deceduti i seguenti soci o loro<br />

familiari:<br />

- Fin. Giancarlo ANTOLINI, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Ivrea, il 2.2.2008.<br />

- Sig.ra Rossella BARTOLINI, figlia dell’App.<br />

Ivo, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Milano, recentemente.<br />

- M.M.A. Francesco BIASIN, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Verona, l’8.2.2008.<br />

- Brig.C.m. Michele BOCCA, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Rimini, il 6.2.2008.<br />

- Sig. Livio BRIGADOI, fratello della<br />

Sig.ra Flavia, socia della Sezione <strong>di</strong><br />

Predazzo, il 20.1.2008. Con i familiari<br />

la<strong>sci</strong>a la moglie Margherita,<br />

sorella del Gen. C.A. Tommaso Santamaria.<br />

- Sig. Antonio CALABRIA, fratello dell’App.<br />

Carmelo, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Policoro, il 5.1.2008.<br />

- App, Ermanno CIAMMAICHELLA, <strong>di</strong><br />

anni 89, socio della Sezione <strong>di</strong> Velletri,<br />

il 18.01.2008.<br />

- App. Domenico CIANCI, <strong>di</strong> anni 92,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Lecco, il<br />

12.1.2008.<br />

- Sig.ra Giuseppina CIROTTO, madre<br />

del M.M.A. Francesco Leugio, Presidente<br />

della Sezione <strong>di</strong> Luino,<br />

l’8.2.2008.<br />

- Sig.ra Colomba CIVELLI, suocera del<br />

Brig. C. Renato Carta, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Olgiate Comasco, il<br />

20.1.2008.<br />

- Sig. Luigi CORONESE, padre del<br />

M.A. Aldo, socio della Sezione <strong>di</strong><br />

Gallipoli, il 9.1.2008.<br />

- Sig.ra Tosca DALLA MONTA’, madre<br />

del Rag. Franco Andreose, socio simpatizzante<br />

della Sezione <strong>di</strong> Este,<br />

l’1.2.2008.<br />

- Fin. Aldo DANEO, sindaco della<br />

Sezione <strong>di</strong> Muggia, il 7.2.2008.<br />

- Sig.ra Andrea Rosaria DECUNSO-<br />

LO, madre del M.A. Gennaro Damato,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Jesi, il<br />

17.1.2008.<br />

- App. Alfredo DE CHIARA, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Rovigo, il 29.1.2008.<br />

- Sig. Aurelio DELAINI, socio fondatore<br />

della Sezione <strong>di</strong> Biacesa, il<br />

23.1.2008.<br />

- Sig. Romano DEL CURTO, suocero<br />

dell’App. Ignazio Marongiu, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Chiavenna, il<br />

5.2.2008.<br />

- Sig.ra Iole DELLA TORRE, moglie del<br />

Fin. Angiolino Mugnaini, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Milano, il 13.1.2008.<br />

- Sig.ra Maria DE MICHELE, socia della<br />

Sezione <strong>di</strong> Cervignano del Friuli,<br />

l’11.1.2008.<br />

- Brig. Francesco DI CRESCENZO,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Pescara, il<br />

22.1.2008.<br />

- Ten. Ebano FERRINI, socio fondatore<br />

della Sezione <strong>di</strong> Prato, recentemente.<br />

- Sig.ra Antonella FIORI, madre del<br />

Magg. Salvatorico Cuccuru, Consi-<br />

gliere Nazionale ANFI per la Sardegna,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Cagliari,<br />

il 5.1.2008.<br />

- Sig.ra Silvia FONDA, consorte del<br />

S.Ten. Lucio Orru’, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Trieste, il 2.1.2008.<br />

- Sig.ra Concetta FRISA, madre del<br />

M.C.m. Salvatore Degliangioli, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Genova e del M.A.<br />

Giuseppe, il 21.1.2008.<br />

- Sig.ra Lucia FURIA, madre del<br />

M.M.A.c.s. Cav. Anacleto Marinelli,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> San Benedetto<br />

del Tronto, l’1.2.2008.<br />

- Sig.ra Anna GAROFOLI, madre del<br />

Brig. Domenico Andriani, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> San Fer<strong>di</strong>nando <strong>di</strong> Puglia,<br />

il 21.1.2008.<br />

- Sig.ra Stella GIANNELLI, madre della<br />

Sig.ra Angelica D’Oronzo, socia della<br />

Sezione <strong>di</strong> Lanciano, il<br />

25.1.2008.<br />

- Sig.ra Luisa GIORDANELLI, madre<br />

del M.O. Domenico Maiolino, sindaco<br />

della Sezione <strong>di</strong> Diamante, il<br />

6.1.2008.<br />

- App. Giovanni GIORDANO, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Angri, recentemente.<br />

- App. Lorenzo GIORGIS, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Torino, il 4.2.2008.<br />

- Sig.ra Verena GORI, madre del<br />

M.M.A. Francesco Folino, sindaco<br />

della Sezione <strong>di</strong> Lesina, il<br />

31.1.2008.<br />

- S.Ten. Giovannino IANNUCCI, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Cagliari, il<br />

6.1.2008.<br />

- M.A. Giovanni IANNUZZIELLO,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Bari, il<br />

4.1.2008.<br />

- Sig. Luigi LIBERATI, suocero del Fin.<br />

Beniamino Carlà, sindaco della<br />

Sezione <strong>di</strong> Macerata, il 9.2.2008.<br />

- Sig. Sebastiano LISI, padre del Lgt.<br />

Chiarino, sindaco della Sezione <strong>di</strong><br />

Colleferro, il 13.1.2008.<br />

- App. Lorenzo LUCIOLI, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Massa, il 9.2.2008.<br />

38 Fiamme Gialle 4 / 2008


- Sig.ra Angelina MANCINI, sorella<br />

del Sig. Bortolo, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Castelfranco Veneto, il 3.2.2008.<br />

- Sig.ra Maria Rita MASIA, madre del<br />

M.C. Mario Sechi, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Thiesi, il 19.1.2008.<br />

- Fin. Pio MAZZI, socio della Sezione<br />

<strong>di</strong> Latina, il 19.1.2008.<br />

- Sig.ra Rosa MAGRIN vedova Ruaro,<br />

madre del Sig. Clau<strong>di</strong>o Giuliano Ruaro,<br />

socio simpatizzante della Sezione<br />

<strong>di</strong> Bologna, il 4.1.2008.<br />

- M.M.A. Francesco MELONI, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Cagliari, il<br />

24.1.2008.<br />

- Sig.ra Angela MIGLIAVADA, socia<br />

della Sezione <strong>di</strong> Lecco, il 26.1.2008.<br />

- App. Vincenzo MILIA, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Cosenza, il 14.1.2008.<br />

- Sig.ra Carmela MIRABILE, madre del<br />

Fin. Angelo Culiersi, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Saronno, il 22.1.2008.<br />

- M.M.A. Ferruccio MITTEMPERGHER,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Borgo Valsugana,<br />

il 18.1.2008.<br />

- Sig.ra Bruna MONTIBELLER, consorte<br />

del M.C. Tullio Zottele, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Borgo Valsugana, il<br />

10.1.2008.<br />

- M.M.A. Armando MORELLI, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Novara, fratello del<br />

Gen.B. Nicola, già Vice Presidente<br />

Nazionale dell’ANFI e zio del<br />

Gen.C.A. Nino Di Paolo, Ispettore<br />

per l’Italia Centro Settentrionale, il<br />

6.1.2008.<br />

- Sig. Domenico OFFERENTE, fratello<br />

del V.Brig. Gaetano, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Como, il 5.1.2008.<br />

- Sig.ra Colomba OMEZZOLLI, madre<br />

del Sig. Arduino Calzà, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Biacesa, il 4.2.2008.<br />

- Sig.ra Rosa PALMIERI, madre dell’App.<br />

Giovanni Ceretti, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Bologna, il 3.1.2008.<br />

- V.Brig. Vincenzo PAONE, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Nocera Inferiore, il<br />

10.2.2008.<br />

- App. Maurizio PERDISA, <strong>di</strong> anni 89,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Modena, il<br />

9.2.2008.<br />

- Sig.ra Caterina PINNA, consorte del<br />

S.Ten. Giovanni Maria Pinna, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Reggio Emilia.<br />

-- M.M.A. Emanuele POLIDORI, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Siena, il 6.2.2008.<br />

- Brig. Pellegrino PULEO, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Lido <strong>di</strong> Ostia, il<br />

6.2.2008.<br />

- Sig.ra E<strong>di</strong> REBOA, suocera del Brig.<br />

Giovanni Gallerani, consigliere della<br />

Sezione <strong>di</strong> Bologna, il 6.2.2008.<br />

- Brig. Bruno ROCCHI, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Cremona, il 2.2.2008.<br />

- M.C. Pasquale SALUZZI, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Cassino, il 20.1.2008.<br />

- Sig. Giovanni SANNA, padre del<br />

M.M.A.c.s. Cav. Goffredo, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Verona, il 12.1.2008.<br />

NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

LA SCOMPARSA DEL M.M.A. DOTT. COMM. LANGE TREMAROLI<br />

Recentemente è venuto improvvisamente<br />

a mancare il M.M.A. Dott. Lange<br />

Tremaroli, Presidente della Sezione<br />

ANFI <strong>di</strong> Como. Il rito funebre è stato<br />

concelebrato dal Priore con i Cappellani<br />

militari della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza<br />

don Angelo Pavesi e don Enrico Pirotta<br />

nella Chiesa <strong>di</strong> S. Bartolomeo in<br />

Como. Oltre ai familiari erano presenti<br />

per la Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza il Col.<br />

Rodolfo Mecarelli, Comandante Provinciale<br />

<strong>di</strong> Como; il Ten. Col. Marco<br />

Baruffal<strong>di</strong>, Capo Ufficio Operazioni;<br />

una squadra <strong>di</strong> finanzieri in uniforme<br />

che ha reso gli onori militari insieme<br />

ad una rappresentanza dell’ANFI <strong>di</strong><br />

Como in tenuta sociale. Hanno partecipato<br />

alle esequie il Gen. Roberto<br />

Bovi della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, ora<br />

Sindaco <strong>di</strong> Olgiate Comasco, i Questori<br />

<strong>di</strong> Como e <strong>di</strong> Lecco assieme ad<br />

alcuni funzionari e graduati della Polizia<br />

<strong>di</strong> Stato, colleghi della figlia Alessandra.<br />

Numerose le Associazioni<br />

d’Arma <strong>di</strong> Como, Milano e Lecco con<br />

i relativi labari, nonché amici, conoscenti<br />

e allievi <strong>di</strong> karate e judo, sport<br />

che aveva sempre praticato e insegnato<br />

sia nelle palestre della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza e poi in quelle delle varie<br />

associazioni sportive <strong>di</strong> cui era stato<br />

M.M.A. Dott. Lange Tremaroli<br />

Presidente e Maestro benemerito.<br />

In rappresentanza dell’ANFI è<br />

intervenuto il Consigliere Nazionale<br />

per la Lombar<strong>di</strong>a Ten. Stanislao Di<br />

Pascale e le rappresentanze delle<br />

Sezioni <strong>di</strong> Como, Milano, Lecco e<br />

Sondrio.<br />

Ai familiari dell’Estinto giungano i<br />

sensi del nostro sentito cordoglio.<br />

- Brig. C. Raimondo TATTI, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Como. Il 28.1.2008.<br />

- M.M. Santo TORALDO, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Verona, il 28.1.2008.<br />

- V.Brig. Giovanni TOCCALINI, socio<br />

della Sezione <strong>di</strong> Tortona, il<br />

18.1.2008.<br />

- M.M.A. Luigi TORTOROGLIO, Presidente<br />

della Sezione <strong>di</strong> Cairo Montenotte,<br />

il 7.2.2008.<br />

- App. Raimondo TRIGLIA, socio della<br />

Sezione <strong>di</strong> Bologna, il 5.1.2008.<br />

- Sig. Calogero ZARBO, suocero dell’App.<br />

Benedetto Vella, sindaco della<br />

Sezione <strong>di</strong> Agrigento, il 10.1.2008.<br />

Ai familiari degli Estinti il nostro<br />

sentito cordoglio.<br />

Fiamme Gialle 4 / 2008 39

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