Jolly Roger Magazine_IV_01_gennaio 2021
Rivista online pubblicata da Edizioni Jolly Roger. Novità editoriali, interviste e notizie dal mondo di letteratura ed editoria. Download e consultazione gratuiti.
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ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong><br />
Soffia un nuovo vento<br />
Torna <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong><br />
con la stiva piena di novità<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
Intervista a Francesca Magrini.<br />
Dal Giallo al Pulp sbirciando<br />
dietro le finestre.<br />
pag. 10<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
I primi tre vincitori del contest<br />
mensile per racconti inediti. Ecco<br />
chi aprirà l’Antologia del 2022.<br />
pag. 24<br />
UNO SU MILLE CE LA FA<br />
Intervista a Franco Legni, Autore<br />
di successo che dall’editoria indipendente<br />
passa ai tipi di Giunti.<br />
pag. 18<br />
www.edizionijollyroger.it
INDICE<br />
Editoriale di Fabio Gimignani pag. 5<br />
Plancia di comando di Fabio Gimignani pag. 6<br />
Autori <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> di Bruno Ferro pag. 10<br />
Bussola e sestante di Amelia Volpe pag. 16<br />
Uno su mille ce la fa di Fabio Gimignani pag. 18<br />
Raccontami una storia di Fabio Gimignani pag. 24<br />
Facite Ammuina di Francesco Draghi pag. 38<br />
MENSILE LETTERARIO ONLINE<br />
Anno <strong>IV</strong> · Numero I · Gennaio <strong>2021</strong><br />
info@edizionijollyroger.it<br />
www.edizionijollyroger.it.it<br />
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www.edizionijollyroger.it<br />
3
EDITORIALE<br />
BANDIERA ROSSA<br />
Non si sopravvive: o si vince o si muore<br />
di Fabio Gimignani<br />
Lo ho già raccontato un sacco<br />
di volte, quindi per evitare di<br />
essere ancor più noioso del solito<br />
mi limiterò a esporre i fatti<br />
nudi e crudi.<br />
Il <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> delle imbarcazioni<br />
pirate aveva due sfondi:<br />
quello nero che stava a esprimere<br />
una vivace richiesta di<br />
abboccamento commerciale in<br />
mare aperto, e quello rosso con<br />
il quale si comunicava l’imminente<br />
abbordaggio durante il<br />
quale non si sarebbero fatti prigionieri.<br />
Ultimo sangue, in sostanza;<br />
un assalto dal quale si esce<br />
vincitori o non si esce affatto,<br />
abbandonando le proprie spoglie<br />
mortali (per coloro i quali<br />
sono ancora convinti che dopo<br />
la morte ci sia qualcosa, oltre<br />
a The Walking Dead) sul campo<br />
di battaglia, ammantate di<br />
stracci e di gloria.<br />
Bene, quello che stiamo fronteggiando<br />
è un abbordaggio senza<br />
quartiere. Un assalto glorioso e<br />
disperato che non consente uno<br />
spiegamento strategico delle<br />
truppe e la loro suddivisione in<br />
più ondate; non siamo ad Agincourt,<br />
ma in mare aperto.<br />
Quindi facciamo fuoco con tutti<br />
i pezzi disponibili schierati in<br />
batteria, per poi lanciarci oltre<br />
la murata e sfidare ancora una<br />
volta la Morte con il sorriso<br />
sulle labbra che sanno di Rum.<br />
Abbiamo fatto un gran parlare<br />
di resilienza, di cuore, di speranze,<br />
di progetti... tutte cazzate,<br />
signori miei!<br />
L’unica verità e che, usciti<br />
dall’ecatombe, disporremo di<br />
un’autonomia talmente esigua<br />
e di un pubblico talmente raggrinzito<br />
e titubante, che fallire<br />
il primo assalto sarà l’equivalente<br />
di farci spingere fuori<br />
bordo per annegare al largo di<br />
chissà quale costa.<br />
Non ci saranno lapidi e monumenti<br />
per noi. Nessuno ricorderà<br />
i nostri nomi. Il tempo e<br />
l’oblio ci inghiottiranno e sarà<br />
come se nessuno di noi avesse<br />
mai calcato il suolo di questo<br />
miserabile pianeta o solcato le<br />
sue acque.<br />
Saremo cibo per i pesci o per<br />
i vermi. O Ripieno per gonzi,<br />
come scriveva papà Stephen<br />
nel suo splendido “La metà<br />
oscura”.<br />
Usciremo dall’incubo, prima<br />
o poi, ma le restrizioni perdureranno;<br />
e un popolo di capre<br />
capaci di leggere al massimo<br />
quattro libri all’anno (statistiche<br />
ISTAT alla mano), ma giudicati<br />
comunque Lettori, non<br />
credo che prenderà d’assalto le<br />
librerie o si metterà a frequentare<br />
in massa le presentazioni<br />
per accaparrarsi l’ultima fatica<br />
letteraria di... di... come cazzo<br />
hai detto che ti chiami?<br />
Quindi sarà necessario olio di<br />
gomito fin da subito.<br />
Fin da ora, che abbiamo tempo<br />
a disposizione, ma lo usiamo in<br />
tutti i modi tranne che per promuovere<br />
le nostre opere, per<br />
giungere al disgelo e guardarci<br />
intorno rendendoci conto che<br />
“come cazzo hai detto che ti<br />
chiami” sarà l’unica domanda<br />
che i lettori potranno porci.<br />
Abbiamo a disposizione una<br />
sola ondata d’assalto per conquistare<br />
l’altra imbarcazione;<br />
se ci respingeranno facendoci<br />
volare fuori bordo potremo dire<br />
addio ai sogni di gloria, perché<br />
non ce ne sarà più per nessuno.<br />
Quindi bisogna essere pronti,<br />
accucciati dietro alla murata in<br />
attesa del fischio con cui il nostromo<br />
ci darà il via.<br />
Farsi sorprendere dal segnale<br />
mentre stiamo sdraiati a guardare<br />
il cielo stellato significa<br />
morire. E morire senza gloria.<br />
Non so voi, ma io voglio morire<br />
da vivo; con l’anima stretta<br />
tra i denti e portandomi dietro<br />
più gente che posso.<br />
Sopra lo scudo mi sta bene, ma<br />
voglio poterlo usare per fare<br />
surf sui cadaveri dei nemici!<br />
www.edizionijollyroger.it<br />
5
PLANCIA DI COMANDO<br />
PLANCIA DI COMANDO<br />
E adesso SÌ,<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
Prende il largo il nuovo concorso <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
per racconti inediti entro le diecimila battute<br />
“E adesso sì, raccontami una<br />
storia” e la frase con la quale<br />
si conclude il prologo di “Ossi<br />
di seppia per coccodrilli 2”, la<br />
mia ultima raccolta di racconti.<br />
Tutto quello che precede la frase<br />
è, credetemi, pura poesia, ma<br />
se volete davvero sapere cosa<br />
c’è scritto non vi resta che ordinare<br />
il libro sul sito della Casa<br />
Editrice e riceverlo nella vostra<br />
calda casetta con spedizionegratuita.<br />
A parte l’affetto che mi lega a<br />
queste parole, è interessante<br />
soffermarsi sul loro vero significato:<br />
raccontami una storia è<br />
quanto di meglio siamo in grado<br />
di esprimere per manifestare<br />
il desiderio di essere cullati<br />
dalle parole, di esserne blanditi<br />
con dolcezza fino a percepirle<br />
dentro l’anima.<br />
E il racconto è il mezzo migliore<br />
per raggiungere lo scopo.<br />
Breve, completo, avvincente.<br />
C’è chi ha detto che la differenza<br />
tra un romanzo e un racconto,<br />
paragonandoli a incontri di<br />
boxe, consiste nel fatto che il<br />
primo si può anche permettere<br />
di finire ai punti, ma il secondo<br />
deve essere concluso da un<br />
di Fabio Gimignani<br />
I dodici racconti<br />
classificati al primo<br />
posto saranno<br />
pubblicati in un’antologia<br />
cartacea<br />
con distribuzione<br />
nazionale, mentre i<br />
ventiquattro racconti<br />
classificati al secondo<br />
e terzo posto<br />
saranno pubblicati<br />
in un’antologia in<br />
formato eBook.<br />
Il tutto completamente<br />
a carico di<br />
Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
sonoro knock-out. Concordo in<br />
pieno, e minore è il tempo che<br />
intercorre tra l’inizio del match<br />
e l’atterramento dell’avversario,<br />
maggiore è il coinvolgimento e<br />
lo stupore del pubblico, quindi<br />
chi salirà sul ring del concorso<br />
“Raccontami una storia” dovrà<br />
farlo con le idee chiare e la<br />
sintesi sulla punta delle dita.<br />
Diecimila battute è quanto viene<br />
concesso per affascinare il<br />
lettore.<br />
Spazi inclusi.<br />
Lo so: diecimila battute sembrano<br />
pochissime per esprimere<br />
un’idea, ma vi assicuro che<br />
sono più che affrontabili.<br />
È un esercizio di stile, indubbiamente;<br />
un esercizio che ci<br />
mette alla prova e stimola capacità<br />
delle quali forse ignoriamo<br />
l’esistenza, abituati come<br />
siamo a concederci ampi spazi<br />
di manovra tra le pagine di<br />
un romanzo, ma i tre elaborati<br />
pubblicati all’interno di questa<br />
rivista sono la prova che tutto<br />
è possibile, anche per Autori<br />
che non si ritengono in grado di<br />
condensare il proprio scritto in<br />
pochi lampi di luce.<br />
In ogni numero di <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
<strong>Magazine</strong>, con ampia eco propagata<br />
tramite i canali social e<br />
il sito della Casa Editrice, sarà<br />
comunicato il tema per il concorso<br />
successivo, quindi i partecipanti<br />
avranno un mese di<br />
tempo per inviare i propri elaborati<br />
e noi ci prenderemo un<br />
altro mese per valutarli, eleggendo<br />
gli occupanti del podio<br />
di volta in volta.<br />
Tanto per capirci: qui nel numero<br />
di <strong>gennaio</strong> comunichiamo il<br />
tema che vedrà i vincitori pubblicati<br />
sul numero di marzo.<br />
Ai vincitori di ciascuna manche<br />
non sarà inviata alcuna comunicazione,<br />
ma scopriranno<br />
di essersi classificati solo al<br />
momento della pubblicazione<br />
online del <strong>Magazine</strong>... lo so, lo<br />
so: è da bastardi, ma chi ha mai<br />
avanzato l’ipotesi che i pirati<br />
fossero dame di carità? E poi<br />
tutto questo serve a mantenere<br />
viva la tensione e la curiosità;<br />
a precipitarsi tra le pagine per<br />
scoprire se il proprio nome<br />
compare tra quelli dei vincitori<br />
o se dovremo impegnarci di più<br />
per l’edizione successiva.<br />
Comunque sia vi assicuro che<br />
nessuno degli elaborati inviati<br />
per partecipare al concorso<br />
cadrà nel dimeticatoio. Ancora<br />
non vi anticipo niente, ma fidatevi<br />
di me e vedrete che il vostro<br />
momento di celebrità non<br />
tarderà a giungere. Anche se<br />
non sarete pubblicati in cartaceo<br />
o in eBook.<br />
E questa è una promessa.<br />
Una precisazione importante<br />
per fugare eventuali dubbi:<br />
quando si dichiara che l’antologia<br />
cartacea e quella elettronica<br />
saranno pubblicate e distribuite<br />
“a carico” di Edizioni <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong>, si intende che gli autori<br />
pubblicati non saranno sottoposti<br />
ad alcun vincolo di acquisto<br />
copie o qualsivoglia contributo.<br />
È una pubblicazione totalmente<br />
gratuita e chi vorrà acquistarne<br />
copie per sé potrà farlo secondo<br />
la scontistica riservata agli Autori,<br />
ma senza - ripeto - alcun<br />
obbligo.<br />
Tanto per amore di chiarezza<br />
e a beneficio di coloro i quali<br />
non figurano ancora nella ciurma<br />
<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>, ricordo che<br />
gli Autori possono acquistare<br />
direttamente i propri libri beneficiando<br />
di una sconto del<br />
30% sul prezzo di copertina per<br />
quantitativi fino a 99 copie, e di<br />
uno sconto del 50% sul prezzo<br />
di copertina per quantitativi oltre<br />
le 100 copie.<br />
Ovviamente per qualsiasi chiarimento<br />
che dovesse rendersi<br />
necessario siamo a vostra completa<br />
disposizione tramite le<br />
caselle di posta elettronica e il<br />
form di contatto presente nel<br />
sito.<br />
Bene. Per adesso penso che sia<br />
tutto; riporto il breve regolamento<br />
del concorso, così che<br />
tutti possiate prenderne visione<br />
se non lo avete già fatto tramite<br />
il sito della Casa Editrice.<br />
Auguro a tutti buon vento e vi<br />
aspetto accanto al podio!<br />
“Raccontami una storia” è un<br />
contest gratuito riservato ai racconti<br />
inediti compresi entro le<br />
10mila battute.<br />
Ogni mese sarà comunicato,<br />
tramite queste pagine e tramite<br />
i canali Social della Casa Editrice,<br />
il tema relativo al contest<br />
successivo, e i tre elaborati ritenuti<br />
migliori verranno pubblicati<br />
all’interno della rivista online<br />
“<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong>”.<br />
6 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
7
Giunti alla dodicesima edizione<br />
(dicembre <strong>2021</strong>), i racconti<br />
classificatisi al primo posto di<br />
ciascuna manche saranno raccolti<br />
in un’antologia e pubblicati<br />
sia in forma cartacea che<br />
in eBook a cura e carico di<br />
Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>, mentre i<br />
ventiquattro racconti classificatisi<br />
al secondo e terzo posto di<br />
ogni edizione saranno raccolti<br />
in un’ulteriore antologia, pubblicata<br />
esclusivamente in formato<br />
eBook a cura e carico di<br />
Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>. Entrambe<br />
le antologie beneficeranno di<br />
distribuzione nazionale.<br />
IL FORMATO<br />
Il racconto dovrà pervenirci in<br />
formato Open Office (file .odt),<br />
corredato dai dati personali<br />
dell’Autore (nome, cognome,<br />
luogo e data di nascita, residenza,<br />
recapito telefonico, codice<br />
fiscale) e dalla liberatoria riportata<br />
di seguito. I files pervenuti<br />
privi di quanto richiesto non<br />
verranno presi in considerazione.<br />
LE NORME<br />
REDAZIONALI<br />
Il racconto, oltre a essere coerente<br />
con il tema della manche,<br />
dovrà tenere conto delle Norme<br />
Redazionali di base per uniformarsi<br />
allo standard della Casa<br />
Editrice. Virgolette, punteggiatura,<br />
dialoghi e tutto quanto<br />
compone il corpo del manoscritto<br />
deve necessariamente rispondere<br />
a determinati requisiti<br />
che riportiamo integralmente<br />
nel Vademecum scaricabile liberamente<br />
dalla sezione Documenti<br />
dl sito.<br />
Il materiale non conforme potrà<br />
non essere preso in considerazione<br />
L’INVIO<br />
L’invio dovrà essere effettuato<br />
entro il giorno 5 del mese precedente<br />
a quello di riferimento<br />
della manche, alla casella “contest@edizionijollyroger.it”<br />
in<br />
un’unica soluzione e recante<br />
nell’oggetto il tema assegnato.<br />
Materiale inviato a indirizzi<br />
diversi o suddiviso in più mail<br />
non verrà preso in considerazione.<br />
LA PUBBLICAZIONE<br />
I tre racconti valutati migliori,<br />
a insindacabile giudizio della<br />
Casa Editrice, verranno pubblicati<br />
sul numero di riferimento<br />
della rivista online “<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
<strong>Magazine</strong>”.<br />
LA LIBERATORIA<br />
La mail che accompagnerà<br />
ogni elaborato dovrà contenere<br />
obbligatoriamente la seguente<br />
liberatoria, che suggeriamo di<br />
copiare e salvare per invii futuri:<br />
“Con il presente invio chiedo<br />
di partecipare al contest per<br />
racconti inediti “Raccontami<br />
una storia”, per il quale allego<br />
il mio eleborato. Dichiaro che<br />
lo stesso è inedito e mi impegno,<br />
in caso di posizionamento<br />
tra i primi tre classificati, a non<br />
divulgare l’elaborato o parti di<br />
esso tramite altri canali online<br />
o offline, ovvero di non sottoporlo<br />
ad altri Editori fino alla<br />
pubblicazione in cartaceo o in<br />
eBook della relativa antologia<br />
a cura di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Mi dichiaro consapevole che<br />
la non applicazione di quanto<br />
PLANCIA DI COMANDO<br />
sopra comporterà l’immediata<br />
esclusione dell’elaborato dalla<br />
rosa dei premiati, salvo maggiori<br />
sanzioni”.<br />
I MOT<strong>IV</strong>I<br />
DI ESCLUSIONE<br />
Racconti non attinenti al tema<br />
del contest, contenenti argomenti<br />
in palese violazione alle<br />
vigenti disposizioni di Legge<br />
o evidentemente offensivi per<br />
specifiche categorie di individui,<br />
saranno immediatamente<br />
cestinati e nessuna comunicazione<br />
sarà invita all’Autore.<br />
LA PROPRIETÀ<br />
INTELLETTUALE E<br />
IL DIRITTO D’AUTORE<br />
Inviando il proprio manoscritto,<br />
l’Autore dichiara che lo stesso<br />
è di sua esclusiva proprietà<br />
intellettuale e libero da qualsiasi<br />
vincolo. Anche in caso di<br />
vittoria e pubblicazione, tale<br />
proprietà rimane all’Autore<br />
che, successivamente all’uscita<br />
delle Antologie, sarò libero di<br />
sottoporre l’elaborato ad altri<br />
soggetti o renderlo pubblico secondo<br />
le proprie necessità.<br />
Il mantenimento della proprietà<br />
intellettuale e del Diritto d’autore<br />
esonerano l’Editore dalla<br />
corresponsione delle usuali royalties.<br />
Per informazioni:<br />
www.edizionijollyroger.it<br />
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8 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
AUTORI JOLLY ROGER<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
UNA PROMESSA<br />
CHIAMATA FRANCESCA MAGRINI<br />
Giunta al terzo libro non delude<br />
e avvolge i lettori in un’escalation dal giallo al Pulp<br />
di Bruno Ferro<br />
Scrittrice eclettica e<br />
membro della ciurma<br />
<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> fin<br />
dal varo, Francesca<br />
Magrini si lancia sul<br />
non facile terreno<br />
dei racconti confezionando<br />
“Dietro le<br />
finestre”, un’antologia<br />
Pulp avvincente<br />
dalla prima all’ultima<br />
pagina.<br />
Ma chi è davvero<br />
Francesca?<br />
Chiediamoglielo.<br />
Ci sono Autori sulla cui fedeltà<br />
si può sempre contare.<br />
Certo, a patto di non deluderne<br />
le aspettative mantenendo un<br />
impegno costante per offrire<br />
loro quanto di meglio ci si possa<br />
attendere da un piccolo editore<br />
indipendente.<br />
Ma la cosa certa è che quegli<br />
Autori non ci deluderanno mai.<br />
Proprio come non deluderanno<br />
i lettori.<br />
È il caso di Francesca Magrini<br />
(Scandicci, provincia di Firenze),<br />
che calca la tolda del galeone<br />
<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> fin da quando<br />
questo era poco più di una scialuppa,<br />
e anche da prima.<br />
Sì, perché Francesca è cresciuta<br />
con la Casa Editrice facendola<br />
crescere a sua volta grazie<br />
all’entusiasmo e alla fiducia che<br />
hanno sempre contraddistinto il<br />
rapporto.<br />
La sua carriera inizia con “Destini”,<br />
un romanzo dai sottili<br />
risvolti psicologici pubblicato<br />
con Fabio Gimignani per i tipi<br />
de La Signoria, a cui segue “Il<br />
riprogrammatore”, pubblicato<br />
da Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>, che<br />
penetra nelle dinamiche delle<br />
sette portando allo scoperto<br />
metodi coercitivi subdoli e<br />
inarrestabili.<br />
Il 2020 vede un repentino cambiamento<br />
di marcia della scrittrice,<br />
che decide di accantonare<br />
per una volta la struttura del romanzo,<br />
dedicandosi ai racconti<br />
brevi e scavalcando la linea di<br />
confine che separa il Thriller<br />
dal Pulp.<br />
Il risultato è una raccolta di<br />
quattordici racconti che, tra il<br />
surreale, l’assurdo e il macabro,<br />
si posizionano a pieno diritto<br />
tra le pagine del miglior<br />
Pulp che sia mai sbarcato dalla<br />
passerella del galeone pirata.<br />
Abbiamo raggiunto Francesca,<br />
tra l’altro vincitrice del “<strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong> Black Friday Last Blood<br />
Contest” (un modo sufficientemente<br />
cretino per dire che ha<br />
frantumanto i record di vendite<br />
nel recentemente trascorso<br />
Black Friday), e le abbiamo rivolto<br />
qualche domanda.<br />
Bene. Il nostromo può lanciare<br />
i suoi colpi di fischietto.<br />
Signore e signori, ecco a voi<br />
Francesca Magrini!<br />
Thriller, Noir, Pulp. Come nasce<br />
la tua passione per questi<br />
tipi di narrativa?<br />
I primi libri, non propriamente<br />
da bambini, che ho letto sono<br />
stati i gialli di Agatha Christie,<br />
era l’estate dei mie dodici anni<br />
e ne sono rimasta letteralmente<br />
folgorata. I thriller sono arrivati<br />
un pò più tardi, Follet, Grisham,<br />
Patterson. Il mio primo approccio<br />
con il Pulp è avvenuto attraverso<br />
i fumetti, un fumetto<br />
in particolare, Dylan Dog, che<br />
ha accompagnato buona parte<br />
della mia vita, dall’adolescenza<br />
fino a una decina di anni fa,<br />
quando purtroppo, almeno per<br />
me, ha perso il suo spirito e la<br />
sua originalità. Il primo libro<br />
veramente Pulp che ho letto è<br />
stato American Psyco di Bret<br />
Easton Ellis e quello ha davvero<br />
segnato una svolta, sono poi<br />
arrivati i libri di James Ellroy,<br />
i noir quelli duri. Credo però<br />
che la passione per questo tipo<br />
di narrativa nasca in realtà dalla<br />
mia curiosità verso la cronaca.<br />
In casa mia i quotidiani e i periodici<br />
non sono mai mancati e<br />
ho sempre avuto una passione<br />
per le pagine in cui si narravano<br />
i fatti di cronaca nera. Ho iniziato<br />
a leggere regolarmente i<br />
quotidiani verso gli undici anni<br />
e i miei genitori non censuravano<br />
niente, preferivano spiegare<br />
e non nascondere.<br />
Parlaci di Francesca Magrini.<br />
Chi è e cosa fa quando non<br />
indossa il costume da Wonder<br />
Woman per scrivere i suoi romanzi?<br />
Contrariamente a ciò che scrivo<br />
sono una persona positiva e<br />
allegra, mi piace stare in compagnia,<br />
sono sarcastica e dalla<br />
battuta facile, sono la prima<br />
a prendermi in giro, mi piace<br />
scattare fotografie, guardare le<br />
serie TV. Ho ereditato da mio<br />
padre una passione viscerale<br />
per la squadra di calcio della<br />
mia città e devo ammettere che<br />
durante le partite della Fiorentina<br />
mi trasformo, diciamo che<br />
divento diseducativa. Lavoro<br />
da tanti anni in una industria<br />
farmaceutica, mi sono laureata<br />
mentre lavoravo, in Scienze<br />
Politiche a indirizzo sociologico<br />
e mi piace osservare le persone<br />
e i loro comportamenti davanti<br />
alle tante situazioni della<br />
vita. Ho una famiglia che mi è<br />
sempre stata molto vicina e che<br />
adoro, oltre e cari amici che la<br />
allargano. Sono figlia, moglie,<br />
mamma e amica, ma ogni tanto<br />
mi trasformo e davanti a una<br />
tastiera cerco di mettere per<br />
iscritto i pensieri che nascono<br />
nelle zone oscure che ognuno<br />
di noi ha.<br />
Hai tre libri all’attivo: “Destini”,<br />
“Il riprogrammatore” e<br />
“Dietro le finestre”. Vuoi fare<br />
una breve presentazione per<br />
ciascun titolo a beneficio di chi<br />
ancora non ti conosce?<br />
Destini è un libro a tratti cinematografico;<br />
è diviso in cinque<br />
parti, tante quanti sono i protagonisti.<br />
Cinque persone che<br />
rivivono la stessa notte e che<br />
si incrociano, più o meno inconsapevolmente<br />
durante tutta<br />
la narrazione, e che affrontano<br />
vicende che cambieranno<br />
per sempre le loro vite. Il Riprogrammatore<br />
rappresenta<br />
la realizzazione di un progetto<br />
nato durante gli anni dell’Università.<br />
La mia tesi di laurea,<br />
scritta nell’ambito di una materia<br />
che si chiama Sociologia<br />
dei Processi Culturali, si basa<br />
sulla figura dei leader carismatici<br />
e della loro deriva settaria.<br />
Il Riprogrammatore è un libro<br />
che narra le vicissitudini di un<br />
ragazzo che in un momento di<br />
grande crisi interiore entra a far<br />
parte di una setta. Dietro le finestre<br />
è invece una sfida; è un libro<br />
di racconti, pulp e noir, che<br />
ho scritto nel corso degli anni.<br />
10 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
11
AUTORI JOLLY ROGER<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
A me piace tantissimo leggere<br />
racconti e mi piace provare a<br />
scrivere in poche battute trame<br />
accattivanti.<br />
Quanto è cambiato il tuo modo<br />
di scrivere attraverso queste tre<br />
tappe?<br />
Destini è un romanzo breve, nel<br />
quale c’è poco spazio per le descrizioni<br />
sia dei luoghi sia dei<br />
personaggi; periodi brevi, scene<br />
incalzanti. Il Riprogrammatore<br />
lascia invece il tempo al lettore<br />
di “vedere” ciò che circonda il<br />
fatto narrato. I luoghi sono descritti<br />
in modo più dettagliato e<br />
in alcuni casi è proprio la descrizione,<br />
di un luogo o di un<br />
avvenimento, ad avere un ruolo<br />
centrale nella trama stessa del<br />
libro. Destini rappresenta il mio<br />
esordio, ho pensato spesso se<br />
adesso vorrei o potrei scriverlo<br />
in maniera diversa; mi sono risposta<br />
però che, con i suoi pregi<br />
e i suoi difetti, Destini è quello<br />
e non può essere riscritto senza<br />
snaturarlo. Da quando ho iniziato<br />
a scrivere libri ho iniziato<br />
a leggere in modo diverso e a<br />
cercare di rubare agli altri autori<br />
qualche segreto, con il Riprogrammatore<br />
credo di averlo<br />
fatto, di avere in qualche modo<br />
migliorato il mio modo di scrivere.<br />
Nei racconti ho cercato di<br />
dosare i due aspetti e tenere alta<br />
la tensione senza tralasciare le<br />
descrizioni.<br />
Quali sono state le difficoltà<br />
che hai incontrato per ogni singolo<br />
titolo?<br />
In Destini la maggior difficoltà<br />
è stata quella di far coincidere<br />
gli orari degli avvenimenti.<br />
Ogni capitolo è cadenzato da<br />
orari ben precisi e ogni singolo<br />
fatto, condiviso da più protagonisti;<br />
doveva coincidere alla<br />
perfezione, ma devo ammettere<br />
che è stata una sfida molto divertente<br />
da affrontare. Per il secondo<br />
libro, la sfida più grande<br />
era insita nell’argomento stesso,<br />
le sette sono una materia affrontata<br />
in tanti libri, film, serie<br />
TV e la difficoltà stava proprio<br />
nell’evitare di cadere nei cliché,<br />
mi sono affidata allo studio<br />
fatto durante la stesura della<br />
tesi e ho cercato di trasmettere<br />
quello che avevo imparato, romanzandolo<br />
ma non alterandolo.<br />
In Dietro le finestre la difficoltà<br />
maggiore l’ho avuta nella<br />
scelta dell’ordine dei racconti,<br />
volevo iniziare con quello che<br />
emotivamente desse la spinta a<br />
proseguire e finire con quello<br />
che lasciasse al lettore la voglia<br />
di leggermi ancora.<br />
“Destini” è la tua prima pubblicazione.<br />
Come si è realizzato<br />
il tuo sogno e cosa hai provato<br />
quando ti sei ritrovata in mano<br />
il libro stampato?<br />
Destini è nato da una sfida lanciatami<br />
da mio marito; l’ho<br />
scritto di getto e poi mi sono<br />
messa in cerca di qualcuno che<br />
lo pubblicasse. Ho inviato varie<br />
email e alcune case editrici<br />
a pagamento mi hanno risposto<br />
nel giro di poche ore (non<br />
scherzo) dicendomi che il mio<br />
libro era bellissimo e che ci credevano<br />
molto, talmente tanto<br />
da farmi offerte vantaggiosissime...<br />
con poco più di duemila<br />
euro e l’obbligo di acquisto di<br />
250 copie, mi avrebbero pubblicata.<br />
Ho resistito e poi per<br />
caso, tramite amici ho avuto il<br />
numero di cellulare di un certo<br />
Fabio Gimignani. Ricordo che<br />
nello scrivere il primo messaggio<br />
le mani mi tremavano, l’ho<br />
cancellato e riscritto non so<br />
quante volte e quando ci siamo<br />
sentiti al telefono per la prima<br />
volta, ero emozionata e nervosa<br />
come a un esame universitario.<br />
Quando ho avuto in mano<br />
la prima copia di Destini non<br />
mi sembrava vero, continuavo<br />
a guardarla e ad annusarne le<br />
pagine.<br />
Cosa piace alla Francesca Magrini<br />
lettrice? E cosa non le<br />
piace?<br />
Mi piacciono i thriller, i noir,<br />
i gialli e mi piace scoprire autori<br />
nuovi; amo parlare di libri<br />
e amo ascoltare gli altri che<br />
raccontano di quelli che hanno<br />
letto, il mio cellulare è pieno<br />
di screenshot di libri suggeriti.<br />
Cosa non mi piace? L’horror,<br />
perchè sono una gran fifona, il<br />
romance perchè mi annoia, i libri<br />
dozzinali, finti scrittori che<br />
non hanno niente da raccontare.<br />
Quali sono gli autori (nazionali<br />
o internazionali) che hanno<br />
maggiorante influenzato il tuo<br />
stile, e in che modo?<br />
Oltre ai già citati direi Marquez<br />
per i meravigliosi posti in<br />
cui mi ha portata e per le storie<br />
d’amore, spesso tragiche,<br />
che mi ha raccontato; la Allende<br />
le sue donne forti, il cibo e<br />
i profumi creoli che sembrava<br />
di assaporare; Pirandello mi<br />
ha insegnato che niente è mai<br />
come appare e che bisogna cercare<br />
cosa davvero si cela dietro<br />
le maschere che ognuno di noi<br />
porta; Verga era un antesignano<br />
dei pulp e noir: le sue tragedie<br />
e la sua crudezza mi hanno<br />
insegnato tanto, anche se l’ho<br />
capito molti anni dopo averlo<br />
letto; Carrisi per la sua capacità<br />
di creare tensione; Lucarelli<br />
perchè è il narratore perfetto.<br />
Devo molto anche a tanti giornalisti,<br />
il primissimo Travaglio<br />
per le sue frasi brevi e pungenti.<br />
Sergio Zavoli e la narrazione<br />
dei fatti nella sua “Notte della<br />
Repubblica”, Oriana Fallaci<br />
per la sua durezza e fragilità.<br />
Romanzi e racconti. Quali sono<br />
le differenze che percepisci nel<br />
tuo approccio alla scrittura per<br />
entrambi i casi?<br />
Nei romanzi penso molto di più<br />
allo sviluppo della trama, agli<br />
intrecci, ai luoghi; immagino le<br />
varie situazioni, a volte cambio<br />
la cronologia degli eventi dopo<br />
la prima stesura, mi capita di<br />
non avere una scrittura lineare,<br />
scrivo i primi capitoli e poi<br />
magari gli ultimi. Un racconto<br />
lo immagino prima tutto nella<br />
mia mente e quando sento che è<br />
pronto, mi siedo al computer e<br />
lo scrivo di getto, fino a ora non<br />
12 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
13
mi è mai capitato di fare una<br />
seconda stesura, posso cambiare<br />
qualcosa ma sono piccole<br />
modifiche, cosa che invece non<br />
succede per un romanzo, dove<br />
mi è capitato di stravolgere<br />
completamente dei capitoli.<br />
Come organizzi il tuo lavoro di<br />
scrittrice? Hai metodi e schemi<br />
ricorrenti?<br />
A parte la differenza, come detto,<br />
tra i romanzi e i racconti, no<br />
non ho una organizzazione particolare,<br />
ho provato a buttare<br />
giù un brogliaccio dei capitoli,<br />
a fare degli schemi ma quando<br />
mi sono accorta che poi scrivendo<br />
non li seguivo, ho smesso.<br />
Un capitolo finisce quando<br />
scrivendo ti rendi conto che è<br />
il momento giusto, quanto improvvisamente<br />
trovi la frase<br />
perfetta per lasciare il lettore<br />
con il fiato sospeso e lo spingi<br />
così a girare pagina, anche se<br />
per lo schema che mi ero fatta<br />
non era ancora il momento.<br />
L’importanza delle fonti e della<br />
documentazione per te. E come<br />
ti organizzi?<br />
Le storie che racconto, anche<br />
se assurde o strane non possono<br />
prescindere da una seria<br />
documentazione; io cerco di<br />
raccontare una possibile sfumatura<br />
della realtà e quindi le<br />
fonti sono importanti, la documentazione<br />
è importante, che si<br />
tratti di un analgesico o di un<br />
modello di scarpe io voglio e<br />
devo essere credibile. Sfrutto la<br />
tecnologia ma quando possibile<br />
mi rivolgo agli esperti, cerco un<br />
amico farmacista o medico, un<br />
appassionato di auto piuttosto<br />
che l’amica che segue le mode<br />
e mi sa dire la borsa più desiderata<br />
o le scarpe più alla moda.<br />
Tre libri (titolo e motivazione)<br />
da spedire nello spazio insieme<br />
al DNA, per dimostrare agli<br />
alieni che siamo una civiltà<br />
evoluta?<br />
Cent’anni di solitudine: l’amore,<br />
il destino, gli eventi determinano<br />
nel bene e nel male<br />
l’esistenza di tutti noi, ma nonostante<br />
la tragicità la vita vale<br />
sempre la pena di essere vissuta<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
fino in fondo a ogni dolore, e le<br />
persone vere lo sanno fare con<br />
grande dignità.<br />
Il Conte di Montecristo: nella<br />
vita non bisogna mai arrendersi,<br />
mai sottovalutare l’essere<br />
umano ferito.<br />
Il Piccolo Principe, un amico<br />
può salvarti la vita anche quando<br />
sembra che non tenga a te.<br />
Tre libri (titolo e motivazione)<br />
da spedire nello spazio insieme<br />
alla foto di Donald Trump, per<br />
dimostrare agli alieni che non<br />
vale la pena invaderci?<br />
La solitudine dei numeri primi,<br />
mai fermarsi alle apparenze: un<br />
titolo geniale può nascondere<br />
una banalità devastante.<br />
Scusa se ti chiamo amore (ebbene<br />
sì l’ho letto): il niente.<br />
Va dove ti porta il cuore: evitate<br />
di seguirlo per una volta.<br />
Cosa dobbiamo aspettarci da<br />
Francesca Magrini nei prossimi<br />
tempi?<br />
Da ormai due anni sto scrivendo<br />
un giallo. Direi che è il mio<br />
prossimo grande progetto. Nel<br />
frattempo, ogni tanto, qualche<br />
racconto, tanto per non perdere<br />
il vizio.<br />
Cosa rappresenta per te l’editoria<br />
indipendente?<br />
La realizzazione del sogno delle<br />
persone normali. Di chi non<br />
ha un cognome famoso o amici<br />
potenti. L’editoria indipendente<br />
premia le capacità non l’apparenza.<br />
Esprimi un desiderio...<br />
Che uno dei miei libri diventi<br />
un film. Se devi sognare, sogna<br />
in grande ha detto qualcuno.<br />
cosa nascondono<br />
le apparenzE?<br />
quattordici racconti per capire che niente e' come sembra<br />
In tutte le librerie, nei principali shop online<br />
e su www.edizionijollyroger.it con SPEDIZIONE GRATUITA<br />
14 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
BUSSOLA E SESTANTE<br />
BUSSOLA E SESTANTE<br />
l’asticella della qualità<br />
si chiama editing<br />
La differenza tra un buon libro e un bel libro è sottile.<br />
Sottile come una trave di castagno.<br />
Sappiamo già che fuori da questo<br />
bozzolo caldo chiamato<br />
Emergenza Covid19 ci attende<br />
uno scenario molto simile a<br />
quello descritto dal compianto<br />
Bonvi in “Cronache del Dopobomba”.<br />
Vi siete lamentati della clausura<br />
forzata, definendovi ora tigri<br />
in gabbia, ora agli arresti domiciliari,<br />
ma in fondo in fondo vi<br />
siete sentiti davvero dentro a un<br />
bozzolo fatto di tempi dilatati e<br />
di compiti spalmati su periodi<br />
innaturalmente lunghi.<br />
Vi siete lamentati del telelavoro<br />
(che chiamarlo smartworking<br />
mi fa sentire uno dei tanti esterofili<br />
ormai estranei alle bellezze<br />
di una lingua come la nostra),<br />
pur apprezzando la possibilità<br />
di svolgerlo in pigiama o, al limite,<br />
indossando solo “il pezzo<br />
di sopra” dell’abbigliamento<br />
formale come un mezzobusto<br />
televisivo.<br />
Diciamo che, tra tutti, durante<br />
questa emergenza sanitaria ci<br />
siamo trovati a gestire un bel<br />
pacchetto di tempo in esubero,<br />
trascorrendolo fin troppo spesso<br />
stravaccati sul divano ad abbrutirci<br />
di televisione.<br />
di Amelia Volpe<br />
Un editing non invasivo<br />
è forse più faticoso<br />
di quello proposto<br />
dalla “Scuola<br />
Musashi”, ma lo stile<br />
dell’Autore deve essere<br />
preservato.<br />
È una filosofia di<br />
Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
che rimane costante<br />
nel tempo.<br />
Coerenza e continuità<br />
sono pilastri<br />
irrinunciabili per<br />
un’editoria sana.<br />
Ma qualcuno ha sfruttato questo<br />
bonus per dare spazio alle<br />
attività che solitamente releghiamo<br />
in coda a tutti gli impegni,<br />
ad esempio scrivere.<br />
È un dato di fatto: la produzione<br />
letteraria, durante la forzata<br />
inattività, tende fisiologicamente<br />
a crescere; pensiamo solo al<br />
buon Silvio Pellico recluso nello<br />
Spielberg e tiriamo le somme.<br />
Dunque scrivere; so che molti<br />
di voi l’hanno fatto e ne sono<br />
felice. Io stessa ho incrementato<br />
il numero di pagine lavorate,<br />
portando a conclusione la revisione<br />
di un primo romanzo ed<br />
effettuando la prima scrematura<br />
di un secondo, ma ciò di cui<br />
vorrei parlare in questa nota riguarda<br />
proprio la “revisione” di<br />
cui sopra, che va sotto il nome<br />
di “editing”, intorno al quale è<br />
stato detto tutto e il contrario<br />
di tutto generando un turbine<br />
di informazioni distorte o reali<br />
corbellerie, tali da rendere essenziale<br />
il fare finalmente chiarezza.<br />
L’Editor è colui che trasforma<br />
un buon libro in un bel libro.<br />
Se il manoscritto fa schifo ab<br />
origine non c’è niente da fare,<br />
ma nel caso in cui la sostanza<br />
sia valida, un professionista<br />
in grado di portare ai massimi<br />
livelli anche la forma rappresenta<br />
il colpo d’ala di cui un<br />
romanzo necessita per essere,<br />
quantomeno, proponibile a un<br />
editore scongiurando la certezza<br />
di venir cestinati senza pietà<br />
alla prima selezione.<br />
A tale proposito vorrei soffermarmi<br />
su cosa rappresenti l’editing<br />
per Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Innanzitutto chiariamo che,<br />
come per le famose Norme Redazionali,<br />
non esiste un modo<br />
giusto e un modo sbagliato:<br />
ogni filosofia deve essere funzionale<br />
a chi la applica in base<br />
alle proprie necessità o convinzioni.<br />
Dire “così è sbagliato”<br />
rappresenta solo una totale<br />
mancanza di apertura mentale<br />
che, soprattutto in campi soggettivi<br />
come le discipline artistiche<br />
(e la scrittura è un’Arte,<br />
fino a prova contraria), rischia<br />
di portarci poco lontano.<br />
Contrariamente a quella che definisco<br />
“la scuola Musashi 1 ”,<br />
qui in <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> non effettuiamo<br />
un editing invasivo e,<br />
meno che mai, ci permettiamo<br />
di riscrivere interi brani secondo<br />
la nostra sensibilità.<br />
Questo non vuol dire che ci<br />
limitiamo a una correzione di<br />
bozze: semplicemente crediamo<br />
che l’Autore abbia il diritto/<br />
dovere di intervenire sul proprio<br />
manoscritto per rinforzarne gli<br />
eventuali punti deboli.<br />
Ragion per cui il nostro editing<br />
utilizza i commenti a margine<br />
con i quali segnaliamo le suddette<br />
debolezze e consigliamo<br />
come intervenire per renderle<br />
forti e coerenti con il resto<br />
dell’Opera.<br />
Coerenti, ecco la parola magica.<br />
Infatti, se da lettori esperti<br />
quali siete, vorrete cimentarvi<br />
nel gioco chiamato “trova la<br />
toppa”, potrete individuare con<br />
1 Mi riferisco a Miyamoto<br />
Musashi, Samurai di impareggiabile<br />
bravura e autore del famoso “Libro<br />
dei Cinque Anelli”. Uno che quando<br />
tagliava, tagliava...<br />
una certa facilità i brani riscritti<br />
dall’Editor nei vari romanzi che<br />
vi capitano sotto mano.<br />
Ovviamente parlo di Autori<br />
esordienti o emergenti, in quanto<br />
non credo che un Follett o un<br />
Carofiglio permettano all’Editor<br />
di violentare i loro testi.<br />
Però leggendo con attenzione<br />
le Opere di chi accetta di buon<br />
grado l’editing invasivo (spesso<br />
per inesperienza o per mancanza<br />
di paragoni) sarà abbastanza<br />
facile individuare quel “tremito<br />
nella Forza” che contraddistingue<br />
la frase o il periodo scritto<br />
da un’altra mano.<br />
È fisiologico.<br />
La differenza di stile si percepisce<br />
e per quanto l’Editor tenti<br />
di assomigliare all’Autore, il<br />
Lettore smaliziato proverà quel<br />
sottile disagio; un’unghia sulla<br />
lavgna in grado di vanificare il<br />
pur attento lavoro di un professionista<br />
della parola.<br />
E se poco fa ho utilizzato il termine<br />
“violentare” riferendomi<br />
a un editing invasivo (non me<br />
ne vogliano gli Editor talebani,<br />
ma non riesco a esprimermi diversamente),<br />
lo ho fatto perché<br />
nessuno dovrebbe permettersi<br />
di sostituirsi all’Autore.<br />
Lo stile è sacro, e se un Editore<br />
ha alzato un pollice verso<br />
il cielo riguardo al manoscritto,<br />
be’ amici miei, quel manoscritto<br />
dovrà mantenere lo stile<br />
dell’Autore dalla prima all’ultima<br />
parola.<br />
Certo, è un lavoro che prevede<br />
un’interazione maggiore tra<br />
Editor e Autore, ma alla fine il<br />
risultato premierà entrambi.<br />
Niente deve essere lasciato al<br />
caso: coerenza della trama,<br />
ritmo, tempi, tensione... ogni<br />
possibile miglioramento viene<br />
indicato nelle utilissime colonne<br />
dei commenti e sottoposto<br />
all’Autore per la revisione finale,<br />
così che quest’ultimo possa<br />
focalizzare la propria attenzione<br />
sulle parti “deboli” dell’Opera<br />
e sfruttare al meglio i consigli<br />
dell’Editor.<br />
E questa, per noi, è l’unica ricetta<br />
utile per portare il buon<br />
libro a diventare un BEL libro.<br />
16 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
17
UNO SU MILLE CE LA FA<br />
UNO SU MILLE CE LA FA<br />
FRANCO LEGNI,<br />
NICHI MORETTI E L’AMAZZONIA<br />
Uno stargate dall’editoria indipendente a Giunti<br />
per uno scrittore dall’inesauribile verve<br />
Nuova rubrica dedicata agli<br />
Autori che sono approdati alle<br />
Case Editrici blasonate.<br />
Partiamo subito alla grande,<br />
senza fare nemmeno un attimo<br />
di stretching, con un pezzo da<br />
novanta: Franco Legni, autore<br />
del romanzo Pulp “Io Nichi<br />
Moretti”, edito dalla prestigiosa<br />
Giunti di Firenze.<br />
Beccato su Whatsapp, gli chiediamo<br />
se sia disposto a concedere<br />
un’intervista per <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong>, e la risposta<br />
immediata “Dio bono, con<br />
grandissimo piacere” conferma<br />
la stima che nutriamo nei<br />
suoi confronti.<br />
Franco Legni scrittore, quando<br />
si è accorto di essere contenuto<br />
dentro al Franco Legni avvocato<br />
alla stregua di una matrioska?<br />
Mah, in questo paese vivere di<br />
scrittura è quasi impossibile,<br />
quindi le due figure di professionista<br />
e scrittore si devono<br />
fondere giocoforza. Forse, almeno<br />
nel mio caso è anche un<br />
bene che le due “professioni”<br />
convivano: l’avvocatura mi<br />
regala giornalmente una serie<br />
di Fabio Gimignani<br />
“... uno potrebbe<br />
pensare di essere<br />
arrivato, invece sei<br />
il solito bischero di<br />
prima”.<br />
Con questa affermazione<br />
a fare da apripista,<br />
Franco Legni<br />
si racconta a <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong>.<br />
Semplicità, battuta<br />
pronta e voglia di divertirsi<br />
sono le qualità<br />
che ce lo fanno<br />
amare.<br />
infinita di spunti, visto che incontro<br />
tanta gente e spesso in<br />
situazioni fuori dalla norma,<br />
quindi l’una figura completa<br />
l’altra. Se poi ci metti che il<br />
mio personaggio letterario è un<br />
avvocato, allora capisci che c’è<br />
come una saldatura fra i due<br />
mestieri. Inoltre, magari poi è<br />
un caso eh, ma il primo regalo<br />
(e credo unico) che ho fatto<br />
al mio editore, appena firmato<br />
l’accordo, fu una matrioska (di<br />
Peppa Pig, di cui loro erano editori)<br />
comprata a Praga: si vede<br />
che me la sentivo già addosso<br />
questa cosa.<br />
Qual è stato il percorso che ti<br />
ha portato alla prima pubblicazione?<br />
Un percorso affatto spontaneo.<br />
Diciamo che ho sempre avuto<br />
il sospetto di essere capace di<br />
scrivere, ma fino a quando una<br />
persona non lesse le bozze del<br />
mio manoscritto, non mi ero<br />
nemmeno posto il problema di<br />
provare a farlo pubblicare. Un<br />
testo, soprattutto il primo, è una<br />
cosa tanto intima che si ha quasi<br />
vergogna a proporlo a qualcuno,<br />
a chiedere la fatica (perché<br />
di quello si tratta) di leggerlo.<br />
Io domandai il favore a una ragazza<br />
che stavo iniziando a frequentare.<br />
Lo feci più per fare<br />
colpo che non per diventare<br />
uno scrittore, a dire il vero, ma<br />
lei fu talmente entusiasta del<br />
testo che mi convinse a finirlo<br />
e proporlo alle case editrici. Diciamo<br />
che sulle prime fui felice<br />
del risultato, per motivi meno<br />
nobili che non quelli del fuoco<br />
sacro della scrittura, ecco.<br />
E poi l’incontro con Giunti.<br />
Questa ce la devi raccontare<br />
per bene, e con dovizia di particolari,<br />
anche scabrosi se possibile.<br />
Mah, quella è stata la cosa che<br />
mi ha permesso di realizzare<br />
un sogno, lo dico senza mezzi<br />
termini. Prima di Giunti ho<br />
pubblicato per due case editrici<br />
e la seconda, la “Curiosando”,<br />
pubblicava me e i giornalini<br />
con gli annunci delle prostitute.<br />
C’era un clima bellissimo<br />
e familiare e ogni volta che si<br />
comparavano i dati di vendita<br />
e ti trovavi “ingarellato” con la<br />
trans di Pontassieve o la maggiorata<br />
di Figline, era battaglia<br />
vera. E se vincevi… poi in libreria<br />
non avevi paura nemmeno<br />
di Salinger. Tuttavia dopo<br />
due libri in editoria indipendente<br />
e con un lavoro impegnativo,<br />
stavo accantonando le velleità<br />
letterarie e la chiamata della<br />
casa editrice arrivò inaspettata.<br />
Tanto inaspettata che mi ero<br />
convinto che fosse uno scherzo<br />
architettato dai miei amici<br />
(gente che aveva dato prova di<br />
avere i mezzi per fare scherzi<br />
anche più feroci) e fino alla<br />
firma del contratto non ci ho<br />
creduto… anzi alla signora che<br />
mi porse l’atto chiesi proprio:<br />
“Non è uno scherzo, vero?” lei<br />
mi guardò e sorrise.<br />
Se poi mi chiedi come fecero<br />
a scegliermi, ti dico che anche<br />
quando pubblicavo in editoria<br />
indipendente non mi sentivo<br />
meno bravo o meno scrittore<br />
di ora, quindi il mio prodotto<br />
lo promuovevo di continuo. Un<br />
libraio iniziò a vendere questi<br />
libri e vide che riscuotevano<br />
successo e da lì è cominciato<br />
tutto: banalmente dal basso e<br />
ne vado fierissimo.<br />
L’unico tentennamento lo ebbi<br />
un attimo prima che mi contattassero<br />
da Giunti: ero tornato<br />
da un viaggio folle in Amazzonia<br />
e mi dissi: “basta stronzate,<br />
cerchiamo di crescere”. Mi<br />
contattarono che ero arrivato da<br />
poche ore a casa e non avevo<br />
ancora finito di svuotare la valigia.<br />
L’infanzia lì ha reclamato il<br />
suo ruolo e mi ha fatto ricevere<br />
quella telefonata.<br />
Come ci si sente a essere pubblicati<br />
da una Major, e cosa significa<br />
a livello di impegni?<br />
È una sensazione strana, perché<br />
uno potrebbe pensare di<br />
essere arrivato, invece sei il<br />
solito bischero di prima e anzi,<br />
è proprio lì che la strada inizia<br />
a farsi in salita. Gli impegni<br />
sostanzialmente uno come me<br />
che viene dal nulla se li crea da<br />
solo: la casa editrice ti mette in<br />
vendita ovunque (e la figata è<br />
questa, perché quando ti vedi in<br />
vetrina alla Mondadori in piazza<br />
duomo a Milano, per fare un<br />
esempio, ti prende uno sturbo<br />
se non stai calmo) e ti aiuta, ma<br />
non è che stiano aspettando te<br />
per lavorare. L’editoria oggi ha<br />
ritmi frenetici e i libri durano<br />
tre o quattro mesi, poi si passa<br />
ai successivi. In quei mesi devi<br />
dare il meglio, fissare presentazioni,<br />
intessere rapporti per i libri<br />
successivi, far funzionare un<br />
18 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
19
UNO SU MILLE CE LA FA<br />
UNO SU MILLE CE LA FA<br />
po’ i media… e anche divertirsi<br />
perché insomma, ti ripeto, se<br />
quello è ciò che vuoi fare nella<br />
vita, quando ci arrivi, un filino<br />
te la devi anche godere. Senza<br />
perdere la ragione perché non<br />
è escluso il ritorno all’editoria<br />
indipendente (e non ci sarebbe<br />
nulla di male, anzi, sarebbe solo<br />
un ulteriore passaggio), quindi<br />
piedi in terra ben saldi.<br />
Ti senti più avvocato o più scrittore?<br />
E perché?<br />
Io sono uno scrittore che fa<br />
l’avvocato. Certo a voler essere<br />
pratici, il ruolo che uno interpreta<br />
dipende dall’importo<br />
delle bollette che deve pagare,<br />
ma la scrittura almeno a me,<br />
sta sempre addosso. Non sono<br />
uno di quelli prolifici, sono pigro<br />
e molto macchinoso, ma<br />
quando vado a letto, prima di<br />
addormentarmi penso ai miei<br />
personaggi, al punto in cui si<br />
trovano in una vicenda e a quello<br />
che potrei fargli capitare.<br />
Questa cosa ti segna perché a<br />
fine libro quei personaggi poi ti<br />
mancano e devi ricominciare a<br />
dargli vita. L’avvocatura è una<br />
professione interessantissima<br />
dove si deve lavorare duro per<br />
raccoglierne i frutti, mentre la<br />
scrittura, anche fine a sé stessa,<br />
ti regala sempre soddisfazioni e<br />
piacere fin dal primo momento.<br />
Mi sento tutte e due le cose, ma<br />
senza la scrittura vivrei molto<br />
male e senza l’avvocatura forse<br />
farei il clochard.<br />
Se escludiamo per un attimo alcool<br />
e psicofarmaci, come nasce<br />
l’idea di una storia e come<br />
prende forma?<br />
Cerco di partire da un’idea<br />
e costruirci intorno la storia.<br />
Spesso magari è sbagliata ma se<br />
mi diverte allora ci provo. Poi<br />
magari butto via tutto e riparto<br />
da zero due giorni dopo ma di<br />
norma il metodo è quello. Tutto<br />
parte comunque dalla vita reale,<br />
dalle esperienze fatte e dalle<br />
cose che conosco. Sono stato<br />
un buon viaggiatore e ho avuto<br />
amici geniali che sarebbero stati<br />
bene in qualsiasi romanzo…<br />
poi bisognerebbe riuscire a ricordarsi<br />
tutto, mentre spesso il<br />
meglio di loro lo danno quando<br />
siamo tutti in condizioni pessime,<br />
diciamo. L’alcool, come<br />
collante sociale, aiuta, questo<br />
lo confermo.<br />
Quanto del trascorso goliardico<br />
ha pesato nella tua formazione<br />
di scrittore? E c’è qualche<br />
episodio che hai riportato<br />
dalla realtà tra le pagine di un<br />
tuo libro?<br />
Come dicevo, tutto parte dalla<br />
vita vissuta e la goliardia, come<br />
filosofia almeno (lasciamo perdere<br />
l’atto pratico), mi ha dato<br />
una grossa spinta. L’idea di non<br />
smettere di scherzare su tutto, di<br />
non prendersi troppo sul serio e<br />
la voglia di essere in fondo più<br />
intelligente dei tuoi amici per<br />
stupirli inventando la cretinata<br />
più geniale è la base di tutto. In<br />
“io Nichi Moretti” racconto di<br />
un aspirante avvocato che deve<br />
fare l’esame di stato e studia<br />
con un amico: Lorenzo. Questo<br />
ad esempio è un personaggio<br />
reale, conosciuto in goliardia e<br />
che ho ritratto abbastanza fedelmente.<br />
Naturalmente con molte<br />
licenze dovute alla vicenda, ma<br />
tratteggiandone i contorni sulla<br />
base del nostro vissuto comune.<br />
Non capisco infatti perché<br />
non mi abbia querelato, visto<br />
che aveva in mano tutti gli elementi…<br />
Oggi la gente legge poco perché<br />
ci sono scrittori di merda, editori<br />
di merda, librai di merda o<br />
varie ed eventuali, ma sempre<br />
di merda?<br />
Le persone oggi sono distratte<br />
da mille cose: internet, social,<br />
serie tv… tutte cose che piacciono<br />
anche a me, ma sono palliativi<br />
alla cultura, sono passatempi,<br />
ma non si tratta di mezzi<br />
atti a formare l’individuo. E<br />
così la signora del “non ce n’è<br />
coviddi” diventa una superstar,<br />
mentre se chiedete all’uomo<br />
medio chi ha vinto l’ultimo<br />
premio Strega (giusto per citare<br />
un evento mediaticamente comunque<br />
rilevante), vedrete che<br />
tentennerà prima di rispondere.<br />
E la cosa non sta andando a<br />
migliorare. Faccio un esempio:<br />
sulle spiagge prima si vedevano<br />
tantissime persone che ammazzavano<br />
il tempo leggendo. Magari<br />
era l’unico libro dell’anno<br />
e magari era appunto un “libro<br />
da ombrellone” ma certo era<br />
qualcosa. Oggi sulle sdraio al<br />
mare non vedi che persone col<br />
telefonino in mano e quando<br />
sento dire: non leggo perché ho<br />
già letto Facebook, a me scatta<br />
la furia omicida. Siamo il paese<br />
della cultura e siamo anche<br />
quello col primato di meno libri<br />
letti in Europa ed è una cosa<br />
che personalmente mi fa vergognare.<br />
Mi fa anche abbastanza<br />
schifo ecco, se proprio devo<br />
dirlo. Come del resto mi fa imbestialire<br />
il fatto che l’editoria<br />
indipendente in libreria sia relegata<br />
nel lato buio della stanza:<br />
se non si incoraggiano gli<br />
scrittori emergenti, leggeremo<br />
sempre le stesse cose e ci appiattiremo.<br />
Ma questo non è per<br />
la cattiveria delle librerie quanto<br />
per la necessità di queste di<br />
fare cassa in tempi durissimi.<br />
E allora ti propongono il personaggio,<br />
l’attore, la ballerina<br />
che ha scritto (speriamo) la sua<br />
storia e detto fra noi… ma chi<br />
se ne frega. Spero che si torni a<br />
leggere, che si possano proporre<br />
sempre nuove cose al lettore<br />
e che questi anni difficili siano<br />
da stimolo a chi scrive per varcare<br />
il confine della decenza,<br />
per provocare, per tirare fuori<br />
la propria cattiveria letteraria<br />
perché di quello c’è bisogno,<br />
non dell’ennesima biografia del<br />
cantante da talent show.<br />
C’è un argomento che ancora<br />
non hai trattato, ma dei quale ti<br />
piacerebbe davvero scrivere?<br />
Mah, io sono affezionato al mio<br />
20 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
21
personaggio seriale e spero di<br />
poterlo sfruttare ancora un po’,<br />
poi starò a vedere. Onestamente<br />
mi piacerebbe anche fare qualcosa<br />
di maggior spessore ma<br />
sono contrario alle forzature. È<br />
inutile che provi a scrivere dei<br />
drammi della vita se a me piacciono<br />
le storie in cui i personaggi<br />
sono borderline e si fanno di<br />
qualsiasi sostanza in allegria.<br />
Diciamo che vorrei diventare<br />
più bravo e per questo i margini<br />
sarebbero enormi, giganteschi,<br />
visto che ogni volta che mi leggo<br />
vedo difetti e inesattezze.<br />
Mi piacciono molto gli scrittori<br />
di genere e impazzisco se leggo<br />
John Niven ad esempio, perché<br />
ha una scrittura fenomenale.<br />
Forse più che un genere nuovo<br />
vorrei riuscire a esprimere tutto<br />
in uno stile migliore, perché<br />
alla fine il massimo del risultato<br />
a mio parere, per quello che<br />
mi piace fare, è scrivere cose<br />
abiette, terribili, schifose e ridanciane,<br />
ma farlo in uno stile<br />
impeccabile e riuscire a scuotere<br />
il lettore.<br />
Come dire: fare la cacca sulle<br />
aiuole davanti alla chiesa è da<br />
teppisti, ma farlo quando esce<br />
la messa è da grandi artisti.<br />
Un consiglio da chi “ce l’ha<br />
fatta” a chi sta iniziando adesso<br />
il cammino di scrittore.<br />
Un consiglio da chi ce l’ha fatta<br />
lo vorrei anche io, visto che<br />
come detto, sono all’inizio del<br />
percorso e spero di continuare<br />
a poter scrivere a buoni livelli.<br />
Di certo direi di non mollare, di<br />
non scoraggiarsi e di fare sempre<br />
quello che piace fare e che<br />
si sa fare. Non omologarsi e non<br />
scrivere per il lettore è la prima<br />
UNO SU MILLE CE LA FA<br />
cosa. C’è bisogno di originalità<br />
e di passione. Poi chiaro,<br />
all’ennesimo rifiuto dalle case<br />
editrici uno vorrebbe prendere<br />
a schiaffi e sputi il mondo, ma<br />
ecco… bisogna resistere anche<br />
a quella tentazione. I miei editori<br />
mi dicevano che ogni giorno<br />
ricevono circa 20 manoscritti e<br />
anche con l’impegno massimo,<br />
qualcosa scappa. Magari anche<br />
qualche capolavoro: il Gattopardo<br />
venne rifiutato dopo la<br />
lettura di Elio Vittorini, che poi<br />
chiese scusa. Capolavoro assoluto,<br />
scrittore magnifico… capita<br />
a tutti di sbagliare.<br />
Diciamo che il miglior consiglio<br />
è un amuleto buono e tanta<br />
pazienza.<br />
Tre buoni motivi per acquistare<br />
e leggere “Io, Nichi Moretti”.<br />
1) È un libro uscito prima in<br />
editoria indipendente e non ne<br />
è stata intaccata la freschezza,<br />
lasciando che il testo mantenesse<br />
il livore originale<br />
2) Si ride e c’è un intreccio elaborato<br />
che si dipana lentamente<br />
fino a sciogliersi in un evento<br />
risolutore<br />
3) È differente da quello che si<br />
legge generalmente oggi. Tanto<br />
per capirsi anche la casa editrice<br />
non ha saputo collocarlo in<br />
nessuna collana esistente<br />
Felicità è?<br />
In questo momento felicità sarebbe<br />
scrivere senza pensieri,<br />
tornare alla normalità, poter<br />
fare quello che facevamo prima<br />
lamentandoci e frequentare gli<br />
amici.<br />
E comunque sotto la terza di<br />
reggiseno è a stento allegria.<br />
miele, sangue<br />
e vetriolo<br />
racconti ai confini della perversione umana... e anche oltre<br />
In tutte le librerie, nei principali shop online<br />
e su www.edizionijollyroger.it con SPEDIZIONE GRATUITA<br />
22 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
PRIMO ROUND<br />
“ANNUS HORRIBILIS”<br />
I primi tre vincitori del concorso <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
sono finalmente saliti sul podio<br />
Brum Brum<br />
di Diego Cabras<br />
Pensavo che fosse difficile<br />
riuscira a mettere<br />
insieme un numero<br />
di elaborati sufficiente<br />
per giustificare una selezione<br />
e una premiazione.<br />
Del resto la prima edizione del<br />
concorso, senza la possibilità di<br />
creare incontri dal vivo per parlarne<br />
e con le mille cose da fare<br />
per traghettare una Casa Editrice<br />
dal “tutti fuori” all’online<br />
più talebano, non si presentava<br />
particolarmente rosea.<br />
E invece...<br />
Invece ho dovuto inventarmi il<br />
tempo dove non c’era per esaminare<br />
tutto il materiale ricevuto<br />
e definire una classifica tra<br />
tanti racconti, tutti meritevoli.<br />
E non è un modo di dire per indorare<br />
la pillola a chi non si ritrova<br />
sul podio: è la sacrosanta<br />
verità.<br />
Sono rimasto a dir poco esterrefatto<br />
sia dalla quantità che dalla<br />
qualità del materiale ricevuto,<br />
e mettere quell’uno, quel due<br />
e quel tre davanti ai vincitori<br />
mi ha riempito di sensi di colpa<br />
nei confronti degli altri... ma<br />
un podio ha solo tre posti, e per<br />
di Fabio Gimignani<br />
Primo classificato<br />
Diego Cabras<br />
“Brum Brum”<br />
Seconda classificata<br />
Francesca Magrini<br />
“L’anno in cui tutto<br />
cambiò”<br />
Terzo classificato<br />
Fabrizio De Sanctis<br />
“Anno nuovo”<br />
quanto avessi voluto vedervi<br />
tutti lì sopra in un meraviglioso<br />
ex-aequo, dovevo scegliere tre<br />
Opere e basta.<br />
Ho scelto.<br />
Cercando di lasciare il gusto<br />
personale al di fuori della selezione<br />
e mantenendomi<br />
superpartes, ho scelto.<br />
Non me ne vogliano gli<br />
Autori che non compaiono<br />
tra i vincitori,<br />
anzi: vi aspetto tutti<br />
al prossimo round per<br />
trovarmi un’altra volta nell’angoscia<br />
di non sapere a chi assegnare<br />
quei maledetti gradini.<br />
E vi assicuro che dibattersi in<br />
un simile dubbio è meraviglioso,<br />
perché mi avete fatto toccare<br />
con mano il fatto che siete<br />
fantastici e che rappresentate<br />
il futuro dell’editoria indipendente<br />
con le vostre idee, i vostri<br />
sogni, il vostro stile.<br />
Grazie!<br />
Grazie di cuore a tutti coloro<br />
che hanno partecipato e congratulazioni<br />
ai vincitori, che si<br />
aggiudicano i primi posti nelle<br />
due antologie che saranno pubblicate<br />
da Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
a <strong>gennaio</strong> 2022.<br />
E adesso bando alle ciance.<br />
Godetevi i tre racconti vincitori<br />
e non dimenticate di partecipare<br />
ai prossimi round.<br />
Liberate il vostro genio e lasciate<br />
che la fantasia voli!<br />
12 Luglio <strong>2021</strong><br />
Uff, che noia!<br />
Ho finito la mia routine, ho passato<br />
per bene tutti i pavimenti<br />
di casa ma ormai anche questa<br />
si è trasformata in una faccenda<br />
pallosissima; mi son ritrovato a<br />
cercare ogni singolo granello di<br />
polvere. È diventato sempre più<br />
difficile, e pulire sul pulito non<br />
è che sia proprio divertente, ma<br />
d’altronde è il mio lavoro e ci<br />
ho sempre tenuto molto che gli<br />
umani mi considerassero all’altezza<br />
della situazione.<br />
Già, gli umani. Sono giorni e<br />
giorni che non li vedo più giro<br />
per casa, quasi un mese per<br />
l’esattezza. Succedeva anche<br />
prima che qualche volta mi<br />
toccasse pulire l’abitazione da<br />
solo, ma poi tornavano sempre;<br />
anche quando andavano in<br />
vacanza restavo abbandonato<br />
a me stesso a lungo... ma mai<br />
così tanto!<br />
Nonostante tutto non riesco a<br />
smettere di fare il mio mestiere<br />
(e se tornassero all’improvviso?),<br />
anche perché io sono il<br />
re dei robot aspirapolvere, lo<br />
diceva pure la pubblicità! La<br />
mia famiglia di umani è sempre<br />
stata felice e soddisfatta del<br />
mio lavoro, mi consideravano<br />
quasi uno di famiglia, tanto da<br />
darmi pure un nome: sul mio<br />
dorso infatti c’è un adesivo con<br />
scritto Brum Brum fatto per me<br />
da Ilaria, la figlia più piccola...<br />
e io ne vado fierissimo!<br />
Il capofamiglia ha attaccato la<br />
mia base caricabatterie ad un<br />
pannellino solare che guarda<br />
fuori dalla finestra di cucina,<br />
così posso andare a caricarmi<br />
da solo ogni volta che ne sento<br />
il bisogno; sono proprio un robot<br />
fortunato; però in effetti mi<br />
mancano.<br />
Sto passando e ripassando il<br />
salotto per l’ennesima volta,<br />
evitando con cura la bambola<br />
rimasta sotto il tavolino da<br />
fumo mentre rendo il parquet<br />
più lucido che mai, quando<br />
decido che più pulito di così<br />
non è possibile. Controllo lo<br />
stato della mia carica e vado<br />
verso la porta che dà sul giardino,<br />
mia unica soddisfazione.<br />
I primi giorni mi infastidiva,<br />
perché quei pasticcioni l’hanno<br />
lasciata socchiusa, faceva entrare<br />
molta polvere e oltretutto<br />
mi impediva di raggiungere un<br />
angolino del battiscopa. Oggi<br />
invece è la mia migliore amica<br />
perché mi dà l’unica possibilità<br />
di rendermi davvero utile, pulendo<br />
ciò che entra da fuori!<br />
Basta, qui non c’è più nulla da<br />
fare. Torno nel mio angolino e<br />
mi piazzo sulla mia base in attesa<br />
di ricominciare domani tutto<br />
da capo, fedele al mio dovere.<br />
13 luglio <strong>2021</strong><br />
Ahh, che bella giornata! Sono<br />
appena le sei e mezzo del mattino<br />
ma il sole entra già prepotente<br />
dalle finestre di cucina. Mi<br />
sento energico e decido di andare<br />
subito a lavorare; scendo dal<br />
mio caricabatterie e comincio<br />
rotolare di qua e di là cercando<br />
di cogliere ogni pur minimo<br />
segno di sporco ma, una volta<br />
che ho passato anche il tinello,<br />
mi rendo conto che non c’è<br />
più niente da fare e la giornata<br />
è ancora all’inizio. Mi mancano<br />
i miei umani, e soprattutto<br />
mi manca Ilaria con cui giocavo<br />
spesso. Ricordo benissimo<br />
quando faceva finta che fossi<br />
una boccia da curling, passandomi<br />
davanti in modo frenetico<br />
la scopa lungo il corridoio e ridendo<br />
come una matta.<br />
Basta!<br />
Sono davanti alla porta a vetri<br />
socchiusa e realizzo per la prima<br />
volta che se mi infilo nel<br />
pertugio e spingo forte potrei<br />
24 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
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aprirla ancora di più. All’improvviso<br />
una incredibile frenesia<br />
mai provata prima mi<br />
prende: comincio a spingere<br />
come un pazzo, il mio motore<br />
elettrico ronza come impazzito<br />
e le mie ruotine di gomma scivolano<br />
sul parquet lasciando<br />
sicuramente un’ orrenda traccia<br />
nera. Il mio cervello robotico<br />
registra questi dati con orrore<br />
ma continuo nonostante tutto<br />
a spingere, come trascinato da<br />
una forza più grande e potente<br />
di me.<br />
L’uscio dopo qualche secondo<br />
inizia a muoversi; un millimetro<br />
alla volta ma lo sento che inizia<br />
a muoversi. Il pertugio si allarga<br />
con una lentezza esasperante<br />
e io spingo, spingo, mentre sento<br />
il motore che si surriscalda<br />
per lo sforzo. Se avessi dei denti<br />
ora li digrignerei.<br />
All’improvviso la porta acquista<br />
abbrivio e accelera aprendosi<br />
sempre più veloce e incontrollata.<br />
Io, lanciato al massimo<br />
della mia velocità, non riesco a<br />
frenarmi e finisco giù dalla soglia,<br />
nel cortile che ho sempre<br />
visto, ma che non ho ma potuto<br />
visitare!<br />
Sbam! Cado sul cotto e per<br />
fortuna non mi ribalto. Riprendo<br />
fiato qualche secondo e poi<br />
comincio a ruotare su me stesso<br />
per guardarmi intorno. Ma<br />
quanta bella sabbia qui in cortile!<br />
Evidentemente i giorni scorsi<br />
ha tirato vento di mare e dalla<br />
spiaggia è arrivato un po’ di<br />
tutto. Mi metto a ronzare felice<br />
su e giù finché non ho ripulito<br />
tutto; a quel punto guardo con<br />
intenzione il cancelletto di legno<br />
bianco spalancato e, senza<br />
pensarci su due volte, mi fiondo<br />
in strada.<br />
Basta. Capisco la serietà e la<br />
fedeltà, ma i miei umani sono<br />
scomparsi da troppo tempo; è<br />
ora che mi cerchi un nuovo padrone<br />
e sono sicuro che girando<br />
per le strade troverò un sacco di<br />
gente e certamente anche qualcuno<br />
desideroso di adottare un<br />
magnifico esemplare del miglior<br />
robot aspirapolvere in circolazione.<br />
Mi avvio tutto speranzoso e, appena<br />
varcato il cancello, un vero<br />
Paradiso si apre davanti ai miei<br />
sensori: una stradina stretta, di<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
asfalto, con un lato punteggiato<br />
di villette a schiera, l’altro invece<br />
delineato da ciuffi di erba<br />
e, subito oltre, una spiaggia di<br />
sabbia bianchissima. Quintali,<br />
che dico, tonnellate di sabbia da<br />
aspirare e ripulire: anni e anni<br />
di impegno assicurato per un<br />
fanatico del lavoro come me!<br />
Ora non mi resta che cercarmi<br />
un nuovo padrone: mi guardo<br />
in giro e cerco di ruotare su me<br />
stesso, ma una delle ruotine si è<br />
incastrata in qualcosa. Guardo<br />
in basso e vedo un rettangolino<br />
di tela celeste con degli elastici<br />
ai lati, ecco cos’è che mi<br />
blocca. Ricordo che, negli ultimi<br />
giorni in cui erano a casa,<br />
li usavano anche i miei umani<br />
e le chiamavano mascherine;<br />
risvegliatomi dall’estasi per la<br />
sabbia mi guardo intorno con<br />
attenzione e per la prima volta<br />
mi rendo conto.<br />
La strada è tutta costellata di<br />
mascherine e guanti di gomma;<br />
la spiaggia deserta risuona di<br />
grida di gabbiani, per il resto<br />
un silenzio tombale... di umani<br />
neanche l’ombra!<br />
QUANDO IL THRILLER<br />
incontra le tenebre<br />
mistero, storia e paranormale in un romanzo dal fascino magnetico<br />
L’anno in cui tutto cambiò<br />
di Francesca Magrini<br />
Ricordo bene il giorno nel quale<br />
le nostre vite, le nostre abitudini,<br />
le nostre sicurezze furono<br />
stravolte, rovesciate e cambiate<br />
per sempre.<br />
Mi ero appena svegliata e stavo<br />
sistemando la colazione in<br />
tavola, quando alla TV le trasmissioni<br />
si interruppero improvvisamente<br />
e su tutti i canali<br />
apparve la faccia baffuta e<br />
spigolosa del Primo Ministro.<br />
Aveva iniziato il suo discorso<br />
facendo appello al senso civico<br />
di ogni cittadino, all’importanza<br />
del comportamento dei singoli<br />
per il bene della collettività,<br />
aveva sottolineato quanto<br />
la Nazione avesse bisogno di<br />
rigore e amor patrio. Lo smarrimento,<br />
la paura e le difficoltà<br />
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26 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
avrebbero rischiato di travolgerci<br />
se non avessimo unito le<br />
nostre forze e se non ci fosse<br />
stata quell’unità di intenti che<br />
in passato, in alcuni momenti,<br />
era mancata.<br />
Insomma lui parlava, esprimeva<br />
concetti, richiamava l’attenzione<br />
sui bisogni della collettività<br />
ma io non riuscivo a capire<br />
dove volesse arrivare.<br />
Nel frattempo il resto della famiglia<br />
mi aveva raggiunta in<br />
cucina e in silenzio, con gli occhi<br />
puntati sul piccolo schermo<br />
appeso alla parete, si era seduta<br />
a tavola.<br />
Pietro, mio marito, aveva già<br />
indossato camicia e cravatta<br />
sopra a dei vecchi pantaloni<br />
della tuta: in mattinata avrebbe<br />
dovuto presentare il progetto<br />
sul quale lavorava da mesi.<br />
Alice era ancora in pigiama, la<br />
scuola stamani sarebbe iniziata<br />
più tardi per un’assemblea delle<br />
insegnanti e Leo, il piccolo<br />
di casa, aveva gli occhi abbottonati<br />
e nessuna intenzione di<br />
prepararsi per il nido.<br />
Il Primo Ministro, dopo una<br />
lunga introduzione, finalmente<br />
arrivò al dunque. Ricordo a<br />
memoria le esatte parole, che<br />
hanno riecheggiato alla radio e<br />
in TV per settimane:<br />
“...è per questo motivo che, a<br />
partire da domani, 10 aprile,<br />
tutta la popolazione dovrà ogni<br />
giorno uscire dalle proprie case<br />
dalle ore 8 del mattino fino alle<br />
ore 18 del pomeriggio. Verranno<br />
riaperte scuole, uffici, negozi<br />
e tutti i luoghi di aggregazione<br />
come palestre, cinema e teatri.<br />
Già da questa notte le forze di<br />
polizia e i nostri militari sono<br />
all’opera in tutto il paese per<br />
ripristinare gli edifici. Riceverete<br />
personali comunicazioni<br />
sui luoghi nei quali dovrete recarvi...”<br />
Incrociai lo sguardo smarrito di<br />
mio marito ma, prima di riuscire<br />
a dire qualsiasi cosa, il pianto<br />
disperato di mia figlia ruppe<br />
il silenzio e tra le lacrime sentii<br />
la sua voce chiedere:<br />
«Mamma cosa vuol dire uscire?»<br />
Non sapevo cosa risponderle,<br />
per fortuna Pietro ritrovò la parola:<br />
«Alice, finisci la colazione che<br />
io e mamma dobbiamo parlare<br />
un attimo» e così dicendo mi<br />
trascinò in salotto.<br />
Ricordo che non riuscivamo a<br />
formulare frasi coerenti, eravamo<br />
entrambi terrorizzati e non<br />
sapevamo cosa fare. I nostri<br />
cellulari iniziarono a squillare e<br />
corremmo a rispondere sperando<br />
che qualcuno ci aiutasse.<br />
Nel giro di poche ore ricevemmo<br />
tutte le istruzioni necessarie<br />
per iniziare questa nuova vita:<br />
io e Pietro ci saremmo dovuti<br />
recare in due edifici a nord della<br />
città dove avremmo svolto il<br />
nostro lavoro. I bambini sarebbero<br />
andati a scuola “in presenza”,<br />
come lo definì la preside<br />
dell’istituto comprensivo che<br />
frequentavano on line, avrebbero<br />
incontrato fisicamente i loro<br />
compagni e avrebbero con loro<br />
condiviso lo spazio all’interno<br />
di stanze chiamate aule.<br />
La notte nessuno di noi riuscì<br />
a dormire e ci ritrovammo tutti<br />
nel lettone in cerca di coraggio.<br />
Noi adulti eravamo più spaventati<br />
dei piccoli e non riuscivamo<br />
a trovare parole di conforto.<br />
L’alba ci trovò tutti svegli.<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
Iniziammo a prepararci e subito<br />
dopo colazione sentimmo<br />
suonare il campanello di casa.<br />
Al citofono una voce ci disse di<br />
portare i bambini giù al portone.<br />
Non fu facile far salire in ascensore<br />
Alice e Leo, non lo avevano<br />
mai preso. Pietro lo aveva<br />
usato un paio di mesi prima per<br />
ritirare un pacco che il corriere,<br />
in ritardo con altre consegne,<br />
non ci aveva portato su, mentre<br />
io non ricordavo più da quanto<br />
tempo non avevo varcato la soglia<br />
di casa.<br />
Ci accolse una signora<br />
dall’aspetto mite e gentile, ma<br />
che con fermezza prese per<br />
mano i miei figli spaventati e<br />
piangenti e li accompagnò su<br />
uno strano mezzo di trasporto<br />
giallo, con una grande scritta<br />
sulla fiancata: SCUOLABUS.<br />
Pietro e io eravamo spaventati,<br />
io temevo di non rivederli mai<br />
più e mentre si allontanavano le<br />
lacrime iniziarono a bagnarmi<br />
il volto.<br />
Accanto a noi altri genitori che<br />
evidentemente abitavano nel<br />
nostro palazzo, con la stessa<br />
angoscia negli occhi, ma anche<br />
con la stessa diffidenza che ci<br />
impediva di scambiare qualche<br />
parola.<br />
Nel volgere di pochi minuti arrivarono<br />
altri due mezzi di trasporto<br />
simili al primo e anche<br />
io e Pietro ci separammo.<br />
Arrivai in questo strano posto<br />
pieno di stanze dove c’erano<br />
scrivanie, computer, monitor e<br />
telefoni ovunque. Sulle pareti<br />
la vernice era ancora fresca e<br />
nell’aria c’era uno strano odore<br />
di disinfettanti. Mi fu assegnata<br />
un posto vicino alla finestra.<br />
DEntro alla mafia cinese<br />
dentro al sistema<br />
un'indagine scomoda per il commissario siciliano<br />
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28 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
Mi ero appena seduta quando<br />
alle mie spalle sentii una voce<br />
familiare; mi voltai e mi ritrovai<br />
a pochi centimetri dalla mia<br />
collega Martina. La prima cosa<br />
che notai fu che era molto più<br />
alta di me, in video conferenza<br />
non me ne ero mai accorta e mi<br />
ritrovai a pensare che in realtà<br />
non avevo mai visto nessuno,<br />
tranne la mia famiglia, dalla vita<br />
in giù. Cercai di concentrarmi<br />
sul lavoro ma in realtà chattai<br />
quasi tutto il giorno con Pietro:<br />
entrambi eravamo preoccupati<br />
per i bambini, ci mancavano, ci<br />
mancava vederli seduti davanti<br />
ai loro monitor scolastici.<br />
Alle 17,30 ci avvertirono che<br />
la giornata era finita e fui riaccompagnata<br />
a casa.<br />
Appena arrivata vidi Pietro ma<br />
non i bambini. Scesi di corsa e<br />
lo abbracciai cercando conforto<br />
in lui. Smarriti ci ritrovammo<br />
con le altre coppie, in attesa.<br />
Pochi minuti prima delle 18 vedemmo<br />
arrivare il pulmino giallo<br />
e all’apertura dello sportello<br />
i nostri figli ci corsero incontro<br />
allegri e urlanti.<br />
Mi aspettavo di vederli impauriti<br />
e piangenti, ma l’entusiasmo<br />
tipico dell’età brillava nei<br />
loro occhi.<br />
Ci mettemmo in fila in attesa<br />
del nostro turno per l’ascensore<br />
e dovemmo aspettare un<br />
bel po’ perché nessuno voleva<br />
condividerlo con estranei.<br />
Quando finalmente toccò a noi<br />
ci rifugiammo tra le accoglienti<br />
pareti casalinghe, grati di essere<br />
di nuovo tutti insieme sani e<br />
salvi.<br />
I bambini non smettevano di<br />
raccontarci la loro giornata.<br />
Alice ci confessò di aver avuto<br />
paura della vicinanza con i<br />
suoi compagni ma che a metà<br />
giornata si era ritrovata mano<br />
nella mano con la sua migliore<br />
amica Giulia e il contatto con<br />
la sua pelle le aveva fatto uno<br />
strano, ma bellissimo effetto.<br />
Leo era troppo piccolo ma, con<br />
l’irruenza dei suoi tre anni, ci<br />
raccontò di aver giocato con le<br />
costruzioni insieme al suo amico<br />
Michele.<br />
Ricordo che dopo le docce,<br />
aprii l’APP della consegna a<br />
domicilio della cena, selezionai<br />
pizza per tutti, ma al momento<br />
del pagamento non mi fu possibile<br />
concludere l’acquisto.<br />
Chiesi a Pietro di provare con<br />
il suo account, ma anche per lui<br />
fu impossibile. Ci avvicinammo<br />
allo sportello delle consegne,<br />
posizionato vicino alla porta<br />
di ingresso ma tutto sembrava<br />
disattivato. Chiamammo l’assistenza<br />
e una voce registrata ci<br />
informò che il servizio era stato<br />
disattivato e che a partire da<br />
quel momento avremmo dovuto<br />
recarci nei negozi appena riaperti,<br />
acquistare i prodotti che<br />
ci servivano e cucinarli a casa.<br />
Pietro, con grande coraggio, si<br />
offrì di uscire e cercare questi<br />
fantomatici negozi.<br />
Ricordo che lo attesi con angoscia<br />
e quell’ora, prima che tornasse,<br />
mi sembrò eterna.<br />
Riuscì a trovare un negozio vicino<br />
a casa che vendeva di tutto;<br />
mi disse che fuori c’era scritto<br />
Supermercato e che, anche se<br />
un po’ smarrito, era riuscito a<br />
trovare qualcosa per cena. In<br />
fondo fu divertente prepararla<br />
forse anche perché mio marito<br />
era riuscito a comprare tutte<br />
cose che non dovevano essere<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
cucinate, ma solo riscaldate.<br />
Quello fu il primo di una lunga<br />
serie di giorni in cui facemmo<br />
nuove esperienze, alcune belle,<br />
altre meno.<br />
Il sabato pomeriggio sentimmo<br />
suonare il campanello e una<br />
voce gentile ma inflessibile ci<br />
chiese di scendere in strada.<br />
Fummo accompagnati in un<br />
posto chiamato Cinema dove ci<br />
sedemmo, insieme a molte altre<br />
persone, spaventate ma incuriosite<br />
come noi, in una grande<br />
sala con centinaia di poltroncine<br />
poste di fronte a un enorme<br />
schermo su cui fu proiettato un<br />
film per bambini. Passammo<br />
quasi due ore in quel posto e<br />
ricordo che, dopo l’iniziale diffidenza,<br />
il tempo volò e quando<br />
le luci si riaccesero provai una<br />
fitta di delusione.<br />
Il giorno dopo era domenica e<br />
poco prima dell’ora di pranzo,<br />
suonò il campanello.<br />
Ci portarono in un posto chiamato<br />
ristorante dove, persone<br />
gentilissime, ci fecero scegliere<br />
cosa mangiare e ce lo servirono<br />
al tavolo.<br />
Fuori da questo posto c’era un<br />
grande prato verde pieno di posti<br />
in cui sedersi e strani oggetti<br />
con i quali far giocare i bambini.<br />
Per fortuna su ognuno c’era un<br />
cartello con su scritto il nome<br />
e come usarli. Scivolo, Altalena<br />
e tanti altri dei quali non avevo<br />
mai sentito parlare.<br />
Ricordo che a fine giornata la<br />
pelle del volto dei miei bambini<br />
era fresca e arrossata; spaventata<br />
mi rivolsi alla persona che ci<br />
stava riportando a casa. Mi disse<br />
che avrebbe subito avvertito<br />
chi di dovere.<br />
Eravamo appena rientrati in<br />
la poesia<br />
senza pudore ne' pieta'<br />
squarci d'amima, profondi come solo la poesia sa essere<br />
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30 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
RUBRICA<br />
vite intrecciate<br />
casa quando sentimmo suonare<br />
il campanello, aprii la porta e<br />
mi ritrovai davanti un uomo di<br />
mezza età che stentai a riconoscere<br />
ma che, appena si presentò,<br />
riconobbi come il pediatra<br />
dei miei figli. Li visitò e ci prescrisse<br />
della pomata lenitiva: la<br />
loro pelle, come la nostra, non<br />
era abituata a stare all’aria aperta<br />
e si era irritata, ma non c’era<br />
niente di cui preoccuparsi.<br />
Dopo alcuni mesi dall’inizio<br />
dell’emergenza, la situazione<br />
tornò sotto controllo ma l’esperienza<br />
di quei giorni cambiò<br />
per sempre le nostre abitudini. I<br />
bambini continuarono a uscire<br />
da casa per andare a scuola, noi<br />
adulti iniziammo ad alternare la<br />
presenza in ufficio con il rimanere<br />
in casa collegati. Io imparai<br />
a cucinare.<br />
Tanti anni sono passati da allora,<br />
le nostre vite sono cambiate<br />
e soltanto il tempo ci dirà se in<br />
meglio o in peggio.<br />
Firenze anno 2795<br />
tra storie di ogni giorno<br />
il nuovo romanzo di camilla cosi che punta dritto al cuore<br />
Anno nuovo<br />
di Fabrizio De Sanctis<br />
«… vita nuova» sussurra la ragazza,<br />
guidandomi attraverso<br />
la marea dei forzati del Capodanno,<br />
al ritmo martellante di<br />
qualcosa che è un insulto definire<br />
musica.<br />
Li odio, i veglioni di San Silvestro,<br />
anche perché mi sembra<br />
assurdo che non ci sia un cane,<br />
in tutto il mondo, con uno straccio<br />
di motivo per rimpiangere<br />
l’anno vecchio. Sono pronto a<br />
scommettere che anche chi ha<br />
fatto un sei multimilionario al<br />
Superenalotto sia da qualche<br />
parte a dirgli vaffanculo. Come<br />
per magia, ogni 31 dicembre<br />
trasforma i trecentosessantaquattro<br />
giorni precedenti in un<br />
Annus Horribilis. Tanti saluti, a<br />
mai più rivederci.<br />
D’accordo, in questa cazzo di<br />
discoteca non c’è nessun multimilionario.<br />
Solo una folla di<br />
sfigati che magari hanno ottimi<br />
motivi per affidare le loro speranze<br />
all’anno nuovo. Io, però,<br />
non li sopporto lo stesso.<br />
La mano della ragazza continua<br />
a guidarmi. I suoi occhi vagano<br />
nella sala e a un tratto, in un<br />
fugace momento di lucidità, mi<br />
rendo conto che di lei non so<br />
niente, neppure il nome.<br />
Fuori piove. Proprio una bella<br />
serata, degna di un 30 dicembre.<br />
I miei sono in montagna<br />
con i loro amici. Non hanno<br />
neppure insistito perché andassi<br />
con loro e non ho dovuto<br />
scervellarmi per trovare una<br />
scusa. Non mi va e chiusa lì.<br />
Buon anno.<br />
Situazione ideale, se appena<br />
una settimana fa non avessi trovato<br />
Luisa – la dolce Luisa che<br />
piace a mamma e babbo perché<br />
figlia del megaingegnere tanto<br />
ricco e tanto bravo – a cavalcioni<br />
dell’aitante rampollo di<br />
un altro megaqualcosa, intenta<br />
a praticare evoluzioni non proprio<br />
consone a un trattato di<br />
ingegneria. Per due giorni ha<br />
anche tentato di telefonarmi.<br />
Dopo la prima frase (“Amore,<br />
non è come pensi tu”) ho riattaccato<br />
e, nonostante le insistenze<br />
di mamma, non ho più<br />
voluto parlarci. Ora, magari,<br />
mi resterà la curiosità di sapere<br />
“com’è”, visto che non è<br />
“come penso io”, ma a quanto<br />
pare Luisa non è più così ansiosa<br />
di spiegarmelo. Amen.<br />
Dovrei essere preoccupato perché<br />
rischio di passare da solo<br />
la notte di Capodanno? In realtà,<br />
me ne frega il giusto. Almeno<br />
sono entrato a buon diritto<br />
nella cerchia di chi ha un<br />
ottimo motivo per pensare tutto<br />
il male possibile dell’anno che<br />
se ne va. Dare il benvenuto a<br />
quello nuovo in beata solitudine<br />
non mi sconvolge. Anzi, ha i<br />
suoi vantaggi. Per esempio, mi<br />
sbatto sul divano e lascio andare<br />
i Pink Floyd a tutta valvola.<br />
“Dark Side of the Moon”, il<br />
paradiso. Salto qualche brano<br />
e mi lascio avvolgere dal pianoforte<br />
di “The great gig in the<br />
sky”.<br />
La pioggia aumenta d’intensità.<br />
Sta arrivando un temporale.<br />
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32 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
33
Con la fortuna che mi ritrovo,<br />
andrà via la corrente. Intanto<br />
chiudo gli occhi, godendomela<br />
finché posso.<br />
Un lampo illumina la stanza,<br />
seguito da un tuono fragoroso.<br />
Un attimo dopo, come volevasi<br />
dimostrare, la luce se ne va.<br />
‘Fanculo. Apro gli occhi giusto<br />
in tempo per godermi un altro<br />
fulmine. E la vedo.<br />
È fuori, in giardino. La sua figura<br />
esile risalta nonostante<br />
l’oscurità. Sembra vestita soltanto<br />
di una camicetta bianca,<br />
o roba del genere. È bagnata<br />
come un pulcino, ovvio, e i lunghi<br />
capelli le ricadono sul viso,<br />
gocciolanti, lasciando intravedere<br />
solo due occhi spalancati,<br />
fissi su di me. Il modo migliore<br />
per beccarsi una polmonite,<br />
penso, ma per lunghi istanti resto<br />
immobile, inebetito.<br />
Ci vuole un altro lampo per<br />
scuotermi. Lei non si muove;<br />
continua a fissarmi, incurante<br />
della pioggia. Corro alla finestra<br />
e ci guardiamo. Comincio<br />
a sentirmi inquieto e mi dico<br />
che ci vuole una buona ragione<br />
per andarsene in giro vestiti di<br />
niente in una serata del genere.<br />
Magari sta scappando da qualcosa<br />
o da qualcuno.<br />
«Fammi entrare» dicono le sue<br />
labbra.<br />
Fra il rumore della pioggia e<br />
la finestra chiusa non ci sarebbe<br />
verso di sentirla, ma quelle<br />
parole le ho percepite, lo giuro.<br />
Dentro di me, come se avesse<br />
parlato alla mia mente più che<br />
all’udito.<br />
«Fammi entrare» ripete, e questa<br />
volta sono quasi certo che<br />
non abbia aperto bocca, anche<br />
se con questo buio…<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
«Ti prego, fammi entrare».<br />
Mi muovo a scatti, come una<br />
marionetta. È lei che tira i fili.<br />
Apro la finestra e, in un attimo,<br />
è dentro. Almeno torna la luce,<br />
e con essa i Pink Floyd a palla.<br />
Così, all’improvviso, divento<br />
frenetico: chiudo la finestra,<br />
smanetto con la manopola del<br />
volume, balbetto qualcosa per<br />
dire alla ragazza di stare lì,<br />
arrivo subito, corro in bagno,<br />
prendo un accappatoio e un<br />
asciugamano, torno in salotto<br />
e…<br />
Si è tolta i vestiti. È completamente<br />
nuda e, così bagnata,<br />
ancora più eccitante, al di là<br />
del fatto che è davvero una bellezza.<br />
Le allungo l’accappatoio. Lo<br />
indossa con un movimento<br />
leggero. Ci mette un attimo di<br />
troppo a chiuderlo, lasciando<br />
che il mio sguardo si soffermi<br />
sul suo corpo. Con l’asciugamano<br />
si strofina energicamente<br />
i capelli. Anche il viso è affascinante;<br />
i lineamenti, magari,<br />
hanno un che di severo ma gli<br />
occhi, neri come la notte, sono<br />
un vero spettacolo.<br />
«Grazie» sospira.<br />
«Di niente» rispondo. «Vieni<br />
accanto al termosifone. Devi<br />
essere gelata».<br />
«Non più di tanto. Sei solo?»<br />
«Sì. I miei sono via per Capodanno».<br />
Se mi aspettavo un commento,<br />
rimango deluso. Mi passa<br />
l’asciugamano e dà un’occhiata<br />
alla stanza.<br />
«Vuoi fare una doccia?» chiedo.<br />
«Più tardi, magari».<br />
Mi sento in imbarazzo. Lei, invece,<br />
è tranquillissima. Un altro<br />
sguardo intorno, poi va a<br />
sedersi sul divano. L’accappatoio<br />
si apre, scoprendo un paio<br />
di gambe da favola. Non posso<br />
evitare di guardarle mentre<br />
vado a stendere i suoi vestiti in<br />
bagno. Che situazione! penso.<br />
Va a finire che mi prendo una<br />
bella vendetta su Luisa e il piacione.<br />
Quando torno, sento il dovere<br />
di insistere: «Fatti una doccia,<br />
dai. Rischi di prendere un malanno».<br />
La risposta è uno sguardo quasi<br />
divertito. «Questo è l’ultimo<br />
dei miei problemi» dice.<br />
Non capisco e preferisco tacere.<br />
«Bella casa» commenta, cambiando<br />
discorso. Mi stringo<br />
nelle spalle. «Magari è troppo<br />
centrale per i miei gusti. Io preferisco<br />
luoghi più isolati».<br />
Annuisco, sa Dio perché. Sto<br />
facendo la figura del cretino e<br />
lei se ne accorge.<br />
«Sciogliti, dai!» esclama. «Dovrei<br />
essere io quella imbarazzata».<br />
Sorride. Anche i suoi denti<br />
sono uno spettacolo. Candidi,<br />
perfetti.<br />
«Niente?» ridacchia. Si alza e<br />
si avvicina, facendosi improvvisamente<br />
seria. «Vorresti sapere,<br />
vero? È una lunga storia.<br />
Magari dopo te la racconto».<br />
Dopo? Dopo cosa?<br />
Una mossa aggraziata. Si volta<br />
di spalle e lascia cadere l’accappatoio.<br />
Manco a dirlo, anche<br />
da questa prospettiva è una<br />
visione mozzafiato. Mi tende<br />
una mano; un gesto che vale<br />
più di mille parole. Mi lascio<br />
prendere e sento una specie di<br />
scossa. L’ultimo pensiero coe-<br />
il xvi secolo<br />
attuale come non mai<br />
Le bande nere rivivono tra le pagine geniali di lorenzo leoni<br />
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34 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
rente è che non conosco neppure<br />
il suo nome.<br />
I miei ricordi si interrompono<br />
qui, per riprendere dopo<br />
un giorno intero, più o meno,<br />
quando mi è sembrato di risvegliarmi<br />
da una sorta di torpore<br />
e me la sono trovata accanto.<br />
Ho avuto la sensazione che mi<br />
studiasse.<br />
«Tutto a posto?» ha chiesto.<br />
Ho annuito, in silenzio. Per la<br />
verità mi sentivo strano, come<br />
svuotato.<br />
«Bene. Allora possiamo andare»<br />
ha concluso.<br />
«Andare? Dove?» ho farfugliato.<br />
Cazzo, mi sentivo la bocca<br />
impastata, un vero schifo.<br />
«A festeggiare. Anno nuovo,<br />
vita nuova».<br />
Risultato: pieno marasma da<br />
discoteca. Se crede di curare in<br />
quel modo la mia confusione<br />
mentale, ha sbagliato indirizzo.<br />
Ma siamo qui, a pochi minuti<br />
dalla mezzanotte.<br />
Continua a trascinarmi con sé,<br />
senza una meta, vagando per<br />
la sala. Quando l’anno nuovo<br />
si decide ad arrivare, mi aspetto<br />
che si unisca all’entusiasmo<br />
generale. Invece niente; mi si<br />
stringe contro e, all’improvviso,<br />
mi abbraccia e mi dà un<br />
lungo bacio.<br />
«È ora di darsi da fare» dice.<br />
Riprendiamo a vagare e adesso<br />
lei sembra…<br />
“Un animale in caccia”, insinua<br />
un angolo della mia mente.<br />
Nello stesso tempo comincio a<br />
sentirmi strano. Percepisco una<br />
specie di vibrazione, quasi una<br />
frenesia, accompagnata da un<br />
acutizzarsi dei sensi. Un ronzio<br />
continuo, profondo, sommesso,<br />
eppure più fragoroso, in un certo<br />
modo, della musica assordante.<br />
Un caleidoscopio di sensazioni<br />
che finisce per frastornarmi più<br />
di quanto già non sia.<br />
Mi fermo in preda a un vorticoso<br />
capogiro. Sono sul punto<br />
di svenire. La solerte vocina mi<br />
sussurra che, per quanto le risulta,<br />
non ho toccato cibo nelle<br />
ultime ventiquattr’ore, e “Mi<br />
sembra il minimo che ti giri la<br />
testa, non credi?”<br />
Quando, a fatica, riapro gli occhi,<br />
quelli della ragazza sono<br />
a pochi centimetri dai miei. Li<br />
sento entrarmi dentro, esplorarmi<br />
in ogni angolo, condividere<br />
le mie sensazioni e, non so<br />
come, cercare di lenirle, di dare<br />
loro una direzione, senza usare<br />
violenza, assecondandomi e,<br />
nello stesso tempo, guidandomi<br />
verso una meta ancora sconosciuta.<br />
Dopo un minuto - o un’ora, un<br />
secolo… - mi sento pronto. Non<br />
so per cosa, ma sono pronto.<br />
La ragazza sorride e, con un<br />
lieve cenno del capo, m’invita<br />
a seguirla. D’altra parte, cosa<br />
ho fatto di diverso fino a questo<br />
momento?<br />
Si dirige con decisione verso<br />
una porta. “Staff only”, c’è<br />
scritto sul cartello. A quanto<br />
pare l’avvertenza, per lei, non<br />
è un ostacolo. Dentro la stanza,<br />
nella penombra, due figure,<br />
avvinghiate e gementi. I loro<br />
vestiti sono sparsi qua e là; alla<br />
donna sono rimaste solo le mutandine.<br />
Quando si accorgono di noi,<br />
l’uomo ha appena il tempo di<br />
azzardare un «Che caz…!»<br />
prima di bloccarsi, soggiogato<br />
dallo sguardo della mia compagna.<br />
La donna si copre istintivamente<br />
il seno e io catturo i<br />
suoi occhi. Sento la paura crescere<br />
in lei e divorare la frenetica<br />
eccitazione di pochi istanti<br />
prima.<br />
Guardo la ragazza. Ha afferrato<br />
l’uomo per i capelli e lo tiene<br />
in ginocchio con noncuranza.<br />
Aspetta me, osservandomi con<br />
occhi attenti. È il mio esame,<br />
comprendo.<br />
«Anno nuovo, vita nuova!»<br />
sussurra ancora, con una nota<br />
di trionfo. Sembra dire che tutti<br />
gli “anni”, finora, sono stati<br />
“horribiles” a confronto di<br />
cosa mi aspetta. E sono sicuro<br />
di vederla sorridere mentre, finalmente<br />
lucido e consapevole<br />
di ciò in cui mi sono trasformato<br />
(“In cui lei ti ha trasformato”,<br />
sentenzia per l’ultima volta<br />
la vocina) affondo famelico<br />
i denti nel collo della donna e<br />
comincio a succhiare.<br />
Appuntamento al 5 febbraio con il nuovo <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong><br />
dove conoscerete i vincitori del secondo round dal tema<br />
“E pensare che allora...”<br />
CONTEST MENSILE<br />
PER RACCONTI INEDITI<br />
Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> promuove un contest<br />
mensile per racconti inediti della lunghezza<br />
massima di 10.000 battute.<br />
La partecipazione è aperta a tutti, non prevede<br />
vincoli di genere ed è gratuita.<br />
I tre elaborati giudicati di volta in volta migliori<br />
verranno pubblicati integralmente sulla<br />
rivista “<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong>”, in uscita<br />
il 5 di ogni mese.<br />
Su ogni numero della rivista sarà reso noto il<br />
tema per il contest successivo, e gli elaborati<br />
dovranno pervenire entro il 5 del mese successito<br />
all’indirizzo mail indicato.<br />
Trascorso un anno dall’inizio del contest,<br />
i dodici racconti classificatisi al primo posto<br />
saranno inseriti in un’antologia cartacea<br />
pubblicata e distribuita su scala nazionale a<br />
cura di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
I racconti classificatisi al secondo e terzo<br />
posto saranno inseriti in un’antologia realizzata<br />
e distribuita in eBook a cura di Edizioni<br />
<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Il tema mensile potrà essere sviluppato in<br />
piena libertà, senza limite di genere e contesto<br />
temporale, purché non leda la dignità di<br />
persone, enti o religioni esistenti.<br />
Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile<br />
inoltrare le richieste alla casella mail<br />
info@edizionijollyroger.it<br />
CONTEST MENSILE<br />
PER RACCONTI INEDITI<br />
Tema per il numero di Marzo <strong>2021</strong><br />
Stanno suonando<br />
la nostra canzone<br />
Gli elaborati, della dimensione massima di 10.000<br />
(diecimila) battute spazi inclusi, dovranno pervenire<br />
entro la mezzanotte del giorno 5 febbraio <strong>2021</strong><br />
in formato OpenOffice alla casella<br />
contest@edizionijollyroger.it<br />
Gli Autori dei racconti classificati ai primi tre posti e<br />
pubblicati sul numero di febbraio <strong>2021</strong> della rivista<br />
online “<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong>” si impegnano a non divulgare<br />
l’elaborato con altri canali o sottoporlo ad altri<br />
Editori fino alla pubblicazione in cartaceo o in eBook a<br />
cura di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Nella mail di invio si prega di inserire i dati anagrafici<br />
dell’Autore, un recapito telefonico e l’autorizzazione a<br />
pubblicare l’elaborato in caso di vittoria.<br />
36 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong>
FACITE AMMUINA<br />
FACITE AMMUINA<br />
TUTTI I MOVIMENTI<br />
SULLA TOLDA DI JOLLY ROGER<br />
Cosa c’è di nuovo, cosa stiamo preparando<br />
e cosa è successo a bordo. Le news dal Galeone Pirata<br />
“Facite ammuina” è stato<br />
spacciato per anni come una<br />
vera pagina estrapolata del manuale<br />
di comando in dotazione<br />
alla Reale Marina Borbonica.<br />
In sostanza si trattava di un ordine<br />
che veniva lanciato quando,<br />
in occasione della una visita<br />
a bordo di un personaggio<br />
importante, si voleva mostrare<br />
una frenetica attività sia sopra<br />
che sottocoperta, che indicasse<br />
come la Reale Marina non riposasse<br />
mai.<br />
L’ordine recita letteralmente:<br />
“Regno delle Due Sicilie<br />
Collezione dei Regolamenti della<br />
Real Marina - anno 1841,<br />
Capitolo XIX, Art. 27, par. 15<br />
FACITE AMMUINA!<br />
All’ordine facite ammuina tutti<br />
chilli che stanno a prora vann<br />
‘a poppa e chilli che stann ‘a<br />
poppa vann’a prora, chilli che<br />
stann’a ddritta vann’a sinistra<br />
e chilli che stann’a sinistra<br />
vann’a dritta; tutti chilli che<br />
stanno abbascio vann’n’coppa<br />
e chilli che stanno n’coppa<br />
vann’abbascio, passann’ tutti<br />
p’o stesso pertuso; chi nun<br />
tene nient’affa, s’aremena a<br />
‘cca e a llà.<br />
di Francesco Draghi<br />
Nasce con questo<br />
numero la nuova<br />
rubrica che racconta<br />
quante cose succedono<br />
a bordo del galeone<br />
di <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Un bollettino di<br />
navigazione denso<br />
di notizie e di movimenti,<br />
per il quale<br />
abbiamo scelto un<br />
titolo preso in prestito<br />
da un divertente<br />
falso storico attribuito<br />
ai Borbone<br />
Ordine da usare in occasione di<br />
visite a bordo delle alte autorità<br />
del Regno.<br />
Il Maresciallo in capo dei legni<br />
e dei bastimenti della Real Marina:<br />
Mario Giuseppe Bigiarelli”.<br />
Ovviamente, come già segnalato<br />
nello strillo centrale, si tratta<br />
di un divertentissimo falso<br />
storico, che è stato comunque<br />
capace di trarre in inganno gli<br />
studiosi e gli appassionati per<br />
parecchio tempo.<br />
Perché tutto questo panegirico,<br />
vi starete chiedendo?<br />
Semplice! Perché anche qui sul<br />
Galeone Pirata di <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
abbiamo deciso di fare ammuina,<br />
muovendoci tutti insieme<br />
e scaraventando davanti agli<br />
occhi dei lettori ogni iniziativa<br />
della Casa Editrice volta a rafforzare<br />
il brand e a promuovere<br />
i titoli editi.<br />
DECAMERON 2020<br />
Anche se risale al precedente<br />
lockdown vale la pena parlarne.<br />
Per tutta la durata della clausura<br />
abbiamo regalato due volte alla<br />
settimana un titolo in eBook.<br />
Ogni lunedì e ogni giovedì i<br />
Lettori hanno potuto scaricare<br />
gratuitamente il file dalle pagine<br />
del sito Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Il risultato è stato davvero strabiliante:<br />
al primo di giugno<br />
2020 erano state scaricate oltre<br />
3.000 copie dei 17 eBook messi<br />
a disposizione.<br />
Un successo reso ancor più<br />
soddisfacente pensando al fatto<br />
che quei libri hanno fatto compagnia<br />
a tante persone chiuse in<br />
casa in attesa di un segnale di<br />
speranza.<br />
BLACK FRIDAY<br />
Non potevamo mancare. E infatti<br />
il Black Friday di Edizioni<br />
<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> ha registrato un’ottima<br />
risposta da parte dei Lettori<br />
che si sono aggiudicati un<br />
ragguardevole bottino di libri<br />
scontatissimi.<br />
Abbiamo inoltre registrato la<br />
vittoria della raccolta di Francesca<br />
Magrini “Dietro le finestre”<br />
in seno al “<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
Black Friday Last Blood Contest”,<br />
una gara goliardica tra<br />
Autori a chi vendeva di più.<br />
In palio una bottiglia di Grog<br />
preparato con amorevole cura<br />
e ricetta originale del Mar dei<br />
Caraibi dal Capitano in persona.<br />
Bottiglia consegnata direttamente<br />
nelle mani di Francesca<br />
Magrini (con la mascherina,<br />
ovviamente) che ne ha documentato<br />
l’apertura con un bellissimo<br />
post su Facebook.<br />
I PIRATI DI NATALE<br />
E dato che a Natale sono tutti<br />
più buoni, Pirati compresi,<br />
abbiamo organizzato una promozione<br />
last minute che ha abbracciato<br />
il periodo dal 22 al 31<br />
dicembre.<br />
Tutti i libri di Edizioni <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong> sono stati ribassati a 10<br />
Euro tramite rimborso immediato<br />
PayPal della cifra eccedente.<br />
So che sembra incasinato, ma il<br />
pubblico ha capito al volo, anche<br />
grazie alle semplici istruzioni<br />
diramate tramite sito e<br />
Social, e ha fatto incetta di libri<br />
dimostrando che gli italiani<br />
leggono... magari vanno invogliati<br />
con un bello sconto, ma<br />
alla fine leggono!<br />
PRESENTAZIONI ZOOM<br />
Il lockdown non ci spaventa!<br />
Ragion per cui abbiamo organizzato<br />
(e continueremo a farlo)<br />
molte presentazioni sfruttando<br />
la piattaforma Zoom.<br />
Sono state delle bellissime<br />
chiacchierate tra Autore e conduttore,<br />
alle quali hanno partecipato<br />
con entusiasmo i molti<br />
ospiti intervenuti.<br />
È stata una formula vincente, in<br />
quanto ha reso possibile per gli<br />
Autori invitare anche persone<br />
molto distanti che non sarebbero<br />
mai potute intervenire a<br />
una presentazione in presenza<br />
fisica.<br />
Da <strong>gennaio</strong> <strong>2021</strong> riprenderemo<br />
quasta nuova e utile abitudine,<br />
portando gli Autori e le novità<br />
direttamente a casa vostra, senza<br />
che dobbiate scollare le terga<br />
dal divano. Bello, no?<br />
E come se non bastasse, le presentazioni<br />
vengono rimontate e<br />
caricate su...<br />
YOU TUBE<br />
Già, perché anche Edizioni <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong> ha finalmente il suo<br />
canale YouTube sul quale postare<br />
i trailer dei libri, le dissertazioni<br />
in materia di editoria, le<br />
interviste agli Autori e i montaggi<br />
delle presentazioni tenute<br />
tramite piattaforma Zoom.<br />
Prossimamente (e questa è una<br />
novità in anteprima) il canale<br />
YouTube di Edizioni <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong> ospiterà anche una trasmissione<br />
che molti di voi conoscono<br />
dai tempi della radio<br />
e che si materializzerà nuovamente<br />
sotto forma di puntate<br />
video. Sto parlando del format<br />
demenziale “PULParler, quattro<br />
chiacchiere tra psicopatici”<br />
che, oltre all’immancabile Fabio<br />
Gimignani in veste di condottiero-conduttore,<br />
si avvarrà<br />
di molti nomi noti e meno noti<br />
della rete.<br />
Quindi “Stay tuned”... anzi:<br />
“Stay tubed” (questa la proteggiamo<br />
con il copyright) perché<br />
in questo <strong>2021</strong> se ne vedranno<br />
davvero delle belle.<br />
CONCORSO RACCONTI<br />
E infine il concorso “Raccontami<br />
una storia”, grazie al quale<br />
ogni mese saranno premiati tre<br />
racconti inediti con la pubblicazione<br />
sul <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> <strong>Magazine</strong><br />
e che alla fine dell’anno verranno<br />
raccolti in due antologie<br />
(una cartacea e una elettronica)<br />
a totale carico della Casa Editrice<br />
e con distribuzione nazionale.<br />
Su questo numero trovate i primi<br />
tre vincitori e il tema per il<br />
prossimo round del concorso.<br />
NEWSLETTER<br />
Da <strong>gennaio</strong> prende il via anche<br />
il programma di email marketing<br />
grazie al quale, tramite<br />
l’iscrizione gratuita al sito,<br />
potrete ricevere la newsletter<br />
di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> che vi<br />
terrà informati sulle novità e<br />
vi darà la possibilità di accedere<br />
alle promozioni riservate ai<br />
membri del sito.<br />
Una al mese; due al massimo,<br />
promesso!<br />
Siamo pirati, non stalker.<br />
Alla prossima, e buon vento!<br />
38 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />
39
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Ma prima devi superare la selezione.<br />
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