LeStrade n.1562 novembre 2020
GALLERIE Gli avanzamenti dei trafori alpini ROAD SAFETY Come proteggere gli ostacoli fissi
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Gli avanzamenti dei trafori alpini
ROAD SAFETY
Come proteggere gli ostacoli fissi
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termine dei lavori, infine, basta lavare con idrogetto le superfici<br />
per restituire omogeneità cromatica”. Nei casi di tunnel<br />
stradali esistenti, i ripristini vanno invece valutati sulla base<br />
di una serie di parametri, che riguardano la consistenza delle<br />
pitture pre-esistenti (ben aderite e compatte o sfarinate e decoese),<br />
lo stato del calcestruzzo e il suo degrado (cls integro<br />
e compatto; cls integro ma vaiolato; cls degradato, sfarinato,<br />
poroso), la presenza o meno di venute d’acqua (superficie<br />
asciutta; poche venute; venute localizzate; venute estese e<br />
diffuse). Definita la tipologia e lo stato della superficie si interviene<br />
quindi con attività di pulizia (idrolavaggio a pressione o<br />
idroscarifica) e con la rimozione in profondità dei calcestruzzi<br />
ammalorati oltre che del rivestimento iniziale. “In assenza di<br />
venute d’acqua - spiegano da Innoventions - si possono eseguire<br />
le rasature con malte specifiche che omogeneizzano la<br />
superficie riempiendo vaiolature o difettosità. Venute d’acqua<br />
localizzate ma anche estese possono invece essere convogliate<br />
e captate con tecniche tradizionali. Una nuova tecnologia<br />
prevede la stesura di teli in PVC sulle venute d’acqua<br />
con successiva ricopertura con malte”. Infine, la pitturazione,<br />
che prevede due fasi: applicazione di fondo acrilico all’acqua<br />
ACRICOAT W.1310 ad alta copertura e finitura epossi-silossanica<br />
SIL-EPOX HD 506.<br />
Qualità assicurata<br />
Dal punto di vista esecutivo il ciclo in sé, spiegano gli specialisti<br />
di Innoventions, è semplice e veloce “se condotto con gli<br />
impianti adeguati che consentano il controllo della velocità di<br />
avanzamento degli automezzi e la distanza della barra portaugelli<br />
dalle pareti”. Una novità: il sistema è applicabile anche su<br />
superfici umide. L’ultima fase da tenere sotto controllo è quindi<br />
quella della gestione del rivestimento, ovvero del mantenimento<br />
della prestazione quantificata di riflessione della luce<br />
o del grado di bianco: “Ma essendo il rivestimento facilmente<br />
pulibile ed impenetrabile allo sporco la manutenzione è semplice<br />
e veloce”. Da esperienze condotte sul IV Tronco di ASPI<br />
in gallerie con livelli di traffico di 30-50.000 veicoli/giorno, la<br />
perdita di riflessione della luce sui piedritti è stata dell’ordine<br />
del 5%/mese. Dopo pulizia mediante rotolavaggio, la riflessione<br />
della luce ritorna ai valori iniziali nell’ordine di dell’85-90%<br />
rispetto alla situazione prima dell’intervento di lavaggio. “La<br />
prestazione - chiarisce Locaspi – può essere supportata da<br />
una specifica polizza assicurativa che per un periodo di esercizio<br />
di 5 anni copre i rischi di perdita di adesione e di stabilità<br />
della riflessione della luce. La polizza è prorogabile per 2 volte<br />
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Materiali<br />
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fino a un massimo di 15 anni e copre sia i costi delle pitture sia<br />
quelli della manodopera per la loro riapplicazione”.<br />
Valore prestazionale<br />
Gallerie nuove, dunque, ma anche esistenti. Applicabilità<br />
su superfici di ogni genere, incluse quelle umide. Un’evoluzione<br />
tecnologica, in sostanza, che va a configurarsi come<br />
risposta calzante alla necessità di manutenzioni e ripristini<br />
funzionali e alla durabilità anch’essa “evolutasi” nel tempo,<br />
ovviamente in senso quantitativo. Riassumendo, tra i<br />
punti di forza di queste innovative soluzioni riscontriamo:<br />
4. Confronto tra costi<br />
dei rivestimenti in galleria<br />
Fonte: Innoventions<br />
5. Variazione delle riflessione<br />
della luce dei piedritti<br />
nel tempo in funzione<br />
dell’efficienza e modalità<br />
di lavaggio<br />
6. Applicazione dello strato<br />
di finitura<br />
7. Particolare<br />
del rivestimento<br />
11/<strong>2020</strong> leStrade<br />
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8. Ancora casi scuola:<br />
pitturazione parziale della<br />
galleria Virgolo (Bolzano)<br />
9. Galleria Petlin nei pressi<br />
di Ortisei (ente gestore<br />
Provncia Autonoma di Bolzano)<br />
10. Armature in acciaio<br />
(da proteggere come si deve)<br />
▪ Riflessione della luce > 90%; basso livello di presa di sporco<br />
(low dirt pick up); eccellente pulibilità, consentendo con<br />
un semplice lavaggio anche dopo un lungo periodo di esercizio,<br />
il ripristino del valore di riflessione iniziale;<br />
▪ Protezione dei supporti in calcestruzzo e delle armature<br />
dalla contaminazione dei cloruri;<br />
▪ Eccellenti proprietà anticarbonatazione specifico per le superfici<br />
cementizie;<br />
▪ Applicabilità su supporti metallici o ceramici, per ripristinare<br />
la riflettanza originaria di vecchi pannelli degradati o<br />
corrosi;<br />
▪ Applicabilità su gallerie con superfici cementizie nuove,<br />
recenti già pitturate (< 20 anni) o vecchie (> 20 anni) con<br />
modeste venute d’acqua;<br />
▪ Ciclo di pitturazione costituito da prodotti atossici, privi di<br />
solventi organici volatili, non infiammabili, e che non rilasciano<br />
fumi tossici in caso di incendio.<br />
“Si tratta - approfondisce Locaspi - di una scelta tecnica incentrata<br />
su un nuovo approccio alla manutenzione, sintetizzabile<br />
come prestazionale o programmata. Basata cioè<br />
su un investimento iniziale più elevato rispetto alle soluzioni<br />
tradizionali, ma interamente ammortizzabile in ragione<br />
di molteplici aspetti, che comprendono la maggiore sicurezza,<br />
il risparmio energetico, i risparmi sui costi di pulizia, la<br />
manutenzione e la ripitturazione. Il sistema protettivo della<br />
Innoventions caratterizzato da una vita utile superiore a 20<br />
anni e validato dalla possibilità di una copertura assicurativa,<br />
si confronta con i sistemi attualmente presenti sul mercato<br />
quali: pitture a tempera, che andrebbero applicate ogni<br />
Manutenzione globale dall’acciaio al calcestruzzo<br />
Innoventions (innoventions.eu) mette a disposizione tutta<br />
una serie di protettivi con l’obiettivo di estendere ulteriormente<br />
la durabilità delle strutture trattate sia che si<br />
tratti di acciaio o di calcestruzzo, oggi l’obiettivo dei 100<br />
anni di vita utile è a “portata di pennello”. Alle finiture poliuretaniche-fluorurate<br />
bicomponenti ad alto solido che<br />
garantiscono una attesa di vita della struttura superiore ai<br />
50 anni e ai suoi prodotti epossisilossanici ad alta pulibilità,<br />
affianca il più efficace rivestimento anticorrosivo per<br />
acciaio esistente d itipo galvanico rispetto a qualsiasi altro<br />
sistema protettivo tradizionale di tipo passivo. Questa<br />
efficacia si basa su una serie di caratteristiche uniche del<br />
prodotto che non può essere classificato come una normale pittura o come<br />
un primer zincante, ma è un sistema filmante galvanico denominato Zinga ® .<br />
L’applicazione di Zinga ® è semplice e veloce senza modificare l’assetto produttivo<br />
ed organizzativo degli impianti. Lo Zinga ® , applicato a basso spessore<br />
in uno o due strati, supera i test previsti da ISO 12944-6:2018 per ambienti<br />
C4, C5, e CX con durate attese H, VH (superiori a 25 anni). Sono disponibili<br />
sistemi protettivi multistrato aventi ZINGA ® come primer ed applicazione<br />
di pitture come numero di mani e spessore secondo le prescrizioni da ISO<br />
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anno e in casi particolari anche più volte all’anno; pitture<br />
acriliche ed epossiacriliche, che dopo un periodo di esercizio<br />
di 2-4 anni non sono più pulibili e pertanto richiederebbero<br />
inevitabilmente, per mantenere gli standard di sicurezza,<br />
la ripitturazione dei piedritti; pitture epossidiche che resistono<br />
ai cicli di lavaggio, ma mostrano un ingiallimento più<br />
o meno marcato nel tempo e una maggiore sensibilità alle<br />
venute d’acqua determinando evidenti blister e distacchi”.<br />
Superfici protette<br />
Una volta applicato, il rivestimento epossisilossanico si presenta<br />
come una superficie dura, compatta, fortemente idrorepellente<br />
e saldamente aderente al supporto sia esso cementizio<br />
che metallico. Il rivestimento è macroscopicamente<br />
percepito come uno strato vetroso o ceramico impenetrabile<br />
allo sporco e facilmente pulibile. La sua forte idrorepellenza<br />
e la bassa attitudine alla ritenzione dello sporco, rende perciò<br />
inutile - notano i tecnici - l’uso di tensioattivi che potrebbero<br />
essere utilizzati solo in caso di deposito di morchie oleose o<br />
di origine bituminosa talvolta riscontrabili sulle strade. Il risultato<br />
è la riduzione dei costi di manutenzione e la certezza<br />
che l’eventuale ritardo dell’operazione di lavaggio non comporta<br />
depauperamento delle prestazioni di pulibilità e riflessione<br />
della luce del sistema applicato all’origine: “Sulla base<br />
di questi dati sarà possibile dimensionare gli impianti di illuminazione<br />
con la consapevolezza che i piedritti così protetti<br />
manterranno sempre una superficie riflettente come da progetto,<br />
programmando semplicemente una manutenzione con<br />
appropriato idrolavaggio e rotolavaggio”. nn<br />
12944-5:2018. Uno dei settori in forte crescita è quello della<br />
protezione dei ferri d’armature dei calcestruzzi sia nuovi<br />
che per la manutenzione. La barriera, spiegano gli esperti,<br />
è originata proprio dalle dinamiche di collaborazione che<br />
si instaurano tra i tre elementi: acciaio, rivestimento protettivo<br />
e calcestruzzo fresco a contatto con l’armatura<br />
protetta dallo Zinga ® . Sulla superficie del ferro d’armatura<br />
si forma uno strato impermeabile e compatto di sali di<br />
zinco che operano come protettivo sigillante, costituendo<br />
una barriera addizionale. I sali di zinco rendono la superficie<br />
più scabra, aumentando l’adesione della barra di armatura<br />
al calcestruzzo. Lo zinco contenuto nello Zinga ® ,<br />
così protetto dal calcestruzzo, sviluppa interamente la sua azione galvanica<br />
sia nella zona dove applicato che, per conducibilità, nelle zone adiacenti<br />
estendendo la protezione anche alle superfici non interessate alla manutenzione<br />
ma esposte al degrado. Indipendentemente dal ciclo adottato, Zinga ®<br />
è l’unico sistema di protezione galvanica dell’acciaio applicabile a temperatura<br />
ambiente in grado di garantire una differenza di potenziale ΔV > 0,6 Volt<br />
con spessore di 60 μm DFT. Zinga ® è un prodotto monocomponente applicabile<br />
a partire da -15°C su armature sabbiate o spazzolate.<br />
Materiali