LeStrade n.1562 novembre 2020
GALLERIE Gli avanzamenti dei trafori alpini ROAD SAFETY Come proteggere gli ostacoli fissi
GALLERIE
Gli avanzamenti dei trafori alpini
ROAD SAFETY
Come proteggere gli ostacoli fissi
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68<br />
69 LS<br />
5 6<br />
composto da Dr. Ing. Josef Aichner, Pilcher Consulting Engineers<br />
e M+G Ingenieure) e soprattutto da Strabag AG, capofila<br />
del consorzio di imprese che sta eseguendo l’appalto della<br />
Provincia Autonoma di Bolzano (Ripartizione 10 Infrastrutture,<br />
direttore l’ingegner Valentino Pagani, responsabile del procedimento<br />
ingegner Umberto Simone). Insieme a STRABAG<br />
un nutrito gruppo di imprese altoatesine: si tratta di Alpenbau<br />
Srl, Moser & Co Srl, Unionbau SpA e Geobau Srl. La direzione<br />
lavori è invece affidata a EUT Engineering Srl (DL è l’ingegner<br />
Georg Fischnaller), mentre la squadra degli specialisti Strabag<br />
è guidata dal direttore tecnico di Strabag Italia, ingegner Andrea<br />
Marzi, e dal direttore di cantiere ingegner Andreas Pichler.<br />
Il racconto di quanto si sta eseguendo in galleria ci porterà a<br />
stretto contatto con un metodo di scavo inusuale da questo versante<br />
delle Alpi, ma nel caso specifico adatto a “portare a casa<br />
il risultato”, ovvero una realizzazione in un contesto geologicamente<br />
molto complesso e mutevole. Si tratta del cosiddetto<br />
“metodo Austriaco”, detto più correttamente NATM, New Austrian<br />
Tunnelling Method. In estrema sintesi: un approccio di<br />
avanzamento basato sull’adattamento delle tecniche da mettere<br />
in campo al comportamento progressivo del cavo. Parafrasando<br />
il noto detto: quando lo scavo si fa duro...<br />
Un lotto nevralgico<br />
Prima di entrare nel vivo di questa complessa (e interessantissima)<br />
lavorazione, sofferniamoci ancora un momento sul lotto che<br />
include, oltre alle nuove opere, anche una serie di interventi di riqualifica<br />
di segmenti esistenti della SS 49. Il costo complessivo,<br />
indicativo dell’importanza di questo progetto, è di circa 72 milioni<br />
di euro. I lavori sono stati avviati nella primavera 2019 con il<br />
target di fine intervento fissato all’ottobre 2021, esattamente tra<br />
un anno. Siamo dunque nel pieno delle attività, come mostrano<br />
anche le immagini che pubblichiamo a corredo di questo articolo<br />
e per cui ringraziamo STRABAG e il team di imprese, e in linea<br />
con il cronoprogramma. Nonostane le complessità in campo.<br />
Il progetto comprende la sistemazione del tracciato della SS<br />
49 dalla curva del Kniepass alla galleria di Castel Badia, nonché<br />
la realizzazione dell’allacciamento stradale tra le due valli<br />
con il ponte sulla Rienza e il sottoattraversamento in galleria<br />
naturale del dosso Floronzo (di circa 1 km di lunghezza),<br />
anticipato da una galleria artificiale di circa 150 m. Successivamente<br />
al portale Nord della galleria Floronzo, la nuova<br />
strada del Val Badia attraversa la linea ferroviaria di RFI nonché,<br />
per l’appunto, la Rienza (e la diga Kniepass) attraverso<br />
il nuovo ponte in acciaio Corten che si estende per circa 140<br />
7<br />
8<br />
m in totale. Una volta realizzato, saràil ponte più lungo della<br />
Provincia di Bolzano, con due aperture principali di circa 42<br />
m ciascuna. L’allacciamento alla strada della Pusteria avviene<br />
tramite un incrocio a piani sfalsati. Al portale Sud della galleria,<br />
infine, avverrà l’allacciamento dell’esistente strada statale,<br />
nonché quello all’impianto di depurazione Tobel tramite un incrocio<br />
a raso. Una peculiarità: lungo il tratto a cielo aperto tra<br />
il passo Kniepass e la galleria del Castel Badia è prevista la realizzazione<br />
di muri di sostegno e di controripa sul lato versante<br />
e lato fiume. I muri vengono realizzati generalmente come<br />
5, 6, 7. Macchine<br />
e attrezzature funzionali<br />
alla migliore esecuzione<br />
dello scavo con metodo<br />
NATM: ancora il boomer<br />
Epiroc impiegato per<br />
gli infilaggi di tubi con<br />
tecnologia di innesto<br />
brevettata (DSI Underground)<br />
8. Operazioni complesse<br />
e calibrate, ma funzionali<br />
a evitare distacchi<br />
con aumentata sicurezza<br />
per gli operatori al lavoro<br />
9. L’escavatore per gallerie<br />
con testata fresante: scavo<br />
“morbido”, ma deciso<br />
muri a semigravità leggermente armati. Presso il lato posteriore<br />
dei muri di sostegno e di controripa sono state previste opere<br />
di protezione del versante sotto forma di muri chiodati in calcestruzzo<br />
proiettato.<br />
Il lotto di costruzione è stato suddiviso in quattro zone di cantierizzazione:<br />
• Cantierizzazione A (costruzione della galleria);<br />
• Cantierizzazione B (costruzione del ponte);<br />
• Cantierizzazione C ( costruzione di ponte, strada a galleria<br />
artificiale);<br />
• Cantierizzazione D (costruzione stradale).<br />
Per motivi economici e ambientali è stato necessario avviare<br />
contemporaneamente tutte le aree di cantiere.<br />
Identikit della galleria<br />
San Lorenzo di Sebato, nei pressi di Brunico, Provincia Autonoma<br />
di Bolzano, per l’esattezza sotto il dosso Floronzo dove<br />
si scava l’omonima galleria, di cui intendiamo fornire, in prima<br />
battuta, un identikit tecnico. La forma della sezione è stabilita<br />
in base alle norme funzionali e geometriche per la progettazione<br />
e la costruzione di strade nella Provincia Autonoma di<br />
Bolzano-Alto Adige. Le principali misure sono: sagoma transitabile<br />
8,00 x 5,00 m (larghezza x altezza; nel tratto della banchina<br />
l’altezza è pari a 4,80 m), carreggiata 8,00 (2 x 4,00 m),<br />
corsia 3,50 m, banchina: 0,50 m; vie di fuga (corsie laterali rialzate)<br />
0,85 m x 2,25 (larghezza x altezza) su entrambi i lati.<br />
Su entrambi i lati della carreggiata è prevista una via di fuga<br />
sotto forma di corsia laterale rialzata di 15 cm, sotto cui alloggiare<br />
i cavi di approvvigionamento per l’attrezzaggio della<br />
galleria e le condotte con acqua antincendio. La sovrastruttura<br />
stradale sarà invece strutturata come segue: 4 cm strato<br />
di usura; 8 cm strato bituminoso (binder); 18 cm strato portante<br />
bituminoso; emulsione; 10 cm strato di intasamento; ≥<br />
30 cm strato anticapillare.<br />
Nel “sistema-galleria” sono quindi stati previsti i seguenti<br />
impianti di esercizio costruttivi:<br />
• Nicchie per chiamata d’emergenza con unità di chiamata<br />
d’emergenza minimo ogni 150 m;<br />
• Nicchie antincendio massimo ogni 150 m con idranti a colonnina;<br />
9<br />
• Nicchie d’ispezione e/o pozzetti d’ispezione minimo ogni<br />
50 m presso le nicchie per chiamata di emergenza e le nicchie<br />
antincendio;<br />
• Caditoie sifonate per lo scolo delle acque della carreggiata<br />
massimo ogni 50 m;<br />
• Pozzetti d’ispezione per la manutenzione del tubo di scarico<br />
delle acque superficiali della carreggiata e del tubo di<br />
drenaggio dello strato portante massimo ogni 50 m;<br />
• Cunicolo di fuga al km 0,686 (posizionamento riferito<br />
all’asse della galleria presso l’entrata nel vano filtro della<br />
lunghezza di ulteriori 300 m).<br />
Opere nell’opera sono poi i due portali, a Sud e a Nord. La galleria<br />
artificiale con il portale nella trincea preliminare Sud presenta<br />
una lunghezza di 60 m. La sezione trasversale interna della<br />
galleria è uguale, in questo caso, a quella del profilo tipo della<br />
galleria realizzata con metodo tradizionale per i primi 12 m,<br />
mentre per i restanti risulta ribassata secondo metodo austriaco.<br />
La galleria artificiale con il portale nella trincea preliminare<br />
Nord presenta invece una lunghezza di 37 m. La sezione trasversale<br />
interna corrisponde a quella del profilo tipo della galleria<br />
realizzata con metodo in tradizionale.<br />
Scavo e rivestimento<br />
Ed eccoci arrivati nel cuore dell’opera, ovvero alle attività<br />
di scavo, che avviene partendo da entrambi gli imbocchi. Il<br />
metodo è quello che in Austria - come abbiamo anticipato<br />
- si adotta per intervenire in contesti geotecnici a elevata<br />
complessità, assicurando la massima sicurezza ed efficienza<br />
sia del risultato esecutivo, sia del lavoro in sé. “A Nord -<br />
ci spiega Andrea Marzi, direttore tecnico di STRABAG - abbiamo<br />
diviso il fronte in tre allargamenti successivi, calotta,<br />
strozzo e arco rovescio. La prima fase dello scavo viene sostenuta<br />
effettuando degli infilaggi nella matrice del terreno<br />
articolati in 44 tubi metallici ciascuno lungo 18 m. La loro<br />
funzione è determinante: in pratica mettono in sicurezza<br />
statica il cavo”. A Sud, invece, dove il materiale è più coeso,<br />
si è proceduto anche con la tecnica del Drill&Blast, ma<br />
sempre effettuando continue operazioni di sostegno di prima<br />
fase e controllo del comportamento deformativo (il monitoraggio<br />
geotecnico continuo è una componente essen-<br />
Gallerie<br />
Gallerie<br />
11/<strong>2020</strong> leStrade