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LeStrade n.1562 novembre 2020

GALLERIE Gli avanzamenti dei trafori alpini ROAD SAFETY Come proteggere gli ostacoli fissi

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Gli avanzamenti dei trafori alpini

ROAD SAFETY
Come proteggere gli ostacoli fissi

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50<br />

51 LS<br />

Torino-Lione/1<br />

Francia, scavi<br />

e opere all’aperto<br />

Sara Settembrino<br />

TELT<br />

Tunnel Euralpin Lyon Turin<br />

Le immagini a corredo di questo<br />

articolo sono state fornite da<br />

TELT, che ringraziamo per la collaborazione.<br />

Gli scatti 2, 3, 4, 5<br />

sono di ©Caroline Moreaux.<br />

1. Scatto da drone della<br />

grande tranchée couverte<br />

2. Il tunnel avanza: scavo<br />

in tradizionale a SMLP<br />

Ci sono circa 700 persone e 35 imprese al lavoro per<br />

realizzare la sezione transfrontaliera della Torino-Lione<br />

tra Italia e Francia. I cantieri di una delle più grandi<br />

opere ferroviarie in costruzione in Europa proseguono<br />

regolarmente con l’applicazione delle norme di sicurezza<br />

sanitaria stabilite nei due Paesi per far fronte all’emergenza<br />

coronavirus. Mentre al cantiere di Chiomonte, che diventerà<br />

il principale punto di scavo del tunnel di base in Italia,<br />

sono pronti a partire i lavori per le nicchie di interscambio<br />

dei mezzi di cantiere nella galleria della Maddalena (raccontiamo<br />

questo specifico progetto tecnico nell’articolo successivo),<br />

in Francia a fine settembre sono stati raggiunti i primi<br />

2<br />

za così con cautela utilizzando il martellone idraulico e, dove<br />

possibile, l’esplosivo, e si consolida il fronte con vetroresina<br />

e bulloni autoperforanti. Restano da scavare con questo metodo<br />

circa 500 m dei 1.500 previsti.<br />

“Ciao Federica”, a La Praz<br />

lo smontaggio della TBM<br />

Intanto nel camerone al fondo della discenderia di La Praz<br />

dove a settembre 2019 la TBM Federica aveva sfondato l’ultimo<br />

diaframma del suo percorso di 9 km, lo smontaggio della<br />

fresa è alle fasi finali. Il grande macchinario lungo 135 m,<br />

con un peso di 2.400 ton e una testa del diametro di oltre 11<br />

m, viene smontato in pezzi che in questo modo possono essere<br />

trasportati fuori dalla montagna.<br />

Gallerie<br />

TOCCATO L’IMPORTANTE TRAGUARDO DEI 10 KM DEL TUNNEL DI BASE (9 CON<br />

SCAVO MECCANIZZATO GRAZIE ALLA TBM FEDERICA E 1 IN TRADIZIONALE),<br />

SUL VERSANTE TRANSALPINO DEL GRANDE INTERVENTO FERROVIARIO<br />

EUROPEO ITALO-FRANCESE FERVE L’ATTIVITÀ COSTRUTTIVA. ALCUNI ESEMPI<br />

PARTICOLARMENTE ECLATANTI: IL PORTALE D’INGRESSO DEL TUNNEL, LE DIGHE<br />

SUL FIUME ARC E I LAVORI NELLA PIANA DI SAINT-JEAN-DE-MAURIENNE.<br />

1<br />

10 km della galleria in cui passeranno i treni e proseguono<br />

a pieno ritmo i lavori delle opere all’aperto.<br />

Scavati 10 km<br />

del tunnel di base<br />

A Saint-Martin-La-Porte, dopo che la fresa Federica ha completato<br />

la realizzazione dei primi 9 km del tunnel di base del<br />

Moncenisio, lo scavo con il metodo tradizionale è infatti arrivato<br />

a un chilometro raggiungendo così i primi 10 km del tubo<br />

sud del tunnel della Torino-Lione. Questo tratto della montagna<br />

è particolarmente difficile dal punto di vista geologico:<br />

qui si trova infatti una zona di roccia eterogenea, la formazione<br />

carbonifera denominata “Houiller productif”, composta<br />

da un ammasso frantumato di rocce di vario tipo, che comprende<br />

scisti, argille, e carbone, pessimo dal punto di vista<br />

meccanico, con in più la tendenza a richiudersi sullo scavo.<br />

Per questo già durante lo scavo della discenderia sono state<br />

sviluppate nuove soluzioni costruttive, come speciali tipi<br />

di sostegni per le volte, in grado di reggere a queste pressioni.<br />

Nel tratto più delicato si sta quindi procedendo con metodo<br />

tradizionale scavando su due fronti convergenti. Si avan-<br />

L’ingresso francese<br />

della tranchée couverte<br />

È in piena attività anche il grande cantiere all’aperto per la<br />

realizzazione della tranchée couverte, il portale di ingresso<br />

del tunnel di base sul fronte francese. Entrando o uscendo<br />

dal tunnel della Torino-Lione a Saint-Julien-Montdenis, i treni<br />

passeranno attraverso una galleria di accesso, una “scatola”<br />

di cemento lunga 90 m, alta 11 e larga 20 m costruita a cielo<br />

aperto, sotto l’autostrada A43 e la strada RD1006. TELT ha<br />

suddiviso il lavoro in tre fasi principali per interferire il meno<br />

possibile con il traffico stradale. Durante la prima fase i percorsi<br />

dell’autostrada e della provinciale sono stati temporaneamente<br />

deviati e il terreno è stato scavato alla profondità<br />

desiderata. Una curiosità: durante gli sbancamenti della piattaforma,<br />

necessari per arrivare al piano d’imposta dei micropali,<br />

è riemerso il pozzo geognostico di Saint-Julien-Montdenis,<br />

costruito tra il 1996 e il 1998 da Sotrabas per conto di<br />

Alpetunnel e che era stato ribattezzato “pozzo Chirac” in onore<br />

dell’allora Presidente della Repubblica francese. Si tratta<br />

della prima vera e propria opera geognostica realizzata sul<br />

progetto. Nella seconda fase, da maggio <strong>2020</strong>, le squadre di<br />

cantiere hanno lavorato per costruire la prima porzione dello<br />

scatolare: la platea (pavimento), le pareti laterali, e poi la<br />

lastra di copertura della prima parte della tranchée couverte.<br />

Nel mese di <strong>novembre</strong> l’autostrada sarà completamente<br />

riposizionata nella sua sede originaria e si proseguirà con<br />

l’ultima fase dei lavori che prevede il completamento della<br />

struttura di cemento e, infine, il riposizionamento nella sede<br />

originaria anche della strada provinciale. Il cantiere, partito<br />

a inizio 2019, ha un valore di 34 milioni di euro e dovrebbe<br />

terminare nella seconda metà del 2021.<br />

Le dighe sul fiume Arc<br />

Sull’altra sponda del fiume Arc, nella zona del Plan des<br />

Épines a Villargondran, è attivo il cantiere delle “dighe”,<br />

dove si stanno rinforzando gli argini per proteggere la<br />

piana di Saint-Jean-de-Maurienne dal rischio di inondazioni<br />

e preparando la piattaforma che servirà a ospitare<br />

le future strutture della sezione transfrontaliera e riorganizzare<br />

le reti creando, in particolare, un nuovo impianto<br />

per l’approvvigionamento idrico del comune di Saint-Jean-de-Maurienne.<br />

Il sito accoglierà anche la nuova sottostazione<br />

elettrica per l’alimentazione dei treni, in sostitu-<br />

Gallerie<br />

11/<strong>2020</strong> leStrade<br />

11/<strong>2020</strong>

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