11.12.2020 Views

LeStrade n.1562 novembre 2020

GALLERIE Gli avanzamenti dei trafori alpini ROAD SAFETY Come proteggere gli ostacoli fissi

GALLERIE
Gli avanzamenti dei trafori alpini

ROAD SAFETY
Come proteggere gli ostacoli fissi

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

26<br />

27 LS<br />

4 5<br />

4, 5. Rappresentazioni delle parole chiave ricavate dalle risposte<br />

ai quesiti su trasporti, Green Deal e strategia digitale UE<br />

che meno congestioni, e viceversa). Gli operatori, poi, possono<br />

aumentare i livelli di comunicabilità della strada, proprio<br />

attraverso gli ITS, nonché rivelarsi attori protagonisti nell’attivare<br />

iniziative di lavoro comune con altri figure strategiche<br />

quali le istituzioni, le associazioni o gli studiosi di economia<br />

circolare, materia da applicare anche e soprattutto al mondo<br />

dei trasporti. Le strade e i dati, quindi, hanno caratteristiche<br />

comuni: sono spazi aperti, spazi di libertà da regolare e<br />

gestire al meglio. Entrambi gli ambiti devono diventare sempre<br />

di più teatro di collaborazione, di cooperazione. Le strade,<br />

inoltre, proprio grazie alla digitalizzazione possono giocare<br />

un ruolo decisivo anche nel rafforzamento dei link con<br />

altri modi di trasporti, come nei casi-scuola degli accessi ai<br />

grandi conglomerati urbani, dove l’intemodalità gestita dalla<br />

tecnologia diventa un fattore determinante. Anche naturalmente<br />

in chiave green.<br />

Ma che cosa occorre ancora per integrare le azioni degli operatori<br />

stradali nella strategia digitale europea? Una seconda<br />

domanda, questa, che ha portato al dibattito nuovi spunti e<br />

messo l’accento su una serie ben definita di parole chiave:<br />

tra cui cooperazione, sviluppo e armonizzazione (sotto l’ombrello<br />

della Direttiva ITS).<br />

“Quella che stiamo affrontando tutti insieme è anche e soprattutto<br />

una grande sfida di carattere sociale - ha commentato<br />

Roberto Arditi -, che parte dai dati, dalla loro quantità<br />

e qualità (ne ha partlato a lungo Edoardo Felici, ndr) e passa<br />

attraverso una metodologia che deve fondarsi sulla cooperazione<br />

per coltivare la sostenibilità e lo sviluppo. Si tratta<br />

di una sfida storica, da cui trae origine e linfa proprio l’espe-<br />

6. ITS Handbook for Road Operator: obiettivi e risultati<br />

7. Lo stato di fatto nel processo di realizzazione del “manuale”<br />

8. ITS e C-ITS: funzionalità dai centri di controllo del traffico<br />

all’utente della strada<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9. Roberto Arditi (SINA/<br />

European ITS Platform)<br />

10. Malika Seddi (ASECAP)<br />

11. Serge Van Dam<br />

(Rijkswaterstaat)<br />

9<br />

10<br />

11<br />

rienza della European ITS Platform, un ‘luogo’ nato per valorizzare<br />

processi fondati sulla collaborazione ad ampio raggio<br />

e funzionali a creare progresso condiviso”.<br />

Tobias Reiff, da parte sua, ha fornito all’audience una prima<br />

“fotografia” del “Reference Handbook for harmonized ITS<br />

Core Service Deployment in Europe”, delineando la cornice<br />

in cui si sono mossi gli esperti riuniti nella Platform europea,<br />

i quali hanno compiuto un encomiabile sforzo di raccolta dati,<br />

progettazione (per esempio per distinti servizi come infomobility,<br />

traffic management e logistica) ed eleborazione funzionale.<br />

Un esempio su tutti: il filo utile che può e deve collegare<br />

ITS e C-ITS, ovvero gli Intelligent Transport System cooperativi,<br />

incentrati sul dialogo tra infrastrutture, veicoli e utenti<br />

in movimento lungo le tratte stradali. L’esito finale: ben 100<br />

best practice raccolte e aggiornate, che diventeranno il cuore<br />

pulsante di un progetto che vedrà la luce definitiva, concluse<br />

tutte le opportune revisioni, nel 2021.<br />

Leader nella gestione<br />

Dopo la presentazione, il dibattito con ASECAP e CEDR nel<br />

ruolo di protagonisti. Dibattito volto anche a dare risposta,<br />

tra le altre cose, a due domande specifiche. Uno: pensate<br />

che le vostre organizzazioni potranno trarre benefici<br />

dall’Handbook? E se sì, in che misura? ASECAP e CEDR<br />

stanno pianificando azioni che possano contribuire alla diffusione<br />

della conoscenza delle best practice raccolte dagli<br />

esperti della Platform? Due: quali sono le sfide che la digitalizzazione<br />

si troverà ad affrontare nei prossimi anni? Quali<br />

sfide specifiche attendono i gestori nel contesto di transizione<br />

tra un traffico che impiega gli attuali sistemi ADAS e<br />

veicoli a maggior grado di automazione? Sul primo aspetto,<br />

gli interlocutori hanno manifestato il loro impegno a proseguire<br />

i lavoro di networking e divulgazione sui temi tecnologici<br />

che già svolgono tradizionalmente, se non a intensificarlo.<br />

Malika Seddi, per esempio, ha ricordato sia il lungo<br />

lavoro svolto dal sistema delle concessionarie autostradali<br />

sugli ITS, sia i legami in essere non solo con CEDR, ma anche<br />

a livello internazionale con IBTTA, PIARC e IRF (“Sono<br />

molti i gruppi a cui partecipiamo in cui possiamo scambiarci<br />

esperienze”). Van Dam, da parte sua, ha sottolineato ancora<br />

una volta l’imporanza del filo conduttore della sicurezza<br />

stradale, elemento forte accomunante e anche un “indubbio<br />

successo”, come ha ricordato Arditi, per l’Europa delle<br />

infrastrutture e dei trasporti, “che può consolidarsi e toccare<br />

nuovi traguardi proprio grazie alla digitalizzazione”. Un<br />

aspetto ribadito da tutti i protagonisti è stato quindi quello<br />

della “leadership attraverso la cooperazione”: siamo e<br />

dobbiamo essere leader - è stata opinione unanime dei panelist<br />

- non da soli, ma insieme a tutti gli attori coinvolti in<br />

questa partita, pubblici così come privati. Seddi, in particolare,<br />

al fattore “road safety” - altra espressione chiave praticamente<br />

da sempre in ambito ASECAP - ha aggiunto una<br />

considerazione sul ruolo che potrà avere la digitalizzazione<br />

nell’aumentare la sicurezza della circolazione nei cantieri:<br />

“Anche in questo campo come in quello della viabilità dobbiamo<br />

incoraggiare l’innovazione, dobbiamo intensificare i<br />

test, tutte attività in cui la condivisione è cruciale: è in questi<br />

percorsi che dobbiamo essere leader”.<br />

Sulla domanda numero due, quindi, sempre Seddi ha richiamato<br />

l’importanza del “preparare adeguatamente l’infrastruttura”,<br />

un percorso più che avviato in ragione della massiccia<br />

introduzione sulle nostre strade di telecamere, sensori, dispositivi<br />

di comunicazione tra reti e veicoli: “Dobbiamo insistere<br />

su aspetti quali l’intelligenza artificiale e la gestione, la<br />

cura per il dato. Dando funzionalità a un serbatoio di informazioni<br />

che possono diventare davvero utili e preziose per<br />

esempio in attività quali la gestione dei soccorsi a seguito di<br />

un’incidente”. Van Dam, da parte sua, ha sottolineato il fatto<br />

che “le competenze tecnologiche diffuse oggi sono decisamente<br />

avanzate e che l’acceleratore va impresso sui fattori<br />

dello scambio, della cooperazione e dell’armonizzazione,<br />

nonché della funzionalità”.<br />

Altri propositi condivisi e sintetizzati da Felici: “Occorre essere<br />

certi che il livello di sviluppo tecnologico sia armonizzato<br />

e non si lasci indietro nessuno. L’Europa su questi aspetti<br />

può fare come sempre da garante”. Innovazione con l’anima,<br />

dunque, e con il giusto spirito di squadra e il grado di coraggio<br />

che ci vuole per portarci davvero a muoverci dentro<br />

un futuro migliore. nn<br />

Infrastrutture<br />

Infrastrutture<br />

11/<strong>2020</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!