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Patologia emorroidaria e sindrome da defecazione ostruita

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STIPSI CRONICA E SINDROME

DA DEFECAZIONE OSTRUITA


• IL SINTOMO PRINCIPALE DELLA DEFECAZIONE OSTRUITA E’ LA STIPSI

• STIPSI NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE DEFECAZIONE

OSTRUITA


Criteri di Roma III


Scala di Bristol


Fisiologia della defecazione

• Il mantenimento della

continenza e la defecazione

sono determinati da

meccanismi complessi e

multifattoriali che integrano

funzioni somatiche e

viscerali sotto il controllo del

sistema nervosa centrale

È necessaria quindi

un’interazione fra :

• Colon (funzione colica di

assorbimento e motilità)

• Retto (proprietà

biodinamiche)

• pavimento pelvico


Colon

ASSORBIMENTO

1000–1500 mL di fluidi entrano nel colon à 100–

150 mL rimangono nelle feci

Dipende da:

•Tempo di transito (contrazioni segmentarie)

•Capacità assorbitiva della mucosa

Ridotto assorbimento à feci liquide (svuotamento

rapido)

MOTILITA’

•Contrazioni propulsive per la progressivo del bolo fecale in senso aborale

•Sistema nervosa enterico: plesso di Auerbach (strato muscolare) e Meissner

(sottomucosa). Sistema simpatico (stimolo inibitorio), parasimpatico (eccitatorio).

Pacemaker: cellule interstiziali di Cajal


RIFLESSO INIBITORIO RETTO-ANALE

Colon

riempimento

del retto

distensione

del retto

rilassamento

dello sfintere

interno

passaggio del

contenuto

fecale nel

canale anale

discriminazione

del

contenuto

decisione di

defecare

Retto

Riflesso mediato dal sistema nervoso enterico (assente in malattia di

Hirschsprung, presente dopo denervazione del retto-ano)



Colon

Retto

Pavimento

pelvico

La muscolatura del pavimento

pelvico (muscolo elevatore

dell’ano: ileococcigeo,

pubococcigeo, puborettale) crea

un angolo acuto fra il retto e il

canale anale (ruolo nella

continenza), soprattutto dovuto al

muscolo puborettale

Contrazione à aumento

dell’angolo anorettale

Rilassamento à riduzione

dell’angolo anorettale: passaggio

delle feci

Muscolo puborettale innervato

dalle radici nervose S3-S4

Flessione dell’anca: rilasciamento

del muscolo puborettale


Colon

Retto

Pavimento

pelvico

Ano

Il tono del canale anale a riposo dipende da:

50–85% sfintere anale interno

25–30% sfintere anale esterno

15% cuscinetti emorroidari

Sfintere anale interno:

rappresenta la barriera naturale per la perdita involontaria di feci (stato di massima

contrazione continua)

Tono a riposo medio negli adulti: 50–70 mm Hg (ridotto nelle donne e negli anziani)

Muscolo longitudinale congiunto:

aAgisce come supporto attaccando l’anoretto alla pelvi e come ponte fra sfintere

interno e esterno

Possible functions of the conjoined longitudinal muscle (CLM) include its role in

attaching the anorectum to the pelvis and acting as a skeleton supporting and

binding the rest of the internal and external sphincter complex together.

Sfintere anale esterno:

Riflesso inibitorio rettoanale à

• Defecazione differita: contrazione dello sfintere esterno mantiene la continenza

• Defecazione: rilassamento riflesso di EAS, IAS e puborettale à passaggio delle

feci

Al completamento della defecazione à contrazione dell’EAS e del puborettale

(riflesso di chiusura) à ristabilisce il tono dello sfintere interno e la chiusura de

canale anale


Cause di stipsi cronica: 4 categorie

Colon

Retto

Pavimento

pelvico

Ano


Stipsi da rallentato transito intestinale

• Anomale del sistema nervoso enterico

• Farmaci (es anticolinergici)

• Malattie sistemiche


Stipsi da alterata defecazione – disordini

funzionali

Ridotto rilassamento della muscolatura del pavimento pelvico e dello

sfintere anale (<20%) o contrazione inadeguata della muscolatura

durante i tentativi di defecazione

àaumento dell’angolo anorettale e della pressione del canale anale à

defecazione ostruita


Stipsi da alterata defecazione – disordini

funzionali


Stipsi da alterata defecazione – disordini

strutturali

• Impedimento fisico all’evacuazione (intussuscezione, prolasso

rettale)

• Riduzione della forza propulsiva del retto (rettocele)


Diagnosi


ANAMNESI

• Frequenza, timing delle evacuazioni, consistenza delle feci

• Sintomi associati: dolore addominale, meteorismo, ponzamento eccessivo

• Percezione soggettiva di incompleta evacuazione

• Incontinenza a feci o aria

• Manovre digitali per facilitare l’evacuazione: supporto al perineo o vagina, rimozione

digitale delle feci dal retto

• Alvo alternato (stipsi-diarrea)

• Associazione con cambiamento di abitudini alimentari

• Sintomi urinari e prolasso

• Anamnesi farmacologica

• Anamnesi chirurgica (pregressi interventi di pelvi, retto, colonna vertebrale)

• Storia di abusi fisici e/o sessuali

• Screening cancro del colon-retto

• Sintomi di allarme: presenza di sangue nelle feci, recente insorgenza di stipsi o diarrea,

perdita di peso non spiegabile, anamnesi familiare di cancro del colon-retto, dolore

addominale


Anamnesi


Esame obbiettivo


Decubito di Sims


Anoscopi


Rettoscopi


Sindrome da defecazione

ostruita

Insieme di sintomi dovuti all’impossibilità di espellere le feci


• Anche se sempre esistita, è una patologia dei nostri

tempi che colpisce circa il 50% della popolazione.

• Diffusa a tutte le età

• Un disturbo imbarazzante che colpisce in egual misura

uomini e donne

• All’origine del disturbo quasi sempre errori nello stile

di vita, sedentarietà e sovrappeso

• Condizioni quali gravidanza e parto possono innescare o

peggiorare la patologia


Cause

• FUNZIONALI

• STRUTTURALI



Altomare score system for obstructed

defecation syndrome


Prolasso rettale

Protrusione del retto a tutto spessore attraverso il canale anale


Teoria unitaria malattia emorroidaria-prolasso

rettale


Prolasso mucoso: prolasso del

mucosa rettale distale (pieghe radiali

della mucosa)

Intususcessione: prolasso

della porzione media e

craniale del retto, che non

oltrepassa il canale anale

Prolasso rettale: prolasso a tutto

spessore del retto (pieghe

concentriche della mucosa)


Fisiopatologia della malattia emorroidaria

• 1975 Thompson : “teoria del

dislocamento distale del canale

anale”

• Le emorroidi si sviluppano quando i

tessuti di supporto dei cuscinetti

anali (legamenti di Parks) si

lesionano o si deteriorano.

• Le emorroidi sono quindi il termine

patologico per descrivere lo

spostamento anormale verso il basso

dei cuscinetti anali che causa la

dilatazione venosa



Fisiopatologia del prolasso emorroidario

• La rottura dei legamenti è un’alterazione necessaria ma

non sufficiente a determinare il prolasso emorroidario

• E’ necessario che avvenga anche un dislocamento della

mucosa rettale distale


Classificazione sec. Goligher

• I° GRADO : aumento di volume,

sanguinamento senza prolasso.

• II° GRADO : prolasso con riduzione

spontanea

• III° GRADO : prolasso riducibile

manualmente

• IV° GRADO : prolasso con esteriorizzazione

permanente, irriducibile

• Anche trombosi, prolasso circonferenziale

e strangolamento sono IV° grado


1. Prolasso mucoso interno o occulto


Fisiopatologia del prolasso rettale:

due ipotesi

1. Ernia da scivolamento (Moschowitz, 1912): la

parete del retto scivola attraverso un difetto della

fascia pelvica (basata sull’osservazione che tutti i

pazienti con prolasso rettale hanno un setto

rettovaginale/rettovescicale più profondo)

2. Intususcessione rettale (Broden & Snellman)

(basata sull’osservazione che il primo step del

prolasso è un’intussuscessione circonferenziale del

retto che avviene nella parte superiore del

pavimento pelvico e si porta in basso verso l’ano)

à indebolimento delle connessioni fra la parete del retto e le fasce

endopelviche

difetto del pavimento pelvico causato dal prolasso o prolasso causato

dal difetto del pavimento pelvico?


Fisiopatologia: due ipotesi

1. Ernia da scivolamento (Moschowitz, 1912): la

parete del retto scivola attraverso un difetto della

fascia pelvica (basata sull’osservazione che tutti i

pazienti con prolasso rettale hanno un setto

rettovaginale/rettovescicale più profondo)

2. Intususcessione rettale (Broden & Snellman) [7, 8]

(basata sull’osservazione che il primo step del

prolasso è un’intussuscessione circonferenziale del

retto che avviene nella parte superiore del

pavimento pelvico e si porta in basso verso l’ano)

à indebolimento delle connessioni fra la parete del retto e le fasce

endopelviche

difetto del pavimento pelvico causato dal prolasso o prolasso causato

dal difetto del pavimento pelvico?


Oxford radiological grading of rectal prolapse

(2009)

Grade of rectal prolapse

Internal (RI)

Radiological

characteristics of rectal

prolapse

I (high rectal)

Recto-rectal

intussusception

II (low rectal)

Recto-rectal

intussusception

III (high anal)

Recto-anal

intussusception

IV (low anal)

Recto-anal

intussusception

External (ERP)

V (overt rectal

prolapse)

Descends no lower than

proximal limit of the

rectocele

Descends into the level of

the rectocele, but not onto

sphincter/anal canal

Descends onto sphincter/

anal canal

Descends into sphincter/

anal canal

Protrudes from anus


Sintomi

• Sensazione di ingombro da massa che fuoriesce

dall’ano alla defecazione o al ponzamento (nelle

fasi avanzate con la tosse, lo starnuto o a minimi

sforzi)

• Stipsi da ostruita defecazione (massa riducibile

spontaneamente o manualmente o non

riducibile)

• Altri sintomi comuni: Perdita di muco,

ematochezia, dolore pelvico, tenesmo

• Manifestazioni acute: ulcerazione,

sanguinamento, incarceramento, ischemia

• Complicanza tardiva: incontinenza anale (trauma

ripetuti del retto prolassato causano uno

stiramento eccessivo dello sfintere anale, che,

associate alla trazione del nervo pudenda dovuto


Esame obbiettivo

• Prolasso visibile a riposo o al ponzamento

• Visibile la mucosa rettale con pieghe

concentriche (prolasso mucoso: solchi a

orientamento radiale separate da cluster di

emorroidi)

• La mucosa può essere edematosa

• La cute perianale può essere escoriata o

macerata

• Esplorazione rettale (previa riduzione del

prolasso): valutazione della funzione

sfinteriale (ridotta)

• Valutazione di eventuale rettocele, pavimento

pelvico disceso, enterocele, cystocele,

prolasso uterino



Rettocele

Erniazione della parete rettale nel lume vaginale


Fisiopatologia

Indebolimento della fascia rettovaginale

• Età ( degenerzione del connettivo, ipoestrogenismo postmenopausale)

• Obesità

• Stress da parto vaginale

• Sforzo defecatorio +/- contrazione paradossa del muscolo elevatore

dell’ano à aumento della pressione della parete anteriore del retto


• Nell’uomo la presenza della prostata appena anteriormente

alla parete anteriore del retto impedisce la formazione di un

rettocele

• Dopo prostatectomia si può apprezzare la formazione di un

rettocele anche nell’uomo


• Il rettocele rappresenta un’entità patologica quando le sue

dimensioni diventano più ampie e quando si associa ad altre

anomalie del retto come il prolasso rettale (o intussuscezione

o invaginazione).

• In questi casi, infatti, spesso è presente una sindrome da

ostruita defecazione


La vagina è normalmente supportata su 3 livelli

• Rettocele alto: indebolimento del terzo superior della parete vaginale e

dei legamenti cardinali o uterosacrali (+/- enterocele, cistocele,

prolasso uterino)

• Rettocele medio: più frequente. Perdita del supporto del pavimento

pelvico a causa del parto

• Rettocele basso: difetto del corpo perineale secondario a trauma

vaginale da parto (lacerazioni del perineo e indebolimento dei muscoli

bulbocavernosi e transverso perineale)


Sintomi

• Stipsi da ostruita defecazione

• Dispareunia

• Digitazione

• Sensazione di ingombro/pressione a

livello del perineo (à aumento degli

sforzi defecatori à aumento della

pressione sul perineo)

• Dilatazione dello iato genitale

(dilatazione vaginale, ridotta

sensibilità durante I rapport sessuali)

• Complicanze: ulcere vaginali

(rettocele esteso oltre l’anello

imenale)

• Asintomatico


Esame obbiettivo

Esplorazione rettale e esplorazione vaginale

• Baden-Walker system: il piano vaginale medio

rappresenta il riferimento per calcolare il grado

del prolasso =-4)

0: normale; 4: prolasso oltre l’imene

• POP-Q (Pelvic Organ Prolapse Quantification system): metodo

riproducibile per determinare la posizione della cervice e del

fornice vaginale posteriore per calcolare la lunghezza totale

della vagina duramte il ponzamento.


Diagnosi

SINTOMI DI ALLARME

Coloscopia

ANAMNESI

ESAME OBBIETTIVO

(ESPLORAZIONE RETTALE

+/- ANOSCOPIA

STIPSI DA RALLENTATO

TRANSITO

STIPSI DA ALTERATA

DEFECAZIONE – DISTURBI

FUNZIONALI

STIPSI DA ALTERATA

DEFECAZIONE – DISTURBI

STRUTTURALI

STIPSI CON TRNASITO E

DEFECAZIONE NORMALI

Studio del tempo di

transito colico

Manometria anorettale

Defecografia

Defecografia

Manometria anorettale

Test neurofidiologici

Ecografia endoanale


Defecografia dinamica

Studio morfologico della fisiologia della defecazione (retto, canale

anale, vagina e pavimento pelvico)

• Preparazione: clistere (sodio fosfato)

• Paziente in decubito laterale sinistro à instillazione di 50 mL di

mezzo di contratso (barrio) nel retto con un catetere seguito da

piccolo quantità di aria +/- instillazione di mezzo di contrasto nella

vagina +/- nella vesica per pelvigrofia dinamica

• Paziente in posizione seduta espelle il mezzo di contrasto:

fluoroscopia nelle diverse fasi della defecazione:

• A riposo

• Durante la contrazione

• Durante il ponzamento

• Durante l’evacuazione

• Dopo l’evacuazione


Normale


Defecografia dinamica

Misurazioni:

1. Angolo anorettale (angolo fra l’asse del canale anale e la linea

tangenziale della parete rettale posteriore)

• 90° a riposo

• 75° alla contrazione (contrazione del muscolo puborettale) à elevazione della

giunzione anorettale

• 110-180° alla spinta (rilassamento del muscolo puborettale) à disceso della

giunzione anorettale di massimo 3,5 cm


Defecografia dinamica

2. Linea pubococcigea: distanza fra il coccige e il pube

• Lunghezza : valutazione del grado di rilassamento del muscolo puborettale

• Limite per la discesa del pavimento pelvico (discesa della giunzione anorettale >

3 cm à pavimento pelvico disceso)

Giunzione anorettale

Linea pubococcigea


Defecografia dinamica

3. Intususcessione/Prolasso rettale


Defecografia dinamica

4. Diametro del rettocele: distanza fra l’asse anorettale e la porzione

più anteriore del rettocele


Defecografia RMN - rettocele, cistocele,

enterocele, POP

• Filmato 2


Defecografia RX ed RM


Manometria ano-rettale

Studio della muscolatura perianale e del

complesso sfinteriale

Utile per diagnosi differenziale di diversi disordini:

• Incontinenza anale (o riscontro di ipotono sfinterico clinicamente

sospetto)

• Stipsi grave ovvero non responsiva a un primo approccio

diagnostico-terapeutico ex adiuvantibus

• Dolore analeo perineale cronico sospetto come idiopatico (DPPCI)

• Prolasso rettoanale

• Fistola anale o perineale

• Neoplasia del retto, del canale anale, e in ogni caso di neoplasia

maligna della pelvi in cui si prevedano interventi (chirurgici,

radioterapici, …) con intento di conservazione degli sfinteri, ma

potenzialmente invalidanti la continenza anale.


Manometria anorettale

Sistema di perfusione ad acqua

• Paziente in posizione di Sims

• Catetere con palloncino introdotto nel

canale anale (fino all’ampolla rettale)

• Il catetere è connesso a una pompa

pneumoidraulica e contiene fori laterali

(attraverso cui fuoriesce l’acqua) e

sensori di pressione che trasmettono i

dati a un poligrafo

• Insufflazione di fluido all’interno del

palloncino per dilatare il canale

anorettale: la dilatazione simula la

sensazione di distensione e di stimolo

ad evacuare tipico della defecazione

• I valori di pressione risultano dalla

resistenza al flusso di liquido attraverso


Manometria anorettale

Parametri

Studio del profilo pressorio basale : valutazione del tono anale a

riposo à sfintere anale interno

• pressione massima a riposo (50-70 mmHg)

• calcolo della lunghezza funzionale del canale anale (2.5-5.0 cm nel maschio e

2-4 cm nella femmina)

Studio del profilo pressorio dinamico: valutazione della pressione nel

canale anale a diversi livelli (da 6 a 1 cm dal margine anale) durante

• la contrazione massima volontaria (squeeze) à sfintere anale esterno

• il ponzamento massimale (strain)

• Pressione di squeeze: differenza fra pressione massima e pressione basale

(100-180 mmHg)

Studio della sensibilità rettale alla distensione: registrazione della

sensibilità alla distensione graduale del pallone gonfiato nel retto (5 mL

ogni 5 secondi)

• Prima sensazione (10-30 mL)



> 2 min à alta sensibilità e valore predittivo positivo per defecazione dissinergica


Ecografia endoanale

Studio anatomico del canale

anale (soprattutto

dell’integrità del complesso

sfinteriale)

3 livelli del canale anale:

1. Superiore: visualizzazione

del muscolo puborettale

(iperecogenoa ferro di

cavallo) e dello sfintere

anale interno (ipoecogeno)

2. Medio: visualizzazione

degli sfinteri anali esterno

(iperecogeno) e interno

(ipoecogeno) come 2 anelli

concentrici anal canal can


Ecografia endoanale


Ecografia endoanale



Ecografia transperineale

• Valutazione del muscolo puborettale e degli sfinteri anali

• a riposo

• durante manovra di Valsalva

• Durante la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico


Esami neurofisiologici - Elettromiografia

Valutazione quantitativa dell’attività elettrica

dello sfintere anale esterno e del muscolo

puborettale (ampiezza e durata dei potenziali

d’azione)

• Misurazione delle single unità motorie di

diversi muscoli del pavimento pelvico

(sfintere anale esterno, sfintere ureteale,

muscoli bulbocavernosi, muscolo elevator

dell’ano)

• a riposo (attività spontanea)

• alla contrazione a sforzo lieve (MUAP:

potenziale d’azione di unità motoria)

• alla contrazione massima (pattern

interferenziale)

• Utile per la valutazione dei danni dello

sfintere anale (se ecografia è poco


Esami neurofisiologici - Studio del tempo di

latenza dei motoneuroni del nervo pudendo

(Pudendal Nerve Terminal Motor Latency,

PNTML)

N. pudenda: dalle radici sacrali S2, S3 e S4;

attraversano il canale di Alcock; al muscolo

elevatore dell’ano e dello sfintere anale

esterno

Valutazione dell’integrità dell’innervazione

del pavimento pelvico attraverso la

conduzione del nervo pudendo

• Elettrodo di St Mark: montato su un

guant; viene o introdotto nel retto e

posizionato sulla spina ischiatica: un

impulse di 5–15 mA viene inviato

attraverso l’elettrodo e la risposta viene

captata da una altro elettrodo alla base

del dito

• PNTML: intervallo fra la stimolazione del


Potenziali evocati motori somatosensoriali

sacrali (PESS)

Studiano la conduzione elettrica

degli stimoli di tipo sensitivo lungo il

nervo pudendo e il midollo sacrale e

il loro arrivo a livello della corteccia

sensitiva deputata a quest’area


Tempo di transito colico

• Necessario sospendere lassativi, clisteri ecc. (almeno nei 3 giorni

precedent)

• Il paziente deve ingerire capsule contenenti marker radiopachi (24)

• Si esegue un RX addome a 1 e 5 giorni di distanza

• Normale: 80% dei marker eliminate al V giorno

• Linee dalla V vertebra lombare al pelvic outlet permette di riconoscere I

3 segmenti del colon (colon dx, colon sn, rettosigma)


Tempo di transito colico

• Markers nel cieco: 8 ore dall’ingestione

• Transito colico totale: media: 36 ore (32 ore negli

uomini, 41 ore nelle donne), max 55 ore

• Transito colico segmentario medio:

• Colon dx à media: 12 ore, max: 22 ore

• Colon sn à media: 14 ore, max 34 ore

• Rettosigma à media: 11 ore, max 27 ore

• Test positivo: > 20% dei marker ritenuti al V giorno

• Ritenuti nel colon: inerzia colica

(lesione del plesso mienterico primario o secondario a uso

cronico di lassativi)

• Ritenuti nel rettosigma: sindrome da defecazione ostruita


Test Indicazioni Parametri valutati

Manometria anorettale

Ecografia endoanale

Tempo del transito colico

Defecografia

EMG del pavimento

pelvico

Studio del tempo di

latenza dei motoneuroni

del nervo pudendo

- Misurazione delle pressioni del

canale anale

- Valutazione del riflesso inibitorio

rettoanale (RAIR)

- Incontinenza fecale

- Stipsi

- Tipo di stipsi

- Valutazione funzionale del

pavimento pelvico e degli organi

interni e della loro mobilità

- Valutazione dei delle unità

motorie

- Funzionalità dell’innervazione

del pavimento pelvico

Pressione a riposo: funzione dello SAI

Pressione di squeeze: funzione dello SAE

Contrazione paradossa del muscolo puborettale

Perdita del RAIR: tipica della malattia di

Hirschsprung

Valutazione dell’integrità dell’apparato sfinteriale

Ipertrofia dello sfintere anale interno

Presenza diffusa dei markers: stipsi da rallentato

transito colico

Raccolta di markers nella piccola pelvi: ODS

Substrato strutturale (es rettocele) o solo

funzionale (es anismo) del disordine

Perdita o alterazione o segni di denervazione o

reinnaervazione

Malfunzionamento di un gruppo muscolare

(anismo)

Utile per la progonosi postoperatoria


Trattamento

Qualsiasi strada si decida di percorrere il successo terapeutico

dipende:

• selezione

• motivazione e collaborazione

• aspettative


Terapia insoddisfacente se il paziente, con buona compliance al

trattamento, non riferisca un miglioramento apprezzabile della

sintomatologia, e più in generale della sua qualità di vita, dopo

Terapia conservativa

• MODIFICAZIONI DELLO STILE DI VITA

• Esercizio fisico: benefici sulla stipsi da rallentato

transito colico e defecazione dissinergica

• Modalità di defecazione

• Incremento dell’ingestione di liquidi

• Dieta (25-30 g fibre/die)

• TERAPIA MEDICA

• MANOVRE E PRESIDI PER SVUOTAMENTO DEL RETTO E DEL

SIGMA

• Supposte, microclismi

• Irrigazione transanale del colon (perforazione intestinale <

0.002%)


Classe di farmaci Meccanismo d’azione Principi attivi

LASSATIVI

Formanti massa

(fibre insolubili e

solubili)

Osmotici

Emollienti

Stimolanti

PROCINETICI

SEROTONINERGICI

Legando acqua aumentano la massa fecale e ne riducono la consistenza.

Le fibre solubili aumentano anche la massa batterica

Legano acqua osmoticamente

Eff coll: disfunzioni idroelettriche (pazienti con insufficienza renale)

Legando acqua aumentano ed ammorbidiscono la massa fecale

Non somministrare con pasti (riducono l’assorbimemnto di vitamine liposolubili e

ritarda no lo svuotamento gastrico)

Indicati per fase acuta della stipsi in presenza di masse fecali dure, non nel

trattamento cronico

Eff coll: rischio polmonite da lipidi; utilizzo cronico à danni mucosa,

malassorbimento di vitamine liposolubili, irritazione del canale anale

Stimolano la peristalsi agendo sul plesso nervoso della muscolatura viscerale e

riducono l’assorbimento di acqua ed elettroliti dal colon

Efficaci nel breve termine (costipazione acuta o iatrogena), sconsigliati nel

trattamento cronico poiché inducono tolleranza. Eff coll: melanosis coli

Gli agonisti dei recettori 5-HT4 aumentano la motilità intestinale

Crusca

Psillio

Metilcellulosa

Lattulosio

Sorbitolo

Idrossido di magnesia

Sali di Magnesio

Polietilenglicole

Paraffina liquida

Ducosati

Glicerina

Derivati antrachinonici:

senna, aloe, cascara

Derivati difenilmetano:

bisacodile, picosolfato

Tegaserod

Prucalopride

PROSECRETORI Gli attivatori dei canali del cloro favoriscono secrezione di cloro ed acqua Lubiprostone

Gli attivatori dei recettori guanililato-ciclasi favoriscono secrezione di bicarbonati,


Operare o riabilitare?


Terapia riabilitativa

• Principale indicazione: trattamento della defecazione ostruita da

cause funzionali.

• Efficace anche in presenza di alterazioni organiche (sindrome del

perineo discendente, rettocele, invaginazione retto-anale, prolasso

mucoso del retto, sindrome dell‘ulcera solitaria del retto non

associata a prolasso, sigmoidocele di II grado)

• Tecniche:

• Biofeedback

• Chinesiterapia

• Elettrostimolazione

• Riabilitazione volumetrica


Biofeedback

• Tecnica strumentale che agisce tramite una

modalità di condizionamento

comportamentale.

• Obiettivo: migliorare il controllo volontario della

funzione fisiologica della defecazione

• Strenght training: migliora la forza dei muscoli del

pavimento pelvico

• Sensory training: migliora la sensibilità (abilità nel

percepire la distensione rettale)

• Coordination: migliora la coordinazione dei muscoli

in risposta alla distensione rettale

• L‘informazione su un processo fisiologico

(contrazione o rilasciamento di un muscolo) è

convertita in segnale visivo o uditivo:

• l‘esecuzione della giusta manovra di contrazione o

rilasciamento muscolare è confermata


Chinesiterapia pelviperineale

• Training muscolare di rilassamento e potenziamento della

muscolatura del pavimento pelvico


Elettrostimolazione perineale

• Stimolazione della contrazione della muscolatura perineale


Riabilitazione volumetrica


Trattamento chirurgico

• Prolasso mucoso

• Mucopessi

• Prolasso rettale interno

• PPH (prolasso che occupa < 50% della lunghezza del CAD)

• D-PPH (prolasso che occupa > 50% della lunghezza del CAD)

• STARR (prolasso associato a rettocele e ODS)

• TRANSTARR: aumenta la quantità di tessuto resecabile

• Prolasso rettale esterno

• Via transaddominale (open vs VLS, mesh vs no mesh)

• Resezione anteriore del rettosigma: recidive accettabili (7,3-8,9%) ma risultati funzionali

spesso deludenti

• Rettopessia presacrale: recidive 3,7-9,6%

• Rettopessia posteriore di Wells, Ripstein

• Associat: sintomi severi di ODS

• Via perineale

• Intervento di Delorme (resezione mucosa): recidive 40%. Indicato per pz defedati


Prolasso mucoso


Prolasso rettale interno

Stapled Transanal Rectal

Resection STARR

• Exposure (in blue:

metallic spatula)

sutures

• Transverse placement

of the anterior pursestring

sutures

• Stapling of the anterior

rectal wall

• Aspect of the anterior

staple line

• Stapling of the

posterior rectal wall


STARR

• Criteri di inclusione

• Ostruzione documentata di tipo esclusivamente organico: prolasso mucoso

interno/intususcessione retto-anale, rettocele + ODS

• Criteri di esclusione assoluta

• Evidenti turbe psichiche

• Deficit sfinteriale strutturale > 30%

• Criteri di esclusione relativa

• Dissinergia del puborettale (inclusione eventuale dopo biofeedback o NMS)

• Presenza di sigmoidocele, enterocele, prolasso urogenitale (inclusione se

possibile il trattamento dei disordini associati)

• Deficit sfinteriale funzionale (inclusione eventuale dopo biofeedback o NMS)

• Ipocinesia e iposensibilità rettale (inclusione eventuale dopo biofeedback o

NMS)


Controindicazioni

• Resezione con stapler

• Assolute

• Presenza di prolasso genitale

• Sfintere anale danneggiato

• Fistole/ascessi

• RCU, Crohn

• Proctite emorragica

• Varici rettali

• Relative

• Enterocele, sigmoidocele


Trattamento – Prolasso rettale esterno

Questions

• open vs laparoscopic

• suture rectopexy vs. mesh rectopexy (vs. dissection alone)

• resection vs. non-resection

many factors at play when making these decisions:

• surgeon experience and comfort with various techniques;

• patient body habitus and general health status;

• a history of prior abdominopelvic surgery or previous pelvic sepsis;

• a history of severe constipation and/or slow colonic transit;

• and the coexistence of other elements of pelvic floor dysfunction.


Interventi per via addominale

• Posteriore vs Anteriore à Insufficienti evidenze per raccomandazioni

• Open vs laparoscopia à l’approccio laparoscopico se eseguito da

chirughi esperti è associato a tassi di recidiva simili all’approccio open

(4% vs 8%) e a un miglioramento della morbidità (10% vs 33%)

(controllo del dolore, degenza ospedaliera, ripresa della motilità

intestinale)

• Laparoscopica vs robotica à outcomes simili (scarsità di dati),

maggiori tempi operatori, maggiori costi

• Clinical Practice Guidelines for the Treatment of Rectal Prolapse -

American Society of Colon and Rectal Surgeons 2017


Interventi per via addominale posteriore non

protesici

• Mobilizzazione posteriore del retto +/- resezione anteriore

• Dissezione fra la fascia del mesoretto e la fascia presacrale dal promontorio

sacrale al livello degli elevatori dell’ano à fibrosi, tessuto cicatriziale

• Non corregge il prolasso rettale

• Rischio di recidiva: 3%, 6%, 12% a 2, 5, 10 anni, 7% a 6 anni. 8 volte più

frequente vs rettopessi

• Suture rectopexy

• Cutait (1959): dissezione posteriore del retto e fissazione al promontorio

sacrale

• Rischio di recidiva: 3-9% a 2 anni, 29% a 10 anni

• Rischio di peggioramento della stipsi/stipsi di nuova insorgenza (a causa della

mobilizzazione posteriore del retto)

• Sigmoid resection with suture rectopexy

• Frykman (in 1955): reduce il rischio di recidiva (< 2-5%) con rischio di

complicanze maggiori accettabili (0-20% leak anastomotico) e miglioramento

degli outcome funzionali (stipsi)


Dissecazione posteriore

• Opening the right

lateral peritoneum at

the level of sacral

promontory.

• Developing retrorectal

space.

• Rectum mobilized by

developing retrorectal

space distally and from

right to left.

• Left peritoneum

opened.


Suture rectopexy

• Suturing fascia propria

of the mesorectum to

the sacral fascia.

• Laparoscopic tacking

device used to secure

mesorectum to

presacral area at the

level of pelvic brim.


Interventi per via addominale posteriore con

posizionamento di protesi

• Ripstein: mobilizzazione posteriore del retto e sua fissazione con

protesi alla fascia presacrale al di sotto del promontorio del sacro

• La protesi è posizionaeta sulla/attorno alla parete anteriore del retto a livello

della riflessione peritoneale à il retto viene tirato verso l’alto e

posteriormente

• Rischio di recidiva: 4-10%

• Alto rischio di complicanze 50% (occlusion intestinale, erosione della parete

del colon da parte della mesh, fistula rettovaginale, stasi fecale)

• Tecnica modificata (Ripstein-McMahan): protesi fissata alle pareti

laterali del retto

• Rischio di recidiva: 2-5%

• Morbidità 20% (soprattutto complicanze minori)

• Wells: mobilizzazione del retto con sezione dei legamenti laterali e

fissazione del retto con una spugna in alcool polivinilico

• Rischio di recidiva simile alla rettopessi senza mesh, ma maggior rischio di

complicanze e di stipsi postoperatoria à abbandonata


Ripstein procedure

• Suturing the mesh to the

sacrum.

• Completed mesh to the

sacrum.

• Mesh affixed to bowel and

completed rectopexy.


Intervento di Wells

A. Rettopessi con protesi fissata all’aponeurosi presacrale.

B. Impianto della protesi nella concavità sacrale.

C. Fissazione della protesi alla parete rettale lasciando libero il terzo

anteriore.


Intervento di Frykman-Goldberg

Rettopessi con sutura delle ali laterali al promontorio, associata alla

resezione del sigma.


Interventi per via addominale anteriore

• D’Hoore: mobilizzazione anteriore del retto dalla vagina (prostata)

fino al corpo perineale, senza mobilizzazione posteriore (ad eccezione

per l’accesso al promontorio). La protesi viene fissata sulla parete

anteriore del retto a livello dell’intususcessione e sul promontorio del

sacro.

• Efficace nella riparazione del prolasso rettale

• Miglioramento della stipsi nel postoperatorio 84%, stipsi de novo 0%

• Evitare la dissezione posteriore del retto reduce il danno dell’innervazione

simpatico e parasimpatica del retto.

• Rischio di recidiva simile alla rettopessi semplice (3,4%), ma minore stipsi

postoperatoria (23%)

• OrrLoygue: mobilizzazione anteriore e posteriore del retto e

rettopessi sacrale


Tecnica di d’Hoore

• Accesso al promontorio

• Dissecazione sottoperitoneale per il tragitto della protesi.

• Fissazione al promontorio


Intervento di Orr-Loygue

A. Rettopessi mediante bandellette anterolaterali fissate al

promontorio.

B. Fissazione delle bandellette alla parte bassa del retto

sottoperitoneale.

C. Fissazione delle bandellette, senza tensione, alla fascia davanti al

promontorio.


Interventi per via perineale

• Delorme: resezione circonferenziale della mucosa e plicatura dello

strato muscolare

• Indicato nei pazienti con prolasso rettale corto (< 5 cm)

• Rischio di recidiva e outcome funzionali: simili a rettosigmoidectomia

perineale e procedure per via addominale

• Basso rischio di complicanze (storicamente riservata a pazienti

anziani/defedati): 4-12 % (infezione, ritenzione urinaria, sanguinamento, stasi

fecale)

• Migliora la stipsi e l’incontinenza fecale, ma può causare tenesmo e urgenza

defecatoria

• Altemeier (rettosigmoidectomia perineale): resezione transanale a

tuto spessore del retto prolassato e anastomosi coloanale

• Minore degeza ospedaliera e tasso di complicanze vs tecniche per via

addominale. Può essere eseguita senza anesthesia generale

• Maggiore tasso di complicanze vs tecniche per via addominale: 16-30% a 2

anni (dipende dalla lunghezza di intestine resecato). Tasso di complicanze


Delorme

• Incisione della mucosa circonferenziale a 1.5–2 cm

sopra la linea dentate

• Mucosectomia (l’entità della mucosectomia dipende

dalla lunghezza dell’intususcessione)

• Il cilindro di mucosa viene tirato in baso con due

Klemmer

• Plicatura della muscoare con filo riassorbibile (la

plicatura include i margini mucos distale e prossimale)

• Anastomosi endorettale mucomucosa


Altemeier

• Rectal prolapse exposed, with

Babcock clamps if necessary

• Circumferential incision 1 cm

proximal to dentate line and

placement of retractor, prone

view.

• Apertura del peritoneo ed

esteriorizzazione retto e sigma


Altemeier

• Sezione progressiva del

colon e anastomosi


Trattamento - Rettocele

• Conservativo: fibre (25–35 g fibre/die) e adeguato introit idrico (2–3 L

di liquidi non caffeinate non alcolici)

• Biofeedback: in caso di coesistenza di anismo (à la corerzione

chirurgica del rettocele può portare a outcomes sfavorevoli)

• Chirurgico: pazienti con rettocele > 4 cm con mancato svuotamento

alla defecografia che sintomatici nonostante la terapia conservative

(8-16 settimane)

• Transvaginale

• Transperineale

• Transanale


TRANSVAGINALE (colporrafia posteriore)

• Incisione trasversale o a ancora della mucosa vaginale al margine

mucocutaneo

• Scollamento della prete posteriore della vagina dal setto rettovaginale

• Lo scollamento è esteso fino all’apice della vagina (per escludere un

enterocele)

• Plicatura del setto rettovaginale sulla linea mediana con punti staccati

a lento riassorbimento


Perineoplastica

• Plicatura dei muscoli bulbocavernosi (costrittori della vagina) e del

muscolo trasverso del perineo sulla linea mediana

• Iato genitale 2-3 dita di larghezza


• Rimozione dell’epitelio vaginale in eccesso

• Sutura della parete vaginale posteriore


VARIANTI:

Riparazione del difetto specifico vs plicatura sulla linea mediana della

fascia rettovaginale

Riparazione fascia-fascia o fascia-arcus tendineus fascia pelvis secondo

la localizzazione del difetto



Plastica dell’elevatore dell’ano:

• La dissezione è estesa lateralmente per esporre i margini mediali del

muscolo puborettale à plicatura

• Complicanze: distorsione della vagina, eccessiva costrizione della

vagina, dolo re postoperatorio, dyspareunia

à Utile in caso di prolasso massivo, quando la plastic dell’elevator è

l’unica tecnica per ridurre la dimensione dell’introit vaginale


TRANSPERINEALE

• Incisione a U della cute perineale

• Scollamento del piano fra la parete posteriore della vagina e la parete

anteriore del retto

• La parete vaginale posteriore ridondante viene resecata e la suturata

• Plicatura del setto rettovaginale e perineoplastica


RIPARAZIONE CON PROTESI

When using graft material to reinforce a rectocele repair, the graft

• Posizionamento della protesi: fra la vagina e la fascia rettovaginale

dopo la plicatura/riparazione del setto rettovaginale

• Fissazione della protesi

• Apicale

• Solchi laterali della parete posteriore della vagina


TRANSANALE

• Anestesia locale nel piano sottomucoso

• Incisione trasversa della mucosa anorettale a livello della linea

dentate + 2 incisioni verticali agli estremi dell’incisione trasversa

• Scollamento mucomuscoalre fino all’apice del rettocele

• Plicatura della parete rettale con punti staccato a lento

riassorbimento

• Escissione della mucosa ridondante e sua chiusura


Stapled Transanal Rectal Resection (STARR)

The circular anal dilator was inserted followed by the placement of the

anterior half purse-string sutures with full thickness of the rectal wall.

Endovaginal digital control allows you to verify that the vaginal wall has

been spared. Upon stapling of the anterior hemicircumference, the

same procedure is repeated for the posterior half.


ADDOMINALE Laparoscopico

• Sollevamento di utero e volta vaginale per visionare I legamenti

uterosacrali

• Incisione del peritoneo medialmente agli ureteri

• Dissezione medialmente ai legamenti uterosacrali nello spazio

pararettale per esporre la fascia superior dell’elevator dell’ano

• Dissezione dello spazio rettovaginale per esporre la parete posteriore

della vagina

• Riparazione del rettocele attraverso la fascia superiore dell’elevatore

dell’ano al legamento uterosacrale

• Plicatura dei legamenti cardinali-uterosacrali al fornice vaginale o alla

fascia pubocervicale per ricostruire la volta vaginale


Trattamento chirurgico

Transavaginale

• Risoluzione dei sintomi da ODS: 80%

• Minor rischio di recidiva vs tecnica transanale (Cochrane review)

• Complicanze: disfunzioni sessuali: dyspareunia (rischio ridotto

evitando la plastic dell’elevator)

Transperineale

• Indicato in caso di riparazione dello sfintere anale esterno

concomitante

Riparazione con protesi

• Nessun vantaggio sul rischio di recidiva

• Rischio di erosione della mucosa vaginale e contrazione della protesi

(dyspareunia)

Transanale



Trattamento della sindrome da defecazione

ostruita



Procedure chirurgiche attuali


Come trattare la POP?


GRAZIE PER

L’ATTENZIONE!









Quali interventi chirurgici?


Defecazione ostruita


Defecazione normale


Defecazione normale


Defecazione normale





• Intussuscezione retto-rettale o rettoanale

Rettocele

ODS: CAUSE

MECCANICHE


Classificazione del prolasso rettale



Cause rettali


Cause extrarettali


Rx defecografia


Defeco RMN




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