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Il Quartiere - Anno VI - Numero IV

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Anno 6 - n. 4

Dicembre 2020

«Raccontare quel che succede sotto casa come fosse la cosa più importante del mondo, e i grandi temi del mondo con la semplicità della porta accanto»

POLITICA

TANTO PER CAMBIARE… CAMBIAMO!

DAL DEPOSITO RT A VIA VESCO, FACCIAMO CHIAREZZA SU VOCI, BOUTADE E RUMORS

di Flavio Di Malta

Terminato l’ultimo giro di giostra elettorale, coi consueti

giramenti di testa (e non solo) per i cittadini, analizziamo i

dossier aperti sui tavoli di palazzo Bellevue, ma anche quelli

spariti: che ne è stato del megaprogetto per il deposito RT,

sbandierato dalla strana coppia Biancheri&Toti a fine estate? La

nuova viabilità di Portosole "cancellerà" la bocciofila? E il

supermarket...

segue a pag. 2

SALUTE

L’ORTO, FARMACIA IN NATURA

ISTRUZIONI PER IL CONSUMO DELLE ERBE OFFICINALI

di Laura Parigi

La stagione invernale alle porte ci impone, quest’anno più

che mai, di prenderci cura della nostra salute ponendo il focus

sui dettagli. Tra di essi, figura la consumazione di tisane, infusi e

decotti che vedono l'utilizzo di foglie di erbe stagionali. Nel

nostro ponente ligure, ne esistono oltre duecentocinquanta

varietà: dalla menta, antisettica, all’artemisia e alla camomilla

sedative, al tarassaco depurativo e alle piante “cacciadiavoli”,

come le note erbe di San Giovanni, e molte altre ancora. Tutte

con unico, comune denominatore: un effetto benefico che

influenza sia la nostra sfera psichica, sia quella fisica.

MILLENNIALS

di Alessandro Franzone

segue a pag. 6

VIDEOGAMING VERSUS LOCKDOWN

L’OMS PROMUOVE L’INTERCONNESSIONE VIRTUALE LUDICA

Con gli esperti dell’associazione ricreativa sanremese

“Caruggi & Dragons” sfatiamo i pregiudizi che gravitano

attorno al mondo delle consolle e delle piattaforme di gioco on

line. Una fruizione consapevole, infatti, può portare benefici

che interessano la coordinazione, la reattività, la memoria, la

concentrazione e la creatività.

segue a pag. 7

CULTURA

TOPONOMASTICA SEGRETA

STRADA CHE VAI, STORIA (ED EROE) CHE TROVI

di Andrea Gandolfo

Il più informato tra gli storici locali ci accompagna a braccetto per le

vie di San Martino, svelandocene le intitolazioni più oscure e i

retroscena più interessanti, in un inedito percorso che, in questo

numero, ci porterà a (ri)scoprire corso Cavallotti, via Vesco e...

segue a pag. 4-5


EDITORIALE

OSTAGGI DI BOUTADE ELETTORALI E MANOVRE SOTTERRANEE?

DALLE TRIANGOLAZIONI TRA REGIONE, COMUNE E PRIVATI DIPENDERÀ IL FUTURO URBANISTICO (E NON SOLO) DI SAN MARTINO

di Flavio Di Malta

L’ormai lontano 31

agosto scorso, nel bel

mezzo della campagna

elettorale, colui che sarebbe

ben presto

(ri)diventato il presidente

della regione

Liguria, Giovanni

Toti, annunciava

l’intenzione, propria e

del suo ente, di acquistare

l’ormai famigerato

deposito della

Riviera Trasporti di

San Martino per poi

darlo in dote al

Comune di Sanremo.

Il sindaco di

S a n r e m o A l b e r t o

Biancheri, con un

post su Facebook ricalcato

nei contenuti e

nei toni trionfalistici

anche dall’assessore

Massimo Donzella,

aveva confermato la

trattativa.

Non solo: lo stesso

primo cittadino si era

già spinto entusiasticamente

oltre, con

l’“area sud” del deposito

di corso Cavallotti

destinata «alla realizzazione

di una nuova

scuola, tecnologicamente

e strutturalmente

all'avanguardia»

e l’“area

nord” riservata invece

a RT come area deposito

mezzi, complementarmente

al sito in

Valle Armea, permettendo

così di liberare

le aree occupate in

piazza Colombo.

Ciò darebbe il nullaosta

all’altro elemento

di sviluppo urbano fortemente

significativo,

ovvero la riqualificazione

complessiva di

piazza Colombo, che

diventerebbe strategica

nello sviluppo di

una progettazione turistica

che potrebbe riguardare

anche la realizzazione

di un

Palafestival polifunzionale

di respiro internazionale,

nell’ambito

di una cooperazione

pubblico-privato, confacente

alle richieste

sempre più stringenti

della Rai per lo sviluppo

del Festival negli

anni a venire».

Un’operazione, insomma,

per dirla con

le parole del primo cittadino,

«che comporterebbe

nel levante cittadino,

e nel quartiere

di San Martino in particolare,

un notevole

sviluppo socioeconomico

e commerciale».

Certo, «una progettazione

complessa

e pluriennale, che richiederà

tempo e lavoro.

Ma l'impegno assunto

oggi dal

Presidente della

Regione a farne presto

un accordo di programma,

è un primo

passo molto importante».

A quasi tre mesi

dall’euforia e dall’adrenalina

di quel

momento elettorale,

tuttavia, quell’intenzione,

quel progetto,

sembrano essere ri-

Dal profilo Facebook di Giovanni Toti, un'istantanea del suo incontro di fine estate a palazzo Bellevue col sindaco Alberto Biancheri

masti lettera morta. Si

era indicata una data

per la firma

dell’accordo, quella

del 12 settembre, fortemente

significativa

in quanto si trattava

del lunedì dopo le elezioni.

Ma anche su

questo appuntamento,

sono calati l’ombra e il

silenzio.

Con buona pace dei

dipendenti RT, che

avrebbero potuto, potrebbero

tirare un sospiro

di sollievo rispetto

alle annose difficoltà

economiche

dell'azienda, degli studenti

e delle famiglie

che dopo il “caso

Pascoli” e i disagi pandemici

vedono nella

nuova scuola l’unica

soluzione, e del quartiere

tutto, che ne

avrebbe ricevuto, che

ne riceverebbe, una rivalutazione

seria e socialmente

sostenibile.

Dunque? In seguito ai

roboanti annunci estivi

non v’è stato alcun

riscontro concreto, al

momento. Purtroppo.

Colpa del Covid? Non

è che ad agosto fosse

sparito o, come avrebbe

voluto qualcuno,

fosse «clinicamente

morto». Vogliamo farne

un discorso... di

parte? In teoria, giunt

a c o m u n a l e e

Regione si troverebbero

su sponde politiche

se non opposte, quantomeno

diverse, anche

se il presidente Toti è

stato strapremiato dalla

città di Sanremo...

Ci dobbiamo convincere,

piuttosto, del fatto

che sia stata una

sparata pre-voto?

Ipotesi credibile: certa

politica si fonda sul

meccanismo di prom

e s s a - v o t o - d i s i l -

lusione. E se il progetto

si fosse rivelato, infine,

«non indispensabile

allo sforzo produttivo»

dei nostri amministratori?

Una prospettiva particolare dell'area in oggetto colta dai giardini di Villa del Sole

ANCHE A

DOMICILIO

Cell 375 5062912

2


Nel frattempo, però,

riceviamo notizia che

in cima (o in fondo, a

seconda dei punti di

v i s t a ) d i v i a

Lamarmora, vicino

all’uscita dell’Aurelia

Bis per essere chiari,

s u b i t o p r i m a d e l

benzinaio, è stato dato

il via libera per la

costruzione di un

s u p e r m e r c a t o d i

o t t o c e n t o m e t r i

quadri. Ora: bene

l’aumento dei servizi,

b e n e g l i o n e r i d i

urbanizzazione che

andrebbero a rimpinguare

le asfittiche casse

c o m u n a l i , m a n e l

tessuto economico

p r e e s i s t e n t e n e l

quartiere vi è un po’ di

preoccupazione per

questa possibile new

entry che andrà a

ridefinire i già precari

equilibri commerciali

della zona.

Dulcis in fundo,

a n z i , i n c a u d a

venenum, la questione

relativa all’apertura di

via Vesco.

U n ’ i d e a c h e h a

origini lontane, così

lontane da non essere

più attuali.

La costruzione di

P o r t o s o l e p o s e i l

problema, qui così

come in corso Trento e

Trieste, di scavalcare o

“sottopassare” l’allora

tracciato ferroviario

che, oggi, lascia il posto

a una certamente più

transitabile e attraversabile

pista ciclabile.

Pista ciclabile che,

u n i t a a l l ’ a v v e n t o

dell’Aurelia Bis e allo

spostamento a monte

dei binari, ha portato a

u n p r o g r e s s i v o

alleggerimento e alla

messa in sicurezza

delle vie a mare di San

Martino, con isole

pedonali, attraversam

e n t i r i a l z a t i e

semafori intelligenti, e

interventi di snellimento

e dirottamento

del traffico anch’esso a

monte, coll’istituzione

d i n u o v e a r e e d i

p a r c h e g g i o e d i

provvidenziali divieti

di svolta.

Ora, però, Portosole

ha cambiato proprietà

ed ha ripreso in mano

v e c c h i e c a r t e e

progetti: la possibilità

d i a v e r e s e c o n d o

accesso è così tornata

in auge. Esigenza

legittima, per carità,

che in altri casi si

concretizzerebbe con

un passo carraio ma

che in questo caso

v o r r e b b e d i r e

eliminare quello spazio

che, già prima della

r e a l i z z a z i o n e d e l

porto, è diventato (ed è

tuttora) il “centro

sociale” del quartiere:

la cosiddetta “bocciofila”.

L a p r a t i c a d e l -

l’apertura di via Vesco

al traffico veicolare, a

scapito del circolo

bocciofilo, è quindi

approdata sui tavoli

dell’amministrazione,

che prima, in pieno

l o c k d o w n , a v e v a

prorogato la concessione,

poi, a domanda

ricevuta, ne ha cambiato

la durata da tre a

un solo anno.

U n c a m p a n e l l o

d’allarme che ha fatto

sobbalzare diversi

abitanti del quartiere.

U n ’ a z i o n e c o s ì

perentoria da parte

degli uffici comunali,

nonostante le smentite

e/o le prese di posizione

di diversi politici

l o c a l i , è u n a t t o

inequivocabile che va

i n u n a p r e c i s a

direzione.

Ma passiamo dalle

questioni di principio,

opinabili, a quelle

tecniche. La popolazione

non ha ancora

potuto visionare e

valutare un progetto.

Supponiamo che si

voglia trasformare via

Vesco in una strada a

d o p p i o s e n s o d i

marcia: in ottemperanza

al codice della

s t r a d a e a l l e s u e

prescrizioni in materia

di misure di sicurezza,

si dovrebbe procedere

alla cancellazione di

molti posti auto –

attenzione! -, non solo

quelli sulla via, ma

a n c h e d i q u e l l i

presenti nella parte di

parcheggio adiacente

a l l ’ i n g r e s s o d e l l a

“ s p i a g g i a d e l -

l’Antenna”.

Infine, ci sarebbe

l ’ a s p e t t o r e l a t i v o

all’attraversamento

della pista ciclabile che,

già oggi, in corrispond

e n z a d e i v a r c h i ,

provoca non pochi

p r o b l e m i , e c h e

vedrebbe necessariamente

un rallentamento

e un intasament

o d i e n t r a m b i i

percorsi, sia quello

ciclopedonale, sia

quello automobilistico.

Resta da capire,

La parte terminale di via Vesco che si affaccia sulla pista ciclabile (e sulla bocciofila)

L'area sita vicino al distributore dell'Agip

sulla quale potrebbe sorgere il nuovo supermarket di San Martino

Vista aerea della discussa area RT

Un'istantanea da una delle ultime riunioni alla bocciofila di San Martino

dunque, se realmente

si tratti di un interesse

collettivo o di un

interesse particolare,

da parte di quelle

poche aziende e di

EDITORIALE

TRE CASI APERTI: DEPOSITO RT, SUPERMARKET E VIA VESCO

UNA SCUOLA IN PIÙ E UNA BOCCIOFILA IN MENO? IL NODO-TRAFFICO E L’EQUILIBRIO COMMERCIALE (A RISCHIO) DEL QUARTIERE

di Flavio Di Malta

quei pochi cittadini che

potrebbero avere un

vantaggi in termini di

tempi di percorrenza.

Automobilistica, si

intende.

ANCHE A

DOMICILIO

3


STORIA

UN PO’ MUSEO, UN PO’ LIBRO DI STORIA A CIELO APERTO

LA SEGNALETICA VERTICALE DI SAN MARTINO CI GUIDA ATTRAVERSO UN INEDITO PERCORSO DELLA MEMORIA, NAZIONALE E LOCALE:

di Andrea Gandolfo

Passeggiando per le

belle vie del quartiere

di San Martino, più

d’uno di voi si sarà interrogato

relativamente

alla toponomastica

e, più in generale,

all’affascinante storia

delle strade del popoloso

rione sanremese.

Credo che potrebbe essere

interessante riassumere

almeno quella

delle vie principali part

e n d o p r o p r i o

dall’arteria fondament

a l e , c o r s o Fe l i c e

Cavallotti, la grande

strada che attraversa

longitudinalmente tutto

il quartiere, collegando

la periferia di

Sanremo con il centro

cittadino. Il corso, che

rappresenta un tronco

dell’antica via romana,

fu fatto riattare da

Napoleone e poi dal re

di Sardegna Carlo

Felice. Al fine di allarg

a r e l a s t r a d a , i l

Consiglio comunale,

con delibera del 27 febbraio

1830, fece distruggere

la volta e la

testata di ponente del

ponte romano scoperto

nel 1823 all’altezza

di rondò Garibaldi. La

via si chiamava un tempo

“corso di Levante”

e mutò il nome in quello

di corso Felice

Cavallotti su decisione

del Consiglio comunale

dell’11 marzo 1898.

Felice Cavallotti era nato

a Milano il 6 ottobre

1842. Dopo essersi arruolato

nella spedizione

Medici, aveva combattuto

a Milazzo e al

Volturno. Nel 1866

aveva partecipato alla

t e r z a g u e r r a

d’indipendenza, sempre

nelle file garibaldine.

Traduttore della

Vita di Gesù di David

Friedrich Strauss, autore

di numerosi drammi

in versi (I pezzenti,

1872; Agnese, 1873;

G u i d o , 1 8 7 3 ;

Alcibiade, 1874; I messeni,

1877), elogiato da

Carducci come “lirico

della bohème”, aveva

presto rivelato buone

qualità di giornalista e

polemista (nel 1867 fu

tra i fondatori del

G a z z e t t i n o r o s a ) .

Frequentò pure i corsi

di legge dell’Università

di Pavia.

Attratto dalla vita politica,

fu deputato per

i l c o l l e g i o d i

Corteolona dal 28 settembre

1873. Alla

Camera, dove sedette

s u i b a n c h i

dell’estrema Sinistra,

fu un critico appassionato

della Destra e del

t r a s f o r m i s m o d i

Agostino Depretis, e soprattutto,

di Francesco

Crispi, contro il quale

tentò di unificare

l’estrema Sinistra, alleandosi

con radicali e repubblicani.

La serie clamorosa

delle sue polemiche

si concluse tragicamente

nel duello

con Ferruccio Macola,

d i r e t t o r e d e l l a

Gazzetta di Venezia, a

Roma, il 6 marzo 1898,

che gli sarebbe stato fatale.

Nonostante il suo

i m p e g n o c o s t a n t e

nell’attività politica,

non meno intenso fu il

suo impegno in ambito

letterario. Tra le sue

opere più significative

si possono ricordare: Il

cantico dei cantici

(1882); La sposa di

Menecle (1882); Il povero

Piero (1884); La figlia

di Jefte (1887) e

Agatodémon (1891).

Nella seconda metà degli

anni Trenta il

Comune, in ossequio

alle direttive del regime

fascista, assegnò alla

via la denominazione

di Corso XXIII

Marzo, in omaggio alla

data di fondazione dei

Fasci di combattimento,

il 23 marzo 1919.

S u b i t o d o p o l a

Liberazione, la strada

ha riassunto il suo vecchio

nome, che avrebbe

mantenuto fino ai

giorni nostri.

Corso Cavallotti ha

numerose traverse, tra

cui, la prima a ponente

sulla sinistra, che porta

alle frazioni di Verezzo

S a n t ’ A n t o n i o e

Verezzo San Donato, è

via Duca degli Abruzzi,

Nuova sede in Via Lamarmora 47

4


QUEL CHE LA TOPONOMASTICA DI QUARTIERE INSEGNA...

LE FIGURE DEL DUCA DEGLI ABRUZZI, DI NOBEL E CAVALLOTTI, MA ANCHE QUELLE MENO CELEBRI DI ANSALDI, ANSELMI E VESCO

Un tiro alla fune d'epoca per i festeggiamenti di N.S. della Mercede per le strade di San Martino

che, dal 1893, quando

fu costruito il primo

tronco dell’arteria, si

chiamava semplicem

e n t e “ s t r a d a

Verezzo”. Nel 1901 il

Consiglio comunale approvò

la proposta della

Commissione per il

quarto censimento della

popolazione di assegnare

al primo tratto

della via il nome di

“Duca degli Abruzzi”,

ossia l’ammiraglio ed

e s p l o r a t o r e L u i g i

Amedeo di Savoia-

Aosta. Tale denominazione

venne definitivamente

confermata il

2 2 f e b b r a i o 1 9 1 1

dall’assise comunale,

che la estese a tutto il

percorso della via fino

a Verezzo. Di fronte

all’incrocio con via

Duca degli Abruzzi si

diparte via Giuseppe

Anselmi, un partigiano

sanremese fucilato

d a i n a z i f a s c i s t i a

Imperia il 6 novembre

1944. Lungo la strada,

dal 1972 al 2013, hanno

avuto sede gli uffici

g i u d i z i a r i d e l

Tribunale di Sanremo.

Poco oltre via Anselmi,

sulla sinistra, un’altra

traversa di corso Felice

Cavallotti, è rappresentata

da via delle

Magnolie. La strada

f i a n c h e g g i a

l’omonima villa, fatta

costruire nel 1864 dal

marchese Eugenio

Dufour, su progetto

d e l l ’ a r c h i t e t t o

Giovenale Gastaldi senior.

La villa ha ospitato

l’ultimo sultano ottomano

Maometto VI,

che vi si è spento il 15

maggio 1926.

A un centinaio di metri

dall’ingresso di via

delle Magnolie, sul lato

destro di corso

Cavallotti, scende verso

corso Trento e

Trieste via Alfredo

Nobel, realizzata, sotto

l’amministrazione del

podestà Pietro Agosti,

nel 1929, con il nome

di via Fiume, in sostituzione

di un’altra via

che esisteva più a ponente,

per una spesa di

667.000 lire. Nel secondo

dopoguerra è

stata intitolata allo

scienziato svedese

Alfred Nobel, scomparso

il 10 dicembre

1896 proprio nella celebre

villa situata poco

distante. Quasi di fronte

a via Alfredo Nobel,

ma dal lato opposto di

corso Cavallotti, si inerp

i c a v i a F r a n c o

Norero, il cui significato

è dubbio in quanto

non è del tutto chiaro

se il nome della strada

derivi dai cognomi dei

due impresari che si fecero

promotori della

sua costruzione oppur

e s i a q u e l l o

dell’omonimo collezionista

e mercante

d’arte di origini genovesi,

che avrebbe dato

anche il nome a un castello

situato anticamente

nella stessa via.

A fianco della strada

appena citata, sale verso

via Duca degli

Abruzzi una breve scalinata

pedonale, che è

stata chiamata “Salita

Monte Grappa”.

Quest’ultima cima

rappresenta la vetta

p i ù i m p o r t a n t e

dell’omo-nimo gruppo

montuoso delle

Prealpi venete, che è

stata teatro di alcune

battaglie decisive durante

la prima guerra

mondiale. È inoltre

molto famosa per un

sacrario che contiene i

resti di parecchie migliaia

di soldati italiani

e austroungarici cadut

i n e l c o r s o d e l l a

Grande Guerra. Una

cinquantina di metri

dopo l’inizio di via

Franco Norero, si diparte,

sulla destra, strad

a S a n M a r t i n o ,

un’altra traversa di corso

Cavallotti. Il toponimo

deriva il nome da

quello di un’antica

chiesetta, attualmente

scomparsa, dedicata a

San Martino, che, com

e s c r i v e p a d r e

Angelo Rodi nelle sue

Notizie storiche appartenenti

a Verezzo,

“esisteva poco sopra,

verso tramontana, del

ponte, detto di San

Martino, tuttora situato

vicino al mare nella

Strada Romana che da

S. Remo mette verso

oriente”. Verso la fine

di strada San Martino

è situata una traversa

pedonale, detta “Salita

Mimosa”, che la collega

a via Duca degli

Abruzzi.

Q u a s i d i f r o n t e

all’imbocco di strada

San Martino, ma dal lato

opposto di corso

Cavallotti, si entra in

via Giovanni Vesco, un

partigiano sanremese

caduto il 9 agosto 1944

durante un rastrellamento

nazifascista sul

Monte Grammondo,

nell’entroter ra di

Ventimiglia. Pochi metri

dopo via Vesco, sempre

dalla parte destra

di corso Cavallotti, si

apre via Giovanni

Ansaldi, che porta alla

sottostante pista ciclop

e d o n a l e . N a t o a

Sanremo il 9 febbraio

1 8 6 1 , G i o v a n n i

Ansaldi fu uno dei più

importanti pionieri

del movimento turistico

matuziano e per diverse

volte ricoprì la carica

di presidente della

“Pro Sanremo”, il sodalizio

che precorse

l’attività a favore del turismo

poi esplicata

d a l l ’ A z i e n d a

A u t o n o m a d i

Soggiorno e Turismo.

Per oltre un trentennio

fu inoltre il medico

della colonia turistica

locale, formata da una

selezionata clientela

della migliore aristocrazia

europea, favorendo

i sentimenti di

simpatia dei forestieri

nei confronti della cittadinanza.

Grande

amatore delle arti, volle

sempre circondarsi

di begli arredi e la sua

passione per gli oggetti

antichi lo portò a

riempire il suo appartamento

di via Vittorio

Emanuele II (l’attuale

via Matteotti), di molti

“pezzi” di grande valore.

Prima di spirare, decise

di lasciare buona

parte del suo ingente

patrimonio al ricovero

Marsaglia, oltre che ad

alcune istituzioni benefiche

del Cadore. Si

spense a Sanremo il 31

marzo 1940 all’età di

79 anni.

[continua nel prossimo numero]

Una delle ultime fatiche editoriali

di Andrea Gandolfo, la guida alla

toponomastica della città di Sanremo

ANCHE A

DOMICILIO

5


BENESSERE

GUIDA LE “FARMACIE IN NATURA” E GLI ALIMENTI-MEDICINA

LIGURIA, TERRA DI LEGGENDARIE ERBE OFFICINALI PER TISANE, INFUSI, DECOTTI: QUANDO L’ORTO-GIARDINO È UN “BON MEGU”

di Laura Parigi

L a tisana, quella

bevanda di antichissime

origini, ottenuta

c o n p a r t i d i e r b e

officinali fresche o

secche in scaglie ed

acqua bollente, in cui si

l i b e r a e s i r e n d e

disponibile il complesso

attivo della pianta

m e d i c a m e n t o s a o

miracolosa e il suo

conseguente effetto

benefico, influenza

senza dubbio la nostra

sfera psichica e fisica,

quando la sorseggiam

o . S i a s s a p o r a

lentamente, il suo

p r o f u m o s i i n a l a ,

meglio se in buona

compagnia, condivid

e n d o l ’ u n i c i t à

evocativa e magica del

momento, sacra e

inossidabile nel tempo.

Nel nostro Ponente di

Liguria tisane, infusi e

d e c o t t i v e d o n o

l'utilizzo di foglie di

e r b e s t a g i o n a l i

p a r t i c o l a r i : s e n e

annoverano più di

duecentocinquanta

varietà, dalla menta,

a n t i s e t t i c a ,

a l l ’ A r t e m i s i a e

Camomilla sedative al

tarassaco depurativo e

alle piante “cacciadiavoli”,

come le note erbe

di San Giovanni, le

e r b e d e l s o l s t i z i o

estivo, dalle innumerevoli

proprietà, ritenute

d a s e m p r e u n

t o c c a s a n a p e r

l'organismo oltre che

insaporitori speciali (il

ginepro ad esempio),

n o n s o l o i n t a z z a

dunque ma anche nel

piatto da portata. Nella

notte di San Giovanni,

l'acqua aromatizzata

con ruta, rosmarino,

l a v a n d a e i p e r i c o

donava e vuole donare

tuttora alla gente del

luogo gli stessi effetti

dell'acqua miracolosa

di Lourdes. L’iperico,

per il colorante in esso

contenuto, associato al

s a n g u e d i S a n

Giovanni, era visto

come l'erba scaccia

demonio per eccellenza,

l'erba che potesse

mandare via il cattivo

u m o r e e p o r t a r e

felicità.

L ' o r t o , v e r a e

propria farmacia in

natura, diventa un

eclettico, terapeutico e

f a r m a c o g n o s i c o

“giardino dei semplici”,

che offre alimentimedicina:

la malva

selvatica comune è

esemplificativa come

pianta omnimorbia,

che può curare tutti i

mali, fin dai tempi

remoti, soprattutto la

t o s s e , c o s ì c o m e

l'artemisia, la latina

mater herbarum, in

d i a l e t t o i l “ b o n

m e g u ” , c o n t r o i

disturbi gastrointestin

a l i e s e d a t i v a , o

ancora la primaverile

verbena officinalis di

Venere detta anche

“erba croce” antinfiammatoria,

medicamentosa,

secondo la

leggenda che racconta

delle ferite di Gesù

Cristo deposto trattate

c o n q u e s t ’ e r b a

portentosa.

Insalate e condiglion

i c o l o r a t i , s a l s e

aromatiche e stuzzic

a n t i , m a c e d o n i e ,

c r e m e v e g e t a l i

riscoprono la nostrana

ricca semplicità al

naturale conferendo

piacere ai sensi di chi

gode già nel menzionarla

e ha provato a

farla propria.

Il pomodoro, dal

t r i o n f o t a r d i v o , è

definito “oro rosso”,

per il licopene e il

betacarotene in esso

contenuti, importanti

per il sistema immunitario,

per le vitamine C

e E e i polifenoli.

L’ a g l i o p e r i s u o i

principi attivi stimolanti

ed energetici,

ritenuto da sempre un

antibiotico naturale ed

efficace per la cura del

“sangue spesso” e della

pressione arteriosa e la

cipolla, dalle proprietà

a n t i o s s i d a n t i e

a n t i n f i a m m a t o r i e ,

dall'azione diuretica,

ricca di quercitina, la

cui acqua di ebollizione

o sciroppo è ancora

oggi ti-sana “rinfrescante”

e depurativa,

sono definiti l’“oro

bianco” del benessere,

che previene tumori e

malattie cardiache.

Degno di menzione

inoltre il tipico e

tradizionale miscuglio

o “prebuggiun” di erbe

spontanee scottate,

utilizzate in ripieni,

minestre, torte verdi e

f r i t t a t e , r a c c o l t e

giovani e tenere in

d i v e r s i p e r i o d i

dell'anno, a seconda

della stagione, da

sempre vera e propria

ti-sana per la degustazione

sensoriale e in

campo “terapeutico”

naturale. Lo spinacio

selvatico invernale,

versatile nelle zuppe e

risotti e nelle insalate

Il laurus nobilis, meglio conosciuto come alloro,

coltivato nel rigoglioso orto della nostra Laura Parigi

“a crudo”, si rivela con

l'ortica, presente sul

t e r r i t o r i o i n o g n i

stagione dell’anno,

c o s ì “ a n t i p a t i c a ”

perché urticante ma

tanto amata cotta, in

ripieni e in salsa o

condimento, con la

borragine dal sapore

delicato e l'asparago

s p i n o s o d a l g u s t o

deciso una pianta

p r e z i o s i s s i m a e

benefica.

U n a “ d i a i t a ”

a l l ' i n s e g n a

dell'equilibrio, della

Il rosmarinus officinalis, pianta perenne

aromatica dell'area mediterranea

consapevolezza, di uno

stile di vita sano,

quindi del ben-essere,

fa propri sapori e

saperi antichi e li

comunica, all'interno

di una nuova cultura

urbana, al di là del

complicato rapporto

tra natura e uomo, tra

sostenibilità e profitto,

r i s c o p r e n d o u n a

t r a d i z i o n e a n c h e

e c l e t t i c a m e n t e

rivisitata.

[continua nel prossimo numero]

L'ocimum basilicum, pianta erbacea

annuale originaria dell'India

6


I SEGRETI DEL VIDEOGAMING, PANACEA CONTRO IL

QUARTIERE YOUNG

LOCKDOWN

L’OMS HA LANCIATO LA CAMPAGNA “PLAY APART TOGETHER”, SPINGENDO PER L’INTERCONNESSIONE VIRTUALE CON SCOPI LUDICI

di Alessandro Franzone

segue dalla prima pagina

A n c h e i n q u e s t o

numero, siamo lieti di

accogliere il contributo

d e l l a m e r i t o r i a

associazione ricreativa

sanremese “Caruggi &

Dragons” su temi “di

confine” tra il mondo

adolescenziale e quello

adulto.

I videogames, nel

corso degli anni, hanno

sperimentato una serie

di evoluzioni, sia sul

piano tecnologico sia dal

punto di vista contenutistico,

che gli hanno

permesso di uscire dalle

anguste sale apposite

(status symbol giovanile

degli anni ‘80) e di

entrare prepotentemente

nei nostri salotti e

nelle nostre camere,

allargando il proprio

bacino di utenza e

abbassando la soglia di

età d’approccio; i media

e il web, d’altro canto, ne

h a n n o c a m b i a t o l a

fruizione, trasformandola

da “solitaria” a

“comunitaria”.

Nuove categorie di

giocatori, dal bambino

che riceve la sua prima

console al ragazzo che

ne ha fatto una passione,

passando per l’adulto

che vi trova un piacevole

p a s s a t e m p o , s i

affacciano così su un

La preistoria del videogaming, il Game Boy

mercato eterogeneo,

variegato, che soddisfa

o r m a i t u t t e l e p i ù

disparate domande di

divertimento.

Ma focalizziamo la

nostra attenzione sulla

categoria più debole ed

esposta, quella dei

bambini: l’ambiente dei

videogames, per loro, è

un mondo a rischio?

Numerosi studi hanno

confermato che, coi

giusti “titoli” e nelle

o p p o r t u n e “ d o s i ” ,

v i d e o g i o c a r e p u ò

portare vantaggi sia dal

punto di vista fisico, con

un miglioramento della

coordinazione, della

reattività e della vista, sia

da quello mentale, con

un potenziamento della

m e m o r i a , d e l l a

concentrazione e della

creatività.

È tuttavia su quei

“giusti titoli” e su quelle

“opportune dosi” che si

disputa, realmente, la

partita. Qui entrano in

gioco i genitori, che

hanno il duro compito

di sorvegliare i figli

a f f i n c h é l a l o r o

esperienza sia lineare,

davvero ludica e mai

diventi un’ossessione.

Innanzitutto, le società

c h e d i s t r i b u i s c o n o

c o n s o l l e e c r e a n o

piattaforme di gaming

mettono a disposizione

degli utenti, in bella

vista sui cofanetti dei

p r o p r i “ t i t o l i ” , u n

bollino di classificazione,

il cosiddetto PEGI.

Si tratta della fascia

d ’ e t à c o n s i g l i a t a ,

proprio come accade

per i film o i programmi

TV, utile a guidare gli

utenti a un acquisto

pienamente consapevole.

Per quanto riguarda

la gestione del tempo

trascorso davanti ad uno

schermo, esistono alcuni

strumenti di controllo

che le case produttrici

mettono a disposizione

dei genitori. Si pensi, ad

esempio, al sistema di

parental control di

Nintendo, che permette

a un adulto, attraverso il

proprio smartphone, di

monitorare e cronometrare

i minuti – più

spesso le ore – che i

minorenni trascorrono

col joystick in mano e gli

occhi puntati a video.

Diverso, però, è il

discorso relativo alla

parte di esperienza

ludica che si dipana

online: grazie a internet,

infatti, si può disputare

di una partita di calcio,

una gara automobilistica

o la simulazione di

una battaglia combattuta

in trincea non più in

solitaria, confortati dalla

sicurezza della propria

casa, ma catapultati su

una rete alla quale sono

c o n n e s s i d e c i n e ,

centinaia, migliaia di

giocatori da tutto il

mondo, di qualsiasi età

e, purtroppo, dalle

m o l t e p l i c i ( e n o n

s e m p r e c o r r e t t e )

intenzioni.

C’è il rischio di fare

incontri – seppure

virtuali – indesiderati?

C e r t a m e n t e s ì , m a

dopotutto non si corre

questo tipo di rischio

anche uscendo di casa?

A differenza di quanto

I ragazzi della 'Caruggi & Dragons' continuano a giocare... responsabilmente

potrebbe avvenire per

strade, tuttavia, in

ambiente virtuale un

t ê t e - à - t ê t e c o n u n

elemento negativo può

essere risolto in temporecord

senza alcun

ausilio esterno: basta

c l i c c a r e “ e x i t ” o

“staccare” la spina.

Spinto ancor più dal

lockdown, il videogaming

è diventato un

degno concorrente dei

film in TV, ma su di esso

aleggia ancora un velo

di diffidenza, quando

p r o p r i o n o n d i

discriminazione, da

Le nuove consolle smart

parte di chi – genitori o

adulti in genere – fatica

a c o m p r e n d e r n e i

meccanismi, i segreti e

perché no, anche le

zone oscure. Come

sempre accade in questi

casi, il miglior antidoto è

l a c o n o s c e n z a , l a

comprensione, senza

pregiudizi e/o elusioni:

su queste basi si può

ricreare un dialogo

intergenerazionale che

possa riavvicinare i

grandi ai piccoli e fargli

scoprire, chissà, di avere

anche una passione in

comune.

ANCHE A

DOMICILIO

C.so Cavallotti, 161

7


PUBBLICITA’

M e s s a g g i o

p r o m o z i o n a l e .

Nuova apertura a

S a n M a r t i n o . L a

“Unogas Energia”,

da oltre quindici anni

uno dei principali

operatori privati

attivo sul territorio

n a z i o n a l e p e r l a

f o r n i t u r a d i g a s

naturale, energia

elettrica e servizi di

e f f i c i e n t a m e n t o

energetico, ha infatti

i n a u g u r a t o u n

proprio “Point” in via

Lamarmora 26-28.

Qui, il personale

“Unogas Energia”

sarà a disposizione

d e l l ' u t e n z a d e l

quartiere (e non solo)

per presentare la

propria offerta per

luce e gas, per la

p r o p r i a c a s a o

attività.

« Tr a s p a r e n z a ,

c h i a r e z z a e d

a f f i d a b i l i t à –

s p i e g a n o i

responsabili – sono i

valori che guidano il

lavoro del nostro

p e r s o n a l e

c o m m e r c i a l e , a

d i s p o s i z i o n e d e i

clienti per aiutarli a

pianificare la propria

spesa per le utenze di

luce e gas e per offrire

una vasta gamma di

servizi accessori tutti

firmati “Unogas”».

Da oggi, dunque,

nell'“Unogas Point” i

c o n s u m a t o r i

potranno trovare le

migliori soluzioni di

e f f i c i e n t a m e n t o

energetico (come

impianti fotovoltaici,

c a l d a i e e

condizionatori ad

alta efficienza) e, in

f u t u r o , a l t r e

“commodity” (come

l a c o n n e s s i o n e

internet veloce e la

p a y - t v, t r a m i t e

l'affiliazione a Sky

I t a l i a , l a f a m o s a

piattaforma televisiva

a pagamento).

Per gli interessati,

come e quando è

possibile stabilire un

primo approccio con

“Unogas”? Il point di

via Lamarmora 26-

28 è aperto dal lunedì

al venerdì, dalle ore

9:00 alle 18:00.

Per ricevere piena

assistenza, occorre

portare con sé le

u l t i m e b o l l e t t e ,

necessarie al calcolo

d e l p o t e n z i a l e

r i s p a r m i o o , p i ù

dettagliatamente,

per conoscere nuove

soluzioni per rendere

la bolletta più leggera

e la casa o l'attività più

e f f i c i e n t e e

sostenibile. Problemi

nel raggiungere il

point di San Martino

nei giorni e negli

orari di apertura?

“Unogas” è presente

anche in centro, in

c o r s o O r a z i o

R aimondo 15 (di

fronte allo Zampillo),

con disponibilità dal

lunedì al venerdì

dalle ore 9:00 alle

14:00 e dalle 15:00

alle 18:00.

EDITORE

Dima s.r.l.s. - p.i. 01569980087

Via Duca degli Abruzzi, 534

“Il Quartiere” Testata giornalistica registrata presso il

tribunale di Sanremo N. di reg. 1/13 del 29-04-2013

REDAZIONE

Paolo Staltari - Direttore Responsabile

Gerson Maceri - Redattore

Alfredo Schiavi - Redattore

Flavio Di Malta - Redattore

hanno collaborato a questo numero:

Andrea Gandolfo - Collaboratore

Laura Parigi - Collaboratrice

Alessandro Franzone - Collaboratrice

Riccardo Bergonzi -Collaboratore

Francesco Ciuffi - Collaboratore

CONTATTI

info@ilquartiere.eu - 0184 508892

Contatto diretto: 320 0375820

Errata corrige:

nell'ultimo numero, non abbiamo attribuito correttamente la paternità

dell'articolo “POST COVID-19: ITALIA MIA, ALZATI COME SAI FARE

TU!”. Ce ne scusiamo con l'autore, il valente Carmelo Romeo, e coi lettori.

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