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La Plastica Oggi e Domani - N°3 Settembre/Ottobre 2020

La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.

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00_00_COVER 03-<strong>2020</strong>.qxp_<strong>La</strong>yout 1 30/10/20 15:22 Pagina I<br />

ANNO IX - NUMERO 3 - SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />

ATTUALITÀ<br />

Si ferma la crescita<br />

delle plastiche rigenerate<br />

MACCHINE<br />

Sistemi completi per il riciclo<br />

delle preforme in PET<br />

MATERIALI<br />

Con l’emergenza il food<br />

packaging riscopre la plastica<br />

www.interprogettied.com<br />

sommario<br />

la plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI<br />

la<br />

plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI<br />

4<br />

Editoriale<br />

<strong>La</strong> forza di mantenere<br />

gli obiettivi<br />

6<br />

Arcoplex Group<br />

“Fare squadra e dare più<br />

responsabilità ai giovani:<br />

così prepariamo il futuro”<br />

10<br />

Attualità<br />

14<br />

Attualità<br />

Macchine per plastica<br />

e gomma: Italia in calo<br />

ma sempre competitiva<br />

18<br />

Attualità<br />

Plastic tax UE:<br />

si parte dal 2021<br />

20<br />

Attualità<br />

Nell’emergenza la chimica<br />

resiste meglio di plastica<br />

30<br />

e gomma<br />

Ambiente<br />

Bioplastiche, un fattore<br />

di rilancio per l’Italia<br />

25<br />

Appuntamenti<br />

26<br />

Ambiente<br />

Il Covid-19 ferma la crescita<br />

delle plastiche riciclate<br />

29<br />

Ambiente<br />

2 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong>


sommario<br />

ANNO IX - N. 3 SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />

32<br />

Ambiente<br />

L’industria del PVC<br />

sulla strada dell’economia<br />

circolare<br />

38<br />

Macchine<br />

40<br />

Stampaggio a Iniezione<br />

Una sede più grande<br />

per Arburg Italia<br />

46<br />

Materiali<br />

EPP, l’amico silenzioso<br />

dell’ambiente<br />

34<br />

Macchine<br />

E<br />

nella produzione di gomma<br />

36<br />

Macchine<br />

Soluzioni complete per il<br />

riciclo delle preforme in PET<br />

42<br />

Stampaggio a iniezione<br />

43<br />

Estrusione<br />

44<br />

Automazione<br />

50<br />

Materiali<br />

52<br />

Materiali<br />

Nell’emergenza il food<br />

packaging riscopre la plastica<br />

56<br />

Elenco Inserzionisti<br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 3


editoriale<br />

<strong>La</strong> forza di mantenere<br />

gli obiettivi<br />

Igiorni precedenti all’invio alle stampe di questo numero<br />

sono stati costellati da una serie di DPCM<br />

del governo, che ha introdotto misure via via più<br />

restrittive per cercare di tenere a bada l’indice di crescita<br />

del contagio da Covid-19, che in ottobre è salito<br />

in modo esponenziale tanto da apparire fuori controllo<br />

in alcune regioni. Le misure hanno colpito anche le<br />

manifestazioni fieristiche, in un primo tempo risparmiate,<br />

costringendo alla cancellazione anche gli eventi<br />

praticamente già allestiti e pronti ad aprire i tornelli<br />

dei padiglioni, come Mecspe a Parma. Il risultato è<br />

chiaramente lo sconcerto per molti settori produttivi,<br />

che vedono piano piano assottigliarsi le possibilità di<br />

interazione, così importanti per gli scambi economico-commerciali<br />

e per fornire carburante alla lieve ripresa<br />

che la produzione industriale italiana ha vissuto nel<br />

terzo trimestre. Purtroppo le previsioni più cupe sulla<br />

recrudescenza della pandemia in autunno si sono avverate,<br />

frustrando le pur timide aspettative di crescita<br />

per gli ultimi mesi dell’anno. Una prospettiva certo<br />

non facile, che ci fa guardare ai lunghi mesi invernali<br />

con preoccupazione. Tuttavia molte aziende che abbiamo<br />

sentito in queste settimane, anche nel settore<br />

delle materie plastiche, ci hanno trasmesso una forte<br />

determinazione ad andare avanti e a seguire i loro progetti,<br />

consapevoli che non si può aspettare il ritorno<br />

alla normalità per lavorare al raggiungimento dei propri<br />

obiettivi, per quanto in molti casi ridimensionati o dilazionati<br />

nel tempo per l’emergenza in corso. Sarebbe<br />

troppo tardi. Nel rispetto delle norme di sicurezza e<br />

delle restrizioni di volta in volta decise da un governo in<br />

evidente difficoltà, molte imprese ci hanno fatto capire<br />

che non si daranno per vinte e che faranno di tutto<br />

per continuare a crescere e a investire, seppure con<br />

modalità in buona parte diverse rispetto al passato.<br />

Finora hanno dimostrato di resistere meglio ai colpi durissimi<br />

di questo <strong>2020</strong> le società capaci di avere una<br />

visione a medio-lungo termine, una buona organizzazione<br />

interna, una struttura snella capace di adattarsi<br />

velocemente ai cambiamenti, elevate competenze digitali,<br />

ma anche capaci di praticare una politica aziendale<br />

orientata alla trasparenza e alla condivisione delle informazioni,<br />

alla creazione di un clima di fiducia reciproca<br />

e all’attenzione alle esigenze economiche, sanitarie e<br />

persino psicologiche di ogni singolo lavoratore. Chi ha<br />

saputo sviluppare e salvaguardare questi plus in una<br />

fase così drammatica potrà probabilmente candidarsi a<br />

trainare la ripresa del settore nel corso del 2021.<br />

Alessandro Bignami<br />

4 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong>


TECLAN<br />

abs<br />

TECSTIR<br />

PS<br />

TECSTIL<br />

SAN<br />

TECRAL<br />

ASA<br />

TECLUX<br />

PC<br />

TECLENE<br />

PP<br />

TECBLEND<br />

PC/abs<br />

TECRIL<br />

PMMA<br />

TECBATCH<br />

MS<br />

<br />

<br />

<br />

Via dell’Industria, 6 - 31020<br />

San Polo di Piave (TV) - Italy<br />

Tel. 0422 856644<br />

www.colortech.biz


Arcoplex<br />

Group<br />

Durante la pandemia Arcoplex Group<br />

ha dato priorità alla sicurezza degli<br />

addetti, senza perdere di vista<br />

gli obiettivi di crescita, grazie a una<br />

visione proiettata al futuro.<br />

L’AD Giacomo Scanzi: “Sono<br />

orgoglioso della reazione di ognuno<br />

dei nostri collaboratori”.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Giacomo Scanzi, Amministratoreb Delegato<br />

di Arcoplex Group, con i figli Giulia e Carlo<br />

“Fare squadra e dare più<br />

responsabilità ai giovani:<br />

così prepariamo il futuro”<br />

Ancora una volta la capacità di visione<br />

ha dimostrato di poter fare<br />

la differenza. Anche, e forse soprattutto,<br />

durante un evento drammatico e<br />

inaspettato come la pandemia. L’adozione<br />

sistematica dei protocolli anti-contagio,<br />

la proposta di soluzioni organizzative<br />

ed economiche che venissero incontro<br />

alle esigenze del personale e lo spirito di<br />

squadra hanno consentito ad Arcoplex<br />

Group di mettere in sicurezza la salute fisica<br />

e psicologica dei dipendenti. Mentre,<br />

sul fronte lavorativo, la costante disponibilità<br />

del magazzino e una strategia in grado<br />

di adattarsi rapidamente anche a repentini<br />

cambiamenti di mercato hanno<br />

permesso al Gruppo di non allontanarsi<br />

dagli obiettivi che erano stati fissati a inizio<br />

anno. Ma, certo, non sono stati mesi<br />

facili quelli di cui ci ha raccontato in questa<br />

intervista Giacomo Scanzi, Amministratore<br />

Delegato di Arcoplex Group, specialista<br />

nella distribuzione di polimeri<br />

termoplastici e nella produzione di polveri,<br />

compound e masterbatch.<br />

Giacomo Scanzi, come avete affrontato i<br />

mesi più difficili di questo <strong>2020</strong> segnato<br />

dalla pandemia?<br />

<strong>La</strong> fiducia e la stima reciproche tra le persone<br />

che compongono il Gruppo, al di là<br />

della mansione e dalla posizione gerarchica,<br />

si sono rivelate determinanti. <strong>La</strong> totale<br />

e costante condivisione delle informazioni<br />

è stato un punto di forza. <strong>La</strong> trasparenza<br />

ha consentito agli operatori di affrontare in<br />

modo più sereno questa fase drammatica,<br />

in cui tutti abbiamo dovuto adattarci improvvisamente<br />

a nuovi modi di vivere e di<br />

lavorare. Sono orgoglioso della reazione<br />

che ho visto in ognuno dei nostri collaboratori.<br />

Il Gruppo ha cercato di dare loro tutto<br />

il supporto necessario, da sempre considerandoli<br />

parte di una grande famiglia,<br />

quindi ben più che “risorse umane”, un’espressione<br />

che non ho mai apprezzato.<br />

Abbiamo cercato le soluzioni, anche dal<br />

punto di vista economico, per consentire ai<br />

dipendenti e alle loro famiglie di non farsi<br />

sopraffare dal timore verso le tante incognite<br />

per il futuro disseminate dall’epidemia.<br />

Posso dire che nei mesi più duri abbiamo<br />

fatto squadra. A partire da luglio il<br />

50% del personale è tornato in ufficio e alterna<br />

lo smart working con l’altra metà. Il<br />

morale ora è piuttosto buono. <strong>La</strong> paura,<br />

che pure in questo territorio è stata compagna<br />

inseparabile nella quotidianità, è praticamente<br />

inesistente nello svolgimento di<br />

tutte le attività aziendali: logistica, di laboratorio,<br />

commerciale o amministrativa. Fin<br />

da subito abbiamo dato priorità alla salvaguardia<br />

della salute, con la rigida applicazione<br />

dei protocolli. <strong>La</strong> recente conclusione<br />

dei lavori del nuovo polo logistico ci ha<br />

permesso di ricevere e spedire le merci in<br />

piena sicurezza e nel rispetto del distanziamento.<br />

Una procedura che non è cambiata<br />

di una virgola anche quando, nei<br />

6 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


Arcoplex<br />

Group<br />

mesi estivi, la curva dei contagi<br />

si è abbassata. In azienda tutti<br />

sono consapevoli di quanto sia<br />

importante rispettare le regole<br />

per non mettere in pericolo se<br />

stessi, i colleghi e le famiglie a<br />

casa. Abbassare la guardia sarebbe l’errore<br />

più grave in questo momento.<br />

<strong>La</strong> coesione e il senso di appartenenza<br />

hanno avuto effetti positivi anche sui risultati<br />

del Gruppo?<br />

I numeri del primo semestre <strong>2020</strong>, salvo un<br />

rallentamento tra metà aprile e metà maggio,<br />

ampiamente giustificato dall’emergenza,<br />

non si discostano di molto da quelli<br />

dello stesso periodo dell’anno scorso, soprattutto<br />

considerando i volumi di vendita.<br />

Questo grazie anche alla forte crescita che<br />

stavamo registrando nel primo trimestre,<br />

poi fiaccata nel secondo, ma non così tanto<br />

da far rimpiangere i numeri del 2019.<br />

C’è qualcosa che questa drammatica<br />

esperienza ci sta insegnando?<br />

In Europa, e particolarmente in Italia, l’incontro<br />

reale tra le persone resterà un momento<br />

chiave non sostituibile. Credo che<br />

gradualmente torneremo, se non alla<br />

quantità dei contatti personali pre-Covid,<br />

a riprendere buona parte delle abitudini.<br />

Allo stesso tempo si è imparato a lavorare<br />

in un nuovo modo, un cambiamento che<br />

ha dato spazio soprattutto al contributo<br />

“<strong>La</strong> recente conclusione del nuovo polo<br />

logistico ci permette di ricevere<br />

e spedire le merci in piena sicurezza<br />

e nel rispetto del distanziamento”<br />

dei giovani, che si sono adeguati velocemente,<br />

supportando i colleghi più anziani.<br />

Io stesso ho preso confidenza con strumenti<br />

informatici che non avevo mai pensato<br />

di usare. Alcuni equilibri sono stati<br />

rovesciati. <strong>La</strong> mediazione informatica ha<br />

messo i giovani più a loro agio nel rapportarsi<br />

con clienti e partner esperti. <strong>La</strong> distanza<br />

riduce il timore reverenziale e aiuta<br />

a far prevalere i contenuti. Dobbiamo far<br />

tesoro di questa esperienza e cogliere<br />

questa chance di cambiamento. Chi non<br />

saprà modificarsi rischierà di essere tagliato<br />

fuori dal mercato.<br />

Ci può parlare dell’accordo con Sabic?<br />

<strong>La</strong> vita di un’azienda e di un imprenditore<br />

gode di alcuni momenti di grande soddisfazione.<br />

Ritengo che l’accordo con Sabic<br />

sia uno di questi. Fummo per decenni loro<br />

distributori, da quando l’azienda rispondeva<br />

ancora al nome di GE Plastics, prima di<br />

essere assorbita nel 2007 da Sabic, con<br />

cui collaborammo fino al 2013. Il fatto di<br />

essere stati ricontattati ci inorgoglisce perché<br />

è un riconoscimento verso anni di lavoro<br />

corretto e affidabile, oltre che competente.<br />

Per me, che per tanti anni ho portato<br />

in palmo di mano il marchio GE Plastics e<br />

poi Sabic, è davvero un motivo di forte entusiasmo.<br />

Lo è anche per tutti i<br />

nostri collaboratori. Si tratta d’altronde<br />

di lavorare con un Gruppo<br />

che ha l’obiettivo di fornire responsabilmente<br />

prodotti e servizi<br />

di qualità attraverso l’innovazione,<br />

l’apprendimento e l’eccellenza operativa.<br />

Il contratto riguarda la distribuzione<br />

esclusiva sul mercato italiano delle resine<br />

Ultem, Siltem ed Extem.<br />

<strong>La</strong> pandemia ha ridisegnato i vostri obiettivi<br />

per il <strong>2020</strong>?<br />

È ancora difficile valutare con esattezza le<br />

ripercussioni che l’emergenza sanitaria<br />

sta avendo sui diversi settori. Molti hanno<br />

sicuramente subito una flessione, mentre<br />

alcuni sono addirittura cresciuti. Noi abbiamo<br />

sempre mantenuto ben rifornito il<br />

magazzino, che è rimasto sugli stessi livelli<br />

quantitativi di febbraio. Nella nostra<br />

storia abbiamo sempre praticato una norma:<br />

quando il mercato diventa debole,<br />

rinforziamo le scorte, al fine di rispondere<br />

alle richieste dell’ultimo momento e alla<br />

minore programmazione che spesso caratterizzano<br />

i momenti di incertezza. Abbiamo<br />

parcellizzato i volumi in consegna<br />

proprio per restare agganciati all’andamento<br />

meno prevedibile delle richieste.<br />

Infine non abbiamo subito forti contraccolpi<br />

dalla crisi dell’automotive, non essendone<br />

dipendenti. Anticipare certe misure<br />

e strategie ci consente di non dover<br />

agire in urgenza per risolvere la possibile<br />

<strong>La</strong> sede di Arcoplex Group a Pontirolo Nuovo (BG)


Arcoplex<br />

Group<br />

<strong>La</strong> partnership con Sabic<br />

Arcoplex Group ha siglato una partnership con Sabic per la distribuzione<br />

delle resine ULTEM, EXTEM e SILTEM.<br />

<strong>La</strong> mission di Sabic è portata avanti attraverso importanti investimenti<br />

in tecnologia e innovazione, con sedi diffuse in tutto il mondo<br />

e centinaia di scienziati dedicati, che contribuiscono allo sviluppo<br />

continuo di nuovi brevetti e certificazioni per soddisfare le<br />

diverse necessità di un mercato in continua evoluzione. Le caratteristiche<br />

di Sabic rendono Arcoplex Group particolarmente orgoglioso<br />

di questa collaborazione.<br />

Il portafoglio prodotti di Arcoplex Group si amplia quindi con le<br />

resine ULTEM, EXTEM e SILTEM:<br />

<strong>La</strong> resina Ultem è una polieterimmide (PEI), ovvero una resina<br />

termoplastica amorfa, trasparente e di color ambrato, caratterizzata<br />

da un’eccellente resistenza all’esposizione al calore, nel breve<br />

e lungo periodo, mantenendo le sue straordinarie performance:<br />

rigidità, impatto e proprietà elettriche.<br />

<strong>La</strong> resina Ultem può essere utilizzata in applicazioni che richiedono<br />

elevate prestazioni fisiche e di resistenza in ambienti difficili,<br />

in conformità con gli esigenti requisiti normativi. Combinando<br />

un’eccezionale stabilità dimensionale ed un basso<br />

coefficiente di espansione termica ad alte temperature ad elevate<br />

condizioni di carico, la resina Ultem presenta diversi benefici,<br />

tra tutti la libertà di design grazie ad espansione e ritiro<br />

prevedibili. Con la sua intrinseca resistenza alla fiamma, basso<br />

sviluppo di fumo e tossicità e performance elettriche stabili (Dk/<br />

Df), la resina Ultem trova applicazione in diversi mercati quali<br />

E&E, automotive, aeronautico, ferroviario e healthcare.<br />

<strong>La</strong> gamma di resine Extem offre i migliori gradi di polieterimmide<br />

amorfi (TPI) con una temperatura di transizione vetrosa fino<br />

a 267°C, assicurando ottime prestazioni meccaniche ad elevate<br />

temperature. Extem aumenta le prestazioni meccaniche del<br />

50% a 170°C rispetto alla resina Ultem, e nel contempo offre<br />

una eccezionale lavorabilità assicurando elevate prestazioni dei<br />

pezzi stampati. A differenza dei polimeri PAI e PI, la resina Extem<br />

non necessita di post-indurimento o cristallizzazione, ottimizzando<br />

i costi di produzione e migliorando la produttività.<br />

Questa resina è intrinsecamente ritardante di fiamma e ha<br />

un alto indice del limite di ossigeno (LOI).<br />

<strong>La</strong> resina Siltem è un copolimero di resina Ultem (polietereimmide)<br />

con un blocco silossanico (PEI-si) ambrato, trasparente,<br />

amorfo e privo di alogeni.<br />

Siltem può essere utilizzata per fili, cavi, in impianti nucleari e aerei;<br />

offre flessibilità, stabilità dimensionale a temperature elevate e allungamento<br />

ad alta resistenza. Questa resina è adatta al rivestimento<br />

cavi ad alte prestazioni andando incontro ad elevati standard<br />

industriali e normativi: assenza di alogeni e di fluorati;<br />

flessibilità, per ridurre i rischi di rotture; resistenza alla abrasione;<br />

performance ad alte temperature.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“L’accordo di distribuzione<br />

con Sabic è un motivo<br />

di forte entusiasmo<br />

per me e per tutti i nostri<br />

collaboratori”<br />

comparsa di problemi. Una visione che<br />

ora sta pagando.<br />

A che punto è il passaggio generazionale al<br />

vertice del Gruppo?<br />

È praticamente completato. I miei figli<br />

Giulia e Carlo ormai hanno preso in mano<br />

le attività strategiche di Arcoplex Group.<br />

Ma l’iniezione di energie fresche non ri-<br />

guarda solo il top management. L’età media<br />

di tutto il personale si è notevolmente<br />

abbassata negli ultimi anni e stiamo per<br />

<strong>La</strong> nuova area del polo logistico di Pontirolo Nuovo è dedicata<br />

esclusivamente alla circolazione dei mezzi pesanti,<br />

che viene regolata tramite sistemi automatici e digitalizzati<br />

assumere altri due o tre giovani. Dobbiamo<br />

avere a bordo persone adatte ai mercati<br />

che cambiano.<br />

8 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


attualità<br />

Sanitized e Ferro-Plast: partnership negli additivi antimicrobici<br />

per l’igiene e la protezione dei materiali<br />

I clienti Sanitized dell’industria dei polimeri in Italia<br />

beneficeranno della expertise e della consolidata rete<br />

commerciale di Ferro-Plast Srl. Gli additivi antimicrobici<br />

Sanitized per la funzione igienica e la protezione<br />

dei materiali per i polimeri in Italia saranno commercializzati<br />

dal nuovo partner commerciale.<br />

Sanitized e Ferro-Plast, due esperti nei propri settori<br />

di attività che condividono gli stessi valori, hanno<br />

unito le loro forze; entrambi operano nell’ambito<br />

di prodotti ad alte prestazioni per l’industria dei polimeri<br />

abbinando i migliori servizi possibili, un processo<br />

che inizia con lo sviluppo di prodotti dal valore<br />

aggiunto e il relativo uso ottimale. Questa<br />

collaborazione è un’ottima opportunità per il portfolio<br />

in quanto entrambe le aziende focalizzano la propria<br />

attenzione su soluzioni innovative e personalizzate<br />

per i clienti.<br />

Con l’integrazione degli additivi antimicrobici Sanitized<br />

® in Ferro-Plast, l’industria dei polimeri può vantare<br />

un pacchetto completo e globale, così da offrire<br />

ben più che semplici prodotti per la funzione igienica<br />

e la protezione dei materiali. In aggiunta ai servizi di<br />

base del prodotto, Sanitized supporterà lo sviluppo e<br />

la produzione, le richieste normative e il marketing<br />

attraverso l’uso del marchio Sanitized Ingredient, che<br />

caratterizza i prodotti finali nella loro differenziazione<br />

enfatizzandone la qualità.<br />

Gli additivi antimicrobici per polimeri di Sanitized<br />

proteggono i prodotti finali da infestazioni batteriche,<br />

crescita di alghe e muffe, degradazione dei materiali,<br />

biofilm, chiazze rosa e odori causati da microbi.<br />

Questi additivi antimicrobici vengono anche<br />

utilizzati nell’industria dei polimeri per pavimentazioni,<br />

rivestimenti industriali, pelle artificiale, membrane<br />

per tetti, rivestimenti per piscine, teloni e tutti<br />

i prodotti estrusi.<br />

“Ferro-Plast è orgogliosa di rappresentare il prestigioso<br />

e importante marchio Sanitized in Italia.<br />

Siamo fiduciosi di avere l’esperienza e le competenze<br />

necessarie per promuovere con successo<br />

questi prodotti leader nell’ambito dell’igiene”, ha<br />

dichiarato Rodolfo Di Nardo, amministratore delegato<br />

di Ferro-Plast. “Siamo certi che, soprattutto in<br />

questo particolare momento, essi portino un supporto<br />

fondamentale nel mercato italiano delle materie<br />

plastiche”.<br />

“Sono rimasto profondamente colpito dalla competenza<br />

tecnica e dalla forte concentrazione sul cliente<br />

di Ferro-Plast”, ha invece aggiunto Michael Lüthi,<br />

responsabile BU Polimeri di Sanitized AG.<br />

Rodolfo Di Nardo,<br />

amministratore<br />

delegato di Ferro-Plast<br />

(Foto: Sanitized AG)<br />

Nuovo direttore commerciale in BASF Italia<br />

Nuova nomina ai vertici di<br />

BASF Italia: il Consiglio di amministrazione<br />

dell’azienda ha<br />

affidato la responsabilità della<br />

direzione commerciale a Giovanna<br />

Di Tommaso, già a<br />

capo di BTC – la divisione di<br />

BASF specializzata nella distribuzione<br />

di specialità chimiche<br />

– per Italia e Grecia.<br />

Nel suo nuovo incarico, Di<br />

Tommaso guiderà un team di<br />

280 persone riportando direttamente<br />

all’amministratore<br />

delegato. Avrà il compito di<br />

promuovere le politiche commerciali<br />

di BASF Italia, affrontando<br />

le attuali sfide di mercato<br />

e rafforzando le potenzialità<br />

di crescita dei numerosi segmenti<br />

industriali in cui BASF<br />

Italia è presente. Ingegnere<br />

Chimico, classe 1979, Giovanna<br />

Di Tommaso ha alle<br />

spalle un lungo percorso nel<br />

settore, con esperienze di rilievo<br />

sia in Italia che all’estero,<br />

dove ha ricoperto ruoli di<br />

crescente responsabilità in<br />

ambito di product development<br />

e commerciale. <strong>La</strong>vora<br />

in BASF dal 2017.<br />

Di Tommaso, aquilana, si<br />

laurea con lode in Ingegneria<br />

Chimica presso l’Università<br />

degli Studi di L’Aquila e, successivamente,<br />

segue un programma<br />

di formazione in Finance<br />

presso la Business<br />

School Insead (Francia). Comincia<br />

il percorso professionale<br />

in Procter & Gamble,<br />

prima in Belgio e successivamente<br />

in Italia, dove ricopre<br />

diversi ruoli tecnici e commerciali<br />

sino a dirigere il centro<br />

di Ricerca e Sviluppo di<br />

P&G, presso il polo industriale<br />

di Pomezia.<br />

Nel 2015 passa in 3VSigma<br />

con il ruolo di Division Manager<br />

per il settore Personal and<br />

Home Care. Nel 2017 approda<br />

in BASF, dove si occupa di dirigere<br />

BTC: la divisione di<br />

BASF specializzata nella distribuzione<br />

di specialità chimiche<br />

per clienti di piccole e<br />

medie dimensioni, con responsabilità<br />

per i mercati di<br />

Italia e Grecia, gestendo un<br />

portafoglio prodotti ampio e<br />

diversificato.<br />

Giovanna Di Tommaso<br />

10 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


attualità<br />

Soluzioni di misura: nasce HBK Italy<br />

In Italia prendono formalmente il via le attività di HBK Italy Srl. Ciò a<br />

seguito del processo di fusione in corso a livello mondiale tra le società<br />

HBM Hottinger Baldwin Messtechnik GmbH e Bruel & Kjær Sound &<br />

Vibration Measurement A/S, facenti parte del gruppo Spectris Plc.<br />

<strong>La</strong> creazione di HBK nasce dalla visione strategica di offrire ai clienti<br />

soluzioni che integrino in modo organico le misure sperimentali con<br />

il mondo della simulazione. Con la propria gamma di sensori, strumenti,<br />

software e servizi di ingegneria HBK aiuta i propri clienti a trasformare<br />

i dati in informazioni, che consentono loro di prendere decisioni<br />

fondamentali per ottimizzare il<br />

ciclo di vita dei prodotti.<br />

I campi di applicazione sono molti:<br />

dai centri di ricerca scientifica, come<br />

istituti metrologici nazionali e università,<br />

ai vari comparti dell’industria, dove<br />

vi è la necessità di eseguire misure,<br />

prove e analisi in ambito sperimentale<br />

o produttivo, senza dimenticare il settore<br />

civile, con il monitoraggio ambientale<br />

e delle strutture.<br />

Con le sue innovative soluzioni tecniche<br />

e un team specializzato di professionisti, HBK consente agli<br />

utenti di ottenere la massima precisione e affidabilità dei risultati<br />

anche nelle applicazioni più sfidanti e impegnative in ogni parte<br />

del mondo.<br />

HBK Italy può contare sul contributo di una equipe esperta e dinamica<br />

composta da 27 persone, alcune delle quali operano dalla sede<br />

di Milano, mentre altre sono dislocate in varie zone del territorio nazionale<br />

per garantire massima vicinanza ai clienti. Un team con ampie<br />

competenze che all’occorrenza coinvolge anche gli specialisti della<br />

casa madre o di altre filiali nel mondo per soddifare al meglio le esigenze<br />

di aziende ed enti che operano in Italia ma che necessitano di<br />

essere seguiti per le loro applicazioni su scala globale.<br />

HBM Hottinger Baldwin Messtechnik<br />

GmbH nasce in Germania nel<br />

1950. <strong>La</strong> gamma dei prodotti copre<br />

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<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 11


attualità<br />

Covestro completa con successo l’aumento di capitale<br />

Covestro ha completato con successo<br />

l’aumento di capitale previsto in relazione<br />

all’annunciata acquisizione del business Resins<br />

& Functional Materials (RFM) di Royal<br />

DSM attraverso l’utilizzo parziale del suo capitale<br />

sociale. Nell’ambito dell’aumento di<br />

capitale, sono state collocate 10.200.000<br />

nuove azioni ordinarie al portatore senza valore<br />

nominale presso investitori istituzionali<br />

in un processo di bookbuilding accelerato. Il<br />

prezzo di collocamento di 43,85 euro per<br />

azione rappresenta uno sconto dello 0,9%<br />

rispetto al prezzo di chiusura XETRA di 44,25<br />

euro del 13 ottobre <strong>2020</strong>. Il ricavo lordo ammonta<br />

a 447 milioni di euro. Il capitale sociale<br />

di Covestro, pari a 183 milioni di euro, aumenta<br />

quindi di circa il 6% fino a 193,2<br />

milioni di euro. I proventi dell’aumento di<br />

capitale saranno utilizzati per finanziare parte<br />

dell’annunciata acquisizione per un valore<br />

complessivo di 1,61 miliardi di euro.<br />

“Con il completamento dell’aumento di capitale,<br />

Covestro sta compiendo un passo importante<br />

nell’acquisizione annunciata”, ha<br />

dichiarato Thomas Toepfer, CFO di Covestro.<br />

“Questa misura è un elemento chiave del finanziamento:<br />

con un rapporto equilibrato tra<br />

capitale proprio e capitale di debito, ci impegniamo<br />

chiaramente a raggiungere il nostro<br />

solido rating investment grade. Il successo<br />

del collocamento di tutte le azioni offerte è<br />

una prova impressionante della fiducia del<br />

mercato dei capitali in Covestro e della logica<br />

finanziaria e strategica dell’operazione”.<br />

Le azioni di nuova emissione sono state<br />

ammesse alla negoziazione senza prospetto<br />

informativo sul mercato regolamentato con<br />

ulteriori obblighi post-ammissione (Prime<br />

Standard) della Borsa di Francoforte il 15 ottobre<br />

<strong>2020</strong> ed hanno diritto al dividendo per<br />

l’anno fiscale <strong>2020</strong>. L’inizio delle negoziazioni<br />

è stato il 16 ottobre <strong>2020</strong>.<br />

Sacmi acquisisce Iprel e Pack Sud<br />

Sacmi acquisisce il 100% di Iprel e Pack Sud per ampliare<br />

la digitalizzazione e completare la propria gamma di<br />

offerta tecnologica. Iprel è un’azienda specializzata nella<br />

progettazione hardware e software e nello sviluppo di sistemi<br />

di supervisione. Potenziare, in una logica di Gruppo,<br />

la capacità di sviluppo e offerta di servizi digitali di progettazione<br />

e automazione industriale è l’obiettivo dell’operazione,<br />

deliberata dall’Assemblea dei Soci di Sacmi Imola.<br />

Con 120 tecnici di alto livello, Iprel è cresciuta in questi<br />

anni come realtà strategica sia in una logica di servizio a tutte<br />

le divisioni e BU del Gruppo Sacmi, sia nello sviluppo di soluzioni<br />

per clienti terzi, anche in collaborazione con laboratori,<br />

Università ed enti di ricerca. Da qui la scelta di portare la<br />

partecipazione della capogruppo Sacmi dal precedente 50%<br />

all’attuale 100% delle quote, in prospettiva di un ulteriore potenziamento<br />

della capacità di presidio di queste tipologie di<br />

servizi sia all’interno sia extra-Gruppo.<br />

Iprel continuerà ad operare all’interno del “pacchetto<br />

dell’innovazione” Sacmi, che promuove lo sviluppo di servizi<br />

avanzati per l’innovazione digitale in azienda e sul territorio.<br />

Tra gli obiettivi, il potenziamento e il consolidamento di relazioni<br />

collaborative, in particolare in ambito big data, con lo<br />

scopo di realizzare nuovi progetti pilota per tutti i business del<br />

Gruppo.<br />

Pack Sud invece è stata fondata nel 2003. Si tratta di un’azienda<br />

giovane e dinamica che porta all’interno della Divisione<br />

Packaging & Chocolate di Sacmi un importante know how<br />

tecnologico nella progettazione e commercializzazione di<br />

confezionatrici verticali. Accanto, l’azienda ha sviluppato nel<br />

corso degli anni uno stretto rapporto con le aziende del territorio<br />

che operano nel segmento bakery (come tarallifici e altri<br />

prodotti derivati del pane), tipicamente legate ai plus progettuali<br />

di questo tipo di macchine, estremamente versatili e dal<br />

costo contenuto. Con l’acquisizione, Sacmi ha confermato il<br />

management di Pack Sud, avviando una stretta collaborazione<br />

tra i team tecnici e commerciali delle due aziende. L’obiettivo<br />

è inserire questa realtà nella più vasta rete di referenze<br />

commerciali Sacmi in tutto il mondo, completando l’offerta<br />

sia sulle confezionatrici verticali sia sul packaging primario<br />

orizzontale a medio-basse velocità.<br />

12 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


attualità<br />

Macchine per plastica<br />

e gomma: Italia in calo<br />

ma sempre competitiva<br />

Nel 2019 non è proseguita<br />

la crescita ininterrotta<br />

degli ultimi 8 anni.<br />

Uno stop condiviso<br />

dai concorrenti tedeschi.<br />

Ma dopo maggio<br />

si è intravista un’inversione<br />

di tendenza, in linea<br />

con la lieve ripresa della<br />

produzione industriale<br />

italiana.<br />

Si è tenuta lo scorso 16 settembre<br />

<strong>2020</strong>, presso Villa Borromeo a Cassano<br />

d’Adda (MI), l’annuale assemblea<br />

dei soci Amaplast, l’associazione<br />

nazionale di categoria, aderente a Confindustria,<br />

che raggruppa oltre 160 costruttori<br />

di macchine, attrezzature e stampi per materie<br />

plastiche e gomma.<br />

L’assemblea è stata anche l’occasione per<br />

festeggiare il sessantesimo anniversario di<br />

Amaplast. Un traguardo importante per<br />

un’organizzazione che rappresenta uno<br />

dei comparti di punta della meccanica<br />

strumentale e di cui fanno ancora parte alcune<br />

delle aziende che hanno contribuito<br />

alla sua fondazione, il 27 settembre 1960,<br />

a cui se ne sono aggiunte tante altre nel<br />

corso dei decenni, rafforzandone l’identità.<br />

Il presidente Dario Previero ha tenuto a sottolineare<br />

come questo anniversario non<br />

rappresenti un punto di arrivo bensì di una<br />

tappa intermedia, con l’obiettivo di continuare<br />

a crescere in un mercato sempre più<br />

globale e competitivo.<br />

Durante l’assemblea, è stato approvato il<br />

nuovo statuto, alla luce del nuovo regola-<br />

14 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


attualità<br />

Il presidente di Amaplast Dario Previero<br />

mento unico per il sistema confindustriale,<br />

e sono stati rinnovati gli organi associativi:<br />

• Consiglio Generale, con l’elezione di Michele<br />

Bandera (Costruzioni Meccaniche<br />

Luigi Bandera), Maria Grazia Colombo<br />

(BFM), Gianni Luoni (Elba), Alessandro<br />

Balzanelli (F.B. Balzanelli), Barbara Ulcelli<br />

(IMG), Luciano Gallino (Maris), Claudia<br />

Persico (Persico), Gianfranco Cattapan<br />

(Plastic Systems), Corrado Zanga (Uniloy<br />

Italia), per il biennio <strong>2020</strong>-2022;<br />

• Probiviri, con l’elezione di Andrea Mariani<br />

(Hennecke-Oms), Simone Maccagnan<br />

(MAC.GI), Maurizio Toniato (Mobert), Flavio<br />

Giordani (Plastiblow), Romeo Varisco<br />

(Termostam-PI) e Revisori Contabili, con<br />

l’elezione di Gianni Cazzulo (dottore commercialista),<br />

Claudia Cribiù (Crizaf), Roberta<br />

Rivi (Rivi Magnetics), per il quadriennio<br />

<strong>2020</strong>-2024.<br />

Il presidente Previero ha illustrato nella sua<br />

relazione all’assemblea l’andamento<br />

dell’industria italiana delle macchine, attrezzature<br />

e stampi per materie plastiche e<br />

gomma, commentando le elaborazioni del<br />

centro studi dell’associazione e osservando<br />

come, dopo 8 anni, la progressione<br />

dell’industria italiana delle macchine per<br />

plastica e gomma si sia fermata e il 2019<br />

abbia chiuso in negativo.<br />

Previero ha infine ricordato il progetto sinergico<br />

che Amaplast ha recentemente<br />

intrapreso con Acimac (Associazione costruttori<br />

italiani macchine e attrezzature per<br />

ceramica) e Ucima (Unione costruttori italiani<br />

macchine automatiche per il confezionamento<br />

e l’imballaggio). Il progetto consentirà<br />

di migliorare ulteriormente la qualità<br />

dei servizi offerti alle aziende associate<br />

(dal credito e finanza alla formazione, dalle<br />

problematiche tecniche alla promozione<br />

ma non solo), condividendo le competenze,<br />

i servizi e le esperienze che le singole<br />

strutture operative offrono.<br />

Al termine dell’assemblea, nella parte pubblica<br />

dell’evento, è stata presentata la relazione<br />

dal titolo “Millennials: generazione<br />

senza futuro... e senza plastica?”, focalizzata<br />

sulle nuove generazioni: che cosa<br />

pensano, come si muovono e quale opinione<br />

hanno della plastica. A seguire, si è tenuta<br />

la tavola rotonda “<strong>Plastica</strong>: quale futuro<br />

in un mondo circolare”.<br />

I lavori si sono conclusi con una cena per<br />

festeggiare il 60° anniversario e con uno<br />

spettacolo del comico Andrea Pucci.<br />

<strong>Plastica</strong>: quale futuro<br />

in un mondo circolare<br />

Nell’ambito dell’assemblea Amaplast si è<br />

svolta la tavola rotonda dal titolo “<strong>Plastica</strong>:<br />

quale futuro in un mondo circolare”, aperta<br />

dall’intervento di Marco Fortis, vicepresidente<br />

Fondazione Edison, a cui sono seguiti<br />

gli interventi di Giorgio Quagliuolo,<br />

presidente Corepla, Gabriele Molari, Marketing<br />

Services Innovation Manager Tetra<br />

Pak Packaging Solutions, Guido de Vecchi,<br />

direttore generale Innovation Center<br />

Intesa Sanpaolo.<br />

Il professor Fortis ha illustrato il difficile<br />

contesto economico mondiale e le opportunità<br />

che si potrebbero creare per l’Italia<br />

grazie al corretto impiego dei fondi europei<br />

stanziati per sostenere la ripresa delle economie,<br />

dopo l’impatto della crisi causata<br />

dalla pandemia. Si è poi concentrato sul<br />

trend della filiera italiana della plastica-gomma-macchine-stampi,<br />

ricordando<br />

in particolare la forza dell’Italia quale Paese<br />

manifatturiero e, soprattutto, sempre più<br />

“meccanico”, con una forte spinta innovativa<br />

e competitiva sui mercati internazionali.<br />

Il presidente Quagliuolo ha sottolineato il<br />

paradosso della duplice imposizione fiscale<br />

(“plastic tax”) che dovrebbe entrare in<br />

vigore il 1° gennaio 2021 in Italia e in Europa,<br />

tenuto conto che “il mondo non può<br />

vivere senza plastica”. Si tratta infatti di un<br />

materiale indispensabile nella nostra quotidianità<br />

ma è imprescindibile responsabilizzare<br />

e rendere consapevole il consumatore<br />

che l’abbandono della plastica è un<br />

problema ambientale ma anche socio-economico.<br />

In sintesi: L’educazione, non la<br />

tassazione, è la chiave di volta”.<br />

Gabriele Molari ha proposto il suo punto di<br />

vista in merito al futuro dell’imballaggio in<br />

plastica: si tratta da un lato di un veicolo<br />

formidabile per valorizzare i brand e comunicare<br />

messaggi, dall’altro di un prodotto<br />

che garantisce facilità d’uso e comodità:<br />

attraverso l’innovazione, si passa quindi<br />

da un concetto di semplice manufatto a un<br />

concetto di servizio, con soluzioni che devono<br />

essere sostenibili a 360 gradi.<br />

Guido de Vecchi ha illustrato l’impegno del<br />

sistema bancario a supporto delle imprese<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 15


attualità<br />

italiane per affrontare le conseguenze della<br />

pandemia. Al di là del sostegno finanziario,<br />

Intesa Sanpaolo si sta anche muovendo per<br />

destinare fondi dedicati a start-up e aziende<br />

innovative che possano offrire un fattivo contributo<br />

allo sviluppo dell’economia circolare.<br />

Focus sui giovani<br />

<strong>La</strong> tavola rotonda è stata preceduta da un<br />

intervento di Ilaria Vesentini, amministratore<br />

delegato di MECS, il centro studi di Acimac<br />

e Ucima, le due associazioni con cui<br />

Amaplast ha recentemente avviato una<br />

stretta collaborazione. <strong>La</strong> sua relazione, dal<br />

titolo “Millennials: generazione senza futuro...<br />

e senza plastica?”, si è focalizzata sulle<br />

nuove generazioni: che cosa pensano,<br />

come si muovono e quale opinione hanno<br />

Alcune immagini<br />

dell’assemblea <strong>2020</strong><br />

di Amaplast presso<br />

Villa Borromeo<br />

a Cassano d’Adda (MI)<br />

della plastica. Dall’analisi<br />

svolta da MECS emerge<br />

che la fascia più giovane<br />

della popolazione,<br />

che tende sempre più a<br />

informarsi attraverso i<br />

canali virtuali, desidera<br />

essere maggiormente consapevole riguardo<br />

la sostenibilità dei propri consumi. Per<br />

quanto riguarda la plastica, in particolare gli<br />

imballaggi, la percezione non è ancora<br />

“matura” e risulta quindi indispensabile insistere<br />

sulla corretta e capillare informazione<br />

per far meglio comprendere le potenzialità<br />

di impiego e, soprattutto, di riciclo del materiale,<br />

in chiave di economia circolare.<br />

Proprio a questo proposito, Amaplast ha avviato<br />

una serie di iniziative volte a far conoscere<br />

meglio il settore ai giovani. Oltre all’apertura<br />

di account su Facebook e Instagram<br />

(da tempo già esistono quelli su LinkedIn e<br />

Twitter e Youtube), verranno veicolati sui social<br />

alcuni video, per aprire un canale di comunicazione<br />

e illustrare la realtà del comparto<br />

e i vantaggi che le imprese possono<br />

offrire. Infatti, non è sempre facile per le<br />

aziende trovare ingegneri e tecnici specializzati<br />

da assumere: i neolaureati in ingegneria,<br />

i diplomati degli istituti tecnici e degli<br />

ITS molto spesso prediligono le grandi<br />

realtà, le multinazionali, apparentemente<br />

più “appealing” rispetto alle piccole e medie<br />

imprese della meccanica strumentale.<br />

Si aggiungerà poi un concorso a premi fra<br />

istituti tecnici che prevede fra l’altro un’azione<br />

di tutoraggio da parte delle aziende.<br />

Queste iniziative seguono la campagna<br />

video sulle tecnologie per plastica e gomma<br />

in ottica di economia circolare, sempre<br />

rivolta ai giovani e più in generale ai non<br />

addetti ai lavori, diffusa da Amaplast nelle<br />

scorse settimane.<br />

I dati di settore<br />

Il presidente Dario Previero ha illustrato nella<br />

sua relazione all’assemblea l’andamento<br />

dell’industria italiana delle macchine, attrezzature<br />

e stampi per materie plastiche e<br />

gomma, commentando le elaborazioni del<br />

centro studi Amaplast e osservando come,<br />

dopo 8 anni, la progressione dell’industria<br />

italiana delle macchine per plastica e gomma<br />

si sia fermata e il 2019 abbia chiuso con<br />

tutti gli indici in rosso.<br />

I segnali di un’imminente inversione di tendenza<br />

avevano iniziato a manifestarsi a<br />

16 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


attualità<br />

consuntivo 2018, quando la crescita della<br />

produzione era stata frazionale e l’export<br />

già mostrava un calo, seppur modesto.<br />

Successivamente, nel corso del 2019, l’andamento<br />

del commercio estero di settore<br />

si è rivelato costantemente negativo, soprattutto<br />

sul fronte delle importazioni, salvo<br />

chiudere il periodo con una flessione meno<br />

marcata di quanto si potesse temere.<br />

Comunque, il bilancio 2019 dei costruttori<br />

italiani risulta in linea con quello dei concorrenti<br />

tedeschi, che a loro volta hanno<br />

registrato una contrazione del 5% all’import<br />

e del 7% all’export.<br />

Del resto, numerosi fattori di incertezza<br />

economici e commerciali si sono susseguiti<br />

e sovrapposti negli ultimi mesi<br />

dell’anno, determinando un raffreddamento<br />

degli investimenti interni, anche in<br />

funzione del progressivo esaurimento degli<br />

effetti di Industria 4.0 e una modifica<br />

delle dinamiche dell’export italiano di settore<br />

che, mediamente, continua a rappresentare<br />

una quota nell’ordine del 70% della<br />

produzione.<br />

Peraltro, come sottolineato da Previero, il<br />

nucleo di aziende facenti parte di Amaplast<br />

ha registrato mediamente risultati meno<br />

negativi rispetto al resto del comparto, con<br />

una perdita di fatturato nell’ordine del 5% e<br />

di esportazioni del 2,5%.<br />

Questa è la situazione precedente all’emergenza<br />

determinata dalla pandemia di Covid-19,<br />

che ha posto l’Italia e tutto il mondo di<br />

fronte a una situazione mai vissuta prima. Risulta<br />

difficile formulare ipotesi sull’andamento<br />

della crisi e, a maggior ragione, sull’impatto<br />

che essa potrà avere anche sull’industria<br />

italiana costruttrice di macchine per plastica<br />

e gomma. Sulla base delle indagini condotte<br />

dall’associazione, tenendo conto delle variabili<br />

che caratterizzano il comparto, si stima<br />

che l’anno in corso chiuderà con una contrazione<br />

degli ordini del 20-25%.<br />

Peraltro, VDMA, l’associazione che rappresenta<br />

i concorrenti tedeschi, si attende un<br />

dato altrettanto negativo per quanto concerne<br />

la contrazione degli ordini, addirittura<br />

corretto lo scorso agosto a un -30%.<br />

Le statistiche ISTAT del commercio estero<br />

italiano di settore nel primo semestre <strong>2020</strong>,<br />

a confronto con l’analogo periodo 2019,<br />

mostrano un calo a due cifre per entrambe<br />

le correnti di scambio: -17,6% l’import e<br />

-21,7% l’export. Però, un piccolo segnale<br />

in controtendenza si osserva rispetto alle<br />

rilevazioni di maggio, quando l’arretramento<br />

dell’import superava i diciotto punti e<br />

Foto Danfoss<br />

quello dell’export sfiorava i ventitré.<br />

Questo bilancio di metà anno non è certo<br />

sorprendente, visto il complesso contesto<br />

in cui si trovano a operare le aziende italiane<br />

costruttrici di macchinari, alla luce<br />

dell’emergenza pandemica, ma la lievissima<br />

inversione potrebbe confermare le ultime<br />

stime di Istat e Confindustria che, insieme<br />

ad altre organizzazioni, evidenziano via<br />

via nelle ultime settimane una (pur debole)<br />

ripresa della produzione industriale italiana,<br />

in una situazione ancora complicata.<br />

Uno sguardo alla geografia dell’export italiano<br />

di settore, a livello di macro-aree, restituisce<br />

un’immagine piuttosto sconfortante rispetto<br />

alle regioni che per i costruttori italiani<br />

sono storicamente di primo riferimento per le<br />

vendite, con diminuzioni a doppia cifra:<br />

• -20% l’Europa. In ambito comunitario pesano<br />

il -17% della Germania e della Polonia<br />

e i decrementi vicini ai trenta punti di<br />

Spagna, Francia e Regno Unito;<br />

• -28% il Medio Oriente e -23% l’Estremo<br />

Oriente. Se nella prima regione hanno sostanzialmente<br />

tenuto i mercati di maggiore peso<br />

(Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Israele<br />

men-tre l’Iran già da diverso tempo ha perso<br />

importanza) mentre quelli minori hanno subito<br />

un tracollo, nel resto dell’Asia pesano soprattutto<br />

le performance negative di Cina e Indonesia,<br />

a fronte della tenuta dell’India;<br />

• -26% il Nordamerica, dove frena bruscamente<br />

la precedente costante ascesa degli<br />

Stati Uniti e declinano ulteriormente<br />

Messico e Canada;<br />

• -31% il Sudamerica, trascinato verso il<br />

basso dai risultati di Brasile, Argentina e<br />

Colombia;<br />

• -13% l’Africa, con una performance migliore<br />

per il Nordafrica rispetto al resto del<br />

continente. Nel complesso, anche nel continente<br />

africano a soffrire maggiormente<br />

sono state le vendite nei mercati di sbocco<br />

storicamente più importanti per i costruttori<br />

italiani di macchinari.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 17


attualità<br />

Plastic tax UE:<br />

si parte dal 2021<br />

Per finanziare il Recovery Fund e la ripresa europea, l’Ue ha inserito<br />

la tassa sugli imballaggi in plastica non riciclata. Intanto, l’Italia si<br />

preoccupa per il futuro di un settore che conta 30 miliardi di euro<br />

di fatturato.<br />

di Eva De Vecchis<br />

Per finanziare il bilancio UE e il Recovery<br />

Fund sarà introdotta un’imposta<br />

di 0,80 euro per ogni kg di<br />

rifiuti da imballaggio di plastica non riciclata.<br />

<strong>La</strong> Plastic tax che entrerà in vigore<br />

dal 1° gennaio 2021, si presenta con il<br />

duplice obiettivo di contribuire al finanziamento<br />

della ripresa economica dell’Unione<br />

Europea, e con quello, ugualmente<br />

nobile, di tutelare l’ambiente dall’impatto<br />

delle plastiche non riciclabili.<br />

In Italia, la nuova tassa UE da 800 euro a<br />

tonnellata ha sollevato una serie di domande<br />

soprattutto in vista dell’imposta<br />

sui MACSI e gli imballaggi non riciclati,<br />

sancita dalla legge del 27 dicembre<br />

2019, n.160, che già gravava sui produttori.<br />

Il dubbio maggiore è quello di una<br />

duplicazione della plastic tax che, nel<br />

nostro Paese, graverebbe su un settore<br />

altamente produttivo, quello degli imballaggi,<br />

e sulle tasche dei consumatori. In<br />

questo senso, il ministro dell’Economia<br />

ne” nel caso in cui Bruxelles andasse<br />

avanti per la sua strada con la nuova imposta<br />

sulle plastiche.<br />

Fondo di Recupero. Ecco il significato<br />

del Recovery Found da 750 miliardi di<br />

euro: il nuovo strumento finanziario ottenuto<br />

dall’Italia nel corso di questo infausto<br />

periodo di crisi sanitaria. Un’imposizione<br />

fiscale necessaria, secondo l’UE,<br />

con il doppio fine di reperire le somme<br />

necessarie per finanziare la ripresa eco-<br />

Roberto Gualtieri ha rassicurato il Parlamento,<br />

parlando di una “razionalizzazionomica<br />

degli stati membri e quello di diminuire<br />

il più possibile l’impatto ambientale<br />

degli imballaggi in plastica non<br />

riciclata.<br />

È proprio all’interno di questo fondo che,<br />

sotto la voce “New Own Resources”, è<br />

stata inserita, in seguito alla decisione<br />

del Consiglio straordinario, la nuova “plastic<br />

tax europea”, l’imposta che a partire<br />

dal 1°gennaio 2021 colpirà tutti i rifiuti da<br />

imballaggio in plastica non riciclati.<br />

<strong>La</strong> tassa europea sulla plastica<br />

è calcolata in base al peso dei rifiuti<br />

di imballaggio non riciclati, con<br />

un’aliquota di prelievo di 0,80 euro per kg<br />

18 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


Come sarà calcolata la tassa?<br />

<strong>La</strong> tassa è stata descritta accuratamente<br />

nel documento finale della Riunione straordinaria<br />

del Consiglio europeo <strong>2020</strong> come<br />

“nuova risorsa propria composta da una<br />

quota di entrate provenienti da un contributo<br />

nazionale calcolato in base al peso<br />

dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati,<br />

con un’aliquota di prelievo di 0,80<br />

euro per kg” volta a evitare “effetti eccessivamente<br />

regressivi sui contributi nazionali”.<br />

L’imposta, infatti, prevede un meccanismo<br />

regressivo complesso per scongiurare<br />

impatti esagerati sui contribuenti con redditi<br />

più bassi.<br />

<strong>La</strong> cifra, che equivale a 800 euro per tonnellata,<br />

avrà un impatto decisivo secondo<br />

quanto previsto dagli esperti e non solo sulle<br />

casse dello Stato, ma anche sui consumatori<br />

finali visto che colpirà gli imballaggi<br />

ad uso quotidiano, alimentari e non, realizzati<br />

in materiali plastici (bottigliette per acqua<br />

e bevande, sacchetti, vaschette, tappi,<br />

pellicole e confezioni di packaging) generando<br />

un probabile aumento dei prezzi e<br />

della spesa familiare. Circa quaranta associazioni<br />

europee del settore imballaggi e<br />

materiali per imballaggio hanno sottoscritto<br />

una lettera aperta in cui chiedono a Bruxelles<br />

di destinare il ricavato della plastic tax<br />

allo sviluppo dell’economia circolare.<br />

L’impatto della plastic tax UE in Italia<br />

<strong>La</strong> plastic tax europea sarà dunque calcolata<br />

in base al peso dei rifiuti per un<br />

ammontare di 0,80 euro per kg. Questa<br />

imposta, se inquadrata all’interno di un<br />

paese (l’Italia) che vanta nel settore uno<br />

dei maggiori comparti produttivi europei<br />

(11 mila imprese, 110 mila dipendenti<br />

per circa 30 miliardi di fatturato), potrebbe<br />

costituire un vero e proprio salasso.<br />

Certo, bisognerà aspettare l’inizio del<br />

2021 per valutare gli effetti reali della tassa.<br />

Nel frattempo, nonostante la paura<br />

per un aggravamento fiscale sentito<br />

come “di troppo”, l’Italia può comunque<br />

dirsi soddisfatta dell’accordo concluso:<br />

per il nostro Paese, infatti, il Recovery<br />

Fund prevede 208.8 miliardi di euro di<br />

cui 82 miliardi a fondo perduto e 127 miliardi<br />

a titolo di prestito che, se confrontati<br />

con le aspettative iniziali, alzano l’introito<br />

di 36 miliardi. Altra notizia positiva<br />

arriva dal ministro dell’Economia Gualtieri<br />

che ha risposto, nel corso di un’audizione<br />

in Parlamento, dinnanzi alle commissioni<br />

Bilancio di Camera e Senato, al<br />

leghista Massimo Garavaglia che chiedeva<br />

se la plastix tax UE da 800 euro a<br />

tonnellata non rischia di essere sommata<br />

a quella tassa tutta italiana su MACSI<br />

(manufatti in plastica con singolo impie-<br />

go) e imballaggi non riciclati, pari a 450<br />

euro a tonnellata e varata dal Governo<br />

con la legge 27 dicembre 2019, n.160. A<br />

quanto pare no, ha rassicurato il ministro,<br />

o per lo meno sarà prevista una razionalizzazione<br />

dell’imposta italiana nel caso<br />

in cui Bruxelles andrà avanti con la nuova<br />

tassa UE. Tutto ciò che accomuna le<br />

due imposte, per il momento, sembra essere<br />

la decorrenza al 1° gennaio 2021.<br />

L’obiettivo della tutela ambientale<br />

In tutto questo nodo economico e burocratico<br />

non va dimenticata la tutela ambientale<br />

che resta tra le finalità primarie<br />

dell’imposta europea (e di quella italiana),<br />

che persegue l’obiettivo di agire concretamente<br />

per ridurre i rifiuti plastici e la loro<br />

dispersione, colpendo in primo luogo le<br />

aziende produttrici di plastica non riciclabile<br />

che ad oggi rappresenta la causa<br />

maggiore di inquinamento globale.<br />

A dare speranza in questo senso sono<br />

anche altre tasse presenti nello stesso<br />

Recovery Fund che concorrono a proteggere<br />

l’ambiente e che sanciscono l’impegno<br />

della Commissione europea a presentare<br />

nel prossimo semestre delle<br />

proposte per ridurre le emissioni di C0 2<br />

e<br />

rivedere il sistema ETS (Sistema Europeo<br />

di Scambio di Quote di Emissione).<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 19


attualità<br />

Foto Satya Prem da Pixabay<br />

Secondo uno studio di<br />

Repower affidato a Sole 24<br />

ORE e Infodata, la manifattura<br />

ad aprile ha vissuto<br />

il mese peggiore dal 1990.<br />

Hanno tenuto la chimica<br />

di base e gli imballaggi<br />

in plastica. Sicurezza<br />

e tecnologie digitali<br />

le chiavi per ripartire.<br />

a cura di Eva De Vecchis<br />

Nell’emergenza<br />

la chimica resiste<br />

meglio di plastica<br />

e gomma<br />

Uno dei settori più forti della nostra<br />

economia è quello manifatturiero,<br />

soprattutto i comparti della chimica,<br />

plastica e gomma, che registrano un<br />

impatto diretto sul prodotto interno lordo<br />

dell’1,3% grazie a 12.800 aziende e 257<br />

mila addetti. L’export, soprattutto verso<br />

vid ha messo in grave difficoltà la manifattura<br />

che ha registrato un crollo della<br />

domanda internazionale. Nel mese del<br />

picco di Covid-19, la produzione industriale<br />

della gomma plastica è scesa a<br />

45,5%, ma il settore chimico ha resistito<br />

con un 83,8%. L’idea di raccogliere i dati<br />

in un unico report è stata di Repower,<br />

gruppo attivo nel settore energetico e del-<br />

l’Europa, è stato in continua crescita prima<br />

della pandemia ma l’emergenza Cola<br />

mobilità sostenibile, che ha affidato il<br />

compito al Sole 24 ORE e Infodata. I comparti<br />

presi in considerazione, secondo i<br />

suggerimenti degli esperti, potranno ripartire<br />

solo se seguiranno dei programmi<br />

di sviluppo ben definiti in ambito di: sicurezza<br />

dei lavoratori, sostenibilità e investimenti<br />

in tecnologie digitali.<br />

Aprile <strong>2020</strong> è stato il peggior mese in as-<br />

20 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


attualità<br />

soluto dal 1990 per la manifattura italiana<br />

e le fabbriche hanno sfornato meno della<br />

metà delle merci prodotte tre mesi prima.<br />

Per quantificare i danni portati dal Covid-19<br />

e anche per proporre nuovi obiettivi<br />

di ripresa, il gruppo svizzero Repower<br />

ha voluto affidare al Sole24 ORE e Infodata<br />

un progetto di datajournalism che si<br />

è occupato di indagare 8 settori chiave<br />

del tessuto imprenditoriale italiano attraverso<br />

numeri e focus dettagliati.<br />

Repower ha voluto rafforzare – soprattutto<br />

nel corso del lockdown – il suo<br />

rapporto con le più di 35.000 aziende<br />

con cui è in contatto per la fornitura della<br />

commodity e per le soluzioni sviluppate<br />

in ambito di mobilità sostenibile ed<br />

efficienza energetica, mettendo a disposizione<br />

la propria esperienza per<br />

dare un contributo concreto alla strategia<br />

per la ripresa.<br />

Oltre ai focus e all’analisi dei vari cluster<br />

di settore, arricchito di numeri e dati aggiornati,<br />

il report si conclude con i 10<br />

consigli per battere il Covid-19 nei diversi<br />

tipi di business.<br />

Imprese in crescita<br />

grazie all’export<br />

Le imprese della plastica, della gomma e<br />

della chimica compongono una parte significativa<br />

della manifattura in Italia, con<br />

12.800 aziende che occupano 257 mila<br />

addetti, l’impatto diretto sul prodotto interno<br />

lordo di questi settori è dell’1,3%.<br />

In termini di concentrazione, le aziende<br />

sono presenti soprattutto nel Nord Ovest<br />

del Paese, che conta la quasi metà degli<br />

impiegati.<br />

Le cinque aziende con maggiore fatturato<br />

di ciascun segmento pesano il 36%<br />

del totale, come conferma il report, mentre<br />

“la propensione all’esportazione, misurata<br />

come rapporto tra export e fattu-<br />

rato è particolarmente alta, con il 37%<br />

del totale del valore della produzione che<br />

prende la strada dei mercati esteri”.<br />

Il partner principale dell’Italia è la Germania.<br />

Facendo affidamento sui dati UNCom-<br />

Trade, il totale dell’export italiano per i settori<br />

relativi ai preparati di base e ai prodotti<br />

in plastica, gomma e chimici è stato di circa<br />

32 miliardi di dollari nel 2019.<br />

Al secondo posto in Europa troviamo la<br />

Francia, con il 12%, seguita dalla Spagna<br />

con il 7% e infine dalla Polonia con<br />

il 5%. Rispetto al 2018 “il calo delle<br />

esportazioni è stato del 5,8% complessivo<br />

con una forte penalizzazione dalla<br />

Germania (-8,4%) e dalla Francia<br />

(-9,5%)”. Tutti i tre segmenti evidenziano<br />

valori negativi dai quali si salva solo,<br />

in parte, la chimica, ferma a -1,9%.<br />

Il fatturato complessivo è stimato in rialzo<br />

a fine 2019, con valori prossimi a 87<br />

miliardi di euro.<br />

Due settori a confronto<br />

Il portale Statista aveva previsto, prima<br />

della crisi innescata dal Covid-19, una<br />

crescita media annua del settore della<br />

gomma e plastica dell’1,6% tra il 2018 e<br />

il 2024. <strong>La</strong> produzione mondiale raggiunge<br />

i 359 milioni di tonnellate l’anno delle<br />

quali soltanto 62 provenienti dall’Europa.<br />

Secondo il report, si stima che il mercato<br />

della plastica riciclata arriverà a 57 miliardi<br />

di dollari nel 2024. A partire dal minimo<br />

del 2009, quando a seguito della<br />

prima grande crisi economica di questo<br />

secolo il giro d’affari crollò a 35 miliardi di<br />

euro, nel 2018 il comparto aveva segnato<br />

un +35% nel fatturato. Come riferisce Federchimica,<br />

il settore chimico è tra quelli<br />

con la più alta competitività strutturale<br />

all’interno del manifatturiero. “Dal 2007 è<br />

cresciuto molto l’export, segnando un<br />

+36,7%, ed è invece crollato il mercato<br />

interno con -27,7%”.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 21


attualità<br />

Le conseguenze<br />

della pandemia sull’industria<br />

L’arrivo nel continente europeo del coronavirus<br />

ha aggravato molto la situazione<br />

del comparto manifatturiero. <strong>La</strong> produzione<br />

si è bloccata oppure è andata avanti a<br />

rilento, fatta eccezione per i comparti<br />

produttivi necessari come la chimica di<br />

base e gli imballaggi in plastica.<br />

Il primo campanello d’allarme è stato il<br />

crollo della domanda internazionale che<br />

ha colpito l’export italiano e le conseguenze<br />

si sono fatte sentire con altrettanta<br />

rapidità.<br />

Ad aprile <strong>2020</strong> il settore della chimica si<br />

è fermato a 2,1 miliardi di euro, in calo<br />

Le imprese della plastica,<br />

della gomma e della chimica<br />

sono una parte significativa<br />

della manifattura in Italia,<br />

con 12.800 aziende che<br />

occupano 257 mila addetti<br />

(Foto Pashminu Mansukhani da Pixabay)<br />

del 15% rispetto allo stesso mese dell’anno<br />

precedente. Il settore di gomma e plastica<br />

ne ha risentito ancora di più con un<br />

-27% rispetto a 1,4 miliardi del 2019.<br />

L’Istat, che ha calcolato “il valore dell’indice<br />

destagionalizzato della produzione industriale<br />

di aprile”, ha messo in luce alcuni<br />

dati allarmanti e, se nel tracollo dell’industria<br />

(con 60,4 punti contro i 105,5 del gennaio<br />

precedente), il settore chimico è sceso<br />

“solo” a 83,8 (rispetto ai 102 di gennaio),<br />

quello della gomma-plastica ha raggiunto<br />

il 45,5 (rispetto ai 105,4).<br />

Tecnologia e sostenibilità:<br />

le basi per la ripartenza<br />

Per ripartire sono diversi i driver che le imprese<br />

dovranno seguire, tra cui prioritaria<br />

sarà la sicurezza dei lavoratori, anche grazie<br />

a politiche nuove e maggiori investimenti<br />

nella digitalizzazione dei macchinari.<br />

Assicurare la salute dei lavoratori e dei<br />

clienti è diventata (soprattutto dopo i<br />

mesi di emergenza) un fattore centrale<br />

difficile da assicurare se gli spazi di lavoro<br />

all’interno delle industrie non permettono<br />

di mantenere le giuste distanze di<br />

sicurezza. L’obiettivo dunque è quello di<br />

investire in termini di formazione e assicurare<br />

una dotazione di dispositivi adeguata<br />

alle necessità quotidiane.<br />

Altro importante obiettivo da raggiungere<br />

per le Pmi della chimica e della plastica<br />

è la “trasformazione digitale dell’impresa,<br />

sulla scia dei programmi di<br />

Transizione 4.0”.<br />

Ultimo elemento indispensabile per ricominciare<br />

in modo nuovo è la sostenibilità,<br />

fattore centrale nei settori che non sono<br />

particolarmente legati a questi aspetti, e<br />

il cui ruolo potrebbe invece rivelarsi necessario<br />

per garantire sempre maggiore<br />

apertura sui mercati internazionali.<br />

22 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


attualità<br />

Coim nomina la general manager della filiale turca<br />

Ayca Korkmaz<br />

Coim Turchia ha annunciato la nomina di Ayca<br />

Korkmaz a General Manager della filiale. Giuseppe<br />

Librandi (presidente e CEO di Coim Group) ha inviato<br />

le proprie congratulazioni e ha inoltre ringraziato<br />

il manager uscente, Erkan Sezer, per il lavoro<br />

svolto con grande professionalità, invitandolo ad<br />

affrontare con serenità questo nuovo capitolo della<br />

sua vita.<br />

Ayca Korkmaz, nata nel 1977, ha maturato 20<br />

anni di esperienza all’interno di Coim Group: è presente<br />

infatti in Coim Turchia sin dalla fondazione<br />

dell’azienda nel 2014, in precedenza ha lavorato per<br />

il distributore Enser di Coim, a partire dal 2000.<br />

Prima ancora è stata responsabile commerciale di<br />

TPU (<strong>La</strong>ripur), Hot Cast Elastomers (Imuthane) e<br />

Polyester Polyols (Diexter) e conosce il quadro completo<br />

di questo mercato strategico e competitivo.<br />

“Grazie alle attività professionali svolte fino ad<br />

ora ho costruito ottime relazioni con i clienti e con i<br />

colleghi in tutto il mondo, ho avuto inoltre l’opportunità<br />

di elaborare strategie di marketing per consentire<br />

a Coim di rafforzare il proprio ruolo di leadership<br />

e fornire un servizio migliore alla clientela”,<br />

ha affermato Ayca Korkmaz.<br />

Coim Turchia vanta una presenza consolidata sul<br />

mercato, un buon posizionamento del proprio marchio<br />

e una meritata fidelizzazione dei clienti. In questo<br />

periodo, inedito e imprevedibile, l’azienda è<br />

pronta a sviluppare progetti innovativi per rispondere<br />

in maniera nuova alle esigenze della clientela.<br />

Modulo EuCertPlast per il riciclo<br />

di plastiche food contact<br />

È nato un nuovo modulo che sarà dedicato ai processi di riciclo per plastiche<br />

che sono state a contatto con gli alimenti. L’idea è arrivata dallo schema<br />

di certificazione EuCertPlast al fine di armonizzare il più possibile l’industria<br />

del riciclo plastiche. Questo nuovo modulo include i requisiti previsti dal<br />

prossimo emendamento del Regolamento (CE) 282/2008 sulle plastiche riciclate<br />

destinate a entrare a contatto con gli alimenti. Il modulo garantisce<br />

inoltre trasparenza e qualità delle pratiche di trattamento assicurando l’assorbimento<br />

continuo di riciclati per applicazioni che entrano a contatto con<br />

gli alimenti. Promuove infine la conformità ai requisiti nazionali.<br />

Il nuovo modulo è in vigore dal 14 settembre per ogni nuova richiesta di<br />

audit o audit di monitoraggio annuale dei processi di riciclo di materiali a contatto<br />

con gli alimenti. EuCertPlast avvierà un periodo di transizione di un anno<br />

per il monitoraggio degli audit da adattare al nuovo Audit Scheme Module.<br />

Lo schema europeo Eucertplast è promosso da EPRO, EuPC, Recovinyl e<br />

PRE e si rivolge ai riciclatori di materie plastiche con il fine di attestare la<br />

qualità e la tracciabilità dei processi e dei prodotti ottenuti attraverso le migliori<br />

pratiche, al rispetto delle leggi ambientali, degli standard europei e<br />

delle direttive nazionali.<br />

Giorgio Quagliuolo presidente<br />

di Corepla fino al 2023<br />

Il neoeletto Cda di Corepla, riunitosi<br />

a Milano, ha nominato presidente<br />

per il prossimo triennio<br />

Giorgio Quagliuolo, in rappresentanza<br />

delle aziende trasformatrici<br />

di materie plastiche. Antonello<br />

Ciotti, presidente in uscita e rappresentante<br />

dei produttori di materia<br />

prima, resta nella squadra<br />

con la funzione di vice presidente.<br />

Quagliuolo ha appena lasciato la<br />

presidenza di Conai per tornare a<br />

guidare il Consorzio nazionale per<br />

la raccolta, il riciclo e il recupero<br />

degli imballaggi in plastica, dopo i<br />

due mandati portati a termine nel<br />

2007-2010 e 2013-2016.<br />

Imprenditore del settore plastica, fondatore ed attuale<br />

presidente di Sicon, azienda di famiglia che produce preforme<br />

in PET per il settore bibite e acque minerali, e presidente<br />

di Federazione Gomma <strong>Plastica</strong>, Quagliuolo ha<br />

ricevuto di recente anche la nomina a responsabile del<br />

gruppo tecnico Ambiente di Confindustria.<br />

“Il riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica pone l’Italia<br />

fra le eccellenze europee e genera un circuito virtuoso<br />

per l’economia del Paese e per la tutela dell’ambiente”, ha<br />

commentato Quagliuolo. “Continueremo a lavorare in sinergia<br />

con cittadini, imprese e istituzioni per diffondere il<br />

valore sociale della sostenibilità ambientale e sviluppare<br />

nuove tecnologie per il riciclo”.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 23


attualità<br />

Alessandro Grassi rileva il 100% di Frigosystem<br />

Alessandro Grassi, già amministratore delegato,<br />

ha rilevato il 100% del pacchetto azionario diventando,<br />

a tutti gli effetti, CEO a Socio Unico di<br />

Frigosystem.<br />

Si tratta di un’acquisizione che suggella un percorso<br />

di crescita e di consolidamento del gruppo,<br />

all’interno del quale si contano oggi sei società, di<br />

cui tre filiali estere.<br />

“<strong>La</strong>voro nell’azienda di famiglia da dopo la laurea<br />

e ho sempre sostenuto con passione il progetto<br />

cominciato mezzo secolo fa dalla mia famiglia”,<br />

ha commentato Alessandro Grassi. “<strong>La</strong><br />

gestione formale del passaggio di testimone era<br />

fondamentale per dare, al nostro mercato, il segnale<br />

chiaro della volontà di investire, espandere<br />

e valorizzare ulteriormente la posizione di Frigosystem<br />

nello scenario della refrigerazione industriale<br />

nel mondo”.<br />

Sulle orme dei genitori, con cui non sono mancate<br />

divergenze di vedute, Alessandro opera in<br />

prima linea da qualche decennio: i mercati internazionali<br />

e le istituzioni del settore lo riconoscono<br />

come il volto dell’impresa di Caronno Pertusella<br />

che non ha mai smesso di innovare e che oggi<br />

esporta in più di 50 Paesi.<br />

“Ringrazio i collaboratori che hanno espresso<br />

da sempre stima e disinteressata fiducia nella mia<br />

persona e nella mia visione”, ha concluso Grassi.<br />

“Ritengo di essere cresciuto insieme a molti di<br />

loro, insieme abbiamo mosso importanti passi e<br />

messo basi solide. Abbiamo ancora tante opportunità<br />

e non ci mancherà la tenacia nel coglierle”.<br />

RadiciGroup crea una società per la ricerca e l’innovazione<br />

Garantire la continuità del business,<br />

incrementare la competitività delle<br />

aziende e generare valore sul territorio:<br />

con questi obiettivi RadiciGroup<br />

annuncia la nascita di Radici InNova,<br />

società consortile senza scopo di lucro<br />

volta a sviluppare nuovi progetti<br />

di ricerca e innovazione per i settori<br />

della chimica, dei polimeri ad alte prestazioni,<br />

delle soluzioni tessili avanzate,<br />

in linea con la strategia di sostenibilità<br />

del Gruppo.<br />

Radici InNova, infatti, conferma e<br />

rilancia l’impegno di RadiciGroup rispetto<br />

alla promozione di un modello<br />

di sviluppo in grado di mantenere un<br />

equilibrio tra profittabilità economica,<br />

tutela dell’ambiente ed equità sociale.<br />

<strong>La</strong> nuova società valorizza e rende<br />

sempre più sinergiche le attività di<br />

R&S che il Gruppo porta avanti da<br />

tempo nelle sue aree di business<br />

Specialty Chemicals, High Performance<br />

Polymers e Advanced Textile<br />

Solutions.<br />

“<strong>La</strong> costituzione di Radici InNova<br />

rappresenta un traguardo importante<br />

per tutto il Gruppo e si inserisce all’interno<br />

di un percorso iniziato tempo<br />

fa”, ha dichiarato Angelo Radici, presidente<br />

di RadiciGroup. “Mettendo a<br />

fattor comune il know-how e le competenze<br />

delle diverse Business Area<br />

del Gruppo, sarà possibile sviluppare<br />

progetti integrati di ricerca avanzata,<br />

allineati alla nostra strategia di sostenibilità,<br />

e quindi ispirati ai principi del<br />

rispetto ambientale e dell’economia<br />

circolare, garantendo una crescita costante<br />

e un futuro migliore alle generazioni<br />

a venire”.<br />

Radici InNova, avvalendosi delle<br />

competenze interne e di relazioni mirate<br />

con soggetti terzi, gestirà e coordinerà<br />

tutte le attività di ricerca che<br />

rivestono un ruolo strategico per il<br />

Gruppo.<br />

Nello specifico, sono cinque le macro-aree<br />

su cui si focalizzano le attività<br />

di ricerca di Radici InNova: sviluppo<br />

di polimeri da fonte bio; produzione<br />

di intermedi chimici derivati da fonti<br />

naturali; sviluppo di soluzioni per l’economia<br />

circolare; nuove opportunità<br />

di business, anche per prodotti già<br />

esistenti; ottimizzazione dei processi<br />

industriali, nella direzione di una sempre<br />

maggiore sostenibilità e di un miglioramento<br />

delle performance.<br />

<strong>Oggi</strong> più che mai per rilanciare l’economia<br />

occorre pensare a un sistema<br />

industriale innovativo, che sappia<br />

cogliere le opportunità legate ai repentini<br />

cambiamenti, implementando<br />

altrettanto velocemente soluzioni sostenibili<br />

per restare competitivi.<br />

Per fare ciò è necessario promuovere<br />

un dialogo continuativo con tutti<br />

gli attori impegnati nella ricerca e sviluppo,<br />

coniugando anche esperienze<br />

e competenze eterogenee.<br />

“Radici InNova opererà in stretta<br />

collaborazione con centri di ricerca<br />

pubblici e privati, università, clienti e<br />

fornitori del Gruppo”, ha evidenziato<br />

Stefano Alini, alla guida della nuova<br />

Società. “Cercando di contribuire in<br />

maniera proattiva, soprattutto in questa<br />

fase, alla ripartenza dell’industria<br />

nel segno dell’innovazione e della sostenibilità,<br />

componenti fondamentali<br />

della visione del nostro Gruppo”.<br />

24 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


appuntamenti<br />

Plast: nel 2021 la principale fiera europea del settore<br />

Plast 2021, mostra internazionale per l’industria delle materie<br />

plastiche e della gomma, conferma il suo svolgimento a<br />

Milano dal 4 al 7 maggio del prossimo anno.<br />

Sono circa 450 gli espositori diretti – escluse quindi le<br />

case rappresentate – che lo scorso giugno avevano già<br />

confermato la propria iscrizione alla specializzata milanese,<br />

prenotando un’area di 35.000 m 2 . Un quinto gli iscritti<br />

stranieri, oltre alle numerose filiali italiane di costruttori di<br />

macchine esteri.<br />

Gli effetti dell’epidemia hanno condizionato pesantemente<br />

il panorama fieristico mondiale, determinando la cancellazione<br />

di quasi tutti gli eventi del <strong>2020</strong>. Ciò si è verificato sia per<br />

numerose manifestazioni internazionali dedicate all’industria<br />

della plastica e della gomma sia per importanti eventi specializzati<br />

per il settore dell’imballaggio e del converting, come<br />

Interpack e Drupa, previste a maggio e giugno di quest’anno<br />

e riposizionatesi tra inizio marzo e fine aprile del 2021.<br />

Tali spostamenti hanno determinato la decisione di confermare<br />

il periodo 4-7 maggio 2021 per la prossima edizione<br />

di Plast e calendarizzare in date diverse le altre quattro mostre<br />

(Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4all e Intralogistica Italia)<br />

facenti parte di The Innovation Alliance, complice anche il<br />

“sovraffollamento” di eventi che si è venuto a creare nel<br />

quartiere espositivo di Rho-Pero. Una scelta dovuta alla situazione<br />

straordinaria che si è venuta a creare in questi mesi<br />

ed è stata presa per evitare sovrapposizioni che avrebbero<br />

messo in difficoltà le aziende e gli operatori.<br />

Il progetto The Innovation Alliance, volto a favorire<br />

le sinergie tra settori complementari, resta valido, seppur<br />

declinato in momenti diversi dal punto di vista espositivo,<br />

e gli organizzatori si sono già messi al lavoro per creare<br />

iniziative trasversali che accompagneranno gli operatori<br />

in questa fase.<br />

Plast sarà l’appuntamento più rilevante in Europa nel 2021<br />

per il settore plastica e gomma, confermandosi importante<br />

momento di confronto tra gli operatori del settore per il<br />

rilancio degli investimenti.<br />

Come ormai tradizione, la fiera ospiterà tre saloni-satellite,<br />

dedicati ad altrettante filiere d’eccellenza nel settore e alle relative<br />

start-up: Rubber (alla quarta edizione, dedicata al mondo<br />

degli elastomeri, in collaborazione con Assogomma), 3D<br />

Plast (alla terza edizione, focalizzato sulla produzione additiva<br />

e tecnologie affini) e Plast-Mat (alla seconda edizione,<br />

dedicato alle soluzioni in materiali plastici innovativi).<br />

L’agenda<br />

Petcore Europe<br />

3-4 febbraio 2021<br />

Bruxelles, Belgio<br />

www.petcore-europe.org<br />

Plast<br />

4 -7 maggio 2021<br />

Milano<br />

www.plastonline.org<br />

Plastic & Rubber Vietnam<br />

16-18 giugno 2021<br />

Ho Chi Minh City, Vietnam<br />

www.messe-duesseldorf.de<br />

Fakuma<br />

12-16 ottobre 2021<br />

Friedrichschafen, Germania<br />

www.fakuma-messe.de<br />

Mecfor<br />

25-27 febbraio 2021<br />

Parma<br />

www.ucimu.it<br />

The Innovation Alliance<br />

4-7 maggio 2021<br />

Milano<br />

www.theinnovationalliance.it<br />

Colombiaplast<br />

22-25 giugno 2021<br />

Bogotà, Colombia<br />

www.colombiaplast.org<br />

Arabplast<br />

15-18 novembre 2021<br />

Dubai, EAU<br />

www.arabplast.info<br />

Interpack<br />

25 febbraio-3 marzo 2021<br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.interpack.de<br />

Plastimagen<br />

9-11 marzo 2021<br />

Città del Messico, Messico<br />

www.plastimagen.com.mx<br />

Chinaplas<br />

13-16 aprile 2021<br />

Shenzen, Cina<br />

www.chinaplasonline.com/<br />

CPS20/idx/eng<br />

Interzum<br />

4-7 maggio 2021<br />

Colonia, Germania<br />

www.koelnmesse.it/interzum/<br />

home/index.php<br />

A Circular Future with Plastic<br />

27-28 maggio 2021<br />

Bruxelles, Belgio<br />

press.plasticsconverters.eu<br />

Plastic Recycling World Expo<br />

1-2 giugno 2021<br />

Essen, Germania<br />

eu.plasticsrecyclingworldexpo.<br />

com<br />

Argenplas<br />

26-29 luglio 2021<br />

Buenos Aires, Argentina<br />

www.argenplas.com.ar/en<br />

Equiplast<br />

14-18 settembre 2021<br />

Barcellona, Spagna<br />

www.equiplast.com<br />

EMO Milano<br />

4-9 ottobre 2021<br />

Milano<br />

www.ucimu.it<br />

Samuplast<br />

3-5 maggio 2022<br />

Pordenone<br />

www.samuexpo.com/samuplast<br />

Autopromotec<br />

25-28 maggio 2022<br />

Bologna<br />

www.autopromotec.com<br />

K<br />

19-26 ottobre 2022<br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.k-online.de<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 25


ambiente<br />

Il Covid-19 ferma la crescita<br />

delle plastiche riciclate<br />

Nel 2019 il settore era cresciuto del 4,4% rispetto all’anno<br />

precedente (e del 14,6% sul 2015), ma le previsioni per il <strong>2020</strong><br />

sono negative per la chiusura prolungata di interi comparti<br />

manifatturieri, dovuta alla crisi sanitaria.<br />

a cura di Eva De Vecchis<br />

Se si pensa ai numeri che IPPR (Istituto<br />

per la Promozione delle Plastiche<br />

da Riciclo) rileverà nel suo<br />

prossimo rapporto sulle materie plastiche<br />

riciclate utilizzate in Italia nel <strong>2020</strong>, allora le<br />

previsioni sono tra le più nere, con un possibile<br />

calo dei consumi nazionali per i riciclati<br />

di oltre il 10%. L’impatto del virus Covid-19 e<br />

la prolungata chiusura di molti comparti manifatturieri<br />

e dei mercati rivelerà tutte le sue<br />

conseguenze in termini di numeri e di perdite.<br />

Eppure, quasi in previsione di questa<br />

crisi sanitaria ed economica il 2019 è stato,<br />

per l’industria di trasformazione delle mate-<br />

rie plastiche, un anno di crescita. I numeri<br />

che IPPR ha registrato nel suo report annuale<br />

“Materie plastiche riciclate utilizzate<br />

in Italia - Analisi quantitativa 2019” sono, infatti,<br />

a segno positivo: 1,175 milioni di tonnellate<br />

di polimeri rigenerati e la crescita<br />

complessiva del +4,4% rispetto al 2018 (oltre<br />

ad un +14,6% rispetto al 2015). Non<br />

solo, l’evoluzione dei consumi ha registrato<br />

per lo scorso anno un buon andamento per<br />

tutti i polimeri considerati dal rapporto: un<br />

dato importante che testimonia il crescente<br />

interesse pubblico per i temi della sostenibilità<br />

e dell’economia circolare.<br />

Il report IPPR sull’uso in Italia<br />

delle plastiche rigenerate<br />

Anche quest’anno IPPR ha pubblicato il<br />

rapporto “Materie plastiche riciclate utilizzate<br />

in Italia - Analisi quantitativa 2019”:<br />

un’indagine accurata sulla filiera delle materie<br />

plastiche rigenerate impiegate dall’industria<br />

italiana di trasformazione.<br />

Il quadro che ne è emerso è positivo e tra i<br />

numeri più interessanti si rilevano, per<br />

esempio, i circa 1,175 milioni di tonnellate<br />

di polimeri rigenerati 2019 che sono stati<br />

utilizzati dall’industria di trasformazione<br />

nazionale e un incremento del +4,4% rispetto<br />

al 2018 (e +14,6% rispetto al 2015).<br />

Sempre secondo i dati, i principali rigenerati<br />

si confermano i polietileni, che riducono<br />

di poco la loro quota: circa il 30% dei<br />

volumi complessivi.<br />

All’interno dell’analisi si parla anche di evoluzione<br />

dei consumi, che ha registrato nel<br />

2019 un andamento positivo per tutti i polimeri<br />

considerati dal rapporto.<br />

26 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


ambiente<br />

Evoluzione dell’impiego di riciclati 2015-2019 - Kton<br />

Ripartizione per polimero dell’impiego<br />

di riciclati - 2019<br />

Questi e molti altri sono numeri che sottolineano<br />

il crescente interesse collettivo per i temi<br />

della sostenibilità e dell’economia circolare,<br />

interesse concretizzato soprattutto dall’incremento<br />

sostanziale del numero di aziende<br />

che richiedono il marchio “<strong>Plastica</strong> Seconda<br />

Vita” – il sistema di certificazione ambientale<br />

di prodotto dedicata ai materiali ed ai manufatti<br />

ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici<br />

e primo marchio dedicato alla plastica<br />

riciclata – e di prodotti certificati.<br />

Prevalente la fonte post-consumo<br />

<strong>La</strong> fonte principale di materie prime seconde<br />

per l’industria di trasformazione, nell’ambito<br />

dei polimeri analizzati dal report, rimane<br />

quella post-consumo, che conferma<br />

anche per il 2019 una quota dei volumi<br />

L’evoluzione dei consumi<br />

2019 di plastiche da<br />

riciclo segna un buon<br />

andamento per tutti<br />

i polimeri, testimoniando<br />

il crescente interesse<br />

per l’economia circolare<br />

Evoluzione dell’impiego di riciclati<br />

per polimero 2019/2018 - Variazione %<br />

complessivi lavorati superiore al 70%.<br />

Nel 2019 sono state utilizzate quasi 375.000<br />

tonnellate di polietilene rigenerato, con prevalenza<br />

delle fonti post-consumo. Rispetto<br />

al 2018 si è attestata una crescita che si aggira<br />

intorno alle 16.000 tonnellate. Tra i settori<br />

di sbocco dei manufatti realizzati con<br />

polietileni rigenerati troviamo alcuni segmenti<br />

principali tra cui al primo posto l’imballaggio,<br />

la cui crescita nel 2019 è stata<br />

portata, oltre che dall’effettivo sviluppo del<br />

comparto, anche dall’influenza dell’“attività<br />

di approfondimento svolta nel corso della<br />

presente edizione dello studio, che ha permesso<br />

di scorporare parte dei volumi di rigenerati<br />

precedentemente computati in altre<br />

applicazioni”, sostiene l’IPPR. Altro<br />

settore chiave è quello dell’igiene e arredo<br />

urbano, cluster nel quale l’industria italiana<br />

rappresenta un riferimento a livello europeo.<br />

Per entrare più nello specifico, tra le famiglie<br />

di polimeri analizzati troviamo: LD/LLDPE, polietileni<br />

bassa densità e lineari che rappresentano<br />

il 63% dei volumi complessivi di riciclati<br />

polietilenici lavorati dall’industria di trasformazione<br />

nazionale (237.000 tonnellate nel 2019);<br />

HDPE, polietileni alta densità che registrano<br />

per il 2019 più del 35% di volumi complessivi<br />

di riciclati in polietilene lavorati dall’industria di<br />

trasformazione<br />

nazionale<br />

(136.000 tonnellate circa); il<br />

polipropilene rigenerato che<br />

lo scorso anno ha visto, a livello<br />

nazionale, un marginale<br />

incremento rispetto al 2018<br />

con 313.000 tonnellate per<br />

l’intero anno lavorate dall’industria<br />

di trasformazione; il<br />

polistirolo compatto ed<br />

espandibile (PS/EPS) che ha<br />

confermato la crescita costante<br />

degli ultimi anni e, nel<br />

2019, un buon incremento del<br />

tasso di impiego; e infine il<br />

PET rigenerato che ha subito<br />

un incremento di più di 20.000 tonnellate nel<br />

2019 rispetto all’anno precedente, e di cui<br />

sono state impiegate dall’industria di trasformazione<br />

nazionale oltre 230.000 tonnellate.<br />

I settori di applicazione<br />

dei polimeri rigenerati<br />

<strong>La</strong> ripartizione per settori applicativi dei manufatti<br />

plastici prodotti a partire dai polimeri<br />

rigenerati (o con una presenza non trascurabile)<br />

vede un aumento dell’imballaggio di<br />

circa 50.000 tonnellate nel 2019. I volumi di<br />

rigenerati destinati a questo settore hanno<br />

superato, lo scorso anno, le 360.000 tonnellate,<br />

“consolidando la leadership del segmento<br />

per utilizzo di riciclati”. Da rilevare<br />

inoltre che, rispetto agli anni precedenti, le<br />

fonti pre-consumo si sono sviluppate fino a<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 27


ambiente<br />

Riciclati impiegati in trasformazione<br />

in Italia per fonte - 2019<br />

raggiungere il 13% contro l’11% del 2018.<br />

Al secondo posto c’è il settore dell’edilizia, anche<br />

se in crescita limitata rispetto al 2018. I<br />

volumi totali lavorati nel 2019 hanno subito un<br />

incremento di 5.000 tonnellate superando le<br />

270.000: in funzione di un maggior impiego in<br />

svariate applicazioni, tra le quali spiccano i<br />

tubi per condotte non in pressione e i manufatti<br />

destinati all’isolamento termico.<br />

Per le altre applicazioni diverse dall’imballaggio<br />

la variazione in valore assoluto (volume)<br />

dell’impiego di riciclati evidenzia un andamento<br />

differente: il settore “igiene e arredo<br />

urbano” non si discosta tanto dal 2018<br />

(+0,5%); l’agricoltura è in lieve contrazione<br />

(-1,5%); gli articoli casalinghi crescono del<br />

+3,5%, mentre quelli tecnici mantengono il<br />

-2%. Nello specifico, le applicazioni analizzate<br />

dalla ricerca sono state: imballaggio rigido,<br />

imballaggio flessibile, igiene e arredo urbano,<br />

agricoltura, articoli casalinghi e mobile/arredamento,<br />

tessile, trasporti, elettrodomestici<br />

ed altre applicazioni tecniche.<br />

Previsioni sconvolte dalla pandemia<br />

Come è già accaduto negli anni precedenti,<br />

anche per il 2019 l’utilizzo di riciclati ha proseguito<br />

la sua crescita (+4,4%). Considerando<br />

la rosa di polimeri esaminati dal report, i rigenerati,<br />

rispetto ai polimeri vergini (con crescita<br />

del +2%) hanno subito un incremento del<br />

Ripartizione per settore dell’impiego di riciclati - 2019<br />

+15%. È intuibile come, vista la situazione dei<br />

primi mesi del <strong>2020</strong> e dei prossimi ancora incerti,<br />

il futuro dei polimeri rigenerati dipenderà<br />

in gran parte dalla pandemia Covid-19 che ha<br />

sconvolto il quadro evolutivo di questo comparto<br />

(e di molti altri). In particolare, ad aver<br />

influenzato l’andamento del settore è stata la<br />

chiusura di canali di sbocco delle più diverse<br />

categorie di manufatti e semilavorati plastici<br />

tra i quali, come conferma il Rapporto “mense<br />

scolastiche e aziendali, comparto HoReCa in<br />

toto inclusi i bar, commercio al dettaglio non<br />

alimentare, numerose tipologie di commercio<br />

all’ingrosso”.<br />

Non solo, l’impiego di riciclati nel corso<br />

dell’anno corrente sarà ulteriormente compromesso<br />

dalla situazione dei prezzi in continuo<br />

ribasso delle quotazioni di polimeri vergini.<br />

A portare un po’ d’aria fresca è stata la sospensione<br />

fino a gennaio 2021 della Plastic<br />

tax, l’imposta sulle plastiche che avrebbe<br />

aggravato la già precaria situazione dei<br />

produttori. I reparti più colpiti dalla<br />

congiuntura negativa sono: industria<br />

dell’auto e trasporti in genere;<br />

igiene urbana; edilizia e<br />

costruzioni; industria del mobile e<br />

altri beni durevoli.<br />

In controtendenza restano le applicazioni<br />

legate all’imballaggio rigido<br />

come vaschette per alimenti<br />

confezionati e contenitori soffiati<br />

per prodotti per la disinfezione e<br />

per la pulizia che hanno registrato<br />

un picco di richieste nel <strong>2020</strong> continuando<br />

a viaggiare a ritmi positivi.<br />

Opportunità e barriere per lo sviluppo<br />

Con il presupposto di un rientro dell’emergenza<br />

sanitaria, lo scenario che si prospetta<br />

è quello di un possibile recupero dell’impiego<br />

di materie plastiche rigenerate da parte<br />

dell’industria nazionale di trasformazione. In<br />

effetti, a livello europeo, si registra un clima<br />

favorevole allo sviluppo dei materiali<br />

post-consumo. <strong>La</strong> plastic energy ne è un<br />

esempio, perché pone in essere obiettivi di<br />

riduzione dei consumi di imballaggi in materie<br />

plastiche ma anche obiettivi di riciclo<br />

quali: il 55% di imballaggi plastici post-consumo<br />

da riciclare entro il 2030; oppure il 77%<br />

di raccolta delle bottiglie PET entro il 2025<br />

(che dovranno incorporare almeno un 25%<br />

di PET riciclato). Tra tutti, l’obiettivo più impegnativo<br />

rimane quello di “incorporare nei<br />

manufatti plastici prodotti sul territorio europeo<br />

almeno 10 milioni di tonnellate, su base<br />

annua, di plastica riciclata entro il 2025”.<br />

Quelle che invece potrebbero essere le barriere<br />

ad una crescita potenziale del comparto<br />

sono di tipo strutturale e restano connesse<br />

a tre principali direttrici – economica,<br />

tecnica e disponibilità di riciclati – confermate<br />

nel corso del colloquio annuale con gli<br />

stakeholder della filiera, a cui se n’è aggiunta<br />

una quarta, quella normativa e di carattere<br />

sempre più attuale.<br />

28 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


ambiente<br />

Perché riciclare il PVC conviene<br />

In occasione del webinar “Il<br />

riciclo del PVC post consumo:<br />

un esempio di sostenibilità<br />

ambientale ed economica della<br />

Circular Economy”, organizzato<br />

dal PVC Forum Italia e<br />

VinylPlus ® al RemTech Expo<br />

Digital Edition <strong>2020</strong>, sono<br />

stati presentati gli ultimi risultati<br />

ottenuti dl WREP (Waste<br />

From Demolition Collection of<br />

Recycling Pilot Scheme). Promosso<br />

dalle due associazioni,<br />

il progetto ha l’obiettivo di individuare,<br />

intercettare e riciclare<br />

i rifiuti in PVC provenienti da<br />

scarti urbani, rifiuti ingombranti<br />

e rifiuti speciali derivanti da<br />

attività di costruzione e demolizione.<br />

Dando seguito ai buoni<br />

risultati dello schema pilota del<br />

2018, realizzato in collaborazione<br />

con Veritas (la Municipalizzata<br />

dell’area veneziana), che<br />

ha permesso di inviare al riciclo<br />

in un anno circa 135 ton di cui<br />

l’89% sono state trasformate<br />

in PVC riciclato e riscontrando<br />

un risparmio nel bilancio economico<br />

pari al 43%, nel 2019 il<br />

progetto WREP è stato esteso<br />

al territorio servito da Etra Spa,<br />

che comprende il bacino del<br />

Brenta, dall’Altopiano di Asiago<br />

al Bassanese e alla Provincia di<br />

Padova.<br />

<strong>La</strong> fase di sperimentazione<br />

operativa si è svolta nei mesi da<br />

ottobre 2019 a marzo <strong>2020</strong>, coprendo<br />

i 60 comuni che affidano<br />

ad Etra Spa il ciclo integrato<br />

dei propri rifiuti, comuni che<br />

contano 536.688 abitanti e 44<br />

centri di raccolta complessivi.<br />

L’effettivo quantitativo di rifiuti<br />

in PVC (CER 191204) selezionati,<br />

pressati e imballati<br />

che Etra ha inviato all’impianto<br />

di riciclo nel corso dell’intera<br />

fase operativa di sperimentazione<br />

è stato di 46,66 ton, di<br />

queste, 42,08 ton provenivano<br />

da rifiuti in PVC ingombranti<br />

e speciali, che corrispondono<br />

al 2,04% del totale dei rifiuti<br />

conferiti.<br />

PVC granulo grigio riciclato<br />

PVC pressato pronto per macinazione e riciclo<br />

Grazie alla collaborazione<br />

con Etra, il progetto WREP<br />

2019 è entrato a far parte del<br />

progetto europeo Circe <strong>2020</strong>,<br />

supportato dall’Interreg Central<br />

Programme Europe e finanziato<br />

nell’ambito dell’European<br />

Regional Fund of Development<br />

con l’obiettivo di espandere il<br />

modello di economia circolare<br />

nei distretti produttivi di 5 Paesi<br />

dell’Europa Centrale.<br />

Sealed Air investe nelle tecnologie di riciclo<br />

Sealed Air Corporation ha annunciato di<br />

aver siglato un accordo di collaborazione<br />

con Plastic Energy, azienda esperta nel settore<br />

delle tecnologie di riciclo all’avanguardia.<br />

Inoltre, Sealed Air ha effettuato un investimento<br />

di capitali in Plastic Energy Global,<br />

società madre di Plastic Energy.<br />

Plastic Energy Global è stata fondata nel<br />

2012 con l’obiettivo di creare un’economia<br />

circolare per la plastica sottraendo i rifiuti<br />

plastici alle discariche e agli oceani. <strong>La</strong> società,<br />

con sede a Londra, ha due impianti in<br />

Spagna e progetti in fase di sviluppo in Europa<br />

occidentale e Asia, con una previsione<br />

di 50 nuove strutture nei prossimi 10 anni.<br />

I rifiuti sono un problema globale. <strong>La</strong><br />

maggior parte dei rifiuti plastici finisce in discarica,<br />

negli inceneritori o gettati nell’ambiente<br />

perché non sono mai stati recuperati<br />

o sono considerati impossibili da riciclare.<br />

Da una prospettiva sociale, è fondamentale<br />

estendere le opzioni disponibili per il riciclo<br />

della plastica.<br />

Plastic Energy dispone di una piattaforma<br />

tecnologica che consente di sottrarre i<br />

rifiuti plastici alle discariche, con l’obiettivo<br />

di processare 300.000 tonnellate di plastica<br />

entro il 2025. Plastic Energy trasforma<br />

i rifiuti plastici post-consumo in un nuovo<br />

prodotto riciclato che può essere utilizzato<br />

per creare soluzioni di confezionamento<br />

essenziali, incluse le confezioni protettive<br />

per alimenti, consentendo così alla plastica<br />

di diventare una nuova risorsa. Grazie a<br />

questa collaborazione con Plastic Energy,<br />

Sealed Air contribuisce a eliminare i rifiuti<br />

plastici, sostenere approcci complementari<br />

al riciclo e consentire ai clienti di incorporare<br />

la propria plastica riciclata nei loro confezionamenti.<br />

Sealed Air è determinata a rivestire un<br />

ruolo chiave nell’impulso verso un’economia<br />

circolare per la plastica attraverso la<br />

collaborazione, la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione<br />

di nuove tecnologie.<br />

Nel 2018, Sealed Air aveva annunciato un<br />

forte impegno in materia di sostenibilità e<br />

plastica, ripromettendosi di progettare e sviluppare<br />

soluzioni nel settore del packaging<br />

riciclabili o riutilizzabili al 100% entro il 2025.<br />

L’impegno dell’azienda prevede l’ambizioso<br />

obiettivo del 50% di contenuto riciclato medio<br />

nelle soluzioni di confezionamento, di cui<br />

il 60% è riciclato post-consumo.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 29


ambiente<br />

Bioplastiche, un fattore<br />

di rilancio per l’Italia<br />

Il 2019 è stato un altro anno<br />

positivo per l’industria delle<br />

bioplastiche. Aumentano<br />

fatturato, produzione, addetti<br />

e numero di aziende.<br />

Il presidente di<br />

Assobioplastiche Versari:<br />

“I biopolimeri compostabili<br />

contribuiranno alla ripresa<br />

del Paese, una volta superata<br />

la pandemia”.<br />

Quest’anno il sesto rapporto annuale<br />

di Assobioplastiche è stato<br />

realizzato nell’ambito del progetto<br />

europeo “Bioplastics Europe H<strong>2020</strong>”.<br />

Nel 2019, in Italia, in base ai risultati dello<br />

studio effettuato da Plastic Consult, società<br />

indipendente che svolge studi e<br />

analisi di mercato nel settore delle materie<br />

plastiche, l’industria delle plastiche<br />

biodegradabili e compostabili è rappresentata<br />

da 275 aziende, suddivise in produttori<br />

di chimica e intermedi di base (4),<br />

produttori e distributori di granuli (21),<br />

operatori di prima trasformazione (188),<br />

operatori di seconda trasformazione<br />

(62), con 2.645 addetti dedicati, 101.000<br />

tonnellate di manufatti compostabili prodotti<br />

con un fatturato complessivo di 745<br />

milioni di euro.<br />

<strong>La</strong> crescita del numero di imprese presenti<br />

nel settore è risultata costante negli<br />

ultimi anni, passando da 143 operatori<br />

del 2012 ai 275 del 2019. <strong>La</strong> regione con<br />

il maggior numero di imprese è la Lombardia,<br />

che vede la presenza di oltre 45<br />

aziende che occupano poco più di 220<br />

addetti dedicati, seguita da Veneto,<br />

Campania, Emilia Romagna, Puglia e<br />

Piemonte.<br />

<strong>La</strong> Campania, grazie alla parziale riconversione<br />

dell’industria del monouso, diventa<br />

nel 2019 la regione con il maggior<br />

numero di addetti dedicati, mentre le regioni<br />

con la maggiore intensità occupazionale<br />

si confermano Liguria e Umbria. I<br />

tassi di crescita sono evidenti per tutti i<br />

principali indicatori della filiera, dalla numerosità<br />

degli operatori di settore al fatturato<br />

settoriale. Fa eccezione il segmento<br />

dell’upstream (chimica di base e<br />

intermedi), in cui va registrata la scomparsa<br />

dell’operatore Bio-On.<br />

Anche il fatturato sviluppato dalla filiera è<br />

notevolmente cresciuto nel corso degli<br />

ultimi anni, passando da poco meno di<br />

370 milioni di euro del 2012 ai 745 milioni<br />

di euro nel 2019, con una crescita media<br />

annua superiore al 10%. Nel complesso il<br />

comparto ha aumentato il proprio valore<br />

di oltre l’85% rispetto ai primi anni di attività,<br />

nonostante la progressiva decrescita<br />

dei prezzi di vendita. Le ragioni di tale<br />

decrescita sono da individuare tanto nello<br />

sviluppo delle economie di scala del<br />

comparto che alla crescente competizione<br />

a tutti i livelli della filiera. Per quanto<br />

riguarda gli addetti dedicati, ovvero le<br />

persone che nelle aziende del comparto<br />

si occupano direttamente dei prodotti<br />

che entrano nella filiera delle plastiche<br />

compostabili, secondo lo studio Plastic<br />

Consult sono pressoché raddoppiati,<br />

passando dalle 1.280 unità del 2012 alle<br />

2.650 del 2019.<br />

I volumi complessivi dei manufatti prodotti<br />

dall’industria hanno superato per la pri-<br />

30 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


ambiente<br />

ma volta le 100.000 tonnellate. Secondo<br />

lo studio Plastic Consult, nel 2019 l’aumento<br />

dei volumi è risultato superiore al<br />

+14% rispetto all’anno precedente e il<br />

tasso di crescita media annua nell’arco di<br />

temporale 2011-2019 è prossimo al 12%.<br />

I settori applicativi<br />

Tutti i principali settori applicativi hanno<br />

messo a segno numeri positivi: dagli ultraleggeri<br />

agli articoli monouso, dagli<br />

shopper ai sacchetti dell’umido, dal film<br />

agricolo agli altri film per imballaggio alle<br />

capsule del caffè e alle numerose applicazioni<br />

in via di sviluppo. In particolare:<br />

• gli shopper hanno superato le 56.000<br />

tonnellate (+4,2% sul 2018) nonostante<br />

la permanenza sul mercato di sacchetti<br />

illegali;<br />

• le restanti applicazioni in film hanno<br />

proseguito il trend di crescita, mettendo<br />

a segno un +18%. Più specificamente: i<br />

sacchetti ultraleggeri si stanno avvicinando<br />

alle 20.000 tonnellate; il film per<br />

agricoltura ha superato le 2.000 tonnella-<br />

L’associazione delle imprese del settore<br />

Assobioplastiche – Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili<br />

e Compostabili – è stata costituita nel 2011 e rappresenta le imprese operanti in<br />

Italia ed all’estero nella produzione di polimeri biodegradabili e di prodotti finiti e nella<br />

gestione del fine vita dei manufatti realizzati con bioplastiche. Ha sede a Roma ed è<br />

attualmente presieduta da Marco Versari.<br />

te; il film per imballaggio alimentare ha glie monouso avrebbe registrato una decrescita<br />

complessiva intorno al 10%, pur<br />

registrato una crescita del 67% mentre il<br />

non food è attestato ad un +30%;<br />

in assenza di normative specifiche;<br />

• più che raddoppiati i volumi per gli articoli<br />

monouso, in aumento del +120%. <strong>La</strong> ti per l’umido (+4,5% circa), grazie al po-<br />

• positivo anche il comparto dei sacchet-<br />

forte attenzione per la sostenibilità ambientale<br />

ha spinto la domanda di soluzioriore<br />

incremento della raccolta differentenziamento<br />

delle esportazioni e all’ulteni<br />

per il foodservice riciclabili con la frazione<br />

organica dei rifiuti come alternativa “Un comparto in ottima salute, confermaziata<br />

dell’umido a livello europeo.<br />

a quelle usa e getta in plastica tradizionale.<br />

Si tratta di una domanda sostitutiva va nell’arco di un decennio, non solo in<br />

ta da una crescita costante e consecuti-<br />

e non incrementale tanto che, secondo le quantità ma anche in qualità, come dimostrano<br />

le nuove, innovative applica-<br />

prime stime dell’Osservatorio di Assobioplastiche,<br />

nel 2019 il mercato delle stovizioni<br />

che iniziano ad entrare nel mercato<br />

grazie al consolidamento della raccolta<br />

della frazione organica”, ha dichiarato<br />

Marco Versari, presidente di Assobioplastiche.<br />

“Possiamo affermare senza alcun<br />

dubbio che la filiera dei biopolimeri compostabili<br />

ha tutte le carte in regola per<br />

contribuire al rilancio dell’economia italiana<br />

dopo la pandemia: è integrata a<br />

monte e a valle in una logica di interconnessioni<br />

sistemiche, fa dell’innovazione<br />

la sua cifra distintiva e guarda al dividendo<br />

non solo economico ma anche sociale<br />

e ambientale.<br />

Con la declinazione del Green New Deal<br />

e il completamento dei quadri regolamentari<br />

relativi alla raccolta del rifiuto organico<br />

e alle soluzioni monouso siamo<br />

fiduciosi che la nostra industria potrà fare<br />

la sua parte per la crescita del Paese”,<br />

ha concluso Versari.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 31


ambiente<br />

L’industria del PVC sulla strada<br />

dell’economia circolare<br />

VinylPlus, l’Impegno<br />

Volontario per lo sviluppo<br />

sostenibile dell’industria<br />

europea del PVC,<br />

nel 2019 ha riciclato 771.313<br />

tonnellate di PVC.<br />

Il settore è sulla buona<br />

strada per raggiungere<br />

gli obiettivi di riciclo<br />

sempre più impegnativi<br />

delle politiche UE.<br />

ultimi 20 anni VinylPlus ha<br />

lavorato instancabilmente per<br />

“Negli<br />

affrontare le sfide dell’economia<br />

circolare. Puntiamo a migliorare continuamente<br />

le nostre prestazioni di sostenibilità,<br />

adottando il Green Deal europeo, il Piano<br />

d’azione per l’economia circolare e le altre<br />

politiche che incidono sul settore delle materie<br />

plastiche”. Sono parole di Brigitte Dero,<br />

amministratore delegato di VinylPlus.<br />

Il PVC è diventato un materiale plastico di<br />

elezione per applicazioni di media e lunga<br />

durata, principalmente in prodotti per edilizia<br />

e costruzioni come profili finestra, tubi,<br />

pavimenti e cavi, ma anche per dispositivi<br />

medici salvavita. Il PVC è riutilizzabile e può<br />

essere riciclato più volte senza perdere le<br />

sue proprietà. Il riciclo di questo prezioso<br />

materiale è una parte fondamentale dell’impegno<br />

volontario di VinylPlus per la sostenibilità<br />

e per l’economia circolare. Questo impegno<br />

per il riciclo è rafforzato da schemi di<br />

tracciabilità e certificazione che garantiscono<br />

la sicurezza e qualità dei materiali riciclati<br />

e dei processi.<br />

Attraverso i suoi impegni volontari, l’industria<br />

europea del PVC ha riciclato 5,7 milioni<br />

di tonnellate di PVC dal 2000, evitando il rilascio<br />

di 11,4 milioni di tonnellate di CO 2<br />

nell’atmosfera. Nel solo 2019, sono state riciclate<br />

771.313 tonnellate di PVC, oltre il<br />

96% dell’obiettivo del programma per il<br />

32 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


ambiente<br />

Brigitte Dero,<br />

amministratore<br />

delegato di VinylPlus<br />

<strong>2020</strong>. Accogliendo la richiesta della Commissione<br />

Europea all’intera industria delle<br />

materie plastiche di aumentare il riciclo,<br />

VinylPlus si è impegnata a riciclare almeno<br />

900.000 tonnellate di PVC all’anno in nuovi<br />

prodotti entro il 2025, garantendo ulteriormente<br />

il suo ruolo nel raggiungimento della<br />

Strategia europea per l’economia circolare<br />

e in linea con le aspirazioni della Circular<br />

Plastic Alliance intersettoriale della Commissione<br />

Europea, istituita nel 2019 per collaborare<br />

all’utilizzo della plastica riciclata.<br />

Continuare a riciclare il PVC è nel miglior<br />

interesse di una società sostenibile. L’Agenzia<br />

Europea per le Sostanze Chimiche<br />

(ECHA) ha recentemente confermato che il<br />

riciclo di prodotti in PVC a fine vita rappresenta<br />

la migliore soluzione di gestione dei<br />

rifiuti sia dal punto di vista ambientale che<br />

della salute umana. Il riciclo del PVC riduce<br />

significativamente le potenziali emissioni<br />

di gas serra: per ogni chilo di PVC riciclato<br />

vengono infatti risparmiati due chili di<br />

CO 2<br />

. Gli scenari alternativi porterebbero<br />

allo spreco di un materiale che potrebbe<br />

invece essere riciclato e riutilizzato.<br />

Il Bilancio <strong>2020</strong> di VinylPlus mostra che il<br />

programma volontario sta raggiungendo gli<br />

obiettivi prefissati. Per garantire massima<br />

trasparenza, partecipazione e responsabilità,<br />

un Comitato di controllo composto da<br />

rappresentanti del Parlamento Europeo,<br />

della Commissione Europea, dei sindacati,<br />

delle organizzazioni dei consumatori e del<br />

mondo accademico, supervisiona risultati e<br />

progressi di VinylPlus. “Iniziative dell’industria<br />

come VinylPlus, che vanno oltre il riciclo<br />

e si concentrano sulla sostenibilità<br />

dell’intera filiera, sono sempre più essenziali<br />

quando si sviluppano strategie per l’economia<br />

circolare”, ha dichiarato Jo Dewulf,<br />

professore dell’Università di Gand e presidente<br />

del Comitato di controllo.<br />

VinylPlus va oltre l’economia circolare, affrontando<br />

altri temi di sostenibilità come<br />

energia e cambiamenti climatici, approvvigionamento<br />

e produzione di materiali sostenibili<br />

e uso responsabile degli additivi. Questi<br />

elementi chiave sono integrati nel<br />

VinylPlus Product <strong>La</strong>bel, lo schema di certificazione<br />

di sostenibilità per i prodotti in<br />

PVC del settore edilizia e costruzioni che<br />

offrono le massime prestazioni di sostenibilità<br />

e un contributo all’economia circolare.<br />

Ad oggi, dieci aziende hanno ricevuto il<br />

VinylPlus Product <strong>La</strong>bel per 112 articoli in<br />

PVC prodotti in 18 siti europei.<br />

Anche salute e formazione dei lavoratori<br />

sono parte integrante del programma:<br />

VinylPlus collabora strettamente con le parti<br />

sociali del settore della chimica europea<br />

(costituite da ECEG – l’Organizzazione dei<br />

Datori di <strong>La</strong>voro della Chimica Europea – e<br />

IndustriAll Europe) per attuare i piani d’azione<br />

per la sicurezza dei lavoratori e per la<br />

digitalizzazione delle PMI definiti nell’ambito<br />

del rinnovato Accordo di Cooperazione firmato<br />

nel 2017.<br />

“Ogni bilancio – ha concluso Brigitte Dero<br />

– è un’ottima opportunità per l’industria di<br />

riflettere non solo sui risultati raggiunti, ma<br />

anche su sfide e opportunità future. In vista<br />

della conclusione di VinylPlus, ci stiamo impegnando<br />

ulteriormente nel dialogo con i<br />

nostri partner e stakeholder per costruire il<br />

nuovo programma VinylPlus verso il 2030<br />

che sarà lanciato a maggio 2021”.<br />

VinylPlus si è impegnata<br />

a riciclare almeno<br />

900.000 tonnellate di<br />

PVC all’anno in nuovi<br />

prodotti entro il 2025<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 33


macchine<br />

ELGi Compressors Europe ha rinnovato il sistema di aria compressa<br />

nello stabilimento di Rubber Resources, consentendo al primario<br />

rilavoratore di gomma di diminuire i consumi energetici<br />

e le emissioni di gas serra.<br />

Efficienza energetica<br />

nella produzione di gomma<br />

ELGi Compressors Europe, una sussidiaria<br />

di ELGi Equipments Limited,<br />

uno dei principali produttori di compressori<br />

d’aria al mondo, con oltre 2 milioni<br />

di installazioni in 120 paesi, ha completato<br />

un rinnovamento del sistema di aria compressa<br />

presso il sito produttivo di Rubber<br />

Resources BV a Maastricht, Paesi Bassi. A<br />

seguito di questo progetto di ammodernamento,<br />

Rubber Resources, uno dei principali<br />

attori della rilavorazione della gomma in<br />

Europa, ha registrato una maggiore efficien-<br />

za e un minor consumo di energia che ha<br />

contribuito a ridurre le loro emissioni di gas<br />

ad effetto serra.<br />

“Rubber Resources è specializzata nel riciclaggio<br />

dei rifiuti di gomma, principalmente<br />

camere d’aria butiliche e battistrada di<br />

pneumatici per veicoli pesanti, quindi un’alternativa<br />

sostenibile e economica per l’industria<br />

della gomma”, afferma Gerrit Rehorst,<br />

direttore generale di Rubber Resources. “<strong>La</strong><br />

nostra missione è il riutilizzo sostenibile della<br />

gomma, pertanto è nostra priorità rendere i<br />

processi, in particolare la nostra aria compressa,<br />

il più efficiente possibile dal punto di<br />

vista energetico. È stata quindi una decisione<br />

facile sostituire l’attuale compressore da<br />

180 kW con un’unità ELGi EG Premium Series<br />

da 110 kW, che ci ha portato a raggiungere<br />

efficienza energetica, affidabilità e i<br />

costi di manutenzione ai vertici della categoria<br />

con una rete di supporto e con competenze<br />

adeguate. Inoltre, ELGi è riuscita a<br />

installare e mettere in servizio l’impianto<br />

entro 3 settimane dopo aver ricevuto l’ordi-<br />

34 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


macchine<br />

ne in linea con gli accordi contrattuali”.<br />

“In ELGi ci rendiamo conto che l’efficienza<br />

energetica è più di una parola d’ordine: è un<br />

imperativo operativo e socio-economico, oltre<br />

che specifico per il mercato e l’industria”,<br />

dice Chris Ringlstetter, presidente di<br />

Un produttore globale<br />

di compressori d’aria<br />

ELGi Compressors è un produttore globale<br />

di compressori d’aria che opera in<br />

quasi tutti i paesi europei con un’ampia<br />

gamma di sistemi per aria compressa<br />

innovativi e tecnologicamente superiori.<br />

ELGi ha costantemente lavorato per<br />

garantire che i propri clienti raggiungessero<br />

i propri obiettivi di produttività<br />

mantenendo bassi i costi di gestione.<br />

ELGi offre una gamma completa di soluzioni<br />

per aria compressa da compressori<br />

rotativi a vite lubrificati ad olio e<br />

senza olio, compressori alternativi e lubrificati<br />

senza olio e compressori centrifughi,<br />

ad essiccatori, filtri e accessori<br />

a valle. Il portafoglio contiene oltre 400<br />

prodotti dell’azienda che trovano ampie<br />

applicazioni in tutti i settori.<br />

ELGi Europe. “L’aria compressa in Europa<br />

rappresenta circa il 10% della produzione<br />

totale di energia in Europa. Le norme<br />

di conformità per il risparmio energetico<br />

per le aziende olandesi sono<br />

piuttosto rigorose. <strong>La</strong> serie EG di<br />

ELGi, con il suo variatore di frequenza<br />

VFD incorporato e il minor consumo<br />

di energia della sua categoria, si<br />

è dimostrata fondamentale per ridurre<br />

il consumo totale di energia nelle<br />

operazioni di produzione della gomma<br />

per 24 ore su 24, 7 giorni su 7”.<br />

Negli ultimi 60 anni, ELGi ha sviluppato<br />

prodotti di eccellenza qualitativa<br />

a livello mondiale con i migliori costi<br />

del ciclo di vita, con un conseguente aumento<br />

dei tempi di operatività per il cliente.<br />

<strong>La</strong> serie EG di compressori lubrificati ad olio<br />

offre ai clienti un aria compressa di alta qualità<br />

nelle condizioni ambientali più difficili,<br />

garantendo al contempo tempi di fermo minimi.<br />

Uno degli attributi chiave della serie<br />

EG è che incorpora la tecnologia all’avanguardia<br />

dell’elemento a vite a iniezione d’olio<br />

ELGi, che fornisce lunga durata d’esercizio<br />

senza problemi a costi operativi più<br />

bassi della categoria. L’intera gamma della<br />

Serie EG ospita il gruppo vite progettato e<br />

realizzato da ELGi con l’esclusivo profilo del<br />

rotore V ELGi altamente efficiente e con<br />

Compressore ELGi EG 37<br />

velocità di rotazione decisamente inferiori<br />

rispetto alla maggior parte delle altre unità<br />

presenti nel mercato.<br />

L’azionamento integrato ELGi Conserve Variable<br />

Frequency Drives (VFD) abbina la<br />

potenza del compressore alla domanda variando<br />

la velocità del motore, riducendo il<br />

consumo di energia in linea con la riduzione<br />

della richiesta d’aria. Rispetto a un compressore<br />

a velocità fissa quindi senza azionamento<br />

VFD, è stimato che per un periodo<br />

di funzionamento di dieci anni un’unità della<br />

serie EG VSD può garantire una riduzione<br />

del 34% dei costi energetici totali.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 35


macchine<br />

L’innovativa serie di sistemi<br />

di macinazione progettati<br />

da CMG consente di aumentare<br />

la produttività, la qualità<br />

del rimacinato e l’efficienza.<br />

Soluzioni complete per il<br />

riciclo delle preforme in PET<br />

CMG lancia una serie di soluzioni<br />

per le preforme in PET. Le caratteristiche<br />

innovative ed esclusive di<br />

questa nuova serie sono molteplici e tutte<br />

contribuiscono ad ottenere il più alto grado<br />

di produttività, qualità di rimacinato (omogeneità<br />

dimensionale delle particelle di rimacinato<br />

e assenza di polvere), efficienza<br />

di funzionamento ed il più basso TCO. Le<br />

configurazioni standard della nuova serie<br />

coprono produzioni di 150, 250, 350, 500,<br />

700 e 1000 kg/h. Sono disponibili anche<br />

produzioni più basse, intermedie o più alte.<br />

Sistemi di macinazione per le<br />

preforme in PET<br />

<strong>La</strong> nuova serie di sistemi di macinazione<br />

progettati da CMG per le preforme in PET<br />

sono dotati di nastri di alimentazione integrati<br />

con tela rigida, tramoggia di contenimento<br />

e sponde in acciaio inox, metal detector,<br />

e scivolo di alimentazione al<br />

granulatore. Il nastro di alimentazione è parte<br />

integrante del sistema, non più un’appendice<br />

o un dispositivo ausiliario, ed è controllato<br />

dal granulatore così da sincronizzarne<br />

tutte le operazioni.<br />

Rimacinato di qualità<br />

Tutti i granulatori CMG per applicazioni con<br />

preforme PET sono prodotti con i migliori<br />

materiali e componenti. L’esclusiva camera<br />

di taglio CMG è la caratteristica distintiva<br />

della nuova linea. Completamente assemblate<br />

con parti in acciaio prodotte da macchine<br />

a controllo numerico, realizzate con<br />

tolleranze fino al centesimo di millimetro,<br />

l’alto grado di precisione nell’assemblaggio<br />

garantisce un taglio accurato, omogeneità<br />

di dimensione delle particelle di rimacinato<br />

e nessuna generazione di polvere.<br />

36 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


macchine<br />

Gestione attenta<br />

del rimacinato in PET<br />

Il rimacinato di preforme PET viene evacuato<br />

attraverso il cassetto del granulatore,<br />

posizionato sotto alla camera di taglio,<br />

attraverso un sistema di aspirazione in depressione,<br />

altra esclusiva e preziosa caratteristica<br />

della nuova serie di soluzioni per<br />

Il nastro di alimentazione è<br />

parte integrante del sistema<br />

di macinazione, non più<br />

un’appendice o un dispositivo<br />

ausiliario<br />

le preforme in PET. Il trasporto in depressione<br />

attraverso un tubo di acciaio di grande<br />

diametro assicura assenza di stress<br />

meccanico del rimacinato con la conseguente<br />

assenza di generazione di polvere.<br />

I sistemi di trasporto convenzionali, con<br />

passaggio del rimacinato attraverso la<br />

ventola, sono molto dannosi per la qualità<br />

del prodotto. Un ulteriore beneficio dell’implementazione<br />

del sistema di trasporto in<br />

depressione, realizzato su design proprietario<br />

di CMG, è la totale eliminazione di<br />

polvere nell’ambiente circostante.<br />

Industria 4.0<br />

<strong>La</strong> nuova linea di sistemi per la macinazione<br />

di preforme PET di CMG è dotata di<br />

controlli integrali che monitorano tutte le<br />

funzioni dal momento in cui le preforme<br />

vengono scaricate nella tramoggia contenitiva<br />

del nastro di alimentazione fino a<br />

quanto il rimacinato è trasportato in un silo<br />

di raccolta per successivo utilizzo o in un<br />

big-bag per il trasporto/stoccaggio. I nuovi<br />

controlli si estendono anche alla gestione<br />

del livello del siletto di raccolta o alla selezione<br />

automatica di una stazione di riempimento<br />

big bag a più posizioni. Tutti i sistemi<br />

di macinazione CMG PET Preform sono<br />

certificati per la conformità all’Industria 4.0.<br />

Presenza internazionale<br />

Con sede, fabbriche e centro tecnico in Italia<br />

e la più grande rete di distribuzione mondiale<br />

nel settore della produzione di preforme<br />

e bottiglie in PET, CMG è attiva in tutto il<br />

mondo con centri di assistenza e vendita e<br />

competenze tecniche localizzate.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 37


macchine<br />

75 anni di sistemi compounding<br />

Il 20 agosto 1945 l’ingegnere Heinz List depositava<br />

una domanda di brevetto per il principio costruttivo<br />

alla base del sistema Ko-Kneter da lui inventato, segnando<br />

così la nascita di questa tecnologia di compounding.<br />

Buss, convinta del potenziale di questa<br />

idea, inaugurò nel 1948 il primo centro di collaudo<br />

per sistemi Ko-Kneter, e nel 1950, dopo che List aveva<br />

nel frattempo assunto il ruolo di direttore tecnico<br />

dell’azienda, iniziavano le consegne dei primi sistemi<br />

per PVC e polistirene.<br />

Da allora, Buss ha costruito oltre 3500 tali sistemi<br />

di compounding, fornendo soluzioni personalizzate<br />

in base alle esigenze specifiche dei singoli clienti e<br />

applicazioni, esportando in più di 80 paesi del globo.<br />

L’azione miscelante è il frutto dello speciale principio<br />

di funzionamento del sistema di compounding<br />

Ko-Kneter. Da un lato, la filettatura della vite si interrompe<br />

in due-quattro punti a ogni giro; in questi<br />

punti intervengono le caratteristiche alette che vanno<br />

a interagire con i perni infissi nell’alloggiamento del<br />

sistema di compounding. Inoltre, l’albero della vite<br />

esegue un movimento di rotazione e, contemporaneamente,<br />

di oscillazione assiale, compiendo a ogni<br />

giro una corsa completa in avanti per poi tornare alla<br />

posizione di partenza.<br />

<strong>La</strong> forza di taglio necessaria per la fusione e la dispersione<br />

si genera nell’area di taglio tra aletta e perno.<br />

Grazie a questo particolare design, la velocità di<br />

taglio non dipende dalle dimensioni della macchina,<br />

bensì risulta direttamente proporzionale alla velocità<br />

di rotazione dell’albero della vite. Ne consegue, come<br />

ulteriore vantaggio della tecnologia Ko-Kneter, un’agevole<br />

scalabilità del sistema, dal modello di laboratorio<br />

alla versione per le produzioni di serie.<br />

Tecnologia a canale<br />

caldo in versione ibrida<br />

HRSflow lancia sul mercato<br />

HyFlow: tecnologia per sistemi<br />

con martinetti idraulici in cui la<br />

regolazione della portata dell’olio<br />

determina la velocità di apertura<br />

e chiusura e la posizione di ogni<br />

singolo otturatore. Disponibile<br />

anche la nuova linea Hyper-GF<br />

ideata per processare materiali<br />

termoplastici abrasivi. Continuano<br />

inoltre gli sviluppi della tecnologia<br />

FLEXflow Evo, evoluzione<br />

del sistema ad otturazione servo<br />

controllata FLEXflow. Sulla base<br />

di un recente progetto realizzato<br />

in collaborazione con l’azienda<br />

Leonhard Kurz, HRSflow dimostra<br />

come il FLEXflow Evo sia la<br />

soluzione ideale per la retro-iniezione<br />

di film.<br />

Il nuovo HyFlow, dotato di<br />

una centralina dall’interfaccia<br />

user-friendly, consente di impostare<br />

la posizione di blocco<br />

di ogni singolo otturatore. Ciò<br />

permette di controllare il flusso<br />

di materiale in modo da rendere<br />

uniforme il riempimento dello<br />

stampo evitando improvvise<br />

cadute di pressione con conseguenti<br />

difetti sul pezzo. Il posizionamento<br />

dell’otturatore permette<br />

inoltre un ottimale bilanciamento<br />

della distribuzione della pressione<br />

nella cavità durante l’intero<br />

processo di iniezione.<br />

<strong>La</strong> nuova serie Hyper-GF, disponibile<br />

per gli ugelli serie Ga e<br />

Aa, è stata sviluppata per migliorare<br />

le performance nel tempo<br />

dei sistemi a canale caldo progettati<br />

per processare materiali<br />

abrasivi come quelli caricati con<br />

fibra di vetro. <strong>La</strong> lunga durata del<br />

sistema è assicurata anche nei<br />

processi di stampaggio a iniezione<br />

con elevata produttività. Tra i<br />

fattori che contribuiscono a questo<br />

risultato, l’utilizzo di acciai<br />

speciali e condotti ottimizzati.<br />

Continuano inoltre gli sviluppi<br />

della tecnologia FLEXflow Evo –<br />

evoluzione del sistema a otturazione<br />

servo controllata FLEXflow<br />

– in materia di FIM Technology<br />

(Film Insert Molding). Lo dimostra<br />

il progetto realizzato da<br />

HRSflow in collaborazione con<br />

l’azienda Leonhard Kurz. Questa<br />

tecnologia all’avanguardia<br />

permette l’integrazione di film<br />

capacitivi per sensori o pannelli<br />

di controllo touch con film decorativi<br />

e retro-illuminati.<br />

In particolare, grazie alla retro-iniezione<br />

con la tecnologia<br />

FLEXflow Evo, i piccoli elementi<br />

funzionali e decorativi non mostrano<br />

segni di stress interni<br />

come nella classica iniezione<br />

sequenziale. Grazie alla pressione<br />

del flusso lenta e uniforme, è<br />

possibile evitare qualsiasi danno<br />

al film.<br />

38 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


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stampaggio<br />

a iniezione<br />

Una sede più grande<br />

per Arburg Italia<br />

Inaugurato il nuovo edificio della filiale dell’azienda tedesca leader<br />

nelle macchine per la trasformazione delle materie plastiche.<br />

Un punto d’incontro per consulenze, formazione ed eventi.<br />

Al primo open house sono state mostrate in funzione alcune presse<br />

Allrounder idrauliche, ibride ed elettriche.<br />

Raffaele Abbruzzetti, amministratore<br />

delegato di Arburg Srl, ha inaugurato<br />

il 30 settembre la nuova sede della<br />

filiale italiana a Peschiera Borromeo (MI)<br />

alla presenza di oltre 100 partecipanti. Con i<br />

direttori generali Gerhard Böhm e Guido<br />

Frohnhaus e insieme a Stephan Doehler, direttore<br />

commerciale europeo di Arburg, erano<br />

presenti ospiti di spicco della casa madre<br />

di Arburg. Durante l’Open House dell’1 e 2<br />

ottobre, circa 200 ospiti hanno avuto l’opportunità<br />

di sperimentare strumenti innovativi e<br />

applicazioni live e di informarsi sul tema dei<br />

prodotti e servizi digitali “smart”.<br />

<strong>La</strong> filiale di Arburg in Italia ha ristrutturato il<br />

suo edificio a Peschiera Borromeo, ampliandolo<br />

dell’80%. Con una superficie di<br />

circa 2.000 m 2 , la nuova sede offre più spazio<br />

non solo per l’assistenza clienti e la formazione<br />

intensiva, ma anche per grandi<br />

conferenze ed eventi. <strong>La</strong> cerimonia di apertura<br />

dell’Open House, tenutasi in conformità<br />

con le regole anti-contagio allora in vigore,<br />

ha inaugurato il nuovo luogo d’incontro.<br />

Un messaggio positivo per il futuro<br />

“Con questo evento e l’espansione della<br />

filiale, stiamo inviando un messaggio positivo<br />

per il futuro e sottolineiamo la grande<br />

importanza che l’Italia ha per Arburg,<br />

essendo il nostro maggiore mercato estero<br />

europeo”, ha sottolineato l’amministratore<br />

delegato Sales Gerhard Böhm. “Siamo<br />

il vostro partner per un futuro di<br />

successo!”. Böhm ha aggiunto che Arburg<br />

Italia è ottimamente posizionata in<br />

termini di portafoglio di prodotti e servizi,<br />

personale e infrastrutture.<br />

“Siamo presenti in Italia da quasi 30 anni e<br />

siamo un partner solido e affidabile per la<br />

lavorazione efficiente della plastica”, ha dichiarato<br />

Raffaele Abbruzzetti. “Il nostro<br />

team italiano di 42 persone offre ai clienti<br />

un supporto che va dalla consulenza per la<br />

tecnologia applicativa e test di stampo fino<br />

alla formazione e all’eccellente servizio<br />

post-vendita”.<br />

Showroom spazioso<br />

Il grande showroom offre ora spazio per un<br />

massimo di dieci presse a iniezione Allrounder,<br />

consentendo di presentare un’ampia<br />

sezione trasversale del portafoglio Arburg. I<br />

40 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


stampaggio<br />

a iniezione<br />

Il nuovo showroom ha garantito le migliori condizioni per<br />

celebrare l’apertura della nuova filiale con oltre 100 ospiti<br />

e nel rispetto delle normative sanitarie<br />

Durante l’Open House,<br />

gli ospiti hanno osservato<br />

dal vivo le performance<br />

della tecnologia Arburg<br />

clienti possono testare i propri stampi su varie<br />

Allrounder idrauliche, ibride ed elettriche.<br />

Inoltre, ora ci sono aree dedicate ad<br />

Arburg Plastic Freeforming sul Freeformer e<br />

per la presentazione di prodotti e servizi digitali<br />

relativi a arburgXworld.<br />

L’area di formazione è stata ampliata di circa<br />

il 30% e ora copre 114 metri quadrati.<br />

<strong>La</strong> sala riunioni completamente in vetro,<br />

che si protende nello showroom, è un punto<br />

culminante architettonico e ricorda il Customer<br />

Center presso la sede tedesca di<br />

Lossburg. <strong>La</strong> nuova sede può essere utilizzata<br />

anche per eventi open house e conferenze<br />

di esperti su argomenti di vario tipo.<br />

Anche in questo periodo, durante il quale<br />

non ci sono fiere, Arburg potrà presentare,<br />

all’interno del nuovo spazio, le proprie innovazioni<br />

e idee in versione live sempre<br />

nel rispetto delle misure igieniche vigenti.<br />

In mostra le innovazioni per lo<br />

stampaggio a iniezione<br />

Uno dei momenti salienti dell’evento Open<br />

House è stata l’applicazione “green” attorno<br />

a una Allrounder 270 S compact, che ha<br />

trasformato il materiale organico IamNature\174<br />

del partner Maip Group. <strong>La</strong> macchina<br />

efficiente e compatta produceva contenitori<br />

per insalata da questo innovativo<br />

composto organico.<br />

Una Allrounder 370 E elettrica Golden<br />

Electric ha dimostrato quanto sia flessibile<br />

la produzione senza conversioni e sequenze<br />

non standard. <strong>La</strong> macchina in mostra ha<br />

prodotto alternativamente ingranaggi magnetici<br />

e rotori. <strong>La</strong> magnetizzazione del<br />

compound ha avuto luogo direttamente<br />

nello stampo. L’esempio ha dimostrato che<br />

è possibile lavorare con due programmi di<br />

iniezione e stampaggio senza ulteriori sforzi<br />

di programmazione, anche su macchine<br />

standard. Una Allrounder 470 A elettrica<br />

ad alte prestazioni ha prodotto fermaporte<br />

in termoplastico TPE K di Kreiburg, che<br />

possiede un peso specifico particolarmente<br />

basso. Questa applicazione di stampaggio<br />

a iniezione ha illustrato come la<br />

scelta di materiali adatti può ridurre il peso<br />

del pezzo e il tempo del ciclo.<br />

Le opportunità della digitalizzazione<br />

Anche il tema della digitalizzazione ha<br />

svolto un ruolo importante, che si è concretizzato<br />

nella presentazione del portale<br />

clienti arburgXworld e del sistema host<br />

computer (ALS) di Arburg. Tra l’altro, i<br />

clienti hanno potuto verificare come le numerose<br />

app del portale forniscono supporto<br />

allo stampaggio a iniezione e quali vantaggi<br />

offre il sistema host computer (ALS)<br />

di Arburg in termini di pianificazione della<br />

produzione e ottimizzazione dei processi.<br />

Per quanto riguarda la produzione additiva,<br />

un Freeformer 200-3X ha trasformato il<br />

materiale originale approvato per applicazioni<br />

medicali Resomer LR 706 dal partner<br />

Evonik, in distanziatori vertebrali di Samaplast.<br />

Gli impianti ossei sono inseriti direttamente<br />

nel corpo e si dissolvono completamente<br />

dopo un determinato periodo<br />

di tempo.<br />

Ospiti impressionati<br />

“L’evento di apertura e il successivo Open<br />

House è stato un successo a tutto tondo”,<br />

ha detto Abbruzzetti, aggiungendo che la<br />

nuova sede e l’ampia gamma di servizi<br />

avevano impressionato gli ospiti. “Con le<br />

nostre innovative modalità espostive abbiamo<br />

potuto mostrare ai nostri clienti che i<br />

nostri prodotti e servizi, e quindi la nostra<br />

solida partnerhips, contribuiscono a renderli<br />

pronti ad affrontare le sfide future”.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 41


stampaggio<br />

a iniezione<br />

Presse elettriche ad alta precisione<br />

Alla fiera Mecspe di Parma, che mentre<br />

andiamo in stampa è stata annullata<br />

dal DPCM del governo volto a contenere<br />

l’escalation dei contagi di Covid-19, IMG<br />

avrebbe illustrato nel dettaglio alcune applicazioni<br />

all’interno di due isole di stampaggio<br />

basate sulle presse elettriche Zeres<br />

di Zhafir.<br />

Con quasi 1000 modelli ormai installati<br />

Zeres Medical Pack<br />

in Italia in pochi anni, la serie di presse<br />

elettriche Zeres di Zafhir, distribuite sul<br />

mercato italiano da IMG, è dotata di mirati<br />

asservimenti idraulici (estrattore centrale<br />

e avanzamento carro). Grazie alle soluzioni<br />

apportate, infatti, è possibile oggi coniugare<br />

in modo ottimale le caratteristiche<br />

di precisione e consumo energetico<br />

delle presse elettriche alle necessità di asservimenti<br />

idraulici quali radiali idrauliche<br />

e/o svitamenti.<br />

Partendo dalla collaudata serie Zeres,<br />

erano stati sviluppati due allestimenti altamente<br />

tecnologici.<br />

<strong>La</strong> prima è una Zeres da 120 tonnellate<br />

che rispetta i requisiti richiesti dal settore<br />

medicale. Presenta le caratteristiche adatte<br />

all’utilizzo in camera bianca, a cominciare<br />

dalla predisposizione per il sistema con<br />

insufflaggio dell’aria. Durante la manifestazione<br />

revocata all’ultimo, era prevista<br />

la dimostrazione dello stampaggio di una<br />

interessante applicazione in PVC medicale.<br />

IMG era pronta a esporre anche una<br />

pressa elettrica dello stesso tonnellaggio<br />

ma con equipaggiamento per lo stampaggio<br />

del silicone liquido (LSR). Era in<br />

programma lo stampaggio di due tappi<br />

flessibili in silicone per bottiglia vino. Precisione,<br />

ripetibilità, consumi ridotti e un<br />

prezzo estremamente competitivo rispetto<br />

alle idrauliche sono solo alcuni dei vantaggi<br />

della serie Zeres.<br />

Componenti e dispositivi per medicale e diagnostica<br />

Un’espansione del 50% nella<br />

capacità di stampaggio di precisione<br />

dello stabilimento Stevanato<br />

Group in Ontario, California, favorirà<br />

i clienti del settore dei dispositivi<br />

medici e diagnostici, grazie<br />

a livelli di produzione e servizi più<br />

efficaci ed efficienti.<br />

A partire dal primo ottobre<br />

<strong>2020</strong>, Stevanato Group ha iniziato<br />

a consolidare le sue attività relative<br />

ai componenti in plastica, ora con<br />

sede in Ontario e Oceanside (California),<br />

nel sito dell’Ontario. <strong>La</strong><br />

struttura in Ontario si espanderà<br />

e ospiterà tutte le apparecchiature<br />

e il personale produttivo relativi a<br />

componenti e dispositivi in plastica<br />

per i settori dei dispositivi<br />

medici e diagnostici. Grazie a questo<br />

cambiamento organizzativo,<br />

i clienti possono contare su un<br />

servizio di livello maggiore, tempi<br />

di immissione sul mercato ridotti,<br />

supply chain e interfacce cliente<br />

semplificate. <strong>La</strong> struttura avrà una<br />

clean room ampliata, un laboratorio<br />

di QC/QA centralizzato e ampliato,<br />

un magazzino ottimizzato e<br />

funzioni di supporto consolidate.<br />

“Continuiamo a espandere la<br />

nostra presenza globale aumentando<br />

il livello del servizio ai clienti<br />

locali. <strong>La</strong> pandemia di Covid-19<br />

richiede una risposta rapida e<br />

una capacità sufficiente per adattarsi<br />

rapidamente agli aumenti<br />

improvvisi della domanda e servire<br />

tempestivamente i pazienti.<br />

Questa espansione del sito in<br />

Ontario e il consolidamento delle<br />

nostre due strutture in California<br />

ci consentono di aggiungere capacità<br />

e avere spazio sufficiente per<br />

un’ulteriore espansione”, afferma<br />

Mauro Stocchi, Chief Business<br />

Officer, Stevanato Group. “Con<br />

un investimento di 3,3 milioni di<br />

dollari, la società aumenterà la<br />

sua capacità di clean room negli<br />

Stati Uniti di 1.200 metri quadrati,<br />

raggiungendo un’area produttiva<br />

totale in Ontario di quasi 16.000<br />

metri quadrati. <strong>La</strong> capacità incrementale<br />

oscilla tra il 40% e il 60%,<br />

a seconda delle dimensioni delle<br />

macchine di stampaggio. Insieme<br />

alla nostra filiale in Germania, che<br />

sta espandendo a sua volta la capacità<br />

di clean room, stiamo rafforzando<br />

le nostre attività relative<br />

ai componenti in plastica. Ci impegniamo<br />

a garantire lo stesso livello<br />

di qualità e a ottenere maggiori<br />

sinergie in termini di processi”, ha<br />

commentato Oliver Pfannschmidt,<br />

Vice President Plastic Operations,<br />

Stevanato Group.<br />

Il consolidamento verrà finalizzato<br />

nel secondo trimestre<br />

del 2021. Il trasferimento allo<br />

stabilimento dell’Ontario sarà<br />

implementato riducendo al minimo<br />

qualsiasi impatto sul personale<br />

e sui programmi produttivi<br />

dei clienti.<br />

42 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


estrusione<br />

Estrusori bivite con tempi di consegna rapidi<br />

Il compoundatore italiano Sirmax compie un ulteriore passo avanti<br />

sulla strada della sostenibilità. L’azienda di Padova amplia ulteriormente<br />

la propria capacità produttiva di materie plastiche sostenibili puntando<br />

sull’estrusore ZSK Fast Track di Coperion. Quest’ultimo si contraddistingue<br />

per i tempi di consegna brevi che consentono di ottenere<br />

un rapido Return-on-Investment (ROI). Coperion ha progettato per<br />

Sirmax due estrusori bivite ZSK 70 Mc18 adatti alla lavorazione delle<br />

bioplastiche. Ad appena cinque mesi dalla conferma d’ordine entrambi<br />

gli estrusori ZSK Fast Track sono stati incorporati nella produzione.<br />

Sirmax ha installato gli estrusori ZSK 70 Mc18, ognuno con un diametro<br />

coclea di 70 mm, alimentatore laterale ZS-B e unità di degasaggio laterale<br />

ZS-EG, presso la sede di Microtec Srl a Padova. Dallo scorso anno Sirmax<br />

detiene il 70% delle quote di Microtec Srl, produttore di compound<br />

biodegradabili commercializzati con il marchio BioComp ® .<br />

Grazie al programma Fast Track, Coperion è ora in grado di produrre<br />

determinati modelli dei suoi estrusori bivite ZSK con tempi di consegna<br />

rapidi. Una serie di adeguamenti da parte di Coperion, come ad<br />

esempio nella gestione del magazzino e interventi presso numerosi fornitori,<br />

consente ora di realizzare gli estrusori ZSK Fast Track con tempi<br />

di consegna di appena cinque mesi. Inoltre l’utilizzo di componenti di<br />

qualità garantisce una lunga durata degli estrusori bivite ZSK di Coperion,<br />

nonché alta stabilità di processo con caratteristiche del prodotto<br />

ottimali e costanti.<br />

Microtec Srl utilizza entrambi gli estrusori Fast Track ZSK 70 Mc18<br />

di Coperion per realizzare compound a base di biopolimeri amidacei,<br />

copoliesteri (PBAT), acido polilattico (PLA) e polibutilene succinato<br />

(PBS). Queste bioplastiche compostabili trovano impiego prevalentemente<br />

nello stampaggio a iniezione e nel soffiaggio.<br />

“Con i due nuovi estrusori ZSK di Coperion siamo in grado di produrre<br />

una vasta gamma di biocompound, ampliando così l’attuale portfolio<br />

di prodotti Sirmax in accordo con la nostra strategia multiprodotto”,<br />

ha commentato Massimo Pavin, CEO di Sirmax. “Grazie alla consegna<br />

rapida degli estrusori Coperion siamo riusciti ad ampliare in brevissimo<br />

tempo la nostra capacità produttiva di bioplastiche.”<br />

Tubi per oleodinamica e pneumatica<br />

Mettendo in fila bobina dopo<br />

bobina e rocchetta dopo rocchetta,<br />

si arriva a coprire l’intera circonferenza<br />

terrestre per ben due<br />

volte. A tanto arriva la produzione<br />

annuale di Mebra Plastik Italia<br />

di Busto Arsizio (VA), azienda<br />

leader nell’estrusione di tubi per<br />

oleodinamica e pneumatica. Forte<br />

del risultato raggiunto nel 2019,<br />

chiudendo il bilancio a 19 milioni<br />

di euro e con una forza lavoro<br />

composta da 108 dipendenti,<br />

Mebra ha affrontato la difficile<br />

emergenza Covid con la consapevolezza<br />

di chi, in quasi 50 anni<br />

di storia, non ha mai smesso di<br />

crescere.<br />

Fondata a Mario Metti, che<br />

ancora oggi siede nel Consiglio<br />

di amministrazione, insieme con<br />

<strong>La</strong> sede di Mebra a Busto Arsizio (VA)<br />

la moglie Adriana Brazzelli nel<br />

1972, Mebra nel corso del tempo<br />

è stata caratterizzata da tre fattori:<br />

una crescita dei volumi lenta ma<br />

costante alla quale ha corrisposto<br />

un aumento esponenziale dei volumi<br />

di produzione, stoccaggio e<br />

logistica (dai 500 m 2 iniziali oggi<br />

Mebra si estende su quattro sedi<br />

per un totale di 33.500 m 2 ); una<br />

propensione innata alla qualità,<br />

con la personalizzazione del prodotto<br />

e un impulso al comparto<br />

di ricerca e sviluppo; non ultimo,<br />

i punti fermi: la famiglia e il<br />

territorio. <strong>La</strong> prima è nelle redini<br />

amministrative che dal fondatore<br />

sono passate ai figli, con la terza<br />

generazione che è diventata già<br />

protagonista delle scelte aziendali;<br />

la seconda è nel legame con<br />

Busto Arsizio. Dal garage dove<br />

tutto ebbe inizio 48 anni fa, fino<br />

all’inaugurazione dell’ultimo capannone<br />

da 12.500 m 2 , l’attività<br />

non è mai uscita dai confini bustocchi.<br />

Ma la produzione oggi<br />

raggiunge 80 Paesi nel mondo.<br />

<strong>La</strong> destinazione dei tubi che<br />

escono dagli stabilimenti di Busto<br />

Arsizio è variegata. <strong>La</strong> maggior<br />

parte finisce in ambito industriale,<br />

ad esempio nella movimentazione<br />

dei robot per la produzione<br />

di macchinari; una parte è destinata<br />

all’automotive quale componente<br />

di sistemi di sicurezza<br />

per camion; non certo ultima, la<br />

filiera alimentare.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 43


automazione<br />

Relè a stato solido dal design ultracompatto<br />

Debutto ufficiale per la serie di relè monofase a stato<br />

solido con diagnostica integrata GRS-H firmata Gefran –<br />

multinazionale italiana specializzata nella progettazione<br />

e produzione di sensori, strumentazione per il controllo<br />

di processi industriali, azionamenti elettrici e sistemi per<br />

l’automazione – per il controllo di resistenze elettriche nel<br />

riscaldamento industriale. Disponibili con taglie di corrente<br />

da 15A a 120A, i nuovi relè si connotano per un design<br />

ultracompatto e particolarmente robusto, oltre che per accorgimenti<br />

estetici, volti ad assicurare un’elevata riconoscibilità<br />

di tutte le soluzioni Gefran all’interno dei quadri<br />

elettrici.<br />

“Gefran è stata tra i primi produttori fin dagli anni ’80 di<br />

SSR in Italia. In tal senso, la famiglia di prodotti GRS-H<br />

è frutto dell’esperienza pluriennale e del know-how dell’azienda<br />

nel settore”, ha commentato Armando Lenza, Product<br />

Manager, Controllers & Power Controllers. “Nello<br />

studio del progetto, il team R&D ha dedicato particolare<br />

cura ai dettagli e all’ingombro dei componenti. Ciò ha condotto<br />

allo sviluppo di una gamma che si distingue per le<br />

sue dimensioni, le più ridotte sul mercato soprattutto in<br />

termini di larghezza, con l’obiettivo di agevolare l’installazione<br />

all’interno di cabinet dal volume ristretto. Infine,<br />

con la nuova serie GRS-H, i nostri clienti possono contare<br />

su un’offerta completa di relè statici SSR con diagnostica<br />

integrata, che operano in sinergia con i regolatori di temperatura<br />

Gefran”.<br />

<strong>La</strong> serie è stata progettata per applicazioni di riscaldamento,<br />

tra cui figurano: le linee di estrusione e presse ad<br />

iniezione per materie plastiche, le macchine per packaging,<br />

gli impianti per il trattamento termico del vetro o di trasformazione<br />

per l’industria alimentare, i processi di essiccazione<br />

e le celle climatiche. In tali lavorazioni, il rilevamento<br />

tempestivo di rotture del carico o di eventuali altri guasti<br />

del loop di controllo consente, da un lato, di ridurre al minimo<br />

i tempi di fermo macchina e, dall’altro, di limitare<br />

gli scarti, da cui derivano superiori costi di rilavorazione.<br />

In tal senso, oltre alla commutazione Zero Crossing (ZC),<br />

utile per il controllo di carichi resistivi elettrici e per ridurre<br />

i disturbi EMC, la gamma GRS-H integra caratteristiche di<br />

diagnostica e un’uscita di allarme per sovratemperatura o<br />

carico interrotto. Queste funzionalità, disponibili per tutti i<br />

modelli, sono garanzia della massima efficienza produttiva.<br />

Inoltre, l’ingresso di comando ZC (Zero Crossing), fornito<br />

dal sistema di controllo o dal regolatore di temperatura associato,<br />

è previsto come segnale digitale da 6..32 Vdc o da<br />

20..260 Vac/Vdc, a beneficio dell’impiego del dispositivo<br />

con qualsiasi soluzione di automazione industriale.<br />

L’attenta progettazione dei dissipatori, permette l’installazione<br />

ravvicinata di più relè GRS-H. Facendo altresì riferimento<br />

alla curva di declassamento (curva di derating), è<br />

possibile valutare ulteriormente la distanza di montaggio<br />

e risparmiare ancora più spazio all’interno del quadro. In<br />

aggiunta, per i modelli da 90A e 120A, è prevista una ventola<br />

a supporto della dissipazione di calore che può essere<br />

alimentata direttamente dal modulo, per cui non è richiesto<br />

un cablaggio di tensione esterna aggiuntivo. In questo<br />

caso, la ventola viene attivata solo a causa di eccessiva<br />

temperatura, a vantaggio di una maggiore vita media di lavoro<br />

e minori interventi di manutenzione. Infine, completa<br />

i plus della gamma il nuovo metodo di collegamento con<br />

tecnologia push-in, che consente il cablaggio dei segnali<br />

di comando senza l’utilizzo di cacciavite, ottimizzando ulteriormente<br />

i tempi di installazione.<br />

“L’utilizzo di relè a stato solido si configura come la soluzione<br />

ideale per il controllo affidabile del processo in molteplici<br />

applicazioni industriali, dove si rende indispensabile<br />

pilotare il carico con tempi di commutazione molto brevi”,<br />

conclude Lenza. “Il lancio della nuova serie GRS-H rappresenta<br />

il punto di partenza di un progetto di più ampio<br />

respiro, volto a rivoluzionare il mercato con nuove soluzioni<br />

applicative dalle performance potenziate e in grado<br />

di soddisfare in anticipo le future esigenze del comparto<br />

industriale”.<br />

44 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


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materiali<br />

EPP, l’amico<br />

silenzioso<br />

dell’ambiente<br />

È composto per il 98% da aria e per il<br />

restante 2% da idrocarburi. L’EPP risulta<br />

così una materia plastica a basso impatto<br />

ambientale. Automotive, packaging<br />

e HVAC sono tra le tante applicazioni<br />

di questo materiale leggero, resistente<br />

e versatile.<br />

di Lorenza Teti, Ufficio Stampa<br />

e Comunicazione The IES Group<br />

Libreria e cornici delle foto in EPP<br />

<strong>La</strong> pandemia da coronavirus ha evidenziato<br />

ineluttabilmente la fragilità<br />

dell’uomo e dell’ambiente che lo<br />

circonda. Specialmente in questo periodo<br />

buio, ci rendiamo conto della necessità di<br />

investire sul futuro, all’insegna del green e<br />

nell’ottica di un’economia circolare fatta<br />

anche da quei materiali che, nell’immaginario<br />

collettivo, rappresentano un problema,<br />

ma nella realtà costituiscono un’opportunità.<br />

L’EPP, anche conosciuto come polipropilene<br />

espanso, è sicuramente uno di questi,<br />

un materiale che fa parte della quotidianità,<br />

enormemente utilizzato ma spesso bollato<br />

negativamente, perché plastica, a<br />

causa di una scarsa conoscenza in merito.<br />

In realtà l’EPP è composto per il 98% da<br />

aria e per il restante 2% da idrocarburi, per<br />

questo motivo risulta il meno inquinante tra<br />

le materie plastiche, ed è un materiale a<br />

cellule chiuse totalmente riciclabile.<br />

Ecologico e riciclabile - <strong>La</strong> particolare natura<br />

chimica della materia prima, unita ai<br />

processi di produzione, rende l’EPP il materiale<br />

espanso più ecologico e versatile.<br />

Non vengono infatti utilizzati gas espandenti,<br />

al suo interno ha solamente aria e si<br />

produce esclusivamente con il vapore ac-<br />

Manuele Lucisano,<br />

General Manager<br />

The IES Group<br />

queo. Il prodotto è riciclabile al 100%, è<br />

impiegato in numerose applicazioni in cui il<br />

prodotto finale è completamente composto<br />

da PP – quindi monomaterico – e può essere<br />

riutilizzato più volte.<br />

Leggero e durevole - L’EPP offre inoltre<br />

ottime prestazioni in termini di resistenza e<br />

Vincenzo Lucisano,<br />

Direttore Finanziario<br />

The IES Group<br />

46 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


materiali<br />

memoria elastica, è leggerissimo e ha una<br />

lunga durata nel tempo, grazie alla capacità<br />

di assorbire urti ripetuti riacquistando la<br />

forma iniziale.<br />

Resiliente e resistente - Resistente alle<br />

temperature elevate (fino a 120°C), agli<br />

agenti chimici come solventi e olii e ai fattori<br />

ambientali, ha una bassa conducibilità<br />

termica, e un’alta resistenza alla compressione<br />

e alla stabilità dimensionale oltre che<br />

uno scarso assorbimento dell’acqua.<br />

Parola d’ordine: versatilità<br />

Automotive - Tutte queste caratteristiche<br />

contribuiscono al suo crescente utilizzo<br />

nell’automotive. <strong>La</strong> leggerezza, nello specifico,<br />

è una qualità oltremodo richiesta in<br />

questo settore, che viene applicata a soluzioni<br />

che diminuiscono il peso ma aumentano<br />

le prestazioni, nell’ottica del tanto ricercato<br />

impatto ambientale.<br />

In Italia è Fiat ad introdurre il polipropilene<br />

verso gli inizi degli anni ’90, impiegandolo<br />

a partire dal 1992 nei bumper, assorbitori<br />

urto da inserire nei paraurti delle automobili.<br />

Si tratta di un’innovazione, perché fino a<br />

quel momento viene utilizzato il poliuretano<br />

espanso, un materiale prodotto dalla reazione<br />

di isocianato e poliolo e difficile da<br />

smaltire a fine vita a causa della presenza<br />

dei clorofluorocarburi.<br />

Il 1997, poi, con il cambiamento delle norme<br />

dei crash test, si rivela un anno cruciale<br />

nell’utilizzo del polipropilene. Diventa, infatti,<br />

necessario offrire una maggiore resistenza<br />

agli urti. Ed è così che nasce l’idea<br />

di creare degli assorbitori in EPP che contengono<br />

a loro volta inserti stampati a iniezioni<br />

di polipropilene.<br />

Packaging, vassoi di movimentazione -<br />

Privo di componenti organici volatili (COV),<br />

clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi<br />

(HCFC), banditi dal regolamento<br />

Reach perché dannosi per l’equilibrio chimico<br />

dell’atmosfera (buco dell’ozono),<br />

Macchina per lo stampaggio di EPP e altri polimeri<br />

l’EPP è atossico, non interagisce con l’ambiente<br />

ed è completamente riciclabile. cui IES eccelle, sempre più necessari e rine<br />

dei vassoi di movimentazione, settore in<br />

Il polipropilene si rivela l’amico ideale chiesti dalle aziende. Richiedono infatti<br />

dell’ambiente e, contemporaneamente, l’alleato<br />

ideale del packaging grazie alle sue stesso tempo comportano meno rifiuti da<br />

meno manodopera per il trasporto, allo<br />

caratteristiche elevate di protezione agli smaltire, come sacchetti e cartoni solitamente<br />

utilizzati negli imballi a perdere, con<br />

urti ripetuti e alla sua lunga durata negli<br />

anni, garantendo sempre prestazioni elevate<br />

nel tempo e riducendo i costi di movi-<br />

Particolare non secondario, hanno un otti-<br />

conseguente risparmio di tempo e di costi.<br />

mentazione.<br />

mo rapporto resistenza/peso: a parità di<br />

Nel 1995 gli imballi dei pc, fino a quel momento<br />

in polistirolo espanso, vengono so-<br />

più leggero di qualsiasi altro materiale con-<br />

resistenza, garantiscono un imballo molto<br />

stituiti proprio dal polipropilene espanso, sentendo, così, un minor consumo di carburante<br />

e questo comporta minori emissio-<br />

decisamente più elastico. Il materiale si<br />

schiaccia, assorbe energia e non la trasmette<br />

al pezzo trasportato nell’imballo. Dunque, sono eco-friendly e allo stesso<br />

ni di gas di scarico durante il trasporto.<br />

Elasticità e resistenza agli urti, a cui si aggiunge<br />

l’antistaticità, sono gli ingredienti che di assorbimento di energia che li ren-<br />

tempo possiedono eccellenti caratteristi-<br />

necessari per proteggere le schede elettroniche,<br />

estremamente fragili. Con la col-<br />

urti ripetuti e multipli, evitando danneggiadono<br />

particolarmente indicati in caso di<br />

laborazione di IBM, The IES Group si è rivelata<br />

pioniera in questo settore.<br />

ti per proteggere, ad esempio, i paraurmenti.<br />

Non è un caso che siano utilizza-<br />

L’EPP è inoltre molto usato nella produzioti<br />

delle Ferrari.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 47


materiali<br />

“Fiat, Ducati, Ferrari e Luxottica sono solo<br />

alcuni dei clienti che si sono affidati a noi e<br />

a una soluzione studiata appositamente<br />

per influire positivamente su tutta la catena”,<br />

spiega il General Manager Manuele<br />

Lucisano. “Si tratta di una soluzione che<br />

aiuta anche gli uffici acquisti e di amministrazione<br />

che devono preparare meno fatture,<br />

effettuare un solo acquisto, e possono<br />

contare su un oggetto che si dimostra un<br />

alleato prezioso, riciclabile e durevole nel<br />

tempo. D’altronde – aggiunge Lucisano –<br />

siamo abituati a mettere al primo posto<br />

qualità e progettazione per soddisfare tutti<br />

i nostri clienti”.<br />

HVAC - Il polipropilene espanso presenta<br />

dunque qualità che soddisfano persino i<br />

requisiti più severi richiesti, specialmente<br />

in riferimento alla protezione agli urti e all’isolamento<br />

termoacustico. <strong>La</strong> sua versatilità,<br />

unita alla resilienza e a una relativa facilità<br />

di stampaggio ne consentono anche<br />

l’impiego negli impianti di riscaldamento,<br />

ventilazione e condizionamento dell’aria,<br />

oltre che nella produzione di componenti<br />

per boiler, scaldabagni, radiatori.<br />

L’EPP contribuisce a isolare il calore in maniera<br />

efficace, a offrire resistenza alle diverse<br />

temperature e, naturalmente, fornisce<br />

la necessaria protezione durante il<br />

trasporto. “The IES Group ha voluto investire<br />

anche in questo settore, consapevole<br />

delle numerose potenzialità insite in un materiale<br />

prezioso come l’EPP”, spiega il General<br />

Manager.<br />

Contenitori isotermici per alimenti - <strong>La</strong><br />

conducibilità termica, che risulta minore<br />

rispetto al polistirolo espanso, consente<br />

invece l’impiego del polipropilene per la<br />

produzione di manufatti che offrono un ottimale<br />

isolamento termico. <strong>La</strong>vabile (anche<br />

in lavastoviglie), sanificabile, resistente<br />

alle alte temperature, non favorisce<br />

la crescita di funghi o batteri, garantendo<br />

così il massimo dell’igiene, e consenten-<br />

Vassoio di movimentazione e posaggio<br />

do un’ottima conservazione degli alimenti.<br />

Negli anni ’80-’90, il settore alimentare è<br />

caratterizzato dall’utilizzo di grossi contenitori<br />

di plastica per trasportare il cibo che<br />

possono pesare fino a 5 kg. Con il polipropilene,<br />

invece, si arriva alla creazione di<br />

contenitori che pesano meno di 1 kg, lavabili<br />

in lavastoviglie, che comportano prezzi<br />

più bassi.<br />

Il grande cambiamento si registra a fine<br />

anni ’90, inizio 2000, con l’espansione di<br />

grandi centri di cottura specializzati nella<br />

preparazione e consegna di pasti nelle<br />

scuole, nelle case di riposo o comunque in<br />

strutture specifiche. Da qui nasce la necessità<br />

di realizzare contenitori dal costo<br />

basso che consentano l’arrivo dei pasti a<br />

destinazione mantenendo le giuste temperature.<br />

Questo è possibile grazie alle caratteristiche<br />

dell’EPP che si presta agli usi più<br />

svariati e che ben presto viene utilizzato<br />

anche per la produzione di contenitori per<br />

torte e per quelli delle pizze.<br />

E proprio per la capacità di mantenere le<br />

giuste temperature che il polipropilene<br />

espanso è utilizzato anche per i contenitori<br />

isotermici rivolti al settore sanitario e<br />

medicale per il trasporto di liquidi, di sieri,<br />

di tamponi come nel caso dell’emergenza<br />

Covid che il mondo si è trovato ad<br />

affrontare.<br />

“The IES Group con il tempo matura una<br />

forte esperienza in quest’ambito, che è andata<br />

aumentando con l’entrata nel Gruppo<br />

di Polirama, vera eccellenza del settore”,<br />

racconta Lucisano. “Lo dimostrano i numerosi<br />

clienti che si sono affidati a noi, da Coopbox<br />

Group Spa a Dryce Srl, da Eredi<br />

Caimi Srl a Rajapack Srl, fino a Caseificio<br />

Cavola SCA, solo per citarne alcuni”.<br />

Altri impieghi - <strong>La</strong> bontà di questo materiale,<br />

leggero, resistente, isolante, riciclabile,<br />

permette, comunque, le più svariate<br />

applicazioni: a partire dall’arredamento,<br />

alle strutture interne dei seggiolini auto per<br />

i bimbi, ai pannelli divisori, utili a separare<br />

gli ambienti (fondamentale in questo periodo<br />

di emergenza sanitaria), ma anche a<br />

garantire isolamento acustico, necessario<br />

specialmente negli ambienti di lavoro o di<br />

studio chiusi e di ridotte dimensioni, solo<br />

per citarne alcune.<br />

EPP accoppiato<br />

Disponibile sia nelle colorazioni standard<br />

del bianco e del nero, sia nella versione<br />

colorata che contribuisce a una valorizzazione<br />

dell’immagine del prodotto, l’EPP<br />

può anche essere lavorato tramite la tecnologia<br />

dell’accoppiamento.<br />

I manufatti sono realizzati utilizzando la<br />

tecnologia di abbinamento tra espansi e<br />

termoformati inseriti in uno stampo, e sottoposti<br />

a trattamento di riscaldamento,<br />

fino ad ottenere la coesione dei due materiali<br />

(ad esempio EPP+PP) e realizzare<br />

l’oggetto desiderato. Si tratta generalmente<br />

di oggetti ad alte prestazioni meccaniche<br />

e/o estetiche.<br />

È possibile accoppiare diversi materiali<br />

plastici: una volta sottoposti a trattamento<br />

48 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


materiali<br />

di riscaldamento, si ottiene la coesione<br />

dei due materiali. Con la stessa tecnologia<br />

vengono inoltre accoppiati componenti<br />

stampati a iniezione ed inseriti componenti<br />

metallici.<br />

Lo stabilimento di The IES Group a Besana Brianza (MB)<br />

Lo stabilimento di Niviano (PC)<br />

Le nuove frontiere<br />

del polipropilene espanso<br />

Nonostante il polipropilene espanso sinterizzato<br />

sia uno dei materiali di più recente<br />

diffusione nel campo delle materie<br />

plastiche espanse e abbia dimostrato la<br />

sua essenza eco-friendly unita ad una<br />

straordinaria versatilità, la ricerca di nuovi<br />

materiali da parte di The IES Group<br />

prosegue, così da contribuire ancora più<br />

concretamente alla circular economy, e<br />

confermando la propria vocazione di società<br />

all’avanguardia nel campo degli<br />

espansi plastici.<br />

OCEAN - In quest’ottica si indirizza un<br />

nuovo materiale, l’EPP Ocean, un polipropilene<br />

espanso composto per il 15% da<br />

polipropilene recuperato direttamente dagli<br />

oceani.<br />

Si parla tanto di #plasticfree, ma se puntassimo<br />

invece all’uncivil free, liberandoci<br />

dei comportamenti scorretti che impattano<br />

negativamente sull’ambiente che ci<br />

circonda?<br />

L’inquinamento degli oceani non deriva<br />

dalla plastica in sé, quanto dalle azioni delle<br />

persone che portano alla preoccupante<br />

presenza di materiale non organico nelle<br />

acque.<br />

Certamente non arriva da solo e per eliminarlo,<br />

bisogna bruciarlo, destinandolo ad<br />

impianti di termovalorizzazione per il recupero<br />

energetico. Nel caso dell’OCEAN non<br />

si vuole ricavare energia termica utile alla<br />

produzione di energia elettrica, ma viene<br />

recuperata, trattata e reimmessa in circolo<br />

con questo progetto, così da perseguire<br />

quel modello di economia circolare a<br />

cui auspichiamo.<br />

Il nuovo polimero è praticamente uguale al<br />

polipropilene normale in termini di comportamento<br />

fisico, e con un costo inferiore, ad<br />

esempio, alla sua declinazione colorata di<br />

giallo o arancione. E in tutto ciò non necessita<br />

di ulteriori colorazioni, proprio perché<br />

può contare su una gradevolissima nuance<br />

azzurrina tenue che ben si addice alla<br />

sua origine e al suo nome.<br />

“L’innovazione è parte del nostro DNA”,<br />

conclude il General Manager Manuele Lucisano.<br />

“Non dimentichiamo la tradizione,<br />

punto di partenza e base concreta su cui<br />

fare affidamento, ma non tralasciamo la ricerca<br />

di novità che soddisfino ogni tipo di<br />

esigenza, nell’ottica della sostenibilità e di<br />

un’economia green, obiettivi che non ci<br />

stanchiamo di perseguire”.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 49


materiali<br />

<strong>La</strong>stre in composito leggere, rigide e resistenti<br />

Ensinger ha ampliato la propria gamma di lastre<br />

in materiali compositi, tramite l’aggiunta di tre nuovi<br />

materiali plastici rinforzati con fibre continue che garantiscono<br />

eccellenti proprietà meccaniche a fronte di<br />

estrema leggerezza, lavorabilità e qualità complessiva<br />

superiore.<br />

Grazie al rinforzo con fibre continue, generalmente<br />

fibra di vetro o di carbonio, i nuovi semilavorati che<br />

Ensinger sta lanciando sul mercato si distinguono soprattutto<br />

per un livello di proprietà meccaniche pari a<br />

quello di metalli o leghe molto pesanti, combinato però<br />

a un’estrema leggerezza.<br />

<strong>La</strong> matrice termoplastica offre inoltre svariati vantaggi<br />

rispetto ai compositi tradizionali: elevata resistenza<br />

agli urti, proprietà costanti in un ampio range di temperature,<br />

resistenza chimica ed elevato allungamento a<br />

rottura. Queste lastre possono quindi essere utilizzate<br />

per realizzare particolari a disegno di qualità eccezionale<br />

con tolleranze strettissime e, selezionando il materiale<br />

più adatto come matrice, è possibile soddisfare<br />

un’ampia gamma di esigenze.<br />

Le nuove lastre in composito sono altresì facili da<br />

lavorare in quanto, oltre al taglio ad acqua, è possibile<br />

utilizzare i metodi di lavorazione convenzionali, impostando<br />

parametri di lavorazione adeguati.<br />

misure specifiche del cliente, con dimensioni massime<br />

di 525 x 625 mm. <strong>La</strong> produzione è flessibile anche per<br />

quanto riguarda lo spessore, realizzabile in qualsiasi<br />

misura, nell’intervallo tra 0,5 e 95 mm.<br />

I prodotti standard sono lastre con matrice in PEI rinforzate<br />

con fibre di vetro oppure PC e PPS con fibre di<br />

carbonio. Questi rappresentano l’opzione economicamente<br />

più interessante, in particolare per la produzione<br />

di prototipi e piccole serie.<br />

Le caratteristiche tecniche<br />

Leggerezza e resistenza: le nuove lastre Ensinger<br />

presentano un peso specifico compreso tra 1,5 e 1,8<br />

g/cm³, simile a quello delle lastre in materiale plastico<br />

non rinforzato o rinforzato con fibre corte. Grazie al<br />

tessuto di rinforzo con fibre lunghe le proprietà meccaniche<br />

aumentano in misura notevole tanto da risultare<br />

simili a metalli e leghe. Rispetto ai polimeri non rinforzati,<br />

le lastre in composito termoplastico raggiungono<br />

valori 5 volte superiori sia per resistenza a trazione che<br />

per modulo di Young.<br />

Bassa dilatazione termica: i termoplastici rinforzati<br />

con fibre continue mostrano un coefficiente di dilatazione<br />

termica lineare estremamente basso, nell’ordine<br />

di 5x10-6 K-1. Questa proprietà è di grande importanza<br />

per applicazioni soggette ad ampie fluttuazioni termiche<br />

e dove sia richiesto un livello di precisione elevato.<br />

Proprietà meccaniche: la matrice termoplastica conferisce<br />

alle lastre un’elevata resistenza agli urti, con<br />

valori significativamente più elevati rispetto ai compositi<br />

a matrice termoindurente, ad esempio con resina<br />

epossidica o fenolica. Inoltre, l’elevato allungamento a<br />

rottura dei termoplastici assicura un comportamento<br />

alla rottura duttile e non fragile.<br />

Personalizzazione e flessibilità: Ensinger è in grado<br />

di produrre lastre termoplastiche composite secondo le<br />

Tre nuovi materiali per diverse esigenze applicative<br />

L’ampliamento del portafoglio Ensinger ha comportato<br />

l’aggiunta di tre materiali nuovi, che grazie alla combinazione<br />

di matrici polimeriche e rinforzi in fibra di<br />

vetro o fibra di carbonio sono caratterizzati da rigidità e<br />

resistenza meccanica aumentate.<br />

Il primo, il Tecatec PPS CW50 black (PPS CFRP - Polifenilene<br />

solfuro rinforzato con fibre di carbonio), si distingue<br />

per l’eccellente resistenza alle alte temperature<br />

a fronte di una resistenza chimica molto buona e una<br />

elevata stabilità dimensionale in un ampio intervallo di<br />

temperature e di umidità.<br />

Il secondo, il Tecatec PEI GW50 natural (PEI GFRP -<br />

Polieterimmide rinforzato con fibre di vetro), presenta<br />

caratteristiche notevoli dal punto di vista termico, con<br />

una temperatura di esercizio in continuo di 170°C, buon<br />

isolamento elettrico e, grazie al ritardante di fiamma,<br />

questo materiale assicura bassa emissione di fumo e<br />

tossicità (FST). Rispetto agli altri due materiali, rinforzati<br />

con fibre di carbonio, il rinforzo in fibra di vetro della<br />

matrice in PEI permette di ottenere ottime proprietà<br />

meccaniche mantenendo costi contenuti.<br />

Il terzo, il Tecatec PC CW50 black (PC CFRP - Policarbonato<br />

rinforzato con fibre di carbonio), grazie alla<br />

matrice trasparente garantisce un aspetto estetico di<br />

alta qualità, mantenendo un’elevata resistenza agli urti.<br />

50 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


materiali<br />

<strong>La</strong> prima gomma ecosostenibile<br />

Un’innovazione italiana, quella della<br />

gomma eco-sostenibile, nata dall’esperienza<br />

di Oldrati Group che, grazie al proprio<br />

know-how, è in grado di dare vita a<br />

nuovi prodotti di qualità utilizzando gomma<br />

rigenerata.<br />

Il percorso che ha permesso di arrivare<br />

a questo traguardo è lungo. Già negli anni<br />

’80 Oldrati Group introdusse la gomma<br />

micronizzata nella mescola di gomma, metodologia<br />

che però presentava significativi<br />

limiti per la qualità del prodotto finale. Per<br />

questo, già negli anni 2000, il reparto di<br />

R&D del Gruppo Oldrati si è messo al lavoro<br />

e ha sviluppato molteplici soluzioni sia<br />

per quanto riguarda i materiali innovativi<br />

sia per quanto riguarda processi innovativi<br />

legati alla gomma rigenerata. Forte dei<br />

primi successi in ambito Ricerca, nei primi<br />

anni ’10, è iniziata la fase di vero e proprio<br />

trial di mercato e industrializzazione di tali<br />

soluzioni.<br />

Utilizzare una gomma eco-sostenibile<br />

porta con sé importanti vantaggi, in particolare<br />

l’introduzione dei principi di economia<br />

circolare applicata al mondo della gomma,<br />

la diminuzione di consumo di risorse vergini,<br />

la riduzione degli sprechi e la riduzione<br />

di utilizzo di discariche. Tutto finalizzato alla<br />

riduzione dell’impatto ambientale.<br />

Ogreen si pone come una soluzione innovativa<br />

per gli articoli tecnici in gomma a<br />

basso impatto ambientale dove applicando<br />

una filosofia di riduzione dei rifiuti e utilizzo<br />

di materia prima rigenerata, si può davvero<br />

ridurre l’impatto sull’ambiente, consumare<br />

meno risorse naturali e prevenire esternalità<br />

ambientali negative.<br />

“In Oldrati investiamo tempo, risorse e<br />

conoscenze per introdurre tecnologie innovative<br />

e per innovare i processi industriali.<br />

Oldrati Ogreen è il frutto di molti anni di<br />

ricerca e di investimenti importanti, siamo<br />

orgogliosi di essere riusciti a mettere a<br />

punto e governare questo processo innovativo”,<br />

ha dichiarato Manuel Oldrati, CEO<br />

del Gruppo Oldrati.<br />

“Ogreen non è un’idea o un tentativo ma<br />

un materiale già testato che oggi rendiamo<br />

disponibile sul mercato e che permetterà<br />

di dare un contributo concreto alla tutela<br />

dell’ambiente per le future generazioni.<br />

Stiamo già lavorando alla fase successiva<br />

di questo importante progetto – ha proseguito<br />

Oldrati – proprio ora siamo nella fase<br />

di costituzione di un consorzio di realtà<br />

industriali internazionali e siamo aperti ad<br />

accogliere nuovi attori interessati e volenterosi,<br />

con l’obiettivo di creare le condizioni<br />

per applicare a tutto tondo quanto sviluppato,<br />

rendendo l’economia circolare degli<br />

elastomeri una realtà a livello globale”.<br />

Ecoformati monomateriale 100% riciclabile<br />

Un packaging in plastica monomateriale completamente riciclabile che si aggiunge ad un<br />

risparmio fino all’84% di plastica rispetto a un flacone di pari formato. Sono i nuovi Ecoformati<br />

Pouch di Winni’s, linea ecologica di Madel Spa, che compie un ulteriore passo nel rispetto<br />

dell’ambiente. Il nuovo pack è già disponibile per i formati da 1 litro e verrà introdotto<br />

entro la fine del <strong>2020</strong> anche nei formati da 1,5 l e da 500 ml.<br />

Il dipartimento di Ricerca&Sviluppo di Winni’s ha creato per primo una nuova pouch interamente<br />

in Polipropilene (PP) capace di garantire gli stessi standard qualitativi e la robustezza<br />

della versione precedente. Sia la busta sia il tappo, termosaldato, sono dello stesso<br />

materiale, così da rendere l’intera confezione completamente riciclabile nella plastica. Inoltre<br />

queste confezioni permettono un minore utilizzo di plastica rispetto ai flaconi di pari formato.<br />

Prima di oggi nel mondo della detergenza gli ecoformati erano composti da tre materiali,<br />

tra i quali il nylon a conferire robustezza. Questo materiale però causa dei rallentamenti e<br />

delle difficoltà in fase di riciclo della plastica.<br />

“L’ecologia per Madel è un progetto globale, che parte dall’azienda e arriva al prodotto e<br />

l’implementazione di un packaging di così facile smaltimento nella plastica è un ulteriore<br />

passo avanti in questa direzione”, ha spiegato Mattia Testa, direttore tecnico dell’azienda.<br />

“Come marchio conosciuto della categoria, siamo stati i primi a lanciarlo per i liquidi detergenti<br />

e questo non è che una delle novità in campo di packaging ecologico su cui stiamo<br />

lavorando”.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 51


materiali<br />

Nell’emergenza il food<br />

packaging riscopre la plastica<br />

<strong>La</strong> crisi sanitaria ha fatto<br />

riscoprire l’utilità della<br />

plastica monouso, su cui però<br />

grava un futuro incerto.<br />

Omboni (ProFood): “Tassare<br />

gli imballaggi? Siamo pronti,<br />

ma lo si faccia in proporzione<br />

a dati oggettivi sull’impatto di<br />

ogni materiale. <strong>La</strong> plastica ne<br />

uscirebbe tutt’altro che male”.<br />

a cura di Eva De Vecchis<br />

<strong>La</strong> direttiva SUP, la plastic tax e l’emergenza<br />

sanitaria hanno segnato il<br />

futuro delle aziende produttrici di<br />

materiali plastici che pur lentamente cercano<br />

di riprendersi. Nonostante il dramma<br />

dei primi mesi del <strong>2020</strong> lo scorso maggio<br />

Pro.mo, gruppo che all’interno di Unionplast<br />

raccoglie i principali produttori di stoviglie<br />

monouso in plastica, ha optato per lo<br />

scioglimento e la confluenza delle sue<br />

aziende nel gruppo ProFood, rivolto ai produttori<br />

di imballaggi per alimenti. Marco<br />

Omboni, ex presidente di Pro.mo e ora<br />

consigliere in ProFood parla del bisogno<br />

del tempo per inserire sul mercato materiali<br />

alternativi e per raggiungere il cambiamento<br />

tanto voluto dalle nuove direttive<br />

anti-plastica, ma anche su una tassazione<br />

degli imballaggi che sia basata sul grado<br />

di impatto ambientale dei diversi materiali.<br />

A cosa si deve lo scioglimento di Pro.mo,<br />

soprattutto all’ombra della direttiva SUP e<br />

in un momento così delicato?<br />

ProFood è un gruppo dedicato agli imballaggi<br />

rigidi in plastica monouso per alimenti<br />

freschi che non solo è sorto da poco<br />

ma è anche molto dinamico. Non che Pro.<br />

mo non lo fosse ma ProFood sta dimostrando<br />

maggiore efficienza. Inoltre, visto<br />

che molti degli impegni e degli obiettivi di<br />

entrambe coincidono, l’idea è stata quella<br />

di unire le forze. Certo, può apparire come<br />

uno sforzo inutile in questo momento storico,<br />

ma l’applicazione della direttiva che<br />

sancisce ufficialmente il destino dei nostri<br />

prodotti è una cosa ancora in fieri, non è<br />

chiara, e dunque riteniamo sia ancora<br />

molto importante lavorare per difendere<br />

anche le ragioni delle stoviglie monouso.<br />

Nel periodo di lockdown dovuto al Covid-19<br />

c’è stata una riscoperta delle stoviglie<br />

monouso per questioni di igiene e sicurezza.<br />

Lei crede che sarà un’ondata<br />

duratura oppure morirà entro poco tempo?<br />

Durante l’emergenza di questa primavera<br />

– anche perché lo avevamo promesso ufficialmente<br />

attraverso la nostra iniziativa<br />

“Noi ci siamo” – abbiamo cercato di dare<br />

spazio alle richieste urgenti di prodotti<br />

monouso (soprattutto stoviglie ma anche<br />

vaschette) quindi, ancora una volta, la<br />

stoviglia monouso in plastica ha mostrato<br />

la sua utilità nei momenti di crisi: la plastica<br />

ha una marcia in più rispetto ad altri<br />

prodotti alternativi, anche perché è un<br />

materiale maturo che rende al meglio. A<br />

52 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


materiali<br />

giunture negative. Ciò nonostante noi restiamo<br />

convinti che i materiali plastici abbiano<br />

caratteristiche importanti, perché in<br />

pochi riescono ad immaginare un mondo<br />

senza plastica e per i prossimi dieci anni<br />

sarà anche utopico pensarlo, come sarà<br />

utopico pensare di abolire i costi (anche)<br />

a livello ambientale.<br />

<strong>La</strong> nostra realtà sa gestire bene le alternative<br />

alla plastica, siamo propensi al cambiamento<br />

ma siamo anche certi che i modi<br />

e i tempi con cui si sta progredendo non<br />

vanno bene. Sappiamo inoltre che per<br />

funzionalità, costi e quantità disponibili,<br />

tutti quei materiali alternativi non sono sostenibili<br />

(in senso lato) come la plastica.<br />

Ci sono stati studi che avete portato avanti<br />

sul tema dell’impatto ambientale?<br />

Nel 2016 Pro.mo ha commissionato un’analisi<br />

del ciclo di vita, Life Cycle Assessment<br />

(LCA), di tipo comparativo che<br />

prende in considerazione l’impatto ambientale<br />

di vari tipi di stoviglie, sia riutilizza-<br />

mio parere c’è però una campagna mediatica<br />

strumentale eccessiva, che al calare<br />

dell’emergenza riprenderà da capo<br />

l’attacco alla plastica monouso.<br />

C’è stato un lungo dibattito sull’interpretazione<br />

della direttiva, tra cui correnti autorevoli<br />

di pensiero come società di consulenza<br />

incaricate dalla Commissione<br />

per rendere il testo un po’ più chiaro,<br />

cosa per me paradossale. Dai primi esiti<br />

di questa interpretazione è emerso come<br />

le disposizioni della direttiva riguardano<br />

non solo la plastica in quanto tale, ma<br />

danno un senso piuttosto lato alla parola<br />

“plastica” fino a comprendere quasi tutte<br />

le attuali bioplastiche.<br />

Al di là di quello che dice la direttiva poi,<br />

c’è un altro grande nuvolone nero che sarebbe<br />

quello della tassazione sulla plastica<br />

(plastic tax), slittata al primo gennaio<br />

2021 a causa dell’emergenza sanitaria.<br />

Per noi è cambiato poco: se la tassazione<br />

sarà prima o dopo non fa differenza.<br />

In conclusione, c’è tutta una serie di conbili<br />

in vetro e ceramica, sia monouso rappresentative<br />

della plastica tradizionale e<br />

delle compostabili lungo tutto il ciclo di vita<br />

(non soltanto nella fase finale di smaltimento<br />

quando il prodotto diventa rifiuto). Quello<br />

studio ha portato a risultati sorprendenti<br />

e ha dimostrato che l’impatto ambientale<br />

del ciclo di vita delle stoviglie in plastica –<br />

polipropilene e polistirene – è mediamente<br />

inferiore a quello delle stoviglie monouso<br />

compostabili in PLA e polpa di cellulosa.<br />

Quello stesso studio è stato portato all’attenzione<br />

di chi di dovere che però non gli<br />

ha dato la giusta importanza, forse proprio<br />

a causa delle conclusioni cui si era giunti,<br />

conclusioni che, in termini contenutistici,<br />

non sono mai state smentite.<br />

Questo per dire che anche ProFood sta<br />

lavorando sul tema dell’analisi del ciclo di<br />

vita grazie a studi LCA, secondo le norme<br />

UNI EN ISO che li regolamentano. In questo<br />

momento in Europa sono in corso una<br />

serie di valutazioni basate sugli studi LCA<br />

proprio per valutare i diversi materiali e le<br />

diverse applicazioni dei materiali<br />

nel packaging.<br />

“Durante l’emergenza abbiamo cercato di dare spazio alle richieste urgenti<br />

di prodotti monouso (soprattutto stoviglie ma anche vaschette): la plastica<br />

ha una marcia in più, anche perché è un materiale maturo che rende al meglio”<br />

Cosa direbbe a chi<br />

vuole tassare gli imballaggi?<br />

Noi in questo senso vorremmo<br />

lanciare una sfida che<br />

spero riusciremo a portare a<br />

galla: il messaggio è di assecondare<br />

la volontà di chi<br />

vuole tassare gli imballaggi.<br />

Proponiamo di mettere<br />

insieme tutti gli imballaggi di<br />

tutti i materiali, vedere quali sono<br />

i più impattanti e in funzione di questo<br />

applicare una tassazione diversa per<br />

i diversi materiali. Noi siamo pronti.<br />

Si tratta di una sfida ma dimostra che il<br />

nostro approccio è orientato verso dati,<br />

contenuti e studi oggettivi, e se proponia-<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 53


materiali<br />

mo di agire con queste modalità è anche<br />

perché sappiamo che la plastica non ne<br />

uscirebbe così male. Inoltre, essendo noi<br />

multimateriali, questo sarebbe anche il<br />

modo migliore per capire quali sono i prodotti<br />

verso cui puntare con un’ottica strategica,<br />

visto che in questo caso si parla<br />

anche di strategia politico-economica a<br />

livello europeo: se infatti si decide di puntare<br />

sulla plastica riciclata, si fa una scelta<br />

in linea con alcuni paesi, se si punta alla<br />

bioplastica la scelta è verso altri. Speriamo,<br />

in conclusione, che sia una cosa utile.<br />

L’EuPC aveva inviato una lettera alla<br />

Commissione europea dove chiedeva il<br />

rinvio dell’entrata in vigore della direttiva<br />

2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di<br />

determinati prodotti di plastica sull’ambiente.<br />

Pensa che sarebbe stato utile?<br />

Assolutamente sì. E lo penso ancor più riflettendo<br />

su alcuni passaggi della risposta<br />

che quella lettera ha ricevuto, perché<br />

chi l’ha scritta lo ha fatto ben isolato dal<br />

mondo reale e con una visione distorta<br />

dei bisogni popolari. Serviva un rinvio anche<br />

perché stiamo parlando di una direttiva<br />

che ha bisogno di un pool di quattro o<br />

cinque società di consulenza multinazionali<br />

che spieghino cosa vuol dire “plastica”<br />

e cosa vuol dire “monouso”: ma una<br />

direttiva che ha bisogno che qualcuno<br />

spieghi questi termini, non credo sia una<br />

direttiva matura.<br />

Quale sarà il futuro per il settore, visto il<br />

periodo appena trascorso?<br />

Parto dalle parole del ministro per l’Ambiente<br />

che in una conferenza di qualche<br />

tempo fa descriveva la sua visione sul<br />

futuro della plastica monouso, e citava<br />

l’opzione bioplastica come eccellenza<br />

italiana (essendo il nostro paese molto<br />

“Ci sono tanti materiali che possono sostituire la plastica tradizionale, ma hanno<br />

bisogno di tempo per essere sviluppati. Il cambiamento non può essere drastico”<br />

forte nel settore), portando dei numeri a<br />

descrizione di questa alternativa: i volumi<br />

in ballo di capacità produttiva, il numero<br />

di dipendenti, di aziende coinvolte<br />

ecc. Numeri che in assoluto possono voler<br />

dire qualcosa, ma che per gli addetti<br />

ai lavori suonano quasi ridicoli visto che<br />

solo i produttori di stoviglie monouso in<br />

plastica italiani usano quasi il doppio<br />

dell’intera quantità di bioplastiche – compresa<br />

quindi anche quella per le applicazioni<br />

in flessibile (gli shoppers) – disponibile<br />

sul mercato. È giusto lavorare sulla<br />

bioplastica e anche noi lo facciamo, siamo<br />

convinti che si tratti di una famiglia di<br />

materiali con delle grandi potenzialità e<br />

forse è proprio questo il primo aspetto<br />

per le nostre aziende: la bioplastica è il<br />

materiale che noi facilmente possiamo<br />

utilizzare per sostituire le plastiche senza<br />

eccessivi interventi in termini di investimento.<br />

Le nostre aziende hanno tutto l’interesse<br />

a far diventare la bioplastica più<br />

sostenibile in senso lato, quindi che ce<br />

ne sia di più, che costi di meno, che funzioni<br />

bene, che si applichi anche ai contenuti<br />

a caldo ecc.<br />

Oltre alla bioplastica noi abbiamo un’unità<br />

produttiva che lavora polpa di cellulosa<br />

ma tutto questo ha bisogno di tempo, il<br />

cambiamento non può essere drastico,<br />

non si possono affrettare le cose buttando<br />

via anche il buono che c’è. Tutti i materiali<br />

possono essere interessanti come alternativa<br />

alle plastiche, ma devono essere<br />

lanciati sul mercato al momento giusto,<br />

quando sono pronti.<br />

Il tempo che noi chiediamo per il cambiamento<br />

serve anche a quei prodotti con cui<br />

vorrebbero sostituire la plastica. Un esempio<br />

di materiale alternativo è il cartoncino<br />

che da solo funziona poco ed è quindi ricoperto<br />

di plastica o bioplastica: anche<br />

quella è una tecnologia matura che punta<br />

all’innovazione, ma è una filiera in mano a<br />

colossi multinazionali che possono investire<br />

tanto in ricerca e sviluppo. Al contrario<br />

la polpa di cellulosa anche solo perché<br />

è una materia prima volgare, che costa<br />

poco e ce n’è in abbondanza, ha sì degli<br />

spunti interessanti ma a livello di tecnologia<br />

rimane indietro: si può arrivare ad ottimi<br />

prodotti, ma la parola chiave resta<br />

sempre il tempo.<br />

54 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


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Pag. 26<br />

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ICF - Rivista dell'Industria Chimica<br />

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Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />

esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />

settori di riferimento, rappresenta uno<br />

strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />

una presentazione completa dell'innovazione<br />

tecnologica ad essi dedicata.<br />

Tecnologie Alimentari, la rivista<br />

tecnico-scientifica di riferimento per<br />

i tecnologi alimentari, illustra le reali<br />

innovazioni, con i contributi dei massimi<br />

esperti dei diversi comparti del<br />

settore. Ingredienti macchine e attrezzature<br />

per ottenere l'eccellenza<br />

del prodotto alimentare.<br />

<strong>La</strong> Subfornitura, la rivista che presenta<br />

l'attuale realtà della lavorazione<br />

per conto terzi, i cui protagonisti<br />

hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />

e collaborano con il<br />

committente per la messa a punto<br />

del prodotto finito.<br />

<strong>La</strong> <strong>Plastica</strong> <strong>Oggi</strong> e <strong>Domani</strong> rivista<br />

dedicata al settore materie plastiche<br />

che fornisce, un’informazione esaustiva<br />

sulle nuove tecnologie, i materiali<br />

e le applicazioni.<br />

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Italia: ❏ spedizione ordinaria 40,00 €<br />

❏ contrassegno 43,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 58,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />

❏ contrassegno 65,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />

❏ contrassegno 65,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />

Nome ..............................................................................................<br />

Cognome........................................................................................<br />

Ditta/ente ........................................................................................<br />

Via...................................................................................................<br />

Città ...............................................................................................<br />

Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />

Tel. ..................................................................................................<br />

e-mail .............................................................................................<br />

Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />

ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />

ed alla comunicazione degli stessi.<br />

Firma ...............................................................................................<br />

Modalità di pagamento:<br />

❏<br />

Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />

❏ Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />

❏<br />

Carta di credito:<br />

❏<br />

❏<br />

Scadenza ..................................................................................<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 45,00 €<br />

❏ contrassegno 48,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 60,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />

n. carta<br />

Titolare carta .............................................................................<br />

Firma ...............................................................................................<br />

Servizio abbonamenti<br />

Interprogetti Editori Srl - Via Statale 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC)<br />

Tel/fax +39 039 5153705 - E-mail: abbonamenti@interprogettied.com


00_00_COVER 03-<strong>2020</strong>.qxp_<strong>La</strong>yout 1 30/10/20 15:22 Pagina I<br />

ANNO IX - NUMERO 3 - SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />

ATTUALITÀ<br />

Si ferma la crescita<br />

delle plastiche rigenerate<br />

MACCHINE<br />

Sistemi completi per il riciclo<br />

delle preforme in PET<br />

MATERIALI<br />

Con l’emergenza il food<br />

packaging riscopre la plastica<br />

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OGGI DOMANI<br />

e<br />

ANNO IX NUMERO 3<br />

SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />

la plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis<br />

(e.devecchis@interprogettied.com)<br />

HA COLLABORATO: Lorenza Teti<br />

GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />

In questo numero<br />

abbiamo parlato di...<br />

(in nero sono indicate le inserzioni<br />

pubblicitarie)<br />

ACIMAC ...........................................................................15<br />

AMAPLAST ......................................................................14<br />

ARBURG ..........................................................................40<br />

ARCOPLEX GROUP.............................................................6<br />

ASSOBIOPLASTICHE ........................................................30<br />

BASF ITALIA .....................................................................10<br />

BUSS ...............................................................................38<br />

CMG ..................................................................36, 4A COP.<br />

COIM ...............................................................................23<br />

COLORTECH .....................................................................5<br />

COPERION ................................................................11, 43<br />

COREPLA .........................................................................23<br />

COVESTRO ..................................................................1, 12<br />

EIOM ...............................................................................39<br />

ELGI .................................................................................34<br />

ENSINGER .......................................................................50<br />

EUCERTPLAST .................................................................23<br />

FERRO PLAST ..................................................................10<br />

FRIGOSYSTEM .................................................................24<br />

GEFRAN ...........................................................................44<br />

GIMATIC ................................................................ 2A COP.<br />

HBK ITALY ........................................................................11<br />

HRSFLOW ........................................................................38<br />

IES GROUP ........................................................................................................46<br />

IMAC TECNOLOGIE .........................................................13<br />

IMG ........................................BATT. 1A COP., 42, INSERTO<br />

INTERPROGETTI EDITORI .........................................45, 55<br />

IPM ........................................................................ 1A COP.<br />

IPPR ................................................................................26<br />

IPREL ...............................................................................12<br />

MADEL ............................................................................51<br />

MEBRA PLASTIK ..............................................................43<br />

MECFOR ................................................................ 3A COP.<br />

MICROTEC .......................................................................43<br />

MONTENEGRO ................................................................11<br />

OLDRATI GROUP ..............................................................51<br />

PACK SUD .......................................................................12<br />

PLAST .............................................................................25<br />

PLASTIC CONSULT ...........................................................30<br />

PRESMA ...........................................................................9<br />

PROFOOD .......................................................................52<br />

PVC FORUM ITALIA ..........................................................29<br />

RADICIGROUP ..................................................................24<br />

REPOWER ........................................................................20<br />

RUBBER RESOURCES ......................................................34<br />

SABIC ................................................................................7<br />

SACMI .............................................................................12<br />

SANITIZED .......................................................................10<br />

SEALED AIR .....................................................................29<br />

SIRMAX ...........................................................................43<br />

STEVANATO GROUP ........................................................ 42<br />

UCIMA .............................................................................15<br />

VINYLPLUS ................................................................29, 32<br />

WINNI’S ...........................................................................51<br />

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

Via Statale, 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC)<br />

Redazione, vendite e abbonamenti<br />

Tel./fax +39 039 5153705<br />

www.interprogettied.com<br />

DIRETTORE COMMERCIALE: Marika Poltresi<br />

VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com)<br />

AMMINISTRAZIONE: amministrazione@interprogettied.com<br />

©Copyright Interprogetti Editori Srl<br />

Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale,<br />

di testi, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta.<br />

TARIFFE ABBONAMENTI:<br />

Italia: spedizione ordinaria € 45,00, contrassegno € 48,00<br />

Estero: spedizione ordinaria € 60,00, spedizione prioritaria Europa € 70,00<br />

Spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 85,00<br />

Spedizione prioritaria Oceania € 100,00<br />

Una copia: € 10,00<br />

L’Iva sugli abbonamenti nonché sulla vendita dei fascicoli separati è assolta dall’editore ai<br />

sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e<br />

integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />

Registrazione Tribunale di Milano n. 315 in data 03/06/2010<br />

Direttore Responsabile: Simone Ghioldi<br />

Finito di stampare il 28/10/<strong>2020</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />

Via Milano, 5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI)<br />

Informativa ai sensi dell’art. 13 d. leg. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per<br />

l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. -<br />

Via Statale 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC). Le categorie di soggetti incaricati al trattamento dei dati per<br />

le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento<br />

e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7 d.<br />

leg. 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e controllare i dati,<br />

nonché richiedere elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo.<br />

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2 comma 2<br />

del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Interprogetti<br />

Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC) vengono<br />

conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti e pubblicisti e altri soggetti<br />

(che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento<br />

della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa.<br />

I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti<br />

preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs. 196/2003 si possono<br />

esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al<br />

predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere<br />

l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs. 196/2003, in virtù delle norme sul<br />

segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

56 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong>

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