La Plastica Oggi e Domani - N°3 Settembre/Ottobre 2020
La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.
La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.
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00_00_COVER 03-<strong>2020</strong>.qxp_<strong>La</strong>yout 1 30/10/20 15:22 Pagina I<br />
ANNO IX - NUMERO 3 - SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />
ATTUALITÀ<br />
Si ferma la crescita<br />
delle plastiche rigenerate<br />
MACCHINE<br />
Sistemi completi per il riciclo<br />
delle preforme in PET<br />
MATERIALI<br />
Con l’emergenza il food<br />
packaging riscopre la plastica<br />
www.interprogettied.com<br />
sommario<br />
la plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
4<br />
Editoriale<br />
<strong>La</strong> forza di mantenere<br />
gli obiettivi<br />
6<br />
Arcoplex Group<br />
“Fare squadra e dare più<br />
responsabilità ai giovani:<br />
così prepariamo il futuro”<br />
10<br />
Attualità<br />
14<br />
Attualità<br />
Macchine per plastica<br />
e gomma: Italia in calo<br />
ma sempre competitiva<br />
18<br />
Attualità<br />
Plastic tax UE:<br />
si parte dal 2021<br />
20<br />
Attualità<br />
Nell’emergenza la chimica<br />
resiste meglio di plastica<br />
30<br />
e gomma<br />
Ambiente<br />
Bioplastiche, un fattore<br />
di rilancio per l’Italia<br />
25<br />
Appuntamenti<br />
26<br />
Ambiente<br />
Il Covid-19 ferma la crescita<br />
delle plastiche riciclate<br />
29<br />
Ambiente<br />
2 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong>
sommario<br />
ANNO IX - N. 3 SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />
32<br />
Ambiente<br />
L’industria del PVC<br />
sulla strada dell’economia<br />
circolare<br />
38<br />
Macchine<br />
40<br />
Stampaggio a Iniezione<br />
Una sede più grande<br />
per Arburg Italia<br />
46<br />
Materiali<br />
EPP, l’amico silenzioso<br />
dell’ambiente<br />
34<br />
Macchine<br />
E<br />
nella produzione di gomma<br />
36<br />
Macchine<br />
Soluzioni complete per il<br />
riciclo delle preforme in PET<br />
42<br />
Stampaggio a iniezione<br />
43<br />
Estrusione<br />
44<br />
Automazione<br />
50<br />
Materiali<br />
52<br />
Materiali<br />
Nell’emergenza il food<br />
packaging riscopre la plastica<br />
56<br />
Elenco Inserzionisti<br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 3
editoriale<br />
<strong>La</strong> forza di mantenere<br />
gli obiettivi<br />
Igiorni precedenti all’invio alle stampe di questo numero<br />
sono stati costellati da una serie di DPCM<br />
del governo, che ha introdotto misure via via più<br />
restrittive per cercare di tenere a bada l’indice di crescita<br />
del contagio da Covid-19, che in ottobre è salito<br />
in modo esponenziale tanto da apparire fuori controllo<br />
in alcune regioni. Le misure hanno colpito anche le<br />
manifestazioni fieristiche, in un primo tempo risparmiate,<br />
costringendo alla cancellazione anche gli eventi<br />
praticamente già allestiti e pronti ad aprire i tornelli<br />
dei padiglioni, come Mecspe a Parma. Il risultato è<br />
chiaramente lo sconcerto per molti settori produttivi,<br />
che vedono piano piano assottigliarsi le possibilità di<br />
interazione, così importanti per gli scambi economico-commerciali<br />
e per fornire carburante alla lieve ripresa<br />
che la produzione industriale italiana ha vissuto nel<br />
terzo trimestre. Purtroppo le previsioni più cupe sulla<br />
recrudescenza della pandemia in autunno si sono avverate,<br />
frustrando le pur timide aspettative di crescita<br />
per gli ultimi mesi dell’anno. Una prospettiva certo<br />
non facile, che ci fa guardare ai lunghi mesi invernali<br />
con preoccupazione. Tuttavia molte aziende che abbiamo<br />
sentito in queste settimane, anche nel settore<br />
delle materie plastiche, ci hanno trasmesso una forte<br />
determinazione ad andare avanti e a seguire i loro progetti,<br />
consapevoli che non si può aspettare il ritorno<br />
alla normalità per lavorare al raggiungimento dei propri<br />
obiettivi, per quanto in molti casi ridimensionati o dilazionati<br />
nel tempo per l’emergenza in corso. Sarebbe<br />
troppo tardi. Nel rispetto delle norme di sicurezza e<br />
delle restrizioni di volta in volta decise da un governo in<br />
evidente difficoltà, molte imprese ci hanno fatto capire<br />
che non si daranno per vinte e che faranno di tutto<br />
per continuare a crescere e a investire, seppure con<br />
modalità in buona parte diverse rispetto al passato.<br />
Finora hanno dimostrato di resistere meglio ai colpi durissimi<br />
di questo <strong>2020</strong> le società capaci di avere una<br />
visione a medio-lungo termine, una buona organizzazione<br />
interna, una struttura snella capace di adattarsi<br />
velocemente ai cambiamenti, elevate competenze digitali,<br />
ma anche capaci di praticare una politica aziendale<br />
orientata alla trasparenza e alla condivisione delle informazioni,<br />
alla creazione di un clima di fiducia reciproca<br />
e all’attenzione alle esigenze economiche, sanitarie e<br />
persino psicologiche di ogni singolo lavoratore. Chi ha<br />
saputo sviluppare e salvaguardare questi plus in una<br />
fase così drammatica potrà probabilmente candidarsi a<br />
trainare la ripresa del settore nel corso del 2021.<br />
Alessandro Bignami<br />
4 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong>
TECLAN<br />
abs<br />
TECSTIR<br />
PS<br />
TECSTIL<br />
SAN<br />
TECRAL<br />
ASA<br />
TECLUX<br />
PC<br />
TECLENE<br />
PP<br />
TECBLEND<br />
PC/abs<br />
TECRIL<br />
PMMA<br />
TECBATCH<br />
MS<br />
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Arcoplex<br />
Group<br />
Durante la pandemia Arcoplex Group<br />
ha dato priorità alla sicurezza degli<br />
addetti, senza perdere di vista<br />
gli obiettivi di crescita, grazie a una<br />
visione proiettata al futuro.<br />
L’AD Giacomo Scanzi: “Sono<br />
orgoglioso della reazione di ognuno<br />
dei nostri collaboratori”.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Giacomo Scanzi, Amministratoreb Delegato<br />
di Arcoplex Group, con i figli Giulia e Carlo<br />
“Fare squadra e dare più<br />
responsabilità ai giovani:<br />
così prepariamo il futuro”<br />
Ancora una volta la capacità di visione<br />
ha dimostrato di poter fare<br />
la differenza. Anche, e forse soprattutto,<br />
durante un evento drammatico e<br />
inaspettato come la pandemia. L’adozione<br />
sistematica dei protocolli anti-contagio,<br />
la proposta di soluzioni organizzative<br />
ed economiche che venissero incontro<br />
alle esigenze del personale e lo spirito di<br />
squadra hanno consentito ad Arcoplex<br />
Group di mettere in sicurezza la salute fisica<br />
e psicologica dei dipendenti. Mentre,<br />
sul fronte lavorativo, la costante disponibilità<br />
del magazzino e una strategia in grado<br />
di adattarsi rapidamente anche a repentini<br />
cambiamenti di mercato hanno<br />
permesso al Gruppo di non allontanarsi<br />
dagli obiettivi che erano stati fissati a inizio<br />
anno. Ma, certo, non sono stati mesi<br />
facili quelli di cui ci ha raccontato in questa<br />
intervista Giacomo Scanzi, Amministratore<br />
Delegato di Arcoplex Group, specialista<br />
nella distribuzione di polimeri<br />
termoplastici e nella produzione di polveri,<br />
compound e masterbatch.<br />
Giacomo Scanzi, come avete affrontato i<br />
mesi più difficili di questo <strong>2020</strong> segnato<br />
dalla pandemia?<br />
<strong>La</strong> fiducia e la stima reciproche tra le persone<br />
che compongono il Gruppo, al di là<br />
della mansione e dalla posizione gerarchica,<br />
si sono rivelate determinanti. <strong>La</strong> totale<br />
e costante condivisione delle informazioni<br />
è stato un punto di forza. <strong>La</strong> trasparenza<br />
ha consentito agli operatori di affrontare in<br />
modo più sereno questa fase drammatica,<br />
in cui tutti abbiamo dovuto adattarci improvvisamente<br />
a nuovi modi di vivere e di<br />
lavorare. Sono orgoglioso della reazione<br />
che ho visto in ognuno dei nostri collaboratori.<br />
Il Gruppo ha cercato di dare loro tutto<br />
il supporto necessario, da sempre considerandoli<br />
parte di una grande famiglia,<br />
quindi ben più che “risorse umane”, un’espressione<br />
che non ho mai apprezzato.<br />
Abbiamo cercato le soluzioni, anche dal<br />
punto di vista economico, per consentire ai<br />
dipendenti e alle loro famiglie di non farsi<br />
sopraffare dal timore verso le tante incognite<br />
per il futuro disseminate dall’epidemia.<br />
Posso dire che nei mesi più duri abbiamo<br />
fatto squadra. A partire da luglio il<br />
50% del personale è tornato in ufficio e alterna<br />
lo smart working con l’altra metà. Il<br />
morale ora è piuttosto buono. <strong>La</strong> paura,<br />
che pure in questo territorio è stata compagna<br />
inseparabile nella quotidianità, è praticamente<br />
inesistente nello svolgimento di<br />
tutte le attività aziendali: logistica, di laboratorio,<br />
commerciale o amministrativa. Fin<br />
da subito abbiamo dato priorità alla salvaguardia<br />
della salute, con la rigida applicazione<br />
dei protocolli. <strong>La</strong> recente conclusione<br />
dei lavori del nuovo polo logistico ci ha<br />
permesso di ricevere e spedire le merci in<br />
piena sicurezza e nel rispetto del distanziamento.<br />
Una procedura che non è cambiata<br />
di una virgola anche quando, nei<br />
6 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
Arcoplex<br />
Group<br />
mesi estivi, la curva dei contagi<br />
si è abbassata. In azienda tutti<br />
sono consapevoli di quanto sia<br />
importante rispettare le regole<br />
per non mettere in pericolo se<br />
stessi, i colleghi e le famiglie a<br />
casa. Abbassare la guardia sarebbe l’errore<br />
più grave in questo momento.<br />
<strong>La</strong> coesione e il senso di appartenenza<br />
hanno avuto effetti positivi anche sui risultati<br />
del Gruppo?<br />
I numeri del primo semestre <strong>2020</strong>, salvo un<br />
rallentamento tra metà aprile e metà maggio,<br />
ampiamente giustificato dall’emergenza,<br />
non si discostano di molto da quelli<br />
dello stesso periodo dell’anno scorso, soprattutto<br />
considerando i volumi di vendita.<br />
Questo grazie anche alla forte crescita che<br />
stavamo registrando nel primo trimestre,<br />
poi fiaccata nel secondo, ma non così tanto<br />
da far rimpiangere i numeri del 2019.<br />
C’è qualcosa che questa drammatica<br />
esperienza ci sta insegnando?<br />
In Europa, e particolarmente in Italia, l’incontro<br />
reale tra le persone resterà un momento<br />
chiave non sostituibile. Credo che<br />
gradualmente torneremo, se non alla<br />
quantità dei contatti personali pre-Covid,<br />
a riprendere buona parte delle abitudini.<br />
Allo stesso tempo si è imparato a lavorare<br />
in un nuovo modo, un cambiamento che<br />
ha dato spazio soprattutto al contributo<br />
“<strong>La</strong> recente conclusione del nuovo polo<br />
logistico ci permette di ricevere<br />
e spedire le merci in piena sicurezza<br />
e nel rispetto del distanziamento”<br />
dei giovani, che si sono adeguati velocemente,<br />
supportando i colleghi più anziani.<br />
Io stesso ho preso confidenza con strumenti<br />
informatici che non avevo mai pensato<br />
di usare. Alcuni equilibri sono stati<br />
rovesciati. <strong>La</strong> mediazione informatica ha<br />
messo i giovani più a loro agio nel rapportarsi<br />
con clienti e partner esperti. <strong>La</strong> distanza<br />
riduce il timore reverenziale e aiuta<br />
a far prevalere i contenuti. Dobbiamo far<br />
tesoro di questa esperienza e cogliere<br />
questa chance di cambiamento. Chi non<br />
saprà modificarsi rischierà di essere tagliato<br />
fuori dal mercato.<br />
Ci può parlare dell’accordo con Sabic?<br />
<strong>La</strong> vita di un’azienda e di un imprenditore<br />
gode di alcuni momenti di grande soddisfazione.<br />
Ritengo che l’accordo con Sabic<br />
sia uno di questi. Fummo per decenni loro<br />
distributori, da quando l’azienda rispondeva<br />
ancora al nome di GE Plastics, prima di<br />
essere assorbita nel 2007 da Sabic, con<br />
cui collaborammo fino al 2013. Il fatto di<br />
essere stati ricontattati ci inorgoglisce perché<br />
è un riconoscimento verso anni di lavoro<br />
corretto e affidabile, oltre che competente.<br />
Per me, che per tanti anni ho portato<br />
in palmo di mano il marchio GE Plastics e<br />
poi Sabic, è davvero un motivo di forte entusiasmo.<br />
Lo è anche per tutti i<br />
nostri collaboratori. Si tratta d’altronde<br />
di lavorare con un Gruppo<br />
che ha l’obiettivo di fornire responsabilmente<br />
prodotti e servizi<br />
di qualità attraverso l’innovazione,<br />
l’apprendimento e l’eccellenza operativa.<br />
Il contratto riguarda la distribuzione<br />
esclusiva sul mercato italiano delle resine<br />
Ultem, Siltem ed Extem.<br />
<strong>La</strong> pandemia ha ridisegnato i vostri obiettivi<br />
per il <strong>2020</strong>?<br />
È ancora difficile valutare con esattezza le<br />
ripercussioni che l’emergenza sanitaria<br />
sta avendo sui diversi settori. Molti hanno<br />
sicuramente subito una flessione, mentre<br />
alcuni sono addirittura cresciuti. Noi abbiamo<br />
sempre mantenuto ben rifornito il<br />
magazzino, che è rimasto sugli stessi livelli<br />
quantitativi di febbraio. Nella nostra<br />
storia abbiamo sempre praticato una norma:<br />
quando il mercato diventa debole,<br />
rinforziamo le scorte, al fine di rispondere<br />
alle richieste dell’ultimo momento e alla<br />
minore programmazione che spesso caratterizzano<br />
i momenti di incertezza. Abbiamo<br />
parcellizzato i volumi in consegna<br />
proprio per restare agganciati all’andamento<br />
meno prevedibile delle richieste.<br />
Infine non abbiamo subito forti contraccolpi<br />
dalla crisi dell’automotive, non essendone<br />
dipendenti. Anticipare certe misure<br />
e strategie ci consente di non dover<br />
agire in urgenza per risolvere la possibile<br />
<strong>La</strong> sede di Arcoplex Group a Pontirolo Nuovo (BG)
Arcoplex<br />
Group<br />
<strong>La</strong> partnership con Sabic<br />
Arcoplex Group ha siglato una partnership con Sabic per la distribuzione<br />
delle resine ULTEM, EXTEM e SILTEM.<br />
<strong>La</strong> mission di Sabic è portata avanti attraverso importanti investimenti<br />
in tecnologia e innovazione, con sedi diffuse in tutto il mondo<br />
e centinaia di scienziati dedicati, che contribuiscono allo sviluppo<br />
continuo di nuovi brevetti e certificazioni per soddisfare le<br />
diverse necessità di un mercato in continua evoluzione. Le caratteristiche<br />
di Sabic rendono Arcoplex Group particolarmente orgoglioso<br />
di questa collaborazione.<br />
Il portafoglio prodotti di Arcoplex Group si amplia quindi con le<br />
resine ULTEM, EXTEM e SILTEM:<br />
<strong>La</strong> resina Ultem è una polieterimmide (PEI), ovvero una resina<br />
termoplastica amorfa, trasparente e di color ambrato, caratterizzata<br />
da un’eccellente resistenza all’esposizione al calore, nel breve<br />
e lungo periodo, mantenendo le sue straordinarie performance:<br />
rigidità, impatto e proprietà elettriche.<br />
<strong>La</strong> resina Ultem può essere utilizzata in applicazioni che richiedono<br />
elevate prestazioni fisiche e di resistenza in ambienti difficili,<br />
in conformità con gli esigenti requisiti normativi. Combinando<br />
un’eccezionale stabilità dimensionale ed un basso<br />
coefficiente di espansione termica ad alte temperature ad elevate<br />
condizioni di carico, la resina Ultem presenta diversi benefici,<br />
tra tutti la libertà di design grazie ad espansione e ritiro<br />
prevedibili. Con la sua intrinseca resistenza alla fiamma, basso<br />
sviluppo di fumo e tossicità e performance elettriche stabili (Dk/<br />
Df), la resina Ultem trova applicazione in diversi mercati quali<br />
E&E, automotive, aeronautico, ferroviario e healthcare.<br />
<strong>La</strong> gamma di resine Extem offre i migliori gradi di polieterimmide<br />
amorfi (TPI) con una temperatura di transizione vetrosa fino<br />
a 267°C, assicurando ottime prestazioni meccaniche ad elevate<br />
temperature. Extem aumenta le prestazioni meccaniche del<br />
50% a 170°C rispetto alla resina Ultem, e nel contempo offre<br />
una eccezionale lavorabilità assicurando elevate prestazioni dei<br />
pezzi stampati. A differenza dei polimeri PAI e PI, la resina Extem<br />
non necessita di post-indurimento o cristallizzazione, ottimizzando<br />
i costi di produzione e migliorando la produttività.<br />
Questa resina è intrinsecamente ritardante di fiamma e ha<br />
un alto indice del limite di ossigeno (LOI).<br />
<strong>La</strong> resina Siltem è un copolimero di resina Ultem (polietereimmide)<br />
con un blocco silossanico (PEI-si) ambrato, trasparente,<br />
amorfo e privo di alogeni.<br />
Siltem può essere utilizzata per fili, cavi, in impianti nucleari e aerei;<br />
offre flessibilità, stabilità dimensionale a temperature elevate e allungamento<br />
ad alta resistenza. Questa resina è adatta al rivestimento<br />
cavi ad alte prestazioni andando incontro ad elevati standard<br />
industriali e normativi: assenza di alogeni e di fluorati;<br />
flessibilità, per ridurre i rischi di rotture; resistenza alla abrasione;<br />
performance ad alte temperature.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“L’accordo di distribuzione<br />
con Sabic è un motivo<br />
di forte entusiasmo<br />
per me e per tutti i nostri<br />
collaboratori”<br />
comparsa di problemi. Una visione che<br />
ora sta pagando.<br />
A che punto è il passaggio generazionale al<br />
vertice del Gruppo?<br />
È praticamente completato. I miei figli<br />
Giulia e Carlo ormai hanno preso in mano<br />
le attività strategiche di Arcoplex Group.<br />
Ma l’iniezione di energie fresche non ri-<br />
guarda solo il top management. L’età media<br />
di tutto il personale si è notevolmente<br />
abbassata negli ultimi anni e stiamo per<br />
<strong>La</strong> nuova area del polo logistico di Pontirolo Nuovo è dedicata<br />
esclusivamente alla circolazione dei mezzi pesanti,<br />
che viene regolata tramite sistemi automatici e digitalizzati<br />
assumere altri due o tre giovani. Dobbiamo<br />
avere a bordo persone adatte ai mercati<br />
che cambiano.<br />
8 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
attualità<br />
Sanitized e Ferro-Plast: partnership negli additivi antimicrobici<br />
per l’igiene e la protezione dei materiali<br />
I clienti Sanitized dell’industria dei polimeri in Italia<br />
beneficeranno della expertise e della consolidata rete<br />
commerciale di Ferro-Plast Srl. Gli additivi antimicrobici<br />
Sanitized per la funzione igienica e la protezione<br />
dei materiali per i polimeri in Italia saranno commercializzati<br />
dal nuovo partner commerciale.<br />
Sanitized e Ferro-Plast, due esperti nei propri settori<br />
di attività che condividono gli stessi valori, hanno<br />
unito le loro forze; entrambi operano nell’ambito<br />
di prodotti ad alte prestazioni per l’industria dei polimeri<br />
abbinando i migliori servizi possibili, un processo<br />
che inizia con lo sviluppo di prodotti dal valore<br />
aggiunto e il relativo uso ottimale. Questa<br />
collaborazione è un’ottima opportunità per il portfolio<br />
in quanto entrambe le aziende focalizzano la propria<br />
attenzione su soluzioni innovative e personalizzate<br />
per i clienti.<br />
Con l’integrazione degli additivi antimicrobici Sanitized<br />
® in Ferro-Plast, l’industria dei polimeri può vantare<br />
un pacchetto completo e globale, così da offrire<br />
ben più che semplici prodotti per la funzione igienica<br />
e la protezione dei materiali. In aggiunta ai servizi di<br />
base del prodotto, Sanitized supporterà lo sviluppo e<br />
la produzione, le richieste normative e il marketing<br />
attraverso l’uso del marchio Sanitized Ingredient, che<br />
caratterizza i prodotti finali nella loro differenziazione<br />
enfatizzandone la qualità.<br />
Gli additivi antimicrobici per polimeri di Sanitized<br />
proteggono i prodotti finali da infestazioni batteriche,<br />
crescita di alghe e muffe, degradazione dei materiali,<br />
biofilm, chiazze rosa e odori causati da microbi.<br />
Questi additivi antimicrobici vengono anche<br />
utilizzati nell’industria dei polimeri per pavimentazioni,<br />
rivestimenti industriali, pelle artificiale, membrane<br />
per tetti, rivestimenti per piscine, teloni e tutti<br />
i prodotti estrusi.<br />
“Ferro-Plast è orgogliosa di rappresentare il prestigioso<br />
e importante marchio Sanitized in Italia.<br />
Siamo fiduciosi di avere l’esperienza e le competenze<br />
necessarie per promuovere con successo<br />
questi prodotti leader nell’ambito dell’igiene”, ha<br />
dichiarato Rodolfo Di Nardo, amministratore delegato<br />
di Ferro-Plast. “Siamo certi che, soprattutto in<br />
questo particolare momento, essi portino un supporto<br />
fondamentale nel mercato italiano delle materie<br />
plastiche”.<br />
“Sono rimasto profondamente colpito dalla competenza<br />
tecnica e dalla forte concentrazione sul cliente<br />
di Ferro-Plast”, ha invece aggiunto Michael Lüthi,<br />
responsabile BU Polimeri di Sanitized AG.<br />
Rodolfo Di Nardo,<br />
amministratore<br />
delegato di Ferro-Plast<br />
(Foto: Sanitized AG)<br />
Nuovo direttore commerciale in BASF Italia<br />
Nuova nomina ai vertici di<br />
BASF Italia: il Consiglio di amministrazione<br />
dell’azienda ha<br />
affidato la responsabilità della<br />
direzione commerciale a Giovanna<br />
Di Tommaso, già a<br />
capo di BTC – la divisione di<br />
BASF specializzata nella distribuzione<br />
di specialità chimiche<br />
– per Italia e Grecia.<br />
Nel suo nuovo incarico, Di<br />
Tommaso guiderà un team di<br />
280 persone riportando direttamente<br />
all’amministratore<br />
delegato. Avrà il compito di<br />
promuovere le politiche commerciali<br />
di BASF Italia, affrontando<br />
le attuali sfide di mercato<br />
e rafforzando le potenzialità<br />
di crescita dei numerosi segmenti<br />
industriali in cui BASF<br />
Italia è presente. Ingegnere<br />
Chimico, classe 1979, Giovanna<br />
Di Tommaso ha alle<br />
spalle un lungo percorso nel<br />
settore, con esperienze di rilievo<br />
sia in Italia che all’estero,<br />
dove ha ricoperto ruoli di<br />
crescente responsabilità in<br />
ambito di product development<br />
e commerciale. <strong>La</strong>vora<br />
in BASF dal 2017.<br />
Di Tommaso, aquilana, si<br />
laurea con lode in Ingegneria<br />
Chimica presso l’Università<br />
degli Studi di L’Aquila e, successivamente,<br />
segue un programma<br />
di formazione in Finance<br />
presso la Business<br />
School Insead (Francia). Comincia<br />
il percorso professionale<br />
in Procter & Gamble,<br />
prima in Belgio e successivamente<br />
in Italia, dove ricopre<br />
diversi ruoli tecnici e commerciali<br />
sino a dirigere il centro<br />
di Ricerca e Sviluppo di<br />
P&G, presso il polo industriale<br />
di Pomezia.<br />
Nel 2015 passa in 3VSigma<br />
con il ruolo di Division Manager<br />
per il settore Personal and<br />
Home Care. Nel 2017 approda<br />
in BASF, dove si occupa di dirigere<br />
BTC: la divisione di<br />
BASF specializzata nella distribuzione<br />
di specialità chimiche<br />
per clienti di piccole e<br />
medie dimensioni, con responsabilità<br />
per i mercati di<br />
Italia e Grecia, gestendo un<br />
portafoglio prodotti ampio e<br />
diversificato.<br />
Giovanna Di Tommaso<br />
10 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
attualità<br />
Soluzioni di misura: nasce HBK Italy<br />
In Italia prendono formalmente il via le attività di HBK Italy Srl. Ciò a<br />
seguito del processo di fusione in corso a livello mondiale tra le società<br />
HBM Hottinger Baldwin Messtechnik GmbH e Bruel & Kjær Sound &<br />
Vibration Measurement A/S, facenti parte del gruppo Spectris Plc.<br />
<strong>La</strong> creazione di HBK nasce dalla visione strategica di offrire ai clienti<br />
soluzioni che integrino in modo organico le misure sperimentali con<br />
il mondo della simulazione. Con la propria gamma di sensori, strumenti,<br />
software e servizi di ingegneria HBK aiuta i propri clienti a trasformare<br />
i dati in informazioni, che consentono loro di prendere decisioni<br />
fondamentali per ottimizzare il<br />
ciclo di vita dei prodotti.<br />
I campi di applicazione sono molti:<br />
dai centri di ricerca scientifica, come<br />
istituti metrologici nazionali e università,<br />
ai vari comparti dell’industria, dove<br />
vi è la necessità di eseguire misure,<br />
prove e analisi in ambito sperimentale<br />
o produttivo, senza dimenticare il settore<br />
civile, con il monitoraggio ambientale<br />
e delle strutture.<br />
Con le sue innovative soluzioni tecniche<br />
e un team specializzato di professionisti, HBK consente agli<br />
utenti di ottenere la massima precisione e affidabilità dei risultati<br />
anche nelle applicazioni più sfidanti e impegnative in ogni parte<br />
del mondo.<br />
HBK Italy può contare sul contributo di una equipe esperta e dinamica<br />
composta da 27 persone, alcune delle quali operano dalla sede<br />
di Milano, mentre altre sono dislocate in varie zone del territorio nazionale<br />
per garantire massima vicinanza ai clienti. Un team con ampie<br />
competenze che all’occorrenza coinvolge anche gli specialisti della<br />
casa madre o di altre filiali nel mondo per soddifare al meglio le esigenze<br />
di aziende ed enti che operano in Italia ma che necessitano di<br />
essere seguiti per le loro applicazioni su scala globale.<br />
HBM Hottinger Baldwin Messtechnik<br />
GmbH nasce in Germania nel<br />
1950. <strong>La</strong> gamma dei prodotti copre<br />
l’intera catena di misura, dal sensore<br />
al software.<br />
Brüel & Kjaer Sound & Vibration<br />
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<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 11
attualità<br />
Covestro completa con successo l’aumento di capitale<br />
Covestro ha completato con successo<br />
l’aumento di capitale previsto in relazione<br />
all’annunciata acquisizione del business Resins<br />
& Functional Materials (RFM) di Royal<br />
DSM attraverso l’utilizzo parziale del suo capitale<br />
sociale. Nell’ambito dell’aumento di<br />
capitale, sono state collocate 10.200.000<br />
nuove azioni ordinarie al portatore senza valore<br />
nominale presso investitori istituzionali<br />
in un processo di bookbuilding accelerato. Il<br />
prezzo di collocamento di 43,85 euro per<br />
azione rappresenta uno sconto dello 0,9%<br />
rispetto al prezzo di chiusura XETRA di 44,25<br />
euro del 13 ottobre <strong>2020</strong>. Il ricavo lordo ammonta<br />
a 447 milioni di euro. Il capitale sociale<br />
di Covestro, pari a 183 milioni di euro, aumenta<br />
quindi di circa il 6% fino a 193,2<br />
milioni di euro. I proventi dell’aumento di<br />
capitale saranno utilizzati per finanziare parte<br />
dell’annunciata acquisizione per un valore<br />
complessivo di 1,61 miliardi di euro.<br />
“Con il completamento dell’aumento di capitale,<br />
Covestro sta compiendo un passo importante<br />
nell’acquisizione annunciata”, ha<br />
dichiarato Thomas Toepfer, CFO di Covestro.<br />
“Questa misura è un elemento chiave del finanziamento:<br />
con un rapporto equilibrato tra<br />
capitale proprio e capitale di debito, ci impegniamo<br />
chiaramente a raggiungere il nostro<br />
solido rating investment grade. Il successo<br />
del collocamento di tutte le azioni offerte è<br />
una prova impressionante della fiducia del<br />
mercato dei capitali in Covestro e della logica<br />
finanziaria e strategica dell’operazione”.<br />
Le azioni di nuova emissione sono state<br />
ammesse alla negoziazione senza prospetto<br />
informativo sul mercato regolamentato con<br />
ulteriori obblighi post-ammissione (Prime<br />
Standard) della Borsa di Francoforte il 15 ottobre<br />
<strong>2020</strong> ed hanno diritto al dividendo per<br />
l’anno fiscale <strong>2020</strong>. L’inizio delle negoziazioni<br />
è stato il 16 ottobre <strong>2020</strong>.<br />
Sacmi acquisisce Iprel e Pack Sud<br />
Sacmi acquisisce il 100% di Iprel e Pack Sud per ampliare<br />
la digitalizzazione e completare la propria gamma di<br />
offerta tecnologica. Iprel è un’azienda specializzata nella<br />
progettazione hardware e software e nello sviluppo di sistemi<br />
di supervisione. Potenziare, in una logica di Gruppo,<br />
la capacità di sviluppo e offerta di servizi digitali di progettazione<br />
e automazione industriale è l’obiettivo dell’operazione,<br />
deliberata dall’Assemblea dei Soci di Sacmi Imola.<br />
Con 120 tecnici di alto livello, Iprel è cresciuta in questi<br />
anni come realtà strategica sia in una logica di servizio a tutte<br />
le divisioni e BU del Gruppo Sacmi, sia nello sviluppo di soluzioni<br />
per clienti terzi, anche in collaborazione con laboratori,<br />
Università ed enti di ricerca. Da qui la scelta di portare la<br />
partecipazione della capogruppo Sacmi dal precedente 50%<br />
all’attuale 100% delle quote, in prospettiva di un ulteriore potenziamento<br />
della capacità di presidio di queste tipologie di<br />
servizi sia all’interno sia extra-Gruppo.<br />
Iprel continuerà ad operare all’interno del “pacchetto<br />
dell’innovazione” Sacmi, che promuove lo sviluppo di servizi<br />
avanzati per l’innovazione digitale in azienda e sul territorio.<br />
Tra gli obiettivi, il potenziamento e il consolidamento di relazioni<br />
collaborative, in particolare in ambito big data, con lo<br />
scopo di realizzare nuovi progetti pilota per tutti i business del<br />
Gruppo.<br />
Pack Sud invece è stata fondata nel 2003. Si tratta di un’azienda<br />
giovane e dinamica che porta all’interno della Divisione<br />
Packaging & Chocolate di Sacmi un importante know how<br />
tecnologico nella progettazione e commercializzazione di<br />
confezionatrici verticali. Accanto, l’azienda ha sviluppato nel<br />
corso degli anni uno stretto rapporto con le aziende del territorio<br />
che operano nel segmento bakery (come tarallifici e altri<br />
prodotti derivati del pane), tipicamente legate ai plus progettuali<br />
di questo tipo di macchine, estremamente versatili e dal<br />
costo contenuto. Con l’acquisizione, Sacmi ha confermato il<br />
management di Pack Sud, avviando una stretta collaborazione<br />
tra i team tecnici e commerciali delle due aziende. L’obiettivo<br />
è inserire questa realtà nella più vasta rete di referenze<br />
commerciali Sacmi in tutto il mondo, completando l’offerta<br />
sia sulle confezionatrici verticali sia sul packaging primario<br />
orizzontale a medio-basse velocità.<br />
12 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
attualità<br />
Macchine per plastica<br />
e gomma: Italia in calo<br />
ma sempre competitiva<br />
Nel 2019 non è proseguita<br />
la crescita ininterrotta<br />
degli ultimi 8 anni.<br />
Uno stop condiviso<br />
dai concorrenti tedeschi.<br />
Ma dopo maggio<br />
si è intravista un’inversione<br />
di tendenza, in linea<br />
con la lieve ripresa della<br />
produzione industriale<br />
italiana.<br />
Si è tenuta lo scorso 16 settembre<br />
<strong>2020</strong>, presso Villa Borromeo a Cassano<br />
d’Adda (MI), l’annuale assemblea<br />
dei soci Amaplast, l’associazione<br />
nazionale di categoria, aderente a Confindustria,<br />
che raggruppa oltre 160 costruttori<br />
di macchine, attrezzature e stampi per materie<br />
plastiche e gomma.<br />
L’assemblea è stata anche l’occasione per<br />
festeggiare il sessantesimo anniversario di<br />
Amaplast. Un traguardo importante per<br />
un’organizzazione che rappresenta uno<br />
dei comparti di punta della meccanica<br />
strumentale e di cui fanno ancora parte alcune<br />
delle aziende che hanno contribuito<br />
alla sua fondazione, il 27 settembre 1960,<br />
a cui se ne sono aggiunte tante altre nel<br />
corso dei decenni, rafforzandone l’identità.<br />
Il presidente Dario Previero ha tenuto a sottolineare<br />
come questo anniversario non<br />
rappresenti un punto di arrivo bensì di una<br />
tappa intermedia, con l’obiettivo di continuare<br />
a crescere in un mercato sempre più<br />
globale e competitivo.<br />
Durante l’assemblea, è stato approvato il<br />
nuovo statuto, alla luce del nuovo regola-<br />
14 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
attualità<br />
Il presidente di Amaplast Dario Previero<br />
mento unico per il sistema confindustriale,<br />
e sono stati rinnovati gli organi associativi:<br />
• Consiglio Generale, con l’elezione di Michele<br />
Bandera (Costruzioni Meccaniche<br />
Luigi Bandera), Maria Grazia Colombo<br />
(BFM), Gianni Luoni (Elba), Alessandro<br />
Balzanelli (F.B. Balzanelli), Barbara Ulcelli<br />
(IMG), Luciano Gallino (Maris), Claudia<br />
Persico (Persico), Gianfranco Cattapan<br />
(Plastic Systems), Corrado Zanga (Uniloy<br />
Italia), per il biennio <strong>2020</strong>-2022;<br />
• Probiviri, con l’elezione di Andrea Mariani<br />
(Hennecke-Oms), Simone Maccagnan<br />
(MAC.GI), Maurizio Toniato (Mobert), Flavio<br />
Giordani (Plastiblow), Romeo Varisco<br />
(Termostam-PI) e Revisori Contabili, con<br />
l’elezione di Gianni Cazzulo (dottore commercialista),<br />
Claudia Cribiù (Crizaf), Roberta<br />
Rivi (Rivi Magnetics), per il quadriennio<br />
<strong>2020</strong>-2024.<br />
Il presidente Previero ha illustrato nella sua<br />
relazione all’assemblea l’andamento<br />
dell’industria italiana delle macchine, attrezzature<br />
e stampi per materie plastiche e<br />
gomma, commentando le elaborazioni del<br />
centro studi dell’associazione e osservando<br />
come, dopo 8 anni, la progressione<br />
dell’industria italiana delle macchine per<br />
plastica e gomma si sia fermata e il 2019<br />
abbia chiuso in negativo.<br />
Previero ha infine ricordato il progetto sinergico<br />
che Amaplast ha recentemente<br />
intrapreso con Acimac (Associazione costruttori<br />
italiani macchine e attrezzature per<br />
ceramica) e Ucima (Unione costruttori italiani<br />
macchine automatiche per il confezionamento<br />
e l’imballaggio). Il progetto consentirà<br />
di migliorare ulteriormente la qualità<br />
dei servizi offerti alle aziende associate<br />
(dal credito e finanza alla formazione, dalle<br />
problematiche tecniche alla promozione<br />
ma non solo), condividendo le competenze,<br />
i servizi e le esperienze che le singole<br />
strutture operative offrono.<br />
Al termine dell’assemblea, nella parte pubblica<br />
dell’evento, è stata presentata la relazione<br />
dal titolo “Millennials: generazione<br />
senza futuro... e senza plastica?”, focalizzata<br />
sulle nuove generazioni: che cosa<br />
pensano, come si muovono e quale opinione<br />
hanno della plastica. A seguire, si è tenuta<br />
la tavola rotonda “<strong>Plastica</strong>: quale futuro<br />
in un mondo circolare”.<br />
I lavori si sono conclusi con una cena per<br />
festeggiare il 60° anniversario e con uno<br />
spettacolo del comico Andrea Pucci.<br />
<strong>Plastica</strong>: quale futuro<br />
in un mondo circolare<br />
Nell’ambito dell’assemblea Amaplast si è<br />
svolta la tavola rotonda dal titolo “<strong>Plastica</strong>:<br />
quale futuro in un mondo circolare”, aperta<br />
dall’intervento di Marco Fortis, vicepresidente<br />
Fondazione Edison, a cui sono seguiti<br />
gli interventi di Giorgio Quagliuolo,<br />
presidente Corepla, Gabriele Molari, Marketing<br />
Services Innovation Manager Tetra<br />
Pak Packaging Solutions, Guido de Vecchi,<br />
direttore generale Innovation Center<br />
Intesa Sanpaolo.<br />
Il professor Fortis ha illustrato il difficile<br />
contesto economico mondiale e le opportunità<br />
che si potrebbero creare per l’Italia<br />
grazie al corretto impiego dei fondi europei<br />
stanziati per sostenere la ripresa delle economie,<br />
dopo l’impatto della crisi causata<br />
dalla pandemia. Si è poi concentrato sul<br />
trend della filiera italiana della plastica-gomma-macchine-stampi,<br />
ricordando<br />
in particolare la forza dell’Italia quale Paese<br />
manifatturiero e, soprattutto, sempre più<br />
“meccanico”, con una forte spinta innovativa<br />
e competitiva sui mercati internazionali.<br />
Il presidente Quagliuolo ha sottolineato il<br />
paradosso della duplice imposizione fiscale<br />
(“plastic tax”) che dovrebbe entrare in<br />
vigore il 1° gennaio 2021 in Italia e in Europa,<br />
tenuto conto che “il mondo non può<br />
vivere senza plastica”. Si tratta infatti di un<br />
materiale indispensabile nella nostra quotidianità<br />
ma è imprescindibile responsabilizzare<br />
e rendere consapevole il consumatore<br />
che l’abbandono della plastica è un<br />
problema ambientale ma anche socio-economico.<br />
In sintesi: L’educazione, non la<br />
tassazione, è la chiave di volta”.<br />
Gabriele Molari ha proposto il suo punto di<br />
vista in merito al futuro dell’imballaggio in<br />
plastica: si tratta da un lato di un veicolo<br />
formidabile per valorizzare i brand e comunicare<br />
messaggi, dall’altro di un prodotto<br />
che garantisce facilità d’uso e comodità:<br />
attraverso l’innovazione, si passa quindi<br />
da un concetto di semplice manufatto a un<br />
concetto di servizio, con soluzioni che devono<br />
essere sostenibili a 360 gradi.<br />
Guido de Vecchi ha illustrato l’impegno del<br />
sistema bancario a supporto delle imprese<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 15
attualità<br />
italiane per affrontare le conseguenze della<br />
pandemia. Al di là del sostegno finanziario,<br />
Intesa Sanpaolo si sta anche muovendo per<br />
destinare fondi dedicati a start-up e aziende<br />
innovative che possano offrire un fattivo contributo<br />
allo sviluppo dell’economia circolare.<br />
Focus sui giovani<br />
<strong>La</strong> tavola rotonda è stata preceduta da un<br />
intervento di Ilaria Vesentini, amministratore<br />
delegato di MECS, il centro studi di Acimac<br />
e Ucima, le due associazioni con cui<br />
Amaplast ha recentemente avviato una<br />
stretta collaborazione. <strong>La</strong> sua relazione, dal<br />
titolo “Millennials: generazione senza futuro...<br />
e senza plastica?”, si è focalizzata sulle<br />
nuove generazioni: che cosa pensano,<br />
come si muovono e quale opinione hanno<br />
Alcune immagini<br />
dell’assemblea <strong>2020</strong><br />
di Amaplast presso<br />
Villa Borromeo<br />
a Cassano d’Adda (MI)<br />
della plastica. Dall’analisi<br />
svolta da MECS emerge<br />
che la fascia più giovane<br />
della popolazione,<br />
che tende sempre più a<br />
informarsi attraverso i<br />
canali virtuali, desidera<br />
essere maggiormente consapevole riguardo<br />
la sostenibilità dei propri consumi. Per<br />
quanto riguarda la plastica, in particolare gli<br />
imballaggi, la percezione non è ancora<br />
“matura” e risulta quindi indispensabile insistere<br />
sulla corretta e capillare informazione<br />
per far meglio comprendere le potenzialità<br />
di impiego e, soprattutto, di riciclo del materiale,<br />
in chiave di economia circolare.<br />
Proprio a questo proposito, Amaplast ha avviato<br />
una serie di iniziative volte a far conoscere<br />
meglio il settore ai giovani. Oltre all’apertura<br />
di account su Facebook e Instagram<br />
(da tempo già esistono quelli su LinkedIn e<br />
Twitter e Youtube), verranno veicolati sui social<br />
alcuni video, per aprire un canale di comunicazione<br />
e illustrare la realtà del comparto<br />
e i vantaggi che le imprese possono<br />
offrire. Infatti, non è sempre facile per le<br />
aziende trovare ingegneri e tecnici specializzati<br />
da assumere: i neolaureati in ingegneria,<br />
i diplomati degli istituti tecnici e degli<br />
ITS molto spesso prediligono le grandi<br />
realtà, le multinazionali, apparentemente<br />
più “appealing” rispetto alle piccole e medie<br />
imprese della meccanica strumentale.<br />
Si aggiungerà poi un concorso a premi fra<br />
istituti tecnici che prevede fra l’altro un’azione<br />
di tutoraggio da parte delle aziende.<br />
Queste iniziative seguono la campagna<br />
video sulle tecnologie per plastica e gomma<br />
in ottica di economia circolare, sempre<br />
rivolta ai giovani e più in generale ai non<br />
addetti ai lavori, diffusa da Amaplast nelle<br />
scorse settimane.<br />
I dati di settore<br />
Il presidente Dario Previero ha illustrato nella<br />
sua relazione all’assemblea l’andamento<br />
dell’industria italiana delle macchine, attrezzature<br />
e stampi per materie plastiche e<br />
gomma, commentando le elaborazioni del<br />
centro studi Amaplast e osservando come,<br />
dopo 8 anni, la progressione dell’industria<br />
italiana delle macchine per plastica e gomma<br />
si sia fermata e il 2019 abbia chiuso con<br />
tutti gli indici in rosso.<br />
I segnali di un’imminente inversione di tendenza<br />
avevano iniziato a manifestarsi a<br />
16 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
attualità<br />
consuntivo 2018, quando la crescita della<br />
produzione era stata frazionale e l’export<br />
già mostrava un calo, seppur modesto.<br />
Successivamente, nel corso del 2019, l’andamento<br />
del commercio estero di settore<br />
si è rivelato costantemente negativo, soprattutto<br />
sul fronte delle importazioni, salvo<br />
chiudere il periodo con una flessione meno<br />
marcata di quanto si potesse temere.<br />
Comunque, il bilancio 2019 dei costruttori<br />
italiani risulta in linea con quello dei concorrenti<br />
tedeschi, che a loro volta hanno<br />
registrato una contrazione del 5% all’import<br />
e del 7% all’export.<br />
Del resto, numerosi fattori di incertezza<br />
economici e commerciali si sono susseguiti<br />
e sovrapposti negli ultimi mesi<br />
dell’anno, determinando un raffreddamento<br />
degli investimenti interni, anche in<br />
funzione del progressivo esaurimento degli<br />
effetti di Industria 4.0 e una modifica<br />
delle dinamiche dell’export italiano di settore<br />
che, mediamente, continua a rappresentare<br />
una quota nell’ordine del 70% della<br />
produzione.<br />
Peraltro, come sottolineato da Previero, il<br />
nucleo di aziende facenti parte di Amaplast<br />
ha registrato mediamente risultati meno<br />
negativi rispetto al resto del comparto, con<br />
una perdita di fatturato nell’ordine del 5% e<br />
di esportazioni del 2,5%.<br />
Questa è la situazione precedente all’emergenza<br />
determinata dalla pandemia di Covid-19,<br />
che ha posto l’Italia e tutto il mondo di<br />
fronte a una situazione mai vissuta prima. Risulta<br />
difficile formulare ipotesi sull’andamento<br />
della crisi e, a maggior ragione, sull’impatto<br />
che essa potrà avere anche sull’industria<br />
italiana costruttrice di macchine per plastica<br />
e gomma. Sulla base delle indagini condotte<br />
dall’associazione, tenendo conto delle variabili<br />
che caratterizzano il comparto, si stima<br />
che l’anno in corso chiuderà con una contrazione<br />
degli ordini del 20-25%.<br />
Peraltro, VDMA, l’associazione che rappresenta<br />
i concorrenti tedeschi, si attende un<br />
dato altrettanto negativo per quanto concerne<br />
la contrazione degli ordini, addirittura<br />
corretto lo scorso agosto a un -30%.<br />
Le statistiche ISTAT del commercio estero<br />
italiano di settore nel primo semestre <strong>2020</strong>,<br />
a confronto con l’analogo periodo 2019,<br />
mostrano un calo a due cifre per entrambe<br />
le correnti di scambio: -17,6% l’import e<br />
-21,7% l’export. Però, un piccolo segnale<br />
in controtendenza si osserva rispetto alle<br />
rilevazioni di maggio, quando l’arretramento<br />
dell’import superava i diciotto punti e<br />
Foto Danfoss<br />
quello dell’export sfiorava i ventitré.<br />
Questo bilancio di metà anno non è certo<br />
sorprendente, visto il complesso contesto<br />
in cui si trovano a operare le aziende italiane<br />
costruttrici di macchinari, alla luce<br />
dell’emergenza pandemica, ma la lievissima<br />
inversione potrebbe confermare le ultime<br />
stime di Istat e Confindustria che, insieme<br />
ad altre organizzazioni, evidenziano via<br />
via nelle ultime settimane una (pur debole)<br />
ripresa della produzione industriale italiana,<br />
in una situazione ancora complicata.<br />
Uno sguardo alla geografia dell’export italiano<br />
di settore, a livello di macro-aree, restituisce<br />
un’immagine piuttosto sconfortante rispetto<br />
alle regioni che per i costruttori italiani<br />
sono storicamente di primo riferimento per le<br />
vendite, con diminuzioni a doppia cifra:<br />
• -20% l’Europa. In ambito comunitario pesano<br />
il -17% della Germania e della Polonia<br />
e i decrementi vicini ai trenta punti di<br />
Spagna, Francia e Regno Unito;<br />
• -28% il Medio Oriente e -23% l’Estremo<br />
Oriente. Se nella prima regione hanno sostanzialmente<br />
tenuto i mercati di maggiore peso<br />
(Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Israele<br />
men-tre l’Iran già da diverso tempo ha perso<br />
importanza) mentre quelli minori hanno subito<br />
un tracollo, nel resto dell’Asia pesano soprattutto<br />
le performance negative di Cina e Indonesia,<br />
a fronte della tenuta dell’India;<br />
• -26% il Nordamerica, dove frena bruscamente<br />
la precedente costante ascesa degli<br />
Stati Uniti e declinano ulteriormente<br />
Messico e Canada;<br />
• -31% il Sudamerica, trascinato verso il<br />
basso dai risultati di Brasile, Argentina e<br />
Colombia;<br />
• -13% l’Africa, con una performance migliore<br />
per il Nordafrica rispetto al resto del<br />
continente. Nel complesso, anche nel continente<br />
africano a soffrire maggiormente<br />
sono state le vendite nei mercati di sbocco<br />
storicamente più importanti per i costruttori<br />
italiani di macchinari.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 17
attualità<br />
Plastic tax UE:<br />
si parte dal 2021<br />
Per finanziare il Recovery Fund e la ripresa europea, l’Ue ha inserito<br />
la tassa sugli imballaggi in plastica non riciclata. Intanto, l’Italia si<br />
preoccupa per il futuro di un settore che conta 30 miliardi di euro<br />
di fatturato.<br />
di Eva De Vecchis<br />
Per finanziare il bilancio UE e il Recovery<br />
Fund sarà introdotta un’imposta<br />
di 0,80 euro per ogni kg di<br />
rifiuti da imballaggio di plastica non riciclata.<br />
<strong>La</strong> Plastic tax che entrerà in vigore<br />
dal 1° gennaio 2021, si presenta con il<br />
duplice obiettivo di contribuire al finanziamento<br />
della ripresa economica dell’Unione<br />
Europea, e con quello, ugualmente<br />
nobile, di tutelare l’ambiente dall’impatto<br />
delle plastiche non riciclabili.<br />
In Italia, la nuova tassa UE da 800 euro a<br />
tonnellata ha sollevato una serie di domande<br />
soprattutto in vista dell’imposta<br />
sui MACSI e gli imballaggi non riciclati,<br />
sancita dalla legge del 27 dicembre<br />
2019, n.160, che già gravava sui produttori.<br />
Il dubbio maggiore è quello di una<br />
duplicazione della plastic tax che, nel<br />
nostro Paese, graverebbe su un settore<br />
altamente produttivo, quello degli imballaggi,<br />
e sulle tasche dei consumatori. In<br />
questo senso, il ministro dell’Economia<br />
ne” nel caso in cui Bruxelles andasse<br />
avanti per la sua strada con la nuova imposta<br />
sulle plastiche.<br />
Fondo di Recupero. Ecco il significato<br />
del Recovery Found da 750 miliardi di<br />
euro: il nuovo strumento finanziario ottenuto<br />
dall’Italia nel corso di questo infausto<br />
periodo di crisi sanitaria. Un’imposizione<br />
fiscale necessaria, secondo l’UE,<br />
con il doppio fine di reperire le somme<br />
necessarie per finanziare la ripresa eco-<br />
Roberto Gualtieri ha rassicurato il Parlamento,<br />
parlando di una “razionalizzazionomica<br />
degli stati membri e quello di diminuire<br />
il più possibile l’impatto ambientale<br />
degli imballaggi in plastica non<br />
riciclata.<br />
È proprio all’interno di questo fondo che,<br />
sotto la voce “New Own Resources”, è<br />
stata inserita, in seguito alla decisione<br />
del Consiglio straordinario, la nuova “plastic<br />
tax europea”, l’imposta che a partire<br />
dal 1°gennaio 2021 colpirà tutti i rifiuti da<br />
imballaggio in plastica non riciclati.<br />
<strong>La</strong> tassa europea sulla plastica<br />
è calcolata in base al peso dei rifiuti<br />
di imballaggio non riciclati, con<br />
un’aliquota di prelievo di 0,80 euro per kg<br />
18 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
Come sarà calcolata la tassa?<br />
<strong>La</strong> tassa è stata descritta accuratamente<br />
nel documento finale della Riunione straordinaria<br />
del Consiglio europeo <strong>2020</strong> come<br />
“nuova risorsa propria composta da una<br />
quota di entrate provenienti da un contributo<br />
nazionale calcolato in base al peso<br />
dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati,<br />
con un’aliquota di prelievo di 0,80<br />
euro per kg” volta a evitare “effetti eccessivamente<br />
regressivi sui contributi nazionali”.<br />
L’imposta, infatti, prevede un meccanismo<br />
regressivo complesso per scongiurare<br />
impatti esagerati sui contribuenti con redditi<br />
più bassi.<br />
<strong>La</strong> cifra, che equivale a 800 euro per tonnellata,<br />
avrà un impatto decisivo secondo<br />
quanto previsto dagli esperti e non solo sulle<br />
casse dello Stato, ma anche sui consumatori<br />
finali visto che colpirà gli imballaggi<br />
ad uso quotidiano, alimentari e non, realizzati<br />
in materiali plastici (bottigliette per acqua<br />
e bevande, sacchetti, vaschette, tappi,<br />
pellicole e confezioni di packaging) generando<br />
un probabile aumento dei prezzi e<br />
della spesa familiare. Circa quaranta associazioni<br />
europee del settore imballaggi e<br />
materiali per imballaggio hanno sottoscritto<br />
una lettera aperta in cui chiedono a Bruxelles<br />
di destinare il ricavato della plastic tax<br />
allo sviluppo dell’economia circolare.<br />
L’impatto della plastic tax UE in Italia<br />
<strong>La</strong> plastic tax europea sarà dunque calcolata<br />
in base al peso dei rifiuti per un<br />
ammontare di 0,80 euro per kg. Questa<br />
imposta, se inquadrata all’interno di un<br />
paese (l’Italia) che vanta nel settore uno<br />
dei maggiori comparti produttivi europei<br />
(11 mila imprese, 110 mila dipendenti<br />
per circa 30 miliardi di fatturato), potrebbe<br />
costituire un vero e proprio salasso.<br />
Certo, bisognerà aspettare l’inizio del<br />
2021 per valutare gli effetti reali della tassa.<br />
Nel frattempo, nonostante la paura<br />
per un aggravamento fiscale sentito<br />
come “di troppo”, l’Italia può comunque<br />
dirsi soddisfatta dell’accordo concluso:<br />
per il nostro Paese, infatti, il Recovery<br />
Fund prevede 208.8 miliardi di euro di<br />
cui 82 miliardi a fondo perduto e 127 miliardi<br />
a titolo di prestito che, se confrontati<br />
con le aspettative iniziali, alzano l’introito<br />
di 36 miliardi. Altra notizia positiva<br />
arriva dal ministro dell’Economia Gualtieri<br />
che ha risposto, nel corso di un’audizione<br />
in Parlamento, dinnanzi alle commissioni<br />
Bilancio di Camera e Senato, al<br />
leghista Massimo Garavaglia che chiedeva<br />
se la plastix tax UE da 800 euro a<br />
tonnellata non rischia di essere sommata<br />
a quella tassa tutta italiana su MACSI<br />
(manufatti in plastica con singolo impie-<br />
go) e imballaggi non riciclati, pari a 450<br />
euro a tonnellata e varata dal Governo<br />
con la legge 27 dicembre 2019, n.160. A<br />
quanto pare no, ha rassicurato il ministro,<br />
o per lo meno sarà prevista una razionalizzazione<br />
dell’imposta italiana nel caso<br />
in cui Bruxelles andrà avanti con la nuova<br />
tassa UE. Tutto ciò che accomuna le<br />
due imposte, per il momento, sembra essere<br />
la decorrenza al 1° gennaio 2021.<br />
L’obiettivo della tutela ambientale<br />
In tutto questo nodo economico e burocratico<br />
non va dimenticata la tutela ambientale<br />
che resta tra le finalità primarie<br />
dell’imposta europea (e di quella italiana),<br />
che persegue l’obiettivo di agire concretamente<br />
per ridurre i rifiuti plastici e la loro<br />
dispersione, colpendo in primo luogo le<br />
aziende produttrici di plastica non riciclabile<br />
che ad oggi rappresenta la causa<br />
maggiore di inquinamento globale.<br />
A dare speranza in questo senso sono<br />
anche altre tasse presenti nello stesso<br />
Recovery Fund che concorrono a proteggere<br />
l’ambiente e che sanciscono l’impegno<br />
della Commissione europea a presentare<br />
nel prossimo semestre delle<br />
proposte per ridurre le emissioni di C0 2<br />
e<br />
rivedere il sistema ETS (Sistema Europeo<br />
di Scambio di Quote di Emissione).<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 19
attualità<br />
Foto Satya Prem da Pixabay<br />
Secondo uno studio di<br />
Repower affidato a Sole 24<br />
ORE e Infodata, la manifattura<br />
ad aprile ha vissuto<br />
il mese peggiore dal 1990.<br />
Hanno tenuto la chimica<br />
di base e gli imballaggi<br />
in plastica. Sicurezza<br />
e tecnologie digitali<br />
le chiavi per ripartire.<br />
a cura di Eva De Vecchis<br />
Nell’emergenza<br />
la chimica resiste<br />
meglio di plastica<br />
e gomma<br />
Uno dei settori più forti della nostra<br />
economia è quello manifatturiero,<br />
soprattutto i comparti della chimica,<br />
plastica e gomma, che registrano un<br />
impatto diretto sul prodotto interno lordo<br />
dell’1,3% grazie a 12.800 aziende e 257<br />
mila addetti. L’export, soprattutto verso<br />
vid ha messo in grave difficoltà la manifattura<br />
che ha registrato un crollo della<br />
domanda internazionale. Nel mese del<br />
picco di Covid-19, la produzione industriale<br />
della gomma plastica è scesa a<br />
45,5%, ma il settore chimico ha resistito<br />
con un 83,8%. L’idea di raccogliere i dati<br />
in un unico report è stata di Repower,<br />
gruppo attivo nel settore energetico e del-<br />
l’Europa, è stato in continua crescita prima<br />
della pandemia ma l’emergenza Cola<br />
mobilità sostenibile, che ha affidato il<br />
compito al Sole 24 ORE e Infodata. I comparti<br />
presi in considerazione, secondo i<br />
suggerimenti degli esperti, potranno ripartire<br />
solo se seguiranno dei programmi<br />
di sviluppo ben definiti in ambito di: sicurezza<br />
dei lavoratori, sostenibilità e investimenti<br />
in tecnologie digitali.<br />
Aprile <strong>2020</strong> è stato il peggior mese in as-<br />
20 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
attualità<br />
soluto dal 1990 per la manifattura italiana<br />
e le fabbriche hanno sfornato meno della<br />
metà delle merci prodotte tre mesi prima.<br />
Per quantificare i danni portati dal Covid-19<br />
e anche per proporre nuovi obiettivi<br />
di ripresa, il gruppo svizzero Repower<br />
ha voluto affidare al Sole24 ORE e Infodata<br />
un progetto di datajournalism che si<br />
è occupato di indagare 8 settori chiave<br />
del tessuto imprenditoriale italiano attraverso<br />
numeri e focus dettagliati.<br />
Repower ha voluto rafforzare – soprattutto<br />
nel corso del lockdown – il suo<br />
rapporto con le più di 35.000 aziende<br />
con cui è in contatto per la fornitura della<br />
commodity e per le soluzioni sviluppate<br />
in ambito di mobilità sostenibile ed<br />
efficienza energetica, mettendo a disposizione<br />
la propria esperienza per<br />
dare un contributo concreto alla strategia<br />
per la ripresa.<br />
Oltre ai focus e all’analisi dei vari cluster<br />
di settore, arricchito di numeri e dati aggiornati,<br />
il report si conclude con i 10<br />
consigli per battere il Covid-19 nei diversi<br />
tipi di business.<br />
Imprese in crescita<br />
grazie all’export<br />
Le imprese della plastica, della gomma e<br />
della chimica compongono una parte significativa<br />
della manifattura in Italia, con<br />
12.800 aziende che occupano 257 mila<br />
addetti, l’impatto diretto sul prodotto interno<br />
lordo di questi settori è dell’1,3%.<br />
In termini di concentrazione, le aziende<br />
sono presenti soprattutto nel Nord Ovest<br />
del Paese, che conta la quasi metà degli<br />
impiegati.<br />
Le cinque aziende con maggiore fatturato<br />
di ciascun segmento pesano il 36%<br />
del totale, come conferma il report, mentre<br />
“la propensione all’esportazione, misurata<br />
come rapporto tra export e fattu-<br />
rato è particolarmente alta, con il 37%<br />
del totale del valore della produzione che<br />
prende la strada dei mercati esteri”.<br />
Il partner principale dell’Italia è la Germania.<br />
Facendo affidamento sui dati UNCom-<br />
Trade, il totale dell’export italiano per i settori<br />
relativi ai preparati di base e ai prodotti<br />
in plastica, gomma e chimici è stato di circa<br />
32 miliardi di dollari nel 2019.<br />
Al secondo posto in Europa troviamo la<br />
Francia, con il 12%, seguita dalla Spagna<br />
con il 7% e infine dalla Polonia con<br />
il 5%. Rispetto al 2018 “il calo delle<br />
esportazioni è stato del 5,8% complessivo<br />
con una forte penalizzazione dalla<br />
Germania (-8,4%) e dalla Francia<br />
(-9,5%)”. Tutti i tre segmenti evidenziano<br />
valori negativi dai quali si salva solo,<br />
in parte, la chimica, ferma a -1,9%.<br />
Il fatturato complessivo è stimato in rialzo<br />
a fine 2019, con valori prossimi a 87<br />
miliardi di euro.<br />
Due settori a confronto<br />
Il portale Statista aveva previsto, prima<br />
della crisi innescata dal Covid-19, una<br />
crescita media annua del settore della<br />
gomma e plastica dell’1,6% tra il 2018 e<br />
il 2024. <strong>La</strong> produzione mondiale raggiunge<br />
i 359 milioni di tonnellate l’anno delle<br />
quali soltanto 62 provenienti dall’Europa.<br />
Secondo il report, si stima che il mercato<br />
della plastica riciclata arriverà a 57 miliardi<br />
di dollari nel 2024. A partire dal minimo<br />
del 2009, quando a seguito della<br />
prima grande crisi economica di questo<br />
secolo il giro d’affari crollò a 35 miliardi di<br />
euro, nel 2018 il comparto aveva segnato<br />
un +35% nel fatturato. Come riferisce Federchimica,<br />
il settore chimico è tra quelli<br />
con la più alta competitività strutturale<br />
all’interno del manifatturiero. “Dal 2007 è<br />
cresciuto molto l’export, segnando un<br />
+36,7%, ed è invece crollato il mercato<br />
interno con -27,7%”.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 21
attualità<br />
Le conseguenze<br />
della pandemia sull’industria<br />
L’arrivo nel continente europeo del coronavirus<br />
ha aggravato molto la situazione<br />
del comparto manifatturiero. <strong>La</strong> produzione<br />
si è bloccata oppure è andata avanti a<br />
rilento, fatta eccezione per i comparti<br />
produttivi necessari come la chimica di<br />
base e gli imballaggi in plastica.<br />
Il primo campanello d’allarme è stato il<br />
crollo della domanda internazionale che<br />
ha colpito l’export italiano e le conseguenze<br />
si sono fatte sentire con altrettanta<br />
rapidità.<br />
Ad aprile <strong>2020</strong> il settore della chimica si<br />
è fermato a 2,1 miliardi di euro, in calo<br />
Le imprese della plastica,<br />
della gomma e della chimica<br />
sono una parte significativa<br />
della manifattura in Italia,<br />
con 12.800 aziende che<br />
occupano 257 mila addetti<br />
(Foto Pashminu Mansukhani da Pixabay)<br />
del 15% rispetto allo stesso mese dell’anno<br />
precedente. Il settore di gomma e plastica<br />
ne ha risentito ancora di più con un<br />
-27% rispetto a 1,4 miliardi del 2019.<br />
L’Istat, che ha calcolato “il valore dell’indice<br />
destagionalizzato della produzione industriale<br />
di aprile”, ha messo in luce alcuni<br />
dati allarmanti e, se nel tracollo dell’industria<br />
(con 60,4 punti contro i 105,5 del gennaio<br />
precedente), il settore chimico è sceso<br />
“solo” a 83,8 (rispetto ai 102 di gennaio),<br />
quello della gomma-plastica ha raggiunto<br />
il 45,5 (rispetto ai 105,4).<br />
Tecnologia e sostenibilità:<br />
le basi per la ripartenza<br />
Per ripartire sono diversi i driver che le imprese<br />
dovranno seguire, tra cui prioritaria<br />
sarà la sicurezza dei lavoratori, anche grazie<br />
a politiche nuove e maggiori investimenti<br />
nella digitalizzazione dei macchinari.<br />
Assicurare la salute dei lavoratori e dei<br />
clienti è diventata (soprattutto dopo i<br />
mesi di emergenza) un fattore centrale<br />
difficile da assicurare se gli spazi di lavoro<br />
all’interno delle industrie non permettono<br />
di mantenere le giuste distanze di<br />
sicurezza. L’obiettivo dunque è quello di<br />
investire in termini di formazione e assicurare<br />
una dotazione di dispositivi adeguata<br />
alle necessità quotidiane.<br />
Altro importante obiettivo da raggiungere<br />
per le Pmi della chimica e della plastica<br />
è la “trasformazione digitale dell’impresa,<br />
sulla scia dei programmi di<br />
Transizione 4.0”.<br />
Ultimo elemento indispensabile per ricominciare<br />
in modo nuovo è la sostenibilità,<br />
fattore centrale nei settori che non sono<br />
particolarmente legati a questi aspetti, e<br />
il cui ruolo potrebbe invece rivelarsi necessario<br />
per garantire sempre maggiore<br />
apertura sui mercati internazionali.<br />
22 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
attualità<br />
Coim nomina la general manager della filiale turca<br />
Ayca Korkmaz<br />
Coim Turchia ha annunciato la nomina di Ayca<br />
Korkmaz a General Manager della filiale. Giuseppe<br />
Librandi (presidente e CEO di Coim Group) ha inviato<br />
le proprie congratulazioni e ha inoltre ringraziato<br />
il manager uscente, Erkan Sezer, per il lavoro<br />
svolto con grande professionalità, invitandolo ad<br />
affrontare con serenità questo nuovo capitolo della<br />
sua vita.<br />
Ayca Korkmaz, nata nel 1977, ha maturato 20<br />
anni di esperienza all’interno di Coim Group: è presente<br />
infatti in Coim Turchia sin dalla fondazione<br />
dell’azienda nel 2014, in precedenza ha lavorato per<br />
il distributore Enser di Coim, a partire dal 2000.<br />
Prima ancora è stata responsabile commerciale di<br />
TPU (<strong>La</strong>ripur), Hot Cast Elastomers (Imuthane) e<br />
Polyester Polyols (Diexter) e conosce il quadro completo<br />
di questo mercato strategico e competitivo.<br />
“Grazie alle attività professionali svolte fino ad<br />
ora ho costruito ottime relazioni con i clienti e con i<br />
colleghi in tutto il mondo, ho avuto inoltre l’opportunità<br />
di elaborare strategie di marketing per consentire<br />
a Coim di rafforzare il proprio ruolo di leadership<br />
e fornire un servizio migliore alla clientela”,<br />
ha affermato Ayca Korkmaz.<br />
Coim Turchia vanta una presenza consolidata sul<br />
mercato, un buon posizionamento del proprio marchio<br />
e una meritata fidelizzazione dei clienti. In questo<br />
periodo, inedito e imprevedibile, l’azienda è<br />
pronta a sviluppare progetti innovativi per rispondere<br />
in maniera nuova alle esigenze della clientela.<br />
Modulo EuCertPlast per il riciclo<br />
di plastiche food contact<br />
È nato un nuovo modulo che sarà dedicato ai processi di riciclo per plastiche<br />
che sono state a contatto con gli alimenti. L’idea è arrivata dallo schema<br />
di certificazione EuCertPlast al fine di armonizzare il più possibile l’industria<br />
del riciclo plastiche. Questo nuovo modulo include i requisiti previsti dal<br />
prossimo emendamento del Regolamento (CE) 282/2008 sulle plastiche riciclate<br />
destinate a entrare a contatto con gli alimenti. Il modulo garantisce<br />
inoltre trasparenza e qualità delle pratiche di trattamento assicurando l’assorbimento<br />
continuo di riciclati per applicazioni che entrano a contatto con<br />
gli alimenti. Promuove infine la conformità ai requisiti nazionali.<br />
Il nuovo modulo è in vigore dal 14 settembre per ogni nuova richiesta di<br />
audit o audit di monitoraggio annuale dei processi di riciclo di materiali a contatto<br />
con gli alimenti. EuCertPlast avvierà un periodo di transizione di un anno<br />
per il monitoraggio degli audit da adattare al nuovo Audit Scheme Module.<br />
Lo schema europeo Eucertplast è promosso da EPRO, EuPC, Recovinyl e<br />
PRE e si rivolge ai riciclatori di materie plastiche con il fine di attestare la<br />
qualità e la tracciabilità dei processi e dei prodotti ottenuti attraverso le migliori<br />
pratiche, al rispetto delle leggi ambientali, degli standard europei e<br />
delle direttive nazionali.<br />
Giorgio Quagliuolo presidente<br />
di Corepla fino al 2023<br />
Il neoeletto Cda di Corepla, riunitosi<br />
a Milano, ha nominato presidente<br />
per il prossimo triennio<br />
Giorgio Quagliuolo, in rappresentanza<br />
delle aziende trasformatrici<br />
di materie plastiche. Antonello<br />
Ciotti, presidente in uscita e rappresentante<br />
dei produttori di materia<br />
prima, resta nella squadra<br />
con la funzione di vice presidente.<br />
Quagliuolo ha appena lasciato la<br />
presidenza di Conai per tornare a<br />
guidare il Consorzio nazionale per<br />
la raccolta, il riciclo e il recupero<br />
degli imballaggi in plastica, dopo i<br />
due mandati portati a termine nel<br />
2007-2010 e 2013-2016.<br />
Imprenditore del settore plastica, fondatore ed attuale<br />
presidente di Sicon, azienda di famiglia che produce preforme<br />
in PET per il settore bibite e acque minerali, e presidente<br />
di Federazione Gomma <strong>Plastica</strong>, Quagliuolo ha<br />
ricevuto di recente anche la nomina a responsabile del<br />
gruppo tecnico Ambiente di Confindustria.<br />
“Il riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica pone l’Italia<br />
fra le eccellenze europee e genera un circuito virtuoso<br />
per l’economia del Paese e per la tutela dell’ambiente”, ha<br />
commentato Quagliuolo. “Continueremo a lavorare in sinergia<br />
con cittadini, imprese e istituzioni per diffondere il<br />
valore sociale della sostenibilità ambientale e sviluppare<br />
nuove tecnologie per il riciclo”.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 23
attualità<br />
Alessandro Grassi rileva il 100% di Frigosystem<br />
Alessandro Grassi, già amministratore delegato,<br />
ha rilevato il 100% del pacchetto azionario diventando,<br />
a tutti gli effetti, CEO a Socio Unico di<br />
Frigosystem.<br />
Si tratta di un’acquisizione che suggella un percorso<br />
di crescita e di consolidamento del gruppo,<br />
all’interno del quale si contano oggi sei società, di<br />
cui tre filiali estere.<br />
“<strong>La</strong>voro nell’azienda di famiglia da dopo la laurea<br />
e ho sempre sostenuto con passione il progetto<br />
cominciato mezzo secolo fa dalla mia famiglia”,<br />
ha commentato Alessandro Grassi. “<strong>La</strong><br />
gestione formale del passaggio di testimone era<br />
fondamentale per dare, al nostro mercato, il segnale<br />
chiaro della volontà di investire, espandere<br />
e valorizzare ulteriormente la posizione di Frigosystem<br />
nello scenario della refrigerazione industriale<br />
nel mondo”.<br />
Sulle orme dei genitori, con cui non sono mancate<br />
divergenze di vedute, Alessandro opera in<br />
prima linea da qualche decennio: i mercati internazionali<br />
e le istituzioni del settore lo riconoscono<br />
come il volto dell’impresa di Caronno Pertusella<br />
che non ha mai smesso di innovare e che oggi<br />
esporta in più di 50 Paesi.<br />
“Ringrazio i collaboratori che hanno espresso<br />
da sempre stima e disinteressata fiducia nella mia<br />
persona e nella mia visione”, ha concluso Grassi.<br />
“Ritengo di essere cresciuto insieme a molti di<br />
loro, insieme abbiamo mosso importanti passi e<br />
messo basi solide. Abbiamo ancora tante opportunità<br />
e non ci mancherà la tenacia nel coglierle”.<br />
RadiciGroup crea una società per la ricerca e l’innovazione<br />
Garantire la continuità del business,<br />
incrementare la competitività delle<br />
aziende e generare valore sul territorio:<br />
con questi obiettivi RadiciGroup<br />
annuncia la nascita di Radici InNova,<br />
società consortile senza scopo di lucro<br />
volta a sviluppare nuovi progetti<br />
di ricerca e innovazione per i settori<br />
della chimica, dei polimeri ad alte prestazioni,<br />
delle soluzioni tessili avanzate,<br />
in linea con la strategia di sostenibilità<br />
del Gruppo.<br />
Radici InNova, infatti, conferma e<br />
rilancia l’impegno di RadiciGroup rispetto<br />
alla promozione di un modello<br />
di sviluppo in grado di mantenere un<br />
equilibrio tra profittabilità economica,<br />
tutela dell’ambiente ed equità sociale.<br />
<strong>La</strong> nuova società valorizza e rende<br />
sempre più sinergiche le attività di<br />
R&S che il Gruppo porta avanti da<br />
tempo nelle sue aree di business<br />
Specialty Chemicals, High Performance<br />
Polymers e Advanced Textile<br />
Solutions.<br />
“<strong>La</strong> costituzione di Radici InNova<br />
rappresenta un traguardo importante<br />
per tutto il Gruppo e si inserisce all’interno<br />
di un percorso iniziato tempo<br />
fa”, ha dichiarato Angelo Radici, presidente<br />
di RadiciGroup. “Mettendo a<br />
fattor comune il know-how e le competenze<br />
delle diverse Business Area<br />
del Gruppo, sarà possibile sviluppare<br />
progetti integrati di ricerca avanzata,<br />
allineati alla nostra strategia di sostenibilità,<br />
e quindi ispirati ai principi del<br />
rispetto ambientale e dell’economia<br />
circolare, garantendo una crescita costante<br />
e un futuro migliore alle generazioni<br />
a venire”.<br />
Radici InNova, avvalendosi delle<br />
competenze interne e di relazioni mirate<br />
con soggetti terzi, gestirà e coordinerà<br />
tutte le attività di ricerca che<br />
rivestono un ruolo strategico per il<br />
Gruppo.<br />
Nello specifico, sono cinque le macro-aree<br />
su cui si focalizzano le attività<br />
di ricerca di Radici InNova: sviluppo<br />
di polimeri da fonte bio; produzione<br />
di intermedi chimici derivati da fonti<br />
naturali; sviluppo di soluzioni per l’economia<br />
circolare; nuove opportunità<br />
di business, anche per prodotti già<br />
esistenti; ottimizzazione dei processi<br />
industriali, nella direzione di una sempre<br />
maggiore sostenibilità e di un miglioramento<br />
delle performance.<br />
<strong>Oggi</strong> più che mai per rilanciare l’economia<br />
occorre pensare a un sistema<br />
industriale innovativo, che sappia<br />
cogliere le opportunità legate ai repentini<br />
cambiamenti, implementando<br />
altrettanto velocemente soluzioni sostenibili<br />
per restare competitivi.<br />
Per fare ciò è necessario promuovere<br />
un dialogo continuativo con tutti<br />
gli attori impegnati nella ricerca e sviluppo,<br />
coniugando anche esperienze<br />
e competenze eterogenee.<br />
“Radici InNova opererà in stretta<br />
collaborazione con centri di ricerca<br />
pubblici e privati, università, clienti e<br />
fornitori del Gruppo”, ha evidenziato<br />
Stefano Alini, alla guida della nuova<br />
Società. “Cercando di contribuire in<br />
maniera proattiva, soprattutto in questa<br />
fase, alla ripartenza dell’industria<br />
nel segno dell’innovazione e della sostenibilità,<br />
componenti fondamentali<br />
della visione del nostro Gruppo”.<br />
24 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
appuntamenti<br />
Plast: nel 2021 la principale fiera europea del settore<br />
Plast 2021, mostra internazionale per l’industria delle materie<br />
plastiche e della gomma, conferma il suo svolgimento a<br />
Milano dal 4 al 7 maggio del prossimo anno.<br />
Sono circa 450 gli espositori diretti – escluse quindi le<br />
case rappresentate – che lo scorso giugno avevano già<br />
confermato la propria iscrizione alla specializzata milanese,<br />
prenotando un’area di 35.000 m 2 . Un quinto gli iscritti<br />
stranieri, oltre alle numerose filiali italiane di costruttori di<br />
macchine esteri.<br />
Gli effetti dell’epidemia hanno condizionato pesantemente<br />
il panorama fieristico mondiale, determinando la cancellazione<br />
di quasi tutti gli eventi del <strong>2020</strong>. Ciò si è verificato sia per<br />
numerose manifestazioni internazionali dedicate all’industria<br />
della plastica e della gomma sia per importanti eventi specializzati<br />
per il settore dell’imballaggio e del converting, come<br />
Interpack e Drupa, previste a maggio e giugno di quest’anno<br />
e riposizionatesi tra inizio marzo e fine aprile del 2021.<br />
Tali spostamenti hanno determinato la decisione di confermare<br />
il periodo 4-7 maggio 2021 per la prossima edizione<br />
di Plast e calendarizzare in date diverse le altre quattro mostre<br />
(Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4all e Intralogistica Italia)<br />
facenti parte di The Innovation Alliance, complice anche il<br />
“sovraffollamento” di eventi che si è venuto a creare nel<br />
quartiere espositivo di Rho-Pero. Una scelta dovuta alla situazione<br />
straordinaria che si è venuta a creare in questi mesi<br />
ed è stata presa per evitare sovrapposizioni che avrebbero<br />
messo in difficoltà le aziende e gli operatori.<br />
Il progetto The Innovation Alliance, volto a favorire<br />
le sinergie tra settori complementari, resta valido, seppur<br />
declinato in momenti diversi dal punto di vista espositivo,<br />
e gli organizzatori si sono già messi al lavoro per creare<br />
iniziative trasversali che accompagneranno gli operatori<br />
in questa fase.<br />
Plast sarà l’appuntamento più rilevante in Europa nel 2021<br />
per il settore plastica e gomma, confermandosi importante<br />
momento di confronto tra gli operatori del settore per il<br />
rilancio degli investimenti.<br />
Come ormai tradizione, la fiera ospiterà tre saloni-satellite,<br />
dedicati ad altrettante filiere d’eccellenza nel settore e alle relative<br />
start-up: Rubber (alla quarta edizione, dedicata al mondo<br />
degli elastomeri, in collaborazione con Assogomma), 3D<br />
Plast (alla terza edizione, focalizzato sulla produzione additiva<br />
e tecnologie affini) e Plast-Mat (alla seconda edizione,<br />
dedicato alle soluzioni in materiali plastici innovativi).<br />
L’agenda<br />
Petcore Europe<br />
3-4 febbraio 2021<br />
Bruxelles, Belgio<br />
www.petcore-europe.org<br />
Plast<br />
4 -7 maggio 2021<br />
Milano<br />
www.plastonline.org<br />
Plastic & Rubber Vietnam<br />
16-18 giugno 2021<br />
Ho Chi Minh City, Vietnam<br />
www.messe-duesseldorf.de<br />
Fakuma<br />
12-16 ottobre 2021<br />
Friedrichschafen, Germania<br />
www.fakuma-messe.de<br />
Mecfor<br />
25-27 febbraio 2021<br />
Parma<br />
www.ucimu.it<br />
The Innovation Alliance<br />
4-7 maggio 2021<br />
Milano<br />
www.theinnovationalliance.it<br />
Colombiaplast<br />
22-25 giugno 2021<br />
Bogotà, Colombia<br />
www.colombiaplast.org<br />
Arabplast<br />
15-18 novembre 2021<br />
Dubai, EAU<br />
www.arabplast.info<br />
Interpack<br />
25 febbraio-3 marzo 2021<br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.interpack.de<br />
Plastimagen<br />
9-11 marzo 2021<br />
Città del Messico, Messico<br />
www.plastimagen.com.mx<br />
Chinaplas<br />
13-16 aprile 2021<br />
Shenzen, Cina<br />
www.chinaplasonline.com/<br />
CPS20/idx/eng<br />
Interzum<br />
4-7 maggio 2021<br />
Colonia, Germania<br />
www.koelnmesse.it/interzum/<br />
home/index.php<br />
A Circular Future with Plastic<br />
27-28 maggio 2021<br />
Bruxelles, Belgio<br />
press.plasticsconverters.eu<br />
Plastic Recycling World Expo<br />
1-2 giugno 2021<br />
Essen, Germania<br />
eu.plasticsrecyclingworldexpo.<br />
com<br />
Argenplas<br />
26-29 luglio 2021<br />
Buenos Aires, Argentina<br />
www.argenplas.com.ar/en<br />
Equiplast<br />
14-18 settembre 2021<br />
Barcellona, Spagna<br />
www.equiplast.com<br />
EMO Milano<br />
4-9 ottobre 2021<br />
Milano<br />
www.ucimu.it<br />
Samuplast<br />
3-5 maggio 2022<br />
Pordenone<br />
www.samuexpo.com/samuplast<br />
Autopromotec<br />
25-28 maggio 2022<br />
Bologna<br />
www.autopromotec.com<br />
K<br />
19-26 ottobre 2022<br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.k-online.de<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 25
ambiente<br />
Il Covid-19 ferma la crescita<br />
delle plastiche riciclate<br />
Nel 2019 il settore era cresciuto del 4,4% rispetto all’anno<br />
precedente (e del 14,6% sul 2015), ma le previsioni per il <strong>2020</strong><br />
sono negative per la chiusura prolungata di interi comparti<br />
manifatturieri, dovuta alla crisi sanitaria.<br />
a cura di Eva De Vecchis<br />
Se si pensa ai numeri che IPPR (Istituto<br />
per la Promozione delle Plastiche<br />
da Riciclo) rileverà nel suo<br />
prossimo rapporto sulle materie plastiche<br />
riciclate utilizzate in Italia nel <strong>2020</strong>, allora le<br />
previsioni sono tra le più nere, con un possibile<br />
calo dei consumi nazionali per i riciclati<br />
di oltre il 10%. L’impatto del virus Covid-19 e<br />
la prolungata chiusura di molti comparti manifatturieri<br />
e dei mercati rivelerà tutte le sue<br />
conseguenze in termini di numeri e di perdite.<br />
Eppure, quasi in previsione di questa<br />
crisi sanitaria ed economica il 2019 è stato,<br />
per l’industria di trasformazione delle mate-<br />
rie plastiche, un anno di crescita. I numeri<br />
che IPPR ha registrato nel suo report annuale<br />
“Materie plastiche riciclate utilizzate<br />
in Italia - Analisi quantitativa 2019” sono, infatti,<br />
a segno positivo: 1,175 milioni di tonnellate<br />
di polimeri rigenerati e la crescita<br />
complessiva del +4,4% rispetto al 2018 (oltre<br />
ad un +14,6% rispetto al 2015). Non<br />
solo, l’evoluzione dei consumi ha registrato<br />
per lo scorso anno un buon andamento per<br />
tutti i polimeri considerati dal rapporto: un<br />
dato importante che testimonia il crescente<br />
interesse pubblico per i temi della sostenibilità<br />
e dell’economia circolare.<br />
Il report IPPR sull’uso in Italia<br />
delle plastiche rigenerate<br />
Anche quest’anno IPPR ha pubblicato il<br />
rapporto “Materie plastiche riciclate utilizzate<br />
in Italia - Analisi quantitativa 2019”:<br />
un’indagine accurata sulla filiera delle materie<br />
plastiche rigenerate impiegate dall’industria<br />
italiana di trasformazione.<br />
Il quadro che ne è emerso è positivo e tra i<br />
numeri più interessanti si rilevano, per<br />
esempio, i circa 1,175 milioni di tonnellate<br />
di polimeri rigenerati 2019 che sono stati<br />
utilizzati dall’industria di trasformazione<br />
nazionale e un incremento del +4,4% rispetto<br />
al 2018 (e +14,6% rispetto al 2015).<br />
Sempre secondo i dati, i principali rigenerati<br />
si confermano i polietileni, che riducono<br />
di poco la loro quota: circa il 30% dei<br />
volumi complessivi.<br />
All’interno dell’analisi si parla anche di evoluzione<br />
dei consumi, che ha registrato nel<br />
2019 un andamento positivo per tutti i polimeri<br />
considerati dal rapporto.<br />
26 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
ambiente<br />
Evoluzione dell’impiego di riciclati 2015-2019 - Kton<br />
Ripartizione per polimero dell’impiego<br />
di riciclati - 2019<br />
Questi e molti altri sono numeri che sottolineano<br />
il crescente interesse collettivo per i temi<br />
della sostenibilità e dell’economia circolare,<br />
interesse concretizzato soprattutto dall’incremento<br />
sostanziale del numero di aziende<br />
che richiedono il marchio “<strong>Plastica</strong> Seconda<br />
Vita” – il sistema di certificazione ambientale<br />
di prodotto dedicata ai materiali ed ai manufatti<br />
ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici<br />
e primo marchio dedicato alla plastica<br />
riciclata – e di prodotti certificati.<br />
Prevalente la fonte post-consumo<br />
<strong>La</strong> fonte principale di materie prime seconde<br />
per l’industria di trasformazione, nell’ambito<br />
dei polimeri analizzati dal report, rimane<br />
quella post-consumo, che conferma<br />
anche per il 2019 una quota dei volumi<br />
L’evoluzione dei consumi<br />
2019 di plastiche da<br />
riciclo segna un buon<br />
andamento per tutti<br />
i polimeri, testimoniando<br />
il crescente interesse<br />
per l’economia circolare<br />
Evoluzione dell’impiego di riciclati<br />
per polimero 2019/2018 - Variazione %<br />
complessivi lavorati superiore al 70%.<br />
Nel 2019 sono state utilizzate quasi 375.000<br />
tonnellate di polietilene rigenerato, con prevalenza<br />
delle fonti post-consumo. Rispetto<br />
al 2018 si è attestata una crescita che si aggira<br />
intorno alle 16.000 tonnellate. Tra i settori<br />
di sbocco dei manufatti realizzati con<br />
polietileni rigenerati troviamo alcuni segmenti<br />
principali tra cui al primo posto l’imballaggio,<br />
la cui crescita nel 2019 è stata<br />
portata, oltre che dall’effettivo sviluppo del<br />
comparto, anche dall’influenza dell’“attività<br />
di approfondimento svolta nel corso della<br />
presente edizione dello studio, che ha permesso<br />
di scorporare parte dei volumi di rigenerati<br />
precedentemente computati in altre<br />
applicazioni”, sostiene l’IPPR. Altro<br />
settore chiave è quello dell’igiene e arredo<br />
urbano, cluster nel quale l’industria italiana<br />
rappresenta un riferimento a livello europeo.<br />
Per entrare più nello specifico, tra le famiglie<br />
di polimeri analizzati troviamo: LD/LLDPE, polietileni<br />
bassa densità e lineari che rappresentano<br />
il 63% dei volumi complessivi di riciclati<br />
polietilenici lavorati dall’industria di trasformazione<br />
nazionale (237.000 tonnellate nel 2019);<br />
HDPE, polietileni alta densità che registrano<br />
per il 2019 più del 35% di volumi complessivi<br />
di riciclati in polietilene lavorati dall’industria di<br />
trasformazione<br />
nazionale<br />
(136.000 tonnellate circa); il<br />
polipropilene rigenerato che<br />
lo scorso anno ha visto, a livello<br />
nazionale, un marginale<br />
incremento rispetto al 2018<br />
con 313.000 tonnellate per<br />
l’intero anno lavorate dall’industria<br />
di trasformazione; il<br />
polistirolo compatto ed<br />
espandibile (PS/EPS) che ha<br />
confermato la crescita costante<br />
degli ultimi anni e, nel<br />
2019, un buon incremento del<br />
tasso di impiego; e infine il<br />
PET rigenerato che ha subito<br />
un incremento di più di 20.000 tonnellate nel<br />
2019 rispetto all’anno precedente, e di cui<br />
sono state impiegate dall’industria di trasformazione<br />
nazionale oltre 230.000 tonnellate.<br />
I settori di applicazione<br />
dei polimeri rigenerati<br />
<strong>La</strong> ripartizione per settori applicativi dei manufatti<br />
plastici prodotti a partire dai polimeri<br />
rigenerati (o con una presenza non trascurabile)<br />
vede un aumento dell’imballaggio di<br />
circa 50.000 tonnellate nel 2019. I volumi di<br />
rigenerati destinati a questo settore hanno<br />
superato, lo scorso anno, le 360.000 tonnellate,<br />
“consolidando la leadership del segmento<br />
per utilizzo di riciclati”. Da rilevare<br />
inoltre che, rispetto agli anni precedenti, le<br />
fonti pre-consumo si sono sviluppate fino a<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 27
ambiente<br />
Riciclati impiegati in trasformazione<br />
in Italia per fonte - 2019<br />
raggiungere il 13% contro l’11% del 2018.<br />
Al secondo posto c’è il settore dell’edilizia, anche<br />
se in crescita limitata rispetto al 2018. I<br />
volumi totali lavorati nel 2019 hanno subito un<br />
incremento di 5.000 tonnellate superando le<br />
270.000: in funzione di un maggior impiego in<br />
svariate applicazioni, tra le quali spiccano i<br />
tubi per condotte non in pressione e i manufatti<br />
destinati all’isolamento termico.<br />
Per le altre applicazioni diverse dall’imballaggio<br />
la variazione in valore assoluto (volume)<br />
dell’impiego di riciclati evidenzia un andamento<br />
differente: il settore “igiene e arredo<br />
urbano” non si discosta tanto dal 2018<br />
(+0,5%); l’agricoltura è in lieve contrazione<br />
(-1,5%); gli articoli casalinghi crescono del<br />
+3,5%, mentre quelli tecnici mantengono il<br />
-2%. Nello specifico, le applicazioni analizzate<br />
dalla ricerca sono state: imballaggio rigido,<br />
imballaggio flessibile, igiene e arredo urbano,<br />
agricoltura, articoli casalinghi e mobile/arredamento,<br />
tessile, trasporti, elettrodomestici<br />
ed altre applicazioni tecniche.<br />
Previsioni sconvolte dalla pandemia<br />
Come è già accaduto negli anni precedenti,<br />
anche per il 2019 l’utilizzo di riciclati ha proseguito<br />
la sua crescita (+4,4%). Considerando<br />
la rosa di polimeri esaminati dal report, i rigenerati,<br />
rispetto ai polimeri vergini (con crescita<br />
del +2%) hanno subito un incremento del<br />
Ripartizione per settore dell’impiego di riciclati - 2019<br />
+15%. È intuibile come, vista la situazione dei<br />
primi mesi del <strong>2020</strong> e dei prossimi ancora incerti,<br />
il futuro dei polimeri rigenerati dipenderà<br />
in gran parte dalla pandemia Covid-19 che ha<br />
sconvolto il quadro evolutivo di questo comparto<br />
(e di molti altri). In particolare, ad aver<br />
influenzato l’andamento del settore è stata la<br />
chiusura di canali di sbocco delle più diverse<br />
categorie di manufatti e semilavorati plastici<br />
tra i quali, come conferma il Rapporto “mense<br />
scolastiche e aziendali, comparto HoReCa in<br />
toto inclusi i bar, commercio al dettaglio non<br />
alimentare, numerose tipologie di commercio<br />
all’ingrosso”.<br />
Non solo, l’impiego di riciclati nel corso<br />
dell’anno corrente sarà ulteriormente compromesso<br />
dalla situazione dei prezzi in continuo<br />
ribasso delle quotazioni di polimeri vergini.<br />
A portare un po’ d’aria fresca è stata la sospensione<br />
fino a gennaio 2021 della Plastic<br />
tax, l’imposta sulle plastiche che avrebbe<br />
aggravato la già precaria situazione dei<br />
produttori. I reparti più colpiti dalla<br />
congiuntura negativa sono: industria<br />
dell’auto e trasporti in genere;<br />
igiene urbana; edilizia e<br />
costruzioni; industria del mobile e<br />
altri beni durevoli.<br />
In controtendenza restano le applicazioni<br />
legate all’imballaggio rigido<br />
come vaschette per alimenti<br />
confezionati e contenitori soffiati<br />
per prodotti per la disinfezione e<br />
per la pulizia che hanno registrato<br />
un picco di richieste nel <strong>2020</strong> continuando<br />
a viaggiare a ritmi positivi.<br />
Opportunità e barriere per lo sviluppo<br />
Con il presupposto di un rientro dell’emergenza<br />
sanitaria, lo scenario che si prospetta<br />
è quello di un possibile recupero dell’impiego<br />
di materie plastiche rigenerate da parte<br />
dell’industria nazionale di trasformazione. In<br />
effetti, a livello europeo, si registra un clima<br />
favorevole allo sviluppo dei materiali<br />
post-consumo. <strong>La</strong> plastic energy ne è un<br />
esempio, perché pone in essere obiettivi di<br />
riduzione dei consumi di imballaggi in materie<br />
plastiche ma anche obiettivi di riciclo<br />
quali: il 55% di imballaggi plastici post-consumo<br />
da riciclare entro il 2030; oppure il 77%<br />
di raccolta delle bottiglie PET entro il 2025<br />
(che dovranno incorporare almeno un 25%<br />
di PET riciclato). Tra tutti, l’obiettivo più impegnativo<br />
rimane quello di “incorporare nei<br />
manufatti plastici prodotti sul territorio europeo<br />
almeno 10 milioni di tonnellate, su base<br />
annua, di plastica riciclata entro il 2025”.<br />
Quelle che invece potrebbero essere le barriere<br />
ad una crescita potenziale del comparto<br />
sono di tipo strutturale e restano connesse<br />
a tre principali direttrici – economica,<br />
tecnica e disponibilità di riciclati – confermate<br />
nel corso del colloquio annuale con gli<br />
stakeholder della filiera, a cui se n’è aggiunta<br />
una quarta, quella normativa e di carattere<br />
sempre più attuale.<br />
28 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
ambiente<br />
Perché riciclare il PVC conviene<br />
In occasione del webinar “Il<br />
riciclo del PVC post consumo:<br />
un esempio di sostenibilità<br />
ambientale ed economica della<br />
Circular Economy”, organizzato<br />
dal PVC Forum Italia e<br />
VinylPlus ® al RemTech Expo<br />
Digital Edition <strong>2020</strong>, sono<br />
stati presentati gli ultimi risultati<br />
ottenuti dl WREP (Waste<br />
From Demolition Collection of<br />
Recycling Pilot Scheme). Promosso<br />
dalle due associazioni,<br />
il progetto ha l’obiettivo di individuare,<br />
intercettare e riciclare<br />
i rifiuti in PVC provenienti da<br />
scarti urbani, rifiuti ingombranti<br />
e rifiuti speciali derivanti da<br />
attività di costruzione e demolizione.<br />
Dando seguito ai buoni<br />
risultati dello schema pilota del<br />
2018, realizzato in collaborazione<br />
con Veritas (la Municipalizzata<br />
dell’area veneziana), che<br />
ha permesso di inviare al riciclo<br />
in un anno circa 135 ton di cui<br />
l’89% sono state trasformate<br />
in PVC riciclato e riscontrando<br />
un risparmio nel bilancio economico<br />
pari al 43%, nel 2019 il<br />
progetto WREP è stato esteso<br />
al territorio servito da Etra Spa,<br />
che comprende il bacino del<br />
Brenta, dall’Altopiano di Asiago<br />
al Bassanese e alla Provincia di<br />
Padova.<br />
<strong>La</strong> fase di sperimentazione<br />
operativa si è svolta nei mesi da<br />
ottobre 2019 a marzo <strong>2020</strong>, coprendo<br />
i 60 comuni che affidano<br />
ad Etra Spa il ciclo integrato<br />
dei propri rifiuti, comuni che<br />
contano 536.688 abitanti e 44<br />
centri di raccolta complessivi.<br />
L’effettivo quantitativo di rifiuti<br />
in PVC (CER 191204) selezionati,<br />
pressati e imballati<br />
che Etra ha inviato all’impianto<br />
di riciclo nel corso dell’intera<br />
fase operativa di sperimentazione<br />
è stato di 46,66 ton, di<br />
queste, 42,08 ton provenivano<br />
da rifiuti in PVC ingombranti<br />
e speciali, che corrispondono<br />
al 2,04% del totale dei rifiuti<br />
conferiti.<br />
PVC granulo grigio riciclato<br />
PVC pressato pronto per macinazione e riciclo<br />
Grazie alla collaborazione<br />
con Etra, il progetto WREP<br />
2019 è entrato a far parte del<br />
progetto europeo Circe <strong>2020</strong>,<br />
supportato dall’Interreg Central<br />
Programme Europe e finanziato<br />
nell’ambito dell’European<br />
Regional Fund of Development<br />
con l’obiettivo di espandere il<br />
modello di economia circolare<br />
nei distretti produttivi di 5 Paesi<br />
dell’Europa Centrale.<br />
Sealed Air investe nelle tecnologie di riciclo<br />
Sealed Air Corporation ha annunciato di<br />
aver siglato un accordo di collaborazione<br />
con Plastic Energy, azienda esperta nel settore<br />
delle tecnologie di riciclo all’avanguardia.<br />
Inoltre, Sealed Air ha effettuato un investimento<br />
di capitali in Plastic Energy Global,<br />
società madre di Plastic Energy.<br />
Plastic Energy Global è stata fondata nel<br />
2012 con l’obiettivo di creare un’economia<br />
circolare per la plastica sottraendo i rifiuti<br />
plastici alle discariche e agli oceani. <strong>La</strong> società,<br />
con sede a Londra, ha due impianti in<br />
Spagna e progetti in fase di sviluppo in Europa<br />
occidentale e Asia, con una previsione<br />
di 50 nuove strutture nei prossimi 10 anni.<br />
I rifiuti sono un problema globale. <strong>La</strong><br />
maggior parte dei rifiuti plastici finisce in discarica,<br />
negli inceneritori o gettati nell’ambiente<br />
perché non sono mai stati recuperati<br />
o sono considerati impossibili da riciclare.<br />
Da una prospettiva sociale, è fondamentale<br />
estendere le opzioni disponibili per il riciclo<br />
della plastica.<br />
Plastic Energy dispone di una piattaforma<br />
tecnologica che consente di sottrarre i<br />
rifiuti plastici alle discariche, con l’obiettivo<br />
di processare 300.000 tonnellate di plastica<br />
entro il 2025. Plastic Energy trasforma<br />
i rifiuti plastici post-consumo in un nuovo<br />
prodotto riciclato che può essere utilizzato<br />
per creare soluzioni di confezionamento<br />
essenziali, incluse le confezioni protettive<br />
per alimenti, consentendo così alla plastica<br />
di diventare una nuova risorsa. Grazie a<br />
questa collaborazione con Plastic Energy,<br />
Sealed Air contribuisce a eliminare i rifiuti<br />
plastici, sostenere approcci complementari<br />
al riciclo e consentire ai clienti di incorporare<br />
la propria plastica riciclata nei loro confezionamenti.<br />
Sealed Air è determinata a rivestire un<br />
ruolo chiave nell’impulso verso un’economia<br />
circolare per la plastica attraverso la<br />
collaborazione, la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione<br />
di nuove tecnologie.<br />
Nel 2018, Sealed Air aveva annunciato un<br />
forte impegno in materia di sostenibilità e<br />
plastica, ripromettendosi di progettare e sviluppare<br />
soluzioni nel settore del packaging<br />
riciclabili o riutilizzabili al 100% entro il 2025.<br />
L’impegno dell’azienda prevede l’ambizioso<br />
obiettivo del 50% di contenuto riciclato medio<br />
nelle soluzioni di confezionamento, di cui<br />
il 60% è riciclato post-consumo.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 29
ambiente<br />
Bioplastiche, un fattore<br />
di rilancio per l’Italia<br />
Il 2019 è stato un altro anno<br />
positivo per l’industria delle<br />
bioplastiche. Aumentano<br />
fatturato, produzione, addetti<br />
e numero di aziende.<br />
Il presidente di<br />
Assobioplastiche Versari:<br />
“I biopolimeri compostabili<br />
contribuiranno alla ripresa<br />
del Paese, una volta superata<br />
la pandemia”.<br />
Quest’anno il sesto rapporto annuale<br />
di Assobioplastiche è stato<br />
realizzato nell’ambito del progetto<br />
europeo “Bioplastics Europe H<strong>2020</strong>”.<br />
Nel 2019, in Italia, in base ai risultati dello<br />
studio effettuato da Plastic Consult, società<br />
indipendente che svolge studi e<br />
analisi di mercato nel settore delle materie<br />
plastiche, l’industria delle plastiche<br />
biodegradabili e compostabili è rappresentata<br />
da 275 aziende, suddivise in produttori<br />
di chimica e intermedi di base (4),<br />
produttori e distributori di granuli (21),<br />
operatori di prima trasformazione (188),<br />
operatori di seconda trasformazione<br />
(62), con 2.645 addetti dedicati, 101.000<br />
tonnellate di manufatti compostabili prodotti<br />
con un fatturato complessivo di 745<br />
milioni di euro.<br />
<strong>La</strong> crescita del numero di imprese presenti<br />
nel settore è risultata costante negli<br />
ultimi anni, passando da 143 operatori<br />
del 2012 ai 275 del 2019. <strong>La</strong> regione con<br />
il maggior numero di imprese è la Lombardia,<br />
che vede la presenza di oltre 45<br />
aziende che occupano poco più di 220<br />
addetti dedicati, seguita da Veneto,<br />
Campania, Emilia Romagna, Puglia e<br />
Piemonte.<br />
<strong>La</strong> Campania, grazie alla parziale riconversione<br />
dell’industria del monouso, diventa<br />
nel 2019 la regione con il maggior<br />
numero di addetti dedicati, mentre le regioni<br />
con la maggiore intensità occupazionale<br />
si confermano Liguria e Umbria. I<br />
tassi di crescita sono evidenti per tutti i<br />
principali indicatori della filiera, dalla numerosità<br />
degli operatori di settore al fatturato<br />
settoriale. Fa eccezione il segmento<br />
dell’upstream (chimica di base e<br />
intermedi), in cui va registrata la scomparsa<br />
dell’operatore Bio-On.<br />
Anche il fatturato sviluppato dalla filiera è<br />
notevolmente cresciuto nel corso degli<br />
ultimi anni, passando da poco meno di<br />
370 milioni di euro del 2012 ai 745 milioni<br />
di euro nel 2019, con una crescita media<br />
annua superiore al 10%. Nel complesso il<br />
comparto ha aumentato il proprio valore<br />
di oltre l’85% rispetto ai primi anni di attività,<br />
nonostante la progressiva decrescita<br />
dei prezzi di vendita. Le ragioni di tale<br />
decrescita sono da individuare tanto nello<br />
sviluppo delle economie di scala del<br />
comparto che alla crescente competizione<br />
a tutti i livelli della filiera. Per quanto<br />
riguarda gli addetti dedicati, ovvero le<br />
persone che nelle aziende del comparto<br />
si occupano direttamente dei prodotti<br />
che entrano nella filiera delle plastiche<br />
compostabili, secondo lo studio Plastic<br />
Consult sono pressoché raddoppiati,<br />
passando dalle 1.280 unità del 2012 alle<br />
2.650 del 2019.<br />
I volumi complessivi dei manufatti prodotti<br />
dall’industria hanno superato per la pri-<br />
30 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
ambiente<br />
ma volta le 100.000 tonnellate. Secondo<br />
lo studio Plastic Consult, nel 2019 l’aumento<br />
dei volumi è risultato superiore al<br />
+14% rispetto all’anno precedente e il<br />
tasso di crescita media annua nell’arco di<br />
temporale 2011-2019 è prossimo al 12%.<br />
I settori applicativi<br />
Tutti i principali settori applicativi hanno<br />
messo a segno numeri positivi: dagli ultraleggeri<br />
agli articoli monouso, dagli<br />
shopper ai sacchetti dell’umido, dal film<br />
agricolo agli altri film per imballaggio alle<br />
capsule del caffè e alle numerose applicazioni<br />
in via di sviluppo. In particolare:<br />
• gli shopper hanno superato le 56.000<br />
tonnellate (+4,2% sul 2018) nonostante<br />
la permanenza sul mercato di sacchetti<br />
illegali;<br />
• le restanti applicazioni in film hanno<br />
proseguito il trend di crescita, mettendo<br />
a segno un +18%. Più specificamente: i<br />
sacchetti ultraleggeri si stanno avvicinando<br />
alle 20.000 tonnellate; il film per<br />
agricoltura ha superato le 2.000 tonnella-<br />
L’associazione delle imprese del settore<br />
Assobioplastiche – Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili<br />
e Compostabili – è stata costituita nel 2011 e rappresenta le imprese operanti in<br />
Italia ed all’estero nella produzione di polimeri biodegradabili e di prodotti finiti e nella<br />
gestione del fine vita dei manufatti realizzati con bioplastiche. Ha sede a Roma ed è<br />
attualmente presieduta da Marco Versari.<br />
te; il film per imballaggio alimentare ha glie monouso avrebbe registrato una decrescita<br />
complessiva intorno al 10%, pur<br />
registrato una crescita del 67% mentre il<br />
non food è attestato ad un +30%;<br />
in assenza di normative specifiche;<br />
• più che raddoppiati i volumi per gli articoli<br />
monouso, in aumento del +120%. <strong>La</strong> ti per l’umido (+4,5% circa), grazie al po-<br />
• positivo anche il comparto dei sacchet-<br />
forte attenzione per la sostenibilità ambientale<br />
ha spinto la domanda di soluzioriore<br />
incremento della raccolta differentenziamento<br />
delle esportazioni e all’ulteni<br />
per il foodservice riciclabili con la frazione<br />
organica dei rifiuti come alternativa “Un comparto in ottima salute, confermaziata<br />
dell’umido a livello europeo.<br />
a quelle usa e getta in plastica tradizionale.<br />
Si tratta di una domanda sostitutiva va nell’arco di un decennio, non solo in<br />
ta da una crescita costante e consecuti-<br />
e non incrementale tanto che, secondo le quantità ma anche in qualità, come dimostrano<br />
le nuove, innovative applica-<br />
prime stime dell’Osservatorio di Assobioplastiche,<br />
nel 2019 il mercato delle stovizioni<br />
che iniziano ad entrare nel mercato<br />
grazie al consolidamento della raccolta<br />
della frazione organica”, ha dichiarato<br />
Marco Versari, presidente di Assobioplastiche.<br />
“Possiamo affermare senza alcun<br />
dubbio che la filiera dei biopolimeri compostabili<br />
ha tutte le carte in regola per<br />
contribuire al rilancio dell’economia italiana<br />
dopo la pandemia: è integrata a<br />
monte e a valle in una logica di interconnessioni<br />
sistemiche, fa dell’innovazione<br />
la sua cifra distintiva e guarda al dividendo<br />
non solo economico ma anche sociale<br />
e ambientale.<br />
Con la declinazione del Green New Deal<br />
e il completamento dei quadri regolamentari<br />
relativi alla raccolta del rifiuto organico<br />
e alle soluzioni monouso siamo<br />
fiduciosi che la nostra industria potrà fare<br />
la sua parte per la crescita del Paese”,<br />
ha concluso Versari.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 31
ambiente<br />
L’industria del PVC sulla strada<br />
dell’economia circolare<br />
VinylPlus, l’Impegno<br />
Volontario per lo sviluppo<br />
sostenibile dell’industria<br />
europea del PVC,<br />
nel 2019 ha riciclato 771.313<br />
tonnellate di PVC.<br />
Il settore è sulla buona<br />
strada per raggiungere<br />
gli obiettivi di riciclo<br />
sempre più impegnativi<br />
delle politiche UE.<br />
ultimi 20 anni VinylPlus ha<br />
lavorato instancabilmente per<br />
“Negli<br />
affrontare le sfide dell’economia<br />
circolare. Puntiamo a migliorare continuamente<br />
le nostre prestazioni di sostenibilità,<br />
adottando il Green Deal europeo, il Piano<br />
d’azione per l’economia circolare e le altre<br />
politiche che incidono sul settore delle materie<br />
plastiche”. Sono parole di Brigitte Dero,<br />
amministratore delegato di VinylPlus.<br />
Il PVC è diventato un materiale plastico di<br />
elezione per applicazioni di media e lunga<br />
durata, principalmente in prodotti per edilizia<br />
e costruzioni come profili finestra, tubi,<br />
pavimenti e cavi, ma anche per dispositivi<br />
medici salvavita. Il PVC è riutilizzabile e può<br />
essere riciclato più volte senza perdere le<br />
sue proprietà. Il riciclo di questo prezioso<br />
materiale è una parte fondamentale dell’impegno<br />
volontario di VinylPlus per la sostenibilità<br />
e per l’economia circolare. Questo impegno<br />
per il riciclo è rafforzato da schemi di<br />
tracciabilità e certificazione che garantiscono<br />
la sicurezza e qualità dei materiali riciclati<br />
e dei processi.<br />
Attraverso i suoi impegni volontari, l’industria<br />
europea del PVC ha riciclato 5,7 milioni<br />
di tonnellate di PVC dal 2000, evitando il rilascio<br />
di 11,4 milioni di tonnellate di CO 2<br />
nell’atmosfera. Nel solo 2019, sono state riciclate<br />
771.313 tonnellate di PVC, oltre il<br />
96% dell’obiettivo del programma per il<br />
32 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
ambiente<br />
Brigitte Dero,<br />
amministratore<br />
delegato di VinylPlus<br />
<strong>2020</strong>. Accogliendo la richiesta della Commissione<br />
Europea all’intera industria delle<br />
materie plastiche di aumentare il riciclo,<br />
VinylPlus si è impegnata a riciclare almeno<br />
900.000 tonnellate di PVC all’anno in nuovi<br />
prodotti entro il 2025, garantendo ulteriormente<br />
il suo ruolo nel raggiungimento della<br />
Strategia europea per l’economia circolare<br />
e in linea con le aspirazioni della Circular<br />
Plastic Alliance intersettoriale della Commissione<br />
Europea, istituita nel 2019 per collaborare<br />
all’utilizzo della plastica riciclata.<br />
Continuare a riciclare il PVC è nel miglior<br />
interesse di una società sostenibile. L’Agenzia<br />
Europea per le Sostanze Chimiche<br />
(ECHA) ha recentemente confermato che il<br />
riciclo di prodotti in PVC a fine vita rappresenta<br />
la migliore soluzione di gestione dei<br />
rifiuti sia dal punto di vista ambientale che<br />
della salute umana. Il riciclo del PVC riduce<br />
significativamente le potenziali emissioni<br />
di gas serra: per ogni chilo di PVC riciclato<br />
vengono infatti risparmiati due chili di<br />
CO 2<br />
. Gli scenari alternativi porterebbero<br />
allo spreco di un materiale che potrebbe<br />
invece essere riciclato e riutilizzato.<br />
Il Bilancio <strong>2020</strong> di VinylPlus mostra che il<br />
programma volontario sta raggiungendo gli<br />
obiettivi prefissati. Per garantire massima<br />
trasparenza, partecipazione e responsabilità,<br />
un Comitato di controllo composto da<br />
rappresentanti del Parlamento Europeo,<br />
della Commissione Europea, dei sindacati,<br />
delle organizzazioni dei consumatori e del<br />
mondo accademico, supervisiona risultati e<br />
progressi di VinylPlus. “Iniziative dell’industria<br />
come VinylPlus, che vanno oltre il riciclo<br />
e si concentrano sulla sostenibilità<br />
dell’intera filiera, sono sempre più essenziali<br />
quando si sviluppano strategie per l’economia<br />
circolare”, ha dichiarato Jo Dewulf,<br />
professore dell’Università di Gand e presidente<br />
del Comitato di controllo.<br />
VinylPlus va oltre l’economia circolare, affrontando<br />
altri temi di sostenibilità come<br />
energia e cambiamenti climatici, approvvigionamento<br />
e produzione di materiali sostenibili<br />
e uso responsabile degli additivi. Questi<br />
elementi chiave sono integrati nel<br />
VinylPlus Product <strong>La</strong>bel, lo schema di certificazione<br />
di sostenibilità per i prodotti in<br />
PVC del settore edilizia e costruzioni che<br />
offrono le massime prestazioni di sostenibilità<br />
e un contributo all’economia circolare.<br />
Ad oggi, dieci aziende hanno ricevuto il<br />
VinylPlus Product <strong>La</strong>bel per 112 articoli in<br />
PVC prodotti in 18 siti europei.<br />
Anche salute e formazione dei lavoratori<br />
sono parte integrante del programma:<br />
VinylPlus collabora strettamente con le parti<br />
sociali del settore della chimica europea<br />
(costituite da ECEG – l’Organizzazione dei<br />
Datori di <strong>La</strong>voro della Chimica Europea – e<br />
IndustriAll Europe) per attuare i piani d’azione<br />
per la sicurezza dei lavoratori e per la<br />
digitalizzazione delle PMI definiti nell’ambito<br />
del rinnovato Accordo di Cooperazione firmato<br />
nel 2017.<br />
“Ogni bilancio – ha concluso Brigitte Dero<br />
– è un’ottima opportunità per l’industria di<br />
riflettere non solo sui risultati raggiunti, ma<br />
anche su sfide e opportunità future. In vista<br />
della conclusione di VinylPlus, ci stiamo impegnando<br />
ulteriormente nel dialogo con i<br />
nostri partner e stakeholder per costruire il<br />
nuovo programma VinylPlus verso il 2030<br />
che sarà lanciato a maggio 2021”.<br />
VinylPlus si è impegnata<br />
a riciclare almeno<br />
900.000 tonnellate di<br />
PVC all’anno in nuovi<br />
prodotti entro il 2025<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 33
macchine<br />
ELGi Compressors Europe ha rinnovato il sistema di aria compressa<br />
nello stabilimento di Rubber Resources, consentendo al primario<br />
rilavoratore di gomma di diminuire i consumi energetici<br />
e le emissioni di gas serra.<br />
Efficienza energetica<br />
nella produzione di gomma<br />
ELGi Compressors Europe, una sussidiaria<br />
di ELGi Equipments Limited,<br />
uno dei principali produttori di compressori<br />
d’aria al mondo, con oltre 2 milioni<br />
di installazioni in 120 paesi, ha completato<br />
un rinnovamento del sistema di aria compressa<br />
presso il sito produttivo di Rubber<br />
Resources BV a Maastricht, Paesi Bassi. A<br />
seguito di questo progetto di ammodernamento,<br />
Rubber Resources, uno dei principali<br />
attori della rilavorazione della gomma in<br />
Europa, ha registrato una maggiore efficien-<br />
za e un minor consumo di energia che ha<br />
contribuito a ridurre le loro emissioni di gas<br />
ad effetto serra.<br />
“Rubber Resources è specializzata nel riciclaggio<br />
dei rifiuti di gomma, principalmente<br />
camere d’aria butiliche e battistrada di<br />
pneumatici per veicoli pesanti, quindi un’alternativa<br />
sostenibile e economica per l’industria<br />
della gomma”, afferma Gerrit Rehorst,<br />
direttore generale di Rubber Resources. “<strong>La</strong><br />
nostra missione è il riutilizzo sostenibile della<br />
gomma, pertanto è nostra priorità rendere i<br />
processi, in particolare la nostra aria compressa,<br />
il più efficiente possibile dal punto di<br />
vista energetico. È stata quindi una decisione<br />
facile sostituire l’attuale compressore da<br />
180 kW con un’unità ELGi EG Premium Series<br />
da 110 kW, che ci ha portato a raggiungere<br />
efficienza energetica, affidabilità e i<br />
costi di manutenzione ai vertici della categoria<br />
con una rete di supporto e con competenze<br />
adeguate. Inoltre, ELGi è riuscita a<br />
installare e mettere in servizio l’impianto<br />
entro 3 settimane dopo aver ricevuto l’ordi-<br />
34 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
macchine<br />
ne in linea con gli accordi contrattuali”.<br />
“In ELGi ci rendiamo conto che l’efficienza<br />
energetica è più di una parola d’ordine: è un<br />
imperativo operativo e socio-economico, oltre<br />
che specifico per il mercato e l’industria”,<br />
dice Chris Ringlstetter, presidente di<br />
Un produttore globale<br />
di compressori d’aria<br />
ELGi Compressors è un produttore globale<br />
di compressori d’aria che opera in<br />
quasi tutti i paesi europei con un’ampia<br />
gamma di sistemi per aria compressa<br />
innovativi e tecnologicamente superiori.<br />
ELGi ha costantemente lavorato per<br />
garantire che i propri clienti raggiungessero<br />
i propri obiettivi di produttività<br />
mantenendo bassi i costi di gestione.<br />
ELGi offre una gamma completa di soluzioni<br />
per aria compressa da compressori<br />
rotativi a vite lubrificati ad olio e<br />
senza olio, compressori alternativi e lubrificati<br />
senza olio e compressori centrifughi,<br />
ad essiccatori, filtri e accessori<br />
a valle. Il portafoglio contiene oltre 400<br />
prodotti dell’azienda che trovano ampie<br />
applicazioni in tutti i settori.<br />
ELGi Europe. “L’aria compressa in Europa<br />
rappresenta circa il 10% della produzione<br />
totale di energia in Europa. Le norme<br />
di conformità per il risparmio energetico<br />
per le aziende olandesi sono<br />
piuttosto rigorose. <strong>La</strong> serie EG di<br />
ELGi, con il suo variatore di frequenza<br />
VFD incorporato e il minor consumo<br />
di energia della sua categoria, si<br />
è dimostrata fondamentale per ridurre<br />
il consumo totale di energia nelle<br />
operazioni di produzione della gomma<br />
per 24 ore su 24, 7 giorni su 7”.<br />
Negli ultimi 60 anni, ELGi ha sviluppato<br />
prodotti di eccellenza qualitativa<br />
a livello mondiale con i migliori costi<br />
del ciclo di vita, con un conseguente aumento<br />
dei tempi di operatività per il cliente.<br />
<strong>La</strong> serie EG di compressori lubrificati ad olio<br />
offre ai clienti un aria compressa di alta qualità<br />
nelle condizioni ambientali più difficili,<br />
garantendo al contempo tempi di fermo minimi.<br />
Uno degli attributi chiave della serie<br />
EG è che incorpora la tecnologia all’avanguardia<br />
dell’elemento a vite a iniezione d’olio<br />
ELGi, che fornisce lunga durata d’esercizio<br />
senza problemi a costi operativi più<br />
bassi della categoria. L’intera gamma della<br />
Serie EG ospita il gruppo vite progettato e<br />
realizzato da ELGi con l’esclusivo profilo del<br />
rotore V ELGi altamente efficiente e con<br />
Compressore ELGi EG 37<br />
velocità di rotazione decisamente inferiori<br />
rispetto alla maggior parte delle altre unità<br />
presenti nel mercato.<br />
L’azionamento integrato ELGi Conserve Variable<br />
Frequency Drives (VFD) abbina la<br />
potenza del compressore alla domanda variando<br />
la velocità del motore, riducendo il<br />
consumo di energia in linea con la riduzione<br />
della richiesta d’aria. Rispetto a un compressore<br />
a velocità fissa quindi senza azionamento<br />
VFD, è stimato che per un periodo<br />
di funzionamento di dieci anni un’unità della<br />
serie EG VSD può garantire una riduzione<br />
del 34% dei costi energetici totali.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 35
macchine<br />
L’innovativa serie di sistemi<br />
di macinazione progettati<br />
da CMG consente di aumentare<br />
la produttività, la qualità<br />
del rimacinato e l’efficienza.<br />
Soluzioni complete per il<br />
riciclo delle preforme in PET<br />
CMG lancia una serie di soluzioni<br />
per le preforme in PET. Le caratteristiche<br />
innovative ed esclusive di<br />
questa nuova serie sono molteplici e tutte<br />
contribuiscono ad ottenere il più alto grado<br />
di produttività, qualità di rimacinato (omogeneità<br />
dimensionale delle particelle di rimacinato<br />
e assenza di polvere), efficienza<br />
di funzionamento ed il più basso TCO. Le<br />
configurazioni standard della nuova serie<br />
coprono produzioni di 150, 250, 350, 500,<br />
700 e 1000 kg/h. Sono disponibili anche<br />
produzioni più basse, intermedie o più alte.<br />
Sistemi di macinazione per le<br />
preforme in PET<br />
<strong>La</strong> nuova serie di sistemi di macinazione<br />
progettati da CMG per le preforme in PET<br />
sono dotati di nastri di alimentazione integrati<br />
con tela rigida, tramoggia di contenimento<br />
e sponde in acciaio inox, metal detector,<br />
e scivolo di alimentazione al<br />
granulatore. Il nastro di alimentazione è parte<br />
integrante del sistema, non più un’appendice<br />
o un dispositivo ausiliario, ed è controllato<br />
dal granulatore così da sincronizzarne<br />
tutte le operazioni.<br />
Rimacinato di qualità<br />
Tutti i granulatori CMG per applicazioni con<br />
preforme PET sono prodotti con i migliori<br />
materiali e componenti. L’esclusiva camera<br />
di taglio CMG è la caratteristica distintiva<br />
della nuova linea. Completamente assemblate<br />
con parti in acciaio prodotte da macchine<br />
a controllo numerico, realizzate con<br />
tolleranze fino al centesimo di millimetro,<br />
l’alto grado di precisione nell’assemblaggio<br />
garantisce un taglio accurato, omogeneità<br />
di dimensione delle particelle di rimacinato<br />
e nessuna generazione di polvere.<br />
36 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
macchine<br />
Gestione attenta<br />
del rimacinato in PET<br />
Il rimacinato di preforme PET viene evacuato<br />
attraverso il cassetto del granulatore,<br />
posizionato sotto alla camera di taglio,<br />
attraverso un sistema di aspirazione in depressione,<br />
altra esclusiva e preziosa caratteristica<br />
della nuova serie di soluzioni per<br />
Il nastro di alimentazione è<br />
parte integrante del sistema<br />
di macinazione, non più<br />
un’appendice o un dispositivo<br />
ausiliario<br />
le preforme in PET. Il trasporto in depressione<br />
attraverso un tubo di acciaio di grande<br />
diametro assicura assenza di stress<br />
meccanico del rimacinato con la conseguente<br />
assenza di generazione di polvere.<br />
I sistemi di trasporto convenzionali, con<br />
passaggio del rimacinato attraverso la<br />
ventola, sono molto dannosi per la qualità<br />
del prodotto. Un ulteriore beneficio dell’implementazione<br />
del sistema di trasporto in<br />
depressione, realizzato su design proprietario<br />
di CMG, è la totale eliminazione di<br />
polvere nell’ambiente circostante.<br />
Industria 4.0<br />
<strong>La</strong> nuova linea di sistemi per la macinazione<br />
di preforme PET di CMG è dotata di<br />
controlli integrali che monitorano tutte le<br />
funzioni dal momento in cui le preforme<br />
vengono scaricate nella tramoggia contenitiva<br />
del nastro di alimentazione fino a<br />
quanto il rimacinato è trasportato in un silo<br />
di raccolta per successivo utilizzo o in un<br />
big-bag per il trasporto/stoccaggio. I nuovi<br />
controlli si estendono anche alla gestione<br />
del livello del siletto di raccolta o alla selezione<br />
automatica di una stazione di riempimento<br />
big bag a più posizioni. Tutti i sistemi<br />
di macinazione CMG PET Preform sono<br />
certificati per la conformità all’Industria 4.0.<br />
Presenza internazionale<br />
Con sede, fabbriche e centro tecnico in Italia<br />
e la più grande rete di distribuzione mondiale<br />
nel settore della produzione di preforme<br />
e bottiglie in PET, CMG è attiva in tutto il<br />
mondo con centri di assistenza e vendita e<br />
competenze tecniche localizzate.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 37
macchine<br />
75 anni di sistemi compounding<br />
Il 20 agosto 1945 l’ingegnere Heinz List depositava<br />
una domanda di brevetto per il principio costruttivo<br />
alla base del sistema Ko-Kneter da lui inventato, segnando<br />
così la nascita di questa tecnologia di compounding.<br />
Buss, convinta del potenziale di questa<br />
idea, inaugurò nel 1948 il primo centro di collaudo<br />
per sistemi Ko-Kneter, e nel 1950, dopo che List aveva<br />
nel frattempo assunto il ruolo di direttore tecnico<br />
dell’azienda, iniziavano le consegne dei primi sistemi<br />
per PVC e polistirene.<br />
Da allora, Buss ha costruito oltre 3500 tali sistemi<br />
di compounding, fornendo soluzioni personalizzate<br />
in base alle esigenze specifiche dei singoli clienti e<br />
applicazioni, esportando in più di 80 paesi del globo.<br />
L’azione miscelante è il frutto dello speciale principio<br />
di funzionamento del sistema di compounding<br />
Ko-Kneter. Da un lato, la filettatura della vite si interrompe<br />
in due-quattro punti a ogni giro; in questi<br />
punti intervengono le caratteristiche alette che vanno<br />
a interagire con i perni infissi nell’alloggiamento del<br />
sistema di compounding. Inoltre, l’albero della vite<br />
esegue un movimento di rotazione e, contemporaneamente,<br />
di oscillazione assiale, compiendo a ogni<br />
giro una corsa completa in avanti per poi tornare alla<br />
posizione di partenza.<br />
<strong>La</strong> forza di taglio necessaria per la fusione e la dispersione<br />
si genera nell’area di taglio tra aletta e perno.<br />
Grazie a questo particolare design, la velocità di<br />
taglio non dipende dalle dimensioni della macchina,<br />
bensì risulta direttamente proporzionale alla velocità<br />
di rotazione dell’albero della vite. Ne consegue, come<br />
ulteriore vantaggio della tecnologia Ko-Kneter, un’agevole<br />
scalabilità del sistema, dal modello di laboratorio<br />
alla versione per le produzioni di serie.<br />
Tecnologia a canale<br />
caldo in versione ibrida<br />
HRSflow lancia sul mercato<br />
HyFlow: tecnologia per sistemi<br />
con martinetti idraulici in cui la<br />
regolazione della portata dell’olio<br />
determina la velocità di apertura<br />
e chiusura e la posizione di ogni<br />
singolo otturatore. Disponibile<br />
anche la nuova linea Hyper-GF<br />
ideata per processare materiali<br />
termoplastici abrasivi. Continuano<br />
inoltre gli sviluppi della tecnologia<br />
FLEXflow Evo, evoluzione<br />
del sistema ad otturazione servo<br />
controllata FLEXflow. Sulla base<br />
di un recente progetto realizzato<br />
in collaborazione con l’azienda<br />
Leonhard Kurz, HRSflow dimostra<br />
come il FLEXflow Evo sia la<br />
soluzione ideale per la retro-iniezione<br />
di film.<br />
Il nuovo HyFlow, dotato di<br />
una centralina dall’interfaccia<br />
user-friendly, consente di impostare<br />
la posizione di blocco<br />
di ogni singolo otturatore. Ciò<br />
permette di controllare il flusso<br />
di materiale in modo da rendere<br />
uniforme il riempimento dello<br />
stampo evitando improvvise<br />
cadute di pressione con conseguenti<br />
difetti sul pezzo. Il posizionamento<br />
dell’otturatore permette<br />
inoltre un ottimale bilanciamento<br />
della distribuzione della pressione<br />
nella cavità durante l’intero<br />
processo di iniezione.<br />
<strong>La</strong> nuova serie Hyper-GF, disponibile<br />
per gli ugelli serie Ga e<br />
Aa, è stata sviluppata per migliorare<br />
le performance nel tempo<br />
dei sistemi a canale caldo progettati<br />
per processare materiali<br />
abrasivi come quelli caricati con<br />
fibra di vetro. <strong>La</strong> lunga durata del<br />
sistema è assicurata anche nei<br />
processi di stampaggio a iniezione<br />
con elevata produttività. Tra i<br />
fattori che contribuiscono a questo<br />
risultato, l’utilizzo di acciai<br />
speciali e condotti ottimizzati.<br />
Continuano inoltre gli sviluppi<br />
della tecnologia FLEXflow Evo –<br />
evoluzione del sistema a otturazione<br />
servo controllata FLEXflow<br />
– in materia di FIM Technology<br />
(Film Insert Molding). Lo dimostra<br />
il progetto realizzato da<br />
HRSflow in collaborazione con<br />
l’azienda Leonhard Kurz. Questa<br />
tecnologia all’avanguardia<br />
permette l’integrazione di film<br />
capacitivi per sensori o pannelli<br />
di controllo touch con film decorativi<br />
e retro-illuminati.<br />
In particolare, grazie alla retro-iniezione<br />
con la tecnologia<br />
FLEXflow Evo, i piccoli elementi<br />
funzionali e decorativi non mostrano<br />
segni di stress interni<br />
come nella classica iniezione<br />
sequenziale. Grazie alla pressione<br />
del flusso lenta e uniforme, è<br />
possibile evitare qualsiasi danno<br />
al film.<br />
38 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
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a iniezione<br />
Una sede più grande<br />
per Arburg Italia<br />
Inaugurato il nuovo edificio della filiale dell’azienda tedesca leader<br />
nelle macchine per la trasformazione delle materie plastiche.<br />
Un punto d’incontro per consulenze, formazione ed eventi.<br />
Al primo open house sono state mostrate in funzione alcune presse<br />
Allrounder idrauliche, ibride ed elettriche.<br />
Raffaele Abbruzzetti, amministratore<br />
delegato di Arburg Srl, ha inaugurato<br />
il 30 settembre la nuova sede della<br />
filiale italiana a Peschiera Borromeo (MI)<br />
alla presenza di oltre 100 partecipanti. Con i<br />
direttori generali Gerhard Böhm e Guido<br />
Frohnhaus e insieme a Stephan Doehler, direttore<br />
commerciale europeo di Arburg, erano<br />
presenti ospiti di spicco della casa madre<br />
di Arburg. Durante l’Open House dell’1 e 2<br />
ottobre, circa 200 ospiti hanno avuto l’opportunità<br />
di sperimentare strumenti innovativi e<br />
applicazioni live e di informarsi sul tema dei<br />
prodotti e servizi digitali “smart”.<br />
<strong>La</strong> filiale di Arburg in Italia ha ristrutturato il<br />
suo edificio a Peschiera Borromeo, ampliandolo<br />
dell’80%. Con una superficie di<br />
circa 2.000 m 2 , la nuova sede offre più spazio<br />
non solo per l’assistenza clienti e la formazione<br />
intensiva, ma anche per grandi<br />
conferenze ed eventi. <strong>La</strong> cerimonia di apertura<br />
dell’Open House, tenutasi in conformità<br />
con le regole anti-contagio allora in vigore,<br />
ha inaugurato il nuovo luogo d’incontro.<br />
Un messaggio positivo per il futuro<br />
“Con questo evento e l’espansione della<br />
filiale, stiamo inviando un messaggio positivo<br />
per il futuro e sottolineiamo la grande<br />
importanza che l’Italia ha per Arburg,<br />
essendo il nostro maggiore mercato estero<br />
europeo”, ha sottolineato l’amministratore<br />
delegato Sales Gerhard Böhm. “Siamo<br />
il vostro partner per un futuro di<br />
successo!”. Böhm ha aggiunto che Arburg<br />
Italia è ottimamente posizionata in<br />
termini di portafoglio di prodotti e servizi,<br />
personale e infrastrutture.<br />
“Siamo presenti in Italia da quasi 30 anni e<br />
siamo un partner solido e affidabile per la<br />
lavorazione efficiente della plastica”, ha dichiarato<br />
Raffaele Abbruzzetti. “Il nostro<br />
team italiano di 42 persone offre ai clienti<br />
un supporto che va dalla consulenza per la<br />
tecnologia applicativa e test di stampo fino<br />
alla formazione e all’eccellente servizio<br />
post-vendita”.<br />
Showroom spazioso<br />
Il grande showroom offre ora spazio per un<br />
massimo di dieci presse a iniezione Allrounder,<br />
consentendo di presentare un’ampia<br />
sezione trasversale del portafoglio Arburg. I<br />
40 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Il nuovo showroom ha garantito le migliori condizioni per<br />
celebrare l’apertura della nuova filiale con oltre 100 ospiti<br />
e nel rispetto delle normative sanitarie<br />
Durante l’Open House,<br />
gli ospiti hanno osservato<br />
dal vivo le performance<br />
della tecnologia Arburg<br />
clienti possono testare i propri stampi su varie<br />
Allrounder idrauliche, ibride ed elettriche.<br />
Inoltre, ora ci sono aree dedicate ad<br />
Arburg Plastic Freeforming sul Freeformer e<br />
per la presentazione di prodotti e servizi digitali<br />
relativi a arburgXworld.<br />
L’area di formazione è stata ampliata di circa<br />
il 30% e ora copre 114 metri quadrati.<br />
<strong>La</strong> sala riunioni completamente in vetro,<br />
che si protende nello showroom, è un punto<br />
culminante architettonico e ricorda il Customer<br />
Center presso la sede tedesca di<br />
Lossburg. <strong>La</strong> nuova sede può essere utilizzata<br />
anche per eventi open house e conferenze<br />
di esperti su argomenti di vario tipo.<br />
Anche in questo periodo, durante il quale<br />
non ci sono fiere, Arburg potrà presentare,<br />
all’interno del nuovo spazio, le proprie innovazioni<br />
e idee in versione live sempre<br />
nel rispetto delle misure igieniche vigenti.<br />
In mostra le innovazioni per lo<br />
stampaggio a iniezione<br />
Uno dei momenti salienti dell’evento Open<br />
House è stata l’applicazione “green” attorno<br />
a una Allrounder 270 S compact, che ha<br />
trasformato il materiale organico IamNature\174<br />
del partner Maip Group. <strong>La</strong> macchina<br />
efficiente e compatta produceva contenitori<br />
per insalata da questo innovativo<br />
composto organico.<br />
Una Allrounder 370 E elettrica Golden<br />
Electric ha dimostrato quanto sia flessibile<br />
la produzione senza conversioni e sequenze<br />
non standard. <strong>La</strong> macchina in mostra ha<br />
prodotto alternativamente ingranaggi magnetici<br />
e rotori. <strong>La</strong> magnetizzazione del<br />
compound ha avuto luogo direttamente<br />
nello stampo. L’esempio ha dimostrato che<br />
è possibile lavorare con due programmi di<br />
iniezione e stampaggio senza ulteriori sforzi<br />
di programmazione, anche su macchine<br />
standard. Una Allrounder 470 A elettrica<br />
ad alte prestazioni ha prodotto fermaporte<br />
in termoplastico TPE K di Kreiburg, che<br />
possiede un peso specifico particolarmente<br />
basso. Questa applicazione di stampaggio<br />
a iniezione ha illustrato come la<br />
scelta di materiali adatti può ridurre il peso<br />
del pezzo e il tempo del ciclo.<br />
Le opportunità della digitalizzazione<br />
Anche il tema della digitalizzazione ha<br />
svolto un ruolo importante, che si è concretizzato<br />
nella presentazione del portale<br />
clienti arburgXworld e del sistema host<br />
computer (ALS) di Arburg. Tra l’altro, i<br />
clienti hanno potuto verificare come le numerose<br />
app del portale forniscono supporto<br />
allo stampaggio a iniezione e quali vantaggi<br />
offre il sistema host computer (ALS)<br />
di Arburg in termini di pianificazione della<br />
produzione e ottimizzazione dei processi.<br />
Per quanto riguarda la produzione additiva,<br />
un Freeformer 200-3X ha trasformato il<br />
materiale originale approvato per applicazioni<br />
medicali Resomer LR 706 dal partner<br />
Evonik, in distanziatori vertebrali di Samaplast.<br />
Gli impianti ossei sono inseriti direttamente<br />
nel corpo e si dissolvono completamente<br />
dopo un determinato periodo<br />
di tempo.<br />
Ospiti impressionati<br />
“L’evento di apertura e il successivo Open<br />
House è stato un successo a tutto tondo”,<br />
ha detto Abbruzzetti, aggiungendo che la<br />
nuova sede e l’ampia gamma di servizi<br />
avevano impressionato gli ospiti. “Con le<br />
nostre innovative modalità espostive abbiamo<br />
potuto mostrare ai nostri clienti che i<br />
nostri prodotti e servizi, e quindi la nostra<br />
solida partnerhips, contribuiscono a renderli<br />
pronti ad affrontare le sfide future”.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 41
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Presse elettriche ad alta precisione<br />
Alla fiera Mecspe di Parma, che mentre<br />
andiamo in stampa è stata annullata<br />
dal DPCM del governo volto a contenere<br />
l’escalation dei contagi di Covid-19, IMG<br />
avrebbe illustrato nel dettaglio alcune applicazioni<br />
all’interno di due isole di stampaggio<br />
basate sulle presse elettriche Zeres<br />
di Zhafir.<br />
Con quasi 1000 modelli ormai installati<br />
Zeres Medical Pack<br />
in Italia in pochi anni, la serie di presse<br />
elettriche Zeres di Zafhir, distribuite sul<br />
mercato italiano da IMG, è dotata di mirati<br />
asservimenti idraulici (estrattore centrale<br />
e avanzamento carro). Grazie alle soluzioni<br />
apportate, infatti, è possibile oggi coniugare<br />
in modo ottimale le caratteristiche<br />
di precisione e consumo energetico<br />
delle presse elettriche alle necessità di asservimenti<br />
idraulici quali radiali idrauliche<br />
e/o svitamenti.<br />
Partendo dalla collaudata serie Zeres,<br />
erano stati sviluppati due allestimenti altamente<br />
tecnologici.<br />
<strong>La</strong> prima è una Zeres da 120 tonnellate<br />
che rispetta i requisiti richiesti dal settore<br />
medicale. Presenta le caratteristiche adatte<br />
all’utilizzo in camera bianca, a cominciare<br />
dalla predisposizione per il sistema con<br />
insufflaggio dell’aria. Durante la manifestazione<br />
revocata all’ultimo, era prevista<br />
la dimostrazione dello stampaggio di una<br />
interessante applicazione in PVC medicale.<br />
IMG era pronta a esporre anche una<br />
pressa elettrica dello stesso tonnellaggio<br />
ma con equipaggiamento per lo stampaggio<br />
del silicone liquido (LSR). Era in<br />
programma lo stampaggio di due tappi<br />
flessibili in silicone per bottiglia vino. Precisione,<br />
ripetibilità, consumi ridotti e un<br />
prezzo estremamente competitivo rispetto<br />
alle idrauliche sono solo alcuni dei vantaggi<br />
della serie Zeres.<br />
Componenti e dispositivi per medicale e diagnostica<br />
Un’espansione del 50% nella<br />
capacità di stampaggio di precisione<br />
dello stabilimento Stevanato<br />
Group in Ontario, California, favorirà<br />
i clienti del settore dei dispositivi<br />
medici e diagnostici, grazie<br />
a livelli di produzione e servizi più<br />
efficaci ed efficienti.<br />
A partire dal primo ottobre<br />
<strong>2020</strong>, Stevanato Group ha iniziato<br />
a consolidare le sue attività relative<br />
ai componenti in plastica, ora con<br />
sede in Ontario e Oceanside (California),<br />
nel sito dell’Ontario. <strong>La</strong><br />
struttura in Ontario si espanderà<br />
e ospiterà tutte le apparecchiature<br />
e il personale produttivo relativi a<br />
componenti e dispositivi in plastica<br />
per i settori dei dispositivi<br />
medici e diagnostici. Grazie a questo<br />
cambiamento organizzativo,<br />
i clienti possono contare su un<br />
servizio di livello maggiore, tempi<br />
di immissione sul mercato ridotti,<br />
supply chain e interfacce cliente<br />
semplificate. <strong>La</strong> struttura avrà una<br />
clean room ampliata, un laboratorio<br />
di QC/QA centralizzato e ampliato,<br />
un magazzino ottimizzato e<br />
funzioni di supporto consolidate.<br />
“Continuiamo a espandere la<br />
nostra presenza globale aumentando<br />
il livello del servizio ai clienti<br />
locali. <strong>La</strong> pandemia di Covid-19<br />
richiede una risposta rapida e<br />
una capacità sufficiente per adattarsi<br />
rapidamente agli aumenti<br />
improvvisi della domanda e servire<br />
tempestivamente i pazienti.<br />
Questa espansione del sito in<br />
Ontario e il consolidamento delle<br />
nostre due strutture in California<br />
ci consentono di aggiungere capacità<br />
e avere spazio sufficiente per<br />
un’ulteriore espansione”, afferma<br />
Mauro Stocchi, Chief Business<br />
Officer, Stevanato Group. “Con<br />
un investimento di 3,3 milioni di<br />
dollari, la società aumenterà la<br />
sua capacità di clean room negli<br />
Stati Uniti di 1.200 metri quadrati,<br />
raggiungendo un’area produttiva<br />
totale in Ontario di quasi 16.000<br />
metri quadrati. <strong>La</strong> capacità incrementale<br />
oscilla tra il 40% e il 60%,<br />
a seconda delle dimensioni delle<br />
macchine di stampaggio. Insieme<br />
alla nostra filiale in Germania, che<br />
sta espandendo a sua volta la capacità<br />
di clean room, stiamo rafforzando<br />
le nostre attività relative<br />
ai componenti in plastica. Ci impegniamo<br />
a garantire lo stesso livello<br />
di qualità e a ottenere maggiori<br />
sinergie in termini di processi”, ha<br />
commentato Oliver Pfannschmidt,<br />
Vice President Plastic Operations,<br />
Stevanato Group.<br />
Il consolidamento verrà finalizzato<br />
nel secondo trimestre<br />
del 2021. Il trasferimento allo<br />
stabilimento dell’Ontario sarà<br />
implementato riducendo al minimo<br />
qualsiasi impatto sul personale<br />
e sui programmi produttivi<br />
dei clienti.<br />
42 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
estrusione<br />
Estrusori bivite con tempi di consegna rapidi<br />
Il compoundatore italiano Sirmax compie un ulteriore passo avanti<br />
sulla strada della sostenibilità. L’azienda di Padova amplia ulteriormente<br />
la propria capacità produttiva di materie plastiche sostenibili puntando<br />
sull’estrusore ZSK Fast Track di Coperion. Quest’ultimo si contraddistingue<br />
per i tempi di consegna brevi che consentono di ottenere<br />
un rapido Return-on-Investment (ROI). Coperion ha progettato per<br />
Sirmax due estrusori bivite ZSK 70 Mc18 adatti alla lavorazione delle<br />
bioplastiche. Ad appena cinque mesi dalla conferma d’ordine entrambi<br />
gli estrusori ZSK Fast Track sono stati incorporati nella produzione.<br />
Sirmax ha installato gli estrusori ZSK 70 Mc18, ognuno con un diametro<br />
coclea di 70 mm, alimentatore laterale ZS-B e unità di degasaggio laterale<br />
ZS-EG, presso la sede di Microtec Srl a Padova. Dallo scorso anno Sirmax<br />
detiene il 70% delle quote di Microtec Srl, produttore di compound<br />
biodegradabili commercializzati con il marchio BioComp ® .<br />
Grazie al programma Fast Track, Coperion è ora in grado di produrre<br />
determinati modelli dei suoi estrusori bivite ZSK con tempi di consegna<br />
rapidi. Una serie di adeguamenti da parte di Coperion, come ad<br />
esempio nella gestione del magazzino e interventi presso numerosi fornitori,<br />
consente ora di realizzare gli estrusori ZSK Fast Track con tempi<br />
di consegna di appena cinque mesi. Inoltre l’utilizzo di componenti di<br />
qualità garantisce una lunga durata degli estrusori bivite ZSK di Coperion,<br />
nonché alta stabilità di processo con caratteristiche del prodotto<br />
ottimali e costanti.<br />
Microtec Srl utilizza entrambi gli estrusori Fast Track ZSK 70 Mc18<br />
di Coperion per realizzare compound a base di biopolimeri amidacei,<br />
copoliesteri (PBAT), acido polilattico (PLA) e polibutilene succinato<br />
(PBS). Queste bioplastiche compostabili trovano impiego prevalentemente<br />
nello stampaggio a iniezione e nel soffiaggio.<br />
“Con i due nuovi estrusori ZSK di Coperion siamo in grado di produrre<br />
una vasta gamma di biocompound, ampliando così l’attuale portfolio<br />
di prodotti Sirmax in accordo con la nostra strategia multiprodotto”,<br />
ha commentato Massimo Pavin, CEO di Sirmax. “Grazie alla consegna<br />
rapida degli estrusori Coperion siamo riusciti ad ampliare in brevissimo<br />
tempo la nostra capacità produttiva di bioplastiche.”<br />
Tubi per oleodinamica e pneumatica<br />
Mettendo in fila bobina dopo<br />
bobina e rocchetta dopo rocchetta,<br />
si arriva a coprire l’intera circonferenza<br />
terrestre per ben due<br />
volte. A tanto arriva la produzione<br />
annuale di Mebra Plastik Italia<br />
di Busto Arsizio (VA), azienda<br />
leader nell’estrusione di tubi per<br />
oleodinamica e pneumatica. Forte<br />
del risultato raggiunto nel 2019,<br />
chiudendo il bilancio a 19 milioni<br />
di euro e con una forza lavoro<br />
composta da 108 dipendenti,<br />
Mebra ha affrontato la difficile<br />
emergenza Covid con la consapevolezza<br />
di chi, in quasi 50 anni<br />
di storia, non ha mai smesso di<br />
crescere.<br />
Fondata a Mario Metti, che<br />
ancora oggi siede nel Consiglio<br />
di amministrazione, insieme con<br />
<strong>La</strong> sede di Mebra a Busto Arsizio (VA)<br />
la moglie Adriana Brazzelli nel<br />
1972, Mebra nel corso del tempo<br />
è stata caratterizzata da tre fattori:<br />
una crescita dei volumi lenta ma<br />
costante alla quale ha corrisposto<br />
un aumento esponenziale dei volumi<br />
di produzione, stoccaggio e<br />
logistica (dai 500 m 2 iniziali oggi<br />
Mebra si estende su quattro sedi<br />
per un totale di 33.500 m 2 ); una<br />
propensione innata alla qualità,<br />
con la personalizzazione del prodotto<br />
e un impulso al comparto<br />
di ricerca e sviluppo; non ultimo,<br />
i punti fermi: la famiglia e il<br />
territorio. <strong>La</strong> prima è nelle redini<br />
amministrative che dal fondatore<br />
sono passate ai figli, con la terza<br />
generazione che è diventata già<br />
protagonista delle scelte aziendali;<br />
la seconda è nel legame con<br />
Busto Arsizio. Dal garage dove<br />
tutto ebbe inizio 48 anni fa, fino<br />
all’inaugurazione dell’ultimo capannone<br />
da 12.500 m 2 , l’attività<br />
non è mai uscita dai confini bustocchi.<br />
Ma la produzione oggi<br />
raggiunge 80 Paesi nel mondo.<br />
<strong>La</strong> destinazione dei tubi che<br />
escono dagli stabilimenti di Busto<br />
Arsizio è variegata. <strong>La</strong> maggior<br />
parte finisce in ambito industriale,<br />
ad esempio nella movimentazione<br />
dei robot per la produzione<br />
di macchinari; una parte è destinata<br />
all’automotive quale componente<br />
di sistemi di sicurezza<br />
per camion; non certo ultima, la<br />
filiera alimentare.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 43
automazione<br />
Relè a stato solido dal design ultracompatto<br />
Debutto ufficiale per la serie di relè monofase a stato<br />
solido con diagnostica integrata GRS-H firmata Gefran –<br />
multinazionale italiana specializzata nella progettazione<br />
e produzione di sensori, strumentazione per il controllo<br />
di processi industriali, azionamenti elettrici e sistemi per<br />
l’automazione – per il controllo di resistenze elettriche nel<br />
riscaldamento industriale. Disponibili con taglie di corrente<br />
da 15A a 120A, i nuovi relè si connotano per un design<br />
ultracompatto e particolarmente robusto, oltre che per accorgimenti<br />
estetici, volti ad assicurare un’elevata riconoscibilità<br />
di tutte le soluzioni Gefran all’interno dei quadri<br />
elettrici.<br />
“Gefran è stata tra i primi produttori fin dagli anni ’80 di<br />
SSR in Italia. In tal senso, la famiglia di prodotti GRS-H<br />
è frutto dell’esperienza pluriennale e del know-how dell’azienda<br />
nel settore”, ha commentato Armando Lenza, Product<br />
Manager, Controllers & Power Controllers. “Nello<br />
studio del progetto, il team R&D ha dedicato particolare<br />
cura ai dettagli e all’ingombro dei componenti. Ciò ha condotto<br />
allo sviluppo di una gamma che si distingue per le<br />
sue dimensioni, le più ridotte sul mercato soprattutto in<br />
termini di larghezza, con l’obiettivo di agevolare l’installazione<br />
all’interno di cabinet dal volume ristretto. Infine,<br />
con la nuova serie GRS-H, i nostri clienti possono contare<br />
su un’offerta completa di relè statici SSR con diagnostica<br />
integrata, che operano in sinergia con i regolatori di temperatura<br />
Gefran”.<br />
<strong>La</strong> serie è stata progettata per applicazioni di riscaldamento,<br />
tra cui figurano: le linee di estrusione e presse ad<br />
iniezione per materie plastiche, le macchine per packaging,<br />
gli impianti per il trattamento termico del vetro o di trasformazione<br />
per l’industria alimentare, i processi di essiccazione<br />
e le celle climatiche. In tali lavorazioni, il rilevamento<br />
tempestivo di rotture del carico o di eventuali altri guasti<br />
del loop di controllo consente, da un lato, di ridurre al minimo<br />
i tempi di fermo macchina e, dall’altro, di limitare<br />
gli scarti, da cui derivano superiori costi di rilavorazione.<br />
In tal senso, oltre alla commutazione Zero Crossing (ZC),<br />
utile per il controllo di carichi resistivi elettrici e per ridurre<br />
i disturbi EMC, la gamma GRS-H integra caratteristiche di<br />
diagnostica e un’uscita di allarme per sovratemperatura o<br />
carico interrotto. Queste funzionalità, disponibili per tutti i<br />
modelli, sono garanzia della massima efficienza produttiva.<br />
Inoltre, l’ingresso di comando ZC (Zero Crossing), fornito<br />
dal sistema di controllo o dal regolatore di temperatura associato,<br />
è previsto come segnale digitale da 6..32 Vdc o da<br />
20..260 Vac/Vdc, a beneficio dell’impiego del dispositivo<br />
con qualsiasi soluzione di automazione industriale.<br />
L’attenta progettazione dei dissipatori, permette l’installazione<br />
ravvicinata di più relè GRS-H. Facendo altresì riferimento<br />
alla curva di declassamento (curva di derating), è<br />
possibile valutare ulteriormente la distanza di montaggio<br />
e risparmiare ancora più spazio all’interno del quadro. In<br />
aggiunta, per i modelli da 90A e 120A, è prevista una ventola<br />
a supporto della dissipazione di calore che può essere<br />
alimentata direttamente dal modulo, per cui non è richiesto<br />
un cablaggio di tensione esterna aggiuntivo. In questo<br />
caso, la ventola viene attivata solo a causa di eccessiva<br />
temperatura, a vantaggio di una maggiore vita media di lavoro<br />
e minori interventi di manutenzione. Infine, completa<br />
i plus della gamma il nuovo metodo di collegamento con<br />
tecnologia push-in, che consente il cablaggio dei segnali<br />
di comando senza l’utilizzo di cacciavite, ottimizzando ulteriormente<br />
i tempi di installazione.<br />
“L’utilizzo di relè a stato solido si configura come la soluzione<br />
ideale per il controllo affidabile del processo in molteplici<br />
applicazioni industriali, dove si rende indispensabile<br />
pilotare il carico con tempi di commutazione molto brevi”,<br />
conclude Lenza. “Il lancio della nuova serie GRS-H rappresenta<br />
il punto di partenza di un progetto di più ampio<br />
respiro, volto a rivoluzionare il mercato con nuove soluzioni<br />
applicative dalle performance potenziate e in grado<br />
di soddisfare in anticipo le future esigenze del comparto<br />
industriale”.<br />
44 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
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ANNOXXX N.4 MAGGIO 2019<br />
ANNOX NUMERO3 GIUGNO/LUGLIO2019<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA<br />
Tornare a crescere,<br />
oltre le incertezze<br />
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RIVISTA<br />
DELL’<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
RIVISTA DELLE<br />
00_00_COVER 04-2019.qxp_<strong>La</strong>yout 1 16/12/19 15:54 Pagina I<br />
ANNO VIII - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2019<br />
ARCOPLEX GROUP<br />
"<strong>La</strong> transizione ecologica preservi<br />
le eccellenze italiane"<br />
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materiali<br />
EPP, l’amico<br />
silenzioso<br />
dell’ambiente<br />
È composto per il 98% da aria e per il<br />
restante 2% da idrocarburi. L’EPP risulta<br />
così una materia plastica a basso impatto<br />
ambientale. Automotive, packaging<br />
e HVAC sono tra le tante applicazioni<br />
di questo materiale leggero, resistente<br />
e versatile.<br />
di Lorenza Teti, Ufficio Stampa<br />
e Comunicazione The IES Group<br />
Libreria e cornici delle foto in EPP<br />
<strong>La</strong> pandemia da coronavirus ha evidenziato<br />
ineluttabilmente la fragilità<br />
dell’uomo e dell’ambiente che lo<br />
circonda. Specialmente in questo periodo<br />
buio, ci rendiamo conto della necessità di<br />
investire sul futuro, all’insegna del green e<br />
nell’ottica di un’economia circolare fatta<br />
anche da quei materiali che, nell’immaginario<br />
collettivo, rappresentano un problema,<br />
ma nella realtà costituiscono un’opportunità.<br />
L’EPP, anche conosciuto come polipropilene<br />
espanso, è sicuramente uno di questi,<br />
un materiale che fa parte della quotidianità,<br />
enormemente utilizzato ma spesso bollato<br />
negativamente, perché plastica, a<br />
causa di una scarsa conoscenza in merito.<br />
In realtà l’EPP è composto per il 98% da<br />
aria e per il restante 2% da idrocarburi, per<br />
questo motivo risulta il meno inquinante tra<br />
le materie plastiche, ed è un materiale a<br />
cellule chiuse totalmente riciclabile.<br />
Ecologico e riciclabile - <strong>La</strong> particolare natura<br />
chimica della materia prima, unita ai<br />
processi di produzione, rende l’EPP il materiale<br />
espanso più ecologico e versatile.<br />
Non vengono infatti utilizzati gas espandenti,<br />
al suo interno ha solamente aria e si<br />
produce esclusivamente con il vapore ac-<br />
Manuele Lucisano,<br />
General Manager<br />
The IES Group<br />
queo. Il prodotto è riciclabile al 100%, è<br />
impiegato in numerose applicazioni in cui il<br />
prodotto finale è completamente composto<br />
da PP – quindi monomaterico – e può essere<br />
riutilizzato più volte.<br />
Leggero e durevole - L’EPP offre inoltre<br />
ottime prestazioni in termini di resistenza e<br />
Vincenzo Lucisano,<br />
Direttore Finanziario<br />
The IES Group<br />
46 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
materiali<br />
memoria elastica, è leggerissimo e ha una<br />
lunga durata nel tempo, grazie alla capacità<br />
di assorbire urti ripetuti riacquistando la<br />
forma iniziale.<br />
Resiliente e resistente - Resistente alle<br />
temperature elevate (fino a 120°C), agli<br />
agenti chimici come solventi e olii e ai fattori<br />
ambientali, ha una bassa conducibilità<br />
termica, e un’alta resistenza alla compressione<br />
e alla stabilità dimensionale oltre che<br />
uno scarso assorbimento dell’acqua.<br />
Parola d’ordine: versatilità<br />
Automotive - Tutte queste caratteristiche<br />
contribuiscono al suo crescente utilizzo<br />
nell’automotive. <strong>La</strong> leggerezza, nello specifico,<br />
è una qualità oltremodo richiesta in<br />
questo settore, che viene applicata a soluzioni<br />
che diminuiscono il peso ma aumentano<br />
le prestazioni, nell’ottica del tanto ricercato<br />
impatto ambientale.<br />
In Italia è Fiat ad introdurre il polipropilene<br />
verso gli inizi degli anni ’90, impiegandolo<br />
a partire dal 1992 nei bumper, assorbitori<br />
urto da inserire nei paraurti delle automobili.<br />
Si tratta di un’innovazione, perché fino a<br />
quel momento viene utilizzato il poliuretano<br />
espanso, un materiale prodotto dalla reazione<br />
di isocianato e poliolo e difficile da<br />
smaltire a fine vita a causa della presenza<br />
dei clorofluorocarburi.<br />
Il 1997, poi, con il cambiamento delle norme<br />
dei crash test, si rivela un anno cruciale<br />
nell’utilizzo del polipropilene. Diventa, infatti,<br />
necessario offrire una maggiore resistenza<br />
agli urti. Ed è così che nasce l’idea<br />
di creare degli assorbitori in EPP che contengono<br />
a loro volta inserti stampati a iniezioni<br />
di polipropilene.<br />
Packaging, vassoi di movimentazione -<br />
Privo di componenti organici volatili (COV),<br />
clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi<br />
(HCFC), banditi dal regolamento<br />
Reach perché dannosi per l’equilibrio chimico<br />
dell’atmosfera (buco dell’ozono),<br />
Macchina per lo stampaggio di EPP e altri polimeri<br />
l’EPP è atossico, non interagisce con l’ambiente<br />
ed è completamente riciclabile. cui IES eccelle, sempre più necessari e rine<br />
dei vassoi di movimentazione, settore in<br />
Il polipropilene si rivela l’amico ideale chiesti dalle aziende. Richiedono infatti<br />
dell’ambiente e, contemporaneamente, l’alleato<br />
ideale del packaging grazie alle sue stesso tempo comportano meno rifiuti da<br />
meno manodopera per il trasporto, allo<br />
caratteristiche elevate di protezione agli smaltire, come sacchetti e cartoni solitamente<br />
utilizzati negli imballi a perdere, con<br />
urti ripetuti e alla sua lunga durata negli<br />
anni, garantendo sempre prestazioni elevate<br />
nel tempo e riducendo i costi di movi-<br />
Particolare non secondario, hanno un otti-<br />
conseguente risparmio di tempo e di costi.<br />
mentazione.<br />
mo rapporto resistenza/peso: a parità di<br />
Nel 1995 gli imballi dei pc, fino a quel momento<br />
in polistirolo espanso, vengono so-<br />
più leggero di qualsiasi altro materiale con-<br />
resistenza, garantiscono un imballo molto<br />
stituiti proprio dal polipropilene espanso, sentendo, così, un minor consumo di carburante<br />
e questo comporta minori emissio-<br />
decisamente più elastico. Il materiale si<br />
schiaccia, assorbe energia e non la trasmette<br />
al pezzo trasportato nell’imballo. Dunque, sono eco-friendly e allo stesso<br />
ni di gas di scarico durante il trasporto.<br />
Elasticità e resistenza agli urti, a cui si aggiunge<br />
l’antistaticità, sono gli ingredienti che di assorbimento di energia che li ren-<br />
tempo possiedono eccellenti caratteristi-<br />
necessari per proteggere le schede elettroniche,<br />
estremamente fragili. Con la col-<br />
urti ripetuti e multipli, evitando danneggiadono<br />
particolarmente indicati in caso di<br />
laborazione di IBM, The IES Group si è rivelata<br />
pioniera in questo settore.<br />
ti per proteggere, ad esempio, i paraurmenti.<br />
Non è un caso che siano utilizza-<br />
L’EPP è inoltre molto usato nella produzioti<br />
delle Ferrari.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 47
materiali<br />
“Fiat, Ducati, Ferrari e Luxottica sono solo<br />
alcuni dei clienti che si sono affidati a noi e<br />
a una soluzione studiata appositamente<br />
per influire positivamente su tutta la catena”,<br />
spiega il General Manager Manuele<br />
Lucisano. “Si tratta di una soluzione che<br />
aiuta anche gli uffici acquisti e di amministrazione<br />
che devono preparare meno fatture,<br />
effettuare un solo acquisto, e possono<br />
contare su un oggetto che si dimostra un<br />
alleato prezioso, riciclabile e durevole nel<br />
tempo. D’altronde – aggiunge Lucisano –<br />
siamo abituati a mettere al primo posto<br />
qualità e progettazione per soddisfare tutti<br />
i nostri clienti”.<br />
HVAC - Il polipropilene espanso presenta<br />
dunque qualità che soddisfano persino i<br />
requisiti più severi richiesti, specialmente<br />
in riferimento alla protezione agli urti e all’isolamento<br />
termoacustico. <strong>La</strong> sua versatilità,<br />
unita alla resilienza e a una relativa facilità<br />
di stampaggio ne consentono anche<br />
l’impiego negli impianti di riscaldamento,<br />
ventilazione e condizionamento dell’aria,<br />
oltre che nella produzione di componenti<br />
per boiler, scaldabagni, radiatori.<br />
L’EPP contribuisce a isolare il calore in maniera<br />
efficace, a offrire resistenza alle diverse<br />
temperature e, naturalmente, fornisce<br />
la necessaria protezione durante il<br />
trasporto. “The IES Group ha voluto investire<br />
anche in questo settore, consapevole<br />
delle numerose potenzialità insite in un materiale<br />
prezioso come l’EPP”, spiega il General<br />
Manager.<br />
Contenitori isotermici per alimenti - <strong>La</strong><br />
conducibilità termica, che risulta minore<br />
rispetto al polistirolo espanso, consente<br />
invece l’impiego del polipropilene per la<br />
produzione di manufatti che offrono un ottimale<br />
isolamento termico. <strong>La</strong>vabile (anche<br />
in lavastoviglie), sanificabile, resistente<br />
alle alte temperature, non favorisce<br />
la crescita di funghi o batteri, garantendo<br />
così il massimo dell’igiene, e consenten-<br />
Vassoio di movimentazione e posaggio<br />
do un’ottima conservazione degli alimenti.<br />
Negli anni ’80-’90, il settore alimentare è<br />
caratterizzato dall’utilizzo di grossi contenitori<br />
di plastica per trasportare il cibo che<br />
possono pesare fino a 5 kg. Con il polipropilene,<br />
invece, si arriva alla creazione di<br />
contenitori che pesano meno di 1 kg, lavabili<br />
in lavastoviglie, che comportano prezzi<br />
più bassi.<br />
Il grande cambiamento si registra a fine<br />
anni ’90, inizio 2000, con l’espansione di<br />
grandi centri di cottura specializzati nella<br />
preparazione e consegna di pasti nelle<br />
scuole, nelle case di riposo o comunque in<br />
strutture specifiche. Da qui nasce la necessità<br />
di realizzare contenitori dal costo<br />
basso che consentano l’arrivo dei pasti a<br />
destinazione mantenendo le giuste temperature.<br />
Questo è possibile grazie alle caratteristiche<br />
dell’EPP che si presta agli usi più<br />
svariati e che ben presto viene utilizzato<br />
anche per la produzione di contenitori per<br />
torte e per quelli delle pizze.<br />
E proprio per la capacità di mantenere le<br />
giuste temperature che il polipropilene<br />
espanso è utilizzato anche per i contenitori<br />
isotermici rivolti al settore sanitario e<br />
medicale per il trasporto di liquidi, di sieri,<br />
di tamponi come nel caso dell’emergenza<br />
Covid che il mondo si è trovato ad<br />
affrontare.<br />
“The IES Group con il tempo matura una<br />
forte esperienza in quest’ambito, che è andata<br />
aumentando con l’entrata nel Gruppo<br />
di Polirama, vera eccellenza del settore”,<br />
racconta Lucisano. “Lo dimostrano i numerosi<br />
clienti che si sono affidati a noi, da Coopbox<br />
Group Spa a Dryce Srl, da Eredi<br />
Caimi Srl a Rajapack Srl, fino a Caseificio<br />
Cavola SCA, solo per citarne alcuni”.<br />
Altri impieghi - <strong>La</strong> bontà di questo materiale,<br />
leggero, resistente, isolante, riciclabile,<br />
permette, comunque, le più svariate<br />
applicazioni: a partire dall’arredamento,<br />
alle strutture interne dei seggiolini auto per<br />
i bimbi, ai pannelli divisori, utili a separare<br />
gli ambienti (fondamentale in questo periodo<br />
di emergenza sanitaria), ma anche a<br />
garantire isolamento acustico, necessario<br />
specialmente negli ambienti di lavoro o di<br />
studio chiusi e di ridotte dimensioni, solo<br />
per citarne alcune.<br />
EPP accoppiato<br />
Disponibile sia nelle colorazioni standard<br />
del bianco e del nero, sia nella versione<br />
colorata che contribuisce a una valorizzazione<br />
dell’immagine del prodotto, l’EPP<br />
può anche essere lavorato tramite la tecnologia<br />
dell’accoppiamento.<br />
I manufatti sono realizzati utilizzando la<br />
tecnologia di abbinamento tra espansi e<br />
termoformati inseriti in uno stampo, e sottoposti<br />
a trattamento di riscaldamento,<br />
fino ad ottenere la coesione dei due materiali<br />
(ad esempio EPP+PP) e realizzare<br />
l’oggetto desiderato. Si tratta generalmente<br />
di oggetti ad alte prestazioni meccaniche<br />
e/o estetiche.<br />
È possibile accoppiare diversi materiali<br />
plastici: una volta sottoposti a trattamento<br />
48 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
materiali<br />
di riscaldamento, si ottiene la coesione<br />
dei due materiali. Con la stessa tecnologia<br />
vengono inoltre accoppiati componenti<br />
stampati a iniezione ed inseriti componenti<br />
metallici.<br />
Lo stabilimento di The IES Group a Besana Brianza (MB)<br />
Lo stabilimento di Niviano (PC)<br />
Le nuove frontiere<br />
del polipropilene espanso<br />
Nonostante il polipropilene espanso sinterizzato<br />
sia uno dei materiali di più recente<br />
diffusione nel campo delle materie<br />
plastiche espanse e abbia dimostrato la<br />
sua essenza eco-friendly unita ad una<br />
straordinaria versatilità, la ricerca di nuovi<br />
materiali da parte di The IES Group<br />
prosegue, così da contribuire ancora più<br />
concretamente alla circular economy, e<br />
confermando la propria vocazione di società<br />
all’avanguardia nel campo degli<br />
espansi plastici.<br />
OCEAN - In quest’ottica si indirizza un<br />
nuovo materiale, l’EPP Ocean, un polipropilene<br />
espanso composto per il 15% da<br />
polipropilene recuperato direttamente dagli<br />
oceani.<br />
Si parla tanto di #plasticfree, ma se puntassimo<br />
invece all’uncivil free, liberandoci<br />
dei comportamenti scorretti che impattano<br />
negativamente sull’ambiente che ci<br />
circonda?<br />
L’inquinamento degli oceani non deriva<br />
dalla plastica in sé, quanto dalle azioni delle<br />
persone che portano alla preoccupante<br />
presenza di materiale non organico nelle<br />
acque.<br />
Certamente non arriva da solo e per eliminarlo,<br />
bisogna bruciarlo, destinandolo ad<br />
impianti di termovalorizzazione per il recupero<br />
energetico. Nel caso dell’OCEAN non<br />
si vuole ricavare energia termica utile alla<br />
produzione di energia elettrica, ma viene<br />
recuperata, trattata e reimmessa in circolo<br />
con questo progetto, così da perseguire<br />
quel modello di economia circolare a<br />
cui auspichiamo.<br />
Il nuovo polimero è praticamente uguale al<br />
polipropilene normale in termini di comportamento<br />
fisico, e con un costo inferiore, ad<br />
esempio, alla sua declinazione colorata di<br />
giallo o arancione. E in tutto ciò non necessita<br />
di ulteriori colorazioni, proprio perché<br />
può contare su una gradevolissima nuance<br />
azzurrina tenue che ben si addice alla<br />
sua origine e al suo nome.<br />
“L’innovazione è parte del nostro DNA”,<br />
conclude il General Manager Manuele Lucisano.<br />
“Non dimentichiamo la tradizione,<br />
punto di partenza e base concreta su cui<br />
fare affidamento, ma non tralasciamo la ricerca<br />
di novità che soddisfino ogni tipo di<br />
esigenza, nell’ottica della sostenibilità e di<br />
un’economia green, obiettivi che non ci<br />
stanchiamo di perseguire”.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 49
materiali<br />
<strong>La</strong>stre in composito leggere, rigide e resistenti<br />
Ensinger ha ampliato la propria gamma di lastre<br />
in materiali compositi, tramite l’aggiunta di tre nuovi<br />
materiali plastici rinforzati con fibre continue che garantiscono<br />
eccellenti proprietà meccaniche a fronte di<br />
estrema leggerezza, lavorabilità e qualità complessiva<br />
superiore.<br />
Grazie al rinforzo con fibre continue, generalmente<br />
fibra di vetro o di carbonio, i nuovi semilavorati che<br />
Ensinger sta lanciando sul mercato si distinguono soprattutto<br />
per un livello di proprietà meccaniche pari a<br />
quello di metalli o leghe molto pesanti, combinato però<br />
a un’estrema leggerezza.<br />
<strong>La</strong> matrice termoplastica offre inoltre svariati vantaggi<br />
rispetto ai compositi tradizionali: elevata resistenza<br />
agli urti, proprietà costanti in un ampio range di temperature,<br />
resistenza chimica ed elevato allungamento a<br />
rottura. Queste lastre possono quindi essere utilizzate<br />
per realizzare particolari a disegno di qualità eccezionale<br />
con tolleranze strettissime e, selezionando il materiale<br />
più adatto come matrice, è possibile soddisfare<br />
un’ampia gamma di esigenze.<br />
Le nuove lastre in composito sono altresì facili da<br />
lavorare in quanto, oltre al taglio ad acqua, è possibile<br />
utilizzare i metodi di lavorazione convenzionali, impostando<br />
parametri di lavorazione adeguati.<br />
misure specifiche del cliente, con dimensioni massime<br />
di 525 x 625 mm. <strong>La</strong> produzione è flessibile anche per<br />
quanto riguarda lo spessore, realizzabile in qualsiasi<br />
misura, nell’intervallo tra 0,5 e 95 mm.<br />
I prodotti standard sono lastre con matrice in PEI rinforzate<br />
con fibre di vetro oppure PC e PPS con fibre di<br />
carbonio. Questi rappresentano l’opzione economicamente<br />
più interessante, in particolare per la produzione<br />
di prototipi e piccole serie.<br />
Le caratteristiche tecniche<br />
Leggerezza e resistenza: le nuove lastre Ensinger<br />
presentano un peso specifico compreso tra 1,5 e 1,8<br />
g/cm³, simile a quello delle lastre in materiale plastico<br />
non rinforzato o rinforzato con fibre corte. Grazie al<br />
tessuto di rinforzo con fibre lunghe le proprietà meccaniche<br />
aumentano in misura notevole tanto da risultare<br />
simili a metalli e leghe. Rispetto ai polimeri non rinforzati,<br />
le lastre in composito termoplastico raggiungono<br />
valori 5 volte superiori sia per resistenza a trazione che<br />
per modulo di Young.<br />
Bassa dilatazione termica: i termoplastici rinforzati<br />
con fibre continue mostrano un coefficiente di dilatazione<br />
termica lineare estremamente basso, nell’ordine<br />
di 5x10-6 K-1. Questa proprietà è di grande importanza<br />
per applicazioni soggette ad ampie fluttuazioni termiche<br />
e dove sia richiesto un livello di precisione elevato.<br />
Proprietà meccaniche: la matrice termoplastica conferisce<br />
alle lastre un’elevata resistenza agli urti, con<br />
valori significativamente più elevati rispetto ai compositi<br />
a matrice termoindurente, ad esempio con resina<br />
epossidica o fenolica. Inoltre, l’elevato allungamento a<br />
rottura dei termoplastici assicura un comportamento<br />
alla rottura duttile e non fragile.<br />
Personalizzazione e flessibilità: Ensinger è in grado<br />
di produrre lastre termoplastiche composite secondo le<br />
Tre nuovi materiali per diverse esigenze applicative<br />
L’ampliamento del portafoglio Ensinger ha comportato<br />
l’aggiunta di tre materiali nuovi, che grazie alla combinazione<br />
di matrici polimeriche e rinforzi in fibra di<br />
vetro o fibra di carbonio sono caratterizzati da rigidità e<br />
resistenza meccanica aumentate.<br />
Il primo, il Tecatec PPS CW50 black (PPS CFRP - Polifenilene<br />
solfuro rinforzato con fibre di carbonio), si distingue<br />
per l’eccellente resistenza alle alte temperature<br />
a fronte di una resistenza chimica molto buona e una<br />
elevata stabilità dimensionale in un ampio intervallo di<br />
temperature e di umidità.<br />
Il secondo, il Tecatec PEI GW50 natural (PEI GFRP -<br />
Polieterimmide rinforzato con fibre di vetro), presenta<br />
caratteristiche notevoli dal punto di vista termico, con<br />
una temperatura di esercizio in continuo di 170°C, buon<br />
isolamento elettrico e, grazie al ritardante di fiamma,<br />
questo materiale assicura bassa emissione di fumo e<br />
tossicità (FST). Rispetto agli altri due materiali, rinforzati<br />
con fibre di carbonio, il rinforzo in fibra di vetro della<br />
matrice in PEI permette di ottenere ottime proprietà<br />
meccaniche mantenendo costi contenuti.<br />
Il terzo, il Tecatec PC CW50 black (PC CFRP - Policarbonato<br />
rinforzato con fibre di carbonio), grazie alla<br />
matrice trasparente garantisce un aspetto estetico di<br />
alta qualità, mantenendo un’elevata resistenza agli urti.<br />
50 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
materiali<br />
<strong>La</strong> prima gomma ecosostenibile<br />
Un’innovazione italiana, quella della<br />
gomma eco-sostenibile, nata dall’esperienza<br />
di Oldrati Group che, grazie al proprio<br />
know-how, è in grado di dare vita a<br />
nuovi prodotti di qualità utilizzando gomma<br />
rigenerata.<br />
Il percorso che ha permesso di arrivare<br />
a questo traguardo è lungo. Già negli anni<br />
’80 Oldrati Group introdusse la gomma<br />
micronizzata nella mescola di gomma, metodologia<br />
che però presentava significativi<br />
limiti per la qualità del prodotto finale. Per<br />
questo, già negli anni 2000, il reparto di<br />
R&D del Gruppo Oldrati si è messo al lavoro<br />
e ha sviluppato molteplici soluzioni sia<br />
per quanto riguarda i materiali innovativi<br />
sia per quanto riguarda processi innovativi<br />
legati alla gomma rigenerata. Forte dei<br />
primi successi in ambito Ricerca, nei primi<br />
anni ’10, è iniziata la fase di vero e proprio<br />
trial di mercato e industrializzazione di tali<br />
soluzioni.<br />
Utilizzare una gomma eco-sostenibile<br />
porta con sé importanti vantaggi, in particolare<br />
l’introduzione dei principi di economia<br />
circolare applicata al mondo della gomma,<br />
la diminuzione di consumo di risorse vergini,<br />
la riduzione degli sprechi e la riduzione<br />
di utilizzo di discariche. Tutto finalizzato alla<br />
riduzione dell’impatto ambientale.<br />
Ogreen si pone come una soluzione innovativa<br />
per gli articoli tecnici in gomma a<br />
basso impatto ambientale dove applicando<br />
una filosofia di riduzione dei rifiuti e utilizzo<br />
di materia prima rigenerata, si può davvero<br />
ridurre l’impatto sull’ambiente, consumare<br />
meno risorse naturali e prevenire esternalità<br />
ambientali negative.<br />
“In Oldrati investiamo tempo, risorse e<br />
conoscenze per introdurre tecnologie innovative<br />
e per innovare i processi industriali.<br />
Oldrati Ogreen è il frutto di molti anni di<br />
ricerca e di investimenti importanti, siamo<br />
orgogliosi di essere riusciti a mettere a<br />
punto e governare questo processo innovativo”,<br />
ha dichiarato Manuel Oldrati, CEO<br />
del Gruppo Oldrati.<br />
“Ogreen non è un’idea o un tentativo ma<br />
un materiale già testato che oggi rendiamo<br />
disponibile sul mercato e che permetterà<br />
di dare un contributo concreto alla tutela<br />
dell’ambiente per le future generazioni.<br />
Stiamo già lavorando alla fase successiva<br />
di questo importante progetto – ha proseguito<br />
Oldrati – proprio ora siamo nella fase<br />
di costituzione di un consorzio di realtà<br />
industriali internazionali e siamo aperti ad<br />
accogliere nuovi attori interessati e volenterosi,<br />
con l’obiettivo di creare le condizioni<br />
per applicare a tutto tondo quanto sviluppato,<br />
rendendo l’economia circolare degli<br />
elastomeri una realtà a livello globale”.<br />
Ecoformati monomateriale 100% riciclabile<br />
Un packaging in plastica monomateriale completamente riciclabile che si aggiunge ad un<br />
risparmio fino all’84% di plastica rispetto a un flacone di pari formato. Sono i nuovi Ecoformati<br />
Pouch di Winni’s, linea ecologica di Madel Spa, che compie un ulteriore passo nel rispetto<br />
dell’ambiente. Il nuovo pack è già disponibile per i formati da 1 litro e verrà introdotto<br />
entro la fine del <strong>2020</strong> anche nei formati da 1,5 l e da 500 ml.<br />
Il dipartimento di Ricerca&Sviluppo di Winni’s ha creato per primo una nuova pouch interamente<br />
in Polipropilene (PP) capace di garantire gli stessi standard qualitativi e la robustezza<br />
della versione precedente. Sia la busta sia il tappo, termosaldato, sono dello stesso<br />
materiale, così da rendere l’intera confezione completamente riciclabile nella plastica. Inoltre<br />
queste confezioni permettono un minore utilizzo di plastica rispetto ai flaconi di pari formato.<br />
Prima di oggi nel mondo della detergenza gli ecoformati erano composti da tre materiali,<br />
tra i quali il nylon a conferire robustezza. Questo materiale però causa dei rallentamenti e<br />
delle difficoltà in fase di riciclo della plastica.<br />
“L’ecologia per Madel è un progetto globale, che parte dall’azienda e arriva al prodotto e<br />
l’implementazione di un packaging di così facile smaltimento nella plastica è un ulteriore<br />
passo avanti in questa direzione”, ha spiegato Mattia Testa, direttore tecnico dell’azienda.<br />
“Come marchio conosciuto della categoria, siamo stati i primi a lanciarlo per i liquidi detergenti<br />
e questo non è che una delle novità in campo di packaging ecologico su cui stiamo<br />
lavorando”.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 51
materiali<br />
Nell’emergenza il food<br />
packaging riscopre la plastica<br />
<strong>La</strong> crisi sanitaria ha fatto<br />
riscoprire l’utilità della<br />
plastica monouso, su cui però<br />
grava un futuro incerto.<br />
Omboni (ProFood): “Tassare<br />
gli imballaggi? Siamo pronti,<br />
ma lo si faccia in proporzione<br />
a dati oggettivi sull’impatto di<br />
ogni materiale. <strong>La</strong> plastica ne<br />
uscirebbe tutt’altro che male”.<br />
a cura di Eva De Vecchis<br />
<strong>La</strong> direttiva SUP, la plastic tax e l’emergenza<br />
sanitaria hanno segnato il<br />
futuro delle aziende produttrici di<br />
materiali plastici che pur lentamente cercano<br />
di riprendersi. Nonostante il dramma<br />
dei primi mesi del <strong>2020</strong> lo scorso maggio<br />
Pro.mo, gruppo che all’interno di Unionplast<br />
raccoglie i principali produttori di stoviglie<br />
monouso in plastica, ha optato per lo<br />
scioglimento e la confluenza delle sue<br />
aziende nel gruppo ProFood, rivolto ai produttori<br />
di imballaggi per alimenti. Marco<br />
Omboni, ex presidente di Pro.mo e ora<br />
consigliere in ProFood parla del bisogno<br />
del tempo per inserire sul mercato materiali<br />
alternativi e per raggiungere il cambiamento<br />
tanto voluto dalle nuove direttive<br />
anti-plastica, ma anche su una tassazione<br />
degli imballaggi che sia basata sul grado<br />
di impatto ambientale dei diversi materiali.<br />
A cosa si deve lo scioglimento di Pro.mo,<br />
soprattutto all’ombra della direttiva SUP e<br />
in un momento così delicato?<br />
ProFood è un gruppo dedicato agli imballaggi<br />
rigidi in plastica monouso per alimenti<br />
freschi che non solo è sorto da poco<br />
ma è anche molto dinamico. Non che Pro.<br />
mo non lo fosse ma ProFood sta dimostrando<br />
maggiore efficienza. Inoltre, visto<br />
che molti degli impegni e degli obiettivi di<br />
entrambe coincidono, l’idea è stata quella<br />
di unire le forze. Certo, può apparire come<br />
uno sforzo inutile in questo momento storico,<br />
ma l’applicazione della direttiva che<br />
sancisce ufficialmente il destino dei nostri<br />
prodotti è una cosa ancora in fieri, non è<br />
chiara, e dunque riteniamo sia ancora<br />
molto importante lavorare per difendere<br />
anche le ragioni delle stoviglie monouso.<br />
Nel periodo di lockdown dovuto al Covid-19<br />
c’è stata una riscoperta delle stoviglie<br />
monouso per questioni di igiene e sicurezza.<br />
Lei crede che sarà un’ondata<br />
duratura oppure morirà entro poco tempo?<br />
Durante l’emergenza di questa primavera<br />
– anche perché lo avevamo promesso ufficialmente<br />
attraverso la nostra iniziativa<br />
“Noi ci siamo” – abbiamo cercato di dare<br />
spazio alle richieste urgenti di prodotti<br />
monouso (soprattutto stoviglie ma anche<br />
vaschette) quindi, ancora una volta, la<br />
stoviglia monouso in plastica ha mostrato<br />
la sua utilità nei momenti di crisi: la plastica<br />
ha una marcia in più rispetto ad altri<br />
prodotti alternativi, anche perché è un<br />
materiale maturo che rende al meglio. A<br />
52 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
materiali<br />
giunture negative. Ciò nonostante noi restiamo<br />
convinti che i materiali plastici abbiano<br />
caratteristiche importanti, perché in<br />
pochi riescono ad immaginare un mondo<br />
senza plastica e per i prossimi dieci anni<br />
sarà anche utopico pensarlo, come sarà<br />
utopico pensare di abolire i costi (anche)<br />
a livello ambientale.<br />
<strong>La</strong> nostra realtà sa gestire bene le alternative<br />
alla plastica, siamo propensi al cambiamento<br />
ma siamo anche certi che i modi<br />
e i tempi con cui si sta progredendo non<br />
vanno bene. Sappiamo inoltre che per<br />
funzionalità, costi e quantità disponibili,<br />
tutti quei materiali alternativi non sono sostenibili<br />
(in senso lato) come la plastica.<br />
Ci sono stati studi che avete portato avanti<br />
sul tema dell’impatto ambientale?<br />
Nel 2016 Pro.mo ha commissionato un’analisi<br />
del ciclo di vita, Life Cycle Assessment<br />
(LCA), di tipo comparativo che<br />
prende in considerazione l’impatto ambientale<br />
di vari tipi di stoviglie, sia riutilizza-<br />
mio parere c’è però una campagna mediatica<br />
strumentale eccessiva, che al calare<br />
dell’emergenza riprenderà da capo<br />
l’attacco alla plastica monouso.<br />
C’è stato un lungo dibattito sull’interpretazione<br />
della direttiva, tra cui correnti autorevoli<br />
di pensiero come società di consulenza<br />
incaricate dalla Commissione<br />
per rendere il testo un po’ più chiaro,<br />
cosa per me paradossale. Dai primi esiti<br />
di questa interpretazione è emerso come<br />
le disposizioni della direttiva riguardano<br />
non solo la plastica in quanto tale, ma<br />
danno un senso piuttosto lato alla parola<br />
“plastica” fino a comprendere quasi tutte<br />
le attuali bioplastiche.<br />
Al di là di quello che dice la direttiva poi,<br />
c’è un altro grande nuvolone nero che sarebbe<br />
quello della tassazione sulla plastica<br />
(plastic tax), slittata al primo gennaio<br />
2021 a causa dell’emergenza sanitaria.<br />
Per noi è cambiato poco: se la tassazione<br />
sarà prima o dopo non fa differenza.<br />
In conclusione, c’è tutta una serie di conbili<br />
in vetro e ceramica, sia monouso rappresentative<br />
della plastica tradizionale e<br />
delle compostabili lungo tutto il ciclo di vita<br />
(non soltanto nella fase finale di smaltimento<br />
quando il prodotto diventa rifiuto). Quello<br />
studio ha portato a risultati sorprendenti<br />
e ha dimostrato che l’impatto ambientale<br />
del ciclo di vita delle stoviglie in plastica –<br />
polipropilene e polistirene – è mediamente<br />
inferiore a quello delle stoviglie monouso<br />
compostabili in PLA e polpa di cellulosa.<br />
Quello stesso studio è stato portato all’attenzione<br />
di chi di dovere che però non gli<br />
ha dato la giusta importanza, forse proprio<br />
a causa delle conclusioni cui si era giunti,<br />
conclusioni che, in termini contenutistici,<br />
non sono mai state smentite.<br />
Questo per dire che anche ProFood sta<br />
lavorando sul tema dell’analisi del ciclo di<br />
vita grazie a studi LCA, secondo le norme<br />
UNI EN ISO che li regolamentano. In questo<br />
momento in Europa sono in corso una<br />
serie di valutazioni basate sugli studi LCA<br />
proprio per valutare i diversi materiali e le<br />
diverse applicazioni dei materiali<br />
nel packaging.<br />
“Durante l’emergenza abbiamo cercato di dare spazio alle richieste urgenti<br />
di prodotti monouso (soprattutto stoviglie ma anche vaschette): la plastica<br />
ha una marcia in più, anche perché è un materiale maturo che rende al meglio”<br />
Cosa direbbe a chi<br />
vuole tassare gli imballaggi?<br />
Noi in questo senso vorremmo<br />
lanciare una sfida che<br />
spero riusciremo a portare a<br />
galla: il messaggio è di assecondare<br />
la volontà di chi<br />
vuole tassare gli imballaggi.<br />
Proponiamo di mettere<br />
insieme tutti gli imballaggi di<br />
tutti i materiali, vedere quali sono<br />
i più impattanti e in funzione di questo<br />
applicare una tassazione diversa per<br />
i diversi materiali. Noi siamo pronti.<br />
Si tratta di una sfida ma dimostra che il<br />
nostro approccio è orientato verso dati,<br />
contenuti e studi oggettivi, e se proponia-<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 53
materiali<br />
mo di agire con queste modalità è anche<br />
perché sappiamo che la plastica non ne<br />
uscirebbe così male. Inoltre, essendo noi<br />
multimateriali, questo sarebbe anche il<br />
modo migliore per capire quali sono i prodotti<br />
verso cui puntare con un’ottica strategica,<br />
visto che in questo caso si parla<br />
anche di strategia politico-economica a<br />
livello europeo: se infatti si decide di puntare<br />
sulla plastica riciclata, si fa una scelta<br />
in linea con alcuni paesi, se si punta alla<br />
bioplastica la scelta è verso altri. Speriamo,<br />
in conclusione, che sia una cosa utile.<br />
L’EuPC aveva inviato una lettera alla<br />
Commissione europea dove chiedeva il<br />
rinvio dell’entrata in vigore della direttiva<br />
2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di<br />
determinati prodotti di plastica sull’ambiente.<br />
Pensa che sarebbe stato utile?<br />
Assolutamente sì. E lo penso ancor più riflettendo<br />
su alcuni passaggi della risposta<br />
che quella lettera ha ricevuto, perché<br />
chi l’ha scritta lo ha fatto ben isolato dal<br />
mondo reale e con una visione distorta<br />
dei bisogni popolari. Serviva un rinvio anche<br />
perché stiamo parlando di una direttiva<br />
che ha bisogno di un pool di quattro o<br />
cinque società di consulenza multinazionali<br />
che spieghino cosa vuol dire “plastica”<br />
e cosa vuol dire “monouso”: ma una<br />
direttiva che ha bisogno che qualcuno<br />
spieghi questi termini, non credo sia una<br />
direttiva matura.<br />
Quale sarà il futuro per il settore, visto il<br />
periodo appena trascorso?<br />
Parto dalle parole del ministro per l’Ambiente<br />
che in una conferenza di qualche<br />
tempo fa descriveva la sua visione sul<br />
futuro della plastica monouso, e citava<br />
l’opzione bioplastica come eccellenza<br />
italiana (essendo il nostro paese molto<br />
“Ci sono tanti materiali che possono sostituire la plastica tradizionale, ma hanno<br />
bisogno di tempo per essere sviluppati. Il cambiamento non può essere drastico”<br />
forte nel settore), portando dei numeri a<br />
descrizione di questa alternativa: i volumi<br />
in ballo di capacità produttiva, il numero<br />
di dipendenti, di aziende coinvolte<br />
ecc. Numeri che in assoluto possono voler<br />
dire qualcosa, ma che per gli addetti<br />
ai lavori suonano quasi ridicoli visto che<br />
solo i produttori di stoviglie monouso in<br />
plastica italiani usano quasi il doppio<br />
dell’intera quantità di bioplastiche – compresa<br />
quindi anche quella per le applicazioni<br />
in flessibile (gli shoppers) – disponibile<br />
sul mercato. È giusto lavorare sulla<br />
bioplastica e anche noi lo facciamo, siamo<br />
convinti che si tratti di una famiglia di<br />
materiali con delle grandi potenzialità e<br />
forse è proprio questo il primo aspetto<br />
per le nostre aziende: la bioplastica è il<br />
materiale che noi facilmente possiamo<br />
utilizzare per sostituire le plastiche senza<br />
eccessivi interventi in termini di investimento.<br />
Le nostre aziende hanno tutto l’interesse<br />
a far diventare la bioplastica più<br />
sostenibile in senso lato, quindi che ce<br />
ne sia di più, che costi di meno, che funzioni<br />
bene, che si applichi anche ai contenuti<br />
a caldo ecc.<br />
Oltre alla bioplastica noi abbiamo un’unità<br />
produttiva che lavora polpa di cellulosa<br />
ma tutto questo ha bisogno di tempo, il<br />
cambiamento non può essere drastico,<br />
non si possono affrettare le cose buttando<br />
via anche il buono che c’è. Tutti i materiali<br />
possono essere interessanti come alternativa<br />
alle plastiche, ma devono essere<br />
lanciati sul mercato al momento giusto,<br />
quando sono pronti.<br />
Il tempo che noi chiediamo per il cambiamento<br />
serve anche a quei prodotti con cui<br />
vorrebbero sostituire la plastica. Un esempio<br />
di materiale alternativo è il cartoncino<br />
che da solo funziona poco ed è quindi ricoperto<br />
di plastica o bioplastica: anche<br />
quella è una tecnologia matura che punta<br />
all’innovazione, ma è una filiera in mano a<br />
colossi multinazionali che possono investire<br />
tanto in ricerca e sviluppo. Al contrario<br />
la polpa di cellulosa anche solo perché<br />
è una materia prima volgare, che costa<br />
poco e ce n’è in abbondanza, ha sì degli<br />
spunti interessanti ma a livello di tecnologia<br />
rimane indietro: si può arrivare ad ottimi<br />
prodotti, ma la parola chiave resta<br />
sempre il tempo.<br />
54 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>
RIVISTA<br />
DELL’<br />
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a<br />
ANNO VIII - NUMERO 1 - FEBBRAIO/MARZO 2019<br />
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MACCHINE MANUTENZIONE<br />
<strong>La</strong>vatrice rotativa Le nuove frontiere<br />
installata in tempi record<br />
del service<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
ANNOX NUMERO1 FEBBRAIO/MARZO2019<br />
INDUSTRIA 4.0<br />
<strong>La</strong> digitalizzazione<br />
nell’industria chimica<br />
POSTE ITALIANE SPA•SPED . IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00<br />
2019<br />
/FEBBRAIO 2<br />
1 GENNAIO/<br />
XXX N.1<br />
RIVISTA<br />
DELLE<br />
Ingredienti ad alta<br />
innovazione<br />
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un settore in crescita<br />
Food packaging<br />
in atmosfera modificata<br />
SISTEMI PER PRODURRE<br />
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L’ ’EC<br />
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A<br />
Z DE<br />
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la ubfornitura<br />
Bimestrale - anno X - n°1 gennaio/febbraio 2019<br />
Pag. 10<br />
Pag. 26<br />
Pag. 30<br />
UCIMU<br />
HANNOVER MESSE<br />
LAM<br />
Stabili gli ordini<br />
Luci puntate<br />
Passione e precisione<br />
nel 4° trimestre 2018 sull’intelligenza industriale<br />
da 40 anni<br />
AXTROLAB<br />
Unire le forze<br />
nel segno dell’efficienza<br />
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Un anno di consolidamento<br />
IMAC TECNOLOGIE<br />
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ad alta precisione<br />
la<br />
p<br />
lastic a<br />
pO<br />
OGGI<br />
www.interprogettied.com<br />
e<br />
DOMANI<br />
NNO<br />
AN<br />
SISTEMI DI FISSAGGIO<br />
MECCANICI<br />
Fastening Systems<br />
www.forbo-siegling.it<br />
ICF - Rivista dell'Industria Chimica<br />
e Farmaceutica è la nuova rivista di<br />
Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />
esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />
settori di riferimento, rappresenta uno<br />
strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />
una presentazione completa dell'innovazione<br />
tecnologica ad essi dedicata.<br />
Tecnologie Alimentari, la rivista<br />
tecnico-scientifica di riferimento per<br />
i tecnologi alimentari, illustra le reali<br />
innovazioni, con i contributi dei massimi<br />
esperti dei diversi comparti del<br />
settore. Ingredienti macchine e attrezzature<br />
per ottenere l'eccellenza<br />
del prodotto alimentare.<br />
<strong>La</strong> Subfornitura, la rivista che presenta<br />
l'attuale realtà della lavorazione<br />
per conto terzi, i cui protagonisti<br />
hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />
e collaborano con il<br />
committente per la messa a punto<br />
del prodotto finito.<br />
<strong>La</strong> <strong>Plastica</strong> <strong>Oggi</strong> e <strong>Domani</strong> rivista<br />
dedicata al settore materie plastiche<br />
che fornisce, un’informazione esaustiva<br />
sulle nuove tecnologie, i materiali<br />
e le applicazioni.<br />
icf<br />
RIVISTA<br />
DELL’ INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 40,00 €<br />
❏ contrassegno 43,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 58,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
❏ contrassegno 65,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
❏ contrassegno 65,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />
Nome ..............................................................................................<br />
Cognome........................................................................................<br />
Ditta/ente ........................................................................................<br />
Via...................................................................................................<br />
Città ...............................................................................................<br />
Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />
Tel. ..................................................................................................<br />
e-mail .............................................................................................<br />
Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />
ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />
ed alla comunicazione degli stessi.<br />
Firma ...............................................................................................<br />
Modalità di pagamento:<br />
❏<br />
Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />
❏ Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />
❏<br />
Carta di credito:<br />
❏<br />
❏<br />
Scadenza ..................................................................................<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 45,00 €<br />
❏ contrassegno 48,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 60,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />
n. carta<br />
Titolare carta .............................................................................<br />
Firma ...............................................................................................<br />
Servizio abbonamenti<br />
Interprogetti Editori Srl - Via Statale 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC)<br />
Tel/fax +39 039 5153705 - E-mail: abbonamenti@interprogettied.com
00_00_COVER 03-<strong>2020</strong>.qxp_<strong>La</strong>yout 1 30/10/20 15:22 Pagina I<br />
ANNO IX - NUMERO 3 - SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />
ATTUALITÀ<br />
Si ferma la crescita<br />
delle plastiche rigenerate<br />
MACCHINE<br />
Sistemi completi per il riciclo<br />
delle preforme in PET<br />
MATERIALI<br />
Con l’emergenza il food<br />
packaging riscopre la plastica<br />
www.interprogettied.com<br />
elenco<br />
inserzionisti<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI DOMANI<br />
e<br />
ANNO IX NUMERO 3<br />
SETTEMBRE/OTTOBRE <strong>2020</strong><br />
la plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis<br />
(e.devecchis@interprogettied.com)<br />
HA COLLABORATO: Lorenza Teti<br />
GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />
In questo numero<br />
abbiamo parlato di...<br />
(in nero sono indicate le inserzioni<br />
pubblicitarie)<br />
ACIMAC ...........................................................................15<br />
AMAPLAST ......................................................................14<br />
ARBURG ..........................................................................40<br />
ARCOPLEX GROUP.............................................................6<br />
ASSOBIOPLASTICHE ........................................................30<br />
BASF ITALIA .....................................................................10<br />
BUSS ...............................................................................38<br />
CMG ..................................................................36, 4A COP.<br />
COIM ...............................................................................23<br />
COLORTECH .....................................................................5<br />
COPERION ................................................................11, 43<br />
COREPLA .........................................................................23<br />
COVESTRO ..................................................................1, 12<br />
EIOM ...............................................................................39<br />
ELGI .................................................................................34<br />
ENSINGER .......................................................................50<br />
EUCERTPLAST .................................................................23<br />
FERRO PLAST ..................................................................10<br />
FRIGOSYSTEM .................................................................24<br />
GEFRAN ...........................................................................44<br />
GIMATIC ................................................................ 2A COP.<br />
HBK ITALY ........................................................................11<br />
HRSFLOW ........................................................................38<br />
IES GROUP ........................................................................................................46<br />
IMAC TECNOLOGIE .........................................................13<br />
IMG ........................................BATT. 1A COP., 42, INSERTO<br />
INTERPROGETTI EDITORI .........................................45, 55<br />
IPM ........................................................................ 1A COP.<br />
IPPR ................................................................................26<br />
IPREL ...............................................................................12<br />
MADEL ............................................................................51<br />
MEBRA PLASTIK ..............................................................43<br />
MECFOR ................................................................ 3A COP.<br />
MICROTEC .......................................................................43<br />
MONTENEGRO ................................................................11<br />
OLDRATI GROUP ..............................................................51<br />
PACK SUD .......................................................................12<br />
PLAST .............................................................................25<br />
PLASTIC CONSULT ...........................................................30<br />
PRESMA ...........................................................................9<br />
PROFOOD .......................................................................52<br />
PVC FORUM ITALIA ..........................................................29<br />
RADICIGROUP ..................................................................24<br />
REPOWER ........................................................................20<br />
RUBBER RESOURCES ......................................................34<br />
SABIC ................................................................................7<br />
SACMI .............................................................................12<br />
SANITIZED .......................................................................10<br />
SEALED AIR .....................................................................29<br />
SIRMAX ...........................................................................43<br />
STEVANATO GROUP ........................................................ 42<br />
UCIMA .............................................................................15<br />
VINYLPLUS ................................................................29, 32<br />
WINNI’S ...........................................................................51<br />
INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />
Via Statale, 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC)<br />
Redazione, vendite e abbonamenti<br />
Tel./fax +39 039 5153705<br />
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©Copyright Interprogetti Editori Srl<br />
Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale,<br />
di testi, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta.<br />
TARIFFE ABBONAMENTI:<br />
Italia: spedizione ordinaria € 45,00, contrassegno € 48,00<br />
Estero: spedizione ordinaria € 60,00, spedizione prioritaria Europa € 70,00<br />
Spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 85,00<br />
Spedizione prioritaria Oceania € 100,00<br />
Una copia: € 10,00<br />
L’Iva sugli abbonamenti nonché sulla vendita dei fascicoli separati è assolta dall’editore ai<br />
sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e<br />
integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />
Registrazione Tribunale di Milano n. 315 in data 03/06/2010<br />
Direttore Responsabile: Simone Ghioldi<br />
Finito di stampare il 28/10/<strong>2020</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />
Via Milano, 5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI)<br />
Informativa ai sensi dell’art. 13 d. leg. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per<br />
l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. -<br />
Via Statale 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC). Le categorie di soggetti incaricati al trattamento dei dati per<br />
le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento<br />
e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7 d.<br />
leg. 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e controllare i dati,<br />
nonché richiedere elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo.<br />
Informativa dell’editore al pubblico ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2 comma 2<br />
del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Interprogetti<br />
Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC) vengono<br />
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segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />
56 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong>