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IL GRILLO
PARLANTE
Giornalino della Casa di Riposo del Divino Amore
I N D I C E
A M A L ' A N Z I A N O
V E L O D I C I A M O
I N V E R S I : L E
P O E S I E D E I
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I l G i o r n a l i n o s i r i n n o v a
Editoriale
Da questo numero il Giornalino della Casa di
Riposo del Divino Amore cambia look: ci
siamo rinnovati!
Abbiamo scelto un nuovo testimonial per
rappresentarci. Il grillo, simbolo di fortuna in
molte culture, è diventato più anziano, e
quindi più saggio.
D E T T I E
P R O V E R B I
S U L L E T R A C C E
D E L P A S S A T O
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T R A S T O R I A E
L E G G E N D A
H A L L O W E E N I N
I T A L I A
Si è vestito dei suoi anni, ha cambiato stagione come anche noi in questo
periodo abbiamo fatto e stiamo facendo.
Si cambiano gli indumenti, e anche la nostra vita muta. Indossiamo abiti più
pesanti per poterci proteggere dal freddo autunnale, anche perché non
possiamo permetterci di prendere freddo e ammalarci.
A breve ci organizzeremo anche per la vaccinazione antinfluenzale, così da
essere più protetti in vista dell’arrivo dell’inverno.
Per essere più sicuri, abbiamo scelto di rimodulare le visite dei vostri cari
parenti. Ci sono delle regole di sicurezza che dobbiamo rispettare per tenere
lontano il terribile coronavirus.
I vostri figli, figlie, nipoti, hanno accettato le nuove disposizioni di sicurezza,
perché sono consapevoli e vi vogliono una infinità di bene. Insieme a loro, noi
operatori della Casa di Riposo del Divino Amore combattiamo questa battaglia
per tutelare la salute di tutti!
Non possiamo incontrarci, abbracciarci, toccarci. Dobbiamo mantenere le
distanze ma ... SENZA PERDERCI DI VISTA.
Riprendiamo a fare videochiamate, a specchiarci nel tablet, usando la
tecnologia per rimanere in contatto, guardarci negli occhi, in attesa che torni il
sereno e la nostra vita di sempre.
Paola Valvano, psicologa e coordinatrice Nuova Sair
• 2
A M A L ' A N Z I A N O
Lascialo parlare,
perché nel suo passato ci sono cose vere e vissute,
lascialo vincere nella discussione,
perché ha bisogno di sentirsi sicuro di sé.
Lascialo andare dai suoi amici,
perché è la che si sente vivere.
Lascialo raccontare storie già ripetute,
vuol vedere se stai stare in compagnia.
Lascialo vivere tra le cose che ha amato,
soffre a sentirsi spiantato nella sua
veneranda età.
Lascialo gridare quando ha torto,
perché lui e i bambini hanno diritto
alla comprensione
Lascialo salire nell’auto di famiglia quando
vai in vacanza,
quando non ci sarà più proverai rimorso
per non averlo fatto.
Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore
con cui fai crescere i tuoi bambini
Tutti e due fanno parte della natura.
Lascialo pregare come vuole,
perché l’anziano è uno che avverte l’ombra di Dio
sulla strada che gli resta da percorrere.
Fa' questo e sarai in pace!
Fonte: Rivista “Vivere” n. 294 (2002)
P O E S I A
3 •
I L L A B O R A T O R I O D I P O E S I A
In occasione della Festa dei Nonni i nostri anziani hanno messo in rima
alcuni versi e condiviso l'esperienza con gli operatori Nuova Sair.
Le attività educative sono una parte fondamentale del programma di
assistenza, perché migliorano il tono dell'umore degli ospiti, favoriscono
il mantenimento della memoria e aiutano a mantenersi attivi.
C'era una volta il 2 Ottobre
di tanti anni fa ........
ma quel che ora importa
è il 2 Ottobre di questo anno
qua.
C'era una volta dei nonni la compagnia
con la famiglia in festa e in allegria .
Abbiamo detto "c'era una volta". Ahimè!
Adesso non sappiamo che cos'è
e ci chiediamo "perché?
è arrivata la pandemia
e tante cose ci ha portato via
potevamo dirci stanchi
invece la soluzione è andare avanti
ora i nostri capelli
sono diventati bianchi
siamo nonni tutti quanti
non ce ne frega niente
aspettiamo e cantiamo
allegramente
ricordando quei tempi ormai lontani
una canzone a loro dedicheremo
e la malinconia cosi scacceremo
Salutiamo caldamente
- con amore i vostri nonni.
• 4
Inno alla Gioia
NOI SIAMO GLI ANZIANI
CHE VIVONO
IN QUESTA CASA
Noi siamo gli anziani che vivono in questa casa
tutta circondata da alberi secolari
che purificano l'aria
con gli uccelli che di mattina
quando si svegliano ci rallegrano con il loro canto.
I N V E R S I
V E L O D I C I A M O
Questa convivenza nata tra di noi
ci conforta e ci rallegra il cuore
al Divino Amore.
Il nostro Amore è un inno vero
un inno alla Gioia e del Cuor.
Il Gruppo Longevo del Divino Amore
5 •
2 O T T O B R E : F E S T A D E I N O N N I
G l i a n z i a n i , p a t r i m o n i o d i s a g g e z z a
c h e d à v a l o r e a l n o s t r o l a v o r o
articolo pubblicato sul sito NuovaSair.it dedicato agli anziani che vivono
nelle residenze dove opera la cooperativa
Il 2 Ottobre è una giornata che racconta la capacità di resistere agli urti
della vita e al dramma dell’emergenza sanitaria, dell’isolamento.
Nell’anno della pandemia, la Festa dei nonni è l’occasione per
testimoniare l’attitudine resiliente dei nostri anziani, rafforzata dal
rapporto con gli operatori di Nuova Sair che li assistono in 25 strutture
in tutta Italia.
Tra i nonni di assistiti da Nuova Sair c’è Caterina (nome di fantasia). Ha
70 anni e vive al Sant’Alessio di Roma, primario centro pubblico per non
vedenti, da quando ne aveva 5. «Insieme a noi ne ha viste tante – dice
Monika Imbimbo, coordinatrice Nuova Sair che opera nella residenza
interna alla Asp -. Questa ricorrenza, che abbiamo festeggiato con tè e
biscotti, segna un confine: ci lasciamo alle spalle i terribili mesi del
lockdown, ci facciamo forza a vicenda. La saggezza dei nostri anziani ci è
d’aiuto e insieme supereremo tutte le difficoltà».
Nella Casa di riposo dell’Opera Pia Ceci a Camerano, in provincia di
Ancona, la festa è stata l’occasione per dare sollievo ai 103 ospiti.
«Abbiamo dedicato gli ultimi giorni a preparare i festeggiamenti –
spiega l’educatrice professionale Nuova Sair, Silvia Ferrato – aiutando
gli anziani nella preparazione della torta e delle coccarde augurali. Tra i
più entusiasti, il signor Giuseppe (nome di fantasia) di 80 anni che negli
ultimi tempi aveva manifestato molta sofferenza per le restrizioni
imposte dall’emergenza sanitaria e che oggi finalmente, insieme a noi,
ha trovato la forza per sorridere».
• 6
A Roma, Giustina vive da anni nella Casa di riposo del Divino Amore.
«La sua storia è quella di una combattente – fa sapere la coordinatrice
Paola Valvano – che ha lottato per una vita contro la malattia rara del
figlio, conciliando famiglia e professione di maestra. Come gli altri
ospiti, Giustina soffre di non poter raggiungere il bar del Santuario
Vecchio per leggere il giornale, scambiare due chiacchiere. La festa dei
Nonni ha portato un po’ di buonumore».
Nella Residenza comunale per anziani “Paolo Beccaria” di Cervesina, è
stata festa doppia. I nostri operatori insieme agli altri ospiti, infatti,
hanno festeggiato con gioia i 106 anni della Signora Anna. Ed è stata
festa anche nelle tante strutture per anziani di Enti Ecclesiastici e
Istituti Religiosi gestiti da Nuova Sair in Piemonte, Lombardia, Toscana,
Lazio e Sardegna.
Qui i nostri operatori, insieme agli assistiti, hanno celebrato gli Angeli
Custodi, i Messaggeri celesti deputati alla protezione dei patriarchi, che
la Chiesa ricorda il 2 ottobre. Una ricorrenza molto sentita dai tanti
residenti e, particolarmente, dalle suore anziane che i nostri operatori
assistono con affetto nelle dimore dedicate.
I lavoratori di Nuova Sair che operano nelle Rsa, case di riposo,
residenze protette, dimore e case di cura sono circa un migliaio tra
infermieri, fisioterapisti, educatori, assistenti di base e operatori sociosanitari.
Anche a loro giungano, in questa giornata, gli auguri per una nuova
stagione insieme ai nostri cari anziani, patrimonio di saggezza che
arricchisce di significato il lavoro della nostra Cooperativa.
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L A F E S T A D E I N O N N I
D E L D I V I N O A M O R E
CON LE MANI
IL LABORATORIO DI DISEGNO ESEGUITO DAI NOSTRI OSPITI PER
CELEBRARE IL 2 OTTOBRE 2020
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I NOSTRI OSPITI INSIEME AGLI OPERATORI NUOVA SAIR:
UNA BELLA FAMIGLIA
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I Laboratori della Casa di Riposo Divino Amore
Le attività che gli ospiti della Casa di Riposo svolgono con la collaborazione degli
operatori Nuova Sair e in autonomia, hanno importanti riflessi sulla vita dei
singoli e del gruppo.
Migliorano i livelli di autostima
Innalzano il tono dell'umore
Potenziano le capacità residue
Facilitano la socializzazione
Migliorano la qualità della vita dell'anziano
Questi obiettivi sono importanti in generale per promuovere l'invecchiamento
attivo delle persone ospitate, a maggior ragione in questo periodo di emergenza
sanitaria che forzatamente obbliga a rimanere protetti all'interno della Casa.
Dal mese di Novembre i laboratori saranno concentrati sulle attività motorie,
sull'educazione musicale, sulle attività manuali dedicate al Natale.
1 3 •
I L M E S E D I O T T O B R E
Ottobre è il decimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano e il
secondo mese dell'autunno nell'emisfero boreale, della primavera
nell'emisfero australe;
conta 31 giorni e si colloca nella seconda metà di un anno civile.
Il nome deriva dal latino october, perché era l'ottavo mese del
calendario romano, che incominciava con il mese di marzo.
Il mese è caratterizzato da una minore esposizione alla luce del sole,
sancita anche dal ritorno, nei paesi dell’Unione Europea, all’ora solare
con le lancette spostate un’ora indietro.
In realtà, dal punto di vista climatico c’è la stessa imprevedibilità che si
verifica a marzo; non a caso i romani li mettevano in relazione,
consacrandoli entrambi a Marte, ora come dio della guerra, allegoria
dello scontro con l’inverno (a ottobre), ora come dio della rinascita (a
marzo).
Giallo e rosso sono i colori predominanti il paesaggio naturale, scarsi i
momenti di raccolta dei frutti della terra.
• 1 4
Ottobre gelato
ogni insetto è debellato.
Se Ottobre è piovarolo
è pure fungarolo.
Ottobre è quasi matto,
ma nessuno gli fa il ritratto.
Ottobre piovoso, campo prosperoso.
D E T T I E
P R O V E R B I
Vento d'ottobre grida come l'orco: fa cader la
ghianda che fa ingrassare il porco.
Se di Ottobre scroscia e tuona,
l'invernata sarà buona.
Ottobre è bello, ma tieni pronto l'ombrello.
Ottobre: vino e cantina dalla sera alla mattina.
Per S. Simone (28 ottobre)
il galletto si fa cappone.
1 5 •
S U L L E T R A C C E D E L P A S S A T O
ALCUNI FATTI STORICI ACCADUTI NEL MESE DI OTTOBRE
3 ottobre 1990 (30 anni fa): si riuniscono le due Germanie
A distanza di circa un anno dalla caduta del Muro di Berlino, le due
Germanie tornano ad essere una sola nazione. In questa data i cinque
"lander" (Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia,
Sassonia-Anhalt e Turingia) della Repubblica Democratica Tedesca
(nota come Germania dell’Est) firmano il Trattato di unificazione,
aderendo alla Repubblica Federale di Germania (l’ovest).
Tecnicamente si tratta di un'annessione dell’est da parte della
Germania Occidentale e questo provocherà nei tedeschi della RDT un
iniziale malcontento.
Il processo che ha fatto maturare questa decisione ha avuto il suo punto
di svolta nel 1985, con l’avvento della politica riformista di Michail
Gorbačëv, che oltre a cambiare la fisionomia dell'Unione Sovietica ha
ispirato un movimento di riforme nei paesi posti sotto l'influenza dell'ex
Urss.
fonte: Mondi.it
L'ultimo via libera all'unificazione era arrivato il 12 settembre 1990 con
la firma del Trattato sullo stato finale della Germania da parte di:
Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica, con quest'ultima
che aveva dato il via libera all'entrata della nuova Germania nella
NATO, purché non venissero stanziate truppe nella parte orientale.
• 1 6
3 ottobre 1839 (181 anni fa): si inaugura la prima linea
ferroviaria a doppio binario
Il 3 ottobre 1839, alla presenza di Ferdinando II - Re delle Due Sicilie,
venne inaugurata la Napoli-Portici, prima linea ferroviaria italiana a
doppio binario, lunga complessivamente 7,2 chilometri.
Il Viaggio inaugurale con la locomotiva Vesuvio - La locomotiva a vapore
“Vesuvio”, di fattura inglese, con 258 passeggeri, partita da Portici -
poiché la stazione di Napoli al Carmine non era ancora pronta - percorse
la tratta in una decina di minuti circa alla velocità di 50 km orari. Il
primo convoglio era composto dalla Vesuvio, locomotiva a vapore di
costruzione inglese Longridge, e da otto vagoni.
Il discorso del Re - La mattina del 3 ottobre 1839, il Re si recò nella villa
del Carrione al Granatello di Portici dove era stato allestito il padiglione
reale, lì ricevette il costruttore e gestore Armando Giuseppe Bayard e la
sua squadra di ingegneri al suo seguito e insieme presero posto sul
convoglio inaugurale verso Napoli.
Ferdinando II, tenne un discorso in francese con il quale auspicò di
veder realizzata la ferrovia fino al mare Adriatico.
A mezzogiorno in punto ordinò la partenza. Sul primo convoglio
ferroviario italiano viaggiavano quella mattina 48 personalità, una
rappresentanza militare costituita da 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e
60 marinai. Nell'ultima vettura prese posto la banda della guardia reale.
Una vera “rivoluzione” - E' facile immaginare quale impatto ebbe la
ferrovia nel 1839. Dapprima venne riservata quasi esclusivamente alla
famiglia e all'entourage reale. Ma quando i binari arrivarono a
Castellammare cominciarono a utilizzarli anche cittadini e imprese.
fonte: Il sole 24 Ore
1 7 •
L A N O T T E D E L 3 1 O T T O B R E
Leggende sull'origine di Halloween
Un fabbro irlandese di nome Jack, particolarmente dedito all’alcol ma
molto astuto, riuscì a beffare per ben due volte il diavolo che voleva la
sua anima e arrivò a fare un patto col maligno perché gli risparmiasse la
dannazione eterna.
Quando Jack morì, non potendo essere accettato in Paradiso data la sua
vita da peccatore, e nemmeno all’Inferno visto l’accordo col diavolo, fu
condannato ad errare in eterno senza trovare pace. E dato che l’eternità
è fredda e buia, Jack mise un tizzone ardente dentro una rapa, e
usandola come lanterna cominciò a vagare senza tregua.
Questa è la triste storia di Jack O’ Lantern, la zucca intagliata che si
espone ogni anno ad Halloween per segnalare alle anime dei morti che
nella propria casa non c’è posto per loro.
Le leggenda ha origini irlandesi, ed è proprio qui che la tradizione
nasce, non negli Stati Uniti come spesso di crede.
Un'altra interpretazione associa i festeggiamenti del 31 ottobre ad un
rito romano, la Pomona, che il 1 novembre onorava la dea dei frutti e dei
giardini.
fonte: stile.it
Insomma, l’origine di questa festa è tutta europea, ma allora perché i
suoi più entusiasti sostenitori sono gli Stati Uniti? Semplice, perché
l’emigrazione degli Irlandesi nella metà del 1800 fu massiccia, e portò
con sé le tradizioni nord europee. E se in origine la simbologia era
legata ad una rapa intagliata, il ‘passaggio’ alla zucca avvenne
semplicemente perché questo ortaggio era più reperibile su suolo
americano.
• 1 8
H A L L O W E E N I N I T A L I A
In molte zone d'Italia vi sono tradizioni antichissime legate alla notte di
Halloween. Vediamone alcune.
In Puglia
A Orsara di Puglia, borgo pugliese in provincia di Foggia, anziché
Halloween, si festeggia la notte dei Fucacoste e Cocce Priatorje (“falò e
teste del Purgatorio”).
Le “cocce” sono delle zucche intagliate, in origine a forma di croce,
contenenti lumini accesi, che servono a scacciare le anime dei dannati:
la festa sembra risalire addirittura all’anno Mille.
In Calabria
A Serra S. Bruno (Vibo Valentia) i ragazzini intagliano la zucca per
riprodurre un coccalu di muortu, cioè un teschio.
Poi vanno per le strade chiedendo “Mi lu pagati lu coccalu?” (“Me lo
pagate il teschio?”), che ricorda molto quel detto “dolcetto o
scherzetto?”che si dice nella tradizione Anglosassone.
In Abruzzo
Le zucche si chiamano “Cocce de morte” e vengono portate in giro dai
ragazzi come personificazione dei morti: quando bussano alle porte e si
presentano con “l’aneme de le morte”, il padrone di casa offre dolci,
frutta secca o spiccioli. A volte l’elemosina è accompagnata da canti,
come a Pettorano sul Gizio (L’Aquila), uno dei borghi più belli d’Italia.
fonte: Sardegnareporter.it
1 9 •
In Sicilia
La “Festa dei Morti” è attesa soprattutto dai bambini: se sono stati
bravi, riceveranno in dono dai parenti defunti il Cannistro, un cesto
pieno di giocattoli e dolci, tra cui i Pupi di zuccaro e le Ossa ri morti,
dolci a forma di tibie umane a base di farina, zucchero e chiodi di
garofano.
In Sardegna
Halloween ha molti nomi: i più diffusi sono Is Animeddas al Sud e Su
Mortu Mortu nel Nord della regione: la sera del 31 ottobre si cena con la
pastasciutta, in particolare spaghetti, e si sta attenti a lasciare nel piatto
una porzione per Maria Punta Boru, una vecchina che, se non trova da
sfamarsi, buca le pance con il suo uncino (Punta Boru) per mangiare
pasta inghiottita ormai dagli altri!
fonte: stile.it
• 2 0
In Friuli Venezia Giulia
In Friuli si festeggia ancora l’antico capodanno celtico con la La Fiesta
dalis Muars, che cade proprio il 31 ottobre. Nel dialetto del posto, Muars
significa zucca, ed è proprio lei la protagonista di questi festeggiamenti;
intagliata e decorata, con luci al proprio interno, viene posizionata fuori
alla porta di casa per ingraziarsi gli spiriti.
In Val d’Aosta e in Piemonte
In queste regioni è radicata un’antica tradizione che prevede per la sera
del 31 ottobre di portare un piatto in più sulla tavola per i parenti
defunti. I partecipanti sono soliti anche far visita ai cimiteri e poi
recitare il rosario riuniti con le proprie famiglie per poi consumare una
cena a base di castagne.
fonte: Skuola.net
2 1 •
Il Grillo Parlante è il Giornalino della Casa di Riposo Divino Amore.
Gli ospiti collaborano alla sua produzione con i contenuti elaborati nel
diversi laboratori, insieme agli educatori e agli operatori della
cooperativa Nuova Sair che gestisce la Casa.
Nato come esperienza di gruppo a febbraio 2020, il Grillo Parlante è
diventato una preziosa esperienza di condivisione durante i mesi del
lockdown e, successivamente, è cresciuto come testimonianza della
comune volontà degli ospiti e degli operatori di dare voce all'impegno
comune per portare all'esterno la voce della Casa di Riposo.
Nei prossimi numeri proseguiremo a rinnovarci dando sempre più
spazio alle attività che i nostri anziani svolgono quotidianamente,
sempre assistiti da Nuova Sair.
a cura dalla dott.ssa P. Valvano e di tutto il personale della Casa di Riposo
Casa di Riposo del Divino Amore
Accoglie persone con più di 65 anni di età,
autosufficienti anche solo parzialmente.
La Casa si trova nello splendido comprensorio del
Santuario del Divino Amore, a Roma. È disposta
su due piani, le camere - singole e doppie - sono
particolarmente luminose, spaziose e curate.
Gli ospiti vivono in una dimensione familiare e
sono costantemente assistiti dagli operatori
Nuova Sair, cooperativa sociale leader nei servizi
di assistenza socio-sanitaria.
via del Santuario n. 10 - 00134 Rm
nuovasair@nuovasair.it
0671351627