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Sigle e segni diacritici - Centro Internazionale di Studi Rosminiani

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Costituzioni dell’Istituto della Carità: Introduzione<br />

simo Sangue <strong>di</strong> Cristo, tanto cara al Roveretano e ben rappresentata nelle sue Costituzioni 130 .<br />

Al Bertoni, santo fondatore dell’Istituto delle Stimmate, Rosmini si rivolse ripetutamente per<br />

averne consiglio e conforto. Nel 1826, gli spe<strong>di</strong>va il primo abbozzo dell’Istituto 131 , che questi lodò<br />

senza riserve, apprezzandone lo spirito <strong>di</strong> universale carità 132 . Nel 1831, poi, gli recava <strong>di</strong> persona<br />

le Costituzioni dell’Istituto 133 , che Bertoni trovò bellissime, preziose e ispirate da Dio 134 .<br />

Caratteristiche della spiritualità rosminiana<br />

I riflessi della tra<strong>di</strong>zione, sapientemente rimodellata sulle caratteristiche dell’Istituto, valorizzano<br />

le intuizioni <strong>di</strong> Rosmini, che recupera l’ere<strong>di</strong>tà del passato sviluppandola in una prospettiva<br />

nuova, densa <strong>di</strong> valori e ricca <strong>di</strong> fermenti.<br />

Fondamento dell’ascesi rosminiana è il sommo zelo della «giustizia», che le Massime <strong>di</strong> perfezione<br />

ra<strong>di</strong>cano profondamente nell’or<strong>di</strong>ne metafisico: per il cristiano, che avverte la fragilità dell'uomo<br />

e riconosce intimamente il «proprio nulla» 135 , essere giusto significa tributare a Dio tutta<br />

l’adorazione e l’ossequio che spettano alla sua <strong>di</strong>vina santità, perseverare nell’incessante sforzo <strong>di</strong><br />

purificarsi interiormente per essere sempre più gra<strong>di</strong>ti al suo cospetto 136 , abbandonarsi fiduciosamente<br />

nelle braccia amorose della <strong>di</strong>vina Provvidenza 137 . Ne deriva la santa «in<strong>di</strong>fferenza» della<br />

volontà, che abbraccia il <strong>di</strong>vino volere con eguale fervore in ogni cosa, in<strong>di</strong>pendentemente dal modo<br />

in cui si manifesta. È questo il succo della «regola <strong>di</strong> condotta» che Rosmini, fino dall'adolescenza,<br />

si propone <strong>di</strong> osservare 138 . Nelle Costituzioni, poi, giustizia e «passività» assurgono ad inalterabile<br />

fondamento della vita religiosa, <strong>di</strong>retta dall’«in<strong>di</strong>fferenza» verso le mete che l’Istituto si<br />

prefigge 139 .<br />

L’intima certezza del «proprio nulla» non avvilisce la natura umana, ma le guadagna piuttosto<br />

la virtù della vera sapienza, che ben consapevole dei propri limiti tace umilmente <strong>di</strong> fronte<br />

all’Infinito. Spirito profondamente razionale, incline alla speculazione, ma ricco <strong>di</strong> intuito e tutto<br />

proteso verso Dio, Rosmini concilia fede e ragione in una filosofia cristiana che valorizza pienamente,<br />

con le risorse del pensiero, la totalità della persona.<br />

A livello ascetico, le Massime <strong>di</strong> perfezione invitano i fedeli a camminare sempre «nella luce»,<br />

con quello «spirito d’intelligenza» che sa riconoscere i <strong>segni</strong> della volontà <strong>di</strong>vina, e la segue fedelmente<br />

in ogni cosa 140 . Nelle Costituzioni, lo spirito d’intelligenza valorizza le scelte della vita religiosa,<br />

riducendole tutte all’or<strong>di</strong>ne supremo della carità 141 .<br />

La carità è l’inestinguibile fiamma dell’amore <strong>di</strong> Cristo, nella quale si consuma la nostra comunione<br />

con Dio. È partecipazione misteriosa ma reale alla sua stessa vita, che si compie nel du-<br />

130. CSC, nn. 762, 762 D, 763, 826 D.<br />

131. EC, II, pp. 40, 41, lett. n. 491.<br />

132. CBRC, II, p. 264, n. 3030.<br />

133. Cfr. EC, IV, p. 116, lett. n. 1551; RAR, V, p. 85.<br />

134. CBRC, IV, p. 271, n. 6976.<br />

135. MP, Lez. VI, pp. 55-57.<br />

136. MP, Lez. II, pp. 37-40.<br />

137. MP, Lez. V, pp. 47-53.<br />

138. MP, p. 25.<br />

139. CSC, nn. 46, 473-478, 760, 761 (giustizia); nn. 108, 462-468 (passività); 48-59, 75-78, 81-85, 108, 553, 681, 682 (in<strong>di</strong>fferenza).<br />

140. MP, Lez. VII, pp. 59-64.<br />

141. CSC, nn. 532, 552, 553.<br />

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