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ICF N° 4 Settembre/Ottobre 2020

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

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Una tecnologia<br />

in continuo miglioramento<br />

I L<br />

V E R O<br />

4 . 0<br />

a<br />

G E N E R A Z I O N E<br />

RIVISITARE, RIPROGETTARE, RIVOLUZIONARE<br />

miglioramentotecnologia<br />

ha oltre 100 annireparto di ricerca e sviluppo<br />

costantemente in evoluzione<br />

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ATTUALITÀ<br />

La chimica regge meglio<br />

di plastica e gomma<br />

MACCHINE<br />

Innovazione ed efficienza<br />

nel packaging farmaceutico<br />

RIVISTA<br />

DELL’<br />

COMPONENTI<br />

Verso nuovi standard<br />

igienico-sanitari<br />

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Sommario<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

icf<br />

ANNOXI NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE<strong>2020</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

icf<br />

INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

business & quality continuity<br />

GxP inside<br />

PVS srl<br />

Process Validation Service<br />

business & quality continuity<br />

GxP inside<br />

4Editoriale<br />

Un futuro (non solo)<br />

digitale<br />

6Storia di copertina<br />

Pronti a rispondere<br />

alle nuove sfide del pharma<br />

10<br />

Attualità<br />

Nell’emergenza la chimica<br />

resiste meglio di plastica<br />

e gomma<br />

14<br />

Attualità<br />

22<br />

Appuntamenti<br />

24<br />

Attualità<br />

Supporto terapeutico 2.0: lo<br />

storytelling nel farmaceutico<br />

28<br />

Industria farmaceutica<br />

Innovazione, ricerca<br />

e responsabilità<br />

32<br />

Macchine<br />

Fisica e Ingegneria<br />

dell’Aria<br />

Sommario<br />

2 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sommario<br />

SET/OTT <strong>2020</strong> NUMERO 4<br />

36<br />

Macchine<br />

Più efficienza e innovazione:<br />

il packaging farmaceutico<br />

risponde al Covid-19<br />

44<br />

Energia<br />

La cogenerazione al servizio<br />

della produzione di tubi<br />

50<br />

Componenti<br />

Attuatore smart<br />

per le moderne piattaforme<br />

di automazione<br />

56<br />

Strumentazione<br />

58<br />

Indagine di mercato<br />

Chemical Engineering,<br />

in Asia i maggiori<br />

investimenti<br />

38<br />

Sicurezza<br />

Sicurezza e sostenibilità<br />

fra le sfide della ripartenza<br />

46<br />

Componenti<br />

Verso nuovi standard<br />

igienico-sanitari<br />

52<br />

Strumentazione<br />

Digitalizzazione e soluzioni<br />

su misura per crescere<br />

64<br />

Elenco inserzionisti<br />

Colophon<br />

42<br />

Sicurezza<br />

48<br />

Componenti<br />

“In Europa siamo sempre stati all’avanguardia nei processi di confezionamento e imballaggio perché<br />

siamo riusciti ad interpretare le necessità del mercato e a tradurle in macchine che rispondessero a<br />

queste esigenze, nel rispetto di costi e tempi”.<br />

Saverio Gamberini, presidente del CEN TC 146, il comitato europeo che si occupa della standardizzazione nel campo della<br />

sicurezza, delle macchine e delle attrezzature per il packaging, pagina 36.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 3


Editoriale<br />

Un futuro (non solo)<br />

digitale<br />

Ancora non abbiamo del tutto compreso<br />

la portata del cambiamento che il<br />

virus sta imponendo ai nostri rapporti<br />

personali, alla società, all’economia,<br />

all’industria, alle città, perfino<br />

al nostro modo di vedere e percepire<br />

il mondo che ci circonda. Non l’abbiamo<br />

del tutto compreso in primo luogo perché<br />

non ne siamo ancora venuti fuori. E niente come un<br />

evento traumatico e mai conosciuto prima ha bisogno<br />

di distacco per essere analizzato ed elaborato.<br />

Tuttavia, mentre ancora stiamo faticosamente ammassando<br />

sacchi di sabbia attorno alla trincea per<br />

ostacolare la seconda ondata, qualcosa su ciò che<br />

può aspettarci negli anni post-Covid è già possibile<br />

intuirlo. Un punto centrale riguarda chiaramente<br />

la digitalizzazione, su cui l’Italia, primo paese<br />

occidentale ad essere martoriato dal virus, è stata<br />

chiamata improvvisamente a colmare il suo gap e ad<br />

accelerare. Al di là delle riunioni operative o delle<br />

trattative commerciali, dove il ricorso alle piattaforme<br />

digitali era piuttosto scontato, in questi mesi<br />

abbiamo visto molte aziende eseguire da remoto<br />

operazioni che fino a febbraio non avrebbero mai<br />

pensato di proporre o richiedere in tale modalità,<br />

anche per ragioni di diffidenza verso la sua efficacia.<br />

Tutti questi dubbi o abitudini che si erano consolidati<br />

nel corso del tempo sono stati superati, per<br />

non dire spazzati via, nel giro di qualche settimana.<br />

Abbiamo visto – anche presso industrie di processo<br />

dove gli standard di qualità e sicurezza<br />

sono elevatissimi, come quelle farmaceutiche<br />

– macchinari collaudati a distanza,<br />

validazioni basate quasi esclusivamente<br />

sull’analisi dei dati dei sistemi di controllo,<br />

audit e percorsi di certificazione, nonché<br />

interventi di assistenza tecnica, in videocollegamento.<br />

Il futuro non sarà<br />

solo questo. L’economia, lo scambio<br />

– sia commerciale sia tecnico<br />

– fra le aziende, lo stesso sviluppo<br />

di idee innovative sono fenomeni<br />

umani che portano con sé uno<br />

slancio emotivo ineliminabile e indispensabile, che<br />

ha bisogno anche della presenza fisica, di guardarsi<br />

negli occhi senza la mediazione degli schermi o<br />

semplicemente di bere un caffè insieme. Una volta<br />

che ci lasceremo alle spalle questa terribile emergenza,<br />

sarà necessario trovare il giusto equilibrio fra<br />

attività a distanza e a contatto. Appare comunque<br />

già chiaro che il modo di lavorare insieme sarà profondamente<br />

modificato, anche in quelle operazioni<br />

che ritenevamo, fino a qualche mese fa con molte<br />

ragioni, destinate a essere fatte sempre allo stesso<br />

modo. Il Covid ha intaccato in maniera irreversibile<br />

tante certezze. Spetta a ogni azienda, e a ognuno<br />

di noi, saperle in parte abbandonare e percorrere<br />

nuove strade per raggiungere i propri obiettivi.<br />

di Alessandro Bignami<br />

4 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Storia di copertina<br />

ity<br />

Pronti a rispondere alle<br />

nuove sfide del pharma<br />

Velocità di reazione e impegno per la qualità hanno<br />

consentito a PVS Group di supportare efficacemente,<br />

con i suoi servizi di qualifica e convalida,<br />

le industrie farmaceutiche, anche e soprattutto<br />

nel corso dell’emergenza sanitaria.<br />

di Alessandro Bignami<br />

12/02/20 14:53<br />

Nella foto<br />

sotto il titolo:<br />

Rodolfo Russo,<br />

Amministratore<br />

Delegato<br />

di PVS Group<br />

Le attività di qualifica e convalida<br />

dei processi farmaceutici<br />

non si sono fermate neppure<br />

nel periodo più buio del lockdown.<br />

Con un’emergenza sanitaria<br />

in corso, anzi, il loro contributo<br />

è stato essenziale per supportare<br />

l’industria del pharma nella risposta<br />

all’improvviso incremento della do-<br />

manda di farmaci salvavita e antivirali,<br />

oltre che di prodotti disinfettanti.<br />

Non per tutti è stato semplice interpretare<br />

le dinamiche del mercato<br />

stravolte dalla pandemia. Uno scenario<br />

che richiede grande reattività e<br />

rapidità decisionale. Caratteristiche<br />

che PVS Group - Process Validation<br />

Service, che conta su una équipe al-<br />

tamente qualificata ma anche su una<br />

struttura contenuta e agile, ha saputo<br />

mettere a disposizione del settore.<br />

L’azienda italiana, specializzata nella<br />

consulenza e nei servizi di convalida<br />

e qualifica a carattere GxP, non ha mai<br />

sospeso le sue attività, pur adattandole<br />

alle esigenze di contingentare<br />

gli interventi sul posto e di integrar-<br />

6 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Storia di copertina<br />

li con videocollegamenti da remoto.<br />

Sulle complesse sfide di questo <strong>2020</strong><br />

e sulle prospettive per i prossimi mesi<br />

si è soffermato Rodolfo Russo, Amministratore<br />

Delegato di PVS Group.<br />

Qual è l’umore in azienda in questa<br />

fase di ricerca di una nuova<br />

normalità?<br />

Non abbiamo registrato significativi<br />

cali di fatturato. Ad eccezione di un<br />

paio di settimane nella fase più drammatica<br />

dell’emergenza, non ci siamo<br />

fermati, anche in virtù del nostro codice<br />

ATECO. Sebbene in modalità contingentata,<br />

abbiamo continuato a<br />

svolgere anche gli interventi sul campo,<br />

per le attività di controllo e verifica<br />

del ciclo produttivo del farmaco.<br />

D’altronde durante il lockdown ricevevamo<br />

diverse richieste scritte da parte<br />

di aziende farmaceutiche che non<br />

potevano fermare la lavorazione e che<br />

avevano bisogno del nostro supporto<br />

in loco. Tutto questo con le autorizzazioni<br />

necessarie, il rispetto delle norme<br />

e in un clima davvero complicato,<br />

quando gli stabilimenti gestivano<br />

le visite con il contagocce e gli spostamenti<br />

erano quasi azzerati.<br />

Come vi eravate organizzati per<br />

garantire l’attività in quel periodo<br />

critico?<br />

Il nostro lavoro si basa in gran parte<br />

sugli interventi presso i clienti,<br />

che coinvolgono quasi tutto il nostro<br />

personale. Durante il lockdown,<br />

gli operatori incaricati di uscire sul<br />

campo sono stati ridotti a una decina<br />

rispetto ai 35 dell’intero staff. I<br />

rimanenti hanno adottato lo smart<br />

working, recandosi negli uffici solo<br />

quando indispensabile. La nostra<br />

sede è comunque ampia e consente<br />

di rispettare il distanziamento senza<br />

problemi. L’attività è stata continuativa,<br />

anche perché quasi tutti i nostri<br />

clienti non hanno mai chiuso e<br />

in certi casi - soprattutto chi produce<br />

farmaci salvavita, antivirali, sanificanti<br />

e altri prodotti ora altamente<br />

richiesti - hanno aumentato la produzione.<br />

Tuttalpiù è stata rimandata<br />

l’installazione di nuovi impianti.<br />

Per le vostre attività di convalida<br />

e qualifica avete sfruttato anche<br />

le tecnologie per la comunicazione<br />

a distanza, al fine di diminuire<br />

gli spostamenti?<br />

Sì, abbiamo potenziato l’uso di una<br />

piattaforma come Zoom, che avevamo<br />

già abbondantemente testato prima<br />

del Covid per le nostre riunioni, considerando<br />

che gli operatori si trovano<br />

spesso fuori sede. Inoltre abbiamo imparato<br />

ad adattarci ai molteplici strumenti<br />

digitali utilizzati dai clienti. La<br />

comunicazione a distanza è stata utilizzata<br />

non solo per i contatti com-<br />

Alcune immagini<br />

degli uffici e di<br />

alcuni operatori<br />

di PVS Group<br />

nella sede<br />

di Paderno<br />

Dugnano (MI):<br />

dall’alto, back<br />

office, area<br />

commerciale,<br />

open space<br />

“Il settore farmaceutico<br />

non si è indebolito durante l’emergenza,<br />

anzi alcune produzioni sono cresciute”<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 7


Storia di copertina<br />

merciali, ma anche per alcune attività<br />

operative. È capitato che ci collegassimo<br />

da remoto con un reparto produttivo,<br />

mentre un operatore del cliente era<br />

sull’impianto e lanciava i batch di prova:<br />

noi osservavamo il processo visualizzando<br />

da remoto i dati provenienti<br />

dal sistema di automazione e di controllo<br />

automatico. Con i risultati ottenuti,<br />

abbiamo potuto completare la<br />

qualifica a distanza e confezionare il<br />

protocollo di convalida.<br />

Il maggiore ricorso agli strumenti<br />

digitali in fase di convalida proseguirà<br />

anche dopo l’emergenza?<br />

Ritengo di sì, almeno per alcune attività<br />

(come la visualizzazione dei dati<br />

da remoto sui sistemi di automazione)<br />

che, come abbiamo potuto constatare<br />

nei mesi scorsi, si riescono a<br />

svolgere anche senza la presenza, con<br />

“Prevediamo un forte aumento<br />

della domanda dei servizi di qualifica<br />

e convalida da parte delle aziende<br />

che saranno impegnate nella produzione<br />

dell’atteso vaccino anti-Covid”<br />

la conseguente riduzione dei costi di<br />

spostamento e dell’impatto ambientale.<br />

L’evoluzione dei sistemi di controllo<br />

e automazione degli impianti contribuisce<br />

a spingere in questa direzione.<br />

Va però tenuto in considerazione<br />

che nel settore regolatorio, in cui PVS<br />

opera, l’attività da remoto non è ancora<br />

sufficientemente normata e quindi<br />

non sempre è accettata dagli ispettori.<br />

La modalità da remoto è destinata in<br />

ogni caso ad affermarsi in vari contesti.<br />

Lo abbiamo verificato anche noi a<br />

maggio, in un periodo ancora di forti<br />

restrizioni, quando abbiamo ottenuto<br />

il rinnovo della certificazione ISO9001<br />

con un audit che si è svolto totalmente<br />

a distanza nel corso di un’intera giornata.<br />

È stato un importante momen-<br />

to di verifica delle procedure interne e<br />

un riconoscimento verso il nostro impegno,<br />

portato avanti quotidianamente,<br />

a favore della qualità.<br />

Dal vostro osservatorio sul settore<br />

pharma, avete notato qualche produzione<br />

che si è indebolita a causa<br />

dell’emergenza?<br />

Direi di no. Alcuni investimenti sono<br />

stati rinviati di qualche mese, ma<br />

non annullati. Abbiamo visto semmai<br />

il contrario, con alcune società che<br />

hanno raddoppiato la produzione. È<br />

stato il caso di un’azienda italiana che<br />

produce l’enoxaparina, utilizzata con<br />

qualche buon risultato nel trattamento<br />

del Covid-19. Al limite, qualche difficoltà<br />

l’hanno vissuta i grandi fornitori<br />

multinazionali, anche nei servizi<br />

di convalida, a causa della loro catena<br />

di comando troppo articolata per rispondere<br />

velocemente a una domanda<br />

che, sotto i colpi della pandemia,<br />

mutava in modo incalzante. In effetti<br />

questo scenario si è rivelato più congeniale<br />

a una struttura come la nostra,<br />

piccola, snella, in grado di prendere<br />

decisioni rapide. Tanto che siamo<br />

riusciti anche ad acquisire qualche<br />

cliente nuovo.<br />

Quali sono le prospettive per i prossimi<br />

mesi?<br />

Positive. Da quando tutte le attività<br />

sono state riaperte, siamo ritornati<br />

ai ritmi pre-Covid. Anzi, abbiamo<br />

accelerato per recuperare alcuni interventi<br />

rimasti in sospeso. Inoltre,<br />

prevediamo un forte aumento della<br />

domanda da parte dei nostri clienti<br />

che saranno impegnati nella produzione<br />

dell’atteso vaccino. Pensiamo<br />

quindi di chiudere il fatturato <strong>2020</strong><br />

sui livelli dell’anno scorso. E le previsioni<br />

per il 2021 sono di crescita,<br />

sull’onda della costruzione dei nuovi<br />

impianti per la produzione dei vaccini<br />

e dei farmaci destinati a combattere<br />

il coronavirus.<br />

La richiesta dei vostri servizi riguarda<br />

più i revamping che gli impianti<br />

nuovi?<br />

Siamo impegnati su entrambi i fronti,<br />

anche se è indubbio che in Italia<br />

da diversi anni vengano installati<br />

pochi impianti nuovi. I motivi sono<br />

noti: la tortuosità dell’iter per le autorizzazioni,<br />

il problema dell’impatto<br />

ambientale, gli scarsi spazi a disposizione<br />

negli stabilimenti. Limiti ancora<br />

più vincolanti nel nostro settore<br />

di riferimento, che è quello dei principi<br />

attivi: ci occupiamo di produzioni<br />

che, ancora prima che farmaceutiche,<br />

sono chimiche, dato che prevedono<br />

l’uso di solventi, processi di<br />

idrogenazione e altre applicazioni pericolose<br />

e a rischio esplosione. Ci capita<br />

quindi più frequentemente di intervenire<br />

in occasione di ampliamenti,<br />

di potenziamenti di impianto e di<br />

sostituzione di macchine non più performanti.<br />

E lo facciamo in qualità di<br />

partner completi, fornendo sia i servizi<br />

di ingegneria della nostra consociata<br />

Process Service, sia quelli relativi<br />

alla parte normativa, regolatoria<br />

e di convalida di PVS.<br />

<br />

8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

Nell’emergenza<br />

la chimica resiste meglio<br />

di plastica e gomma<br />

In apertura:<br />

foto Satya Prem<br />

da Pixabay<br />

Secondo uno studio di Repower affidato a Sole 24 ORE e<br />

Infodata, la manifattura ad aprile ha vissuto il mese peggiore<br />

dal 1990. Hanno tenuto la chimica di base e gli imballaggi in<br />

plastica. Sicurezza e tecnologie digitali le chiavi per ripartire.<br />

a cura di Eva De Vecchis<br />

10 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

Uno dei settori più forti della<br />

nostra economia è quello<br />

manifatturiero, soprattutto<br />

i comparti della chimica,<br />

plastica e gomma,<br />

che registrano un impatto diretto<br />

sul prodotto interno lordo dell’1,3%<br />

grazie a 12.800 aziende e 257 mila<br />

addetti. L’export, soprattutto verso<br />

l’Europa, è stato in continua crescita<br />

prima della pandemia ma l’emergenza<br />

Covid ha messo in grave difficoltà<br />

la manifattura che ha registrato<br />

un crollo della domanda internazionale.<br />

Nel mese del picco di Covid-19,<br />

la produzione industriale della gomma<br />

plastica è scesa a 45,5%, ma il<br />

settore chimico ha resistito con un<br />

83,8%. L’idea di raccogliere i dati in<br />

un unico report è stata di Repower,<br />

gruppo attivo nel settore energetico<br />

e della mobilità sostenibile, che ha<br />

affidato il compito al Sole 24 ORE e<br />

Infodata. I comparti presi in considerazione,<br />

secondo i suggerimenti<br />

degli esperti, potranno ripartire solo<br />

se seguiranno dei programmi di sviluppo<br />

ben definiti in ambito di: sicurezza<br />

dei lavoratori, sostenibilità<br />

e investimenti in tecnologie digitali.<br />

Aprile <strong>2020</strong> è stato il peggior mese in<br />

assoluto dal 1990 per la manifattura<br />

italiana e le fabbriche hanno sfornato<br />

meno della metà delle merci prodotte<br />

tre mesi prima. Per quantificare<br />

i danni portati dal Covid-19 e anche<br />

per proporre nuovi obiettivi di ripresa,<br />

il gruppo svizzero Repower ha<br />

voluto affidare al Sole24 ORE e Infodata<br />

un progetto di datajournalism<br />

che si è occupato di indagare 8 settori<br />

chiave del tessuto imprenditoriale<br />

italiano attraverso numeri e focus<br />

dettagliati.<br />

Repower, gruppo attivo nel settore<br />

energetico e della mobilità sostenibile<br />

ha voluto rafforzare – soprattutto<br />

nel corso del lockdown – il suo rapporto<br />

con le più di 35.000 aziende con<br />

cui è in contatto per la fornitura della<br />

commodity e per le soluzioni sviluppate<br />

in ambito di mobilità sostenibile<br />

ed efficienza energetica, mettendo<br />

a disposizione la propria esperienza<br />

per dare un contributo concreto<br />

alla strategia per la ripresa.<br />

Oltre ai focus e all’analisi dei vari<br />

cluster di settore, arricchito di numeri<br />

e dati aggiornati, il report si<br />

conclude con i 10 consigli per battere<br />

il Covid-19 nei diversi tipi di<br />

business.<br />

Imprese in crescita grazie all’export<br />

Le imprese della plastica, della gomma<br />

e della chimica compongono una<br />

parte significativa della manifattura<br />

in Italia, con 12.800 aziende che<br />

occupano 257 mila addetti, l’impatto<br />

diretto sul prodotto interno lordo<br />

di questi settori è dell’1,3%. In termini<br />

di concentrazione, le aziende<br />

sono presenti soprattutto nel Nord<br />

Ovest del Paese, che conta la quasi<br />

metà degli impiegati.<br />

Le cinque aziende con maggiore fatturato<br />

di ciascun segmento pesano<br />

il 36% del totale, come conferma il<br />

report, mentre “la propensione all’esportazione,<br />

misurata come rapporto<br />

tra export e fatturato è particolarmente<br />

alta, con il 37% del totale del<br />

valore della produzione che prende la<br />

strada dei mercati esteri”.<br />

Il partner principale dell’Italia è la<br />

Germania. Facendo affidamento sui<br />

dati UNComTrade, il totale dell’export<br />

italiano per i settori relativi ai preparati<br />

di base e ai prodotti in plastica,<br />

gomma e chimici è stato di circa 32<br />

miliardi di dollari nel 2019.<br />

Al secondo posto in Europa troviamo<br />

la Francia, con il 12%, seguita<br />

dalla Spagna con il 7% e infine<br />

dalla Polonia con il 5%. Rispetto al<br />

2018 “il calo delle esportazioni è<br />

stato del 5,8% complessivo con una<br />

forte penalizzazione dalla Germania<br />

(-8,4%) e dalla Francia (-9,5%)”.<br />

Tutti i tre segmenti evidenziano va-<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 11


Attualità<br />

lori negativi dai quali si salva solo,<br />

in parte, la chimica, ferma a -1,9%.<br />

Il fatturato complessivo è stimato in<br />

rialzo a fine 2019, con valori prossimi<br />

a 87 miliardi di euro.<br />

Due settori a confronto<br />

Il portale Statista aveva previsto, prima<br />

della crisi innescata dal Covid-19,<br />

una crescita media annua del settore<br />

della gomma e plastica dell’1,6% tra<br />

il 2018 e il 2024. La produzione mondiale<br />

raggiunge i 359 milioni di tonnellate<br />

l’anno delle quali soltanto 62<br />

provenienti dall’Europa.<br />

fatturato. Come riferisce Federchimica,<br />

il settore chimico è tra quelli con<br />

la più alta competitività strutturale<br />

all’interno del manifatturiero. “Dal<br />

2007 è cresciuto molto l’export, segnando<br />

un +36,7%, ed è invece crollato<br />

il mercato interno con -27,7%”.<br />

Ad aprile <strong>2020</strong> il settore della chimica<br />

si è fermato a 2,1 miliardi di euro,<br />

in calo del 15% rispetto allo stesso<br />

mese dell’anno precedente. Il settore<br />

di gomma e plastica ne ha risentito<br />

ancora di più con un -27% rispetto<br />

a 1,4 miliardi del 2019.<br />

L’Istat, che ha calcolato “il valore<br />

dell’indice destagionalizzato della<br />

produzione industriale di aprile” ha<br />

messo in luce alcuni dati allarmanti e,<br />

se nel tracollo dell’industria (con 60,4<br />

punti contro i 105,5 del gennaio precedente),<br />

il settore chimico è sceso<br />

“solo” a 83,8 (rispetto ai 102 di gennaio),<br />

quello della gomma-plastica ha<br />

raggiunto il 45,5 (rispetto ai 105,4).<br />

Le imprese della plastica, della gomma e della chimica sono una parte significativa della<br />

manifattura in Italia, con 12.800 aziende che occupano 257 mila addetti (Foto Pashminu<br />

Mansukhani da Pixabay)<br />

Secondo il report, si stima che il mercato<br />

della plastica riciclata arriverà a<br />

57 miliardi di dollari nel 2024. A partire<br />

dal minimo del 2009, quando a seguito<br />

della prima grande crisi economica<br />

di questo secolo il giro d’affari<br />

crollò a 35 miliardi di euro, nel 2018 il<br />

comparto aveva segnato un +35% nel<br />

Le conseguenze della pandemia<br />

sull’industria<br />

L’arrivo nel continente europeo del<br />

coronavirus ha aggravato molto la situazione<br />

del comparto manifatturiero.<br />

La produzione si è bloccata oppure<br />

è andata avanti a rilento, fatta eccezione<br />

per i comparti produttivi necessari<br />

come la chimica di base e gli<br />

imballaggi in plastica.<br />

Il primo campanello d’allarme è stato<br />

il crollo della domanda internazionale<br />

che ha colpito l’export italiano<br />

e le conseguenze si sono fatte sentire<br />

con altrettanta rapidità.<br />

Tecnologia e sostenibilità: le basi<br />

per la ripartenza<br />

Per ripartire sono diversi i driver che<br />

le imprese dovranno seguire, tra cui<br />

prioritaria sarà la sicurezza dei lavoratori,<br />

anche grazie a politiche nuove<br />

e maggiori investimenti nella digitalizzazione<br />

dei macchinari.<br />

Assicurare la salute dei lavoratori e<br />

dei clienti è diventata (soprattutto<br />

dopo i mesi di emergenza) un fattore<br />

centrale difficile da assicurare se gli<br />

spazi di lavoro all’interno delle industrie<br />

non permettono di mantenere le<br />

giuste distanze di sicurezza. L’obiettivo<br />

dunque è quello di investire in termini<br />

di formazione e assicurare una<br />

dotazione di dispositivi adeguata alle<br />

necessità quotidiane.<br />

Altro importante obiettivo da raggiungere<br />

per le Pmi della chimica e<br />

della plastica è la “trasformazione digitale<br />

dell’impresa, sulla scia dei programmi<br />

di Transizione 4.0”.<br />

Ultimo elemento indispensabile per<br />

ricominciare in modo nuovo è la sostenibilità,<br />

fattore centrale nei settori<br />

che non sono particolarmente legati<br />

a questi aspetti, e il cui ruolo potrebbe<br />

invece rivelarsi necessario per<br />

garantire sempre maggiore apertura<br />

sui mercati internazionali. <br />

12 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

Faravelli premiata fra le “Best Managed Companies”<br />

Giusto Faravelli Spa è tra le vincitrici della terza edizione del “Best<br />

Managed Companies”, iniziativa promossa da Deloitte per supportare<br />

e premiare le aziende italiane eccellenti per capacità organizzativa,<br />

strategia e performance. Valutati da Deloitte sono stati 6<br />

pillar: strategia, competenze e innovazione, corporate social responsibility,<br />

impegno e cultura aziendale, governance e misurazione<br />

delle performance, internazionalizzazione.<br />

“La soddisfazione è grande. Essere tra le 59 realtà premiate a livello<br />

nazionale è un risultato a cui ambivamo, ma che sapevamo<br />

non essere facile da raggiungere: sono davvero tante le aziende<br />

che in Italia lavorano sotto il segno dell’eccellenza e la ‘concorrenza’<br />

è stata agguerrita”, ha dichiarato Luca Benati, CEO di Faravelli.<br />

“Il processo di valutazione è stato lungo, impegnativo, anche<br />

particolare date le circostanze dettate dalla pandemia ma avvincente.<br />

Ci ha permesso di mettere ancora più a fuoco le caratteristiche<br />

che rendono Faravelli un’azienda di eccellenza, ma anche i<br />

punti su cui occorrerà impegnarsi maggiormente in futuro per migliorare<br />

sempre di più”.<br />

“Il merito di questo riconoscimento va a tutti i nostri collaboratori<br />

e al lavoro svolto sempre con grande impegno e dedizione. Credo<br />

possiamo essere tutti orgogliosi”.<br />

“Congratulazioni a Giusto Faravelli per questo importante riconoscimento”,<br />

hanno commentato Ernesto Lanzillo, Private Leader per<br />

l’Italia, Grecia e Malta, e Andrea Restelli, Partner Deloitte e responsabile<br />

BMC. “Le aziende premiate in questa terza edizione hanno<br />

dimostrato non solo eccellenza, ma anche grande capacità e resilienza<br />

nell’affrontare la crisi determinata dalla pandemia da Covid-19<br />

in atto. La valutazione delle candidate si è infatti protratta<br />

più a lungo del previsto proprio per permetterci di approfondire<br />

le modalità di gestione dell’emergenza da parte delle candidate.<br />

Le 59 Best Managed Companies di questa edizione sono quindi lo<br />

specchio di un’Italia fatta di eccellenze che, facendo leva sui propri<br />

punti di forza e attraverso una gestione oculata, sta superando<br />

con successo un periodo di incertezza senza precedenti”.<br />

Nuovo direttore commerciale in BASF Italia<br />

Nuova nomina ai vertici di<br />

BASF Italia: il Consiglio di<br />

amministrazione dell’azienda<br />

ha affidato la responsabilità<br />

della direzione commerciale<br />

a Giovanna Di Tommaso, già<br />

a capo di BTC – la divisione<br />

di BASF specializzata nella<br />

distribuzione di specialità<br />

chimiche – per Italia e Grecia.<br />

Nel suo nuovo incarico,<br />

Di Tommaso guiderà un team<br />

di 280 persone riportando<br />

direttamente all’amministratore<br />

delegato. Avrà il compito<br />

di promuovere le politiche<br />

commerciali di BASF<br />

Italia, affrontando le attuali<br />

sfide di mercato e rafforzando<br />

le potenzialità di crescita<br />

dei numerosi segmenti<br />

industriali in cui BASF Italia<br />

è presente. Ingegnere chimico,<br />

classe 1979, Giovanna<br />

Di Tommaso ha alle spalle un<br />

lungo percorso nel settore,<br />

con esperienze di rilievo sia<br />

in Italia che all’estero, dove<br />

ha ricoperto ruoli di crescente<br />

responsabilità in ambito<br />

di product development<br />

e commerciale. Lavora in BA-<br />

SF dal 2017.<br />

Giovanna Di Tommaso, aquilana,<br />

comincia il percorso<br />

professionale in Procter<br />

& Gamble, prima in Belgio<br />

e successivamente in Italia,<br />

dove ricopre diversi ruoli<br />

tecnici e commerciali sino<br />

a dirigere il centro di Ricerca<br />

e Sviluppo di P&G, presso il<br />

polo industriale di Pomezia.<br />

Nel 2015 passa in 3VSigma<br />

con il ruolo di Division Manager<br />

per il settore Personal<br />

and Home Care. Nel 2017 approda<br />

in BASF, dove si occupa<br />

di dirigere BTC: la divisione<br />

di BASF specializzata nella<br />

distribuzione di specialità<br />

chimiche per clienti di piccole<br />

e medie dimensioni, con<br />

responsabilità per i mercati<br />

di Italia e Grecia, gestendo<br />

un portafoglio prodotti ampio<br />

e diversificato.<br />

Giovanna Di Tommaso<br />

14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

Scaccabarozzi presidente di Farmindustria fino al 2022<br />

L’assemblea privata di Farmindustria<br />

ha nominato il nuovo<br />

Comitato di presidenza per il<br />

biennio <strong>2020</strong>-2022 e confermato<br />

Massimo Scaccabarozzi<br />

alla guida dell’associazione.<br />

Scaccabarozzi – di Janssen<br />

Italia, milanese, laureato in<br />

Farmacia – è componente<br />

della Giunta e invitato permanente<br />

del Consiglio Direttivo<br />

di Confindustria.<br />

Il comitato di presidenza è<br />

composto da cinque vice-presidenti:<br />

Alberto Chiesi (Chiesi<br />

Farmaceutici), Maurizio de<br />

Cicco (Roche), Pasquale Frega<br />

(Novartis Farma), Stefano<br />

Golinelli (Alfasigma), Luciano<br />

Grottola (Ecupharma). Del<br />

Comitato di Presidenza fanno<br />

parte anche: Lucia Aleotti<br />

(Menarini), Francesco De<br />

Santis (Italfarmaco), Fabrizio<br />

Greco (AbbVie), Fabio Landazabal<br />

(GlaxoSmithKline), Pierluigi<br />

Petrone (Euromed), Lorenzo<br />

Wittum (Astrazeneca).<br />

L’evoluzione<br />

dello smart working<br />

L’esperienza di lavoro da remoto,<br />

maturata a causa dell’emergenza<br />

coronavirus e le<br />

nuove esigenze di digitalizzazione<br />

hanno indotto Federchimica,<br />

Farmindustria e le Organizzazioni<br />

Sindacali dei settori<br />

chimico e farmaceutico ad<br />

affrontare in modo pragmatico<br />

e innovativo il tema delle<br />

nuove modalità di lavoro.<br />

Le Parti firmatarie del CCNL<br />

chimico-farmaceutico, nel<br />

solco del sistema partecipativo<br />

di Relazioni industriali<br />

settoriale, hanno condiviso la<br />

necessità di agevolare la gestione<br />

dei cambiamenti in atto.<br />

A tal fine le Parti sociali<br />

settoriali hanno convenuto<br />

sulla necessità di preservare la<br />

flessibilità tipica della modalità<br />

di lavoro agile e, al contempo,<br />

di rendere disponibile<br />

per le imprese e i lavoratori<br />

una modalità evoluta di<br />

smart working: il F.O.R. Working<br />

(Flessibilità Obiettivi Risultati).<br />

Le Parti firmatarie si sono impegnate<br />

a definire un moderno<br />

rapporto di lavoro subordinato,<br />

con novità nella gestione<br />

dei tempi e dei luoghi,<br />

finalizzato a garantire e migliorare<br />

efficienza organizzativa,<br />

produttività, salute e sicurezza<br />

dei lavoratori, bilanciamento<br />

vita/lavoro, impatto<br />

sociale e ambientale in linea<br />

con l’obiettivo condiviso<br />

dello sviluppo sostenibile formalizzato<br />

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Attualità<br />

La SCI premia i giovani ricercatori<br />

Il Gruppo Giovani della Società<br />

Chimica Italiana (SCI)<br />

ed Elsevier, esperto in soluzioni<br />

informative nell’area<br />

della scienza e della salute,<br />

proseguono nel loro impegno<br />

a favore della ricerca chimica<br />

in Italia e annunciano oggi<br />

i vincitori della SCI Giovani<br />

Award Ceremony <strong>2020</strong>.<br />

I membri del Gruppo Giovani<br />

di Società Chimica Italiana<br />

sono stati invitati a presentare<br />

un saggio che descrivesse<br />

un progetto o un’idea di<br />

ricerca originale, avvalendosi<br />

di una banca dati scientifica.<br />

Giorgio Grillo dell’Università<br />

di Torino ha ottenuto il primo<br />

premio, per un progetto<br />

di ricerca riguardante la Green<br />

Chemistry e la valorizzazione<br />

di biomasse vegetali.<br />

Nello specifico il progetto<br />

indaga la possibilità di convertire,<br />

con tecnologie a microonde<br />

e ultrasuoni, la parte<br />

strutturale degli scarti vegetali<br />

in molecole piattaforma,<br />

come zuccheri e acidi organici,<br />

da cui ottenere molecole<br />

dall’elevato valore aggiunto.<br />

Nicola Cavallini del Politecnico<br />

di Torino ha ottenuto il<br />

terzo premio, per un progetto<br />

di ricerca nel campo della<br />

chemiometria. Il progetto<br />

si focalizza sull’estrazione<br />

di informazione da segnali<br />

chimici per la costruzione<br />

di modelli matematici utili a<br />

vari scopi.<br />

I saggi sono stati giudicati,<br />

sulla base dei criteri di pertinenza,<br />

originalità e innovatività,<br />

da una giuria composta<br />

da sei esperti di chimica<br />

di Elsevier e di SCI.<br />

Il <strong>2020</strong> segna il sesto anno<br />

di collaborazione tra SCI ed<br />

Elsevier nel promuovere e valorizzare<br />

l’attività dei giovani<br />

ricercatori nel campo della<br />

chimica in Italia e sostenerne<br />

la carriera.<br />

“In questo momento insolito,<br />

a seguito delle terribili<br />

conseguenze che la diffusione<br />

del Covid-19 ha generato<br />

in tutto il mondo, avvertiamo<br />

tutti l’importanza di mettere<br />

la scienza e la ricerca al<br />

primo posto”, ha dichiarato<br />

Elena Lenci, vice presidente<br />

del Gruppo Giovani di Società<br />

Chimica Italiana. “Siamo lieti<br />

che la collaborazione con<br />

Elsevier abbia potuto continuare<br />

anche in questo anno<br />

difficile”.<br />

“I ricercatori, all’inizio delle<br />

loro carriere, vivono oggi<br />

una notevole pressione, per<br />

questo è importante supportarli<br />

e incoraggiare il loro lavoro<br />

in questa fase delicata<br />

e impegnativa”, ha commentato<br />

Petra Ullrich, Marketing<br />

Director Europe di Elsevier.<br />

“Siamo felici di portare<br />

avanti, per il sesto anno consecutivo,<br />

la nostra collaborazione<br />

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Attualità<br />

Coim: nuovo General Manager per la filiale turca<br />

Coim Turchia ha annunciato la nomina di Ayca Korkmaz a General Manager<br />

della filiale. Giuseppe Librandi (presidente e CEO di Coim Group) ha inviato<br />

le proprie congratulazioni e ha inoltre ringraziato il manager uscente,<br />

Erkan Sezer, per il lavoro svolto con grande professionalità, invitandolo ad<br />

affrontare con serenità questo nuovo capitolo della sua vita.<br />

Ayca Korkmaz, nata nel 1977, ha maturato 20 anni di esperienza all’interno<br />

di Coim Group: è presente infatti in Coim Turchia sin dalla fondazione<br />

dell’azienda nel 2014, in precedenza ha lavorato per il distributore Enser di<br />

Coim, a partire dal 2000. Prima ancora è stata responsabile commerciale di<br />

TPU (Laripur), Hot Cast Elastomers (Imuthane) e Polyester Polyols (Diexter)<br />

e conosce il quadro completo di questo mercato strategico e competitivo.<br />

“Grazie alle attività professionali svolte fino ad ora ho costruito ottime relazioni<br />

con i clienti e con i colleghi in tutto il mondo, ho avuto inoltre l’opportunità<br />

di elaborare strategie di marketing per consentire a Coim di rafforzare<br />

il proprio ruolo di leadership e fornire un servizio migliore alla clientela”,<br />

ha affermato Korkmaz.<br />

Coim Turchia vanta una presenza consolidata sul mercato, un buon posizionamento<br />

del proprio marchio e una meritata fidelizzazione dei clienti.<br />

In questo periodo, inedito e imprevedibile, l’azienda è pronta a sviluppare<br />

progetti innovativi per rispondere in maniera nuova alle esigenze della<br />

clientela.<br />

Ayca Korkmaz, nata nel 1977,<br />

ha maturato 20 anni<br />

di esperienza all’interno<br />

di Coim Group. È presente<br />

nella filiale turca sin dalla sua<br />

fondazione nel 2014<br />

Aksìa Group acquisisce Tubilux Pharma<br />

Aksìa Capital IV, fondo gestito da Aksìa Group SGR, ha acquisito -<br />

attraverso la partecipata COC Farmaceutici - Tubilux Pharma Spa,<br />

operatore di primario standing nello sviluppo e produzione per conto<br />

terzi di farmaci oftalmici. Con l’acquisizione di Tubilux, da sempre<br />

riconosciuta per le eccellenti capacità di ricerca e sviluppo, nasce<br />

il primo gruppo italiano per lo sviluppo e produzione di prodotti<br />

oftalmici per conto terzi. TubiluxPharma, fondata nel 1941 a Pomezia<br />

(Roma) e guidata negli ultimi anni da Emidio Fedeli, è uno<br />

dei principali player italiani attivi nella ricerca, sviluppo e produzione<br />

per conto terzi (“CDMO”) di prodotti farmaceutici oftalmici<br />

per aziende farmaceutiche internazionali. L’azienda ha un focus<br />

specifico nella ricerca e sviluppo dove opera con un team dedicato,<br />

composto da più di 20 persone che lavorano su diversi progetti<br />

per clienti europei e statunitensi.<br />

Le attività produttive sono svolte nello stabilimento di proprietà<br />

di circa 7.700 m 2 in conformità con le attuali Good Manufacturing<br />

Practices (GMP), autorizzato da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco)<br />

ed approvato da FDA (Food and Drug Administration). La società<br />

ha chiuso il 2019 con un fatturato superiore a 30 milioni di euro.<br />

La società ha un posizionamento competitivo forte essendo tra le<br />

poche organizzazioni di Contract Manufacturing (CMO) in Europa<br />

specializzata informati liquidi. Dopo l’ingresso nel 2016 del fondo<br />

Aksia Capita lIV, il giro d’affari di COC Farmaceutici è cresciuto di<br />

oltre il 60% con ricavi passati da 26 a 42 milioni di euro nel <strong>2020</strong>.<br />

La società ha inoltre aumentato la propria capacità produttiva di<br />

oltre il 70%, grazie al piano di investimenti avviato lo scorso anno.<br />

“Questa acquisizione consente la creazione di un importante CDMO<br />

europeo nelle produzioni oftalmiche e di altri formati liquidi”, ha<br />

affermato Nicola Emanuele, Managing Partner di Aksìa Group. “Con<br />

tre stabilimenti produttivi, di cui due autorizzati da AIFA e uno approvato<br />

anche da FDA, 17 linee di produzione e oltre 500 dipendenti,<br />

il Gruppo sarà in grado di realizzare un fatturato che supera<br />

gli 80 milioni di euro, consolidando ulteriormente il proprio posizionamento<br />

nel mercato di riferimento”.<br />

La guida del Gruppo sarà affidata all’amministratore delegato di COC<br />

Farmaceutici, Enrico Folchini.<br />

“Si tratta di una unione con un significativo vantaggio strategico<br />

e competitivo, per noi e per i nostri partner”, ha dichiarato Folchini.<br />

“L’integrazione industriale e commerciale delle due società consentirà<br />

al Gruppo di consolidare e sviluppare la propria presenza in<br />

Italia e dall’estero, per cogliere le promettenti opportunità di crescita<br />

internazionale”.<br />

18 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

Sanofi: la lotta al Covid<br />

parte da Anagni<br />

Ad Anagni, un comune del frusinate che ospita poco più di<br />

21.000 abitanti, storica cittadina meglio nota come “città dei<br />

Papi”, proprio qui, si nasconde il maggiore fronte anti-Covid.<br />

A 70 km da Roma, infatti, la multinazionale Sanofi ha avviato<br />

la preparazione del vaccino antivirale che sta sviluppando<br />

in collaborazione con Gsk, altra importante azienda del settore<br />

farmaceutico.<br />

Con questo passo in avanti l’Italia può dirsi davvero all’avanguardia<br />

nella corsa al vaccino che coinvolge l’intero globo. Il<br />

merito è senz’altro della forte tradizione manifatturiera nell’industria<br />

farmaceutica che fa del nostro Paese il primo produttore<br />

di farmaci in Europa. A confermarlo è il fatto che, sempre<br />

ad Anagni, potrebbe partire in poco tempo anche l’infialamento<br />

di 400 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca e Oxford<br />

presso l’azienda biotech Catalent. E non finisce qui, perché a<br />

Nord della capitale, a Castel Romano, nel frattempo, l’azienda<br />

biotech Reitehera in collaborazione con l’ospedale Spallanzani<br />

di Roma sta lavorando ad un vaccino arrivato già ai primi<br />

test sull’uomo.<br />

L’annuncio di Sanofi diffuso nello stabilimento vicino Roma<br />

ha ricordato non solo la lunga tradizione aziendale e l’esperienza<br />

nella preparazione di vaccini, ma anche il fondamentale<br />

appoggio di Gsk: i due colossi stanno lavorando senza sosta<br />

e con costanza ma anche nel pieno rispetto della sicurezza<br />

dei processi. Questa partnership così forte, insieme alla scelta<br />

di utilizzare una tecnologia basata sulla proteina ricombinante<br />

già in uso per la produzione di alcuni vaccini influenzali,<br />

sono il binomio ideale per puntare ad una produzione globale<br />

che raggiunga, nel 2021, un miliardo di dosi in tutti i siti<br />

produttivi Sanofi.<br />

Il vaccino Sanofi è ad oggi alla fase 1 e 2 di sperimentazione<br />

che prevede, oltre alle prove di sicurezza, anche i primi test<br />

di efficacia su gruppi di volontari. Non manca molto però allo<br />

step successivo, quello della sperimentazione più ampia, prima<br />

del via libera definitivo. Le previsioni sono incoraggianti e<br />

Thomas Triomphe, vice presidente di Sanofi Pasteur parla di un<br />

approdo alla fase III entro dicembre <strong>2020</strong>, con una successiva<br />

autorizzazione da parte dell’Ema entro maggio o giugno 2021.<br />

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Attualità<br />

Antares Vision investe<br />

nelle generazioni future<br />

Antares Vision, multinazionale italiana esperta nei sistemi d’ispezione,<br />

nelle soluzioni di tracciatura e nella gestione intelligente dei dati,<br />

rinnova il proprio sostegno alle future generazioni di professionisti<br />

attraverso la promozione, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore<br />

di Brescia, dell’insegnamento in Machine Learning nel corso di laurea<br />

triennale in Matematica e attraverso il sostegno al nuovo percorso in<br />

“Physics for Technologies and Innovation” della laurea magistrale in<br />

Fisica, attivo nella facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.<br />

Il supporto alla formazione qualificata è coerente con l’investimento<br />

di tutto il gruppo Antares Vision nelle competenze d’Intelligenza Artificiale,<br />

anche grazie al recente accordo di partecipazione con l’azienda<br />

bergamasca Orobix, esperta nei servizi di questa innovativa tecnologia.<br />

Il percorso di studi di Fisica per la Tecnologia e l’innovazione è erogato<br />

in lingua inglese ed è costruito su solide conoscenze di tipo scientifico/tecnologico<br />

nel campo della fisica e un’ampia scelta di corsi nelle<br />

discipline di Innovation Management e Data Science.<br />

“Il corso è sostenuto da un network di aziende e società, coinvolte nel<br />

programma e che offriranno spunti formativi, nonché daranno la possibilità<br />

di svolgere stage e tesi di laurea su argomenti di ricerca, ma<br />

calati nella realtà produttiva”, hanno ricordato i docenti Claudio Giannetti,<br />

Fausto Borgonovi e Luigi Sangaletti. “Le competenze di questi<br />

professionisti sono, infatti, preziose per le imprese: fisici e matematici<br />

rappresentano figure importanti per lo sviluppo dei futuri sistemi che<br />

governeranno i processi produttivi e che già oggi incidono in maniera<br />

forte sulle scelte aziendali”.<br />

“Siamo convinti dell’importanza di sostenere iniziative come queste<br />

e di investire nelle nuove generazioni di fisici e matematici 4.0”, ha<br />

dichiarato Emidio Zorzella, presidente e CEO di Antares Vision. “Promuovere<br />

una cultura che valorizzi i giovani talenti e offrire loro degli<br />

stimoli giusti rappresenta uno degli obiettivi di questo corso, ma anche<br />

della nostra realtà che è nata oltre dieci anni fa proprio grazie alla<br />

fiducia riposta in me e nell’amico di una vita Massimo Bonardi, oggi<br />

CEO e Technical Director, in quello che era allora uno dei primi Spinoff<br />

dell’Università in Italia”.<br />

“In un’epoca di profonda trasformazione digitale dove l’intelligenza<br />

artificiale gioca un ruolo fondamentale, si può provare a riassumere<br />

un termine così abusato in una formula: il risultato di Big Data<br />

+ Machine Learning”, ha commentato Alberto Albertini, Technology<br />

Scouting & Innovation Center Director di Antares Vision. “La quantità<br />

impressionante di dati, oggi raccolti e disponibili, deve essere<br />

compresa, gestita e trasformata per migliorare e automatizzare, ove<br />

possibile, i processi produttivi e aziendali. Unificare e gestire enormi<br />

quantità di dati con la massima sicurezza e flessibilità sarà la chiave<br />

per alimentare la prossima generazione di applicazioni, con una vera<br />

e propria rivoluzione che digitalizzerà e automatizzerà una straordinaria<br />

serie di operazioni”.<br />

Enthera raccoglie fondi<br />

per 28 milioni di euro<br />

Enthera Pharmaceuticals (“Enthera”), un’azienda<br />

biotech che sviluppa farmaci di ultima<br />

generazione per la cura di malattie autoimmuni,<br />

ha annunciato il completamento della raccolta<br />

fondi (serie A) per un valore di 28 milioni<br />

di euro.<br />

La raccolta fondi è stata guidata da Sofinnova<br />

Partners, una delle principali aziende europee<br />

di Venture Capital specializzata nelle Scienze<br />

della Vita con sede a Parigi, Londra e Milano,<br />

e da AbbVie, con un ulteriore investimento del<br />

fondo JDRF T1D, e di numerosi investitori italiani,<br />

tra cui un gruppo coordinato da Banor<br />

SIM, e uno da Banca Profilo attraverso Arepo<br />

Fiduciaria e Indaco Venture Partners SGR. Ad<br />

oggi, l’investimento di 28 milioni di euro rappresenta<br />

la più grande raccolta di fondi di serie<br />

A sostenuta da venture capital per un’azienda<br />

italiana attiva nel settore delle biotecnologie.<br />

Il finanziamento è il primo investimento della<br />

multinazionale AbbVie in un’azienda biotech<br />

italiana. Enthera è anche il primo investimento<br />

europeo realizzato da JDRF.<br />

I fondi della raccolta di serie A saranno utilizzati<br />

per ottenere la prova di conformità<br />

clinica del nuovo farmaco Ent001, (inibitore<br />

IGFBP3/TMEM219) per la cura del diabete di<br />

tipo 1 e delle malattie infiammatorie dell’intestino<br />

e per le attività di pipeline in corso<br />

di realizzazione.<br />

20 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA



Appuntamenti<br />

L’AGENDA<br />

Analytica (digital)<br />

19-23 ottobre <strong>2020</strong><br />

www.analytica.de<br />

SAVE (digital)<br />

27-28 ottobre <strong>2020</strong><br />

www.exposave.com<br />

MCM - Manutenzione Industriale<br />

(digital)<br />

29-30 ottobre <strong>2020</strong><br />

www.mcmonline.it<br />

Ecomondo<br />

3-6 novembre <strong>2020</strong><br />

Rimini<br />

www.ecomondo.com<br />

Pack Expo Connects (digital)<br />

9-13 novembre <strong>2020</strong><br />

www.packexpoconnects.com<br />

Making Cosmetics (digital)<br />

25-26 novembre<br />

Milano<br />

www.making-cosmetics.it<br />

Valve World Expo<br />

1-3 dicembre <strong>2020</strong><br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.valveworldexpo.com<br />

Powtech India<br />

11-12 febbraio 2021<br />

Mumbay, India<br />

www.powtechindia.com<br />

MECFOR<br />

25-27 febbraio 2021<br />

Parma<br />

www.mecformparma.it<br />

Interphex<br />

20-22 aprile 2021<br />

New York, Usa<br />

www.interphex.com<br />

Plast<br />

4-7 maggio 2021<br />

Milano<br />

www.plastonline.org<br />

Chemspec Europe.<br />

19-20 maggio 2021<br />

Francoforte, Germania<br />

www.chemspeceurope.com<br />

OMC<br />

25-27 maggio 2021<br />

Ravenna<br />

www.omc2019.it<br />

Packaging Première<br />

25-27 maggio 2021<br />

Milano<br />

www.packagingpremiere.it<br />

SPS Italia<br />

25-27 maggio 2021<br />

www.spsitalia.it<br />

Parma<br />

IVS<br />

26-27 maggio 2021<br />

Bergamo<br />

www.industrialvalvesummit.com<br />

Achema<br />

14-18 giugno 2021<br />

Francoforte sul Meno, Germania<br />

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Attualità<br />

Supporto terapeutico 2.0: lo<br />

storytelling nel farmaceutico<br />

Nel mondo del pharma diventa<br />

sempre più importante produrre<br />

contenuti di intrattenimento,<br />

oltre che di informazione. Le<br />

case farmaceutiche puntano sulle<br />

emozioni per creare empatia<br />

con il paziente e supportarlo<br />

nella terapia. Con questa logica<br />

sono nate le serie tv educational<br />

Medicom (Medical Comedy),<br />

dedicate alla prevenzione.<br />

di Mirco Milione<br />

“La vita è un pò<br />

come un viaggio<br />

controcorrente,<br />

soprattutto<br />

durante il periodo<br />

della malattia.<br />

Ma adesso che<br />

sto bene, posso<br />

dire di conoscere<br />

veramente la mia<br />

pelle”. Susanna,<br />

influencer<br />

affetta da<br />

Orticaria Cronica<br />

Spontanea<br />

dei consumatori in<br />

soggetti più informati e consapevoli<br />

ha provocato una trasformazione<br />

anche nella comunicazione<br />

dei brand, richieden-<br />

L’evoluzione<br />

do maggiore sforzo per conquistarne<br />

la fiducia. Alle aziende di oggi, infatti,<br />

non basta più una comunicazione<br />

promozionale unidirezionale dei loro<br />

prodotti, bensì è diventato necessario<br />

coinvolgere diversamente i propri consumatori<br />

producendo anche contenuti<br />

capaci di informarli ed intrattenerli.<br />

Questo è uno dei principali compiti<br />

a cui assolve lo storytelling, raccontando<br />

una storia o offrendo un’esperienza<br />

d’intrattenimento che permette al con-<br />

sumatore di identificarsi e scoprire l’utilità<br />

di un prodotto.<br />

Quando queste dinamiche vanno ad affacciarsi<br />

su uno dei settori più rischiosi<br />

e conservativi, come quello farmaceutico,<br />

la sfida raddoppia poiché all’esigenza<br />

di una veicolazione di contenuti più<br />

specifici e profilati corrisponde anche<br />

una maggiore e più coscienziosa etica<br />

della comunicazione. Eppure il branded<br />

content è arrivato anche nel pharma,<br />

all’estero esiste già in diverse forme che<br />

hanno tutte in comune l’utilizzo diffuso<br />

di storytelling. A partire da Novartis<br />

che ha creato la rivista digitale “Living<br />

Like You” per avvicinare i pazienti affetti<br />

da sclerosi multipla, fino ad arriva-<br />

re al documentario “Blue or Pink. A trip<br />

to ferility” della Merck, per promuovere<br />

le terapie sulla fertilità. E in Italia invece,<br />

a che punto siamo?<br />

Ne parliamo oggi con chi si occupa da<br />

anni di ideare e realizzare mini-fiction<br />

per alcune divisioni italiane di grandi<br />

case farmaceutiche dove i protagonisti<br />

sono prima di tutto pazienti; un esperto<br />

di branded content ed entertainment:<br />

Dario Nuzzo.<br />

Perché lo storytelling funziona bene<br />

anche nel settore farmaceutico?<br />

Direi, invece, che funziona soprattutto<br />

nel settore farmaceutico. Quando<br />

si tratta di salute entra in gioco un<br />

24 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

maggior rapporto di fiducia tra medico,<br />

farmaco e paziente, pertanto è<br />

essenziale per una casa farmaceutica<br />

potersi connettere alle sue emozioni<br />

creando empatia.<br />

Quali sono i rischi ed i vantaggi<br />

dell’utilizzo di un branded content<br />

in questo settore?<br />

Quando si crea un nuovo concept,<br />

parlo per la mia esperienza, cerchiamo<br />

sempre di porci nel mindset ideale<br />

di chi soffre una certa patologia, comprendendo<br />

le sue esigenze e problematiche<br />

di vita quotidiana. Una volta elaborato<br />

il progetto poi, c’è bisogno anche<br />

di una grande analisi dei contenuti,<br />

perché ogni singola parola può<br />

essere veicolo di un importante contenuto<br />

educazionale.<br />

La concezione di salute è cambiata: non<br />

è più intesa soltanto come assenza della<br />

malattia ma più in generale la gestione<br />

della stessa coincide con la ricerca<br />

del benessere.<br />

In che senso?<br />

In ogni storia viene rappresentato un<br />

cambiamento dei personaggi attraverso<br />

una crescita. Per questo il bc oltre<br />

a rappresentare per il paziente una testimonianza<br />

diretta in cui identificarsi,<br />

permette anche un’educazione indiretta<br />

alle buone pratiche offrendo consigli<br />

di benessere in più campi. Ne è un<br />

esempio la web serie che abbiamo prodotto<br />

per Novartis e che è stata recentemente<br />

premiata da Mediastars, il premio<br />

tecnico della pubblicità. “Sulla Pelle<br />

di Susanna” è uno spaccato sulla vita<br />

di un influencer e sul suo complesso<br />

rapporto quotidiano con l’Orticaria Cronica<br />

Spontanea, patologia poco nota<br />

che debilita in molte situazioni quotidiane.<br />

Ogni episodio è stato per questo<br />

affiancato da tutoriali di supporto con<br />

medici specialisti per permettere un approfondimento<br />

di quelle tematiche correlate<br />

alla patologia come alimentazione,<br />

psicologia, stile di vita, ecc… che<br />

sono ugualmente difficili da gestire e<br />

che concorrono ugualmente al benessere<br />

del paziente.<br />

Quindi può aver senso immaginare<br />

un ulteriore sviluppo di video sul<br />

supporto terapeutico?<br />

Certo! In Italia tra medici e pazienti crescono<br />

gli utilizzatori di servizi online e<br />

la disponibilità a relazionarsi in modo<br />

virtuale e credo che, alla luce di quanto<br />

appena successo con il Covid-19, sia<br />

ancor di più il momento di utilizzare i<br />

video come piattaforma di prevenzione,<br />

supporto terapeutico ed anche di<br />

formazione.<br />

Le aziende dovranno sempre più integrare<br />

la fornitura del farmaco con servizi<br />

di divulgazione e supporto alla gestione<br />

della terapia. Ad esempio alla fine<br />

dello scorso anno per Novo Nordisk<br />

abbiamo sviluppato alcuni video sul<br />

diabete con trattamento a terapia insulinica<br />

in cui medici specialisti sono stati<br />

intervistati su vari aspetti della patologia<br />

per la durata di un passaggio in auto.<br />

A questi si uniscono anche dei video-testimonianza<br />

di pazienti che convivono<br />

ogni giorno con il diabete ed un<br />

webcast con tutti gli specialisti coinvolti.<br />

Per Daiichi Sankyo sono attualmente<br />

a lavoro su un progetto di sensibilizzazione<br />

all’ipercolesterolemia, una<br />

sfida di certo non semplice per un target<br />

molto particolare. Nel campo della<br />

formazione scientifica, sto lavorando ad<br />

un progetto che mi appassiona molto:<br />

rendere i corsi ECM molto più interattivi<br />

attraverso la creazione di contenuti<br />

ad esempio in realtà aumentata.<br />

Quali ulteriori evoluzioni possiamo<br />

attenderci in campo chimico-farmaceutico<br />

e cosmetico?<br />

Tantissime, anche perché ogni azienda<br />

sta assumendo sempre più anche<br />

il ruolo di editore dei propri contenuti,<br />

pertanto assisteremo senz’altro<br />

in futuro alla nascita di format d’intrattenimento<br />

e piattaforme di comunicazione<br />

integrata dedicati al supporto<br />

terapeutico. Roche, ad esempio,<br />

ha già dedicato un portale online<br />

al diabete mentre noi con Servier<br />

Italia abbiamo creato appositamente<br />

una sketchcom sull’aderenza terapeutica.<br />

È la prima volta che una casa farmaceutica<br />

diventa produttore di una<br />

Sul set della<br />

web serie<br />

“Sulla Pelle di<br />

Susanna”, 1°<br />

Classificato<br />

Mediastars –<br />

premio tecnico<br />

della pubblicità<br />

– nella categoria<br />

etico-sociale<br />

sezione<br />

corporate<br />

identity<br />

Dario Nuzzo<br />

è un autore<br />

e giornalista<br />

freelance<br />

specializzato in<br />

branded content<br />

e branded<br />

entertainment<br />

nel settore<br />

chimicofarmaceutico.<br />

www.<br />

darionuzzo.<br />

com/pharma<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 25


Attualità<br />

Sul set di<br />

“Impazienti<br />

Cronici”,<br />

sketchcom<br />

educational<br />

prodotta per<br />

Servier Italia<br />

sul tema<br />

dell’Aderenza<br />

Terapeutica<br />

Uno scatto<br />

dai campi<br />

della LeniCup,<br />

torneo sportivo<br />

di calcio a<br />

11 under 13<br />

organizzato da<br />

Polisportive<br />

Giovanili<br />

Salesiane e<br />

sostenuta da Eg<br />

Spa con il brand<br />

Lenirit<br />

serie tv comica educational dedicata<br />

interamente alla prevenzione. Questo<br />

nuovo genere l’abbiamo chiamato<br />

Medicom come contrazione di Medical<br />

Comedy. Attualmente stiamo lavorando<br />

per Novo Nordisk ad una web serie<br />

sul diabete interamente ambientata<br />

in un contesto digitale, anche per<br />

far fronte alle problematiche insorte<br />

sui set con il Covid 19. E poi anche la<br />

cosmetica sta elaborando prodotti che<br />

prevedono sempre più un “prolungamento<br />

digitale” ne ho scritto su Grazia<br />

nella sezione benessere con l’articolo<br />

“il Volto del Futuro” poco tempo fa.<br />

Quindi anche nel pharma si produrrà<br />

in qualche modo intrattenimento?<br />

Sembrerà strano ma senz’altro sì, il<br />

branded entertainment è la prossima<br />

frontiera. E non si tratterà soltanto<br />

dell’esperienza interattiva allo stand<br />

per impressionare i visitatori di una<br />

fiera, ma qualcosa che arrivi direttamente<br />

tra la gente. So che EG Spa ha<br />

sostenuto con il brand Lenirit un intero<br />

torneo di calcio giovanile organizzato<br />

con le Polisportive Giovanili<br />

Salesiane per sensibilizzare al primo<br />

soccorso e ai valori del fair play.<br />

Nel 2010 ho avuto un’esperienza test<br />

che è andata molto bene con Euticals,<br />

realizzando Favolé, un progetto<br />

di sensibilizzazione per le scuole<br />

della Lombardia. Chissà da domani<br />

cos’altro ancora ci attende.<br />

Da quello che ho letto lei è molto pratico<br />

di intrattenimento educativo. Se<br />

le dico ad esempio Pinocchio?<br />

Quella con Pinocchio è una relazione<br />

impegnativa ma ricca di soddisfazioni<br />

che dura da ormai dodici anni. Ho iniziato<br />

a collaborare con la Fondazione<br />

Collodi, l’Ente che si occupa della tutela<br />

dell’Opera, nel lontano 2008 e da allora<br />

ci sono stati molti progetti che hanno<br />

coinvolto aziende di design, scuole<br />

e brand. L’ultimo proprio l’anno scorso:<br />

ho ideato un percorso immersivo proprio<br />

a Collodi, al Parco di Pinocchio, dove<br />

è possibile poter rivivere la favola in<br />

digitale. Nel mondo del pharma invece<br />

Pinocchio si è già occupato di sensibilizzare<br />

alle buone pratiche dell’igiene<br />

oculare con un progetto educational realizzato<br />

per Bausch & Lomb “Occhio Pinocchio,<br />

Viaggio nel Paese di BeiOcchi”.<br />

Nel suo passato c’è anche la tv per<br />

ragazzi…<br />

Si. Ho cominciato con la creazione di<br />

un format per ragazzi, Mukko Pallino,<br />

sulle tv locali e poi ho avuto la fortuna<br />

di poter curare la realizzazione di video<br />

musicali animati di grandi classici per<br />

bambini come “Le Tagliatelle di Nonna<br />

Pina”, “44 Gatti”, “Il Gatto Puzzolone”<br />

che hanno avuto milioni di visualizzazioni<br />

su Youtube, fino ad arrivare a Mediaset<br />

come autore e conduttore. Ma<br />

questa è un’altra storia.<br />

Facciamo un esempio pratico. Come<br />

si fa a richiedere un progetto del<br />

genere. Le aziende vengono direttamente<br />

da lei?<br />

In realtà le aziende esprimono alle loro<br />

agenzie un “sentiment” che è quello di<br />

emozionare i loro pazienti facendo leva<br />

su differenti argomenti strettamente<br />

legati alla patologia da trattare. Ed<br />

è lì che entro in gioco io. L’agenzia di<br />

riferimento di solito mi contatta e dopo<br />

tutte le analisi del caso, butto giù i<br />

primi concept che poi diventano script,<br />

sceneggiature e storyboard in continua<br />

concertazione con la casa farmaceutica.<br />

A sentire lei, il branded content nel<br />

settore pharma è senza rischi.<br />

Al contrario, dietro la scrittura di ogni<br />

lavoro c’è lo spettro enorme della comunicazione<br />

etica, come è giusto che sia.<br />

Inoltre collaboro spesso con il gruppo<br />

di ricerca universitario internazionale<br />

Family And Media, per cui l’etica in comunicazione<br />

per me oltre che un credo<br />

è una responsabilità. Nelle web serie in<br />

branded content per il pharma non si fa<br />

mai riferimento a specifici prodotti, ma<br />

si lavora invece per avvicinarsi quanto<br />

più possibile alla condizione psicologica<br />

del paziente cercando di offrirgli tutti<br />

gli strumenti di cui ha bisogno per la<br />

corretta gestione della sua patologia.•<br />

26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Industria farmaceutica<br />

Innovazione, ricerca<br />

e responsabilità<br />

IBSA Farmaceutici si conferma realtà economica, scientifica<br />

e industriale di primo piano nel settore farmaceutico italiano.<br />

Due stabilimenti produttivi,<br />

uno a Lodi e l’altro a Cassina<br />

de’ Pecchi (MI), l’Headquarter<br />

a Lodi e una sede<br />

a Roma, oltre 500 persone<br />

impiegate e un fatturato che sfiora<br />

i 200 milioni di euro: sono questi<br />

alcuni dei numeri che fanno di<br />

IBSA Farmaceutici una realtà economica,<br />

scientifica e industriale di<br />

primo piano nel settore farmaceutico<br />

italiano.<br />

IBSA Farmaceutici è parte del Gruppo<br />

svizzero IBSA Biochimique: fondata<br />

nel 1992, in anni recenti è cresciuta<br />

rapidamente grazie a costanti<br />

investimenti in risorse umane, innovazione,<br />

tecnologie e capacità<br />

produttiva, che le hanno permesso<br />

di costruire un portafoglio prodotti<br />

unico (farmaci, medical device e nutraceutici),<br />

basato sul miglioramento<br />

di molecole esistenti, e in grado<br />

di aumentare il valore dei prodotti<br />

per i medici e i loro pazienti.<br />

Linea produttiva<br />

Softgel nello<br />

stabilimento<br />

di IBSA a Lodi<br />

L’attività di ricerca<br />

e sviluppo in Italia<br />

Il team di R&D italiano lavora allo<br />

sviluppo formulativo del prodotto<br />

e dei nuovi ingredienti, alla caratterizzazione<br />

analitica e messa a<br />

punto delle metodiche di controllo<br />

qualità di materie prime e prodotti<br />

finiti, ai saggi preclinici in vitro<br />

e in vivo per sicurezza ed efficacia,<br />

allo sviluppo di nuove tecno-<br />

28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Industria farmaceutica<br />

logie. L’impiego di 22 persone nel<br />

reparto R&D e il supporto a oltre<br />

40 studi clinici e progetti congiunti<br />

di ricerca attualmente in corso<br />

in Italia e all’estero rappresentano<br />

un importante investimento aziendale,<br />

con ricadute positive anche<br />

sullo sviluppo scientifico nazionale.<br />

I risultati originali della ricerca<br />

sono anche oggetto di brevetti internazionali.<br />

L’attività di ricerca e sviluppo aziendale<br />

impiega tecnologie avanzate<br />

per lo studio di metodologie innovative<br />

nella somministrazione dei<br />

farmaci, quali siringhe pre-riempite,<br />

capsule molli, film orodispersi-<br />

bili, cerotti medicati transdermici e<br />

pomate in BoV (Bag-on-Valve), con<br />

l’obiettivo di mettere a disposizione<br />

degli operatori sanitari nuove soluzioni<br />

terapeutiche, efficaci e affidabili,<br />

che contribuiscano a migliorare<br />

realmente la qualità di vita dei<br />

pazienti.<br />

Tra queste, IBSA è leader nella produzione<br />

di capsule molli, una tecnologia<br />

particolarmente complessa che<br />

offre tutti i vantaggi di una dispensazione<br />

orale di liquido in una forma<br />

farmaceutica solida; inoltre, fra<br />

le produzioni a maggior contenuto<br />

tecnologico l’azienda produce i film<br />

orodispersibili (ODF), che rappresen-<br />

Un gruppo internazionale<br />

con headquarter a Lugano<br />

Fondata a Lugano nel 1945, IBSA Institut Biochimique<br />

SA è un’azienda farmaceutica a capitale<br />

privato, che impiega oggi complessivamente<br />

2.000 persone, distribuite fra le diverse<br />

sedi, i siti produttivi e i suoi 14 laboratori di Ricerca<br />

e Sviluppo. Oggi il Gruppo ha una presenza<br />

diretta in Svizzera, Italia, Francia, Ungheria,<br />

Polonia, Slovacchia, Turchia, Russia,<br />

Scandinavia, Spagna, Repubblica Ceca, Cina,<br />

Stati Uniti, e indiretta in oltre 80 paesi, attraverso<br />

partner commerciali cui concede le licenze<br />

per la distribuzione dei propri prodotti.<br />

Un portafoglio prodotti<br />

per 10 aree terapeutiche<br />

Passione per la scienza e<br />

per la tecnologia, vocazione<br />

all’innovazione e solido<br />

know-how tecnico, insieme<br />

a importanti investimenti<br />

in ricerca e sviluppo,<br />

hanno permesso all’azienda<br />

di costruire nel tempo<br />

un ampio portafoglio<br />

di prodotti (farmaci, medical<br />

device e nutraceutici)<br />

in ben 10 aree terapeutiche:<br />

- Cardiometabolica<br />

- Dermatologia<br />

- Dermoestetica<br />

- Endocrinologia<br />

- Medicina della riproduzione<br />

- Osteoarticolare<br />

- Dolore e infiammazione<br />

- Respiratoria<br />

- Urologia<br />

- Consumer Health<br />

La sede di IBSA<br />

Farmaceutici<br />

Italia a Lodi<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong>


Industria farmaceutica<br />

Sopra: linea<br />

produttiva<br />

del film<br />

orodispersibile<br />

nello<br />

stabilimento<br />

di Cassina de’<br />

Pecchi (MI)<br />

A destra:<br />

assemblaggio<br />

delle Bag-on-<br />

Valve nel sito<br />

produttivo<br />

di Lodi<br />

tano la nuova frontiera dell’innovazione<br />

farmaceutica nel campo della<br />

somministrazione orale. Per entrambe<br />

queste tecnologie IBSA è uno dei<br />

pochi player europei a produrre sia<br />

per il settore farmaceutico che per<br />

quello nutrizionale.<br />

L’approccio strategico di IBSA punta<br />

su un modello di sviluppo aziendale<br />

flessibile, che concorre a elevare<br />

lo standard di personalizzazione<br />

e di qualità dei prodotti, nonché<br />

a potenziare tecnologie innovative,<br />

capaci di migliorare molecole e soluzioni<br />

terapeutiche esistenti.<br />

Obiettivo dell’innovazione di IBSA,<br />

infatti, è dare nuova linfa a settori<br />

spesso trascurati dalla ricerca scien-<br />

Dal concept alla produzione su larga scala<br />

Grazie alla consolidata<br />

esperienza, alla capacità<br />

industriale e alle<br />

tecnologie proprietarie,<br />

IBSA è partner ideale per<br />

processi di innovazione e<br />

sviluppo, in grado di fornire<br />

un servizio completo<br />

dal concept di prodotto<br />

alla produzione su larga<br />

scala per i mercati europei<br />

ed extra UE.<br />

Il Dipartimento Licensing<br />

& Business Development<br />

si propone come<br />

interfaccia per un servizio<br />

completo:<br />

1. Concept di prodotto<br />

2. Studi di formulazione<br />

3. Sviluppo analitico<br />

4. Indagine pre-clinica<br />

5. Lotti pilota e in scala<br />

6. Lotti clinici<br />

7. Test di stabilità<br />

8. Assistenza scientifica<br />

e normativa<br />

IBSA mette a disposizione<br />

del proprio partner<br />

una forte esperienza in<br />

tutte le classi di prodotto:<br />

1. OTC<br />

2. Dispositivo medico<br />

3. Nutraceutico<br />

4. Farmaco etico<br />

5. Cosmetico<br />

tifica, focalizzandosi su tecnologie<br />

all’avanguardia per ottimizzare la<br />

biodisponibilità dei principi attivi<br />

dei farmaci comunemente in uso, e<br />

su sistemi di somministrazione funzionali,<br />

più attinenti ai bisogni reali,<br />

al fine di migliorare la qualità di<br />

vita delle persone.<br />

Alla base delle attività di ricerca e<br />

sviluppo di IBSA vi è dunque una<br />

brillante intuizione: trasformare le<br />

soluzioni terapeutiche disponibili in<br />

uno strumento di cura più evoluto.<br />

Il punto di forza della stategia di IBSA<br />

consiste nella gestione e nel controllo<br />

diretto dell’intera produzione: infatti,<br />

tutte le fasi produttive sono controllate<br />

con processi integrati verticalmente.<br />

Ciò garantisce un’altissima qualità<br />

del prodotto finito, un controllo diretto<br />

sulla lavorazione, una maggiore<br />

velocità e flessibilità, e una riduzione<br />

dei rischi lungo la supply chain.<br />

I progetti e le iniziative<br />

di responsabilità sociale<br />

Infine, IBSA Farmaceutici si impegna<br />

a restituire valore sia alle persone –<br />

collaboratori, pazienti e loro famiglie<br />

– sia al territorio e alle comunità<br />

che la ospitano attraverso collaborazioni<br />

e progetti di responsabilità<br />

sociale che mettono al centro l’individuo<br />

e il suo benessere.<br />

Fra le iniziative sviluppate in questi<br />

anni, ricordiamo che dal 2013 IBSA<br />

Farmaceutici collabora stabilmente<br />

con il Banco Farmaceutico, sia attraverso<br />

la donazione di farmaci (247<br />

mila le confezioni di farmaci donate<br />

complessivamente) sia attraverso<br />

il sostegno alla realizzazione del<br />

rapporto “Donare per curare: Povertà<br />

sanitaria e Donazione Farmaci”.<br />

Nel <strong>2020</strong> l’azienda ha inoltre offerto<br />

il proprio contributo incondizionato<br />

all’organizzazione della Giornata<br />

di Raccolta del Farmaco, che in<br />

occasione del ventennale della Fondazione<br />

è durata dal 4 al 10 febbraio<br />

e ha permesso di raccogliere oltre<br />

541.000 confezioni di farmaci da<br />

banco in 4.944 farmacie. <br />

30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

Fisica e Ingegneria dell’Aria<br />

Fisair punta a crescere<br />

sul mercato italiano ponendo<br />

l’accento sul proprio expertise<br />

e sui contenuti tecnici<br />

delle sue soluzioni per il<br />

controllo dell’umidità dell’aria.<br />

La strategia include<br />

la prossima apertura di una<br />

filiale nel nostro paese.<br />

di Alessandro Bignami<br />

È<br />

dall’espressione “fisica dell’aria”<br />

che prende il nome Fisair,<br />

società specializzata nelle<br />

tecnologie per il controllo<br />

dell’umidità dell’aria. Azienda<br />

internazionale con sede centrale<br />

e stabilimenti produttivi in Spagna,<br />

Fisair ha sviluppato in decenni<br />

di attività un know how di altissimo<br />

livello per il controllo dell’umidità<br />

in numerosi settori industriali, tra<br />

cui la filiera farmaceutica, alimentare<br />

e delle materie plastiche. Nel <strong>2020</strong><br />

prende corpo la strategia volta ad avviare<br />

una presenza diretta sul mercato<br />

italiano, affidata a un referente<br />

dell’azienda attivo sul territorio:<br />

una fase di transizione che mira all’apertura<br />

di una filiale entro la metà<br />

del 2021. La persona di riferimento<br />

è l'Ing. Emanuele Pisanello, Italy Technical<br />

Sales Manager di Fisair, che<br />

ci ha parlato dei prossimi obiettivi<br />

della società nel nostro paese.<br />

Perché Fisair ha deciso di rafforzare<br />

la presenza in Italia?<br />

A livello internazionale siamo presenti<br />

da diversi anni in grandi paesi<br />

europei come Francia, Germania e<br />

Regno Unito. Seguiamo inoltre commesse<br />

in Asia, stiamo aprendo uffici<br />

di rappresentanza in Nordamerica<br />

e abbiamo un’attività storicamente<br />

radicata in Centro e Sudamerica.<br />

In tale contesto, Fisair ha ritenuto<br />

strategicamente fondamentale<br />

estendere la propria presenza in un<br />

mercato importante come quello italiano,<br />

con la prospettiva di aprire<br />

una filiale nel breve periodo. In questa<br />

fase di transizione, sono io a rappresentare<br />

la figura di riferimento<br />

dell’azienda in Italia, con il compito<br />

Deumidificatore DFLEX installato<br />

presso uno stabilimento industriale<br />

Emanuele Pisanello, Italy<br />

Technical Sales Manager di Fisair<br />

32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

di favorire la conoscenza del brand<br />

e del contenuto tecnico innovativo<br />

che identifica i nostri prodotti. Pertanto,<br />

orienteremo la comunicazione<br />

sugli aspetti impiantistici, ingegneristici<br />

e tecnici delle soluzioni<br />

che proponiamo ai diversi settori industriali,<br />

sia nel campo della deumidificazione<br />

essiccante sia in quello<br />

dell’umidificazione.<br />

Le vostre soluzioni vengono già<br />

applicate nel mercato italiano?<br />

In Italia abbiamo già una clientela<br />

consolidata, soprattutto nel campo<br />

dei sistemi di deumidificazione adiabatica<br />

ed isoterma, che sono richiesti<br />

principalmente dai costruttori di<br />

unità di trattamento dell’aria. Queste<br />

relazioni si sono sviluppate nel<br />

corso degli anni, anche grazie alla<br />

presenza costante di Fisair ad eventi<br />

quali MCE, e sono state favorite<br />

da importanti innovazioni introdotte<br />

dalla nostra azienda in termini di<br />

logica costruttiva e materiali impiegati.<br />

Uno dei miei compiti è proprio<br />

quello di gestire il supporto verso<br />

questi clienti.<br />

Nel mondo della deumidificazione<br />

abbiamo grandi potenziali da esprimere,<br />

anche se siamo consapevoli<br />

che non sia facile conquistare nuove<br />

quote del mercato italiano; infatti in<br />

questo settore sussiste un'esposizione<br />

pressoché diretta verso il cliente<br />

finale, il quale, spesso, alla stregua<br />

di progettisti ed installatori, risulta<br />

sprovvisto degli strumenti necessari<br />

ad un'efficace risoluzione del problema<br />

della deumidificazione nei contesti<br />

industriali. In effetti i nostri<br />

sistemi sono in grado di rispondere<br />

alle più proibitive condizioni termoigrometriche<br />

di lavoro, assicurando<br />

la minima spesa energetica (basti<br />

solo pensare che le nostre macchine<br />

funzionano senza compressori). Per<br />

questo motivo crediamo che promuovere<br />

meramente la qualità struttu-<br />

rale del prodotto non basti<br />

e che siano essenziali<br />

l’adeguata formazione e<br />

e la valorizzazione delle<br />

notevoli differenze tecniche<br />

e funzionali esistenti<br />

tra le nostre soluzioni<br />

e le alternative<br />

disponibili sul mercato.<br />

C’è bisogno quindi di<br />

una maggiore cultura<br />

tecnologica sul tema del<br />

controllo dell’umidità?<br />

Senza ombra di dubbio. Comunque,<br />

sarebbe già utile sfatare alcuni<br />

miti. Per esempio, non tutti<br />

sanno che, per ottenere certe<br />

condizioni di umidità relativa,<br />

la deumidificazione essiccante<br />

è l’unica soluzione<br />

percorribile. Alcuni<br />

invece continuano<br />

a ricorrere a sistemi più<br />

conosciuti, come quello<br />

frigorifero a condensazione,<br />

anche per deumidificare<br />

ambienti che invece<br />

richiederebbero la nostra<br />

tecnologia. Certo, non intendiamo<br />

affermare che quest’ultima<br />

sia la migliore in assoluto, non<br />

avrebbe senso. Però possiamo dire<br />

che in certi contesti costituisce la<br />

soluzione del problema. Fra i tanti,<br />

cito il caso delle celle frigorifere:<br />

è impensabile rimuovervi l’umidità<br />

con l’impiego della deumidificazione<br />

meccanica.<br />

Quali sono i settori a cui guardate<br />

con maggiore interesse nel nostro<br />

paese?<br />

Il farmaceutico e l’alimentare, per<br />

i quali ho già elaborato diverse offerte,<br />

sono molto importanti per<br />

le nostre applicazioni. Teniamo in<br />

forte considerazione anche il mondo<br />

della plastica. Vorrei ribadire che<br />

il nostro approccio è davvero basa-<br />

to su un background ingegneristico<br />

e consulenziale. Lo è fin dalle origini<br />

di Fisair, che è nata giovandosi<br />

dell’expertise di Tecniseco Ingenieros,<br />

azienda spagnola che ha operato<br />

per decenni nel campo dell’ingegneria<br />

dell’umidità. Una lunga esperienza<br />

che ha consentito di acquisire<br />

conoscenze dettagliate e analitiche<br />

sul controllo dell’umidità in<br />

svariati e specifici processi industriali:<br />

dalla produzione della birra<br />

alla copertura delle praline con cioccolato<br />

fuso, fino allo stampaggio a<br />

iniezione di materie plastiche, per<br />

Dall’alto:<br />

i deumidificatori<br />

DFLEX sono<br />

caratterizzati<br />

da una portata<br />

d’aria fino<br />

a 30.000 m 3 /h;<br />

I deumidificatori<br />

DFRA hanno<br />

una portata<br />

d’aria fino<br />

a 7.100 m 3 /h<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 33


Macchine<br />

Deumidificatore speciale DFRIGO per applicazioni frigorifere<br />

Sistema di umidificazione adiabatica HEF2E<br />

DFRIGO - Esempio<br />

della macchina in servizio<br />

fare solo qualche esempio. Sappiamo<br />

esattamente cosa può provocare<br />

in contesti produttivi come questi<br />

un’umidità non adeguatamente<br />

controllata. Serve a poco dire, come<br />

fanno tutti, che il nostro prodotto è<br />

robusto e affidabile. Ci interessa invece<br />

entrare nel merito delle specifiche<br />

applicazioni, con dati alla mano<br />

in termini di affidabilità e ottimizzazione<br />

dei costi.<br />

La vostra nuova iniziativa sul mercato<br />

italiano ha dovuto fin da subito<br />

misurarsi con la crisi sanitaria<br />

del Covid-19 e il lockdown della<br />

scorsa primavera.<br />

L’azienda ha adottato tutte le misure<br />

di sicurezza estendendo fino a settembre<br />

l’attività in smart working.<br />

In Italia ho potuto visitare qualche<br />

cliente a partire dalla metà di<br />

giugno. Giustamente occorre ancora<br />

la massima cautela. Ho continuato<br />

nel frattempo a redigere numerose<br />

proposte nel campo della deumidificazione.<br />

Sto lavorando molto con<br />

i clienti che realizzano impianti per il<br />

trattamento dell’aria, ma anche con<br />

società di ingegneria e consulenti.<br />

Fra i vari progetti che stiamo promuovendo,<br />

uno riguarda un’applicazione<br />

fortemente innovativa per le<br />

nostre macchine, che riteniamo potrà<br />

darci soddisfazione e che è pensata<br />

per una grande industria alimentare<br />

italiana.<br />

L’emergenza non ha cambiato dunque<br />

l’attuale strategia di Fisair per<br />

l’Italia...<br />

Anzi, per certi versi la lotta al coronavirus<br />

può persino coinvolgere di<br />

più le nostre soluzioni. Sono ormai<br />

diversi gli studi scientifici che confermano<br />

l’importanza del controllo<br />

dell’umidità nell’ostacolare la diffusione<br />

del virus all’interno degli ambienti.<br />

E anche in termini di efficienza<br />

energetica e di sostenibilità, sappiamo<br />

che nel lungo termine l’umidificazione<br />

adiabatica è destinata a<br />

imporsi nel raffrescamento degli ambienti,<br />

sia industriali sia residenziali.<br />

Quelle aziende, sempre più numerose,<br />

che guardano con lungimiranza<br />

alla responsabilità sociale e all’etica<br />

ambientale, trovano in noi un partner<br />

altamente qualificato.<br />

Anche il settore farmaceutico offre<br />

interessanti opportunità di applicazione?<br />

Quello del pharma è un contesto industriale<br />

dove più che mai ogni progetto<br />

è rigorosamente definito. So-<br />

34 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

Sistema di umidificazione a vapore (isoterma) MT2<br />

Atomspray per il raffrescamento<br />

evaporativo e l’umidificazione in ambiente<br />

litamente le condizioni dell’aria di<br />

processo sono già determinate dal<br />

progettista. I vincoli da rispettare<br />

sono stringenti. Questo non vuol dire<br />

che non ci siano margini di miglioramento,<br />

anzi. Nel pharma, una<br />

possibilità che abbiamo spesso a disposizione<br />

è quella di eseguire un’integrazione<br />

con l’impianto esistente.<br />

Proprio una delle offerte che ho appena<br />

elaborato prevede l’inserimento<br />

della nostra macchina nell’ambito<br />

del revamping di un impianto: quando<br />

in un locale le condizioni richieste<br />

di umidità relativa diventano più<br />

restrittive, noi possiamo inserire la<br />

nostra sezione in qualità di upgrade<br />

del sistema di trattamento dell’aria<br />

esistente. Nel farmaceutico è un intervento<br />

che realizziamo di frequente.<br />

Nel caso invece di progetti che<br />

partono da zero, possiamo affiancare<br />

il progettista nella fase del disegno,<br />

se richiesto, oppure supportare<br />

il cliente finale nella scelta della soluzione<br />

più adatta. In qualsiasi caso,<br />

siamo in grado di garantire tutti<br />

i parametri imposti. La nostra tecnologia<br />

è la più efficace nei processi<br />

e sottoprocessi farmaceutici che richiedono<br />

stringenti livelli di umidità<br />

specifica dell’aria, anche inferiore<br />

ai 2 g/kg.<br />

Come gestite il servizio di assistenza<br />

per il mercato italiano?<br />

Da un lato stiamo intessendo dei<br />

rapporti sul territorio con centri che<br />

possano garantire interventi rapidi<br />

presso i clienti. Dall’altro è in corso<br />

il rafforzamento, accelerato dall’emergenza<br />

sanitaria, del service garantito<br />

direttamente dalla sede centrale,<br />

sia sotto il profilo dell’assistenza<br />

da remoto sia del personale<br />

tecnico pronto a spostarsi, per i casi<br />

più impegnativi e complessi. Per<br />

noi, tuttavia, l’approccio al service e<br />

alla manutenzione parte dalla macchina<br />

stessa, i cui controlli si basano<br />

su una logica di sistema esperto, secondo<br />

quel principio dell’intelligenza<br />

artificiale che si prefigge di emulare<br />

il comportamento dell’operatore.<br />

Ancora una volta nel segno del<br />

nostro peculiare expertise. <br />

La sede centrale<br />

di Fisair a Madrid<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 35


Macchine<br />

Più efficienza e innovazione:<br />

il packaging farmaceutico<br />

risponde al Covid-19<br />

Nominato presidente del CEN<br />

TC 146, Saverio Gamberini<br />

racconta lo stato del<br />

packaging farmaceutico al<br />

tempo della crisi sanitaria.<br />

Sottolineando le qualità e<br />

i prossimi obiettivi di un<br />

settore che continua a vedere<br />

l’Europa all’avanguardia.<br />

di Eva De Vecchis<br />

Saverio Gamberini, membro<br />

del Consiglio direttivo Ucima<br />

e direttore generale di MG2,<br />

è stato nominato presidente<br />

del CEN TC 146 e sembra avere<br />

le idee chiare sugli obiettivi che il<br />

settore del packaging dovrà raggiungere<br />

nel prossimo futuro.<br />

Durante la prima riunione del comitato<br />

tecnico europeo, nel mese di ottobre,<br />

un posto d’onore nel dibattito<br />

sarà riservato al tema del Covid-19 e<br />

ai suoi effetti sul mondo dell’imballaggio<br />

e sulle normative di sicurezza<br />

ad esso collegate.<br />

Il periodo appena trascorso ha lasciato<br />

segni profondi nel settore del<br />

packaging farmaceutico, ma ha permesso<br />

di capire anche quanto sia “fondamentale<br />

avere un sistema industriale<br />

che permetta di affrontare qualsiasi<br />

sfida, in modo autonomo ed autosufficiente”.<br />

Ogni comparto dunque andrà ripensato<br />

sotto questo obiettivo, anche in<br />

termini di innovazione e ricerca: i due<br />

pilastri sui quali le aziende produttrici<br />

di imballaggi dovranno investire per<br />

competere a livello internazionale.<br />

Nel frattempo il settore va avanti sul<br />

fronte della sicurezza, grazie a innovazioni<br />

quali il “Continuous Manufacturing”<br />

e il controllo di processo.<br />

Presidente Gamberini, con l’incarico<br />

europeo alla guida del CEN TC<br />

146 porterà avanti delle proposte o<br />

insisterà su temi particolari?<br />

Durante la prima riunione prevista per<br />

ottobre, ancora in modalità web per<br />

motivi di sicurezza, affronteremo nel<br />

dettaglio il tema Covid-19 e l’impatto<br />

che ha avuto nel mondo del packaging<br />

e di conseguenza sulle sue normative.<br />

Certamente un tema importante è l’al-<br />

36 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

largamento della partecipazione a tutti<br />

i Paesi europei che lavorano nel settore<br />

packaging. Ad oggi, infatti, non<br />

tutte le nazioni partecipano come potrebbero.<br />

Essendo un uomo principalmente<br />

di azienda, mi piacerebbe poi<br />

portare temi di efficienza nell’elaborazione<br />

dei lavori prodotti e ridurre i<br />

tempi di emissione delle normative.<br />

Le norme della serie UNI EN 415<br />

“Sicurezza delle macchine per imballare”<br />

emanate dal Comitato sono<br />

attualmente 10. Ci saranno modifiche<br />

in ambito farmaceutico?<br />

Alcune di queste norme come la EN<br />

415-4 sui pallettizzatori o la EN 415-<br />

7 legata alle incartonatrici sono già<br />

in fase di modifica. Una nuova norma<br />

è invece in fase di approvazione e riguarda<br />

l’efficienza delle macchine per<br />

il packaging / PR EN 415-11. Circa il<br />

futuro molto dipenderà dai nuovi lavori<br />

che cominceranno a livello mondiale<br />

in ambito ISO, che negli anni<br />

precedenti ha visto la prevalenza di<br />

un’attività legata alla normazione.<br />

Per continuare a giocare un ruolo<br />

primario nell’ambito della produzione<br />

di tecnologia per il confezionamento<br />

e l’imballaggio, su cosa<br />

devono investire le aziende europee<br />

e italiane in particolare?<br />

Innovazione e ricerca. Siamo sempre<br />

stati all’avanguardia nei processi di<br />

confezionamento e imballaggio perché<br />

siamo riusciti ad interpretare le<br />

necessità del mercato e a tradurle in<br />

macchine che rispondessero a queste<br />

esigenze, nel rispetto di costi e tempi.<br />

Macchine flessibili per soddisfare un<br />

mercato in continua evoluzione. Questa<br />

è la cifra distintiva che ci contraddistingue<br />

ancora dai nostri concorrenti,<br />

soprattutto cinesi, che stanno crescendo<br />

con ritmi a doppia cifra. Importante<br />

in tale senso giocare tutti<br />

con le stesse “regole”.<br />

Quali sono gli ultimi passi avanti<br />

fatti sul fronte della sicurezza delle<br />

macchine per il confezionamento<br />

soprattutto in ambito farmaceutico?<br />

Quali i prossimi passi da compiere?<br />

Il cosiddetto “Continuous Manufacturing”<br />

ha portato maggior controllo<br />

nell’approntamento<br />

dei prodotti che vengono<br />

preparati al momento<br />

del bisogno e immediatamente<br />

confezionati<br />

in ambienti “isolati”.<br />

Inoltre, il controllo<br />

di processo in grado di<br />

rilevare una miriade di<br />

dati dai quali è possibile<br />

evincere qualsiasi tipo<br />

di analisi assicura comunque<br />

l’elevata qualità<br />

di quanto prodotto, con una tracciabilità<br />

ancora più spinta dell’intero<br />

processo.<br />

Lei è Direttore Generale di MG2,<br />

una delle più avanzate realtà italiane<br />

nelle tecnologie per il packaging<br />

farmaceutico. Pensa che ci saranno<br />

degli sviluppi per l’intero comparto,<br />

magari anche a breve termine o<br />

portati dalle necessità del periodo<br />

segnato dal Covid-19?<br />

È ormai sotto gli occhi di tutti che il<br />

Covid-19 ha lasciato molti segni. Co-<br />

me spesso accade, però, dopo il primo<br />

momento di smarrimento, le problematiche<br />

sono state tramutate dalle<br />

aziende più performanti in opportunità.<br />

Da qui nascono le riflessioni sulla<br />

struttura e sulla organizzazione aziendale<br />

per portare miglioramenti, efficienza<br />

e riduzione degli sprechi.<br />

La globalizzazione è un dato di fatto,<br />

ma ci siamo resi conto che è fondamentale<br />

avere un sistema, industriale<br />

in primis, che permetta di affrontare<br />

qualsiasi sfida in modo autonomo<br />

ed autosufficiente. Ogni comparto<br />

andrà ripensato con questo obiettivo,<br />

per non trovarci più impreparati ad<br />

eventuali altre difficoltà. Ogni azienda,<br />

nel suo piccolo, dovrà tener presente<br />

questo tema.<br />

Nella difficile fase del lockdown, i<br />

costruttori di macchinari per l’imballaggio<br />

di farmaci sono riusciti<br />

a essere vicini alle<br />

esigenze di un settore<br />

essenziale come quello<br />

del pharma?<br />

Abbiamo lottato strenuamente<br />

ed abbiamo ottenuto,<br />

nel secondo DPCM,<br />

di essere inseriti nell’elenco<br />

ATECO delle aziende<br />

autorizzate a rimanere<br />

aperte. Pur con grosse<br />

difficoltà, dovute alla<br />

chiusura o comunque<br />

al rallentamento del sistema di fornitura<br />

e/o logistico, ci siamo organizzati<br />

nel rispetto di tutte le direttive di sicurezza<br />

per poter continuare a fornire<br />

assistenza tecnica con presenza in loco<br />

ove possibile o da remoto, ricambi e<br />

quant’altro i nostri clienti avessero bisogno.<br />

Consapevoli che anche noi dovevamo<br />

fare la nostra parte per supportare<br />

un momento così drammatico, abbiamo<br />

continuato ad essere presenti e<br />

abbiamo dato disponibilità a qualsiasi<br />

esigenza provenisse dai settori fondamentali<br />

del Pharma mondiale. •<br />

Saverio Gamberini<br />

è presidente<br />

del CEN TC 146,<br />

il comitato<br />

europeo che si<br />

occupa della<br />

standardizzazione<br />

nel campo della<br />

sicurezza<br />

delle macchine<br />

e delle<br />

attrezzature<br />

per il packaging.<br />

Gamberini<br />

è anche Direttore<br />

Generale di MG2,<br />

che ha sede<br />

a Pianoro (BO)<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 37


Sicurezza<br />

Sicurezza e sostenibilità<br />

tra le sfide della ripartenza<br />

Tante le sfide del <strong>2020</strong><br />

per la filiale italiana di<br />

R. Stahl, che proprio nei mesi<br />

dell’emergenza sanitaria si<br />

è trovata a gestire il nuovo<br />

software ERP (SAP) per i<br />

processi interni, implementato<br />

alla fine del 2019. Mentre il<br />

mercato torna a dare segnali<br />

incoraggianti, la società<br />

esperta nella protezione<br />

dalle esplosioni dovuta alla<br />

presenza di atmosfere di gas<br />

e/o polveri conduttive<br />

punta sulla propria capacità<br />

di innovazione e di precursore<br />

tecnologico nel mondo<br />

dell’antideflagranza.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Alberto Digiuni,<br />

responsabile<br />

di R. Stahl Italia<br />

Per la filiale italiana di R.<br />

Stahl il ritmo lavorativo non<br />

è calato neppure nei mesi<br />

più difficili dell’emergenza<br />

sanitaria. Non solo per l’impatto<br />

meno pesante del Covid-19 rispetto<br />

ad altri settori, ma anche perché,<br />

oltre alla gestione degli ordini<br />

complicata dal lockdown, proprio<br />

nella prima parte del <strong>2020</strong> la sede ha<br />

cambiato il proprio software gestionale<br />

interno e ha dovuto così adeguarsi<br />

a nuovi processi lavorativi.<br />

Una fase dunque impegnativa su più<br />

fronti, ma condotta con successo anche<br />

grazie al supporto della casa ma-<br />

38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sicurezza<br />

dre tedesca del gruppo internazionale<br />

esperto nei sistemi di protezione<br />

contro le esplosioni. Alberto Digiuni,<br />

responsabile di R. Stahl Italia, ci<br />

spiega come l’azienda sta affrontando<br />

le attuali sfide e quali sono le prospettive<br />

per i prossimi mesi.<br />

Ingegner Digiuni, qual è stato<br />

l’impatto dell’epidemia sull’attività<br />

di R. Stahl?<br />

È stato diverso per ogni filiale nel mondo,<br />

poiché diverse sono state l’intensità<br />

e la tempistica con cui l’epidemia<br />

si è diffusa geograficamente. L’Italia è<br />

stata la prima a essere coinvolta. Poi<br />

è stato il turno della Germania, dove<br />

gli effetti sono stati decisamente meno<br />

pesanti. L’attività dell’headquarter<br />

di Waldenburg, dove si trovano la fabbrica<br />

principale della società e circa un<br />

migliaio di dipendenti, non è stata intaccata<br />

in modo serio. Anche gli stabilimenti<br />

a Houston, in Usa, e a Chennai,<br />

in India, non si sono mai bloccati,<br />

grazie alle misure di sicurezza e prevenzione<br />

messe in campo. Se da un lato,<br />

però, la produzione globale non ha<br />

subito ricadute negative, dall’altro la<br />

domanda da parte del mercato è inevitabilmente<br />

calata, soprattutto in aprile<br />

e maggio.<br />

Come si è riflettuta questa situazione<br />

nel lavoro quotidiano della<br />

filiale italiana?<br />

Per la verità, internamente il nostro<br />

lavoro è persino aumentato nei mesi<br />

più duri dell’emergenza, a causa<br />

della gestione degli ordini arretrati<br />

e della necessità di verificare, prima<br />

di ogni spedizione, non solo che la<br />

sede del cliente fosse aperta, ma che<br />

fosse in grado di ricevere le forniture<br />

nei propri magazzini. Tutta questa<br />

fase l’abbiamo affrontata, oltretutto,<br />

con il nuovo sistema di gestione<br />

SAP appena implementato. L’emergenza<br />

sanitaria si è sommata quindi<br />

ad un significativo ripensamento dei<br />

flussi gestionali interni che hanno richiesto<br />

inevitabilmente dei tempi di<br />

apprendimento e adattamento. Siamo<br />

comunque riusciti ad attraversare<br />

questa fase complicata e completamente<br />

nuova con successo. Con il<br />

supporto del nostro dipartimento di<br />

IT tedesco, in pochi giorni abbiamo<br />

ottenuto la possibilità di lavorare<br />

tutti in remoto con una struttura<br />

di connessione e gestione dati sicura,<br />

estremamente veloce e stabile,<br />

essendo tutti interconnessi con i<br />

tool normalmente a disposizione in<br />

ufficio. È stato uno di quei momenti<br />

in cui ci si accorge di quanto sia importante<br />

far parte di un gruppo internazionale<br />

strutturato.<br />

Dal punto di vista commerciale come<br />

state vivendo questa fase?<br />

Dopo il calo di aprile e maggio, siamo<br />

ripartiti abbastanza bene. Molto buoni<br />

i numeri di giugno mentre quelli di luglio<br />

non si sono discostati molto dallo<br />

stesso periodo dell’anno scorso. Meno<br />

facili sono le previsioni per l’autunno,<br />

quando – dopo l’effetto rimbalzo<br />

di giugno, con la spedizione degli ordini<br />

rimasti congelati ad aprile e maggio<br />

– nessuno sa bene cosa accadrà. In<br />

ogni caso l’impatto del Covid-19 è stato<br />

ben più drammatico in altri settori.<br />

Nel nostro le conseguenze più pesanti<br />

potrebbero avvertirsi in tempi più dilatati,<br />

direi fra 6-12 mesi, anche per<br />

via della spinta verso la decarbonizzazione<br />

e un’economia meno dipendente<br />

dal petrolio. Al momento noto che<br />

i progetti avviati a inizio anno, anche<br />

quelli rilevanti, vanno avanti con lentezza.<br />

In alcuni casi sono state riviste<br />

significativamente le specifiche tecniche<br />

del progetto, allo scopo di contenere<br />

i costi. Inoltre diverse forniture<br />

vengono rimandate sempre nell’ottica<br />

di evitare problemi di liquidità nel<br />

breve. È comprensibile, d’altronde, che<br />

in questo clima di incertezza gli investimenti<br />

rilevanti e le decisioni conseguenti<br />

tendano ad essere maggiormente<br />

ponderate, analizzate e, in ultima<br />

istanza, posticipate.<br />

Come valuta l’andamento del settore<br />

chimico?<br />

La chimica ha tenuto decisamente<br />

meglio rispetto al mondo dell’Oil&-<br />

Gas. Anzi, certe produzioni, in particolare<br />

nella chimica fine e specialistica,<br />

hanno avuto delle opportunità<br />

di crescita. Più complessa la situazione<br />

della petrolchimica: se ha tenuto<br />

la domanda di impiantistica nel<br />

settore delle poliolefine, dell’urea e<br />

dell’ammonia, sta invece soffrendo<br />

la parte della raffinazione e prodotti<br />

derivati. Il Covid infatti ha dato<br />

nuova accelerazione allo sviluppo di<br />

piani industriali di decarbonizzazione<br />

a vantaggio di fonti alternative<br />

ecosostenibili, che oggi attraggono<br />

grande attenzione anche da parte dei<br />

fondi di investimento.<br />

Quali passi sta facendo R. Stahl<br />

sulla strada della sostenibilità ambientale?<br />

Da anni stiamo premendo l’accelera-<br />

Custodia<br />

EXpressure G62<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 39


Sicurezza<br />

Sistema Remote<br />

I/O IS1+<br />

Sistema di<br />

Remote I/O per<br />

zona 1 Ethernet<br />

con moduli<br />

pneumatici<br />

integrati<br />

per comando<br />

valvole a<br />

solenoide<br />

La sede centrale<br />

di R. Stahl<br />

a Waldenburg,<br />

in Germania<br />

tore sull’Industria 4.0 e sulla digitalizzazione,<br />

che facilitano fortemente<br />

lo sviluppo sostenibile. L’analisi<br />

del dato, qualunque esso sia, è al<br />

centro di qualsiasi intervento volto<br />

al risparmio energetico e alla riduzione<br />

dell’impatto ambientale. Inoltre<br />

R. Stahl ha progettato prodotti<br />

facilmente smaltibili o riutilizzabili<br />

e ha aumentato l’impiego nelle<br />

energie rinnovabili per la loro produzione.<br />

Sono passi avanti richiesti e<br />

apprezzati dagli stessi shareholders<br />

della società, che è quotata alla Borsa<br />

Valori di Francoforte.<br />

Avete presentato qualche prodotto<br />

innovativo d’interesse per il settore<br />

chimico?<br />

Abbiamo un’ampia gamma di prodotti<br />

utilizzabili in diversi settori, fra<br />

cui quello chimico. A livello tecnologico,<br />

la novità più importante riguarda<br />

un sistema che cambia i paradigmi<br />

dell’antideflagranza a livello<br />

mondiale. Si tratta di EXpressure,<br />

un’invenzione nata in casa R. Stahl,<br />

coperta da brevetto internazionale. È<br />

in grado di contenere un’esplosione<br />

che avviene all’interno di una custodia,<br />

rilasciando verso l’esterno una<br />

pressione talmente bassa e raffreddata<br />

da non costituire più una fonte<br />

di innesco per l’ambiente attorno.<br />

Lo spessore delle pareti può essere<br />

ridotto a soli 3 mm, consentendo<br />

agli armadi EXpressure EX d di essere<br />

particolarmente leggeri e delle medesime<br />

dimensioni dei classici quadri<br />

standard industriali. In questo modo<br />

R. Stahl ha rivoluzionato la metodologia<br />

di protezione dall’esplosione<br />

Flameproof EX d usata fino ad oggi.<br />

È una tecnologia che offre tante<br />

opportunità, soprattutto nel mondo<br />

dell’energia di potenza e dell’automazione,<br />

e di conseguenza anche<br />

nell’industria chimica.<br />

Parlando invece di singoli prodotti<br />

che riguardano anche l’industria chimica,<br />

segnalo l’aggiornamento e il<br />

potenziamento dell’IS1+ Remote I/O<br />

per Zona 1 e 2. Fra le caratteristiche<br />

innovative di questo prodotto versatile,<br />

spicca la ridondanza completa sia<br />

della CPU e del Power Supply sia dei<br />

moduli I/O. I dati di processo – come<br />

temperature, portate e livelli – vengono<br />

trasmessi in grandi quantità e in<br />

modo rapido da Zona 1 o 2 ai sistemi<br />

di controllo. I processori più potenti<br />

consentono di adattarsi ad applicazioni<br />

molto esigenti, come quelle<br />

che si trovano in ambito chimico.<br />

Eventi e fiere rappresentano uno<br />

strumento importante della vostra<br />

politica di marketing. Come vi<br />

muoverete su questo fronte, colpito<br />

così violentemente dagli effetti<br />

del Covid?<br />

Abbiamo rinunciato alle giornate<br />

verticali che erano previste nei<br />

prossimi mesi, ritenendole non indispensabili<br />

nel breve termine. Contiamo<br />

però di ripartire con l’attività<br />

espositiva nel 2021, all’OMC di Ravenna,<br />

il tradizionale appuntamento<br />

per la filiera Oil&Gas e offshore.<br />

L’Italia ha saputo uscire dal periodo<br />

più buio dell’emergenza grazie a<br />

un lock-down molto rigido. Se verrà<br />

mantenuta alta la guardia e rispettate<br />

le regole, la nostra economia<br />

potrà ripartire in sicurezza. <br />

40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sicurezza<br />

Sensore per rilevamento<br />

immediato delle fughe di gas<br />

Polytron 8900 UGLD è un sistema di allarme che rileva rapidamente<br />

le perdite di gas nelle linee a gas compresso<br />

e nei container. Il sensore a ultrasuoni – sviluppato da<br />

Dräger, azienda esperta a livello internazionale nel settore<br />

della tecnologia medica e della sicurezza –, consente<br />

al sistema di reagire più rapidamente rispetto alla tecnologia<br />

tradizionale poiché rileva il suono dei gas che fuoriescono<br />

anziché la concentrazione in una nuvola di gas.<br />

I sistemi di allarme gas industriali convenzionali sono in<br />

grado di monitorare le fughe di gas solo se avvengono<br />

nelle immediate vicinanze del rilevatore. Questo fa sì che<br />

anche fattori ambientali naturali, quali ad esempio il vento,<br />

giochino un ruolo fondamentale: possono ritardare o<br />

addirittura inibire i sensori nel rilevare una nuvola di gas.<br />

“Al contrario, Polytron 8900 UGLD non è influenzato da<br />

questi aspetti ambientali e rileva una perdita di gas su<br />

una linea di gas compresso non appena fuoriesce“, ha<br />

spiegato Philipp Zeissig, Product Manager di Dräger. “Un<br />

sistema di allarme precoce per perdite di gas può impedire<br />

a un impianto o parte di un impianto di dover essere<br />

chiuso inutilmente, risparmiando così tempo e denaro”.<br />

Il sensore Polytron 8900 è progettato per una protezione<br />

a “sicurezza intrinseca”: È un microfono a ultrasuoni,<br />

impermeabile e resistente allo sporco. La durata prevista<br />

del sensore a ultrasuoni è superiore a 10 anni. Per<br />

una facile interpretazione dei risultati da parte dell’utente,<br />

Polytron mostra sul display i valori rilevati in un intervallo<br />

compreso tra 0 e 100%. Questa scala copre l’intero<br />

campo di misura dei decibel. Il livello degli ultrasuoni<br />

viene immediatamente visualizzato<br />

e trasmesso. Gli allarmi sono configurati,<br />

per un certo limite, al di<br />

sopra del livello di rumore di fondo<br />

esistente.<br />

I gas che fuoriescono dalle linee<br />

di gas compresso o dai containers,<br />

al di sopra dei 2 bar, generano<br />

rumori, nel campo degli ultrasuoni,<br />

che possono essere udibili o impercettibili.<br />

I rumori industriali si verificano<br />

principalmente nello spettro udibile.<br />

Polytron 8900 effettua misurazioni<br />

nel campo degli ultrasuoni e può quindi<br />

rilevare perdite di gas metano di 100<br />

g/sec in un raggio di 15 metri, perfino<br />

in ambienti industriali molto rumorosi.<br />

Moduli I/O per connessioni<br />

in aree pericolose<br />

I produttori industriali possono collegare in modo più<br />

semplice ed efficiente i dispositivi in aree pericolose utilizzando<br />

i nuovi moduli I/O 1718 Ex Allen-Bradley di<br />

Rockwell Automation. I moduli I/O distribuiti a sicurezza<br />

intrinseca forniscono connettività EtherNet/IP ai dispositivi<br />

di campo nelle aree pericolose della Zona 0 e<br />

della Zona 1.<br />

I moduli I/O Ex 1718 aiutano a ridurre il cablaggio nelle<br />

applicazioni industriali perché possono essere montati<br />

in Zona 1, più vicino ai dispositivi di campo nelle aree<br />

pericolose. I moduli I/O consentono inoltre di risparmiare<br />

spazio grazie ad un design compatto, basato su chassis,<br />

che contiene l’alimentatore primario e un alimentatore<br />

ridondante opzionale.<br />

Varie tipologie di chassis e dimensioni degli slot assicurano<br />

flessibilità ai moduli I/O 1718 Ex per soddisfare<br />

un’ampia gamma di requisiti di sistema. I profili addon<br />

nell’applicazione Studio 5000 Logix Designer aiutano<br />

a semplificare la configurazione dei moduli. Inoltre<br />

un adattatore EtherNet/IP a doppia porta per topologia<br />

Device Level Ring (DLR) contribuisce a migliorare la resilienza<br />

della rete.<br />

I moduli I/O 1718 Ex sono progettati per applicazioni<br />

pericolose in settori come quello chimico, Oil & Gas, e<br />

alimentare. Per il montaggio dei moduli I/O 1718 Ex in<br />

un’area ATEX Zona 1 è necessaria una custodia certificata<br />

ATEX. Per offrire una soluzione completa, Rockwell Automation<br />

collabora con il partner Encompass Pepperl+Fuchs,<br />

che fornisce custodie certificate per Zona 1.<br />

La famiglia di I/O distribuiti a sicurezza intrinseca Allen-Bradley<br />

comprende anche gli I/O 1719 Ex, certificati<br />

per il montaggio in aree pericolose di Classe I, Divisione<br />

2 (Nord America) e Zona 2 (globale).<br />

42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


I N D U S T R Y 4 . 0<br />

COLLABORATIVO, CERTIFICATO,<br />

PLUG & PLAY<br />

Soluzioni per robot collaborativi<br />

anche per ambienti sterili<br />

La gamma Mechatronics di Gimatic si arricchisce della<br />

compatibilità in applicazioni collaborative con Universal<br />

Robots®.<br />

Il nuovo kit permette di collegare la gamma di pinze<br />

elettriche direttamente al polso del robot senza bisogno<br />

di ulteriori accessori.<br />

La cover di protezione e il sistema di presa adattativo<br />

garantiscono la protezione dell’operatore. Le dita di<br />

presa, fornite in una configurazione standard, sono<br />

rimovibili e personalizzabili.<br />

Inoltre, grazie all’esclusivo sistema CAPBOX, le pinze di<br />

qualsiasi taglia, sono comandate direttamente dal polso<br />

del robot senza cavi e costose ed ingombranti protezioni<br />

lungo il braccio dello stesso.<br />

WWW.GIMATIC.COM


Energia<br />

La cogenerazione al servizio<br />

della produzione di tubi<br />

L’impianto di cogenerazione<br />

di E.ON avviato presso<br />

il sito Mannesmann<br />

di Costa Volpino riduce<br />

del 30% i consumi dello<br />

stabilimento, contribuendo<br />

a evitare l’emissione<br />

in atmosfera di 3.000<br />

tonnellate di CO 2<br />

ogni anno.<br />

Nello stabilimento Mannesmann<br />

di Costa Volpino (BG)<br />

è stato avviato un impianto<br />

di cogenerazione della potenza<br />

di 1,5 MW che produce<br />

energia elettrica e termica necessari<br />

al processo produttivo. La scelta<br />

della cogenerazione, che permette di<br />

ridurre la bolletta fino al 30% e in modo<br />

proporzionale le emissioni climalteranti,<br />

rientra nel percorso aziendale<br />

verso la sostenibilità ambientale. L’impianto,<br />

contrattualizzato con E.ON in<br />

forma di servizio, infatti, contribuisce<br />

a ridurre la carbon footprint dell’azienda<br />

riducendo i consumi, elettrificando<br />

il calore e aumentando la quota di<br />

energia rinnovabile.<br />

La cogenerazione come servizio<br />

Da un punto di vista contrattuale, in<br />

linea con le strategie Mannesmann di<br />

Caratteristiche tecniche dell’impianto<br />

e situazione logistica<br />

La nuova centrale, che permette di<br />

ridurre le emissioni di CO 2<br />

di circa<br />

3.000 tonnellate ogni anno è basata<br />

su un motore cogenerativo a combustione<br />

interna alimentato a gas naturale<br />

da 1.501 kWel. La potenza termica<br />

nominale in immissione all’imoutsourcing<br />

delle attività che non siano<br />

core business, è stata scelta la<br />

cogenerazione in forma di servizio di<br />

E.ON. Nessun investimento iniziale da<br />

parte dell’azienda manifatturiera, ma<br />

un contratto di servizio della durata di<br />

10 anni che prevede la fornitura dell’energia<br />

elettrica e termica necessari allo<br />

stabilimento. È l’operatore energetico<br />

a occuparsi di tutto, dalla progettazione<br />

del sistema di cogenerazione<br />

alla fase realizzativa, incluse le procedure<br />

di autorizzazione, fino alla gestione<br />

dell’impianto che preleva gas naturale<br />

dalla rete e lo converte in energia<br />

elettrica e termica che vengono forniti<br />

al cliente a tariffe convenienti. Una<br />

piccola centrale elettrica E.ON collocata<br />

presso gli stabilimenti produttivi<br />

di Mannesmann, che non dovendosi<br />

occupare direttamente del sistema di<br />

cogenerazione, né da un punto di vi-<br />

sta economico né da un punto di vista<br />

gestionale, potrà concentrare le risorse<br />

economiche sul suo core business.<br />

Numerosi i vantaggi: la possibilità di<br />

liberare risorse economiche che, anziché<br />

essere investite in un impianto<br />

energetico, possono essere destinate<br />

al core business aziendale; assenza dei<br />

rischi derivanti dalla proprietà e dalla<br />

gestione dell’impianto, come minori<br />

prestazioni, minor produzione e minori<br />

rendimenti.<br />

44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Energia<br />

pianto è pari a circa 3.674 kWth, con<br />

un rendimento elettrico lordo al carico<br />

massimo pari a circa il 40,85%<br />

e un rendimento potenziale totale<br />

di circa 82%. L’impianto di cogenerazione<br />

è costituito da un package<br />

“Combined Heat and Power” (CHP),<br />

che comprende: un motore endo-<br />

to le vicissitudini storiche dei siti<br />

produttivi possano impattare su<br />

aspetti amministrativi e operativi, e<br />

dell’importanza di affidarsi a operatori<br />

energetici che propongono la cogenerazione<br />

con il modello ESCo, assumendosi<br />

quindi tutti gli oneri burocratici.<br />

aziende per lo sviluppo di una rete di<br />

telefonia cellulare, acquisita da Vodafone<br />

nel 2000 in una storica battaglia<br />

di borsa. Le radici storiche della Mannesmann,<br />

ovvero le attività di produzione<br />

di tubi, furono quindi vendute<br />

alla Salzgitter AG, che ancora oggi<br />

le gestisce sotto il marchio Manne-<br />

termico alimentato a gas naturale,<br />

un generatore di vapore a recupero<br />

(GVR), atto a produrre vapore a partire<br />

dal calore residuo sensibile dei<br />

gas combusti. Prima del rilascio in<br />

atmosfera i fumi sono trattati con un<br />

sistema SCR (Selective Catalytic Reduction-riduzione<br />

catalitica selettiva),<br />

una tecnologia che consente di<br />

rimuovere gli ossidi di azoto dai gas<br />

di combustione e le emissioni monitorate<br />

costantemente con un Sistema<br />

di Analisi Emissioni.<br />

Da un punto di vista logistico lo stabilimento<br />

si trova in un’area industriale<br />

condivisa con altre realtà, fra<br />

cui il gruppo Tenaris, di cui in passato<br />

ha fatto parte, sul confine fra Brescia<br />

e Bergamo e divisa tra le municipalità<br />

di Pisogne e Costa Volpino.<br />

Le complicazioni burocratiche conseguenti<br />

sono un esempio di quan-<br />

Uno storico tubificio<br />

Salzgitter Mannesmann Stainless Tubes<br />

Italia è uno dei principali produttori<br />

di tubi senza saldatura in acciaio<br />

inossidabile e leghe a base di nichel,<br />

con una storia che risale alla fine<br />

del XIX secolo quando i fratelli Max<br />

e Reinhard Mannesmann ottennero il<br />

primo brevetto mondiale per aver inventato<br />

un procedimento per la laminazione<br />

di tubi di acciaio inossidabile<br />

senza saldatura. Nel corso degli anni<br />

il posizionamento della società nelle<br />

attività di export fu consolidato e si<br />

espanse grazie alla acquisizione del<br />

tubificio Mannesmann di Landore, in<br />

Galles, e grazie alla costituzione di<br />

un tubificio Mannesmann a Dalmine,<br />

in Italia. A partire dal 1955 il gruppo<br />

ha avuto un’interessante espansione<br />

e diversificazione in altri settori, e nel<br />

1990 ha dato vita a una delle prime<br />

smann. L’azienda oggi produce i suoi<br />

tubi a Remscheid, in Germania, nonché<br />

in Francia, Italia e Stati Uniti. Lo<br />

stabilimento di Costa Volpino è specializzato<br />

nella trafilatura a freddo di<br />

tubi con piccoli diametri esterni (dai<br />

6 ai 90 millimetri), utilizzati per strumentazione<br />

per scambiatori di calore<br />

e per caldaie.<br />

<br />

Per il suo<br />

stabilimento<br />

di Costa<br />

Volpino (BG),<br />

Mannesmann<br />

ha scelto la<br />

cogenerazione<br />

in forma di<br />

servizio di E.ON,<br />

che non richiede<br />

investimenti<br />

iniziali per<br />

l’azienda<br />

manifatturiera,<br />

ma un contratto<br />

della durata<br />

di 10 anni<br />

che prevede<br />

la fornitura<br />

dell’energia<br />

elettrica<br />

e termica<br />

necessari alla<br />

produzione<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 45


Componenti<br />

Verso nuovi standard<br />

igienico-sanitari<br />

Bruno Wolhfarth ha saputo intercettare<br />

la crescente domanda legata<br />

alla produzione di gel sanificanti<br />

con le sue pompe classificate ATEX.<br />

E sta mettendo a punto un nuovo<br />

modello destinato ad alzare ulteriormente<br />

il livello di igiene e sanificazione.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Elettropompa<br />

serie RAPID di<br />

Bruno Wolhfarth in<br />

esecuzione ATEX<br />

organizzativa e l’esperienza<br />

ultracinquantennale<br />

sono i fattori che<br />

hanno consentito a Bruno<br />

L’agilità<br />

Wolhfarth di rispondere efficacemente<br />

ai veloci cambiamenti del<br />

mercato imposti dalla pandemia. L’azienda<br />

lombarda che realizza pompe<br />

e filtri in acciaio inox ricavati da barra<br />

piena ha raccolto la forte richiesta<br />

generata dalla produzione di gel sanificanti<br />

e ha messo a disposizione<br />

un efficace supporto tecnico da remoto.<br />

Inoltre, nei mesi del lockdown<br />

ha accelerato lo sviluppo di una nuova<br />

pompa che segna un ulteriore passo<br />

in avanti nelle prestazioni igienico-sanitarie.<br />

Questi i temi principali<br />

dell’intervista ai responsabili dell’azienda<br />

Rossella Wolhfarth e Marco<br />

Parapetti nella sede di Sordio (LO),<br />

la prima che raccogliamo in presenza,<br />

dopo tanti mesi.<br />

Qual è stato l’effetto del lockdown<br />

di questa primavera sulla vostra<br />

attività?<br />

Rossella Wolhfarth: Fu una sera difficile<br />

quella in cui chiudemmo i cancelli<br />

dell’azienda senza sapere esattamente<br />

quando avremmo riaperto. Ma<br />

dopo tre settimane, una volta scritto<br />

alla Prefettura, abbiamo ripreso a gran<br />

ritmo il lavoro, allo scopo di dar seguito<br />

alle tante richieste dei clienti, ma<br />

anche di sviluppare nuove idee e progetti.<br />

In particolare, l’ingegner Matteo<br />

Capella, che si occupa anche di ricerca<br />

e sviluppo, in collaborazione con<br />

mio figlio Marco Parapetti, ha lavorato<br />

molto sui disegni di un nuovo modello<br />

di pompa e sui programmi da approntare<br />

per il centro di lavoro installato<br />

da pochi mesi in officina. Si tratterà<br />

di una pompa basata sulle qualità<br />

del prodotto tradizionale, ma in grado<br />

di compiere un ulteriore passo avanti<br />

nelle prestazioni di sanificazione. Consentirà<br />

di svolgere le operazioni di pulizia<br />

direttamente in linea. Il collaudo<br />

interno ha dato i risultati sperati.<br />

Ora, per ottenere un’ulteriore conferma,<br />

è in prova presso un costruttore<br />

di impianti per l’industria farmaceutica<br />

e alimentare. Se anche questo collaudo<br />

darà esito positivo, avvieremo l’iter<br />

per ottenere il brevetto e completeremo<br />

quello per la certificazione EHEDG,<br />

di cui la nuova pompa ha dimostrato<br />

finora di rispettare, e in certi casi superare,<br />

le linee guida.<br />

Come si chiamerà la nuova soluzione?<br />

RW: Abbiamo pensato alla sigla HRS,<br />

cioè Hygienic Rapid Sanitaria, dato<br />

che innalza gli standard di igiene e sanificazione,<br />

già molto alti, del tradizionale<br />

modello Rapid Sanitaria. Suoi<br />

naturali campi di applicazione sono<br />

46 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

gli esigenti processi della farmaceutica<br />

e dell’alimentare, ma anche della<br />

chimica, dove l’attenzione alla pulizia<br />

spesso non è da meno. L’obiettivo è il<br />

lancio sul mercato entro la primavera,<br />

con una presentazione internazionale<br />

in occasione di Achema 2021, a Francoforte<br />

nel mese di giugno.<br />

Il centro di lavoro in cui avete recentemente<br />

investito è stato decisivo<br />

per raggiungere i nuovi<br />

standard?<br />

RW: Sì, in quanto permette una finitura<br />

interna delle superfici con una<br />

rugosità persino inferiore a quelle richieste<br />

dalle linee guida EHEDG. In<br />

pratica viene impedita qualsiasi possibilità<br />

di ristagno. Il nuovo centro<br />

di lavoro ci ha consentito un salto di<br />

qualità anche dal punto di vista produttivo,<br />

automatizzando alcune lavorazioni<br />

che a livello manuale non<br />

potevano dare risultati comparabili.<br />

Uniamo dunque l’innovazione tecnologica<br />

alla sapienza produttiva che<br />

ci è riconosciuta dai quasi 60 anni<br />

di attività.<br />

Marco Parapetti: Il progetto della<br />

HRS ha preso spunto da una specifica<br />

richiesta avanzata proprio dal cliente<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

che in questa fase la sta collaudando.<br />

Per la prova, ha montato la pompa<br />

direttamente su una sua macchina<br />

confezionatrice. Questa scelta dimostra<br />

la sua fiducia nel nostro prodotto,<br />

anche se, per contro, richiede<br />

maggiore tempo per fornire dei<br />

risultati, rispetto a una prova pilota.<br />

Durante la fase più acuta dell’epidemia<br />

vi siete dunque concentrati<br />

su questo nuovo progetto?<br />

MP: Per la verità siamo stati fortemente<br />

impegnati anche su altro. L’impennata<br />

della domanda di prodotti sanificanti<br />

per le mani e le superfici ha indotto<br />

molte aziende farmaceutiche e<br />

cosmetiche a convertire in questa produzione<br />

buona parte delle loro linee.<br />

Ciò ha fatto lievitare la richiesta delle<br />

nostre pompe specializzate nella movimentazione<br />

di gel e prodotti viscosi.<br />

Ma soprattutto ha orientato l’attenzione<br />

del mercato verso le nostre macchine<br />

in esecuzione ATEX, per aree a rischio<br />

di esplosione, come lo sono quelle<br />

dove si producono gel costituiti da<br />

alcol anche per oltre il 70%. Pochi altri<br />

prodotti sul mercato raggiungono<br />

le nostre classificazioni ATEX. Avendo<br />

nel corpo pompa un’intercapedine in<br />

acciaio di elevato spessore, le soluzioni<br />

Wolhfarth trasmettono molto meno<br />

calore all’esterno rispetto a una pompa<br />

ricavata da lamiera. Il cliente spesso<br />

si meraviglia di trovare nella stessa<br />

macchina la versatilità consentita dalla<br />

girante flessibile e una classificazione<br />

ATEX così elevata.<br />

Come è cambiato il rapporto con il<br />

committente?<br />

MP: Si sono drasticamente ridotte le visite<br />

negli stabilimenti, in gran parte sostituite<br />

con contatti da remoto, tramite<br />

telefono o videoconferenze. Francamente<br />

questa modalità non ci ha disturbato,<br />

tutt’altro. Siamo una realtà con una<br />

lunga storia: spesso ci basta una telefonata<br />

per capire qual è l’esigenza o la<br />

criticità del cliente e trovare la macchina<br />

più adatta a risolverla. Credo che anche<br />

i committenti abbiano apprezzato,<br />

a parità di efficacia, l’agilità e la velocità<br />

del rapporto a distanza. In un periodo<br />

in cui gli incontri in presenza sono<br />

così rari, saper offrire competenze tecniche<br />

da remoto può fare la differenza.<br />

Le previsioni per la chiusura del<br />

<strong>2020</strong> non sono quindi negative…<br />

RW: Direi proprio di no. Abbiamo salvaguardato<br />

il fatturato, anzi è probabile<br />

che segneremo una lieve crescita<br />

rispetto a un 2019 che tra l’altro<br />

era andato bene.<br />

MP: Va aggiunto che alcune aziende<br />

del nostro settore non hanno retto<br />

all’impatto con la pandemia, forse<br />

perché meno solide, oppure non abbastanza<br />

reattive al cambiamento, o<br />

infine non all’altezza di garantire i livelli<br />

di igiene e sanificazione richiesti<br />

ora. La Bruno Wolhfarth, forse anche<br />

perché più piccola e agile, ha saputo<br />

invece adattarsi a questa situazione<br />

inedita. E così nuovi clienti hanno<br />

bussato alla nostra porta. •<br />

A sinistra:<br />

il centro di<br />

lavoro installato<br />

recentemente<br />

nello<br />

stabilimento<br />

di Sordio, in<br />

provincia di Lodi<br />

Qui sopra:<br />

Rossella<br />

Wolhfarth<br />

al lavoro<br />

durante<br />

l’emergenza<br />

sanitaria<br />

“La superficie interna della pompa che stiamo per lanciare sul mercato ha<br />

una rugosità persino inferiore a quelle richieste dalle linee guida EHEDG”


Componenti<br />

Soffiante a vite e a lobi in un unico package<br />

In un’ottica di miglioramento continuo e<br />

per rispondere alle reali esigenze del mercato,<br />

Robuschi – brand principale di Gardner<br />

Denver Industrials Group, che di recente<br />

ha stretto un accordo per la fusione con<br />

una divisione di Ingersoll-Rand – ha lanciato<br />

il suo nuovo concetto di gruppo soffiante<br />

Robox: Robox Screw & Robox Lobe “evolving<br />

technologies”.<br />

Si tratta di un gruppo soffiante innovativo<br />

che racchiude in sé il meglio dei due mondi:<br />

la tecnologia a vite e quella a lobi, che<br />

fino ad ora non erano state racchiuse insieme<br />

in un unico package. Ciò rende semplice<br />

il passaggio da una tecnologia all’altra e<br />

abbraccia il continuo cambiamento di mentalità<br />

dall’investimento di capitale al costo<br />

totale di proprietà. Con questa soluzione gli<br />

utenti avranno a disposizione una scelta più<br />

ampia in grado di soddisfare le proprie esigenze<br />

in svariati settori: trattamento delle<br />

acque reflue, industriale, ambientale e biogas,<br />

con una maggiore flessibilità e portata.<br />

Attualmente la nuova soluzione Robox a<br />

lobi e a vite è disponibile con una gamma<br />

di pressione fino a 1.000 mbar (g), portata<br />

fino a 7.600 m³/h e potenza del motore<br />

fino a 200 kW.<br />

La nuova taglia 3.5 di Robox Screw garantisce<br />

il 22% di flusso d’aria in più con un ingombro<br />

inferiore del 11%. Le sue dimensioni<br />

ridotte lo rendono ideale anche per ambienti<br />

in cui lo spazio è limitato, consentendo<br />

una facile installazione in spazi ristretti.<br />

Allo stesso tempo è intercambiabile con<br />

i modelli precedenti, garantendo una sostituzione<br />

conveniente e senza problemi. Il<br />

gruppo presenta anche un nuovo silenziatore<br />

di aspirazione compatto, che garantisce<br />

un livello di rumore ridotto e una struttura<br />

a cabina con pannelli facilmente rimovibili<br />

per le ispezioni di manutenzione e un<br />

nuovo silenziatore di mandata reattivo con<br />

maggiore spessore e anti-scintille.<br />

Tutto questo è gestito dal nuovo pannello<br />

di controllo Robuschi: Robox Connect. Il<br />

nuovo controller è inoltre compatibile con<br />

iConn, una soluzione Industry 4.0 che fornisce<br />

dati approfonditi e in tempo reale per<br />

un monitoraggio intelligente e proattivo.<br />

Catene portacavi per camere bianche<br />

Per guidare i cavi nelle camere<br />

bianche, igus ha sviluppato la<br />

e-skin flat, una catena compatta<br />

che contiene il rilascio di particelle.<br />

Al fine di permettere ai suoi<br />

clienti di montare la catena portacavi<br />

più velocemente e sostituire<br />

i cavi più facilmente, igus propone<br />

il modello e-skin flat anche<br />

come variante “a profili singoli”.<br />

Così l’utente può scegliere - in autonomia<br />

- il numero di vani necessari,<br />

combinarli in modo modulare<br />

e inserire i cavi in pochi istanti.<br />

Inoltre, grazie all’innovativo<br />

sistema con catena di supporto,<br />

la e-skin flat risulta più stabile e il<br />

sistema può raggiungere maggiori<br />

lunghezze autoportanti.<br />

“Questo sistema di alimentazione<br />

ultra-piatto è stato presentato<br />

per la prima volta alla Fiera di<br />

Hannover nel 2019”, ha spiegato<br />

Peter Mattonet, responsabile<br />

del settore tecnologia per camere<br />

bianche presso igus GmbH. “Da<br />

allora la sua richiesta è molto elevata”.<br />

L’impiego di soluzioni simili<br />

per l’alimentazione e le soluzioni<br />

clean cable avevano lo svantaggio<br />

che - in caso di un guasto<br />

ai cavi - era necessario sostituire<br />

l’intero sistema di alimentazione.<br />

Con la e-skin flat igus offre una<br />

soluzione di facile manutenzione,<br />

da adesso anche come variante a<br />

profili singoli. L’utilizzatore può<br />

scegliere, personalmente, il numero<br />

di profili richiesti, collegarli<br />

tra loro, ampliare il sistema in<br />

qualunque momento, tagliarlo alla<br />

lunghezza desiderata e inserire<br />

i cavi. Igus propone anche un<br />

sistema plug&play con cavi specificatamente<br />

progettati per l’uso<br />

in camera bianca.<br />

Per aumentare la stabilità della<br />

e-skin flat a profili singoli (versione<br />

chiusa), igus aggiunge una<br />

catena di supporto. Questo permette<br />

di raggiungere autoportanze<br />

maggiori per i vani singoli.<br />

Garantisce inoltre maggiore<br />

stabilità ed il rispetto del raggio<br />

di curvatura definito da 40 a<br />

100 mm. La catena - integrata al<br />

sistema - è realizzata in plastica<br />

resistente all’usura, è compatibile<br />

con il materiale della e-skin<br />

flat e presenta bordi arrotondati<br />

che non danneggiano le camere<br />

adiacenti. Igus testa tutte le soluzioni<br />

per camere bianche nella<br />

sua camera bianca, allestita dal<br />

Fraunhofer Institut IPA appositamente<br />

per lo specialista di motion<br />

plastics presso il laboratorio<br />

interno di Colonia.<br />

48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Attuatore smart<br />

per le moderne piattaforme<br />

di automazione<br />

Auma ha presentato a Milano, in anteprima dal vivo,<br />

l’attuatore elettrico Profox, dalla configurazione<br />

flessibile e pensato secondo i più recenti concetti<br />

di digitalizzazione.<br />

a cura di Alessandro Bignami<br />

Nella foto sopra:<br />

applicazione<br />

dell’attuatore<br />

Profox di Auma<br />

in un impianto<br />

antincendio<br />

Il lancio di Profox, l’innovativo<br />

attuatore elettrico del Gruppo<br />

tedesco Auma, è stata l’occasione<br />

per molti giornalisti della<br />

stampa tecnica e per il management<br />

della filiale italiana, di tornare<br />

a incontrarsi dal vivo, in una mattina<br />

di fine estate a Milano, dopo tanti<br />

mesi di restrizioni e videoconferenze<br />

dai rispettivi uffici o in smart working.<br />

È stato un momento importante<br />

per Auma Italiana, anche perché era<br />

la prima volta al mondo che il nuovo<br />

prodotto veniva presentato in una<br />

conferenza dal vivo. Evidente la soddisfazione<br />

di Andrea Villa, Managing<br />

Director di Auma Italiana, che ha sot-<br />

tolineato il grande lavoro di progettazione<br />

e sviluppo che ha consentito il<br />

lancio del nuovo prodotto in un momento<br />

chiave per la ripartenza e con<br />

una speciale attenzione all’exploit del<br />

tema della digitalizzazione nella gestione<br />

degli impianti.<br />

Una serie intelligente e compatta<br />

Profox, il nuovo attuatore elettrico<br />

del gruppo Auma, fa parte di una serie<br />

intelligente e compatta che l’azienda<br />

tedesca ha realizzato per offrire<br />

ai propri clienti un prodotto adatto<br />

a tutti i settori industriali e utilizzabile<br />

con le moderne piattaforme di<br />

automazione.<br />

Auma, da oltre 50 anni impegnata a<br />

sviluppare e produrre attuatori elettrici<br />

dalle elevate prestazioni, con la<br />

linea Profox ha voluto rispondere alle<br />

molteplici richieste del mercato in<br />

termini di innovazione, semplicità<br />

d’uso, rispetto degli standard di sicurezza,<br />

anche in condizioni ambientali<br />

sfidanti. Questi ultimi sono infatti garantiti<br />

dall’alta qualità dei materiali<br />

utilizzati, come ad esempio la custodia<br />

dell’attuatore che assicura un grado<br />

di protezione IP67 (con la possibilità<br />

di richiedere IP68) e dall’esclusivo<br />

sistema anticorrosione utilizzato,<br />

corrispondente alla classe C5-M/C5-I<br />

della norma EN ISO 12944-6.<br />

La robustezza di Profox non incide<br />

sulla sua estrema flessibilità e adattabilità,<br />

permettendone l’uso della versione<br />

multigiro o angolare, con differenti<br />

tipologie di valvole: a saracinesca,<br />

a farfalla e a sfera. Il design<br />

modulare inoltre, consente una configurazione<br />

flessibile, una rapida distribuzione<br />

e una costante operatività.<br />

“Con Profox abbiamo lanciato un<br />

50 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

range di attuatori innovativi, secondo<br />

i più moderni concetti di digitalizzazione,<br />

che ci permetterà di rafforzare<br />

la nostra posizione di leadership<br />

sul mercato”, ha dichiarato Marc<br />

Schmidt, Head of International Sales<br />

di Auma Group, in videocollegamento<br />

con Milano dalla sede centrale a Muellheim,<br />

in Germania, con alle spalle<br />

la Foresta Nera che si scorgeva dalla<br />

finestra dell’ufficio. “È un attuatore<br />

intelligente e safe, adatto a tutti i<br />

protocolli di comunicazione tra macchina<br />

e macchina, oltre che tra campo<br />

e sistema. Rappresenta una positiva<br />

risposta del Gruppo alla pandemia.<br />

Crediamo sia il momento migliore<br />

per lanciarlo, vista la crescente esigenza<br />

di digitalizzazione manifestata<br />

dai nostri clienti”.<br />

Non solo ottime performance per Profox<br />

che, grazie agli investimenti in<br />

ricerca&sviluppo di Auma, risponde<br />

pienamente ai parametri dell’Industry<br />

4.0 per quanto riguarda intelligenza<br />

e sistemi di diagnostica integrati,<br />

e adattabilità alle più moderne<br />

applicazioni IIoT. L’efficacia e la durabilità<br />

della nuova serie sono determinate,<br />

invece, dalla possibilità di regolare<br />

la velocità del motore, assicurando<br />

in questo modo un posizionamento<br />

veloce e preciso per evitare le<br />

extra corse.<br />

“Sono particolarmente orgoglioso di<br />

presentare questa nuova linea di attuatori<br />

elettrici, in un momento così<br />

difficile per la situazione sanitaria ed<br />

economica a livello globale”, ha detto<br />

Andrea Villa, Managing Director di<br />

Auma Italiana. “Lanciare un’intera<br />

gamma di nuovi prodotti rappresenta<br />

un importante segnale di fiducia”.<br />

Durante l’incontro, Villa si è soffermato<br />

anche sulla capacità del nuovo<br />

attuatore di rispondere alle esigenze<br />

di impianti di dimensioni contenute,<br />

che oggi predominano sulle grandi<br />

costruzioni: “È adatto a applicazioni<br />

in piccoli impianti HVAC, per il trat-<br />

tamento acque, in centrali a biomasse,<br />

mini-hydro...”.<br />

L’innovativa serie di attuatori Profox<br />

dunque è la grande sfida che Auma,<br />

in momento storico molto particolare,<br />

ha accettato con l’obiettivo di proporre<br />

un prodotto competitivo in grado<br />

di unire la semplicità di installazione,<br />

grazie ai pulsanti di settaggio<br />

integrati e al Fox-Eye, l’indicatore luminoso<br />

a LED per la verifica del funzionamento<br />

dell’attuatore, con le elevate<br />

performance, senza trascurare gli<br />

aspetti tecnologici e innovativi.<br />

Protagonista negli attuatori<br />

elettrici<br />

Il Gruppo AUMA è leader mondiale<br />

nello sviluppo e nella produzione di<br />

attuatori elettrici, unità di controllo<br />

e riduttori per valvole industriali, paratoie<br />

ed organi di intercettazione in<br />

genere. Presente sul mercato da oltre<br />

50 anni, il Gruppo conta oggi oltre<br />

2.400 dipendenti con una presenza<br />

in oltre 70 paesi del mondo.<br />

Negli stabilimenti di Muellheim – che<br />

si estendono per oltre 60.000 metri<br />

quadrati – si producono ogni anno<br />

quasi 200.000 attuatori elettrici, tutti<br />

caratterizzati da un design modulare,<br />

che consente di soddisfare al meglio<br />

le esigenze di ogni singolo cliente<br />

e processo industriale.<br />

Una serie di stabilimenti produttivi in<br />

Europa, una rete capillare di filiali,<br />

con stabilimenti di assemblaggio, uf-<br />

fici di rappresentanza e centri di assistenza<br />

presenti in tutti i continenti<br />

sono inoltre la migliore risposta alle<br />

esigenze dell’impiantistica di processo.<br />

l sistema per la gestione della<br />

qualità è certificato secondo la norma<br />

UNI EN ISO 9001:2015.<br />

In Italia una filiale di grande esperienza<br />

tecnico-commerciale<br />

Auma Italiana nasce nel 1976 come filiale<br />

del gruppo tedesco Auma Riester<br />

GmbH & Co. KG. Presso la sede di Cerro<br />

Maggiore (MI) si trova una equipe tecnica<br />

e commerciale altamente motivata<br />

e di grande esperienza, in grado di<br />

supportare sia in fase progettuale, che<br />

in fase esecutiva, la clientela su tutto<br />

il territorio nazionale, collaborando<br />

con i principali costruttori di valvole<br />

industriali e le società di ingegneria.<br />

Non esiste un processo senza automazione,<br />

come non esiste automazione di<br />

processo senza le valvole e gli attuatori.<br />

Questi dispositivi rappresentano<br />

i centri nevralgici dei sistemi e la loro<br />

affidabilità e disponibilità sono cruciali<br />

per la sicurezza degli addetti ai lavori,<br />

degli impianti e dell’ambiente. <br />

L’attuatore<br />

Profox<br />

installato su<br />

valvole a farfalla<br />

(a sinistra)<br />

e su valvole<br />

a saracinesca<br />

Marc Schmidt,<br />

Head of<br />

International<br />

Sales Auma<br />

Group, e Andrea<br />

Villa, Managing<br />

Director Auma<br />

Italiana<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 51


Strumentazione<br />

Digitalizzazione e soluzioni<br />

su misura per crescere<br />

Nei mesi del lockdown, VEGA Italia ha sfruttato il maggiore tempo a<br />

disposizione per avvicinarsi ai clienti con nuovi progetti di comunicazione<br />

digitale e per sviluppare soluzioni tecnologiche sempre più personalizzate.<br />

di Eva De Vecchis<br />

In alto:<br />

la sede centrale<br />

di VEGA<br />

Italia a Milano<br />

I<br />

settori chimico-farmaceutico e<br />

alimentare – che rappresentano<br />

importanti campi di applicazione<br />

dei prodotti VEGA - sono<br />

stati quelli che meglio hanno<br />

resistito durante il periodo del lockdown<br />

causato dall’emergenza Covid.<br />

Mesi di incertezza e di difficoltà contingenti<br />

che l’azienda tedesca ha deciso<br />

di affrontare in un modo che fosse<br />

il più possibile mirato alla comunicazione<br />

con i propri dipendenti e i propri<br />

clienti. Una comunicazione limpida<br />

e attenta alla salute delle persone,<br />

prima ancora che al business. Questo<br />

tipo di attenzione ha permesso a VE-<br />

GA Italia di implementare la strategia<br />

web, portare avanti un approccio di<br />

tipo frontale e soprattutto garantire,<br />

all’interno di un clima sicuro e a norma,<br />

la propria presenza alle prossime<br />

fiere. Daniele Romano, Marketing Manager<br />

and Business Development Manager<br />

VEGA Italia ci racconta come sia<br />

stata un’esperienza comunque positiva<br />

quella di lavorare in VEGA durante<br />

un periodo così complicato, e di come<br />

l’azienda abbia preferito sfruttare<br />

al meglio i tempi dilatati offerti in<br />

quei mesi, piuttosto che limitarsi ad<br />

aspettare la fine della pandemia.<br />

Daniele Romano, qual è stato l’impatto<br />

dell’epidemia e del lockdown<br />

di questa primavera sul vostro<br />

lavoro?<br />

Durante il lockdown abbiamo attivato<br />

nuovi modi di comunicare spingendo<br />

sui canali digitali e potenziando le forme<br />

di comunicazione, anche in termini<br />

di investimento, a partire dallo sfruttamento<br />

di nuove modalità di webinar.<br />

Questi ultimi sono stati dedicati alla<br />

comunicazione interna per il primo periodo<br />

e si sono rivelati uno strumento<br />

ottimale per stare insieme e rivederci,<br />

oltre che uno spazio per gli incontri di<br />

formazione: il risultato è stato più che<br />

positivo, c’è stata una forte partecipazione;<br />

successivamente abbiamo attivato<br />

lo stesso modello di comunicazio-<br />

52 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Strumentazione<br />

ne anche verso l’esterno.<br />

In verità, a differenza di<br />

altri competitor, siamo<br />

stati un po’ più cauti ad attivare<br />

i webinar, riservandoci<br />

del tempo per decidere<br />

quale impronta dare a questi incontri<br />

on line. Alla fine, abbiamo optato<br />

per due tipi, entrambi con demo live.<br />

Il primo lo abbiamo chiamato “one to<br />

one”: interessante perché con gli oggetti<br />

che avevano a casa, i nostri tecnici<br />

hanno simulato al meglio le condizioni<br />

di processo (sporcizia, disturbi<br />

ecc.), una vera e propria opportunità<br />

di formazione che ci ha permesso<br />

di realizzare circa 170 incontri. Il secondo<br />

tipo di webinar ha riguardato i<br />

“live-demo”, con dimostrazioni dal vivo<br />

che utilizzano modelli funzionanti<br />

di simulazione (per esempio la stazione<br />

di pompaggio per le acque, la presenza<br />

di gas) che accompagnavano le<br />

slides in maniera estremamente interattiva.<br />

Si tratta di strumenti digitali<br />

che abbiamo intenzione di continuare<br />

a utilizzare.<br />

Com’è la situazione dell’azienda in<br />

questa fase?<br />

L’emergenza non è finita però abbiamo<br />

deciso di partecipare alle fiere ancora<br />

in programma nei prossimi mesi,<br />

saremo quindi presenti a Ecomondo, a<br />

Rimini nel mese di novembre. Sicuramente<br />

sarà un‘edizione meno partecipata,<br />

ma noi ci sentiamo pronti per ricominciare<br />

a esporre in serenità. Abbiamo<br />

studiato le normative e ci siamo<br />

dotati di dispositivi di sicurezza perché<br />

una cosa alla quale non vogliamo<br />

rinunciare è l’incontro con le persone.<br />

Per questo, seguendo l’andamento dei<br />

contagi e le normative vigenti, l’attenzione<br />

sarà volta a riprendere un’attività<br />

di incontri il più possibile “reale”.<br />

Inoltre, molti dei nostri venditori hanno<br />

iniziato a incontrare i clienti ormai<br />

in maniera continuativa e da giugno<br />

abbiamo ripreso a fare anche le visi-<br />

te, anche se alcune modalità<br />

sono cambiate. Non ci<br />

dispiace affatto utilizzare<br />

la comunicazione da remoto,<br />

anche perché ha numerosi<br />

vantaggi, tra cui quello<br />

di limitare l’impatto ambientale dovuto<br />

agli spostamenti. Ciò non toglie<br />

che gli incontri tradizionali restino per<br />

noi prioritari.<br />

Avevate già pianificato un potenziamento<br />

degli strumenti di comunicazione<br />

on line?<br />

Ne avevamo già l’intenzione ma era<br />

sempre mancato il tempo per dedicarci<br />

in maniera efficace a questo progetto.<br />

Adesso invece l’abbiamo implementato<br />

e stiamo investendo molto,<br />

soprattutto nella comunicazione video.<br />

In questo senso abbiamo deciso<br />

di attrezzarci con telecamere e strumenti<br />

per il video mix e di creare una<br />

linea web dedicata. Vogliamo sfruttare<br />

queste modalità di comunicazione<br />

in maniera strutturata e professionale.<br />

Due comparti rimasti per lo più attivi<br />

in questi mesi sono stati proprio<br />

il farmaceutico e l’alimentare:<br />

si può dire che la situazione vi abbia<br />

aiutato a comprendere meglio le opportunità<br />

offerte da questi due settori?<br />

Effettivamente prima non eravamo<br />

così consapevoli di quanto la nostra<br />

attività fosse a servizio della catena<br />

primaria. Ci hanno aperto gli occhi<br />

le richieste da parte di alcuni clienti<br />

del settore, quello farmaceutico in<br />

particolare, che volevano rimanessimo<br />

aperti. Ce ne siamo accorti anche osservando<br />

l’entrata ordini, viste le domande<br />

che durante il mese di marzo<br />

hanno superato le attese sia nel settore<br />

chimico-farmaceutico sia in quello<br />

alimentare.<br />

In generale il reparto farmaceutico<br />

e quello chimico stanno vivendo un<br />

buon periodo, così come il settore alimentare<br />

che vuol dire agrifood, mangimifici<br />

e tutta la catena che parte dalla<br />

raccolta della materia prima e dalla sua<br />

trasformazione per arrivare alla distribuzione<br />

del prodotto finito. Le aziende<br />

credono che il loro mercato continuerà<br />

a crescere e non scordiamoci<br />

che l’Italia rappresenta un grande paese<br />

industriale.<br />

L’epidemia ha rallentato la conclusione<br />

di progetti in corso?<br />

Assolutamente sì. Maggio e giugno sono<br />

stati mesi scarichi di progetti, però<br />

abbiamo visto che a luglio sono ripartiti<br />

e ci aspettiamo che presto almeno<br />

una parte delle commesse riuscirà<br />

a sbloccarsi.<br />

I progetti quindi sono rimasti in stand-<br />

Daniele<br />

Romano,<br />

Marketing<br />

Manager and<br />

Business<br />

Development<br />

Manager VEGA<br />

Italia<br />

Il VEGATRUCK,<br />

dal 28 settembre<br />

al 20 ottobre in<br />

tour per alcune<br />

aziende del Nord<br />

Italia, consente<br />

di far conoscere<br />

da vicino la<br />

tecnologia VEGA<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 53


Strumentazione<br />

La sede<br />

centrale<br />

di VEGA<br />

a Schiltach,<br />

in Germania<br />

by, ma dal mese di luglio abbiamo avvertito<br />

un cambiamento in positivo<br />

che speriamo di confermare in autunno.<br />

Il vero problema, a mio parere, non<br />

è legato soltanto all’Italia ma al rapporto<br />

con l’estero. Come sede italiana<br />

siamo molto legati all’esportazione<br />

di macchine made in Italy, ma molte<br />

aziende stanno avendo difficoltà a<br />

vendere i loro impianti oltre i confini<br />

nazionali, fatto che, di conseguenza,<br />

ci preoccupa. Anche sul fronte del<br />

‘food’ VEGA ha una forte incidenza sul<br />

mercato estero ed extraeuropeo, speriamo<br />

quindi che questo squilibrio rientri<br />

presto e che i nostri clienti riprendano<br />

un ritmo normale.<br />

Com’è cambiato in questi mesi il<br />

contatto con partner e clienti?<br />

Per il nostro business è importante incontrarsi,<br />

vedere gli impianti, le macchine.<br />

Per esempio noi avevamo in<br />

programma un mese di tour a bordo<br />

del VEGATRUCK, un truck espositivo,<br />

con modelli funzionanti e sala training.<br />

Questa sala espositiva mobile,<br />

itinerante in tutta Europa, è l’occasione<br />

per scoprire da vicino la tecnologia<br />

di misura VEGA, incontrare i nostri tecnici<br />

sul posto e/o organizzare dei mini<br />

training specifici.<br />

In genere lo organizziamo ogni due<br />

anni. Quest’anno avevamo molti dubbi<br />

ma alla fine abbiamo deciso di attivarlo<br />

dopo aver sondato la disponibilità<br />

delle aziende a partecipare. Così,<br />

dal 28 settembre al 20 ottobre ci siamo<br />

organizzati per girare il Nord Italia,<br />

per un numero limitato di aziende. Abbiamo<br />

deciso di attivare lo stesso questa<br />

modalità di incontro, nonostante<br />

la pesantezza delle normative che obbligano<br />

ad una serie di ristrettezze e<br />

attenzioni maggiori, perché abbiamo<br />

a cuore lo scambio diretto con i clienti<br />

e vogliamo dimostrare che per tutti<br />

coloro che hanno voglia di vederci,<br />

noi ci siamo.<br />

C’è qualcosa che state imparando da<br />

questa drammatica esperienza e che<br />

potrà servire al futuro dell’azienda?<br />

L’approccio, impostato direttamente<br />

dalla casa madre in Germania, ha posto<br />

tutta l’attenzione alla salute dei<br />

clienti e dei dipendenti. Il messaggio<br />

lanciato in quei mesi era: “state a casa,<br />

state tranquilli e al sicuro con le vostre<br />

famiglie, non fate niente che possa<br />

nuocere alla vostra salute e a quella<br />

dei vostri clienti”.<br />

Questo messaggio è stato continuativo<br />

e noi stessi lo abbiamo trasmesso.<br />

Non a caso a partire da marzo è cambiato<br />

lo stesso modo interno di comunicare,<br />

volto prima di tutto a fare domande<br />

sulla salute e poi sul lavoro, la<br />

formazione e argomenti prettamente<br />

aziendali.<br />

Era triste guardarsi intorno, ascoltare<br />

le notizie e vedere persone preoccupate<br />

per il futuro, non solo quello sanitario,<br />

una preoccupazione legittima ma<br />

per noi attenuata grazie ad una dirigenza<br />

che ci ha tranquillizzati in maniera<br />

totale.<br />

Ci sono altre iniziative o progetti recenti<br />

che ci vuole brevemente descrivere?<br />

Il progetto del sensore AURA sta andando<br />

avanti. Il lancio ufficiale sarà<br />

ad ottobre, mese in cui partirà anche<br />

la commercializzazione. In quest’ottica<br />

stiamo lavorando in tante direzioni<br />

perché è un progetto che non è solo industriale.<br />

Stiamo lavorando in collaborazione<br />

con l’Osservatorio Smart Agrifood<br />

del Politecnico di Milano per portare<br />

avanti dei business case in grado<br />

di valutare quale sia l’impatto, in una<br />

catena alimentare che va dal mangimificio<br />

al produttore, dato dall’utilizzo di<br />

una tecnologia IoT come AURA. Stiamo<br />

eseguendo primi test di campo. Si<br />

tratta di un processo alquanto lungo,<br />

trattandosi non solo del prodotto in<br />

sé, ma anche di un modo diverso di<br />

prendere la misura da parte dei clienti.<br />

Non è un mercato nuovo ma sicuramente<br />

è un modo alternativo di approcciarsi<br />

alla misurazione.<br />

In ambito farmaceutico siamo riusciti<br />

a portare avanti forniture importanti<br />

di decine di misuratori di livello in<br />

aziende del comparto. A queste si aggiungono<br />

altre attività che abbiamo<br />

fatto e che a mio parere sono state<br />

vincenti grazie alla maggiore disponibilità<br />

di tempo che tutti avevamo in<br />

quei mesi. Ci siamo infatti dedicati ai<br />

clienti studiando installazioni e soluzioni<br />

dedicate che si combinassero al<br />

meglio con le loro necessità. Per questo<br />

il tempo è stato fondamentale: ci<br />

ha permesso di dare la giusta consulenza<br />

alle aziende consentendo loro<br />

di personalizzare al meglio il sensore<br />

da abbinare alle diverse tipologie<br />

di macchinari, in applicazioni e situazioni<br />

difficili.<br />

È interessante vedere come i settori che<br />

sembravano fermi, in realtà stiano investendo:<br />

raffinerie, aziende di prodotti<br />

chimici pesanti con impianti – e dunque<br />

necessità di manutenzione e d’aggiornamento<br />

– che vanno avanti. In<br />

conclusione, possiamo dire che il mese<br />

di luglio ci ha fatto sperare in un ritorno<br />

veloce alla normalità da un punto<br />

di vista commerciale; dal punto di vista<br />

del contatto con i clienti e gli incontri<br />

faccia a faccia ci vorrà un po’ di più,<br />

ma siamo convinti che anche quel momento<br />

non tarderà ad arrivare. <br />

54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


AUTOMATICAMENTE<br />

LA SOLUZIONE<br />

MIGLIORE: REMOTE I/O IS1+<br />

IL PUNTO DI RIFERIMENTO NELL‘AUTOMAZIONE DEL PROCESSO<br />

R.STAHL è il leader internazionale del mercato dei sistemi Remote I/O per le Zone 1 e 2 – e non<br />

c‘è da meravigliarsi, perché la nostra tecnologia è frutto di 30 anni di esperienza e perfezionamenti.<br />

IS1+ è l‘ultima generazione di questa evoluzione. Completamente compatibile, flessibile e orientato<br />

al futuro, è in grado di svolgere tutti i compiti della tecnologia di processo. Per saperne di più,<br />

consultate r-stahl.com/remoteio


Strumentazione<br />

Strumentazione di processo made in Italy<br />

Enio Valletti,<br />

presidente<br />

del Gruppo<br />

Terranova<br />

La missione del Gruppo Terranova è quella di presentare un ampio<br />

portafoglio di esperienze e soluzioni per tutte le industrie<br />

di processo con la qualità, la creatività e l’eccellenza che la manifattura<br />

italiana ha sempre dimostrato negli anni. Il gruppo,<br />

con sede a Terranova Passerini (LO), riunisce tre storici marchi<br />

italiani di strumentazione di processo: Spriano®, Valcom®<br />

e Mec-Rela®. Spriano iniziò la sua attività nel 1923 producendo<br />

manometri e misuratori di temperatura. Nel 1936 Spriano è<br />

stata la prima azienda in Italia a produrre un controllore pneumatico<br />

modulante, contribuendo a un costante miglioramento<br />

tecnico dell’automazione industriale e del controllo nei settori<br />

della gomma, del petrolio, del gas e dell’alimentare. Negli anni<br />

‘80 fu completato il trasferimento dalla pneumatica all’elettronica.<br />

Fondata a Milano nel 1974, Valcom ha iniziato con la progettazione e produzione<br />

di strumenti di misura e controllo con competenze specifiche nel settore<br />

della cellulosa e della carta. Negli anni ‘80, lo sviluppo verso un’elettronica<br />

smart è stato rafforzato con il trasmettitore “Senic”. Gli incessanti sforzi, rivolti<br />

alla ricerca, hanno portato Valcom ad entrare in modo significativo nel settore<br />

nautico e offshore nei primi anni ‘90, con una attenta selezione di materiali<br />

adatti al mercato.<br />

Infine, nel 1976 è stata progettata e prodotta una linea completa di valvole di<br />

controllo con il nome di Mec-Rela, fornendo soluzioni efficaci ed efficienti per<br />

applicazioni industriali anche in condizioni difficili. Valvole di tipo criogenico,<br />

valvole a 3 vie con corpo monolitico e costruzione a doppia gabbia che hanno<br />

da subito reso Mec-Rela un marchio riconosciuto in tutto il mondo.<br />

Indicatori di livello elettromagnetici inox<br />

Il team della F.lli Giacomello è costantemente<br />

proiettato verso la ricerca,<br />

l’innovazione e la qualità, con l’obiettivo<br />

di creare nuovi prodotti che<br />

possano ampliare l’offerta per i clienti<br />

italiani e internazionali, attraverso<br />

un pacchetto sempre più completo.<br />

I piccoli livelli sono un grande orgoglio<br />

aziendale perché uniscono alle<br />

dimensioni compatte, tutta la precisione<br />

e la sicurezza che da sempre<br />

contraddistinguono la produzione della<br />

F.lli Giacomello.<br />

Gli IEG-INOX-FD 3061 fanno parte di<br />

questa gamma di prodotti. Si tratta<br />

di indicatori di livello elettromagnetici<br />

inox a un contatto con attacco<br />

1/8” Gas. Sono costruiti interamente<br />

in acciaio inox e questa caratteristica<br />

li rende adatti per l’utilizzo in ambiente<br />

chimico, farmaceutico e alimentare<br />

e per solventi, diluenti e tutti i liquidi<br />

compatibili con l’acciaio inox.<br />

Il suo montaggio deve essere effettuato<br />

in posizione verticale, con l’avvertenza<br />

che il galleggiante disti dalle<br />

superfici ferrose (pareti, serbatoi…)<br />

almeno 35 mm.<br />

Quando il galleggiante dell’indicatore<br />

nella sua corsa incontra l’interruttore<br />

Reed incorporato nel tubo alla distanza<br />

prestabilita, il contatto, sollecitato<br />

dal magnete alloggiato nel galleggiante,<br />

si apre o si chiude, avendo così la<br />

possibilità di inviare a distanza un segnale<br />

di richiamo luminoso, acustico o<br />

di interrompere qualsiasi apparecchiatura<br />

elettrica ad esso collegata.<br />

L’integrità dei<br />

dati nell’industria<br />

farmaceutica<br />

Schneider Electric presenta prodotti,<br />

soluzioni e servizi avanzati per<br />

l’industria delle scienze della vita.<br />

Nei processi produttivi farmaceutici<br />

i dati sono importanti tanto quanto<br />

i medicinali prodotti. La mancata<br />

osservanza di normative internazionali<br />

come l’FDA 21 CFR Parte 11<br />

può essere dannosa, non solo per l’inadeguatezza<br />

degli approfondimenti<br />

analitici basati su dati non integri.<br />

Le buone pratiche relative ai dati<br />

ne incrementano la qualità, consentendo<br />

alle aziende di prendere decisioni<br />

informate e strategiche sul rilascio<br />

dei lotti, sulla base di dati e<br />

approfondimenti analitici affidabili.<br />

Grazie a conoscenze specialistiche<br />

ed esperienza, Eurotherm by Schneider<br />

Electric offre soluzioni per<br />

le scienze della vita che aiutano le<br />

aziende a gestire la qualità, la sicurezza<br />

e l’autenticità dei prodotti.<br />

“La nostra competenza nell’efficienza<br />

dell’automazione delle macchine<br />

e dei processi e nella gestione dei dati<br />

ad alta integrità, compresi i servizi<br />

di qualifica e convalida secondo<br />

le linee guida ISPE GAMP® 5, ci consentono<br />

di aiutare i clienti a ottimizzare<br />

le loro soluzioni”, ha dichiarato<br />

Sébastien Girard, Eurotherm Global<br />

Business Development Manager per<br />

i Consumer Packaged Goods (farmaceutico/alimentare).<br />

56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


HYGIENIC AND ASEPTIC SOLUTIONS<br />

SAMSON -Aname recognized worldwide as a synonym for high-quality work, entrepreneurial spirit and innovative<br />

strength. Today SAMSON is a worldwide leading manufacturer of expertly engineered control valves, solutions and<br />

accessories for all industrial processes.<br />

In order to further strengthen its presence in the pharmaceutical and biotechnological sector as well as in the food,<br />

bottling and water treatment sectors, SAMSON has extended the range of products to the following categories:<br />

Diaphragm Valves for industrial applications<br />

Diaphragm Valves made of plastic material<br />

Diaphragm Valves for Aseptic applications<br />

Variable Area Flowmeters<br />

Angle Seat Valves<br />

Sampling unit<br />

Control and automation systems<br />

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PHARMACEUTICAL<br />

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Indagine di mercato<br />

Il mercato mondiale<br />

del Chemical Engineering,<br />

farmaceutica esclusa,<br />

ha raggiunto nel 2019<br />

il valore di 250 miliardi<br />

di dollari, con un trend<br />

di crescita del 5,5% medio<br />

annuo nell’ultimo decennio.<br />

L’Asia rappresenta<br />

di gran lunga il primo<br />

mercato, con una quota<br />

del 63,6%.<br />

Chemical Engineering, in Asia<br />

i maggiori investimenti<br />

di Giuseppe Tamburini<br />

Con il termine “Chemical Engineering”<br />

nella sua accezione<br />

più completa si intende il<br />

fatturato prodotto da quell’insieme<br />

di società che realizzano<br />

un progetto di impianto chimico-petrolchimico<br />

in tutte le sue fasi,<br />

dal design, layout e progettazione iniziale<br />

dell’impianto fino alla fornitura al<br />

cliente “chiavi in mano”.<br />

Il mercato mondiale del Chemical Engineering<br />

ha raggiunto nel 2019 il valore<br />

di 250 miliardi di dollari, con un<br />

trend di crescita del 5,5% medio annuo<br />

nell’arco dell’ultimo decennio (figura<br />

1). Il dato è comprensivo del settore<br />

chimico-petrolchimico, esclusa la<br />

farmaceutica, che rappresenta un settore<br />

a sé stante. Dopo la brusca caduta<br />

del 2008, il mercato ha ripreso slancio<br />

nel 2009 e nei primi anni 2010, per poi<br />

segnare un brusco rallentamento negli<br />

anni successivi: da un +11,9% medio<br />

annuo nel quadriennio 2009-2013, il<br />

tasso di crescita è sceso a +1,5% medio<br />

annuo tra il 2013 e il 2019. Tale rallentamento<br />

è da porre in stretta relazione<br />

col rallentamento dell’industria chimica<br />

nel suo complesso.<br />

Il settore del “Chemical Engineering”<br />

comprende impiantistica e servizi nei<br />

vari settori della chimica di base e fine,<br />

e in particolare:<br />

- industria petrolchimica, in tutte le sue<br />

fasi: dall’upstream (esplorazione e produzione<br />

di petrolio e gas naturale partendo<br />

dalle indagini geologiche per arrivare<br />

alla trivellazione portando in superficie<br />

la materia prima), al midstream<br />

(strutture di trasporto e stoccaggio), fino<br />

al downstream, ossia i processi di<br />

trasformazione in prodotti finiti (carburanti,<br />

asfalto, bitumi, lubrificanti,<br />

paraffine, solventi, prodotti intermedi<br />

dell’industria chimica), attraverso i vari<br />

processi di cracking termico, distillazione,<br />

reforming, deidrogenazione, disoleazione<br />

ecc. L’industria petrolchimica<br />

è il settore di maggiori dimensioni<br />

nel mercato globale del Chemical Engineering<br />

(tabella 1);<br />

• industria delle materie plastiche;<br />

58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Tabella 1 - Investimenti mondiali in Chemical<br />

Engineering per settore: anno 2019<br />

Settore Miliardi $<br />

Industria petrolchimica 77,6<br />

Industria delle materie plastiche 36,3<br />

Industria della gomma sintetica 5,0<br />

Industria delle fibre artificiali e sintetiche 6,6<br />

Ausiliaristica per industria chimica 21,8<br />

Specialty chemicals, di cui: 38,4<br />

. coloranti e pigmenti 5,1<br />

. inchiostri, pitture e vernici 13,1<br />

. anticrittogamici, fertilizzanti, ecc 20,2<br />

Gas tecnici e industriali 14,3<br />

Industria cosmetica 19,9<br />

Detergenza e prodotti perla casa 13,3<br />

Prodotti chimici inorganici di base (acidi, basi, ecc) 16,8<br />

Totale 250<br />

Fonte: industria chimica - petrolchimica - società di engineering<br />

Figura 1 - Fatturato mondiale delle società di Chemical Engineering: 2009 - 2019<br />

IMA% (Incremento medio annuo percentuale) 2009 - 2019: + 5,5<br />

Fonte: società di engineering - industria chimica-petrolchimica<br />

• industria della gomma sintetica;<br />

• industria delle fibre artificiali e sintetiche<br />

(man made fibers);<br />

• ausiliari per industria chimica: additivi<br />

e ausiliari di processo per materie<br />

plastiche, carta, tessile, cuoio ecc;<br />

• prodotti chimici specialty: pitture e<br />

vernici, inchiostri, coloranti e pigmenti,<br />

pesticidi, fertilizzanti e fungicidi;<br />

• industria dei gas tecnici e industriali;<br />

• beni di consumo: prodotti per la cosmesi,<br />

saponi e detergenti, prodotti per<br />

la casa;<br />

• prodotti chimici inorganici di base:<br />

acidi inorganici, industria del cloro-soda<br />

ecc.<br />

Sostanzialmente il business del “Chemical<br />

Engineering” è realizzato dalle seguenti<br />

tipologie di attori:<br />

• main contractors (o general contractors):<br />

i main contractors sono società<br />

di engineering che si impegnano, in base<br />

a un preciso contratto con la società<br />

chimica-petrolchimica cliente, a realizzare<br />

l’impianto in tutte le sue fasi, dalla<br />

fase iniziale di progettazione, design,<br />

lay-out, fornitura e montaggio delle<br />

parti e strutture, fino alla consegna<br />

“chiavi in mano” (turnkey) e fornitura<br />

di servizi. Una quota consistente del<br />

fatturato dei main contractors è realizzata<br />

da un numero piuttosto ristretto<br />

di grosse società multinazionali, per lo<br />

più di casa madre Europea (in prevalenza<br />

società tedesche, italiane, francesi,<br />

ma anche svizzere e scandinave),<br />

nord americana e giapponese. Accanto<br />

alle grosse società di engineering operano<br />

poi numerosissime società di dimensioni<br />

minori specializzate nei diversi<br />

settori della chimica o petrolchimica,<br />

o società che servono mercati prevalentemente<br />

locali, in particolare nelle aree<br />

“emergenti”. Un general contractor è il<br />

responsabile di tutte le modalità operative<br />

utilizzate in fase di progettazione<br />

ed esecuzione dell'opera in accordo con<br />

il contratto firmato col cliente. Il contratto<br />

include generalmente gli accordi<br />

riguardanti il budget formulato in fase<br />

di offerta, le condizioni generali e le<br />

specifiche di progetto elaborate (i vari<br />

livelli di capitolati). Il main contractor<br />

è quindi responsabile anche della fornitura<br />

di tutti i materiali, le attrezzature<br />

ed i servizi necessari per la realizzazione<br />

del progetto, fornitura della manodopera,<br />

supervisione e controllo lavori,<br />

collaudo, avviamento ed entrata a<br />

regime dell’impianto. Per svolgere questi<br />

compiti normalmente il general contractor<br />

delega parte dei lavori a:<br />

• subcontractors, società fornitrici delle<br />

singole parti dell’impianto;<br />

• società di puri servizi di ingegneria,<br />

operanti in outsourcing: una parte sostanziale<br />

dell'ingegneria chimica infatti<br />

ricade all'interno della cosiddetta ingegneria<br />

di processo, che si occupa<br />

appunto dei processi di trasformazione<br />

delle sostanze e dei materiali di partenza<br />

in prodotti finiti. Lo studio e l’analisi<br />

dei processi di trasformazione infatti<br />

sono la premessa indispensabile alla<br />

realizzazione dell'impianto chimico utilizzato<br />

per svolgere tali processi. I servizi<br />

di ingegneria comunque comprendono<br />

numerose voci:<br />

- valutazioni di tipo geologico relative<br />

all’impatto ambientale che l’impianto<br />

può avere sul territorio in cui viene<br />

realizzato;<br />

- analisi economiche, studi di fattibilità,<br />

analisi costi benefici;<br />

- ingegneria di base: valutazione del<br />

progetto nel suo insieme;<br />

- ingegneria di dettaglio: si occupa de-<br />

Il tasso di<br />

crescita<br />

del settore<br />

Chemical<br />

Engineering è<br />

sceso a +1,5%<br />

medio annuo tra<br />

il 2013 e il 2019,<br />

a causa del<br />

rallentamento<br />

dell’industria<br />

chimica nel suo<br />

complesso<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 59


Indagine di mercato<br />

Figura 2 - Investimenti mondiali in Chemical Engineering per settore (in %):<br />

anno 2019<br />

Tabella 2 - Fatturato mondiale del Chemical Engineering<br />

per area geografica: anno 2019<br />

Area geografica Miliardi $<br />

Nord America, di cui: 36,06<br />

. USA 33,69<br />

. Canada 2,37<br />

America Latina, di cui: 7,43<br />

. Brasile 4,18<br />

. Messico 2,65<br />

. altri paesi 0,60<br />

Europa Occidentale 25,61<br />

Europa dell’ Est 3,11<br />

CSI, di cui: 8,27<br />

. Russia 5,68<br />

. altri paesi 2,59<br />

Asia - Pacifico 159,06<br />

Africa 1,66<br />

Medio Oriente, di cui: 8,80<br />

. Arabia Saudita 3,81<br />

. altri Paesi Arabi del Golfo (GCC) 3,03<br />

. altri paesi 1,96<br />

Totale mondo 250<br />

(1)<br />

Per la grande maggioranza Paesi Arabi del Golfo<br />

Fonte: industria chimica – petrolchimica – società di engineering<br />

gli schemi elettrici, meccanici, di automazione<br />

di processo, trattamento acque<br />

primarie e acque reflue, gestione e<br />

smaltimento rifiuti ecc.;<br />

- ingegneria specialistica: è quella relativa<br />

al calcolo della capacità dei reattori<br />

in base alle esigenze di produzione<br />

del cliente, calcolo delle dimensioni<br />

dei vari serbatoi, degli spessori, specifica<br />

dei materiali;<br />

- flow-sheet del processo, o process<br />

flow diagram: è il diagramma utilizzato<br />

nell’ingegneria chimica e di processo<br />

per indicare lo schema generale dei<br />

processi e delle apparecchiature di un<br />

impianto; è documento integrante del<br />

rapporto di sicurezza;<br />

- servizi vari e specifici di consulenza:<br />

consulenza in materia normativa, training<br />

del personale, assistenza tecnica<br />

e di manutenzione ecc;<br />

- infine tra i vari servizi una voce che va<br />

assumendo sempre maggior importanza<br />

riguarda la componente “software” di<br />

progettazione e di processo, comprendente<br />

a sua volta varie voci: software<br />

per il calcolo e dimensionamento delle<br />

apparecchiature; software di simulazione<br />

delle apparecchiature; software di simulazione<br />

del processo; software di ottimizzazione<br />

del processo e dell’impianto:<br />

regola i vari parametri di processo<br />

al fine di ottimizzare resa e qualità del<br />

prodotto; ecc.<br />

Una suddivisione del business totale del<br />

Chemical Engineering tra le varie voci<br />

non è facile, in quanto i main contractors<br />

possono realizzare tutto al proprio<br />

interno, ma generalmente ricorrono<br />

a società esterne (quindi conto terzi,<br />

in outsourcing) soprattutto per quanto<br />

concerne la fornitura di parti, apparecchi<br />

e componenti dell’impianto, e<br />

per alcuni tipi di servizi (in particolare<br />

software houses, società di consulenza<br />

in materia normativa, studi di fattibilità<br />

economica, Enti di Certificazione ecc.).<br />

Ultimamente si stanno affermando sul<br />

mercato società asiatiche, soprattutto<br />

indiane, per quanto riguarda i servizi<br />

informatici più innovativi (IoT, software<br />

houses), e australiane, che hanno comunque<br />

sedi e uffici in quasi tutti i paesi<br />

del mondo.<br />

In linea di massima si può affermare<br />

che più dei due terzi delle forniture di<br />

parti e componenti dell’impianto vengono<br />

realizzate da società esterne, e almeno<br />

un terzo dei servizi sia realizzato<br />

anch’esso in outsourcing (in alcuni casi<br />

società affiliate o comunque in partnership<br />

col main contractor).<br />

Attualmente l’Asia rappresenta di gran<br />

lunga il mercato di maggiori dimensioni,<br />

con una quota del 63,6% sul mercato<br />

mondiale (tabella 2), grazie all’enorme<br />

crescita degli investimenti in impiantistica<br />

chimica e petrolchimica nell’arco<br />

dell’ultimo decennio in quest’area geografica.<br />

In particolare l’incremento maggiore è<br />

stato registrato dalla Cina, la cui quota<br />

sul mercato globale è quasi raddoppiata<br />

nell’arco del decennio considerato: attualmente<br />

la Cina è il maggior mercato<br />

mondiale, con una quota del 34,2%<br />

(tabella 3).<br />

Gli Usa sono il secondo mercato mondiale<br />

del Chemical Engineering dopo la Cina:<br />

gli Usa sono attualmente il maggior<br />

produttore al mondo di petrolio; molto<br />

sviluppato comunque anche il settore<br />

della chimica fine, ausiliari per industria<br />

(additivi per plastica, carta industria<br />

tessile ecc.), coloranti e pigmenti.<br />

In America Latina il mercato di maggiori<br />

dimensioni è il Brasile, che compare<br />

al nono posto tra i top ten countries<br />

dell’industria chimica-petrolchimica.<br />

Esistono in questo paese numerosissime<br />

raffinerie dislocate in varie località:<br />

Araucaria (Paranà), Betim (Minas Gerais),<br />

Canoas (Rio Grande do Sul), Cubatao,<br />

Paulinia, Mauà, Sao Josè dos<br />

Campos (Sao Paulo), Dunque de Caxias<br />

(Rio de Janeiro), Guamarè (Rio Grande<br />

60 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Tabella 3 - Investimenti in Chemical Engineering in alcuni<br />

paesi chiave: anno 2019<br />

Paese Miliardi $<br />

Cina 85,5<br />

Europa Occidentale (16 paesi) 25,61<br />

USA 33,69<br />

Giappone 10,95<br />

Russia 5,68<br />

Brasile 4,18<br />

Paesi Arabi del Golfo 6,84<br />

Altri 77,55<br />

Totale mondo 250<br />

Fonte: industria chimica - petrolchimica - società di engineering<br />

Figura 3 - Fatturato mondiale del Chemical Engineering per area geografica<br />

(in %): anno 2019<br />

Foto Philip Barrington da Pixabay<br />

Tabella 4 - Il mercato del Chemical Engineering<br />

in Asia - Pacifico: anno 2019<br />

Paese Miliardi $<br />

Cina 85,50<br />

India 6,40<br />

Giappone 10,95<br />

Sud Corea 9,00<br />

Taiwan 5,4<br />

Australia 2,91<br />

Thailandia 1,88<br />

Altri paesi 37,02<br />

Totale Asia – Pacifico 159,06<br />

Fonte: industria chimica-petrolchimica - società di engineering<br />

do Norte), Fortaleza (Cearà), Jpojuka<br />

(Pernambuco), Itaborai (Rio de Janeiro),<br />

Manaus ( Amazonas), Sao Francisco<br />

do Conde (Bahia). L’industria chimica è<br />

ubicata in prevalenza a Cabo Frio, Recife,<br />

Curitiba, Aracaju, Salvador, Niteroi,<br />

Porto Alegre, Sao Paulo.<br />

L’Europa Occidentale nell’ultimo decennio<br />

ha perso progressivamente quote<br />

nel contesto chimico mondiale, con<br />

una contrazione degli investimenti in<br />

impiantistica ed ingegneria. La Germania<br />

è il mercato di maggiori dimensioni<br />

in quest’area geografica, seguita<br />

da Francia, Italia, Inghilterra, Olanda:<br />

questi cinque paesi insieme realizzano<br />

all’incirca il 72-73% del fatturato globale<br />

del Chemical Engineering in Europa<br />

Occidentale.<br />

Nell’Europa dell’Est - CSI la Russia è il<br />

maggior mercato; nel 2019 la Russia è<br />

stata classificata all’ottavo posto nella<br />

lista dei top ten countries per investimenti<br />

in engineering e impiantistica<br />

nel settore chimico-petrolchimico. Il<br />

grosso degli investimenti è nel settore<br />

del petrolio, di cui la Russia è il terzo<br />

produttore mondiale dopo Usa e Arabia<br />

Saudita. Le principali raffinerie di petrolio,<br />

gran parte delle quali sono gestite<br />

dai giganti Lukoil e Rosneft, sono<br />

ubicate a Angarsk, Acinsk, Habarovsk,<br />

Kirisi, Komsomolsk, Jaroslavl, Kujbysev,<br />

Kstovo, Niznij, Mosca, Novgorod,<br />

Omsk, Novokujbysev, Perm, Orsk, Salavat,<br />

Rjazan, Tuapse, Uchsa, Syrzan, Ufa,<br />

Volgograd; i principali centri dell’industria<br />

chimica sono a Perm, Kirovsk, Novomoskovsk,<br />

Solikamsk e Krasnouralsk.<br />

La Cina è il primo mercato dell’area asiatica<br />

di cui rappresenta quasi il 54% (tabella<br />

4); nell’ultimo decennio il paese<br />

ha registrato una crescita degli investimenti<br />

del 10,6% medio annuo, con un<br />

progressivo calo negli ultimissimi anni.<br />

Nell’Area Mediorientale il mercato di<br />

maggiori dimensioni è l’Arabia Saudita:<br />

decimo mercato al mondo come industria<br />

chimica petrolchimica nel suo<br />

complesso, l’Arabia Saudita è però il secondo<br />

produttore mondiale di petrolio<br />

dopo gli Usa. Nonostante l’attuale crisi<br />

del petrolio, in generale in tutti i Paesi<br />

Arabi del Golfo sono in atto numerosi<br />

progetti nel settore chimico-petrolchimico.<br />

In tutta l’area mediorientale<br />

il settore dell’oil & gas sta registrando<br />

cambiamenti di rilievo: gli investimenti<br />

si stanno focalizzando soprattutto sull’<br />

LNG (Gas Naturale Liquefatto) e progetti<br />

tecnici di progettazione e realizzazione<br />

di impianti di estrazione, esplorazione,<br />

stabilizzazione e trattamento degli<br />

idrocarburi.<br />

I progetti, per oltre 100 miliardi di<br />

dollari distribuiti in vari anni, interessano<br />

principalmente quattro paesi:<br />

Arabia Saudita, Kuwait, Qatar,<br />

Emirati Arabi Uniti.<br />

La Cina è il<br />

primo mercato<br />

dell’Asia, di cui<br />

rappresenta<br />

quasi il 54%.<br />

Nell’ultimo<br />

decennio<br />

il paese ha<br />

registrato una<br />

crescita degli<br />

investimenti del<br />

10,6% medio,<br />

con un calo<br />

negli anni più<br />

recenti<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 61


Indagine di mercato<br />

Figura 4 - Investimenti in Chemical Engineering in alcuni paesi chiave Packaging<br />

(in %): anno 2019<br />

A livello<br />

mondiale si<br />

prevede che<br />

il settore,<br />

compresa<br />

l’impiantistica,<br />

crescerà ad un<br />

tasso medio<br />

annuo del 5,8%,<br />

per arrivare ad<br />

attestarsi a 313<br />

miliardi di dollari<br />

nel 2023<br />

In maggiore crescita<br />

gli impianti a valle<br />

Il mercato mondiale dell’impiantistica<br />

ed engineering per l’industria chimica<br />

e petrolchimica è previsto crescere<br />

nei prossimi anni a ritmi positivi, leggermente<br />

superiori a quelli registrati<br />

nell’arco dell’ultimo decennio.<br />

I motivi che stanno alla base di queste<br />

previsioni sono diverse:<br />

• la domanda di impianti tende a crescere<br />

in generale a ritmi superiori<br />

all’industria chimica-petrolchimica a<br />

valle, in considerazione del fatto che,<br />

oltre all’ampliamento di impianti esistenti<br />

e alla costruzione di nuovi impianti,<br />

è richiesto sempre più un aggiornamento<br />

degli impianti in termini<br />

di tecnologie di processo, soprattutto<br />

nell’attuale fase di transizione alla<br />

cosiddetta Industria 4.0. Il termine<br />

“Industria 4.0” sta ad indicare la<br />

più recente tendenza dell’automazione<br />

industriale verso un’integrazione<br />

di nuove tecnologie produttive volte<br />

ad ottenere minori costi di produzione,<br />

maggior produttività degli impianti,<br />

miglior qualità del prodotto finito,<br />

minori scarti, maggior efficienza energetica,<br />

maggior sicurezza dell’ambiente<br />

e delle condizioni di lavoro, nuovi<br />

modelli produttivi. Sostanzialmente<br />

l’Industria 4.0 si identifica col concetto<br />

di “Smart Factory”, che non solo<br />

implica l’introduzione di nuove tecnologie<br />

produttive, ma anche una stretta<br />

integrazione e collaborazione di tutti<br />

gli attori del processo produttivo: le<br />

macchine “colloquiano” virtualmente<br />

tra loro e con l’uomo, sotto la direzione<br />

e controllo di un CPU centralizzato.<br />

Le tecnologie abilitanti dell’Industria<br />

4.0 sono diverse, tra le quali un ruolo<br />

importante ricopre l’IoT (Internet of<br />

Things), che altro non è che un sistema<br />

di apparecchiature e oggetti interconnessi<br />

tra loro che permette di abilitare<br />

la trasmissione di dati su un ampio<br />

range di network; le informazioni<br />

possedute, raccolte ed elaborate vengono<br />

facilmente scambiate. La tecnologia<br />

IoT si integra con la tecnologia<br />

Industrial Analytics in grado di sfruttare<br />

tutte le innumerevoli informazioni<br />

contenute e celate nei Big Data;<br />

• ovviamente in un contesto mondiale<br />

che diviene sempre più competitivo<br />

l’innovazione in termini di tecnologie di<br />

produzione e di processo è un elemento<br />

indispensabile e irrinunciabile. D’altra<br />

parte però tali tecnologie implicano<br />

anche un aumento di costo per unità<br />

produttiva installata o ammodernata,<br />

anche se poi l’ammortamento del<br />

costo iniziale dell’investimento risulterà<br />

molto più rapido;<br />

• cresce infine a ritmi sempre più elevati<br />

la richiesta di servizi in generale, e, in<br />

particolare per alcune voci: quelle relativi<br />

all’automazione, all’ICT, e alla consulenza<br />

per quanto riguarda gli aspetti<br />

normativi e il training di personale specializzato.<br />

In particolare è destinata a<br />

crescere la quota di mercato dei servizi<br />

in outsourcing, in relazione al fatto<br />

che saranno richieste competenze sempre<br />

più specifiche per i vari settori: di<br />

qui la necessità di società “specializzate”;<br />

in linea generale si può stimare che<br />

il business legato ai servizi in outsourcing<br />

cresca a ritmi all’incirca doppi rispetto<br />

alla media del business considerato<br />

nel suo insieme.<br />

A livello mondiale il business del Chemical<br />

Engineering, compresa impiantistica,<br />

è previsto crescere ad un tasso<br />

medio annuo del 5,8%, per arrivare<br />

ad attestarsi a 313 miliardi di dollari<br />

nel 2023.<br />

I tassi di crescita più elevati sono attesi<br />

nell’area asiatica, soprattutto in:<br />

• India (tabella 5): contrariamente a<br />

quanto si può pensare l’India è all’avanguardia<br />

nell’IoT: attualmente ha una<br />

quota di circa il 47% nel mercato mondiale<br />

dell’IoT;<br />

• Cina: nonostante la Cina sia ancora<br />

indietro nelle tecnologie abilitanti<br />

dell’Industria 4.0, le potenzialità<br />

dell’industria chimica del paese restano<br />

elevate, anche se i ritmi di crescita<br />

saranno inferiori rispetto al passato: la<br />

Cina è il quarto produttore mondiale di<br />

petrolio e il maggior produttore di fibre<br />

artificiali e sintetiche.<br />

Diversa la situazione negli altri paesi<br />

dell’area BRIC (Brasile e Russia) in relazione<br />

all’ancora incerta situazione economica<br />

generale di questi due paesi.<br />

L’industria chimica brasiliana ha perso<br />

notevolmente competitività negli ultimi<br />

anni passando dal sesto al nono posto<br />

nella classifica dei paesi produttori<br />

chimici al mondo. Il deficit della bilancia<br />

commerciale chimica nei primi<br />

mesi 2019 ha raggiunto la cifra record<br />

di 4,9 miliardi di dollari: le vendite di<br />

prodotti chimici da parte dei produttori<br />

brasiliani sono scese da 150 miliardi<br />

di dollari nel 2011 a 120 miliardi<br />

di dollari nel 2019; attualmente il<br />

mercato brasiliano dei prodotti chimici<br />

dipende per circa il 37% dalle importazioni.<br />

I problemi che stanno alla ba-<br />

62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Tabella 5 - Previsioni di sviluppo degli investimenti<br />

in Chemical Engineering e impiantistica per area geografica<br />

- paese: 2019 - 2023<br />

Area geografica / paese Miliardi $ IMA% (1)<br />

2019 2023<br />

Nord America 36,06 46,80 + 6,7<br />

Europa Occidentale 25,61 27,24 + 1,6<br />

Giappone 10,95 9,71 -3,0<br />

Cina 85,50 113,59 + 7,4<br />

India 6,40 9,07 + 9,1<br />

Brasile 4,18 4,58 + 2,3<br />

Russia 5,68 6,04 + 1,5<br />

Paesi Arabi del Golfo 6,84 8,95 + 6,9<br />

Resto mondo 68,78 87,02 + 6,0<br />

Totale mondo 250 313 + 5,8<br />

(1)<br />

IMA% = Incremento medio annuo percentuale 2019 - 2023<br />

Fonte: consensus industria chimica e petrolchimica - società di engineering<br />

Figura 5 - Il mercato del Chemical Engineering in Asia - Pacifico (in %): anno 2019<br />

se di questa crisi sono di varia natura:<br />

elevato costo dell’energia e delle materie<br />

prime, costi della burocrazia molto<br />

elevati, problemi di logistica: tutto<br />

ciò genera ovviamente una situazione<br />

di prezzi non competitivi per i prodotti<br />

chimici di produzione nazionale.<br />

Attualmente per esempio il costo del<br />

gas e dell’energia in Brasile è in alcune<br />

regioni circa il triplo che negli Usa,<br />

contrariamente al passato quando era<br />

notevolmente inferiore. Per quanto riguarda<br />

i costi della logistica basti pensare<br />

che costa meno importare prodotti<br />

dalla Cina che trasportarli da Sao<br />

Paulo a Bahia.<br />

Eppure le risorse di fonti energetiche<br />

in Brasile non mancano; il problema,<br />

secondo gli imprenditori, è convincere<br />

il Governo ad utilizzare tali fonti (oil<br />

& gas) per le industrie locali anziché<br />

esportarle.<br />

Il Piano di sviluppo recentemente annunciato<br />

dal governo brasiliano di voler<br />

portare la crescita del Pil interno al<br />

4,2% nel 2022, allo stato attuale sembrerebbe<br />

miseramente fallito: alla crisi<br />

economica e sociale, ma innanzitutto<br />

politica e istituzionale, si è aggiunta<br />

ultimamente la batosta del Covid-19.<br />

A dispetto di un quadro così fosco, le<br />

prospettive di crescita degli investimenti<br />

nell’industria chimica brasiliana,<br />

nel medio-lungo periodo, restano potenzialmente<br />

elevate: enormi dimensioni<br />

del mercato interno con un enorme<br />

bacino di potenziali utenti, piani di<br />

investimento di grosse società chimiche<br />

locali già programmati e in alcuni<br />

casi già partiti che puntano ad aumentare<br />

la loro presenza sui mercati limitrofi<br />

(Usa e Messico) in collaborazione<br />

con la BNDES (Brazilian National Development<br />

Bank), e, non ultimo, una riorganizzazione<br />

delle filiere produttive<br />

brasiliane in linea con un trend di progressiva<br />

uscita dalla supply chain cinese,<br />

già evidenziato negli ultimi tempi,<br />

ed emerso con maggior evidenza in<br />

occasione dell’attuale pandemia da Covid-19.<br />

Più incerte le previsioni anche di lungo<br />

periodo per quanto riguarda la Russia,<br />

nonostante il Piano di Investimenti<br />

di circa 400 miliardi di dollari varato<br />

nel maggio 2019 dal Governo nel settore<br />

industriale nel suo insieme, in considerazione<br />

di una serie di fattori: crescita<br />

già debole del settore chimico da<br />

circa 6 anni; crollo del prezzo del petrolio,<br />

una delle fonti più importanti della<br />

ricchezza del paese, elevati tassi di interesse<br />

dovuti alle Banche (circa 6%),<br />

e, non ultimo, il mancato accordo con<br />

Arabia Saudita e paesi OPEC per il taglio<br />

della produzione di petrolio.<br />

Tra gli altri paesi le prospettive di medio<br />

periodo sono favorevoli in particolare<br />

per gli Usa e per i Paesi Arabi del Golfo.<br />

Negli Usa il fenomeno del reshoring<br />

(richiamo in patria di attività produttive<br />

che in precedenza erano state dislocate<br />

in altri paesi, in particolare paesi<br />

a basso costo di manodopera) abbinato<br />

ad una forte presenza di tecnologie<br />

abilitanti dell’Industria 4.0, fungono da<br />

stimolo agli investimenti in impianti e<br />

ingegneria chimica.<br />

Nei Paesi Arabi del Golfo la crisi dei<br />

prezzi del petrolio indubbiamente ha<br />

rappresentato uno shock per l’economia<br />

di questi paesi, shock che comunque<br />

potrà essere superato in maniera<br />

ben più rapida che in molti altri paesi,<br />

grazie ai grandiosi piani di investimento<br />

messi in atto dai Governi locali:<br />

già nel 2016 il Piano Vision 2030 aveva<br />

previsto investimenti per circa 1.800<br />

miliardi di dollari per la diversificazione<br />

energetica ed economica in questi<br />

paesi. In seguito all’impatto negativo<br />

del Covid-19, che oltre al mercato del<br />

petrolio già in crisi ha colpito il settore<br />

del turismo, altra fonte di reddito<br />

non trascurabile per le economie di<br />

questi paesi, sono state stanziate ulteriori<br />

cifre consistenti di stimolo per<br />

investimenti in vari settori: 34 miliardi<br />

di dollari negli Emirati Arabi Uniti,<br />

32 miliardi in Arabia Saudita, 23 miliardi<br />

in Qatar.<br />

Il punto a favore per i governi di questi<br />

paesi, che rende tali piani di investimento<br />

più realistici e realizzabili rispetto<br />

a molti altri paesi, è che hanno<br />

buoni spazi di manovra per aumentare<br />

i propri debiti sovrani, che si trovano<br />

a livelli ben più bassi rispetto anche<br />

ai paesi industrializzati, per non parlare<br />

rispetto alla stragrande maggioranza<br />

dei paesi “emergenti”. <br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2020</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 63


In questo numero<br />

abbiamo parlato di…<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie:<br />

AKSÌA GROUP ......................................................................... 18<br />

ANTARES VISION ..................................................................... 20<br />

AUMA .................................................................................... 50<br />

BASF...................................................................................... 14<br />

BEA TECHNOLOGIES ...............................................................41<br />

BRUNO WOLHFARTH ........................................................ 13, 46<br />

CEN TC ................................................................................... 36<br />

CLEANZONE ...........................................................................19<br />

COIM GROUP ........................................................................... 18<br />

COPERION..............................................................................16<br />

CSV LIFE SCIENCE .....................................................................5<br />

D&D ENTERTAINMENT DI DARIO NUZZO ...................................24<br />

DRAEGER ................................................................................ 42<br />

E.ON ............................................................................... 21, 44<br />

EFFEBI ...................................................................................31<br />

EG ......................................................................................... 26<br />

ELLAB ...................................................................................27<br />

ELSEVIER ................................................................................ 16<br />

ENTHERA ................................................................................ 20<br />

F.LLI GIACOMELLO ................................................................... 56<br />

FARAVELLI ...................................................................... 14, 23<br />

FARMINDUSTRIA ..................................................................... 15<br />

FISAIR ...................................................................................32<br />

FLUORTECNO ................................................................ INSERTO<br />

GIMATIC ................................................................................43<br />

GRUPPO TERRANOVA ................................................................ 56<br />

GSK ....................................................................................... 19<br />

IBSA .....................................................................................28<br />

IGUS ..................................................................................... 48<br />

INGERSOLL RAND .................................................................... 48<br />

JANSSEN ................................................................................ 15<br />

LEHVOSS ...............................................................................15<br />

MANNESMANN STAINLESS ......................................................... 45<br />

MEC-RELA ............................................................................... 56<br />

MESSE FRANKFURT .................................................................19<br />

MG2 ...................................................................................... 36<br />

MONTENEGRO ........................................................................16<br />

NOVARTIS ............................................................................... 24<br />

NOVO NORDISK ....................................................................... 25<br />

NUOVA GUSEO .......................................................................17<br />

OMAC ............................................................................ 3A COP.<br />

OROBIX .................................................................................. 20<br />

POMPETRAVAINI.......................................................................1<br />

PRECISION FLUID CONTROLS ..................................................49<br />

PVS GROUP ................................................................ 1A COP., 6<br />

R. STAHL ........................................................................ 38, 55<br />

REPOWER ............................................................................... 10<br />

ROCKWELL AUTOMATION ........................................................... 42<br />

SALVATORE ROBUSCHI ...............................................48, 4A COP.<br />

SAMSON ................................................................................57<br />

SANOFI .................................................................................. 19<br />

SCHNEIDER ELECTRIC ............................................................... 56<br />

SCI - SOCIETÀ CHIMICA ITALIANA ............................................. 16<br />

SPRIANO ................................................................................ 56<br />

SWAN ANALITICA ...................................................................22<br />

TEXPACK ..................................................................................9<br />

TM.I.P. .................................................................. BATT. 1A COP.<br />

TUBILUX PHARMA ................................................................... 18<br />

UCIMA .................................................................................. 36<br />

VALCOM.................................................................................. 56<br />

VEGA ........................................................................2A COP., 52<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

NUMERO4<br />

SET/OTT<strong>2020</strong><br />

icfANNOXI<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />

Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)<br />

GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Mirco Milione, Giuseppe Tamburini<br />

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Direttore Responsabile: Simone Ghioldi<br />

Finito di stampare il 19/10/<strong>2020</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />

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l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs. 196/2003, in virtù delle norme sul segreto<br />

professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

64 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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