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Costruzioni 743 Settembre 2020

Attualità &Prodotti METSO PER IL BBT A FORTEZZA Il Lokotrack LT96 di Metelli a servizio del cantiere per la galleria di base del Brennero Cava &Calcestruzzo CONTINENTAL VINCE A CARRARA Nelle cave di marmo più famose per vedere all’opera gli OTR progettati in Germania Sollevamento &Noleggio PROGRESSIONE MOLLO NOLEGGIO A tu per tu con Mauro Mollo per raccontare la sua visione vincente. Crescerà ancora

Attualità &Prodotti
METSO PER IL BBT A FORTEZZA
Il Lokotrack LT96 di Metelli a servizio del cantiere per la galleria di base del Brennero

Cava &Calcestruzzo
CONTINENTAL VINCE A CARRARA
Nelle cave di marmo più famose per vedere all’opera gli OTR progettati in Germania

Sollevamento &Noleggio
PROGRESSIONE MOLLO NOLEGGIO
A tu per tu con Mauro Mollo per raccontare la sua visione vincente. Crescerà ancora

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Attualità&Prodotti<br />

ing. Arturo<br />

Ercole<br />

Responsabile<br />

ambientale<br />

Isarco Scarl<br />

Galleria di base del Brennero<br />

GESTIONE INERTI ALLA LUIGI METELLI Sopra<br />

la squadra della Luigi Metelli di Foligno (PG) in azione.<br />

L’impresa si occupa della gestione delle terre e roccie<br />

da scavo in cantiere, con riduzione granulometrica<br />

in loco sia per consentirne un riutilizzo a norma<br />

per produrre calcestruzzo a chilometro zero,<br />

sia per produrre inerti da reinterro “autoctoni”.<br />

Gli eccessi (40%) saranno poi commercializzati.<br />

Il cantiere di Fortezza si distingue per le molteplici<br />

tecnologie applicate, con in testa il consolidamento<br />

freezing per il sotto passo dell’Isarco minimizzando<br />

l’impatto su assetto idrogeologico e<br />

cultura ittica. Una grande attenzione è stata data<br />

anche al sistema di sedimentazione, trattamento<br />

e depurazione delle acque, sempre per ridurre<br />

ai minimi termini i possibili impatti sul territorio.<br />

Qui in cantiere manca solo la fresa che è invece<br />

utilizzata a Mules. La gestione del sito operativo<br />

di Fortezza deve essere il più attenta e programmata<br />

possibile in ragione degli spazi fisici disponibili<br />

molto contenuti. Al riguardo, va tenuto conto<br />

che in corrispondenza dell’Isarco ci saranno sia<br />

le due nuove linee ad alta velocità, sia il collegamento<br />

alla linea ferroviaria storica in entrambe le<br />

direzioni per un totale di quattro canne complessive.<br />

Tengo a dire che dobbiamo spezzare una lancia<br />

a favore degli enti locali che ci supportano in<br />

modo esemplare in quanto a dialogo e reattività.<br />

Oggi <strong>Costruzioni</strong> dà attenzione alla tratta che parte da<br />

Fortezza per realizzare 5,8 km di gallerie ferroviarie e, in<br />

particolare, alla realizzazione del sotto attraversamento<br />

dell’Isarco, per circa 240 metri, una delle lavorazioni considerata<br />

tecnicamente più complessa dell’intera opera. La<br />

realizzazione di questa tratta, da circa 350 milioni di euro<br />

di valore, è stata assegnata dalla BBT alla Isarco Scarl, ossia<br />

il consorzio formato da Webuild (nuovo nome di Salini-<br />

Impregilo), Strabag, Collini Lavori e Consorzio Integra.<br />

La sostenibilità paga<br />

La Isarco Scarl ha conquistato la committente anche per<br />

l’approccio attento al territorio, rispettoso dell’ambiente e<br />

mirato a minimizzare l’impatto dei cantieri sulle comunità<br />

locali. Punta di diamante di questo approccio è stata<br />

senza dubbio l’idea di non modificare il corso del fiume<br />

Isarco (ipotesi presa in considerzione per effettuare uno<br />

scavo a cielo aperto visto il terreno composto da inetri alluvionali)<br />

scegliendo una tecnica di consolidamento denominata<br />

pre-ground freezing, con tecnologia Linde Gas.<br />

Il principio è quello di congelare le aree critiche del terreno<br />

inserendo delle lance raffreddate con azoto liquido<br />

(LIN) in modo da aumentare la capacità di portata statica<br />

e incrementare, tra l’altro, l'impermeabilità del terreno<br />

stesso. Utilizzando questa tecnica per consolidare<br />

il terreno sottostante il fiume, sarà possibile scavare con<br />

metodo tradizionale una canna alla volta su quattro, lavorando<br />

in totale sicurezza.<br />

Anche sotto l’Autobrennero il terreno è di tipo alluvionale e<br />

impone un consolidamento e poi uno scavo tradizionale,<br />

ma poco più a nord inizia il tratto in roccia e sarà necessario<br />

utilizzare la tecnica a microcariche fino al congiun-<br />

gimento con le frese in azione a Mules. I quattro pozzi realizzati<br />

poco oltre gli argini dell’Isarco sono necessari a portare<br />

le macchine operatrici a una quota che varia da 27 a<br />

30 metri di profondità per effettuare lo scavo. La geometria<br />

ovoidale dei pozzi è determinata dalle sezioni d’attacco<br />

delle gallerie e dalla dimensione delle macchine da utilizzare.<br />

La sezione delle canne varia da 80 metri quadri nei<br />

tratti a singolo binario fino a 220 metri quadri nei tratti d’avvicinamento<br />

alla stazione di Fortezza. A fine lavori i pozzi<br />

saranno chiusi e il terreno tornerà a verde.<br />

Terre e rocce da scavo<br />

“Le terre sono trattate come sottoprodotto, accumulate<br />

in sito in un’area dove è attivo l’impianto mobile di frantumazione<br />

(impianto di destino finale) – ha spiegato l’ing.<br />

Arturo Ercole. “Quelle soggette a consolidamento orizzontale<br />

vengono lavorate con il frantoio per ottenere una<br />

pezzatura tra i 10 e i 30 mm e quindi vengono riutilizzate,<br />

anche per la produzione in loco dei calcestruzzi utili<br />

all’opera stessa. La frantumazione, selezione e quantificazione<br />

del materiale antropico eseguita da Metelli ci permette<br />

di seguire le indicazioni della Provincia. Si perché<br />

se il DM161/2012 non pone limiti per il contenuto di materiale<br />

antropico all’interno delle terre e rocce da scavo,<br />

la Provincia di Bolzano, in sede di conferenza di servizio,<br />

ha invece stabilito un limite di materiale antropico da<br />

utilizzare in modo che per normativa sia sottoprodotto.<br />

In totale, per questo lotto parliamo di poco più di un milione<br />

di metri cubi di inerti materia prima seconda. Al termine<br />

lavori, l’antropico in eccesso rispetto alle esigenze<br />

di cantiere, quindi destinato al mercato esterno, sarà circa<br />

il 40% ossia all’incirca 400mila metri cubi”.<br />

[30] settembre <strong>2020</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> settembre <strong>2020</strong> [31]

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