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Rivista Pianeta H

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complesse, dell’esplorazione e del riconoscimento

dell’ambiente, disorientamento e perdita della

memoria; nelle forme gravi anche le capacità

motorie sono notevolmente ridotte, a volte fino

alla quasi totale immobilità.

Patologie cardiovascolari: alcune di queste,

soprattutto quelle che interessano la pressione

arteriosa o il ritmo cardiaco, determinano spesso

l’insorgenza di vertigini o momentanea perdita

di coscienza, che causano frequentemente la

caduta; altre, come la cardiopatia ischemica o

lo scompenso cardiaco, riducono la capacità

di sopportare lo sforzo e la fatica muscolare,

soprattutto durante l’utilizzo di scale, nel

cammino e negli spostamenti dal letto o dalla

sedia; l’aterosclerosi determina una sofferenza di

tutta la circolazione cerebrale che può rallentare

il movimento e il controllo dell’equilibrio, oppure

causa un’ostruzione importante delle arterie

degli arti inferiori, che porta a dolori e difficoltà di

deambulazione.

Cataratta: si verifica frequentemente

nell’anziano, con diminuzione grave dell’acuità

visiva e quindi della capacità di distinguere ed

Disabili

evitare gli ostacoli o della precisione nell’utilizzo

di oggetti, utensili ed elettrodomestici.

Alcolismo: non si tratta di una vera e propria

patologia, ma della dipendenza e abuso di

sostanze alcoliche, che però provoca poi gravi

danni all’organismo. Non è tipica solo dell’anziano,

che però rischia di incorrere in quest’abuso a causa

della solitudine e della trascuratezza in cui spesso

si trova a vivere; determina una grave riduzione

delle capacità cognitive, dei riflessi e delle reazioni

d’equilibrio che possono provocare facilmente

infortuni e cadute.

Farmaci: assumere molti farmaci, come è

frequente negli anziani, aumenta il rischio di

cadute, sia per gli effetti collaterali di molti

di questi (soprattutto quelli che agiscono sul

sistema nervoso o cardiocircolatorio), sia per la

presenza di più patologie che è sottintesa alla

multi assunzione. Per questo è importante tenersi

sotto controllo del medico curante quando

si assumono molte medicine: per verificare il

dosaggio, la presenza di possibili effetti collaterali,

e l’eventualità di sospenderne alcune o sostituirle

con altre meno dannose.

Le patologie elencate sopra hanno un’elevata incidenza nella popolazione oltre i 65 anni e perciò

contribuiscono a limitare le abilità motorie e cognitive in questa fascia di età. Altre patologie, che

statisticamente hanno un’incidenza inferiore, spesso non sono tipiche di quell’età, ma possono colpire in

qualsiasi momento della vita e possono danneggiare gravemente le capacità funzionali di un soggetto:

queste sono frequentemente le patologie di cui sono affetti i soggetti disabili, che cioè non sono in grado

di svolgere normalmente le attività della vita quotidiana se non aiutati e supportati da adeguati ausili e

aggiornamenti ambientali; in questo senso si parla oggi di soggetti diversamente abili che cioè, nonostante

la loro malattia, sono comunque in grado di svolgere molte attività se dotati di strumenti e apparecchiature

che consentano loro di compensare le loro difficoltà e se l’ambiente nel quale vivono viene privato di tutte

quelle barriere che impediscono loro di muoversi liberamente. Caso tipico sono i soggetti paraplegici, che

possono spostarsi normalmente con l’utilizzo di una carrozzina e con questa sono addirittura capaci di

partecipare ad attività sportive, anche a livello agonistico; o alla recente introduzione di rampe o ascensori,

obbligatori in tutti i luoghi pubblici, che diventano in tal modo accessibili anche a chi, per vari motivi,

non è in grado di fare le scale. Le disabilità possono essere fisiche, psichiche o sensoriali, o presentarsi

contemporaneamente in due o tre forme nello stesso soggetto. Citeremo qui di seguito alcune patologie

che comportano disabilità tali da impedire un corretto movimento nell’ambiente e da favorire perciò la

caduta o più generalmente l’infortunio.

Emiplegia: è la paralisi di una metà del corpo (braccio e gamba dello stesso lato, a volte anche metà del

viso). La gamba spesso può essere recuperata per il cammino, che però avviene con un passo alterato e

necessita di un bastone per appoggio; il braccio diventa inutilizzabile nelle forme più gravi, in questo caso

non è possibile aggrapparsi o sostenersi dal lato colpito.

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