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Rivista Pianeta H

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INCIDENTI DOMESTICI: I NUMERI IN ITALIA

Secondo le più recenti rilevazioni Istat ogni anno

in Italia si verificano oltre 3 milioni di incidenti

domestici, che interessano circa 3,5 milioni di

persone. Fra le categorie più a rischio si registrano

le donne, seguite da anziani e bambini, soprattutto

di età inferiore ai 5 anni. In Italia a dichiararsi

casalinghe sono 7 milioni e 338 mila donne,

e 600mila, ovvero l’8,2% del totale, risultano

coinvolte ogni anno in incidenti domestici.

Analizzando gli scenari dove accadono incidenti

domestici risulta tra i luoghi più a rischio la cucina,

teatro del 63% degli incidenti.

A seguire troviamo la camera da letto, che si

attesta al 10%, poi il soggiorno con il 9% e le scale

con l’8%.

Non sembra essere

di portata inferiore

la pericolosità

del bagno, che

registra una

minaccia dell’8%,

in questo ambiente

gli incidenti più

frequenti sono

rappresentati dalla

caduta sulle superfici

scivolose dei sanitari, quindi vasca e doccia, e sul

pavimento.

ANZIANI E DISABILI, I SOGGETTI PIÙ A RISCHIO INFORTUNI

Come abbiamo vista tutta la popolazione è a rischio infortuni domestici, ma in particolare anziani e disabili

sono i più esposti. Ecco una breve disamina nella quale verranno approfonditi alcuni aspetti critici di queste

particolari fasce di cittadini.

ANZIANI

Nell’anziano il corpo col passare del tempo

mostra delle degenerazioni dei tessuti tipica

dell’invecchiamento. I muscoli e lo scheletro

perdono di elasticità, resistenza e forza, mentre i

riflessi e l‘equilibrio sono più lenti e meno precisi;

l’escursione articolare è ridotta e la massa ossea

è generalmente diminuita; la postura viene

alterata dalla rigidità del rachide e del bacino, che

riducono i movimenti di basculamento frontale e

laterale; la vista è in genere compromessa per la

fisiologica degenerazione del cristallino; spesso

si verifica diminuzione della capacità uditiva,

con perdita della possibilità di avvertire pericoli

in arrivo (es. spostamento e caduta di oggetti,

malfunzionamento di meccanismi, segnali di

allarme ecc.); inoltre il controllo dell’equilibrio

è reso precario da vari fattori, legati all’artrosi

cervicale, all’aterosclerosi delle pareti vascolari e al

difettoso controllo della pressione arteriosa; spesso

l’iniziativa motoria e la percezione del pericolo,

così come l’orientamento e il riconoscimento

di percorsi, vengono ridotti da un generale

decadimento delle funzioni cognitive legate

all’insufficienza del circolo vascolare cerebrale.

In più alcune caratteristiche comportamentali,

le abitudini e gli stili di vita tipici dell’anziano

tendono a favorire rischi di infortunio: è frequente

ad esempio che una persona anziana sia restia a

modificare l’arredo in senso utile alla prevenzione

degli infortuni (rimozione di tappeti, spostamento

o cambiamento del mobilio, applicazione di

corrimano e maniglioni dove necessario, utilizzo

di strumenti e apparecchi nuovi e utili ma inusuali

come il cordless, il salvavita, i telecomandi

ecc.), ed ancora più restia a cambiare la propria

abitazione con una più consona alle sue abilità

(per esempio dotata di ascensore, priva di scale,

con porte più grandi ecc.); ugualmente frequente

è l’ostilità delle persone anziane nell’adottare

ausili che prevengano le cadute come bastoni,

deambulatori, o anche semplicemente delle

calzature più adatte rispetto alle solite ciabatte da

casa.

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