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l'othello del pittore tedesco Christian Köhler
patologiche, come nel caso della gelosia ossessiva
quando una persona, in analogia con il disturbo ossessivo
compulsivo, sente il bisogno di controllare continuamente
il comportamento del partner. Alla base c’è
una idea ossessiva: quella di essere abbandonato dalla
persona amata. La compulsione consiste in lunghi e
quotidiani interrogatori, il controllo dell’abbigliamento,
del cellulare, ect. Il tutto teso ad ottenere rassicurazioni
che possano lenire l’ideazione di perdita.
Altra situazione più grave, definita come gelosia delirante,
è quando il soggetto si autoconvince dell’infedeltà
del partner e va alla ricerca solo di elementi confermanti
l’avvenuto tradimento senza alcun beneficio
del dubbio. Anche di fronte ad una confessione, anche
se non reale e dovuta a stanchezza per i continui interrogatori,
lo stato di ansia non si placa e continua con
la medesima intensità. L’obiettivo è da una parte l’autoaffermazione
dell’inquirente e dall’altra l’annullamento
del partner, sia a livello psicologico che fisico in
molti casi, come le cronache raccontano.
Questa forma è conosciuta anche come sindrome di
Otello, protagonista del famoso dramma, che decide che
Desdemona deve morire per un suo presunto tradimento
nonostante le rassicurazioni di quest’ultima riguardo
alla sua fedeltà.
Per Freud tale forma di gelosia nasce da esigenze super
egoiche legate ad una propria infedeltà. In questo caso
l’oggetto della relazione sessuale e/o la fonte dell’attrazione
è dello stesso sesso. La gelosia delirante, o sindrome
di Otello, è quindi una forma di omosessualità latente.
Un tentativo di difesa contro un impulso
omosessuale troppo forte, essa potrebbe essere descritta
(nel caso dell’uomo) mediante la formula: non
sono io che lo amo, è lei che lo ama. (Freud 1905).
Le relazioni familiari si caratterizzano per uno scambio
simbolico in cui si dà all’altro ciò che si ritiene e si auspica
abbia bisogno e, nel contempo avendo fiducia che
l’altro ricambierà con un equivalente simbolico. Nella
relazione affettiva quindi la fiducia diventa l’elemento
essenziale affinché avvenga lo scambio relazionale dell’equivalente
simbolico. Se uno dei partner non ha fiducia
e speranza di essere ricambiato si inserisce la patologia
relazionale che è un terreno fertile per la nascita
di sentimenti di gelosia.
Oltre a quella romantica esistono altre forme di gelosia,
come quella da competizione sociale. Il desiderio di
ottenere un bene o uno status sociale che non si ha, accompagnato
dalla paura di fallire per la presenza di altri
contendenti che hanno la stessa aspirazione.
Oppure la gelosia filiale in ambito familiare, il caso tipico
è quella che insorge nel primogenito all’arrivo del
secondogenito. Molto diffusa, secondo una ricerca riguarda
il 93% dei casi esaminati e può durare negli anni.
Altre forme di gelosia le troviamo nell’adolescenza nell’ambito
dei rapporti di amicizia poiché in questa fase
della vita vengono vissuti come esclusivi e totalizzanti.
L’allontanamento verso altre conoscenze e altri amici
viene vissuto, nella persona che prova gelosia amicale,
con un grande stato di sofferenza.
La gelosia quindi è una emozione complessa, a cui va
data la giusta rilevanza e non va banalizzata come sinonimo
di amore o come reazione esagerata rispetto a
qualche avversità.
66 domenica 30 agosto 2020