You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
la fine degli anni cinquanta dell’Ottocento
furono scoperte delle sorgenti
termali che resero il luogo famoso in
tutta Europa. La rinomanza oggi è
venuta meno ma a mandare avanti
l’economia del paese ci hanno sempre
pensato i giacimenti di carbone. In un
quartiere di case popolari che si
chiama Osiedle Przyjazn, in italiano
“complesso Amicizia”, ci sono 22 edifici
e 532 appartamenti costruiti tra gli
anni sessanta ed ottanta. Uno di questi
è la casa della famiglia Glik, dove il
futuro calciatore ha mosso i primi
passi e ha cominciato ad appassionarsi
al gioco del calcio, prima con il pallone
tra i piedi e in seguito il telecomando
tra le mani seduto sul divano.
In realtà sarebbe potuta anche non
cominciare mai la carriera calcistica
del polacco. Ad un anno e mezzo sepsi
e meningite hanno messo seriamente
in pericolo la sua vita. Poche speranze
da parte dei medici, la sofferenza, la
paura di una famiglia intera e una storia
destinata alla conclusione ancor
prima di iniziare.
Il destino però ha fatto sentire la sua
voce. Il piccolo Glik fortunatamente
guarì e in tenera età già diede dimostrazione
di quella forza che in campo
oggi costituisce una delle sue principali
qualità.
Il padre e il Bayern
nel cuore
Col passare degli anni la passione per
il calcio cresce sempre di più, la sua
squadra preferita è il Bayern Monaco.
Kamil infatti ha la doppia cittadinanza
perché il nonno nacque in Alta Slesia
quando questa faceva ancora parte
della nazione tedesca. Il padre lavorava
in Germania e al suo ritorno per
il bambino c’era sempre un regalino:
la maggior parte delle volte gadget
oppure magliette del club bavarese.
In campo devi dare tutto,
giocare duro e leale.
Insomma, non devi stare lì
“a fare il figo ma lottare
Nonostante questo, il suo senso di appartenenza
alla Polonia è fortissimo e
non è stato mai in discussione. Così
come il rapporto con suo padre, che
purtroppo ha sempre avuto seri problemi
di alcolismo. Un giorno infatti
portò Kamil con sé a pescare. Naturalmente
il bottino fu cospicuo non
soltanto per la pazienza e la grande
perizia tecnica ma soprattutto grazie
ad un piccolo aiutino. Nel mezzo del
lago dove una mattina si erano recati
il padre Jacek fece esplodere della dinamite
rubata dalla miniera in cui lavorava.
Tutti i pesci salirono a galla,
la pesca fu facile ma il pescato non arrivò
a casa, perché fu venduto in cambio
di soldi spesi a loro volta per
ubriacarsi.
Lezioni di vita no di certo, ma momenti
indimenticabili che hanno insegnato
sicuramente qualcosa al giovane
Glik.
Andata in Europa,
ritorno in Polonia
La famiglia Glik iscrisse in piena infanzia
il figlio ad una scuola calcio locale,
il MOSiR Jastrzebie Zdrój. A
quattordici anni il passaggio al WSP
Wodzislaw Slaski a pochi chilometri da
casa, a diciassette il prestito al Silesia
Lubomia, sempre in Slesia. Un anno
dopo Kamil si trasferì in Spagna,
all’Horadada, squadra della comunità
Valenciana militante nel quarto campionato
spagnolo. Sicuramente non il
più blasonato dei palcoscenici, che gli
ha offerto però l’opportunità di approdare
al Real Madrid C, seconda squadra
giovanile delle “merengues” da
qualche anno soppressa. Un ambiente
sicuramente formativo, dove mettersi
in evidenza è molto complicato. La ca-
Hanno detto di lui
“Glik è un leader che ci darà l'esperienza
necessaria per la Serie A. Averlo preso dimostra
che progetto abbiamo in testa, ovvero cercare
giocatori che abbiano tanta fame e voglia di
costruire con la nostra società un percorso lungo”
Pasquale Foggia
ds del Benevento
50 domenica 30 agosto 2020